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The Courier online film streaming ita gratis completo
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Cumberbatch è magnifico mentre Wynne si trasforma gradualmente da garzone riluttante e mite a una spia amatoriale freddamente efficiente, sempre più sfacciata e ostinatamente dedita, capace di improvvisazioni creative in situazioni difficili mentre sviluppa un'amicizia genuina e la fiducia con Penkovsky, che è affranto deve diventare un traditore della sua amata patria ma è convinto di fare la cosa giusta. Gli uomini incontrano persino le famiglie dell'altro, con le loro mogli e figli credendo di essere solo due uomini d'affari che sono diventati amichevoli quando in realtà sono partner in una missione in corso sempre più pericolosa che potrebbe salvare milioni di vite carcere o essere giustiziato. C'è anche spazio per un intermezzo in cui i due uomini vedono una compagnia di balletto russa che esegue "Il lago dei cigni", un classico film della Guerra Fredda.
Certo, sappiamo già come si è svolto il teso conflitto tra Stati Uniti e sovietici nei primi anni '60, ma la maggior parte di noi probabilmente non conosceva le storie di Wynne e Penkovsky, che provenivano dagli estremi opposti del mondo politico ma lavorato insieme per aiutare a prevenire una guerra globale. “The Courier” è un degno tributo a questi due bravi uomini. Benedict Cumberbatch è una buona noia. Nonostante quel volto distintivo e quel ronzio basso e sensuale di una voce - o forse proprio a causa loro - c'è una robustezza confortante in lui che lo rende ideale per interpretare persone ordinarie in modo clamoroso. In The Courier di Dominic Cooke, Cumberbatch interpreta un insignificante uomo d'affari britannico che viene coinvolto in un elaborato piano di spionaggio della Guerra Fredda all'inizio degli anni '60. È il tipo di ruolo per il quale un attore straordinario e imprevedibile semplicemente non farà. Un Daniel Day-Lewis o un Gary Oldman sarebbero completamente persi nella parte. Hai bisogno di un grande attore che possa comunque trasudare convenzionalità.
Cumberbatch è piuttosto attraente nei panni di Greville Wynne, un ingegnere e venditore senza pretese e deferente i cui frequenti viaggi di lavoro nell'Europa orientale negli anni '50 hanno spinto i servizi di spionaggio americani e britannici ad arruolarlo nel traghettare i messaggi del colonnello Oleg Penkovsky (Merab Ninidze), un superiore. nell'agenzia di intelligence militare dell'URSS. Questi sforzi portarono a informazioni chiave sull'accumulo militare sovietico a Cuba, che portò il mondo sull'orlo di una guerra nucleare nel 1962 ma finì anche per stabilire una linea diretta tra Mosca e Washington, presumibilmente salvando così il pianeta da future calamità. È una delle storie di spionaggio più straordinarie del XX secolo, ma The Courier la presenta saggiamente come una storia di lealtà personale invece che geopolitica o spionaggio.
Cooke e lo sceneggiatore Tom O'Connor danno persino alla relazione tra Greville e Oleg l'aura sottile di una storia d'amore clandestina. Camminando per una strada buia di Mosca una notte dopo il loro primo incontro, con le loro voci spezzate dall'attesa e dalla paura, gli uomini chiacchierano a bassa voce. "Possiamo parlare qui, è sicuro", dice Oleg, poi continua: "Ho sognato questo momento da molto tempo. Vorrei poterti dire quanto questo significa. " Dopo aver consegnato Oleg (nome in codice "Ironbark", che era il titolo originale del film, molto più evocativo quando è stato presentato per la prima volta al Sundance lo scorso anno) nella stanza d'albergo dove il suo gestore della CIA, Emily (Rachel Brosnahan), sta aspettando, la porta lentamente, agonizzante si chiude il viso di Greville, e non è difficile immaginarlo come un amante licenziato. Inoltre, man mano che i suoi viaggi a Mosca diventano più frequenti, l'impazienza di Greville con la sua famiglia a casa cresce e sua moglie, Sheila (Jessie Buckley) inizia a sospettare che potrebbe esserci un'altra donna nella foto. Questa nozione del legame di spionaggio come una specie di relazione amorosa non è economica o priva di significato. (Inoltre, non è una novità; questo è il territorio privilegiato di John le Carré.) L'amore platonico che si sviluppa tra questi due uomini diventa critico più avanti nella storia, poiché la loro situazione diventa più disperata. Il film crea suspense non sulle rivelazioni di Oleg - anche la crisi missilistica cubana è per lo più trattata come rumore di fondo - ma sulla natura sempre più codipendente della relazione tra lui e Greville. Uno diventa la chiave dell'altro, il che rende ogni svolta nella loro amicizia molto più tesa.
Cumberbatch è fantastico, ma la vera attrazione qui è il grande attore georgiano Ninidze, che può trasmettere le informazioni di un intero romanzo con solo un paio di sguardi. All'inizio del film, Oleg porta Greville al balletto. Là, su un sedile del balcone, c'è il leader sovietico Nikita Krusciov, l'uomo il cui crescente potere e follia ha già terrorizzato questo ufficiale di carriera sovietico ed eroe di guerra in una vita di tradimento. Oleg guarda l'orco sopra di lui con estremo terrore e, guardando Ninidze, possiamo praticamente sentire la fossa aprirsi nel suo stomaco. Quindi, Oleg si rivolge al palco - un palcoscenico che non vediamo mai - e il suo sguardo inizia a cambiare, i suoi occhi improvvisamente prendono vita con la luce sognante di un futuro migliore.
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Le mie ultime letture: Crescent city
Titolo: La casa di terra e sangue, Crescent city
Autore: Sarah J. Maas
Editore: Mondadori
Genere: urban fantasy
Link: https://amzn.to/38Fx4qB
Primo libro della serie Crescent city
Trama: Ventitré anni, mezza Fae e mezza umana, Bryce Quinlan ha una vita perfetta: di giorno lavora in una galleria d'arte e di notte passa da una festa all'altra, senza problemi e senza preoccupazioni. Quando però una brutale strage scuote profondamente Crescent City, la città in cui vive, e Bryce perde una persona a lei molto cara, il suo mondo crolla in mille pezzi lasciandola disperata, ferita e molto sola. Adesso non cerca più il divertimento, ma un oblio in grado di farle dimenticare i terribili fatti che hanno cambiato la sua vita per sempre. Due anni dopo l'imputato è finalmente dietro le sbarre ma, tutt'a un tratto, i crimini ricominciano e Bryce è decisa a fare tutto il possibile per vendicare quelle morti. Ad affiancarla nelle indagini arriva Hunt Athalar, un famoso angelo caduto, prigioniero degli arcangeli che lui stesso aveva tentato di detronizzare. Le sue grandi capacità e la sua forza incredibile sono utilizzate all'unico scopo di eliminare i nemici del suo capo. Quando però si scatena il caos in città, Hunt riceve una proposta irrinunciabile: aiutare Bryce a trovare l'assassino e riconquistare, in cambio, la sua libertà. Quando Bryce e Hunt cominciano a scavare in profondità nel ventre di Crescent City, scoprono un potere terrificante e oscuro che minaccia tutto e tutti, e vengono travolti da una passione irrefrenabile, che potrebbe renderli entrambi liberi, se solo lo volessero. Il dolore della perdita, il prezzo della libertà e il potere dell'amore sono i temi principali de La casa di terra e sangue , il primo imperdibile romanzo della nuova serie fantasy di Sarah J. Maas, che mescola egregiamente personaggi indimenticabili, romanticismo e una suspense che tiene il lettore incollato alla pagina fino alla fine.
