#thriller al femminile
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Cattiva – Il viaggio oscuro nella mente di una donna nel nuovo psicothriller di Susanna Barbaglia. Recensione di Alessandria today
Un thriller psicologico che scava nelle profondità dell’animo umano, tra follia, inganni e verità scomode.
Un thriller psicologico che scava nelle profondità dell’animo umano, tra follia, inganni e verità scomode. Recensione:“Cattiva” di Susanna Barbaglia è un inquietante e affascinante psicothriller che immerge il lettore nella mente contorta e fragile della protagonista. Il romanzo esplora le dinamiche della psiche umana, mescolando la realtà con l’illusione in un crescendo di tensione e suspense.…
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Perfetti per l'estate
Come di consueto, proponiamo agli affezionati lettori delle biblioteche milanesi la nostra rubrica di consigli di lettura, perfetti per l’estate!
Fonte: Pexels
La recente ristampa de Al paradiso delle signore di Zola è una ghiotta occasione per leggere un romanzo avvincente, tomo XI del ciclo dei Rougon-Macquart: un feuilleton di gran classe per gli appassionati di moda, scritto da un maestro nell’arte della descrizione (il tema è simile a quello de Il ventre di Parigi, ma concentrato sull’abbigliamento), “che esplora lucidamente l’universo femminile”, spaziando per tutti gli strati sociali della Parigi di metà Ottocento. Una lettura che analizza la nascita di un fenomeno moderno tuttora in espansione: il grande magazzino, oggi diventato centro commerciale (come in Il denaro si descriveva la bolla finanziaria del 1860, profetica di quelle dei nostri tempi). Non erano necessarie le parole di Gide (e di molti altri critici citati nella preziosa prefazione di Mario Lunetta) per rivalutare questo capolavoro. Iperbolico, lussureggiante, immaginifico.
A questo romanzo è vagamente ispirata la serie televisiva italiana trasmessa da Rai 1 dal 2015, ora diventata una vera e propria soap, ma ambientata tra gli anni cinquanta e sessanta a Milano, dove esistette davvero un negozio chiamato “Paradiso delle signore”.
Ironico (di un’ironia antifrastica), divertente, scorrevolissimo, Di chi è la colpa? fu pubblicato nel 1947 ed è l’unico romanzo dello scrittore russo Aleksandr Ivanoviĉ Herzen. Dimenticatevi Tolstoj e Dostoevskij, il suo stile ricorda piuttosto il Gogol’ fantasioso e stravagante dei racconti. Citiamo dalla prefazione di questa recente ristampa: «È strano che questo straordinario scrittore, in vita celebre personalità europea, stimato amico di Michelet, Mazzini, Garibaldi e Victor Hugo, a lungo venerato nel suo paese non solo come rivoluzionario, ma come uno dei più grandi uomini di lettere, sia tuttora poco più di un nome in Occidente. Il piacere che si ricava dalla sua lettura … rende ciò una strana e ingiustificata perdita». Sottoscriviamo in pieno.
È già in testa a tutte le classifiche la nuova avventura, attesa da ben sei anni dopo Il morso della reclusa, dell’ispettore Adamsberg, creato dall’abile penna della scrittrice francese Fred Vargas, questa volta in trasferta nella selvaggia Bretagna, il regno di Asterix e dei menhir. Sulla pietra è il decimo resoconto della serie dell’improbabile ispettore e le profonde conoscenze storiche dell’autrice si dispiegano felicemente in questo noir ricco di misteri e di legami con il passato.
Appena ripubblicato da Edizioni Capricorno nella collana Capolavori Ritrovati, L’altare del passato di Guido Gozzano ci consente di scoprire, se ancora non l’abbiamo fatto, la prosa del poeta di “Non amo che le rose che non colsi. Non amo che le cose che potevano essere e non sono state”. In questi undici racconti “riaffiorano tutti i temi cari al poeta - la malinconia, il rimpianto per il tempo che passa, i ricordi ingialliti, l’esitazione amorosa, l’indulgenza verso gli oggetti inutili”.
A cento anni dalla nascita dell’autore (New Orleans 1924 - Bel Air 1984) Garzanti ha appena ripubblicato Bare intagliate a mano: cronaca vera di un delitto americano (presente anche nella raccolta Musica per camaleonti), sorta di reportage esposto in forma narrativa di Truman Capote. Non potevamo aspettarci niente di meno dallo scrittore che, dieci anni prima della pubblicazione di questo giallo, in Sangue freddo (da cui nel 2005 è stato tratto un film con la strepitosa partecipazione di Philip Seymour Hoffman) aveva romanzato un fatto di cronaca che nell’America del 1959 aveva destato grande scalpore: lo sterminio di un’intera famiglia per un bottino di pochi dollari.
Anche questo thriller, per quanto incredibile possa sembrare la sua progettazione (e poi realizzazione), si ispira alla realtà, raccontata in forma di dialogo tra l’autore e l’investigatore incaricato delle indagini. Uno stile assolutamente inimitabile.
Ambientato in una Milano semideserta di metà agosto (il cadavere di una donna annegata viene recuperato nel Lambro) Le conseguenze del male di Gian Andrea Cerone è ormai un best seller. Avevamo già proposto questo autore nel post natalizio (I libri della renna) per un racconto contenuto nell’antologia Un lungo capodanno in noir, la cui protagonista, Marisa Bonacina, era la moglie del commissario Mandelli, che invece campeggia in questo thriller estivo da leggere tutto d’un fiato. Il numero di donne trovate annegate è decisamente troppo alto perché si tratti sempre di suicidi e, contestualmente, il commissario, costretto a interrompere le ferie, si trova a fare i conti con il passato. Un duplice percorso di indagine guidato da una scrittura che attanaglia l’attenzione del lettore per non abbandonarla più.
Il Saggiatore ha appena ripubblicato una raccolta dei racconti di un autore ingiustamente dimenticato, Guido Morselli, intitolata Gli ultimi eroi. “Gli ultimi eroi raccoglie per la prima volta tutti i racconti di Guido Morselli, narrazioni in cui, come solo nelle sue opere più alte, la sua invenzione si libera, dando vita a realtà alternative e a commoventi ritratti umani: da un Mussolini che si trasforma per amore in leader democratico all’incontro fra Pio XII e uno Stalin che vuole sostituirlo con un sosia; dall’ultima grottesca resistenza di un gruppo di soldati nazisti fuggiti da un manicomio a un comico tentativo di far finanziare agli americani l’Unità d’Italia. Fantasmagorie proiettate sul muro da una lanterna magica, la cui luce ci permette di osservare per una volta, una volta ancora, l’abbacinante talento di un maestro nascosto”. Da non perdere.
Se ancora non l’avete letto, vi consigliamo Zipper e suo padre, uno dei migliori romanzi di Joseph Roth. Ambientato durante gli anni della Grande guerra e della repubblica di Weimar, è incentrato sul tema universale dei rapporti familiari e questo ne fa un’opera sempre attuale. Dal padre frustrato che maltratta e umilia la moglie e il figlio primogenito, al protagonista (amico del narratore, rappresentato dallo scrittore stesso) Arnold che, dopo la partecipazione al conflitto, si isola diventando angolista, neologismo che indica la sua volontà di stare in disparte in qualsiasi circostanza sociale, la famiglia Zipper rappresenta il simbolo dei danni provocati dalla guerra. Il risultato è la formazione di una generazione di indifferenti (per citare le parole dell’autore), proprio come li descriveranno Gramsci, nell’articolo Odio gli indifferenti, e Moravia, nel suo capolavoro. Si gusta ogni singola pagina.
#emile zola#herzen alexandr ivanovic#fred vargas#guido gozzano#truman capote#gian andrea cerone#guido morselli#joseph roth#antonio gramsci#alberto moravia#philip seymour hoffman
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DRAMA QUIZ 2024
Ma salve!
Siamo pronti per il quiz di fine anno? @lisia81 @veronica-nardi @ili91-efp @suzuran-s-rooftop
E' l'ora di tirare le fila di quest' annata e come sempre, non vedo l'ora di leggere le vostre risposte mentre prendo appunti per aggiungere o sfoltire drama dalla mia lista.
Sperando che a sto giro vi sia andato bene e che abbiate trovato molte perle, vi lascio al quiz:
il Quiz prevederà 24 domande + il BONUS e come sempre per dubbi sulla struttura delle risposte ( ossia come organizzarla) vi rimando ai quiz degli altri anni (qui).
Vi lascio lavorare ricordandovi le poche regole: che copierò ed incollerò dalle annate precedenti perché sono pigra.
1) Valgono solo i drama visti quest'anno, ossia dal 1 gennaio 2024 al 31 dicembre 2024
2) Il quiz va completato e postato entro il 31 dicembre
3) Potete considerare anche i rewatch
4) è buona norma rispondere inserendo la risposta ed il perché . Ad esempio nella domanda 10 ( il drama che ti è piaciuto di meno ) oltre che al titolo, ad esempio Goblin, è cosa buona scrivere anche il perché. Come ad esempio il fatto che si è trovato lento o che non ci sono piaciuti gli attori o cose così.
5) Segnalate gli spoiler. Quando volete scriverli basta inserire [SPOILER] all'inizio.
“Es: … la serie che si chiude con [SPOILER] la morte del protagonista preso a bastonate dalla sua ragazza è stata straziante. ” [FINE SPOILER]
Bene, iniziamo:
1) Il drama più bello che hai visto quest'anno
2) Una serie che secondo te, merita più conoscenza
3) Il finale peggiore
4) Il protagonista maschile preferito
5) Il personaggio più odiato
6) La protagonista femminile preferita
7)Il peggior villain
8)Una bromance/sisterhood che ti è piaciuta parecchio
9)La storia d'amore che ti ha fatto battere il cuore
10) Il drama che ti ha fatto pensare di aver buttato del tempo prezioso
11) Una serie che meriterebbe un sequel
12) Drama droppati? Perché?
13) L'ambientazione più bella
14) L'attore e l'attrice che ti sono piaciuti parecchio
15) Il peggior bacio
16) L'attore e l'attrice la cui recitazione proprio non ti è piaciuta
17) Un must see che devi ancora vedere
18) Un drama dove hai tifato per il Second Lead
19) Un personaggio che vorresti resuscitare
20) Il miglior Bacio
21) La storia d'amore peggiore
22) Il miglior villain
23) Un drama con un finale dannatamente soddisfacente
24) Un bellissimo team
Per quanto riguarda la domanda BONUS:
Come è andata quella dell'anno scorso? siete riusciti a rispettarla? è stato difficile?
Per quest'anno ho pensato ad una cosa un po' più particolare e che prende spunto da una "mia" esperienza personale che mi è piaciuta parecchio.
Qualche settimana fa su Facebook ho partecipato ad una mistery box a tema drama: la sfida era vedere una serie scelta da altri, ad estrazione...casuale.
Di solito quando guardiamo una serie lo facciamo perché attirati dalle trama, dal cast, dalle ambientazioni o anche dal mood di quel momento. Inseriamo in lista "serie che vogliamo vedere" lasciando che sia il nostro gusto o istinto a guidarci. Non guarderemo MAI una serie che proprio non ci ispira.
In questo caso invece, mi sono letteralmente lasciata trascinare dalla corrente, curiosa di vedere cosa il fato mi avrebbe riservato ed anche di scoprire cose nuove. E devo dire mi sono piacevolmente divertita.
Ecco perché vorrei farvi "provare quest'ebrezza" proponendovi per l'anno 2025, di guardare un drama "casuale". In questo caso, per semplificare le cose, ho scelto 24 drama - thai, giapponesi, cinesi e coreani - da massimo 40 episodi, tutti con il voto sull'otto su MyDramalist - sono drama piuttosto conosciuti - e visionabili o su Viki o sui forum come le Rama Oriental. I loro generi variano dalla commedia romantica al thriller, passando per il mistero, l'azione ed il fantasy. Ma anche genere Life e storici. c'è ne per tutti i gusti
Se volete provare, nel post di risposta a questo quiz, scrivete un numero da 1 a 24 compreso ed il 1 Gennaio scoprirete cosa avete pescato. Che dite...si può fare?
Vi ringrazio moltissimo e aspetto le vostre risposte.
Ah, BUON NATALE!!
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Posso chiederti una cosa, mi incuriosisce un sacco questo fenomeno dei podcast o cose crime, che dai dati è un fenomeno a stragrande maggioranza femminile, da cosa nasce questo interesse?
Soprattutto, mi pare un fenomeno nato un po' di botto dalla pandemia (quantomeno con questi numeri)
Allora l’aumento dell’ascolto durante la pandemia è dovuto al fatto che eravamo tutti chiusi in casa e poco altro da fare c’era, infatti c��è stato proprio un aumento del consumo dei prodotti di intrattenimento.
Invece per rispondere alla prima domanda, lo spiega bene Jude Ellison Sady Doyle in queso libro
Le donne sono quelle che più fruiscono di prodotti come film horror, podcast crime, thriller, libri che parlano di cronaca nera etc. perché è un modo per conoscere ed esorcizzare qualcosa che, secondo le statistiche, è più probabile che ci accada in quanto donne. È una sorta di “conosci il nemico”. Lei fa riferimento al gente slasher, ma il concetto è lo stesso, questi contenuti sono un modo per le donne di saziare la propria rabbia, è un rito catartico che espone e riconosce la vulnerabilità del corpo femminile in un mondo dominato dagli uomini.
