#presidio territoriale
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pier-carlo-universe · 10 days ago
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Ruba superalcolici al centro commerciale, poi aggredisce l'addetto alla vigilanza per guadagnarsi la fuga: i Carabinieri lo arrestano per rapina. Tortona
Tortona – È partito dal milanese , dove domicilia senza fissa dimora , portando con sé un curriculum fatto di numerose denunce per precedenti reati commessi un po’ ovunque. Nella circostanza, prende di mira il locale centro commerciale, entra, gira fra gli scaffali, quindi fa incetta dibottiglie di superalcoolici , le occulta nello zaino e tenta di superare le casse senza pagare. Un addetto alla…
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conte-olaf · 1 year ago
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31 dicembre, perché sia un anno nuovo, non solo il nuovo anno
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Sono loro a dover temere l'ora x, non noi.
PROGRAMMA IN DEFINIZIONE, EVENTO FACEBOOK: https://fb.me/e/4FICkBye7
1. L'ora x è quella dei licenziamenti definitivi, quando Gkn verrà trasformata in una pura operazione immobiliare. E' il completamento della delocalizzazione.
2. L'ora x ad oggi arriva il primo gennaio 2024. Sono così cinici da licenziare il primo gennaio. Questo ci obbliga all'ennesimo miracolo: un atto di lotta, veglia, analisi, raduno di fronte ai cancelli della fabbrica il 31 dicembre. Per affermare che: siamo tutti Gkn e che l'ora più buia e più fredda va passata insieme.
Il contesto è proibitivo: stupiamoli. Continuiamo a scrivere la storia
3. Faremo di tutto per respingere i licenziamenti, ma comunque il 31 dicembre sarà un crocevia fondamentale. Perché - licenziamenti o no - il nostro tempo sta scadendo. O la lotta per Gkn diventa una lotta per la fabbrica socialmente integrata, per la reindustrializzazione dal basso, o presto o tardi la speculazione finirà per avere il sopravvento.
4. Un territorio esondato e alluvionato non può permettersi di non sapere cosa sarà di 80mila metri quadri. Contro la cementificazione e il cambiamento climatico, per una fabbrica che sia polo delle rinnovabili e della mobilità leggera.
5. Da anni gli operai sono gli unici a tenere la discussione sulla progettualità industriale. Probabilmente perchè da anni le diverse proprietà hanno avuto ben chiaro che lì vogliono distruggere una storia industriale, sindacale, territoriale. Abbiamo un progetto industriale, ma senza intervento pubblico questo progetto rischia di rimanere sulla carta. Chiediamo che Regione e Comune intervengano sullo stabilimento.
6. Il Governo ha dato soldi pubblici a un'azienda in liquidazione, senza fare ritirare la liquidazione e senza nemmeno dire una parola sui licenziamenti. Il Governo ha chiarito da che parte sta.
7. Portate tutto, voce, gazebi, robe da bere e mangiare da distribuire, chiedete alle vostre realtà organizzate di concentrare la propria presenza il 31, aiutateci con il servizio di volontariato, diffondete la voce. Che l'ora x ci faccia trovare insieme come una barricata festosa, come "geniali dilettanti in selvaggia parata".
Form volontari. https://forms.gle/Ubp54M8FYYXAtjTc7
8. 13 dicembre, h 19, presso presidio ex Gkn, riunione operativa delle realtà solidali, gruppo di supporto verso i successivi giorni di lotta e verso il 31 dicembre.
