#prevenzione abuso sostanze
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Progetto di Educazione alla Legalità: Carabinieri e Polizia Locale nelle Scuole contro l’Uso di Droghe (Video)
Sinergia tra Forze dell’Ordine e Dirigenti Scolastici per prevenire il consumo di droghe e promuovere la legalità tra i giovani studenti.
Sinergia tra Forze dell’Ordine e Dirigenti Scolastici per prevenire il consumo di droghe e promuovere la legalità tra i giovani studenti. A Alessandria ha preso il via un importante progetto di educazione alla legalità che vede impegnati i Carabinieri e la Polizia Locale, in collaborazione con i Dirigenti Scolastici della provincia. Il programma si propone di sensibilizzare i giovani sull’uso di…
#Alessandria#Arma dei Carabinieri#attivit�� didattica sicurezza#benessere studenti#cani antidroga#Carabinieri Alessandria#collaborazione forze dell’ordine#comunità educante#contrasto droga#controllo antidroga scuole#cronaca Alessandria#cultura legalità#Educazione alla Legalità#Educazione civica#educazione prevenzione droga#Etna cane antidroga#fiducia forze dell’ordine#giovani e sicurezza#Giuseppe Ferina#intervento antidroga#istituto Vinci Nervi Fermi Migliara#legalità in classe#pastore belga Malinois#Polizia Locale#Polizia Locale Alessandria#prevenzione abuso sostanze#prevenzione comportamenti devianti#prevenzione droga scuole#prevenzione spaccio#prevenzione spaccio scuole
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Un fenomeno di grande impatto come l'abuso di alcol nella popolazione e tra i giovani
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Macchia di Giarre, ai domiciliari con 7 kg di droga e una piscina abusiva: arrestato dai Carabinieri giovane pusher
Giarre (Catania), ai domiciliari con 7 kg di droga e una piscina abusiva: arrestato dai Carabinieri giovane pusher. L’incessante attività di prevenzione e repressione dei reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti, volte a contrastare una delle maggiori fonti di approvvigionamento della criminalità organizzata, ha consentito ai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Giarre, coadiuvati dallo squadrone eliportato Carabinieri “Cacciatori di Sicilia”, di arrestare per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio un 23 enne di Macchia di Giarre, già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per reati in materia di droga. In particolare gli investigatori, dopo aver svolto tutta una serie di mirate azioni investigative sul soggetto, hanno deciso di intervenire direttamente presso la casa del giovane, un’abitazione indipendente al piano terra situata a Macchia di Giarre, dove lo stesso viveva con i genitori quando, dalle acquisizioni informative, erano certi che lo stesso di fosse rifornito. Le ipotesi investigative dei Carabinieri, difatti, si sono rivelate quantomai corrette. Durante la perquisizione infatti sono stati scovati ben 7 chilogrammi di droghe da cui sarebbero state prodotte oltre 20.000 dosi per un valore, al dettaglio, di circa 45.000 €. In particolare, i militari hanno trovato, ben nascosti, all’interno di una scatola dentro un mobile della cucina 3 kg di marijuana mentre, dentro l’armadio della camera da letto del ragazzo quasi 4 kg di hashish. Assieme agli stupefacenti, gli investigatori hanno anche trovato e sequestrato una bilancia elettronica e materiale idoneo al taglio e al confezionamento delle dosi. Nel corso delle attività, inoltre, i militari dell’Arma hanno altresì accertato che il pusher e i suoi familiari, avevano anche realizzato un rilevante abuso edilizio nel dettaglio, sfruttando una norma comunale che prevedeva la “Concessione del diritto d’uso per l’adozione delle aree verdi di proprietà comunale”, avevano abusivamente occupato l’area pubblica prospiciente la loro abitazione, recintandola e addirittura realizzandovi una piscina interrata. Addirittura, sempre nella parte abusivamente occupata, era stato realizzato anche un terrario nel quale i Carabinieri hanno recuperato tartarughe della specie “Testudo Hermanni”, protetta dalla convenzione di Washington (CITES). Le testuggini, ben 11 esemplari, sono stati, dunque, sequestrati e affidati in custodia alla Ripartizione Faunistico Venatoria di Catania. Il giovane pusher, oltretutto recidivo, è stato arrestato e, a seguito dell’udienza di convalida, l’Autorità Giudiziaria lo ha sottoposto nuovamente agli arresti domiciliari, ma con l’aggravante del braccialetto elettronico. ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Frosinone, Ceccano, Ceprano, fermati in 30, 5 ritiri di patente per abuso di alcol e stupefacenti
Sono i risultati di un’operazione della polizia stradale nel territorio tesa alla prevenzione degli incidenti legati alla guida sotto l’effetto di alcol e stupefacenti. Su 30 veicoli controllati ci sono stati ben 5 ritiri di patente, 4 conducenti risultati positivi all’alcooltest e tre positivi all’uso di sostanze stupefacenti. Si tratta di una percentuale pari al 15%, altissima! Sono state…
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INDIVIDUARE E RICONOSCERE IL DISTURBO DI PANICO: UNA GUIDA ESSENZIALE
Una Guida Dettagliata alla Diagnosi e al Trattamento del Disturbo di Panico
Per i professionisti della salute mentale, riconoscere e diagnosticare correttamente il disturbo di panico è fondamentale. La diagnosi si basa sui criteri del Manuale Statistico Diagnostico dei Disturbi Psichici (DSM) e viene confermata quando:
Si verificano attacchi di panico improvvisi e ricorrenti (un singolo attacco non è sufficiente per la diagnosi).
Gli attacchi di panico non sono causati da una sostanza specifica.
Gli attacchi non sono il risultato di altre patologie psichiche.