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LIAFF SPECIAL #11 - Interpreti in pillole: Kristen Stewart
Carissimi lettori, ben ritrovati con un nuovo appuntamento con LIAFF SPECIAL, la rubrica dedicata all’approfondimento di personaggi e temi nel mondo dell’intrattenimento. Questo mese parleremo di un'attrice molto apprezzata, e che ha visto un incredibile notorietà negli ultimi anni, fra premiazioni importanti e partecipazioni ai grandi festival del cinema, ovvero Kristen Stewart. In questo articolo ripercorreremo la sua carriera, dagli inizi in giovanissima età, fino all'arrivo della fama grazie alla Twilight Saga e alla sua reinvenzione quale volto del cinema indipendente e controcorrente, caratterizzata da grandi interpretazioni e riconoscimenti di rilievo.
A young star: chi è Kristen Stewart?
Kristen Jaymes Stewart nasce a Los Angeles il 09 Aprile 1990, da padre statunitense e madre australiana, rispettivamente un produttore e una sceneggiatrice. Dopo aver studiato in scuole locali, la Stewart continuò gli studi a distanza fino al liceo, e sognava di diventare sceneggiatrice o regista, non avendo mai preso in considerazione la carriera come attrice. Ad otto anni, durante una recita natalizia scolastica, la Stewart fu notata da un agente, portandola a fare audizioni per l'anno successivo, fino ad ottenere il suo primo ruolo, nel film The Thirteenth Year (1999), seguito da The Flintstones in Viva Rock Vegas (2000), entrambi dei semplici cameo. Il primo ruolo di un certo peso arriva con The Safety of Objects (2001), dove interpreta la figlia maschiaccio del personaggio di Patricia Clarkson.
Panic Room: i primi ruoli di rilievo
La prima vera svolta nella carriera della Stewart arriva nel 2002 con Panic Room, film thriller diretto da David Fincher, dove interpreta la figlia maschiaccio del personaggio di Jodie Foster, ruolo che le vale una nomination come miglior performance al Young Artist Award. A seguito del successo del film, viene scritturata in Cold Creek Manor (2003), altro thriller con protagonisti Dennis Quaid e Sharon Stone. Fra una lezione a distanza e l’altra, la Stewart trova tempo per partecipare ad altri film, come l’action-comedy Catch that Kid, il thriller Undertow e il drama Speak (tutti usciti nel 2004). In quest’ultimo la Stewart interpreta una ragazza che ha smesso di parlare dopo essere stata vittima di stupro, in una performance notevolmente apprezzata dalla critica. In seguito è apparsa in Zathura: A Space Adventure (2005) di Jon Favreau in un ruolo marginale, in Fierce People (2006), dove recita a fianco del compianto Anton Yelchin, nell’horror The Messengers (2007), a fianco di Dylan McDermott e Penelope Ann Miller e nella commedia romantica In The Land of Women (2007), assieme a Adam Brody e Meg Ryan.
Into the Wild: le prime attenzioni della critica
Nel 2007 Sean Penn la scelse per interpretare un piccolo ruolo in Into the Wild, adattamento dell’omonimo romanzo di Jon Krakauer, a sua volta basato sulla vera storia di Christopher McCandless, interpretato nella pellicola da Emile Hirsch. La pellicola fu ben accolta dalla critica dell’epoca, la quale si soffermò, fra le altre cose, sull’interpretazione della Stewart, definita rilevante anche se per un ruolo non principale. In seguito la Stewart è apparsa con un cameo in Jumper (2008), ha lavorato a fianco di Robert De Niro in What Just Happened (2008) ed è stata la co-protagonista del film indipendente The Cake Eaters, dove interpreta una ragazza disabile, in un altro ruolo enormemente apprezzato dalla critica.
The Runaways: fra vampiri e ruoli più drammatici
A Novembre 2007 la Summit Entertainment annunciò che Kristen Stewart avrebbe interpretato la protagonista femminile di Twilight (2008), film tratto dall’omonimo romanzo di Stephenie Meyer, e primo di una lunga e redditizia saga cinematografica. Il primo lungometraggio, diretto da Catherine Hardwicke (che la scelse dopo un provino improvvisato sul set di Adventureland), portò alla Stewart una fama mondiale, ma anche una serie di critiche negative per via della sua recitazione poco espressiva. Nel 2009 la Stewart appare in Adventureland, recitando a fianco di Jesse Eisenberg, e nel secondo capitolo della Twilight Saga, New Moon, seguito poi dal terzo, Eclipse, uscito nel 2010. Da quel momento la Stewart si alterna fra i restanti film della Twilight Saga, vale a dire le due parti di Breaking Dawn, uscite fra il 2011 e il 2012, e una serie di film più drammatici, come The Yellow Handkerchief, dove recita a fianco del compianto William Hurt, Welcome to the Rileys, assieme al compianto James Gandolfini, nel biopic The Runaways, dove la Stewart interpreta la rockstar Joan Jett, in una delle sue performance più importanti, il fantasy Snow White and the Huntsman, dove interpreta una versione action di Biancaneve e l’adattamento cinematografico di On the Road di Jack Kerouac. A seguito della fine della Twilight Saga, la Stewart diventa il volto per marchi come Chanel e Balenciaga, definendosi anche come icona di stile.
Camp X-Ray: il ritorno dopo le controversie
Per due anni la Stewart non apparve più sulle scene, anche a causa dello scandalo riguardante Rupert Sanders, il regista di Snow White and the Huntsman, ma nel 2014 ritorna in sala con Camp X-Ray, interpretando una giovane guardia che lavora nel penitenziario di Guantanamo, ruolo che la riporta all’attenzione della critica. Nello stesso anno la Stewart è fra i protagonisti di Cloud of Sils Maria, film diretto da Oliver Assayas e presentato al festival di Cannes, che le ha fruttato il César Award come miglior attrice non protagonista, recitando a fianco di Juliette Binoche e Chloë Grace Moretz, e recita accanto a Julianne Moore in Still Alice, film che ha portato la Moore a vincere l'Oscar come miglior attrice protagonista. Negli anni successivi la Stewart appare in Anesthesia, film diretto da Tim Blake Nelson e incentrato sulle vite di alcuni personaggi residenti a New York, in American Ultra, dove ritrova Jesse Eisenberg, il sci-fi distopico Equals, Certain Women di Kelly Reichardt, Cafè Society di Woody Allen, in Personal Shopper, seconda collaborazione con Oliver Assayas, dove interpreta Maureen, una ragazza che lavora nel mondo della moda e che ha recentemente perso il fratello gemello, in un altra performance elogiata dalla critica e in Billy Lynn's Long Halftime di Ang Lee. In questo periodo la Stewart è anche apparsa nella videoclip per il brano "Ride 'Em on Down" de i Rolling Stones e ha debuttato come regista per un cortometraggio, intitolato Come Swim.
Spencer: la nomination agli Oscar
Nel 2018 la Stewart appare in Lizzie, adattamento cinematografico delle vicende di Lizzie Borden, interpretata da Chloë Sevigny, seguito da JT Le Roy, dove interpreta Savannah Knopp, il volto dietro il famoso caso da cui il film prende il nome e nel 2019 torna al Festival del Cinema di Venezia con Seberg, film che narra la storia dell'attrice Jean Seberg, rivelatosi un altro ruolo importante per la sua carriera. In seguito la Stewart torna al cinema mainstream con il chiacchierato Charlie's Angels di Elizabeth Banks, il thriller Underwater, in cui recita a fianco di Vincent Cassel, ha diretto il cortometraggio Crickets per l'antologia Homemade ed ha recitato nel film natalizio a sfondo LGBTQ+ Happiest Season. A Giugno 2020 la Stewart fu scelta per interpretare Lady Diana in Spencer, biopic diretto da Pablo Larraín ed incentrato sul momento in cui Diana decide di divorziare dal principe Carlo. Per prepararsi al ruolo, la Stewart ha studiato ogni aspetto della compianta principessa del Galles e, a quanto pare, lo sforzo è stato ben ripagato, dato che il film ha debuttato al Festival di Venezia del 2021 ed è stato grandemente accolto dalla critica, soprattutto per l'interpretazione della Stewart, che le ha fruttato fra le altre cose, una nomination agli Oscar come miglior attrice protagonista, momento che segnerà in positivo la sua carriera. In seguito la Stewart torna a Cannes con Crimes of the Future, ultima fatica di David Cronenberg, in un ruolo marginale, ma comunque apprezzato da pubblico e critica e ha un cameo nella miniserie Irma Vep, targata Oliver Assayas.
I progetti futuri
A quanto pare, Kristen Stewart sembra non volersi fermare qui, dato che ha all'attivo numerosi progetti. Fra questi menzioniamo il thriller romantico Love Lies Bleeding, diretto da Rose Glass e presentato al Sundance Festival di quest'anno, con cui recita a fianco di Katy O'Brien, che già sta ricevendo un grandissimo apprezzamento da parte della critica, il sci-fi sperimentale Love Me, dove recita a fianco di Steven Yeun e anch'esso presentato al Sundance, il debutto alla regia di un lungometraggio in The Chronology of Water, tratto dall'omonimo memoir di Lidia Yuknavitch, la comedy Sacramento, attualmente in produzione, un film che narra la nascita della Beat Generation, che sarà diretto da Ben Foster, e un biopic sull'attivista Susan Sontag.
Qual'è la vostra interpretazione preferita di Kristen Stewart? Fatecelo sapere nei commenti.
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Una marea di film...e se ne salvano pochi! Part.1
Nonostante lo scorso anno ci sia stato lo sciopero degli sceneggiatori che ha bloccato molte produzioni, i film usciti in questo 2024 sono parecchi, negli ultimi mesi soprattutto al cinema abbiamo potuto trovare pellicole di ogni genere alcune memorabili altre...no. Ho avuto modo di vederne alcuni molto belli e altri invece che mi hanno lasciato perplessa, vediamoli insieme.
Chi non muore si rivede!
O qualcosa del genere...
Tra i mille impegni che mi hanno riempito questi ultimi mesi, uno solo è stato l'appuntamento fisso per me: andare al cinema. Che io sia una sostenitrice del cinema in solitaria oramai è una cosa risaputa e, come sempre vi invito a provare questa esperienza. Lasciatevi avvolgere dall’oscurità della sala e permettete alla vostra mente di entrare in contatto con la storia che deciderete di vedere.
Godimento assicurato. Più o meno.
Ma quindi cosa ho visto negli ultimi mesi?
Maxxxine
Se amate l'horror e i thriller un po’ splatter, Maxxxine è sicuramente un titolo da non perdere. Il film prosegue la storia della protagonista Maxine (già vista in X) e ci porta in un viaggio inquietante tra fama e follia. Oltre ad essere un omaggio alla Hollywood del passato, impossibile non notare come il vero protagonista sia proprio il sogno di sopravvivere nel mondo dello showbusiness che inghiotte chiunque provi ad avvicinarcisi, spesso poi finendo con il ridurre a pezzi chi non è abbastanza forte o disposto a mettere in gioco ogni cosa per non affondare.
La regia di Ti West si riconosce, omaggia gli horror del passato e le dive del genere. È una messa in scena quasi grottesca a volte che segue la corsa verso la fama di Maxine che diventa una final girl iconica e ironica che vuole combattere per realizzare i suoi sogni, decisamente un’avvicinamento alla visione femminista di un horror.
Impossibile non notare l’omaggio/riferimento a Hardcore di Paul Schrader con uno scambio di visuale, infatti il punto di vista della storia è femminile ma entrambi i film narrano di una Hollywood ingorda e oscura.
E proprio il desiderio della fama in tutte le sue sfumature il vero protagonista della trilogia di Ti West, che attraverso X, Pearl e poi Maxxxine porta sullo schermo una critica sociale che non lascia scampo.
It Ends with Us
Uno dei film più chiacchierati dell’anno è sicuramente It Ends With Us, divenuto il film di cui parlavano tutti non di certo per la storia o per il messaggio (come si sperava avrebbe fatto) ma per tutto il drama legato alla sua promozione.
Ci sarebbe un’interessante critica sociale su come è stato gestito tutto, su come l’internet si sia spaccato in due ma non è questo decisamente il luogo in cui parlarne, non tanto perché io non ne abbia voglia ma perché si sono sviluppate talmente tante dinamiche che sono svanite successivamente che ha portato il film al suo scopo di promozione: tutti ne dovevano parlare.
It Ends With Us è un film tratto dal famoso romanzo di Coleen Hoover, famoso per chi legge romanzi del genere perché io, onestamente, non ne avevamo mai davvero sentito parlare. I temi trattati sono profondi: relazioni abusive, violenza domestica e resilienza, peccato però che la messa in scena non arrivi diretta allo spettatore e che il film abbia moltissime pecche (così come il libro dopotutto).
Di certo non verrà ricordato se non per gli amanti dell’autrice e non ha avuto decisamente un grandissimo impatto sul pubblico.
Dicono che siano aumentate le chiamate ai numeri dei centri antiviolenza ma è un dato che potrebbe determinare da molte cose.
La storyline si sviluppa velocemente, forse anche troppo, tanto da non permettere a chi lo vede di entrare in empatia con la protagonista. Non mi sento di bocciarlo ma ci sono film decisamente più belli da vedere sul tema.
Altri film che ho visto?:
Supersonic, Trap, Campo di Battaglia, Vermiglio, We Live in Time, Il tempo che ci vuole, Small Things like These e Anora. Se ne aggiungeranno altri sicuramente e io riprenderò a parlarne un po’ alla volta. Questo spazio esiste per me e per parlare di qualcosa che mi piace e a cui ho dedicato la vita. Vi lascio ricordandovi che andare al cinema da soli è uno dei gesti d’amore più grandi che possiate avere per voi stessi quando il mondo reale è troppo.
