#storia di ordinaria follia
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Storie di ordinaria follia (1981), Marco Ferreri
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Ma che bella giornata oggi☺️
Chissà per quale motivo mia madre sostenga che io sia isterica🤔
#libere associazioni#parola di amante dei gatti#isteria#storia di ordinaria follia#comunque le più fighe sono pazze 😜
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Finalmente è fuori. Penso proprio che la tradurre quando tornerò a casa, e la userò come apripista per tradurre Giorni di ordinaria follia.
#Hetalia#Hetalia fic#2ptalia#2p france#2p Italy#2p Veneziano#2p romano#2p Germany#2p Luxembourg#2p Belgium#2p Netherlands
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Montagnano: Riflettori puntati sul Giogo, al via la rassegna di teatro popolare.
Montagnano (AR): Riflettori puntati sul Giogo, al via la rassegna di teatro popolare. Il salotto a cielo aperto di Piazza della Chiesa a Montagnano è pronto ad aprire le sue porte. La XXXIIª edizione del Premio europeo di teatro popolare “Il Giogo” si prepara ad ospitare compagnie provenienti da tutta Italia. Un weekend lungo di spettacoli apre la prima settimana di rassegna, che si completerà la settimana successiva con altri quattro appuntamenti dove il teatro sarà l’assoluto protagonista. Si parte: da giovedì 29 giugno a domenica 2 luglio saliranno sul palco quattro compagnie di teatro popolare provenienti dalla Toscana, dall’Umbria e dalla Campania. La prima compagnia a salire sul grazioso palcoscenico di Piazza della Chiesa sarà la Compagnia Teatrale ‘La Nave dei Folli’ di Arezzo con lo spettacolo “L’usciere”, una storia che parla – sotto forma di parodia – delle figure di vittima e carnefice. “L’uscire” protagonista gestisce l’ingresso di un improbabile inferno dantesco, ma un banale errore ribalterà completamente la sua posizione, trasformandolo da carnefice a vittima. Gli interpreti sono Susy Lecca, Stefania Papini, Leonardo Fusai, Roberto Arrigucci e Claudio Giaccherini. Il testo e la regia sono di Roberto Arrigucci. Da Arezzo ad Assisi: venerdì 30 giugno è la volta dell’Associazione Teatrale ‘Le Voci Dentro’ con “Sogno di una notte di mezza sbornia”, una commedia liberamente tratta da “La fortuna di diverte” di Athos Setti. Una storia di sogni, vincite al lotto, superstizioni e credenze popolari di un’umanità dolente che solo in questo modo riesce a pensare a un futuro migliore, per sopravvivere al proprio presente. Gli interpreti sono Gianni Bevilacqua, Anna Gioconda Santovito, Giacomo Affricani, Susanna Peppoloni, Giuseppe Brizi, Raffaele Lombardo, Monica Barbanera, Alfio Rosati e Teresa Scialla. La regia è di Gianni Bevilacqua. Da Assisi scendiamo verso sud fino ad arrivare a Salerno. A Montagnano arriva la ‘Compagnia Bellizzi’, che sabato 1° luglio farà divertire e riflettere il pubblico del Giogo con la loro commedia “Quaranta ma non li dimostra”. Un padre vedovo un po’ all’antica è alle prese con le sue figlie, e in particolare con la maggiore delle tre, Sesella, che non riesce a trovare marito. Il tentativo da parte del padre di “sistemarla” con un bravo ragazzo finisce per peggiorare la situazione. Nonostante il tema di fondo malinconico, lo spettacolo è estremamente comico, con ritmi serrati e un crescendo di divertimento. Gli interpreti sono Antonio e Maria Sannino, Alvaro Vitolo, Costanza Prezioso, Carmine Rossino, Simona Carbone, Eleonora ed Antonio Altieri, Alberto Di Pasquale e Orlando Cerrato. La regia è di Antonio Sannino. Dalla Campania si torna in Toscana, più precisamente a Cascina, in provincia di Pisa. Domenica 2 luglio sul palco del Giogo c’è la ‘Compagnia L’Anello’ che presenta lo spettacolo “Taxi a due piazze”, una classica commedia degli equivoci dell’autore britannico Ray Cooney. È una storia di ordinaria follia, dove il protagonista è costretto, suo malgrado, a tenere in equilibrio un numero crescente di bugia e comune un maldestro giocoliere finirà per venirne sopraffatto. Fino a quando anche la verità sembrerà l’ennesima e (meno) credibile menzogna. Gli interpreti sono Grazia Gianni, Alessandra Bareschino, Orazio Cioffi, Achille Marciano, Simone Franchini, Olga Favara e Nicola Barbuti. La regia è di Luca Lunedì.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Giovedì 16 dicembre 2021
Evidentemente devo smentire uno dei miei primi post in cui dicevo che non mi scuso per ciò che sono. Ovviamente è arrivata una litigata con A. Ovviamente a quanto pare tutto era partito da me. Ovviamente si stava rifacendo viva la paura di perdere la persona a cui sto cominciando a tenere davvero. Ovviamente mi ero dovuta scusare. Non sono mai banale nel dare spiegazioni, anche perché scrivere, a volte, mi risolve il 99 % dei problemi. Nel mio caso non si tratta di dire sempre quello che penso ma "scrivo sempre ciò che penso". Non so se sia meglio o peggio, comunque, con le reazioni a caldo non ci sono proprio. Vado subito in pappa, non agisco, non trovo al momento, la forza per ribattere, controbattere. Immediatamente non riesco ad essere lucida e ribattere. In qualche modo mi rassegno subito, chino subito il capo. Ma appena mi riprendo, scansatevi tutti. Ciò nonostante non significa che sia brava ad usare le parole e rivoltarle nelle padelle. Uscire con una mamma non è per chiunque. Me ne rendo perfettamente conto. è solo per chi è sicuro di quello che vuole. A è da sempre stato a conoscenza della mia situazione e mi ha sempre accettato per tutto. Magari a volte non si rende del tutto conto cosa devo subire, non per niente stavamo litigando, ma posso affermare che non mi abbandonerà. Ci siamo chiariti, per fortuna e non posso che essere più che felice. Questi sono i messaggi che ne danno la conferma. Lo amo. Alla follia, immensamente. Lo amo tanto e non vedo l'ora di cominciare un nuovo capitolo solo io e lui.
