#ruoli sociali
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Spesso la gente si rassegna ad essere se stessa dopo aver preso e strappato, una dopo l’altra, una mezza dozzina di maschere.” – A. Karr
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Non è la conoscenza che ti porta all'apertura di cuore. Puoi essere un luminare in qualsiasi settore, sapere a menadito gli insegnamenti dei saggi antichi, avere sette lauree, cento riconoscimenti... E avere comunque la coscienza di una lattina.
Anna
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Non si nasce empatici: è una qualità che può svilupparsi solo grazie al contatto di chi già lo è e/o attraverso la Cultura e la Cultura non ha nulla a che vedere con la religiosità, con la moralità, con ruoli sociali imposti attraverso plagio e molestia.
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"...e ognuno deve scegliersi il suo. Il Presidente della Regione Emilia mi risponde così, ma non argomenta su nulla. Ognuno può giudicare. Resto convinto che la mutazione del ruolo della donna nella società sia una delle causa della denatalità e del cambiamento della struttura della famiglia e della educazione dei figli. Continuate cosi #Binaccini, continuate così e scriverete un’altra pagina ridicola della storia".
Bonaccini é davvero due scimmie su tre: non vedo non sento ma lo stesso parlo e sparo cazzata. E non è tra i più ignoranti di là, figurarsi gli altri.
La soluzione non è "donne a casa", è libertà informata, opzioni economiche, azzerare le pressioni sociali dis-umane sinistre, sempre dirette ad oggettivizzare i più deboli e manipolabili - poveri, donne, omo, migranti; corretta informazione sui ruoli biologici - come del resto richiesto ad alta voce per i maschi - ruoli che prima o poi il loro conto psicologico lo presentano, care gattare e dal covid pure canare.
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“ L’uomo si identifica con il ruolo che è costretto a vivere: padre, figlio, padrone, operaio, dirigente, impiegato, intellettuale, guru, furbo, tonto, forte, debole, ecc. Per ognuno di questi ruoli esistono comportamenti sociali, abbigliamenti, modi di pensare e di esprimersi cui ciascuno si adegua inconsapevolmente. E quindi non siamo mai individui autentici, ma veri e propri imitatori: imitiamo modelli e stereotipi prodotti dalla società in cui viviamo. Persino nei comportamenti più intimi recitiamo in realtà dei ruoli precostituiti. L’inquinamento della nostra mente è troppo esteso. Bisogna imparare a dire la verità, ma per dire la verità, bisogna essere diventati capaci di conoscere che cos’è la verità e che cos’è la menzogna, soprattutto in se stessi. “
Georges Ivanovič Gurdjieff
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Rossy de Palma
La poesia è stato il mio primo amore. I poeti dadaisti mi hanno aperto una dimensione di pensiero completamente nuova, grazie alla quale in un solo momento mi sono resa conto che mi aspettava un altro mondo. L’arte ci cura e ci aiuta a sopravvivere.
Attrice, modella, scultrice, pittrice, scrittrice, cantante e regista di video e spot, Rossy de Palma è una delle più importanti protagoniste del cinema di Pedro Almodóvar.
Dotata di una bellezza fuori dagli schemi, un viso dai lineamenti irregolari e atipici, di cui ha fatto il suo punto di forza e che sfoggia con grande ironia, è una personalità poliedrica, difficile da etichettare.
Nata il 16 settembre 1964 col nome di Rosa Elena García Echave a Palma di Maiorca da una famiglia di origine asturiana e basca, è cresciuta nelle Baleari per poi trasferirsi a Madrid, negli anni Ottanta, seguendo il suo gruppo musicale, Peor impossible. Il suo nome d’arte era Rossy Peor, poi modificato in Rossy Von Donna.
È stato in quel periodo che, frequentando l’ambiente artistico madrileno, è entrata in contatto con Almodóvar che, nel 1987 le ha chiesto di partecipare al film La legge del desiderio. Da allora è diventata una delle sue protagoniste preferite, tanto da volerla ancora in Donne sull’orlo di una crisi di nervi del 1988, Légami! del 1990, Kika del 1993 e Il fiore del mio segreto del 1995. Per questi due ultimi ruoli è stata nominata al Goya (l’Oscar spagnolo). È anche apparsa in un cameo di Gli abbracci spezzati.
Ha lavorato anche in Italia con Aldo, Giovanni e Giacomo, Giancarlo Giannini, Rupert Everett e Ornella Muti.
Ha avuto un ruolo in Prêt-à-Porter di Robert Altman e nel musical grottesco Franchesca Page, diretto dalla fotografa Kelley Sane, dove ha ricoperto uno dei ruoli più memorabili della sua carriera, interpretando una sadica e psicopatica produttrice teatrale decisa a far fallire lo spettacolo chiave della pellicola, al quale fa perno la rivalità tra madre e figlia (interpretate da due drag queen).
