#tipiche
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jacopocioni · 25 days ago
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Le attività ludiche e tradizionali tipiche di Firenze
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Il Calcio storico fiorentino
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Uno degli esempi più emblematici delle tradizioni ludiche fiorentine è il Calcio Storico Fiorentino, una disciplina che combina elementi del calcio, del rugby e della lotta. Le sue origini risalgono al XVI secolo, quando i giovani nobili fiorentini si cimentavano in questo gioco nelle principali piazze della città. Il torneo si svolge ancora oggi ogni anno a giugno in Piazza Santa Croce, dove i quattro quartieri storici di Firenze (Santa Maria Novella, San Giovanni, Santa Croce e Santo Spirito) si sfidano in partite caratterizzate da intensità e passione. Questo evento rappresenta non solo una competizione sportiva, ma anche una celebrazione dell'identità cittadina e delle sue antiche tradizioni.
Le botteghe storiche e l'artigianato fiorentino
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Oltre alle manifestazioni sportive, Firenze vanta una ricca tradizione artigianale che si riflette nelle sue botteghe storiche. Questi esercizi, spesso tramandati di generazione in generazione, rappresentano l'anima della città e offrono prodotti unici realizzati con maestria e dedizione. L'Associazione Esercizi Storici Fiorentini riunisce oltre sessanta aziende storiche, tra cui artigiani, commercianti e attività legate alla ristorazione e all'enogastronomia, con l'obiettivo di promuovere e tutelare questo patrimonio culturale.
Le feste tradizionali
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Le feste tradizionali svolgono un ruolo fondamentale nella vita socio-culturale fiorentina, offrendo momenti di aggregazione e celebrazione collettiva. Tra queste, la "Festa della Rificolona" è una delle più antiche e sentite. Celebrata il 7 settembre, vigilia della Natività della Vergine Maria, la festa vede sfilare per le strade della città bambini e adulti con lanterne colorate, chiamate "rificolone", in un'atmosfera gioiosa e suggestiva. Questa tradizione affonda le sue radici nel XVII secolo, quando i contadini si recavano in città per celebrare la festa religiosa, portando con sé lanterne per illuminare il cammino.​
I giochi tradizionali
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Fotografia di Giovanni Krur La tradizione ludica fiorentina comprende una varietà di giochi popolari che hanno intrattenuto generazioni di cittadini. Tra questi, il gioco delle pallottole, simile al moderno gioco delle bocce, si praticava lanciando delle grosse biglie denominate giusta 'appunto, pallottole. In tempi passati il gioco era molto attivo a Firenze. Lo si praticava in ogni luogo spesso con conseguenti schiamazzi e litigate. , tanto da essere praticato un po’ ovunque, non senza però problemi: risse, schiamazzi e danneggiamenti. Per questa ragione gli Otto di Balia ne regolarizzarono i termini stabilendo che solo in alcuni luoghi era consentito il giuoco. Piazza delle Pallottole fu uno di questi e la piazza assunse di conseguenza il nome che ancora porta. Un giuoco che sembra fosse diffuse nel contado intorno a Firenze sembra essere la "Ruzzola". Consiste nel lanciare una forma di formaggio stagionato lungo un percorso stabilito, cercando di coprire la maggiore distanza possibile. Questo gioco, praticato soprattutto nelle zone rurali circostanti Firenze, rappresenta un momento di convivialità e competizione amichevole tra i partecipanti.​ L’atto del gioco ha subito - insieme a tutto il suo universo - una trasformazione radicale negli ultimi decenni, evolvendosi dalle tradizionali attività ludiche praticate nelle piazze e nei circoli locali fino all'avvento delle console e delle piattaforme online che permettono di giocare comodamente da casa. Questa transizione ha portato alla nascita di numerosi portali autorizzati, come NetBet.it, che offrono una vasta gamma di giochi da casinò e scommesse sportive, garantendo sicurezza e affidabilità grazie alle licenze rilasciate dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM). Nonostante questa evoluzione tecnologica, città come Firenze mantengono vive le loro tradizioni ludiche e attività socio-culturali, che affondano le radici nella storia e nel folklore locale. Queste pratiche non solo rappresentano un patrimonio culturale inestimabile, ma contribuiscono anche a rafforzare l'identità e la coesione sociale della comunità.​
