#fiducia forze dell’ordine
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pier-carlo-universe · 28 days ago
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Progetto di Educazione alla Legalità: Carabinieri e Polizia Locale nelle Scuole contro l’Uso di Droghe (Video)
Sinergia tra Forze dell’Ordine e Dirigenti Scolastici per prevenire il consumo di droghe e promuovere la legalità tra i giovani studenti.
Sinergia tra Forze dell’Ordine e Dirigenti Scolastici per prevenire il consumo di droghe e promuovere la legalità tra i giovani studenti. A Alessandria ha preso il via un importante progetto di educazione alla legalità che vede impegnati i Carabinieri e la Polizia Locale, in collaborazione con i Dirigenti Scolastici della provincia. Il programma si propone di sensibilizzare i giovani sull’uso di…
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paoloxl · 1 year ago
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Verona: cinque poliziotti arrestati per tortura - Osservatorio Repressione
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Cinque poliziotti, tra cui un ispettore in servizio alla questura di Verona sono agli arresti domiciliari con accuse che vanno dal reato di tortura a quelli – contestati a vario titolo – di lesioni, falso , omissioni di atti d’ufficio, peculato e abuso d’ufficio. Altri 20 agenti trasferiti
di Carmine Di Niro
Un nuovo scandalo si abbatte sulle forze dell’ordine italiane. Dopo i pestaggi nella caserma dei carabinieri Levante di Piacenza, questa volta lo scenario delle violenze si sposta nella Questura di Verona. È lì, secondo l’indagine della Procura della Repubblica veronese condotta per otto mesi dalla Squadra Mobile, che cinque poliziotti che all’epoca dei fatti prestavano servizio al Nucleo Volanti si sarebbero resi responsabili di brutali pestaggi.
Nei loro confronti questa mattina il personale della Polizia di Stato di Verona ha eseguito una ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal gip del locale Tribunale: si tratta di un ispettore e quattro agenti, indagati a vario titolo per il reato di tortura, lesioni, falso, omissioni di atti d’ufficio, peculato e abuso d’ufficio, commessi nel periodo ricompreso tra il luglio 2022 e il marzo 2023 nei confronti di persone sottoposte a vario titolo alla loro custodia.
I cinque agenti del Nucleo Volanti, la sezione che in macchina pattuglia giorno e notte il territorio, erano già stati trasferiti ad altri incarichi all’indomani della chiusura delle attività di indagine: il Questore di Verona ha inoltre disposto la rimozione dagli incarichi di altro personale che, pur non avendo preso parte agli episodi di violenza, si presume possa non aver impedito o comunque non aver denunciato i presunti abusi commessi dai colleghi.
In particolare, scrive Repubblica, gli agenti avrebbero in diverse occasioni pestato persone fermate per strada nel corso di controlli, per poi truccare i verbali in modo tale da allontanare responsabilità e sospetti. Casi non isolati, come dimostra anche la scelta del Questore di allontanare con trasferimenti d’ufficio una ventina di agenti.
Sulla questione è intervenuto a stretto giro Vittorio Pisani, da pochi giorni a capo della Polizia: “Ringrazio la procura della Repubblica di Verona per la fiducia accordata alla Polizia di Stato – dice Pisani – nel delegare alla locale Squadra Mobile le indagini riguardanti gli operatori appartenenti alla stessa Questura. La levatura morale della nostra amministrazione ci consente di affrontare questo momento con la dignità e la compostezza di sempre”.
“Questa vicenda – le parole del questore Giovanni Massucci – dimostra come la Polizia di Stato non sia disposta a macchiare la propria reputazione né con la reticenza né con la poca trasparenza. Abbiamo messo a disposizione dell’autorità giudiziaria tutti gli elementi di prova oggettivi per sviluppare l’attività processuale e, sul fronte interno, appena si sono chiuse le indagini abbiamo spostato in uffici “burocratici” gli agenti che si presume non abbiano impedito o non abbiano denunciato i presunti abusi, per evitare l’eventuale reiterazione del reato». Una professionalità, quella della Polizia di Verona evidenziata dal Gip nell’ordinanza che ha disposto le misure cautelari «in riferimento all’encomiabile efficienza e sollecitudine dimostrata nello svolgimentodelle investigazioni“.