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montagne-paesi-news · 14 days ago
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Maltempo: una frana sulla strada provinciale nell'Acquese
In stretto contatto con la sala operativa regionale attivata per monitorare la situazione, il Coordinamento Territoriale del volontariato della Protezione civile di Alessandria segue l’evoluzione della fase di maltempo che sta interessando la provincia. “Tutte le squadre sono in stato di allerta – fa sapere il responsabile Andrea Morchio – e anche al Presidio Regionale di San Michele, alle porte…
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notiziariofinanziario · 1 year ago
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SIFI Turchia è divenuta il quinto operatore nel mercato farmaceutico oftalmico
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SIFI Turchia ha chiuso con un fatturato annuo di circa dieci milioni di euro. La Turchia, Paese di interesse strategico con circa 85 milioni di abitanti, è dotata di un servizio sanitario pubblico che, seppur con certe restrizioni su farmaci importati, consente l'accesso della popolazione alle terapie disponibili nei Paesi maggiormente sviluppati come l'Unione Europea e gli Stati Uniti. Nel 2023 SIFI Turchia ha venduto quasi 5 milioni di pezzi, alimentando le produzioni del sito proprietario di Aci S. Antonio in provincia di Catania e contribuendo a generare occupazione di qualità in un territorio con elevati tassi di disoccupazione. Tale risultato è ancor più ragguardevole se si considera il contesto macroeconomico turco, caratterizzato da elevatissima inflazione e svalutazione della valuta locale che rende meno vantaggiose le esportazioni dall'Italia. L'espansione commerciale in questo nuovo mercato è stata co-finanziata da SIMEST con un prestito a tasso agevolato di circa 3 milioni di euro. Una relazione di lunga data, quella con SIMEST, avviata nel 2021 con un finanziamento di 800 mila euro per il consolidamento patrimoniale e proseguita nel 2022 con un finanziamento, a valere sulle risorse del PNRR, di 1 milione di euro per sostenere gli investimenti in transizione ecologica e digitale. "Siamo orgogliosi dei risultati conseguiti in Turchia, che testimoniano l'efficacia delle nostre strategie commerciali, nonché la qualità dei nostri prodotti e più in generale della produzione farmaceutica italiana.  La collaborazione con SIMEST, resa possibile anche dalla presenza di un competente presidio territoriale in Sicilia, rappresenta un esempio virtuoso della capacità di fare sistema tra pubblico e privato, generando valore per il nostro Paese. Il finanziamento ha consentito l'accelerazione della penetrazione in Turchia, tappa importante di un percorso di espansione internazionale in continuo sviluppo. Già oggi le vendite all'estero rappresentano circa il 60% del fatturato consolidato e questa contribuzione è destinata ad aumentare nei prossimi anni." ha dichiarato Fabrizio Chines, Presidente e Amministratore Delegato di SIFI. Read the full article
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personal-reporter · 2 years ago
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Diabete: visite oculistiche gratuite al Presidio Sanitario Territoriale di Arona
Diabete: visite oculistiche gratuite al Presidio Sanitario Territoriale di Arona
Diabete, Occhio alla Vista. Lunedì 14 novembre dalle h.14.00 alle h.18.00 il poliambulatorio di oculistica del Presidio Sanitario Territoriale di Arona (via San Carlo, 11) organizza un Open Day di visite gratuite dedicato alle persone con diabete over 40. (more…)
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corallorosso · 4 years ago
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Che fine hanno fatto i medici di base? mi chiamo Valeria, sono una farmacista in un quartiere di zona periferica di Milano e sono stanca di vedere pazienti smarriti. Sì, perché l’ultimo medico di base del quartiere è andato in pensione e non è stato sostituito, per cui la farmacia resta l’unico presidio sanitario per chi vive nel quartiere. Il nostro quartiere non è l’unico in questa situazione: da tempo nel Comune di Milano c’è un progressivo smantellamento della rete dei medici di base e le persone a chi dovrebbero rivolgersi? In questi mesi mi sono spesa per stare vicino a più persone possibili, ma questo non basta! Per questo chiedo a tutti i candidati a Sindaco delle prossime elezioni amministrative di darci una risposta chiara: la salute è un diritto! Non ci �� bastato il Covid-19 