Conseguenze degli attacchi di panico
Il disturbo di panico può avere un impatto significativo sulla qualità della vita di una persona, generando altre paure, disturbi mentali e problemi sociali. Le persone affette da questo disturbo possono tendere all'isolamento sociale e adottare comportamenti limitanti, con gravi conseguenze a livello cognitivo, emotivo e comportamentale.
Tipologie di disturbi di panico
Disturbo di panico: evitamento di attività e luoghi pubblici
Le persone con disturbo di panico spesso sviluppano strategie di evitamento che riducono la loro autonomia e il benessere psicologico. Evitano situazioni che potrebbero aumentare la loro ansia fisica, come bere caffè o frequentare luoghi affollati. Alcune persone arrivano a evitare completamente situazioni o luoghi per paura di nuovi attacchi di panico. Questo comportamento può portare all'isolamento sociale.
Attacchi di panico con agorafobia
L'evitamento può condurre allo sviluppo dell'agorafobia, una paura intensa di situazioni come l'uso dei mezzi pubblici, gli spazi aperti o chiusi, stare in fila o stare da soli fuori casa. Questo porta spesso a rinunciare a attività quotidiane piacevoli o utili.
Ipocondria
Le persone con attacchi di panico possono sviluppare preoccupazioni esagerate sulla propria salute fisica, monitorando costantemente i propri segnali fisiologici e alimentando l'ansia.
Fobie
Alcuni individui possono sviluppare fobie specifiche, come la paura di guidare, la depressione o il rischio di abuso di sostanze stupefacenti o alcool, nonché il rischio di suicidio.
Interventi per il disturbo di panico
Per affrontare il disturbo di panico, è importante considerare sia le misure preventive a lungo termine che i rimedi immediati durante un attacco.
Prevenzione
Per prevenire gli attacchi di panico, è consigliabile migliorare lo stile di vita attraverso una corretta alimentazione, l'esercizio fisico regolare e lo sviluppo di strumenti per gestire lo stress.
Rimedi a breve termine
Durante un attacco di panico, è essenziale controllare il proprio respiro, ridurre la valenza attribuita ai sintomi fisici e cercare di distrarsi, spostando l'attenzione dalle sensazioni fisiche avvertite.
Rimedi a lungo termine: psicoterapia
La psicoterapia breve strategica o la terapia cognitivo-comportamentale sono efficaci nel trattamento a lungo termine del disturbo di panico. Queste terapie aiutano a comprendere le cause sottostanti del disturbo, a modificare le credenze disfunzionali e a evitare situazioni temute.
Affrontare il disturbo di panico richiede tempo e impegno, ma con il supporto adeguato è possibile migliorare significativamente la qualità della vita e ridurre gli attacchi di panico.
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Tito Bisson
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Sono molte oramai le testimonianze di ispezioni sugli autobus romani da parte delle forze dell’ordine rivolte unicamente a persone di colore. Un vademecum per sapere come difendersi e contrastare queste pratiche illegali e discriminatorie,
Roma. Fermata del Tram, zona Porta Maggiore o Tiburtina.
Alcuni agenti delle forze dell’ordine entrano nell’autobus ed iniziano ad identificare ed ispezionare le borse dei presenti. Attenzione, non di tutti i presenti nel bus ma solo delle persone di colore, uomini e donne, anziani e giovani che siano.
Scene che si ripetono identiche nell’arco di diversi giorni e che sono state raccontate da alcuni passeggeri che, trovandosi ad assistere a quella situazione, hanno deciso di denunciare pubblicamente l’accaduto.
Lo studente Francesco Armenio ha assistito ad una scena simile sabato scorso e, alle sue richieste di spiegazione in merito a tali identificazioni ed ispezioni a danno solo delle persone di colore, si è sentito rispondere da un agente che «ogni extracomunitario che transita nella zona è sospettato di aver commesso un illecito».
Dall’ultima settimana di novembre anche il 409 è diventato spesso teatro di controlli mirati,
come racconta Stefania di Link Roma che si è trovata a subire ispezioni della sua borsa più volte nell’arco di poche settimane: «inizialmente i controlli riguardavano soltanto gli uomini di colore, ma poi si sono estesi anche alle donne, di ogni età. Spesso a salire sull’autobus sono due agenti in divisa, ma altre volte sono arrivati in sette, altre volte in borghese, mostrando il distintivo e chiedendo di aprire le borse. Il resto della popolazione dell’autobus ti guarda fisso cercando di capire se ti porteranno via o ti lasceranno lì. Una signora l’ultima volta che è successo mi ha chiesto perché stesse succedendo solo a noi, e le ho risposto: “Niente di grave signora, sono solo negra, non si preoccupi, questo qui non lo sapeva che non ho niente, gli altri ormai mi conoscono tutti, mi hanno già controllata più volte”».
Posta così, sembra davvero confermarsi la totale arbitrarietà di queste ispezioni, che appaiono manchevoli di un provvedimento dell’autorità giudiziaria e di un «fondato motivo» o di un «indizio oggettivo», a meno che non si vogliano riscontrare entrambi nel colore della pelle dei passeggeri sottoposti a tali operazioni di polizia.
Sappiamo inoltre che la normativa consente l’ispezione, senza provvedimento dell’autorità giudiziaria, solo in casi particolari, come la repressione o la prevenzione del traffico di sostanze stupefacenti. Ma anche questa ipotesi sembra da escludersi nelle operazioni attuate sugli autobus dalle forze dell’ordine, a meno che non si voglia dire che tutte le persone di colore presenti siano da considerarsi potenziali detentori o spacciatori di droga.
