#Antropocene
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" Riflettendo sull'assurda vicenda di Taranto e del suo asservimento a una gigantesca acciaieria, Adriano Sofri (2013) ha scritto: Chi farà i sopralluoghi non cerchi la verità di Taranto ai recinti arrossati dell'Ilva, né ai due mari splendidi e avvelenati, o al muraglione cupo che difende da nessuno un arsenale militare svuotato: vada al cimitero di san Brunone, «sopra ai Tamburi». Nelle celle frigorifere aspettano le salme da inumare, la piú povera delle destinazioni postume, perché la terra è troppo inquinata per essere maneggiata dai lavoranti, come nei giardinetti e nelle aiuole delle scuole elementari. […] Fra i mille modi di indagare su quanto e come si muoia a Taranto c’è anche questo, la lettura paziente delle date d’inizio e di fine sulle lapidi.
Seguendo il suggerimento di Sofri, in un breve reportage dal cimitero di San Brunone, Andrea Semplici ha sottolineato che la gente di Taranto deve sopportare la fabbrica anche dall'aldilà (Semplici 2013). Girando tra le tombe, Semplici osserva che le lapidi sono completamente ricoperte dalla polvere rossa dell'acciaieria, mentre un profilo urbano di ciminiere e colline di carbone chiude l’orizzonte della vita e della morte in questa città. L’autore nota anche una lapide del 1934, la cui iscrizione dice che l’uomo sepolto lí fu ucciso dal suo lavoro; in effetti, la logica del Wasteocene che fa di qualcuno un oggetto rifiutabile è piú vecchia dell'acciaieria. Benché nella letteratura sulla giustizia ambientale i cimiteri vengano spesso inclusi tra i luoghi comunitari minacciati dalla presenza delle grandi industrie, dovrebbero essere considerati anche archivi materiali di racconti controegemonici. "
Marco Armiero, L’era degli scarti. Cronache dal Wasteocene, la discarica globale, traduzione di Maria Lorenza Chiesara, Einaudi (collana Passaggi), 2021. [Libro elettronico]
[Edizione originale: Wasteocene. Stories from the global dump, Cambridge University Press, 2021]
#Marco Armiero#L’era degli scarti#Wasteocene#saggi#libri#Maria Lorenza Chiesara#leggere#letture#citazioni#umanità#società dello scarto#sviluppo#consumismo#rifiuti#ecologia#Taranto#ILVA#ambiente#scarti#lavoratori#lavoro#antropocene#Adriano Sofri#natura#1° maggio#contemporaneità#saggistica#capitalismo#Terra#tecnologia
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XV años en la Colonia Isidro Fabela
Sur del df . 22
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Request for Felix! Created by me: 23 June, 2023
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Impronta idrica

L’antropocene ci fa scoprire che siamo in “stress idrico”? Rischiamo la siccità nella regione che abitiamo?
Ecco alcune semplici azioni virtuose su come ridurre la propria impronta idrica e risparmiare a casa tutti i giorni.
Docce e lavandini: fate docce più brevi e non lasciate il rubinetto aperto quando vi lavate i denti, vi radete, sciacquate i piatti e preparate il cibo.
Cassette del water: acquistate quelle che permettono di scegliere tra un getto corto e uno più lungo a seconda delle necessità.
Lavatrice e lavastoviglie: usatele a pieno carico o acquistate i modelli che consentono di risparmiare il 50% d’acqua e di regolare la quantità in base al carico.
Rubinetti areati: mettete i filtri rompimento che, alla stessa pressione, dimezzano i consumi.
Scongelate all’aria: scongelate gli alimenti in frigo all’aria in una bacinella, evitando di lasciarli sotto l’acqua corrente.
Riparare le perdite: riparate i rubinetti gocciolanti e le tubature, svuotate le fosse settiche piene.
Mangiare locale: acquistate alimenti locali e di stagione.
Proteggere la natura: piantate un albero o create un “rain garden” (giardino per la raccolta dell’acqua piovana). Utilizzate soluzioni naturali per ridurre il rischio di inondazioni e immagazzinate l’acqua.