A presto,
Isabella R.
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La Porta del tempo di Luisa Colombo
Il fil rouge del romanzo La Porta del tempo di Luisa Colombo edito da Milos è un thriller complesso, ben articolato e ricco di pathos e suspense. L’autrice è stata brava a intrecciare diverse storie di donne che raccontano drammi e condizioni in cui ognuno di noi ci si può ritrovare e che certamente richiamano a pagine buie della nostra attualità. Le donne sono le protagoniste indiscusse di storie che raccontano violenze e culture integraliste, ma anche di storie positive veicolate attraverso vere amicizie e sentimenti profondi. Dopo il grande successo del Fiore dell’Apocalisse, Luisa Colombo ritorna in libreria con un nuovo e intrigante romanzo, ricco di colpi di scena e dal finale inaspettato. Ringrazio Luisa per la bella intervista che ci ha concesso. Insieme, abbiamo approfondito alcuni elementi cruciali del romanzo e ci siamo fatti raccontare anche qualche curiosità sulla sua scrittura. Siamo certi che troverete le sue parole molto coinvolgenti! La Porta del tempo di Luisa Colombo Salve Luisa, tu sei nuova ai lettori di Cinquecolonne Magazine. Ci racconti brevemente quando è nata la tua passione per la scrittura? Ciao, la passione per la scrittura è nata con me, fin da bambina mi piaceva scrivere qualche poesia, poi da adolescente ho scritto dei brevi racconti, ma il mio sogno nel cassetto era quello di scrivere un romanzo. Dopo essermi liberata dagli impegni lavorativi, quel sogno si è avverato. Prima di buttarmi a capofitto, tuttavia ho frequentato un corso di scrittura creativa che mi ha dato gli strumenti per affrontare un simile impegno, la classica cassetta degli attrezzi, insomma. Scrivere per me è catartico, liberatorio, è come un viaggio dentro me stessa che mi ha dà la possibilità di conoscermi meglio. È un percorso, quasi una psicoterapia. Non potrei più vivere senza scrivere, sebbene ci siano stati dei momenti di stasi, il classico blocco dello scrittore, ma li ho sempre superati. Nella Porta del Tempo che chiude la trilogia, le donne sono le protagoniste indiscusse del tuo romanzo. Poiché non tutti hanno letto gli altri due libri, ci puoi dire se anche in quelli la presenza femminile, carica di disagi e complessità, è così forte come nella Porta del Tempo? La presenza femminile è il fil rouge della trilogia, la donna è protagonista assoluta, in quanto ho voluto mettere in risalto il ruolo femminile nella società, puntando anche sulla forza della donna. Infatti, Il Fiore dell’Apocalisse ha vinto il Premio Speciale Milano Donna. Anche in Legami Pericolosi vengono messi a nudo gli scheletri che si celano dietro agli armadi di Maia e Anika, due donne completamente diverse, ma con molti problemi irrisolti. Nella Porta del Tempo in effetti la presenza femminile è ancora più forte, dal momento che le protagoniste sono quattro. Viaggeranno su binari paralleli per poi incontrarsi a dare vita a una forte amicizia. Nel tuo romanzo affronti molti temi di grande attualità legati soprattutto alla violenza fisica e psicologica sulle donne. Qual è l’episodio che hai raccontato nel libro e che ti ha toccata particolarmente mentre lo scrivevi? Senza dubbio la violenza fisica subìta da una delle protagoniste. È un argomento purtroppo attuale che mi inquieta. Ogni sera al telegiornale non manca mai un episodio di violenza sulla donna. Il femminicidio sta assumendo proporzioni spaventose e, quello che è più grave, è l’assenza dello Stato. La donna è sola a combattere contro un mondo che le è ostile, sia in campo professionale e spesso anche famigliare. Le storie di Maia, Anika, Ambra e di Mègan si intrecciano con continui colpi di scena e momenti di grande suspense. Fermo restando che in ogni personaggio c’è sempre un po’ dell’autore, ci puoi dire a quale delle quattro protagoniste ti senti più vicina per affinità caratteriale? A dire il vero sono due le protagoniste nelle quali mi riconosco. La prima è Maia, una donna tenace che non si ferma mai di fronte alle difficoltà, e riesce sempre a risollevarsi e ad affrontare momenti difficili e dolorosi della sua vita professionale e privata. L’altra è Ambra, protagonista de La Porta nel Tempo, una donna fragile, in conflitto perenne con sé stessa, una donna che non riesce ad accettarsi per il suo aspetto fisico e che accetta un rapporto con un uomo psicolabile e anche violento, per paura di rimanere sola. Lei mi ricorda un momento della mia vita alquanto simile, sebbene meno violento per fortuna, che è stato per me molto doloroso, ma dal quale ho trovato la forza di uscire e di cambiare radicalmente la mia vita. La Porta del Tempo è uno psicothriller molto complesso. Poiché noi di CinqueColonne Magazine siamo molto curiosi e particolarmente attratti da tutto ciò che ruota attorno al processo creativo dello scrittore, vorremmo sapere se per trame così intricate ti affidi solo alla sua fantasia o hai punti di riferimento specifici a cui ti rivolgi per attingere all’idea di base per poi elaborarla con la fantasia. Nei thriller è necessaria tanta ricerca soprattutto per la parte investigativa, ma anche psicologica. Io ho impiegato più di un anno per la ricerca nel Fiore dell’Apocalisse, mi sono fatta aiutare dal Commissario capo della Questura di Milano che mi ha introdotto nell’iter delle indagini. In un thriller nulla può essere affidato al caso, se si vuol essere credibili. Per questo ho contattato anche un patologo per poter descrivere la scena del crimine e l’autopsia dei cadaveri e un criminologo per la profilazione del serial killer, In Legami Pericolosi la ricerca è stata importante, mi sono documentata molto sul mondo farmaceutico per poter descrivere come nasce una formula, e tutto ciò che ne consegue. Nella Porta del Tempo, ho letto molti testi di psicologia e psichiatria, dal momento che ho affrontato tematiche alquanto delicate, come la depressione e il suicidio. Tuttavia, la fantasia debba essere presente, anche se spesso nasce da esperienze vissute. Read the full article
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TOHorror Fantastic Film Fest 2023
Il TOHorror Fantastic Film Fest 2023, la 23° edizione del festival internazionale di cinema e cultura del fantastico, sta per arrivare a Torino. Dal 17 al 22 ottobre gli appassionati di cinema avranno l’opportunità di immergersi in sei giorni di proiezioni, incontri e riflessioni sul mondo dell’horror e del fantastico in una programmazione ricca e variegata che spazierà tra 27 lungometraggi divisi in 5 sezioni e 58 cortometraggi live-action e animati. Come ogni anno, non mancheranno inoltre le anteprime, con 44 italiane e ben 10 provenienti dal resto d’Europa. Il tema di quest’anno del festival è il cyberpunk, inteso come genere letterario e cinematografico, ma anche come chiave interpretativa filosofica e controcultura attraverso una selezione di film che rappresentano pietre miliari del genere, tra cui Tetsuo e Tetsuo II: Body Hammer di Shinya Tsukamoto, Hardware di Richard Stanley e Decoder girato in Germania Ovest nel 1984. Durante il festival, ci saranno quattro incontri tematici che approfondiranno diversi aspetti del cinema e della cultura del fantastico, oltre a discussioni e approfondimenti che vedranno la partecipazione di nomi nazionali e internazionali di grande rilievo. Tra gli ospiti ci saranno il noto sceneggiatore e produttore Klaus Maeck e Massimiliano Martiradonna, membro del collettivo di critica cinematografica Dikotomiko. La selezione dei film del festival 2023 è stata curata con attenzione per offrire al pubblico una grande varietà di opere provenienti da paesi diversi con 12 pellicole, di cui 10 in anteprima italiana, provenienti da 8 paesi differenti. I lungometraggi in concorso spazieranno tra diversi sottogeneri del fantastico,come Best Wishes to All, un grottesco horror giapponese, Good Boy, un thriller romantico proveniente dalla Norvegia, 11.11.18, un war movie metafisico, Les chambre rouges, un thriller-drama canadese, Razzennest, un’audio-horror-comedy austriaca e Tiger Stripes, mostruoso coming of age malese, già vincitore della Semaine de la Critique a Cannes 2023. La sezione non competitiva Freakshow del festival sarà dedicata all’eccesso, al bizzarro e ai midnight movies più folli, come Trim Season, un marijuana-horror americano, Mad Cats, un’avventura on the road giapponese con una setta di donne-gatto, Harum Malam una pellicola malese con piante carnivore, la commedia dell’assurdo coreana The Nature Man e il thriller non-sense tutto-in-una-notte Kick Me. La sezione Freakshorts, invece, permetterà al pubblico di godersi una selezione di 19 cortometraggi unici tra gatti extraterrestri, gnomi vendicativi, mondi sottosopra e tanto altro ancora. Durante la sezione non competitiva Mad Doc ci saranno tre documentari che esplorano temi legati al cinema e alla cultura del fantastico, Home Invasion, un film-saggio britannico dedicato all’invenzione dello spioncino della porta, Satan Wants You, un documentario canadese che ricostruisce l’origine del Satanic Panic negli anni Ottanta e King on Screen, un’analisi del rapporto fra le opere di Stephen King e le loro trasposizioni cinematografiche. Il festival proporrà anche tre proiezioni speciali, She Is Conann di Bertrand Mandico, che propone una rilettura al femminile della saga di Conan il Barbaro, Martyrs, per i 15 anni dall’uscita di uno degli horror più importanti del XXI secolo e Cujo, tratto da Stephen King, che si lega tematicamente al documentario King on Screen. Read the full article
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The Nun II è un film di genere horror del 2023, diretto da Michael Chaves, con Bonnie Aarons e Taissa Farmiga. Uscita al cinema il 06 settembre 2023. Distribuito da Warner Bros. Italia.
SINOSSI THE NUN II
New Line Cinema presenta il thriller horror “The Nun II”, il secondo capitolo della saga di “The Nun”, l’opera di maggior successo dell’universo “The Conjuring” , che ha incassato più di 2 miliardi di dollari.
The Nun II, film diretto da Michael Chaves, è il sequel di The Nun - La vocazione del male (2018), spin-off dell'universo horror di The Conjuring. È ambientato nella Francia del 1956, dove un prete viene trovato morto. Si tratta di un omicidio. Mentre il male inizia a diffondersi, sorella Irene (Taissa Farmiga) indaga su quanto accaduto. È così che la giovane suora scopre che dietro la morte del prete si nasconde un'entità malefica. Suor Irene capisce che dovrà affrontare ancora una volta la demoniaca suora.
Nel cast troviamo Bonnie Aarons, che torna a interpretare la protagonista, la diabolica suora.
RECENSIONE DI THE NUN 2
È doveroso fare una premessa all'inizio della recensione di The Nun 2, al cinema dal 6 settembre con Warner Bros. Chi scrive è affezionato fin dalla prima ora all'universo di The Conjuring creato da James Wan oramai 10 anni orsono, soprattutto perché era un nuovo modo di unire le storie horror al cinema, tra prequel e spin-off vari come una sorta di mostro tentacolare che, potenzialmente, potesse non finire mai
The Nun II è un film del 2023 diretto da Michael Chaves.
La pellicola è il nono film della serie di The Conjuring ed è il sequel di The Nun - La vocazione del male, diretto da Corin Hardy nel 2018.
1956 - Francia. Un prete viene assassinato. Un male si sta diffondendo. Il sequel del film campione d'incassi segue le vicende di Suor Irene, quando viene a trovarsi nuovamente faccia a faccia con Valak, la suora demoniaca. The Nun II è 3° in classifica al Box Office, ieri ha incassato € 261.333,00 e registrato 72.827 presenze.
Tarascon, Francia, 1956. Un sacerdote trova la morte in circostanze terribili e misteriose all'interno della sua chiesa davanti agli occhi del suo chierichetto. Suor Irene, ancora turbata dalla lotta contro il demone avvenuta pochi anni prima e raccontata nel primo film della serie, vive adesso serenamente in un convento, ma riceve la visita di un prelato: oltre a quella a Tarascon, ci sono state altre strane morti di preti e suore. È chiaro che il demone è tornato e sta seguendo un suo percorso con un obiettivo sconosciuto. Dato che padre Burke è morto, solo lei può affrontarlo. Benché riluttante, suor Irene si mette in viaggio accompagnata da suor Debra. Scoprirà che nella vicenda è coinvolto Marcel, suo compagno di lotta nel primo film, adesso lavorante in un collegio femminile, e che la mira del demone è puntata su un'antica reliquia che lo renderebbe ancora più potente: gli occhi di Santa Lucia.
Grazie al browser Chrome, esistono delle impostazioni che vi permettono di bloccare i pop up, ed escludere altri che invece li utilizzano non in modo molesto, ora vi farò vedere come:
Apri il browser Chrome.
Clicca sui 3 puntini in verticale che trovi in alto a destra in Chrome e poi su “Impostazioni”.
Sulla sinistra clicca su “Privacy e sicurezza” e poi su “Impostazioni sito“.
Scorri in basso e clicca su “Popup e reindirizzamenti”
Qui imposta la scelta su “Non consentire ai siti di inviare popup o utilizzare reindirizzamenti”. Poco più sotto alla voce “Possono inviare popup e utilizzare reindirizzamenti” puoi inserire i siti che vuoi escludere dal blocco dell’invio dei popup.
In questo modo, avremo finalmente posto rimedio a questo fastidioso problema, vi ricordo inoltre che basta riattivare la spunta su “Consenti in Popup e reindirizzamenti” per far tornare tutto come prima.