Visto, dunque, che il comportamento attuato dalle forze dell’ordine sembra configurare un vero e proprio abuso, essendo plausibile che il fondamento di tali controlli sia da ricercare solo nel colore della pelle degli interessati, abbiamo deciso di chiarire cosa dice, a riguardo, la normativa e soprattutto di spiegare quali siano i diritti delle persone sottoposte a tali operazioni di polizia, senza tralasciare cosa può fare concretamente chi si trova ad assistere a tali situazioni.
QUANDO POSSONO PROCEDERE LE FORZE DELL’ORDINE AD UNA IDENTIFICAZIONE O AD UNA ISPEZIONE?
Generalmente le ispezioni e le perquisizioni sia personali che locali possono essere disposte solo dall’autorità giudiziaria, ed eseguite dalle forze dell’ordine (eccetto l’ispezione personale che non è delegabile).
Il mandato del giudice non è però necessario, e quindi la polizia può procedere anche di propria iniziativa, in caso di controlli finalizzati a prevenire e reprimere il traffico di sostanze stupefacenti, o per la ricerca di armi, munizioni ed esplosivi.
Pertanto in questi casi le forze dell’ordine possono fermarti per controllare e ispezionare i tuoi mezzi di trasporto, bagagli ed effetti personali.
Successivamente al controllo dovranno redigere il relativo verbale, da trasmettere entro quarantotto ore al procuratore della Repubblica.
Gli ufficiali di polizia (e non anche gli agenti) nell’ambito delle operazioni volte a prevenire e reprimere il traffico di sostanze stupefacenti possono inoltre procedere di propria iniziativa alle perquisizioni, sia personali che locali, in caso di necessità ed urgenza tale da non poter chiedere l’autorizzazione preventiva al pubblico ministero.
Sono tenute a darne avviso immediatamente al pubblico ministero e chiedere la convalida della perquisizione entro 48 ore.
COSA PUOI FARE SE VIENI IDENTIFICATO O SE SEI SOGGETTO A ISPEZIONE O PERQUISIZIONE?
IDENTIFICAZIONI
Nel caso in cui il controllo sia effettuato da un agente in borghese, è tuo diritto chiedere che preliminarmente si qualifichi, mostrando il tesserino. Non sei tenuto ad eseguire i suoi ordini, se non si qualifica correttamente. Se l’agente in borghese si qualifica correttamente o è in divisa, sei tenuto ad esibire un valido documento d’identificazione.
Se ti rifiuti di dichiarare le tue generalità o vi sono sufficienti indizi per ritenere la falsità delle dichiarazioni o dei documenti, gli ufficiali e agenti di polizia possono accompagnarti presso i loro uffici e trattenerti per il tempo necessario all’identificazione e comunque non oltre le 12 ore.
Se l’identificazione risulta particolarmente complessa (o è necessario l’intervento di un interprete o di un’autorità consolare), possono trattenerti ulteriormente ma comunque non oltre le 24 ore, previo avviso al pubblico ministero.
In questo caso hai diritto ad avvisare un familiare o un convivente.
Di tale accompagnamento deve essere data notizia al procuratore della Repubblica che, se riconosce che non ricorrono le condizioni, ordina la liberazione.
Inoltre, se sei uno straniero extracomunitario e ti rifiuti, senza giustificato motivo di esibire il passaporto o altro documento di identificazione e il permesso di soggiorno attestante la regolare presenza nel territorio, rischi di essere punito con l’arresto fino ad un anno e con l’ammenda fino a 2.000 euro (art.6, comma 3, del TU immigrazione).
Questo reato non si configura se sei un cittadino straniero irregolare, come ha evidenziato la sentenza della Corte di Cassazione n.16453/2011. Infatti, richiedendo tale norma per la configurazione del reato la mancata esibizione del passaporto o di altro documento di identificazione e del permesso di soggiorno, è evidente che non possa essere applicata ai migranti irregolari che non sono, in quanto tali, titolari di permesso di soggiorno.
Infine, qualora tu sia uno straniero extracomunitario e vi siano motivi per dubitare della tua identità personale, puoi essere sottoposto a rilievi fotodattiloscopici e segnaleteci.
ISPEZIONI E PERQUISIZIONI
Hai diritto ad un controllo che non sia lesivo della tua dignità e della tua riservatezza personale, e che siano eseguite da una persona del tuo stesso genere.
Hai diritto a farti assistere da una persona di tua fiducia, o da un legale, prontamente reperibili.
Hai diritto ad avere una copia del verbale da parte delle forze dell’ordine che hanno proceduto ad un controllo, ispezione o perquisizione nei tuoi confronti.
In caso abbiano effettuato perquisizioni nel verbale dovrà essere indicato il motivo per cui non è stato possibile chiedere la preventiva autorizzazione all’autorità giudiziaria, le operazioni svolte, le generalità e la qualifica degli operatori delle forze dell’ordine che l’hanno eseguita.
Il verbale è obbligatorio anche nel caso non ti abbiano sequestrato nulla.
DENUNCIARE L’ABUSO
Le ispezioni e le perquisizioni compiute dalle forze dell’ordine al di fuori di queste ipotesi o in violazione delle norme che le regolano, possono integrare il reato di “Perquisizione e ispezione personali arbitrarie” punito dall’art.609 del codice penale, che comporta la reclusione fino ad un anno per il pubblico ufficiale che esegue una perquisizione o un’ispezione personale “abusando dei poteri inerenti alle sue funzioni”, pertanto puoi denunciarlo.
COSA PUOI FARE SE ASSISTI AD UN PRESUNTO ABUSO
Puoi fotografare e/o filmare quanto sta accadendo, secondo una nota del Garante della Privacy infatti riprendere le forze dell’ordine durante lo svolgimento delle loro funzioni è consentito.
