#mostre storiche
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pier-carlo-universe · 16 days ago
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Palatium Vetus di Alessandria: Storia e Rinascita di un Simbolo Cittadino
Il Palatium Vetus, situato in Piazza della Libertà nel cuore di Alessandria, rappresenta uno dei più antichi edifici della città e un simbolo del suo passato medievale. La sua storia affonda le radici nel XII secolo, periodo in cui Alessandria era in piena espansione e necessitava di una sede adeguata per le istituzioni civiche.
Un Palazzo dalle Origini Medievali Il Palatium Vetus, situato in Piazza della Libertà nel cuore di Alessandria, rappresenta uno dei più antichi edifici della città e un simbolo del suo passato medievale. La sua storia affonda le radici nel XII secolo, periodo in cui Alessandria era in piena espansione e necessitava di una sede adeguata per le istituzioni civiche. Costruito come prima sede del…
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fashionbooksmilano · 2 years ago
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Il Mobile Napoletano
nella storia e nell’arredamento
Giusy Baffi
Edizioni Fioranna, Napoli 2011, 195 pagine, 21 x 30 cm, Illustrazioni: a colori e b/n, ISBN�� 9788890349195
euro 50,00
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Napoli da sempre è stata un crocevia dal moto perpetuo, merci, navi, anime: ghiotta terra di conquista. Napoli che si adatta ad ogni dominazione senza perdere la propria più intima essenza, la propria napoletanità, della quale troviamo importante conferma anche nell'arte. Nelle arti maggiori, certamente, ma anche nelle arti decorative, che sono più spesso meno opera del singolo genio e più spesso espressione di un sentire anche corale, soprattutto in quelle creazioni destinate ad accompagnare le persone in tutti gli attimi della vita quotidiana, come nel caso dell’arredamento. In una terra così intensa non potevano nascere mobili banali: accostandosi al loro studio, si scopre fin da subito come Napoli seppe essere terra di eccellenza anche in questo. Il libro è un excursus storico e stilistico, alla scoperta del mobile napoletano nel periodo che spazia approssimativamente dal 1730 al 1830, periodo altamente rappresentativo dell’evoluzione dello stile dei mobili partenopei. Sono stati presi in considerazione non tanto gli arredi sommi presenti in regge e musei, bensì tutti quei mobili che sono presenti nelle case, nelle mostre di antiquariato, nelle botteghe antiquarie: arredi più semplici, ma non per questo di minore interesse storico e stilistico. Obiettivo del lavoro è la realizzazione di una piccola guida di facile e immediata interpretazione al fine di rendere riconoscibili i mobili napoletani rispetto agli altri, contemporanei, delle diverse regioni italiane. Il lettore verrà accompagnato, attraverso note storiche e tecniche, con l’aiuto dell’apparato iconografico, in gran parte inedito, a prendere in considerazione come i periodi storici e le dominazioni, abbiano portato a mutare significativamente lo stile, modificando ed elaborando proporzioni, linee, forme e particolari, pur conferendogli caratteristiche inconfondibili per lo sguardo dell’esperto. Dove possibile, sono stati segnalati anche alcuni artefici, ebanisti, pittori, intagliatori o decoratori, attivi in città nel periodo preso in considerazione. Si è cercato, inoltre, di offrire una rassegna dei marmi e dei legni più utilizzati a Napoli nel periodo in esame: il lettore la troverà nell'approfondimento.
11/04/23
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alephsblog · 5 days ago
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Sarebbe assai mal giudicato chi sminuisse le responsabilità degli intellettuali che negli anni Trenta del secolo scorso, e fino a che l’Italia giunse a scoprirsi composta da quarantacinque milioni di impeccabili partigiani, sostennero fattivamente il regime fascista o anche solo collaborarono ad accreditarlo. Nessuno, senza esporsi a qualche riprovazione, negherebbe oggi che quegli scrittori, quei filosofi, quegli accademici contribuirono con più o meno efficacia, ma comunque in modo non irrilevante, non solo all’impianto del regime fascista ma anche alla curatela delle ragioni storiche che ne evocavano la necessità e, soprattutto, dei “valori” di cui provvidenzialmente esso si faceva realizzatore.
