#tradizioni medievali
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I miei valori rinascimentali.
Il significato più profondo del Rinascimento risiede nel cambiamento della visione del mondo e dei valori; è una radicale trasformazione culturale che sfida le credenze e le tradizioni medievali dominanti.
Il Rinascimento abbraccia l'interesse per il potenziale umano, l'individualismo e la ricerca della conoscenza; celebra le conquiste umane in vari campi come l'arte, la scienza, la filosofia, la letteratura, il cinema.
Il Rinascimento promuove la curiosità, lo spirito critico, l'esperienza per progredire in varie discipline; incoraggia a mettere in discussione l'ipse dixit, le convenzioni, per una comprensione reale del mondo attraverso la ragione - secondo prove, evidenze.
Il Rinascimento è la rinascita dei principi classici: la riscoperta di testi e visioni greco-romane; di quell'umanesimo che spinge sul valore, la dignità dell'individuo: sulla creatività, la ragione e l'etica che accompagna ogni azione.
Il Rinascimento è espressione intellettuale e artistica che promuove valori umanistici; un percorso di sviluppo della scienza, della filosofia e della cultura - per la modernità.
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Casteldilago (Terni): Un Tesoro Medievale nel Cuore Verde dell’Umbria
Scopri il fascino di Casteldilago, un borgo incastonato tra le colline umbre, dove storia, natura e tranquillità si incontrano in un perfetto equilibrio.
Scopri il fascino di Casteldilago, un borgo incastonato tra le colline umbre, dove storia, natura e tranquillità si incontrano in un perfetto equilibrio. L’Umbria, conosciuta come il cuore verde d’Italia, offre paesaggi mozzafiato, borghi antichi e una natura incontaminata che la rendono una meta imperdibile per chi cerca una fuga dalla vita frenetica della città. Tra le sue numerose meraviglie…
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Rinascimento ✨🐝💛
Il significato più profondo del Rinascimento risiede nel cambiamento della visione del mondo e dei valori; è una radicale trasformazione culturale che sfida le credenze e le tradizioni medievali dominanti.
Il Rinascimento abbraccia l'interesse per il potenziale umano, l'individualismo e la ricerca della conoscenza; celebra le conquiste umane in vari campi come l'arte, la scienza, la filosofia, la letteratura, il cinema.
Il Rinascimento promuove la curiosità, lo spirito critico, l'esperienza per progredire in varie discipline; incoraggia a mettere in discussione l'ipse dixit, le convenzioni, per una comprensione reale del mondo attraverso la ragione - secondo prove, evidenze.
Il Rinascimento è la rinascita dei principi classici: la riscoperta di testi e visioni greco-romane; di quell'umanesimo che spinge sul valore, la dignità dell'individuo: sulla creatività, la ragione e l'etica che accompagna ogni azione.
Il Rinascimento è espressione intellettuale e artistica che promuove valori umanistici; un percorso di sviluppo della scienza, della filosofia e della cultura - per la modernità.
#Rinascimento#cambiamento della visione del mondo#radicale trasformazione culturale#credenze#tradizioni medievali dominanti
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Il film Excalibur, tutta la saga di Tolkien prima che diventasse videogame, il mito dei cavalier cortesi e spietati medievali fuori dal tempo, il far west, la caccia come calarsi nella natura, Tex Willer, la venerazione della campagna rispetto alla degenerazione urbana ... etc.etc.:
sono solo esempi flash del fatto che la vera cultura ambientalista fino agli anni '80 è stata assolutamente di destra, senza se e ma. E' ora di riprendersela, ripulendola dalle incrostazioni dirigiste e dalle isterie, riforgiandola e ri-umanizzandola.
A quei tempi la sinistra promuoveva ancora, a mo' di Saruman il mago cattivo, gli sventramenti di territorio - Bagnoli, Taranto, Marghera, i quartieri di case popolari - nel nome del "lavoro alle masse".
Lo dico anche perché in generale trovo sia l'ora di riappropriarsi di radici, tradizioni quindi collegamento autentico con la natura, la terra gli avi e tutto quello che è o' nuost'.
Sarei stanchino di una destra mi sta bene "maggioranza silenziosa" ma ora fattasi piuttsto gnegne: si fa dettare l'agenda dai decerebrati zombi sinistri, accettando di fatto una egemonia culturale edificata sul nulla più ignorante da insegnanti medie e provinciali, passando il tempo a giustificare i suoi "NO" rispetto ai temi dettati. Così stiamo spiralando verso il loro livello, sveglia ! Non caghiamoli più, realizziamo il nostro mondo passandoci sopra senza badarli.
