#relazione d’amore
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Eternamente grata di aver trovato la mia piantina
♐️ ♡ ♓️
- ( via @sonosololily ft. storia IG della mia amica D.)
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mi fai bene lo stesso
anche se mi fai stare male.
- fanalispentinellanotte
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“ se non dovessimo più vederci, cercami dentro una playlist”
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Gli amori difficili di Italo Calvino: Un’esplorazione delle sfumature dell’amore e dell’incomprensione umana. Recensione di Alessandria today
Racconti che catturano la complessità delle relazioni umane in un mondo fatto di incontri e di attese
Racconti che catturano la complessità delle relazioni umane in un mondo fatto di incontri e di attese Recensione Gli amori difficili di Italo Calvino è una raccolta di racconti che esplora le diverse sfumature dell’amore e dell’incomunicabilità umana. Ogni racconto, pur avendo una propria autonomia narrativa, si ricollega agli altri attraverso il tema dell’amore vissuto come avventura, come…
#Alessandria today#amore difficile#amore e attesa#amore e incomprensione#amore e solitudine#Amore impossibile#amore in letteratura#analisi dei sentimenti#avventure d’amore#avventure di vita.#Calvino opere#Calvino scrittore#Einaudi#Gli amori difficili#incomprensione amorosa#Incomunicabilità#incomunicabilità dell’amore#introspezione psicologica#ironia nelle relazioni#italianewsmedia.com#Italo Calvino#Letteratura del Novecento#letteratura italiana#letteratura italiana contemporanea#libri di Calvino#narrativa di relazione#narrativa italiana#narrativa moderna#psicologia delle relazioni#racconti brevi
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Che storia meravigliosa. La conoscevo, certo, ma ieri ho avuto il privilegio di ascoltarla direttamente da una persona legata all’ex proprietà. Una di quelle occasioni che ti fanno venire voglia di fermarti, ascoltare e, sì, prendere appunti.
Luisa Spagnoli e Giovanni Buitoni. Un amore che non avrebbe mai dovuto esistere, eppure è esistito. Segreto, proibito, ma inarrestabile, come ogni cosa vera. Lei, sposata, madre di tre figli, con quattordici anni di troppo per un mondo che non perdona. Lui, giovane, brillante, capace di vedere oltre. In lei, non solo una donna, ma un’idea, un atto di sfida. Da quella relazione impossibile nascono i Baci Perugina, che non sono mai stati solo cioccolatini. Sono l’amore che resiste, il manifesto di chi sceglie di vivere, nonostante tutto.
I bigliettini che Luisa infilava nei cioccolatini per Giovanni erano più che parole: erano vita, cuore, rivoluzione. Quei messaggi, diventati i cartigli, sono la prima forma di trigger emotivo nella storia del prodotto. Non è più solo cioccolato: è gesto, è storia, è amore che si racconta. È lì che nasce l’ancoraggio emozionale. Non compri un dolce. Compravi lei. Lui. Loro.
La scelta del nome, da “Cazzotto” a “Bacio”, è un caso lampante di reframing linguistico, dove il focus si sposta dalla rudezza al gesto romantico. Giovanni Buitoni intuì che il linguaggio non era solo descrizione ma percezione, e che un termine sbagliato poteva distruggere la magia. “Bacio” diventò così il frame perfetto: semplice, diretto, evocativo.
L’incarto argentato con stelle blu, disegnato da Federico Seneca, è semiotica visiva al suo massimo. L’argento grida preziosità, le stelle parlano di sogni, e i due amanti, ispirati a “Il Bacio” di Hayez, consolidano il frame emozionale. Non è solo un packaging: è una narrazione visiva che colpisce il cuore prima ancora del palato.
I Baci Perugina non sono mai stati solo cioccolatini. Sono pezzi di storia italiana, un intreccio di coraggio, imprenditorialità e comunicazione al massimo livello. Metafore visive, parole che restano, un equilibrio perfetto dove ogni elemento – nome, cartigli, packaging, campagne – parla la stessa lingua. Una storia d’amore privata che si trasforma in linguaggio universale. Non si vende cioccolato. Si vende un sogno. Un sogno che continua, immutato, a emozionare.
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L’amore non è soltanto una relazione con una particolare persona: è un’attitudine, un orientamento di carattere che determina i rapporti di una persona col mondo, non verso un «oggetto» d’amore.
Se una persona ama solo un’altra persona ed è indifferente nei confronti dei suoi simili, il suo non è amore, ma un attaccamento simbiotico o un egotismo portato all’eccesso.
Eppure la maggior parte della gente crede che l’amore sia costituito dall’oggetto, non dalla facoltà d’amare. Infatti, essi credono perfino che sia prova della intensità del loro amore il fatto di non amare nessuno tranne la persona «amata».
Questo è un errore. Poiché non si vede che l’amore è un’attività, un potere dell’anima, si ritiene che basti trovare l’oggetto necessario e che, dopo ciò, tutto vada da sé.