La mia opinione: Questo libro è stato definito da molti lettori il miglior fantasy del 2020, ha vinto i goodreads choice awards 2020 nella categoria fantasy e ha recensioni stellari, perciò alla fine ho deciso di leggerlo, nonostante Sarah J. Maas non sia fra le mie autrici preferite. Il risultato? Ha confermato la mia idea precedente: personalmente non apprezzo lo stile di scrittura della Maas. Tengo ha precisare che l'ho letto in inglese, e sono certa che la traduzione in italiano ne migliori molto la forma, ma lo stile non è l'unica cosa di questo libro che non mi ha conquistato. Partiamo però dall'inizio: penso che sia un brutto libro? No. Mi ha annoiato? No (almeno dopo le prime 190 che sono assai pesanti). Ma non mi ha mai convinto del tutto. Per tutta la durata della lettura (e si tratta un libro molto lungo) ho sempre avuto la fastidiosa sensazione che avesse un grande potenziale, che l'idea di base fosse affascinante, che i personaggi avrebbero potuto esere fantastici...ma che il risultato non fosse mai all'altezza di ciò che avrebbe potuto essere. A partire dall'ambientazione. Non ho potuto fare a meno di comparare Crescent city ad ambientazioni simili, come la città di New york della Guild hunter serie di Nalini Singh governata da un Arcangelo, o la Ashland della serie Elemental assassin di Jennifer Estep anch'essa divisa in zone e caste a seconda dei propri poteri...e benché l'autrice abbia cercato di renderla il più epica possibile in realtà ai miei occhi rispetto a loro risulta solo molto più confusa. 600 pagine di libro e per me non è ancora chiaro come tutto funziona a Crescent come ogni cittadino viene trattato esattamente e chi comanda sul governatore di ogni città. Mentre Nalini Singh e la Estep in poche pagine avevano reso tutto semplice e chiaro. E' come se la Maas avesse pensato più la complico più sarà epico: ma non è così. Anche il mondo di Tolkien era complicato, ma non certo l'ambientazione, quella era chiara nonostante il tono aulico del libro. E poi i personaggi. Qui abbiamo chi funziona e chi non. Alcuni di loro hanno background confusi e volutamente misteriosi e sembra facciano di tutto per essere piatti nonostante abbiano ben più di cinquanta sfumature di grigio: tipo Bryce e the Autumn King. Altri invece sono sapientamente dipinti in modo chiaro e ricchi di sfaccettature: tipo Hunt e Ruhne e Danika (che da sola vale 100 Bryce). E mi ha fatto rabbia. Perchè se solo la protagonista fosse stata meno monotona, meno antipatica, meno testona meno tutto, il libro ne avrebbe veramente giovato. L'autrice ci vuole far credere che Bryce finge di essere una ragazza snob e superficiale che pensa solo a se stessa, ma non lo è in realtà, ci dice che nasconde incredibili poteri ma solo per il bene degli altri, ma non è così che la scrive! Ciò che leggiamo nel libro è che Bryce fingerà pure ma è anche veramente infantile e superficiale, perchè così si comporta. Ha talmente tanti pregiudizi verso il sesso maschile che al suo confronto Anita Blake è una persona altruista e ottimista che vede solo il bene in tutti. Tratta male Hunt anche quando non ne avrebbe motivo. Fino alla fine. Persino alla fine di tutto ancora ha paura di dire quello che prova, perchè lui è uno degli asshole maschi alfa che lei odia, e se l'autrice scriveva asshole o alphahole qualche volta di meno il libro ne avrebbe giovato. Mi sono stufata di leggere questa parola da tante volte l'ho dovuta leggere. Bryce avrà anche dei punti a suo favore non dico di no. E' una amica leale senza dubbio, ma è testarda, volitiva, e ostinata e codarda su alcune cose fondamentali e se solo avesse usato i suoi poteri fin da subito tutto si sarebbe risolto prima di pagina 100. Credo si capisca che mi stia antipatica e credo che sia chiaro che non capisco perchè piaccia ad Hunt che meriterebbe di molto ma molto meglio. E infine passiamo alla trama. Se spogliamo il libro della confusa ambientazione e andiamo al nocciolo, la trama è semplicemente un’indagine su una serie di omicidi legati ad un furto. Il che non è una cosa brutta per forza. Io amo le trame semplici. Ma non richiedono certo 600 pagine. Anche qui Anita Blake docet a quanto sembra. Bryce gira tanto avanti e indietro avanti e indietro finchè gli indizi non le volano addosso. E indovina, come sempre il colpevole è qualcuno che vuole più potere o che non vuole perdere potere. E tutto si risolve e tutto viene a galla compreso il grande segreto di Bryce (che si capisce già circa a pagina 190) nelle ultime cinquanta pagine. Come mi ha ricordato tanto un libro di Anita (uno degli ultimi) in questo! In conclusione per il mio gusto personale questo è un buon libro, ma non certo il miglior fantasy che io abbia mai letto. Anzi. Ma i gusti sono personali si sà. E io non amo molto la Maas non c'è niente da fare. Siamo incompatibili.
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Pallottola d’argento
Marty è uno storpio. Così, almeno, lo chiamano alcuni. Scorrazza per la città sulla sua sedia a rotelle dotata di motore. Ed è la "croce" della sorella maggiore Jane, che però in fondo un po' di bene gliene vuole. Nel posto in cui vivono comincia a verificarsi una serie di brutali omicidi. Marty decide di vederci chiaro. Con l'aiuto di Jane e dello zio Red, una specie di pecora nera della famiglia. L'unico indizio che lega gli omicidi è la luna piena. Sintetizzata al massimo, questa è la storia di Unico indizio, la luna piena, tratto da un racconto - o romanzo - di Stephen King, autore oltretutto della sceneggiatura cinematografica. In effetti gli ingredienti dei suoi racconti migliori qui ci sono tutti. E quando Jane, che è la voce narrante, parla, hai la sensazione che a parlare sia proprio il Re. Fra l'altro, l'opera da cui è stato ricavato il film è forse l'unica che non ho letto del suo periodo d'oro. (L'ho abbandonato da tempo, a causa di una serie di boiate sue che mi hanno profondamente deluso). In ogni caso, questo è un horror adolescenziale leggero. Ci sono ironia e suspense. L'atmosfera di terrore che aleggia sulla città è ben resa. E la parte granguignolesca è ragionevole: si vede qualcosa, ma non troppo. Vorrei segnalare due degli interpreti. Il primo è Gary Busey, che mi è sempre piaciuto, con quella sua espressione curiosa. Il secondo è Corey Haim, visetto simbolo di parecchie pellicole rivolte agli adolescenti. Dimenticavo una cosa. Il titolo originale del film è Silver bullett (pallottola d'argento). Che poi è quanto si trova scritto sulla "targa" della sedia a rotelle di Marty. Confesso che mi piace più di quello italiano. Che pure non è malaccio. Una volta tanto.
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(Post in 🇮🇹 & 🇬🇧)
Festeggiamo (con qualche giorno di Ritardo..) Il più Grande Maestro del “GIALLO/HORROR” Italiano... più Amato nel Mondo
Buon Compleanno/ Happy Birthday
Dario Argento - authorized page
(Roma, 7 settembre 1940)
regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano.
🇬🇧
#DarioArgento
born 7 September 1940)
is an Italian film director, producer, film critic and screenwriter.
He is best known for his work in the horror film genre during the 1970s and 1980s, particularly in the subgenre known as giallo, and for his influence on modern horror films, which has led him to being referred to as the "Master of the Thrill" and the "Master of Horror".
His most notable films as director are the "Animal Trilogy", consisting of The Bird with the Crystal Plumage (1969), The Cat o' Nine Tails (1971) and Four Flies on Grey Velvet (1972); the "Three Mothers" trilogy, consisting of Suspiria (1977), Inferno (1980) and The Mother of Tears (2007); and the standalone films Deep Red (1975), Tenebrae (1982), Phenomena (1985), and Opera (1987). He also co-wrote the screenplay for Sergio Leone's Once Upon a Time in the West (1968) and George A. Romero's Dawn of the Dead (1978), of which he also composed the soundtrack with his long-time collaborators Goblin.
🇮🇹 Cineasta noto in tutto il mondo è soprannominato maestro del brivido, avendo dedicato al cinema horror e thriller quasi tutta la propria produzione.
Tra i suoi lavori più noti la Trilogia degli animali (composta da L'uccello dalle piume di cristallo, del 1970, Il gatto a nove code e 4 mosche di velluto grigio, entrambi del 1971), Profondo rosso (1975) e la trilogia de Le tre madri (composta invece da Suspiria, del 1977, Inferno, del 1980, e La terza madre, del 2007).
Fin dagli esordi Argento trasfonde nelle sue opere le proprie paure, concentrandosi sui meccanismi della suspense e del terrore, in particolare nei primi film, capostipiti del giallo all'italiana
Secondo alcune fonti l'esordio di Argento come regista avviene sul set di Un esercito di cinque uomini (pellicola del 1969 della quale firma la sceneggiatura)
supervisionando un team subentrato dopo il primo giorno di riprese a Don Taylor, anche se poi ufficialmente la regia verrà attribuita al produttore Italo Zingarelli
Nel 1969 Argento crea insieme al padre Salvatore una società di produzione, la S.E.D.A. Spettacoli, con la quale avvia il suo primo progetto cinematografico da regista.
Debutta infatti dietro la macchina da presa nello stesso anno con il frammisto di giallo, thriller, e in parte noir, L'uccello dalle piume di cristallo, scritto basandosi sul romanzo La statua che urla di Fredric Brown (che gli aveva consigliato il suo amico Bernardo Bertolucci
Il film, uscito nel febbraio 1970, nonostante una tiepida accoglienza iniziale, si trasforma in un grande successo, incassando poco più di un miliardo di lire.
Visto il successo commerciale del primo film, Argento prosegue con Il gatto a nove code (1971).
Nel dicembre dello stesso anno esce anche Quattro mosche di velluto grigio, giallo in parte horror, nel quale sperimenta tecniche innovative per suscitare tensione emotiva nel pubblico, come l'impiego di una macchina da presa proveniente dall'università di Lipsia, la Pentazet, per riprendere la sequenza del proiettile che esce dalla pistola, girata a 18000 fotogrammi/secondo[senza fonte], e soprattutto per l'incidente finale a 36000 fotogrammi/secondo
Ma la pellicola in questione viene ricordata soprattutto per la sequenza onirica della decapitazione, ogni volta condotta un passo più avanti, secondo uno schema che ricorda il flashback di C'era una volta il West.