Calci, schiaffi e insulti, i “trattamenti” dei poliziotti arrestati a Verona per tortura: le violenze nell’”acquario” dei fermati
Erano forti con i più deboli i cinque poliziotti del Nucleo Volanti della Questura di Verona arrestati e posti ai domiciliari questa mattina con l’accusa di tortura, lesioni, falso, omissioni di atti d’ufficio, peculato e abuso d’ufficio. È il quadro che emerge dall’inchiesta della locale Procura della Repubblica che ha sostanzialmente smantellato il Nucleo: tra i cinque arrestati, un ispettore e quattro agenti di età compresa tra i 24 e i 44 anni già trasferiti ad altri incarichi all’indomani della chiusura delle attività di indagine, e gli altri venti agenti rimossi dal Questore perché, pur non avendo preso parte agli episodi di violenza, avrebbero non impedito o comunque non denunciato i presunti abusi commessi dai colleghi, l’inchiesta ha “decapitato” la squadra.
Nell’ordinanza di custodia cautelare il gip sottolinea “un’amara considerazione” relativa agli ‘oggetti’ dei pestaggi, persone fermate per strada nel corso di controlli, picchiate negli uffici della Questura per poi truccare i verbali in modo tale da allontanare responsabilità e sospetti.
Il giudice per le indagini preliminari evidenzia infatti che “i soprusi, le vessazioni e le prevaricazioni poste in essere dagli indagati risultano aver coinvolto in misura pressoché esclusiva (tranne un caso, ndr) soggetti di nazionalità straniera, senza fissa dimora ovvero affetti da gravi dipendenze da alcol o stupefacenti, dunque particolarmente ‘deboli’”, le parole del gip riportate dal Corriere della Sera.
La prima tortura contestata è infatti ai danni di un cittadino italiano e risale al 22 agosto dello scorso anno, quando un uomo viene percosso più volte e poi con un “vigoroso schiaffo sul volto tale da fargli perdere i sensi per dieci minuti”. Successivamente gli episodi contestati riguardano solamente cittadini stranieri, in particolare nord africani: il 21 ottobre un fermato viene apostrofato come “tunisino di merda, figlio di puttana, cosa ci fai qui?”, quindi viene utilizzato contro di lui spray urticante e preso a calci mentre scende dall’auto del Nucleo Volanti. Quindi, sfregio finale nei suoi confronti, viene posta in essere una “azione degradante consistita nell’avere, uno dei poliziotti, urinato sulla parte lesa distesa a terra dopo aver proferito le espressioni ‘so io come svegliarlo”.
Cinque giorni dopo, è il 26 ottobre, un secondo cittadino africano fermato dai poliziotti viene definito “marocchino di merda” e “bastardo”, quindi colpito con un calcio. Quarta violenza viene registrata nella notte tra il 9 e il 10 novembre e ha riguardato ancora una volta un cittadino di origini africane preso a “calci, sberle e spintoni”, anche lui riempito di spray urticante e con la minaccia di spruzzarglielo anche “nel culo”.
Negli atti dell’inchiesta c’è anche la telefonata del più giovane tra gli agenti arrestati, il 24enne A.M., che alla fidanzata “ripetutamente descriveva al telefono alla propria fidanzata, con evidente compiacimento, la commissione, da parte sua e di altri colleghi, di condotte gratuitamente violente e sadiche nei confronti di soggetti privati della libertà personale, anche solo per identificazione, spesso trattenuti nella stanza fermati, denominata cinicamente ‘L’acquario’ per la presenza di una parete in plexigas attraverso la quale il personale di polizia era ed è in grado di osservare ‘i pesci’ rinchiusi”.
Per il giudice per le indagini preliminari i pestaggi e i soprusi avvenuti in larga parte contro cittadini stranieri evidenzia il tentativo da parte dei cinque poliziotti di “vincere più facilmente eventuali resistenze delle loro vittime”, oltre a “rafforzare la convinzione dei medesimi di rimanere immuni da qualunque conseguenza di segno negativo per le loro condotte, non essendo prevedibile nella loro prospettiva che alcuna delle persone offese si potesse determinare a presentare denuncia o querela pronto”.
