#pacco regalo
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#pensieri per la testa#persa tra i miei pensieri#fotografia#foto#natale#natalizio#atmosfera natalizia#albero di natale#addobbi#decorazioni natalizie#decorazioni#palline di natale#bastoncini di zucchero#fiocco#orsetti#pacco regalo
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mio padre mi deve per forza far chiamare una signora che era amica d'infanzia di mia mamma e che ha perso marito e figli nel terremoto in un paese vicino casablanca perché siamo riusciti ad avere il suo numero di telefono solo ora e devo per forza rompere il ghiaccio. io ora faccio la pazza ma lui è socialmente peggio di me e quindi . tocca
#mamma mia ora mi k'wordo#perché quando mia mamma se n'è andata lei ci ha inviato un pacco di cose e ci chiamava sempre#poi questa è scomparsa letteralmente hanno cambiato casa e numero#e adesso l'abbiamo rintracciata quindi come minimo dobbiamo ricambiare#mio padre le vuole mandare un regalo e tutto#E OKAY MA CHE LE DICO ORA IO
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Cheeseburger Wrapping Paper Set https://www.design-miss.com/cheeseburger-wrapping-paper-set/ Un cheeseburger dall’aspetto invitante, ma tutt’altro che commestibile! Niente pane, né carne, né formaggio: sono solo fogli di carta quelli che vedete. Gift Couture ha ideato le divertenti texture, ideale per confezionare regali gastronomici. Un cheeseburger a […]
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Anche quest' anno, come faccio ormai da anni, sono andato alla Discoteca Laziale per il solito auto-regalo natalizio. Ormai e' una mia tradizione scartare i regali ricevuti e poi mostrare meraviglia verso il mio auto-regalo con il massimo dello stupore possibile. Appena entrato mi sono subito indignato. Ormai i vinili potrebbero essere pubblicizzati sul portale Immobiliare.it, visti i prezzi; meno di 40euro non c'e' praticamente quasi piu' nulla. Ho fatto un giro per le sale dicendomi continuamente: " non comprare niente, non comprare niente". Poi, da lontano ho visto Rosanna dietro il suo bancone. Mi sono ricordato le prime volte che la vidi, una ragazzetta che aiutava il padre sempre dietro quello stesso bancone. Oggi, ad aiutare lei, due ragazze, le nipoti. Discoteche storiche a Roma ne sono rimaste due, Millerecord e questa, la discoteca laziale. Mi si e' fatto il cuore tenero a ripensare tutte quelle volte che ho parlato di musica con Rosanna. La sua caparbieta' a voler tenere aperta quell'attivita' che dopo gli anni '80 ha vissuto momenti veramente cupi tra l'espansione dei CD e poi degli MP3. Potevo uscire a mani vuote? Ho preso 4 vinili, pagato e sono tornato a casa contento. Il pacco regalo e' sotto l'albero.. @ilpianistasultetto
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"Quando si dorme con tante donne, in realtà è sempre la stessa. Cambia solamente di nome, pelle, altezza e voce. La lunghezza dei suoi capelli, la taglia del suo seno, il colore dei suoi vestiti possono evolversi. Ma le si ripetono sempre le stesse frasi, le si fanno le stesse cose, nello stesso ordine: <<mi piace il tuo profumo... vieni più vicina... ho paura di te... ho troppa voglia delle tue labbra...>>.
Tutte queste parole ripetute tutte le sere a ragazze diverse, con lo sguardo meravigliato di un bambino che apre un pacco regalo.
Il cambiamento induce alla ripetizione.
E' restare con la stessa che permette, paradossalmente, la novità.
I Don Giovanni sono senza immaginazione, li crediamo stacanovisti, mentre in realtà sono pigri.
Perché possiamo anche cambiare donna, ma restiamo lo stesso uomo, sostenitore del minimo sforzo. Restare richiede più talento."
Frédéric Beigbeder, L'amore dura tre anni
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Quando si dorme con tante donne, in realtà è sempre la stessa. Cambia solamente di nome, pelle, altezza e voce. La lunghezza dei suoi capelli, la taglia del suo seno, il colore dei suoi vestiti possono evolversi. Ma le si ripetono sempre le stesse frasi, le si fanno le stesse cose, nello stesso ordine: <<mi piace il tuo profumo... vieni più vicina... ho paura di te... ho troppa voglia delle tue labbra...>>. Tutte queste parole ripetute tutte le sere a ragazze diverse, con lo sguardo meravigliato di un bambino che apre un pacco regalo. Il cambiamento induce alla ripetizione.
