#poeti contemporanei
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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Di quale Italia sono figlia? - Rosetta Sacchi. Una riflessione poetica sull’identità e sul sogno. Recensione di Alessandria today
Rosetta Sacchi, autrice dalla penna raffinata e profonda, ci regala con Di quale Italia sono figlia? una poesia che interroga le radici della nostra identità nazionale con un linguaggio evocativo e incisivo
Rosetta Sacchi, autrice dalla penna raffinata e profonda, ci regala con Di quale Italia sono figlia? una poesia che interroga le radici della nostra identità nazionale con un linguaggio evocativo e incisivo. Attraverso immagini potenti e un ritmo coinvolgente, il componimento si muove tra passato e presente, tra speranza e disillusione, offrendo al lettore uno spunto di riflessione sulla società…
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francesco-nigri · 9 months ago
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IL POETA MAI MUORE
IL POETA MAI MUORE, A Sergio Camellini Poeta IL POETA MAI MUORE Morde lo stomaco di fame attenta ed accarezza i pori d’un bacio tenero quel versare l’anima al bianco dell’ora inchiostro puro di sangue e vita primavera sulla neve e poi di grandine ai prati d’estate Sguarda l’andato e lo coglie di spuma ai marosi  fertile spuma di mitili a scogli di alghe e ne profuma il sale alle labbra…
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gregor-samsung · 2 years ago
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“ Non sono nata per essere ragionevole. Sono nata per amare, per essere felice, per odiare, per immaginare, per inventare, per capire e anche, di tanto in tanto, per essere ragionevole, ma non devo essere ragionevole. Essere ragionevole vuol dire adattare i propri pensieri a quel che gli è contrario; modificare e distorcere la propria intelligenza per assecondare i desideri altrui. La mia ragionevolezza è diversa da quella di un altro. La ragione pretende la felicità. La ragionevolezza tende al possibile. La felicità non può essere catturata dal possibile. La felicità è l’avvento del miracolo. Il miracolo produce la virtú e la grazia, non viceversa. “
Patrizia Cavalli, Con passi giapponesi, Einaudi, 2019¹; p. 132.
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marcogiovenale · 11 months ago
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pasquale polidori: "utilissimo e pratico questo libretto da imparare a memoria..." (vero metodo...)
Video 2023 di Pasquale Polidori sul libro di Marco Giovenale, Vero metodo per la cernita dei poeti (Edizioni Volatili, 2023, con partiture grafiche di Giuditta Chiaraluce). Il post di PP: https://www.facebook.com/watch/?v=5971590182969913&rdid=lIbiFQgeWBzxsAea Utilissimo e pratico questo libretto da imparare a memoria. (Poi in casa ci sono: la salvia, la fragola, il timo, il rosmarino e la…
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thegianpieromennitipolis · 11 months ago
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ARTISTI CONTEMPORANEI - di Gianpiero Menniti
L'ARTE E L'ECO DEL SENSO
Sono particolarmente affezionato alla sensibilità, delicata, sommessa eppure di rara forza espressiva di Amneris Ulderigi, poetessa, fotografa e artista marchigiana, di Recanati, neanche a dirlo celebrato luogo natio di uno dei più grandi poeti e filosofi italiani, Giacomo Leopardi.
E quel grandioso antico respiro echeggia in alcune sue opere del 2022, intense, struggenti, di impressionante inventiva.
Si tratta d'inserzioni fotografiche in "lastre" radiografiche, presentate in una mostra, proprio a Recanati, dal titolo:
"E l'anima vola... Respiri di cielo. Relazioni d'amore".
Immagini che racchiudono un racconto di affetti, di storie, di un vissuto che ha l'apparizione coinvolgente di un sorriso, l'intensità di uno sguardo, anche nel dolore della scomparsa, nella fragilità della perdita, nella conclusione ineluttabile, infine nella possibilità, nella speranza.
Così, il freddo di una lastra capace di illuminare la materia sotto la pelle, il simbolo contemporaneo dell'antico oracolo, perde la sua funzione tecnica, abbandona la sua parola inospitale, dimentica la sua figura di spettro fino a trasformarsi in traccia sorprendente, in atto di memoria, in presenza che sboccia ancora da inaspettate radici rimaste sottili.