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The Nun II
1956 - Francia. Un prete viene assassinato. Un male si sta diffondendo. Il sequel del film campione d'incassi segue le vicende di Suor Irene, quando viene a trovarsi nuovamente faccia a faccia con Valak, la suora demoniaca. The Nun II è 3° in classifica al Box Office, ieri ha incassato € 160.608,00 e registrato 20.874 presenze.
Regia di Michael Chaves. Un film con Taissa Farmiga, Jonas Bloquet, Storm Reid, Anna Popplewell, Bonnie Aarons. Cast completo Genere Horror, Thriller, - USA, 2023, durata 110 minuti. Uscita cinema mercoledì 6 settembre 2023 distribuito da Warner Bros Italia.
Tarascon, Francia, 1956. Un sacerdote trova la morte in circostanze terribili e misteriose all'interno della sua chiesa davanti agli occhi del suo chierichetto. Suor Irene, ancora turbata dalla lotta contro il demone avvenuta pochi anni prima e raccontata nel primo film della serie, vive adesso serenamente in un convento, ma riceve la visita di un prelato: oltre a quella a Tarascon, ci sono state altre strane morti di preti e suore. È chiaro che il demone è tornato e sta seguendo un suo percorso con un obiettivo sconosciuto. Dato che padre Burke è morto, solo lei può affrontarlo. Benché riluttante, suor Irene si mette in viaggio accompagnata da suor Debra. Scoprirà che nella vicenda è coinvolto Marcel, suo compagno di lotta nel primo film, adesso lavorante in un collegio femminile, e che la mira del demone è puntata su un'antica reliquia che lo renderebbe ancora più potente: gli occhi di Santa Lucia.
Dopo il notevole successo di pubblico del primo film, era probabilmente inevitabile questo seguito.
Il problema è che già il primo film si muoveva su binari di notevole prevedibilità e questo secondo capitolo si limita a fare altrettanto, riservando ben poche sorprese ed esercitandosi su una linea narrativa solida, ma di sin troppo evidente semplicità.
La formula del racconto si basa quasi esclusivamente sulla creazione - molto efficace visivamente, va detto - di un'atmosfera densamente e cupamente macabra e su una programmatica alternanza di attese, silenzi e improvvisi jump scare.
Da un punto di vista meramente spettacolare, la cosa funziona abbastanza, soprattutto quando, nel finale, la lotta entra nel vivo di una furibonda concitazione supportata da un consistente tripudio di effetti speciali, ma la mancanza di veri colpi di scena e di sostanza narrativa si fa sentire anche in termini di ripetitività.
Le rappresentazioni delle creature demoniache sono abbastanza generiche e di poca inventiva: resta sempre e comunque valida, peraltro, la figura iconica della suora demoniaca, usata con efficacia e parsimonia.
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La Torre d'Avorio di Paola Barbato: Una storia di redenzione e persecuzione psicologica. Recensione di Alessandria today
Un thriller psicologico che esplora il peso del passato e il desiderio di redenzione
Un thriller psicologico che esplora il peso del passato e il desiderio di redenzione Un viaggio nella psiche tormentata di Mara Paladini La Torre d’Avorio, ultimo romanzo di Paola Barbato, pubblicato il 29 ottobre 2024 da Neri Pozza, è un thriller psicologico che cattura il lettore dalla prima all’ultima pagina. Protagonista è Mara Paladini, una donna che tenta di sfuggire a un passato…
#Alessandria today#autori italiani#Colpi di scena#fuga dal passato#Google News#introspezione psicologica#italianewsmedia.com#La Torre d’Avorio#letteratura italiana contemporanea#letteratura moderna#letteratura thriller#Letture consigliate#Libri 2024#Mara Paladini#mistero e redenzione#narrativa al femminile#narrativa contemporanea#narrativa di qualità#narrativa drammatica#narrativa psicologica#Paola Barbato#Paola Barbato libri#Pier Carlo Lava#protagonisti femminili complessi#psicologia e narrativa#romanzi coinvolgenti#Romanzi da leggere#romanzi di successo#Romanzi italiani#romanzi Neri Pozza
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Ultimo aggiornamento giovedì 7 settembre 2023
1956 - Francia. Un prete viene assassinato. Un male si sta diffondendo. Il sequel del film campione d'incassi segue le vicende di Suor Irene, quando viene a trovarsi nuovamente faccia a faccia con Valak, la suora demoniaca. The Nun II è 3° in classifica al Box Office, ieri ha incassato € 160.608,00 e registrato 20.874 presenze.
Regia di Michael Chaves. Un film con Taissa Farmiga, Jonas Bloquet, Storm Reid, Anna Popplewell, Bonnie Aarons. Cast completo Genere Horror, Thriller, - USA, 2023, durata 110 minuti. Uscita cinema mercoledì 6 settembre 2023 distribuito da Warner Bros Italia.
Tarascon, Francia, 1956. Un sacerdote trova la morte in circostanze terribili e misteriose all'interno della sua chiesa davanti agli occhi del suo chierichetto. Suor Irene, ancora turbata dalla lotta contro il demone avvenuta pochi anni prima e raccontata nel primo film della serie, vive adesso serenamente in un convento, ma riceve la visita di un prelato: oltre a quella a Tarascon, ci sono state altre strane morti di preti e suore. È chiaro che il demone è tornato e sta seguendo un suo percorso con un obiettivo sconosciuto. Dato che padre Burke è morto, solo lei può affrontarlo. Benché riluttante, suor Irene si mette in viaggio accompagnata da suor Debra. Scoprirà che nella vicenda è coinvolto Marcel, suo compagno di lotta nel primo film, adesso lavorante in un collegio femminile, e che la mira del demone è puntata su un'antica reliquia che lo renderebbe ancora più potente: gli occhi di Santa Lucia.
Dopo il notevole successo di pubblico del primo film, era probabilmente inevitabile questo seguito.
Il problema è che già il primo film si muoveva su binari di notevole prevedibilità e questo secondo capitolo si limita a fare altrettanto, riservando ben poche sorprese ed esercitandosi su una linea narrativa solida, ma di sin troppo evidente semplicità.
La formula del racconto si basa quasi esclusivamente sulla creazione - molto efficace visivamente, va detto - di un'atmosfera densamente e cupamente macabra e su una programmatica alternanza di attese, silenzi e improvvisi jump scare.
Da un punto di vista meramente spettacolare, la cosa funziona abbastanza, soprattutto quando, nel finale, la lotta entra nel vivo di una furibonda concitazione supportata da un consistente tripudio di effetti speciali, ma la mancanza di veri colpi di scena e di sostanza narrativa si fa sentire anche in termini di ripetitività.
Le rappresentazioni delle creature demoniache sono abbastanza generiche e di poca inventiva: resta sempre e comunque valida, peraltro, la figura iconica della suora demoniaca, usata con efficacia e parsimonia.
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THE POWER OF THE DOG by Jane Campion
The Power of The Dog is the latest film by a well-known Australian director and screenwriter Jane Campion. It is drawn on the novel with the same title by Thomas Savage. Set on a ranch in 1925, it is a complex psychological thriller focusing on human relationships between power, homophobia and love. The protagonists: two brothers, a newlywed bride and her teenage son.
Premiere in Competition Venice 78 - 2 September 2021
The film tells the story of two brothers with opposing and contrasting characters. Phil Burbank (Benedict Cumberbatch) is a conservative cattle breeder, while his brother, George Burbank (Jesse Plemons) a simple, kind and open-minded man. The latter marries and brings Rose (Kirsten Dunst) and her son Peter (Kodi Smit-McPhee) to the ranch. Rose is a beautiful, enthusiastic widow who will give the overbearing Phil no small amount of trouble.
The film is a psychological thriller with a murky atmosphere and
focuses on the conflicting relationships between the protagonists, which unravel as the events take their course.
Campion's direction is methodical to maintain a rhythm between anguish and visual relaxation. The Power of The Dog proves is a complicated and mysterious film. Tension leads till the end, with no twists. The situation is suffocating and oppressive, and the feeling of unease floats throughout the film.
IBesides unease, the film is about frustration and revenge. Only in the finale does the mute reality of the facts emerge. The Power of the Dog represents the wicked, the negativity of repressed homosexuality in contrast to sincere and humble love; the disturbing response to evil is that of a young man who has all the credentials to rise like rotten fruit of a hypocritical and sick society.
Good, you are born, bad you become.
Director: Jane Campion
Screenplay: Jane Campion
Cast: Benedict Cumberbatch, Kirsten Dunst, Jesse Plemons, Kodi Smith-McPhee
Country: Australia, New Zealand
Language: English
Year : 2021
Runtime: 127 Min
THE POWER OF THE DOG
L’ultimo film della nota regista e sceneggiatrice Australiana Jane Campion è tratto dal omonimo romanzo di Thomas Savage. Ambientato in un ranch nel 1925, si tratta di un complesso thriller psicologico incentrato sui rapporti umani tra potere, omofobia e amore. I protagonisti: due fratelli, la sposa novella e il figlio adolescente. Prima in concorso Venezia 78 - 2 Settembre, 2021
Il film racconta la storia di due fratelli dai caratteri opposti e contrastanti l’un con l’altro. Phil Burbank (Benedict Cumberbatch) è un mandriano conservatore, mentre il fratello, George Burbank (Jesse Plemons) è un uomo semplice, gentile e aperto al progresso. Quest’ultimo sposa e porta al ranch Rose (Kirsten Dunst) e suo figlio Peter (Kodi Smit-McPhee). Rose è una vedova bella, entusiasta e femminile che darà non-poco fastidio al prepotente Phil.
Si tratta di un thriller psicologico dall atmosfera torbida ed è incentrato sui rapporti conflittuali tra i protagonisti, che si svelano man mano che le vicende seguono il proprio corso.
La direzione è accurata e metodica, sa mantenere il ritmo tra angoscia e rilassamento visivo, The Power of The Dog si rivela un film complesso e misterioso. La tensione viene portata fino alla fine, non ci sono colpi di scena, certe situazioni sono soffocanti e opprimenti e la sensazione di disagio galleggia per tutto il film.
Il film racconta oltre al disagio, la frustrazione e la vendetta. Solo, nel finale emerge la muta realtà dei fatti. Il potere del cane rappresenta il male, la negatività di un omosessualità repressa in contrasto con l’amore sincero e umile; l’inquietante risposta, a questo male, è quella di un giovane che ha tutte le carte in regola per diventare anch’esso il frutto marcio di una società ipocrita e malata.
Buoni si nasce cattivi si diventa.
Regia: Jane Campion
Sceneggiatura: Jane Campion
Attori: Benedict Cumberbatch, Kirsten Dunst, Jesse Plemons, Kodi Smith-McPhee
Paese: Australia, Nuova Zelanda
Lingua: Inglese
Anno: 2021
Durata: 127 Min
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Dal momento che qui c'è qualcuno che giudica tutto senza capire i generi del GDR (non faccio nome) prima di tutto mostro i generi che possono esistere come potete vedere nello schema ma ora passiamo ai generi che ha il GDR il terzo tempio:
-Thriller: Il thriller è un genere di fiction che utilizza la suspense, la tensione e l'eccitazione come elementi principali della trama.
Accorgimenti tipicamente letterari quali falsi indizi, colpi di scena e complotti sono ampiamente utilizzati.
-Dramma: Un dramma (dal greco δρᾶμα, "drama" = azione, storia[1]) è una forma letteraria che include parti scritte per essere interpretate da attori.
In senso lato è un intreccio narrativo compiuto e destinato alla rappresentazione teatrale. Può essere in forma verbale scritta (ogni opera letteraria che preveda parti recitate o cantate) oppure improvvisata da un attore, o ancora in forma di narrazione non verbale, tramite la gestualità o la danza. Il termine dramma, se inteso in senso restrittivo, si applica esclusivamente alle opere teatrali scritte. Nell'opera lirica, si ricorre in genere al termine libretto.
Action fiction: L'action fiction è il genere letterario che include romanzi di spionaggio, storie di avventura, racconti di terrore e intrighi ("mantello e pugnale") e misteri. Questo tipo di storia utilizza la suspense, la tensione che si crea quando il lettore desidera sapere come verrà risolto il conflitto tra il protagonista e l'antagonista o quale sia la soluzione al puzzle di un thriller.
Mistero: Un film misterioso è un genere di film che ruota attorno alla soluzione di un problema o di un crimine. Si concentra sugli sforzi del detective, investigatore privato o detective dilettante per risolvere le misteriose circostanze di un problema per mezzo di indizi, indagini e deduzioni intelligenti.
Apocalittico-fantasy: La fantascienza apocalittica e post apocalittica sono due sottogeneri della fantascienza, strettamente connessi, generalmente analisi su alcuni elementi comuni come il verificarsi di un evento distruttivo che possa portare all'estinzione dell'umanità o comunque della società tecnologica (f. Apocalittica), o che abbia portato alla nascita di società distopiche (f. post apocalittica); queste eventi possono essere dall'uomo, come ad esempio una guerra nucleare, o naturali, con conseguenze su scala planetaria con danni all'intera umanità.
