#viaggi di lavoro
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𝒰𝓃 𝓁𝓊𝑜𝑔𝑜 𝒾𝓃𝒸𝒶𝓃𝓉𝒶𝓉𝑜 𝒶 𝓂𝑒𝓉à 𝓈𝓉𝓇𝒶𝒹𝒶 𝓉𝓇𝒶 𝒫𝒶𝒹𝑜𝓋𝒶 𝑒 𝒱𝒾𝒸𝑒𝓃𝓏𝒶 ✨
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Hotel Bella Venezia a Latisana: La soluzione ideale per viaggi di lavoro nel Friuli-Venezia Giulia
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#alloggio strategico#aree industriali#convenzioni aziendali#Friuli-Venezia Giulia#Hotel Bella Venezia#Latisana#permanenze prolungate#Portogruaro#sala riunioni#viaggi di lavoro
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Il Libro di Chi Viaggia Ogni Giorno: Un Percorso tra Lavoro, Amore e Nuove Avventure. Di Alessandria today
Una riflessione su chi affronta viaggi quotidiani, che siano verso un lavoro, un amore o verso nuove scoperte, esplorando le motivazioni che spingono le persone a intraprendere questo percorso.
Una riflessione su chi affronta viaggi quotidiani, che siano verso un lavoro, un amore o verso nuove scoperte, esplorando le motivazioni che spingono le persone a intraprendere questo percorso. Ogni giorno, milioni di persone viaggiano verso una meta, che sia il luogo di lavoro, la casa di una persona amata o una destinazione che rappresenta l’ennesimo inizio di una nuova avventura. Che si…
#Amore#avventure di viaggio#Cambiamento#Crescita Personale#crescita professionale#emozioni durante i viaggi#esplorare il mondo.#Lavoro#lettura in viaggio#meditazione nei viaggi#Nuovi inizi#percorsi di vita#podcast durante i viaggi#riflessioni sui viaggi#routine lavorativa#scoperta del mondo#Scoperta di Sé#spostamenti lavorativi#spostamenti quotidiani#storie di viaggiatori#tragitto casa-lavoro#viaggi e sfide#viaggi per amore#viaggi per cambiare#viaggi per lavoro#viaggi quotidiani#viaggi romantici#viaggi significativi#viaggiatori di ogni giorno#Viaggio interiore
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La verità... è che non me ne frega più di niente.
Delle bugie e dei tradimenti di falsi amici o parenti.
Dell'amore e degli uomini.
Di essere stata relegata al lavoro, visto che non sono una leccaculo, al ruolo di... guardarobiera? Receptionist?
Non me ne frega niente dei viaggi a cui dovrò rinunciare - anche quello del sogno - o di dovermi negare qualsiasi sfizio.
Non me ne frega niente dei vestiti, delle scarpe, delle mostre e dei cinema.
Delle cene fuori o delle feste.
L'unica cosa di cui mi importa, ora, è la mia casa.
E non me ne frega niente dei sacrifici che faccio e dovrò fare.
Se solo l'universo per una volta, una cazzo di volta, guardasse nella mia direzione...
Perché niente ha più importanza se non la mia casa.
Barbara
#ma per una cazzo di volta potrò vedere un mio desiderio avverarsi?#se solo l'universo mi restituisse quello che mi ha tolto...#foto personale#pentesilea
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🇪🇺 L’UE RICHIEDERÀ UN ID DIGITALE PER ENTRARE NELL’AREA SCHENGEN DA NOVEMBRE 2024. NE DÀ NOTIZIA IL GOVERNO BRITANNICO
A partire dall'autunno 2024 l'UE introdurrà un nuovo sistema di controllo digitale alle frontiere per rafforzare la sicurezza della sua frontiera esterna Schengen. Il nuovo processo di registrazione, chiamato Entry/Exit System, o EES in breve, dovrebbe essere introdotto a novembre, tuttavia l'UE deve ancora confermare una data specifica per la sua introduzione. Si applicherà a coloro che si recano nell’area Schengen, che comprende tutti i paesi dell'UE, ad eccezione di Cipro e dell'Irlanda. Inoltre, fanno parte dello spazio Schengen anche gli Stati non appartenenti all'UE Islanda, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein.
Ciò significa che alla maggior parte dei cittadini di paesi al di fuori dell'UE dovranno creare un registro digitale e registrare i propri dati biometrici, ad esempio fornire le impronte digitali e farsi fotografare, quando entrano nello spazio Schengen. L’operazione dovrebbe richiedere solo pochi minuti per ogni persona.
L'EES è concepito per migliorare la sicurezza delle frontiere, anche contrastando la migrazione illegale nello spazio Schengen attraverso la tenuta di un nuovo registro digitale delle persone che entrano. Sostituirà inoltre l'attuale sistema di timbratura manuale dei passaporti ogni qualvolta un viaggiatore entra in un paese dell'UE, con controlli di frontiera più automatizzati per aiutare l'UE a garantire che le persone non rimangano oltre il termine.
L'EES fa parte di un lavoro più ampio che l'UE sta svolgendo per rafforzare la sicurezza delle frontiere: nel 2025 l'UE introdurrà il nuovo sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi (ETIAS). L'ETIAS prevede che coloro che si recano nello spazio Schengen debbano presentare informazioni su se stessi e sui loro piani di viaggio e pagare una tassa di 7 euro per richiedere l'autorizzazione a viaggiare prima di partire per lo spazio Schengen.
Quando verrà introdotto l'EES, i viaggiatori dovranno registrarsi alla frontiera Schengen. Lo faranno al porto o all'aeroporto all'arrivo, dove potranno inviare le loro impronte digitali e farsi fotografare presso gli stand dedicati. Sebbene i controlli richiedano solo pochi minuti per ogni persona, potrebbero comportare tempi di coda più lunghi per le persone che viaggiano verso i paesi dell'area Schengen. I viaggiatori dovranno solo presentare le loro informazioni biometriche alla frontiera e, quando l'EES sarà introdotto per la prima volta, non saranno tenuti a fornire ulteriori informazioni prima del viaggio.
Fonte: GOV.UK
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Stanca di questa vita che va sempre di corsa, c’è sempre troppo poco tempo, non posso mai permettermi di dire “ok oggi me ne starò solo a letto a non fare un cazzo” o meglio, potrei farlo ma poi mi assalirebbero i sensi di colpa.
C’è da pulire casa, ma se faccio quello poi dovrei rinunciare all’uscita con gli amici che è l’unico spiraglio di vita sociale che effettivamente potrei avere, e il tempo per le passioni dove lo inserisco? Avrei bisogno di dormire, di recuperare tutte le ore di sonno perse ma non posso perché altrimenti perderei quelle due orette in più che potrei utilizzare per essere produttiva e quindi sì dai, continuerò ad andare a giro come uno zombie e i viaggi? Vorrei viaggiare di più, amo viaggiare, a chi non piace, ma chi ce l’ha il tempo per farlo?
