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“Le difficoltà stimolano il coraggio, nel coraggio si tempera la forza, con la forza s'impone la rotta al destino. Questo vuol dire vivere.”
— Gustavo Rol
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#opinioni di un clown#cervello#stimolare#imparare#addormentarsi#vegetare#partecipare#intelligenza#invecchiare#mantenersi giovani#imparare cose nuove
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PRIMA PAGINA Secolo Italia di Oggi domenica, 05 gennaio 2025
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Viaggiare in treno mi aiuta a pensare.
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Febbraio è il mese del Carnevale e dell’allegria, uno stato d’animo questo messo a dura prova dalla quotidianità di oggi. La tavola ci può venire in aiuto, scopriamo insieme quali sono i cibi in grado di stimolare allegria e buon umore.
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La giovane mamma mia vicina di casa
Ogni giorno ormai non ho altro pensiero in testa che rivederti. Vivi con tuo marito da quando vi siete sposati, un anno e mezzo circa, nell'appartamento vicino al mio. La notte vi ascolto sempre, mentre vi amate. Dall'altra parte del sottilissimo muro che divide la vostra camera da letto dalla mia mi arrivano dei mugugni indistinti ma inequivocabili. Immagino le vostre frasi sommesse e adoro in modo assoluto sentire quando venite, visto che le nostre teste sono comunque a forse meno di un metro di distanza. Meglio di qualsiasi film o racconto. Ho sempre sospettato che malgrado la tua aria educata, composta e molto discreta, tu fossi un vero vulcano di femminilità e sensualità. Infatti, un giorno qualsiasi di due mesi fa, in tarda mattinata hai suonato a casa mia e hai chiesto aiuto in lacrime. Io lavoro a turni e alle sette e un quarto avevo smontato dalla notte. Era circa l'una e sebbene fossi ancora rincoglionito dalle sole quattro ore di sonno fatte, t'ho chiesto immediatamente e preoccupato cosa ti fosse successo.
M'hai detto, un po’ rossa in viso e imbarazzata, che il tuo seno generava una enorme quantità di latte ma che il tuo piccolo, all’epoca nato da sole due settimane, ne beveva solo una parte e poi s'addormentava. Poi, che secondo il pediatra e le sue stime, il nutrimento era comunque momentaneamente sufficiente per lui, ma non avresti mai voluto che il latte smettesse di scendere, per questo suo scarso stimolare le tue ghiandole mammarie. Avevate quindi comperato un tiralatte per prendere tutto il latte rimanente nel tuo seno dopo la magra poppata, ma non riuscivi a usarlo in modo appropriato: ti scappava sempre, non riuscivi a farlo funzionare correttamente perché è un aggeggio di difficile gestione. E che il tiraggio va effettuato meglio se entro un’ora dalla poppata. Quindi era proprio necessario farlo in quel momento. A tuo marito avevi detto che conoscevi l’aggeggio, “che ci vuole, è una passeggiata” e poi non volevi fargli vedere che non eri riuscita a farcela. Ti seccava molto.
“Mi aiuti, per favore? Scusami se ti disturbo a quest’ora, Marco: forse stavi pranzando…”
”Guarda, non stavo pranzando: tranquilla. E comunque, Federica, per te e il tuo bambino lo sai: qualsiasi cosa… se riusciremo, mi basterà uno dei tuoi dolcissimi sorrisi…”
Sei diventata ancor più rossa, hai abbassato gli occhi e... hai sorriso! Dio, quant’eri sexy, con le spalle completamente nude. Stupenda ninfa, dea dell’amore.
Siamo quindi entrati in casa tua. Ci sarebbe mancato che non avessi voluto aiutarti! Tu, bellissima come solo una ragazza di ventitré anni può essere, avevi indosso solo un comodo e casalingo prendisole di cotone leggero arancione a fiorellini, che lasciava scoperta tutta la parte superiore del corpo al disopra delle areole.