Rosa: Il romanzo rosa (detto anche romance) è un genere letterario che narra di storie d'amore e del loro intreccio che si dipanano in genere in avventure e intrighi e terminano sempre con un lieto fine. I romance (in inglese significa romanticismo) o romanzi rosa presentano una struttura formale molto simile alla fiaba, infatti in ogni romanzo i personaggi svolgono ruoli che seguono uno schema ben preciso simile a quello presentato da Propp: l'eroina protagonista (la tipica fanciulla giovane e bella che va incontro al pericolo), l'eroe (protagonista maschile e figura molto importante nel romanzo rosa in quanto "cavaliere" nonché "uomo amato" dalla protagonista che la salva sempre dal pericolo), l'antagonista (solitamente anche quella di sesso femminile, come per esempio la matrigna cattiva, ma non così frequente come la figura della protagonista, può anche capitare che l'antagonista sia un maschio che rapisce la fanciulla per poi sposarla contro il suo volere), l'amico/a aiutante dei protagonisti (la figura che nelle fiabe riveste il ruolo di fata madrina) e tanti altri personaggi secondari che si intrecciano sullo sfondo di intrighi politici, complotti, duelli, guerre, ecc...
Ora la persona che non nomino dice: i tuoi pg sono brutti, non possono ruolare con i miei.
Peccato che dal mio punto di vista che la sua soap opera non mi attira completamente. Motivo? non ci sono colpi di scena particolari, è solo sesso e niente storie d'amore che partono dai sentimenti che si provano.
Conclusione? la persona in questione non sa che vuol dire amore e non sa nemmeno cosa vuol dire creare colpi di scena che complicano molto la situazione di personaggi protagonisti.
Si sente offeso e deluso? questa è la verità che gli fa male e non accetta.
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DRAMA QUIZ (2020)
In risposta al tag di @dilebe06
Dopo un anno che sappiamo tutti come sia andato, almeno quello relativo ai drama è andato decisamente bene, quindi non vedevo l’ora che fosse di nuovo il momento per il quiz dramoso di fine anno.
Lista drama visti = 45
Corea (18): Psychopath Diary, My Holo Love, Welcome2Life, Crash Landing On You, Romance is a Bonus Book, Beautiful World, The Bride of Habaek, Extracurricular, Soulmate, The Greatest Love, The King Eternal Monarch, It's Okay not to Be Okay, Where Your Eyes Linger, Flower of Evil, Mr. Heart, Lie After Lie, When Camellia Blooms, Circle.
Tawain (4): History 3: Make Our Days Count, Autumn's Concerto, Someday or one day, Lost Romance.
Cina (9): Princess Silver, Dr. Cutie, Under The Power, Well Intended Love 2, Love Better Than Immortality, The Romance of Tiger and Rose, I've Fallen for you, To Get Her, My Unicorn Girl.
Giappone (2): Janus No Kagami, An Incurable Case of Love.
Thailandia (11): TharnType, Until We Meet Again, Why R U?, Kleun Cheewit, 2gether, Khun Mae Suam Roy, My Engineer, Leh Ratree, Roomate, Still 2gether, Love By Chance 2: A Chance to Love
Filippine (1): Gameboys
1) Drama preferito del 2020: Someday or One Day
(precedentemente postata da ij997)
Quest’anno non c’è The Untamed, quindi pensavo sarebbe stata dura decidere il drama preferito, ma poi Someday or One Day mi ha colpito come un fulmine. Ha spazzato tutti i miei dubbi e si è conquistato un posto in questa categoria (e non solo in questa categoria…) per la sua profondità, le sorprese, i temi trattati, i personaggi, la coppia principale, gli attori, le ost, la trama ingarbugliata… tutto un insieme di cose che lo hanno reso un drama che ti entra nel cuore e senza alcun dubbio il drama di questo 2020.
2) l’ultimo drama che hai visto quest’anno: Lost Romance
Direi di aver chiuso l’anno in bellezza! Lost Romance è stato davvero un bel drama, con una trama coinvolgente, ottimi dialoghi, personaggi interessanti e anche molto divertente. Se non lo avete ancora visto, ve lo consiglio spassionatamente! Vale assolutamente le sue 20+ ore di visione.
3) Un attore e un attrice che hai scoperto quest’anno: The Romance of Tiger and Rose e Someday or One Day
(precedentemente postata da belsmultifandommess)
Zhao Lusi. Oltre che essere una brava attrice, è stata una bella scoperta perché è estremamente divertente, dentro e fuori dal set. Visto che mi è piaciuta tanto, ho finito per vedermi anche Love Better Than Immortality (che non era male, ma era troppo lungo) e nel 2021 vorrei recuperare il suo nuovo Dating in the Kitchen.
Greg Hsu. L’uomo che ha un sole in faccia piuttosto che un sorriso per quanto ti abbaglia. Ma a parte questo, è stato una piacevolissima scoperta con il suo ruolo multiplo in Someday or One Day, in cui oltre a riuscire a interpretare più di una parte (restiamo generici per non fare spoiler), a 30 anni suonati è riuscito a interpretare il 17enne, il 20ish-enne e il 39enne e risultare SEMPRE credibile.
4) Un drama che hai visto che sapevi che non era il tuo genere ma che poi ti è piaciuto: Circle
Io non credo di avere un “non genere” quindi questa domanda era difficile, però forse è lo sci-fi quello che tendo a vedere di meno, tra l’altro pure mescolato agli “alieni” (fra virgolette perché alla fine non hanno tutta questa importanza), però mi è piaciuto veramente tanto, tanto (basta vedere tutte le categorie che si è aggiudicato). Mi ha colpito per la sua trama, per l’impostazione molto originale e soprattutto per quanto ti faceva pensare con le sue tematiche. Non mi aspettavo affatto che mi impressionasse così tanto.
5) Personaggio con la migliore evoluzione: Lost Romance
He Ming Li, sorella maggiore del protagonista. [SPOILER] I primi episodi... l’ho odiata. ODIATA. Giuro, mi ispirava istinti omicidi, speravo soffrisse immensamente. Ma poi... il drama è stato bravo. Mi ha fatto vedere altri lati di lei e ho cominciato a capirla, mentre intanto pensavo che non importa quando potessi capirla, comunque lei stava sbagliando. Poi è stata tradita dalla persona a lei più vicina (beh, no, quella è il suo bodyguard...) e ha passato momenti terribili. Ed è cambiata. Almeno un po’. Mi è piaciuto che il suo personaggio non sia affatto stato snaturato. Ha cominciato a rivalutare il lead, suo fratello, e a rivedere i suoi sbagli, arrivando pure ad ammettere i suoi limiti e decidere che era il momento di pagare per i propri errori. Tra l’altro ha uno dei dialoghi migliori della serie che da che la odiavo sono quasi arrivata a farmela piacere. E’ bello che il drama non giustifichi i suoi sbagli e non cerchi di risolvere a tarallucci e vino il suo non-rapporto con il lead, ma è sicuramente migliorata tanto e bisogna dargliene merito.
6) Drama che ti è piaciuto meno: My Holo Love
E lo dico con orgoglio. Questo maledetto drama è stato amatissimo dal pubblico italiano e io ho finito per odiarlo a morte. Non aveva senso. E non perché fosse sci-fi, ma perché era assurdo oltre ogni dire che la lead non si rendesse conto che quando il lead si è finto Holo (un ologramma con le sembianze del creatore, il lead per l’appunto), non si sia resa conto che accanto a sé ci fosse un essere umano corporeo. Un essere umano che respira, che ha sostanza, che emette calore. E la cosa è andata avanti per parecchio tempo. La mia sospensione dell’incredulità non si è infranta, si è POLVERIZZATA. E poi il drama è diventato noioso oltre ogni misura, giusto per peggiorare la cosa.
7) Un drama che non eri sicura che avresti finito: When The Camellia Blooms
Onestamente, fino alla... 5°-6° puntata ero sul punto di mollarlo ogni dannato momento. Non mi piaceva il protagonista, mi annoiava da morire il drama e la coppia era una delle peggiori assortite che avessi mai visto, con zero chimica. Però... ho continuato perché una mia amica mi ha detto che dopo lo scoglio dei primi episodi, il resto era meglio. Così è stato. Finalmente gli autori hanno messo da parte la coppia principale (cioè, erano sempre importanti, ma meno di prima) e si sono concentrati sulla parte thriller. Meno male. O non avrei resistito. Non fraintendiamo, nel complesso lo ritengo un drama così così, ma la seconda parte ha dei punti positivi e la parte thriller era interessante.
8) Protagonista maschile preferito: Someday or One Day
(precedentemente postata da linglyz)
Li Zi Wei, il protagonista di Someday or One Day, ne ha affrontate tantissime in soli 13 episodi, finendo per scalzare tutti i suoi avversari a mani basse. L’abbiamo visto in tante versioni diverse, varie fasi della sua vita che ogni volta lo avevano fatto maturare e gli avevano tolto un po’ del suo sorriso allegro a causa delle tante disgrazie. Ha affrontato di tutto pur di tornare dalla sua amata, senza arrendersi mai fino alla fine, nonostante sembrasse che tutti i suoi sacrifici e gli sforzi non venissero affatto ripagati. Va premiato per aver atteso in silenzio, anche quando sarebbe bastato prendere un aereo per rivederla. Ma poi si merita questo premio per il carisma del suo personaggio, il suo buon cuore e per il suo sorriso mescolato a sguardo innamorato che avrebbe sciolto un iceberg. Bonus: Qiu Yue di Love Better the Immortality, che merita una citazione per essere il protagonista, ma anche un po’ il villain della storia e non è cosa da tutti i giorni.
9 ) Protagonista femminile preferita: Under The Power
(precedentemente postata da dramalordess)
Ho escluso quella di Someday Or One Day (e mi è costato) perché seriamente quel drama compare in già troppe categorie e quella di It’s Not To Be Okay, perché ad ogni post in cui si chiede chi è il personaggio femminile migliore compare sempre, sempre lei (anche basta!). Pertanto osanniamo Jin Xian, la protagonista di Under The Power, perché è sveglia, forte di carattere, una vera ventata di aria fresca rispetto a tante lead troppo lagnose e con l’abitudine di farsi salvare di continuo. Jinxian e Lu Yi si salvano a vicenda un sacco di volte nella serie e lui non deve passare il tempo a farle da guardia del corpo visto che lei si sa difendere benissimo da sola. Poi è intelligente e lei e il protagonista sono due investigatori molto capaci.
10) Miglior Coppia: Soulmate e Someday or One Day
Sì, è un ex aequo. È stata una dura lotta già così perché ero indecisa con quella di Princess Silver (ho un debole per le power couple) o anche di puntare su cose tipo l’amore contrastato in Crash Landing On You, quello romantico e separato da due universi diversi in The King o quello controverso con una chimica stellare in Kleun Cheewit. Erano tutte scelte interessanti, ma come poteva non vincere un drama il cui titolo è Soulmate (Anime Gemelle), oppure uno, Someday or One Day, in cui i protagonisti hanno continuato a venire separati da salti temporali, anni diversi in cui vivevano, dalla morte e da una ragazzina depressa? I due protagonisti di Soulmate sono due anime gemelle che non fanno altro che incrociarsi mancandosi di un pelo e avere un sottile filo che li collega (metaforicamente parlando), fino a che il destino non deciderà che è arrivato il loro momento di conoscersi sul serio (cioè quando gli autori hanno avuto pietà di me e li hanno fatti incontrare). Indimenticabile la scena in cui lei telefona a uno sconosciuto in lacrime e risponde lui, che le fa ascoltare una canzone per consolarla.
(precedentemente postata da theloveepiphany)
Per quanto riguarda Someday or One Day, anche qui il destino la fa da padrone. E’ difficile trovare due persone più destinate di Li Zi Wei e Huang Yu Xuan, che si sono incontrati e innamorati in varie fasi della loro vita, a volte in cui era più grande lei, a volte lui, a volte avevano la stessa età, ma non contava perché erano destinati e lo saranno sempre. E anche rimescolando completamente le carte non cambierebbe nulla, qualcosa tra loro nascerebbe qualcosa a prescindere. E se lei lo perdesse non riuscirebbe mai a dimenticarselo, e se lui dovesse aspettare anche una vita per poterla rivedere lo farebbe, perché ne varrebbe la pena.
11) Miglior scena d’azione: Flower Of Evil
Direi che un po’ a tutti l’episodio 15 di Flower of Evil abbia stroncato una coronaria o due. È più un misto tra scena d’azione e psicologica, ma di sicuro ha colpito nel segno per lasciare con il fiato sospeso. Ancora ho i brividi per Joon Gi che dice al cattivo di scappare perché non vuole che la sua vendetta termini troppo presto. W. O. W.
12) Il peggior outfit?: Autumn’s Concerto
Penso sia indimenticabile Mu Cheng in Autumn’s Concerto. Sicuramente non aiuta che il drama abbia ben 11 anni e sia del 2009, ma Mu Cheng si vestiva proprio da poveraccia! Nemmeno quando si sposa con uno foderato di quattrini migliora un attimino. Ma anche un minimo, giusto per non sembrare una semplice domestica accanto a lui invece che la moglie. Mi ricordo un episodio imbarazzante in cui trascorrono 3 giorni e lei ha sempre gli stessi vestiti! Orribili, tra l’altro. Sembrava la cugina poveraccia di Cenerentola.
13) Il drama più datato che hai visto in questo 2020: Soulmate (2006).
Beh, prima di tutto grazie, Diletta, per avermi consigliato roba vecchia-vecchia, così so cosa mettere in questa categoria! Soulmate è un drama molto particolare, l’unico che abbia visto in cui i protagonisti ci mettono secoli a incontrarsi (tipo... metà drama). Le coppie rappresentate sono moderne e attuali, realistiche, anche di più di drama di adesso, nonostante i quasi 15 anni di differenza.