Una sorta di rizoma che si prolunga in mille direzioni, allargandosi, infittendosi, colmando lo spazio e respingendo il buio, riannodando fili solo apparentemente spezzati.
Il segno compie un nuovo percorso.
E il simbolo diventa immagine: ricompare.
E risponde alla domanda di senso, ancestrale, incessante: si tratta di una "rifondazione".
Insufficiente?
Priva della parola?
Relegata al suo apparire silenzioso?
No.
Transita.
Deve compiere il suo cammino.
Non impone ma disvela.
Giunge alla "riconciliazione".
Nasce un dialogo nuovo.
Come un afflato spirituale intenso: un'espressione di fede che trasforma quelle immagini in qualcos'altro ancora, in un atto collocabile a ridosso del margine estremo, quell'assenza di luce sullo sfondo che simboleggia la possibilità e non più l'annullamento.
L'arte come tramite, l'arte che nel contemporaneo lambisce il sacro, lo ripropone, lo lascia riemergere.
È questa, direi, la traccia più feconda dell'opera di Amneris Ulderigi.
- Nelle Immagini: foto di Amneris Ulderigi e alcune opere dell'artista.
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fashionbooksmilano · 11 months ago
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Yemen
Fabio Rangoni
Testi di Isabella Camera d'Afflitto e 'Abd al-'Aziz al-Maqalih
Damiani, Bologna 2006, 128 pagine, 60 illustrazioni, 25x25cm, Inglese/Italiano/ Arabo, ISBN 9788889431764
euro 25,00
email if you want to buy [email protected]
Con più di 50 immagini in bianco e nero, il libro è il diario di viaggio del fotografo Fabio Rangoni nella regione dello Yemen. In un vivido bianco e nero ispirato alle fotografie scattate in Egitto dai viaggiatori archeologici nella seconda metà dell’800, gli scatti ritraggono la vita e gli spazi della capitale dello Yemen del Nord, San’a, situata al centro di un vasto altipiano e cinta da mura la cui leggendaria costruzione è fatta risalire a tempi biblici. Fra gli alti palazzi della città, veri e propri miracoli di statica architettonica, Rangoni ha documentato la vita, le abitudini e la storia del luogo che stregò anche il poeta Pier Paolo Pasolini, che a San’a girò un documentario e alcune scene del suo Fiore delle mille e una notte. Le foto sono accompagnate da una raccolta di poesie inedite del poeta yemenita contemporaneo ‘Abd al-‘Aziz al-Maqalih. La presenza di questi versi nel libro di Rangoni nasce dal felice incontro fra il fotografo e l’orientalista Isabella Camera D’Afflitto, che ha suggerito la pubblicazione di questo poeta pressoché sconosciuto ai lettori italiani. Visitare lo Yemen è stata per me un’esperienza di grande impatto, letteralmente un viaggio in un’altra dimensione spazio-temporale, una dimensione in cui la materia assume un ruolo preponderante e uomini, animali, terra, fango, città, torri, cisterne d’acqua, mura, mercati danzano come per incanto attorno a noi, in un unirsi e disunirsi continuo, ad un ritmo lento, ben diverso da quello a cui la nostra quotidianità ci costringe. Fabio Rangoni vive e lavora a Bologna. Isabella Camera D’Afflitto è Professore di Letteratura Araba Moderna e Contemporanea presso la Facoltà di Studi Orientali dell’Università “La Sapienza” di Roma. ‘Abd al-‘Aziz al-Maqalih, nato nel 1937, è uno dei più grandi poeti arabi contemporanei. Tra il 1972 e il 2005 ha pubblicato 13 raccolte di poesieoltre a numerosi saggi critici. È stato insignito di numerosi premi arabi e internazionali. Attualmente è Rettore dell’Università di San’a.
02/05/24
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michelenigrowordpresscom · 6 months ago
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(via Ci sono più scrittori che lettori...)
