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piscoterapeutaonline · 7 months ago
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Psicologo On Line: Terapia Professionale con Psicoterapeuta-Online
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studies-version · 1 year ago
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friday, august 4th || 📔 (5/7)
today i didn't study as much as monday, i think my work is exhausting me a lot.
I managed to advance another chapter in the subject and I have my studies organized for next week (which is when classes return).
i had to start the day listening to a taylor song to get some pep 🩷
today I realized that I managed to keep 5 days in focus! my first goal will be 7 days — excluding Sunday.
I'm so excited to share forest week's focus minutes here 💚
🌷 ›› thank you for accompanying me here.
remember to be kind to yourself 🩷
see you tomorrow!
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psicologiadealtaconsciencia · 4 months ago
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Bienvenidos a Psicología de Alta Consciencia
Mi nombre es Juan Manuel, creador y administrador de este blog, soy Psicólogo Clínico y me dedico a la consulta privada. La primera publicación que realicé en este espacio con fines didácticos en Psicología fue el 9 de marzo del 2014 con una breve frase de mi propio cuño:
“El cuerpo es la prueba viviente de que la mente influye sobre la materia”.
Dando inicio así a esta etapa de publicaciones en psicología y filosofía con vertiente en el Budismo y en el Advaita Vedanta, así que este blog surgió con un corte espiritual, mas no religioso.
Como dato curioso, en principio este blog no lo abrí con fines psicológicos ni filosóficos como actualmente es, sino que en el año 2010, cuando decidí crear un blog en esta plataforma, lo hice con la idea de publicar fotografías de estílo gótico y con el nombre de "Dark Gothic Wave", y no nació como Psicología de Alta Consciencia.
En ese entonces me encontraba estudiando el 5° semestre de la maestría en Filosofía, la cual fue muy demandante, así que abandoné este blog durante un par de años. En esta fecha aún yo no tenía ninguna relación con temas espirituales ni orientales, incluso estaba por completo enfocado en los rigurosos lineamientos de investigación y práctica psicológica, muy lejos de asuntos espirituales.
Posteriormente en el año 2012 tuve el tan llamado "despertar de consciencia", justo en la fiesta de cumpleaños de mi hermana que ese día cumplía años. ¿Un despertar de consciencia en una fiesta de cumpleaños? Bueno, el despertar es cuando es.
A partir de ahí, más por curiosidad que por ser alguien espiritual, comencé a investigar más acerca de este ámbito, encontrando mucha información, libros y maestros, y acercándome a algunos de ellos que aún estań en vida, como por ejemplo mi Maestra Eva que tuve en mis inicios con el Advaita Vedanta (no-dualidad), con la cual aprendí muchísimo en esos años por el 2014 y 2015.
Sucesivamente seguí aprendiendo y desaprendiendo por mi cuenta en mi propio recorrido, actividad que aún realizo, un recorrido que nunca termina. Como dijera Gautama Buda: "Cuando llegues a la cima de la montaña sigue escalando".
Ya en este punto, decidí borrar todas las publicaciones de estilo dark y gótico que tenía en este blog, quedando completamente limpio, le cambié el nombre al actual Psicología de Alta Consciencia, y como nadie me seguía decidí usarlo de blog de notas personal, donde escribía notas de mis propias ideas y pensamientos acerca de Budismo, Taoísmo, Advaita, etc., con la finalidad de tenerlas disponibles para mí cuando yo quisiera. Mi sorpresa fue que mucha gente empezó a seguir mi blog, fue entonces que me surgió la idea de continuar publicando pero ya no nada más para mí sino también para toda aquella persona que le interesara. Así nació este espacio, aunque el concepto "Psicología de Alta Consciencia" lo acuñé desde el 2012, cuando abrí mi sitio web. Pasé de tener 0 seguidores a un tanto más de 49,000 hasta hoy junio de 2024.
Gracias a todos, y este blog seguirá hasta donde tenga qué llegar, después de ello quedará para la posteridad mientras siga existiendo Tumblr y el internet.