Visione meravigliosa, per me che ero un maschio a digiuno di una femmina da tempo. Eri stupenda soprattutto se vista in controluce. Si delineava la silhouette perfetta e sensuale del tuo corpo sottile, malgrado il parto recente. Un vero sogno erotico. Cercavo di non pensarci. Ritrovati un minimo di dignità e un comportamento appena serio, da buon vicino e presa la necessaria confidenza con l'attrezzo, t’ho chiesto il permesso e t’ho sceso un po’ il bordo dell'abitino sul lato sinistro. Ho applicato il tiralatte al capezzolo del tuo seno sinistro. Con un po’ di buona volontà e qualche tentativo ripetuto, infine l'abbiamo fatto lavorare a dovere e abbiamo iniziato finalmente a riempire delle bottigliette da mettere in frigo.
Finito col seno sinistro, siamo passati a quello destro. Allora tu, visto che la cosa funzionava bene, ti sei finalmente calmata e abbiamo preso anche a chiacchierare in assoluto relax. Ci conosciamo, oramai: io sono un quarantacinquenne ben tenuto. Separato da qualche anno. Mia moglie è andata via portando con sé nostra figlia adolescente. Tuo marito invece ha una trentina d’anni, fa il rappresentante di commercio e spesso resta fuori per lavoro anche due o tre giorni. Intanto, verso la fine del tiraggio effettuato sul seno destro, mentre stavo finendo di riempire la bottiglietta, ho visto che dal seno sinistro, lasciato ancora scoperto a esclusivo beneficio dei miei occhi, ne ero certo e anche per una comprensibile tua civettuola voglia di donna di farti ammirare, scendeva ancora del latte. Infatti senza le coppe di protezione, colando t’aveva macchiato un po’ la stoffa del prendisole.
Visto che avevo il viso vicinissimo al tuo petto, m'è venuto spontaneo scherzare con te e dirti sorridendo che mi sarebbe piaciuto assaggiare quel ben di Dio, per non farlo andare sprecato e anche per pulirti. Tu m'hai detto ridendo: “ma che dici, scemo…” però mi guardavi fisso negli occhi e ormai mi carezzavi già teneramente la testa. Ho azzardato - o la va o la spacca - e sono sceso rapidamente sul seno sinistro. Ho dapprima dato una leccata rapida, guardandoti e aspettando magari un ceffone. Tu invece eri in estasi, a occhi chiusi. M'hai solo detto con un fil di voce ma stringendomi a te: “ma che fai, no… non farlo, smetti…” allora deciso, per l'evidente desiderio che provavi, ho incollato le mie labbra a quel capezzolo gocciolante e gonfio. Quindi con trasporto ho iniziato a succhiare, tirando forte. Era un nostro momento di assoluta comunione e il latte era buonissimo!
Ma la cosa sorprendente è stata la tua reazione. Con voce dal tono basso, calda, piena d'amore e passione, mentre ti succhiavo mi hai detto solo: “no… caro, caro…confesso che mi attrai, ma non dobbiamo… non possiamo fare questo, io e te… a mio marito, poi… nooo…” intanto mi tenevi la testa ben premuta contro di te. Ti sentivo mentre gemevi a occhi socchiusi. Piangevi calde lacrime, forse per un pizzico di rimorso, ma intanto godevi: mi era evidentissimo. E mi stringevi forte al tuo petto: mi allattavi letteralmente e io a momenti soffocavo! Mentre succhiavo ingoiavo e leccavo tutta quella grazia di Dio, t'ho infilato pian piano una mano sotto il prendisole: non me l'hai bloccata. Ho proseguito fino ad arrivare alla tua fica di giovane sposa e ho sentito chiaramente che era già completamente bagnata. Un paradiso di moglie.