14) Hai droppato drama? quali?: King2Hearts, Su Yu e Tribes and Empires
Io non droppo molto, ma ogni tanto sì. Quest’anno in modo particolare, ho detto addio a ben tre drama. Il primo King2Hearts. Ho visto 5 episodi, ma poi mi sono chiesta PERCHE’ lo stessi vedendo, perché non mi stava prendendo come pensavo avrebbe fatto. Non avevo nessuno stimolo a vedere l’episodio successivo e visto che non era nemmeno tanto breve come drama, ho preferito lasciar perdere. Su Yu. Con questo sono arrivata quasi a metà, 10 episodi di 24. E’ il tipo di drama che vedo quando mi fa di vedere un cinese storico romantico di quelli leggeri. Nonostante una partenza divertente e incoraggiante, dopo 3-4 episodi si è subito perso ed è partita la noia. L’idea era di iniziare qualcos’altro e smezzarlo per portarlo comunque a termine visto che ero quasi a metà e gli episodi cinesi sono corti, ma alla fine ho cominciato a vedere 4-5 drama, uno dietro l’altro, portandoli a termine, ma senza vedere nemmeno un episodio di Su Yu. Ho ammesso la sconfitta. Tribes and Empires. Ne ho viste solo 3. L’idea era di seguirlo con la programmazione italiana perché volevo sostenere RAI 4 che ne aveva portato uno e l’aveva pure doppiato interamente, ma complice la programmazione scomoda e il fatto che sia troppo, troppo lungo, il patriottismo si è spento subito.
15) Miglior Momento comico: The Romance of Tiger and Rose
https://www.youtube.com/watch?v=aQwewLaDdiA
Zhao Lusi è una garanzia di comicità, quindi come non citare questa scena in parte anche improvvisata dall’attrice con QianQian che completamente ubriaca non riconosce il suo stesso marito e vorrebbe rapirlo per maritarlo di nuovo nel modo più adorabile che si possa mai concepire?
Bonus: My Unicorn Girl. La madre di lui che dice ai protagonisti di non baciarsi in pubblico e lei che risponde che lo stava aiutando. La madre che fa: “Ah, così lo stavi aiutando?” Mostrandole la foto di loro in divisa da hockey che si baciano, e il lead: “Sì, è così che mi aiuta.” (Lo stava aiutando sul serio!)
16) Miglior bacio: Lost Romance
Io, in realtà, sapevo GIA’ a chi avrei assegnato questa categoria (It’s okay not to be okay), era una vittoria già decisa, non pensavo che un taiwanese, l’ultimo drama che ho concluso per di più, sarebbe entrato di prepotenza nel quizzone e si sarebbe rubato lo scettro per miglior bacio. Ed è pure meritatissimo. Ho quasi abbassato il riscaldamento (SIAMO A DICEMBRE! E io vivo al nord! E ODIO il freddo!) dopo aver visto questo bacio, mi sono pure chiesta se non mi fossi sbagliata e non si trattasse affatto di un drama taiwanese, visto che sembrava uscito da una serie tv occidentale. Ero veramente senza parole.
17) Miglior Villain: Flower of the Evil
(precedentemente postata da lysieblu)
Mi è spiaciuto tantissimo escludere lo psicopatico di Psychopath Diary o anche quello di Someday or One Day (che poteva farsi un pelo più furbo alla fine), ma può vincere un solo psicopatico e quello di Flower of the Evil era indimenticabile, così come la sua infernale mania di mangiarsi le unghie. Che mania dannatamente odiosa. Però l’attore era una cosa incredibile, anche per questo il personaggio mi è piaciuto tanto, l’interpretazione era strepitosa.
18) Peggior Villain: To Get Her
Il realtà il drama mi è piaciuto, ma il villain, quello reale, non quello del videogioco, è un po’... insensato? Blocca o cerca di bloccare i protagonisti nel videogioco e fa di tutto per peggiorare ulteriormente la situazione totalmente senza un motivo sensato. Tra l’altro il protagonista era pure discretamente famoso, quindi si sarebbe pure ritrovato in mezzo istante l’attenzione dei media. Onestamente ci si poteva lavorare di più su questa parte. Apprezzo il cercare di spiegare, una volta tanto, perché ai protagonisti succedano determinate cose fantastiche a parte il classico “perché sì”, ma se devi inventarti villain che agiscono in modo insensato, evita, anche il “perché sì” ha il suo fascino in quel caso.
19) Peggior Ship: Dr. Cutie
Ne ho avute almeno 3 tra cui scegliere (tra gli esclusi abbiamo When the camellia blooms per la totale mancanza di chimica e Well Intended Love 2 perché, anche se c’è stato un miglioramento rispetto alla prima stagione, Ling è pur sempre Ling). Alla fine ha “vinto” Dr. Cutie perché trovo indimenticabile che lei che si faccia tutto un film che il suo lui le abbia ucciso i genitori e quindi lo pugnali. Non se ne pente. Viene arrestata, poi dato che lui è scemo nonostante abbia rischiato la vita, la fa liberare dalla madre che giustamente voleva la sua testa. Poi il lead la raggiunge su un ponte, ancora ferito, per parlarle. Lei non sente ragioni, ancora non è pentita del suo gesto. Lo molla lì come un cane nonostante sia pallido come un cencio e mentre si allontana le ferite si aggravano e lui sviene. Ops, ferite infette. L'ho detto che lei è un medico? Perché lo è. In teoria. Poi, finalmente, lei si fa avanti per aiutarlo, anche se prima ha la brillante idea di dire "non pensavo di essere andata così in profondità (con il coltello)". Come se il problema fosse quello. (Cioè, anche quello, ma chi ti ha dato la licenza?) Ripeto. Medico. L'episodio dopo si sposano. Ah, non prima che lui si SCUSI per aver imbastito un piano per catturare il cattivo senza dirle nulla. Sto ancora aspettando le scuse di lei. Ah, no. Ops, il drama è finito.
20) Miglior Colonna Sonora: The Romance of Tiger and Rose
Secondo spotify ho ascoltato una delle ost di The Romance of Tiger and Rose più di 50 volte (da luglio) e anche un’altra non scherza, quindi direi che ci può essere un solo vincitore per questa categoria. Bonus: Last Dance di Wu Bai, perché Someday or One Day ci ha addirittura fatto una trama su questa canzone. Anzi, tutto il drama ruota su questa canzone. Last Dance è praticamente la fata madrina della serie.
21) Miglior ambientazione: Circle
Il 2037, nel suo essere futuristico ma non troppo è stata un’ambientazione davvero affascinante, sia la parte ambientata nella parte povera dove l’inquinamento la fa da padrone e ci sono gli allarmi quando raggiunge livelli pericolosi, sia a Smart City, dove la gente ha le emozioni tenute sotto controllo da un chip.
22) Miglior scena WTF: Someday or One Day
[SPOILER SPOILER!] Scoprire che lo psicopatico si è praticamente auto-reso psicopatico auto-insegnandosi le cose più orribili che vi possano venire in mente è stato abbastanza scioccante, ma in realtà tutta la serie è piena di momenti WTF?!, tra lo scoprire tutto il “viaggio” di Li Zi Wei, che il registratore non c’entrava un tubo, e altro…
23) Personaggio più intelligente: Extracurricular
(precedentemente postata da loveisactivated)
Oh Ji-soo, giovanissimo protagonista di Extracurricular e piccolo criminale in erba, si inventa un’attività di protezione di prostitute, in cui nessuno dei suoi collaboratori l’ha mai visto in faccia. E stava andando tutto bene. Stava riuscendo a raccogliere il denaro che gli serviva per avere finalmente la vita normale che tanto sognava, poi però Bae Gyu-ri, sua compagna di scuola, scopre tutto e nonostante mi sia partita la ship, lei porta più guai che miglioramenti. Anzi, diciamo che porta solo disgrazie. Però il lead si impegna veramente un casino in quello che fa, pecca solo molto con l’inesperienza dovuta alla sua giovane età, ma l’intelligenza non gli mancava di certo. La fortuna, di quella gliene mancava molta.
24) Personaggio meno intelligente: Lie After Lie
Indimenticabile il fatto che la cattiva di Lie After Lie avrebbe vinto se semplicemente non avesse fatto NIENTE. Nessuno sospettava di lei, alla lead importava solo della figlia, e invece con la sua ostinazione a odiare la lead e fargliene passare di tutti i colori, un accanimento SENZA MOTIVO peraltro, ha mandato tutto in malora spingendo la protagonista a cercare la verità e facendosi scoprire. IDIOTA.
25) Miglior personaggio comico: Psychopath Diary
(precedentemente postata da ryn-s)
Merito anche dell’espressionissimo attore, il protagonista di Psychopath Diary è risultato il personaggio più divertente dell’anno. Ma non pensate che sia solo una storia divertente, il drama si distingue anche per una parte thriller un po’ al limite dell’assurdo, ma decisamente interessante.
26) Miglior Second lead maschile e femminile: Lost Romance e Romance is a bonus book
Per quanto riguarda Lost Romance, mi è piaciuto come il second lead maschile avesse un trama tutta sua, totalmente estranea alla protagonista. Sì, finisce per provare dei sentimenti per lei, ma le cose che ricordo con più piacere sono i loro momenti d’amicizia e soprattutto tutto il mistero dietro il suo personaggio e la tanta agognata conclusione.
Per quanto riguarda Romance is a bonus book, è uno di quei rarissimissimi casi in cui la second lead è mille volte meglio della supposta protagonista, che ha più chimica con un Lee Jong Suk ancora più affascinante del solito e non è affatto malvagia. Se il drama avesse fatto un giro di 180° e la meravigliosa Song Hae Rin, un personaggio a tutto tondo, con pregi e difetti, avesse conquistato il cuore del protagonista, io sarei stata in prima fila ad applaudire.
27) Peggior Second lead maschile e femminile: Princess Silver e Autumn’s Concerto
Il second lead di Princess Silver che ha torturato la lead per sbaglio perché pensava fosse un’altra trasformata da lei (storia lunga), mentre il lead in tre nani secondi si è reso conto che era proprio la sua amata, finendo per far fare una figura barbinissima al second. E basterebbe questo. Ma ha continuato a girare intorno alla protagonista che non l’avrebbe ricambiato manco in un milione di anni e nonostante ci fosse una poveraccia che gli veniva dietro da secoli (chissà perché). La second lead di Autumn’s Concerto ha costruito tutta la sua relazione su una bugia. Quello che mi scoccia di lei è che il drama ha fatto di tutto per farmela piacere... fallendo miseramente. Non ha aiutato il fatto che si sia fatta manovrare pure lei dalla madre del lead.
28) Miglior momento triste: Princess Silver
SPOILER DI UNA SCENA A META’ DRAMA: Momento triste e romantico al tempo stesso. Indimenticabile la scena Rong Le ha le allucinazioni (di nuovo, a causa di quel cretino del second lead) e Wu You le fa assumere l’antidoto baciandola, nonostante lei l’abbia appena pugnalato al cuore per sbaglio. Quando lei torna in sé e si rende conto di ciò che ha fatto, i capelli le diventano bianchi per il dolore. Un fantastico momento. (Non è il finale, tranquilli, dopo ci sono più di altri venti episodi).
29) Peggior finale: Soulmate
(originariamente postata da dilebe06)
[SPOILER] Il drama mi è piaciuto moltissimo, ma il finale era un po’... incompleto. Per carità, non è che volessi chissà cosa, ma credo che dopo tutta la fatica che hanno fatto i due a incontrarsi, mi meritassi e si meritassero qualcosa di più del “forse si incontreranno perché sono destinati”. Eh, okay, ma mi sarebbe bastato anche vederli incrociarsi e notarsi. Autori infami e ingrati.
30) Miglior Bromance: Someday or One Day
(precedentemente postata da ij997)
In realtà qui avevo intenzione di mettere Circle, ma dato che anche Someday era in lista e Circle volevo inserirlo per la stessa motivazione in un’altra categoria più avanti, alla fine hanno prevalso i due amici di Someday or One Day. Li Zi Wei e Mo Jun Jie, entrambi personaggi sfigatissimi, uniti da una profonda amicizia che è partita dall’infanzia fino a… fattacci. Sono rimasti uniti nonostante a volte litigassero, nonostante le incomprensioni, nonostante parte dei fattacci di cui sopra, nonostante a entrambi piacesse la stessa ragazza (ma in realtà no). La scena bonus non ha fatto altro che rendere tutto più dolce.
31) Miglior attore e Migliore attrice: It’s Okay Not To Be Okay e Someday or One Day
Per gli uomini, mi sarebbe piaciuto tantissimo premiare Darren Chen (che quasi non ho riconosciuto seguendo My Unicorn Girl per quanto era migliorato), ma alla fine ha prevalso Oh Jung Se per il suo ruolo di Moon San Tae in It’s Okay Not To Be Okay. Ha interpretato in modo realistico il suo personaggio e il disturbo - l’autismo - di cui soffriva, così come lo sviluppo caratteriale e il rapporto con il fratello e la protagonista. E’ stato l’attore che mi ha colpito maggiormente in tutto il drama.
Alice Ke non ha solo dovuto interpretare due personaggi diversi per Someday or One Day che erano praticamente agli opposti, ma a volte anche una che si fingeva l’altra e lo faceva in modo eccelso. E’ stata così brava nel ruolo che molto spesso ti scordavi che l’attrice era la stessa e non due diverse, al punto che adoravo la protagonista così come mal sopportavo la Depressa e non contava affatto che avessero la stessa faccia. Bravissima.