Secondo il Garante infatti «I funzionari pubblici e i pubblici ufficiali, compresi i rappresentanti delle forze di polizia impegnati in operazioni di controllo o presenti in manifestazioni o avvenimenti pubblici, possono essere fotografati e filmati, purché ciò non sia espressamente vietato dall´Autorità pubblica» (nota 14755 del 5 giugno 2012)
Invitiamo tutti e tutte a segnalarci eventuali comportamenti discriminatori delle forze dell’ordine di cui si è vittima o a cui si assiste.
Ogni abuso ci riguarda e non può passare sotto silenzio.
È evidente, infatti, che stanno avvelenando la nostra società con i germi della xenofobia e del razzismo. Ed è altrettanto evidente che, se contrariamente ai principi dello Stato di Diritto, si crea un apparato normativo a cui si consente di trattare come “nemici” interi gruppi sociali, questi ultimi rischieranno di essere più esposti alle violenze ed agli abusi delle forze dell’ordine che si sentiranno legittimate, nel loro agire, a considerare tali soggettività non più come cittadini titolari di garanzie ma come “persone senza diritti”.
Noi siamo invece convinti che i diritti di ogni persona debbano essere rispettati e tutelati.
Non lasceremo che si ritorni al “sonno della ragione”, in cui solo per il colore della pelle si può essere soggetti ad abusi e soprusi.
Se hai visto #nonpuoitacere
#stopabusi #stopdiscriminazioni #stopdiscrimination
STORIE DI ORDINARIA DISCRIMINAZIONE
Abbiamo deciso di pubblicare, qui, tutte le diverse denunce che arriveranno rispetto a presunti comportamenti discriminatori ed abusi posti in essere dalle forze dell’ordine.
26 Gennaio, Francesco Armenio, studente:
«Scendo dal tram a porta Maggiore. Alla fermata ci sono sei poliziotti che salgono e iniziano a fare controlli. Il criterio è semplice: i bianchi vengono lasciati stare, ai neri vengono chiesti i documenti e, se hanno una borsa, viene perquisita. Un ragazzo viene fatto scendere e identificato. Alla mia richiesta di spiegazioni mi viene prima chiesto di allontanarmi, poi, visto il mio rifiuto, mi viene detto che “ogni extracomunitario che transita per porta Maggiore è passibile di sospetto”. Alle mie proteste per l’affermazione evidentemente razzista vengo prima a mia volta identificato e poi minacciato di denuncia per aver detto che stanno contribuendo al clima di razzismo nel paese. A quanto pare, avendo detto che obbediscono agli ordini di un ministro razzista, avrei “usurpato (sic!) un’alta carica dello Stato”.
Il ragazzo è stato lasciato andare insieme a me. Non hanno trovato nessun motivo per trattenerlo, altra dimostrazione che il controllo fosse assolutamente ingiustificato, e dettato solo dal colore della pelle. Ciononostante uno dei solerti agenti non ha potuto fare a meno di dirgli con fare minaccioso di “stare attento” a quello che fa e di comportarsi bene perché “in Italia ora funziona così”
Questo è il clima che si respira in questa città, ed è insopportabile. Io però mi sono stancato di starmene zitto e buono».
La storia di Nadia:
«Sono Nehad Awad, ho 26 anni e sono una studentessa e mediatrice culturale.
Sono nata e cresciuta in Italia ma, nella percezione altrui, resto comunque straniera.
Nella mia vita, diverse volte mi sono trovata ad essere oggetto di battute a sfondo razziale.
Tutti i giorni, nella mia attività di mediatrice, mi trovo a confrontarmi con migranti che subiscono violente discriminazioni e vessazioni.
Il razzismo esiste e lo si percepisce ad ogni angolo e molto spesso a mettere in campo pratiche discriminatorie sono proprio le forze dell’ordine. Solo, per fare qualche esempio, nell’arco dell’ultimo mese, a Roma Est, mi è capitato di assistere a tre diverse, discutibili, operazioni di polizia.
La prima, sulla Prenestina, a danno di due ragazzi di colore che stavano tranquillamente aspettando il 412 seduti sulla panchina della fermata. Sono stati avvicinati da due agenti in divisa che, prima, hanno chiesto loro i documenti e successivamente hanno ispezionato i loro zaini. Non trovando nulla.
Una settimana fa, invece, stavo sul Tram 14; a piazzale Prenestino salgono 2 agenti in divisa che cominciano ad ispezionare, senza identificare, le borse di tutte le persone di colore presenti. Era interessante notare come le forze dell’ordine si soffermassero solo sui “negri”, donne e uomini indipendentemente dall’età. I “bianchi” non erano minimamente toccati dai controlli. Mi sono “permessa” di chiedere agli agenti il perché di quella operazione apertamente discriminatoria, mi hanno risposto che non era di mia competenza e che se avessi continuato mi avrebbero portato in commissariato.
Infine, tre giorni fa, salgo nella metro C a Gardenie, vicino a me era presente una famiglia senegalese composta da madre, padre e due bambini di 5 e 3 anni. Un agente delle security ha chiesto loro, dentro il vagone, i biglietti della metro. Ancora una volta, bisogna precisare che i biglietti sono stati chiesti solo a questa famiglia e non al resto dei presenti. In realtà la famiglia aveva un regolare abbonamento che ha fatto visionare all’agente security, quest’ultimo però non contento ha scortato la famiglia all’uscita della metro Malatesta, conducendola dinanzi a dei militari che hanno controllato la regolarità dei documenti.
La famiglia aveva tutto in regola, tanto che alla fine gli agenti sono stati “costretti” a lasciarli andare.»
Dinanzi a tutto questo la domanda è sono davvero dei controlli ordinari o possiamo ipotizzare un vero e proprio accanimento nei riguardi delle persone di colore che si trovano a subire, ogni giorno, operazioni di polizia prive di qualsiasi fondamento?