Sotto il prendisole infatti non avevi nulla: neppure gli slip! Una macchina per il puro piacere, questo eri. Una giovane mamma desiderosa solo del godimento sessuale, pretendendolo in quel momento da me in qualsiasi modo. Questa cosa m'ha fatto ingrifare come un toro. Senza più alcun ritegno ormai, hai allargato le gambe e scendendo un po’ più sulla poltrona hai fatto entrare nella tua passera ben dilatata tutta la mia mano con le dita chiuse senza alcun problema o dolore. Pazzo di te, ti baciavo il collo, le spalle e il petto, leccandoti i capezzoli e ovunque potessi arrivare con la bocca per assaporarti, per gustare egoisticamente e appieno una femmina giovane, di gran classe. Un inaspettato dono del cielo solo per me. Leccavo e godevo della tua pelle profumata. Mordicchiavo i lobi delle tue belle orecchie e infine, massima conquista tra noi, ti baciavo la bocca, infilandovi la mia lingua e giocando con te nel modo più intimo possibile, tra un uomo e una donna.
Ti stimolavo, muovendo la mano totalmente immersa nella tua fica, facendole fare continuamente e rapidamente avanti e indietro. Ti dicevo parole oscene, ti chiamavo “troia, grande puttana, femmina vogliosa solo di cazzo”. Tu, solo un po’ arrossita e accaldata, mi sorridevi irresistibile. Gemevi roca, sussurrandomi all'orecchio dei tenerissimi: “si dai, siiii… ancora, fallo ancora… entra di più dentro di me… dimmelo ancora… e poi dammi il tuo cazzo… ora lo voglio proprio. Ne ho bisogno!“ Così, mentre il pupo dormiva sereno dopo aver bevuto, in un solo colpo ho sfilato la mia mano, t'ho tolto l'abitino tirandotelo su dalle spalle. Tu eri ancora seduta, ma ti sei sollevata quel tanto che bastava per farlo scivolar via e m'hai detto: “oh, caro, caro… succhia ancora un po’ dal seno e poi bevi dalla mia fica. Adesso sto producendo il mio liquore di donna. Lo sto facendo solo per te. Leccamela, lo voglio tanto.”
Ho eseguito alla lettera. Dapprima onorando il seno sinistro, poi il destro. Leccandoti al centro del tuo corpo nudo senza fermarmi sono sceso piano a baciarti a lungo la fica: la tua pelle sapeva di buono, di pulito. Ho leccato a lungo e per la prima volta anche il tuo ano. Fino a qualche ora prima, mai avrei immaginato che la mia lingua avrebbe potuto godere di tanto privilegio. Oh, il tuo ano: meraviglioso protagonista dei nostri giochi, ormai. A un certo punto proprio non ho resistito più. T'ho tirata a me sul bordo poltrona e ho infilato il mio cazzo già durissimo dentro di te con veemenza: erano molti mesi che non scopavo. E poi poter fottere una sposina, una mamma giovanissima, non capita tutti i giorni. T'ho detto che stavo per venire e tu m'hai dato il via libera, perché da dopo il parto avevi rimesso la spirale.
Volevi moltissimo che sborrassi dentro di te. E a lungo. Me l’hai chiesto esplicitamente: “sborra a lungo quanto ti pare dentro di me.” Quella prima volta t'ho fatta venire ben tre volte prima di riempirti col mio seme mentre ti baciavo le labbra teneramente. Mi ero completamente innamorato, ero ormai cotto di te; non c’è da scherzare con queste cose. Le tue labbra sapevano di miele puro. Mi hai confessato che da quando hai partorito, il tuo desiderio sessuale è inspiegabilmente aumentato a dismisura. Che obblighi tuo marito a scoparti a lungo al mattino presto prima di andare al lavoro, poi appena torna a casa la sera e infine di notte, se ti svegli con una grande voglia di essere amata, posseduta.
E poi mi hai detto piangendo e mordendoti le deliziose labbra, che quando lui sta via due o tre giorni, per te la mancanza del sesso con lui è un problema anche serio. Mi hai chiesto se sarei stato disposto ad aiutarti, con la massima discrezione, ovviamente. Cara: sei un tesoro di mammina e la vicina più dolce che abbia mai avuto! Ormai scopiamo con regolarità, Almeno una volta nel mezzo della settimana, quando lui è di sicuro lontano da casa almeno cento chilometri o per i soliti due-tre giorni di seguito. Mi allatti sempre ed è una cosa che mi piace da morire, un tuo vezzo dolcissimo per me. Poi mi accogli in culo senza lamentarti o in bocca con gran gioia. Quando vengo mi ingoi che è un vero piacere. Ti chiedo: “la vuoi la mia sborra?” E tu, staccandoti un attimo rispondi: “si… fammene bere tanta!” Non penso di aver mai prodotto tanto seme come da quando ti conosco.
