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L'Arte del Curriculum 2.0: Unisciti all'AI e All'autenticità per Brillare nella Tua Carriera
Negli ultimi anni, il modo in cui presentiamo la nostra carriera è cambiato radicalmente grazie all’avvento dell’Intelligenza Artificiale (AI). Non più relegato a un elenco freddo di esperienze, il curriculum è diventato un’opera d’arte che combina la potenza dell’AI con l’autenticità personale. In questo articolo, esploriamo come fondere queste due forze per creare il curriculum perfetto. Una…
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Clic lavoro, si cercano ingegneri, operatori informatici, tecnici, possibilità negli aeroporti romani, commercio elettronico
Seingim opera da oltre 25 anni in numerosi settori, dal Life Science, all’Energy Efficiency, al Power Plants ed è in continua espansione (anche all’estero). La realtà imprenditoriale della provincia di Venezia assume in diverse regioni d’Italia e in particolare sono circa 150 le posizioni attualmente aperte (soprattutto per il settore ingegneristico); fra queste vi sono, a mero titolo di esempio:…
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" «Con la cultura non si mangia» ha dichiarato […] Tremonti il 14 ottobre 2010. Poi, non contento, ha aggiunto: «Di cultura non si vive, vado alla buvette a farmi un panino alla cultura, e comincio dalla Divina Commedia». Che umorista. Che statista. Meno male che c’è gente come lui, che pensa ai sacrosanti danè. E infatti, con assoluta coerenza, Tremonti ha tagliato un miliardo e mezzo di euro alle università e otto miliardi alla scuola di primo e secondo livello, per non parlare del Fus, il Fondo unico per lo spettacolo e altre inutili istituzioni consimili. Meno male. Sennò, signora mia, dove saremmo andati a finire?
In questi ultimi anni, però, l’ex socialista Tremonti non è stato il solo uomo politico a pronunciarsi sui rapporti tra cultura ed economia. Per esempio, l’ex ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maurizio Sacconi, ha sostenuto che per i laureati non c’è mercato e che la colpa della disoccupazione giovanile è dei genitori che vogliono i figli dottori invece che artigiani. Sapesse, contessa… E il filosofo estetico Stefano Zecchi, in servizio permanente effettivo nel centrodestra, ha chiuso in bellezza, come del resto gli compete per questioni professionali: ha detto che in Italia i laureati sono troppi. Insomma, non c’è dubbio che la destra italiana abbia sposato la cultura della non cultura e (chissà?) magari già immagina un ritorno al tempo dell'imperatore Costantino, quando la mobilità sociale fu bloccata per legge e ai figli era concesso fare solo il lavoro dei padri. (Non lo sapeva, professor Sacconi? Potrebbe essere un’idea…) E la sinistra o come diavolo si chiama adesso? Parole, parole, parole. Non c’è uno dei suoi esponenti che, dal governo o dall'opposizione, non abbia fatto intensi e pomposi proclami sull'importanza della cultura, dell'innovazione, dell'istruzione, della formazione, della ricerca e via di questo passo, ma poi, stringi stringi, non ce n’è stato uno (be’, non esageriamo: magari qualcuno c’è stato…) che non abbia tagliato i fondi alla cultura, all'innovazione, all'istruzione, alla formazione, alla ricerca e via di questo passo. Per esempio, nel programma di governo dell'Unione per il 2006 si diceva: «Il nostro Paese possiede un’inestimabile ricchezza culturale che in una società postindustriale può diventare la fonte primaria di una crescita sociale ed economica diffusa. La cultura è un fattore fondamentale di coesione e di integrazione sociale. Le attività culturali stimolano l’economia e le attività produttive: il loro indotto aumenta gli scambi, il reddito, l’occupazione. Un indotto che, per qualità e dimensioni, non è conseguibile con altre attività: la cultura è una fonte unica e irripetibile di sviluppo economico». Magnifico, no? Poi l’Unione (o come diavolo si chiamava allora) vinse le elezioni e andò al governo. La prima legge finanziaria, quella per il 2007, tagliò di trecento milioni i fondi per le università. Bel colpo. Ci furono minacce di dimissioni del ministro per l’Università e la Ricerca, Fabio Mussi. Ma le minacce non servirono. Tant’è che, nella