Sarebbe incongruo e sbagliato, dunque, fare le mostre che sia innocuo il manifesto che il fisico Carlo Rovelli e un suo collega hanno esposto alla pubblica sottoscrizione. Intitolato “Scienziati contro il riarmo”, l’appello enumera le presunte ragioni per cui l’Europa, irresponsabilmente, si sarebbe fatta prendere da istanze guerrafondaie sul pretesto del conflitto tra la Russia e l’Ucraina: che non è l’aggressione scatenata dall’esercito russo contro i civili ucraini ma, spiega il manifesto rovelliano, una guerra «finanziata dai Paesi della Nato con la giustificazione di difendere ragioni di principio». Non hanno scritto guerra per procura perché l’avevano già detto Aljaksandr Lukašenka, Michele Santoro, Vauro e l’Anpi, e ci voleva un pizzico di autonomia accademica.
Una inopinata «paura della Russia», spiega il manifesto «degli scienziati» (tutti eh: non sono Rovelli e quell’altro, sono “gli scienziati”), alimenta senza ragione le brame di riarmo dell’Europa, la quale schiaffeggia in tal modo i proponimenti di pace di soggetti ben altrimenti orientati. Vale a dire (non è uno scherzo, hanno scritto così), Donald Trump e Vladimir Putin (chiamati rispettivamente «l’attuale presidente degli Stati Uniti» e «l’attuale presidente della Russia»), i quali hanno avviato lodevoli processi di «normalizzazione» mentre (ancora: non è uno scherzo) «il presidente cinese ha chiesto ripetutamente la de-escalation ed è passato da una mentalità conflittuale a una mentalità collaborativa».
La pace, faticosamente in via di costruzione grazie a quello che vuole prendersi la Groenlandia e il Canada, grazie a quello che vuole prendersi l’Ucraina dopo che questa l’ha selvaggiamente aggredito, grazie a quello che vuole prendersi Taiwan per esportare anche lì un po’ di democrazia, insomma la pace salvaguardata da questo trio gandhiano rischia di essere travolta dall’Europa che, da faro «di stabilità e pace», si appresta «a diventare un nuovo signore della guerra». Testuale.
Tutti avrebbero il dovere di prendere molto sul serio quel che dicono questi scienziati che parlano a nome «degli scienziati». Adesso è facile prendersi gioco dei proclami a petto in fuori – effettivamente ridicoli, riletti oggi – con cui gli antenati di questi intellettuali descrivevano le ragioni di resistenza del regime agli appetiti mortali dei corrotti sistemi liberali: anche Hitler era “uomo di pace”, ma non c’era proprio nulla da ridere quando lo dicevano. Sarebbe stato necessario piangere sulla Cecoslovacchia, sulla Polonia, su sessanta milioni di morti, su sei milioni di ebrei e sul Vecchio Mondo che scelse il disonore ed ebbe la guerra, per poterne ridere. Per quel manifesto servono pubblico disprezzo e dileggio, non noncuranza e spallucce. E servono ora, non quando arriverà il 25 aprile del 1945 che rischia di non arrivare.
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montagne-paesi-news · 19 days ago
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faroukomar2910 · 2 months ago
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Alla scoperta delle iscrizioni di alcuni re del Nuovo Regno sotto le acque del Nilo ad Assuan
La missione archeologica congiunta egiziano-francese, che raggruppa il Consiglio Supremo delle Antichità rappresentato dal Dipartimento di Antichità Subacquee e l'Università Paul-Valéry di Montpellier sotto la guida del dottor Chris Crescion da parte francese, ha fatto una scoperta straordinaria. Sono state trovate diverse stele, iscrizioni e rappresentazioni in miniatura dei re Amenhotep III, Thutmose IV, Psamtik II e Apries. Questo aggiungerà certamente valore ai Tour Egitto Classico, in quanto porta alla luce due periodi critici della storia dell'antico Egitto.
Scoperta rivoluzionaria ad Assuan
La grande scoperta archeologica è avvenuta durante la prima indagine archeologica e fotografica subacquea ad Assuan. È stato durante questo progetto che sono state studiate le iscrizioni rupestri tra il lago artificiale di Assuan e l'Alta Diga. Sebbene le iscrizioni siano state localizzate per la prima volta negli anni '60 durante la campagna di salvataggio delle antichità nubiane per l'Alta Diga, fino ad oggi non sono mai state analizzate in modo adeguato. Questo recente sforzo non solo arricchisce Egypt Tours, ma apre anche la strada a escursioni a terra in Egitto per scoprire il patrimonio subacqueo meno conosciuto della regione.