NON LEGGERO', D'ORA IN POI, LIBRI DI AUTORI COEVI (IN PARTICOLARE DI "POETI" E "POETESSE") TRANNE CHE IN RARISSIMI E PERSONALISSIMI CASI... RARI O ALTAMENTE IMPROBABILI COME L'AVVISTAMENTO DI UNICORNI! LE RAGIONI SONO MOLTEPLICI; ALCUNE SONO RIPORTATE NELL'ARTICOLO CHE RI-CONDIVIDO DI SEGUITO E DAL QUALE HO SCELTO QUESTO STRALCIO:
"... Altra scelta draconiana altrettanto scomoda, ma già un po’ più sensata sotto certi aspetti, potrebbe essere la seguente: escludere dalla lettura tutti gli autori coevi e — come si dice in gergo — “buttarsi sui classici”; ovvero chiudere i rubinetti dell’accesso autoriale, in qualità di lettori, all’esercito di scrittori contemporanei. Semplicemente ignorarne l’esistenza e vivere in una bolla temporale primordiale fatta di soli autori passati a miglior vita! D’altronde un certo successo non arriva quasi sempre dopo la morte di uno scrittore nel corso di una rivalutazione autoptica? Anche la proposta di una “moratoria” si è rivelata di non facile applicazione: la propria opera, nel panorama editoriale, chissà perché è sempre la più meritevole di esistenza..."
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abatelunare · 2 years ago
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Libri che vanno letti 39
Eh, mi tocca ammetterlo. Ora leggo molta più prosa rispetto alla poesia. Anche da ragazzo, a dire il vero, frequentavo pochi poeti. Ma quei pochi erano buoni davvero. Uno dei miei preferiti era il piemontese Guido Gozzano. Mi faceva molta simpatia. Perché non era mediocre come parecchi suoi contemporanei. Perché ha avuto un destino di quelli che si tende a non augurare agli altri. Perché la sua poesia era onesta e orecchiabile. L’ho perfino citato nella mia tesi. Discutevo della sindrome da incompiutezza che affligge buona parte della prosa novecentesca (compresa quella di Antonio Delfini, l’autore su cui mi sono laureato). E mi era sembrato che questi suoi versi - tratti dalla poesia Cocotte - fossero decisamente adatti:
Non amo che le rose che non colsi. Non amo che le cose che potevano essere e non sono state...
E poi, scusate, uno che scrive Donna, mistero senza fine bello! ne La signorina Felicita, una delle poesie italiane più belle di sempre, va letto assolutamente. Secondo me, almeno.
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t-annhauser · 2 years ago
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Platone. La repubblica platonica
Se l'uomo, per ritenersi giusto, deve vivere secondo verità, allora una società che voglia anch'essa ritenersi giusta deve essere organizzata secondo il criterio della verità filosofica.
[nota: è un mito persistente quello dell'esistenza di un principio di verità che deve guidare la società, una credenza così ben radicata nella nostra cultura che ancora oggi pensiamo che debba essere vera.]
L'uomo si trova per sua natura in uno stato di ignoranza, così come ci viene spiegato nel mito della caverna: uomini incatenati e impossibilitati a volgere indietro lo sguardo vedono proiettate sui muri delle ombre che con l'abitudine scambiano per il mondo vero. In realtà il fuoco della verità brucia alle loro spalle e proietta sulle pareti solamente il suo simulacro. Il sapiente è allora colui che si libera dalle catene volgendo lo sguardo verso la fonte di luce.
Dunque quale criterio di verità seguire per fare il bene di tutti? La tirannide è l'arbitrio di uno solo, l'oligarchia è la tirannide di pochi. La stessa democrazia ateniese [quella che finì per condannare a morte Socrate, "l'uomo più giusto di tutti"] sfocia inevitabilmente nella demagogia, essendo che il popolo, lasciato libero di decidere senza sapienza, si fa tosto abbindolare dal primo che capita. La società più giusta è dunque quella guidata dai filosofi.
Ciascuno in questa società riveste un compito vitale in rapporto alle sue inclinazioni. Le inclinazioni sono quelle che scaturiscono innate nel nostro animo: lo spirito guerriero sarà destinato alla vita militare, quello contadino alla coltivazione della terra, gli spiriti più alti verranno istruiti alla vita filosofica e a loro un giorno spetterà il compito di guidare la polis.
La repubblica platonica è una società comunitaria, questo perché il bene comune è il valore supremo. Le stesse donne, in quanto procreatrici, sono proprietà di tutti, così come gli uomini, i magistrati decidono gli accoppiamenti secondo criteri eugenetici per generare stirpi sempre migliori, una volta nati, i figli vengono tolti ai genitori e cresciuti dalla comunità.