successiva legge di bilancio, furono sottratti altri trenta milioni dal capitolo università a favore… degli autotrasportatori. E inoltre, come scrivono Francesco Sylos Labini e Stefano Zapperi, nel 2006 con il governo Prodi «c’è stato un calo del trenta per cento circa dei finanziamenti, cosicché il già non generoso sostegno alla ricerca di base è diminuito, da circa centotrenta a poco più di ottanta milioni di euro, proprio nel periodo in cui al governo si è insediato lo schieramento politico che, almeno a parole, ha sempre manifestato un grande interesse per la ricerca». Certo, dopo quanto avevano scritto nel programma, non sarebbe stato chic e «progressista» avere la faccia tosta di dire che bisognava sottrarre risorse alla scuola e all'università, e allora non l’hanno detto. Però l’hanno fatto, eccome. "
Bruno Arpaia e Pietro Greco, La cultura si mangia, Guanda (collana Le Fenici Rosse), 2013¹ [Libro elettronico]
#Bruno Arpaia#Pietro Greco#La cultura si mangia#saggistica#intellettuali italiani#economia#Giulio Tremonti#industria culturale#scritti saggistici#produzione creativa#libri#Italia contemporanea#scuola#ricerca scientifica#educazione#economia della conoscenza#artigianato#formazione#Maurizio Sacconi#Stefano Zecchi#centrodestra#centrosinistra#Fabio Mussi#Francesco Sylos Labini#Stefano Zapperi#Romano Prodi#Fondo unico per lo spettacolo#Divina Commedia#lavoro#società italiana
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– Cerco lavoro. – Per trovare la tua strada? – No. – Perché nobilita l'uomo? – No. – Per il riconoscimento sociale? – No. – Per cosa allora? – Non ci arrivi proprio, eh? – No. – Per i soldi. – Dai tutta questa importanza ai soldi? – Ho sentito dire che sono utili quando devi pagare le bollette. FINE
[L'Ideota]
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Qualcuno fermi la mia immaginazione
(stavolta in ambito lavoro dei miei sogni)
perché sognare di trasformare un bar sull'orlo del fallimento nel locale più ricco di attività e divertimento della città è veramente un'utopia ...
Ho troppe idee creative per una città così "morta" come la mia (al di là del periodo estivo) e per un'epoca in cui rischierei di investire inutilmente in un progetto che non interesserebbe a nessuno visto che non implicherebbe nulla di virtuale.
Ma soprattutto nessuna persona sana di mente affiderebbe la sua attività alle idee folli di una ragazzina comparsa dal nulla 😂
#pensieri per la testa#persa tra i miei pensieri#immaginare#sognare ad occhi aperti#sogno ad occhi aperti#sognare#utopia#bar#attività#lavoro#lavoro dei sogni#movida#divertimento#inclusione#immaginazione#creatività#mente creativa#follia#lavorare#alla ricerca di lavoro#cercasi lavoro
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#pro: è venuto a trovarmi uno che conosco e che vuole fare application per vari dottorati e quindi ho fatto una pausa gradevole#contro: è nella sua fase crisi esistenziale viva l’estero dove è tutto meglio non ci sono problemi l’Italia del resto è troppo italiana#e quindi ha condiviso con me tutti i suoi dubbi esistenziali perché l’ambiente accademico non lo entusiasma#che è stato proprio un boost di motivazione debbo dire eh#secondo me sta attraversando la fase della disillusione in cui ti rendi conto che alla fine it’s just some job#ma questo non per dire che non ci siano passione ed entusiasmo ma perché secondo me c’è un po’ la narrazione della ricerca come vocazione#astrale che dico: no! chiaro che chi ce la fa ha la immensa fortuna di fare qualcosa per cui nutre una grande passione ed è bellissimo#ma puntare SOLO sulla passione è il trick No 1 per crollare del tutto in un momento di incertezza quindi torniamo a it’s just some job#uno dei più belli secondo me perché fai un sacco di cose SUPER e incredibili ma pur sempre un lavoro#niente devo palesemente bilanciare il momento di sconforto con una razionale argomentazione contro la logica di una vita animata solo#dall’entusiasmo e quindi eccomi qui#almeno mi ha offerto il caffè pas mal dai
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Preferisco morire di cancro che permettere che un inadeguato Scaltriti, privo di deontologia medica, faccia parte del mondo scientifico in modo improprio e ci guadagni pure soldi.