Parallelamente alla carriera di attrice, saltuariamente, si produce come cantante ed è stata modella di stilisti come Louis Vuitton e Jean-Paul Gaultier. Per la primavera/estate 2012 è stata, insieme a Pedro Almodóvar e a Mariacarla Boscono, protagonista della campagna Missoni, ambientata in Spagna. È stata anche madrina di��A Shaded View On Fashion Film, festival di cortometraggi sulla moda, creato e curato da Diane Pernet.
Ha anche realizzato una linea di profumi e di make up che portano il suo nome.
Spesso ha legato il suo nome a campagne sociali sostenendo le battaglie per le persone migranti, contro la violenza sulle donne e per i diritti lgbtq+.
Nel 2015 è stata nella giuria del Festival di Cannes.
Rossy de Palma, ironica, intelligente e talentuosa, ha dimostrato che si può diventare un’icona di fascino anche con una bellezza che va fuori dai classici canoni estetici.
Il suo naso strano è stato, a sua detta, il segreto del suo successo.
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Non farò bilanci
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Mi limito a ricordare alcuni punti positivi e altri negativi di quest'anno 2023.
In positivo:
E' stato l'anno che ha aperto gli occhi degli italiani, sul fatto che Giorgia Meloni lavori per la reintroduzione del Medioevo.
Che ogni suo atto politico si iscriva in una visione del potere che ci proietta all'indietro di secoli, ora, non c'è più alcun dubbio.
Che si batta per un potere che ostacola a tutti i livelli il mondo femminile, incarnando con una infinità di provvedimenti e di prese di posizione,una visione maschilista e antiquata delle relazioni.
Che la prima Presidente del Consiglio, donna, eviti volutamente, di presenziare ai funerali di Giulia Cecchettin ( il femminicidio che ha scoperchiato una volta per tutte, la natura violenta e la capillarità di questo tipo di cultura della sopraffazione) e che imponga addirittura di farsi chiamare "IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO", la dice lunga su quanto sia imbevuta di questa decrepita concezione della società (manco che la sua formazione fosse nata sui manuali del giovane Balilla di 90 anni fa!)
Alla donna, secondo questa politicante della Destra neofascista, compete solo il ruolo di fattrice, di madre, di strumento della difesa della razza italiana - come direbbe Lollobrigida. Non quello di persona che aspira ad una propria personale realizzazione umana, economica e professionale.
Che la prima donna che raggiunge una grande responsabilità politica, (invece che battersi per un avanzamento del mondo femminile, faccia approvare provvedimenti penalizzanti proprio come la nuova "Opzione Donna" e sostenga che una ragazza, abbia valore solo in quanto "madre", significa che la società italiana rischia oggi, 2023, una involuzione del tutto antistorica, assimilabile alla restaurazione talebana in Afganisthan.
Una nazione che finisce in mano a degli estremisti radicalizzati che vogliono imporre la loro visione ideologica, a tutti quanti visti ormai come sudditi di un Potere unico, che sceglie lui per tutti, quale sono i ruoli sociali.
L'azione della Meloni, a livello sociale e culturale, si traduce in un regime ideologico e non più in uno Stato Laico come è stato fino ad oggi.
Che le sue politiche non siano altro che un goffo e maldestro tentativo di manomettere la Costituzione Repubblicana per poter reintrodurre un regime autoritario è ormai chiarissimo.
In positivo:
Aver visto finalmente un film "sociale" dentro il panorama asfittico del Cinema Italiano. L'opera di Paola Cortellesi "C'è ancora domani" ha riaperto una stagione di discussione civile e pubblica sui rapporti di potere esistenti all'interno delle relazioni personali.
In positivo :
Aver smascherato definitivamente i bluff del duo Ferragni-Fedez. La loro pochezza umana e morale. Il cinismo tipico di questa figura del tutto finta e tossica dell'influencer.
In positivo :
Aver partecipato alla poderosa reazione delle piazze italiane in tema di parità di genere e lotta agli schemi del Patriarcato, in occasione della giornata del 25 novembre, proprio per fare rumore e per smentire la passività a cui ci vorrebbero condannare questi nostri governanti inadeguati.
In negativo:
Il persistere di ben due violentissimi conflitti contrassegnati da intollerabili crimini di guerra rimette in discussione tutta la storia europea e gli ultimi 70 di pace dei paesi occidentali.
In negativo:
La conferma in questo ultimo anno, degli effetti catastrofici del Cambiamento climatico, che non è più solo un dibattito della Comunità scientifica, ma un evento concreto, materiale, che ora tocca gli interessi economici e direttamente la vita delle persone.
Nelle alluvioni di maggio della Romagna e in quella della Toscana, abbiamo tutti preso coscienza, di cosa sia l'effetto di una Natura fuori controllo. Finalmente, comprendiamo che ciò che si ostinava a ripetere in ogni ambito, Greta Tumberg e cioè che "NON C'È PIÙ TEMPO", non era un semplice slogan, ma una drammatica verità.