I cinque agenti del Nucleo Volanti della Questura non avevano fatto però i conti con i loro stessi colleghi della Squadra Mobile, delegati ad indagare dalla Procura di Verona. L’inchiesta è nata grazie ad una intercettazione telefonica, compiuta nell’ambito di un’altra indagine in cui un agente si vantava di aver “messo al suo posto” una persona fermata dandogli due schiaffi. “Raccontava alla fidanzata, inframezzando il narrato con risate e commenti divertiti, il pestaggio ai danni di una delle vittime“, scrive il gip
#acab #questurinidimerda #reatoditortura
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lamilanomagazine · 6 months ago
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Copparo, maltrattano il figlio per 17 anni: arrestati i genitori
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Copparo (Ferrara), maltrattano il figlio per 17 anni: arrestati i genitori Dall’anno 2005 all’anno 2022, questo è l’arco di tempo in cui un ragazzo ha dovuto subire violenza e maltrattamenti da parte dei suoi genitori. Un incubo durato ben diciassette anni, vale a dire per gran parte della sua vita, fino a quanto non ha trovato il coraggio di raccontare tutto. La macchina della giustizia si è quindi messa in moto e ora i colpevoli dovranno fronteggiare le proprie responsabilità. I fatti sono stati oggetto di accertamento e, purtroppo, si sono rivelati veritieri nella loro interezza, e a seguito del processo celebrato presso il Tribunale di Ferrara, con la formula del rito abbreviato, i due sono stati condannati alla reclusione di tre anni e quattro mesi, da scontare l’uno nel carcere di Ferrara e l’altra nel carcere di Bologna. Nella giornata del 05 giugno 2024, proprio in ottemperanza all’ordine del Tribunale estense che ne disponeva la carcerazione, i Carabinieri di Jolanda di Savoia hanno rintracciato e tratto in arresto l’uomo e la donna, che sono stati tradotti in carcere per scontare la pena, senza alcuna possibilità di sospensione. I fatti dimostrano quanto sia difficile poter perseguire crimini che accadono all’interno delle mura domestiche e che solo il coraggio di parlare e di riporre fiducia nelle Forze dell’Ordine e nelle persone che possono concretamente aiutare, può portare alla luce una situazione che altrimenti sarebbe stata destinata a rimanere nell’ombra e nel silenzio. La fine di un incubo per il ragazzo che, ora che ha ottenuto giustizia per quanto ha dovuto passare, potrà rifarsi una vita e tentare di lasciarsi alle spalle questo brutto trascorso.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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claudio1959 · 7 months ago
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ex Allievi in evidenza: REGGIO EMILIA. IL COMANDANTE GENERALE DEI CARABINIERI GENERALE DI CORPO D’ARMATA TEO LUZI ALLA 13^ EDIZIONE DI “NOI CONTRO LE MAFIE, FESTIVAL DELLA LEGALITÀ”.
"Cari studenti, diffondete la cultura della legalità"
Il generale Teo Luzi sottolinea l'importanza di diffondere una cultura antimafia per contrastare le mafie e proteggere le democrazie.
Avverte sulle minacce delle tecnologie criminali e invita i giovani a contribuire a una società libera da criminalità organizzata.
"È necessario diffondere una cultura antimafia.
Il contrasto alle mafie è un tema strettamente legato alla sopravvivenza delle democrazie", Lo ha detto il generale Teo Luzi, comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, altro grande ospite ieri mattina al festival della legalità.
Luzi ha lanciato inoltre un nuovo allarme: "Mafia e traffici illeciti minano le prospettive future di vita e di lavoro dei giovani.
La mafia cambia e la dinamicità dei fenomeni criminali è dovuta anche alla al raffinarsi delle competenze tecnologiche messe in campo, che necessitano di continui adeguamenti delle strategie di contrasto da parte delle forze dell’ordine".
Poi ha aggiunto: "Le nostre attività investigative diventano sempre più complesse perché le mafie sono bravissime nell’innovazione, si pensi anche alla criptofonia, ovvero a tutti quei sistemi illegali in grado di garantire le comunicazioni, eludendo le intercettazioni".