Il lavoro di ricerca non si fa più da soli da oltre un secolo: è un team ad ottenere risultati.
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Pillole di facebook o del favoloso mondo della precarietà
Mi sto immergendo nel favoloso mondo della ricerca di lavoro per assistenza clienti (per il momento è studio delle proposte delle aziende). Sono tre anni che sono lontana da quel mondo e non sembra che la considerazione per chi si occupa di assistenza clienti inbound sia migliorata, con gli anni.Al contrario. Se prima erano eccezioni i contratti diversi da quello delle Telecomunicazioni, ora…
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#agenzie per il lavoro#annunci possibili#diritti dei lavoratori#disoccupati#Disoccupazione#etica del sacrificio#precari#Ricerca di lavoro#sfruttamento#storie che dovrebbero raccontare di più
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Il mistero di Edith Stein: sopravvisse davvero un anno in più?. Un enigma storico che intreccia fede, resistenza e nuovi documenti sulla tragica vicenda della filosofa e martire Edith Stein
Il mistero di Edith Stein: un anno in più nel buio della storia?
Il mistero di Edith Stein: un anno in più nel buio della storia? La vita di Edith Stein, filosofa, suora carmelitana e martire cristiana, è da sempre avvolta in un’aura di spiritualità e mistero. Tuttavia, nuove ipotesi e documenti storici sembrano aggiungere un intrigante tassello alla sua storia: la possibilità che Edith Stein sia sopravvissuta alla deportazione ad Auschwitz un anno in più…
#Alessandria today#Auschwitz#campo di lavoro#carmelitani#deportazioni naziste#documenti storici#donna e filosofia#Ebraismo e Cristianesimo#Edith Stein#Edith Stein enigma#enigma storico#fede e filosofia#Figure femminili nella storia#filosofi cattolici#filosofi tedeschi#Google News#ipotesi storiche#italianewsmedia.com#martiri cristiani#martirio#Memoria storica#mistero Edith Stein#nuove ipotesi#nuovi documenti#persecuzioni naziste#Pier Carlo Lava#resistenza morale#resistenza spirituale#ricerca storica#Santa Teresa Benedetta della Croce
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nuovo post sul blog 'esiste la ricerca': annotazioni di fabrizio pelli sugli incontri di napoli (6-7 sett. 2024)
https://www.mtmteatro.it/fabrizio-pelli-note-su-esiste-la-ricerca-4-napoli-6-7-sett-2024/ _
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#000000#audio#editing#ELR#ELR - Esiste la ricerca#ELR 4#Esiste la ricerca#Fabrizio Pelli#ffffff#intervista#lavoro sul testo#MTM#MTM - Manifatture teatrali milanesi#Napoli
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Cercare lavoro: trova la tua strada professionale
Trovare il lavoro giusto non è facile, ma con la giusta strategia si può fare. Oggi, essere proattivi e conoscere le proprie aspirazioni è fondamentale. Se stai iniziando o vuoi cambiare lavoro, pianifica bene. Questa guida ti dà consigli per cercare lavoro. Ti aiuterà a capire le opportunità e a costruire un futuro che ti piace. Punti chiave Definire un piano per la ricerca di lavoro. Conoscere…
#Cercare opportunità lavorative#Consigli per trovare lavoro#Crescita professionale#Curriculum vitae efficace#Interviste di lavoro#Manuale per il successo professionale#Orientamento professionale#Ricerca attiva del lavoro#Scegliere la carriera giusta#Strategie di job hunting
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Clic lavoro, tante opportunità da cogliere al volo
Bosch, la nota multinazionale tedesca che produce componenti per l’industria automobilistica ed elettrodomestici, seleziona varie figure per l’inserimento in azienda anche tramite stage. Le opportunità di lavoro riguardano varie sedi sul territorio nazionale. Fondato a Stoccarda nel 1886, oggi la multinazionale è attiva in circa 150 Paesi del mondo. Tra le risorse ricercate, anche in ottica di…
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“Quella pirla là ha dormito, e non si è iscritta”. Negli audio del prof la prova del concorso col trucco. Ma non vale una sanzione, né un reato
“Quella pirla là ha dormito, e non si è iscritta”. Negli audio del prof la prova del concorso col trucco. Ma non vale una sanzione, né un reato https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/05/03/quella-pirla-la-ha-dormito-e-non-si-e-iscritta-negli-audio-del-prof-la-prova-del-concorso-col-trucco-ma-non-vale-una-sanzione-ne-un-reato/7134353/
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YAWN... purtroppo le cose non funzionano in maniera ideale.