E' restare con la stessa che permette, paradossalmente, la novità. I Don Giovanni sono senza immaginazione, li crediamo stacanovisti, mentre in realtà sono pigri. Perché possiamo anche cambiare donna, ma restiamo lo stesso uomo, sostenitore del minimo sforzo. Restare richiede più talento.
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Ok raga dopo questa basta contenuti sul Natale
(O forse no?)
Poesia su pacco regalo 🎁
#scrivilosuimuri#poeta della serra#frasi#poetadellaserra#scritte#frasi italiane#aforismi#poesiadistrada#pensieri#frasi belle
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Day 9
Giorno 9 - ieri
Non ho ricontrollato il numero, quindi questa è la mia personal challenge di oggi: sarà giorno 9 o giorno 10? Se ne parla domani, ormai.
Comunque!
Totale caffè bevuti, sempre due. A pranzo, al ristorante del centro commerciale senza troppa convinzione; ma, tra i secondi, vedo "frittura di totani e gamberi" e mi è partita "You only live twice" (versione cantata da Mark Lanegan, in fondo al post, bellissima) in testa, per cui daje e pranziamo così immaginando di farlo in un ristorante sul mare.
A cena, avrei tanto voluto seguire un consiglio mirabile di @vivenda e prepararmi una melanzana che avevo da un po' da consumare ma la melanzana non era d'accordo (muffa sul picciòlo, il resto pareva buono ma meglio non sfidare la sorte) e ho seguito comunque un altro suo consiglio con delle zucchine, venute benissimo. Cena estremamente soddisfacente, ultima birra SG bevuta, "fino a qui tutto bene" come diceva Hubert ne L'Odio di Kassovitz.
Notte più o meno tranquilla (per uno che si sveglia ogni cinque minuti e dorme con luce e tv accesa), stamattina avevo formicolio da cattiva circolazione a mani e braccia. Questa cosa non mi piace neanche un po' e vedrò di indagarla meglio, probabilmente al mio rientro.
Sono uscito molto presto per ritirare un pacco consegnato ad un punto ritiro Amazon. Si tratta del regalo di compleanno della primogenita, che sarà il 14 di Agosto (quindi glielo daremo in Calabria). Si tratta della "Casita" di Encanto versione Lego, con tutte le stanzine: costa un capitale, lo abbiamo preso con un po' di sconto in offerta perlomeno ma... a 18 che famo, direttamente l'auto? Che poi, magari! Ad avercela, quella disponibilità... ma si vedrà. E' ancora a metà strada per i 18.
Vado! A sfidare un'altra sonnolenta giornata di lavoro estiva.
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𝗗𝗶𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹'𝗔𝘃𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼
𝟱 𝗱𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 𝟮𝟬𝟮𝟯
Caro diario,
questa mattina la giornata si è aperta sotto grandi auspici.
Mentre mi avviavo per un vicolo deserto per raggiungere il centro cittadino, avevo un appuntamento di lavoro per me importante, ecco che noto per terra una banconota da cinquanta euro.
Cinquanta euro. Il mio primo pensiero è stato quello de "sarà sicuramente un facsimile, una di quelle banconote false che dietro riportano una pubblicità di un possibile sconto e bla, bla, bla"
Mentre il "bla, bla, bla" riecheggiava nella mia mente mi chino con molta goffaggine a raccogliere la valuta cartacea.
Si goffamente, perché io di avere la fortuna nel trovare banconote per terra non sono abituato. Mica sono Gastone Paperone cugino del più sfortunato Paperino.
Dopo averla raccolta, avendola controllata bene, mi accorgo che quella è una banconota autentica. La piega che portava mi ha fatto comprendere che era stata tenuta in un portafoglio o in una tasca.
Mi guardo attorno con aria di colpevolezza, come a voler trovare a tutti i costi il proprietario di quella banconota. Nessuno.
Alzo la testa per vedere se qualcuno, da qualche finestra, abbia visto la scena; pronto a scusarmi con un "l'ho trovata per terra, mica l'ho rubata". Nessuno.
Quella banconota mi spetta quindi di diritto, un po' come a dire "chi la trova se la tiene". Cose da asilo Mariuccia per intenderci.
Ripongo la banconota in tasca e mi avvio al luogo dell'appuntamento. Mentre cammino ripenso alla mia fortuna con il denaro. A parte qualche monetina, spiccioli in lire o centesimi, l'unica volta che trovai una consistente cifra di denaro fu... all'interno di un corposo portafoglio.
Quindici marzo millenovecentottantanove, al ritorno da San Siro dopo una partita di Coppa Campioni, così si chiamava l'attuale Champion League, passeggero in auto di un amico ci fermammo al casello autostradale di Milano per rientrare a casa. Notai qualcosa per terra dal lato passeggero e senza pensarci, mentre il conducente prelevava il biglietto, aprii la portiera e acciuffai al volo il malloppo.