[16/12, 7:49 PM] io: mio figlio è di nuovo in Crisi
[16/12, 8:07 PM] AMORE : Amore come mai?
[16/12, 8:11 PM] io: Vado a casa e dormo
[16/12, 8:11 PM] io: Basta sono stufa di tutto questo, non ce la posso fare
[16/12, 8:12 PM] io: Ti mando la buonanotte dopo
[16/12, 8:14 PM] AMORE: mi spieghi per favore??
[16/12, 8:21 PM] io: Non ne ho voglia di niente. Non ti preoccupare
[16/12, 8:23 PM] AMORE: Amore ti chiamo
[16/12, 8:24 PM] io: No non serve
[16/12, 8:25 PM] io: Non ti preoccupare
[16/12, 8:26 PM] AMORE : amore ti chiamo
[16/12, 8:41 PM] AMORE : Amoree rispondimi perché veramente non ho voglia di star così
[16/12, 8:47 PM] AMORE : Va bene amore allora fai così
[16/12, 8:48 PM] AMORE : Tanto sono io che mi preoccupo per tutto e sto così male non sapendo nulla di nulla va bene.
[16/12, 8:50 PM] AMORE : Boh veramente hai una persona vicina per sfogarti che ti sta vicino che ti accetta per tutto e boh non so non me ne parli non ti sfoghi amore. sappi che non sto bene nemmeno io dai tuoi comportamenti
[16/12, 9:23 PM] io: Amore scusami
[16/12, 9:24 PM] io: Non stavo molto bene per queste cose che ha mio figlio a volte
[16/12, 9:26 PM] io: Scusami se sbaglio i sbaglio i modi
[16/12, 9:27 PM] io: Ti amo tanto
[16/12, 9:30 PM] AMORE : Amore tranquilla. Ti amoooo Anch'ioooo
[16/12, 9:43 PM] io: Sono stanca e preoccupata per Kristian
[16/12, 9:43 PM] io: Non è una situazione facile
[16/12, 9:43 PM] io: Lo so che ci sei anche tu
[16/12, 9:44 PM] io: Non sono unacogliona qualunque lo hai capito
[16/12, 9:44 PM] io: Voglio te e voglio uncazzo di futuro solo con te
[16/12, 9:45 PM] io: Sono tornata a respirare grazie a quello che sta succedendo tra di noi ti giuro
[16/12, 9:47 PM] io: A volte crollo per il troppo peso che mi sto portando dentro
[16/12, 9:49 PM] io: Non mettere più in dubbio niente per favore ti chiedo
[16/12, 10:04 PM] AMORE : Amore io ci sono e lo sai ti sto dicendo
[16/12, 11:34 PM] io: A domani amoree ti amo non dimenticarlo e scusami ancora
[16/12, 11:37 PM] AMORE : Ma tutt ok?
[16/12, 11:38 PM] io: Si amore
[16/12, 11:38 PM] AMORE : Boh di solito scrivi poemi oggi così
[16/12, 11:39 PM] io: Pensavo che non li volevi più
[16/12, 11:43 PM] AMORE : Sii invece
[17/12, 12:10 AM] io: Scusami se sono così non lo faccio apposta. Rovino tutto ciò che tocco. Ho perso il conto di tutti gli sbagli fatti e che sto facendo. non vorrei sbagliare mai giuro e soprattutto con te. mi sento uno schifo vomitevole per questo. A volte mi sento così distante da ciò che sono veramente. Vorrei non dovermi sentire sempre fuori posto. come se fossi sempre io quella sbagliata. come se in me ci fosse qualcosa che non va. io non vorrei mai farti pesare niente ma alla fine come ripeto crollo involontariamente e non vorrei fartelo capire perché non voglio darti preoccupazioni inutili che non meriti di sobbarcarti. Alla fine tutto quello che vorrei è che continuassi a scegliermi anche nei momenti peggiori anche se sono intrattabile a volte ma è quando ne ho più bisogno. Questo è l'amore e io ti amo perché lo so che ci sei per me ed io per te ovviamente. penso che una vera relazione (io ci credo nella nostra e credo in noi) è quando quel qualcuno accetta il passato ti supporta nel presente e ti incoraggia per il futuro. tu alla fine lo fai sempre. semplicemente a volte scelgo di alzare un muro anche se questo in fin dei conti è morbido come gomma piuma. posso dirti che qualunque cosa accada staremo insieme comunque?? Questo è quello che voglio realmente. anche perché una relazione non è quella nella quale va sempre tutto bene ma quella in cui pur essendoci difficoltà vengono superate restando uniti e ricominciando più forti di prima.
[17/12, 12:21 AM] io: Non voglio perdertiiii per niente al mondo. Credimi.
[17/12, 12:28 AM] AMORE : Nemmeno io. Ti amo.