I Gretini veri erano dunque i vari Nicola Porro, Vittorio Feltri, Giuseppe Cruciani e Belpietro con il loro arrogante negazionismo.
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AUGURI A TUTTI PER UN 2024 PIÙ SERENO E PIÙ COSTRUTTIVO.
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Questa è la tipica mentalità da branco.
Di chi considera gli altri in base al legame di sangue o di vincoli monetari e li valuta "positivi" solo se garantiscono attenzione, sussistenza o in generale soddisfazione di un tornaconto.
Non è migliore di chi al vertice crea un legame di uso, come un qualsiasi capo d'azienda con i suoi sottoposti.
Il punto è rendersi conto che entrambi i ruoli sono agiti in questa società soprattutto nella loro disfunzione; per questo entrambi creano spazzatura.
I bisognosi all'interno di un gruppo, perché non agiscono la propria volontà e non riconoscono la loro identità, ma si aggregano con altri che hanno lo stesso problema.
Gli imprenditori iper identificati nell'ego, perché agiscono la prevaricazione e l'abuso di potere, soddisfacendo solo i loro scopi e generando ingiustizie.
Questo non è altro che il circuito vittime-carnefici di questo Sistema.
Il rispetto (e il non rispetto) delle persone va applicato a prescindere dal bonus e dal legame personale, il discernimento deve essere usato sempre! Per osservare la propria responsabilità nelle relazioni, per distinguere a chi dare la giusta considerazione, per capire quando la si può chiedere e quando c'è da ribellarsi, per riconoscere se un potere è etico e quando invece è malato.
La maggioranza ragiona come nella vignetta, avendo la mentalità del gruppo non sa discernere né l'identità personale, né i differenti livelli e la qualità dei rapporti sociali. È anche chiaro che chi l'ha disegnata è qualcuno distorto sul piano dei legami affettivi.
I "cari" dietro cui si cerca riparo, in realtà li sostituiscono come tutti gli altri... Cosa accade nella maggioranza delle famiglie se non rispetti le regole?
Inoltre nella vignetta si suggerisce di badare solo a se stessi, peccato che chi cura solo il proprio ego diventa esattamente come il nemico che detesta.
Si aggiunge a questo che la massa non si allontana da chi infligge prepotenza, perché in realtà prova più spesso invidia che ribrezzo. Tutto questo esula da uno scambio equilibrato di dare e avere.
Ripeto fino alla nausea: vittime e carnefici alimentano la stessa malattia.
#zombie#società#società malata#svegliatevi#aprite gli occhi#sistema#manipolazioni#verità#matrix#schiavi#illusioni#prigioni#ego#vittime#carnefici#uruboro#rincoglioniti#responsabilità#discernimento#conosci te stesso#consapevolezza#paraguri#invidia
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Un mondo di donne, ma non ancora 'per le donne'.
Una donna può essere Felice e crearsi un'indipendenza economica solo in quelle società dove il patriarcato non esiste e la parità di genere è Valore riconosciuto di Diritto e di fatto; una società, cioè dove le donne non sono strumenti (uteri e badanti) di una nazione, ma Persone che si autodeterminano.
È fondamentale rispettare L'UGUAGLIANZA e la DIGNITA' di tutte le Persone, indipendentemente dal loro genere e orientamento sessuale. La misogina, il maschilismo, vanno contro i principi di uguaglianza e di rispetto dei Diritti Umani, e non possono essere giustificati come semplici 'opinioni' o dogmi religiosi.
Il peggior comportamento da tenere davanti a condotte misogine sta nel giustificarle, considerandole ordinarie; essere discriminati, direttamente o indirettamente, subire molestie per questioni che non ledono alcuno è un Reato contro la Dignità d’una Persona.
L’Etica non sostiene che i comportamenti privati, il 'ruolo', la serie di comportamenti (moralità) che dovrebbe avere una donna pubblicamente debbano essere monitorati da sciamani e creduloni di sette religiose. Autodeterminarsi è un diritto inalienabile di ogni individuo: un credente ha diritto a vivere la propria ‘fede’, anche come martire di una iniqua sofferenza, ma non di imporre a terzi il suo ‘credo’. Il corpo d'una persona appartiene a quella persona soltanto, che ha il pieno Dritto di gestirlo come meglio pensa; ciò decade soltanto quando vi siano problematiche di salute pubblica.
È Etico aderire a iniziative che portano a riconoscere Diritti Civili e Sociali per tutti: una Qualità della Vita ottimale; ogni cittadino dovrebbe battersi per questo, conscio del fatto che essere Felici non è immorale, non è ‘peccato’, ma solo salutare.
È un diritto non essere perseguitati poiché donne: è necessaria una norma che vieti, a istituzioni religiose, come la chiesa cattolica, di fare apologia della misoginia, del maschilismo, poiché è la causa educativa principale di tanta, diffusa, misoginia in Italia: della discriminazione di genere, delle molestie e violenze perpetuate contro le donne, nonché dei numerosi femminicidi ancora compiuti.