Queste prime tre opere vengono definite Trilogia degli animali o Trilogia zoologica
Guadagnatosi il soprannome di Hitchcock italiano, Argento accetta la proposta della RAI di produrre e curare una serie TV di quattro film, della durata di circa un'ora ciascuno, intitolata La porta sul buio, trasmessa nel settembre 1973 sulla prima rete.
Il regista dirige, con lo pseudonimo di Sirio Bernadotte, l'episodio Il tram, ricavato da una sequenza eliminata dalla sceneggiatura originale de L'uccello dalle piume di cristallo, mentre collabora a soggetto e sceneggiatura di Testimone oculare, firmato da Roberto Pariante ma in realtà girato dallo stesso Argento.
Gli altri due episodi, Il vicino di casa e La bambola, sono diretti rispettivamente da Luigi Cozzi e Mario Foglietti il tutto scandito dalla colonna sonora jazz di Giorgio Gaslini.
Nel 1973 Argento si vede costretto, per esigenze produttive, a dirigere quello che rimane l'unico episodio fuori tema della sua filmografia, ossia Le cinque giornate
Inizialmente Dario Argento avrebbe dovuto solo scrivere e produrre il film, la cui regia avrebbe dovuto essere di Nanni Loy. Quando questi rinunciò, Ugo Tognazzi - inizialmente scritturato come protagonista - pose come condizione per la sua permanenza nel cast che il film venisse diretto da Dario Argento
Tra gli interpreti Adriano Celentano (chiamato a sostituire Tognazzi) ed Enzo Cerusico.
realizza nel 1975 il suo film maggiormente conosciuto in Italia: Profondo rosso, con il fondamentale contributo della colonna sonora dei Goblin, il film si rivela un enorme successo di pubblico.
Nel 1977 Argento debutta definitivamente nell'horror con Suspiria, sorta di fiaba gotica moderna
Negli anni ottanta Argento alterna horror a thriller, iniziando con Inferno (1980). Le tematiche che in Suspiria erano state per la prima volta affrontate, sono amplificate ed estremizzate.
Nel 1982 il regista torna con un film thriller horror Tenebre
In seguito dirige l'horror Phenomena (1985) e il thriller Opera (1987) .. tutti di Grandissimo successo commerciale e di critica Internazionale
Nel 1990 dirige, assieme a George A. Romero, l'horror Due occhi diabolici
e Negli anni immediatamente successivi, Argento dirige altri due thriller: Trauma (1993) e La sindrome di Stendhal (1996). Due anni dopo, il regista si cimenta con il remake di un classico dell'horror gotico: Il fantasma dell'opera (1998).
Dopo il ritorno al thriller con Non ho sonno (2001), Argento dirige Il Cartaio (2004).
Nel 2007 vi è la produzione de La terza madre (2007), in cui torna a lavorare con la figlia Asia: è il capitolo finale della Trilogia delle Tre Madri (con Suspiria e Inferno)
Nel 2009, il regista cede i diritti di due suoi film per farne realizzare dei remake negli Stati Uniti; i titoli interessati sono L'uccello dalle piume di cristallo e Suspiria
Nel maggio 2010 Dario Argento annuncia durante il Fantafestival di Roma un film su Dracula in 3D distribuito dalla Paramount pictures. Il 19 maggio 2012 il film, intitolato Dracula 3D, viene presentato in anteprima mondiale, fuori concorso, al Festival di Cannes
Nel novembre 2014, Argento dà l'annuncio della prossima realizzazione di The Sandman progetto ispirato all'omonimo racconto di E.T.A. Hoffmann
Il film avrebbe dovuto vedere la presenza del cantante Iggy Pop quale protagonista. Le riprese sarebbero dovute iniziare nel novembre 2015, ma in un'intervista tenutasi in occasione della XVII edizione del premio "La Chioma di Berenice", il 18 ottobre 2015, il regista ha affermato che le cose andavano a rilento. Il progetto, a causa di contrasti tra i diversi produttori del film, è rimasto per anni in stand-by.
Nel 2018, durante la presentazione romana della sua prima raccolta di racconti, Horror. Storie di sangue, spiriti e segreti (edita da Mondadori), Argento ha annunciato ufficialmente la cancellazione del progetto The Sandman.
Il 27 marzo 2019 ha ricevuto il Premio Speciale alla carriera ai David di Donatello.
Nel 2007 firma la direzione artistica del musical Profondo rosso, scritto da Claudio Simonetti.
Il 4 ottobre 2013 debutta come regista dell'opera Macbeth di Giuseppe Verdi
Nel febbraio 2015 dirige l'opera Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti.
CURIOSITÀ
Il 19 giugno 1985 insieme alla moglie Daria Nicolodi viene arrestato per il possesso di 23 grammi di hashish: i due trascorreranno due notti nel carcere di Regina Coeli A Roma
Verranno poi assolti in quanto si trattava di consumo personale e non di spaccio.
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Il samba di Priscilla di Maurilio Barozzi
Il bellissimo Brasile si tinge di rosso. Sarà una giornalista brasiliana a districarsi nel contesto corrotto e spietato del romanzo “Il samba di Priscilla” di Maurilio Barozzi I lati oscuri del potere Il samba di Priscilla di Maurilio Barozzi edito da Borderfictionè il nuovo romanzo dell’autore. In uno dei Paesi più belli del mondo si consumano delitti, aleggia la mano del malaffare e il potere senza scrupoli la fa da padrone. L’autore, Maurilio Barozzi, ci racconta un Brasile che conosce alla perfezione e, ispirandosi a fatti realmente accaduti, tratteggia una società invischiata in torbidi giochi di potere a tutti i livelli (dalla politica al sindacato) che sfruttano e stritolano l’intera società. Lo capirà benissimo la protagonista del romanzo, Priscilla Amorim, una giornalista brasiliana che sta indagando su un faccendiere italiano emigrato a Salvador de Bahia e sul suo giro di modelle-escort. Di lì a poco si troverà precipitata nell’abisso: due reporter italiani uccisi, il cadavere di una squillo e la lunga mano della famiglia mafiosa Magellano. Il tutto si fa più complesso quando spuntano tangenti che gli emiri del Qatar hanno promesso in cambio dell’organizzazione dei Mondiali di calcio del 2022. Un noir dai ritmi serrati, ricco di colpi di scena e di suspense, che trascina il lettore tra i colori e la cordialità del mitico Brasile e la strisciante corruzione che si insinua in tutti i settori della società e della politica. Riuscirà Priscilla a trovare la salvezza senza perdersi? Lo abbiamo chiesto all’autore, Maurilio Barozzi, che in questa intervista ci racconta di più sul romanzo e su come struttura i suoi libri. Il samba di Priscilla di Maurilio Barozzi Lei scrive praticamente da sempre, dai tempi dell’università, e ha sempre scritto di tutto (politica internazionale, teatro, sport, società ed economia). Com’è stato scrivere un noir? Si è subito sentito a proprio agio con questo genere? Se sì, perché? In realtà non è la prima volta che scrivo noir. “Seme di metallo” è del 2006 e poi ho scritto altri racconti e un romanzo che uscirà più avanti. É un genere che mi si addice perché ho una visione del mondo abbastanza cupa e fatico a dividere il mondo in buoni e cattivi. Di solito siamo tutti abbastanza crudeli, è nella natura animalesca dell’uomo. Qualcuno riesce a educarsi al rispetto dell’altro e a farlo prevalere, tuttavia la maggior parte rimane guidata dal primordiale senso di egoismo e la sua evoluzione consiste solo nel mascherarlo. Dunque il noir è perfetto per descrivere questa mia concezione. E poi credo che tutti i libri, alla fine, siano una specie di giallo con un mistero da indagare e approfondire. Nel suo romanzo, Priscilla è una giovane giornalista brasiliana che segue un’inchiesta scottante. Quanto c’è di lei nella sua protagonista? C’è parecchio di me. O almeno lo spero, visto che Priscilla è l’unico personaggio del romanzo che ha un’elevata statura morale. Non è perfetta: