#Alberi mostra
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Presentazione del Libro “Dialoghi” di Rosalba Perotto Goglio e Rosanna Rutigliano presso La Nisolina Art Space
La mostra “Alberi” di Albina Dealessi accompagna la presentazione del libro in occasione della ventesima Giornata del Contemporaneo a Lu Monferrato.
La mostra “Alberi” di Albina Dealessi accompagna la presentazione del libro in occasione della ventesima Giornata del Contemporaneo a Lu Monferrato. Il 12 ottobre 2024, presso la Nisolina Art Space di Lu Monferrato, si terrà la presentazione del libro “Dialoghi” di Rosalba Perotto Goglio e Rosanna Rutigliano, accompagnata dalla mostra d’arte “Alberi” dell’artista Albina Dealessi, che ha fornito…
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Questa immagine mostra un fenomeno che può sembrare quasi magico: un’infiorescenza che assomiglia a piccoli volti con espressioni stupite e occhioni grandi, come minuscoli “spiriti della natura” che sbocciano tra le foglie. Anche se il loro aspetto ricorda piccole creature animate, in realtà potrebbe trattarsi di una specie vegetale o una curiosa illusione creata dalla natura stessa, che spesso gioca con le forme e i colori per stupire l’occhio umano.
“Gli Spiriti del Bosco - Piccoli Fiori di Meraviglia”
🌿✨ La natura è davvero meravigliosa! Chi non è mai rimasto affascinato dai misteri che nasconde il mondo naturale? A volte, in un angolo remoto di una foresta, tra le felci ombrose e i raggi di sole che filtrano tra gli alberi, capita di imbattersi in visioni che sembrano provenire da una favola. È il caso di questi piccoli “spiriti” vegetali, con le loro sembianze curiose e i dettagli quasi umani, come se fossero i guardiani silenziosi dei segreti della natura.
Un Fiore che Diventa un Racconto
Questi piccoli fiori, con le loro “espressioni” singolari, sembrano usciti da un racconto incantato. Le loro forme sembrano plasmate dalle mani di un artista invisibile, con dettagli che ricordano occhi e bocche spalancate in un’espressione di pura meraviglia. Ci si potrebbe chiedere: è solo una coincidenza o la natura ha voluto lasciarci un messaggio? Di certo, osservare da vicino queste forme viventi ci riporta a una dimensione in cui ogni pianta e ogni fiore custodiscono un mistero da scoprire.
Curiosità Botaniche: Natura e Fantasia
Anche se questi “spiriti” del bosco potrebbero non essere creature magiche nel vero senso della parola, il loro aspetto ci spinge a riflettere sul potere della natura di creare forme che risvegliano la nostra immaginazione. Molte piante sviluppano forme insolite, sia per adattamento che per attrarre specifici insetti impollinatori. Ma ci sono anche quelle che, per una fortunata coincidenza, assumono sembianze che risvegliano la fantasia umana, come queste piccole “creature” che sembrano vive e animate.
Un Inno alla Biodiversità
Questi fiori speciali ci ricordano quanto sia importante preservare gli ecosistemi naturali e la biodiversità. Ogni specie vegetale, per quanto piccola e sconosciuta, può nascondere un mondo di meraviglie. Lasciare intatti i luoghi selvaggi, dove queste meraviglie possono prosperare, significa garantire che le generazioni future possano continuare a stupirsi davanti alla bellezza infinita del regno vegetale.
La Magia del Bosco nei Nostri Giardini
Per chi desidera portare un po’ di questa magia nei propri spazi verdi, potrebbe pensare a creare un angolo del giardino ispirato al sottobosco, con piante e fiori dall’aspetto curioso. La scelta di specie che evocano forme e colori insoliti può trasformare il giardino in un luogo incantato, dove la fantasia prende vita ogni volta che si osserva una nuova fioritura.
🌸🌳 Conclusione: La natura è una vera e propria artista, capace di combinare forme e colori in modi che toccano il cuore e l’immaginazione. Osservare queste meraviglie ci invita a rispettare e proteggere il nostro pianeta, così da preservare intatta la magia di cui è capace. Non c’è bisogno di cercare molto lontano: la bellezza è lì, nei fiori che sbocciano, nei colori che esplodono in ogni stagione, e nei piccoli “spiriti” del bosco che sembrano far capolino dai fiori.
Il testo è Scritto per te da A.C con supporto AI 🌱la foto è della pagina National Geographic
Fonte fb "il piacere della scoperta"
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Lo stesso sole, due orizzonti diversi: basta cambiare prospettiva per scoprire nuovi colori.
La foto a sinistra mostra il sole che tramonta dietro gli alberi, mentre quella a destra ha una vista più aperta, con il sole che si riflette sul paesaggio urbano. Il contrasto tra le prospettive crea un effetto affascinante, mettendo in evidenza la bellezza della natura e della città nello stesso momento.
#photography#naturephotography#beautiful#skyphotography#landscapephotography#sunset#sunset landscape#my photography#italy
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«Ascoltami, i poeti laureati
si muovono soltanto fra le piante
dai nomi poco usati: bossi ligustri o acanti.
lo, per me, amo le strade che riescono agli erbosi
fossi dove in pozzanghere
mezzo seccate agguantanoi ragazzi
qualche sparuta anguilla:
le viuzze che seguono i ciglioni,
discendono tra i ciuffi delle canne
e mettono negli orti, tra gli alberi dei limoni.
Meglio se le gazzarre degli uccelli
si spengono inghiottite dall'azzurro:
più chiaro si ascolta il susurro
dei rami amici nell'aria che quasi non si muove,
e i sensi di quest'odore
che non sa staccarsi da terra
e piove in petto una dolcezza inquieta.
Qui delle divertite passioni
per miracolo tace la guerra,
qui tocca anche a noi poveri la nostra parte di ricchezza
ed è l'odore dei limoni.