E' necessario punire severamente qualsiasi condotta misogina, maschilista, patriarcale - a prescindere da chi la compia: che siano padre, madre, fratello, sorella, compagno, marito, amico, datore di lavoro, vicino di casa, sindaco, politico, sciamano d'una setta religiosa... la loro identità e ruoli non contano e non giustificano in alcun modo la loro Inciviltà.
E' importante educare bene alla sessualità le persone, fin da bambine: la misoginia, il maschilismo sono problemi ancora Reali della nostra odierna società italiana, così quanto l'omofobia. Temi come la Consensualità nei rapporti vanno affrontati tanto in famiglia quanto a scuola.
La misoginia è odio irrazionale nei confronti delle donne e rappresenta una prova di essere cresciuti in un ambiente familiare disfunzionale, dove i genitori non si comportano con Etica, valutando la portata degli insegnamenti incorretti. Là dove la famiglia non sia in grado di educare bene i propri figli, di provare empatia per gli altri, la scuola diventa il luogo ideale dove correggere gli errori formativi che un minore assorbe fra parenti, amici e catechesi.
Il ‘buon senso’ da applicare non può essere chiamato in causa per evitare di affrontare il riconoscimento della piena parità delle donne e non è sufficiente a proteggere le donne da abusi quotidiani, perché è un concetto soggettivo: un maschilista, un misogino, considera ‘buon senso’ offendere, molestare, tentare in ogni modo di subordinare e rendere fragile una donna.
Ci sono soggetti che considerano 'problemi' solo ciò che accade di negativo nella loro esistenza e sulla questione femminile rispondono con il benaltrismo, sminuendo le stesse donne che si sentono a disagio in un mondo che non è fatto su misura per loro.
Sono detestabili coloro che vogliono decidere le ALTRUI libertà per alzata di mano, invece che riconoscere Diritti Umani, come l'autodeterminazione (per tutti, non solo per le donne). Ci sono casi di violenza contro le donne, in Italia, come in molte altre parti del mondo; tali violenze assumono diverse forme, come la violenza fisica, verbale o psicologica.
La Società Ideale è quella che non discrimini alcuno per le sue propensioni, per il suo genere e identità sessuale, puntando alla Qualità Totale della Vita d'ognuno; eliminando ogni forma di pregiudizio. Coloro che hanno una visione strumentale della donna, in Italia, appartengono, in maggioranza, ad aree cattoliche che non hanno alcun rispetto per la Dignità delle Persone.
La religione, la religiosità sono fra le cause primarie di odio sociale: sono deleterie, in campo di Diritti Umani, sia il cristianesimo quanto l'islam; per arginarli serve vietare l'indottrinamento religioso imposto fin da bambini. La 'spiritualità' deve essere una Scelta.
La libertà femminile mette in discussione non solo una società su misura di 'maschio', come quella italiana, ma la chiesa cattolica stessa, la cui organizzazione è patriarcale: solo gli uomini possono diventare papi o sacerdoti; le donne, per la chiesa, non hanno Diritti.
Per andare d'accordo con un sacerdote della misogina chiesa cattolica, devi essere anche tu misogina; esistono, infatti, anche donne misogine, che odiano altre donne; che non percepiscono d'essere pedine d'una incultura che opprime le donne e le vuole pure in guerra fra loro.
Il cattolicesimo è pericoloso per donne e omosessuali; le donne che si omologano al patriarcato e lo tramandano di generazione, ai figli, vivono serenamente; chi si discosta, finisce molestata o ammazzata. Questa è la causa dei femminicidi a cui assistiamo in Italia.
In ogni epoca ci sono state persone che hanno messo in dubbio 'dio' e le religioni; in ogni epoca le religioni sono disposte ad uccidere, a molestare, a torturare, imprigionare gli 'infedeli', i 'diversi': quando non hai prove di ciò che sostieni, puoi solo ricorrere alla violenza per resistere nel tempo - proprio come accade con la religione.
Perché una questione sia vera e funzioni, deve esistere una prova: a stabilirlo sono stati anche coloro da cui abbiamo ereditato un mezzo informatico, un cellulare, un pc, internet, una casa, un impianto elettrico: prodotti che non provengono da dogmi, ma dal metodo sperimentale.
Rispettare le donne non è un ideale politico, appartenente a precise aree, ma segno di Civiltà - è la Civiltà che contraddistingue coloro che hanno messo da parte e superato disvalori religiosi, maleducazione religiosa, moralità, pregiudizi, per comportarsi con Etica.
In quanto donne abbiamo il Diritto di maturare una Coscienza; buona parte di femminicidi e molestie avvengono in contesti dove le altre donne lasciano da sola la vittima: non la proteggono, ma permettono che tutto ciò avvenga come se fossero fatti ordinari.