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Mercatini Originali dell’Alto Adige: un tocco di magia… ed è già Natale!
a cura della redazione Inizia il periodo più magico dell’anno: dal 29 novembre 2024 al 6 gennaio 2025 i cinque Mercatini Originali dell’Alto Adige inaugurano le festività natalizie: Bolzano, Merano, Bressanone, Brunico e Vipiteno. E poi ci sarà Lumagica. C’è un luogo, di vette e ampie distese, di città storiche e borghi medievali, di antiche tradizioni e di pure innovazioni, dove il Natale è un…
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Braga: la gemma nascosta del Portogallo
Braga, conosciuta come la "Roma del Portogallo", è una città che riesce a incantare chiunque la visiti. Fondata dai Romani, Braga è una delle più antiche città del Paese, e ogni angolo racconta storie di un passato ricco e affascinante. Mentre passeggi per le sue strade acciottolate, ti ritroverai avvolto da un'atmosfera di meraviglia e bellezza. Le chiese maestose e i palazzi seculari si ergono come guardiani di una storia millenaria, ogni struttura un capitolo scritto nel libro della vita di questa città straordinaria.
Un viaggio tra storia e architettura
Braga non è semplicemente una città; è un museo a cielo aperto. Tra le sue strade si trovano meraviglie architettoniche che spaziano dallo stile romanico al barocco, rendendo ogni visita un'esperienza visiva affascinante. La maestosa Sé de Braga, la cattedrale principale della città, è un esempio chiave di questo ricco patrimonio. Costruita nel XII secolo, la cattedrale non è solo un luogo di culto, ma anche un simbolo della storicità di Braga. Camminando al suo interno, rimarrai stupito dalla delicatezza dei lavori in legno e dalle decorazioni artistiche che adornano gli altari.
Ma la bellezza di Braga non si limita alla cattedrale. Ogni via e ogni piazza raccontano una storia. Una tappa imperdibile è il Santuario do Bom Jesus do Monte, un luogo di pellegrinaggio situato su una collina. La sua scalinata monumentale, costellata di fontane e statue, offre una vista panoramica mozzafiato sulla città. Salire i numerosi gradini è un'esperienza che unisce spiritualità e avventura. Concludendo questa ascensione, ti sentirai non solo fisicamente soddisfatto, ma anche in armonia con l'energia storica di Braga.
Un patto con il passato La storia di Braga è anche intrecciata con gli eventi che l'hanno plasmata nel corso dei secoli. Fondativa nell'epoca romana, la città ha visto passare diverse culture e dominazioni. Ogni periodo ha lasciato un'impronta unica, creando un mosaico di influenze che si riflettono negli edifici e nelle tradizioni locali. Passeggiando per il centro, scoprirai edifici medievali che raccontano storie di battaglie, di trionfi e di conquiste.
Non dimentichiamo che Braga è anche un importante centro religioso. La città ospita diverse festività, tra cui quella della Settimana Santa, caratterizzata da processioni che ridestano l'entusiasmo dei locali. I visitatori vengono attratti non solo dalla bellezza architettonica, ma anche dall'eco delle tradizioni che si tramandano di generazione in generazione. Qui, dentro i confini di Braga, il tempo sembra essersi fermato, permettendo a chi la visita di immergersi completamente in un'altra epoca.
I sapori di Braga Non si può parlare di Braga senza menzionare la sua incredibile gastronomia. La cucina portoghese, ricca di sapori e tradizioni, raggiunge un apice a Braga, dove ogni piatto è una celebrazione della terra e della cultura. I ristoranti offrono una varietà di piatti tipici, dai freschi frutti di mare alle carni succulente, ognuno preparato con la massima cura e passione. Dirigiti verso un ristorante tradizionale e lasciati tentare da una porzione di "Francesinha", un panino farcito con carne e salsiccia, ricoperto da una salsa di pomodoro e birra.
Oltre alla Francesinha, non puoi perderti il "Caldo Verde", una zuppa deliziosa a base di cavolo verde, patate e salsiccia, perfetta per riscaldarti nelle fresche serate portoghesi. La serenità della gastronomia di Braga risiede nella freschezza degli ingredienti e nell'arte della tradizione culinaria. Ogni piatto è un invito a scoprire le ricchezze agricole e marine che registrano la grande varietà del territorio portoghese.
