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Una Ghirlanda di Libri 2023 a Cinisello Balsamo
Una Ghirlanda di Libri – Fiera dell’Editoria Indipendente di Cinisello Balsamo torna per il quarto anno, per coinvolgere non solo la città in cui si svolge, ma anche i comuni limitrofi del Nord Milano, il 14 e 15 ottobre nella prestigiosa location di Villa Casati Stampa di Soncino a Cinisello Balsamo. L’evento è organizzato dall’associazione Le Ghirlande, che si è impegnata per offrire un evento che ha come protagonista il libro tra grandi ospiti, presentazioni, incontri e tavole rotonde dedicati ai temi più disparati saranno il filo conduttore di una due giorni intensissima dedicata a tutti coloro che amano la letteratura, la saggistica e l’attualità. La punta di diamante di questa edizione di Una Ghirlanda di Libri sono i numerosi ospiti come Sara Rattaro, autore di Il cuore di tutto, Un uso qualunque di te: Dieci anni dopo e I miracoli esistono, ospite della tavola rotonda sul bullismo; Maria Luisa Jacobelli che presenterà Ora sono io. Storia pericolosa di un incontro sbagliato; Olivia Ninotti con Sembrava un British invece era un Merdish 2 – Saluto alla regina e Laura Marinaro e il suo primo romanzo Maremoto a Varigotti: Un mistero lungo cinquant���anni corre da Milano alla Riviera. Poi ci sarà Catena Fiorello Galeano con Ciatuzzu, Roberta Gatani autrice di Ti porto con me alla casa di Paolo, presentato con Salvatore Borsellino e il comico di Zelig Alberto Patrucco con AbBrassens. Cambiando genere, il professor Vittorio Agnoletto proporrà Senza Respiro, un’inchiesta sulla pandemia in Lombardia, Italia, Europa e sul come ripensare un modello di sanità pubblica;, poi Sandro Neri con Gaber, finalista al premio Bancarella 2023, e infine Andrea Vitali e la sua ultima opera Cosa è mai una firmetta. Tra gli appuntamenti a latere sabato 14 ottobre alle 10.30 la manifestazione proporrà una tavola rotonda dal titolo Il bullismo nell’era digitale con istituzioni locali, forze dell’ordine, scrittori e psicologi e una voce autorevole del mondo dei giovanissimi e Alessandro Musumeci, Marketing Director di Citroën Italia, introdurrà il progetto Rispettami intrapreso al fianco di Skuola.Net. Al termine ci sarà anche l’incontro con la giornalista e conduttrice televisiva Maria Luisa Jacobelli che con il suo ultimo lavoro Ora sono io. Storia pericolosa di un incontro sbagliato, che tratta il tema dello stalking, altra piaga contemporanea al pari del bullismo. Read the full article
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Torna Cinema in Festa con biglietti a 3,50 euro
Torna Cinema in Festa con biglietti a 3,50 euro Da domenica 11 a giovedì 15 giugno 2023 si svolge la seconda edizione di Cinema in Festa, iniziativa promossa da Anec, Anica con il supporto del Ministero della Cultura e la collaborazione del David di Donatello - Accademia del Cinema Italiano. Per 5 giorni sarà permesso di poter assistere a tutti i film programmazione, alle anteprime, masterclass e ad altri eventi speciali, pagando un biglietto al prezzo speciale di 3,50 euro. La prima edizione ha vantato circa 1,15 milioni di spettatori; quest'anno Cinema in Festa si inserisce nella campagna Cinema revolution: che spettacolo l'estate, sostenuta dal Ministero della Cultura per trasformare l’estate 2023 in una stagione straordinaria di film e promozioni. Il progetto andrà avanti fino al 2026. Riportiamo l'elenco delle oltre 250 sale aderenti di Milano e della Lombardia che dall'11 al 15 giugno 2023 abbracceranno l’iniziativa di Cinema in Festa 2023: - Milano e provincia - Milano - Anteo Citylife - Milano - Anteo Palazzo del Cinema - Milano - Arcobaleno Filmcenter - Milano - Ariberto Teatro - Milano - Ariosto Spaziocinema - Milano - Beltrade - Milano - Centrale Multisala - Milano - Centro Asteria Milano - Milano - Cinemax San Carlo - Milano - Cineteca Milano Arlecchino - Milano - Colosseo Multisala - Milano - Delfino Cineteatro - Milano - Don Bosco - Milano - Ducale Multisala - Milano - Eliseo Multisala - Milano - Gregorianum - Milano - Il Cinemino - Milano - La Creta - Milano - Martinitt Cinema Teatro - Milano - Mexico - Milano - Notorious Cinemas Gloria - Milano - Oratorio Santa Maria Rosario - Milano - Orfeo Multisala - Milano - Palestrina - Milano - Plinius Multisala - Milano - RosetumMilano - San Paolo - Milano - Teatro Oscar - Milano - The Space Odeon - Milano - Uci Cinemas Bicocca - Milano - Uci Cinemas Certosa - Abbiategrasso - Al Corso - Arese - Cinema Teatro Arese - Assago- Uci Cinemas Milanofiori - Bellinzago Lombardo - Arcadia Bellinzago Lombardo - Bollate - Cinema Auditorium San Giovanni Bosco - Bollate - Splendor - Bresso - Cinema Teatro San Giuseppe - Busto Garolfo - Cinema Teatro S.R.C. Oratorio Sacro Cuore - Cernusco sul Naviglio - Teatro Agorà - Cerro Maggiore - The Space Cerro Maggiore - Cesano Boscone - Cristallo - Cinisello Balsamo - Cinema Teatro Pax - Cinisello Balsamo - Cinema nel Parco Villa Ghirlanda - Cologno Monzese - Cinema Teatro San Marco - Cologno Monzese - Cineteatro Peppino Impastato - Corsico - San Luigi - Cusano Milanino - Cinema Teatro San Giovanni Bosco - Garbagnate Milanese - Italia e Arena - Gessate - San Giovanni Bosco - Gorgonzola - Sala Argentia - Inzago - Nuovo Giglio Cinema Teatro - Legnano - Sala Ratti - Locate di Triulzi - Sala della Comunità L’Oasi - Magenta - Cinema Teatro Nuovo - Magnago - Teatro San Michele - Melzo - Arcadia - Melzo - Trivulzio - Opera - Eduardo - Paderno Dugnano - Area Metropolis 2.0 - Paderno Dugnano - Le Giraffe Multisala - Pantigliate - Centrale - Pioltello - Uci Cinemas Pioltello - Rho - Auditorium Comunale Padre Reina - Robecco sul Naviglio - Agorà - Rozzano - The Space Rozzano - San Donato Milanese - Troisi Multisala - San Giuliano Milanese - Movie Planet Multisala - Segrate - Sanfelicinema - Sesto San Giovanni - Cinema Rondinella - Sesto San Giovanni - Notorious Cinemas Centro Sarca... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Ho fatto questa cosa per la fanzine "Fanzaghirò", più di 40 fumettisti e illustratori italiani disegnano e raccontano Fantaghirò, per una fanzine in omaggio alla serie cult anni 90. Tutto il ricavato del progetto sarà devoluto in beneficenza alla Casa delle donne di Bologna. Mancano tre giorni alla fine della campagna Indiegogo, l'obiettivo è già stato raggiunto da un pezzo ma c'è sempre bisogno di un aiuto in più, ecco il link alla campagna: https://www.indiegogo.com/projects/fanzaghiro-books-fantasy# E questa �� la lista degli autori partecipanti: Alessandro Baronciani ※ Alessandro Coppola ※ Alexiel April Alice Ghirlanda ※ Claudia Nuke Razzoli ※ Cristina Portolano Eleonora Enid Antonionii ※ Fabio Pia Mancinini + Marco B Bucci Flavia Biondii + Anna Ferrari ※ Francesco Zito ※ Freddie Tanto Giovanni Pota ※ Giorga Marras ※ Giulia Sagramola ※ Greta Xella Guido Fiato ※ Jacopo Camagnii ※ Laura La Came ※ Lois Lorenza Cherry de Luca De Luca ※ Loris De Marco ※ Luisa Torchioo Maicol&Mirco ※ Marco Albiero ※ Maurizia Rubino Michele Soma ※ Noemi Gambinii ※ Nova Sin ※ Pablo Cammello Raffaele Raffaele Lele Sorrentino ※ Rita Petrucciolii ※ Salvatore Calamari Salvatore Giommarresi ※ SantaMatita ※ Silvia Rocchi ※ Tommaso Di Spigna ※ Valentina Brancatiati ※ Vittoria Macioci #art #artist #fantaghirò #drawing #drawings #illustration #illustrator #illustrations #illustration #comics #artistsoninstagram #design #designer #ink #inked #inker #colors #colours #colored
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This picture is more Christmasy than it was in my head. I wanted to show you what my Sunday was like: a personal knitting project (thank you @weareknitters), a good old children book and a beautiful wreath that my parents brought back from Sud Tyrol. I'm also here for another #slowmondaytea, yehhhh. ••• Questa foto è venuta più natalizia di come me la immaginavo, pazienza. Volevo farvi vedere come era stata la mia domenica: un nuovo progetto a maglia (per una volta personale, grazie @weareknitters), un libro per bambini e una bellissima ghirlanda che hanno portato i miei genitori dal Sud Tirolo. In piú oggi è un nuovo #slowmondaytea (o #slowmondaycoffee se preferite). . . . #weareknitters #impressionsofautumn #calmfluencer (at Milan, Italy)
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Aggiungi un tocco delicato al tuo progetto creativo con questa graziosa ghirlanda floreale dipinta ad acquerello🌷🌿 Disponibile su/available on 👉 https://www.etsy.com/it/shop/MariaScaroniAtelier. #watercolorwreath #watercolorflowers #watercolorfloral #watercolorclipart #watercolour #watercolourflorals #clipart #etsyshop #etsyitalia #floralclipart #weddingclipart #weddinginvitation #cards #invitation #acquerello #aquarelle #illustration #floralart #botanicalwatercolor #everydaywatercolor https://www.instagram.com/p/B-2E4hEFBrU/?igshid=dyupoe9b53h9
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Il giardino dei bambini
È il momento di stare in casa e... in giardino! Di riscoprire le piccole cose e i dettagli di un mondo che per un attento esploratore può essere incantato.