C'era dentro tutto, oltre a circa ottocento marchi tedeschi, i documenti che davano un nome e un cognome al proprietario. Anche la foto del suo gatto.
Per restituire il tutto, denaro compreso, dovetti fare dei salti mortali. Neanche i Carabinieri, a cui mi ero rivolto, mi assicuravano che il denaro sarebbe arrivato a destinazione. Così rintracciai il proprietario da solo, farmi dare le sue coordinate bancarie e dopo aver versato la valuta sul mio conto fargli un bonifico. Il tutto stando attento al cambio valuta. Non volevo che gli mancassero dei soldi.
I documenti, foto del gatto compresa, glieli feci arrivare tramite un pacco assicurato con una società di spedizioni.
Tutta qui la mia fortuna.
Nel tardo pomeriggio, rientrato a casa, trovo figlio numero due sull'orlo della disperazione.
Gli chiedo cos'è successo, con gli occhi arrossati e tanta rabbia mi racconta che aveva messo da parte del denaro per comprare il regalo di Natale alla sua Rebecca. Ma una volta arrivato in negozio gli mancavano dei soldi, aveva perso cinquanta euro. Non sapeva né come né dove. Ha lavorato alcune sere per metterli da parte.
Lo rassicuro, può capitare un attimo di distrazione, e guarda caso fuori dal nostro cancello di casa ho trovato una banconota da cinquanta euro tra le foglie secche degli alberi. Mimetizzata. Ma che l'occhio vigile del papà l'ha notata. Recuperandogliela.
Mi guarda incredulo, ma ancora più incredulo è il suo sguardo quando dalla mia tasca estraggo la banconota. Lui sa che io non giro quasi mai con del denaro in tasca. Tra App per i parcheggi e i pedaggi, oltre alle carte per gli acquisti, ho sempre le tasche vuote.
Mi abbraccia, tira un sospiro di sollievo, rimette la banconota con le altre del "budget Rebecca" e mi promette che starà più attento. Così domani andrà di corsa in negozio a comprarle il regalo, prima che finisca.
Questa mattina era iniziata sotto un buon auspicio, questa sera è finita con un'aspettativa più grande. Quella di aver donato la serenità a mio figlio. Non avrei potuto utilizzare meglio quel denaro.
A fine giornata dunque non mi sono ritrovato "più ricco", ma "molto più felice". Perché convinto che chi ama si preoccupa di dare e non di ricevere.
#libero de mente#racconto#diario dell'avvento#avvento#Natale#figli#denaro#pensieri#frasi#fortuna#amore
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La mia sorellona di cuore mi ha fatto un super immenso giga regalo 🎁 e io non so davvero come ringraziarla, sei unica e davvero speciale @laragazza-dalcuore-infranto-blog sono veramente fortunata ad averti come amica e il bigliettino mi ha fatto versare lacrime su lacrime 🥹 ti voglio tantissimo bene 💛 conserverò ogni singola cosa come il più prezioso dei tesori ☺️
#pensieri per la testa#persa tra i miei pensieri#fotografia#foto#scatto fotografico#commossa#commuovente#biglietto#auguri#amicizia#sorella di cuore#sorelle#amiche#amica#friend#regalo#pacco#unicorno#diario segreto#riferimenti#dettagli#particolari#girasole#sorpresa#Disney#frontino#c'é anche la sacca e il borsello inglese#risate#lacrime#compleanno
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Come fare un nodo elegante per un pacco con foulard #decorazioni #natale...
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Giusto per ricordare cosa hanno e stanno passando molti nostri anziani in ospedale...
Alla memoria di Franco :
,"Storia che non so se riesco a raccontare bene ma che forse servirà a qualcuno.
Mio suocero, Franco – 87 anni arzilli a parte un po' di perdita di memoria a breve termine – è entrato in ospedale per una cosa da nulla e non lo abbiamo rivisto più.
Domani ce lo riportano sigillato in una bara, per il funerale, dopo un mese e mezzo di follia in cui non abbiamo visto né angeli né madonne né eroi né eccellenza sanitaria né nessuna delle belle cose che si sentono in TV.
Tre o quattro infermieri molto carini e disponibili, come lo sono alcuni esseri umani random, e per il resto solo tanta, tanta brutta distopia.
In ospedale Franco ha preso il covid. E quindi non è uscito dopo due giorni come previsto.
