#rete scolastica
Explore tagged Tumblr posts
Text
Carabinieri nelle Scuole di Sale (AL): Promuovono la Cultura della Legalità all’Istituto Comprensivo “Riccardo Sineo”
Sale (Alessandria), 25 febbraio 2025 – Prosegue l’impegno dei Carabinieri tortonesi nella promozione della cultura della legalità tra i giovani, attraverso incontri formativi nelle scuole del territorio.
Sale (Alessandria), 25 febbraio 2025 – Prosegue l’impegno dei Carabinieri tortonesi nella promozione della cultura della legalità tra i giovani, attraverso incontri formativi nelle scuole del territorio. Questa mattina, alle 09:14, si è tenuta una conferenza presso l’Istituto Comprensivo “Riccardo Sineo”, che ha visto la partecipazione di 38 alunni delle classi terze, accompagnati dai loro…
#Alessandria#bullismo#bullismo scolastico#Carabinieri#cittadinanza attiva#comportamento civile#comunità scolastica#cultura legalità#Cyberbullismo#cyberbullismo digitale#Educazione#Educazione Digitale#etica#Formazione#Forze dell’ordine#Giovani#Ilaria Narducci#Insegnanti#Istituto Comprensivo Riccardo Sineo#Legalità#navigazione web#pericoli rete#Prevenzione#protezione dati#responsabilità#rete sicura#Rispetto#Sale Alessandria#Scuola primaria#Scuole
0 notes
Text
"Tra il 2007 e il 2008 Facebook fa il boom, milioni di iscritti in tutto il mondo lo rendono una realtà, anzi LA realtà. (...) Dov’è il network se ognuno di noi si rifugia in comunità scollegate le une dalle altre? Il Social Network riesce a imporsi come rete principale di socialità virtuale attraverso un paradosso: non fornisce un’arena ma crea un individuo. Il profilo è il colpo di genio dei Social Network che Zuckerberg si ritrova per le mani “naturalmente”, ispirandosi all’album di foto del suo college. (...) Qui entra in gioco l’ultimo fattore della rivoluzione operata da Facebook, quello decisivo: l’Identità. Il nuovo assoluto che Facebook introduce nella cultura internet della metà degli anni zero è la richiesta – più o meno mandatoria – di registrarsi con la propria identità reale: il tuo nome, il tuo cognome, la tua faccia. (...) Rete, profilo e identità, dicevamo. Dall’interazione di questi tre elementi emerge il paradigma del Social Network moderno e la conseguente mutazione antropologica che ha prodotto nelle nostre vite. In cosa consiste questa mutazione? Dovessi dirlo con una sola, lapidaria affermazione: siamo diventati tutti famosi. (...) Nell’architettura del Social Network interagiamo come un uno che si rivolge a molti, a un numero imprecisato di ascoltatori, diversi dei quali neppure conosciamo. È la struttura del palcoscenico. Pensateci, quante volte fuori dai social network vi siete trovati a vivere un’interazione simile dalla parte del palcoscenico? Per la stragrande maggioranza dei viventi, dall’età della pietra al 2004, era una situazione che poteva non verificarsi mai oppure solo occasionalmente: la recita scolastica, la presentazione ai colleghi d’ufficio, la poesia di Natale. Oggi ci troviamo a vivere questa interazione ogni giorno, più volte al giorno, ogni volta che “postiamo qualcosa”. Solo una ristrettissima cerchia di individui viveva con costanza questo tipo di interazione alienata e alienante, le chiamavamo figure pubbliche o V.I.P. (...) Il rapporto è verticale, da qualunque punto lo si guardi."
Alessandro Lolli
2 notes
·
View notes
Text
"Siete grandi comunicatori. Occhio al consenso facile e alle minacce della rete"
IL MAGISTRATO MARESCA INCONTRA GLI STUDENTI DI CAIAZZO
Nell’aula magna dell’Istituto Comprensivo “Aulo Attilio Caiatino” di Caiazzo, l’atmosfera era carica di aspettativa. Gli studenti, seduti in silenzio, attendevano l’arrivo di un uomo che dedica la sua vita a combattere il crimine: il magistrato sotto scorta Catello Maresca. Ad aprire l’incontro è stata la dirigente Silvana Santagata che ha salutato il magistrato e i presenti con parole di ringraziamento per l’opportunità di ospitare un evento così significativo. "Questo incontro è un momento importante per la nostra comunità - ha aggiunto il sindaco di Caiazzo Stefano Giaquinto presente con una rappresentanza dell’amministrazione- perché ci ricorda che la legalità e il coraggio sono valori che vanno coltivati ogni giorno, a partire dai nostri giovani”.

Con il libro "Lo Stato vince sempre" come punto di partenza, Maresca ha iniziato a raccontare la sua storia, una vita fatta di sacrifici, scelte coraggiose e momenti che hanno segnato non solo la sua carriera, ma anche il suo cuore. Tra i ricordi più vividi, l’arresto di Michele Zagaria, il superlatitante che per 16 anni aveva vissuto rinchiuso in un bunker ipertecnologico, lontano dalla luce del sole. "Quel bunker era una scatola di cemento armato - ha spiegato Maresca - e la vita da ricercato di Zagaria era uno schiaffo alle persone perbene. Quel giorno, il 7 dicembre 2011, è stato il momento più emozionante della mia carriera. Un momento che mi ha segnato per sempre". Ma dietro il magistrato inflessibile c’è un uomo con passioni e ricordi personali, il calcio per esempio, una grande passione “che mi ha insegnato il valore del lavoro di squadra e della determinazione”. Lezioni di vita e di coraggio, insomma. Maresca ha parlato ai ragazzi con franchezza, esortandoli a riflettere sulle proprie scelte. "La repressione è importante - ha esortato - ma la mafia va sradicata, non solo combattuta. E per farlo, serve il coraggio di tutti, non solo delle istituzioni”. Ha poi ricordato i suoi maestri, i magistrati siciliani Falcone e Borsellino: "Mi hanno insegnato prima di tutto il dovere. La mia vita è stata impregnata di questo valore. Falcone, in particolare, è sempre stato al mio fianco. È il mio angelo custode, mi ha aiutato e mi aiuta a superare ogni difficoltà”. Rivolgendosi idealmente a se stesso da giovane, ha aggiunto: “A Nello direi “bravo”, hai fatto la scelta giusta”. Il magistrato non ha risparmiato avvertimenti sui pericoli del mondo moderno: "State attenti ai modelli proposti dalla rete. Siete grandi comunicatori, ma occhio al consenso facile e subdolo di certi personaggi. La rete può essere un’arma a doppio taglio”. E poi, i sacrifici personali. Maresca ha raccontato di aver spiegato ai suoi figli, quando erano piccoli, la sua missione con parole semplici: "Papà combatte i cattivi”. Una frase che racchiudeva tutta la sua dedizione, ma anche il peso di una vita lontana dalla normalità.