-Juan Manuel 💜
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ilgiardinodivagante · 2 months ago
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Cos'è davvero l'uguaglianza? È come una chimera, un ideale che sfugge, un concetto che ognuno interpreta a modo suo. Da una parte, c'è chi grida al merito, alla gerarchia, a una sorta di legge della giungla dove vince il più forte. Ma il merito è davvero così oggettivo? Non è che spesso è il frutto di un gioco di carte truccato, dove alcuni nascono già con un asso nella manica? E poi, c'è chi, all'opposto, sostiene che siamo tutti uguali, punto e basta. Ma se siamo tutti uguali, che senso ha valorizzare le differenze? È come dire che un Picasso e un bambino di tre anni che scarabocchia un foglio sono sullo stesso piano.
Io credo che l'uguaglianza sia il fondamento di una società sana, ma non nell'accezione di un livellamento che annulla le individualità. È il diritto di ogni essere umano a partire da una linea di partenza equa, a poter sviluppare i propri talenti, a non essere giudicato per l'origine, il colore della pelle o le preferenze sessuali. Ma questo non significa che tutti debbano fare lo stesso lavoro o raggiungere gli stessi traguardi. Un medico e un poeta hanno ruoli diversi, ma entrambi sono essenziali per la nostra società.
Il problema nasce quando confondiamo l'uguaglianza con l'uniformità. È come se volessimo tutti indossare la stessa taglia di scarpe, senza renderci conto che ognuno ha un piede diverso. Certo, possiamo creare delle scarpe standard, ma poi ci saranno sempre quelli a cui stringono e quelli a cui sono larghe.
La meritocrazia, se intesa nel modo giusto, può essere un motore di crescita. Ma deve essere una meritocrazia inclusiva, che non lasci indietro nessuno. È illogico pensare che un bambino cresciuto in un ambiente privo delle risorse fondamentali possa, senza alcun supporto, raggiungere gli stessi risultati di un suo coetaneo cresciuto in un contesto privilegiato. Dobbiamo creare delle reti di sostegno, delle rampe di lancio per chi parte svantaggiato.
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E poi c'è la questione della libertà di espressione. Certo, ognuno ha diritto a dire la sua, ma non tutte le opinioni hanno lo stesso valore. Un'idea ben argomentata, frutto di una profonda riflessione, è diversa da un'opinione buttata lì tanto per dire. E non dimentichiamo che la libertà di espressione ha dei limiti. Non possiamo gridare al fuoco in un cinema, né diffondere notizie false che possano danneggiare gli altri.
Per costruire una società più giusta ed equa, dobbiamo prima di tutto affrontare le contraddizioni e le sfide che ci troviamo ad affrontare. Come possiamo conciliare il principio di uguaglianza con quello di meritocrazia? Viviamo in un'epoca contraddittoria, dove si invocano i valori di pace e fratellanza, ma si perpetuano le disuguaglianze. Più parliamo di uguaglianza, più il divario tra ricchi e poveri sembra allargarsi.
Ci chiediamo allora: vogliamo davvero una società più equa? E se sì, perché le nostre azioni non corrispondono a questo desiderio? Siamo disposti a mettere in discussione i nostri privilegi per costruire un futuro più giusto? Le risposte a queste domande sono fondamentali per definire le azioni concrete che dobbiamo intraprendere.
Insomma, la strada verso l'uguaglianza è lunga e tortuosa. È un percorso che richiede impegno, dialogo e soprattutto onestà intellettuale. Dobbiamo essere disposti a mettere in discussione le nostre convinzioni, a uscire dalla nostra comfort zone e ad ascoltare le ragioni degli altri. Solo così potremo costruire una società più giusta e più equa, dove ognuno possa realizzarsi e trovare il proprio posto.
Questo blog è il mio piccolo angolo creativo. Ogni parola e ogni immagine presente in questo post è frutto della mia immaginazione. Se ti piace qualcosa, condividi il link, non copiare.