Ci sono i baroni, gli scambi di citazioni, le mode, l'index factor come il GDP non è un indice perfetto, anche le riviste migliori pubblicano cazzate (vedasi Lancet con Wakefield)... ma ragazzi... o trovate qualche cosa di meglio di pubblicare oppure tornate a frequentare l'università della strada e non rompete i coglioni.
Anzi, è proprio perchè sono ben cosciente di tutte queste problematiche che a maggior ragione non vedo alternativa a pubblicare. E non è che l' "accademia" sia all'oscuro di questi problemi. Ne parla, propone correttivi, cerca di promuoverli... si fanno indagini, si misura, si contano i paper redacted, da chi, quando, perchè, su che riviste, se ne interessano le istituzioni dalle università agli stati...
Ma evidentemente se continuate a leggere noncielodicono.org e articoli a cazzo su arXiv non potete saperlo.
Anzi... se mi citate "Science vs academia" che dovrebbe essere quella roba di Savory (e magari citatemi anche il Nobel di Montagner e le sue papaja), a maggior ragione penso non siate nelle posizione di consigliarmi se e cosa debba scrivere sui social a proposito di scienza.
Poi cazzo sono anche quelli che ti dicono che i vaccini a mRNA non sono stati testati abbastanza... però signora mia se uno è gegno mica deve pubblicare... se ha ragione ha ragione no... è così semplice.
Per altro mica tutti i ricercatori sono filosofi della scienza e essere gente di successo ha anche degli aspetti negativi. Per dire, pure i premi Nobel finiscono a dire cazzate, senza togliere che magari sono ottimi ricercatori etc...
Oh pure io fino a 14 anni c'avevo la foto di Einstein in cameretta... però anche basta con questa idea romantica di scienza che sembra un fantasy.
Risatissime per catone -> supercazzola di epistemologia citando Savory -> in modo sommesso -> "non rompete i coglioni" -> no-vax
@803muliache me lo spieghi perchè i fumetti dei supereroi possono avere effetti così diversi sulla gente?
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LA LETTERA D'AMORE PIU BELLA CHE IO ABBIA MAI LETTO.
"Cara Francesca,
Spero che questa mia lettera ti trovi bene.
Non so quando la riceverai. Quando io me ne sarò già andato.
Ho sessantacinque anni, ormai, e ne sono passati esattamente tredici dal nostro primo incontro, quando imboccai il vialetto di casa tua in cerca di indicazioni sulla strada.
Spero con tutto me stesso che questo pacchetto non sconvolga in alcun modo la tua vita. Il fatto è che non sopporto di pensare alle mie macchine fotografiche sullo scaffale riservato all’attrezzatura di seconda mano di un negozio o nelle mani di uno sconosciuto. Saranno in pessime condizioni quando le riceverai, ma non ho nessun altro a cui lasciarle e mi scuso del rischio che forse ti costringerò a correre mandandotele.
Dal 1965 al 1975 ho viaggiato quasi ininterrottamente. Nell’intento di allontanarmi almeno parzialmente dalla tentazione di telefonarti o di venire a cercarti, tentazione che da sveglio in pratica non mi lascia mai, ho accettato tutti gli incarichi oltreoceano che sono riuscito a procurarmi. Ci sono stati momenti, molti momenti, in cui mi sono detto: << All’inferno, vado a Winterset e, costi quel che costi, porto Francesca via con me>>.