#la mia giornata#la mia storia#la mia vita#la mia esperienza#storie di ordinaria follia#storie di vita#smentita#litigare#sensi di colpa#colpa mia#paura di amare#paura di sbagliare#paura di tutto#paura di perderti#paura di me#scusarsi#scrivere#sono una mamma#messaggi miei#crisi#mio figlio#sono stufa#ti amo tantissimo#ti amo immensamente#ti amo anche oggi#ti amo da vivere#ti amo#ti amo per sempre#ti amo troppo#ti amo tanto
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Esattamente un anno fa in questo periodo l’archivio di Instagram mi ricorda che andavo a vedere gli Immolation al Traffic, in compagnia del cantante dei Seventh Genocide che, in quel periodo, ancora trovavo piuttosto interessante (madó). Al Traffic, nella sfiga che mi attanaia, incontro Tito con la sua nuova fiamma, che ci mette 5 minuti a fare due più due e a non farsi piacere la situazione “Virginia+un altro che non sono io”. Lui, da bravo Mr. Muscolo, principe del Traffic, manager delle band metal più in del momento, re dei metallari di Roma, non può accettare di essere stato archiviato (ma poi pure quello è un altra storia). Così che arriva, portandosi dietro i suoi vassalli, ma all’oscuro della sua nuova amichetta, pressoché ignorando il cantante dei Seventh, mi abbraccia e mi annusa. E poi mi fa “Ti vedo bene, hai cambiato profumo”.
HAI
CAMBIATO
PROFUMO
Mi sono sentita come un palo pisciato da un cane che vuole marcare il proprio territorio davanti a tutti gli altri piccoli cani maschi, che si trovano proprio nel posto sbagliato. Di quanto all’epoca fosse ovvio che non mi avrebbe lasciata libera seppure avessi voluto. Che qualsiasi tizio che frequentava il Traffic all’epoca badava bene a non rapportarsi più con me, perchè lui parlava con tutti e diceva cose a tutti. Perché era convinto che se non stavo con lui potevo anche non stare. Perché ero la tizia che aveva spezzato il cuore a Mr. muscolo, re dei metallari. Che poi il cuore lo aveva spezzato lui a me, ma quella è una storia diversa.
Per colpa sua, e per varie vie traverse, conobbi Davide. E tutto il mio drama esistenziale cominciò pochissimo dopo. Azione e reazione. Causa e conseguenza.
Chissà come se la passa Mr. muscolo, chissà come sta. Chissà se ogni tanto ci pensa a quanto casino ha fatto. Chissà perché, anche dopo tutto questo tempo, ancora ci penso a quell’imbecille. E mi chiedo come sarebbe andata se fossimo state persone diverse. Non penso che lo saprò mai comunque.
#post del giorno#storie di ordinaria follia#storie della vita#storia#assurdità#novembre 2019#novembre 2020#vita assurda
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#Cinemood parte arrabbiato. Con questa nuova rubrica vi consiglio un po' di film in base al vostro umore. Partiamo col botto. Siete incazzati come Tony Montana? Ecco con cosa sbollire e perché.
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1)La Haine(Mathieu Kassovitz,1995). Se vi sentite sempre in guerra con il mondo e il sistema,Vinz da oggi diventerà il vostro migliore amico. Il clima è quello della Parigi criminale,dei bassi fondi in cui vivono ragazzi che hanno voglia di litigare e di vivere una vita migliore.
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2)Taxi driver(Martin Scorsese,1976) è il film che ha ispirato la scena iniziale di La Haine. Se la vostra rabbia è riempita da un mix di solitudine e senso di inadeguatezza ricordatevi di cosa ha dovuto passare Travis.
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3)The hateful eight (Quentin Tarantino,2015). È un film di Tarantino,di base sono sempre tutti incazzatissimi.
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4)American History X (Tony Kaye,1998). Di base è un film violento,ma se guardato attentamente ci insegna anche quanto la violenza e in generale la vendetta,non servano a nulla.
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5)Scarface(Brian De Palma,1983). È uno dei miei film preferiti,in assoluto. Al Pacino è Tony Montana,il cubano più irascibile e determinato della storia del cinema. Per una botta di autostima.
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6)Will Hunting (Gus Van Sant,1997). Will è un genio ma non sa mai cosa fare,dove sbattere la testa o come comportarsi con una donna. Per fortuna incontra lo psicologo Sean Maguire, l'unico in grado di aiutarlo e dal quale anche voi potrete ricavare qualcosa di positivo.
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7)Un giorno di ordinaria follia (Joel Schumacher,1993). Il film perfetto per quando vorresti prendere a scazzottate chi ti ha sbagliato l'ordinazione al ristorante dopo una giornata già difficile di suo.
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8)Little Miss Sunshine (Jonathan Dayton e Valerie Faris,2006). Concludo con un film pieno di speranza,un piccolo capolavoro. Se siete non solo arrabbiati,ma anche tristi o delusi,Paul Dano e Steve Carell sapranno ridarvi la carica per ripartire.