Vedi, in questi silenzi in cui le cose
s'abbandonano e sembrano vicine
a tradire il loro ultimo segreto,
talora ci si aspetta
di scoprire uno sbaglio di Natura,
il punto morto del mondo, l'anello che non tiene,
il filo da disbrogliare che finalmente ci metta
nel mezzo di una verità.
Lo sguardo fruga d'intorno,
la mente indaga accorda disunisce
nel profumo che dilaga
quando il giorno piú languisce.
Sono i silenzi in cui si vede
in ogni ombra umana che si allontana
qualche disturbata Divinità.
Ma l'illusione manca e ci riporta il tempo
nelle città rumorose dove l'azzurro si mostra
soltanto a pezzi, in alto, tra le cimase.
La pioggia stanca la terra, di poi; s'affolta
il tedio dell'inverno sulle case,
la luce si fa avara - amara l'anima.
Quando un giorno da un malchiuso portone
tra gli alberi di una corte
ci si mostrano i gialli dei limoni;
e il gelo dei cuore si sfa,
e in petto ci scrosciano
le loro canzoni
le trombe d'oro della solarità.»
(Eugenio Montale - I limoni, da “Ossi di seppia”, Torino, Piero Gobetti Editore 1925).
Se io parlassi così ai miei parenti , se provassi a spiegarmi prendendo d’esempio questo componimento non capirebbero niente, invece per me è ovvio, normale. È il bello di essere diversi, avere una sensibilità dissimile, qualcosa che loro non comprendono e vogliono per forza annullare.
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OASI DEL GELSONMINETO
Oggi abbiamo visitato il paradiso. Abbiamo lasciato Siracusa scendendo verso sud. Volevamo trovare una di quelle lunghe spiagge dalla sabbia rosa e il mare di un azzurro trasparente. Superiamo Fontane Bianche e scendiamo ancora più a sud. Ad un certo punto lungo la strada vediamo dei turisti con ombrelloni e asciugamani scendere da una strada laterale bianchissima. Ci fermiamo anche noi parcheggiando a lato della candida strada. Un sentiero ci porta verso una stradina sterrata che passando sotto la statale, immette in campi vastissimi che ospitano piccoli ulivi e sono circondati da alti pini o grandi acacie che ne segnano il bordo. Camminiamo per quasi dieci minuti e malgeado i filari di ulivi e le recinsioni, sembra di camminare in una savana. Si sentono solo le cicale qualche uccello che chiama di albero in albero ed il ento che smuove le cime delle acacie. Un lungo sentiero porta in prossimità della spiaggia nascosta da delle siepi di alberelli e di pini messi sul limitare a proteggere i terreni retrostanti dove venivano coltivati filari di profumati gelsomini. La spiaggia è di sabbia finissima ricolma di detriti di alberi portati dal mare e l’acqua è caldissima. La piccola baia è delimitata da due promontori. Quello a sinistra ha sulla punta un bunker della seconda guerra mondiale, quello a destra degrada lentamente verso il mare. Vedo che su quest’ultimo che molti bagnanti salgono scomparendo nella fitta macchia fatta da palme e cespugli di oleandri e alberelli di yuka. Li seguo per curiosità e inaspettatamente vi trovo un sentiero che costeggia un muro di pietre a secco , passa sulla cima del promontorio e quindi ne mostra l’altro lato, quello non visibile dalla spiaggia. Arrivato su quel lato ho una visione incredibile, dove la scogliera scende scoscesa e frastagliata in un mare color smeraldo dalla perfetta trasparenza. Si sente solo il mare entrare e uscire dalle grotte che ha scavato alla base della scogliera ed il vento urtare la roccia frastagliata e disperdersi tra la fitta vegetazione. Niente di umano appare tra gli scogli o lungo il sentiero. Non vi è plastica vetro o avanzi umani di una qualsiasi civiltà, esiste solo il vento, il mare ed il sole così come era dall’inizio dei tempi. Resto incantato ad ascoltare parlarsi il mare e il vento ed il mio stupore diventa una tangibile emozione, si cristallizza in un prezioso, unico ricordo. Questa è la Sicilia che mi brucia nel cuore, questa l’origine di ogni bellezza che riconosco, questo il senso di ogni verso che vorrei scrivere. Questo è il mio paradiso.
Today we visited paradise. We left Syracuse going south. We wanted to find one of those long beaches with pink sand and a transparent blue sea. We pass Fontane Bianche and go further south. At one point along the way we see tourists with umbrellas and towels coming down froma white street. We also stop by parking at the side of the white road. A path takes us towards a dirt road which, passing under the Provence road, leads into vast fields that host small olive trees and are surrounded by tall pines or large acacias that mark the border. We walk for almost ten minutes and past the rows of olive trees and the fences, it feels like walking in a savannah. You can only hear the cicadas, some birds calling from tree to tree and the sound that moves the tops of the acacias. A long path leads near the beach hidden by hedges of small trees and pines placed on the edge to protect the lands behind where rows of fragrant jasmine were grown. The beach is of very fine sand filled with debris from trees brought in by the sea and the sea water is very warm. The small bay is bordered by two promontories. The one on the left has a World War II bunker at its tip, the one on the right slopes slowly towards the sea. I see that on the latter many bathers go up disappearing into the thick scrub made up of palm trees and oleander bushes and yuka trees. I follow them out of curiosity and unexpectedly find a path that runs along a dry stone wall, passes on the top of the promontory and then shows the other side, the one not visible from the beach. Arriving on that side, I have an incredible vision, where the cliff drops steeply and jagged into an emerald sea with perfect transparency. You can only hear the sea flowing in and out of the caves it has dug at the base of the cliff and the wind hitting the jagged rock and dispersing among the dense vegetation. Nothing human appears between the rocks or along the path. There is no glass plastic or human remains of any civilization, there is only the wind, the sea and the sun as it was from the beginning of time. I am enchanted listening to the sea and the wind talking to each other and my amazement becomes a tangible emotion, it crystallizes in a precious, unique memory. This is Sicily that burns in my heart, this is the origin of every beauty I recognize, this is the meaning of every verse I would like to write. This is my paradise.