Ha aggiunto che si tratta della prima stagione della missione sulle isole originali di Philae e Konosso, guidata dal Segretario Generale del Consiglio Supremo delle Antichità, Mohamed Ismail Khaled. Abd Al-Rahim ha sottolineato che le iscrizioni, essendo ben conservate, hanno aiutato molto l'équipe a documentare in modo dettagliato questi testi antichi. Questo tipo di scoperta può arricchire “Tour di un giorno in Egitto”, in cui i turisti vengono portati alla scoperta di gemme storiche nascoste dell'Egitto.
Tecniche avanzate utilizzate nel progetto
Il dottor Hisham El-Leithy, responsabile del settore Conservazione e registrazione delle antichità egiziane, ha sottolineato che durante la missione sono stati adottati metodi di immersione avanzati, oltre a rilievi archeologici, fotografia e videografia subacquea, rilievi fotogrammetrici e disegni archeologici dettagliati. L'adozione di queste tecniche moderne è stata necessaria per documentare le iscrizioni rupestri rimaste sulla superficie del Konosso, sia che fosse totalmente sommerso sia che fosse parzialmente fuori dall'acqua. Questo grado di accuratezza è stato in linea con gli standard internazionali ed è andato a suggellare queste scoperte come una caratteristica intrinseca di ogni Egitto Tours Package .
Il dottor Islam Selim, direttore generale del Dipartimento delle Antichità Subacquee, ha dichiarato che un'équipe sta ora lavorando per realizzare modelli 3D delle iscrizioni scoperte. Questi saranno studiati in preparazione di una pubblicazione accademica e per la protezione e la conservazione di questo patrimonio culturale. Questa iniziativa manifesta anche la possibilità di nuove scoperte legate all'antico Egitto, che sono così associate alla XVIII dinastia, compreso il periodo di re Thutmose IV e re Amenhotep III. Inoltre, fornisce informazioni sul Periodo Tardo e include il periodo di Re Psamtik II e Re Apries. I visitatori che si uniscono a Tour di Pasqua in Egitto avranno la possibilità di saperne di più su queste scoperte con l'aiuto di mostre o tour speciali.
Una nuova dimensione del turismo egiziano: La tecnologia all'avanguardia combinata con il significato storico conferisce ulteriore fascino ai Tour di un giorno in Egitto dal Cairo e ad altre città. È qui che la storia antica si fonde con i moderni approcci archeologici ai visitatori della regione. Da Classic Tours a Escursioni a terra in Egitto, tali scoperte conferiscono ulteriore valore ai viaggi di scoperta dell'antico Egitto.
Con scoperte come queste, Egypt Tours continua a consolidare la reputazione del Paese come centro globale per la storia, la cultura e l'avventura, offrendo qualcosa di straordinario per ogni viaggiatore.
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enkeynetwork · 3 months ago
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michelangelob · 4 months ago
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Roma: apre alla vigilia del Giubileo 2025 un nuovo museo
Nasce il Museo del Corso a Roma, un nuovo museo nato dall’unione di due storiche sedi, Palazzo Sciarra Colonna e Palazzo Cipolla, che ora fungeranno da contenitori per arte e cultura. Il Museo del Corso si propone di offrire un programma variegato di mostre temporanee, presentando opere di artisti di fama internazionale come Marc Chagall, Pablo Picasso e Salvador Dalì. Un evento di particolare…
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sardies · 6 months ago
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“Non era solo Garum”, a Porto Torres la cucina dell’antica Roma
Porto Torres. Degustazioni, mostre, spettacoli e rievocazioni storiche, per vivere l’intero patrimonio della vita e della cucina nell’antica Roma, con un approfondimento sull’alimentazione nella Colonia Iulia di Turris Libisonis. Sabato 5 ottobre alle 16 la Direzione regionale Musei nazionali Sardegna e il Museo Archeologico Nazionale “Antiquarium Turritano” di Porto Torres, in collaborazione con…
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londranotizie24 · 6 months ago
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jacopocioni · 8 months ago
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Il Fascino del Pitti: Un Viaggio tra Moda e Cultura a Firenze nel 2024
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Il Pitti Immagine è uno degli eventi più prestigiosi del mondo della moda, un appuntamento imperdibile per gli appassionati e i professionisti del settore. Ogni anno, Firenze diventa il palcoscenico di questa straordinaria manifestazione che combina eleganza, innovazione e tradizione, attirando migliaia di visitatori da ogni parte del mondo. Il Pitti Immagine ha origini storiche che risalgono al 1952, quando si tenne la prima sfilata di moda italiana a Firenze. Da allora, l'evento è cresciuto esponenzialmente, diventando un punto di riferimento per la moda maschile con Pitti Uomo.