Questa teoria può essere paragonata a quella dell’uomo che vuole dipingere ma che, anziché imparare l’arte, sostiene che deve solo aspettare l’oggetto adatto e che dipingerà meravigliosamente non appena lo avrà trovato.
Se amassi veramente una persona, amerei il mondo, amerei la vita. Se posso dire a un altro «ti amo», devo essere in grado di dire «amo tutti in te, amo il mondo attraverso te, amo in te anche me stesso».
Erich Fromm
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Uno degli addii più difficili si verifica quando amiamo una persona e allo stesso tempo vediamo che non è possibile costruire una relazione sana al suo fianco.
Rimanere significa continuare ad aspettare cambiamenti che non arrivano, tollerare azioni che ci feriscono, accettare il minimo sforzo, perderci nel tentativo di non perderlo.
Sappiamo che andarcene farà male, ma sarà la strada che ci porterà a guarire. Invece, rimanere continuerà ad aprire sempre di più la ferita.
A volte scegli di andartene, non per mancanza d’amore verso questa persona, ma perché è il tuo amor proprio che ti spinge a prenderti cura di te stesso, e con amore te ne vai.
dalla pg fb #disconnected
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Uno degli addii più difficili si verifica quando amiamo una persona e allo stesso tempo vediamo che non è possibile costruire una relazione sana al suo fianco.
Rimanere significa continuare ad aspettare cambiamenti che non arrivano, tollerare azioni che ci feriscono, accettare il minimo sforzo, perderci nel tentativo di non perderla.
Sappiamo che andarcene farà male, ma sarà la strada che ci porterà a guarire. Invece, rimanere continuerà ad aprire sempre di più la ferita.
A volte scegli di andartene, non per mancanza d’amore verso questa persona, ma perché è il tuo amor proprio che ti spinge a prenderti cura di te stesso, e con amore te ne vai.
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Forse l’errore (l’illusione) più grande è aspettarsi di essere amati come amiamo. Forse è più complicato, ma veritiero, accettare che ognuno ami a suo modo, con i suoi gesti, le sue parole, quella modalità unica e particolare che è il risultato di una storia, di una vita, di un cuore.
Forse la salvezza è desistere dall’ideale della favola, per accogliere la verità dell’Essere Due in tutte le sue complicate contraddizioni, dove le due parti della mela non coincidono quasi mai ed è, giorno dopo giorno ,un laborioso tentativo di capirsi, venirsi incontro, accettarsi, un po’ sopportarsi. Qualsiasi nome abbia la relazione, di qualsiasi forma d’amore si tratti, non è mai un continuo “e vissero felici e contenti”, è più un “e vissero cercando di essere felici e impegnandosi a farsi contenti”, tra una lacrima, un errore, un tentativo fallito, una parola sbagliata.
Ognuno di noi sa per certo ciò che lo rende infelice, ciò che non potrebbe sopportare (nemmeno per amore), ciò che segna il confine tra la comprensione e il venire a meno dell’amore per se stessi,allora lì decade anche l’impegno a volere a tutti i costi che la combinazione funzioni. Allora bisogna solo accettare che Altrove è l’unica salvezza.
E che se la vita non è una favola e l’amore ancora meno c’è un piatto della bilancia che deve sempre pesare più del resto e si chiama “amarsi”. Abbiamo tutti diritto a una vita il più possibile felice...
Fin dove possiamo scegliere, cerchiamo chi, a suo modo, contribuisca ad accrescerla e non a boicottarla. Qualcuno che le lacrime ce le asciughi e non ce le faccia versare. Qualcuno che magari non sia perfetto, ma sia perfetto per noi, in ogni sua imperfezione. Qualcuno che, insieme a noi, viva l’amarsi in ambedue i suoi significati: connubio perfetto di infinite fragilità..
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caro Amore, dove sei?
- fanalispentinellanotte
#amore#fanalispentinellanotte#ragazza#ragazzo#ex#odio#lei#lui#testo#frasi#mi manchi#ti amo#frasi d’amore#testi#frase#relazione#primo amore
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Lei aveva paura di amare.
La sua mente percepiva come una minaccia l’imprevedibile, l’ignoto, perché ciò che lei non conosceva lo vedeva come incontrollabile.
Ad incuterle paura era uno scenario che all’apparenza non possedeva nulla di minaccioso, aveva una grossa difficoltà a spiegarsene le motivazioni.
Lei aveva paura di innamorarsi, paura di instaurare una relazione alla cui base ci fosse un vero innamoramento.
L'amore per lei non era come un qualcosa di positivo, qualcosa di benefico, era una cosa da evitare.
Eppure ricercava dall’altra parte vicinanza, affetto comprensione e stabilità, come tutti.
Viveva emozioni molto intense che percepiva come incontrollabili e pericolose, perché prendevano il sopravvento sul proprio modo abituale di fare e di pensare.
Cercava si un amore, vivere una relazione seria, ma ne era altresì spaventata e non riusciva a lasciarsi andare a causa delle sue resistenze mentali, che la bloccavano e non le permettevano di vivere serenamente una storia d’amore.