Le accademie e le società di lettura
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Nel XIX secolo, Firenze fu teatro di un fervente movimento culturale che portò alla nascita di numerose accademie e società di lettura. Questi circoli culturali, come l'Accademia della Crusca e la Colombaria, svolsero un ruolo cruciale nella diffusione del sapere e nella promozione delle arti e delle scienze. Le attività organizzate da queste istituzioni includevano letture pubbliche, dibattiti e rappresentazioni teatrali, contribuendo a creare un vivace ambiente intellettuale in città. L'importanza delle tradizioni nella società contemporanea In un'epoca dominata dalla digitalizzazione e dalla globalizzazione, le tradizioni locali assumono un valore ancora più significativo. Esse rappresentano un legame tangibile con il passato, offrendo alle nuove generazioni l'opportunità di conoscere e apprezzare le proprie radici culturali. A Firenze, la salvaguardia e la promozione delle attività storiche e tradizionali sono al centro delle politiche culturali, riconoscendo in esse un elemento fondamentale per la coesione sociale e l'identità collettiva. MARTA TECH Read the full article
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deathshallbenomore · 2 years ago
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fabrizio de andré_maria nella bottega d’un falegname.mp3
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stilouniverse · 2 months ago
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Il farro, storia e ricette toscane
di Salvina Pizzuoli Riscoperto in questio ultimi anni per le sue proprietà nutrizionali, in vero è da tempo il cereale più conosciuto e diffuso in terra toscana a partire dagli Etrusci passando per i Romani per giungere ai nostri giorni a detenere una denominazione geografica tipica in quello, ormai noto, della Garfagnana,  proprio per  la coltivazione nel pieno rispetto delle  esigenze…
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pier-carlo-universe · 6 months ago
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Fiera Nazionale del Tartufo Bianco di Montechiaro d’Asti: Una celebrazione di eccellenze e tradizioni locali
Il 3 novembre 2024 Montechiaro d’Asti ospita una giornata all’insegna del tartufo bianco e delle specialità del Monferrato.
Il 3 novembre 2024 Montechiaro d’Asti ospita una giornata all’insegna del tartufo bianco e delle specialità del Monferrato. Il 3 novembre 2024, Montechiaro d’Asti accoglierà la tanto attesa Fiera Nazionale del Tartufo Bianco del Monferrato, un appuntamento immancabile per gli amanti della gastronomia e delle tradizioni piemontesi. L’evento promette un ricco programma di attività, degustazioni e…
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kon-igi · 2 months ago
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CHI?! MICA IO!
Il sale da cucina è cloruro di sodio cioè il sale sodico dell'acido cloridrico con formula NaCl. Basta.
Il caffè macinato è già più complesso, perché oltre alla trimetilxantina (C₈H₁₀N₄O₂) che ci rende più nervosi di quanto non si sia già, abbiamo acido clorogenico, galattomannani, arabinosio, acido linoleico, steroli, potassio, sodio, fosforo, magnesio, zinco, stronzio, manganese, calcio, sodio, ferro, alluminio e un sacco di sostanze tipiche della chimica organica che vi annoierei oltremodo a elencare.
L'olio di oliva è formato da acidi grassi monoinsaturi (specialmente Acido Oleico), poi acidi grassi saturi (soprattutto Acido Palmitico) e infine un po' di Acido Stearico. Senza dimenticare uno sputo di squalene, fitosteroli, cere, alcoli triterpenici, clorofilla, caroteni e l'immancabile acqua. Dai, gareggia bene col caffè.
L'aceto è acido acetico (CH3COOH) con acqua (H2O) e per semplicità vi va nel culo a olio e caffè.