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sociedad-pensativa · 6 months ago
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Blog N°21: Monotonía
Una forma de deshumanizar al sujeto es hacer que todos sus días sean iguales. La rutina (o la monotonía) generan, en el mediano plazo, la falta de un horizonte al cual mirar y, por ende, que el sujeto pierda las ganas de vivir.
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itsnotmehuman · 3 months ago
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Nature vs Nurture?
More like NATURE AND NURTURE...
Lo que somos y lo que nuestro entorno nos empuja a ser. Para bien o para mal. Para la evolución o involución del ser humano. Lo innato es solo nuestro, lo que nos nutre del entorno puede potenciarnos o destruirnos.
Pero al final del viaje, la decisión es únicamente nuestra.
Neurociencia y reflexión.
EiánTi.
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thecats-things · 7 months ago
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26.04.2024
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🧠 2 horas de estudo!
📚 terminei uma leitura do estágio sobre Morte e o Morrer + leitura do material de Psicologia comunitária
🧡 estou na expectativa de terminar a leitura de psicologia comunitária ainda hoje...são 14 paginas🫠 vamos ver se vou conseguir
en
🧠 2 hours of study!
📚I finished reading the internship about Death and Dying + reading the Community Psychology material
🧡I'm hoping to finish reading community psychology today...it's 14 pages 🫠 let's see if I can manage it
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yorgunherakles · 3 months ago
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lacan'a göre bilinçdışı, varoluşumuzun bizden kaçan ve üzerinde hiçbir denetime sahip olamadığımız parçasıydı, fakat aynı zamanda bastırılan duygu ve arzularımızı yöneten de oydu.
sean homer - jacques lacan
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dianubladonorio · 4 months ago
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Quem sou eu?
Seria eu definido pelas coisas que gosto?
Mas se for, deixarei de ser eu, se deixar de gostar dessas coisas?
Seria eu as certezas que tenho?
Mas quando eu duvidar dessas certezas, deixarei de ser eu?
Seria eu aquilo que eu acredito?
Mas se eu desacreditar, não serei mais eu mesmo?
Assim, diante dos pensamentos que me consomem nessa madrugada, prefiro acreditar que essa pergunta jamais poderá ser respondida, fechada ou concluída.
Se for para ser definido por esses fatores, quem eu sou, não é quem eu era antes, nem quem eu posso ser, me tornar. Portanto, nenhum deles será eu e todos eles serão. Entende?
Assim, acredito que seja como eu ouvi em uma dessas meditaç��es genéricas que você encontra no Youtube, eu não sou o que eu gosto, sou quem gosta, não sou o que penso, mas quem pensa, não sou o que acredito, mas quem acredita. É genérico e até simplista, mas alugou uma casa enorme na minha cabeça.
Esse eu, é um indivíduo em constante mutação, composto por todas as experiências que eu já vivi, um indivíduo que se permite gostar e desgostar, acreditar e desacreditar, ter certezas e destê-las. Um indivíduo disposto a se conhecer e se aceitar.
E isso me tira um peso, um peso que talvez é nos colocado desde a infância e às vezes reafirmado por pseudos conhecedores da psiquê humana. É quando o "o que você vai ser quando crescer?" se torna o "Quem é você?".
Heráclito de Éfeso, filósofo pré-socrático, disse uma vez que "nenhum homem toma banho duas vezes no mesmo rio, porque, quando volta, nem o homem é o mesmo, nem o rio o é", ou algo assim. E isso é a mais pura verdade, a cada segundo somos pessoas diferentes, como a água de um rio que continua a fluir a todo instante.
Ao leitor que chegou até aqui e acha que estou completamente perdido, calma, não se engane, eu não estou, ou talvez esteja.
A bem da verdade é que algumas coisas sobre mim eu sei e posso lhes dizer, coisas que dificilmente irão mudar, não disse impossível, mas é bem difícil.