Per i fortunati che hanno un giardino tutto per sè, o per chi ha un prato o giardino dove non circoli un’anima (umana) viva, sono tante le attività che bambini, ragazzi ed adulti possono inventare.
Noi ne abbiamo raccolta qualcuna, tratta dal web e dalla nostra esperienza di appassionati di piante e natura.
1) Il gioco del botanico
Basta una lente d’ingrandimento per vedere un mondo tutto nuovo. E come veri botanici si potranno catalogare in un quaderno tutte le scoperte, disegnare insetti, fiori, funghi e cercarne il nome. Per i più fantasiosi, con tutti gli abitanti del giardino recentemente scoperti, si potrà creare una storia... ambientata proprio sotto casa.
2) Costruire un nido
Raccogliere materiali che si trovano in giardino o terrazzo (è valido anche mischiare con materiali scolastici), e con un po’ di immaginazione costruire un bel nido. Troppo facile? Per i bambini più grandi ecco la sfida: fare il nido utilizzando solo 2 dita come fanno gli uccelli che usano soltanto il becco. Scegliete un posticino accogliente e.. Chissà se qualche uccellino verrà a farvi visita?
3) Creare vasetti e piantare
Se non si hanno bustine di semi in casa, perché non utilizzare i semi trovati in cucina, quelli delle mele, pere, ceci o anche i classici fagioli, o ancora più divertente cercarli in giardino? Per rendere più divertente questa attività si possono creare vasetti personalizzati, utilizzando lattine, barattoli di yogurt, scatole delle uova e tanta fantasia
Photo credits: Pinterest.com
4) Riciclare
Creare una compostiera in un angolo del giardino. Per questo servirà l’aiuto degli adulti ed istruzioni dettagliate (clicca qui per vedere come fare), ma sarà un progetto a lungo termine utile alla tua casa e al pianeta...
5) Pennelli e timbri con foglie e fiori
Dipingere delle vere opere d’arte con pennarelli naturali: cercate in giardino dei piccoli rami con foglie lunghe e sottili. Con un pezzo di spago unite le foglie alla punta di un rametto. Per pennelli diversi, provate foglie diverse. Anche i fiori possono fare le veci di pennelli o di timbri.
Photo credits: Pinterest.com
6) Collage naturale
Raccogliere foglie, legnetti, sassolini, un cartoncino abbastanza rigido su cui incollarli e fare un vero e proprio collage.
Photo credits: Pinterest.com
7) Inventare una ghirlanda
Con rametti flessibili e tutto quello che la fantasia suggerisce, costruire una ghirlanda da appendere in cameretta o dove serve un po’ di allegria.
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Nuovo post su https://is.gd/efwWmz
Gli Arcadi di Terra d'Otranto (13/x): Domenico De Angelis di Lecce (1675-1718)
di Armando Polito
Dato il taglio documentario di questa raccolta relativo ai componimenti sparsi in raccolte altrui1, per la vita ed altri dati rinvio alla biografia scritta dal tarantino Francesco Maria Dell’Antoglietta (anche lui arcade col nome pastorale di Sorasto Trisio2) ed inserita in Notizie istoriche degli Arcadi Morti , Antonio de’ Rossi, Roma, 1720, tomo II, pp. 94-100 ed a quella scritta dal gallipolino G. B. De Tommasi ed inserita in Biografia degli uomini illustri del Regno di Napoli, Gervasi, Napoli, 1818, tomo V, s. pp. Da quest’ultimo volume riproduco il ritratto che segue.
Arato Alalcomenio era il suo nome pastorale. Se Arato fa pensare al poeta greco Arato di Soli (IV-III secolo a. C.) certamente Alalcomenio contiene un riferimento ad Ἀλαλκομένιον (leggi Alalcomènion), antica città della Beozia. Risulta iscritto all’Arcadia il 3 agosto 16983.
Un madrigale è in I giuochi olimpici celebrati dagli Arcadi nell’Olimpiade DCXX in lode della Santità di N. S. Papa Clemente XI e pubblicati da Giovanni Mario de’ Crescimbeni Custode d’Arcadia, Monaldi, Roma, 1701, p. 80:
Ghirlanda di Gigli, e di Viole. Madrigale d’Arato Alalcomenio
Di bei candidi Gigli, e rugiadosi
colti dal verde piano,
e di vaghe Viole
colte dal vicin Fonte
priaa che nascesse il Sole,
del glorioso ALNANOb
circonderei la sacra augusta Fronte,
per adornar dell’immortal Pastore
con sì leggiadri Fiori, et odorosi
dell’Animo il candore,
e l’umiltà del Core.
__________
a prima
b Alnano Melleo era il nome pastorale di Clemente XI (Francesco Albani) arcade acclamato nel 1695, prima che nel 1700 fosse eletto papa.
Un sonetto è in Rime e prose di Francesco Maria Tresca in lode dell’Invittissimo edAugustissimo Imperadore Carlo VI e redelle Spagne, consacrate all’Augustissima Maria Elisabetta di Volfenputel Imperadrice regnante da Fra’ Berardino Tresca Cavaliere Gerosolimitano fratello dell’auttore, Mazzei, Lecce, 1717, p. 276.
Del Canonico Domenico De Angelis Accademico degli Spioni4
O beati quei tempi, in cui l’alloro
passò de’ vati a coronar Regnantia
e con bel cambio si rendean tra loro
e questi e quelli eternità di vanti.
Servia di tromba allor plettro canoro
a rendere immortali i trionfanti,
ma del trionfo poi l’alto lavoro
tornava ai vatib, e fea felici i canti.
Per te eccelso cantor bram’io, che riedac
del’aurea etate il Secolo vetustod
e che al tuo mertoe egual mercèf conceda.
A me liceg sperarlo, e troppo è giusto,
che tua mercedef il Mondo ammiri, e veda
rinnovellatoh il secolo d’Augusto.