è testarda, spigolosa, ribelle. Ha una fragilità di fondo legata alla sua ambizione professionale e, come quasi tutti gli altri personaggi del romanzo, anche lei non si fa troppi scrupoli a usare scorciatoie per arrivare allo scopo. Però sa darsi un limite e riesce a non oltrepassarlo. Soprattutto direi che è un personaggio consapevole, capace di costruire il suo destino. In certo senso, Priscilla si può definire shakespeariana: Harold Bloom direbbe che “origlia se stessa e la sua reazione è la volontà di cambiare”. Ecco. Si predica sempre che si impara dai propri errori però sono poche le persone che davvero riescono a farlo. Priscilla è una di queste. Spero di esserlo anch’io. Lei ha vissuto e lavorato per tanti anni in Brasile, Paese in cui è ambientato il suo romanzo. Il livello di corruzione che ci racconta nel libro (e che rispecchia la realtà) è altissimo. In base alla sua percezione, come vivono questa situazione le persone come Priscilla Amorim? La combattono, la subiscono, vanno via dal Paese? Le persone come Priscilla Amorim combattono lo status quo. Priscilla non è incline al compromesso col potere. Certo, nella realtà non ci sono molte Priscilla, però ci sono. Ci sono nel giornalismo, ma ci sono nella polizia (anche nel finale del romanzo è proprio un poliziotto che va a complimentarsi con lei per la sua inchiesta), nella scuola, nell’ambito sociale. A Bahia ho conosciuto moltissime persone impegnate nel volontariato sociale che aiutano i meninos de rua o gestiscono scuole di capoeira per offrire a quei ragazzini un’ipotesi di futuro. Certo, qualcuno se ne va ma in genere chi emigra lo fa più per morivi di lavoro che come reazione alla corruzione dilagante. I più la considerano ormai parte integrante del loro mondo, una situazione con cui fare i conti. Il problema di fondo è che il potere è onnivoro e pervasivo e diventa difficile svincolarsene dopo averlo abbracciato. E comunque vorrei chiarire che ho ambientato questo romanzo in Brasile ma credo che, con sfumature diverse, avrei potuto ambientarlo in qualsiasi luogo del mondo. La corruzione non è certo prerogativa brasiliana. Basti vedere la bufera che ha investito la Francia dell’ex presidente Sarkozy e l’ex calciatore Platini proprio in relazione alle presunte tangenti intascate dal governo del Qatar per l’organizzazione dei Mondiali del 2022. Analizzando le fasi del processo creativo, quando si appresta a scrivere un nuovo romanzo, qual è la parte che le piace di più? A dire la verità su di me ognuna delle fasi esercita un grande fascino. Mi eccita molto l’idea iniziale, quella che mette in moto tutto il processo, e la fase in cui creo i personaggi e scarabocchio le loro biografie. Poi mi impegnano molto la definizione della trama, della scaletta e della prima stesura. Per quanto mi riguarda, sono le più dure anche perché inevitabilmente lunghe e tortuose, con momenti di slancio e altri meno effervescenti. Però sono il vero frutto dell’opera: una volta portata a termine questa fase posso tirare un sospiro di sollievo. E posso dedicarmi alla riscrittura, la revisione e la limatura finale. Fasi, queste ultime, che determinano l’estetica dell’opera e in certo senso lo stile. Domanda di rito: che progetti ha per il futuro? Sta già pensando a un nuovo romanzo? Per la verità ho parecchi progetti. Un romanzo, di cui sono alla fase della riscrittura, ambientato nel mio Trentino, che indaga sempre il rapporto tra uomo e potere. Ma poi sto progettando anche un lavoro non-fiction, più legato alla mia professione di reporter, un viaggio-reportage. Read the full article
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Ogni tanto torno con qualche recensione. 😅 Ecco Ănăthemă, una novella di @chiara_kikix. 🦇🦇🦇🦇🦇 Ănăthemă . Ănăthemă . Una dolce e crudele maledizione. Una storia appassionante, un destino inevitabile. Descriverei così Ănăthemă, questa novella di Chiara Kiki Effe, che ancora una volta mi ha sorpresa scrivendo di vampiri. Madeleine, una ragazza come tante, vive la sua vita nella romantica Parigi, impegnata dal lavoro, da un ex ragazzo che continua a cercarla e da Hime Yuki, la sua dolce gatta siberiana della quale si prende cura. Ma la quotidianità di Medeleine viene presto movimentata da qualche strano sogno e un libricino che cattura la sua attenzione: La leggenda del Gatto Vampiro. Scoprirà pian piano le sue origini, scoprirà l'amore vero e il perché, prima, non è mai riuscita a innamorarsi davvero. Ănăthemă a è un racconto che si svolge in poco più di cento pagine, i fatti vengono narrati con un ritmo serrato, in un attimo ci ritroviamo nel vivo della vicenda. Intrigante e ben congenita. Ho apprezzato tantissimo il modo in cui la leggenda giapponese del gatto vampiro viene amalgamata e incastrata alla perfezione nella trama. Una storia nella storia in cui cogliere indizi ma che per capirne il vero senso bisogna arrivare alla fine. Chiara non delude mai, mi piace il suo stile, la scelta di parole e quella suspense che accompagna sempre i suoi scritti. Un titolo da non perdere per gli amanti delle creature della notte, ma anche per chi ha voglia di occupare qualche ora con una storia d'amore diversa dal solito. #love #romanzo #serie #kindle #paranormalromance #writersofinstagram #readersofinstagram #urbanfantasy #picoftheday #picture #book #blogger #bloggeritalia #review #libridaleggere #consigliolettura #leggere #story #storia #bookstagram #amore #newbooks #bookblogger #italy #italiano #goticoinlibri #vampiri #chiarakikieffe #vampirestales https://www.instagram.com/p/CLeFX8anTE3/?igshid=1h5kdascsgnm0
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Quello della cappa e spada è un genere di narrativa popolare, particolarmente seguita tra la seconda metà del XIX secolo e la prima metà del XX, caratterizzato da storie avventurose a sfondo storico, con colpi di scena e suspense e un ruolo di primaria importanza ai duelli e alla scherma. Il genere della cappa e spada ha come ambientazione storica un periodo piuttosto ampio, che va dal Medioevo al Settecento, distinguendosi dal romanzo storico in quanto tende a privilegiare l'immaginazione e l'avventura piuttosto che la ricostruzione storica. Dalla letteratura d'appendice il genere si è poi diffuso nel cinema, nel fumetto e negli altri media. Particolarmente in campo cinematografico, i "film di cappa e spada" hanno dato luogo a un sottogenere di film d'avventura che ha avuto, tra gli anni trenta e gli anni cinquanta del Novecento, una grande popolarità.
Le storie che narrano avventure e combattimenti cavallereschi sono state battezzate "di cappa e spada" grazie alla diffusione di questo indumento lungo e con cappuccio tra i cavalieri e gli uomini d'arme. Il termine italiano per il genere è definizione autoctona; il termine corrispettivo a tale genere utilizzato nel mondo anglosassone è "swashbuckling novels". Il luogo comune, infatti, che riduce il termine italofono a mera traduzione dell'inglese "Cloak and Dagger", non tiene conto che tale locuzione indica invece le storie di intrigo e mistero (pugnali - arma ben poco nobile - e identità mascherate - "cloaked" appunto). Anche i film di tale genere infatti ricadono nella categoria degli "swashbuckler movies". Il termine "swashbuckler" sta a significare, più o meno, "ardimentoso scavezzacollo". Nulla a che fare quindi col termine italiano relativo a romanzi e pellicole avventurose, sempre e rigorosamente "di cappa e spada". In conseguenza, sono così definite anche le opere fumettistiche e cinematografiche, basate su tali racconti.