per capire dove investire? Valeria Biazzi Sono Valeria Biazzi e sono una farmacista del quartiere Giambellino, zona periferica di Milano estremamente popolosa, difficoltosa dal punto di vista sociale e con una grande presenza di anziani. Questo luglio, l’ultimo medico di base del quartiere è andato in pensione e non è stato sostituito. A seguito di questo fatto, la farmacia è diventata l’unico presidio rimasto dal punto di vista sanitario. In questi mesi mi sono spesa per stare vicino a più persone possibili, che spesso hanno avuto bisogno di un aiuto o di un consiglio. Non posso fare a meno di rilevare e denunciare quello che ho visto, e che presto avverrà in altre zone di Milano, della sua provincia e dell’intera Regione: il progressivo smantellamento della rete dei medici di base e dei presidi di prossimità e continuità nell’assistenza sanitaria, le cui conseguenze si sono rese evidenti in maniera drammatica e devastante proprio durante la crisi sanitaria da Covid19, che ha messo in ginocchio la nostra città e la nostra Regione causando decine di migliaia di vittime. Questa situazione è l’esito di anni di scelte sbagliate e norme assurde, come quella che prevede che non vi sia un vincolo territoriale per i medici di base (possono scegliere loro dove andare) mentre per le farmacie esiste una pianta organica che impone di coprire determinate zone e che di conseguenza garantisce un servizio capillare su tutto il territorio nazionale. Questa stortura ha creato un forte squilibrio tra quartieri, lasciando alcuni completamente scoperti. Secondo i dati della FIMMG, nel quinquennio 2018-2022 in Lombardia stanno andando in pensione 1802 medici di medicina generale; ad oggi l’elenco degli ambiti per i medici di famiglia conta quasi 800 posti vacanti. La medicina territoriale rappresenta l’ossatura fondamentale su cui si basa l’intero sistema sanitario, ed i medici di medicina generale rappresentano il primo riferimento sanitario per la cittadinanza. Per questo la situazione che stiamo vivendo a Milano è inaccettabile e deve cambiare. Un medico di base vicino casa rappresenta per i pazienti una figura di fiducia, essenziale per la cura e per la prevenzione di tante malattie. In questi giorni, ho visto tanti clienti pagare di tasca propria le medicine perché non avevano un medico vicino che gliele potesse prescrivere; un’assenza che si traduce nel decadimento fisico e psicologico dei pazienti, del quale io sono e sono stata diretta testimone. Il problema dell’assenza dei medici di base a Milano e in Regione va risolto il prima possibile. La politica deve smettere di rimbalzare le responsabilità e deve prendere in mano la situazione. Chiedo quindi a tutti i candidati a sindaco delle prossime elezioni amministrative di rispondere il prima possibile ai cittadini su come intendono affrontare e risolvere il problema. I cittadini sono stanchi di vedersi negato il diritto alla salute e di pagare in prima persona i risultati di scelte politiche scriteriate. Qui la petizione: https://www.change.org/p/candidati-a-sindaco-di-milano-che-fine-hanno-fatto-i-medici-di-base-a-milano/psf/membership-ask
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superfuji · 4 years ago
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Ciò che dovrebbe far riflettere non è dunque la pandemia sanitaria, che è una catastrofe naturale, alla stregua di un terremoto o di un’alluvione, bensì questa lebbra mediatica che ha ridotto a lumicino una capacità di riflessione autonoma già in condizioni problematiche. Per dirla con Marx, il giornalista produce chiacchiere come il delinquente produce delitti. Ambedue lavorano a maggior gloria del sistema, il secondo però con superiore buona fede e, in genere, senza ipocrisia. Le chiacchiere, è chiaro, non possiedono senso né scopo: dilagano. Nel loro flusso ininterrotto, però, seguono le pendenze del senso comune e finiscono naturalmente per raccogliersi nell’invaso dello status quo, ne innalzano il livello e tengono la riserva in sicurezza. Morte e malattia diventano argomento della chiacchiera alla stessa stregua dei gol di Ibrahimovic e del fidanzamento di Belèn. Ogni cadavere può venire quantificato in termini di audience e, in conseguenza, di denaro sonante; gli Angeli della Corsia diventano i protagonisti di una fiction sanitaria che persegue il canone del filone- Doctor House, The Resident, The Good Doctor, Grey’s Anatomy, E.R. ecc. – ma, grazie all’accelerazione consentita del tempo reale, che flette la realtà secondo la piega della rappresentazione, lo