Così come Gratteri, anche il generale ha poi voluto fare una raccomandazione agli studenti: "Oggi siamo qui per voi, per farvi riflettere su quanto la criminalità organizzata vi mangia il futuro, le vostre prospettive professionali e di vita. Anche voi dovete contribuire a una cultura sana dell’antimafia. Dovete però essere altrettanto consapevoli che qui in Italia abbiamo le migliori forze dell’ordine e le migliori magistrature. Abbiate fiducia nello Stato"... ben fatto 🇮🇹⭐️ #UnaAcies
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aresdifesa · 8 months ago
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Altri tre Airbus H225 per la Guardia Costiera Giapponese La Guardia Costiera Giapponese (JCG) ha effettuato un ordine aggiuntivo per tre elicotteri Airbus H225, portando la sua flotta totale di H225 a 18 esemplari. La JCG, il più grande operatore Super Puma in Giappone, ha già ricevuto tre H225 nel dicembre 2023 e uno nel febbraio 2024 per la sua flotta in crescita. I nuovi elicotteri supporteranno le attività costiere territoriali, le forze dell’ordine marittime e le missioni di soccorso in caso di calamità nel Paese. “La Guardia Costiera Giapponese è un operatore attivo degli elicotteri della famiglia Super Puma da tre decenni. Questo ordine successivo dimostra la fiducia
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ginogirolimoni · 9 months ago
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Parliamo solo dei fatti più recenti, senza andare a pescare nel 68 e negli anni di piombo, dopo la Uno bianca (1987 - 1994), Genova e la Diaz nel 2001, l’omicidio efferato di Federico Aldrovanti (2005), e quello di Stefano Cucchi (2009), dopo le innumerevoli manganellate a gente che protestava pacificamente (hanno rotto la testa persino a Landini, vi rendete conto? ), poliziotti che entrano nelle case per strappare striscioni di protesta dalle finestre, altri che mettono in stato di fermo un tizio con le parole del Vangelo scritte su un cartello, la moto d’acqua in dotazione usata per far fare un giro turistico al figlio di un noto politico, dopo richieste di identificazione a persone che hanno gridato: “Viva l’antifascismo” o hanno deposto dei fiori commemorativi, dopo che la Digos è intervenuta in una scuola di Palermo per intimidire un’insegnante e la sua classe, che avevano osato criticare i decreti di un famigerato ministro (la Digos non entrava in una scuola dagli anni del terrorismo eversivo), …, qualcosa si è spezzato nel rapporto di fiducia fra i cittadini e le forze dell’ordine.
Più le forze dell’ordine sono percepite al servizio del potere, più il potere e la polizia si spalleggiano a vicenda, più sono corporativistiche, più applaudono e difendono anche le esagerazioni e persino i crimini dei loro colleghi, e meno il cittadino comune si sente garantito e vede rispettati i propri diritti e la propria libertà.
Non aiutano per niente a ripristinare la fiducia nella Polizia e nel Potere identificare come nemico chi presumi non ti abbia votato né simpatizzi per te, il criminalizzare le vittime (sono violenti), il ridicolizzarle (sono radical - chic), invocare il “clima di veleno” quando questo clima lo state creando voi, dire che stai dalla parte della polizia a prescindere quando tutti abbiamo visto nel filmato la polizia che attaccava i ragazzi senza motivo e senza provocazioni.
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Di Segni, preoccupano slogan cortei e bandiera Israele rimossa
“Siamo preoccupati e consapevoli dei rischi per il clima crescente di intolleranza, per gli slogan antisemiti nelle numerose manifestazioni tenute in diverse città italiane, così come per la rimozione della bandiera di Israele, ma proseguiamo serenamente la vita ebraica in tutte le nostre istituzioni, con piena fiducia nel raccordo con governo e forze dell’ordine, come sempre avvenuto”. Lo dice…
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giancarlonicoli · 1 year ago
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3 ott 2023 13:36
“UNA SERIA RAGIONE PER LAMENTARSI DEI MAGISTRATI GIORGIA MELONI L’HA IN PIENO” – MATTIA FELTRI: “IL GIORNALE HA SVELATO CHE IL GIUDICE CHE HA DISAPPLICATO I DECRETI ANTI IMMIGRAZIONE DEL GOVERNO, IOLANDA APOSTOLICO, AVEVA CONDIVISO SUL SUO PROFILO FACEBOOK UNA PETIZIONE AFFINCHÉ SALVINI (ALLORA ALL’INTERNO) FOSSE SFIDUCIATO, ED ESPRESSO BATTAGLIERE POSIZIONI PRO MIGRANTI E CONTRO LA DESTRA. TUTTO LEGITTIMO, MA ESISTONO ALCUNE CATEGORIE ALLE QUALI È RICHIESTO APPARIRE IMPARZIALI” (VANNACCI DOCET) -
Mattia Feltri per “La Stampa” - Estratti
La decisione del tribunale di Catania di disapplicare i decreti anti immigrazione del governo era stata ampiamente pronosticata, ed è stata ora ampiamente condivisa da vari costituzionalisti, ma una seria ragione per lamentarsi Giorgia Meloni l’ha in pieno.
Il Giornale ha infatti svelato che il giudice in questione, Iolanda Apostolico, aveva condiviso sul suo profilo Facebook una petizione affinché Matteo Salvini (allora all’Interno) fosse sfiduciato, ed espresso battagliere posizioni pro migranti e contro la destra. Tutto legittimo, poiché viviamo in regime di libertà di opinione.