L'aglio (Allium sativum) contiene acqua, proteine, lipidi (soprattutto grassi polinsaturi), zuccheri solubili, fibre, vitamina C, niacina, tiamina, riboflavina, vitamina A (retinolo equivalente), potassio, fosforo, calcio, sodio e ferro ma, soprattutto, contiene un composto solforganico tiosulfonato chiamato allicina, volatile e dall'odore pungente.
Carta e legno sono simili come composizione, perché una è derivata dall'altro... per amor di conclusione, facciamo lignina e cellulosa per il secondo e cellulosa e basta per la prima.
Se io prendo del sale da cucina contenuto all'interno della scatola originale di cartone - strappata male per aprirla, ammaccata negli angoli e un po' bisunta - lo metto vicino a una barattolo di vetro al cui interno c'è caffè macinato, poi avvicino una bottiglia di olio di oliva la cui etichetta è illeggibile perché unta da quello colato, poi una di aceto quasi nero senza tappo e con la madre depositata sul fondo e per concludere alcune teste d'aglio ancora nella retina, ecco, se io metto tutte queste cose all'interno di una vecchia dispensa in legno con fogli di carta consumata a rivestirne il fondo, chiudo lo sportello, conto fino a dieci, poi riapro e annuso a fondo con gli occhi chiusi, allora mia nonna non è mai morta e con la sua cadenza viareggina mi dice 'Che cerchi? Hai fame? Voi mangia' un popoino di salciccia spalmata sul pane?'.
E io le dico di sì, che ho fame perché ho ancora dieci anni e l'estate non finirà mai.
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scritti-di-aliantis · 2 months ago
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"Una Donna può avere la testa sulle spalle, ma i suoi pensieri vanno sempre dove vogliono…" (cit.)
(Il post qui sopra è di bruno-s)
I pensieri di una donna assomigliano molto al comportamento di un gatto: sono pura imprevedibilità. I miei pensieri più intimi invece sfiorano la prevedibilità e la schematicità tipiche del sesso maschile: stanno tutti alternativamente tra le gambe o le natiche di una specifica donna.
Aliantis
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(Foto: darkly-entries)
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abr · 3 months ago
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Se si può scegliere tra un posto dove ti censurano e un posto dove non ti censurano, la gente va dove non ti censurano.
Risultato: X prima piattaforma al mondo, Facebook in declino inesorabile costretto a copiare X.
Poi ci sono sei o sette disagiati che dicono che se ne vanno apposta da un posto dove non ti censurano per andare in un social sconosciuto dove censurano tantissimo e stranamente ci sono molti account pedo-friendly non censurati.
E comunque dopo una settimana tornano per dire che ci sono i fascisti e quindi bisogna guardare la serie di Netflix su Mussolini.
Sono dinamiche caratteriali tipiche di persone che pensano che gli uomini rimangono incinta e che se mangi gli scarafaggi salvi il mondo.
Boni, via https://x.com/boni_castellane/status/1876673315500085387
In realtà sono dinamiche tipiche di persone ANTI-SPEECH (gli hate speech mainstream legittimati): odiatori che si odiano e fuggono dalla realtà, vivono i loro incubi - uomo incinta e scarafaggi nel piatto.
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scogito · 6 days ago
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Per ciò che riguarda i comportamenti di genere in questa società, ormai non condivido con gli uomini alcun tipo di dialogo, tuttavia visto che recentemente una donna si è alterata con me perché senza dialogo allora la società che fine fa? Ho colto l’occasione per rispondere a uno dei tanti e chiarire che con l’ottusità puoi spenderci una vita intera, ma la sola cosa che raggiungi è lo spreco della stessa. Ognuno si senta libero di impiegare il suo cammino come crede, io ho scelto una strada verticale, anziché dimorare in un letamaio che non ha alcuna percezione di se stesso, né vuole schiodarsi da lì (sia chiaro che non è una valutazione fatta dopo una sola analisi).
Premessa doverosa perché in questo post cancellerò tutti i commenti di scontro o che dimostrano analfabetismo funzionale.