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Quel nucleo finale di indeterminazione
Bohr: Prima che possiamo afferrare qualcosa, la nostra vita è finita. Heisenberg: Prima che possiamo capire chi e che cosa siamo, siamo finiti e ridotti in polvere. Bohr: Sepolti da tutta la polvere che abbiamo sollevato. Margrethe: E prima o poi, verrà il tempo in cui tutti i nostri figli saranno ridotti in polvere; e tutti i figli dei nostri figli. Bohr: Quando non si prenderanno più decisioni, grandi o piccole che siano. Quando non vi sarà più indeterminazione, perché non vi sarà più conoscenza. Margrethe: E quando tutti i nostri occhi saranno chiusi, quando anche i fantasmi saranno scomparsi, che cosa rimarrà del nostro beneamato mondo? Del nostro devastato e disonorato e beneamato mondo? Heisenberg: Ma nel frattempo, in questa preziosissima frazione di tempo, qualcosa c'è. Gli alberi di Faelled Park. Gammertingen e Biberach e Mindelheim. I nostri figli e i figli dei nostri figli. Salvati, forse, da quell'unico breve istante a Copenaghen. Da un qualche evento che non sarà mai esattamente individuato o definito. Da quel nucleo finale di indeterminazione che sta nel cuore delle cose.
—Copenhagen, battute finali dell'opera teatrale di Micheal Frayn, che ricostruisce l'incontro fra il fisico danese Niels Bohr e quello tedesco Werner Heisenberger, avvenuto nel 1941 nella Danimarca occupata dall'esercito tedesco.
Se volete saperne di più sul programma nucleare della Germania nazista, sull'incontro del 1941 che pose fine all'amicizia fra Bohr e Heisenberg e sui dilemmi etici che agitarono le menti di due premi Nobel, fatevi un favore: guardate quest'opera teatrale (link in fondo).
L'argomento, di per sé interessante, lo è ancora di più perché se ne parla molto poco. Il recente film di Christopher Nolan "Oppenheimer" narra ovviamente della ricerca per la creazione della bomba atomica nel versante statunitense, con un singolo breve accenno a Heisenberg. Ma mi sono sempre chiesto cosa fosse successo nella Germania nazista, che cosa impedì di arrivare all'obiettivo, pur partendo in netto anticipo.
Questo spettacolo non solo getta luce su tale quesito, ma mostra un lato fortemente umano della Scienza, del quale troppo spesso dimentichiamo l'esistenza ma che ne influenza enormemente il progresso e la direzione del progresso.
Spettacolo teatrale regia Mauro Avogadro con Massimo Popolizio, Umberto Orsini, Giuliana Lojodice: video su Rai Play
Copione tradotto in italiano da Maria Teresa Petruzzi e Filippo Ottoni: PDF.
#copenhagen#spettacolo teatrale#michael frayn#niels bohr#werner heisenberg#christopher nolan#oppenheimer
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Quando, ad occhi chiusi, in una calda sera d’autunno,
respiro l’odore del tuo seno ardente,
vedo svolgersi spiagge felici
nei fuochi abbaglianti d’un sole monotono;
è un’isola indolente dove la natura mostra
alberi strani e frutti saporiti,
uomini dal corpo snello e vigoroso,
donne dallo sguardo schietto ch’è un incanto.
Sulla scia del tuo odore vado verso climi affascinanti,
verso un porto stipato d’alberature e di vele
ancora affaticate dai flutti del mare,
mentre il profumo di verdi tamarindi,
che circola nell’aria gonfia le mie narici
e si fonde nella mia anima col canto dei marinai.
Charles Baudelaire
I fiori del male
1857
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La giovane schizofrenica avverte i suoi «primi sentimenti d’irrealtà» davanti a due immagini: quella di una compagna che si avvicina e il cui volto si ingrandisce esageratamente (si direbbe un leone); quella di un campo di grano che diventa illimitato, «immensità dorata, luminosa”. Ecco, rifacendosi alla terminologia di Peirce, come risulteranno i due segni dell’immagine-affezione: Icona per l’espressione di una qualità-potenza operata da un volto, Qualisegno (oppure Potisegno) per la sua presentazione in uno spazio qualsiasi. Certi film di Joris Ivens ci danno un’idea di cosa sia un qualisegno: in Regen, «la pioggia che si vede nel film non è quella data pioggia, concreta e determinata, caduta un certo giorno e in un certo luogo. Queste impressioni visive non sono raccolte in unità da alcuna figurazione spaziale o temporale. Con estrema sensibilità, Ivens ha scoperto non come la pioggia è in realtà, ma che cosa accade (e in qual modo) quando la pioggerella primaverile batte sulle foglie degli alberi, quando lo specchio dello stagno rabbrividisce, quando una goccia solitaria cerca esitando la sua via su una lastra di vetro, quando la vita di una metropoli si riflette sull’umido asfalto. […] Anche quando Ivens ci mostra un ponte, da lui stesso indicato come il grande viadotto ferroviario di Rotterdam (Il ponte), la costruzione di ferro si dissolve in immagini immateriali inquadrate in cento modi diversi. Basta il fatto che questo ponte possa essere visto in tanti modi per renderlo in un certo senso irreale. Esso non ci appare come l’opera concreta degli ingegneri che lo costruirono, ma come una serie di curiosi effetti ottici. Si tratta insomma di variazioni visive sulle quali ben difficilmente potrebbe transitare un treno merci». Non è un concetto di ponte, ma non è nemmeno l’individuato stato di cose definito dalla sua forma, dalla sua materia metallica, dai suoi usi e funzioni. È una potenzialità. Il rapido montaggio dei settecento piani-inquadrature fa sí che le diverse vedute possano raccordarsi in un’infinità di modi e, non essendo orientate le une in rapporto alle altre, costituiscono l’insieme delle singolarità che si coniugano nello spazio qualsiasi in cui questo ponte appare come pura qualità, questo metallo come pura potenza, la stessa Rotterdam come affetto. E neanche la pioggia è il concetto di pioggia, o lo stato di un tempo e di un luogo piovosi. È piuttosto un insieme di singolarità che presenta la pioggia cosí com’è in sé, pura potenza o qualità che coniuga senza astrazione tutte le piogge possibili, e compone il corrispondente spazio qualsiasi. È la pioggia come affetto, e niente si oppone maggiormente a un’idea astratta o generale, pur non essendo attualizzata in uno stato di cose individuale.