Ma, come aveva detto il ministro Crosetto a proposito del generale Vannacci, esistono alcune categorie - magistratura, forze armate, forze dell’ordine che, per l’enormità dell’uso esclusivo della forza, anche di togliere la libertà, di cui sono per legge dotate - alle quali è richiesto non soltanto di essere ma di apparire imparziali.
È uno scrupolo sottolineato non da Crosetto o da me, ma dalle Sezioni unite della Cassazione: “… impone al giudice non soltanto di essere esente da ogni parzialità, ma anche di essere al di sopra di ogni sospetto di parzialità”. Uno scrupolo che buona parte della magistratura ignora e da anni, e nonostante Piero Calamandrei - che piace tanto citare e altrettanto trascurare - fondasse l’indipendenza della magistratura nella sua imparzialità, e l’imparzialità, diceva, presuppone lontananza e solitudine. 
(...) I magistrati hanno perso la fiducia dei cittadini perché il loro enorme potere è, o quantomeno appare, un abuso di potere.
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latinabiz · 2 years ago
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Il Comune di Formia ha destinato dei numeri telefonici per affrontare l'emergenza covid in città
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Comune di Formia Il Comune di Formia intende sostenere i nuclei familiari più esposti all’emergenza epidemiologica e quelli in stato di bisogno, per soddisfare le necessità più urgenti ed essenziali attraverso misure adeguate. Dallo scorso 3 novembre è stato attivato il Coc (Centro Operativo Comunale) per fronteggiare l’emergenza sanitaria con il coinvolgimento delle forze dell’ordine, della Protezione Civile Ver Sud Pontino, della Croce Rossa Italiana sezione sud pontino. Per le persone affette da Covid ristrette in casa e/o quelle sottoposte a quarantena fiduciaria che siano prive di un sostegno familiare e necessitino di aiuto per far fronte alle esigenze della sussistenza quotidiana (spesa a domicilio, medicinali e/o altre attività necessarie), sono stati potenziati i servizi a disposizione della cittadinanza anche in seguito alla recrudescenza dei casi di contagio avvenuti in questi ultimi giorni. Nel contempo sono stati attivati i numeri utili per contattare i Servizi Sociali del Comune di Formia al 366-3497151, dal lunedì al venerdì dalle 08:00 alle 14:00 e il martedì e il giovedì anche nella fascia pomeridiana, dalle 14:30 alle 17:30. Altro contatto utile, dal lunedì al venerdì, all’interno del Comune di Formia è lo 0771/778405. Il sabato, dalle ore 08:00 alle 20:00, sarà possibile contattare i vigili urbani allo 0771.778308. Si potrà inviare una mail al seguente indirizzo: [email protected]. Il Comune di Formia ha ricordato che per le persone affette da Covid e/o in regime di isolamento fiduciario vige un sistema dedicato di smaltimento dei rifiuti. Per segnalare l’esigenza di procedere alla raccolta presso la propria abitazione è necessario contattare la società Formia Rifiuti Zero al numero 320-7223963. Ha sottolineato il sindaco Gianluca Taddeo: “Stiamo vivendo un periodo molto delicato c’è bisogno della collaborazione di tutti e del massimo rispetto delle norme per superare questa fase complicata. Quindi, invito tutta la cittadinanza all’osservanza costante delle leggi e a prestare massima attenzione e cautela, con l’augurio che il nuovo anno possa regalarci maggiore serenità e fiducia”. Read the full article
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sinapsimagazine · 2 years ago
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Bomba nella notte, esplode l’ auto di un imprenditore che aveva denunciato il racket.  
Bomba nella notte, esplode l’ auto di un imprenditore che aveva denunciato il racket.