Effettivamente il tempo è solo parte del problema, il problema principale è come viene visto e vissuto il lavoro, passo più tempo a fare quello che a vivere
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Ho riso così tanto che lo voglio condividere a tutti voi.
😂😅
POESIA:
Quanto sono felice amore mio!
Presto saremo sposati:😍
colazione a letto,
un buon succo e pane tostato.
Con uova strapazzate,
tutto pronto in anticipo.
esco io, verso l'ufficio,
tu veloce al mercato....
Beh, tra solo mezz'ora
devi andare al lavoro,
e sicuramente lascerai
tutto già ben sistemato...
Sai bene che, mi piace cenare presto...
Questo sì, non dimenticarlo mai, che io torno molto stanco sai...
Di notte, teleseries,
cinemateca, comico....
Non andremo mai a fare shopping,
né ristoranti costosi,
né spendere i soldi,
né sprecare stanze...
Cucerai per me,
solo cibo fatto in casa...
Io non sono, come le persone
che gli piace mangiare fuori...
Non credi, cara,
che saranno giorni gloriosi?😍
... non dimenticare che molto presto sarò il tuo amante marito....😍
RISPOSTA SCRITTA DA LEI
Quanto sei sincero amore mio! 🥰
Che tempismo le tue parole!🙏
Ti aspetti tanto da me,
che mi sento intimidita😳
Non so fare le uova strapazzate,
come la tua adorata mamma
Mi brucia il pane tostato...
di cucina non so niente.
A me piace dormire
quasi tutta la mattina,
shopping, shopping,
con la Mastercard dorata...
Bere tè o caffè
in qualche bella piazza,
comprare tutto di design
e i vestiti molto costosi...
Concerti di Luis Miguel
cene a La Guacamaya,
i miei viaggi a Punta Cana
a passare la stagione...
Pensaci bene, 🤔
c'è ancora tempo...
la chiesa non è pagata.😬
Restituisco il mio vestito,
E tu il tuo vestito da sera.😬
E domenica presto
per iniziare la settimana
Metti un annuncio sul giornale,
con un testo ben evidenziato:
"GIOVANE E BRAVO UOMO
CERCA UNA SCHIAVA,
PERCHÉ LA SUA EX FUTURA MOGLIE,
IERI LO HA MANDATO A FAN....CULO
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La mia attività preferita della domenica mattina (per me nel weekend è mattina almeno fino alle 14) è prendere il caffè e spiare i cagnetti dei miei vicini che fanno le passeggiate. Vorrei anch’io un cane ma viaggio troppo e quando non viaggio sto comunque fuori casa da mattina a sera (e poi ho una paura fottuta di essere responsabile di una creatura e non accorgermi che sta male e ha bisogno di cure). Tra i viaggi già fatti e quelli prenotati ho già finito i miei giorni di vacanza che avevo da usare per quest’anno quindi quando la settimana scorsa ho ricevuto un’email che mi offriva un giorno libero in cambio di un’attività di beneficienza mi sono subito iscritta presa dall’eccitazione, senza realizzare bene che si tratta di una corsa. Io odio correre, ma ho fino a settembre per farmelo piacere. Ci ho messo quindici anni a farmi piacere le olive e ora le adoro. Quando arriva giovedì e sono esausta dal lavoro e dalle attività solite della settimana e sento un ronzio in testa per le ore passate in inutili riunioni online, per cena mangio olive davanti alla tv pensando al prossimo viaggio. Capita a volte che le persone mi dicano che devo avere un sacco di soldi per viaggiare tanto e io spiego sempre che semplicemente tutti i miei soldi li investo in quello. Non ho bambini, non ho una macchina e non compro cose costose. Forse se prendessi un cane spenderei tutti i miei soldi per lui e il problema del viaggiare troppo si risolverebbe così. Comprerei finalmente una macchina e ci faremmo dei road trip pazzeschi. Il problema più grande comunque rimangono i pochi giorni di ferie quindi sto pensando a quale sarà la prossima grande cosa in cui investire e smettere di lavorare.
Ah, presa dalla disperazione mi sono fatta rossa, segno da donna basic che qualcosa deve cambiare.
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ultimamente penso spesso alla patente, il prossimo anno dovrò rinnovarla e non ho mai guidato.
ho voluto prenderla subito perché molte persone intorno a me non l’avevano presa e “dipendevano” da altri e io non volevo finire così, inoltre pensavo che potesse essere utile per l’università. il quinto anno delle superiori era stato molto impegnativo, ho anche investito parte dei miei risparmi per pagarmela, avevo litigato anche con mia madre perché lei non voleva che andassi in quella scuola guida ma me lo ha detto solo a posteriori e sono convinta che a lei facesse schifo il modo in cui guidavo solo perché non era di quella scuola che diceva lei, ho fatto tanti sacrifici per farcela e poi non ho potuto più guidare. i miei genitori non volevano farmi guidare e quel paio di volte in cui l’ho fatto insistendo mi hanno fatto stare male, mia madre soprattutto mi criticava soltanto, “mi correggeva” urlando, urlando e urlando, dicendo che guidavo da schifo perché ero andata alla scuola guida sbagliata, l’ultima volta che ho guidato (era ottobre/novembre e la patente l’avevo presa ad aprile di quello stesso anno) ho tirato male il freno a mano perché avevo panico tutto il tempo mentre guidavo e venivo criticata soltanto, ho finito così per danneggiare la macchina, dovevo andare da nonna e sono finita per scoppiare a piangere con mia madre che mi urlava e umiliava davanti a tutti. mio padre ha sempre detto che se dovevo guidare la macchina me la sarei dovuta comprare e mantenere di mio, avrei dovuto lavorare per la macchina e non mi sembrava sensato “lavorare per la macchina” dal momento che avrei potuto usarla pochissimo (e giá mi pago ogni cosa personale dall’università, ai libri, alle cose necessarie da quando ho 20 anni…). di recente a causa di un parente venuto a mancare abbiamo avuto una macchina extra, i miei non ci hanno nemmeno pensato a darmela o ad aiutarmi a riprendere a guidare, è un peso, la vogliono regalare per giunta ai miei cugini, miei coetanei, davanti a una riunione di parente sono stata umiliata dicendo che era colpa mia se non guidavo, che sono stata stupida, ma come facevo? nessuno mi dava la macchina e ora non so nemmeno più accenderla e ho un terrore enorme a guidarla. adesso se devo guidare nessuno mi aiuta e devo pagarmi le lezioni di guida che costano tanto e ora che non lavoro non posso permettermele e temo che se per qualche motivo non potessi avere la macchina o guidare dopo starei di nuovo nello stesso punto di ora, perché dei miei non mi riesco a fidare, mia madre dice che mi da lei i soldi ma non lo farà non mi ha mai ridato un centesimo di quelli promessi e mio padre è egoista e non gliene frega nulla. loro hanno entrambi avuto un aiuto dai genitori in questo campo, io invece non ho nulla. perché? che cosa ho sbagliato? perché non merito di guidare? perché? loro dicono che è colpa mia ma è davvero colpa mia soltanto? sono solo io a vedere queste cose? e ripenso alle frasi di mio padre quando sono stata male in cui diceva che io sono stupida e che non sono in grado di guidare o quelle di mia madre che voleva farmi togliere la “volontà” perché io non sono in grado nemmeno di vivere.