Federica Borlizzi e Valentina Muglia
da DinamoPress
Articolo apparso sul sito di Alterego, fabbrica dei diritti
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La Scienza Smonta l'Ideologia di Genere
La famigerata ideologia gender (genere) si insinua sempre di più nel nostro sistema giuridico e istituzionale, specialmente in ciò che riguarda la scuola, vale a dire nell’educazione dei bambini.
Nel 2013, facendo seguito a una Raccomandazione dell’Unione Europea, il Dipartimento per le Pari opportunità del Consiglio dei ministri emanava la “Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”.
Più recentemente, la legge chiamata “La buona scuola”, approvata dal Governo Renzi il 13 luglio 2015, mentre ribadisce il concetto di “identità di genere”, invita le scuole a contrasttare ogni “discriminazione” in questo campo.
Tutto questo è molto preoccupante, non solo dal punto di vista morale, ma anche da quello strettamente scientifico. Tutta la ricerca scientifica, infatti, mostra l’infondatezza dell’ideologia di genere. In altre parole, stanno sperimentando sui nostri bambini in base a teorie che la stessa scienza rigetta.
A mettere l’ultimo chiodo sulla bara dell’ideologia di genere è uno studio condotto dall’American College of Pediatricians, recentemente anticipato.
L’American College of Pediatricians, per mano del suo presidente, la prof.ssa Michelle A. Cretella, del suo vice presidente, il prof. Quentin Van Meter, e con la collaborazione del prof. Paul McHugh, già primario di Psichiatria nell’ospedale Johns Hopkins, ha condotto un vasto studio sugli effetti del transessualismo e dell’ideologia di genere, soffermandosi con particolare enfasi sui pericoli per i bambini.
Intitolato “L’ideologia di genere danneggia i bambini”, lo studio dell’American College of Pediatricians smonta, pezzo dopo pezzo, l’ideologia di genere e condanna senza mezzi termini la sua diffusione, come cosa normale, nelle scuole e nella politica. I risultati saranno resi pubblici solo ad agosto, ma gli autori hanno già anticipato gli otto punti centrali del loro lavoro (https://www.acpeds.org/the-college-speaks/position-statements/gender-ideology-harms-children).
Lo studio si basa esclusivamente su dati scientifici e biologici, mettendo in chiaro fin dall’inizio che le ideologie non vanno d’accordo con la ricerca scientifica. Riportiamo di seguito il documento integrale.
L’ideologia di genere danneggia i bambini
1. La sessualità umana è una caratteristica binaria, biologica e oggettiva. I geni “XY” e “XX” sono rispettivamente marcatori genetici di maschio e femmina; non marcatori genetici di un disturbo. La norma per il disegno umano è l’essere concepito sia maschio sia femmina. La sessualità umana è binaria per disegno, ed è ovviamente finalizzata alla riproduzione e allo sviluppo della nostra specie. Questo principio è evidente. I rarissimi disordini nello sviluppo sessuale (DSD) sono sempre deviazioni, medicalmente identificabili, dalla normale sessualità binaria, e sono giustamente riconosciuti come disturbi del disegno umano. Gli individui con DSD non costituiscono un terzo sesso.
2. Nessuno nasce con un genere. Ognuno nasce con un sesso biologico. Il genere (cioè, la consapevolezza di sé come maschio o femmina) è un concetto sociologico e psicologico; non un fatto biologico oggettivo. Nessuno nasce con la consapevolezza di se stesso come maschio o femmina. Questa consapevolezza si sviluppa nel tempo e, come tutti i processi di sviluppo, può essere deragliato dalle percezioni soggettive della persona, dalle relazioni e dalle esperienze negative, dalla prima infanzia in avanti. Le persone che dicono di “sentirsi del sesso opposto” o “nella via di mezzo” non costituiscono un terzo sesso. Biologicamente rimangono sempre uomini o donne.
3. La convinzione di essere qualcosa che non si è, nella miglior delle ipotesi, indica un pensiero alquanto confuso. Quando un ragazzo biologico perfettamente sano pensa di essere una ragazza, o una ragazza biologica perfettamente sana pensa di essere un ragazzo, vi è un problema psicologico oggettivo, che risiede nella mente e non nel corpo, e come tale andrebbe trattato. Questi ragazzi soffrono di Gender dysphoria (GD), in precedenza indicata come Gender Identity Disorder (GID), un disturbo mentale riconosciuto nella più recente edizione del Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders dell’American Psychiatric Association (DSM-V).
4. La pubertà non è una malattia. Gli ormoni che la bloccano possono essere molto pericolosi. Reversibile o meno, il trattamento con ormoni per bloccare la pubertà produce uno stato di malattia – appunto, l’assenza di pubertà – e inibisce la crescita e la fertilità in un adolescente prima perfettamente sano.
5. Secondo il DSM-V, il 98% dei ragazzi e l’88% delle ragazze con confusione di genere finiscono per accettare il proprio sesso biologico dopo aver superato naturalmente la pubertà.
6. Gli adolescenti che fanno uso di ormoni per bloccare la pubertà al fine di impersonare il sesso opposto avranno poi bisogno di ormoni cross-sessuali nella tarda adolescenza. L’uso di tali ormoni (testosterone ed estrogeni) comporta gravi rischi per la salute, come ipertensione, coaguli, ictus, tumori ecc.
7. I tassi di suicidio sono venti volte superiori tra gli adulti che fanno uso di ormoni cross-sessuali, o si sottomettono a chirurgia per cambiare sesso. Quale persona, compassionevole e ragionevole, condannerebbe gli adolescenti a questo tragico destino, pur sapendo che l’88% delle ragazze e il 98% dei ragazzi finiranno per accettare la realtà biologica, raggiungendo così l’equilibro di salute fisica e mentale?