conduce ad un climax narrativo impensabile per una sceneggiatura tradizionale. Siamo già alla seconda stagione ma nessuno dubita che ne seguiranno altre. Negazionisti? Scettici? Problematici? Fanno brodo esattamente quanto i catastrofisti. Sgarbi e Burioni, Montesano e Parisi, scienziati, virologi, esperti di minchiate e fancazzisti…tutti, alla stessa stregua, comparse utili al confezionamento della serie. Variano solo i compensi. Impelagati come mosche in una ragnatela planetaria di profitti, compravendite, marketing e packaging solo gli imbecilli possono illudersi che qualcosa, da una partita di calcio a una pandemia, possa sfuggire al meccanismo del mercato. Ma esibire questi imbecilli come fossero fonti di inarrivabile sapienza rientra in una strategia complessiva che, del resto, non fa altro che perseguire i suoi automatismi e non ha bisogno di venire diretta né coordinata da nessuno. p.s. …da febbraio a ottobre sono trascorsi nove mesi. Sarebbe stato un periodo di tempo ragionevole per cominciare a mettere mano al presidio della sanità pubblica: rafforzarne la struttura, incentivarne la presenza territoriale. Se la “Sanità Pubblica” fosse in qualche modo nell’agenda del sistema mercantile. Ma la sanità pubblica non è stata smantellata per un errore di calcolo o per incompetenza contingente. Lo è stata con cognizione di causa e per esigenze “produttive”. Quando si mette a capo di una struttura sanitaria un “manager” e la si chiama “azienda” non lo si fa per migliorare la salute delle persone ma per incrementarne la funzionalità economica
Chiacchiari e tabbacchèri di lignu
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paoloxl · 5 years ago
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Il “successo” del modello lombardo rivendicato con una pagina a pagamento Confindustria, Regione e padroni della sanità dicono (
Marco Bersani
)
“Un’alleanza autentica tra strutture sanitarie private accreditate e ospedali pubblici ha permesso di arginare l’emergenza che così violentemente ha colpito la Regione Lombardia. Il modello sanitario lombardo ha mostrato tenuta, coesione, collaborazione e straordinaria reattività, mettendo in campo le migliori competenze cliniche e scientifiche”.
Sembra incredibile, ma davvero con queste parole è contrassegnata la pagina pubblicitaria, comprata  sui giornali mainstream, dalla “banda dei quattro” composta da Confindustria Lombardia, Associazione Italiana Ospedalità Privata (AIOP), Associazione Religiosa Istituti Socio-sanitari (ARIS) e Regione Lombardia.
Una pagina-manifesto intitolata ancor più incredibilmente: “228.224 vite salvate in Lombardia” e piena di elogi per il contributo dato dalla sanità privata.
Non una parola per gli oltre 10.000 morti, che hanno dato alla Lombardia il triste primato mondiale del territorio con letalità più alta dallo scoppio della pandemia.
Non una parola sulla sciagurata scelta di trasferire i malati di Covid19 nelle RSA, trasformate in focolai di contagio, determinando vere e proprie stragi localizzate di popolazione anziana, sulle quali la magistratura ha aperto diverse inchieste.
Non una parola sulla piena libertà lasciata alla sanità privata di decidere se, come e quanto collaborare dentro un’emergenza sanitaria che ha devastato la vita della regione.
E, quanto al contributo di Confindustria, è stato senz’altro determinante: è, infatti, dalle sue pressioni, esercitate in tutte le direzioni, per non sospendere alcuna attività produttiva che si devono le tragedie di massa sperimentate dalle province di Bergamo e Brescia, le aree più industrializzate d’Italia, sulle quali si è alzato il muro del profitto per impedire le chiusure necessarie alla tutela della salute di lavoratori e cittadini.
In realtà, quello che l’epidemia di Covid19 ha dimostrato è il fallimento senza appello proprio del modello lombardo di sanità, interamente gestito dagli interessi dell’iniziativa privata, che ha smantellato ogni rete di assistenza e presidio medico territoriale per concentrare tutto nell’attività ospedaliera, torcendo quest’ultima in direzione delle terapie più remunerative: un business, reso evidente dall’inusuale firma di Confindustria su una pagina-manifesto che dovrebbe occuparsi di salute.
Un manifesto che suscita indignazione e rabbia, ma che dimostra l’infinita coda di paglia dei suoi estensori: se fosse evidente di per sé, perché comprare pagine a pagamento per dire che “tutto va bene, madama la marchesa?”
Un’ultima considerazione sembra necessaria e riguarda la firma della Regione Lombardia.