Asintomatico al 100%, gli è stato somministrato uno psicofarmaco così, tanto per gradire, in modo che non rompesse i coglioni al personale sanitario. Pare sia la prassi, somministrare psicofarmaci a chi non ne ha bisogno, senza avvisare, in modo che non rompa i coglioni a quelle persone che le sue tasse stipendiano.
Nessuno però ha mai sentito parlare di effetto paradosso, forse all'università a punti non lo insegnano, eppure Franco comincia a comportarsi in modo strano, aggressivo, delirante. Usiamo quindi la nostra Laurea della Vita - avendo casi in famiglia di persone soggette all'effetto paradosso - e suggeriamo al personale sanitario da noi stipendiato che forse si tratta di quello. Interrotto il trattamento non necessario, Franco torna se stesso, arzillo e gentile come sempre, in attesa di negativizzarsi e tornare a casa.
Ma la notte di Natale, viene trasferito in tutta fretta a centocinquanta chilometri di distanza, senza che si avvisino i familiari, senza le sue cose, senza telefonino, come un pacco regalo che nessuno vuole. Motivazione ufficiale: nessuna. Motivazione ufficiosa: probabilmente il posto che occupava lui, vicino a casa, serviva a qualcun altro e noi non siamo nessuno, non abbiamo parenti politici, medici, camorristi, prelati. Il nostro posto è sul tram a cui ci possiamo attaccare.
Nell'ospedale lontano, Franco viene messo insieme ai malati gravi, attaccati al respiratore. Non ha nessun sintomo, ma il tampone continua a essere positivo.
Nell'ospedale lontano, il personale sanitario non entra nella stanza di Franco se non per lo stretto necessario, nessuno gli parla, NESSUNO acconsente ad aiutarlo a usare il tablet per fare le indispensabili videochiamate alla famiglia, come faceva nell'ospedale vicino. È impossibile sentirlo, vederlo, perdiamo ogni contatto, ci dobbiamo affidare solo alle telefonate con medici che sono puntualmente vaghi.
Franco intanto ricomincia a delirare. Ops, hanno sbagliato, hanno letto la cartella clinica vecchia in cui c'era lo psicofarmaco inutile, e quindi scusate adesso glielo togliamo di nuovo, tanto che vuoi che sia per una persona di 87 anni.
Dopo un breve miglioramento, lo scombussolamento di Franco però continua. Riusciamo a fargli una telefonata (UNA in dieci giorni) e lo sentiamo molto strano. Manda affanculo tutti, lui che è tipo maestro Shifu nella vita, smette di mangiare anche quando davanti gli viene messo lo sciù al cioccolato, che per lui è droga.
Visto che nessuno se ne frega di questo suo comportamento e nessuno sembra turbato dal fatto che non mangi e beva da due giorni ("eh non sappiamo che fare, sapete, che dite, lo leghiamo?"), usiamo la nostra Laurea della Rete e facciamo ricerche. Sul sito della fondazione Veronesi leggiamo che la dose di cortisone per gli asintomatici secondo il protocollo Covid è di massimo 6mg. All'ospedale vicino gliene davano 4mg. Chiediamo a quelli dell'ospedale lontano, risposta: 20mg. Come mai? Il medico: ah boh così. Nessuno ha mai sentito parlare dei possibili effetti negativi del cortisone ma noi sì: abbiamo casi in famiglia. Sotto nostro suggerimento, diminuiscono la dose di cortisone e noi valutiamo di farci assumere a tempo pieno, a sto punto.
Franco migliora un po' ma non mangia più e dice che è stato abbandonato. Nessuno del personale sanitario stipendiato dalle nostre tasse acconsente a una videochiamata. Li preghiamo in ginocchio, se ne sbattono altamente le palle, in gergo tecnico. Una dottoressa dice al figlio di Franco al telefono: deve accettare che suo padre ha fatto la sua vita. Gli americani le avrebbero risposto: come no, bitch.
Ultimo atto. Ore 11 di sabato 9 gennaio. Decidiamo di andarci a riprendere Franco perché è nostro. Positivo o non positivo, è passato un mese e mezzo, è ora che torni a casa, avrà la carica virale di un lillipuziano e comunque sticazzissimi. Dottoressa del primo turno: oh si, ottima idea, si può organizzare, adesso chiamo, adesso vedo, vostro padre sta benino, in ripresa. Ore 15:00 dello stesso giorno, di persona all'ospedale lontano, dopo un'ora di macchina. Dottore del secondo turno: se spostate vostro padre, muore per strada. È in condizioni gravi.
Gravi in che senso? Stava bene tre ore fa. È covid? No non è covid, è un'infezione virale, no, batterica, no, sistemica, no, non lo sappiamo dobbiamo vedere adesso andate via che sono due ore che siamo appresso a voi. Oh, scusa se ti abbiamo disturbato, persona a cui le nostre tasse pagano lo stipendio.