E por mais paradoxal que seja, foi me afastando tanto do que eu vivia que eu pude me conhecer. Assim, esse humilde escritor recomenda fortemente a quem está lendo e quer se conhecer, virem a vida de vocês ao avesso e chegarão o mais próximo de saber quem são.
Primeiramente, saberão do que são capazes, adaptar-se exige força e sim, vocês descobrirão que tem essa força dentro de vocês. Somos capazes do impossível, só ainda não sabemos.
Segundo, perceba em si as coisas que, mesmo após terem suas vidas viradas do avesso, permaneceram igual, inalteradas, reafirmadas. Talvez não definam exatamente quem você é, mas te ajudem a encontrar a sua essência, seus valores, o que lhes guiam nessa vastidão humana que é a vida.
Assim, só me resta responder:
Qual é minha essência?
Carioca, eram assim que me chamavam enquanto eu morava em outro estado. E, ainda que a visão de outras pessoas não seja o melhor parâmetro para se auto definir, foi dessa forma que me reconheci.
Um carioca desses estereotipados mesmo. Malandro, sambista, com samba no pé, pandeiro na mão, flamenguista (leia-se os "s" com som de "x"), pagodeiro, alegre, que ama carnaval, escolas de samba e, assim, claro, a Grande Rio, a tricolor de Caxias. Que é tranquilo, até demais, e leva tudo numa boa. Que veio ao mundo pra curtir isso que chamamos de vida. Aliás, a vida se faz lá fora, esse é meu lema.
É, cara! Tá maneiro!
Um carioca apaixonado, que olha para vida como a porta-bandeira olha para o seu pavilhão. Um carioca apaixonado, que ama intensamente, freneticamente e ardentemente, tal qual o calor de 40° em um domingo de verão e sol em Copacabana que bronzeia a pele da nossa gente.
"O Sol que bronzeia a morena
Revela em seus olhos o brilho do mar"
Grande Rio 2014
Enredo: Verdes Olhos Sobre o Mar, No Caminho: Maricá
Compositor: Dere / Hugo / Rafael Ribeiro / Robson Moratelli / Toni Vietnã
Um aventureiro, disposto a se jogar na vida, assim como entra em trilhas desconhecidas, que não sabe onde vão dar, ali na Floresta da Tijuca. Às vezes encontra a paisagem, às vezes se perde, mas sempre encontra o caminho de volta pra casa.
O Carioca do centro, urbano, da cidade grande, do movimento, da gema, do calor, água de coco, da cerveja gelada do bar da ixquina e do paxtel de feira, mas também dos shoppings, das praias, do mar, cachoeira, dos museus, da arte e exposições.
Dos pontos turísticos da Zona Sul, às quadras de escolas de samba e trens e ônibus do subúrbio e Zona Norte.
Que cidade, agradeço todos os dias por ter nascido aqui e tenho orgulho de ser Carioca. É esse sentimento de pertencimento que é o mais próximo daquilo que poderia definir a pergunta "Quem eu sou?", caso ainda insistam em me perguntar.
Adicione a tudo isso um pouco de filmes de super-heróis, um senso de justiça, um bom coração, pizza de pepperoni, torta de limão, camarão frito, caipirinha, Transtorno Borderline, ansiedade e a insônia que me consome hoje.
A receita perfeita para eu mesmo. Mas afinal, quem sou eu? né?
Esse caro escritor se despede com um samba, como o bom sambista que sou, deixando a vocês a certeza que nas próximas insônias terão mais textos e reflexões. Quem sabe isso não se torne um livro um dia.
Enfim, adeus. Como são 6:11 da manhã desejo a todos um Bom Dia! Bom Dia!
"Quem sou eu? De onde vim?
Pra onde vou?
Se eu morrer vai ser de amor?
O tempo devora meu corpo,
Amar é a minha missão
Guerreiro é o meu coração"
Unidos de Padre Miguel 2014
Enredo: Decifra-me ou te Devoro!
Compositor: Arlindo Neto.
Texto Escrito por: Gabriel Moreira G. Dutra e Silva.