Non è raro in pubblicazioni del genere che ad un componimento encomiastico segua la risposta del celebrato. Così successe per il De Angelis e, se a rispondere era un papa, l’onore diventava doppio.5
______
a passò dai poeti a incoronare i re
b poeti
c ritorni
d il secolo antico dell’età dell’oro
e merito
f conceda pari ricompensa
g è lecito
h rinnovato
Un sonetto è in Corona poetica rinterzata in lode della Santità di N. S. Papa Clemente XI da Giovanni Mario de’ Crescimbeni Custode d’Arcadia, Chracas, Roma, 1701, p. 30:
D’Arato Alalcomenio. Uno de’ XII Colleghi.
Di tua mente uno sguardo almoa, e giocondo
render può sol felice, anzi beato
il nostro Pastoral ruvido stato,
ch’era a noi di gravoso inutil pondob.
L’umìl zampogna esiliar dal Mondo
volean l’Invidia, e ‘l fiero avverso Fato,
né più sentiasic il cantar dolce usato
(e s’ei fiad spento, qual sarà il secondo?).
Ma tosto si vedran d’Invidia a scorno
scortie da saggia, e gloriosa guida
far nel Parrasio Boscof al fin ritorno
dolce cantar, santa Amicizia,e fida,
di tuo splendore un gentil raggio adorno
se alle nostre Foreste avvien che arrida.
_______
a nobile
b peso
c si sentiva
d sarà
e scortati
f Così gli Arcadi chiamavano il luogo scelto per le loro adunanze prima che tale nome venisse assunto dalla suggestiva villa che si fecero costruire su progetto dell’architetto arcade Antonio Canevari (nome pastorale: Elbasco Agroterico) e dell’allievo Nicola Salvi (nome pastorale: Lindreno Issuntino), inaugurata il 9 settembre 1926. Parrasio è dal greco Παρράσιος (leggi Parràsios), che significa di Parrasia, regione della Grecia antica nella parte meridionale dell’Arcadia.
(CONTINUA)
Per la prima parte (premessa)
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/07/08/gli-arcadi-di-terra-dotranto-premessa-1-x/
Per la seconda parte (Francesco Maria dell’Antoglietta di Taranto):
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/07/15/gli-arcadi-di-terra-dotranto-2-x-francesco-maria-dellantoglietta-di-taranto/
Per la terza parte (Tommaso Niccolò d’Aquino di Taranto)
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/07/23/gli-arcadi-di-terra-dotranto-3-x-tommaso-niccolo-daquino-di-taranto-1665-1721/
Per la quarta parte (Gaetano Romano Maffei di Grottaglie)
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/07/31/gli-arcadi-di-terra-dotranto-4-x-gaetano-romano-maffei-di-grottaglie/
Per la quinta parte (Tommaso Maria Ferrari (1647-1716) di Casalnuovo): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/08/16/gli-arcadi-di-terra-dotranto-5-x-tommaso-maria-ferrari-1647-1716-di-casalnuovo/
Per la sesta parte (Oronzo Guglielmo Arnò di Manduria, Giovanni Battista Gagliardo, Antonio Galeota e Francesco Carducci di Taranto) : http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/08/26/gli-arcadi-di-terra-dotranto-6-x-oronzo-guglielmo-arno-di-manduria-giovanni-battista-gagliardo-antonio-galeota-e-francesco-carducci-di-taranto/
Per la settima parte (Antonio Caraccio di Nardò): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/09/17/gli-arcadi-di-terra-dotranto-7-x-antonio-caraccio-di-nardo/
Per l’ottava parte (Donato Capece Zurlo di Copertino): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/09/21/gli-arcadi-di-terra-dotranto-8-x-donato-maria-capece-zurlo-di-copertino/
Per la nona parte (Giulio Mattei di Lecce): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/09/28/gli-arcadi-di-terra-dotranto-9-x-giulio-mattei-di-lecce/
Per la decima parte (Tommaso Perrone di Lecce): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/10/03/gli-arcadi-di-terra-dotranto-10-x-tommaso-perrone-di-lecce/
Per l’undicesima parte (Ignazio Viva di Lecce): http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/10/11/gli-arcadi-di-terra-dotranto-ignazio-viva-di-lecce-11-x/
Per la dodicesima parte (Giovanni Battista Carro di Lecce):
http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/10/18/gli-arcadi-di-terra-dotranto-12-x-giovanni-battista-carro-di-lecce/
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1 Sue opere “autonome” furono: Della patria d’Ennio, Monaldi, Roma, 1701 e s. n., Firenze, 1702; Le vite dei letterati salentini, s. n., Firenze, 1710 (v. I) e Napoli, Raillart, 1713 (v. II); Orazione in morte dell’augustissimo imperadore Gioseppe Primo d’Austria, recitata nel duomo della città di Gallipoli, s. n., Gallipoli, 1711; Lettere apologetiche istorico-legali, nelle quali rispondendosi ad alcune scritture pubbliche in nome del Governatore di Lecce, scritte intorno alle differenze, che versano tra l’illustrissimo Monsignore Vescovo, e la medesima illustrissima Città di Lecce per la giurisdizione del Casale di S. Pietro di Lama, e di S. Pietro Venotico, si dimostrano vane le pretensioni della Città, e si stabiliscono le ragioni della Vescovil Chiesa di Lecce, s. n., s. l. s. d.
2 http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/07/15/gli-arcadi-di-terra-dotranto-2-x-francesco-maria-dellantoglietta-di-taranto/
3 Giovanni Mario Crescimbeni, L’Arcadia, Antonio de’ Rossi, Roma, 1711, p. 348.
4 Per l’Accademia degli Spioni vedi in Archivio storico per le province napoletane, Giannini, Napoli, 1878, anno III, fascicolo I, pp. 150-153.
5 Clemente XI gli rispose con questo sonetto: Trattai con dubia man plettro sonoro/strade tentando inusitate avanti/,ma quando alfin credea l’alto lavoro/conobbi i miei pensieri andar erranti./Felice te, che delle muse il coro/colmi di tutti i preggi onesti, e santi,/tal che eccelso cantor fusti per loro/e scrittor d’alme di virtuti amanti./Godi, che il tuo gran merto altro non chieda/,di pura lode e di due palme onusto/in ben sicura parte alberghi, e sieda./Ch’io se del calle faticoso e angusto/uscirò mai, dritto è che ognun ben creda/che il Real suo splendor mio stil fè augusto.
#Arcadi di Terra d'Otranto#Armando Polito#Domenico De Angelis#L'Arcadia#Libri Di Puglia#Miscellanea#Spigolature Salentine
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Realizzazione Ghirlanda
parte 2
Video realizzato con InShot
Musica: Jingle Bells(Hip Hop)
Musicista: SoulProdMusic
#pensieri per la testa#persa tra i miei pensieri#fotografia#foto#scatto fotografico#reportage#progetto Ghirlanda#ghirlanda#muschio#stella cometa#natale#natalizio#decorazioni natalizie#addobbo natalizio#jingle bells#time lapse#timelapse#realizzazione#realizzazione ghirlanda#lavoretto#creatività#lavoretto di natale#reporter#progetto natalizio#polistirolo
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L'altalena circolare di piume!
matrimonio in una provincia vicina, Marie si è accorta che tutta la gente si accalcava in un posto: una splendida postazione per le foto realizzata con piume e fiori! Così ora consiglia a tutte le fattorie della provincia di prendere esempio: è un'idea bellissima, e una postazione così carina darebbe ai visitatori un ricordo da foto. Puoi darle una mano costruendo un laboratorio di progettazione nella tua fattoria. In cambio dei tuoi sforzi riceverai un asinello abissino!
Se sei di livello 15 o superiore, comparirà il popup "Leggera come una piuma!". Fai clic sul pulsante "Posiziona il laboratorio di progettazione" per avviare la funzione.
Per costruire il laboratorio, devi prima raccogliere tutti i materiali di cui hai bisogno.
Poi chiedi aiuto ai tuoi amici o assumi dei muratori.
Il laboratorio di progettazione avrà questo aspetto:
Inizia a progettare la tua altalena facendo clic sull'edificio. Il progetto dell'altalena si trova a destra del laboratorio. Ci sono vari pezzi che puoi usare per personalizzarla.
Per il tuo design puoi combinare 3 pezzi. Per poter sbloccare il pezzo successivo dell'altalena devi prima sbloccare la ghirlanda.
Per sbloccare i pezzi devi ottenere punti progetto.