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RECENSIONE: "Nessuna prova era certa e tutte lo erano". Per mia ignoranza non avevo mai sentito parlare di questo autore, quindi non avevo mai letto nulla scritto da lui. Tuttavia devo dire che questo libro, ambientato tantissimi anni fa, è molto bello. Per me ha però un solo difetto: il periodo in cui è ambientato. Infatti difficilmente leggo libri ambientati troppo in là con gli anni. In questo libro c'è uno dei motivi per cui non lo faccio. Nel libro, infatti, troviamo spesso un linguaggio che è abbastanza insolito (almeno per me) e che ho fatto leggermente fatica a leggere in alcuni tratti soprattutto. La trama è molto interessante e il romanzo è ricco di suspense che spinge il lettore fino all'ultima pagina. L'autore è bravissimo a seminare in giro per il libro indizi che poi puntualmente porteranno il lettore fuori strada, invece di farlo avvicinare alla realtá. In questo modo il lettore riesce a non capire chi è il vero assassino se non alla fine del romanzo. TRAMA: Ugo Magni, senatore e medico di fama, è anche un gran donnaiolo. Il senatore viene ritrovato assassinato in una piccola libreria antiquaria di Milano. A trovarlo è il commesso. Il caso viene assegnato al commissario De Vincenzi, capo della Squadra Mobile della Questura centrale, un romantico, grande intellettuale, personaggio letterario italiano paragonabile agli omologhi Maigret, Nero Wolfe e altri. De Vincenzi dovrà indagare in questa meravigliosa Milano Art Déco degli anni '30, circondato da donne bellissime. L'indagine si muove tra un libro misteriosamente scomparso, personaggi che praticano l'occultismo e delinquenti veri, come il fratello della povera Norina o il mostruoso bigatt. MIO VOTO: 🍀🍀🍀🍀 Avete giá letto qualcosa di questo autore? Vi piacerebbe leggere questo romanzo?? #bookpic #readbooks #instareads #booklist #libraryofbookstagram #bookcommunity #bookcollection #epicreads #ilovereading #lovetoread #bookstagrammer #booklovers #bookshelf #bookblogger #readinglist #bookcover #booklove #bookaholic #readersofinstagram #bookclub #bookish #bookworm #bookaddict #goodreads #bibliophile #booklover #bookstagram #booknerd #book #books https://www.instagram.com/p/CCoKnXBn41w/?igshid=iztzpgia7b97
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#Repost @thrilleriana • • • • • • Buonasera amici thrilleriani! ❤️ Con la mia ultima lettura “BLUE TANGO” ho ritrovato Enrico Radeschi, il suo Giallone (una 🛵 anni ‘70 non proprio in buone condizioni) il fido labrador Buk(owski) e le sue indagini a metà tra giornalismo e hackeraggio. Questa volta si trova alle prese con due delitti apparentemente non legati tra loro (ma sarà veramente così?), con un serial killer di prostitute e con la possibile minaccia del terrorismo, tutto nella grigia cornice milanese. Come al solito il suo fiuto (quasi) infallibile sarà prezioso per il vicequestore Loris Sebastiani che in fondo anche se non lo ammette un po’ gli vuole bene 😊. Dopo anni passati a leggere praticamente solo autori stranieri , tranne qualche rara eccezione, vedi Scerbanenco, Lucarelli e Carrisi, mi sono trovata ad appassionarmi alla scrittura di Paolo Roversi, molto diretta, e descrittiva al punto giusto, e soprattutto al personaggio di Radeschi. Ho già preso anche il terzo romanzo della serie e non nascondo che lo vedrei bene anche in una serie tv 😍. E voi ? Preferite autori italiani o stranieri? Quale autore italiano ha rapito il vostro cuore ? ————————————————- #thriller #librigialli #thrillerbooks #thrillerbooksaddict #thrillerbookslovers #libridaleggere #librichepassione #librithriller #libromania #lettureconsigliate #bookstagram #bookstagrammer #bookstagramitalia #booklovers #thrillermania #suspense #suspensebooks #crime #librigiallichepassione #crimebooks #noir #readtomeabook #paoloroversi #radeschi #consiglidilettura #paoloroversi #Radeschi #enricoradeschi https://www.instagram.com/p/CALRGs6HELw/?igshid=1rvm5hdea0qca
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Run Hide Tell: adrenalina e suspense nel nuovo romanzo di Francesco Cotti
Run Hide Tell: adrenalina e suspense nel nuovo romanzo di Francesco Cotti
Il Taccuino Ufficio Stampa
Presenta
Run Hide Tell di Francesco Cotti
Run Hide Tell è la cronaca in tempo reale di un drammatico e violento attacco terroristico in un villaggio vacanze italiano, e delle operazioni congiunte dei Reparti Speciali di Polizia e Carabinieri per riuscire a mettere in salvo gli ostaggi e dare primo soccorso alle vittime. Un romanzo ad alto tasso adrenalinico, ricco di…
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[Books] Ladra di Sarah Waters
Titolo originale: Fingersmith Autore: Sarah Waters Prima edizione: 2002 Edizione italiana: traduzione di Fabrizio Ascari (Ponte alle Grazie, 2013)
Presentazione dell'editore: Protagoniste di questo fosco intrigo ambientato nella Londra di fine Ottocento sono due giovani orfane: Sue Trinder, figlia di un’assassina, cresciuta in un mondo dickensiano di piccoli delinquenti, e Maud Lilly, una ricca ereditiera, che vive in una grande casa con uno zio dispotico. Benché non sia troppo convinta, Sue accetta di partecipare a un crudele piano ai danni di Maud, per impossessarsi del suo patrimonio. Ma gli esiti del piano si rivelano drammatici e del tutto inaspettati. L’intreccio è fittissimo, e come ha commentato l’Observer, farebbe invidia ai romanzieri dell’Ottocento.Quello che sulle prime poteva sembrare un melodramma vittoriano si tinge di atmosfere gotiche, trasformandosi in un sinistro thriller che mescola con grande raffinatezza emozioni, suspense e scene di erotismo saffico. Un romanzo di straordinaria modernità, dunque, che introduce al pubblico italiano la voce di un’autentica narratrice, annoverata dalla rivista letteraria Granta fra gli autori più interessanti dell’ultimo decennio.
“Ciò che lui ha ridestato in me, che ha agitato nel mio petto, quella oscura affinità, è qualcosa di assai più raro. Potrei dire che cresce come un'ombra nella casa, o invade come una patina le sue pareti. Ma la casa è già piena di ombre e di macchie; e così nessuno se ne accorge.”
Due destini che continuano ad incontrarsi e intrecciasi, più di quanto ciascuna delle due protagoniste immagini.
Inghilterra, metà del XIX secolo. In una Londra sporca e malfamata, Susan Trinder, diciassettenne, sopravvive grazie ad espedienti, furti e piccoli e grandi imbrogli. Non ha mai conosciuto sua madre, una ladra e assassina, impiccata poco dopo la sua nascita. A crescerla, la signora Sucksby, che ha messo su una sorta di casa d'accoglienza per bambini: viene pagata per tirarli su fino a quando le madri non sono in grado di riprenderli, oppure, se queste non tornano, li affida ad orfanotrofi e simili. Susan, però, è l'eccezione: nessuno verrà a riprenderla, ma la signora Sucksby si occupa di lei con tutte le premure di cui è capace, convinta che un giorno la ragazza sarà la loro fortuna. L'occasione pare presentarsi grazie a Richard Rivers, soprannominato Gentleman, un imbroglione come tanti, la cui principale occupazione è puntare ricche ereditiere nella speranza di farsi sposare; il suo più recente bersaglio è Maud Lilly, coetanea di Susan, che vive praticamente reclusa in una casa di campagna diroccata, affidata ad uno zio tutto preso dai suoi libri. Il piano è semplice: Maud è destinata ad ereditare solo una volta sposata; Sue entrerà alle sue dipendenze come cameriera e la terrà d'occhio, cercando nel frattempo di convincerla a scappare con il bel Richard; celebrato il matrimonio, l'ingenuità di Maud e il suo essere cresciuta al di fuori del mondo saranno usati contro di lei per farla internare in un manicomio. In cambio del suo aiuto, Sue, una volta che Richard sarà entrato in possesso del denaro di Maud, otterrà 3000 sterline.
Tutto sembra andare come previsto, sebbene con il passare del tempo tra Sue e Maud si instauri una certa complicità, non sufficiente, però, a far si che quanto innescato venga fermato....
Ma questo non è che l'inizio di un imbroglio dentro l'imbroglio, dentro ancora un altro imbroglio, senza che nessuna delle due sappia cosa davvero l'attende...
Ambientato a metà dell'800, Fingersmith deve molto al romanzo vittoriano e al sensational novel: i colpi di scena si susseguono l'uno dopo l'altro, alcuni prevedibili, altri inaspettati proprio per quanto li ha preceduti (si tende a dar per scontato che un nuovo plot twist non ribalti completamente quanto emerso dal plot twist immediatamente precedente); forse la Waters calca un po' troppo la mano, minando la generale credibilità, ma il romanzo non perde mai la sua capacità di tener vivo l'interesse del lettore, avviluppato in una storia di intrighi e passioni che covano in segreto.
A volte la prolissità prende il sopravvento, e ci si dilunga in dettagli eccessivi, minuziose descrizioni che rallentano il passo e possono dar noia; purtroppo mancano la sobrietà e la sconsolata disillusione de L'Ospite, e il finale è fin troppo melenso.
Ciononostante, il libro vale sicuramente la lettura, e l'espediente della narrazione di medesimi eventi da due diversi punti di vista è sempre efficace (sebbene ci siano autori che hanno saputo sfruttare meglio una simile impostazione).
In conclusione, un libro per gli amanti del romanzo inglese del XIX secolo, felici di riviverne le atmosfere anche attraverso autori contemporanei, a metà strada tra il thriller e il romanzo gotico, con qualche piccola concessione all'eros saffico.
“La leggo e poi mi abbandono sul cuscino portandomi la lettera alla bocca. Sfioro la carta con le labbra. Lui potrebbe essere il mio amante, dopotutto... o potrebbe esserlo lei. Poiché adesso non potrei volerla più di quanto potrei volere un amante. Ma non potrei volere un amante più di quanto voglia la libertà.”
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[PRESENTAZIONE] Play di Dakota White | LOVE IS IN THE BOOKS
Buongiorno lettori, vi presento una nuova uscita del self publishing italiano! Mi riferisco al romanzo Play di Dakota White in uscita il prossimo 22 Dicembre. Non perdiamo tempo e andiamo a scoprire di cosa si tratta!