A chiudere l’incontro è stata la dirigente scolastica Santagata, con un messaggio potente ed incisivo: "La scuola deve insegnare a non essere cittadini passivi. Dare consenso a comportamenti negativi, come il bullismo, è pericoloso. Dobbiamo formare leader positivi, sicuri e preparati, capaci di resistere alle logiche dei reality e di fenomeni come il bullismo. La società ha bisogno di cittadini attivi, non passivi”. Ha poi aggiunto: "Quando vedete qualcosa di sbagliato, parlate. Non chiudetevi in voi stessi, perché il silenzio può portare a conseguenze gravi, come l’ansia o il malessere. Siate protagonisti del cambiamento”. L’evento, organizzato dalla dirigente in collaborazione con la professoressa Caterina Monte e i docenti referenti del progetto “Legalità”, rientrava nelle iniziative per celebrare la Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Ad accogliere il magistrato, anche i bambini della Scuola dell’Infanzia, che con i loro sorrisi e la loro gioia hanno mostrato uno striscione realizzato nel corso di un’attività di intersezione con la scritta: “Lo Stato vince sempre, ed io lo so". Un messaggio di speranza e fiducia, che ha intenerito Maresca e tutti i presenti.

0 notes
Text

È stato ufficialmente avviato il progetto "PRIMA E DOPO DENTRO E FUORI", un’importante iniziativa finanziata dall'Unione Europea nell'ambito del programma NextGenerationEU, finalizzata a contrastare la povertà educativa e favorire l’inclusione sociale nel Mezzogiorno. Il progetto è stato ammesso a finanziamento con DDG n. 503/2023 del 07/08/2023 e rientra nella Missione 5 del PNRR – Inclusione e Coesione, Componente 3, Investimento 3, volto a sostenere il Terzo Settore con interventi mirati per il supporto ai minori a rischio. Promotori e Partner Il progetto è promosso da A.G.O. Società Cooperativa Sociale e vede la partecipazione di numerosi partner istituzionali e del terzo settore, tra cui: - Comune di Aragona - Comune di Favara - Comune di Raffadali - Istituto IPSCEOA "N. Gallo" di Agrigento - Familia Soc. Coop. Sociale - Associazione Culturale "Raffadali e Bioetica" L’iniziativa si rivolge principalmente ai minori tra gli 11 e i 17 anni, in condizioni di disagio economico e sociale, a rischio dispersione scolastica e devianza. Coinvolgerà inoltre famiglie, genitori, educatori e insegnanti, promuovendo una rete di supporto educativa e sociale per l’intero territorio. Durata e Obiettivi Il progetto avrà una durata di 24 mesi, dal 30 settembre 2024 al 30 settembre 2026, e si pone come obiettivo principale la creazione di opportunità educative, formative e di inclusione sociale attraverso una serie di interventi strutturati e coordinati. Azioni Previste - Servizi per i Minori - Sportello Informativo e sito web per facilitare l’accesso ai servizi educativi e di supporto. - Equipe Socio-Psico-Pedagogica per la presa in carico dei minori in difficoltà e la definizione di percorsi personalizzati. - Centri educativi e aggregativi polifunzionali, luoghi sicuri per il supporto scolastico, attività ricreative, culturali e sportive. - Laboratori STEM itineranti, per promuovere l’alfabetizzazione digitale e scientifica, con particolare attenzione alla partecipazione femminile. - Percorsi di pre-orientamento e formazione, con esperienze pratiche e attività di avvicinamento al mondo del lavoro. - Animazione Territoriale - Creazione di una rete territoriale tra istituzioni, scuole, famiglie e associazioni per contrastare la povertà educativa. - Eventi pubblici, workshop e seminari, finalizzati alla sensibilizzazione e al coinvolgimento della comunità. - Campagne di informazione e prevenzione su tematiche quali bullismo, sicurezza digitale e benessere psico-sociale. - Progetti di cittadinanza attiva, coinvolgendo i giovani in iniziative concrete di valorizzazione del territorio. - Formazione per Genitori ed Educatori - Percorsi formativi per genitori, per migliorare le competenze educative e affrontare il disagio adolescenziale. - Aggiornamento per insegnanti ed educatori, con focus su metodologie didattiche innovative e inclusione scolastica. - Educazione digitale, per contrastare il cyberbullismo e promuovere un uso consapevole della tecnologia. - Workshop e laboratori con esperti, per fornire strumenti concreti di supporto educativo e psicologico. Impatto sul Territorio Attraverso un approccio integrato e il coinvolgimento attivo delle comunità locali, il progetto "PRIMA E DOPO DENTRO E FUORI" si propone di ridurre la dispersione scolastica, migliorare il benessere psico-sociale dei minori e rafforzare la coesione sociale. Grazie al finanziamento europeo, questa iniziativa rappresenta un'opportunità strategica per il futuro delle giovani generazioni e per la valorizzazione del territorio. Come Partecipare Per maggiori dettagli sul progetto e sulle attività previste, è possibile visitare la pagina dedicata: Dettaglio Progetto - A.G.O. Società Cooperativa Sociale I genitori possono iscrivere i propri figli minori al progetto seguendo la procedura disponibile qui: Modulo di Iscrizione Read the full article
0 notes
Text
youtube
2025 - Il sostegno scolastico della comunità parrocchiale di Pino Torinese
In via di conclusione anche quest'anno la raccolta per il sostegno scolastico dei 1000 bambini e ragazzi della scuola di Jangany nel sud Madagascar. Raccolti quest'anno 8.305€ che copriranno gli aiuti per 276 dei circa 700 bambini che altrimenti non avrebbero potuto frequentare la scuola. La nostra comunità è un pilastro di questo percorso.