questa è una di quelle cose che mi fa sentire indietro rispetto ai miei coetanei, una “cretina” come dicono i miei, avrei voluto non prenderla risparmiando soldi, tempo, salute mentale e soprattutto non sviluppando la paura per guidare perché forse adesso o in un altro momento (successivo a quello in cui l’ho effettivamente presa) l’avrei presa e guidato senza fermarmi. Qui di nuovo invidio tanti dei miei coetanei che hanno ottenuto aiuto e a cui i genitori hanno comprato la macchina a 18 anni senza problemi o comunque non hanno remato contro.
appena avrò modo di lavorare anche saltuariamente e stabilizzarmi forse cercherò di reimparare a guidare perché lo desidero per me stessa, per sentirmi più indipendente, più forte, per fare viaggi on the road e andare lontano, e non appena sarà possibile vorrei prendere una macchina mia, perché probabilmente dai miei non riceverò mai nulla, ma sarà solo merito mio, se riuscirò, la mia rivalsa, a cui loro non importerà nulla e di cui non avranno alcun merito, ma sarebbe per me un grandissimo passo di autoaffermazione e di coraggio per andare contro a tutte le paure e quei blocchi che ho cumulato.
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RIFLESSIONI A VOCE ALTA
Ogni volta che succede uno stupro abbastanza raccapricciante (come quello di Palermo), qualche politico riprende per i capelli cio' che sta sul fondo del fiume, lo riporta a galla e mostra la testa al popolino inferocito, urlando: "castazione chimica! castrazione chimica". La cosa e' vecchia visto che va avanti dai tempi degli antichi romani e forse prima. Nell'arena, a combattere contro i leoni o ad aspettare il pollice verso, solo schiavi e miserabili. Perche' il punto e' proprio questo. I ricchi, i potenti, tutto quel mondo benestante che ha i soldi per pagarsi ottimi avvocati, subiranno mai la castrazione chimica? La subira' il figlio di Grillo o il figlio di Larussa? E quando arriveranno, come sono arrivate, denunce verso produttori cinematografici, attori, manager, gente di potere che ricatta per un posto di lavoro? Silvio Berlusconi come lo vogliamo considerare? Un play-boy irresistibile o un ricattatore sessuale? Quindi, io ci andrei piano con certe proposte che parlano alla pancia di chi vuole veder scorrere subito il sangue. Una soluzione ci sarebbe visto che il fenomeno sta dilagando (uno stupro ogni 200min, 11 al giorno, dice il Ministero degli Interni). Castrazione chimica per tutti alla denuncia. Poi, a processi conclusi, fine della pratica chimica visto che ci sara'una sentenza. Tornera' libero l'innocente e scontera' il carcere il colpevole. Ah, dimenticavo. Meglio sarebbe che avvocati e periti vengano ammessi e scelti solo tra gli iscritti ad un apposito albo di professionisti che si prestano alla causa, altrimenti saremmo alle solite, il ricco assolda il principe del foro e se la cava, il povero no..@ilpianistasultetto
P.s. ho omesso i viaggi a scopo sessuale. I ricconi che fanno turismo sessuale in Thailandia o in altri paesi asiatici e del centro america con bambine di 10-11 anni, quelli sono stupri o vogliamo dargli una medaglia? Questo per dire di andarci calmi con le decisioni di pancia altrimenti saranno sempre e solo gli stracci a volare in aria.
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Pierangelo Bertoli A muso duro live 1986
youtube
Non amo trincerarmi in un sorriso | detesto chi non vince e chi non perde | non credo nelle sacre istituzioni | di gente che ha il potere e se ne serve.
Il 5 Novembre 1942 nasceva Pier Angelo Bertoli.
A muso duro
E adesso che faro' non so che dire
fa freddo come quando stavo solo
ho sempre scritto i versi con la penna
non ho ordini precisi di lavoro
ho sempre odiato i porci ed i ruffiani
e quelli che rubavano un salario
falsi che si fanno una carriera
con certe prestazioni fuori orario
canterò le mie canzoni per la strada
ed affronterò la vita a muso duro
un guerriero senza patria e senza spada
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro
ho speso quattro secoli di vita
e ho fatto mille viaggi nei deserti
perché volevo dire ciò che penso
volevo andare avanti ad occhi aperti
adesso dovrei fare le canzoni
con i dosaggi esatti degli esperti
magari poi vestirmi come un fesso
per fare il deficente nei concerti
cantero' le mie canzoni per la strada
ed affrontero' la vita a muso duro
un guerriero senza patria e senza spada
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro
non so se sono stato mai poeta
e non m'importa niente di saperlo
riempirò i bicchieri del mio vino
non so com' e' pero' v'invito a berlo
e le masturbazioni cerebrali
le lascio a
chi e' maturo al punto giusto
le mie canzoni voglio raccontarle
a chi sa masturbarsi per il gusto
cantero' le mie canzoni per la strada
ed affrontero' la vita a muso duro
un guerriero senza patria e senza spada
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro
e non so se avrò gli amici a
farmi il coro
o se avrò soltanto volti sconosciuti
canterò le mie canzoni a tutti loro
e alla fine della strada
potro' dire che i miei giorni
li ho vissuti.
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Hotel Bella Venezia a Latisana: Il tuo punto di partenza ideale per lavoro e vacanza nel Friuli-Venezia Giulia
Hotel Bella Venezia a Latisana: Il tuo punto di partenza ideale per lavoro e vacanza nel Friuli-Venezia Giulia
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#aree industriali#Friuli-Venezia Giulia#Keywords: Hotel Bella Venezia#Latisana#Lignano Sabbiadoro#località balneare#mete turistiche#sala riunioni#vacanze in famiglia#viaggi di lavoro
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The Umbrella Academy (4° stagione)
" vi voglio bene ma siete dei coglioni."