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Penso che l'italiano sia importante . E avviare una battaglia con titolo "parità di genere" non sia la terminologia giusta, poiché la parità totale equivarrebbe all'appiattimento alle caratteristiche varie che differenziano uomo o donna che non per forza sono negative e barattabili come per esempio il ruolo nel corteggiamento, dove non esiste un giusto o sbagliato ma nella maggior parte dei casi e nella maggioranza; nel pensiero delle persone è carino che ci siano dei ruoli da parte del maschile e femminile ben distiniti da canoni romantici. Di conseguenza cambierei la terminologia poiché crea confusione e non si fa ben capire quale sia il risultato sperato e voluto da chi, giustamente, porta avanti certe battaglie sociali: trovo molto più adeguato intitolare la battaglia sociale con un:" Rispetto di genere" più che parità. La parità raccoglie ben troppi punti di natura insormontabili.... Un uomo non può partorire, una donna è fisicamente meno predisposta alla forza fisica( l'eccezione non fa la regola) di quale parità si sta parlando, andrebbe bene specificata nel titolo per capire di cosa si sta parlando, sennò è confusione e la confusione distoglie dalla sensibilizzazione. Mi sembra molto più vicino al tutto una ricerca al RISPETTO e riconoscimento delle proprietà intellettuali, capacità lavorative, politiche, economiche ecc..ecc.. tutto ciò è raggiungibile con il rispetto. Con la parità si raggiunge con lo disfacimento dell'organo riproduttivo.
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L'identità di genere esiste a prescindere che si faccia o meno educazione sessuale: non è una realtà 'costruita a tavolino', ma una propensione dell'individuo. Non eterosessuali si nasce: non lo si diventa per un condizionamento sociale.
Sono i conservatori, i tradizionalisti, a dividere le persone in modo binario (solo maschi e femmine eterosessuali), per convinzioni religiose (superstizione, cialtroneria).
L'omofobia è odio irrazionale, cioè non supportato da alcuna logica: è la prova inconfutabile di essere cresciuti in un ambiente familiare disfunzionale. Tale odio irrazionale può essere superato soltanto tramite corretto trattamento sanitario, rivolgendosi ad uno psicologo.
Omofobia, misoginia, maschilismo, xenofobia, razzismo, schiavismo - che sarebbero i 'valori' di destra (dei conservatori), i 'valori' cattolici - non sono annoverati come Cultura, ma Inciviltà, Ignoranza.
L'omosessualità è solo una delle molte forme di diversità sessuale e di genere che esistono nella società. Tutti meritano rispetto e accettazione, indipendentemente dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere.
È un diritto non essere perseguitati poiché non eterosessuali. È necessaria una norma che vieti, quanto prima, a istituzioni religiose, come la chiesa cattolica, di fare apologia contro chi non è eterosessuale, poiché è la causa educativa principale di tanta, diffusa, omofobia.
Ogni persona ha diritto di fare ciò che desidera col proprio corpo e i terzi (nati), se non lesi da un comportamento, non devono intromettersi nella vita privata altrui; ogni atteggiamento, critica, liberticidi si qualificano come molestia.
È atteggiamento molesto, da psicopatici, imporre un unico modello di vita, di famiglia, ignorando volutamente scienza, realtà, antropologia, i danni sociali provocati della moralità religiosa, non riconoscendo che quando è Consensuale, l'amore va rispettato e foraggiato.
Le 'famiglie vere' sono dove c'è Amore, Cultura, Rispetto per ogni tipo di altrui famiglia. Chi vive realmente un'esperienza di famiglia felice, non ha dubbi sul fatto che non conti il sesso dei tutori, il sesso della coppia, ma i rapporti sani che si costruiscono fra Persone.
Nessuno nega la realtà che per mettere al mondo un figlio servano sperma e ovuli; sono i 'tradizionalisti' a voler negare la realtà che ad essi non interessi affatto il benessere dei bambini altrui, ma di preservare i propri pregiudizi patriarcali sui ruoli in famiglia.
Gli uomini non possono avere una gravidanza (qualunque uomo, al momento, anche in una coppia eterosessuale); eppure, qualora venga a mancare o meno una madre, possono essere ottimi tutori di un bimbo, da single. Lo possono essere se padri, ma pure anche se nonni o adottivi.
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Emiliano Battazzi - "Calcio liquido. L'evoluzione tattica della Serie A"
Palermo, 17 giugno 1990. Durante la partita del girone mondiale tra Irlanda ed Egitto, Pat Bonner tiene palla per sei minuti. Pat Bonner faceva, di professione, il portiere. Le partite finivano zero a zero, senza azioni clou e senza emozioni. Quel torneo fu l’emblema di questo calcio, che appariva molto più che catenacciaro. Appariva sgonfio ed entropico. Dopo Italia 90, la regola del retropassaggio al portiere, secondo la quale l’ultimo uomo poteva afferrare e trattenere senza regole il pallone anche di seguito ad un retropassaggio, venne abolita.