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Pitti Uomo, la manifestazione principale, si svolge due volte l'anno, a gennaio e giugno, e rappresenta un'opportunità unica per i designer emergenti e i marchi affermati di presentare le loro collezioni. Le sale della Fortezza da Basso, l'imponente fortezza rinascimentale che ospita l'evento, si trasformano in un vibrante hub creativo dove si intrecciano business, arte e cultura. Ogni edizione del Pitti Uomo è caratterizzata da temi specifici che influenzano non solo le collezioni presentate, ma anche l'intero allestimento dell'evento. Questo approccio tematico non solo stimola l'immaginazione dei partecipanti, ma offre anche una visione anticipata delle tendenze future. Il Pitti è noto per la sua capacità di lanciare nuove tendenze e di dare spazio a innovazioni stilistiche, che spesso definiscono le mode delle stagioni successive. Il Pitti Immagine non è solo moda. Le sue edizioni includono eventi collaterali che spaziano dall'arte alla fotografia, offrendo un'esperienza culturale completa. Mostre, installazioni e performance artistiche arricchiscono il programma, rendendo ogni visita al Pitti un'esperienza immersiva e stimolante. In conclusione il Pitti, si vive non si racconta. Queste alcune immagini "catturate" durante Pitti 2024, dal fotografo Marco Rappo tel. 3471490980 @the_maskedphotographer
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carmenvicinanza · 11 months ago
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Silvia Rosi
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Silvia Rosi esplora lo spazio della memoria e della rappresentazione di sé, attraverso l’utilizzo di fotografia e video. 
Nella sua pratica riflette sulla costruzione dell’identità con l’intento di creare una nuova realtà.
Partendo dall’archivio fotografico familiare e attingendo alle origini e all’eredità culturale, ripercorre la sua storia personale rappresentata attraverso autoritratti in cui interpreta i suoi genitori raccontando la loro esperienza di migrazione dal Togo all’Italia.
Il suo lavoro è stato pubblicato, tra gli altri, da Foam e British Journal of Photography e selezionato per diverse residenze in giro per il mondo.
Premiata con il Jerwood/Photoworks Awards e inclusa nel progetto del British Journal of Photography, Portrait of Britain, ha vinto il Premio Vic Odden della Royal Photographic Society ed è stata tra le persone finaliste del MAXXI Bulgari Prize.
Ha partecipato a numerose mostre in contesti internazionali tra cui spiccano la National Portrait Gallery, il Brooklyn Museum e il LACMA di Los Angeles.
Con l’autoritratto affronta, da una prospettiva personale, ciò che diventa un racconto collettivo, carico di messaggi che sfociano in un più ampio discorso politico.
Nata a Scandiano, Reggio Emilia, nel 1992, vive e lavora tra Lomé e Londra, città in cui si è laureata in fotografia al London College of Communication della University of the Arts nel 2016.
Sin dai primi lavori è emersa la centralità della sua storia di italiana afro-discendente.
In Election Box, realizzato nei primi anni della sua formazione, l’esperienza di scrutatrice di seggio durante le elezioni è diventata uno spunto giocoso di riflessione sulla ‘sparizione’ delle persone nella cabina elettorale, ma anche sulla sua presenza in un luogo interdetto a chi non ha la cittadinanza italiana.
In Encounter è sempre il suo corpo al centro di un’indagine fotografica che attinge da motivazioni storiche e antropologiche: partendo dall’evoluzione della fotografia vittoriana, e in particolare dalla tradizione del ritratto in studio dell’Africa occidentale, ha ragionato sui processi di auto-rappresentazione che attribuiscono agli oggetti di scena un ruolo fondamentale nel costruire l’immagine e la storia della persona ritratta. Ha incluso elementi che rimandano a episodi di vita reali, come la presenza dei pomodori nel ritratto paterno che allude allo sfruttamento nei campi delle persone migranti in Italia, di cui egli stesso ha fatto esperienza.