[nota: nella polis guidata dal principio di verità gli egoistici sentimenti genitoriali devono lasciare spazio al bene superiore dell'organizzazione razionale della società.]
Anche gli artisti e i poeti devono essere banditi dalla polis, infatti, poiché il mondo sensibile è già un'imitazione del mondo vero, gli artisti, imitando il mondo sensibile, compiono un'imitazione dell'imitazione, rischiando così di corrompere il popolo con la loro celebrazione del falso.
Se questa repubblica può suonare tutt'altro che giusta con il metro di noi contemporanei, per Platone era la naturale conseguenza del suo sistema fondato sulla verità. Secoli dopo, il marxismo, discendente di quella tradizione filosofica, porrà nuovamente la giustezza di un principio "scientifico" a guida della costruzione della società, con che risultati lascio giudicare al lettore secondo le proprie convinzioni.
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clacclo · 1 year ago
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dailymotion
MARTE DIO DELLA GUERRA
Una realtà di cui abbiamo preso atto è che in questi tempi di guerra e di attacco generalizzato all'umanità da parte di un potere finanziario criminale resta pressoché muta la voce degli artisti contemporanei, ricordando che proprio gli artisti in ogni epoca hanno avuto il compito di rappresentare e svergognare tutte le violenze e le menzogne del potere. Proprio per questo vogliamo oggi ricordare un episodio quanto mai significativo del passato: era il 5 Luglio del 1969 e i King Crimson (di cui ricorreva ieri l'anniversario della nascita come Gruppo) si esibivano di fronte a più di 500.000 persone ad Hyde Park appena prima dei Rolling Stones che avevano organizzato il concerto gratuito. Ebbene, i Crimson aprirono il loro concerto con uno dei brani più feroci e innovativi della storia del Rock, quella 21st Century Schizoid Man (titolo quanto mai attuale) che in quell'Estate dell'amore era un vero pugno in faccia: parlava di guerra, di napalm, di innocenti uccisi, poeti ridotti alla fame, politici bruciati e dell'avidità senza fine dei potenti. La loro esibizione è rimasta nella leggenda e finì in maniera altrettanto clamorosa: chiusero il concerto suonando un brano del geniale compositore contemporaneo Gustav Holst che, studioso di teosofia e astrologia, aveva dedicato un disco ai Pianeti tracciando di ciascuno il carattere astrologico attraverso la musica: i Crimson scelsero Mars (Bringer of War) che il compositore aveva scritto nel 1914 nell'imminenza della Prima Guerra Mondiale, un brano potente e impressionante che con il suo incalzare fu definito "il più feroce pezzo di musica di tutti i tempi" ed evoca una scena di battaglia di immense proporzioni. Per aggiungere ulteriore drammaticità al brano uno dei tecnici della Band verso la fine del pezzo manovrò da sotto il palco una sirena d'allarme aereo: l'organizzatore del concerto che voleva far fretta al Gruppo perché lasciasse il palco agli Stones rimase così impressionato che li lasciò finire: così, in quel giorno di Luglio mezzo milione di spettatori non assistettero solo ad una delle più leggendarie esibizioni della storia del Rock ma ricevettero anche uno shock contenente un sinistro presagio rispetto al clima di falso e generale ottimismo che si cercava di imporre (ricordiamo che era al suo culmine la guerra del Vietnam).
Ci chiediamo perché non emergano oggi artisti di questa levatura a parlarci nella stessa lingua: evidentemente il lavoro che il potere finanziario ha svolto in questi anni in tutti i luoghi dell'istruzione e della cultura ha dato i suoi frutti creando quell'ultimo uomo di cui parlava lo Zarathustra di Nietzsche al mercato, quando avvertiva che si avvicinava il tempo in cui l’uomo "non genererà più stelle”, Il tempo che sarà quello “dell’uomo più disprezzabile, quello che non sa più disprezzarsi”...