Puoi ottenere i punti progetto in 3 semplici modi:
1. Completa gli obiettivi che trovi a sinistra del menu.
Gli obiettivi sono ancora bloccati: per accedervi devi allevare dei pulcini di fagiano o acquistare dei fagiani adulti. Aggiungi dei fagiani alla tua fattoria facendo clic sul pulsante "Ottieni fagiano".
I fagiani non sbloccheranno solo gli obiettivi, ma ti daranno anche delle piume luccicanti che servono per produrre, quindi prendine più che puoi. Quando hai i fagiani, non devi fare altro che nutrirli per ottenere le piume luccicanti.
Una volta sbloccati gli obiettivi, puoi iniziare a completarli. Ricorda che ogni obiettivo ti fa guadagnare un diverso numero di punti progetto.
2. Completa la serie di missioni Pretendenti senza pretese!.
3. Pubblica una richiesta per fartene inviare dagli amici.
Puoi vedere quanti punti hai raccolto controllando il contatore nell'angolo in basso a sinistra del menu.
Continua a raccogliere punti progetto e vincerai ricompense al raggiungimento di determinati traguardi. Una barra gialla mostrerà i tuoi progressi.
20 punti progetto = sblocca la ghirlanda
65 punti progetto = albero di jarrah
125 punti progetto = sblocca la decorazione per altalena
230 punti progetto = pacco di risorse
420 punti progetto = sblocca il sedile da altalena, l'asinello abissino e 10 favori.
Nota: quando raggiungi un traguardo che sblocca un pezzo dell'altalena circolare di piume, in realtà stai sbloccando le sue opzioni di personalizzazione e non il pezzo vero e proprio. Quando avrai completato questa funzionalità sbloccandone tutti i pezzi, potrai tenerti l'intera altalena circolare di piume.
L'altalena sarà una decorazione splendida per la tua fattoria! Inizia subito a progettarne una!
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Conto alla rovescia per una Ghirlanda di Libri 2022
Conto alla rovescia per una Ghirlanda di Libri 2022 A meno di 20 giorni dall’apertura della fiera, ormai appuntamento fisso settembrino del Nord Milano, il programma dei contenuti è ormai assodato. Sarà un'edizione all'insegna della tradizione e al contempo del cambiamento. Da un lato c’è la volontà di consolidare quanto fatto finora, e dall’altra la spinta ad andare avanti, a crescere, ad accettare il progresso. La terza edizione sarà quindi quella del consolidamento, delle conferme ma anche della crescita, in uno sforzo totale e immersivo. Come l’anno scorso, l’evento gode del Patrocinio del Comune di Cinisello Balsamo. L’attore principale sarà il libro. Grande, piccolo, conosciuto o sconosciuto, lui e solo lui salirà in cattedra e condurrà nelle infinite terre della fantasia, dove le parole prendono forma e assumono sostanza, spessore e valore. Autori e Case Editrici si metteranno in mostra, aiutati quest’anno da una nuova forma espositiva che li vuole tutti insieme sullo stesso piano, sia che la manifestazione si svolga all’aperto, come auspicato, sia che ahimè si debba svolgere al chiuso per via del tempo avverso. A completare l’evento, poi, una serie di laboratori esperienziali per i bambini e un’area d’intrattenimento, un’area ristoro e uno spettacolo di sicuro interesse. Lo sforzo organizzativo di quest’anno è stato davvero imponente e l’Associazione LeGhirlande si è spesa enormemente per rendere ancora più accattivante questa manifestazione culturale, vera espressione di come questo territorio abbia la necessità di crescere più di testa che di pancia. L’edizione numero tre vede anche portare a compimento il progetto dell’Associazione lanciato l’anno scorso che ha coinvolto veramente tante persone che a vario titolo si sono spese e hanno contribuito alla sua realizzazione. “La Città si Racconta” e il Premio di Merito “Stefano Minucciani” Sabato 17 settembre alle 9,30, Lucia Esposito, Manuela Barbara Lattuada e Stefania Gaia Paltrinieri presenteranno il libro "La Città si Racconta. Cinisello Balsamo vista con gli occhi dell'arte", punto di arrivo del progetto pilota, avviato nel 2021 a Cinisello Balsamo, che ha visto coinvolte una serie infinita di protagonisti: autori, poeti, pittori, studenti e persone comuni, tutti impegnati a raccontare la loro città. Questo sforzo corale è teso alla creazione di una comunità di lettori e scrittori con l’obiettivo di rendere particolarmente stimolante l’avvicinamento alla lettura e al libro. “La Città si Racconta” non solo ha la vocazione di avvicinare ragazzi e adulti alla lettura, ma anche di sviluppare nell’individuo un approccio di riflessione critica sul tema della città. A seguire, per il terzo anno consecutivo, verrà consegnato il Premio di Merito “Stefano Minucciani” istituito da GreenSharp Srl, main sponsor della manifestazione. Questo premio è assegnato ogni anno al miglior studente in Informatica e Telecomunicazioni del nostro territorio. Durante la cerimonia di premiazione, oltre alla targa commemorativa, allo studente verrà consegnato (direttamente dalle mani di un rappresentante di GreenSharp) un premio dal valore di 500 euro per l’impegno profuso negli studi. Una Ghirlanda di Libri: gli ospiti e le iniziative A guidare i visitatori durante la manifestazione a ingresso libero e gratuito è stato realizzato un programma dettagliato di 40 pagine che verrà consegnato all’ingresso. Gli ospiti di quest’anno sono di sicuro interesse: da Simonetta Gola e Ennio Rigamonti, che si racconteranno “Una persona alla volta” di Gino Strada, a Chiara Montani con il suo “La ritrattista”; da Francesco Casarolli e Umberto Smaila che ci parleranno del libro “L'operaio che vinse contro i mulini a vento” al Dr. Piero Mozzi che presenterà “La nuova dieta del Dottor Mozzi”. E ancora, un momento di riflessione con “Giallo Plasma” di Massimo Franchini, con Pietro Graus e Eleonora Belfiore a spiegarci il lavoro del Dr. Giuseppe De Donno e del Dr. Massimo Franchini (una parte degli incassi della vendita di questo libro andranno alla famiglia del Dr. De Donno), Mapi Danna con il suo “Ti amo anche oggi”, Ezio Gavazzeni e Candida Livatino con rispettivamente “La furia degli uomini” e “Dagli Scarabocchi alla firma”, Corrado Debiasi e il suo "Il villaggio dei Monaci senza tempo" e infine Yuri Garrett che ci introdurrà al volume "Shout! Tutta la storia dei Beatles". Tra gli appuntamenti a latere, ma sempre di grande interesse, domenica 18 settembre alle 10:30 si terrà la conferenza dal titolo “Disturbi del comportamento alimentare” realizzata grazie al Consorzio Il Sole e dove la Dr.ssa Anna Tutino (Psicologa e psicoterapeuta ad orientamento focale integrato) e la Dr.ssa Francesca Sirianni (biologa nutrizionista) focalizzeranno il loro intervento sui seguenti temi: “DCA: una lettura psicologica” e “Il Percorso terapeutico”. La sera di sabato 17 settembre alle 20:30, invece, spazio a uno spettacolo/concerto di grande spessore: “A Ruota Libera. Parlando di Bob Dylan", ideato e condotto da Ivano Bison. Una narrazione con musica dal vivo dei brani più famosi del cantautore, musicista e poeta statunitense, premio Nobel per la Letteratura. Un'ora e cinquanta di musica dal vivo, senza basi, con ben sette musicisti e un narratore che, attraverso testi e immagini, ripercorre le tappe più significative della monumentale opera di uno dei più grandi poeti dei nostri tempi. Tra i brani proposti: “Blowin' in the Wind”, “Knockin' on Heaven's Door”, “Hurricane”, “Mr. Tambourine Man”, “Love Is Just a Four-Letter Word”, “Desolation Row”. Per grandi e piccini: i laboratori, l’area ricreativa e l’area ristoro A completamento della fiera del libro, l’associazione ha tirato fuori dal suo “cassetto delle idee” il tema di intrattenere il pubblico dei più piccoli coinvolgendo operatori del settore. Pertanto, in uno sforzo organizzativo, sono state avviate partnership con la Casa di Titto e con Anna Scaramuzzi per la realizzazione di laboratori esperienziali per bambini. Sia sabato che domenica il programma si arricchisce di iniziative per il più piccini e di cui troverete informazioni sia sul sito unaghirlandadilibri.com sia sul programma reperibile presso la libreria di Lucia Esposito in via Frova 3: Arte e Fantasia con Anna Scaramuzzi, il Teatro delle Ombre, l’Arte delle Emozioni, la lettura in inglese, l'Arte Munari e le Bolle e il TruccaBimbi. A completamento dello spazio pensato per i piccoli, l’area ricreativa propone anche una grande superficie per saltare, arrampicarsi e scivolare con i gonfiabili di Costantino. Per i grandi, invece, l’associazione LeGhirlande sta preparando un’area ristoro che vede il coinvolgimento dello chef Alberto Barone e il suo Il Bistrot di Sant’Eustorgio. I visitatori potranno contare su proposte culinarie variegate e pensate per tutti. In particolare, i servizi di food & beverage si terranno in entrambi i giorni della manifestazione con due modalità distinte: sabato 17 settembre, dalle ore 10,00 alle ore 22,30 con servizio colazione, pranzo (con un menu pensato anche per vegetariani e vegani) e aperitivo rinforzato serale (con tre menu fissi a scelta) che permetteranno di attendere lo spettacolo dedicato a Bob Dylan e la domenica 18 settembre, dalle ore 10,00 alle ore 18,30 con servizio colazione e pranzo. Si ringraziano gli sponsor e i sostenitori che hanno permesso la realizzazione di Una Ghirlanda di Libri 2022. Senza di loro nulla potrebbe mai essere possibile. Per info e prenotazioni VISITA AL SITO.... Read the full article
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Ghirlanda fuoriporta e portafortuna: creala questa volta utilizzando molto GREEN!