Non resta che attendere, ci dicono. Attendiamo. Alle 23:30 ci chiamano: Franco non ce l'ha fatta. Torna a casa in una bara sigillata, nel pigiama in cui è uscito un mese e mezzo fa.
Non ce l'ha fatta, caro dottore, in che senso?
A sopravvivere al sistema anticovid, che isola gli anziani sapendo di condannarli a morte? A sopravvivere a un trasferimento non necessario che noi familiari non abbiamo autorizzato? A sopravvivere a un bombardamento di farmaci inutili, di indifferenza umana, di medici e infermieri incapaci? A sopravvivere a un virus asintomatico preso in ospedale?
Cioè, di cosa è morto, esattamente, Franco Lombardi?
Diranno, beh, di vecchiaia. Certo, se spingi un anziano giù per le scale e muore, puoi sempre dire che non ha retto l'urto a causa dell'età. E chi lo nega. Il problema della spinta, e delle scale, a chi vuoi che interessi?
Siamo molto addolorati, incazzati, amareggiati e basiti per questa storia che probabilmente ci accomuna a tante persone. Soprattutto ci pentiamo per quella sera di Natale, quando Franco è stato portato via senza motivo e senza consenso - io avevo detto, chiamiamo i carabinieri. Eeeeh ma dai, i dottori ne sanno più di te, che fai, non ti affidi al nostro meraviglioso sistema sanitario con gli occhi chiusi e il cuore impavido?
Ci siamo affidati, abbiamo sbagliato. Non commettete lo stesso errore. Controllate tutto e riportatevi a casa gli asintomatici a qualunque costo. Franco ci mancherà tantissimo e non meritava una fine così, nessuno la merita."
Manuela Salvi
Brutta, brutta distopia.
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aneddoto divertente della giornata: io e la mia coinquilina abbiamo deciso di regalare un vibratore ad una nostra amica; anzi, visto che abbiamo fatto il secret santa, è soltanto lei che avrebbe dovuto farle un regalo, ma mi ha confessato la sua persona segreta perché aveva disperatamente bisogno di una mano a scegliere. sta di fatto che siamo due cretine e le abbiamo preso un vibratore su amazon, ovviamente a nome mio, e il pacco sarebbe dovuto arrivare oggi. bene, è arrivato, solo che stamattina ero a lavoro e non ho sentito il telefono, quindi quando sono uscita mi sono trovata tre chiamate perse ed un messaggio su whatsapp (!) del corriere che mi informava di aver tentato di contattarmi più volte e di aver deciso alla fine di lasciare il pacco al tabacchino di fronte casa mia. ero con la mia coinquilina quando ho letto il messaggio e siamo entrambe scoppiate a ridere perché, a vedere dalla foto profilo, sto tipo era veramente un figo della madonna. ma che proprio non ci potevo credere. comunque mi sono scusata e l'ho ringraziato e lui mi ha riposto "no ma figurati, ti auguro buone feste 🩷" con il cuoricino. la mia coinquilina stronza si è messa di nuovo a ridere e poi ha detto "boh magari ha visto cosa hai comprato e avrà pensato che hai bisogno anche di uno vero. dovresti ringraziarmi" 😭 sembra tipo l'inizio di una di quelle commedie romantiche super trash che si trovano su netflix
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è curiosa la sala d'attesa del medico.
è la chiara rappresentazioni della società, di come sconosciuti si interfacciano.
in questa dove sono io c'è una signora polemica, mi ha spiegato il motivo della sua frustrazione. ha fatto passare avanti una coppia che era arrivata con più di mezz'ora di ritardo e si lamenta del fatto che finirà tardi. non mi è chiara questa volontà di essere buoni se poi si è portati a lamentarsene.
è arrivata un'altra signora adesso. scarpe comode, pacco regalo di Galli, due bottiglie di vino, nastro arancione. chissà per cosa sta l'arancione, forse nulla. appena si è seduta ha squadrato tutti.
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- MAMMA MAMMA, la befana è passataaaa!!! - andavo urlando, correndo per tutta casa con le mani al cielo. Lo avevo capito vedendo sul tavolo le bucce del mandarino e il bicchierino di liquore,vuoto, che avevo lasciato sul tavolo la sera prima proprio per lei. In un angolo un grande pacco incartato con una grande calza accanto, era il regalo che la vecchina m'aveva lasciato.. Ohhhhhh!!! Proprio quello che avevo così tanto desiderato..
Roma, 6-gennaio di tanti anni fa..
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