Era la sua "anoressia sentimentale" , non riusciva ad amare davvero per il timore di soffrire, ipercontrollando i propri sentimenti e esasperando il proprio bisogno di indipendenza e invulnerabilità.
Arrivava a manifestare veri e propri sintomi di ansia e paura sconsiderata e irragionevole, che la spingevano a evitare tutte quelle situazioni, o persone, che potevano portarla ad un coinvolgimento sentimentale.
Le vedeva come un pericolo alla propria stabilità emotiva, fino a portarla a sperimentare dei veri e propri attacchi di panico.
Rifiutava di impegnarsi, la paura d’amare nascondeva in lei il timore della perdita della libertà.
Aveva sempre creduto nell'amore, ma era incapace di amare.
Cit. Smokingago (liberamente tratto)
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Uno degli addii più difficili si verifica quando amiamo una persona e allo stesso tempo vediamo che non è possibile costruire una relazione sana al suo fianco.
Rimanere significa continuare ad aspettare cambiamenti che non arrivano, tollerare azioni che ci feriscono, accettare il minimo sforzo, perderci nel tentativo di non perderla.
Sappiamo che andarcene farà male, ma sarà la strada che ci porterà a guarire. Invece, rimanere continuerà ad aprire sempre di più la ferita.
A volte scegli di andartene, non per mancanza d’amore verso questa persona, ma perché è il tuo amor proprio che ti spinge a prenderti cura di te stesso, e con amore te ne vai.
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Lighter & Princess
"You don't love someone because they're perfect, you love them in spite of the fact that they're not."
Mi sono mangiata letteralmente le mani.
Oh...se avessi ascoltato @lisia81 che mi consigliava di vedermi questa serie l'anno scorso, mi sarei evitata l'imbarazzo di cosa dover scrivere nel quiz di fine anno alla domanda "miglior storia d'amore", "miglior bacio" o anche "miglior drama". ma sono quasi convinta che avrei potuto infilare questa serie anche in altre categorie.
Esattamente come per Moving, trovare un difetto in Lighter and Princess (L&P per brevità) è tosta: regia, montaggio, sceneggiatura, ambientazione, dialoghi, ritmo della narrazione, recitazione... ho trovato tutto fantastico.
PS: Ci saranno spoiler.
Partiamo dalla storia: la trama è semplice e non è niente di trascendentale o epico.
Li Xun è un freddo e calcolatore asso della programmazione informatica che è entrato al college come primo agli esami di ammissione all'università nazionale, guadagnandosi l'ammirazione di tutti i suoi compagni di classe. Tuttavia, non è interessato a partecipare alle normali attività universitarie con i suoi compagni e ha i suoi progetti per il futuro. Questa mentalità lo porta in conflitto con molti dei suoi compagni di gruppo poiché spesso rifiuta di collaborare con loro. #asociale Zhu Yun, nel frattempo, è una giovane donna amichevole e innocente che ha appena iniziato la sua vita universitaria dopo aver fatto tutto ciò che i suoi genitori e la società si aspettavano da lei. Quando incontra Li Xun, si sente in conflitto. Si preoccupa che lui sia un possibile piantagrane, ma si sente comunque in qualche modo attratta da lui. Anche se all'inizio sembrano scontrarsi, iniziano ad apprezzare il tempo trascorso insieme. Ma quando un incidente cambia le loro vite e minaccia di separarli – proprio mentre la storia d’amore stava iniziando ad evolversi – la loro relazione è alla prova finale! [mydramalist]
Come si evince la trama non è nulla di rivoluzionario o lontanamente leggendario. Sono ragazzi dell'università che affrontano i drammi di tutti i giorni mentre crescono piano piano ed imparano sempre di più dalla vita.
Dal punto di vista narrativo ho adorato come L&P avesse un impostazione alla The Untamed, ossia farci vedere una situazione del presente per poi tornare indietro nel tempo e mostrarci come si sia arrivati a quella circostanza. E' una modalità molto furba perché mette lo spettatore in condizioni di sapere già che andrà "tutto a skifio" più va avanti la storia ambientata nel passato...di soffrire più la storia prosegue. E allo stesso tempo da speranza allo spettatore che si torni presto nel presente cosicché l'agonia finisca.
Andando invece alle tematiche del drama esse sono tante e raccontate magnificamente. Come detto sopra la serie è una storia di crescita. I personaggi di L&P ci vengono presentati sin dall'inizio con le loro personalità, convinzioni e desideri per il futuro. Mano a mano che la storia avanza, ognuno di loro dovrà fare i conti con le difficoltà della vita di tutti i giorni, amicizie, decisioni per il futuro... ci saranno scontri, riappacificazioni e tanti sbagli, errori. Come è la vita.
Si perdono amici e se ne trovano altri, si cerca di capire "cosa vogliamo diventare da grandi" e ci sta stretto che qualcuno decida per noi. E quello che pensavamo di volere nel nostro futuro, risulta non del tutto veritiero. Tutti i personaggi di L&P crescono ed imparano dai loro errori: per fare un esempio superficiale, Zhu Yun che sul finire della serie si schiera dalla parte di Li Xun andando contro alla madre e decidendo lei stessa per il suo futuro e con chi vuole passarlo.