Il video vuol essere un ringraziamento che consenta di toccare con gli occhi questa realtà.
Come sempre approfittiamo di questo momento per qualche informazione sul percorso di Jangany, percorso che la nostra comunità parrocchiale sostiene fin dal 2006, anno in cui è nata la rete degli Amici di Jangany.
La scuola sta dando i suoi frutti: anche quest’anno circa 1.000 bambini e ragazzi la frequentano, dalle materne alle medie e al Liceo (richiesto dai genitori che hanno toccato con mano l’importanza della scuola, ma non hanno i soldi per mandare i figli fuori Jangany per continuare gli studi). Con orgoglio della scuola va detto che all’Esame di Stato “i nostri studenti” sono sempre tra i migliori… e pensare che, poco più di 30 anni fa, l’analfabetismo era totale.
Considera che circa 700 di questi bambini non riuscirebbero a pagare i 30€ annui alla scuola. Il nostro aiuto è quindi particolarmente vitale. Si tratta di una scuola dove insegnano ormai 58 insegnanti, ben preparati e selezionati. Sono questi insegnanti il cuore e la fonte di una grande crescita che offre ai bambini e ragazzi non solo l’istruzione, ma anche una buona visione del mondo e una correttezza etica e spirituale.
Superati quattro anni di siccità si è concluso a settembre 2024 il nostro progetto Jangany ha sete, acqua per vivere che - con 6 forages che pescano acqua a 60 mt nella falda profonda, un grande château d’eau e un acquedotto - garantirà acqua potabile alla popolazione anche nei momenti difficili. Ci ha stretto il cuore in questi anni vedere l’impatto della mancanza di acqua su questa popolazione (che pure aveva scavato 47 pozzi artesiani).
Abbinando sempre istruzione e crescita, poiché a Jangany mancano figure professionali, lo scorso anno abbiamo avviato il progetto Jangany, è un seme la formazione, che attraverso 20 borse di studio consentirà a 20 ragazzi di diventare in tre anni agronomo, elettricista, fabbro, falegname, meccanico… con l’impegno di tornare a lavorare nella loro terra di origine, Jangany.
Purtroppo nella settimana trascorsa ci è giunta la notizia di due uragani tropicali piuttosto gravi sul Madagascar; uno di questi - l’uragano Honde – ha toccato Jangany rovinando gravemente moltissime risaie. Con i nostri poveri mezzi abbiamo inviato 15.000€ a sostegno della alimentazione della mensa scolastica.
Un grazie sincero quindi per il tuo aiuto, che con altri, ha consentito e consente questo mezzo miracolo. Senza di te, insieme a tante piccole gocce, tutto questo non si sarebbe realizzato.
Pino Torinese, 6 marzo 2025
0 notes
Text






Il progetto JANGANY, E' UN SEME LA FORMAZIONE
Anche quest’anno l’Ufficio Missionario Diocesano propone l’iniziativa della Quaresima di Fraternità. Come Unità Pastorale proponiamo di sostenere il progetto “la formazione è un Seme” messo in atto dall’associazione “ Shalom OdV “ e dalla rete degli “Amici di Jangany”. Il luogo di intervento è una missione del Sud Madagascar, nella diocesi di Ihosy, villaggio di Jangany. Da anni si lavora per sostenere lo sviluppo di questo villaggio situato in una zona molto remota dell’altopiano dell’Horombè. Dal 1999 si sono succedute diverse missioni di volontari che hanno permesso al villaggio di avere acqua ed energia .
Il motore dello sviluppo del villaggio è la scuola che, dalla scuola dell’infanzia alla scuola superiore, coinvolge circa 3.000 alunni. In questi anni , con l’aiuto dei missionari presenti, si è dato sviluppo all’agricoltura e all’allevamento permettendo una certa autosufficienza alimentare, messa però sempre in discussione dai cambiamenti climatici, dalla siccità e da fenomeni metereologici estremi . Resta ancora estremamente grave la situazione sanitaria e si sta lavorando per dare un minimo di supporto al dispensario locale fornendo medicinali specifici per le patologie più comuni: malaria, tubercolosi infezioni gastrointestinali, bilarziosi…
Per permettere ulteriore sviluppo si è evidenziata la necessità di formare personale locale per dare continuità a quanto realizzato in questi anni e quindi il progetto, in questa prospettiva, si propone tre obiettivi:
Borse di studio per 20 giovani studenti da avviare a scuole professionali qualificate in Madagascar, offrendo loro l’aiuto economico per iscrizioni, rate, strumenti e spese scolastiche, vitto e alloggio. Questi giovani sono impegnati a lavorare per almeno tre anni al loro villaggio di origine, Jangany, offrendo la loro competenza come agronomi, elettricisti, meccanici, fabbri, edili, e, per consentire la pari opportunità con le donne, pedagogisti, informatici, personale paramedico.
Contributo alla “Ecole Sainte Marie” per sostenere i costi del pagamento degli insegnanti e della alimentazione quotidiana della mensa scolastica a circa 1000 bambini e ragazzi. Il contributo è necessario in presenza della difficoltà delle famiglie a pagare la quota annuale di circa 30€.
Fornitura dei materiali per l’avvio del laboratorio di chimica e fisica del Liceo Scientifico Sainte Marie. Sono pronte le strutture ma non ci sono soldi per l’avvio del corso.