I membri della sua famiglia, padre e madre, sono impersonati dall’artista stessa, che si cala in un ipotetico album di famiglia per raccontare il proprio vissuto attraverso quello dei suoi genitori.
La necessità di focalizzarsi sulle dinamiche della famiglia, attingendo al proprio passato ma anche attraverso altri tipi di archivi che è andata a ricercare in Togo, è inserita in una più ampia riflessione sui processi di immigrazione, sui retaggi coloniali e sulla perdita di alcune tradizioni nel passaggio tra contesti diversi.
L’esercizio della memoria è la sua pratica per riagganciare radici perdute e lavorare sulle conseguenze della diaspora africana.
In Protektorat riporta alla luce documenti del periodo coloniale tedesco in Togo, evidenziando la lotta per l’egemonia della lingua tra colonizzatori nelle colonie africane.
Per il Festival di Fotografia Europea, nel 2024, ha presentato la sua prima mostra personale italiana, dal titolo Disintegrata. Per questo lavoro ha raccolto centinaia di fotografie ordinarie, scatti di album di famiglia che raccontano la quotidianità di persone giunte dall’Africa prima del Duemila, in contesti diversi.
Per questo progetto, in una prolifica operazione di community building, Silvia Rosi ha attivato una rete italiana di persone afro-discendenti per formare un archivio familiare delle diaspore.
Le foto svolgono complesse funzioni sociali e diventano strumenti per affermare o indagare identità personale, appartenenza familiare, identificazione di genere, status di classe, affinità nazionale o appartenenza a una comunità.
La sua pratica artistica si muove nella relazione tra dimensione privata e pubblica della fotografia, tra immagine trovata e quella realizzata in studio, giocando sugli slittamenti di lettura e di significato generati dai diversi contesti di fruizione.
In un percorso che si snoda dall’album di famiglia al paesaggio abitato da corpi neri, esplora, restituisce e mette in scena, con umorismo, la nuova italianità fatta di differenze e sfumature, tutte importanti e degne di nota.
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pier-carlo-universe · 5 months ago
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Fiera Nazionale del Tartufo Bianco di Montechiaro d’Asti: Una celebrazione di eccellenze e tradizioni locali
Il 3 novembre 2024 Montechiaro d’Asti ospita una giornata all’insegna del tartufo bianco e delle specialità del Monferrato.
Il 3 novembre 2024 Montechiaro d’Asti ospita una giornata all’insegna del tartufo bianco e delle specialità del Monferrato. Il 3 novembre 2024, Montechiaro d’Asti accoglierà la tanto attesa Fiera Nazionale del Tartufo Bianco del Monferrato, un appuntamento immancabile per gli amanti della gastronomia e delle tradizioni piemontesi. L’evento promette un ricco programma di attività, degustazioni e…
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blogexperiences · 1 year ago
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Rimini, Museo della Città “L. Tonini”: I MIGLIORI VIAGGI DELLA NOSTRA VITA. Disegni e storie di avvistamenti, rotte, transiti
4^ Biennale Disegno Rimini“Ritorno al Viaggio”Rimini, sedi varie.20 aprile – 28 luglio 2024Progetto a cura di Massimo Pulini A Rimini torna la Biennale del DisegnoQuarta edizione, sul tema del “Ritorno al Viaggio”12 mostre, presenze internazionali, mostre storiche e il Cantiere Disegno Dai taccuini di Felice Giani a quelli di Mattotti, dagli acquerelli settecenteschi al Novecento di Thayaht,…
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cinquecolonnemagazine · 1 year ago
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Castel dell'Ovo: Un tuffo nella storia e nella leggenda