32) Il personaggio che hai amato di più: Beautiful World
Ovviamente ho escluso Li Zi Wei di Someday Or One Day perché ho perso il conto delle volte in cui ho nominato questo drama nel quizzone. Alla fine ho voluto andare sul non banale e ho scelto Joon Seok. Personaggio davvero interessante. Era pieno di contraddizioni, mi è piaciuto proprio per questo. Se da un lato sembrava che degli altri non gliene fregasse nulla, dall'altro era devastato per Seun Ho e le sue azioni. E' sostanzialmente un bravo ragazzo, ma con dei lati oscuri (qualche tendenza sociopatica per esempio), che anziché essere soffocati, sono stati portati all'eccesso dal comportamento inqualificabile dei propri genitori. Badate bene, Joon Seok non è un santo, è piuttosto menefreghista e ha tendenze violente, ma anche l'ambiente in cui si cresce conta e quello in cui viveva questo ragazzo era terribile sotto ogni aspetto. E' stato interessante scoprire sempre più lati di lui man mano che la serie proseguiva che lo hanno reso un personaggio completo.
33) il personaggio che hai odiato di più: Love Better Than Immortality
Ovviamente, non scelgo mai un antagonista per questa categoria, sarebbe troppo vincere facile, quindi ecco il personaggio più odioso che in teoria non dovrei odiare: Xiao Bai di Love Better than Immortality, aka il second lead del drama. Il bello è che i primi… venti-trenta minuti, lui sembra il protagonista e anche se non capisci perché subito percepisci che gli manca qualcosa (il carisma) e ci resti male. Poi compare finalmente il protagonista, lo guardi e fai: aaaaaah (cit. Il Trono del Muori). All’inizio non lo odi subito, è una cosa che si sviluppa con il tempo. Perché man mano che il personaggio si sviluppa, ti rendi conto quanto sia insopportabile e arrogante, come si creda questo grande eroe che patteggia per il bene e invece è solo uno stupido che farebbe cose anche crudeli e immorali per raggiungere quello che pensa sia giusto. Quella sua supponenza mi ha irritato sempre e sempre di più.
34) Quale personaggio vorresti essere e quale no?: Romance is a Bonus Book e Kleun Cheewit (2017)
Sì, ma... il 99% dei personaggi sono minimo orfani e hanno passato le peggiori disgrazie, che domanda è? Comunque... Dan-I di Romance is a Bonus Book che (togliamo la parte del matrimonio fallito) finisce a lavorare in una libreria (<3) e le viene dietro un Lee Jonk Suk particolarmente affascinante da ANNI. Ovviamente io sarei molto meno stupida di lei. Mentre non vorrei mai essere Jee di Kleun Cheewit, questa povera ragazza ne passa di tutti i colori. Viene drogata dal patrigno e quasi aggredita, riesce a scappare e investe una poveraccia per sbaglio a causa della droga che le era stata iniettata, viene trattata male dalle colleghe invidiose o gelose, dal lead che la odia perché gli ha investito la fidanzata, viene inseguita, ricattata, sparata, le muore l’unica persona che le voleva bene a un certo punto le viene pure la febbre e la madre si ricorda di esserlo solo dopo tipo... 12 puntate su 15. Ed è pure una brava persona!
35) Quale drama meriterebbe un sequel?: Circle
Non credo nei sequel, ma ammetto che mi piacerebbe veder risolte le cose lasciate in sospeso con Circle, vedi tutta la storia della protagonista e quel cliffhanger lasciato in sospeso alla fine. Sicuramente ci sarebbe abbastanza materiale almeno per dieci episodi. E comunque in generale non mi dispiacerebbe rivedere tutti i personaggi.
36) Una frase o una scena che ti è rimasta impressa ancora oggi: My Unicorn Girl
E’ un po’ barare, ma voglio premiare My Unicorn Girl per essere riuscito a fare una storyline sulle parole “ti amo” e renderla romantica e divertentissima al tempo stesso. Ogni volta mi ammazzavo dal ridere per la protagonista che le ripeteva (con un accento abbastanza terribile) senza rendersi conto del loro vero significato. Scena bonus SPOILER CRASH LANDING ON YOU: Il canto del cigno del second lead, con lui che decide di non scappare per l’ennesima volta, si arma di fucile e va a salvare la second lead.
37) Di quale drama faresti un rewatch adesso?: Someday or One Day
Odio i rewatch, io sono più per il rivedermi le scene piaciute più che la serie da capo, ma onestamente vorrei darmi un colpo in testa o usare il chip di Circle, dimenticarmi completamente di Someday or One Day e rivederla come se fosse la prima volta. E poi di nuovo. E di nuovo.
38) I 3 attori e le 3 attrici più belle: Kleun Cheewit (2017), It’s Okay Not To Be Okay, Lost Romance; Someday or One Day, My Unicorn Girl, Love Better Than Immortality
Donne: Yaya Urassaya Sperbund (Kleun Cheewit), Seo Ye Ji (It’s Okay Not To Be Okay), Kelly Liao (Lost Romance).
Uomini: Greg Hsu (Someday Or One Day), Darren Chen (My Unicorn Girl), Li Hong Yi (Love Better Than Immortality).
39) Un drama per riflettere, uno per piangere ed uno per rilassarti: Circle per riflettere, Autumn’s Concerto per piangere, My Unicorn Girl per rilassarsi
Avrei potuto vincere facile e scegliere Someday or One Day, ma no… doveva essere Circle. Quel drama che mi ha fatto riflettere sui chip che sopprimono i ricordi brutti permettendo alla persona di vivere con serenità. Mi ha fatto pensare che poteva essere una bella favola. Nonostante ritenessi già all’inizio che siamo quel che siamo per i nostri ricordi, tutti i nostri ricordi. Circle è una serie che fa pensare dall’inizio alla fine ed è uno dei suoi meriti.
Autumn’s Concerto, sebbene non sia angosciante come sembra presupporre la trama (tra malattie gravi e amnesie) è comunque un drama molto commovente, soprattutto nella prima parte, con Ren Guang Xi che scopre di essere malato poco dopo essersi innamorato della protagonista, che deve affrontare una situazione veramente difficile, tra dolori atroci e un’operazione rischiosa alle porte, con anche la madre che trama alle sue spalle e al fianco una persona che non fa che mentirgli (sì, Mu Cheng, ancora non ti ho perdonata), decisamente un periodo non facile e il drama trasmette alla perfezione tutto questo dolore.
Ho visto My Unicorn Girl nel classico momento giusto. Avevo bisogno di una serie con livello di stress inferiore allo zero e questa era PERFETTA. Lo vedevo proprio volentieri perché ogni episodio erano quaranta minuti di puro intrattenimento. Tra l’altro, anche Lost Romance è una serie simile ma con una qualità maggiore.
40) Peggior attore e peggior attrice: Love By Chance 2 e The Bride of Habaek
Plan Rathavit Kijworalak di Love By Chance perché anche se ho notato un leggero, infinitesimale miglioramento rispetto alla prima stagione, paga il fatto di essere il protagonista insieme a Mean questa volta, e quindi il suo essere un po’ meglio non basta. E’ comunque... parecchio imbarazzante seguire la sua recitazione, e in generale i tentativi di fargli avere scene romantiche con Mean con scarsi risultati.
Ero invece parecchio indecisa con l’attrice femminile perché non me n’è venuta in mente nessuna particolarmente terribile, quindi Shin Se Jyung di The Bride of Habaek paga il fatto che il drama mi ha annoiato da morire (inspiegabile che io l’abbia finito) e che la sua recitazione non fosse proprio nulla di che.
41) Una ship fittizia che shippi?: Circle
Ho adorato tantissimo i due protagonisti maschili della parte ambientata nel 2037 di Circle. Avevano una chimica immensa, litigavano come una coppia sposata, hanno avuto dei conflitti e tenevano l’uno all’altro. Una shipper come me con una cosa del genere ci poteva solo andare a nozze. E così è stato.
42) Una serie che merita più conoscenza: Someday or One Day
Se non me l’avessero consigliata, io questa serie probabilmente non l’avrei mai vista (anche perché la locandina è meh). E’ uscita lo scorso anno, ma non rammento di averne mai sentito parlare. E no, non va bene, perché se arrivo a dare 10 a una serie, allora quella serie sicuramente merita di essere conosciuta molto, molto di più. Vi rendete conto che avrei potuto non vederla MAI? Che perla mi sarei persa?
43) Se potessi resuscitare qualcuno…chi sarebbe?: Someday or One Day
(precedentemente postata da heynicki)
Il Wang originale di Someday or One Day ha avuto 5 minuti di scena (di numero), ma mi hanno colpito talmente tanto che avrei voluto vedere molto di più su di lui, avrei voluto uno spin-off, magari uno in cui si riprendeva (beh, tecnicamente sarebbe in coma irreversibile, ma direi che conta come morte) e viveva la sua vita e magari conosceva un ragazzo fantastico che lo avrebbe meritato. Tutto questo in 5 minuti, figuratevi se gli avessero dedicato un episodio intero, gli avrei fatto una statua.
44) Un oggetto/potere/abilità che vorresti: To Get Her
Il macchinario di To Get Her, magari funzionante, che ti permetteva di entrare nel videogioco e praticamente viverci dentro (al punto che realtà virtuale scansati che non vali niente), e ritornare nel presente se finisci le vite. Tra l’altro mentre nel videogioco passano anche mesi, nel mondo reale sono pochi minuti, quanto sarebbe divertente!
45) Se potessi uscire con un personaggio di un drama, chi sarebbe?: Romance is a Bonus Book
Solo uno? Cha Eun Ho, interpretato da Lee Jong Suk, era particolarmente affascinante e “charming” in questo drama, con il suo lavorare in una casa editrice e l’essere l’uomo che chiunque con un po’ di sale in zucca vorrebbe (tra Dan-I, perché lei è matta).
INFINE…UNA CHALLENGE: io so che nella lista avete drama inseriti nella categoria “prima o poi lo vedrò” e che ormai vegetano lì da mesi e mesi.
Bene, è ora di tenere fede agli impegni!
Prometto di recuperare Battle of Changsha (che è bello pesantuccio) e Doctor Stranger, entrambi del 2014, entro la fine del 2021! (Ce la farò???)
E con questo abbiamo finito! Anche quest’anno il quizzone è stato divertentissimo e se siete arrivati a leggere fino a qui... complimenti!
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When the camellia blooms
"Siamo tutti plasmati dalle nostre esperienze passate."
Avevo delle buone aspettative riguardo questo drama, perché a parte la lentezza non avevo sentito parlare di altri difetti, ma comunque pensavo che fosse solo una storia romantica contornata da qualche riflessione profonda, e invece When the camellia blooms mi ha stupita.
Intanto ignoravo completamente l'esistenza di una parte thriller all'interno della storia, e questo ha solo reso il tutto più intrigante ed inquietante, e poi lungi da me aspettarmi uno scenario realistico così triste, crudo, eppure carico di calore e di speranza.
A livello emotivo, questa serie mi ha dato moltissimo. Sarà di certo una delle mie serie preferite dell'anno.
Inoltre, ad essere sincera, questa lentezza di cui avevo sentito parlare io personalmente l'ho percepita davvero poco. Forse perché mi sono maratonata il drama divorando un episodio dietro l'altro. Ma comunque non penso che sia lenta, penso che si sia presa il suo tempo per dare il meritato spazio alle tematiche affrontate.
Questa serie dà voce a dei personaggi complessi e meravigliosi, protagonisti di vite tragiche e travagliate, e trovo giusto che abbiano ricevuto tutto lo spazio per raccontare al meglio le loro storie.
La protagonista di questa serie è Dong Baek, una madre single di un bambino di otto anni che deve affrontare i pregiudizi e le malelingue della gente. Io ero convinta che la serie parlasse solo di lei e del lead che si incontrano e si innamorano, sfidando la società, punto. Non avevo nemmeno preso in considerazione, ad esempio, la presenza del padre del bambino. E oltre a lui la serie mette in scena alcuni personaggi sì secondari, ma caratterizzati bene, con una buona evoluzione o introspezione.
Le storyline raccontate sono uno dei punti forti della serie: storie tristi, umane, tragiche e realistiche. I personaggi sono umani nel bene e nel male, forti e deboli, determinati e vulnerabili.
La protagonista è stata un ottimo personaggio ben caratterizzato e approfondito, che compie un'evoluzione ma che rimane umana nei suoi momenti di crollo. Adorabile e sfaccettata, mi è piaciuta un sacco.
E come non adorare il lead? Anche se più semplice come personaggio rispetto a lei, tra la forte scrittura del personaggio e una genuina recitazione, Yong Shik non è affatto rimasto nell'ombra.
Tra i personaggi secondari vincono il podio la madre della lead, il bambino, e la cameriera del bar Hyang Mi, tre personaggi che mi hanno spezzato il cuore in più momenti per motivi diversi.
Questi sono quelli che ho preferito io, ma cito anche Kang Jong Ryul e Noh Gyu Tae per le loro belle evoluzioni.
Bella e commovente la bromance al femminile tra Dong Baek e Hyang Mi (un personaggio a cui non avrei dato due lire, e invece... wow!).
La recitazione è ottima (un applauso al bambino!!), così come la chimica tra i due protagonisti, che hanno dato vita a una bella e difficile storia d'amore, scritta e costruita molto bene. Belle anche le ost.
When the camellia blooms dedica molto spazio alla figura della madre: Dong Baek, sua madre, la madre del lead, Hyang Mi (praticamente una madre per il fratello), sono tutte donne che hanno compiuto grossi sacrifici, che sono "morte dentro", per i loro figli. La serie ci mostra, raccontando il tutto in modo realistico e convincente, che nel momento in cui hanno figli, queste donne diventano innanzitutto delle madri, l'essere donna viene dopo. A volte smettono di essere donna, smettono di essere Dong Baek, Jung Sook o Duk Soon, e sono solo delle madri che non si fermano mai, non si stancano mai, non si ammalano mai. Diventano le "avengers" dei loro figli.