Questo commento inizia con un ringraziamento a Game Of Thrones e a molti drama koreani. Grazie a loro oramai sono temprata ai finali orribili, aperti, senza senso. Mi hanno crudelmente insegnato la nobile arte della disillusione ed a tenere bassissime le mie aspettative sul finale di una serie, ogni volta che qualche show si avvicina alla sua conclusione. GOT docet
Ciò, ringraziando Iddio, mi ha salvata dalla pugnalata emotiva che è la bruttezza della quarta stagione di The Umbrella Accademy. Leggo in giro commenti di fan arrabbiati, delusi, frustrati, increduli e onestamente se non fossi ormai forgiata a ciò, anche io sarei sulla loro stessa lunghezza emotiva. E' tosta infatti vedere come LA STAGIONE FINALE di una serie che hai amato alla follia sia un totale disastro su moltissimi aspetti: ritmo, narrazione, buchi di trama, involuzioni dei personaggi, buchi di logica... ma soprattutto - e questo è quello che mi fa più male - distruzione dei caratteri, personalità, evoluzioni dei personaggi. Che poi sono ciò che amo di più della Umbrella Academy.
La quarta stagione pare un riassunto. Una bozza, per citare @veronica-nardi. Sembra che gli sceneggiatori avessero un idea generale di cosa fare - Ben e Jennifer - e per il resto sia solamente abbozzata. Manca l'intensità, il conflitto emotivo, l'organicità del racconto.
Ci sono personaggi che hanno quest secondarie che non portano a niente né di trama né di crescita e ti viene la sensazione che siano state inserite nella serie, solo per dargli qualcosa da fare. Manca la follia tipica dello show che tanto me l'ha fatto amare: quell'idea di star vedendo qualcosa di divertente e stranissimo che è allo stesso tempo triste e introspettivo. The Umbrella Academy ha sempre avuto il giusto mix tra stravaganza e analisi interiore, tra risate e drammi.
In questa ultima 4 stagione, ci sono anche buone idee - come la crisi del rapporto matrimoniale tra Lila e Diego - ma la serie è così frettolosa che niente viene approfondito o risolto e anzi...
Ci sono mille domande a cui manca la risposta. Domande che ci portiamo dietro dalla prima stagione e di cui meritavamo un responso che la serie a ben pensato di evitare e di lasciarci con il dubbio.
Ci sono eventi che contraddicono quanto detto nelle stagioni precedenti e che mi hanno sorpreso tantissimo perché di solito, nelle altre stagioni, erano stati attenti a non creare casini. D'altronde giochi con linee temporali e viaggi nel tempo...ma una tale palese superficialità ed un così cattivo lavoro sarebbe quasi da premiare.
E ciò si ripercuote anche nel finale. Idealmente è un finale perfetto, logico quasi. Tutti i casini sono cominciati con loro e con loro devono finire. E' quasi poetico come alla fine siano stati davvero dei supereroi che si sono sacrificati per il mondo...riprendendo quindi in mano anche il discorso dell'essere degli eroi.
Loro d'altronde non dovrebbero esistere. Al pari di Jennifer, sono stati creati con la Merigold. Quindi anche senza poteri, rimangono comunque delle " cosa che non dovrebbero esserci". Non sono stati generati. Non hanno un padre. Sono nati all'improvviso senza nemmeno i 9 mesi di gestazione.
Infatti in questa quarta stagione, pur non avendo dei superpoteri, i Custodi ci fanno capire che basta la loro presenza in quella linea temporale perché la situazione sia sbagliata. Ed ecco perché la loro cancellazione. E perché tutte le stagioni precedenti sono finite con il mondo distrutto. Sono come un virus che infetta qualsiasi posto in cui vanno.
Avevo letto di una soluzione che prevedesse che Viktor togliesse a tutti i poteri e si sacrificasse perché la situazione tornasse sui giusti binari. Ma non è possibile perché appunto, già dalla prima puntata, quando loro sono senza i superpoteri, viene fatto capire che le linee temporali stanno convergendo. Non dipende quindi dai poteri ma da loro stessi.
Per me quindi è un finale sensato ma è stato così veloce e così poco d'impatto il loro sacrificio che anziché piangere tutte le mie lacrime - d'altronde stavano per essere cancellati dall'esistenza TUTTI i personaggi - sono rimasta molto asettica. In sostanza, non ho provato nessun dispiacere.
E dire che la morte/sacrificio di Ben alla fine della seconda stagione è ancora una scena che mi fa piangere ogni volta che la guardo o ci penso. Credo che se dovessi scegliere una scena che mi strazia il cuore, sceglierei sempre quella.
E invece cazzo! Amo the Umbrella Academy. Amo i personaggi, le loro storie, psicologie. Anche la sua folle trama. Amo l'assurdità e la disfunzionalità di questa famiglia.
Ma appunto, forse perché tutto sono stati in questa stagione, tranne che una famiglia, ho percepito così poco emotivo questo finale! Forse la distruzione dei personaggi mi ha fatto arrivare alla fine pensando che quelli non erano davvero i ragazzi della Umbrella Academy. Non erano più loro.
Ma andando nello specifico:
La storia di Jennifer e Ben
Allora... prima di tutto Jennifer era un personaggio orribile. Anzi, non era nemmeno un personaggio ma un contenitore per una cosa pericolosa. Non aveva personalità, caratteristiche...niente. Un pezzo di carta vuoto. Non abbiamo mai saputo nulla di lei. Non ha una storia, un qualcosa che la fa essere reale. Capisci a me che preoccuparmi per lei era L'ULTIMA cosa che mi importava.
La storia con Ben poi, era più una roba da magneti che una storia d'amore. Lei era disposta a lasciare la sua famiglia e tutte le persone che presumibilmente la amavano dopo aver parlato con Ben per circa 2 minuti. Lui le fa:-" Dai, scappiamo! Ti porto via da qui." E lei, che non era in pericolo o altro gli risponde :-" ok andiamo." Fine.
I due sembrano attirarsi come una calamita ma tutto ci vedo tranne che una storia d'amore.
Senza parlare poi dello spreco per il personaggio di Ben.
Parentesi: Ben è assieme a Five e Diego uno dei miei personaggi preferiti. Il Ben della nostra linea temporale intendo. Questo Ben non è quel Ben. E' un altro Ben che NON SI è MAI RELAZIONATO con nessuno degli Umbrella. Non ha rapporti amichevoli con nessuno di loro e quindi la sua salvezza pare più legata ad un discorso di fare la cosa giusta piuttosto che salvare una persona a cui vuoi bene.
Ed è un peccato perché con questo Ben ci si poteva lavorare sopra tantissimo. E' un uomo che ha perso tutta la sua famiglia, finito in una linea temporale diversa, senza poteri, dove 7 individui cercano di stargli vicino ma non perché gli vogliono bene ma perché gli ricorda il loro Ben morto anni or sono. Sai quanto ci potevi psicologicamente lavorare su questo? La prima stagione l'hai fatta praticamente sulle problematiche emotive di Viktor! Perché con Ben no?!