L’uomo in questione esordisce sotto un video esplicativo, per niente offensivo e molto lineare sulla condizione attuale delle donne e sul perché ormai sono così arrabbiate, intolleranti o schierate.
Il dialogo che segue fa capire che il video non l’ha ascoltato, o come la prassi, crede che “ascolto” significa avere le orecchie pulite, non capire cosa si sente; sembrandomi la solita bella mascherina ho proseguito per avere più risposte da riportare nel blog.
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Riassumo le fasi tipiche con cui queste persone fanno di tutto per rifiutare e difendere soltanto il loro ego fasullo insieme al letamaio descritto sopra.
Confronto, a patto che fate come piace a me
Ricevo risposte, le ignoro e insisto nel fingere apertura
Pongo altri quesiti per mostrare che voglio ragionare sull'argomento
Continuo a ignorare tutte le risposte
Rispondo all'unica cosa che mi tira fuori da tutto il resto
Torno al punto di partenza perché siete voi il problema.
Risultato: dimostra di suo pugno (solo che nemmeno se ne rende conto) che ciò che viene espresso nel video e nel primo commento è vero.
Traduzione: sono falsamente preoccupato di odio e di separazione, in realtà non mi frega un cazzo, voglio solo dirvi che siete esagerate e a me dà fastidio.
Tutto schematico e prevedibile, come fanno sempre i fasulli.
Come lui tantissimi. Per questo non si deve più ragionare coi muri, semmai con le menti in grado di mettere in dubbio le proprie convinzioni. Salvo che tu non sia in questa vita per azione di martire, l’unico tuo comportamento deve essere volto a staccarti dagli inetti e sostenere un cambio di società sano (non parlo di femminismo).
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raccontidialiantis · 3 months ago
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La sposa vergine
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Ormai l'ha sposata. Ma non sa nulla; ha passato l'ultima sera da scapolo assieme agli amici in un locale, con birra a fiumi e un paio di ragazze che al momento giusto si sono lentamente denudate. Che hanno fatto uno spogliarello a mestiere e gli hanno fatto passare sotto al naso quello che d'ora in avanti potrà solo sognare, vista la dedizione in esclusiva alle risorse dello stesso tipo della donna che domani avrebbe sposato.
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Lei invece il giorno prima del matrimonio è uscita di casa e ha detto addio a modo suo all'uomo che avrebbe veramente voluto per sé, ma che invece è già impegnato da anni. L'ha amato appassionatamente e l'ha accolto dentro di sé più e più volte, in tutte le collaudate maniere tipiche di chi si ama da tempo. E hanno goduto venendo assieme diverse volte, quel pomeriggio.
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Ben sapendo nel profondo dell'anima che comunque avrebbero continuato a vedersi immediatamente dopo il ritorno dal viaggio di nozze. Lo sposo non ne sa molto, in fatto di donne. La sua sposa invece sa bene come muoversi, nelle vicende di sesso e uomini: ogni volta che lui fa il geloso o dubita, lei mette su il musetto imbronciato e fa l'offesa. Lui crolla subito: le porta dei fiori e le chiede scusa, ben conscio e rassicurato di avere al fianco una compagna devota e pudica. La sua mogliettina bellissima e fedele.
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RDA
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francescosatanassi · 1 month ago
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PERCUOTEVAMO LE TUBATURE
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Nel dicembre di 22 anni improvvisamente moriva Joe Strummer, cantante dei Clash. Lo vidi suonare dal vivo a Bologna due anni prima. I Clash furono uno dei primi gruppi punk a utilizzare la parola come strumento. Soprattutto per prendere una posizione e appoggiare o criticare interi Paesi. Con il movimento punk condividevano le critiche al sistema, ma rifiutavano le tendenze nichiliste tipiche di alcune band come i Sex Pistols. Peter Townshend, leader degli Who, disse che «i Clash erano dei poeti che lavoravano nel campo della musica; ed esprimevano rammarico per il fatto che le band che li avevano preceduti non erano state abbastanza militanti.» Nella canzone 'London calling' furono registrati diversi effetti sonori, come il grido di un gabbiano aggiunto alle chitarre suonate al contrario. A questo proposito, il chitarrista Mick Jones disse: «Facevamo cose folli tipo strappare lentamente il velcro dalle sedie dello studio e registrare il rumore che faceva. Per le sovra-incisioni andavamo sempre in bagno, perché c'era un effetto eco. Percuotevamo le tubature.» Ancora oggi, i Clash sono considerati da molti 'the only band that matters', l'unico gruppo che conti. C'è una fase, nelle nostre vite, in cui lo abbiamo pensato tutti.