Gilles Deleuze
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La rinascita di Leopold Bloom
Chiamata internazionale aperta agli artisti di tutto il mondo.
Il bellissimo borgo antico di Sant'Ilario, nell’Isola d'Elba (Toscana), con le sue stradine di granito arrampicate sulle verdi colline, si era gradualmente spopolato negli ultimi anni a causa dell’abbandono delle attività agricole, perdendo il suo sapere antico, a causa dell’avvento del turismo di massa. Ultimamente questo borgo ha finalmente iniziato un lento processo di rinascita grazie soprattutto all'Arte. Nel 2022, nell’ambito di un più ampio progetto di riqualificazione, che comprende sia il recupero dei terreni ormai abbandonati ed invasi dai rovi, che il miglioramento dell'accoglienza turistica, diciannove artisti hanno infatti donato alla comunità che popola il borgo una loro opera d'arte. I dipinti, le opere grafiche e le sculture pervenuti fanno ora parte della collezione di una galleria civica sita nel centro di Sant'Ilario. Questo grande avvenimento ha preso il via il 25 agosto 2022 con l’evento “Voltine, una visione contemporanea”, con il patrocinio del comune di Campo nell’Elba (LI), una mostra a cura di Nico Carone e Federica Frati, in cui le opere donate a Sant'Ilario sono state allestite per una sera nei tipici elementi architettonici del paese, le Voltine appunto, nuovamente illuminate per l’occasione.
Questo evento ha restituito a Sant'Ilario l’antico splendore per una sera, amplificando l’enorme bellezza di questo luogo attraverso la cultura. In questa occasione si è formato il gruppo “Voltine”, con lo scopo di realizzare ulteriori eventi artistico-culturali nell’ambito del paese. Per l’estate 2023 stiamo creando un evento basato sulla Mail Art, stiamo per cui chiedendo ad artisti di tutto il mondo di inviare una o più immagini sul tema della Rinascita. Le opere pervenute saranno esposte nell’ambito della mostra “Voltine 2023”, nuovamente a cura di Nico Carone e Federica Frati, e gli artisti saranno menzionati in tutto il materiale promozionale dell’evento.
Crediamo che la Mail Art possa aiutarci a ricostruire un altro tassello della nuova vita di Sant'Ilario. L'arte è energia creativa, cambiamento, è la via per rinascere.
Regolamento:
1) Non è prevista alcuna tassa di iscrizione, non ci sarà una giuria. 2) Le opere non verranno restituite. 3) Scadenza 24 luglio 2023 – fa fede il timbro postale. 4) Tecnica libera. 5) Devono essere presentati solo lavori originali. 6) Sul retro della cartolina è necessario indicare: nome/cognome, data, titolo, indirizzo postale e indirizzo mail. 7) E’ possibile, anzi consigliato, inviare più di un’opera, con un massimo di 5 opere, cm 10x15 minimo ciascuna. 8) Le opere dovranno pervenire in forma cartacea via posta al seguente indirizzo: Gruppo Voltine c/o Elisabetta Pelleriti, via degli alberi 80, fraz. Sant’Ilario, 57034 Campo nell’Elba, Livorno. 9) Si lascia libera scelta se spedire le cartoline direttamente affrancate o affrancarle in busta chiusa. 10) Le opere non dovranno avere contenuti pubblicitari, immagini o testi che possano nuocere ai fruitori, trattare tematiche che offendano la moralità, presentare contenuti xenofobi, pornografici o lesivi della dignità pena l’esclusione. 11) Voltine si impegnerà a dare il massimo risalto all’evento con un’esposizione nel borgo di Sant’Ilario del materiale ricevuto nel mese di agosto 2023 (data da definire a breve) 12) Come in ogni progetto di Mail-Art le opere conformi alle regole di questo bando verranno tutte esposte. 13) Le opere non verranno restituite e si intendono donate per entrare a far parte della galleria civica del borgo di Sant’Ilario, libere di essere usate, così come la loro immagine, per promuovere e documentare il progetto. 14) I diritti d’autore sulle composizioni, le immagini delle opere, i testi inviati resteranno comunque di libero uso da parte degli autori per ogni ulteriore utilizzo. 15) Le/i partecipanti, spedendo le loro opere, acconsentono automaticamente all’utilizzo dei propri dati personali, dell’opera e delle immagini dell’opera, inviate ai sensi e per gli effetti degli artt. 13 e 23 del D.L.gs. n. 196/2003, per l’eventuale loro pubblicazione su catalogo, stampa, web, social e per ogni altra iniziativa ufficiale utile a promuovere l’evento ed eventi successivi. 16) L’invio delle opere implica l’accettazione del bando in ogni suo punto.