Tralascerò poi il fatto tristissimo che Klaus non abbia mai saputo che è stato il loro padre ad uccidere Ben. E per sanità mentale non mi domanderò neanche perché Ben fantasma non abbia mai domandato al fratello come sia morto ecc ecc...
Su questa storia poi ci si potrebbe anche fermare a riflettere sulla parte logica:
Perché il padre non ha ucciso subito Jennifer? Perché tenerla rinchiusa in un Truman Show? Mi si potrebbe rispondere che è perché Reginald non uccide gente a caso. Magari pensava che i ragazzi non avrebbero ripreso mai i poteri e quindi non ci fosse bisogno di ucciderla. Ma è una stronzata quando lo abbiamo visto uccidere Luther e Klaus senza batter ciglio nel momento in cui intralciavano i suoi piani o se le loro morti servivano a qualcosa! Reginald non è il tipo che si affida alla speranza. Anche perché gli costa più la baracconata della finto paesello che un omicidio di una ragazzina.
E poi... ma sto Durango che è presente in Jennifer....la moglie di Reginald dice che è stata creata erroneamente assieme al Marigold. Ma perché non è mai cicciata fuori fino a mo'? Dove era il Durango nella linea temporale della Sparrow Academy ad esempio? Lì l'incidente di Jennifer non c'è stato poiché Ben è ancora vivo ed il Durango quindi non esiste? Perchè?
Tutta sta storia è un gran peccato. Uno spreco. Perché avevi il personaggio di Ben che poteva essere analizzato, esplorato e relazionato con gli altri ed invece... il blob schifoso gli hanno fatto fare!
Ben, mi manchi come l'aria
Viktor
Chi ne esce un pochino meglio è il personaggio di Viktor che conclude il suo arco di sviluppo tenendo testa al padre e assumendo finalmente il suo ruolo di eroe in autonomia.
Ma anche qui c'è un meh: ottimo che abbia contrastato Reginald, che gli abbia vomitato addosso decenni di abusi e traumi..se solo quello fosse davvero il loro padre! Come ricorda lo stesso Reginald, lui e il loro papà sono persone diverse. Un conto è opporsi al vero Reginald, l'incubo della loro infanzia. Avrebbe avuto tutto un altro peso. E un conto invece è contrastare un tizio che gli somiglia ma non è lui.
Ma ho comunque apprezzato che Viktor abbia almeno provato con tutte le sue forze a salvare Ben e che sia andato contro Reginald. Grandi progressi rispetto alla prima stagione!
Luther, Allison e Klaus
La cosa che mi fa impazzire qui è che se togli questi tre personaggi dalla quarta stagione a livello di storia e di introspezioni, non cambierebbe nulla. Nulla!
Luther ridotto ad un personaggio machietta, che fa ridere e fa da spalla a Diego quando invece abbiamo visto come le stagioni precedenti costruivano la sua indipendenza dal padre, il suo conflitto sull'essere il Numero Uno o sul fare la cosa giusta ecc ecc...
La sua storyline era sempre legata alla trama principale mentre esplorava vari lati della sua psicologia, mettendolo di fronte a conflitti interiori e drammi familiari.
Nella questa stagione sparisce tutto: sia la sua amata Sloane che nessuno sa che fine abbia fatto, sia la coerenza narrativa... visto che con i poteri gli ritorna anche il corpo scimmiesco quando abbiamo visto che ciò era dovuto ad un intervento del padre per salvargli la vita e non al suo superpotere. Ma tant'e! Luther deve far ridere e quindi sti cazzi la coerenza narrativa!
Allison poi. Ok, a me sta tizia non è mai piaciuta. Sin dalla prima stagione. L' avevo rivalutata nella seconda perché percepivo il lavoro degli autori di farle sviluppare la consapevolezza di sé anche senza i suoi poteri: la lotta per i diritti civili senza usare la sua voce era una bella idea.
Nella terza stagione invece si trasforma in una stronza aggressiva/passiva che quasi stupra Luther - la serie vuole farcelo dimenticare ma io non dimentico - perché è arrabbiata. Che fa accordi sottobanco con Reginald e porta al reset del mondo. Un rottweiler con la rabbia, praticamente.
Questa stagione inizia con tutti che sono arrabbiati con Allison per le vicende della stagione precedente ma... nessuno ne parla mai o c'è alla fine qualche risvolto. D'altronde Allison passa metà serie appresso a Klaus - ha preso il posto di Ben - e a relazionarsi con la figlia adolescente... anche la sua storyline è completamente staccata dalla trama orizzontale e pure tutta la sua psicologia viene messa in secondo piano.
Gran parte del suo personaggio ha sempre ruotato attorno a due tematiche: raggiungere obbiettivi da sola senza usare la Voce ed il conflitto tra la famiglia e Claire. Nella terza stagione aveva scelto la figlia ma non vediamo mai come questa decisione influisca nella storia o nelle relazioni tra i personaggi.
Allison sta in questa stagione perché ci deve stare e punto.
PS: qualcuno sa cosa gli è successo ai poteri?! adesso non ha manco più bisogno di dire " ho sentito una voce". E' passata direttamente alla telepatia. Allison ammazza la gente pensando.
Così.
Perché ci va.
Ed infine Klaus, uno dei personaggi più eclettici, folli e intriganti della serie. La sua storia lungo tutta la serie è quella che secondo me racchiude perfettamente l'anima dell'Umbrella Academy: divertente, matta, sconvolgente ma anche triste e introspettiva. Il suo personaggio ha una quantità impressionante di spunti: dalla sua storia con Dave fino al suo rapporto con Ben fantasma. La sua dipendenza dalla droghe, la mancanza di fiducia in sé stesso, la sua connessione con la morte...tutte tematiche che si riflettono in questo personaggio.
In questa stagione ahimè sparisce tutto. Klaus compie un' involuzione quasi imbarazzante, tornando quasi il personaggio della prima stagioni. Appena tornati i poteri torna a drogarsi per finire a far da schiavo sessuale e poi seppellito vivo in un cimitero. Salvato poi da Allison. E stop. Non c'è altro.
Si poteva analizzare il rapporto con la nipote Claire, fargli avere un evoluzione che lo allontanasse definitivamente dalle droghe o anche - cosa che avrei adorato - si poteva trattare il rapporto tra lui e Ben ora che Ben esiste ma non è lo stesso Ben. Per Dio, sono stati assieme per decenni. Sempre appiccicati come colla. Poi te lo ritrovi davanti in carne e ossa - seppur diverso caratterialmente - e... niente?! famo finta che non lo conosciamo neppure a sto Ben?!
Klaus a differenza dei fratelli non è solo un personaggio sprecato. Ma è più di tutto una orribile cancellazione della sua costruzione durata ben 3 stagioni.
E no, il fatto che a 5 minuti dal finale si scopra che Klaus può volare non è un evoluzione. Chissà perché poi, ci hanno detto sta cosa. A che serve?