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diceriadelluntore · 10 months ago
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Storia Di Musica #329 - Diaframma, Siberia, 1984
Nella scatola ritrovata in soffitta, questo disco stava sotto un altro, con la copertina leggermente rovinata dall'umidità (e che sarà protagonista di una prossima Storia di Musica). All'interno c'era il bigliettino da visita di un negozio di dischi, Data Records 93, Via dei Neri, Firenze. Il disco di oggi è l'inizio di una delle più intense e importanti storie musicali italiane degli ultimi 40 anni nel nostro paese. Tutto inizia a Firenze, fine anni '70, quando l'onda punk in Europa è al massimo livello: in un liceo si formano i CFS, con Federico Fiumani alla chitarra e due suoi amici, Gianni Cicchi (batterista) e Salvatore Susini (bassista). Suonano cover delle band punk rock britanniche, nel 1980 Susini se ne va e viene sostituito dal fratello di Cicchi, Leandro, e nascono così i Diaframma, nome scelto per la comune passione dei tre per la fotografia (il diaframma fotografico è il meccanismo usato in ottica per regolare la quantità di luce che deve attraversare un obiettivo). Sin da subito, si appassionano alle sonorità post punk che in quegli anni saranno chiamate darkwave, ispirati a gruppi leggendari come i Joy Division o i primissimi The Cure di Robert Smith. Nel 1981 conoscono Nicola Vannini, un giovane cantante, e gli propongono di entrare nel gruppo: pubblicano in pochi mesi due canzoni unite in un singolo, Pioggia/Illusione Ottica e poi Circuito Chiuso (1982) e Altrove (1983). Vannini non si ambienterà mai del tutto, e poco prima delle registrazione del loro primo disco, viene sostituito da Miro Sassolini. Nelle stesse settimane, vengono scritturati da una neonata casa editrice musicale, la IRA Records di Firenze: fondata da Alberto Pirelli insieme alla moglie Anne Marie Parrocel diviene una delle etichette più attive e creative del panorama italiano. Ne è esempio il primo disco prodotto, Catalogue Issue, una compilation con alcune delle più interessanti band del territorio, tra cui oltre che i Diaframma si ricordano i Litfiba, i Moda, ed gli Underground Life. Pirelli coniò lo slogan nuova musica italiana cantata in italiano, dando consistenza all'impegno delle 4 band sull'utilizzo della lingua italiana nella musica alternativa del nostro paese, contro l'anglofila e l'alglofonia dominante di quegli anni.