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semaamagokyuzuolmayan · 4 months ago
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Psikolog Psikiyatrist artık ne varsa Help
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piscoterapeutaonline · 8 months ago
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Psicologi Online: La Tua Guida Completa al Supporto Digitale
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studies-version · 1 year ago
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ᥕᥱᥣᥴ᥆mᥱ 𝗍᥆ mᥡ s𝗍ᥙძᥡᑲᥣr
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🌷about me ˚₊·
Ela;
21;
infj-t;
she/her
Brazil || RJ;
🌷 studies ˚₊·
psychology in college;
english alone;
intern at a bilingual school;
›› 🌸 areas that interest me in Psychology;
school and educational psychology // child psychology // Psychodrama // psychoanalytic approach // existential humanist approach ( ... )
🌷 my hashtag ˚₊· ›› #studies version
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🌷 hobbies ˚₊·
writing fantasy and fiction books — although I don't have as much time to write anymore;
to go by bicycle;
🌷 likes ˚₊·
pink;
Taylor Swift;
aesthetic things;
Gilmore girls;
fantasy books;
summer;
chocolate coffee;
skincare;
🌷 dislikes ˚₊·
winter
stay up late
stay away from home for a long time
I really can't think of more things I don't like
🌷 obs ˚₊·
I created this blog as a form of inspiration and motivation for myself, and I would be happy if I could help someone else 🩷🩷🩷
my name is Rafaela. but call me Ela;
some blogs that I make may be in Portuguese;
I'm practicing English on my own, forgive me for any mistakes I might make;
i love chatting! feel free to bring up the subject. pour yourself some coffee and let's have a good chat ☕
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›› 🌸 studyblrs that inspire me:
@ckmstudies || @cupsnpages || @winryrockbellwannabe || @phnxstudies || @cararmoatokki || @teamedstud || @princesswony || @socstudies || @emili-a-a || @linastudyblrsblog || @myhoneststudyblr ||
( ... )
›› ☕🌷📔🩰🧸
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ilgiardinodivagante · 1 month ago
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Il silenzio è un abisso, un oceano profondo dove affondano le parole, eppure è in questo abisso che a volte si trovano le verità più limpide.
C'è un silenzio che è come un giardino segreto, dove due cuori si incontrano e fioriscono. È un'armonia che nutre l'anima, un'intesa profonda che non ha bisogno di parole. Un sapere profondo, un'empatia che ti fa sentire come se stessi leggendo nel pensiero dell'altro. È il silenzio di due anime che si riconoscono, che condividono un linguaggio segreto fatto di sguardi, di sorrisi, di gesti impercettibili. In questo silenzio, tutto è già detto e compreso. Non ci sono dubbi, non ci sono paure, solo un'immensa fiducia. È come navigare su una stessa barca, verso la stessa stella.
E poi c'è un altro silenzio, un silenzio che gela l'anima. Si insinua lentamente o arriva improvviso e violento. È il silenzio di due mondi che si scontrano, di due navi che navigano in direzioni opposte. In questo silenzio, ogni domanda è inutile e ogni risposta è già scritta. È il silenzio che ci suggerisce che è tempo di andare via senza voltarci indietro.
Come distinguere questi due silenzi? È semplice: dal desiderio che lasciano dentro. Il primo ti attira a sé, ti fa sentire completo. Il secondo ti respinge, ti fa sentire inadeguato. È come l'acqua: una ci disseta, l'altra ci annega.
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Quando il silenzio è del primo tipo, nasce un legame indissolubile, un amore che trascende il tempo. È un tesoro nascosto, da custodire con cura. Quando il silenzio è del secondo tipo, è meglio voltare pagina. Non ha senso insistere, è come cercare di incollare i cocci di uno specchio: si può fare, ma 'immagine sarà sempre distorta.
In entrambi i casi, il silenzio è un maestro. Ci insegna a conoscerci, a capire gli altri, a vivere il presente. È nel silenzio che troviamo le risposte alle nostre domande, che scopriamo chi siamo veramente. Possiamo ascoltare la nostra anima, la nostra voce più profonda.