Diego, Lila e Five
I drammi veri.
Partiamo da Diego. Preciso che non è stato sin dall'inizio un personaggio che amavo ma piano piano ha preso sempre più piede nel mio cuore. Adoro il suo essere un finto duro, la questione del peso dell'essere il Numero Due, il fatto di voler essere un eroe perché crede davvero che le persone possono migliorare il mondo. E' una persona buona Diego. Sensibile e tenero. E amo il fatto che nei momenti di nervosismo diventasse balbuziente, quasi a cementificare la sua doppia natura di duro/tenero.
E mi è sempre piaciuta la sua relazione con Lila. Due matti che si incontrano in manicomio e che hanno un legame disfunzionale perché loro sono disfunzionali ma in qualche modo... funzionano.
In questa quarta stagione Diego affronta la monotonia di tutti i giorni. L'avere una vita normale, casa, lavoro e figli che alla lunga annoia un uomo che ha passato tutto ciò che ha passato Diego: traumi, abusi, apocalissi, mazzate, sparatorie, pericolo... questo è anche il dramma di Lila che come il marito, soffre per questa vita così poco avventurosa. E da qui, nascono i problemi matrimoniali.
Diego pensa che Lila lo tradisca ed entra nella CIA con lo scopo di ritrovare una vita più movimentata. Ora, ci può anche stare questa dinamica tra Diego e Lila. E' anche molto realistica e trova una coerenza nei personaggi.
Ma anche qui la troppa velocità rovina le cose. Alla CIA Diego parla con un uomo che si lamenta perché gli manca la famiglia: lavora troppo e troppo tardi ha capito che i suoi figli e sua moglie sono la cosa più importante per lui. Questa scena, che dura 3 minuti forse, illumina Diego che gli dà ragione e nel giro di neanche una puntata, lo vede far dietrofront e tornare da moglie e figli, consapevole che loro, sono le cose più importanti della sua vita. Tutto ciò grazie ad una frase detta da un tizio random.
Domanda: ma anziché mandare Lila e Five nella metropolitana, non ci potevano mandare Diego e Lila? Così avrebbero risolto i loro problemi matrimoniali capendo l'importanza di ciò che hanno costruito assieme.
D'altronde Diego ha avuto un infanzia abusante ed un padre orribile. Lila è stata manovrata dalla madre ed ha avuto anche lei una vita terribile. Adesso hanno dei figli... non si poteva analizzare questo? l'essere genitori, costruire una vita più bella, le difficoltà di essere un padre ed una madre migliori di quelli che hanno educato loro.
Buon Dio, non sappiamo nemmeno i nomi di questi bambini!
Il suo finale è forse uno dei peggiori poiché viene cancellato dall'esistenza senza sapere se sua moglie lo ama, tradito da lei e da suo fratello, andandosene da questo mondo amareggiato e con il cuore spezzato.
Stesso percorso ma con esiti diversi per Lila.
Anche lei come il marito soffre questa vita monotona e ritrovandosi bloccata con Five per 7 anni nella metropolitana, "cade" in amore per il fratello del marito, vivendo una vita idilliaca assieme a lui, coltivando le piante, pomiciando e facendosi regalini.
Durante questo periodo Lila pare dimenticarsi del tutto della sua vita fuori di lì. Non pensa mai ai figli, al marito, alla famiglia che ha lasciato dietro di sé. Ma d'altronde questo pezzo importantissimo che manda a puttane due personaggi dura venti minuti. Se ci mettevi anche l'introspezione poi non bastava il tempo!
Alla fine Five le rivela che ha trovato il modo per tornare a casa e SBAM! Lila si ricorda improvvisamente che è una moglie ed una madre. Che gli mancano i suoi figli... non Diego
Fino alla fine non si capirà se il rapporto con Five sia nato per via della sopravvivenza o se ci sia davvero amore tra loro: lei dice la prima ma quando Diego le chiede se ama Five, Lila è indecisa e non risponde.
La crisi quindi non viene minimamente affrontata ma anzi le cose si fanno più complicate e da un finale di serie ti aspetti che ormai i personaggi siano maturi abbastanza, che siano cresciuti, che si siano evoluti maggiormente per risolvere la questione e lasciarci con personaggi finalmente progrediti. Ed invece...
Lila era uno dei miei personaggi femminili preferito: psicopatica, folle ma in fondo buona e desiderosa di avere una famiglia. Per certi versi era simile a Five. Ma in questa stagione la vediamo buttar via tutta la costruzione della sua storia con Diego, tutti i risultati raggiunti per... una cosa non necessaria né alla trama né al personaggio.
Alla fine tutta sta storia Five/Lila... cosa ha aggiunto al personaggio? in cosa l'ha cambiata?
PS: anche per lei, poteri strani. Adesso può sparare i laser dagli occhi. Bello. Peccato che il suo potere fosse il poter replicare i poteri degli altri e NESSUNO tra loro ha questo potere. Chiaramente un potere dato solo per fare le scenette divertenti e chi se ne frega della coerenza narrativa.
Ma don't worry. Se la situazione personaggi è brutta, può ancora peggiore con Five, colui che più di tutti viene massacrato da questa stagione. Per tutta la stagione mi sono ripetuta come un mantra ":- Questo non è Five. Questo non è Five. Questo non è Five."
Il buon Five infatti, si ritrova bloccato con Lila nella metropolitana e piano piano si innamora di lei, tradendo suo fratello ecc ecc. Questa nuova vita è così paradisiaca che nonostante trovi la via di casa, Five ci mette 5 mesi a rivelarla a Lila, troppo timoroso che lei se ne vada e l'idillio finisca.
Una volta poi che tornano a casa, Five non pare nemmeno troppo dispiaciuto di aver rubato la moglie al fratello. Anzi. Nel momento clou, quando il blob Ben/Jennifer rischia di uccidere tutta la sua famiglia, anziché combattere per salvarli, comincia a fare a botte con Diego, ignorando totalmente il pericolo.
Five viene cancellato anche lui dall'esistenza con suo fratello furioso con lui e la donna che ama che gli ha detto che la loro storia è stata solo un avventura... fantastico.
Mio Dio, non so nemmeno da dove cominciare:
Per 3 stagione abbiamo visto Five cercare di salvare la sua famiglia. E' rimasto bloccato 45 anni nell'Apocalisse completamente da solo con l'unico desiderio di tornare dagli altri. E' sempre lui che riunisce la family, li sprona o manda a puttane le loro vite tranquille perché si riuniscano. Non c'è niente di più prezioso per Five dei suoi fratelli. Ha fatto cose orribili per tornare da loro. Ha ammazzato innocenti, è diventato un assassino, ha venduto la sua moralità solo per poterli vedere e salvare.