In queste poche settimane penso di aver sborrato più di quanto abbia mai fatto in undici anni di matrimonio. Ci si aiuta a vicenda, quindi. Se posso, quando sono libero dal lavoro ti reggo il bambino mentre esci per la spesa o magari per distrarti un attimo. In compenso, tu a volte mi prepari deliziosi manicaretti. Con tuo marito siamo sempre grandi amici, ovviamente. Adoro vedervi la domenica mattina andare in chiesa: tu rilassata, soddisfatta e vestita in modo molto castigato. Lui felice, col bimbo in carrozzina e la donna più onesta, pura e fedele del mondo al suo braccio. Farebbe di tutto per te, difenderebbe il tuo onore da chiunque osasse mancarti di rispetto o solo pensare a toccarti. Vi adoro! Quando si dice avere rapporti di buon vicinato!
RDA
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L'appetito vien mangiando... per quello...
che non si dovrebbe mai smettere di giocare... stuzzicare... provocare...
creare situazioni intriganti...
per stimolare quella fame che non conosce sazietà...... ♠️🔥
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LAVORARE 4 GIORNI SU 7 PER STARE DI PIÙ CON LA FAMIGLIA: TOKYO DÀ IL VIA
Il governatore di Tokyo ha annunciato un piano per implementare una settimana lavorativa di quattro giorni e orari di lavoro flessibili per i dipendenti del governo metropolitano a partire da aprile 2025.
Il governo della capitale giapponese ha fissato il suo orario di lavoro a 155 ore ogni quattro settimane con un sistema di orario flessibile che consente a molti lavoratori di scegliere quando iniziare e finire le loro giornate lavorative. A partire dal prossimo anno fiscale, ogni lavoratore avrà un giorno libero feriale a settimana. “Continueremo a organizzare i nostri stili di lavoro in modo flessibile, in modo che nessuno debba rinunciare alla propria carriera a causa di eventi della vita come il parto e la cura dei bambini”, ha dichiarato il governatore Yuriko Koike. Per favorire uno stile di vita più equilibrato e stimolare la natalità, il governo metropolitano di Tokyo prevede di introdurre un sistema di lavoro più flessibile il prossimo anno, compresa l’implementazione di un’opzione fissa di tre giorni liberi a settimana con un totale di 155 ore lavorative al mese. Un nuovo sistema di “congedo parziale per l’assistenza all’infanzia” permetterà inoltre ai dipendenti con bambini in età al di sotto della terza elementare di lavorare fino a due ore in meno al giorno. “Superare lo status quo e rendere la società più diversificata e prospera è la chiave per il nostro brillante futuro”, ha affermato il governatore Koike.
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Fonte: Mainichi; foto di Peggy Marco Lachmann
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Due dei più grandi gestori patrimoniali del mondo stanno abbandonando un gruppo di investitori creato per stimolare le aziende a fronteggiare il riscaldamento globale e un terzo sta ridimensionando la propria partecipazione, in una grave battuta d’arresto per le ambizioni di Climate Action 100+.
JPMorgan Asset Management e State Street Global Advisors hanno entrambi confermato che lasceranno Climate Action 100+. BlackRock, il più grande gestore finanziario del mondo, si sta ritirando come membro aziendale e trasferendo la sua partecipazione al suo braccio internazionale più piccolo.
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Piove sulla storiella del cambiamento climatico.