Ma non ho dimenticato le tue parole, e rispetto i tuoi sentimenti. Forse avevi ragione, non lo so. So però che uscire dal viale di casa tua, in quella arroventata mattinata di agosto, è stata la prova più ardua che abbia mai affrontato e che mai avrò occasione di affrontare. Dubito, in effetti, che molti uomini ne abbiano vissute di più dure.
Ho lasciato il National Geographic, nel 1975 e da allora mi sono dedicato soprattutto a fotografare ciò che piaceva a me, prendendo il lavoro là dove potevo, servizi locali o regionali che non mi impegnavano mai più di pochi giorni.
Finanziariamente è stata dura, ma tiro avanti.
Come ho sempre fatto.
Buona parte del mio lavoro lo svolgo nella zona di Puget Sound. Mi va bene così. Pare che invecchiando gli uomini si rivolgano sempre più spesso all’acqua.
Ah, sì, adesso ho un cane, un golden retriever.
L’ho chiamato Highway, e lo porto quasi sempre con me, quando siamo in viaggio, se ne sta con la testa fuori dal finestrino, in cerca di posti interessanti da fotografare.
Nel 1972 sono caduto da una rupe nell’Acadia National Park, nel Maine, e mi sono fratturato una caviglia.
Nella caduta ho perso la catena e la medaglia, ma fortunatamente non erano finite lontano. Le ho recuperate e un gioielliere ha provveduto ad aggiustare la catena.
Vivo con il cuore impolverato, Meglio di così non saprei metterla. C’erano state delle donne prima di te, qualcuna, ma nessuna dopo. Non mi sono votato deliberatamente alla castità: è solo che non provo alcun interesse.
Una volta ho avuto modo di osservare il comportamento di un’oca canadese la cui compagna era stata uccisa dai cacciatori. Si uniscono per la vita, sai. Dopo l’episodio, ha continuato ad aggirarsi intorno allo stagno per qualche giorno. L’ultima volta che l’ho vista, nuotava tutta sola tra il riso selvatico, ancora alla ricerca. Immagino che da un punto di vista letterario la mia analogia sia troppo scontata, ma è più o meno così che mi sento anch’io.
Con la fantasia, nelle mattine caliginose o nei pomeriggi in cui il sole riflette sull’acqua a nord-ovest, cerco di immaginare dove sei e che cosa stai facendo.
Niente di complicato…ti vedo in giardino, seduta sulla veranda, in piedi davanti al lavello della cucina. Cose così.
Ricordo tutti. Il tuo profumo e il tuo sapore, che erano come l’estate stessa. La tua pelle contro la mia, e il suono dei tuoi bisbigli mentre ti amavo.
Robert Penn Warren scrisse: << Un mondo che sembra abbandonato da Dio >>. Non male, molto vicino a quello che provo per te certe volte. Ma non posso vivere sempre coì. Quando la tensione diventa eccessiva, carico Harry e, in compagnia di Highway, ritorno sulla strada per qualche giorno.
Commiserarmi non mi piace. Non è nella mia natura. E in genere non me la passo poi tanto male.
Al contrario, sono felice di averti almeno incontrata.
Avremmo potuto sfiorarci come due frammenti di polvere cosmica, senza sapere mai nella l’uno dell’altra.
Dio o l’universo o qualunque altro nome si scelga di dare ai grandi sistemi di ordini ed equilibri, non riconosce il tempo terrestre. Per l’universo, quattro giorni non sono diversi da quattro miliardi di anni luce. Per quanto mi riguarda, cerco di tenerlo sempre a mente.
Ma, dopo tutto, sono un uomo.
E tutte le considerazioni filosofiche non bastano a impedirmi di desiderarti, ogni giorno, ogni momento, con la testa piena dello spietato gemito del tempo, del tempo che non potrò mai vivere con te.
Ti amo, di un amore profondo e totale. E così sarà sempre."
“I ponti di Madison County”, R.J.Waller
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