Poi gli sceneggiatori alla quarta stagione si sono resi conto che l'attore che fa Five adesso è grande abbastanza per avere una storia d'amore - d'altronde tutti i personaggio l'hanno avuta perché lui no?! - ed hanno ben pensato di piazzarlo con Lila perché con 6 puntate difficilmente avrebbero avuto il tempo di creare una storia d'amore credibile per un personaggio come Five con una persona random. Tanto più che tra loro c'è sempre stato questo rapporto un po' frizzantello...
Risponderò a ciò riprendendo un discorso letto qui su Tumblr ma che non ritrovo più [ se lo trovo lo metto ] e che in sintesi sosteneva che Five ha già una storia d'amore. La più importante di tutte: quella con la sua famiglia. D'altronde The Umbrella Academy parla proprio di famiglia.
E' un amore totalizzante, potente. Che gli ha dato la forza per sopravvivere fino alla quarta stagione ed affrontare cose terribili e lo ha reso l'uomo che è adesso. La prima preoccupazione di Five è sempre stata la sua famiglia. Sempre.
Perciò la storia d'amore con Lila non era necessaria. Soprattutto una storia d'amore che lo vede mandare a puttane la sua famiglia come se non gliene fregasse nulla di loro. Buon Dio, non voleva tornare! Aveva la strada di casa sottomano e non l'ha seguita. Sarebbe rimasto fermo a vedere gli altri morire!
Vederlo fare a pugni con Diego mentre gli altri rischiano la vita è stata una visione straziante: quello non è Five. Non sarebbe mai rimasto a guardare mentre Luther, Klaus o Allison rischiano di essere uccisi.
Tutto ciò è ancora più assurdo perché questo stravolgimento del personaggio è nato in venti minuti di puntata. La serie ci dice che sono passati sette anni ma per noi spettatori non è nemmeno una puntata. E' un cambiamento così repentino e fuori dal personaggio che mai e poi mai potrei digerirlo. Non puoi modificare un personaggio così cementificato, impostato come Five in una sola puntata.
L'idea che mi sono fatta è che gli autori volessero dirci che Five si fosse stancato di salvare la sua famiglia. Se nell'Apocalisse non aveva mai mollato perché era solo, questa volta ha compagnia e per la prima volta dalla prima stagione, appende il cappello al chiodo e si riposa. Non trova di nuovo la via di casa ma stavolta Lila è con lui.
E se da una parte posso apprezzare questa idea per esplorare questo fatto che Five sia stanco, che voglia riposarsi, che non ne possa più perché d'altro canto è umano pure lui, dall'altro posso certamente dire che se questa era l'idea, potevano farlo meglio: esattamente come con Viktor, la cui evoluzione mentale cambiò lungo tutto l'arco della prima serie, avrebbero dovuto mostrarci un Five che sin dall'inizio della quarta stagione soffre questa situazione. Farci vedere come cercare una soluzione per la famiglia lo stressi e distrugga mentalmente. No che nel giro di mezzo episodio abbandona tutto e tutti!
Ma soprattutto, se questa era la scelta, dovevano farci vedere un Five che anche se sta bene con Lila, sceglie la sua famiglia alla fine perché questo è sempre stato il filo conduttore della sua vita. Perché per come l'hanno gestita pare che Five non torni dai suoi fratelli non perché non può...ma perché non vuole.
A pezzi. Hanno fatto a pezzi questo personaggio. E ripeto l'idea di Five che cede alla stanchezza non era nemmeno male come concetto da esplorare. Poteva essere interessante. Ma non così.
Five se ne va da questo mondo senza aver fatto pace con Diego, senza aver risolto nulla ma soprattutto dando l'impressione che la sua storia con Lila fosse più importante della sua famiglia e questo non lo posso accettare.
Che poi: Lila ci ripete costantemente che lei e Five sono rimasti intrappolati per 7 anni. Come se la quantità di tempo assieme fosse una giustificazione. :-" ci siamo innamorati perché abbiamo passato 7 anni insieme!! Capito? sette anni!! era ovvio che ci saremmo innamorati! Perché siamo io e lui da 7 sette anni!"
Cioè è la serie che ci ripete fino alla nausea che sono passati tot anni così da giustificare la cosa!
Un massacro.
Persino il personaggio di Reginald che è sempre stato un mistero da risolvere, non si salva:
Non ho capito ad esempio, perché se il suo obiettivo era riportare in vita la moglie, ha creato l'Umbrella Academy e tutte le Academy che abbiamo visto. Che c'entra questo con il suo obiettivo finale? E poi non abbiamo saputo nulla su di lui. Sul suo pianeta, su come sia morte Abigail. Perché in certe linee temporali questa donna era viva e in altre no... niente. Non si è scoperto niente.
Ed infine, il buco di logica finale che mi ha dato la certezza che tra i tanti problemi di questa serie, ci fosse anche il fatto che gli autori non abbiano riguardato le stagioni precedenti: i figli di Allison e Diego che giocano felici e contenti nella linea temporale originale. Tutto molto bello. Peccato che ciò contraddica quanto detto nelle stagioni prima, in particolare il Paradosso del Nonno. Se tuo nonno muore prima che nasca tuo padre, tu non puoi esistere. Semplice e efficace. E allora, se Lila, Diego e Allison non sono mai esistiti, come possono esistere i loro figli????!!! Da dove sono nati?
E niente finisce così. Finisce così una - e l'unica - serie occidentale che seguivo sin dall'inizio e amavo tantissimo. Una delusione e un enorme peccato.
Perché meritavamo di meglio. Perché Luther, Diego, Allison, Klaus, Ben, Five, Viktor e Lila meritavano di meglio. Andavano celebrati, dopo tutto il percorso che avevamo affrontato assieme. Ed invece siamo stati costretti ad assistere alla cancellazione - in tutti i sensi - dei loro personaggi e progressi.
La cosa che mi dispiace di più è che arrivata alla fine della serie, avrei voluto percepire il senso di famiglia. La storia inizia con questi fratelli che sì, si vogliono bene, ma sono così traumatizzati che rendono le relazioni tra loro molto disfunzionali e bizzarre. Dopo 3 stagioni di mirabolanti avventure, di crescita personale, d'evoluzioni, di rapporti riallacciati ma anche tesi, mi aspettavo che i ragazzi dell'Umbrella Academy si ritrovassero come famiglia, uniti nell'affetto e comprensione. Ed invece...
Un peccato. Un dannato peccato.
*consoliamoci con questi due adorabili idioti
#the umbrella academy#the umbrella academy 4 season#tua#tua season four#viktor hargreeves#luther hargreeves#allison hargreeves#klaus hargreeves#ben hargreeves#diego hargreeves#five hargreeves#lila hargreeves
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Ho cominciato questa vita di stenti e di viaggi di 2/3 ore al giorno in treno il 20 novembre 2023.