La magia della Cattedrale di Braga
La Cattedrale di Braga, con la sua straordinaria architettura e il suo profondo legame con la storia di Portugal, è senza dubbio uno dei luoghi più affascinanti da visitare nel quartiere di Braga. Immagina di camminare tra le strade acciottolate di questa antica città, dove il profumo del pane fresco e il suono delle campane che risuonano nell'aria ti accolgono come un abbraccio caloroso. Questo meraviglioso monumento, noto anche come Sé de Braga, è un ponte che collega il passato con il presente, e ogni angolo racconta una storia affascinante.
Braga, una delle più antiche città del Portogallo, è spesso considerata la capitale spirituale del paese. Camminando verso la cattedrale, ti ritrovi immerso in un’atmosfera dove la sacralità si intreccia con la vita quotidiana. Le piazze animate, i caffè all'aperto e i mercatini offrono un contrasto vibrante con la solennità dell'edificio sacro che si erge fieramente contro il cielo blu. E così, il nostro viaggio alla scoperta della Cattedrale di Braga ha inizio.
Il fascino dell'architettura
Già dalla prima vista, la Cattedrale di Braga cattura l’attenzione con la sua maestosa facciata romana, ornata da dettagli barocchi che raccontano di un'epoca passata. Costruita nel 1066, la cattedrale è un perfetto esempio di architettura che fonde diversi stili nel corso dei secoli. Avvicinandoti, puoi notare le intricate sculture che adornano le porte, raccontando storie bibliche e leggende locali. Ogni dettaglio è una piccola poesia visiva che si svela davanti ai tuoi occhi.
Ma non è solo l'esterno a sorprendere. Entrando nella cattedrale, ti avvolge immediatamente un’atmosfera di tranquillità e sacralità. Il soffitto a volta, alto e imponente, sembra sfidare le leggi della gravità mentre riesci a scorgere i meravigliosi affreschi che decorano le pareti. Il gioco di luce proveniente dalle vetrate colorate crea un’atmosfera mistica, trasformando la cattedrale in un luogo di meditazione e riflessione. Senza dubbio, ogni visitatore resta colpito dalla bellezza di questo luogo, un rifugio spirituale nel cuore di Braga.
Una storia intrigante
La cattedrale non è solo un capolavoro architettonico; è anche un custode della storia portoghese. Nel corso dei secoli, ha vissuto eventi cruciali, dall’incoronazione dei re alle cerimonie religiose più importanti. Ad esempio, è stato qui che il re Alfonso I, noto anche come Alfonso Henriques, ricevette la benedizione e il supporto della Chiesa nel 1140, un momento determinante per la fondazione del Portogallo come nazione indipendente.
Inoltre, la Cattedrale di Braga è testimone di trasformazioni culturali e sociali. Durante il periodo della Reconquista, la cattedrale ha rappresentato la resilienza e la determinazione del popolo portoghese. Le sue mura hanno assistito a battaglie, celebrazioni e cambiamenti, mantenendo intatto il suo spirito. Visitare la cattedrale significa quindi immergersi in secoli di storia e passioni, in un luogo che ha visto la nascita e la caduta di imperi.
Riti e tradizioni che ispirano
La Cattedrale di Braga non è soltanto un luogo di visita turistica; è anche un importante centro di vita religiosa e celebrazioni tradizionali. Ogni anno, migliaia di pellegrini si radunano qui per partecipare alle feste religiose, che sono elementi fondamentali della vita collettiva della città. Tra queste, spiccano le celebrazioni per il Santissimo Sacramento, un festival che si tiene in occasione della festa della Sacra Eucaristia. Durante questo evento, la città di Braga si riempie di colori, musica e fede.
Le tradizioni locali si intrecciano così con la spiritualità della cattedrale, creando un'atmosfera unica che affascina i visitatori. Non è raro vedere famiglie locali recarsi in cattedrale per le celebrazioni, vestiti con costumi tradizionali e portando offerte ai loro santi. Questo senso di comunità è palpabile, e chiunque visiti la cattedrale potrà percepire l’amore e il rispetto che gli abitanti di Braga nutrono per questo luogo sacro.