"RINASCITA" - LINK
#rinascita#Elba#Leopold Bloom#Voltine#Gruppo Voltine#Sant’Ilario#mailartproject#mailartcall#mailart#arte postale
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Tra tutti gli articoli che abbiamo testato nell'ultimo periodo abbiamo trovato tantissimi prodotti di livello ma quello che probabilmente ci ha stupito di più è stato il tagliaerba smart, Anthbot Genie 1000. Questo dispositivo ci ha sorpreso: si tratta di un tagliaerba robotizzato in grado di sfruttare l'intelligenza artificiale. Il tutto consente dunque di offrire una manutenzione del prato efficiente e autonoma, senza l'intervento umano. Questo dispositivo promette è quindi in grado di offrire una cura del giardino semplificata rispetto a tutte le operazioni ordinarie. Ci sono tante funzionalità avanzate e soprattutto un design che non può che accompagnare l'uso quotidiano e le (poche) operazioni che l'utente dovrà compiere. Abbiamo riportato il tutto all'interno di una recensione dettagliata, dopo aver testato Anthbot Genie 1000 per qualche giorno. Abthbot Genie 1000: design e dimensioni Avendo testato per qualche giorno il nuovo robot tagliaerba Genie 1000, lo abbiamo avuto davanti agli occhi per molto tempo. Mentre si dilettava a tagliare l'erba del giardino, abbiamo notato il suo design con occhio sempre più attento. Il prodotti si mostra infatti estremamente compatto rispetto a tutti gli altri tagliaerba che ci sono in giro, presentando un design moderno. Le dimensioni sono le seguenti: - 61 cm di lunghezza; - 42 cm di larghezza; - 26 cm di altezza; - 12,3 kg di peso. La scocca è realizzata in plastica resistente, aspetto molto utile che lo rende robusto quanto basta e soprattutto perfetto per l'utilizzo negli ambienti esterni, anche nel caso in cui dovesse subire qualche urto (che nel nostro caso non è mai accaduto). La costruzione solida e l'attenzione ai dettagli sono evidenti, suggerendo una buona durabilità nel tempo e soprattutto il buon lavoro da parte dell'azienda. Antbhot Genie 1000 è facilissimo da configurare e da mettere all'opera Una delle più grandi sorprese che abbiamo trovato testando questo robot tagliaerba è stata la grande semplicità di installazione e di configurazione in generale. Il dispositivo non richiede l'installazione di fili perimetrali ed infatti è sufficiente posizionare la stazione di ricarica su una superficie piana collegandola semplicemente all'alimentazione. Subito dopo il robot utilizza il sistema ACC (Adaptive Cruise Control) per mappare automaticamente il prato: è in questo modo infatti che riesce ad identificare i confini e gli ostacoli presenti. Con questo processo semplifica dunque in maniera significativa la configurazione iniziale, rendendola accessibile anche a utenti meno esperti. Basti pensare che mai prima d'ora ci eravamo approcciati a prodotti di questo genere e intanto siamo riusciti in pochi istanti a mettere "su strada" questo Anthbot Genie 1000. Navigazione e mappatura sono i punti di forza Chi acquista il robot Genie 1000, deve sapere che in quanto a navigazione e mappatura dell'ambiente si tratta di un vero e proprio miracolo di tecnologia. Con il suo sistema di navigazione avanzato che combina RTK (Real-Time Kinematic) e un sistema di visione a quattro telecamere. È proprio qusta combinazione consente al robot di ottenere una precisione centimetrica nella mappatura del prato, garantendo una copertura completa e uniforme. Durante i nostri test, il dispositivo ha dimostrato una capacità eccellente nel riconoscere e aggirare ostacoli come alberi, aiuole e mobili da giardino, evitando collisioni e assicurando un taglio efficiente. L'erba viene tagliata al meglio con Anthbot Genie 1000 Le sue grandi performance sono dovute certamente al potente motore installato al suo interno. Anthbot Genie 1000 è infatti provvisto di un motore brushless potente e una lama rotante a cinque dischi. Il robot arriva ad offrire una larghezza di taglio di 20 cm, permettendo di regolare l'altezza tra i 30 e i 70 mm. Per quanto riguarda la velocità, è in grado di raggiungere i 3000 RPM. La capacità di taglio ci ha lasciato di stucco: con un'efficienza superiore a 150 m² all'ora, e in grado di coprire e radere prati fino a 1.000 m². Abbiamo notato che il robot gestisce con facilità sia l'erba corta che quella più alta, adattando automaticamente l'altezza di taglio in base alle condizioni del prato. Riesce ad identificare e addirittura a misurare persone e oggetti che trova sul suo percorso, evitando ad esempio gli animali domestici e anche le persone in maniera estremamente agevole. Gestisce le zone e le aree di esclusione come fosse una persona Fondamentale per noi in questi giorni di test è stata l'applicazione ufficiale ANTHBOT. La creazione di mappe multiple del prato e la personalizzazione dei piani di taglio per ciascun area sono state incredibilmente comode. Abbiamo infatti impostato delle zone di esclusione virtuali che hanno impedito al robot di entrarci, eliminando delle aree specifiche come i giardini fioriti ad esempio o le zone riservate ai bambini. Questa funzionalità offre un controllo preciso e flessibile sulla manutenzione del prato, adattandosi alle esigenze individuali. Controllo e connettività sono gli aspetti migliori del Genie 1000 L'utilizzo di questo Genie 1000 diventa ancor più semplice grazie al supporto alla connettività 4G, Wi-Fi e Bluetooth. Si tratta di aspetti che permettono il controllo remoto tramite l'app dedicata. Questa infatti consente di programmare gli orari di taglio, regolare l'altezza di taglio e monitorare lo stato del dispositivo in tempo reale. È da segnalare inoltre un'interfaccia dell'app intuitiva e facile da usare, con notifiche tempestive riguardo a eventuali problemi o necessità di manutenzione. Tante funzioni intelligenti e tanta sicurezza Un dispositivo che apparentemente potrebbe essere anche pericoloso non poteva esimersi dall'integrare al suo interno tanta sicurezza. A tal proposito ci sono dei sensori pensati apposta, tra cui anche quello che rileva la pioggia. In questo caso sarà il robot a tornare automaticamente presso la sua stazione di ricarica, evitando dunque il contatto col maltempo. La sicurezza è una priorità per ANTHBOT. Da non sottovalutare anche il sistema anti-furto integrato: grazie alla connessione 4G si può tracciare la posizione del robot, offrendo una maggiore tranquillità agli