Che i privati decidano di danzare sui morti per tentare di rinverdire le stagioni dei profitti è di per sé indecente; che ad essi si unisca un’istituzione pubblica, che dovrebbe perseguire l’interesse generale e tutelare la vita e la salute dei suoi abitanti, è del tutto inaccettabile.
Per questo tre sono i provvedimenti da prendere senza indugio per invertire la rotta: commissariare la sanità lombarda, stracciare qualsiasi progetto di autonomia differenziata, rilanciare un grande progetto di sanità pubblica regionale, recuperando tutte le risorse da anni regalate ai privati.
Continuiamo a rimanere a casa, perché la solidarietà è la cura.
Ma non dimentichiamo nulla, perché è la memoria l’unico vaccino.
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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CONCORSO PER IL RECLUTAMENTO DI 626 ALLIEVI MARESCIALLI DEL RUOLO ISPETTORI DELL’ARMA DEI CARABINIERI
Sono iniziate le procedure per la selezione e l’arruolamento di 626 Allievi Marescialli del Ruolo Ispettori dell’Arma dei Carabinieri e, con un successivo decreto, di ulteriori 24 Allievi Marescialli in possesso dell’attestato di bilinguismo. 
Sono iniziate le procedure per la selezione e l’arruolamento di 626 Allievi Marescialli del Ruolo Ispettori dell’Arma dei Carabinieri e, con un successivo decreto, di ulteriori 24 Allievi Marescialli in possesso dell’attestato di bilinguismo.  Gli aspiranti potranno presentare la domanda online fino al giorno 8 marzo attraverso il sito www.carabinieri.it nell’area concorsi, seguendo l’apposito…
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soldan56 · 5 years ago
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CONTRATTACCO     Rimini 11 marzo 2020 pomeriggio. Scrivo da casa.
La STRATEGIA è chiara: stare fermi. In questo consiste la prevenzione del contagio da covit19. Mi sembra che in pochi giorni siamo riusciti a prendere coscienza che siamo nel momento storico della pandemia. Nella restante parte d'Europa cominciano a rendersi conto che siamo tutti entrati in questo momento e che ci devono aiutare a fermare il contagio non solo per solidarietà verso di noi ma anche per loro. Infatti fermare l'Italia comporta forti perdite economiche ma questo è il momento in cui dobbiamo decidere fra LA BORSA O LA VITA. Se la strategia è chiara è evidente che dobbiamo assolutamente sviluppare la LOGISTICA a partire dalla disponibilità di mascherine e dei dispositivi per la disinfezione. La presenza di questi dispositivi ha anche un EFFICACIA SIMBOLICA nel senso che la mascherina è la nostra divisa e per ciascuno di noi sta a significare: " sono un soldato della guerra contro il virus". Poi bisogna rendere maggiormente disponibili spazi per l'isolamento tenendo conto che c'è uno strato di popolazione che non ha casa e che ci sono situazioni di vita in comune come le case di riposo per anziani, le comunità terapeutiche le caserme le carceri che possono avere difficoltà a isolare persone infette. Queste istituzioni totali non possono risolvere questo problema al loro interno. È' urgente pensare a trovare spazi esterni a queste istituzioni per l'isolamento. L'esplosione nelle carceri,che ha motivazioni profonde, ha avuto come innesco, almeno a Modena un problema di questo genere. Oltre agli spazi per l'isolamento, sono decisivi i posti in terapia intensiva, i ventilatori polmonari e naturalmente il personale specializzato. Tuttavia è la linea dei medici di base quella sottoposta ad una grande pressione, sono il presidio territoriale più vicino alla popolazione, conoscono i loro pazienti da moltissimo tempo, su questo lato del fronte e' decisiva la TECNICA nel senso che è fondamentale sviluppare la telemedicina,il telelavoro,a partire dal uso del cellulare questo per ridurre il rischio di infezione ricordo che il dott. Roberto Stella,presidente del Ordine dei medici di Varese e medico di medicina generale è morto oggi in terapia intensiva, dopo essersi contagiato con il coronavirus. Ma