I nomi dei 20 ragazzi che ricevono le borse di studio
Il grande progetto formativo per i giovani di Jangany è ormai concretezza: 12 ragazzi e 8 ragazze sono stati selezionati per diversi percorsi di formazione professionale.
3 al Lycée technique di Tulear per il percorso tecnico: Gilberto sarà elettromeccanico, mentre Alicianah e Raissa Marie Elysa saranno professioniste edili
3 al Centro don Bosco di Formazione di Majanga per il percorso professionale: Francel sarà elettricista, Manohisoa meccanico per auto e Elyse Modeste fabbro
3 all’Université MAGIS Antady di Fianarantsoa per il percorso in agronomia: Elinah, Emilinah e Sarobidy Gilbert
1 alla scuola di formazione per elettromeccanici ESSVA di Antsirabè: Rijarivony
9 all’Università per la formazione informatica, pedagogica e paramedica di Antananarivo gestita da padre Pedro, famoso in tutto il Madagascar: saranno informatici Victoire, Miarinah, Anna e Romeo Arsene, mentre saranno pedagogisti Denise, Andrianina Erick e Jean Michel Romain; saranno paramedici infine Tomson e Jean Bosco
1 sempre alla capitale Antananarivo in una scuola privata per diventare infermiera professionale: Sana

0 notes
Text
Mariam Abou Zahab

Mariam Abou Zahab, sociologa e studiosa di cultura islamica, esperta di politica e specializzata della cultura di Pakistan e Afghanistan dove si è spinta, fino agli angoli più inaccessibili.
Da un paese all’altro, da un’epoca all’altra, ha attraversato territori ardui con missioni umanitarie, studiandone la letteratura, la poesia e la musica, porte d’accesso al mondo che ha tanto raccontato. La sua conoscenza si è estesa fino alle rive del Mediterraneo.
Docente presso l’Instituts d’études politiques di Parigi e l’Institut National des Langues et Civilisations Orientales, è stata ricercatrice presso il Centre de Recherches Internationales e lavorato con i Cahiers d’études sur la Méditerranée orientale et le Monde Turco-Iranien.
Parlava arabo, urdu, persiano, pashtu e punjabi e, oltre a lavori accademici, ha pubblicato opere che descrivevano in dettaglio i suoi viaggi attraverso Afghanistan, Iran, Pakistan e India.
Per tutta la sua vita ha difeso le popolazioni oppresse scendendo in campo accanto a loro.
La sua fascinazione per l’Islam sciita, che ha avuto una forte componente mistica oltre che estetica e accademica, ha alimentato i suoi tanti interventi pubblici in giro per il mondo.
Nata col nome di Marie-Pierre Walquemanne il 7 febbraio 1952 a Hon-Hergies, un villaggio nel nord della Francia, si era laureata, a soli 20 anni, nel 1972, all’Instituts d’études politiques a Parigi. La sua curiosità e passione l’avevano portata a esplorare il medio Oriente e l’Asia centrale toccando territori dove altri ricercatori non si addentravano.
Nel 1971 ha fatto parte della brigata internazionale voluta dal romanziere ed ex ministro degli affari culturali André Malraux, a sostegno dei nazionalisti bengalesi nel Pakistan orientale e lì ha vissuto per anni in un’area devastata dalla guerra.
È stata a Beirut durante la guerra civile nel 1975, anno in cui si è convertita all’Islam e, diventata sciita, si è fatta chiamare Mariam, il cognome, che ha tenuto anche dopo la separazione, proveniva dal marito, il siriano Nazem Abou Zahab.
Attiva nella lotta di liberazione palestinese, si dice che abbia imbracciato accanto a Arafat per l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina e guidato una banda di combattenti afghani durante il conflitto con la Russia. Per queste attività è stata sotto il controllo dei servizi segreti francesi.
Suscitando gravi reazioni in Francia, ha sostenuto che i talebani afghani fossero un movimento sociale, in gran parte autonomo dai servizi segreti pakistani, una reazione dei più poveri e giovani contro le élite tradizionali. Riteneva la loro ascesa al potere una rivolta delle campagne contro le città.
Nel suo lavoro ha esplorato non solo gli sviluppi geopolitici contemporanei, ma anche i contesti storici, le dottrine religiose e ideologiche, nonché i percorsi individuali dei leader e dei combattenti dei movimenti.
Ha acquisito una conoscenza approfondita dell’Afghanistan, attraverso viaggi faticosi e pericolosi sotto la copertura di un burqa volano.
Come volontaria per la ONG Afrane, si è interessata ai problemi sanitari e alla situazione delle scuole, non esitando a sottolineare l’impatto positivo delle madrase laddove la rete scolastica stava fallendo. Ha documentato la dislocazione dell’economia agraria e le dinamiche socio-economiche.
Ha intervistato la diaspora Fata negli Emirati Arabi Uniti e non ha mai permesso alle sue convinzioni religiose di influenzare la sua ricerca.
I suoi articoli di ricerca sul Pakistan sono stati pubblicati in diversi libri che trattano di settarismo, talebanizzazione e proliferazione di gruppi jihadisti.
A Kaleidoscope of Islam è un’antologia di saggi che dimostra la sua enciclopedica competenza sull’Islam, il suo Islamist Networks: The Afghan-Pakistan Connection è considerato un libro di riferimento sui gruppi jihadisti nella regione.
Il suo approccio analitico di scienziata sociale è stato socio-economico e socio-psicologico.
Insegnante talentuosa e affabulante, incantava le sue classi raccontando i dettagli più raffinati delle tradizioni e dei rituali.
Mentre la sua salute peggiorava a causa del cancro, si è recata nella città santa sciita di Najaf, in Iraq, dove ha deciso di essere sepolta. Alla sua morte, avvenuta il primo novembre 2017, una milizia sciita, insieme alla popolazione di un villaggio che aveva particolarmente amato, ha scortato il suo corpo fino al cimitero.
Mariam Abou Zahab ha insegnato letteratura pashtu, storia del Pakistan, sufismo sud-asiatico e comunità diasporiche all’Inalco e formato una generazione di studiosi anche attraverso la creazione di una fondazione di ricerca. Tante sono state le donazioni fatte a progetti di assistenza sociale nei due paesi.