Tutto è pronto per il primo disco: scritto tutto da Federico Fiumani, prodotto da Ernesto De Pascale (che fu anche grande giornalista di musica) Siberia esce nel Dicembre del 1984. È un album in cui l'eleganza e la forza espressiva della musica incontra la poetica decadente di Fiumani, che nella voce di Sassolini trova un interprete perfetto del suo pensiero musicale e artistico. 8 brani che sono una carrellata di immagini che regalano sensazioni fredde, pungenti, dominate dalle falciate chitarristiche tipiche della musica del periodo e dal ritmo sincopato della batteria, e illuminati dai testi romantici e decadenti di Fiumani. Siberia, che apre il disco, è già l'emblema: una chitarra malinconica, il basso dai toni ombrosi ed un elegante sassofono accompagnano una voce tenebrosa rendendo il brano misterioso, Aspetterò questa notte pensandoti,\nascondendo nella neve il respiro,\poi in un momento diverso dagli altri\io coprirò il peso di queste distanze…\di queste distanze… di queste distanze. Non da meno Neogrigio, angosciante, turbinante, ventosa, capolavoro per i più sconosciuto. Impronte è una dolente poesia ritmata (Ho preferito andare prima di esser lasciat\Prima che il cuore da solo scivolasse nel buio\Insieme ai ventagli ingialliti\Resti un lampo intravisto oltre i vetri del treno\Nello spazio improvviso sopravvive in un sogno), e arriva un altro capolavoro: Amsterdam, dal leggendario ritornello (Dove il giorno ferito impazziva di luce\Dove il giorno ferito impazziva di luce) è una speranza di uscita dal dolore, e l'anno dopo, nel 1985, diventerà un formidabile duetto con i Litfiba di Piero Pelù e Ghigo Renzulli, band amica\nemica di quei tempi e destinata d un futuro radioso. Delorenzo è una ode baudeleriana, incentrata su un asfissiante basso, Memoria è un altro brano di discesa nell'oscurità, potente e misterioso, Specchi D'Acqua dal ritmo incalzante e quasi galoppante, è una fuga dagli incubi (Forse non sento le voci\Che mi allontanano\Sempre più in fretta\Dal ricordo latente\Di quei giorni sofferti), chiude il disco Desiderio Dal Nulla, trepidante, spasmodica, che continua nei suoi testi decadenti a raccontare il disagio.
Il disco fu osannato dalla critica dell'epoca, ma vista anche la dimensione indipendente del progetto, vendette poco. I Diaframma si fanno però un nome nella scena musicale alternativa italiana: è meno cupo ma altrettanto bello 3 Volte Lacrime, del 1986 e dopo Boxe (1988), un po' deludente, Fiumani scioglie il gruppo e lo riforma prendendo le redini anche del canto: pubblicherà con i nuovi Diaframma In Perfetta Solitudine (1990), che segnerà la sua volontà di continuare una carriera solista, tra cantautorato e musica rock, incisiva a volte a tratti scostante, con in primo piano la sua poesia dei testi, mai mancata.
Questo disco verrà ripubblicato in cd per la prima volta nel 1992, con aggiunta di altri due brani Elena e Ultimo Boulevard e nel 2001 con Amsterdam cantata con i Litfiba e numero brani live. Nel 2012, per il suo centesimo numero dell'edizione italiana, la rivista Rolling Stone Italia lo inserisce nella classifica del 100 migliori dischi italiani addirittura al 7.mo posto. È una riscoperta per almeno due generazioni: persino io lo comprai, non conoscendoli e non sapendo che nella soffitta di casa era, integro e impolverato, uno dei dischi più compiuti, affascinanti e belli non solo della stagione new wave post punk degli anni '80, ma dell'intera musica italiana.
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thebestofyourgirls · 2 months ago
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tipiche giornate in cui penso ai mille outfit pronti dentro l’armadio ma che non ho mai modo di indossare.
buon san valentino
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stilouniverse · 11 months ago
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Le "erbe spontanee" nella nostra cucina
Cucinare con le erbe spontanee: l’alloro La frittata di vitalbe L’asparago selvatico Microstoria in cucina: la nepitella Microstoria in cucina: il pepolino
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stregh · 10 months ago
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La storia del vino a Roma è profondamente legata alle osterie, luoghi di convivialità e commercio. Nel corso dei secoli, i Papi hanno mostrato un interesse notevole per il vino, non solo per il piacere personale ma anche per le entrate significative che le tasse sul vino garantivano alla Chiesa.
Le normative papali erano numerose e gli osti dovevano attenersi scrupolosamente ad esse. Queste regole avevano lo scopo di moderare il consumo eccessivo di vino da parte dei romani, che spesso, dopo abbondanti festeggiamenti, si lasciavano andare a risse violente. Inoltre, si cercava di prevenire le frodi degli osti.