Zinno: “Solidarietà e fiducia nelle Forze dell’Ordine. Pronti a chiedere maggiori controlli in città” San Giorgio a Cremano, 24 novembre 2022 – Poco dopo mezzanotte di ieri in via Pagliare si è verificata l’esplosione di un ordigno che ha provocato danni all’auto in uso ad un imprenditore sangiorgese e ad altre due vetture parcheggiate in zona. Il forte boato è stato avvertito fino al confine con…
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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Truffe alle Fasce Deboli: I Carabinieri Incontrano la Cittadinanza per Prevenire Raggiri e Furti
Incontro informativo organizzato dai Carabinieri di Casale Monferrato in collaborazione con il Comune di Murisengo per sensibilizzare e proteggere le fasce più deboli della popolazione
Incontro informativo organizzato dai Carabinieri di Casale Monferrato in collaborazione con il Comune di Murisengo per sensibilizzare e proteggere le fasce più deboli della popolazione. Murisengo – 21 ottobre 2024 – La Sala Consiliare del Comune di Murisengo è stata il luogo di un importante incontro organizzato dai Carabinieri della Compagnia di Casale Monferrato e dalla locale Stazione dei…
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andykaufmanisnotdead · 2 years ago
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confesso
che la mia paura più grande dopo questa meravigliosa tornata elettorale non riguarda tanto la politica vera e propria, la formazione del governo, i ministri incapaci, le leggi che faranno ad cazzum cancellando un sacco di diritti civili per chi già ne ha pochi (cioè, sì, mi spaventa, ma bene o male credo di avere un barlume minuscolo di fiducia nella discussione e nel parlamento); la cosa che mi spaventa di più sono le persone di merda che si sentiranno legittimate a fare i bulli senza dover avere paura delle conseguenze (tipo il decerebrato leghista di civitanova marche di qualche anno fa), le forze dell’ordine che si sentiranno legittimate a pestare ancora di più e le persone da poco si sentiranno legittimate a essere apertamente razzisti e violenti.
un esempio? una mia collega, madre single di 28 anni, stamattina mi ha salutato dicendo “hai visto? mi dispiace che abbiate perso, ma abbiamo vinto noi e finalmente possiamo governare!. abbiamo vinto! Vi brucia la sconfitta eh? ma adesso che c’è giorgia posso fare così” e mi fa il saluto romano ridendo. Altro collega di 30 anni arriva, ride e fa anche lui il saluto romano.
Alla pausa caffè altri due colleghi che chiacchierano: “beh, adesso finalmente potremmo ricominciare a chiamare le cose con il loro nome, i ricchioni di merda, i negri di merda e i marocchini di merda. e vediamo se adesso che siamo al potere ‘sti froci si potranno sposare o adottare un bambino”
poi sono volati anche qualche “dovranno fare attenzione a camminare per strada” e “finalmente la polizia potrà fare quello che deve”, tutto condito da risatine.
ecco, questo mi spaventa: una miriade di bulli che si sentirà legittimata a “esercitare il potere”.
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lamilanomagazine · 7 months ago
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Città della Pieve: truffatori che si fingono appartenenti alle forze dell’ordine, i suggerimenti dei Carabinieri che incontrano la popolazione di Tavernelle di Panicale
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Città della Pieve: truffatori che si fingono appartenenti alle forze dell’ordine, i suggerimenti dei Carabinieri che incontrano la popolazione di Tavernelle di Panicale. Il Comandante della Compagnia Carabinieri di Città della Pieve ed il Comandante della Stazione di Tavernelle presso il centro polifunzionale “L’Occhio” di Panicale (PG), frazione Tavernelle, hanno incontrato la cittadinanza, una settantina persone, per sensibilizzarla sulla delicata tematica delle truffe e dei raggiri in danno della popolazione. All’incontro, che rientra nella più ampia campagna di sensibilizzazione contro le truffe promossa dal Comando Provinciale Carabinieri di Perugia, ha partecipato anche il Vice Sindaco di Panicale. Nel corso delle attività, i militari hanno descritto alla platea le metodologie più comunemente utilizzate dai truffatori per carpire la fiducia delle loro vittime, mettendo in guardia i presenti soprattutto dalla consolidata tecnica del “finto appartenente alle forze dell’ordine/avvocato”. Quello che spesso si verifica, infatti, è il tentativo di raggiro perpetrato a mezzo telefono dove l’interlocutore – che si presenta come un appartenente alle forze dell’ordine – contatta telefonicamente una persona anziana e le comunica che il proprio figlio/nipote è rimasto coinvolto in un grave sinistro stradale e che per evitargli gravi conseguenze (anche penali) dovrà consegnare denaro contante o oggetti preziosi ad un incaricato (talvolta un finto avvocato) che si presenta immancabilmente presso l’abitazione del malcapitato. L’incontro è servito per condividere una regola generale: se uno sconosciuto ti chiede denaro o gioielli, chiama il 112! Si è parlato anche di comportamenti virtuosi tesi a contrastare il fenomeno dei furti in abitazione, sulle auto in sosta (in prossimità di chiese, cimiteri o centri commerciali) e delle truffe online. I Carabinieri hanno ribadito ai presenti la necessità di attivare sempre il sistema di allarme – se presente – quando si lascia la propria abitazione anche per un periodo limitato di tempo, di non lasciare le chiavi inserite esternamente alla porta di casa, di non lasciare porte o finestre aperte. Si è ribadita la necessità di non lasciare le chiavi all’interno delle autovetture parcheggiate sulla pubblica via o in cortile. I presenti hanno rivolto numerose domande ai militari dell’Arma, contribuendo alla buona riuscita dell’incontro anche attraverso la condivisione di testimonianze o esperienze personali. L’attività di sensibilizzazione proseguirà nelle prossime settimane con altri incontri nei comuni del Trasimeno.