Modello di audacia scientifica e intellettuale, ha aperto la strada a una versa sociologia generale, offrendo rare griglie di comprensione comparata.
0 notes
Text

24 giugno 2024
La festa scolastica di fine anno dedicata ai rappresentanti della rete degli Amici di Jangany
Ecco una carrellata di immagini https://jangany-festascuola2024.tumblr.com/
0 notes
Text
Carabinieri e scuole insieme per l’educazione alla “Cultura della Legalità”. Alessandria
Alessandria – Proseguono gli incontri nelle scuole promossi dai Carabinieri nell’ambito del progetto “Cultura della Legalità”.
Alessandria – Proseguono gli incontri nelle scuole promossi dai Carabinieri nell’ambito del progetto “Cultura della Legalità”. Questa mattina, il Comandante della Stazione di Alessandria Principale, Maresciallo Giulia Mondo, ha incontrato ottanta bambini e dieci insegnanti della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo “De Amicis – Manzoni”, con i quali ha affrontato diverse tematiche, tra cui…
#Alessandria#Alessandria today#bullismo#Carabinieri#Carabinieri Alessandria#comportamenti a rischio#Cultura della Legalità#Cyberbullismo#Educazione alla cittadinanza#Educazione alla Legalità#Educazione civica#Educazione Digitale#formazione scolastica#Google News#incontri nelle scuole#Istituto Comprensivo De Amicis Manzoni#istituzioni e scuola#italianewsmedia.com#legalità e giovani#Pier Carlo Lava#prevenzione bullismo#Prevenzione Criminalità#prevenzione reati informatici#protezione infanzia#protezione minori#rete e minori#rischi della rete#ruolo dei Carabinieri#scuole e sicurezza#sensibilizzazione bullismo
0 notes
Video
Seguici sul:https://notizieoggi2023.blogspot.com/2024/01/chiara-ferragni-insulti-ai-figli-sui.html
Chiara Ferragni, insulti ai figli sui social. Gli esperti: «Rischio crisi del rapporto con la madre»
Gli insulti non risparmiano i figli di Chiara Ferragni. L'odio contro l'influencer è esploso sui social dopo lo scandalo pandoro, e non accenna a fermarsi. Il primo provvedimento dell'imprenditrice digitale è stato quello di bloccare i commenti sul suo profilo. Troppi, infatti, gli attacchi personali. Ma anche, purtroppo, a chi non c'entrava niente: come i bambini, Leone e Vittoria. I due, infatti, sono spesso protagonisti dei video della moglie di Fedez. Non tutti, però, sono d'accordo con questa esposizione mediatica. E così i deprecabili attacchi ai minori. C'è, però, chi mette in guardia da riprendere e mostrare i propri figli. «L'aspirazione più grande di un bambino in questo momento di 8 anni è quello di aprire un profilo sui social», avverte la dottoressa Giovanna Perricone, già presidente della Società Italiana di Psicologia Pediatrica e garante per l'infanzia e l'adolescenza del Comune di Palermo. «Spesso il genitore porta il figlio sulla platea del sociale senza comprenderne le conseguenze che si possono presentare dall'esterno - prosegue la professionista -, ma anche quei pericoli interni. C’è un’abitudine a mostrare quello che il figlio fa, quanto è bravo, quanto riesce ad avere successo nello sport. Ma questo spesso travalica e quindi induce nel bambino l'idea di una sorta di onnipotenza. E quindi il bambino crede che il virtuale sia il luogo dove puoi essere tutto e poi fare tutto. Un senso di onnipotenza che viene sconfessato poi dalla normalità della vita, che ti mette in condizione di avere anche grandi sconfitte e tu non li sai gestire più perché non sei abituato a gestire la frustrazione, sei abituato semplicemente a vederti in una logica onnipotente». Quali sono i rischi e quali i consigli per i genitori? C'è la possibilità per i figli di chiedere un risarcimento dei danni una volta adulti? Il parere del dottor Cristian Pagliariccio, psicologo dell'educazione inserito nella Rete professionale di Psicologia scolastica dell' Ordine degli psicologi del Lazio.
Quali sono i pericoli dell'esposizione mediatica dei figli? Li può esporre a delle situazioni complicate. Ad esempio, se si incontra un bambino star per strada e si riconosce, a volte gli adulti non sanno trattenersi. E si hanno dei comportamenti troppo espansivi o disfunzionali che possono creare delle situazioni poco protette per i bambini.
Quando è tollerabile? Va valutato se può diventare un lavoro per i bambini (anche se parliamo di lavoro minorile e deve essere regolamentato) oppure no. Nel senso che se parliamo di una pressione eccessiva che il genitore fa rispetto al figlio o alla figlia e non ha nessuna finalità, allora è un comportamento disfunzionale di per sé. Se invece può avere anche delle ripercussioni dal punto di vista della qualità della vita, anche in positivo, per creare occasioni, allora va valutato. Bisogna procedere caso per caso. Non si può fare un discorso generale. Non si può dire che sia tutto sbagliato.
C'è chi condivide foto dei propri figli per avere like. Ci può essere una tendenza ad esagerare il proprio comportamento proprio per avere un maggior riconoscimento a livello mediatico, nello specifico sui social. Se parliamo di persone che hanno poco seguito, non ha senso guadagnare like sulle immagini dei bambini e delle bambine. Se invece può diventare un lavoro con grandi risultati, bisogna rifletterci. Anche per la qualità della vita dei propri figli.
Fare foto ai propri figli può migliorare il rapporto? In che modo? Faccio degli esempi. Ci sono tanti bambini e bambine che soffrono del distacco che hanno con i genitori, impegnati a lavorare o nelle loro attività. C'è poco tempo da passare insieme. Se fare foto aiuta a risolvere questo tipo di problema, può essere una possibilità anche per far funzionare il rapporto con i genitori.