Smettete di inquinare: non gettate rifiuti alimentari, oli, medicinali e sostanze chimiche nella toilette o negli scarichi.
Pulire l’ambiente: partecipate alla pulizia dei fiumi, laghi, zone umide o spiagge della vostra zona.
#acqua for life#siccità#sostenibilità#risparmio energetico#stress idrico#consumi consapevoli#rain garden#antropocene#riduci#riciclo#riuso#ambiente#natura
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Da mostri a prodigi, 'Natura contronatura' rivela i margini della natura. Un viaggio tra arte, ecologia queer e resistenza, per immaginare nuove rappresentazioni del vivente.
#2025#Antropocene#Dario Alì#Ecologia Queer#gay#Italia#LGBT#LGBTQ#LGBTQIA+#libri gay#Meltemi#Meltemi Editore#Natura contronatura#non fiction#nonfiction#queer#Saggi#Saggistica#Vincenzo Grasso
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Dal 11 al 14 marzo 2025, l'Università Iuav di Venezia ospiterà un convegno internazionale dedicato al tema "Marx nell'Antropocene", riunendo 300 relatori da tutto il mondo per discutere della crisi ecologica in una prospettiva eco-marxista e eco-socialista. L’evento si terrà presso Ca’ Tron, Santa Croce 1957, Venezia, e offrirà uno spazio di riflessione sulle radici strutturali della crisi ambientale e sulle possibili strategie di trasformazione socio-ecologica.
#Alessandria today#Antropocene#Ca&039; Tron#Cambiamento climatico#capitale e natura#capitalismo e ambiente#collasso ecologico#Convegno#Crisi Climatica#eco-marxismo#eco-socialismo#economia verde#Ecosistema#ecosocialismo#Emergenza climatica#filosofia politica#giustizia ambientale#giustizia climatica#Google News#italianewsmedia.com#Iuav#John Bellamy Foster#Marx#marxismo contemporaneo.#Monthly Review#Nancy Fraser#Pier Carlo Lava#politica ecologica#Qingzhi Huan#relatori internazionali
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The Cavemans, Bukowno 2022
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Biomateriali, Biofabbricazione e Micelio con Bioartlab
[vc_row][vc_column][vc_column_text] Biomateriali, Biofabbricazione e Micelio con Bioartlab Prima di presentarvi il progetto Bioartlab e, ancor prima di parlare di biomateriali e di biofabbricazione, urge introdurre un nuovo termine che, a partire dai primi anni 2000 è entrato a far parte dei vocabolari di tutto il Mondo. Antropocene. Con questo nuovo termine, nell’anno 2000 il chimico olandese…

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" Re Leopoldo II era ossessionato dall'idea di possedere una colonia, e la sua brama cadde sul bacino del fiume Congo. Per realizzare il suo sogno creò l’Associazione internazionale del Congo e finanziò l’esploratore inglese Henry M. Stanley, che nei suoi viaggi lungo il fiume stipulò una serie di trattati con i capi indigeni in nome dell'associazione. Forte di questo, Leopoldo II si presentò alla Conferenza di Berlino (1884-1885), convocata per tracciare le linee della spartizione europea dell'Africa, e ottenne l’affidamento del bacino del Congo. Il 29 maggio, il re del Belgio proclamò lo “Stato indipendente del Congo”, che diventava così di sua proprietà. Leopoldo II divise quell'enorme territorio in blocchi che affidò a compagnie private, alle quali concedeva il diritto esclusivo di sfruttare tutto quello che poteva essere asportato: avorio, olio di palma, rame, legno tropicale, ma soprattutto il caucciù, molto ricercato in Europa. Per costringere gli africani a raccogliere il caucciù (un lavoro molto pesante) il re istituì un vero e proprio sistema di terrore. Se un villaggio si rifiutava di obbedire (il lavoro non era retribuito!), arrivava la milizia delle compagnie che bruciava le capanne e sparava a vista, uccidendo tutti, donne e bambini. Per assicurarsi che i soldati avessero realmente usato le cartucce per uccidere le persone, gli ufficiali esigevano che tagliassero le mani delle vittime e le consegnassero poi al commissario, che le avrebbe contate. Un orrore in nome