Il gioco del pallone cambiò radicalmente. “Calcio Liquido” ci racconta delle mutazioni tattiche, anno per anno, campionato per campionato, che si succedettero dopo il 1992 e soprattutto dopo il 1995 e l’applicazione della regola dei tre punti, che significava porre praticamente sullo stesso piano pareggio e sconfitta. Si parte con Zeman, ex allenatore di pallavolo che cerca di riproporre i “posti” anche sul rettangolo di gioco: ovunque ci si trovi su un campo da calcio, bisogna esprimersi al massimo delle potenzialità e della bravura. Nascono così le terziglie e un metodo di allenamento che predilige la preparazione fisica a quella difensiva. Si arriva a Sacchi, che con il suo socialismo applicato al gioco del pallone non sopporta la presenza delle cosiddette “primedonne” e, maniacalmente, sfrutta le capacità tecniche di tutti gli undici giocatori in campo. Si passa per la cosiddetta “nuvola” di Guidolin al Vicenza e da Marcello Lippi alla Juventus, che sacrificò il roccioso stopper Jürgen Kohler per dare più spazio al centrocampo inserendo Antonio Conte come mediano. C’è anche una dimostrazione di come, con il tempo, giocare con i tre difensori centrali puri, come faceva Zaccheroni al Baracca Lugo, sia una tattica antesignana della “salida lavolpiana” applicata allo stremo dal Barcellona e dal City di Guardiola, col mediano che scende a prendere palla tra i difensori per eludere il pressing. Emiliano Battazzi, caporedattore di “Ultimo Uomo”, scrive un libro tutt’altro che facile, nonostante i nomi, gli argomenti, le partite e i tempi raccontati siano all’ordine del giorno, per chi mastica qualcosina di calcio. Ci sono i binomi Klopp – Guardiola, si parla dei gol e degli schemi che li hanno creati nei diversi campionati, ma si scava anche in profondità, alle origini degli eventi. Non basta dire che Ancelotti sia il diretto discepolo di Sacchi: bisogna capirne le motivazioni storiche e sociali (a livello sportivo) che hanno portato a questo passaggio di testimone. Se Valdifiori impostava e Pucciarelli faceva da muro nell’Empoli di Sarri, perché non studiare giocatori che ricoprono gli stessi ruoli nelle squadre e nelle competizioni odierne? L’Europeo di Mancini rappresenta l’epilogo del volume, mentre la morale, sempre la stessa, può essere trovata nel: “agli allenatori va dato il tempo necessario”.
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Dal 9 ottobre su Netflix è disponibile la serie tv Inganno, con Monica Guerritore e Giacomo Gianniotti.
La serie tivù inganno è la storia di un’appassionante relazione, in cui non mancano ombre e segreti, che mette in crisi le convenzioni sociali e gli equilibri familiari, sovvertendo il ruolo della maternità nella cultura mediterranea. Ambientato tra Napoli e la meravigliosa costiera amalfitana, racconta il conflitto di una donna di 60 anni che sembra aver ormai rinunciato alla sua vita sentimentale. L’arrivo improvviso nel suo mondo di un giovane straniero, scompiglia i suoi equilibri familiari e intimi e grazie all’amore, la fa rifiorire in una nuova e più audace fase della sua vita. Inganno, la trama Gabriella (Monica Guerritore) è la proprietaria di un prestigioso hotel in Costiera Amalfitana: è una donna elegante, fiera dei suoi sessant’anni e consapevole del suo ruolo. I suoi tre figli ormai sono grandi e la vita non sembra riservarle più molte sorprese, finché non incontra Elia (Giacomo Gianniotti). Un ragazzo affascinante, vitale, libero, coetaneo del suo figlio maggiore, che esercita su di lei un fascino irresistibile, ma anche ambiguo e spaventoso. Nonostante la differenza di età, Gabriella si riscopre donna, amante e per Elia sarà pronta a mettere in gioco tutto, anche il rapporto con i figli e la loro eredità. Il cast della serie Attrice al cinema e in teatro, Monica Guerritore ha carriera ricchissima. Al cinema ha interpretato ruoli scandalosi e complessi, come in Scandalosa Gilda di Gabriele Lavia e, nel 1997, in La Lupa (per cui ha ricevuto una candidatura come miglior attrice ai David di Donatello). . Per il film La bella gente di Ivano De Matteo è candidata ai Nastri d’Argento; la pellicola vince il Festival di Annecy. È protagonista anche di commedie di grande successo di pubblico come La Peggior Settimana della mia Vita (2011) e Puoi Baciare lo Sposo (2018), entrambe con la regia di Alessandro Genovesi. Papà italiano e mamma canadese, Giacomo Gianniotti è uno degli volti più famosi della serialità americana grazie al ruolo di Andrew DeLuca in Grey’s Anatomy, ruolo che interpreterà dall’undicesima alla diciassettesima stagione della serie (2021) e che lo farà conoscere dal grande pubblico internazionale. Recita nella serie Netflix From Scratch-La forza di un amore accanto a Zoe Saldana e nel film, diretto dai Manetti Bros, Diabolik-Ginko all’attacco, di cui interpreta la nuova incarnazione dell’antieroe Diabolik. Il cast di Inganno include anche Emanuel Caserio (già visto ne Il paradiso delle signore), Dharma Mangia Woods (che ha recitato in Ricchi a tutti i costi) e Francesco Del Gaudio. E poi Denise Capezza (Bang Bang Baby), Fabrizia Sacchi (Luna Park) e Geppy Gleijeses (Il sole anche di notte). Read the full article
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che differenza c'è tra civetteria e love bombing?