A fare da paio al concetto di crescita, c'è quello dell'essere "il migliore" che riguarda prettamente Gao e Li Xun. Per il marito di Lina essere il migliore vuol dire sconfiggere Li Xun. Che sia al computer o a chi piscia più lontano, l'importante è vincere contro il lead. Un ossessione così forte che lo porta a preferire la morte - letteralmente - piuttosto che lasciar prevalere Li Xun. Anche il lead relega l'essere il migliore alla vittoria su Gao - anche per motivi personali - mostrando all 'ex migliore amico che non riuscirà mai a batterlo, guidato dall'odio e dal risentimento.
Alla fine però entrambi capiscono che il miglioramento non è in relazione verso gli altri, nella competizione. Ma verso se stessi. L'essere una persona migliore rispetto al passato, perdonando vecchi rancori ed imparando ad andare avanti amando le cose e le persone che gli stanno più vicine. Capendo dove si è sbagliato, cercando di fare ammenda e comprendendo che ci sarà sempre qualcuno migliore di te in qualcosa.
Ma se ho adorato come la serie mostri e sviluppi questi due concetti, la cosa che ho amato ancora di più è stata la scrittura dei personaggi: umani, sfaccettati, fallaci. Pieni di insicurezze, rabbia, egoismo, arroganza ed inclini all'emotività.
Zhu Yun, interpretata da una fantastica Zhang Jing Yi, è uno di quei personaggi protagonisti femminili che io adoro. Perché è tosta e determinata senza essere badass o violenta. E' intelligente e coraggiosa, a tratti delicata ed elegante. Non fa scenate, non urla. Lei silenziosamente fa la sue cose ed una volta che ha preso una decisione è molto risoluta nel perseguirla. sposarsi il lead come missione di vita
Ma allo stesso tempo è insicura, cerca continuamente conferme e si lascia prendere dalle emozioni. Ad esempio nella sua relazione con Li Xun e Lina. Non c'è storia: ogni volta che il lead passa dieci secondi con questa ragazza, Zhu Yun va in paranoia totale. Sia nel passato che nel presente della storia. Come dice giustamente @lisia81 sarà poi questa insicurezza a non permettergli di "vedere" il piano di Li Xun nel passato e di stargli davvero vicino nel momento di bisogno. Ed anche se fa male, adoro questa imperfezione della lead che la rende molto umana.
Interessantissima poi la sua relazione con la madre. Io mi lamentavo di quell'altra mamma famosa dei drama cinesi - non dirò il nome perché solo nominarla mi fa salire il crimine e perché @lisia81 deve ancora vederlo e non voglio spoilierargli nulla- ma a ben pensarci, la madre di Zhu Yun è peggio. Almeno quella era malata e depressa e cercava di ammazzarsi a giorni alterni. RIP
Questa invece, ha instaurato con Zhu Yun un rapporto ossessivo e controllante. Lei sa cosa è meglio per sua figlia. Lei decide cosa deve studiare, fare, andare e "provare per il lead". E se da una parte posso comprendere il fatto che voglia le cose migliori per la figlia - tutti i genitori vogliono le cose più belle per i figli - dall'altra inorridisco quando impedisce a Zhu Yun di fare la sua vita, le sue scelte.
Senza parlare poi di come tratta quel povero lead. Nel finale quando gli dice che il marito di sua figlia deve avere una buona famiglia ecc ecc... sapendo benissimo che Li Xun una famiglia non ce l'ha, non è stata cattiva. E' stata meschina. Crudele.
Ma è stata utile. Perché "grazie a lei" Zhu Yun prende in mano la sua vita ed il suo futuro, dimostrando che non gli importa di cosa pensi o provi sua madre e concludendo così il suo percorso di crescita.
Poi c'è Li Xun che ha il volto di Chen Fei Yu e a cui devo letteralmente inchinarmi. Perché l'avevo già visto in Ever Night e non mi era piaciuto. Avevo trovato la sua recitazione rigida e non mi sembrava che fosse entrato nel personaggio.
Ma in L&P fa il salto di qualità: lui è Li Xun. La naturalezza con cui porta in scena il bel tenebroso mezzo tsundere è encomiabile, così come l'espressività. Li Xun è un uomo di poche parole - una è poca e due sono troppe XD - e spesso mostra i suoi pensieri tramite espressioni: l'alzamento del ciglio, il sorrisetto, il socchiudere gli occhi. Li Xun non parla ma grazie all'ottimo lavoro di Chen Fei Yu tu spettatore puoi supporre cosa sta provando e pensando.