Quando incontriamo un silenzio che ci fa sentire vivi, che ci unisce a un'altra anima, difendiamolo con tutte le nostre forze. Quando invece incontriamo un silenzio che ci fa sentire soli, è arrivato il momento di lasciar andare. Non dobbiamo aver paura di dire addio, perché solo così potremo fare spazio a nuove connessioni.
Ma il silenzio può essere un potente alleato anche nel nostro dialogo interiore. Se ci mette a disagio, è un segnale che stiamo evitando parti di noi. Potremmo cercare di riempirlo con un flusso incessante di pensieri per non affrontare le nostre paure o insicurezze. In questo caso, il silenzio diventa un luogo di menzogna, un palcoscenico dove recitiamo una parte che non ci appartiene.
Al contrario, quando il silenzio interiore è sereno e accogliente, significa che abbiamo fatto pace con le nostre parti più profonde. Abbiamo accettato i nostri limiti e le nostre fragilità, senza giudicarci. In questo silenzio, troviamo una verità autentica, una connessione profonda con il nostro sé più autentico.
Così come nel silenzio con gli altri possiamo distinguere l'amore dalla paura, anche nel silenzio interiore possiamo distinguere l'accettazione dalla negazione. Quando il silenzio ci unisce a noi stessi, è un dono prezioso da custodire. Quando ci allontana, è un invito a fare i conti con noi stessi e a intraprendere un percorso di crescita personale.
Quindi, abbracciamo il silenzio, coltiviamolo. Non lasciamo che le parole lo soffochino, non lasciamo che i rumori lo disturbino.
Le parole sono solo un sentiero, è il silenzio la nostra casa. Sia che la abiteremo insieme ad altri o che, una volta entrati, ricominceremo da soli, il silenzio è la meta finale di ogni comunicazione autentica. È nel silenzio che troviamo la verità, la comprensione e, talvolta, l'accettazione della nostra solitudine.
Questo blog è il mio piccolo angolo creativo. Ogni parola e ogni immagine presente in questo post è frutto della mia immaginazione. Se ti piace qualcosa, condividi il link, non copiare.
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sociedad-pensativa · 4 months ago
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Blog N°39: Crisis de salud mental
Muchas personas se están auto-diagnosticando, desde depresión, trastornos de ansiedad, o incluso los llamados "estilos de apego".
Esta es una clara muestra de la crisis de salud mental que atraviesa a nuestra época, pues quién diagnóstica (o quien debe) es aquel que tiene los conocimientos para hacerlo, o sea, un psicólogo o un psiquiatra.
Mi recomendación es no caer en los auto-diagnósticos y, en caso de ser necesario, acudir con un especialista de la salud mental. El bienestar psicológico merece ser tratado como un tema serio.
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itsnotmehuman · 4 months ago
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Úsenme como depósito de sus miedos y placeres. Me niego a aceptar que Ya me voy acostumbrando a ser el proceso y no el destino.
Les regalo la más hermosa y la más fingida de las sonrisas, solamente para complacer sus deseos.
Seré el filtro más colorido para editar cada foto que guardan sus miradas.
Siempre actuando entre la multitud pero siendo realmente yo en soledad.
Con la necesidad denigrante de mostrarme lunática para mantenerme cuerda.
Con la necesidad incesante de buscar luz solo para reencontrarme en un lugar aún más oscuro y hostil.
Al final del día, somos lo que creemos y creamos cuando nadie más puede vernos.
Mi ego, mi sombra y mi persona en una pelea constante, extenuante. Por separados, no funcionamos. Pero juntos, somos solo caos.
Mapa del Alma.
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You don't understand and I can't explain.
EiánTi
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thecats-things · 7 months ago
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22/04/2024
Faltando de aula para estudar em casa🫠
📚 leitura de dois capítulos do conteúdo de orientação profissional
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