la tecnica va sviluppata velocemente per la comunicazione di indicazioni precise e non contraddittorie. La nostra società democratica e pluralista è messa in grande difficoltà dalla pandemia ma la veloce presa di coscienza ed il cambio repentino dei comportamenti è il segno che le nostre istituzioni sono capaci di reagire così come il nostro popolo. Quando la strategia, la logistica e la tecnica sono a punto resta da definire la TATTICA che deve essere indirizzata a mantenere alto il morale,per questo abbiamo bisogno di non abbandonare i famigliari dei deceduti che non possono avere la consolazione dei riti dei funerali ne essere sostenuti dagli abbracci. Dobbiamo pensare ai famigliari dei ricoverati in terapia intensiva, sapendo che non si possono sostenere a vicenda anche in questo ambito si può usare la tecnica dei gruppi multifamigliare sviluppando una piattaforma che lo possa permettere. I medici e gli infermieri vanno sostenuti e bisogna pensare a momenti di scarico della tensione e della paura. Ce la faremo
Leonardo Montecchi
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montagne-paesi-news · 21 days ago
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giovannisetaro · 2 years ago
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Rischio chiusura del Museo Archeologico Nazionale di Muro Lucano. Ecco la nota che questa mattina ho inviato al Ministro Sangiuliano, al Sottosegretario Sgarbi e al Direttore Generale Musei Osanna: Illustrissimo Ministro, è con un sentimento di vivissima preoccupazione che Le scrivo in merito alle future attività del Museo Archeologico Nazionale di Muro Lucano, in Provincia di Potenza. Eccellente presidio di cultura ed assoluto punto di riferimento della storia antica dell'intero comprensorio territoriale della Basilicata Nord-Occidentale, confinante, tra l'altro, con le limitrofe regioni Puglia e Campania. Museo ospitato in una funzionale e moderna struttura integralmente restaurata dopo il terremoto del 1980 che offre a migliaia di turisti ed a tutti gli Istituti Scolastici anche extraregionali la possibilità di visitare gli innumerevoli reperti storici di enorme valore culturale ivi custoditi. Reperti doviziosamente catalogati, restaurati e preservati fruibili a chiunque voglia godere di tale, immenso, patrimonio di valore archeologico. L'ottimale tutela ed esposizione al pubblico dei reperti e l'organizzazione delle quotidiane visite guidate a favore di turisti, studiosi e studenti hanno reso il Museo Archeologico di Muro Lucano quale centro di eccellenza ai fini di una divulgazione storica-archeologica-culturale di assoluto rilievo regionale e meridionale, atteso che Muro Lucano risulta essere anche la Città natale di San Gerardo Maiella -Santo Patrono della Basilicata- e, pertanto, meta di un cospicuo e crescente turismo religioso che si è con successo meravigliosamente coniugato con quello archeologico e culturale. La Città di Muro Lucano, anche in virtù dei numerosissimi gemellaggi posti in essere con altre municipalità finanche straniere ha da sempre favorito, con enorme dispendio economico e di risorse umane, l'apertura, la conoscenza e la scoperta del territorio e delle sue originali risorse culturali, paesaggistiche, architettoniche/ingegneristiche risalenti alla fine dell'ottocento e, soprattutto in forza della presenza del Museo cittadino, anche di quelle archeologiche che ne rappresentano un'eccellenza unica. Mi riferisco a Lei, Illustre Ministro, poichè da notizie apprese in ambienti della stessa struttura museale cittadina pare che l'esiguità del personale attualmente in servizio, unita alla oramai prossima quiescenza di alcune delle unità ancora per poco tempo presenti presso il Museo lucano, potrebbero comportare addirittura la chiusura del presidio archeologico. Sarebbe questa una sciagurata eventualità che pregiudicherebbe in maniera pesantissima tutti gli sforzi prodotti in questi decenni e finalizzati alla oramai consolidata affermazione del