In alcuni casi i figli, una volta cresciuti, hanno chiesto il risarcimento ai genitori per l'esposizione mediatica. Abbiamo le casistiche statunitensi in cui i figli e le figlie, crescendo, si sentono sfruttati perché non hanno deciso di fare quel percorso di vita. Attori famosi, una volta diventati adolescenti, hanno denunciato i genitori proprio per quello che hanno dovuto subire, per l'esposizione mediatica. Non possiamo immaginare l'effetto che quel tipo di lavoro avrà sui figli, per questo anche l'autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza raccomanda cautela in quello che si fa perché gli effetti non li possiamo scoprire adesso ma li scopriremo poi andando avanti. Tant'è che molti adolescenti si vergognano dei comportamenti dei genitori quando mettono troppe foto. Un atteggiamento di cautela è positivo, quello che tende a proteggere il bambino.
Consigli sull’uso del cellulare e dei figli? Profili selvaggi, come ad esempio quelli creati in autonomia, sono altamente sconsigliati. Perché poi espone i figli anche a eccessi di critica, a volte di violenza e spesso anche di bullismo. Come adulti dobbiamo proteggere i minori, non esporli a ogni tipo di situazione. Se la foto dei propri figli circola un po' ovunque, andrebbe evitato. Se si vuole, meglio condividerla con persone fidate. C’è altrimenti il pericolo dell'odio nei social. Non forzare i figli alle proprie necessità né manipolarli o ingannarli per ottenere un effetto che non vada beneficio dei minori, ma vada solo ad ottenere delle reazioni di pubblico. Provare ad avere l'occhio lungo. Avere quindi attenzione su quelli che saranno gli effetti a lungo termine delle azioni che si fanno e mettere al centro non il proprio ego di adulti ma il benessere dei minori.
Genitori filmano i propri figli mentre li prendono in giro? Ci racconti. Ci sono dei genitori, ad esempio, che filmano i propri figli mentre li prendono in giro. Registrano le reazioni che i figli hanno. Quella è un'offesa terribile per il bambino, di derisione anche pubblica, anche se il bambino non se ne rende conto. Una situazione pericolosa.
Insulti social ai figli cosa provocano? Il rischio è che vada in crisi il rapporto che si ha col genitore, che dovrebbe essere una figura protettiva. Cosa può succedere? Che a un certo punto, quando ho la capacità di comprendere quello che il genitore ha fatto, rimetto in discussione tutta la mia esistenza. È quanto avvenuto in numerosi processi oltreoceano. Come negli caso dei due fratelli di “Mamma ho perso l'aereo”. Entrambi hanno denunciato il papà per l'esposizione mediatica e la vita che gli hanno fatto fare, hanno capito che dietro c'era uno sfruttamento. L'hanno fatto solo quando hanno avuto gli strumenti cognitivi per leggere a ritroso quanto era avvenuto.
Quali contenuti è meglio non condividere? Non mettere reazioni troppo intime (ad esempio il pianto, il capriccio), delle reazioni che possono sembrare buffe lì per lì che però fanno capire che il bambino è spaesato. Le foto intime, quelle soprattutto in cui il piccolo fa il bagnetto (anche se oggi i filtri dei social le bloccano). Riconoscere quello che è un momento di intimità, e che può essere lasciato per la famiglia, e quello che invece può essere condiviso con il mondo. Dobbiamo educarci a livello personale come adulti, un lavoro che sicuramente i genitori non possono far da soli. Come società dovremmo aiutarci, anche se, nella maggior parte dei casi, invece poi partono le critiche anche violente, delle vere e proprie “shitstorm”. Questo va fermato. Genitori devono avere un atteggiamento accorto, la società deve essere rispettosa.
Ci sono casi di "sfruttamento"?
Un esempio internazionale. Qualche giorno fa, una nota influencer internazionale ha fatto le sue riprese con la figlia in ospedale che stava soffrendo. In quel caso, non essendoci una regola che tuteli sia la minore che la madre, le offese sono partite senza freni. I follower si sono focalizzati sul fatto che c'era una situazione di sofferenza che è stata ignorata ed è stata utilizzata per altri scopi.
1 note
·
View note
Text
Fondazione Falconio, 'salvo l'alberghiero di Villa S.Maria'
“L’approvazione della nuova rete scolastica in Abruzzo che ‘salva’ dall’accorpamento l’istituto alberghiero di Villa Santa Maria è una buona notizia. Salvaguardare l’autonomia di una scuola che ha dato nel tempo grandi chef a tutto il mondo è una scelta giusta, a cui speriamo adesso segua un processo di aggiornamento didattico che migliori ulteriormente l’offerta per gli aspiranti chef”.…
View On WordPress
0 notes
Text
Cos’è una VPN?
Una Virtual Private Network ti dà la privacy online nascondendo la tua identità online. Maschera il tuo indirizzo IP e protegge i tuoi dati attraverso la crittografia.
Cosa puoi fare con una VPN?
1) Accedi alla tua rete domestica quando sei lontano
Molti di noi conservano le proprie foto, documenti essenziali e file di grandi dimensioni sul proprio computer di casa, e la maggior parte di noi avrà un accesso remoto impostato, in modo da poter accedere a questi file da qualsiasi parte del mondo. Per mantenere i tuoi preziosi file al sicuro, è meglio connettersi utilizzando una VPN, in quanto cripta la tua connessione internet.
2) Mantieni private le tue chat online
Le app di messaggistica sicura esistono, ma alcune contengono rischiose scappatoie di sicurezza che ti obbligano ad attivare la “chat criptata”. Una VPN fornisce un ulteriore livello di protezione instradando i tuoi dati attraverso un tunnel criptato in modo che tu possa riposare facilmente.
3) Accedi alla tua rete di lavoro o universitaria all’estero
Potresti non essere in grado di accedere alla tua rete/intranet scolastica, universitaria o lavorativa se sei fuori dal paese. Con così tanti di noi che si trasferiscono all’estero in mezzo alla pandemia, potresti trovare la tua posizione bloccata a causa di qualche regolamento e non riuscire ad accedere.