La poca loquacità non è ovviamente un caso: il giovine ha avuto una vita di merda - e soffre di preoccupante artrosi a trent'anni XD @ili91-efp - così come è perfettamente normale che non gli importi nulla degli altri e persegue i suoi piani a prescindere da tutto e tutti. All'inizio di questa storia Li Xun è un blocco di ghiaccio che risponde male a tutti e se ne frega di qualsiasi cosa. Vive per se stesso ed è unicamente interessato a raggiungere i suoi obiettivi. Il resto è nulla.
Poi arriva Zhu Yun. Il suo amore per lei, la loro relazione, gli permette di sciogliersi diventando piano piano più aperto e disponibile tanto che anche la sorella nota il suo cambiamento. Zhu Yun d'altronde è l'unica persona al mondo disposta a combattere al suo fianco, che si fida ciecamente di lui, che si preoccupa per lui...
Ma ahimè tutti i progressi s'infrangono alla morte della sorella e relativa prigione. Li Xun cade nel vortice della vendetta, mandando a puttane la sua relazione con Zhu Yun ed il suo futuro.
Ci sarà modo di parlare della relazione tra i due. Quello che mi preme è mettere in risalto come il protagonista di questa storia non sia minimamente perfetto e che va benissimo così.
Li Xun, anche per via del suo vissuto, può essere cattivo e spietato. Ha ignorato le richieste e le preghiere di Gao per più di metà serie. Ha lasciato la sua ragazza facendo espressamente leva sulle sue insicurezze e paure e facendole volontariamente del male. Li Xun è un genio che può creare piani diabolici senza preoccuparsi di chi ha intorno e come essi reagiranno alla cosa. Una volta che si pone un obiettivo va avanti come uno schiaccia sassi.
Ma allo stesso tempo è capace di grandi gesti d'amore, di gentilezza e rispetto. Intelligentissimo, è sempre un passo avanti a tutti ed è un piacere vederlo spiegare i suoi piani o ammirarlo mentre lavora al pc.
Quando esce di galera pare tornato ai vecchi tempi dell'università. Chiuso, introverso, a tratti scortese. E di nuovo impelagato con vecchi rancori. E' straziante vederlo guardare la lead con gli occhi a cuore e sapere che fosse per lei sareste già sposati con 10 figli non pensa di meritarla e che secondo lui non torneranno più assieme.
Nel finale poi, fa il salto di qualità riuscendo a lasciarsi alle spalle l'odio e la vendetta per vivere felicemente la sua vita. Riconosce i suoi errori con Zhu Yun, accetta che i genitori della ragazza difficilmente daranno la loro benedizione alla coppia ce ne faremo una ragione e comprende finalmente che la sua ex fidanzata è ancora la donna che ama e che vorrà sempre.
Il personaggio di Li Xun è quello con cui ho avuto più difficoltà ad interpretare i pensieri: avendo il POV bloccato e dovendomi spesso basare sulle espressioni o su poche parole, ho dovuto qualche volta decodificarlo.
Infatti la mia scena preferita è quella dove Li Xun, geloso del pittore, sbrocca malamente con Zhu Yun. In quella scena il lead non riesce a trattenere la gelosia che diviene rabbia quando la ragazza sembra sminuire la loro passata relazione " chi non è mai stato innamorato a 18 anni?" - una cosa cosi. Adoro questo momento perché Li Xun pare un fiume a cui hanno rotto gli argini e dove si mostra la vulnerabilità ed il dolore di questo personaggio.
Ed infine c'è Gao. A livello di scrittura credo che sia il migliore tra tutti i personaggi. Dovrebbe essere il villain di questa serie ma la narrazione fa in modo che non lo sia fino in fondo.
Gao che voleva battere il lead e dimostrarsi il migliore. Gao che era sempre primo al liceo e non poteva accettare che qualcun altro, senza troppi sforzi, lo superasse. Gao innamoratissimo di Lina anche se lei amava il lead. Gao che consapevole dei propri limiti e desideroso di allontanarsi dall'ingombrante bravura di Li Xun, fa un passo indietro per andarsene all'estero...
Gao, come tutti i personaggi di questa storia, compie azioni non sempre condivisibili ma che sono comprensibili. Tu come spettatore capisci da dove proviene l'odio e la disperata voglia di sconfiggere Li Xun che Gao mostra così sfacciatamente.
Nella prima parte della serie, Gao è un bravo ragazzo. Studia, si impegna ma non riesce a superare Li Xun. Nonostante lavorino assieme c'è un baratro tra loro, spesso perché Li Xun attua scelte che riguardano il lavoro di tutti senza tenere conto di chi ci ha lavorato oltre a lui. Non posso dare torto a Gao quando si arrabbia con il lead per questi motivi.
Finché Gao perde la specializzazione. Nonostante avesse pregato Li Xun di non fare casino per non creargli problemi, Li Xun lo ignora e Gao non raggiunge l'agognato risultato.
Qui c'è forse uno dei pochi appunti che posso fare alla serie, per quanto riguarda la trasformazione di questo personaggio in uno così crudele e che sorride nel vedere Li Xun essere arrestato dopo che gli è morta la sorella. Secondo me, questa trasformazione così lapidaria è stata un po' frettolosa per uno che fino a 3 episodi prima, era impensabile facesse una cosa così cattiva.