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La magia nei regni romano barbarici
Non è facile tracciare un quadro della stregoneria alto medievale per il semplice fatto che la nostra visione è fortemente condizionata dall’idea moderna di strega. Tuttavia la legislazione che permetterà la caccia alle streghe ha un’ampia serie di precedenti i quali non tutti mostrano una linea di continuità. Addirittura nelle legislazioni alto medievali troviamo diverse norme che sembrano andare nella direzione opposta. Il risultato di questi molteplici incroci fra tradizioni differenti condurrà la nozione moderna di stregoneria che ha alla base l’idea di un patto col diavolo o almeno di un intervento diabolico. Ma per l’età romano barbarica ci confrontiamo con un complesso di informazioni che riguardano incantesimi mortali, magia tempestaria, residui di culti pagani, donne e uomini dotati di certi poteri sugli oggetti la natura e gli esseri umani. Dobbiamo dire che non tutte queste tracce sono facili da decifrare e da porre in relazione a un contesto culturale a noi noto. Durante i secoli alto medievali molti regni si diedero codici scritti che generalmente riunivano l’enorme dei loro diritti consuetudinari. In questi codici è comune trovare norme che condannano le pratiche di magia e i maleficia , ma se ne trovano anche altre in cui a essere censurate sono le credenze nell’effettivo potere di tali pratiche così come vengono condannati coloro che accusano qualcuno di essere una strega o uno stregone. Queste norme hanno indotto a credere che il cristianesimo e le legislazioni alto medioevali avessero una considerazione più blanda una maggiore tolleranza ed anche una certa incredulità nei confronti di tali pratiche. Nella Legge Salica compilata verso la prima metà del VI secolo il capitolo dei maleficis comprende coloro che somministrano una porzione d’erbe a qualcuno affinché muoia nonché chi commette un maleficio genericamente o con legature e chi somministra a una donna una pozione a base d’erbe affinché abortisca. Questi crimini sono puniti con il pagamento in solidi. In questi testi non sembrano esservi dubbi circa la convinzione del legislatore realtà e l’efficacia delle pratiche in questione. Inoltre torna la parificazione tra l’avvelenatore e il malefico come esiste anche nella tradizione biblica e in quella romana antica. In un altro passo della Legge Salica sta scritto che se qualcuno chiama una donna strega e non può provarlo sia giudicato colpevole e debba pagare 187 solidi e mezzo. Anche in questo caso è evidente che il legislatore ritiene reale la possibilità che una donna sia una strega distinguendo solo se si tratta di una maldicenza o se la donna in questione lo è davvero. Le leggi dei Visigoti e dei Burgundi pure databili al VI secolo sono fortemente debitrici rispetto al codice teodosiano. I legislatori del re visigoto Chindasvindo scrivono che se un libero o uno schiavo preparano e danno a qualcuno la pozione avvelenata uccidendolo la pena sarà la morte. Se invece la vittima scampa alla morte il colpevole sarà rimesso alla potestà della vittima. Il paragrafo ne precede immediatamente un altro dedicato ai malefici la cui opera viene punita con la flagellazione. Il collegamento tra veneficia e maleficia per mezzi magici è dunque qui riprodotto. le leggi dei Burgundi sono ancora più esplicite. Nel paragrafo sul divorzio leggiamo infatti che tre sono le cause che possono giustificare il ripudio del coniuge : dimostrare che questo sia un omicida un violatore di sepolcri un malefico /venefico. Il paragrafo riprende quasi integralmente il codice teodosiano a proposito dei ripudi. Di ambito franco è influenzato dalla Legge Salica ma databile alla metà del VII secolo e invece la legge paria Rituapa nella quale si legge : “Se un uomo o una donna attraverso il veleno o un altro maleficio danneggia qualcuno componga il danno con il guidrigildo“. Anche in questo caso non vi è alcun dubbio circa la realtà dei poteri paralleli di venefici e malefici. Le legge dei Longobardi con l’editto di Rotari del 643 offrono una testimonianza di grande importanza in quanto attestano per la prima volta il termine masca quale sinonimo di strega. Il termine attestato su fonti successive anche come talamasca indica in origine una creatura mascherata e potrebbe istituire un collegamento tra la stregoneria e le antiche pratiche rituali germaniche legate al mondo dei morti evocati appunto dalle maschere. Tale tradizione si manterrà nei secoli successivi. Significativamente il termine latino larva che vuol dire appunto maschera verrà pure utilizzato quale sinonimo di strega ma si identifica innanzitutto con gli spiriti dei morti della religione romana considerati come una specie di vampiri ossia anime che non riescono a trovare riposo a causa della loro morte violenta. Secondo la credenza popolare tornavano sulla terra a perseguitare i vivi perseguitando