8. Condizionare i bambini, facendo loro credere che una vita intera di manipolazioni chimiche e chirurgiche per riuscire a impersonare il sesso opposto è normale e sano costituisce un abuso sui minori. Appoggiare una discordanza di genere come normale nella pubblica istruzione e nel campo politico provocherà solo confusione sia nei ragazzi che nei genitori. Portarli nelle “cliniche di genere” per subire trattamenti ormonali per bloccarne la pubertà costituisce un sopruso. Questo li indurrà a condurre un’intera vita fatta di uso di sostanze cancerogene e di chirurgie che mutileranno i loro corpi.
Michelle A. Cretella, M.D.
President of the American College of Pediatricians
Quentin Van Meter, M.D.
Vice President of the American College of Pediatricians
Pediatric Endocrinologist
Paul McHugh, M.D.
University Distinguished Service Professor of Psychiatry at Jo
http://www.sosragazzi.it/notizie/newsletter/120-la-scienza-smonta-l-ideologia-di-genere.html
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Da paese più sano al mondo ora siamo secondi - il prof. Ricciardi lo aveva denunciato
(di Nicola Simonetti) Gli scienziati seri hanno sempre ragione. L’edizione 2019 del Bloomberg Healthiest Country Index (classifica 169 Paesi in base ai fattori che contribuiscono a determinare la salute generale della popolazione) decreta che la Spagna supera l’Italia e si insedia al primo posto della classifica dei Paesi più sani del mondo, lasciandoci – bontà sua - la seconda piazza. Minacciano di scalzarci dal secondo posto Islanda (ora al terzo posto), Svizzera (quinta), Svezia (sesta) e Norvegia (nona). L’allarme era stato appena lanciato dal prezioso libro del prof. Walter Ricciardi, ordinario di igiene nell’università cattolica di Roma e già presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, presidente Word Federation of Public Health (“La battaglia per la salute” – Laterza ed. – pag.104 –euro 12) nel quale, documentandolo, lo scienziato dice testualmente che “la crisi del Servizio Sanitario Nazionale è già iniziata ed ha fatto le prime vittime”. Gli spagnoli si apprestano, anche, a diventare – lo dimostra l’Institute for Health Metrics and Evaluation dell’Università di Washington - il paese più longevo in Europa e secondo al mondo dopo il Giappone, con prevedibile sorpasso (sfiorerà 85,6 anni), entro il 2040, grazie al modello di vita ed all’alimentazione (mediterranea). ”Attenzione – diceva Ricciardi – siamo quasi fuori tempo massimo. Il baratro si avvicina. La recessione, la riduzione del PIL, l’incremento delle povertà assolute ci penalizzano ed è lecito dubitare che “ci saranno le risorse per il SSN”. Perché la Spagna, invece, avanza? Sistema di salute e buona alimentazione, il segreto. Il rapporto dice che “le cure di base sono essenzialmente fornite da servizi pubblici, medici di famiglia specializzati ed infermieri ed ausiliari che forniscono servizi preventivi ma anche cure intensive o di lunga durata a bambini, donne ed anziani. Questo ha fatto registrare, negli ultimi dieci anni, un riduzione di malattie cardiovascolari e di morti dovute al cancro”. Merito del consumo di gazpacho e della paella? In parte, sì ma nel contesto del regime Mediterraneo autentico nel quale, tra l’altro, l’olio extravergine di oliva o noci (ma anche legumi, verdure, cereali integrali, frutta ed esercizio fisico) sono punti di riferimento primari. Il prof Ricciardi, per quanto riguarda l’Italia, puntava il dito (ancor prima del Bloomberg Healthiest Country Index) contro “una politica inadeguata a gestire la complessità della sanità, un elevato grado di corruzione e frode (tasso medio 5,19% con danno presumibile di 6 miliardi euro per anno), capitale umano non valorizzato che potrebbe emigrare, mancata risposta alla crisi economica, lottizzazione politica nella scelta del management, eccesso di dirigismo e conseguenti decisioni poco adatte alle esigenze reali… Colpe anche dei medici, a volte poco competenti e, comunque, non aggiornati (dopo la laurea, nessun procedimento per il rinnovo dell’abilitazione all’esercizio; il prescritto adeguamento della preparazione si è trasformato in business e non strumento di controllo) che di per sé, oltre al rischio salute per i cittadini è aggravio di spesa per il SSN. Colpe addebitabili anche ai cittadini per mancata adozione di norme di prevenzione, di non aderenza agli screening (specie al Sud dove, peraltro, non organizzati bene o funzionanti sulla carta), abuso di alcol e sostanze di consumo, sovrappeso/obesità, sedentarietà, tabacco. E, soprattutto, ignoranza (siamo i più ignoranti d’Europa riguardo alla dimensione reale di fenomeni). Read the full article
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MACERATA – Torna anche quest’anno, in occasione della Giornata Mondiale per la lotta all’AIDS, l’iniziativa “Condom Cafè – 10^ Edizione”, presentata dal Dipartimento delle Dipendenze Patologiche – Area Vasta 3 (DDP) con lo scopo di accrescere la consapevolezza della cittadinanza sull’esistenza e sulle terribili conseguenze delle Malattie Sessualmente Trasmissibili (MST). Il Comune di Macerata ha aderito all’iniziativa, prevista per il 1° dicembre, concedendo il patrocinio, e per l’occasione lo Sferisterio, simbolo della città, verrà illuminato di rosso.