Fonte:
https://t.me/labandadegliidraulici
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montagne-paesi-news · 7 days ago
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elmas-66 · 20 days ago
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Poeti Contemporanei nel mondo di Drugot Letras - Messico
Foto cortesia della copertina del libro pubblicato “POETI CONTEMPORANEI DEL MONDOSono nati con il dono della parola scritta. La sua missione in questa vita è trasmettere amore, dipingere un mondo di illusioni, di speranza, rendere la nostra esistenza leggermente migliore.” Drugot Da Drugot Letras: “Una selezione di poeti internazionali danno risalto a questa antologia (e-Book) con le loro…
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gregor-samsung · 7 months ago
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“ E insomma, io i soldi li do volentieri. Ve li posso dare soprattutto perché non sono miei, né mai potrebbero davvero diventarlo, non avendo in sé alcun carattere o attributo. L’unica cosa che si può dire di loro attiene alla loro quantità: pochi, molti, abbastanza, niente. Mentre le prime tre definizioni sono incerte, labili, discutibili, l’unica veramente sicura è l’ultima. Ora, come si può possedere un’astrazione? Non si può. Quindi i soldi non sono miei né mai lo saranno. Mentre le cose materiali, gli oggetti, potrebbero diventare miei, miei. Questa loro possibilità li rende inalienabili. Vale a dire che non mollo, non do nessuno degli oggetti che dimorano nella mia casa, per nessuna ragione, vili o preziosi che siano. E se lo faccio ne soffro, ne soffro, ah quanto ne soffro. Ma che cos’è il mio?
Quello che è mio potrebbe essere vostro? No, se fosse vostro non sarebbe mio. Ma il mio cos’è? Dov’è? Non sono certo io, non lo ritrovo in me. Di me mi sento infatti mandataria, ma in nessun modo, mai, la proprietaria.
Ah, se lo fossi non mi sarei d’intralcio: questa incerta sostanza di cui sono composta non starebbe sempre a farsi notare con i suoi capricciosi spettacoli, i suoi colpi di scena. Se ne starebbe tranquilla e silenziosa ad aspettare i miei ordini, pronta a servirmi. Potrei insomma occuparmi d’altro, sí, potrei occuparmi d’altro. Con tutte le cose belle che ci sono. Potrei magari compiere azioni eroiche. A volte mi dico: «Dio, che pazienza, doversi sopportare! Sempre tra i piedi, cosí bene in vista. Sono proprio una santa». Certo, dovrei cercare di assorbirmi tutta, in dolce intimità. Governare la cittadella, muovermi come un solo uomo, anzi, una sola donna, senza periferie, senza distaccamenti laterali, senza retroguardie. Ma non ho polso, non ho autorità. Ogni parte di me fa quel che vuole e in piú pretende che io la guardi, che l’ascolti. Del resto far finta di niente è impossibile. C’è un tale rumore, e cosí io la guardo e l’ascolto sperando che prima o poi, a forza di guardarla, non avrà piú nulla da mostrare. Insignificante e mia, io tutta di me proprietaria, andrò alla morte. Ma io non voglio morire. “
Patrizia Cavalli, Con passi giapponesi, Einaudi, 2019¹; pp. 100-101.