le persone fino a portarle alla pazzia. Per tenere lontano questi spiriti erano state istituite delle feste chiamate Lemuria . La tradizione voleva che a istituire tali festività fosse stato Romolo per placare lo spirito del fratello Remo da lui ucciso. Tornando all’editto di Rotari sembra evidente che al legislator e non interessa stabilire tanto la veridicità della credenza nelle streghe quanto piuttosto difendere la proprietà del liberi longobardi visto che l’articolo stabilisce il divieto di uccidere donne che appartengono a qualcuno. Difficile quindi stabilire quale sia l’atteggiamento di fondo nei confronti del fenomeno anche se la credenza nelle streghe era diffusa tra i Longobardi. passiamo poi alla legge degli Alamanni databile alla prima metà dell’ VIII secolo che sembra volesse soprattutto preservare le donne dal rischio di diffamazione e di violenza che derivava dall’essere associate a certi diritti. Sebbene come detto la preoccupazione del legislatore sembri legata alla diffamazione il definire tali attività come crimini dice che non se ne sottovalutava la realtà. Allo stesso modo anche la gente comune credeva nell’esistenza di tali crimini. Prof. Giovanni Pellegrino Read the full article
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Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni: paradiso tra mare e monti
Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, situato nel cuore della Campania meridionale, è un'oasi di bellezza incontaminata che si estende per oltre 180.000 ettari, abbracciando montagne, colline, pianure e una splendida costa sul Mar Tirreno. Istituito nel 1991, il parco vanta un ricco patrimonio naturalistico, storico e culturale che lo ha reso un sito UNESCO dal 1998. Un trionfo di biodiversità Il parco ospita una straordinaria varietà di flora e fauna. Tra le specie vegetali troviamo il pino laricio, la macchia mediterranea, orchidee selvatiche e diverse piante rare. Tra gli animali, invece, possiamo ammirare il lupo appenninico, il cinghiale, il daino, la volpe e numerose specie di uccelli. Il parco è inoltre un'importante area di sosta per i migratori durante i loro viaggi stagionali. Paesaggi mozzafiato Il Cilento offre panorami mozzafiato che variano dalle cime innevate degli Alburni alle spiagge dorate del Mar Tirreno. Tra i luoghi più suggestivi troviamo la Cascata dei Capelli di Venere, un'incantevole cascata immersa nella vegetazione, le Gole del Calore, un canyon scavato dal fiume nel corso dei millenni, e la Certosa di Padula, un complesso monastico medievale di grande fascino. Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni: patrimonio storico e culturale inestimabile Il parco vanta un ricco patrimonio storico e culturale che risale a diverse epoche. Tra i siti archeologici più importanti troviamo Paestum, con i suoi templi greci ancora ben conservati, e Velia, l'antica città eleatica che fu un importante centro culturale e filosofico. Il parco ospita inoltre numerosi borghi medievali, chiese, castelli e musei che raccontano la storia e le tradizioni del Cilento. Attività per tutti i gusti Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni offre una vasta gamma di attività per tutti i gusti. Gli amanti del trekking e dell'escursionismo possono percorrere i numerosi sentieri che si snodano tra le montagne e lungo la costa. Gli appassionati di ciclismo possono cimentarsi in percorsi di diversa difficoltà. Chi ama il mare può rilassarsi sulle spiagge o dedicarsi a sport acquatici come vela, windsurf e immersioni. Il parco offre inoltre la possibilità di visitare aziende agricole locali, degustare prodotti tipici e partecipare a sagre e manifestazioni culturali. Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni: paradiso per gli amanti della natura e dell'avventura Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni è un vero paradiso per gli amanti della natura e dell'avventura. Con i suoi paesaggi incontaminati, la sua ricca biodiversità e il suo patrimonio storico e culturale, il parco offre un'esperienza unica e indimenticabile a tutti i visitatori. Immagine di copertina: DepositPhotos Read the full article
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LO IUS PRIMAE NOCTIS: BUFALA O REALTÀ?
Lo ius primae noctis, nonostante sia una delle leggende medievali più intriganti, ha poche prove concrete che attestino la sua pratica effettiva nei tempi medievali. Esaminiamo in modo più approfondito le origini e le discussioni intorno a questo mito. Le Origini Storiche e il Contesto Sociale Il concetto di ius primae noctis potrebbe avere origini nella malinterpretazione di antiche tradizioni…
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Il significato più profondo del Rinascimento risiede nel cambiamento della visione del mondo e dei valori; è una radicale trasformazione culturale che sfida le credenze e le tradizioni medievali dominanti.