“Questa giornata – afferma il sindaco Romano Carancini – deve essere anche un utile momento di riflessione rispetto a quanto accaduto nei giorni scorsi al dottor Gianni Giuli, direttore del Dipartimento Dipendenze Patologiche, che, insieme agli altri operatori del settore, ogni giorno mette a repentaglio la propria incolumità. L’Amministrazione comunale lo aspetta a braccia aperte nella consapevolezza che tornerà ancora più forte di prima e pronto a mettere a disposizione le sue competenze e la sua sensibilità, anche al fianco delle istituzioni, per affrontare le problematiche relative alle dipendenze patologiche. Il suo impegno, che è costante esempio per tutti, trova e continuerà a trovare massimo spirito di collaborazione da parte della città”.
“Un ringraziamento particolare al dottor Gianni Giuli e al Dipartimento Dipendenze Patologiche che quotidianamente combattono contro una delle epidemie più distruttive della storia – interviene l’assessore ai Servizi sociali Marika Marcolini-. L’attenzione per i nostri cittadini e l’impegno di benessere di comunità deve passare anche per la prevenzione: è necessario, infatti, informare e sensibilizzare, spendersi con piccole grandi azioni affinché ci sia la giusta consapevolezza dei rischi e delle conseguenze delle malattie sessualmente trasmettibili e, più in generale, delle dipendenze patologiche nel rispetto della propria salute e di quella degli altri.”
Il progetto di sensibilizzazione è sintetizzabile nella formula “1 caffè = 1 condom”, per questo verrà chiesto ai bar presenti nel territorio l’impegno di fornire gratuitamente un preservativo a tutte le persone, comprese nella fascia di età che va dai 18 ai 40 anni, che acquisteranno un caffè o una equivalente bevanda calda, venerdì 29 novembre, sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre.
Condom Cafè fa rientra nei progetti di prevenzione “Stammibene” e “Alza la testa, non il gomito”, che si occupano da anni di iniziative riguardanti la prevenzione di uso di sostanze stupefacenti, di abuso alcolico e, come in questo caso, dalle Malattie Sessualmente Trasmissibili (MST), anche fuori dagli ambiti clinici e istituzionali, iniziando da ciò che offre il territorio e dai luoghi che i giovani frequentano.
È così che è nata nel 2010 l’idea del format Condom Cafè, che coincide con la Giornata Mondiale per la lotta all’AIDS che cade ogni anno il 1° dicembre. Già nel 2018 sono state più di 70 le attività commerciali coinvolte, in ben 19 comuni della provincia di Macerata.
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Progetto di Educazione alla Legalità nelle Scuole: Carabinieri e Dirigenti Scolastici in Prima Linea contro la Droga (Video)
Una collaborazione tra Carabinieri della provincia di Alessandria e scuole locali per sensibilizzare i giovani sul contrasto alle droghe e promuovere la legalità.
Una collaborazione tra Carabinieri della provincia di Alessandria e scuole locali per sensibilizzare i giovani sul contrasto alle droghe e promuovere la legalità. A Casale Monferrato prende vita un importante progetto di educazione alla legalità che unisce le forze dei Carabinieri della provincia di Alessandria e i Dirigenti Scolastici locali per sensibilizzare gli studenti sui temi del…
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Fermo, controlli della polizia sulla costa: individuato spacciatore a Porto Sant'Elpidio
Fermo, controlli della polizia sulla costa: individuato spacciatore a Porto Sant’Elpidio
PORTO SANT’ELPIDIO – Nell’ambito dei servizi programmati di controllo del territorio che periodicamente la Questura di Fermo organizza sulla costa fermana, mirati al contrasto dell’attività di spaccio di sostanze stupefacenti e di abuso di sostanze alcoliche e di prevenzione di reati , nelle giornate del 26 e del 28 novembre hanno visto la partecipazione, in servizi straordinari, oltre che di…
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Controlli anti alcol e droga della Polstrada di Ravenna, fermati e controllati 58 veicoli
Controlli anti alcol e droga della Polstrada di Ravenna, fermati e controllati 58 veicoli. Continuano i controlli a tappeto della Polizia Stradale di Ravenna, impegnata in un’intensa campagna di prevenzione stradale e di repressione delle condotte di guida in stato di alterazione. Sono stati predisposti mirati servizi di controllo delle condizioni psicofisiche dei conducenti per verificare l’eventuale alterazione derivante da abuso di alcol o uso di sostanze stupefacenti. Oltre alle normali pattuglie di vigilanza stradale, sono stati predisposti ulteriori 4 equipaggi, tutti dotati di apparecchiature speciali come etilometri e precursori, oltre ad una pattuglia della Squadra Cinofili e un ulteriore equipaggio con a bordo un medico della Polizia di Stato incaricato della visita medica in loco dei conducenti con sospetta alterazione da assunzione di droghe. Le pattuglie, dislocate nelle vicinanze dei luoghi di divertimento di Ravenna e Cervia, hanno fermato e controllato 58 veicoli e identificato 84 persone. Sette conducenti sono risultati positivi all’alcoltest: quattro automobilisti sono stati sorpresi alla guida con un tasso superiore a 0,5 g/l, due con un tasso superiore a 0,8 g/l e uno con un tasso addirittura superiore a 1,5 g/l; per i sette si è proceduto al ritiro della patente e per chi ha alzato più il gomito è scattata la denuncia penale. Il Dirigente della Polizia Stradale, Commissario Capo Davide Pani, ha ricordato che “la loro condotta poteva mettere in pericolo non solo sé stessi, ma anche le persone che viaggiavano sulle loro automobili e tutti gli altri utenti della strada”. Sempre in chiave preventiva e con il solo obiettivo comune di elevare gli standard di sicurezza stradale, i servizi mirati della Polizia Stradale proseguiranno nel corso delle prossime settimane, accompagnati da attività di sensibilizzazione rivolte specialmente ai giovani in un’ottica di educazione stradale.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Controlli della polizia stradale: patenti ritirate e "strage" di punti