del profitto, del caucciù! Fu una carneficina che ridusse la popolazione del Congo da circa venti a otto milioni nel 1911. Durante il regno di Leopoldo II molti missionari, soprattutto belgi, andarono a portare il Vangelo in Congo e costruirono chiese, scuole, dispensari: “Eppure,” scrive nel suo studio The Sacrifice of Africa il teologo ugandese Emmanuel Katongole, “il ruolo del cristianesimo rimase quasi invisibile”. Il cristianesimo occidentale riteneva che il suo campo di competenza fosse il campo “spirituale” e “pastorale”, mentre allo Stato toccava l’aspetto politico. Secondo Katongole è stato questo il tipo di cristianesimo portato in Africa. "
Alex Zanotelli, Lettera alla tribù bianca, Feltrinelli (collana Serie Bianca); prima edizione marzo 2022. [Libro elettronico]
#Alex Zanotelli#letture#leggere#libri#citazioni#conversione#Lettera alla tribù bianca#popoli africani#umanità#Africa nera#Padre Alessandro Zanotelli#Congo belga#colonialismo europeo#XIX secolo#Henry Morton Stanley#Leopoldo II del Belgio#Emmanuel Katongole#imperialismo#Africa#Conferenza di Berlino#genocidio#caucciù#estrattivismo#terrorismo#capitalismo#missionari#cristianesimo#società africane#antropocene#schiavismo
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Pleistocene e Antropocene in affioramento
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🪐✨ GRIMES ✨🪐
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klockan tickar inom oss det är fem minuter till midnatt marken där jag går är flera miljarder år gammal men här omkring växer bara ett ogräs av girighet och lögn vem som helst kan se att människan är människans fiende under sömnlösa nätter hör vi framtidens hjärta skaka galler
Bruno K. Öijer, Växla ringar med mörkret (ur dikten Framtidens Hjärta)
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Antropocene Horror è il dossier di Nocturno n.250, novembre 2023. La sorgente di tutto è stata un libro: Antropocene Horror – Mostri Virus e Mutazioni: il Cinema dell’Orrore nell’Era della Clisi Climatica. Fabio Malagnini, 2023, Odoya Editore. Da qui siamo partiti per costruire uno speciale che ci sembra epocale, nel senso che attiene alla nostra epoca, la fissa, la riguarda.
Orche all’attacco. In gruppi familiari, al largo di Gibilterra, a dar di muso alle chiglie di yacht dal prezzo criminale. Alcuni dei mammiferi marini colti in fragranza da watercam stereoscopiche, mentre addentano timoni in carbon style. E poi, orsi di montagna. Plantigradi autoctoni, o figli di ripopolamento, che vengono via dalle magliette delle Pro Loco e sferrano attacchi ferali, imprevedibili predatori di runner con calzature sgargianti e plantari idrogel. Correre nei boschi fa male alla salute, meglio sfrecciare in megavan elettrici ecosostenibili, ma attenzione a schivare gli ungulati, centinaia di cinghiali por la carretera. Nemmeno il tempo di porgere l’altro guanciale, che i letti dell’intero Occidente vengono infestati da cimici bio-nike, invincibili, non debellabili, all’attacco del PIL francese e del turismo globale. Ci vorrebbe Guy Montag, a lavare albergoni ostelli AirBnB col fuoco; quello stesso fuoco che annichilisce senza distinzione di latitudine e longitudine, senza sapere quando, passando per Maui da Rodi fino al Québec, cercando te. Te, uomo gatto, catman o meglio Stalking Cat, così ti chiamano, che hai speso migliaia di dollari in chirurgia plastica estrema. Volevi felinizzarti, poi il suicidio ha suggellato la tua storia da freak, me lo hanno detto su Tik Tok.
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Obiettivo “cinghiali zero” nella zona collinare e montana dell’OltrePo pavese L’antefatto Obiettivo ‘cinghiali zero’ è il nome che è stato dato alla disposizione di Ats Pavia e Milano, in concerto con Polizia provinciale e i funzionari di Regione Lombardia per debellare e contrastare la presenza di animali positivi al test diagnostico
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