chat gpt:
La **civetteria** e il **love bombing** sono comportamenti legati alle dinamiche affettive e relazionali, ma differiscono profondamente per intenzioni, modalità e conseguenze.
1. **Civetteria**:
- **Definizione**: Si riferisce a un comportamento leggero e giocoso, spesso finalizzato ad attirare l'attenzione o suscitare interesse, senza necessariamente avere intenzioni serie o profonde. Può essere un modo di flirtare o di mostrare vanità.
- **Intenzione**: Generalmente, la civetteria è innocua e nasce da un desiderio di piacere o di essere notati. Non è necessariamente manipolatoria e può essere fatta con spirito giocoso e senza cattiveria.
- **Contesto**: Viene spesso associata a contesti sociali, in cui una persona cerca di sentirsi attraente o di sedurre, ma senza l'intenzione di creare un forte coinvolgimento emotivo. È più superficiale e momentanea.
2. **Love bombing**:
- **Definizione**: Si riferisce a un comportamento manipolatorio in cui una persona "bombarda" l'altro di attenzioni, affetto, complimenti e gesti d'amore esagerati per conquistare rapidamente la fiducia e il coinvolgimento emotivo della vittima.
- **Intenzione**: Il love bombing ha spesso intenzioni manipolatorie. Dopo aver fatto innamorare la persona bersaglio, chi pratica il love bombing tende a esercitare controllo e potere su di lei. È una strategia per creare dipendenza emotiva e poi, a volte, destabilizzare la vittima.
- **Contesto**: È tipico di dinamiche tossiche, in cui una persona usa affetto e amore come strumenti di controllo. A differenza della civetteria, il love bombing è più pericoloso perché mira a destabilizzare l'altra persona emotivamente.
**In sintesi**, la civetteria è un gioco leggero e superficiale che punta ad attirare attenzioni, mentre il love bombing è un comportamento manipolativo e tossico, che mira a controllare e creare dipendenza emotiva nell'altro.
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da che necessità nascono entrambi?
Le necessità alla base della **civetteria** e del **love bombing** sono molto diverse, poiché derivano da motivazioni e bisogni psicologici distinti.
### **Civetteria**
La civetteria nasce da necessità legate principalmente all'**autostima**, all'**affermazione personale** e al **desiderio di attenzione**. Ecco le principali motivazioni:
- **Bisogno di sentirsi apprezzati o desiderati**: Chi si comporta in modo civettuolo potrebbe cercare conferme del proprio valore, della propria attrattività o fascino. Vuole sentirsi visto e desiderato.
- **Gioco sociale**: La civetteria può essere un modo per giocare con i ruoli sociali e relazionali, senza però l'intenzione di impegnarsi seriamente. Può derivare da un desiderio di divertirsi e di interagire con leggerezza.
- **Autoconferma e sicurezza**: Spesso, la civetteria è un modo per sentirsi sicuri di sé, un comportamento che permette di ottenere validazione esterna. È una forma di comunicazione affettiva che non sempre ha un fine romantico o seduttivo serio, ma può semplicemente rispondere al bisogno di sentirsi considerati.
### **Love Bombing**
Il love bombing, invece, nasce da necessità più **complesse** e **problematiche**, legate spesso al controllo e all'insicurezza profonda. Le motivazioni principali sono:
- **Bisogno di controllo e potere**: Chi pratica il love bombing vuole rapidamente creare una relazione di dipendenza emotiva, per poi esercitare controllo sulla persona. Questo comportamento nasce da un bisogno di sentirsi in posizione dominante, manipolando le emozioni altrui.
- **Paura dell'abbandono o insicurezza**: Alcuni love bombers hanno profonde insicurezze e una paura irrazionale di essere rifiutati o abbandonati. Per contrastare questa paura, sovraccaricano l'altra persona di attenzioni e affetto, sperando di legarla emotivamente.
- **Manipolazione emotiva**: Il love bombing viene utilizzato come strumento per destabilizzare l'altro, spesso in relazioni tossiche o abusanti. Dopo la fase iniziale di grande affetto, la manipolazione continua con comportamenti più dannosi, come indifferenza o svalutazione.