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marcogiovenale · 1 year ago
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oggi, 22 novembre, a bergamo: incontro con gherardo bortolotti e michele zaffarano
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scienza-magia · 28 days ago
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Influenza culturale storica di Nostradamus
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L’influenza culturale storica di Nostradamus è vasta e complessa toccando molteplici aspetti della società, dalla letteratura all’arte dal cinema alla musica le sue profezie hanno lasciato una impronta indelebile sulla cultura mondiale. Comprendere questa influenza ci permette di apprezzare pienamente la figura di Nostradamus e di riconoscere il suo contributo molto importante alla storia e alla cultura. Per quel che riguarda l’influenza di Nostradamus sulle arti cominceremo a prendere in considerazione la sua influenza sulla letteratura. Nostradamus ha ispirato numerosi autori nel corso dei secoli. Le sue profezie con il loro linguaggio enigmatico e il loro contenuto simbolico hanno fornito materiale ricco per scrittori di generi diversi. Uno degli esempi più noti è quello di Giulio Verne il padre della fantascienza moderna che cita Nostradamus nei suoi romanzi utilizzando le sue visioni per arricchire le trame avventurose. Anche Umberto Eco famoso per il suo approccio esoterico alla narrativa Ha fatto riferimento a Nostradamus nelle sue opere. Eco ha esplorato nelle sue opere temi di mistero e conoscenza nascosta. Per fare un esempio concreto Umberto Eco nel suo romanzo "Il pendolo di Foucauld” ha integrato elementi della tradizione profetica costruendo un intricato labirinto di cospirazioni e segreti. Nel mondo della poesia Nostradamus è stato una ispirazione per poeti che cercavano di catturare il senso del mistero e della predestinazione. Yeats conosciuto per il suo interesse per la dimensione dell’occulto ha tratto ispirazione dalle profezie di Nostradamus per i suoi lavori. Anche nel teatro figure come Cristopher Marlowe e Ben Yonson hanno creato personaggi ispirati a veggenti come Nostradamus. In tal modo essi hanno arricchito le loro opere con elementi di profezia e premonizione. La rappresentazione del veggente come un personaggio enigmatico e ambiguo ha permesso ai drammaturghi di esplorare temi collegati al destino e al libero arbitrio. L’influenza di N si estende anche alle arti visive dove il simbolismo nelle sue profezie è stato rappresentato in vari modi. Salvator Dalì il maestro del surrealismo ha creato opere ispirate ai temi profetici di Nostradamus. Le sue opere caratterizzate da immagini oniriche e simboli criptici riflettono la complessità e l’enigmaticità delle profezie dell’autore francese. Per fare une esempio l’opera “il volto di Nostradamus” di Dalì rappresenta il veggente con un volto deformato circondato da simboli astrali a sottolineare l’interconnessione tra il tempo il destino e la psiche umana. Il pentagramma la clessidra e altre icone esoteriche sono state ampiamente utilizzati dagli artisti per rappresentare le visioni di Nostradamus. Questi simboli intrisi di significati profondi hanno contribuito a creare un immagine visiva forte e duratura del veggente. Altri artisti hanno utilizzato simboli astrologici e iconografie rinascimentali per rappresentare il mistero e la profezia nelle loro opere. Le profezie di Nostradamus hanno esercitato una forte influenza anche sui mass media. Le profezie di Nostradamus hanno affascinato non solo scrittori e artisti ma anche i creatori di film serie televisive. Numerosi film e documentarli hanno esplorato la vita e le profezie varie del veggente francese. Tra questi "Nostradamus” un film che traccia la vita del veggente e vari documentari che analizzano l’accuratezza delle sue profezie. Queste rappresentazioni hanno contribuito a formare l’immagine popolare di Nostradamus come profeta misterioso e lungimirante. Alcuni documentari come quelli prodotti da History Chanel hanno cercato di decodificare le sue quartine collegandole a eventi storici contemporanei. La serie tv "Reign” ha incluso Nostradamus come personaggio utilizzando le sue profezie per arricchire la trama storica e drammatica. Questo approccio ha permesso di introdurre elementi di mistero e tensione rendendo la narrazione più avvincente. Anche la musica è stata influenzata dalle profezie di Nostradamus con artisti che hanno incluso riferimenti alle sue visioni nelle loro opere. Il gruppo heavy metal Judas Priest ha pubblicato un album intitolato “Nostradamus” in cui le canzoni esplorano temi di profezia e destino. Altri artisti hanno scritto canzoni ispirate alle visioni di Nostradamus utilizzando la sua figura per esplorare temi di mistero e premonizioni. prenderemo ora in considerazione l’influenza storica di Nostradamus. Le profezie del veggente francese sono state interpretate come predizioni di vari eventi storici influenzando la percezione pubblica e politica di tali