Titolo: Play Autrice: Dakota White Editore: Self Publishing Genere: Contemporary Romance/ Romantic Suspense Data di pubblicazione: 22 dicembre 2017 Ebook: 0,99 euro Disponibile anche nel…
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Scrittura & Scritture è una casa editrice indipendente fondata a Napoli nel 2006 da Chantal ed Eliana Corrado. Si distingue nel vasto panorama editoriale per l’accurata selezione e cura promozionale nella pubblicazione delle opere. Tra i suoi princìpi fondamentali pubblicare non più di 8 novità l’anno, per assicurare a ogni libro la giusta durata e visibilità. Pubblica narrativa: dal romanzo contemporaneo e moderno a quello storico, dal giallo al thriller e noir declinati in tutte le loro sfumature, senza tralasciare un genere un po’ trascurato come il racconto. Su questo ha suddiviso il suo catalogo in tre collane, rispettivamente: Voci, Catrame, i minuti. Ha all’attivo un noto circolo letterario denominato: “Circolo Book & Tè di Scrittura & Scritture” nato nel 2014, vede una partecipazione sempre più massiccia di lettori, fondato sul principio che la lettura è piacere e divertimento in compagnia, bevendo tè e gustando pasticcini rigorosamente artigianali, in un clima di assoluto relax. Il circolo si tiene ogni anno con un numero di partecipanti che cresce di anno in anno. Sede del circolo, sala eventi Scrittura & Scritture in Corso Vittorio Emanuele, 421 Napoli.
Partecipa oramai da dieci anni a Più libri Più Liberi e quest’anno presenta al pubblico
le novità in catalogo:
Tre romanzi storici, tre ritratti intesi ed emozionati di donne indimenticabili della Storia:
Giulia Tofana. Gli amori, i veleni – Adriana Assini l’omonima avvelenatrice nella Roma Barocca
Sinossi
Nella Roma barocca di Urbano VIII trionfa l’arte e imperano le feste, ma anche il Tribunale dell’Inquisizione lavora senza soste. Le leggi le fanno ancora gli uomini e le donne le subiscono, assieme ai matrimoni imposti e ai maltrattamenti non puniti, prepotenze a cui nessuno, nemmeno il Santo Padre, intende porre rimedio. La musica cambia, però, quando nella città sul Tevere approda una bella forestiera, Giulia Tofana, giovane plebea di dubbia morale e cuore schietto. Innamorata persa di un barone e amante di un bel frate, non ne sa di scienza né di lettere, ma a forza di trafficare con l’arsenico e l’antimonio, ha messo a punto la formula di un veleno che non lascia tracce, non desta sospetti. Un veleno perfetto, dunque, che però non è per tutti: paladina di giustizia, Giulia lo vende soltanto alle donne. Per liberarsi di mariti grevi e maneschi, che non hanno scelto.
L’autrice
Adriana Assini acquerellista e scrittrice di fama nazionale e internazionale, i suoi romanzi sono stati tradotti in Spagna e Francia. Scrive solo romanzi storici e di grande successo.
Teresa Filangieri. Una duchessa contro un mondo di uomini – Carla Marcone
Sinossi
All’indomani dell’Unità d’Italia, in una Napoli preda della miseria, una duchessa attraversa i vicoli lerci, bussa alle porte dei bassi, interroga la gente, il popolo, per capire, per aiutare. In questa Napoli lazzara di Michele ’o Belzebù, dove l’azzurro degli occhi di Raffaele si sporca col nero della superstizione della schiena ingobbita del buon Alfonso, Teresa Filangieri concepisce un progetto ambizioso: far costruire il primo ospedale pediatrico per malattie infettive. Per riuscirci deve scontrarsi con il mondo degli uomini, quegli stessi, padri e mariti, a cui le donne ancora appartengono di diritto. Sfida le convenzioni, sottomette l’orgoglio, raccoglie dalla strada gli scugnizzi. Carla Marcone mette in scena una Napoli in cui la storia viaggia per conto proprio, separata nei tempi e nei modi dal resto d’Italia, dove vivere è una ricompensa e morire spesso è un privilegio, e ridona luce a una donna dai natali illustri, animata dalla passione civile, dall’amore verso i più deboli, ma troppo in fretta dimenticata dalla Storia.
L’autrice
Carla Marcone è appassionata e studiosa di Storia, vive e lavora a Napoli. Dopo aver frequentato corsi di scrittura e aver pubblicato diversi racconti su periodici e riviste, ha esordito nel romanzo con “Fiori di carta” in via di riedizione.
Le rose di Cordova – Adriana Assini
Sinossi
Una regina non cammina scalza e se soffre non piange, né piega il capo, neppure quando ha torto. Così parla Nura della sua sovrana. È lei, schiava moresca, a raccontare la drammatica esistenza di Juana I di Castiglia, terzogenita dei Re Cattolici, passata ingiustamente alla storia come la Pazza per effetto di un sordido complotto destinato a strapparle la corona. Tra la Spagna e le Fiandre del XVI secolo, il ritratto forte di una donna anticonformista e ribelle, che alle brame di potere antepone gli affetti e sbaglia tutte le sue mosse, amando, non riamata, quegli uomini della sua famiglia che, uno dopo l’altro, finiranno per tradirla.
L’autrice
Adriana Assini acquerellista e scrittrice di fama nazionale e internazionale, i suoi romanzi sono stati tradotti in Spagna e Francia. Scrive solo romanzi storici e di grande successo.
I Gonzaga. Intrighi, misteri e complotti nel Cinquecento italiano La serie di successo di Tiziana Silvestrin
La prima saga italiana su I Gonzaga nella serie dei gialli storici di successo di Tiziana Silvestrin
Sinossi
Attraverso le inchieste di Biagio dell’Orso, capitano di giustizia al servizio dei Gonzaga, protagonista dei primi tre libri (I leoni d’Europa, Un sicario alla corte dei Gonzaga, Il sigillo di Enrico IV) usciti dalla felice penna di Tiziana Silvestrin, entriamo alla corte dei Gonzaga, tra le pieghe di misteri e intrighi che abbracciano le maggiori corti europee, in particolare Mantova, Venezia e Torino. Tra omicidi, suspense e un abile intreccio di Storia e personaggi storici, conosciamo una delle famiglie più potenti del Cinquecento italiano.
La serie comprende:
I leoni d’Europa –
Un sicario alla corte dei Gonzaga –
Il sigillo di Enrico IV
L’autrice
Tiziana Silvestrin vive e lavora a Mantova. Studiosa di arte e storia, scrive commedie per il teatro. Dopo aver vinto con un romanzo storico un concorso letterario, concepisce l’idea di scrivere una serie su i Gonzaga. Da un mix di storia e fantasia, sono nati i gialli storici su Mantova nel Cinquecento con protagonisti i Gonzaga e il fortunato personaggio del Capitano di Giustizia Biagio Dell’orso
Gli anni Novanta, gli adolescenti e il brusco salto nel mondo degli adulti nel nuovo romanzo di Antonio Benforte
La novità editoriale nel romanzo contemporaneo
Sinossi
La ragazza della fontana – Antonio Benforte- romanzo contemporaneo L’estate dei Mondiali di calcio del ’94, le spensierate vacanze tra partite di pallone in pineta e tuffi al mare da raggiungere con un pulmino sgangherato: è tutto qui il divertimento di cinque ragazzini di un paesino chiuso e ancora arretrato, diffidente verso il Capitano, il diverso, un uomo taciturno e solitario, bersaglio di scherno e di maldicenze, da cui tutti sono invitati a tenersi lontano. Una sera d’agosto, però, le vite dei cinque amici sterzano bruscamente: una ragazza viene trovata morta nei pressi della fontana della piazza. I legami si allentano e le amicizie, fino ad allora certezze, sono subito messe a dura prova da sottili ipocrisie e ataviche paure. Un romanzo in cui si respira la vita vera di un gruppetto di adolescenti e del loro complicato mondo fatto di insicurezze e timori, che possono portare a scelte sbagliate o a seconde possibilità inaspettate. Perché ci vuole coraggio a essere se stessi, ma solo allora si comincia a vivere davvero.
«Il nostro era un paesino di persone fredde e povere nell’animo, di quelli in cui ci si conosce tutti, in cui la gente mormora e da cui i ragazzi con un briciolo di cervello scappano appena compiuta la maggiore età. Io questo lo capii solo dopo quell’estate del ’94»
L’autore
Antonio Benforte giornalista ed esperto di comunicazione, è Social Media Manager del Parco Archeologico di Pompei. Ha lavorato per anni in una casa editrice milanese e si è occupato di social media e ufficio stampa per diverse realtà nazionali. Dal 2008 partecipa al progetto Econote, magazine green e associazione culturale, finalizzato alla rivalutazione del territorio campano.
Scrittura & Scritture s.r.l.
C.so Vittorio Emanuele, 421 – 80135 Napoli
Tel./Fax 081 5449624
http://www.scritturascritture.it
Per richieste di informazioni, materiale informativo: Vincenza Curcio Ufficio stampa tel. 0815449624 [email protected]
Anche quest’anno la casa editrice Scrittura & Scritture partecipa con un proprio stand (F51) A Più libri Più liberi – fiera nazionale della piccola e media editoria (Roma Convention Center – Nuvola, Viale Asia, 40 – Eur, Roma) Dal 6 al 10 dicembre dalle 10 alle 20.00 Presso lo stand tutto il catalogo, le novità editoriali e tanta voglia di conoscere numerosi lettori! Scrittura & Scritture è una casa editrice indipendente fondata a Napoli nel 2006 da Chantal ed Eliana Corrado.