Comunque sia, poiché non riesce a sconfiggere il lead per vie normali, Gao usa quelle "traverse", sforando nell'illegalità. Ma finché può battere Li Xun, vale tutto.
Quando lo ritroviamo nel presente, Gao è il Presidente della L&P, copia i giochi degli altri ed è sposato niente popò di meno che con Lina, la donna che ha sempre amato ma che non lo ricambia.
L'uscita di galera del protagonista metterà sotto pressione Gao in tutti i modi possibili ben sapendo che Li Xun rivuole la L&P. E Gao piano piano cadrà nell'ossessione.
E se da una parte godo nel vederlo in difficoltà visto tutti i danni che ha fatto, dall'altra mi dispiace anche un po': alla fine ha raggiunto tutti i risultati che voleva...ma a che prezzo? E davvero questo, era quello che voleva?
Dal finale di serie s'intuisce di no. Una volta venuta fuori la malattia, l'ossessione si acuisce e diventa quasi follia: Gao si rifiuta di operarsi finché Li Xun non si arrende. Che è illogico. E' stupido. Ma è perfettamente comprensibile per il personaggio di Gao.
Ed il finale... da una parte temevo che la malattia di Gao fosse un motivo per darci il buonismo finale con tutti i personaggi che s'abbracciavano felici perché oh...Gao sta male e bisogna fare pace. Lighter and Princess invece, mi stupisce ancora non dando alla malattia il ruolo risolutore dei conflitti ma rendendola un modo per i due di riflettere sulle loro azioni e su cosa sia davvero importante.
Nota a margine sulla espressione felice ed un po' stupida di Gao quando Lina si presenta all'ospedale dicendogli che rimarrà con lui. Non l'ho mai visto così felice come in quella scena. Adorabile. Mi si è stretto il cuore per lui.
Ma se ho amato come siano stati scritti i personaggi, quello che mi ha davvero preso il cuore è stata la storia d'amore. Spesso i drama romantici scadono nello smielato e nei cliché: perdita di memoria, second lead che fanno gli stronzi, lei che inciampa e casualmente cade tra le braccia del fusto di turno...insomma le solite cose.
L&P non solo non presenta niente di tutto questo ma riesce ad essere adorabile e romantico con una coppia giocosa e divertente, amorevole e davvero piacevole da guardare. Sorridevo involontariamente ogni volta che Li Xun faceva il solletico a Zhu Yun, ad esempio!
I due lead infatti, hanno una chimica spaventosa ed ogni volta che si guardavano negli occhi pare veramente che non esistesse nient'altro che l'altro. Il modo in cui di guardano, toccano, si abbracciano, invadono lo spazio uno dell'altro, è così naturale che sembra che siano sposati da anni.
Inoltre, l'altro motivo per cui ho amato questa coppia è perché sono tutto tranne che perfetti. Sono imperfetti presi singolarmente e sono imperfetti come coppia. Nonostante si amino molto e si sostengano sempre, ognuno di loro porta nella relazione i proprio difetti: Zhu Yun diventando insicura e ansiosa e Li Xun volendo fare tutto da solo. Ricordo ad esempio che sia nel passato che nel futuro, Zhu Yun si lamentava di come il lead non la includesse nei suoi piani e la tenesse sempre all'oscuro di tutto. Gli chiedeva se era inclusa nei suoi piani, del loro futuro ecc ecc....
Questo succede anche nel presente con dei notevoli miglioramenti ma ancora siamo lontani dalla perfezione...e va benissimo così. E' perfetto così!
Le relazioni impeccabili non esistono. E non mi piacciono le storie dove i due protagonisti perfetti si giurano amore eterno e dove sono così bravi uno con l'altro che sai che l'unico motivo per cui si potrebbero lasciare sono per interventi esterni.
Sicuramente Li Xun e Zhu Yun sono una delle mie coppie preferite di quest'anno. Così come lo è questo drama.
Poi oh...ci sarebbe tantissimo altro da dire: dal second lead pittore che non è mai stato veramente un second ma anzi un buon amico. Da Lina che da brava egoista pensa solo ai fatti suoi salvo poi rinsavire nel finale, dai ragazzi della compagnia dei due lead, da Ren Di e la sua storia con il cantante del suo gruppo... ma per adesso basta così.
Consiglio comunque a tutti la visione di questa serie!
Voto: 9
#lighter and princess#cdrama#chinese drama#Li Xun#zhe yu#Zhu Yun#Chen fei Yu#chen feiyu#zhang jingyi#Zhao zhi wei#gao jian hong
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Lina Poletti
Lina Poletti, scrittrice e letterata, pioniera della liberazione sessuale e omosessuale, si è battuta per il suffragio e per l’emancipazione femminile.
Si è schierata contro perbenismo e fascismo e agito, in prima persona, contro l’analfabetismo e ogni forma di sopraffazione e limitazione delle libertà.