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#cinema #briandepalma #film #filmdavedere #scarface #taxidriver #alpacino #robertdeniro #pauldano #stevecarell #lahaine #tarantino #thehatefuleight #littlemisssunshine #recensionefilm #recensionifilm #recensione #filmdavedere #azione #cinematic #love #americanhistoryx #mattdam
instagram
#film da vedere#film#rabbia#love#amore#consiglio#consigli#bellezza#felicità#tristezza#cinema#Instagram
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Segnalazione: Il grido del silenzio di Andrea Fabbri
Segnalazione: Il grido del silenzio di Andrea Fabbri
Ciao, oggi vi presento un libro che tratta un argomento molto attuale. Buona lettura:) Photo by Polina Zimmerman on Pexels.com SCHEDA DEL LIBRO Editore : A.CAR. (27 novembre 2019) Lingua : Italiano Copertina flessibile : 118 pagine ISBN-10 : 8864902139 ISBN-13 : 978-8864902135 Peso articolo : 180 g Dimensioni : 15 x 1 x 21 cm TRAMA LIBRO “Una storia di ordinaria follia”… un libro che…
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Film visti nel 2020
In grassetto quelli belli In corsivo quelli medi: belli, godibili, ma non indimenticabili Sbarrato proprio che no
30 anni in un secondo – Gary Winick (2004)
47 Metri - Uncaged – Johannes Roberts (2019)
A Beautiful Mind – Ron Howard (2001)
A Quiet Place - Un posto tranquillo – John Krasinski (2018)
Alita - Angelo della battaglia – Robert Rodriguez (2019)
Amici, amanti e... – Ivan Reitman (2011)
Carrie Pilby – Susan Johnson (2016)
Chiamami col tuo nome – Luca Guadagnino (2017)
Christmas Wonderland – Sean Olson (2018)
Colazione da Tiffany – Blake Edwards (1961)
Dirty Dancing - Balli proibiti – Emile Ardolino (1987)
Donnie Darko – Richard Kelly (2001)
Dov'è il mio corpo? – Jérémy Clapin (2019)
Falling Inn Love - Ristrutturazione con amore – Roger Kumble (2019)
Harry Potter e la pietra filosofale – Chris Columbus (2001)
Harry Potter e la camera dei segreti – Chris Columbus (2002)
Harry Potter e il prigioniero di Azkaban – Alfonso Cuarón (2004)
Harry Potter e il calice di fuoco – Mike Newell (2005)
Harry Potter e l'Ordine della Fenice – David Yates (2007)
Harry Potter e il principe mezzosangue – David Yates (2009)
Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 1 – David Yates (2010)
Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 2 – David Yates (2011)
Hotel Transylvania 2 – Genndy Tartakovsky (2015)
Hotel Transylvania 3 - Una vacanza mostruosa – Genndy Tartakovsky (2018)
I due Papi – Fernando Meirelles (2019)
Il buco – Galder Gaztelu-Urrutia (2019)
Il castello errante di Howl – Hayao Miyazaki (2004)
Il discorso del re – Tom Hooper (2010)
Il fotografo di Mauthausen – Mar Targarona (2018)
Il gladiatore – Ridley Scott (2000)
Il mio vicino Totoro – Hayao Miyazaki (1988)
Il piccolo yeti – Jill Culton, Todd Wilderman (2019)
Il Signore degli Anelli - La compagnia dell'Anello – Peter Jackson (2001)
Il Signore degli Anelli - Le due torri – Peter Jackson (2002)
Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re – Peter Jackson (2003)
Il talento di Mr. Ripley – Anthony Minghella (1999)
Il terrore del silenzio – Mike Flanagan (2016)
Insospettabili sospetti – Zach Braff (2017)
Io vi dichiaro marito e... marito – Dennis Dugan (2007)
Julie & Julia – Nora Ephron (2009)
Lacci – Daniele Luchetti (2020)
Love Actually - L'amore davvero – Richard Curtis (2003)
L'altra sporca ultima meta – Peter Segal (2005)
L'incredibile storia dell'Isola delle Rose – Sydney Sibilia (2020)
La maledizione della prima luna – Gore Verbinski (2003)
La ragazza nella nebbia – Donato Carrisi (2017)
La teoria del tutto – James Marsh (2014)
Le 5 leggende – Peter Ramsey (2012)
Le ali della libertà – Frank Darabont (1994)
Le dodici fatiche di Asterix – René Goscinny, Henri Gruel (1976)
Misery non deve morire – Rob Reiner (1990)
Nei panni di una principessa – Mike Rohl (2018)
Ponyo sulla scogliera – Hayao Miyazaki (2008)
Porco Rosso – Hayao Miyazaki (1992)
P.S. Ti amo ancora – Michael Fimognari (2020)
Questione di tempo – Richard Curtis (2013)
Ragazze interrotte – James Mangold (1999)
Ready Player One – Steven Spielberg (2018)
Revolutionary Road – Sam Mendes (2008)
Ritorno al futuro – Robert Zemeckis (1985)
Ritorno al futuro - Parte II – Robert Zemeckis (1989)
Ritorno al futuro - Parte III – Robert Zemeckis (1990)
Scappa - Get Out – Jordan Peele (2017)
Senza lasciare traccia – Debra Granik (2018)
Sex and the City 2 – Michael Patrick King (2010)
Succede – Francesca Mazzoleni (2018)
The Circle – James Ponsoldt (2017)
The Terminal – Steven Spielberg (2004)
To Rome with Love – Woody Allen (2012)
Tolo Tolo – Checco Zalone (2020)
True Story – Rupert Goold (2015)
Twilight – Catherine Hardwicke (2008)
Un giorno di ordinaria follia – Joel Schumacher (1993)
War of the Buttons – John Roberts (1994)
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Eccomi qua, anche io con una relazione difettosa, o forse quella difettosa sono io.
Sono una ragazza di 30 anni, indipendente, ambiziosa e che sa il fatto suo e il suo valore nella vita e nel lavoro che sto intraprendendo. Sto cercando di costruirmi una carriera. Viaggio tanto, ho un giro di amicizie fantastiche, tanti interessi e una famiglia che mi ama e mi supporta in tutto quello che faccio. Le relazioni amorose però, per un certo verso, non sono il mio forte.