utenti. Manutenzione semplice e durabilità nel tempo Con un grado di impermeabilità IPX6, il Genie 1000 è progettato per resistere alle condizioni esterne. La manutenzione è semplice: le lame e la batteria sono componenti sostituibili, facilitando la gestione dell'usura nel tempo. Durante i nostri test, il robot ha dimostrato una resistenza notevole, operando senza problemi anche in condizioni climatiche avverse. Ottima autonomia e ricarica in sole 2 ore La presenza di una batteria da 5 Ah offre un'autonomia di rilievo. Non è infatti un problema coprire l'intera area indicata poche righe più in alto con una sola carica. Per restituirgli l'energia necessaria portandolo al completamento, bastano 120 minuti. Quando la batteria si esaurisce, il Genie 1000 ritorna automaticamente alla stazione di ricarica e, una volta ricaricato, riprende il lavoro dal punto in cui si era interrotto. Questo ciclo automatico assicura una manutenzione continua del prato senza interventi manuali. Conclusioni I test che abbiamo portato a termine nell'ultimo periodo ci hanno portato a prendere una decisione: questo robot è in grado di fare bene il suo lavoro e dunque è promosso. I test approfonditi condotti hanno mostrato la grande capacità del prodotto di combinare in maniera efficace l'intelligenza artificiale ma anche le prestazioni elevate insieme ad una facilità d'uso senza precedenti. Tra i fiori all'occhiello notiamo la mappatura automatica del terreno, una navigazione estremamente precisa ma anche la gestione intelligente delle zone. Proprio a tal proposito diventa una scelta perfetta per chi vuole tenere il prato perfettamente curato anche senza usare un dito. I materiali utilizzati per la sua costruzione ma anche le caratteristiche che gli donano un'estrema sicurezza, non fanno che aggiungere valore ad un dispositivo ad oggi molto esclusivo. Per questo motivo, può essere ritenuto un vero investimento per coloro che si dilettano in giardino. Sul sito ufficiale è possibile trovarlo in più modelli, ma quello che abbiamo testato noi, ovvero il nuovo Anthbot Genie 1000, costa 1188,33€. Generalmente è possibile acquistarlo con più metodi di pagamento tra cui anche PayPal, che offre a sua volta la possibilità di portare a casa il prodotto in tre comode rate senza interessi. Read the full article
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Il famoso albero di Sycamore Gap è stato tagliato
L'albero solitario di Sycamore Gap nel Northumberland era uno degli alberi più fotografati del paese prima di essere deliberatamente tagliato questa settimana.
Era un simbolo iconico della zona, eretto per circa 300 anni in una depressione naturale del paesaggio lungo il Vallo di Adriano.
L'albero non era solo un amato punto di riferimento, ma occupava anche un posto speciale nel cuore di molti e spesso sul suo sito venivano lasciati ciottoli commemorativi decorati.
I funzionari della Northumberland National Park Authority ritengono che l'albero sia stato "abbattuti deliberatamente". Un adolescente e un uomo sulla sessantina sono stati arrestati con l'accusa di danneggiamento criminale e in seguito rilasciati su cauzione. La polizia di Northumbria afferma che le indagini sono ancora in corso.
Kris Hodgetts, un fotografo di Blyth nel Northumberland, ha detto alla BBC che all'inizio pensava si trattasse di una bufala. "Non abbiamo perso solo un altro albero, ma un simbolo di qualcosa di naturale nella sua forma perfetta che non può essere sostituito da una statua o da un monumento".
Il signor Hodgetts ha scattato le due fotografie qui sotto durante una visita notturna a Sycamore Gap nel 2019.
Questo amato monumento è stato nominato Albero dell'anno nel 2016 ed è stato molto apprezzato dai fotografi.
Gli esperti affermano che c'è la possibilità che dal ceppo possano crescere dei germogli, poiché l'albero era sano, anche se ci vorranno almeno decenni prima che torni a essere una presenza visibile nel paesaggio.
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Due uomini sono diretti a processo oggi per aver presumibilmente tagliato il famoso albero britannico Sycamore Gap l'anno scorso. L'albero di 150 anni si ergeva simmetricamente in una depressione tra due colline nel nord dell'Inghilterra ed era una delle principali attrazioni turistiche. Guarda le foto qui .
L'albero si trovava accanto a una parte del Vallo di Adriano , una barriera di pietra lunga 73 miglia costruita dall'imperatore romano Adriano nel 122 d.C. per proteggere la frontiera nord-occidentale dell'impero. L'albero di accompagnamento fu piantato alla fine del 1800 dal proprietario terriero John Clayton. Da allora, la sua collocazione tra due colline del Northumberland lo ha reso una destinazione per proposte di matrimonio e altri eventi della vita. È stato protagonista del film del 1991 "Robin Hood: Principe dei ladri" con Kevin Costner e Morgan Freeman (guarda la scena qui ).
L'albero, valutato circa $ 800.000, è stato tagliato nel settembre 2023; il motivo non è stato reso pubblico. Da allora sono riapparsi degli alberelli, il che indica che l'albero potrebbe rigenerarsi . Scopri di più su una mostra in onore dell'albero qui .
(via In immagini: il famoso albero di Sycamore Gap - BBC News)
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Liste Rosse IUCN 2024: Cresce l’Emergenza per le Specie a Rischio, Ora Anche per il Riccio Europeo
Le Liste Rosse IUCN delle specie minacciate rappresentano un inventario dello stato di conservazione globale e del rischio di estinzione delle specie biologiche. In base al livello di minaccia, le specie vengono classificate in diverse categorie: Non Valutata, Dati Insufficienti, Minima Preoccupazione, Quasi Minacciata, Vulnerabile, In Pericolo, In Pericolo Critico, Estinta in Natura, Estinta. Lo scorso 28 ottobre è stato pubblicato un nuovo aggiornamento di queste liste, che ora include 166.061 specie, di cui 46.337 minacciate di estinzione. La tendenza globale mostra un grave declino delle popolazioni in numerosi gruppi di specie.
Tra le situazioni più critiche, vi è il calo delle popolazioni di uccelli costieri migratori a livello mondiale, con 16 specie riclassificate in categorie di maggiore minaccia. Ad esempio, la pivieressa (Pluvialis squatarola) e il piovanello maggiore (Calidris ferruginea) le cui popolazioni sono diminuite del 30%, passando rispettivamente a Vulnerabile e Quasi Minacciato.