### Differenze nelle necessità
- La **civetteria** è spesso legata al **bisogno di gratificazione personale** e a una ricerca di conferme superficiali, che rimangono sul piano del gioco sociale e dell'autostima.
- Il **love bombing** è più **profondo e manipolativo**, nascendo da insicurezze personali e dal bisogno di **controllo e potere** sull'altro, rendendo l'altra persona dipendente dal bombardamento di affetto iniziale.
In sintesi, mentre la civetteria risponde a necessità di leggerezza e autostima, il love bombing è radicato in bisogni più profondi di controllo, insicurezza e manipolazione.
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Naomi Weisstein
Sono femminista perché ho visto la mia vita e quella delle donne che conosco molestate, ignorate, danneggiate, distrutte. Sono femminista perché senza le altre posso fare ben poco per fermare l’indignazione. Senza il movimento politico e sociale di cui faccio parte, la mia determinazione e perseveranza, le mie risposte intelligenti, le mie ore di paziente spiegazione, i miei anni di esortazione valgono a poco.
Naomi Weisstein, psicologa cognitiva, neuroscienziata, autrice e accademica.
I suoi scritti hanno offerto importanti spunti di riflessione sul sessismo in psicologia.
Ha condotto ricerche in psicologia sociale e cognitiva, biologia matematica e psicologia clinica e aperto la strada allo studio della percezione e dell’elaborazione visiva. Nei suoi lavori ha dimostrato come le aspettative sociali influenzano e confondono la ricerca.
Figura fondamentale del movimento femminista, ha identificato distorsioni e pregiudizi in psicologia.
Ha contribuito a fondare la Chicago Women’s Liberation Union e utilizzato il teatro, la stand up comedy e la musica per diffondere le sue idee.
Nata il 16 ottobre 1939 a New York, da Mary Menk e Samuel Weisstein, l’interesse per il femminismo le era stato tramandato dalla madre, mentre l’amore per la scienza era nato quando, giovanissima, aveva letto il libro Microbe Hunters di Paul de Kruif.
Dopo la laurea al Wellesley College, ha svolto un dottorato di ricerca dall’Università di Harvard, ma venne costretta a completare gli esperimenti sull’elaborazione parallela del cervello a Yale perché non aveva accesso al laboratorio. Non le veniva permesso di usare le attrezzature perché riservate agli uomini, avrebbe potuto danneggiarle in quanto donna!
Non poteva neppure studiare in biblioteca, perché le donne potevano distrarre gli studenti maschi.
Ha completato il post-dottorato all’Università di Chicago con il Committee of Mathematical Biology. La sua tesi di laurea verteva sul concetto di elaborazione parallela, ovvero la nozione che il cervello sia un agente attivo nel plasmare la realtà. Concetto che è ancora oggi oggetto di studio.
Durante gli anni universitari si è unita a diversi gruppi politici tra cui lo Student-Non-Violent Coordinating Committee, il Women’s Radical Action Project e University of Chicago Students for a Democratic Society.
Ha insegnato all’Università di Chicago, alla Loyola University e alla State University di New York, ma la vita da docente è stata come quella da studente, irta di ostacoli e discriminazione.
La diseguaglianza di trattamenti l’ha spinta a diventare un’attivista politica femminista. Alcune delle sue azioni includevano la pubblicazione di articoli nel campo della psicologia che descrivevano in dettaglio la mancanza di comprensione delle donne, così come l’adesione al Congresso sull’uguaglianza radicale.
Nel 1969 ha contribuito a fondare la Chicago Women’s Liberation Union che includeva l’omonima rock band di cui ha scritto due canzoni. L’organizzazione aveva come priorità il miglioramento della vita delle donne e delle comunità emarginate, come quella LGBT.
Ha lavorato alla Loyola University dal 1966 al 1973 e fatto parte dell’American Association for the Advancement of Science e dell’American Psychological Society.
Nel 1968 ha pubblicato l’articolo Psychology Constructs the Female, testo determinante del femminismo della seconda ondata che evidenzia il fallimento degli uomini nell’adattare le loro opinioni su natura e ruoli delle donne.
Nel 1979 le venne assegnata la borsa di studio Guggenheim Fellowship.
In seguito alle molestie subite dai colleghi, le intimidazioni nei confronti e le contestazioni, nel 1983, ha smesso di insegnare alla State University di New York a causa della sindrome da stanchezza cronica.
Si è spenta a Buffalo il 26 marzo 2015 a causa di un cancro.
Le sue scelte le hanno posto davanti sfide continue, a partire dalla disapprovazione del padre, proseguendo con la discriminazione subita a Harvard fino ai colleghi maschi che tentavano di rubarle il lavoro. La credibilità della sua ricerca è stata spesso messa in discussione e tante opportunità di lavoro le sono state negate, soltanto perché era una donna.
Ha resistito finché ha potuto e usato la sua voce e la posizione accademica per gettare le basi del femminismo nel campo della psicologia, lasciando un impatto notevole nella storia.
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