Il Rinascimento abbraccia l'interesse per il potenziale umano, l'individualismo e la ricerca della conoscenza; celebra le conquiste umane in vari campi come l'arte, la scienza, la filosofia, la letteratura, il cinema.
Il Rinascimento promuove la curiosità, lo spirito critico, l'esperienza per progredire in varie discipline; incoraggia a mettere in discussione l'ipse dixit, le convenzioni, per una comprensione reale del mondo attraverso la ragione - secondo prove, evidenze.
Il Rinascimento è la rinascita dei principi classici: la riscoperta di testi e visioni greco-romane; di quell'umanesimo che spinge sul valore, la dignità dell'individuo: sulla creatività, la ragione e l'etica che accompagna ogni azione.
Il Rinascimento è espressione intellettuale e artistica che promuove valori umanistici; un percorso di sviluppo della scienza, della filosofia e della cultura - per la modernità.
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Il Monastero di Sant'Alberico: Un'oasi di Spiritualità tra Fede e Storia in Provincia di Forlì-Cesena
Alla scoperta del Monastero di Sant'Alberico, situato nei pressi di Verghereto (FC), un luogo di culto immerso nella natura e ricco di tradizioni secolari.
Alla scoperta del Monastero di Sant’Alberico, situato nei pressi di Verghereto (FC), un luogo di culto immerso nella natura e ricco di tradizioni secolari. Situato tra i suggestivi scenari montani dell’Appennino tosco-romagnolo, nei pressi di Verghereto, in provincia di Forlì-Cesena, il Monastero di Sant’Alberico è uno dei luoghi di culto più affascinanti d’Italia, dove spiritualità e storia si…
#affreschi medievali#altare in pietra#Appennino tosco-romagnolo#Architettura Medievale#arte monastica#eremiti#escursioni spirituali#fede e natura#luoghi di fede#monasteri d&039;Italia.#monasteri italiani#monastero benedettino#Monastero Sant&039;Alberico#natura e spiritualità#ospitalità monastica#pellegrinaggi#preghiera e meditazione#prodotti artigianali monastici#prodotti monastici#provincia di Forlì-Cesena#ritiri spirituali#silenzio e riflessione#Spiritualità#storia della chiesa#tradizioni monastiche#Turismo Culturale#turismo religioso#turismo religioso Appennino#Verghereto#Verghereto turismo
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L'opera dei pupi
Le origini dell'opera dei pupi siciliani risalgono al XIX secolo, quando in Sicilia iniziò asvilupparsi una forma di teatro popolare molto particolare: l'opera dei pupi. L'opera dei pupi è un'arte che combina teatro, musica e marionette e rappresenta unaforma di spettacolo unica nel suo genere. Le marionette utilizzate sono solitamente realizzate in legno, intagliate e dipinte a mano, e rappresentano personaggi tratti dall'epica cavalleresca e dai poemi medievali, come l'Orlando Furioso e l'Orlando Innamorato. L'opera dei pupi nacque principalmente a Palermo e Catania, diventando una tradizione teatrale che ha radici antiche. Palermo vantava una delle tradizioni più note, grazie al maestro Giuseppe Bova, che nel 1813 aprì un teatro dedicato esclusivamente a questa forma d'arte. Da allora, l'opera dei pupi si è sviluppata e diffusa in tutta Palermo e nelle zone circostanti, diventando un'emblematica espressione della cultura siciliana. A Catania, invece, l'opera dei pupi prese piede grazie a Gaetano Greco e alla sua famiglia, che negli anni '70 del XIX secolo fondarono il teatro dei "Pupi di Zizza". Questo teatro diventò un centro importante per gli appassionati delle marionette, sia per i siciliani che per i numerosi turisti che visitavano la città. Le rappresentazioni dell'opera dei pupi sono caratterizzate da una trama avvincente e da combattimenti mozzafiato tra i cavalieri delle diverse fazioni, che si scontrano in duelli spettacolari. Le marionette sono animate da burattinai che, con maestria e abilità, danno vita ai personaggi sul palcoscenico. Nell'opera dei pupi siciliani si può percepire l'influenza della cultura araba, che penetrò in Sicilia durante il periodo della dominazione normanna. Il termine "pupi" deriva infatti dal termine arabo "babu", che significa "portatore d'acqua". Questa parola venne associata ai burattinai siciliani, che portavano i loro pupazzi in giro per le piazze, esibendosi per guadagnarsi da vivere. Nonostante la concorrenza della televisione e degli altri moderni mezzi di intrattenimento, l'opera dei pupi riesce ancora ad attirare nuovi appassionati, grazie anche all'impegno degli insegnanti e degli artisti che si dedicano a preservare e tramandare questa tradizione secolare. In Sicilia, sono ancora presenti numerosi teatri che ospitano spettacoli di opera dei pupi, offrendo agli spettatori un'esperienza unica e coinvolgente. L'opera dei pupi siciliani, sia a Palermo che a Catania, è un tesoro culturale che merita di essere valorizzato e conosciuto. Questa forma di teatro popolare rappresenta non solo una tradizione artistica, ma anche un modo per preservare la memoria storica dell'isola e per trasmettere ai giovani i valori della nostra cultura. Read the full article
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I LUOGHI DELL'ANIMA
Andiamo a visitare un posto dove la magia, l'incanto, la bellezza, e la sua unicità fanno di Tenno (a poca distanza dal lago di Garda) un luogo che non può mancare nella "collezione" dei paesi che vogliamo conoscere.