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L'inganno: nuovo trailer italiano ufficiale HD Il nuovo trailer italiano di suspense thriller "L'inganno" scritto e diretto da Sofia Coppola e con Colin Farrell, Nicole Kidman. https://youtu.be/SSMzv_rx8LI L'inganno è l'adattamento di Sofia Coppola del romanzo The Beguiled, opera di Thomas Cullinan. La storia si svolge durante la guerra...
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(Post in 🇮🇹 & 🇬🇧)
Festeggiamo (con qualche giorno di Ritardo..) Il più Grande Maestro del “GIALLO/HORROR” Italiano... più Amato nel Mondo
Buon Compleanno/ Happy Birthday
Dario Argento - authorized page
(Roma, 7 settembre 1940)
regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano.
🇬🇧
#DarioArgento
born 7 September 1940)
is an Italian film director, producer, film critic and screenwriter.
He is best known for his work in the horror film genre during the 1970s and 1980s, particularly in the subgenre known as giallo, and for his influence on modern horror films, which has led him to being referred to as the "Master of the Thrill" and the "Master of Horror".
His most notable films as director are the "Animal Trilogy", consisting of The Bird with the Crystal Plumage (1969), The Cat o' Nine Tails (1971) and Four Flies on Grey Velvet (1972); the "Three Mothers" trilogy, consisting of Suspiria (1977), Inferno (1980) and The Mother of Tears (2007); and the standalone films Deep Red (1975), Tenebrae (1982), Phenomena (1985), and Opera (1987). He also co-wrote the screenplay for Sergio Leone's Once Upon a Time in the West (1968) and George A. Romero's Dawn of the Dead (1978), of which he also composed the soundtrack with his long-time collaborators Goblin.
🇮🇹 Cineasta noto in tutto il mondo è soprannominato maestro del brivido, avendo dedicato al cinema horror e thriller quasi tutta la propria produzione.
Tra i suoi lavori più noti la Trilogia degli animali (composta da L'uccello dalle piume di cristallo, del 1970, Il gatto a nove code e 4 mosche di velluto grigio, entrambi del 1971), Profondo rosso (1975) e la trilogia de Le tre madri (composta invece da Suspiria, del 1977, Inferno, del 1980, e La terza madre, del 2007).
Fin dagli esordi Argento trasfonde nelle sue opere le proprie paure, concentrandosi sui meccanismi della suspense e del terrore, in particolare nei primi film, capostipiti del giallo all'italiana
Secondo alcune fonti l'esordio di Argento come regista avviene sul set di Un esercito di cinque uomini (pellicola del 1969 della quale firma la sceneggiatura)
supervisionando un team subentrato dopo il primo giorno di riprese a Don Taylor, anche se poi ufficialmente la regia verrà attribuita al produttore Italo Zingarelli
Nel 1969 Argento crea insieme al padre Salvatore una società di produzione, la S.E.D.A. Spettacoli, con la quale avvia il suo primo progetto cinematografico da regista.
Debutta infatti dietro la macchina da presa nello stesso anno con il frammisto di giallo, thriller, e in parte noir, L'uccello dalle piume di cristallo, scritto basandosi sul romanzo La statua che urla di Fredric Brown (che gli aveva consigliato il suo amico Bernardo Bertolucci
Il film, uscito nel febbraio 1970, nonostante una tiepida accoglienza iniziale, si trasforma in un grande successo, incassando poco più di un miliardo di lire.
Visto il successo commerciale del primo film, Argento prosegue con Il gatto a nove code (1971).
Nel dicembre dello stesso anno esce anche Quattro mosche di velluto grigio, giallo in parte horror, nel quale sperimenta tecniche innovative per suscitare tensione emotiva nel pubblico, come l'impiego di una macchina da presa proveniente dall'università di Lipsia, la Pentazet, per riprendere la sequenza del proiettile che esce dalla pistola, girata a 18000 fotogrammi/secondo[senza fonte], e soprattutto per l'incidente finale a 36000 fotogrammi/secondo
Ma la pellicola in questione viene ricordata soprattutto per la sequenza onirica della decapitazione, ogni volta condotta un passo più avanti, secondo uno schema che ricorda il flashback di C'era una volta il West.
Queste prime tre opere vengono definite Trilogia degli animali o Trilogia zoologica
Guadagnatosi il soprannome di Hitchcock italiano, Argento accetta la proposta della RAI di produrre e curare una serie TV di quattro film, della durata di circa un'ora ciascuno, intitolata La porta sul buio, trasmessa nel settembre 1973 sulla prima rete.
Il regista dirige, con lo pseudonimo di Sirio Bernadotte, l'episodio Il tram, ricavato da una sequenza eliminata dalla sceneggiatura originale de L'uccello dalle piume di cristallo, mentre collabora a soggetto e sceneggiatura di Testimone oculare, firmato da Roberto Pariante ma in realtà girato dallo stesso Argento.
Gli altri due episodi, Il vicino di casa e La bambola, sono diretti rispettivamente da Luigi Cozzi e Mario Foglietti il tutto scandito dalla colonna sonora jazz di Giorgio Gaslini.
Nel 1973 Argento si vede costretto, per esigenze produttive, a dirigere quello che rimane l'unico episodio fuori tema della sua filmografia, ossia Le cinque giornate
Inizialmente Dario Argento avrebbe dovuto solo scrivere e produrre il film, la cui regia avrebbe dovuto essere di Nanni Loy. Quando questi rinunciò, Ugo Tognazzi - inizialmente scritturato come protagonista - pose come condizione per la sua permanenza nel cast che il film venisse diretto da Dario Argento
Tra gli interpreti Adriano Celentano (chiamato a sostituire Tognazzi) ed Enzo Cerusico.
realizza nel 1975 il suo film maggiormente conosciuto in Italia: Profondo rosso, con il fondamentale contributo della colonna sonora dei Goblin, il film si rivela un enorme successo di pubblico.
Nel 1977 Argento debutta definitivamente nell'horror con Suspiria, sorta di fiaba gotica moderna
Negli anni ottanta Argento alterna horror a thriller, iniziando con Inferno (1980). Le tematiche che in Suspiria erano state per la prima volta affrontate, sono amplificate ed estremizzate.
Nel 1982 il regista torna con un film thriller horror Tenebre
In seguito dirige l'horror Phenomena (1985) e il thriller Opera (1987) .. tutti di Grandissimo successo commerciale e di critica Internazionale
Nel 1990 dirige, assieme a George A. Romero, l'horror Due occhi diabolici
e Negli anni immediatamente successivi, Argento dirige altri due thriller: Trauma (1993) e La sindrome di Stendhal (1996). Due anni dopo, il regista si cimenta con il remake di un classico dell'horror gotico: Il fantasma dell'opera (1998).
Dopo il ritorno al thriller con Non ho sonno (2001), Argento dirige Il Cartaio (2004).
Nel 2007 vi è la produzione de La terza madre (2007), in cui torna a lavorare con la figlia Asia: è il capitolo finale della Trilogia delle Tre Madri (con Suspiria e Inferno)
Nel 2009, il regista cede i diritti di due suoi film per farne realizzare dei remake negli Stati Uniti; i titoli interessati sono L'uccello dalle piume di cristallo e Suspiria
Nel maggio 2010 Dario Argento annuncia durante il Fantafestival di Roma un film su Dracula in 3D distribuito dalla Paramount pictures. Il 19 maggio 2012 il film, intitolato Dracula 3D, viene presentato in anteprima mondiale, fuori concorso, al Festival di Cannes
Nel novembre 2014, Argento dà l'annuncio della prossima realizzazione di The Sandman progetto ispirato all'omonimo racconto di E.T.A. Hoffmann
Il film avrebbe dovuto vedere la presenza del cantante Iggy Pop quale protagonista. Le riprese sarebbero dovute iniziare nel novembre 2015, ma in un'intervista tenutasi in occasione della XVII edizione del premio "La Chioma di Berenice", il 18 ottobre 2015, il regista ha affermato che le cose andavano a rilento. Il progetto, a causa di contrasti tra i diversi produttori del film, è rimasto per anni in stand-by.
Nel 2018, durante la presentazione romana della sua prima raccolta di racconti, Horror. Storie di sangue, spiriti e segreti (edita da Mondadori), Argento ha annunciato ufficialmente la cancellazione del progetto The Sandman.
Il 27 marzo 2019 ha ricevuto il Premio Speciale alla carriera ai David di Donatello.
Nel 2007 firma la direzione artistica del musical Profondo rosso, scritto da Claudio Simonetti.
Il 4 ottobre 2013 debutta come regista dell'opera Macbeth di Giuseppe Verdi
Nel febbraio 2015 dirige l'opera Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti.