Dantista, poeta e grecista di immensa cultura, ha attraversato quasi un secolo di storia con onestà intellettuale, originalità creativa e coerenza.
È stata una delle prime donne, in tutta Europa, a dichiarare apertamente di essere lesbica.
Nata a Ravenna il 27 agosto 1885, Cordula Poletti, era la penultima di quattro figlie di una famiglia di piccoli commercianti. Laureata in lettere all’Università di Bologna con Giovanni Pascoli nel 1907, con una tesi sulla poesia di Giosuè Carducci che viene ancora custodita nel Fondo Poletti della Biblioteca Classense di Ravenna.
Nonostante avesse sposato un uomo, Santi Muratori, suo amico d’infanzia con cui non ha mai vissuto, viene ricordata per le relazioni sentimentali che ebbe con Sibilla Aleramo e Eleonora Duse.
Nel 1908 ha partecipato al Congresso delle donne italiane in cui si chiedeva il suffragio, il riconoscimento della figura femminile nel diritto di famiglia e nei reati di violenza carnale. Vi erano presenti tutte le principali femministe italiane, tra cui la politica Anna Kuliscioff e Sibilla Aleramo, giovane scrittrice che, due anni prima, aveva pubblicato Una donna, romanzo che aveva fatto scalpore e scandalizzato, in cui raccontava l’abbandono del figlio e del matrimonio con il suo stupratore a cui era stata costretta dalla famiglia.
Tra le due era subito iniziato un intenso scambio epistolare e una grande passione.
In Lucida follia. Lettere d’amore a Lina, Sibilla Aleramo, l’ha definita, la fanciulla maschia, descrivendola come una giovane donna androgina, portatrice di comportamenti e caratteri svincolati dagli stereotipi sessuali, definibili come atteggiamenti culturali.
Insieme hanno partecipato ad attività suffragiste e filantropiche come quelle nelle scuole dell’Agro Romano e Pontino per portare l’istruzione nelle campagne dove abitavano popolazioni contadine analfabete, affette dalla malaria e costrette in condizioni di lavoro schiavistiche. Hanno anche prestato soccorso alle popolazioni terremotate di Calabria e Sicilia, nel dicembre 1908.
Nell’autunno 1910 la loro relazione si concluse definitivamente e Lina Poletti visse una storia intensa e conflittuale con la più grande diva del tempo, Eleonora Duse che, in quel periodo stava attraversando una crisi creativa. Tra viaggi e celebri frequentazioni, aveva scritto, per il suo grande ritorno teatrale, un’Arianna che non è mai andata in scena e che era stata motivo di forte contrasto alla fine della loro relazione che aveva portato uno strascico di beghe legali per la restituzione dei manoscritti.
Nel 1918 ha pubblicato Poemetto della guerra, un’opera epica, animosa, forgiata ai modelli plastici dannunziani, capace di rappresentare, in modo aulico e appassionato, la catastrofe della Grande Guerra.
Grande studiosa di Dante, si ricorda una sua lezione alla Biblioteca Classense di Ravenna, il 9 maggio 1920, in cui si era presentata in abiti maschili. In giacca e camicia bianca, una camelia bianca appuntata al petto, aveva letto e commentato l’ultimo canto della Divina Commedia con passione esegetica accompagnata a un misurato controllo stilistico.
Il suo grande amore è stata Eugenia Rasponi Murat, nobile intellettuale femminista, con cui ha vissuto per 40 anni, dal 1918 fino alla morte della contessa, avvenuta nel 1958. Insieme hanno viaggiato tanto, attraverso la Grecia e l’Europa, spingendosi fino in Oriente. Hanno vissuto a Roma frequentando circoli teosofici e filosofici che le resero invise al regime che aveva mandato più volte a casa loro le autorità preposte al controllo e alla censura. Militanti culturali antifasciste, avevano organizzato seminari guidati dal filosofo Jiddu Krishnamurti che, per primo, ha divulgato il buddismo in Italia.
Lina Poletti ha scritto diversi saggi dedicati a Dante, Pascoli e Carducci e si è sempre occupata, sia nelle opere sia nella sua vita privata, dell’emancipazione delle donne.
In anni più recenti, la sua figura è stata approfondita per la sua visione sulla libertà delle relazioni tra i sessi che l’hanno resa un’icona queer.
Il suo ultimo lavoro è stato un vasto progetto di antropologia culturale che indagava su origini e fini comuni dei popoli dell’area mediterranea di cui non ci resta nulla, come poco è stato tramandato delle sue opere.
Si è spenta il 12 dicembre 1971 a Sanremo.
Selby Wynn Schwartz, studiosa di Stanford in After Sappho, libro segnalato dal New Yorker e nella longlist del Booker, di lei ha scritto: Ci guidava come un faro verso un futuro in cui non sapevamo ancora come vivere.
Lina Poletti è stata una visionaria voluttuosa, una ribelle intellettuale che ha trasgredito alle regole chiedendo libertà, amando apertamente altre donne. Ha scritto un manifesto mentre i fascisti si preparavano alla marcia su Roma, nel 1921.