Controlli della polizia stradale: patenti ritirate e “strage” di punti
Controlli a tappeto nell’ultimo fine settimana da parte della polizia stradale di Perugia di concerto con equipaggi del reparto Prevenzione crimine e dei commissariati di Spoleto e Foligno. Sono state controllate 82 persone, delle quali 10 sono risultate positive: 3 per abuso di alcool, 2 sia per abuso di alcool che di sostanze stupefacenti e 3 per uso di sostanze stupefacenti. Elevati 10…
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Controlli straordinari dei Carabinieri nell’acquese: sicurezza rafforzata sul territorio
Nel corso di un servizio di prevenzione condotto nelle ore serali e notturne del 17 ottobre 2024, i Carabinieri della Compagnia di Acqui Terme hanno effettuato un’importante operazione di controllo che ha coinvolto circa 100 persone e 40 veicoli in divers
Nel corso di un servizio di prevenzione condotto nelle ore serali e notturne del 17 ottobre 2024, i Carabinieri della Compagnia di Acqui Terme hanno effettuato un’importante operazione di controllo che ha coinvolto circa 100 persone e 40 veicoli in diverse località della provincia di Alessandria. L’operazione, mirata a garantire maggiore sicurezza nelle strade e nelle aree pubbliche, ha…
#Acqui Terme#Alessandria#Cassine#Circolazione stradale#controlli Carabinieri#controlli veicoli#forze dell’ordine Alessandria#legione Carabinieri Piemonte Valle d’Aosta#Nucleo Operativo#operazione Carabinieri#operazioni notturne#operazioni sicurezza Carabinieri#Pattuglie Carabinieri#prevenzione abuso sostanze#prevenzione Acqui Terme#Prevenzione reati#prevenzione reati notturni.#prevenzione sicurezza Alessandria#reati circolazione stradale#reati stradali#ritiri patente#ritiri patenti Alessandria#Rivalta Bormida#Segnalazioni Prefettura#servizi preventivi Carabinieri#Sezzadio#sicurezza provinciale#Sicurezza Pubblica#Sicurezza stradale#Strevi
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Portoferraio, Livorno: controlli dei Carabinieri sul territorio con l'uso dell'alcooltest. Una patente ritirata.
Portoferraio, Livorno: controlli dei Carabinieri sul territorio con l'uso dell'alcooltest. Una patente ritirata. Nell’ambito dell’intensificazione dell’attività di prevenzione e repressione dei reati in materia di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti ed al fine di accrescere la percezione di sicurezza e prossimità nella popolazione, la Compagnia Carabinieri di Portoferraio ha effettuato specifici servizi, anche nella fascia oraria serale/notturna. In particolare i militari della Stazione di Portoferraio e di Capoliveri, supportati da equipaggi dell’Aliquota Radiomobile e da personale dell’Aliquota Operativa, quest’ultimo operante in abiti civili, hanno eseguito mirati posti di controllo nel corso dei quali sono stati fermati 34 veicoli e controllate 45 persone, 40 delle quali sono stati sottoposte al precursore dell’ “alcooltest”. Visto l’esito positivo di tale controllo, un 29enne portoferraiese è stato sottoposto al test dell’etilometro a seguito del quale è risultato avere un tasso alcolico pari a 2,81 g/l. Per lui è scattata la denuncia a piede libero alla Procura della Repubblica di Livorno, il ritiro della patente ed il sequestro ai fini della confisca dell’autovettura di sua proprietà. Sempre nel corso dei controlli un uomo residente sull’Elba è stato segnalato alla Prefettura di Livorno quale assuntore di sostanze stupefacenti poiché trovato in possesso di modica quantità di hashish. Tali servizi sono finalizzati ad impedire che soggetti in stato di alterazione psico-fisica da abuso di alcool o assunzione di sostanze stupefacenti possano costituire un grave pericolo per la propria incolumità e quella di altri ignari utenti della strada.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Portoferraio, Livorno: controlli dei Carabinieri sul territorio con l'uso dell'alcooltest. Una patente ritirata.
Portoferraio, Livorno: controlli dei Carabinieri sul territorio con l'uso dell'alcooltest. Una patente ritirata. Nell’ambito dell’intensificazione dell’attività di prevenzione e repressione dei reati in materia di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti ed al fine di accrescere la percezione di sicurezza e prossimità nella popolazione, la Compagnia Carabinieri di Portoferraio ha effettuato specifici servizi, anche nella fascia oraria serale/notturna. In particolare i militari della Stazione di Portoferraio e di Capoliveri, supportati da equipaggi dell’Aliquota Radiomobile e da personale dell’Aliquota Operativa, quest’ultimo operante in abiti civili, hanno eseguito mirati posti di controllo nel corso dei quali sono stati fermati 34 veicoli e controllate 45 persone, 40 delle quali sono stati sottoposte al precursore dell’ “alcooltest”. Visto l’esito positivo di tale controllo, un 29enne portoferraiese è stato sottoposto al test dell’etilometro a seguito del quale è risultato avere un tasso alcolico pari a 2,81 g/l. Per lui è scattata la denuncia a piede libero alla Procura della Repubblica di Livorno, il ritiro della patente ed il sequestro ai fini della confisca dell’autovettura di sua proprietà. Sempre nel corso dei controlli un uomo residente sull’Elba è stato segnalato alla Prefettura di Livorno quale assuntore di sostanze stupefacenti poiché trovato in possesso di modica quantità di hashish. Tali servizi sono finalizzati ad impedire che soggetti in stato di alterazione psico-fisica da abuso di alcool o assunzione di sostanze stupefacenti possano costituire un grave pericolo per la propria incolumità e quella di altri ignari utenti della strada.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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