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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paoloxl · 2 years ago
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Caso Hasib: «Agenti in servizio. Il pm indaga per tortura» - Osservatorio Repressione
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Non solo tentato omicidio ma anche tortura. Ci sarebbe anche questa ipotesi di reato tra quelle formulate dalla procura di Roma a carico dei quattro poliziotti del commissariato Primavalle indagati
di Eleonora Martini
Non solo tentato omicidio ma anche tortura. Ci sarebbe anche questa ipotesi di reato tra quelle formulate dalla procura di Roma a carico dei quattro poliziotti del commissariato Primavalle indagati per aver fatto irruzione senza mandato, lo scorso 25 luglio, nell’abitazione del disabile Hasib Omerovic e per averlo «picchiato e buttato giù dalla finestra», secondo l’accusa dell’unica testimone oculare, la sorella Sonita, anche lei disabile psichica ma ritenuta dal consulente tecnico nominato dal Tribunale in grado di sostenere un interrogatorio. A riferirlo è stato ieri il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni rispondendo ad un’interrogazione urgente ripresentata alla Camera (quella per la ministra Lamorgese non ottenne alcuna risposta) dal presidente di +Europa Riccardo Magi.
Come dice Molteni, Hasib Omerovic, sordo dalla nascita, è ancora ricoverato all’ospedale Gemelli «in una condizione di minima coscienza». «Sulla base delle notizie acquisite dal Ministero di Giustizia», precisa però il sottosegretario, la procura ha «avviato un procedimento penale per i reati di false informazioni al pubblico ministero, falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atti pubblici e tortura». Non nomina il tentato omicidio anche se la fattispecie è ancora tra le ipotesi della procura. Con il reato di tortura, introdotto nel nostro ordinamento nel 2017, gli agenti eventualmente incriminati rischierebbero da 5 a 12 anni di carcere, aumentati della metà quando la vittima riporta – come in questo caso – lesioni gravissime.
Dunque il pm Luciani, titolare del fascicolo, deve aver trovato sostanziose conferme a quanto riferito da Sonita Omerovic, la ragazza fragile che per questo potrebbe essere interrogata – spiega il legale di Hasib, l’avvocato Arturo Salerni – dal Gip attraverso un «incidente probatorio». Eppure, riferisce il Viminale, gli agenti indagati sono ancora in servizio: infatti, dopo aver sostituito, a settembre, il dirigente del distretto di polizia e il funzionario della caserma, «sono stati disposti – dice Molteni – ulteriori atti organizzativi che hanno interessato i quattro dipendenti coinvolti nei fatti del 25 luglio scorso: uno di essi è stato assegnato ad un altro ufficio di pubblica sicurezza della capitale, mentre gli altri tre sono stati adibiti a servizi di vigilanza interna nell’ambito del XIV distretto». Nessun procedimento disciplinare nei loro confronti a causa del «segreto investigativo» che copre l’attuale fase «delle indagini preliminari».
Un approccio garantista che fa onore al sottosegretario leghista purché, come ha fatto notare Magi nella replica, «il ministero dell’Interno tenga conto che la trasparenza su fatti di questo tipo – peraltro venuti fuori solo dopo la nostra denuncia pubblica in conferenza stampa – è un bene da preservare per non ledere la fiducia dei cittadini nelle forze dell’ordine».
Si dice invece «preoccupato» Carlo Stasolla, dell’Associazione 21 luglio che sostiene la famiglia Omerovic, dal «rischio di minimizzare» quanto accaduto, visto che «ipotesi di reato così gravi non hanno comportato alcun procedimento di sospensione degli agenti».
da il manifesto
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donaruz · 3 years ago
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S.f.d.
Senza fissa dimora. Così risulta dal verbale.
Quindi non aveva diritto agli arresti domiciliari.
Ma lui la dimora l’aveva. E anche una famiglia che lo aspettava e gli voleva bene. Ma la sciatteria di un verbale redatto male e in fretta ha alterato pure questa semplice verità.
Strano vero?
Non è l’unica cosa strana.
C’è un altro fatto.
Il verbale riporta che lui rifiutò di nominare un difensore di fiducia. Strano. Lui aveva chiesto espressamente di avvisare il suo avvocato. Anche suo padre aveva chiesto se fosse stato avvisato il loro legale di fiducia. E gli avevano detto di sì.