La ghirlanda è uno di quei dettagli decorativi che non può assolutamente mancare nella tua casa. Non a caso quando si parla di ghirlanda viene subito in mente il Natale, le lunghe festività, gli addobbi, l’albero, i pranzi e le cene in famiglia… insomma tutto ciò che è condivisione e unità. Ecco perché abbiamo pensato di suggerirti un tutorial semplicissimo e di facile realizzazione. Potrai realizzarlo anche adesso, se sei in ritardo con gli addobbi.
Altrimenti conservati l’idea per l’anno prossimo o per quando ti servirà. Intanto ti elenco ciò che ti occorre:
Foglie verdi (più ne raccogli al parco meglio è)
Gruccia di ferro (perfetta quella da lavanderia)
Perline bianche, bacche e rametti, decorazioni assortite
Colla a caldo e vernice spray bianca
Nastro o tessuto (va bene tutto ciò che hai in casa)
Realizza anche tu la tua ghirlanda portafortuna: appendila alla finestra!
Dopo averti elencato l’occorrente è d’uopo procedere con lo schematizzarti, nella maniera più semplice possibile, i vari step del progetto. Cosicché anche tu sarai in grado di realizzare la tua ghirlanda. Iniziamo:
Innanzitutto su un piano di lavoro comodo, sistemati tutto l’occorrente. Dopodiché prendi la gruccia e cerca di un creare un cerchio più o meno perfetto, come mostrato nella foto 2.
A questo punto con la colla a caldo appiccica le perline su ogni pigna e lascia asciugare benissimo.
Adesso hai due possibilità: o cerchi di infilare ogni perlina nella gruccia, ma sembra un’impresa ardua oppure, aiutandoti con il filo, meglio se resistente e di silicone, lega il decoro alla gruccia. (Questa è forse l’operazione più scocciante, quindi armati di pazienza e prosegui)
Piccolo consiglio: quando leghi le pigne fai in modo che le perline si sfiorino tra loro. Il tuo obbiettivo è quello di non creare spazi vuoti.
Poi prendi la vernice spray e spruzza; nel caso in cui volessi creare l’effetto innevato, ma realizzato da te, puoi farlo. Ma per il suggerimento aspetta la fine dell’articolo.
Infine con la stoffa fai un bel fiocco e appendi la tua ghirlanda dove vuoi tu.
Hai visto quant’è facile questo tutorial fotografico? Dì la verità ti vien voglia di metterti subito all’opera e di fare subito la ghirlanda dei sogni. È davvero bella. Ma sai che c’è, nulla vieta che tu possa aggiungere ulteriori decori, sopratutto se la tua intenzione è chiara. Vuoi abbellire qualche parete della tua casa. Ma per gli addobbi sulla corona devi attenerti scrupolosamente agli altri decori, altrimenti creerai qualcosa di orribile. Quindi sii molto attenta!
Nel caso in cui avessi usato le classiche decorazioni, allora si, che potresti osare. Sul festone ben augurale potresti aggiungere i mini pupazzi di neve, la frutta candita, le piccole sfere di vetro, gli angioletti di gesso, le campanelle… e se poi volessi renderla shabby, sempre aiutandoti con la colla a caldo o il filo in silicone, ci puoi appendere le chiavi, piccole gabbiette, tanti graziosi cuoricini… il tuo animo creativo sarebbe super soddisfatto!
Trasforma la tua ghirlanda di rami e bacche in un portafortuna!
Se decidessi di realizzarla con le tue mani d’oro, inventati a partire da quest’anno una nuova tradizione. Se decidi di metterla come fuori porta, segui il nostro consiglio. Prima di far entrare i tuoi ospiti in casa, falli fermare sotto la ghirlanda e invogliali ad esprimere un desiderio. Hanno un anno a disposizione a che si realizzi… Se poi avessi voglia di regalarla, potresti personalizzarla così come abbiamo fatto noi per poterla regalare ad una persona molto molto speciale: Nadia Toffa! Guarda un pò qui!
via Blogger http://bit.ly/2S4aJfP
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Mishima, un “kamikaze alla caccia del bello”: uomo vinto dalla Storia o enigma letterario invincibile?
Atto II – La decadenza, l’americanizzazione e la forma ellenica
In questo atto secondo del mio personale viaggio estetico e psicologico nell’universo letterario di Mishima, voglio prendere di petto un paio di termini-concetto che, sempre su “Pangea”, ho trattato di recente parlando di due scrittori francesi, Pierre Drieu La Rochelle e Jean Cau. Quest’ultimo perfettamente coetaneo del giapponese, essendo entrambi nati nel 1925. È così che vado rapidamente a trattare i temi della decadenza e dell’americanizzazione, più in generale della colonizzazione culturale.
Scrive Mishima nel suo romanzo La decomposizione dell’angelo, ultimo atto della tetralogia Il mare della fertilità, completato il giorno stesso in cui si suicidò: «La vecchiaia è di per sé una malattia della carne e dello spirito, e il fatto che sia incurabile significa che l’esistenza stessa è una malattia incurabile. È una malattia slegata dalle teorie esistenzialistiche, perché la carne stessa rappresenta un’affezione, una morte latente. Se la causa della decadenza è la malattia, allora la causa fondamentale di essa, la carne, è una malattia. L’essenza della carne è la decadenza. La funzione della carne, collocata nel trascorrere del tempo, è quella di testimoniare la distruzione e la decadenza».
*
Ten’nin gosui (天人五衰), il titolo originale del quarto capitolo della tetralogia, significa letteralmente «i cinque gradi della decadenza dell’angelo». Secondo l’angelologia mutuata dalle sacre scritture buddhiste cinque sono infatti gli stadi di progressiva decomposizione che preludono alla morte di un angelo. Si badi bene: nel buddhismo gli angeli muoiono. Cinque sono appunto i passaggi obbligati del loro avvicinamento alla fine: i fiori che compongono la ghirlanda posta sul capo dell’angelo appassiscono e poi cadono; un’abbondante sudorazione delle ascelle; la veste diafana si insudicia; perdita dell’autocoscienza o della gioia di esistere; il corpo diventa fetido o cessa di essere luminoso e le palpebre cominciano a tremolare. Decadimento, sfaldamento, il puro che s’insozza: tutto questo attraversa il corpo del protagonista del romanzo, che oscilla tra la mimesi e la parodia di una creatura angelica. Siamo tutti angeli decaduti o la maggior parte di noi è soltanto la loro ridicola imitazione, un patetico tentativo di emulazione che sin dagli inizi non può vantare nemmeno un granello di purezza?