Ti faccio una premessa, ho perso mia madre quando avevo 10 anni e mio padre a 19. Genitori che ho amato/amo alla follia. In particolare mio padre. Un uomo che ad oggi, con un po’ di complesso di Elettra, vedo perfetto e inarrivabile. Un padre che però mi ha insegnato che non avrei mai dovuto dipendere da uomo, ma quest’ultimo doveva essere un compagno di vita che sceglievo per amore indipendentemente dal resto. Dovevo insomma essere felice.
Ti tralascio i dettagli di storie passate andate male, una miriade di amori non corrisposti in cui mi sono persa inutilmente, non sono riuscita a stare con uomini che non amavo, ma loro mi avrebbero portato la luna. Relazioni brevi e fugaci, mai nulla di veramente serio, ma sono sempre loro che mi lasciano e poi trovano una nuova che sembra “l’amore della vita”. Mi chiedo come mai, dove sbaglio, perché sono l’eterna seconda e che cosa mi manca per non essere scelta. Troppo super donna? Troppo indipendente? Troppo incasinata? Troppo ingestibile? O forse no, forse sono solo io che mi vedo così e in realtà non c’è grande valore in tutto quello che ti racconto di me.
Eppure io cerco qualcuno con cui costruire una vita e chissà magari una famiglia e più cresco più ho voglia di questo.
Arriviamo alla mia ultima relazione difettosa.
L’anno scorso ho incontrato P., poco più grande di me, affascinante e intrigante. Già ci conoscevamo, io sapevo che lui non era in cerca di cose serie, ma io, uscita da un’altra storia difettosa, decido di accettare un suo invito. Parte così una relazione friends with benefits, cercata da entrambi ma principalmente imposta da lui (ma dai). Lui mi inizia a piacere sempre di più, quindi arriva un punto in cui questa relazione non è abbastanza per me.
Chiudo la relazione facendomi piano piano di nebbia, con dispiacere ma senza rancore. Incontro un altro ragazzo E., sulla carta il principe azzurro. Fa tutte quelle cose che P. non faceva. “Ti vengo a prendere in stazione”, “Mi manchi”, “Passiamo una giornata insieme”. Insomma tutte quelle cose belle da relazione normale. P. appena scopre che mi sono fidanzata mi cerca e mi ricerca, convinto che mi avrebbe portata tra le sue braccia di nuovo. Ma io non ci casco, non posso farlo a me stessa e al rispetto che ricevo in questa relazione. Lo respingo più e più volte per 8 mesi. Come un fulmine a ciel sereno E. mi lascia con un “non provo sentimenti”. La vera realtà dei fatti è che aveva incontrato un’altra. A quel punto, dopo una delusione iniziale, capisco che questa relazione, che sembrava perfetta e un trampolino verso una vita insieme, in realtà non mi aveva lasciato niente.
Ovviamente cosa faccio, ovviamente torno da P. – Cerco di impormi più leggerezza, “quel che viene viene”.
Non ho aspettative e sono più sicura di me. Per tre mesi ci vediamo, di base sembra solo sesso, ma è tutto diverso rispetto all’anno prima. Parliamo, ceniamo insieme. Io vedo solo lui e lui vede solo me, ma rimaniamo nel limbo. Viviamo e stiamo bene. Accade la quarantena e non ci possiamo più vedere. Il tempo si ferma e siamo alienati. Veniamo sottratti del sesso, ma abbiamo entrambi voglia di sentirci accanto. Parliamo tanto e ci preoccupiamo l’uno dell’altra “mi man
chi” “non vedo l’ora di vederti” “quando finisce tutto stiamo un giorno insieme”. Io ovviamente non sono immune a tutto questo, ma mi ripeto che è il disagio della quarantena che spinge lui a fare questo, per proteggermi
La quarantena volge al termine, torniamo a una vita pseudo normale. Ci vediamo, lui è freddo e distante. Io quindi mi comporto di conseguenza. Di lì a qualche settimana mi dice che ha iniziato a frequentare seriamente un’altra, ma che a me ci tiene, magari “rimaniamo amici”. Di nuovo, l’eterna seconda, quella che non è abbastanza.
Senza rancore, scenate o spiegazioni, gli auguro il meglio e gli dico che possiamo mantenere un rapporto civile. Sono ferita, ma intraprendo la graceful exit, da signora. Lui continua a scrivermi continuamente (ammetto che mi fa pure piacere), io rispondo per educazione ma ovviamente distante e senza provocarlo. Lui rigira la frittata, dicendo che sono fredda, arrabbiata e che non ne ho motivo. Quindi adesso sbaglio pure le reazioni? Troppo dura? Cosa si aspettava l’amicona o la gatta morta che continua a provarci? Niente Ester, vorrei avere la forza di uscire definitivamente da questa storia e abbandonare questa persona, ma una voce dentro di me mi dice di provare il tutto per tutto perché non hai niente da perdere.
Scusami per il papiro.
Grazie mille.
G.
Cara G.,
insomma siamo sempre qui. Che mi squaderni a fare il curriculum della prima della classe se poi non usciamo dal desiderio somaro di relazione complessa? A che serve aver letto i libri giusti, viaggiare, l’iscrizione al circolo arci?
Devo provare tutto perché non ho niente da perdere. Che invidiabile disprezzo per il tempo, G., hai trovato il negozio che vende vite di riserva a poco prezzo senza intercessione del demonio?