Ma l’avvocato non fu avvisato, e così gli fu affidato uno d’ufficio. Uno sconosciuto che non conosceva la sua storia.
C’è un altro fatto ancora.
Il verbale di arresto riporta che lui non comunicò la notizia del suo arresto ai familiari. Stranissimo, perché i carabinieri lo portarono a casa per una perquisizione e poi lo riportarono via in manette, sotto gli occhi dei genitori.
Ma poi c’è un altro fatto. Molto più strano e molto grave. C’è l’articolo 13 della nostra Costituzione, che al terzo comma senza ambiguità dichiara che:
“È punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà”.
E come si spiegano allora quei lividi? Il volto tumefatto? Gli ematomi sulla schiena? La frattura di due vertebre?
Un corpo che grida una verità che la parte malata e marcia dello Stato, quello Stato che dovrebbe proteggere e tutelare chi gli viene affidato sotto la sua responsabilità, ha negato per troppo tempo.
No, non era caduto dalle scale.
La storia di Stefano Cucchi non è un fatto isolato che magari non ci riguarda troppo, non è la morte di un tossico, come qualcuno osa ancora sostenere. È la storia di un uomo che, come spiega Ilaria Cucchi, “non è né potrà mai essere un eroe, è soltanto una vittima, ma questo non giustifica il modo in cui è morto”.
È la storia di diritti umani negati, in una kafkiana sospensione di ogni legalità: dove la burocrazia nasconde invece di proteggere, le forze dell’ordine uccidono invece di salvare, medici fanno finta di non vedere invece di curare.
La battaglia che Ilaria Cucchi con dignità e coraggio combatte ancora oggi in nome del fratello, è una battaglia per tutti noi.
Nel libro “Stefano. Una lezione di giustizia” (Fabbri Editori 2021), Ilaria Cucchi, Fabio Anselmo e Andrea Franzoso ripercorrono tutta questa vicenda umana e drammatica, non solo per raccontare cosa è successo, ma per trarne una grande lezione di educazione civica, spiegando, con un linguaggio adatto anche ai ragazzi, cosa sarebbe dovuto succedere, cioè cosa prevede la nostra Costituzione e le nostre leggi.
Perché quello che è successo a Stefano non è degno di uno Stato di diritto, e non deve accadere mai più.
Perché finalmente un giorno “le scale” smetteranno di picchiare chi non può difendersi.
🦋La farfalla della gentilezza 🦋
(In foto: murale di Harry Greb, Roma, 2020)
#12annidopo #StefanoCucchi
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autolesionistra · 3 years ago
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Da un lato mi tocca ringraziare il mio spacciatore di fiducia di selezionati link di notizie & attualità che mi permette di uscire con sforzo moderato dalla mia grotta monastica di alienazione e ignoranza dell’attualità.
D’altro canto finisce che uno viene bombardato senza preavviso da notizie che stanno alla letteratura distopica come pornhub sta a colpo grosso.
Partirei da: https://www.agendadigitale.eu/sicurezza/privacy/terremoto-privacy-nel-decreto-capienze-pa-senza-freni-ecco-gli-impatti/
e mi limito a citarne un passaggio significativo:
Di certo le forze dell’ordine e dell’intelligence ora saranno molto felici.
Detto ciò, già che si parla di PA, come non citare le uscite dell’attuale ministro:
https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/10/09/stop-allo-smart-working-nella-pa-per-brunetta-grazie-alle-pause-pranzo-il-pil-crescera-di-02-03-punti-in-piu-ma-il-conto-non-torna/6348765/
Oh, potete pensarla come volete sulla pubblica amministrazione, però questa roba è da circo. Di quelli tristi, che menano gli animali e con il fotografo che ti rincorre per chiederti i soldi per la foto con la scimmietta. C’è comunque una non trascurabile differenza rispetto all’ultima volta che Brunetta era ministro della pubblica amministrazione: questa volta in maggioranza c’è il PD, e per quanto ritenessi impossibile averne un’opinione  ancora più bassa, il fatto di lasciar passare certi decreti riesce ad aumentarne ulteriormente l’inutilità.
Chiudiamo quindi con la madre di tutte le mestizie, i fasci che sfasciano la sede di un sindacato. Come mi ricordava @frominsidie:
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https://storiedimenticate.wordpress.com/2013/01/24/24-gennaio-1921-assalto-alla-camera-del-lavoro-di-bologna/
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