Dunque la carne e l’anima, la via del corpo e la via dello spirito. Una negazione esterna che contiene un’affermazione interna. Imperituri dentro un’armatura destinata a deperire, questo siamo. Mishima vedeva una strettissima analogia tra la decadenza del Giappone del secondo dopoguerra e la decomposizione degli angeli della tradizione buddhista (che appunto decadono e muoiono). Il disfacimento di una civiltà millenaria corrotta e corrosa da una malintesa idea di sviluppo. «Dobbiamo morire per restituire al Giappone il suo vero volto! È bene avere così cara la vita da lasciare morire lo spirito?», proclamerà, fra l’altro, nel discorso tenuto dal balcone della caserma prima di compiere il suicidio rituale. La ricerca di una ricomposizione tra corpo e spirito è tema mishimiano su cui tornerò prossimamente.
*
Per affrontare il secondo tema riavvolgo il nastro e torno ad un Mishima che ha tra i ventisei e i ventisette anni. La scoperta di sé e della propria terra madre attraverso il riflesso che gli rimandano i simulacri dell’Occidente, sia Nuovo Mondo che Vecchia Europa: questo è il senso del viaggio compiuto da Mishima in Nordamerica, Brasile ed Europa tra 1951 e 1952. Giovanissimo, è già famoso in patria grazie alla pubblicazione nel 1949 delle sue Confessioni di una maschera. Alla vigilia di Natale del 1951 si accinge a partire per il suo primo viaggio all’estero con il fermo proposito di eccitare la propria curiosità intellettuale. Ne verrà fuori un diario, tradotto in Italia col titolo La coppa di Apollo (1993). L’impatto iniziale per il lettore è deludente, va detto. Le pagine scorrono via, una dopo l’altra, insipide e monotone.
Cos’è che non funziona? Credo si celi in queste annotazioni diaristiche un tratto troppo costruito della personalità dello scrittore giapponese. Egli indugia nella descrizione minuta delle immagini che gli scorrono davanti, ma, al di là dei proclami iniziali, non sperpera più di tanto la sua acuta sensibilità. È come trattenuto. Si ha netta l’impressione di un esercizio forzatamente autoimposto, nell’ossessiva ricerca della miglior forma di espressione delle sensazioni ed inquietudini che, fitte e violente, lo assalivano ogni giorno.
*
Il dandysmo mishimiano nasce con la sua infanzia negata, allevato da una nonna severa, che letteralmente sottrae alla figlia il nipote quarantanove giorni dopo la nascita e lo educa in una dimensione rigida e claustrofobica. A proposito della nonna Marguerite Yourcenar ha scritto nel suo celebre ritratto Mishima o La visione del vuoto (1980): «tutto un Giappone antico, ma già in parte dimenticato, sopravvive in lei sotto forma di una figura malaticcia, un po’ isterica, soggetta a reumatismi e a nevralgia cranica». Alla madre sarà permesso visitarlo solo ogni quattro ore e per il tempo appena necessario all’allattamento. Così fino all’età di nove anni circa. Fatale l’impronta di quella nonna austera, che lo aveva educato alla letteratura classica giapponese e alle forme del teatro tradizionale Nō e Kabuki. Sempre la Yourcenar ebbe a scrivere di lei: «questa fata folle gli ha certo trasmesso quel grano di pazzia giudicato un tempo necessario al genio, in ogni caso gli ha procurato quell’esperienza retrospettiva di due generazioni, a volte anche più, che possiede un bambino che è cresciuto vicino a una persona anziana». E aggiunse, concludendo: «A quel contatto precoce con un’anima e una carne malate egli dovette forse, prezioso insegnamento, la sua prima impressione dell’estraneità delle cose. Ma, soprattutto, gli valse l’esperienza d’essere gelosamente e follemente amato, e di corrispondere a quel grande amore». Avevo un’innamorata di sessant’anni, sentenziò Mishima: un inizio simile è tutto tempo guadagnato, commentò Yourcenar.
*
È pertanto di una fattura speciale il suo dandysmo. Se questo è sinonimo di impassibilità e nemico del sentimentalismo secondo il canone statuito in Occidente da Charles Baudelaire, la versione di Mishima ne stabilisce un’originale, inimitabile simbiosi con il buddismo del bonzo Nichiren (1222-1282), per il quale «bisogna cambiare nell’uomo la struttura dei desideri», sottoporre lo spirito ad un continuo rimodellamento, educarlo. Sempre Baudelaire sottolineava come ciò che è naturale è abominevole, perché volgare. Piacevole il ritratto che Mishima fa delle Hawaii, dove il paesaggio si è trasformato a immagine e somiglianza della pubblicità turistica ma la vita quotidiana non si è ancora del tutto piegata ai modelli di vita stranieri. Ciò grazie all’ozio, quell’«arte peculiare dei tropici di saper stare senza far niente», che avrebbe assicurato alle isole un futuro non soggetto all’ansia della società americana. E nonostante tutto già s’intravede affiorare tra i giovani il germe dell’inquietudine da nichilismo, minaccia per quell’equilibrio che è frutto di un rapporto naturale con i propri simili e con l’ambiente in cui si è immersi. Una vita ritmata dal tempo ciclico della natura. Armonia che manca negli Stati Uniti, mentre nell’arcipelago delle Hawaii non è stata perduta l’«antica unione emotiva tra la natura di un territorio e la storia di un popolo», che, a giudizio di Mishima, sola può dare identità ad una nazione, vita ad una civiltà.
Perché manca un tale legame? «La natura degli Stati Uniti non è innata ma acquisita. La natura di questo paese dipende in tutti i sensi dal fatto che non era destinata a chi lo abita». Detto ciò, Mishima non dimentica che la forza del dominatore si giova della debolezza del dominato e se la colonizzazione culturale avanza è perché il popolo dominato non è neppure in grado di infiltrare «subdolamente» i propri costumi, di inculturare l’aggressore con proprie usanze e tradizioni, azione che, come ricordava David Hume in un suo scritto giovanile tradotto in Italia da Spartaco Pupo, i romani seppero compiere egregiamente nei confronti dei loro invasori barbari. Anche in modo parzialmente involontario e impercettibile, senza dubbio; surrettiziamente ma con perdurante efficacia. E così continua la riflessione di Mishima, al contempo ironica e seria: «L’americanizzazione di altri paesi non è certo solo espressione delle buone intenzioni degli americani».
*
L’anima del giovane esteta è però destinata a risvegliarsi una volta giunto in Grecia. È qui che ritroviamo il Mishima che tutti conoscono, «kamikaze alla caccia del bello». Se Parigi gli è apparsa come una crepuscolare città immersa in una grigia primavera, non può che, entusiasta, dichiarare: «la Grecia è la terra che amo», perché nell’arte e nell’estetica elleniche trova conferme decisive di quella che è la propria concezione della bellezza. Quest’ultima, unica ed immutabile, «la si ottiene soltanto con un’azione», consapevoli del fatto che «la creazione nasce spesso da un presentimento di distruzione». Emerse, a suo tempo, in terra greca una concezione dell’arte come via che assicura e conferma circa l’immortalità dell’anima. I greci si illusero – dovettero illudersi, avrebbe detto Nietzsche – di poter ricomporre la vita, vincendo le leggi della natura che decretano la caducità di ogni cosa. Sarebbe proprio vero quanto affermato da Paul Valéry: «l’ordine è un grandioso progetto contro natura», a cui l’uomo, in passato, ha sempre teso. Viene da chiedersi – a Mishima allora, a noi oggi – se un tale progetto sia stato oramai abbandonato. L’ordine in nome del bello, del vero e del bene.
È forse ancora nietzscheano, Mishima, quando rileva la «grandiosità» dell’idea greca dell’esteriorità, per cui non vi sarebbe conflitto né divisione tra anima e corpo. Nell’Ellade non si sentiva ancora la fatica per il fardello dello «spirito» che il cristianesimo avrebbe imposto ad un uomo che, scrive il giapponese, «non ne sentiva la mancanza e viveva con orgoglio». La culla della civiltà classica trasmette soprattutto al giovane scrittore giapponese un aspetto essenziale dell’arte intesa come messa in forma della bellezza al fine di renderla comunicabile senza stravolgerla e svergognarla: la solennità, che, a sua volta, ha a che fare con la dimensione sacra e la tensione alla trascendenza che della bellezza sono due connotati imprescindibili. L’arte veicola bellezza facendosi solenne. La cerimonia, il rito e il sacrificio consentono di contenere il grandioso nel piccolo e minuto; attuano l’incantesimo grazie al quale è dato assistere allo spettacolo dell’eterno racchiuso in un istante.