Museo Archeologico di Muro Lucano nel panorama culturale dell'intero Mezzogiorno. Le chiediamo, quindi, di voler gentilmente valutare d'intesa con la Direzione Regionale dei Musei di Basilicata ogni più utile iniziativa tesa a scongiurare un così incomprensibile ed ingiusto epilogo il quale priverebbe una così vasta area dell'intera Basilicata Nord-Occidentale di un polo culturale di tale rilievo. Ove necessario, in qualità di primo cittadino del Comune di Muro Lucano, in sintonia con i Sindaci dell’Area Interna Marmo-Platano, forniamo fin d'ora tutta la disponibilità a ricercare insieme le soluzioni più utili a tutelare questo patrimonio culturale che rappresenta motivo di orgoglio e punto nevralgico di innumerevoli strategie di rilancio territoriale a favore delle quali, superando anche ogni tipo di appartenenza o colore politico, tutte le nostre Amministrazioni sono unite da un'unica visione positiva di sviluppo e rilancio territoriale ognuna con le sue ricchezze e peculiarità. Certo della Sua sensibilità a riguardo ed in attesa di un Suo favorevole riscontro, l'occasione è gradita per porgerLe distinti saluti ed i migliori auspici per l'impegnativo lavoro che è chiamato ad affrontare nei prossimi anni. Muro Lucano, 10.01.2023 Il Sindaco //  Giovanni Setaro
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spurgofogneromaworld · 6 years ago
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Autospurgo 3355765610 Roma - spurgo fossa #biologica, trasporto acqua uso industriale, pronto intervento fognature canal-jet per disostruzione - Fognatura ... Disinfestazioni, derattizzazzioni, Pulizia condomini con manutenzione contrattuale, video ispezioni, spurgo fosse biologiche, trasporto acqua uso industriale, canal-jet per disostruzione e pulizia fognature Noleggio autobotti specifiche dedicate al trasporto dell'acqua, gestioni rifiuti, servizio Grù con mezzi Iveco 35 q.li | Autospurgo: 3355765610 |Fognatura | Albano laziale idroambiente. Autospurgo: 3355765608 roma |Fognatura|Regione Posizionamento Bagni chimici a noleggio e transenne in ferro per eventi, feste, Grand-Prix, Cerimonie. Idroambiente è una multiutility italiana leader sul settore eco-ambientale offre i servizi che migliora ogni giorno, nel rispetto dell'ambiente, la qualità dei suoi servizi ambientali, idrici attraverso un forte radicamento territoriale su tutta la regione lazio e la capacità di innovazione. Puntualità - servizi come concordati senza sorprese Efficienza - allestimento del tuo evento nei tempi stabiliti e un referente a disposizione per tutta la durata della manifestazione Rapidità - offriamo servizi di allestimento in 24 h - Noleggio bagni chimici per eventi con presidio fisso dalla dimensione da cm 1,12 x 1,10 x h 2,28 - Nolo di transenne in ferro / acciaio cm 200 x h.110 - Affitto Cisterne, autobotti acqua servizio idrico sostitutivo - Noleggio e vendita nuovo usato bagni mobili uomo/donna - Prezzi noleggio a partire da 100 Euro AUTOSPURGO - Fognatura PRONTO INTERVENTO FOGNATURE PRONTO INTERVENTO ALLAGAMENTI VIDEOISPEZIONI ASPIRAZIONE E TRASPORTO LIQUAMI MAPPATURA PERCORSI FOGNARI COLLAUDO FOGNATURE RITROVAMENTO POZZETTI COPERTI PROVE DI SCORRIMENTO FOGNATURE DISOSTRUZIONE COLONNE DI SCARICO NOLEGGIO BAGNI CHIMICI NOLEGGIO CISTERNE NOLEGGIO TRANSENNE TRASPORTO ACQUA DISINFESTAZIONI DERATTIZZAZIONI  SANIFICAZIONI 062053968 3355765610 Azienda iscritta albo trasportatori in conto terzi - Azienda Certificata all'Albo Nazionale Gestori Ambientali autorità di regolamentazione autospurgo fognature #AutospurgoRoma #idroambiente #roma #clean #disostruzioni#igienificazione #igiene #disinfestazioni #videoispezioni #idraulica#prontointervento
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personal-reporter · 3 years ago
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Accordo Asl Novara e AOU Maggiore della Carità di Novara
Accordo Asl Novara e AOU Maggiore della Carità di Novara