Altre specie animali sono ora classificate come “In Pericolo Critico,” il che significa che, se il declino prosegue, l'estinzione potrebbe essere imminente. Tra queste troviamo il ratto spinoso dell'isola di Manus (Rattus detentus), avvistato per l'ultima volta nel 2016 nell'Arcipelago di Bismarck in Papua Nuova Guinea e minacciato da predatori invasivi e degrado dell'habitat. Anche il rinkhals del Nyanga (Hemachatus nyangensis), un serpente presente negli altopiani orientali dello Zimbabwe, soffre per la trasformazione del suo habitat agricolo e l'invasione di piante aliene, e dal 1988 non sono stati registrati nuovi avvistamenti. Un'altra specie critica è il fagiano del Vietnam (Lophura edwardsi), non avvistato in natura dal 2000 e vittima di deforestazione, caccia ed effetti degli erbicidi durante la Guerra del Vietnam; sono in corso programmi di conservazione e riproduzione ex-situ per cercare di recuperare la specie.
Anche i coralli stanno lottando per sopravvivere: il 44% delle specie di corallo duro è a rischio di estinzione, con un aumento dell’11% dal 2008. Tra i generi più colpiti c’è Acropora, di cui 99 su 150 specie sono ora minacciate.
Una triste sorpresa è data poi dal riccio europeo occidentale (Erinaceus europaeus), ora classificato come Quasi Minacciato. La sua popolazione è crollata vertiginosamente negli ultimi dieci anni, a causa della pressione umana dovuta all'intensificazione agricola e allo sviluppo urbano.
Per la prima volta, la maggior parte delle specie arboree è stata elencata nella Lista Rossa: almeno 16.425 delle 47.282 specie valutate a livello mondiale, quindi oltre un terzo, è minacciato di estinzione. In particolare, le specie insulari sono sotto grave minaccia a causa della deforestazione per lo sviluppo urbano, parassiti, malattie e specie invasive. Gli alberi sono componenti fondamentali degli ecosistemi, e la loro scomparsa comprometterebbe la sopravvivenza di migliaia di altre specie di piante, funghi e animali che dipendono da loro, oltre a destabilizzare i cicli del carbonio, dell'acqua e dei nutrienti, la formazione del suolo e la regolazione del clima.
Questo aggiornamento delle Liste Rosse IUCN non solo rappresenta un barometro della biodiversità globale, ma evidenzia anche la necessità urgente di interventi di conservazione mirati e coordinati per evitare che il nostro pianeta perda preziosi elementi della sua ricchezza biologica.
A Presto e Buona Scienza!
fonte
foto di Jörg Hempel
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Continua l'allerta meteo a Genova e in tutta la Liguria
Centro-Levante della Liguria in allerta arancione per temporali, allerta che nel Levante diventa rossa dalle ore 12. Nel Ponente è gialla. Nel corso della mattinata Arpal effettuerà gli aggiornamenti dei modelli per valutare eventuali modifiche. Nella notte diversi interventi dei vigili del fuoco di Genova per alberi e rami finiti sulla strada nelle zone di Neirone, Ognio e Serra Riccò. A Borzoli è esondato il rio Fegino, nella stessa zona un camion è rimasto bloccato in un tombino. Via Borzoli è stata chiusa al traffico. Forti piogge nella notte nella zona dalla Val Polcevera. Registrato anche l'innalzamento del livello del Cantarena e del Chiaravagna. Diversi i problemi registrati nella notte ma anche di mattina, soprattutto nel quartiere di Sampierdarena, di Rivarolo e Certosa. Sempre nella notte sono state evacuate due famiglie a Rivarolo, nel ponente genovese: le cause non sono legate al maltempo ma a problemi strutturali dell’edificio. In questo momento piogge diffuse e abbondanti sul savonese e ponente genovese, sia sulla costa che sull’entroterra. Allerta rossa L'allerta rossa scatta alle 12 per i bacini grandi della zona C che comprende il Levante ligure da Portofino al confine con la Toscana. Gli osservati speciali sono i fiumi Magra e Vara. Aggiornamento ore 9 Le precipitazioni sono causate da un temporale forte, organizzato e stazionario che, sorto nella notte sul levante genovese, si è prima spostato verso il ponente, colpendo la Val Polcevera e il savonese, per poi tornare in queste ultime ore sul genovese di ponente e sulla valle Stura, con intensità massime orarie molto forti e conseguente crescita del livello dei torrenti Stura a Campo Ligure e Orba a Tiglieto. A Campo ligure sono caduti 82,4 mm di pioggia in un’ora, a Pontedecimo 66, a Rossiglione 57, con raffiche di vento (scirocco) che sfiorano i 100 km orari.Ancora per alcune ore permangono condizioni favorevoli alla formazione di temporali forti, organizzati e stazionari sul centro della regione. Con l’avvicinarsi del fronte le piogge si faranno più diffuse su tutto il territorio regionale, a partire da ponente. Saranno più intense sul centro-levante, dove potranno verificarsi ancora temporali forti. Aggiornamento ore 8 Il temporale forte, organizzato e stazionario è da circa un'ora sul territorio che va da Arenzano al confine con il Piemonte: sull'ora Campo Ligure è a 90.6 mm, Prai a 77.6mm, Genova Fiorino a 73.4 (tutti i dati sono in aumento). Di conseguenza, l'idrometro sullo Stura ha superato il primo livello di guardia ed è in ulteriore aumento; prossimo alla prima soglia anche l'Orba a Tiglieto. Il dato che emerge nell'ultimo mese è che nel Levante della Liguria in alcune località si sono cumulati fino a 400 mm Aggiornamento ore 5 La parte più intensa e strutturata delle precipitazioni ha iniziato a interessare la città di Genova e il suo immediato entroterra poco prima delle tre: la ricostruzione delle piogge offerta dal radar con immagini ogni 5 minuti mostra con colori sempre più caldi dall'azzurro al rosso i rovesci più intensi, poco fa in corrispondenza della Valpolcevera. Appare in lento spostamento verso ponente, con i rovesci più