Arroccato sulle colline sopra Riva del Garda, il comune di Tenno si estende tra oliveti, vigneti e formazioni rocciose. La posizione di questo incantevole paesino rivolto a sud e immerso in una rigogliosa vegetazione, permette di ammirare da ogni punto lo scintillio del Lago di Garda sul quale si affaccia.
Chiunque abbia visitato questo luogo pieno di contrasti ne conserverà a lungo le immagini nella memoria. L’azzurro del Lago di Tenno,
che può essere raggiunto partendo da Riva del Garda seguendo le pittoresche serpentine che risalgono il territorio, rinfresca alla sola vista. Anche Canale di Tenno, uno dei Borghi più Belli D’Italia, merita sicuramente una visita. Dopotutto i suoi vicoli medievali accompagnano in un coinvolgente viaggio nel tempo.
Tenno si trova al centro della Riserva di Biosfera Alpi Ledrensi e Judicaria. Questa riserva naturale Patrimonio Mondiale dell’UNESCO è uno scrigno di biodiversità culturale e naturalistica inserita tra mondo alpino e mediterraneo. Una breve escursione tra i boschi che circondano il paese di Tenno o una visita d’interesse architettonico alla Chiesa di San Lorenzo e il Castello di Tenno rendono la gita completa. Anche le cascate del Varone, che toccano quasi i 100 metri d’altezza, non possono mancare nella lista delle attrazioni da vedere. In fondo addirittura il celebre scrittore tedesco Thomas Mann ne rimase affascinato!
Pochi chilometri sopra il Lago di Tenno, a 765 metri sul livello del mare, il Passo del Ballino collega il Garda Trentino con Comano Terme e le spettacolari Dolomiti di Brenta, Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
PONTE TIBETANO
UNA PASSERELLA NEL VERDE
Con una lunghezza di 120 metri e una larghezza di 1 m, il ponte tibetano inaugurato nel 2023 permette di superare l’alveo del torrente Rio Secco e completa il percorso di visita al lago di Tenno.
Tornando al Castello, quello di Tenno (XII sec.) domina il paese, fatto di case in pietra e strette viuzze medievali, con uno spettacolare affaccio panoramico sul lago di Garda.
Da non perdere il vicino lago di Tenno, unico per il suo colore verde azzurro e le acque limpide. Una lunga scalinata porta alle rive erbose del lago, l’ideale per un tuffo immersi nella natura, o per fotografare la ricca tavolozza di colori del lago e del bosco.
L' abitato di Canale, tra il borgo di Tenno e il lago, fa parte dei più bei Borghi d’Italia: d’estate qui si tiene Rustico Medioevo, giochi e spettacoli di strada per rivivere le atmosfere medievali del borgo, mentre durante il periodo natalizio, da vedere sono i Mercatini di Natale, fra i più caratteristici del Trentino.
Se venite da queste parti, dovete assolutamente assaggiare la carne salada, una vera prelibatezza, magari accompagnata da un filo d’olio extra vergine del Garda.