*
Tra il 1957 e il 1958 Mishima avrebbe compiuto un altro viaggio in Occidente. Si recò infatti ad Haiti, alla ricerca di un autentico rito vudù. Poi andò a New York, dove si abbandonò alla vita frenetica della grande metropoli americana. Note di viaggio sono riservate anche a Venezia, «la rappresentazione più chiara della decadenza», irrimediabile eppure infinita. Una vecchia aristocratica, dagli abiti un tempo sontuosi ora laceri ed ammuffiti, che però «sta morendo in piedi». A Hong Kong, infine, s’imbatté nel Tiger Balm Garden, uno dei primi parchi a tema che era stato aperto al pubblico proprio agli inizi degli anni Cinquanta. Lì Mishima dovette confrontarsi con l’antitesi della bellezza, con la sua negazione, dovuta al fatto che in architettura come altrove il realismo totale, riprodotto mimeticamente fino all’eccesso del dettaglio, è incapace di librarsi di un palmo da terra. Invece, anche ai fini di una semplice rigenerazione urbana, la vera arte è sempre e solo trasfigurazione, incessante ripensamento della tradizione, con cui ingaggiare lotte furibonde che non sradicano ma rigenerano le antiche sorgenti della bellezza. Infatti al termine di questi suoi viaggi all’estero Mishima si chiede sempre, pensando ai propri connazionali: come può sfuggire alla decadenza un popolo per cui «le cose nuove sono sempre buone»?
Poggiando i piedi su rami tagliati non si scruta l’orizzonte, si precipita. (Fine Atto II)
Danilo Breschi
Il “primo atto” dello studio di Danilo Breschi dedicato a Yukio Mishima è pubblicato qui
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Dal 15 a 30 settembre il via alla riscoperta del patrimonio culturale della Brianza e non solo
Il territorio insubrico si contraddistingue da sempre per le sue bellezze naturali e per il suo passato storico di cui ci restano opere, palazzi, parchi, monumenti e stupende ville. Prendersi cura di questo invidiabile patrimonio culturale è importante, ma lo è ancora di più condividerlo con le persone, dando loro l’opportunità di conoscere questi luoghi incantevoli e suggestivi.
Il progetto Ville Aperte in Brianza prende vita da questo obiettivo e quest’anno festeggia la sua 16esima edizione
La nuova edizione di Ville Aperte in Brianza
Ville Aperte in Brianza è una manifestazione promossa dalla Provincia di Monza e della Brianza, in collaborazione con la Provincia di Como e di Lecco. L’idea è quella di proporre visite guidate alla riscoperta del sorprendente patrimonio culturale del territorio: a tal proposito il progetto vede coinvolto ben 5 Province, 70 Comuni, 90 partner, oltre 150 siti pubblici e privati: ville, palazzi, parchi e giardini, chiese e musei.
Le novità di Ville Aperte 2018
Dopo il grande successo della scorsa edizione con un record di 35.000 presenze, quest’anno si riparte con tante novità: prima tra tutte la partecipazione alla rassegna 2018 di 10 nuovi Comuni e inglobando per la prima volta anche il territorio della Provincia di Varese, più precisamente quello di Castellanza.
Un altro fatto importante è l’inserimento di Ville Aperte in Brianza 2018 nel calendario di eventi relativi all’Anno Europeo del Patrimonio Culturale (European Year of Cultural Heritage), il che prevede una serie di iniziative con forte impronta culturale e identitaria volte a incoraggiare la condivisione e la valorizzazione del patrimonio culturale dell’Europa quale risorsa condivisa, sensibilizzare alla storia e ai valori comuni e rafforzare il senso di appartenenza a uno spazio comune europeo.
Ecco i tesori culturali da vedere assolutamente
Villa Borromeo D’Adda
Un luogo prezioso da vedere assolutamente è Villa Borromeo D’Adda ad Arcore, grazie ai recenti restauri che hanno ridonato alle Sale interne il fascino di un tempo, per poi passare al bellissimo parco, dimora di molte specie esotiche ad alto fusto; Per chi ama l’arte un must è sicuramente la Cappella Vela, progettata da Giuseppe Balzaretto nel 1850 e impreziosita da mirabili sculture e stucchi degli artisti ticinesi Vincenzo e Lorenzo Vela.
Un’altra meta meravigliosa è quella a Barzagoapre dove si può ammirare il Santuario della Madonna di Bevera, esempio di Barocchetto lombardo e tra le mete religiose più frequentate. Poi c’è anche Casa Museo Giuseppe Parinia a Bosisio dove si può ripercorrere la vita del poeta Giuseppe Parini; proprio qui sarà possibile visitare anche Villa Bordone della “Rocchetta”. A Verderio la Chiesa dei SS Giuseppe e Floriano.
Per chi si avvicina ai laghi, o meglio al Lago di Como può visitare il parco monumentale di Villa Padulli a Cabiate, oppure Villa Cagnola detta “La Rotonda”a Inverigo.
Per chi ama la letteratura Villa Imbonati è sicuramente da visitare, conosciuta soprattutto per le vicende di Carlo Imbonati al quale Alessandro Manzoni dedicò una celebre lirica.
Sempre in zona laghi abbiamo anche la Provincia di Varese che grazie alla partecipazione del Comune di Castellanza a Ville Aperte in Brianza ci consente di visitare Villa Brambilla, che celebra il bicentenario della sua costruzione per mano dell’architetto Pietro Pestagalli, oppure fare una passeggiata romantica nel parco di Casa Cantoni.
Aprono anche Villa Ghirlanda Silva a Cinisello Balsamo e Villa Annoni a Cuggiono.
Villa Annoni a Cuggiono.
Ville Aperte in Brianze diventa Social
Per avvicinarsi di più ai visitatori e creare un legame ancora più profondo con il territorio Ville Aperte in Brianza ha voluto buttarsi ancora di più nel “Social”: difatti questa edizione dedica particolare attenzione ai vari strumenti digitali con nuove App e QR-Code e sfruttando i vari profili Facebook, Instagram e Twitter per condividere esperienze e promuovere le varie iniziative. L’Hashtag di quest’anno è #VilleAperte18 attraverso cui è possibile restare informati e aggiornati.
Ville Aperte in Brianza è un’occasione per conoscere il territorio insubrico, la sua storia, le sue bellezze e il suo stile. Tutti pronti per #VilleAperte18? Noi sì!
Maria Elisa Altese
#VilleAperte18 Per informazioni www.villeaperte.info Facebook: Ville Aperte in Brianza Twitter: @VilleAperteMB Instagram: @villeapertebrianza
Brianza: 16° edizione “Ville Aperte” Dal 15 a 30 settembre il via alla riscoperta del patrimonio culturale della Brianza e non solo…
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Lettura condivisa Contro tutte le bandiere
Di e con I Ghissbross Età consigliata da 5-11 anni e adulti
Da un incontro fortuito tra Mongard, barbiere cavadenti, e il piccolo e intraprendente Tommy Kid nasceranno un sacco di avventure in giro per i sette mari.
Arrembaggi, cacce al tesoro e incontri con i selvaggi! Il tutto accompagnato da una pittoresca ciurma multilingue e da una buona dose di ironia.
Affilate le spade e saltate a bordo…la nave sta per partire. Pirati all’arrembaggio!!!
I Ghissbross
Sara e Simone Ghirlanda, fratelli con la passione per la creatività e le sue varie forme di espressione, insieme alla loro innata tendenza alla ricerca, hanno gradualmente tracciato il loro percorso formativo spaziando dalle arti visive a quelle performative.
Da ormai 15 anni lavorano insieme per dare forma, colore e movimento ai loro sogni deliranti litigando, giocando, creando, smontando e sognando…così come succedeva da bambini!
I GhissBross (illustrAttori creAttivi) utilizzano le tecniche dell’illustrazione e del design, ma le loro installazioni comprendono una gamma ben più ampia di mezzi espressivi, che vanno dalla scenografia al fumetto, dalla creazione di oggetti e costumi all’improvvisazione teatrale.