E’ stato siglato l’accordo, tra l’Asl Novara e l’Azienda Ospedaliero Universitaria Maggiore della Carità di Novara,  per l’utilizzo in comodato d’uso gratuito per 20 anni di una porzione della palazzina “ex Maternità” del Presidio Ospedaliero San Rocco di Galliate (in via Cottolengo, 2)  destinati alla Centrale Operativa Territoriale (COT) in attuazione del PNRR. (more…)
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corallorosso · 5 years ago
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MARONI NEL CDA DEL GRUPPO SANDONATO CON ALFANO. Favorì gli ospedali dei privati. Maroni alla corte di Sua Sanità L’EX GOVERNATORE AGEVOLÒ LE CONVENZIONI PER I SIGNORI DELLE CLINICHE APPRODA IN UN CDA DEI ROTELLI, PRIMI NEL SETTORE Altro che sindaco di Varese. Qualche giorno fa nella Lega avevano fatto il suo nome come candidato per diventare primo cittadino della città lombarda, ma Roberto Maroni ha trovato un’occupazione più tranquilla e meglio remunerata: consigliere d’amministrazione degli Istituti clinici Zucchi, una delle strutture sanitarie del gruppo San Donato di Paolo Rotelli. Maroni è stato ministro dell’Interno e del Lavoro e fino al 2018 presidente di Regione Lombardia. Ora entra nella squadra del primo gruppo italiano della sanità privata. Diciannove tra ospedali e cliniche, più di 5 mila posti letto, 4,3 milioni di pazienti curati ogni anno, 16 mila addetti, più di 1 miliardo e mezzo di ricavi, in buona parte provenienti dai rimborsi pubblici regionali per la sanità accreditata. Nel gruppo San Donato si troverà in buona compagnia: presidente della holding è Angelino Alfano, l’ex segretario di Silvio Berlusconi poi diventato ministro e parlamentare Ncd; e new entry è Augusta Iannini, la moglie di Bruno Vespa che è stata magistrata a Roma, capo dell’Ufficio legislativo del ministero della Giustizia e poi vicepresidente dell’Autorità garante per la privacy. Iannini entra nel consiglio d’amministrazione della holding e anche in quello dell’Ospedale San Raffaele, fiore all’occhiello del gruppo. Alfano, Maroni, Iannini: impossibile non notare la bulimia, più politica che manageriale, di Paolo Rotelli, che rimpinza gli organigrammi del suo gruppo con figure che vengono dai partiti e dai ministeri, personalità più adatte a tessere rapporti e a fare lobbismo che non a guidare un grande gruppo ospedaliero. Del resto, gran parte del fatturato del San Donato proviene dai soldi pubblici, tramite gli accreditamenti che i suoi ospedali hanno ottenuto, a partire dai bei tempi della riforma di Roberto Formigoni che ha aperto il sistema sanitario lombardo ai privati. Guarda i casi del destino: nella squadretta di esperti che Formigoni chiamò in Regione nel 1995 a scrivere la sua riforma c’era Giuseppe Rotelli, che allora si presentava come giurista, ma era già padrone di un paio di cliniche (la Città di Pavia e la San Donato) ereditate dal padre Luigi, medico. Poi Giuseppe Rotelli ha messo la sordina alla sua attività di giurista, privilegiando la vocazione imprenditoriale, incrociandola con le sue relazioni politiche e creando l’impero che alla sua morte, nel 2013, ha lasciato al figlio Paolo. La nomina di Maroni ha oggi il sapore di un premio, o di un ringraziamento: da presidente della Lombardia succeduto a Formigoni, Bobo ha portato a compimento la riforma della sanità lombarda, completando il percorso per equiparare le strutture private a quelle pubbliche. (...) Chissà se sono vere le accuse a Maroni del Celeste Formigoni, che cerca di scaricare su altri le responsabilità di aver costruito quell’“eccellenza” iper-ospedalizzata, privatizzata e fragilissima nel presidio territoriale che è stata il terreno fertile per il Covid-19 e che ha fatto diventare la Lombardia l’area con più morti e contagi d’Europa. Di certo vero è che Maroni ora entra nella cabina di comando del primo gruppo sanitario privato d’Italia, dopo essere stato il presidente della Regione italiana che in sanità più ha aperto ai privati. Gianni Barbacetto
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