Dannarsi piace e tutte le scuse sono buone. C’è poco da fare a parte ammetterlo.
La prendo con leggerezza, quello che viene, viene – la balla suprema. Chi sa pendere le cose con leggerezza inconsistente è la gattamorta, padrona e gran Ciambellana dei sentimenti. E le gattamorte certo non scrivono, sono offline a comandare il mondo. È una questione di carattere. Per le cose prese con leggerezza ci vuole la mano, il talento, lo spirito, serve fregarsene in fondo dell’amore e serve nascerci. Quelle streghe sono inarrivabili, disinvolte bellissime. Pure io volevo essere una di loro.
Tuo padre aveva totalmente ragione. Serve un uomo perbene, rispettoso, di rette abitudini e sani pensieri, non prepotente, forte, generoso, lucido, intelligente, cresciuto, risolto. Ce ne sono, questa è la buona notizia, non con tutte le qualità in equo bilanciamento, ma ce ne sono. Codesti masculi santi non sono neanche avvolti nelle tenebre, occultati, tenuti a chiavistello. A differenza del marcio, il buono non è qualità che resta nascosta a lungo. Insomma il bravo figliolo di solito lo riconosci, non serve scavare alla ricerca di qualità inabissate.
Gli inutili, quelli che scrivono ma non ti vogliono, pure loro ci tengono a farsi riconoscere, a dirla tutta. Certi (come il tuo) propongono senza tema il contratto di assunzione alla poveracrista: non voglio niente di serio da te. Sei al nero, baby. E il pesce abbocca lo stesso! Senza esca! Alcune automunite si recano anche a casa sua! We deliver!
La verità è che la femmina non vede l’ora: si sente sfidata a riuscirci, tu non mi vuoi ma io ti plagerò – l’eroina, la cretina. Alzi la mano chi l’ha fatto e si scagli la prima pietra da sola.
Parità di genere sarebbe accettare davvero l’accordo “va bene così”. Poi però non va mai bene così e precipitiamo negli eterni anni novanta del “perché non chiama?”.
A complicare le cose ci si mette la fortuna di incontrare per la via gente che invece a te ci tiene. Ogni relazione decente che il padreterno ti manda sarà sempre sfregiata da una domanda: epperò come mai non provo niente? Perché sono invece attratta da eccetera?
Succede perché il buono non garba tanto spesso, G., figurarsi a vent’anni, trenta. Bisogna essere persone con tutti i bulloni a posto per innamorarsi solo degli adatti, servono troppe circostanze fauste: eccellenti genitori, belle amicizie, vita in città con alternative facili – dove basta cambiare quartiere per cambiare gente. E soldi, non parliamo di quanto aiutino i soldi a non innamorarsi male.
Non mi prendo la responsabilità del freddo che sta per scendere su questa pagina, lascio a Flaiano. Che spiega perché molte di noi sono sceme, o sono state sceme per qualche decennio, e in generale perché il mondo va alla rovescia.
Indulgenza per la gente che si comporta male. Chi non suscita né simpatia né compassione è l’uomo medio, onesto e senza grandi inclinazioni al male. L’uomo che lavora per tirare avanti, che mette su famiglia e la mantiene. L’uomo medio è antipatico. (Io sono antipatico. Mi si sopporta). Per diventare simpatico bisogna comportarsi da canaglia, per farsi amare bisogna farsi mantenere. È l’equivoco erotico che continua. Il malvagio dà quelle garanzie sessuali che la persona per bene non dà. Chi si comporta rettamente ammette la sua «ordinaria» attività sessuale e non interessa.
Il seguito, quello che osservo sugli esiti degli amori stracciati, ovvero la convalescenza, come guarisce la testa di femmina che picchia sul muro alla ricerca dell’amore fatto apposta per me, è una lenta convergenza verso uno stato d’animo non troppo definibile, fatto della stessa sostanza della vittoria e della rassegnazione, che s’addensa in luoghi comuni. Sono il patrimonio dell’umanità femminile che viene tenuto nelle stanze segrete, questi luoghi comuni.
Li avrai sentiti pure tu. Più ti allontani dai vent’anni meno sanno di rancido. Eccone alcuni, ho preso i più banali: “Poi subentrano altre cose” “L’amore non è quello dei vent’anni” “se mi mettevo a cercare quello perfetto lo trovavo all’ospizio” “le favole lasciamole alle ragazzine” “leviamole pure alle ragazzine”.
L’amore è fatto di una mezza misura perfetta, G.. E’ una lenta aggiustata delle aspettative, una sudata discesa nelle valli del compromesso. Vedi tu per che via arrivare alla relazione finale. Guerra o pace. Se sei più a tuo agio dentro le dolenti poesie o in un messaggio whatsapp che dice “manca il detersivo per la lavastoviglie”.
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My reading list:
Oliver Twist by Charles Dickens
The picture of Dorian Gray by Oscar Wilde
Storia di ordinaria follia by Charles Bukowski
Il vagabondo delle stelle by Jack London
Buoio oltre la siepe by Harper Lee
Narciso e Boccadoro by Hermann Hesse
L'esistensialismo è un umanismo by Jean-Paul Sartre
Una storia semplice by Sciascia
Perché la guerra by Albert Einstein & Sigmund Freud
L'amore in sé by Marco Santagata
Notti bianche by Dostoevskij
L'interpretazione dei sogni by Freud
lo e l'es by Freud
Delitto e castigo by Fedor Dostoevakij
Ciò che inferno non è by D'avenia
La mano searlatta by Cassandra Clare Psicologia della vita quotidiana by Freud
Le Cosmicomiche by Italo Calvino
Orgoglio e pregiudizio by Jane Austen
Vita su un pianeta nervoso - Matt Haig
La coscienza di Zeno - Italo Svevo
I dolori del giovane Werther - Goethe
Le ultime lettere du Jacopo Ortis - Foscolo
Guerra e Pace - Tolstoj
Better get busy.