Una VPN è eccellente per l’apprendimento e il lavoro a distanza. Non solo ti aiuterà a proteggerti da terzi e cyber criminali online, ma sarai anche in grado di cambiare la tua posizione e accedere ai tuoi soliti siti web e reti.
4) Scaricare e caricare file in modo sicuro
La condivisione di file P2P ha diverse ragioni legittime, come la distribuzione di software open-source, video di dominio pubblico, o semplicemente la condivisione di grandi set di dati attraverso la rete. Tuttavia, molti ISP non sono entusiasti del fatto che i loro clienti si impegnino in attività P2P, con conseguenti velocità di connessione lente, larghezza di banda limitata o persino accesso limitato ai siti web di file-sharing.
Ma il tuo ISP non è l’unico cattivo qui. Tutti gli utenti sulla stessa rete possono vedere gli indirizzi IP degli altri. Questo potrebbe imporre una grave minaccia alla sicurezza, aprendo la porta ai criminali informatici con conseguenze disastrose.
5) Proteggi i tuoi dispositivi mobili
Le VPN si sono evolute in applicazioni facili da usare per smartphone, tablet e persino Smart TV. I criminali informatici hanno anche evoluto le loro tecniche di phishing e malware per prendere di mira gli smartphone, non solo i computer desktop e portatili. Le migliori VPN ti proteggono anche dai siti web dannosi e dal malware.
fonte (noisiamoagricoltura.com)
0 notes
Text
Merito scolastico: a Padova si premia con 100 euro studenti con media del 9
Merito scolastico: a Padova si premiano con 100 euro studenti con media del 9 ed inevitabilmente scoppia una polemica di quelle destinate ad incendiarsi mano mano che passa il tempo. A dire il vero è da un bel po' e molto prima che l'attuale governo s'inventasse il nome nuovo per quello che era il ministero dell'istruzione (una volta pubblica e oggi non più) che nella scuola italiana si devono registrare una serie d'iniziative che, a volerle definire per bene, s'incontrano non poche difficoltà. «È un fatto grave che si inserisce in maniera del tutto scomposta nel quarto a tinte fosche che dipingono da mesi esperti e organi di stampa. Un quadro fatto di angosce da prestazione nei luoghi di istruzione, assenza completa di strumenti di supporto e prevenzione sul benessere psicologico e sempre più spesso studenti che si tolgono la vita letteralmente schiacciati da un sistema che pretende la competizione a tutti i costi e in questo caso al costo di 100 euro con col tuo compagno di banco, nelle scuole come nelle università».Rete degli Studenti Medi Merito scolastico? Merito scolastico? Tant'è, comunque, il concetto di 'merito' sembra essere il nuovo eldorado per chi governa l'istituzione scolastica a monte ed a valle nel Paese. Sembra che ogni Istituto cerchi il coup de théâtre. Quel quid che permetta loro di scalare punti nell'ideale classifica delle preferenze delle famiglie quando scelgono che scuola far frequentare ai loro pargoli. «L'obiettivo della Scuola Pubblica dovrebbe essere quello di pensare a chi rimane indietro, di rimuovere gli ostacoli per chi è privo di mezzi, parafrasando la Costituzione, non premiare ed osannare chi eccelle».Rete degli Studenti Medi Prese di posizione chiare e nette. Il rifiuto di considerare come ineluttabile la prevalenza del concetto asfittico della scuola come sola preparazione al mondo del lavoro. L'inserimento di questa competitività esagitata compromette ancora di più l'equilibrio di questi ragazzi? Read the full article
0 notes
Text

Dal prossimo anno scolastico 2025/26, alcune scuole della provincia di Agrigento saranno interessate a una fase di ridimensionamento. Il Piano di dimensionamento della rete scolastica della Regione Sicilia a.s. 2025/2026 era stato pubblicato dall’USR SICILIA il 24 dicembre. Ecco il link: https://www.usr.sicilia.it/d-a-piano-di-dimensionamento-della-rete-scolastica-regione-sicilia-a-s-2025-2026/ In provincia di Agrigento, come anche in altre province di siciliane, alcuni Istituti Scolastici perderanno la loro autonomia e verranno accorpati ad altre scuole. Di questo ridimensionamento scolastico ve ne avevamo dato notizia il 10 dicembre scorso. Leggi qui: https://siciliatv.org/2024/12/10/dimensionamento-scolastico-tre-soppressioni-in-provincia-di-agrigento-taglio-inaccettabile/ L’accorpamento si rende necessario soprattutto per la mancanza di alunni iscritti in alcune scuole che hanno fatto scendere sotto il limite minimo la soglia per mantenere l’autonomia. Cosa accadrà adesso? Partiamo col ricordare che ognuna delle scuole ha, fino al 31 agosto, una propria autonomia. Ciò vuol dire che per ciascuna di esse è prevista la figura di un Dirigente Scolastico, un DSGA, di personale ATA e di docenti. Se dal primo settembre 2025, per effetto di questi “ridimensionamenti”, le scuole diminuiranno, è automatico comprendere che alcune figure risulteranno “soprannumerarie”. Senza ombra di dubbio alcuni tra Docenti, Collaboratori Scolastici, Assistenti Amministrativi, ma anche Dirigenti Scolastici e alcuni DSGA dovranno lasciare la titolarità nel posto di lavoro. Chi rimane in servizio nella nuova scuola? Chi perderà il posto? E’ inevitabile stilare una graduatoria tra gli Istituti che si accorpano. In relazione ai posti disponibili, chi ha un punteggio maggiore rimane in servizio nella scuola oggetto di ridimensionamento, chi invece si trova in coda nella stessa graduatoria dovrà essere trasferito altrove. Intanto l’USP (Ufficio Scolastico Provinciale) di Agrigento ha intanto pubblicato ieri, 6 marzo, la graduatoria provvisoria dei DSGA delle scuole interessate al ridimensionamento di settembre 2025. Nel comune di Agrigento è primo Signorino Gelo Salvatore (1178 punti) supera Bucolo Anita (384 punti). Nel comune di Favara, Castronovo Maria Mirella (579,33 punti) supera di soli due punti Messana Antonio (577,33) Mentre nel comune di Licata, Principato Adele (415 punti) supera Burgio Krizia (168). Ricordiamo che si tratta di graduatoria provvisoria e pertanto questa è suscettibile di modifica in caso di ricorsi Read the full article