È finalmente Ottobre, e sono passati DIECI LUNGHI ORRIBILI MESI di poco sonno e stress alle stelle e di domeniche rubate a cucinare per la settimana successiva perché a parte il weekend non ho manco il tempo di respirare piano.
Sono riuscita a cambiare lavoro, ho passato i tre mesi del periodo di prova e FINALMENTE posso usare sto cazzo di smartworking.
Ovviamente solo IO potevo avevo avere il culo di essere nell'UNICO dipartimento che riceve e spedisce continuamente passaporti e che sta a corto di personale.
Quindi sebbene abbia cercato come una pazza un posto che mi concedesse questo benefit, eccalà l'inculata.
Però non mi lamento. Ringrazio lo stesso tutti i santi e le madonne del lunario per avermi concesso questo ENORME privilegio di potermi svegliare qualche mattina della settimana a orari considerati umani e farmi la mia colazione con calma per poi andare in ufficio piu tardi. Grazie Dio, grazie perché seriamente ero sull'orlo di una crisi di nervi.
Dalla settimana prossima comincia una nuova vita (spero).
#detto ciò mi sa che comunque è meglio se mi trasferisco lo stesso più vicino#mo vediamo#lavoro#smart working#my life in tokyo
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Conoscete la storia del "tempo che passa", vero?
Già. L'avrete sentito dire a tantissime persone, anche voi l'avrete detto molte volte.
Il tempo passa, anzi scorre fra le nostre dita e spesso non ce ne accorgiamo. Impegnati a vivere gli attimi della vita che, se sommati, formano il tempo.
Vivere, già... bisogna avere anche una buona dose di fortuna per vivere; diversamente si sopravvive.
"Il tempo passa" e lo sappiamo tutti, ma arrivano dei momenti nella vita in cui effettivamente ce ne accorgiamo. Ci rendiamo conto che il tempo è passato, come se tutto d'un tratto ci svegliassimo da un torpore. Come se ci fossimo assopiti sul treno, durante un viaggio, svegliandoci di soprassalto al sentire un voce gracchiante da un altoparlante di una stazione.
In questi giorni intensi ho avuto delle concrete prese di coscienza del tempo che passa.
Figli. Questo mese di settembre sono riprese le scuole, ho visto i ragazzi per le vie della città con i loro zainetti e cartellette avviarsi in lunghe file verso le proprie scuole. Ho visto genitori accompagnare i bambini con i loro piccoli zainetti verso le scuole dell'infanzia o di primo grado.
Così mentre li osservavo ho pensato ai miei figli. All'autonomia che hanno i ragazzi universitari.
Non hanno più bisogno di me, dei passaggi o dei trasporti. Dei colloqui con i docenti e delle presenze nello studio.
Santo cielo, sono uomini che si organizzano e hanno appuntamenti di studio e corsi, e lezioni.
Di pranzi o cene con gli amici, di viaggi nel fine settimana e di discussioni e pensieri. Hanno sempre fretta, come se avessero un cronometro messo nel cervello.
Vorrei dire ogni tanto a ognuno di loro: "Riposati"; poi penso a quando li esortavo a studiare e non "perdere tempo".
Ma il tempo non si perde, esso scorre. Sta a noi decidere se viverlo appieno o lasciarlo scivolare inerti.
Madre. Che la tua ragione sta sfumando, non averne a male se ti ho portato in un posto dove ti aiuteranno. Spero di riportarti presto a casa, per vederti ancora tra i tuoi ricordi e le cose a te care. Sistemo casa tua e vedo le foto in bianco e nero o con quei colori anni ottanta. Quante volte le ho viste, ma con la tua presenza andavano in secondo piano. Ora nel silenzio dell'assenza pesano come pietre miliari, segnando la strada del tempo passato.
Il tempo passa. Venticinque anni sono passati dalla sepoltura di mio padre. In questi giorni è stato riesumato.
Mio padre, non ha mai mollato nella vita. Testa bassa e lavoro, fino allo stremo.
Solo un cancro lo ha sconfitto prematuramente.
Così ho assistito alla sua esumazione, pensavano di trovare ossa i necrofori. Ma lo avevano assicurato per la loro esperienza nel settore: "Deve sapere che dopo venticinque anni saranno solo ossa"; mi hanno detto.
Mio padre invece non si è consumato, ha resistito.
Ho avuto pietà per quei resti umani, ho avuto pietà per me che sono restato umano.
Ho sussurrato "Scusa", a quei resti. Perché di scuse ne avevo tante da porgere a mio padre, usando la mia bocca. Perché di scuse me ne doveva anche lui, con la sua bocca.
Così in questi giorni mi sono svegliato a una stazione, a bordo di un vagone, per via di una voce gracchiante dal profondo della mia anima. Sono risvegli duri, che ti lasciano un po' stordito, con quel malessere diffuso.
Il tempo passa e lo sa solo il cielo di quanto ne ho sprecato.
Mi domando se riuscirò, per quanto mi rimarrà di vivere, di sentirmi completato. Ma poi penso al fatto che, ognuno di noi, ha più tempo che vita.
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“Vedi, la vita è così…Fai, fai, fai e poi te ne vai”.
In una stanza d’ospedale un uomo prossimo alla morte parla con la figlia, e traccia su dei fogli di carta i suoi ultimi pensieri.
vent’anni non si può capire, a trenta neanche. Sui cinquanta forse qualcosa si comincia a intuire. A sessanta, e dopo, la questione si fa un’evidenza. Amici, passioni, amori, viaggi. Diploma, laurea, e poi lavoro tutti i giorni. Se ti chiami Silvio Berlusconi, cose in grande: imprese, edilizia, tv, politica, adoratori e nemici. Figli, e figli dei figli. Per noi ansie comuni, esami, concorsi, stipendi precari. Figli, se ne hai il coraggio. Mutui, bollette. Amici cari e amici che se ne vanno.
Poi, ti accorgi che per i giovani sei già vecchio. Che fatichi a stare dietro a mode, e modi di dire, ai menu dei ristoranti nascosti nei QR, alle password, i pin, gli Spid. Stanchezza, allora. Ti guardi indietro, come tanti hai studiato, hai tremato alla Maturità, hai imparato un lavoro. E quarant’anni di sveglia che suona alle sette, o molto prima, quarant’anni di treni o metrò affollati, la sera. Gravidanze, parti, ninna nanne, primi giorni di scuola, adolescenze ombrose. E fai, fai, fai. Non puoi fermarti. Pensi forse che con la pensione riposerai. Illusione: i nipoti cui badare, e i primi acciacchi. Visite, esami, avvertimenti. Talvolta, verdetti.
L’ultima età si approssima veloce. E disciplinatamente tu ancora fai, fai, ma quasi ti scivola via la terra sotto ai piedi. “Fai”, adesso, per andare dove?
Marina Corradi - Avvenire
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