#clima#cambiamento climatico#co2#zombie#società#società malata#svegliatevi#politica#manipolazioni#sistema#aprite gli occhi#verità#schiavi#propaganda#mass media#climate action
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Dall’analisi di oltre 450.000 risposte al Gallup Healthways Well-Being Index, un sondaggio quotidiano condotto su 1000 americani, emerge una risposta sorprendentemente netta al quesito più frequente della ricerca sul benessere: il denaro dà la felicità?9 La conclusione è che essere poveri rende infelici e che essere ricchi forse aumenta la soddisfazione per la qualità della propria vita, ma non migliora (in media) il benessere esperito. La grave indigenza amplifica gli effetti esperiti di altre disgrazie della vita; in particolare, la malattia fa molto più male agli indigenti che a chi dispone di maggior benessere economico. Il mal di testa incrementa la percentuale di quelli che riferiscono di provare tristezza e ansia, portandola dal 19 al 38 per cento nei soggetti appartenenti ai due terzi superiori della distribuzione del reddito. Le corrispondenti percentuali per il decimo della popolazione appartenente alle fasce di reddito più basso sono 38 e 70 per cento, un livello più alto nelle condizioni di base e un aumento molto più grande. Si osservano notevoli differenze tra i molto poveri e il resto della popolazione quando si vanno ad analizzare gli effetti del divorzio e della solitudine. Inoltre, gli effetti benefici del weekend sul benessere esperito sono assai inferiori tra i molto poveri che nella maggior parte delle altre persone. Il livello di appagamento oltre il quale il benessere esperito non aumenta più risulta essere un reddito familiare di circa 75.000 dollari nelle aree ad alto costo della vita (era inferiore in aree con un costo della vita più basso). L’aumento medio di benessere esperito associato a un reddito superiore a quello era assolutamente nullo. È curioso, perché un reddito maggiore permette indubbiamente di procurarsi molte cose che danno piacere, come vacanze in posti interessanti e biglietti per l’opera, nonché un migliore ambiente in cui vivere. Perché questi piaceri aggiuntivi non vengono riportati nei rapporti sull’esperienza emozionale? Un’interpretazione plausibile è che un reddito maggiore sia associato a una ridotta capacità di godersi i piccoli piaceri della vita. Alcune prove fanno pensare che questa ipotesi sia corretta: stimolare gli studenti con l’idea della ricchezza riduce il piacere che il loro volto esprime quando mangiano una tavoletta di cioccolato!
Daniel Kahneman - Pensieri lenti e veloci
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L'UNICO EFFETTO DEI POST CHE NON DANNO IL PERMESSO A ZUCKERBERG DI FARE COSE...
Come sapete su Facebook c'è un algoritmo di visibilità.
Cosa fa quest'algoritmo, a parte oscurare i post che parlano dei massacri perpetrati da eserciti nella S di G e mettere in punizione le pagine che li pubblicano, riducendo la visibilità di tutti i loro contenuti, per indurle a parlare di pupazzi di peluche e zainetti?
Quest'algoritmo ci classifica per proporci spot pubblicitari su misura.
Una volta ho commentato il post di una conoscente che raccontava i suoi problemi di salute e l'algoritmo mi ha inquadrato a modo suo.
L'algoritmo si è detto: «Bene, questo tizio sui cinquant'anni (età che comincia a stimolare certe riflessioni) ha manifestato interesse per queste cose. Provvedo subito».
Risultato: per due settimane Facebook mi ha sommerso di pubblicità su badanti e case di riposo.
Dunque l'algoritmo ci classifica. Ci mette un'etichetta addosso e dirotta verso di noi inserzioni personalizzate. Le sue conclusioni sono spesso grossolane e iperboliche, ma ci prova.
La stessa cosa accade quando copiamo e incolliamo post che non autorizzano Zuckerberg a fare cose.
L'algoritmo di Facebook trae delle conclusioni su di noi.
E Facebook ci sommergerà di pubblicità riguardanti creme che promettono di eliminare le smagliature già dopo la prima settimana.