0 notes
Photo

Il sindaco di Petralia Soprana riconfermato nella conferenza provinciale e di organizzazione della rete scolastica Il sindaco di Petralia Soprana continuerà a far parte della conferenza provinciale e di organizzazione della rete scolastica. Pietro Macaluso è stato confermato tra i sette sindaci che si occuperanno della predisposizione della proposta del piano di dimensionamento della rete scolastica provinciale per l’a.s. 2020-2021 https://is.gd/e4VNTO
0 notes
Photo

Solidarietà allo storico Eric Gobetti. Il grande studioso del fascismo e della Resistenza non interverrà alla conferenza sulla giornata per le vittime delle foibe. Casapound ha scatenato contro di lui delle polemiche definendolo 'sociapatico e disturbato ' Immediatamente gli amministratori locali vicino all'estrema destra e a Fratelli d'Italia e che hanno costruito una Memoria settaria, vittimistica e recriminatoria per nascondere i crimini commessi dalla dittatura nazifascista in Jugoslavia hanno censurato lo storico Eric Gobetti. Ecco il testo del messaggio inviato da Eric Gobetti agli studenti di alcune scuole di Verona ai quali oggi avrebbe dovuto tenere una conferenza: "Care studentesse e studenti veronesi, dopo giorni di contrattazioni surreali mi vedo costretto a rinunciare alla partecipazione all'incontro “Il confine orientale e le foibe”, promosso dalla Rete Scuole e Territorio... La conferenza era prevista per oggi 10 febbraio 2022, in occasione del Giorno del Ricordo, in diretta web con diverse scuole superiori. Tutto è cominciato qualche giorno fa, quando CasaPound Verona ha scatenato le polemiche contro di me, definendomi “sociopatico e disturbato” e promettendo di impedire l'incontro. Negli stessi giorni in cui autorizzava una manifestazione di Veneto Fronte Skinheads e confermava il patrocinio del Comune ad un concorso per le scuole elementari e medie indetto dal Museo Reggimentale Giovani Fascisti (un ente con questo nome non dovrebbe essere sciolto a norma di legge!?) di Ponti sul Mincio, il sindaco Sboarina, di Fratelli d'Italia, protestava contro la mia partecipazione all'evento. Per "controbilanciare" il mio intervento, la dirigente scolastica, in accordo con l'assessora alla Cultura del Comune di Verona, ha proposto di coinvolgere altri tre relatori: la stessa assessora Francesca Briani, di Fratelli d'Italia, il professore di storia delle superiori Riccardo Mauroner eil giornalista Fausto Biloslavo, autore di almeno due articoli diffamatori contro di me, pubblicati su “Il Giornale” (in cui mi definiva, senza alcuna ragione, “negazionista delle foibe”) oltre che di interventi pubblici contro altri storici (ad esempio Raoul Pupo, di cui proprio oggi il “Corriere della Sera” ripropone un importante saggio sulle foibe). Per spirito di servizio e per rispetto verso di voi studenti e studentesse, avrei accettato di tenere comunque la nostra conferenza, a titolo gratuito, con la presenza dell'assessora in veste di rappresentante delle istituzioni locali e del professor Mauroner, come studioso col quale confrontarmi sulla base di dati storici riconosciuti. Ma la presenza di un giornalista, noto per le sue posizioni radicali, nonché protagonista di campagne denigratorie nei confronti degli studiosi, è davvero inaccettabile. Non avrebbe senso infatti offrire a persone così l'opportunità di presentare le proprie tesi faziose al pari di chi da decenni studia con onestà e rigore la “complessa vicenda del confine orientale”, come recita il testo della legge istitutiva del Giorno del Ricordo. La storia, ragazzi e ragazze, non è un braccio di ferro in cui vince il più forte; non è basata sul contraddittorio fra opposti estremismi; non ci sono storici che fanno propaganda fascista e quelli che la fanno comunista. Gli storici sono individui come gli altri, con appartenenze politiche, nazionali, sociali differenti, che interpretano le fonti a loro disposizione in maniera legittimamente diversa, con onestà intellettuale e la maggiore oggettività possibile. E poi c'è chi scrive sulla base dei pregiudizi ideologici, ignorando o piegando le fonti alle proprie necessità, e questi non possono essere definiti storici. Sono rammaricato, mi dispiace davvero di non potervi incontrare. Se volete, potrete leggere il mio libro "E allora le foibe?", edito da Laterza, o cercare alcuni dei miei brevi testi o video, facilmente reperibili online. Ringrazio gli insegnanti e il moderatore per aver cercato fino all'ultimo di consentire che l'incontro potesse svolgersi regolarmente, nonostante le polemiche e le difficoltà. Spero che la scuola non cada vittima delle imposizioni della politica, da qualunque schieramento esse provengano, e sappia mantenere la propria autonomia e libertà, come prescritto dalla nostra Costituzione. I padri e le madri costituentil'hanno scritta alla fine della Seconda guerra mondiale, dopo una tragedia di dimensioni colossali, che include anche le foibe e l'esodo, a conclusione di vent'anni di sciagurata dittatura fascista. La libertà di pensiero e d'opinione, come la tolleranza, la solidarietà, l'accoglienza, sono cardini fondamentali della democrazia: non fateveli rubare da chi vuole impedirvi di imparare e di sviluppare uno spirito critico, da chi favorisce la propaganda neofascista e ostacola in ogni modo le lezioni di storia. Buona vita, libera e democratica. Erik Gobetti Questo è tutto! Il fascismo avanza e il Pd invece di essere contro il revisionismo storico loda senza se e senza ma le foibe pur di poter conquistare un voto moderato che mai avrà. Santina Sconza
16 notes
·
View notes