Castel dell'Ovo, situato sull'isolotto di Megaride a Napoli, è un castello millenario che sorge maestoso sul Golfo, offrendo una vista mozzafiato e un'immersione nella storia e nella leggenda. La sua silhouette, inconfondibile, è un simbolo della città partenopea, un luogo intriso di fascino e mistero che cattura l'immaginazione di visitatori e cittadini. Le origini di Castel dell'Ovo La storia del castello affonda le sue radici nell'epoca romana. Nel I secolo a.C., il generale romano Lucullo vi fece costruire una villa di lusso, sfruttando la posizione strategica dell'isolotto. Nel corso dei secoli, la villa venne ampliata e fortificata, assumendo la forma di un castello vero e proprio. Il Medioevo e il Rinascimento Durante il Medioevo, Castel dell'Ovo divenne una roccaforte strategica per il controllo del Golfo di Napoli. Fu conteso da diverse dinastie e subì numerosi assedi. Nel XVI secolo, il castello ampliato e rimodernato dagli Aragonesi, che ne fecero una residenza reale. Leggende e misteri Il castello è avvolto da un'aura di mistero e leggenda. Una delle più note narra che Virgilio, il celebre poeta latino, nascose un uovo magico nelle segrete del castello. Secondo la leggenda, il destino di Napoli è legato a quell'uovo: se si dovesse rompere, la città cadrebbe in rovina. Il castello oggi Castel dell'Ovo è oggi un museo aperto al pubblico. I visitatori possono passeggiare tra le mura storiche, ammirare le suggestive vedute del Golfo e conoscere la ricca storia del castello. Alcune sale ospitano mostre d'arte e eventi culturali. Castel dell'Ovo è un luogo imperdibile per chi visita Napoli. La sua storia millenaria, le sue leggende affascinanti e la sua bellezza mozzafiato lo rendono un vero e proprio gioiello da scoprire. Foto di gianfilippo maiga da Pixabay Read the full article
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personal-reporter · 1 year ago
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Retromobile 2024 a Parigi
A Parigi Retromobile apre le porte e fino a domenica 4 febbraio sarà la vetrina mondiale delle auto storiche. Il salone parigino, imperdibile appuntamento per tutti gli appassionati, è il punto di partenza della stagione delle grandi mostre del 2024 che avranno luogo nelle capitali europee e statunitensi con la tedesca Essen e l’americana Pebble Beach a contendersi la palma delle più frequentate…
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mypickleoperapeanut · 1 year ago
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"Considerazione, rispetto e un po di consapevolezza non guasterebbero"
Pretendiamo selettività, preparazione, conoscenza e coscienza da parte di chi ci sceglie per un giorno, per un tempo più lungo o per la vita, ma noi indigeni di questo straordinario Paese, che risponde al nome di Italia, non conosciamo molto della Penisola delle meraviglie e delle sue splendide Isole e cosa ancora più disdicevole troppo spesso ignoriamo le valenze artistiche, storiche e culturali anche del luogo dove abitiamo, dove insiste la nostra quotidianità. Definiamo masse di ignoranti i nostri ospiti e con la stessa presunzione ci arroghiamo per diritto di successione la conoscenza della nostra terra, millantiamo un sapere che invece ignoriamo, ostentiamo la conoscenza delle specifiche peculiarità che caratterizzano e identificano i nostri territori senza averne coscienza diretta.
Le condizioni perentorie e imprescindibili che pretendiamo dai nostri ospiti, quelle qualità conoscitive che riteniamo essenziale per l’invocato, sbandierato e preteso turismo di qualità, sono doti che ci dovrebbero appartenere e che purtroppo non abbiamo, perché se fossimo in possesso di tali capacità queste non ci permetterebbero di fare affermazioni senza senso, non ci farebbero dire disdicevoli banalità, ci impedirebbero di insultare chi sceglie il nostro Paese, perché di scelta di tratta e chi viene scelto a qualsiasi titolo ringrazia e resta grato per essere stato scelto.
Prima di etichettare come masse di barbari, orde di ignoranti, chi apprezza e ama il nostro Paese, cerchiamo di avere maggiore rispetto per noi stessi, facciamo il possibile per essere persone che meritano di vivere in Italia, rispettando, considerando, tutelando e conoscendo bene e a fondo il luogo dove abbiamo avuto l’opportunità di nascere o scelto di vivere, rispettiamo l’Arte, visitiamo i Musei, le Mostre, seguiamo le Opere i Concerti ed ogni forma di partecipazione e manifestazione artistica, conosciamo la nostra e l’altrui Storia e soprattutto accogliamo, rispettiamo e consideriamo, le persone che vengono a scoprire di persona le nostre meraviglie.
Riccardo Rescio - Firenze 30 gennaio 2024
https://medium.com/@italiaefriends/considerazione-rispetto-e-un-po-di-consapevolezza-non-guasterebbero-a6bba20f5deb
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