FINE
[L'Ideota]
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Trovo fantastica la capacità di Giorgia Meloni di rigirare le frittate, ma la guerra civile non la sta sollevando l'opposizione alla legge sull'autonomia differenziata, bensì la legge sull'autonomia differenziata ipsa. Una legge che demolisce l'idea stessa della cittadinanza uguale per tutti/e è fatta apposta per stimolare guerra civile, ad alta o a bassa intensità. Ida Dominijanni, Facebook
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Mi adeguo all'atmosfera di Natale, sorridendo come meglio posso (anche se qualcuno qui rimpiange ancora Hoolween), sicché venerdì ho tirato fuori il calendario dell'avvento e ho riempito ogni casella con pensierini, proverbi e frasi motivazionali che possano stimolare i miei bimbi alla riflessione. Ogni giorno uno di loro aprirà e leggerà un biglietto ad alta voce, per poi dettarlo a chi avrà invece il compito di trascriverlo alla lavagna (con un cioccolatino premio per entrambi). Domani giorno di colloqui: spero vivamente che l'atmosfera delle feste santifichi anche la mia pazienza.
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Hai mai continuato a stimolare un ragazzo facendolo venire più volte di fila?
È successo sia con un ragazzo che con delle ragazze
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VI FESTIVAL DEL LIBRO Venerdì 8 Novembre ore 18
VI FESTIVAL DEL LIBRO Venerdì 8 Novembre ore 18
MARIA NOVELLA VIGANÒ “LA SUPERBA”BIBLIOTECA COMUNALE “MARCO PAOLO DETTONI”
SOLBIATE OLONA Via Dei Patrioti 31
Sesto appuntamento con il Festival del libro del Sistema Bibliotecario “Busto Ticino Valle Olona”, il più esteso del territorio tra i festival letterari.
Gli incontri con gli autori si susseguiranno fino a maggio 2025 per un totale di 21 appuntamenti, uno in ciascuna delle biblioteche che compongono il Sistema Bibliotecario. Un’occasione importante per incontrare dal vivo grandi firme della narrativa italiana, condividendo storie, riflessioni, narrazioni, letture.
Il Festival del Libro è uno dei progetti con cui il sistema bibliotecario esprime al meglio la propria progettualità culturale. La manifestazione mira a incidere sul territorio, sottolineando la centralità delle biblioteche per la vita, la formazione e il benessere delle nostre comunità. Gli obiettivi sono chiari: facilitare l’incontro tra gli autori e i lettori; promuovere la lettura; stimolare l’aggregazione a partire dai propri interessi culturali.
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un cchatgpt gratis per tutti con il modello piu avanzato di openaiNel mondo dell'intelligenza artificiale, ChatGPT Gratis rappresenta un'opportunità unica per chiunque desideri sperimentare le potenzialità di un assistente virtuale avanzato senza dover necessariamente affrontare costi elevati. Questa piattaforma permette di interagire con un'intelligenza artificiale altamente sofisticata in modo semplice, intuitivo e completamente gratuito. Sia che tu stia cercando un aiuto per ricerche, scrittura, generazione di idee o anche solo un compagno di conversazione per intrattenerti e stimolare la tua curiosità, ChatGPT Gratis offre un'esperienza all'altezza delle aspettative.Grazie alla sua interfaccia user-friendly, chiunque può avvicinarsi al mondo dell'AI senza alcuna difficoltà, senza bisogno di registrarsi o sottoscrivere abbonamenti. Questa gratuità rende la piattaforma accessibile e democratica, abbattendo le barriere che spesso limitano l'accesso alle nuove tecnologie.Inoltre, ChatGPT Gratis è perfetto non solo per un uso personale, ma anche per chi studia o lavora in settori creativi, informatici o di ricerca: può diventare un valido supporto per migliorare la produttività, esplorare nuove idee e approfondire argomenti di interesse. Se sei curioso e vuoi scoprire come l'IA può fare la differenza nelle tue attività quotidiane, non perdere l'occasione di provarlo.Per iniziare subito questa esperienza, puoi visitare il sito ufficiale di ChatGPT Gratis cliccando qui: ChatGPT Gratis. Non resta che provare e lasciarsi sorprendere!
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