Una delle frodi più comuni era la "sfogliettatura", ovvero il servire il vino in boccali non completamente pieni. I recipienti dell'epoca, fatti di terracotta o metallo, non permettevano di vedere il contenuto. Per contrastare questa pratica, Papa Sisto V Peretti concesse all'ebreo Meier Maggino di Gabriello il permesso di produrre contenitori di vetro trasparente. In questo modo, si poteva facilmente controllare la quantità di vino versata. Nel 1588, il pontefice impose l'uso di queste nuove misure in vetro agli osti.
Da questa innovazione nacquero le tipiche misure delle osterie romane, che sono diventate un simbolo della tradizione enogastronomica della città e che possiamo ancora trovare sulle tavole di oggi.
La quantità di vino da rispettare in ogni recipiente, era indicata da una riga incisa nel vetro e questa riga in gergo si chiamava "er capello".
Ecco svelata l'origine del modo di dire "Stai a guardà er capello" e la sua correlazione con il vino.
2 litri – denominato er Barzillai (così detto dal nome dell'On. Barzilai che in campagna elettorale usava offrire il vino in questo formato)
1 litro – denominato tubo o tubbo
1/2 litro – denominato foglietta o fojetta
1/4 di litro – denominato quartino o mezza fojetta
1/5 di litro – denominato chierichetto o chirichetto
1/10 di litro – denominato sospiro o sottovoce
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Fonte: https://www.facebook.com/romasegreta.gdg/reviews
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kon-igi · 2 years ago
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VERRÀ LA MORTE E BERRÀ IL TUO SANGUE
(Prima parte di una serie divulgativa sulla prossima apocalisse pandemica)
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Buongiorno, bambini! Chi mi sa dire qual è l'animale più pericoloso sul pianeta terra?
Il leone! Lo squalo! L'orca sassina! La tigre! Il gorilla! Il rinoceronte! I fascisti di forza nuova!
Gigino ricordami di non lasciarti tutto il giorno con zio Stanislao, comunque, no bambini... l'animale che ha ucciso più esseri umani nei nostri secoli di storia è...
... la zanzara!
Repubblica.it dice che ha sterminato 50 miliardi di persone nei nostri 300.000 anni di storia ma siccome sarò anche vostro papà però anche un castoro senza pollice opponibile non ho possibilità di verificare le fonti in modo approfondito.
Diciamo, però, che le zanzare sono praticamente ovunque, tranne in Islanda e ai poli, e nei millenni di convivenza con l'uomo sono diventate un vettore preferenziale per molti virus che si sono mutati per replicarsi all'interno delle loro ghiandole saliv...
Anche il raffreddore?
No, Genoveffa, solo alcuni patogen...
Anche l'aids dei finocchi?
No, Balilla... e ricordami di non lasciarti tutto il giorno con zio Benito. Ecco, vi ho appena inviato sui vostri tablet la lista di virus, batteri e parassiti trasmissibili dalla famiglia delle Culicidae (che sarebbero le zanzare).
Malaria Chikungunya Filariasi Dirofilariasi Dengue Zika West Nile Virus Febbre gialla Febbre della Rift Valley Encefalite giapponese Encefalite di Saint Louis Encefalite LaCrosse Encefalite equina orientale Encefalite equina occidentale Encefalite equina venezuelana Febbre di Ross River Febbre da Barmah Forest
Naturalmente non tutte le 3540 specie di zanzara trasmettono tutte queste malattie sia perché non tutti i patogeni sono adatti a replicarsi in ogni ghiandola salivare sia perché molte malattie sono tipiche di un paese specifico con un certo tipo di zanzara che sopravvive solo con un certo clima.
A tale proposito, mi premeva farvi notare come quando io ero giovane non solo saltavo i fossi per il lungo e invece voi vi fate venire la tendinite da smartphone ma d'inverno venivano quattro metri di neve e l'estate si poteva stare a torso nudo senza morire di ustioni attiniche di 4° grado e questo è colpa de...