Riguardo il villain, qui si entra nella parte thriller, cosa che mi ha ricordato molto Strong Woman, ma questo penso che sia stato approfondito un po' meglio rispetto al killer di Strong Woman. Comunque non lo vedo nemmeno come il vero villain della storia, il vero villain è la crudeltà della vita.
Grossi difetti non riesco a trovarne. Il finale è un po' favolistico (ma super commovente, ho pianto un sacco), ma dopo perdite e tragedie direi che ci stava.
Ho anche notato (e non so se è una mia impressione), che negli ultimi episodi ci sono stacchi troppo repentini tra una scena e un'altra: più di una volta ho visto una scena molto intensa ed emotiva, e un secondo dopo - letteralmente un secondo dopo che i personaggi avevano finito di parlare - partiva la scena successiva, con io magari ancora in lacrime che dovevo processare e riflettere su quanto appena detto.
E poi ci sono certamente quelle assurdità o forzature di trama presenti in tutte le serie di questo mondo (tipo il lead che conduce le indagini praticamente da solo mentre il resto della polizia pare idiota), ma in questo caso sono cose piccole e preferisco guardare al quadro generale e a cosa la serie ha voluto raccontare.
Punteggio: 8.5
Spoiler
3
2
1
Dong Baek e Yong Shik
"Si può diventare il miracolo di qualcuno?"
Li ho amati entrambi, sia come singoli sia come coppia.
Tra i due, lei è di certo quella caratterizzata meglio, perché è più sfaccettata, approfondita, complessa. È stata un personaggio per me molto particolare fin dall'inizio. Timida, ferita e perdente, ma capace di travolgere con la sua schiettezza. Non è una badass alla Jang Man-wol di Hotel del Luna, ma trova comunque il coraggio di rispondere a modo suo, e nel corso del tempo acquista forza e sicurezza, trova l'amore, diventa più sciolta, matura e combattiva.
È di certo uno dei personaggi più sfigati che abbia mai visto:
- padre morto
- povera in canna
- abbandonata a sette anni dalla madre
- cresciuta in orfanotrofio
- mal vista da tutti
- le sue due uniche amiche uccise dal serial killer
- perseguitata dal serial killer
- la madre del suo amato contraria alla relazione
Ero pronta ad aggiungere alla lista "madre con demenza senile", o "madre malata in punto di morte", ma per fortuna la prima si è rivelata una bugia e la seconda si è risolta per il meglio.
La scrittura di un personaggio così sfortunato può piacere o meno, ma è innegabile che Dong Baek sia un personaggio con una psicologia realistica e sfaccettata.
Dong Baek è stata abbandonata da sua madre quando era piccola, e questo l'ha influenzata per tutta la vita. Si è sempre sentita una perdente, ha vissuto una vita da miserabile. Anche quando stava con Kang Jong Ryul, viveva una vita triste, come se fosse annullata: mentre lui andava avanti con la sua vita e conquistava il successo, la vita di Dong Baek rimaneva ferma, priva di interessi o sogni personali.
Poi ha incontrato Yong Shik, ed è poetico pensare che questo incontro sia stato il miracolo che l'ha salvata, ma mi è piaciuto molto quando nel finale Dong Baek afferma di credere in se stessa più che nel destino.
Ma Yong Shik è stato davvero una benedizione per lei, che per tutta la vita si è sentita sminuita e umiliata, con lui si è sentita importante e preziosa per la prima volta. Tutte le attenzioni e i complimenti di lui, l'hanno in parte aiutata a cambiare.
Dong Baek compie un'evoluzione - davvero bella - sia come persona, come figlia e come madre, e adoro come nel corso della serie abbia comunque i suoi momenti di crisi, questo la rende molto umana e realistica.
Una parte che mi è piaciuta un sacco - e che mi ha anche spezzato il cuore - è quando si "vendica" con la madre abbandonandola, esattamente come aveva fatto con lei. La sua rabbia è legittima e realistica, e mi piace come si sia vendicata con la madre con la stessa moneta. Invece di fare la santa, ha dato sfogo al suo rancore, per poi sentirsi in colpa, e anche questo è umano.
Yong Shik è invece un personaggio semplice e divertente, quello che mi ha scaldato il cuore e fatto sorridere per tutta la serie. Incapace di voltare le spalle di fronte a un'ingiustizia, ha finito per fare il poliziotto sempre a caccia dei cattivi.
Non compie una particolare evoluzione come la sua collega, e la sua personalità è decisamente un po' sopra le righe, ma non ho potuto fare a meno di adorarlo per tutto il tempo.
Penso che Dong Baek e Yong Shik siano una coppia ben equilibrata. Mentre guardavo la serie, ho paragonato questa coppia con le coppie di Hotel del Luna e Graceful Family: in questi due casi le protagoniste sono state dei personaggi talmente potenti che le controparti maschili sono finite nell'ombra. O forse erano i lead ad essere troppo deboli.
Qui abbiamo una protagonista profonda, sfaccettata, a tratti cazzuta, che si evolve; eppure Yong Shik è stato talmente adorabile che è riuscito a conquistarmi e non ho mai avuto la sensazione che fosse finito in un angolo.
Riguardo la storia d'amore, l'ho amata.
Tra una storia d'amore che parte con un colpo di fulmine, e una storia d'amore in cui i personaggi si innamorano nel corso del tempo conoscendosi, preferisco la seconda opzione, ma è solo il mio gusto personale. Qui tutto nasce da un colpo di fulmine, ma la relazione va avanti per gradi ed è costruita bene.
La scena della proposta mi ha fatta commuovere come una scema, ed è la mia preferita della serie. Non me l'aspettavo, ero pronta a una rottura, ma sono stata stupida perché dovevo fidarmi di Yong Shik e del suo amore per Dong Baek. Mi è piaciuta molto perché è stata una proposta semplice, naturale e improvvisata, fatta su un letto d'ospedale tra visi stanchi e mani fasciate: l'ultimo contesto al mondo in cui penserei di fare o ricevere una proposta di matrimonio. E quel bacio dato tra malati e feriti, mi ha riempita di gioia e di calore.
Comunque diciamocelo: il vero miracolo sarebbe incontrare un uomo come Yong Shik nella vita reale. Mission impossible.
GLI ALTRI PERSONAGGI
Pil Goo
"Credi che i bambini dormano sempre bene?"
Questo bambino mi ha conquistato il cuore e me l'ha spezzato in diversi momenti. È un delizioso personaggio che mi è piaciuto fin dall'inizio: furbo e simpatico, infantile e intelligente, un piccolo ometto che si preoccupa dei soldi di casa e che cresce proteggendo la madre.
Ho adorato il rapporto tra lui e Dong Baek. Entrambi sono tutto il mondo dell'altro, per otto anni hanno vissuto insieme loro due da soli, Dong Baek lavorando e Pil Goo proteggendola. Questo ha reso lei una bambina bisognosa di protezione, e lui un piccolo adulto costretto a farsi forza.
Quando nella loro vita entrano altre persone, tutto si sfalda e Pil Goo va in crisi: perché la mamma può sposarsi con qualcuno e lui deve crescere senza un padre? Perché non ha chiesto la sua opinione? Mi ha davvero fatta piangere nei suoi momenti di sfogo, perché tra i vari intrecci degli adulti, lui è l'unica vittima innocente che può soltanto risentirne.
Ricordiamoci che i bambini non sono degli animaletti stupidi che non capiscono le cose perché sono piccoli. Sono più intelligenti di quanto crediamo. Sentono, ascoltano, percepiscono, pensano, soffrono. Credo che soffrano molto di più di quello che immaginiamo.
Ho anche adorato il rapporto sia con Yong Shik sia con il vero padre, che frequenta solo per i giochi e i regali (questo bambino ha capito tutto).
La scena del "l'eroe arriva all'ultimo minuto" è stata semplicemente epica.
Hyang Mi
"Non dimenticarmi"
Di certo non la dimenticherò. Come potrei dopo che mi ha fatta versare calde lacrime amare?
Come ho detto prima, io a questo personaggio davvero non avrei dato due lire inizialmente. Pensavo fosse superficiale e approfittatrice, e scoprire nuovi lati di lei e la sua storia, mi ha davvero commossa.
Una ragazza abbandonata, ferita, costretta a fare il lavoro sporco per mantenere la nonna in ospedale e permettere al fratello di avere una vita all'estero. Mai stata amata, trova accoglienza, amicizia e comprensione nel grande cuore di Dong Baek, che la prende con sé senza giudicarla e trattandola come una di famiglia.
Una bromance femminile davvero triste per come è andata a finire. Hyang Mi meritava di meglio.
Kang Jong Ryul
"Le persone mostrano il loro vero volto all'ultimo momento."
All'inizio non capivo cosa avesse fatto di male quest'uomo. Tutti lo odiavano, e io non capivo. Ho compreso continuando a vedere le puntate, quando mi si è presentato un quadro più completo davanti.
All'inizio mi sono chiesta perché Dong Baek fosse sparita senza dirgli del bambino, sparendo dalla sua vita senza una parola. La cosa mi aveva anche dato fastidio. Ma se Dong Baek è stata egoista, Jong Ryul è stato stupido. Perché se la tua ragazza ti presenta un test di gravidanza negativo e il giorno dopo sparisce, come puoi non farti due domande? Come puoi lasciarla andare senza cercarla?
Jong Ryul non era cattivo o un violento, era semplicemente un cazzone troppo concentrato su se stesso, pieno di buone intenzioni e immaturità. Non sa fare il padre, deve imparare. Compie errori e le cose all'inizio non vanno bene con Pil Goo, ma ci tiene davvero ad essere presente e a tenerlo al sicuro.
Bello anche il personaggio di Jessica, una ragazza mai stata amata dal padre e che cerca l'attenzione sui social, creando con essi un rapporto malato. Credo che questo personaggio rispecchi molto la realtà di oggi.
Bella l'evoluzione del rapporto tra lei e Jong Ryul.
Jung Sook (mamma di Dong Baek)
"Quando abbandoni tuo figlio perché sei senza soldi, muori dentro."
Uno dei personaggi più commoventi della serie, una delle storyline più tragiche.
Abbandona la figlia, finge di avere la demenza senile, le serve un rene. Sono tutti motivi per odiarla ma non sono mai riuscita a farlo. Prima di tutto perché non mi sembrava una persona cattiva, mi stava proprio simpatica e mi faceva tenerezza, e poi ogni cosa si scopre avere una motivazione.
Non ha mai davvero abbandonato la figlia, l'ha sempre portata nel cuore e per anni le è stata vicina anche se Dong Baek non lo sapeva. La demenza senile è stato solo un mezzo per avvicinarsi a lei. Non ha mai voluto chiederle un rene, ha lavorato come una serva per tutta la vita per poterle dare dei soldi.
Non oso neanche immaginare che cosa deve aver passato questa donna. È la vera eroina di questa serie. Alla fine tutti i suoi sforzi sono stati ripagati in quello che è il miracolo della serie.
Qui mi collego a:
Gli abitanti gli Ongsan
"E la sincerità di tutti è stata così forte da separare il Mar Rosso".
Gli abitanti di Ongsan possono sembrare persone antipatiche e piene di pregiudizi a una prima occhiata, specialmente quel gruppo di comari che sa sempre tutto di tutti. Le vicine di Dong Baek non sono davvero state molto amichevoli all'inizio, ma dopo sei anni passati lì, Dong Baek è finita per diventare parte integrante del paese. È diventata una di loro, ed ecco che gli "avengers" di Ongsan si sono messi in moto per proteggerla.
E come dimenticare l'esilarante scena del linciaggio del killer?
Tutte le brutte occhiate e i maltrattamenti subite da Dong Baek in quanto madre single, mi hanno fatto pensare (in realtà non è la prima volta) a quanto la Corea sia un paese buffo: tecnologia ad altissimi livelli e internet più veloce del mondo, e molto tradizionalista e conservatrice sugli aspetti di carattere umano. L'ho trovata una riflessione molto interessante.
La parte finale della corsa in ospedale per operare la madre di Dong Baek, l'ho trovata piena di calore e di speranza, poetica, emozionante, da favola, struggente e commovente.
SE MI METTETE LE CANZONI DI NATALE IO PIANGO DI DEFAULT, BASTARDI!!!!!!!
Il killer
"Voi fate pure i buffoni, noi saremo sempre in maggioranza"
Come ho detto prima, rispetto al serial killer di Strong Woman credo che questo sia stato caratterizzato meglio, anche grazie alla presenza del padre.
Mi è piaciuto molto il discorso del "fare i buffoni": il killer per tutta la serie intima alle sue vittime di smetterla di essere buffoni, ma Yong Shik vince su tutto quando alla fine gli fa notare che l'unico buffone è lui, e che i buoni avranno sempre la meglio perché saranno sempre di più dei cattivi (forse un discorso da favola, ma dopo tutte le tragedie della serie un po' di speranza ci stava).
Gyu Tae e Ja Young
"Era come se vivessimo insieme perché non si ordina una sola porzione a domicilio."
Non posso chiudere senza dire anche solo due parole su questa coppia. Una maestrina che fa la finta dura e un coglione che ha bisogno di crescere, mi hanno fatta sorridere. Non era l'amore ad essere finito, dovevano solo ritrovarsi.
Bella l'evoluzione di lui, che compie un arco di consapevolezza e maturazione.
Chiudo con questa perla, ammirare lo stile di quest'uomo:
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