Non ha avuto remore a esporsi e vivere come desiderava, nonostante le privazioni sociali e culturali dei tempi e spianato la strada alle rivendicazioni dei diritti umani.
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L’errore è credere che uno ti possa dare amore.
L’amore non è relazione. Come non lo è l’intelligenza, come non lo è la consapevolezza.
Questi sono degli “stati interiori” dato che sorgono dal tuo stesso Essere e possono diventare una tua condizione permanente.
Altra cosa invece è il condividere i propri “stati” con gli altri.
Come nessuno può darti la sua intelligenza, e come nessuno può darti la tua consapevolezza, allo stesso modo, nessuno può darti il suo amore.
Una persona che vive in uno stato di amore farà innamorare anche gli altri per risonanza, mentre gli altri crederanno di essersi innamorati. Ma ciò che percepiscono realmente, e che poi proiettano all’esterno in quanto a convinzione, è il loro stesso amore.
Eppure noi spesso vediamo le cose all’incontrario.
Quando tu sei amore, non hai più bisogno di amore.
Non è più un tuo bisogno, ma un semplice piacere da condividere.
Sentire un forte bisogno d’amore significa semplicemente che siamo scollegati da noi stessi nel profondo, dove si trova la sorgente d’amore, nel nostro Essere.
Come far sì che questo amore non sia più un bisogno che si cerca negli altri?
Come vivere in uno stato di amore autentico?
Roberto Potocniak
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Valentine's day/Love vocabulary
l'amore [n.] = love amore [n.] = love (as a nickname: *my* love, use no article in this occasion) innamorato/a = sb in love, lover la passione = passion un bacio = a kiss un abbraccio = a hug una carezza = a caress l’attrazione = the attraction la relazione = relationship la felicità = happiness la gioia = joy (also as nickname when without the article) la passione = passion la dichiarazione *d’amore* = *love* declaration
amare = to love innamorarsi = to fall in love uscire con qualcuno/frequentare qualcuno = to date someone tenersi per mano = holding hands sedurre/tentare = to seduce/ to tempt tradire/ingannare = to cheat/ betray someone scaricare qualcuno = to dump sb flirtare = to flirt (pronounced as in English + Italian "are" at the end) avere una cotta/un debole per qualcuno = to have a crush on sb (also: you like sb = ti piace qualcuno) adorare = to adore abbracciare = to hug essere fidanzati (ufficialmente) = to be engaged fare l’occhiolino/ammiccare = to wink chiedere di uscire/chiedere un appuntamento = to ask on a date baciare = to kiss someone/something baciarsi = to kiss each other sposare = to marry essere sposato/a = to be married sposarsi = to get married slang: limonare = to make out
il matrimonio = wedding l'appuntamento = the date [noun] il cuore = heart i cioccolatini = praline, chocolate candy le rose = roses i fiori = flowers un mazzo (un bouquet) di fiori = a bouquet of flowers un regalo, un pensiero = a gift la fidanzata, la morosa = girlfriend il fidanzato, il moroso = boyfriend il compagno/la compagna = girlfriend/boyfriend (mostly for adults) giorno di San Valentino = Valentine’s Day civetta = a girl who likes to flirt (not used very much anymore) cascamorto = a boy who likes to flirt cupido = cupid l'amante = lover (secret, cheater/3rd party in particular)
caro/a – dear, beloved (adj. as well as a nickname) bellezza, bello – cutie, handsome (to a male) bello/a – beautiful, handsome tesoro, dolcezza – darling, sweetheart (adj. and a nickname) dolce = sweet (also as noun: dessert) tenero/a = tender romantico/a = romantic
mi piaci = I like you ti amo, ti voglio bene = I love you mi manchi = I miss you ti amerò per sempre = I will love you forever. amore a prima vista / colpo di fulmine = Love at first sight. non posso vivere senza te = I can’t live without you Buon San Valentino = Happy Valentine’s Day festeggeremo con una cenetta romantica = We’ll celebrate with a romantic dinner un pensiero per te = A gift (thought) for you
More nicknames (no articles):
tesoro = *my* treasure cucciolo/cucciola, cucciolotto/cucciolotta = *my* pet, little pet topolino/topolina = little mouse (mio) caro/(mia) cara = (my) dear/darling piccola/piccolo, bimba/bimbo = little one, baby bambola = doll biscottino/biscottina = little biscuit micino/micina, gattino/gattina = kitty maialino/maialina = little pig tigrotto/tigrotta = little tiger momo/moma from “amoro” and “amora” (”amore” in a made up male/female version) = *my* love (in a cute way) ami/amo (or “amy”) = diminutive of “amore” (still cute) tato/tata (patato/patata, patatino/patatina) = dear (potato) orsacchiotto/orsacchiotta = teddy bear
… and I guess most of the cute animals’/cookies’/sweet stuff’s diminutives, as far as your imagination can take you! (The first 4/5 words work also in mother/son or grandma/nephew relationships, while probably the others are mostly used among partners)
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