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La Cena, gli Sphynx e i Cani Corso. Storia di ordinaria follia, tratto da una storia vera realmente accaduta! Ladri accattoni! 😂🙈 🍽 #me #motherofcats #sphynx #blindcat #adoptdontshop #sphynxcat #toptags #sphynxofinstagram #sphynxlove #sphynxlair #sphynxtagram #sphynxkitten #sphynxclub #sphynxlife #sphynxcats #sphynxstagram #sphynxoftheday #sphynxofig #sphynx_feature #sphynxlovers #sphynxcatsofinstagram #sphynxlover #sphynxworld #sphynx_life #canecorso #catsconnect #sphynxdaily #sphynxsquad #sphynxoninstagram #catsofinstagram (presso San Remo, Italy) https://www.instagram.com/p/B7rGrszo1lD/?igshid=kewl92k0hlb5
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Almeno una volta al giorno mi sento una stupida e una fallita
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Joker, un'insolita storia all'origine del male
Dal punto di vista narrativo è una origin story che racconta la nascita di un personaggio molto noto dei fumetti DC. In realtà è una origin story piuttosto particolare, che si allontana da territori già battuti e colpisce per la potenza di impatto nonostante una volontà di prospettiva neutrale e distaccata.
Si racconta la storia di Arthur Fleck e della sua trasformazione in Joker, l'arcinemico di Batman. Il Joker di Jared Leto in Suicide Squad riprendeva la tradizione del fumetto, con tanto di caduta nell’acido (lì replicata con l’amata Harley Quinn). Il Joker interpretato da Heath Ledger confondeva continuamente le carte, poiché raccontava diverse versioni delle sue cicatrici e del suo passato traumatico. Todd Philipps, invece, per il suo Joker, esce dagli effetti speciali (dell'acido) del fumetto e va a scavare da vicino nella storia di un uomo così ai margini della società da essere invisibile, un uomo povero, malato e sfortunato messo sotto pressione dal caso, dalla congiuntura storica e da dolorose reticenze con una parabola che richiama (alla lontana) quella di Un giorno di ordinaria follia, portandola all’estremo nella violenza che la determina e ne consegue e immergendola in scenari potenti(ssimi) che spaziano dalla saga cinematografica di The Purge a immagini reali(stiche) di vandalismo collettivo lasciando in più di qualcuno, oltre al pugno nello stomaco, la domanda «Ma la società (non Batman, ndr) non avrebbe potuto evitare tutto questo?».
Una sequenza di traumi che crea un'inquieta empatia
L'Arthur Fleck - Joker del 2019 è un uomo affetto da una malattia che lo fa esplodere in incontenibili risate senza che ci sia niente di logico a provocarle. Di umili origini, vive con la madre bisognosa di cure, e si mantiene facendo il clown, ma sognando la stand up comedy. Un uomo ai margini, tragicamente consapevole di non poter trovare un posto nella società che lo fa sentire invisibile, quando va bene, e lo massacra, quando va male:
«LA PARTE PEGGIORE DI AVERE UNA MALATTIA MENTALE È CHE LE PERSONE SI ASPETTANO CHE TI COMPORTI COME SE NON L’AVESSI».
Le cose, ad Arthur, vanno di male in peggio, in una spirale di soprusi, delusioni, traumi e abusi, che schiaffeggiano personaggio e spettatore mostrando una realtà ogni volta peggiore di quella che sembrava, privata di note di speranza.
Chi è Joker? «It’s everybody», spiega lui quando ormai ha superato il punto di non ritorno.
[...]
Uno, nessuno, centomila Joker
A differenza del Joker del Cavaliere Oscuro, quello interpretato da Phoenix per Todd Philips non ha un'intenzione programmatica di creare il caos, è fiammifero e accendino al contempo, il suo unico intento, strettamente personale, è uscire dall'invisibilità: «Non ho mai saputo se esistevo veramente, ma esisto, e le persone iniziano a notarlo». Nel momento in cui la sua trasformazione si fa definitiva, accende gli animi, vuole decidere non solo cosa sia giusto o sbagliato, ma anche cosa faccia ridere o no. Follia.
Il film di Todd Philps smuove tante emozioni, in un mix davvero disturbante (e divisivo, appunto): una scomoda empatia per il personaggio che non ti aspetti, un senso di dolore che sembra quasi tangibile attraverso la risata singhiozzante che il protagonista non riesce a reprimere e che, diventato Joker, diventa la sua espressione più efficace, il senso di sorpresa di chi non ha riconosciuto il seme del male anche se era sotto gli occhi fin dall'inizio, il senso di colpa e la nausea per una società in cui i “diversi” vengono disprezzati, guardati con sospetto e tenuti a distanza, infine la paura, tanta, che fa la violenza collettiva che, da qualunque parte cominci, è tanto più pericolosa e distruttiva, quanto più dal singolo individuo si trasforma in un movimento di massa (senza un po' di senno o, nei fumetti, un Batman che possa fermarla).