CURIOSITÀ
Il 19 giugno 1985 insieme alla moglie Daria Nicolodi viene arrestato per il possesso di 23 grammi di hashish: i due trascorreranno due notti nel carcere di Regina Coeli A Roma
Verranno poi assolti in quanto si trattava di consumo personale e non di spaccio.
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(Post in 🇮🇹 & 🇬🇧) TV MOVIE & CO/Productions
Festeggiamo (con qualche giorno di Ritardo..) Il più Grande Maestro del “GIALLO/HORROR” Italiano... più Amato nel Mondo
Buon Compleanno/ Happy Birthday
Dario Argento - authorized page
(Roma, 7 settembre 1940)
regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano.
🇬🇧
#DarioArgento
born 7 September 1940)
is an Italian film director, producer, film critic and screenwriter.
He is best known for his work in the horror film genre during the 1970s and 1980s, particularly in the subgenre known as giallo, and for his influence on modern horror films, which has led him to being referred to as the "Master of the Thrill" and the "Master of Horror".
His most notable films as director are the "Animal Trilogy", consisting of The Bird with the Crystal Plumage (1969), The Cat o' Nine Tails (1971) and Four Flies on Grey Velvet (1972); the "Three Mothers" trilogy, consisting of Suspiria (1977), Inferno (1980) and The Mother of Tears (2007); and the standalone films Deep Red (1975), Tenebrae (1982), Phenomena (1985), and Opera (1987). He also co-wrote the screenplay for Sergio Leone's Once Upon a Time in the West (1968) and George A. Romero's Dawn of the Dead (1978), of which he also composed the soundtrack with his long-time collaborators Goblin.
🇮🇹 Cineasta noto in tutto il mondo è soprannominato maestro del brivido, avendo dedicato al cinema horror e thriller quasi tutta la propria produzione.
Tra i suoi lavori più noti la Trilogia degli animali (composta da L'uccello dalle piume di cristallo, del 1970, Il gatto a nove code e 4 mosche di velluto grigio, entrambi del 1971), Profondo rosso (1975) e la trilogia de Le tre madri (composta invece da Suspiria, del 1977, Inferno, del 1980, e La terza madre, del 2007).
Fin dagli esordi Argento trasfonde nelle sue opere le proprie paure, concentrandosi sui meccanismi della suspense e del terrore, in particolare nei primi film, capostipiti del giallo all'italiana
Secondo alcune fonti l'esordio di Argento come regista avviene sul set di Un esercito di cinque uomini (pellicola del 1969 della quale firma la sceneggiatura)
supervisionando un team subentrato dopo il primo giorno di riprese a Don Taylor, anche se poi ufficialmente la regia verrà attribuita al produttore Italo Zingarelli
Nel 1969 Argento crea insieme al padre Salvatore una società di produzione, la S.E.D.A. Spettacoli, con la quale avvia il suo primo progetto cinematografico da regista.
Debutta infatti dietro la macchina da presa nello stesso anno con il frammisto di giallo, thriller, e in parte noir, L'uccello dalle piume di cristallo, scritto basandosi sul romanzo La statua che urla di Fredric Brown (che gli aveva consigliato il suo amico Bernardo Bertolucci
Il film, uscito nel febbraio 1970, nonostante una tiepida accoglienza iniziale, si trasforma in un grande successo, incassando poco più di un miliardo di lire.
Visto il successo commerciale del primo film, Argento prosegue con Il gatto a nove code (1971).
Nel dicembre dello stesso anno esce anche Quattro mosche di velluto grigio, giallo in parte horror, nel quale sperimenta tecniche innovative per suscitare tensione emotiva nel pubblico, come l'impiego di una macchina da presa proveniente dall'università di Lipsia, la Pentazet, per riprendere la sequenza del proiettile che esce dalla pistola, girata a 18000 fotogrammi/secondo[senza fonte], e soprattutto per l'incidente finale a 36000 fotogrammi/secondo
Ma la pellicola in questione viene ricordata soprattutto per la sequenza onirica della decapitazione, ogni volta condotta un passo più avanti, secondo uno schema che ricorda il flashback di C'era una volta il West.
Queste prime tre opere vengono definite Trilogia degli animali o Trilogia zoologica
Guadagnatosi il soprannome di Hitchcock italiano, Argento accetta la proposta della RAI di produrre e curare una serie TV di quattro film, della durata di circa un'ora ciascuno, intitolata La porta sul buio, trasmessa nel settembre 1973 sulla prima rete.
Il regista dirige, con lo pseudonimo di Sirio Bernadotte, l'episodio Il tram, ricavato da una sequenza eliminata dalla sceneggiatura originale de L'uccello dalle piume di cristallo, mentre collabora a soggetto e sceneggiatura di Testimone oculare, firmato da Roberto Pariante ma in realtà girato dallo stesso Argento.
Gli altri due episodi, Il vicino di casa e La bambola, sono diretti rispettivamente da Luigi Cozzi e Mario Foglietti il tutto scandito dalla colonna sonora jazz di Giorgio Gaslini.
Nel 1973 Argento si vede costretto, per esigenze produttive, a dirigere quello che rimane l'unico episodio fuori tema della sua filmografia, ossia Le cinque giornate
Inizialmente Dario Argento avrebbe dovuto solo scrivere e produrre il film, la cui regia avrebbe dovuto essere di Nanni Loy. Quando questi rinunciò, Ugo Tognazzi - inizialmente scritturato come protagonista - pose come condizione per la sua permanenza nel cast che il film venisse diretto da Dario Argento
Tra gli interpreti Adriano Celentano (chiamato a sostituire Tognazzi) ed Enzo Cerusico.
realizza nel 1975 il suo film maggiormente conosciuto in Italia: Profondo rosso, con il fondamentale contributo della colonna sonora dei Goblin, il film si rivela un enorme successo di pubblico.
Nel 1977 Argento debutta definitivamente nell'horror con Suspiria, sorta di fiaba gotica moderna
Negli anni ottanta Argento alterna horror a thriller, iniziando con Inferno (1980). Le tematiche che in Suspiria erano state per la prima volta affrontate, sono amplificate ed estremizzate.
Nel 1982 il regista torna con un film thriller horror Tenebre
In seguito dirige l'horror Phenomena (1985) e il thriller Opera (1987) .. tutti di Grandissimo successo commerciale e di critica Internazionale
Nel 1990 dirige, assieme a George A. Romero, l'horror Due occhi diabolici
e Negli anni immediatamente successivi, Argento dirige altri due thriller: Trauma (1993) e La sindrome di Stendhal (1996). Due anni dopo, il regista si cimenta con il remake di un classico dell'horror gotico: Il fantasma dell'opera (1998).
Dopo il ritorno al thriller con Non ho sonno (2001), Argento dirige Il Cartaio (2004).
Nel 2007 vi è la produzione de La terza madre (2007), in cui torna a lavorare con la figlia Asia: è il capitolo finale della Trilogia delle Tre Madri (con Suspiria e Inferno)
Nel 2009, il regista cede i diritti di due suoi film per farne realizzare dei remake negli Stati Uniti; i titoli interessati sono L'uccello dalle piume di cristallo e Suspiria
Nel maggio 2010 Dario Argento annuncia durante il Fantafestival di Roma un film su Dracula in 3D distribuito dalla Paramount pictures. Il 19 maggio 2012 il film, intitolato Dracula 3D, viene presentato in anteprima mondiale, fuori concorso, al Festival di Cannes
Nel novembre 2014, Argento dà l'annuncio della prossima realizzazione di The Sandman progetto ispirato all'omonimo racconto di E.T.A. Hoffmann
Il film avrebbe dovuto vedere la presenza del cantante Iggy Pop quale protagonista. Le riprese sarebbero dovute iniziare nel novembre 2015, ma in un'intervista tenutasi in occasione della XVII edizione del premio "La Chioma di Berenice", il 18 ottobre 2015, il regista ha affermato che le cose andavano a rilento. Il progetto, a causa di contrasti tra i diversi produttori del film, è rimasto per anni in stand-by.
Nel 2018, durante la presentazione romana della sua prima raccolta di racconti, Horror. Storie di sangue, spiriti e segreti (edita da Mondadori), Argento ha annunciato ufficialmente la cancellazione del progetto The Sandman.
Il 27 marzo 2019 ha ricevuto il Premio Speciale alla carriera ai David di Donatello.
Nel 2007 firma la direzione artistica del musical Profondo rosso, scritto da Claudio Simonetti.
Il 4 ottobre 2013 debutta come regista dell'opera Macbeth di Giuseppe Verdi
Nel febbraio 2015 dirige l'opera Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti.
CURIOSITÀ
Il 19 giugno 1985 insieme alla moglie Daria Nicolodi viene arrestato per il possesso di 23 grammi di hashish: i due trascorreranno due notti nel carcere di Regina Coeli A Roma
Verranno poi assolti in quanto si trattava di consumo personale e non di spaccio.
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