Due sono i link che vi proponiamo per conoscere ancora meglio Tenno e il suo lago:
e
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Polentone di Bubbio: un viaggio tra storia, tradizioni e sapori autentici
Nel cuore della Langa astigiana, Bubbio, una perla rara di storia e tradizioni, il 6 e il 7 aprile si prepara a celebrare la 103ª edizione del suo Polentone, un evento che si distingue come una delle manifestazioni più attese per gli amanti della cucina tradizionale e delle atmosfere medievali. Il Polentone di Bubbio si erge non solo come un evento culinario di rilievo, ma come un vero e proprio…
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Storia, Curiosità e Ricetta: Il Cappone Ripieno
Il cappone ripieno è un piatto tradizionale dalle radici antiche, che incarna la ricchezza della cucina tradizionale in molte regioni del mondo. Questa pietanza, tipica delle festività e delle occasioni speciali, ha una storia affascinante che mescola tradizioni gastronomiche e gusti unici. La storia del cappone ripieno si perde nei meandri del tempo, affondando le sue radici nelle cucine medievali dell'Europa. Inizialmente, il cappone era un volatile prediletto nelle tavole dei nobili e della classe aristocratica. Caratterizzato da una carne più tenera e saporita rispetto al pollo comune, il cappone divenne l'ingrediente principale di molti piatti festivi. La pratica di farcire il cappone risale almeno al Rinascimento, quando le ricette elaborate iniziarono a diffondersi tra le corti reali e i banchetti sontuosi. Il cappone ripieno era considerato un simbolo di opulenza e abbondanza, indicando lo status sociale elevato di chi poteva permettersi tali lussi culinari. Curiosità sul Cappone Ripieno Il cappone ripieno ha attraversato epoche e continenti, assumendo diverse varianti in base alle tradizioni locali. Una delle curiosità più affascinanti riguarda il suo ruolo nelle feste natalizie. In molte culture europee, il cappone ripieno era il piatto principe della tavola natalizia, simboleggiando prosperità e benessere per il nuovo anno. Un'altra curiosità legata al cappone ripieno è la varietà di ripieni utilizzati. Ogni regione ha sviluppato la propria versione, incorporando ingredienti locali e tradizioni culinarie. Dalle castagne alle prugne, dalle erbe aromatiche alle spezie, il cappone ripieno diventa un'opera d'arte gastronomica che celebra la diversità culinaria. La Ricetta del Cappone Ripieno Ecco una ricetta classica per preparare un delizioso cappone ripieno, arricchito da sapori tradizionali che risvegliano il gusto delle festività. Ingredienti: - 1 cappone di circa 2,5 kg - 200 g di carne di maiale macinata - 200 g di carne di vitello macinata - 100 g di salsiccia - 1 tazza di pangrattato - 1/2 tazza di parmigiano grattugiato - 2 uova - 1 cipolla, tritata finemente - 2 spicchi d'aglio, tritati - 1 tazza di vino bianco - 1 tazza di brodo di pollo - Rosmarino, timo e salvia freschi - Sale e pepe q.b. Istruzioni: - Preparare il ripieno mescolando carne di maiale, carne di vitello, salsiccia, pangrattato, parmigiano, uova, cipolla e aglio. - Aggiungere sale, pepe e le erbe aromatiche tritate al ripieno. - Riempire il cappone con il ripieno e cucire l'apertura con ago e filo. - Condire il cappone con sale, pepe e erbe aromatiche. - Disporre il cappone in una teglia e versare il vino bianco e il brodo di pollo intorno. - Cuocere in forno preriscaldato a 180°C per circa 2 ore, girando il cappone e bagnandolo con il liquido di cottura ogni tanto. - Una volta dorato e cotto, estrarre il cappone dal forno e lasciarlo riposare per qualche minuto prima di affettarlo. Questa ricetta del cappone ripieno cattura l'autenticità delle tradizioni culinarie, offrendo un piatto ricco di storia e sapore. Foto di Daniel Kirsch Read the full article
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Slovenia turismo con guida
La Slovenia è una meta turistica affascinante che offre una vasta gamma di esperienze da scoprire con una guida esperta al tuo fianco. Slovenia è una destinazione turistica sempre più popolare per i viaggiatori che cercano una combinazione di natura, cultura e avventura. Grazie alla sua posizione centrale in Europa, il paese è facilmente accessibile da molte parti del continente. Inoltre, la Slovenia offre una vasta gamma di attività per i visitatori, tra cui escursioni in montagna, visite a città storiche e degustazioni di cibo e vino locali. Scopri i tesori nascosti delle città storiche come Lubiana, con i suoi eleganti ponti e castelli medievali. Esplora i maestosi paesaggi alpini del Parco nazionale del Triglav, con montagne, laghi e cascate spettacolari.
Slovenia turismo con guida: Un viaggio tra natura, cultura e tradizioni.
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