Immergersi in un opera dei GhissBross significa entrare in un mondo ironico e assurdo, in cui dominano le tinte fiabesche e i toni stranianti.
Nati per leggere
Il progetto intende incentivare la promozione della lettura ad alta voce fin dall’infanzia per avvicinare i più piccoli al piacere della lettura, attraverso il coinvolgimento attivo di tutti i soggetti impegnati nella loro formazione.
Le attività di lettura animata si sono dimostrate, negli ultimi anni, un importante mezzo di comunicazione al pubblico.
Costituiscono inoltre un efficace strumento per consentire a nuove famiglie di venire a contatto con la realtà della biblioteca e delle attività da essa offerte.
Le Ludofavole proporranno il consueto mini ciclo di letture sceniche e animate che verranno realizzate direttamente nei locali della biblioteca civica.
Le letture saranno liberamente tratte da fiabe della tradizione e da alcune pubblicazioni contemporanee rivolte ai giovani della fascia d’età compresa fra i 4 e gli 11 anni.
Le letture sceniche vogliono creare una collaborazione continuativa, un luogo e un’occasione di aggregazione e di fruizione dell’arte del racconto in un contesto ludico-creativo.
Intendono offrire uno strumento di comunicazione del proprio percepire sensazioni, stati d’animo ed emozioni.
Attraverso le letture si darà spazio a nuovi mezzi espressivi e di comunicazione che stimoleranno creatività e fantasia con la partecipazione attiva del pubblico.
Concluderà ogni appuntamento – che è aperto a chiunque nutra interesse per l’iniziativa – una piccola merenda offerta a tutti i bambini intervenuti.
Il progetto Nati per Leggere Piemonte è promosso dalla biblioteca civica di Mondovì, con il supporto dell’ASL CN1, dei pediatri dell’ASL attivi sul territorio, delle scuole e del settore socio culturale educativo del Comune di Mondovì.
Il bacino di utenza è costituito da tutte le biblioteche collegate al Sistema Bibliotecario Monregalese.
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Fee Lyah e cosplay, passione a prima vista published on Cosplay Hub
Fee Lyah e cosplay, passione a prima vista
Scheda cosplayer
Nome: Fee Lyah Nazionalità: Italiana Cosplayer dal: 2001
Vai alla pagina Facebook di Fee Lyah
Fee Lyah è il nome d’arte di Federica, una ragazza di Genova che fa cosplay dal 2001, quando ancora era un fenomeno di nicchia. Iniziando da giovanissima, in oltre 15 anni di cosplay ha realizzato più di 50 costumi spaziando dall’interpretazione di personaggi mainstream ad altri sicuramente meno conosciuti. Mantenere una passione per tanti anni, trovando le motivazioni per migliorare continuamente, non e’ mai semplice. Dopo aver parlato con Fee Lyah ho capito come per lei l’entusiamo sia sempre lo stesso, come dovrebbe essere per chi ama davvero questo mondo, ne accetta le sfide e riconosce i tranelli.
Quando hai iniziato a fare cosplay (e perché)?
Iniziai a fare cosplay nel 2001 impersonando la Madonna della Ghirlanda. La scelsi per la somiglianza fisica, all’epoca parrucche e lenti a contatto erano praticamente introvabili. Fin da piccola, sia a carnevale che quando giocavo, cercavo di riprodurre i costumi dei miei personaggi preferiti abbinando indumenti che avevo, non mi fu difficile quindi appassionarmi al cosplay appena ne scoprii l’esistenza.
Costruisci da sola i tuoi costumi?
Assolutamente si, per me è la forma più completa di fare cosplay. Non sono una sarta ma cerco di impegnarmi il più possibile e migliorare costume dopo costume.
Quanti ne hai realizzati?
Non saprei dire… Contando le varie versioni, sulla cinquantina.
Dove trovi il tempo per lavorarci?
Sono una lavoratrice a tempo pieno per cui non ho tantissimo tempo, ma quando trovo un cosplay che mi motiva, dedico il tempo al di fuori del lavoro, quasi totalmente, alla realizzazione del costume. Gli amici sanno che in quei periodi gli concedo solo il venerdì o il sabato sera.
Come avviene la progettazione?
Una volta deciso il personaggio, inizio a studiare i materiali necessari, dai tessuti a quelli per gli accessori, pensando all’elasticità se necessario, alla resistenza, spessore e dopo al colore. Io sono molto pignola sul colore, sia dei tessuti che della parrucca. Successivamente inizio a studiare il cartamodello.
Il costume che ha richiesto il maggiore tempo di lavorazione?
Penso proprio che sia il costume di Alcyone da Magic Knight Rayearth. Ma anche per gli abiti vittoriani(Madame Red, Jane, ecc) ci è voluto parecchio tempo.
Il costume che più ami portare?
Non ce n’è uno solo, più che il costume tendo a riportare più spesso personaggi che abbiano una personalità particolare. Tra quelli che ho impersonato più spesso per il momento ci sono Madame Red e Ariel, più versioni di entrambe. Anche in questo caso direi Alcyone, seguita subito da Naga.
Quanto conta l’aspetto fisico per essere una cosplayer di successo?
Sicuramente la somiglianza con il personaggio è importante, e non parlo di peso o altezza, il viso è la parte che incide di più ovviamente. Questo ti può fare emergere tra la massa, non dobbiamo dimenticare però che il cosplay è una passione, per cui chiunque è libero di interpretare chi vuole senza sentirsi giudicato.
Parliamo del rapporto di una cosplayer con la fotografia. Se non ci fossero fotografi ad esaltare costumi ai quali hai dedicato tempo, denaro e energie faresti cosplay lo stesso?
Dico si perché io ho iniziato a fare cosplay prima che esistessero social network ed internet era ancora per pochi. I fotografi, da che mi ricordo di quell’epoca, erano pressoché inesistenti in questo mondo (parlo del lontano 2001). Ad oggi però i fotografi glorificano il nostro lavoro. Ci hanno dato modo di imparare a posare, hanno valorizzato i nostri trucchi e costumi per cui la relazione cosplayer/fotografo è diventata ormai imprescindibile.
Esiste una foto a cui sei particolarmente legata?
Non una in particolare. Direi più che sono legata ad alcuni fotografi, non solo per la loro bravura ma perché sono persone splendide con cui è un piacere lavorare.
Cosa cancelleresti dalla community dei cosplayers?
I finti cosplayers, cioè coloro che sono dentro a questo mondo solo per mettere in mostra il loro fisico. Oltre a ciò cancellerei l’invidia e l’ormai comune sentirsi superiori fra gli stessi cosplayers. Sarebbe bello tornare ai tempi in cui si era tutti amici o almeno c’era la voglia di conoscersi
Ci sono cosplayer che ammiri?
Adoro letteralmente Sakuya, sarebbe stupendo se fosse ospite di qualche fiera.
Negli ultimi mesi molte cosplayer hanno aperto il proprio canale Patreon, Twitch e simili. Credi che quello il cosplay possa diventare un lavoro?
Io spero che il cosplay possa diventare un lavoro a prescindere da Patreon e simili. Se con quello guadagnano, buon per loro!
Tra i tuoi costumi c’è un po’ di tutto. Quali sono le serie (fumetti, manga, anime, videogiochi, etc…) che ami di più?
Inizio con la Disney che adoro nella totalità. Sono inoltre molto legata agli anime degli anni 80 e 90 che erano quelli che guardavo quando ero bambina e nell’adolescenza. Tra quelli nuovi amo Death Note, Tokyo Ghoul, Kiroshitsuji, tutte le opere della Ai Yazawa e delle Clamp, sicuro mi dimentico di qualcosa.
Il tuo prossimo progetto?
Per Lucca sto preparando quattro nuovi costumi. Non voglio svelare niente se non che uno di questi sarà Disney. Nel futuro ci saranno sicuramente altri progetti Disney e molto altro.
Un consiglio per chi è agli inizi?
Se intendete solo mettervi in mostra vi prego di cambiare campo. Il consiglio per chi ha la passione vera invece è di cercare di crearsi i costumi da soli, piano piano chiunque può imparare, questo dà una soddisfazione completamente diversa.
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