Delle scie chimiche massoniche dei poteri forti!
No, Giustino… e ricordami di non lasciarti tutto il giorno con zio Beppe.
È colpa del cambiamento climatico che ha portato a una tropicalizzazione di latitudini dove normalmente le zanzare tropicali vettrici di tali virus non sarebbero sopravvissute.
Siccome, a dispetto di quanto gli italiani credano, noi castori siamo una specie che fino al 1540 ha popolato per secoli lo stivale (salvo poi diventare tutti copricapi), ho le carte di cittadinanza in regola per parlare di tale paese e pubblicare questa mappa:
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con cui nel 2008 si registrava l'iniziale presenza della zanzara Aedes albopictus, la cosiddetta Zanzara Tigre, che ha quasi completamente soppiantato la meno feroce Culex pipiens, la nostra 'vecchia' zanzara monocolore che pungeva solo di notte
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(albo+pictus, pitturata di bianco... anche se a me sembrano pallini e non le presunte strisce di una tigre)
e di seguito una vecchia proiezione statistica - oggi realtà - su come si sarebbe riprodotta ed espansa
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Voglio dirvi però, piccoli castorini, che le quattro malattie che puntualmente gli italiani si ritrovano a scoprirsi addosso ogni estate (Zika, Dengue, Chikungunya e Febbre da West Nile Virus) in realtà hanno modalità di incubazione e trasmissione che le rendono meno pericolose di quanto sembra, perché ci devono essere parecchi fattori concomitanti per la comparsa:
PRIMA DI TUTTO CI VUOLE UNA ZANZARA INFETTA
Graziarca' mi direte voi ma considerate che una zanzara può replicare il virus nelle proprie ghiandole salivari solo se punge una persona infetta in fase attiva, quindi non nei prima 4-7 giorni della comparsa dei sintomi e non dopo 15 giorni.
La zanzara può infettare solo dopo 7-10 giorni (tempo di replicazione nelle ghiandole) e dal momento che una zanzara ne vive solo 30, il tempo utile è poco (il virus non si trasmette da zanzara a zanzara o alle uova).
Oltretutto non è detto che la carica virale dell'umano infetto sia sufficiente alla replicazione nella zanzara o che la puntura della zanzara abbia sufficiente carica virale da infettare.
Quegli R0 e Rt esponenziali che abbiamo visto con il Covid scordateli, insomma.
Infatti, tranne l'ultimo caso di Dengue del 70enne lodigiano che è sempre rimasto in Italia, tutte le infezioni sono state contratte all'estero e 'portate' senza grosse conseguenze in Italia.
La mia è un'intuizione e quindi vale solo per fare apocalisse zombie su tumblr ma credo che se si cominciasse a fare titolazioni anticorpali tra la popolazione, sono quasi sicuro che verrebbero fuori MOLTE persone positive a vecchie infezioni causate da questi virus.
Perché i sintomi comuni a tutte queste infezioni sono spossatezza, mal di testa, dolori articolari e difficoltà alla concentrazione...
Praticamente io sono ammalato di Dengue ogni Lunedì.
Seguiranno approfondimenti su modalità di manifestazione e trattamento.
Grazie dell'attenzione e dell'eventuale gentile reblog di condivisione.
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scritti-di-aliantis · 2 months ago
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Lo spessore della tua cultura deve essere reale, vasto, frutto di molte letture, studio ed esperienza di vita ben metabolizzata. Non scopiazzare solo due frasette qua e là per metterle sotto una bella foto. Due pensieri tuoi ce li devi avere (ce li hai!) e quindi condividili. O magari esprimi anche solo una tua volontà, un desiderio.
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Infine, metti a proprio agio tutti, stabilisci un canale di comunicazione onesta con chiunque ti si rivolga. Mantenendo un comportamento di sincera attenzione e solida umiltà, tipiche caratteristiche di anime grandi e generose davvero. Mie umili considerazioni. 🙂
Aliantis
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