intensi adesso nella parte di ponente della città. Dai dati misurati, nell'ultima ora si evidenzia come il pluviometro di Monte Gazzo abbia raggiunto i 43.4 mm (in aumento), ossia 43.4 litri d'acqua per metro quadrato di terreno in 60 minuti. Valori intensi o molto intensi sui brevi periodi sempre al Santuario di Monte Gazzo (11.2mm/5 minuti, 27.6mm/15 minuti, 39mm/30 minuti) e a Bolzaneto (26.4mm/30 minuti). Il contrasto fra masse d'aria con temperature differenti, calda e umida da sud-est (poco fa raffica a 81 km/h su Fontana Fresca, sopra Sori) più fredda e secca da nord-ovest, ha favorito l'aumento dell'instabilità, dovuto proprio ad un'intensificazione dei flussi umidi, sottolineata dalle numerose fulminazioni. Dettaglio allerta meteo in Liguria Ponente (zona A: dal confine fino a Spotorno): allerta gialla fino alle 18 di martedì 8 ottobre;- Centro (zona B: da Noli a Camogli): allerta arancione fino alle 21 di martedì 8 ottobre;- Levante (zona C: da Portofino fino a Luni e Sarzana): allerta arancione fino alle 23,59 di martedì 8 ottobre. Dalle 12 alle 23,59 di martedì 8 ottobre allerta rossa sui bacini grandi di Levante.- Versanti padani di Ponente (zona D: entroterra Savonese, Val Bormida e Valle Stura): allerta arancione fino alle 14,59 di martedì 8 ottobre. Dalle 15 alle 21 allerta gialla;- Versanti padani di Levante (zona E: valli Scrivia, Trebbia e d'Aveto): allerta arancione fino alle 15 di martedì 8 ottobre. Dalle 15 alle 21 allerta gialla. Read the full article
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[ph. Mirco Lorenzi]
Si è concluso con la prova aperta di venerdì 6 settembre e la festa Mondaino gioca in Europa del giorno successivo il progetto europeo Stronger Peripheries.
Dopo aver lavorato per la prima volta proprio a Mondaino con le sue performers per qualche giorno Hamdi Dridi ha presentato una prima mezz'ora del suo trio Dan(s)e House trio and constellations che s’ispira ai movimenti della cucina contrapponendoli a quelli artistici. Il coreografo, che si fa influenzare anche dalle comunità che attraversa nel ricercare gesti semplici e ripetuti di chi sta lavorando, ha creato con Ewa BIelak, Débora N’jiokou, Lucia Oliveira una partitura in cui i gesti più quotidiani, legati al mondo della cucina, si confondono con l’Hip Hop e le danze tradizionali dei paesi d'origine delle danzatrici. Atmosfere pop e rock bagnate di rosso o blu si addensano in mezzo agli odori forti e inconfondibili della cucina in piena attività che è ospitata sulla scena: ci sono tre tavoli con fuochi accesi e pentole fumanti, forni e piatti da dj. Le tre performers si muovono in questo spazio accordando di volta in volta i loro movimenti ai ritmi della cucina o al richiamo di musiche tradizionali, scuotendo i corpi come durante un rave party. Tra i suoni e i rumori delle pentole in ebollizione, mescolati più spesso alla techno, la coreografia di Hamdi permette a gesti quotidiani di tramutarsi in danza.
La serata di venerdì si è aperta con l'inaugurazione della mostra Alberi di Mirco lorenzi che resterà aperta fino alla fine dell'anno e si è chiusa con un convivio aperto dalle pietanze preparate dalle artiste durante il lavoro in scena.
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The European project Stronger Peripheries came to an end with the open rehearsal on Friday 6 September and the Mondaino Plays in Europe party the following day.
After having worked for the first time in Mondaino with his performers for a few days, Hamdi Dridi presented the first half-hour of his Dan(s)e House trio and constellations, which is inspired by the movements of the kitchen and contrasts them with artistic movements. The choreographer, who is also influenced by the communities he traverses in his search for simple, repeated gestures, created with Ewa BIelak, Débora N'jiokou and Lucia Oliveira a score in which the most everyday gestures, linked to the world of cooking, mingle with Hip Hop and the traditional dances of the dancers' countries of origin. Pop and rock atmospheres bathed in red and blue thicken amidst the strong and unmistakable smells of the kitchen in full activity that is hosted on stage: there are three tables with lit fires and steaming pots, ovens and DJ plates. The three performers move in this space, tuning their movements from time to time to the rhythms of the kitchen or to the call of traditional music, shaking their bodies as if during a rave party. Amidst the sounds and noises of boiling pots, most often mixed with techno, Hamdi's choreography allows everyday gestures to turn into dance.
Friday evening opened with the inauguration of Mirco lorenzi's exhibition Alberi (Trees), which will remain open until the end of the year, and closed with a banquet opened by the food prepared by the artists during their work on stage.
#danzacontemporanea#residenza creativa#progetto europeo#Hamdi Dridi#tandem 11#residenze 2024#stronger peripheries#alberi#Mirco lorenzi
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Fiumalbo: "Gli uomini che piantavano alberi" la mostra fotografica dedicata al lavoro di sistemazione del territorio e delle foreste
Fiumalbo: "Gli uomini che piantavano alberi" la mostra fotografica dedicata al lavoro di sistemazione del territorio e delle foreste. Alle ore 10.30 del 02 agosto 2024, nei locali dell’ex seminario vescovile sito in via seminario 8 a Fiumalbo verrà presentata la mostra fotografica “Gli uomini che piantavano alberi” che potrà essere visitata fino al 25 agosto tutti i giorni con orario 10-18 La mostra fotografica, realizzata dal Comando Regione Carabinieri Forestale “Emilia Romagna” e dall’... Leggi articolo completo su La Milano Read the full article
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