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Le folli urla silenziose
Ti diverti a farti male, a far crede agli altri che vada tutto bene. Il casino in testa non aiuta, chiedi aiuto a chi ti conosce, non pensare di essere sola al mondo, tutti hanno dei demoni, angeli caduti, che tentano di uscire, entrare nella nostra testa è come una tempesta, calma piatta non esiste, nulla credi fattibile, impossibile essere così chiusi, aperti solo con i tuoi mostri. Ci follia per accettare un folle, pazzia di molti normalmente anormali, diverse molte persone, non tutti si credono normali. Morire è facile, difficile perderti, perdermi in un giro di parole, pensieri mai detti, sogni mai nati, come quando piangi, ridi, urli e nessuno ti sente, ti chiudi dentro la tua testa e quello che ti distrugge. Impari a ricostruirti da sola, caduta dopo caduta rialzarsi è più facile. Difficile dire cosa non va, troppe storie, nessuna da cui iniziare, finire per non dire niente, tutto un grande casino, nessuno capisce questo ordine strano, normale non fidarsi più. Imparare ad accettarci, negare quello che siamo, quello che si è stati, quello che non si sarà mai, sempre la stessa storia, racconti senza fine, inizi mai scritti, leggere un libro senza trama, guardare un quadro senza colori. Trovare una soluzione, complicare tutto, niente è perso, ritrovarti, perderti di nuovo, vecchia storia già sentita. Non capisci, pretendi di avere risposte senza fare alcuna domanda.
Vivi in un labirinto senza cercarne l'uscita.
Non ti interessa cosa pensano gli altri, quello che pensi tu, ti comporti come una bambina, adulta cresciuta male, prima o poi devi uscire dal labirinto. Ti senti sola in mezzo alle gente, persone senza timori, paura della folla, di ogni singola sfaccettatura, tratti grossolani, preciso il tuo modo di guardare la gente, gli guardi dentro, fuori i mostri dalla testa, cuori uniti, separati i corpi, fallimenti straordinari e tu ordinaria nella tua follia.
Nei tuoi silenzi, urla disperate.
Credimi, nessuno può amare un folle se non un altro come lui.
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Domenica 12 dicembre 2021 (seconda parte)
Appena aperto gli occhi, mi aveva sussurrato "buongiorno amore mio". Mi aveva stretto ancora più forte. Avrei voluto che quell'attimo non finisse mai. Avrei voluto stare così per tutto il resto della giornata, ma c'era da alzarsi perché lui doveva andare a lavoro. Per fortuna poche ore e sarebbe stato di nuovo tra le mie braccia. Eravamo andati a fare un giro al lago. Gli avevo fatto vedere il mio posto preferito da quest'estate, dove quasi ogni sera andavo a rifugiarmi per trovare un po' di tranquillità. È tutto così bello con lui, anche semplicemente passeggiare mano nella mano. Fermarsi a baciarsi, di tanto in tanto. Anche semplicemente aver visto un presepe sull'acqua, esserci fatti delle foto e video in riva al lago, cose che restano e che guarderemo più in là negli anni, so già che ci verrà un sorrisetto, vedendo l'imbarazzo dei primi tempi assieme. fantastico vivere quest'atmosfera natalizia. Bevuto un brulé, brindando "alla salute", anche se io pensavo "a noi" "che possa durare per sempre". Non chiedo nient'altro al mondo. Voglio lui. Per sempre. Mi sta riempiendo quel vuoto che si stava impossessando di me. Un vuoto che mi aveva perfino invaso il cuore. Lo amo tanto. Tantissimo. All'impazzata. Abbiamo entrambi voglia di futuro. Abbiamo lo stesso desiderio. Continuare, mattone dopo mattone, a costruire la nostra vita insieme. Come quando in macchina ad un certo punto "amore, lo sai che sono stato benissimo questo weekend con te? Ma c'è una pecca..perché passa così in fretta quando sto con te?? Non è assolutamente giusto!" Non avevo esattamente una risposta, infatti mi era uscito solo "perché ti amo" ..qualche secondo di silenzio, poi un'altra domanda "amore quando mi porterai via con te per sempre?" .. le parole mi si stavano strozzando in gola. "Fosse per me anche subito, amore!" .. Lui "non si può. Devi sistemare quella situazione" .. stavo trattenendo fiumi di lacrime, ma stavo guidando, quindi volevo cambiare discorso ma lui continua "dimmi una data. Non ce la faccio più." .. io "non la so la data precisa, amore. Ma so che succederà. L'importante è che ci sia il desiderio da tutte due le parti." .... C'era stato il silenzio in macchina fino quando non eravamo arrivati sotto casa sua. Doveva spostate la sua auto, ancora mezza sommersa dalla neve. "Amore vieni nella mia macchina mentre si scalda, così mi aiuti ad uscire dal parcheggio, controlla dietro" ..io "una spanna di retro, vai" .. boooom .. no vabbè. Esco dalla macchina, sbatto la porta e mi stavo mettendo a bestemmiare. "Ah, te ne vai così?" io "è quello che sto facendo, me ne sto andando" "ah, non mi saluti nemmeno?" io "dopo questo, ancora, no. È troppo" Lui "ah ok, va bene, ciao allora" io "no, scusa, per fortuna non è successo niente." .. c'eravamo messi a controllare l'auto ed effettivamente non era successo nulla. Ne alla sua macchina, ne all'altra. Già mi aveva tamponato una volta, questa volta mi sentivo presa comunque in causa e mi sembrava troppo, veramente. Mi sentivo, in qualche modo, in colpa. Fa niente, era passato. Ma lui non mi passerà mai. Non vorrei mai salutarlo. Arriverà il giorno in cui ci troveremo ogni giorno a casa nostra. Non vedo l'ora. Bisogna solo attendere un pochino. Avanti a tutta birra.
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