eventi. Alcune delle quartine di Nostradamus sono state interpretate come profezie della rivoluzione francese. Inoltre la figura di Napoleone Bonaparte è spesso collegata alle sue quartine considerate come premonizioni dell’ascesa di un grande leader militare. Durante la II guerra mondiale le profezie di Nostradamus sono state utilizzate sia dagli alleati che dai nazisti per la propaganda. Entrambe le parti cercavano di trovare nelle sue quartine previsioni che potessero giustificare le loro azioni e motivare le truppe. Per fare un esempio il ministro della propaganda nazista utilizzò le quartine per far credere che il nazismo era destinato a durare mille anni basandosi su presunte previsioni di Nostradamus. Dobbiamo mettere in evidenza che l’impatto delle profezie del veggente francese non si è limitato solo agli eventi storici ma ha avuto una influenza significativa anche sulla società e la cultura. Per quel che riguarda la percezione pubblica della figura di Nostradamus dobbiamo dire che egli è stato percepito in modi diversi nel corso dei secoli passando dall’essere venerato come un veggente profetico a essere criticato come un impostore. Tale cambiamento di percezione riflette le fluttuazioni nei valori culturali e degli atteggiamenti nei riguardi della profezia e dell’occulto. Durante il Rinascimento la sua figura era messa in relazione con la saggezza esoterica mentre nei secoli successivi è stato visto con scetticismo da parte di una società sempre più scientifica e razionale. Per quanto riguarda l’eredità di Nostradamus della cultura popolare dobbiamo dire che essa è evidente in numerosi riferimenti a lui in libri , film e programmi televisivi e altre forme di intrattenimento. La sua figura è diventata sinonimo di profezia e mistero perpetuando il suo fascino nel tempo. A loro volta gli studiosi hanno continuato a esplorare ed analizzare le opere di Nostradamus fornendo nuove interpretazioni e elaborando nuove prospettive sul suo lavoro. La ricerca accademica su Nostradamus ha messo in luce la complessità delle sue opere e ha esplorato le influenze culturali storiche e personali che hanno condizionato le sue profezie. Alcuni studiosi hanno cercato di decodificare le quartine offrendo interpretazioni che collegano le profezie a eventi specifici. Altri ricercatori hanno esaminato le fonti storiche letterarie utilizzate da Nostradamus rivelando come abbia combinato influenze diverse per creare le sue visioni profetiche. Le opere di Nostradamus hanno ricevuto sia critiche che sostegno in ambiente accademico. Alcuni studiosi criticano l’ambiguità delle sue profezie mentre altri riconoscono il valore storico e culturale delle sue opere. In definitiva dobbiamo dire che la questione della interpretazione delle quartine continua a essere un argomento di dibattito nell’ambiente accademico con alcune teorie che sostengono che Nostradamus abbia voluto scrivere in maniera oscura per proteggere le sue conoscenze. Per quanto riguarda le interpretazioni moderne delle profezie di Nostradamus esse continuano a evolversi riflettendo i cambiamenti nelle credenze e nelle aspettative culturali. Per fare un esempio le profezie di Nostradamus sono state spesso utilizzate nelle teorie del complotto che le interpretano come messaggi nascosti destinati a guidare e condizionare l’umanità. Alcuni teorici del complotto sostengono che Nostradamus avesse accesso a conoscenze esoteriche o a informazioni segrete che gli permisero di prevedere eventi futuri con una precisione sorprendente. Tuttavia queste interpretazioni sono spesso basate su interpretazioni vaghe ed ambigue nelle sue profezie. Le profezie di Nostradamus continuano a essere rilevanti nel contesto contemporaneo influenzando la cultura nella società moderna. La loro capacità di adattarsi a vari contesti storici e culturali contribuisce a mantenere vivo l’interesse per Nostradamus. Per quanto riguarda l’impatto delle profezie nella psicologia gli studi psicologici hanno analizzato l’impatto delle profezie sulla psiche umana e sulla paura del futuro. Il concetto di predestinazione e la ricerca di significati nascosti possono influenzare il modo in cui le persone percepiscono e reagiscono agli eventi futuri. La figura di Nostradamus è stata utilizzata per studiare come le credenze nelle profezie possano influenzare il comportamento e le decisioni degli individui. Molto importante in psicologia è il cosiddetto "Effetto Nostradamus” che si riferisce al fenomeno per cui le persone cercano di adattare i riti attuali alle profezie di Nostradamus. Questo effetto è spesso alimentato dalla ricerca di conferme e dal desiderio di trovare un senso negli eventi caotici. Gli studi psicologici hanno esplorato come l’effetto Nostradamus possa influenzare la percezione del futuro e la credenza nelle profezie. Concludiamo il nostro discorso prendendo in considerazione l’influenza delle profezie di Nostradamus nelle religioni e nella spiritualità. Le profezie di Nostradamus sono state interpretate integrate in diverse tradizioni religiose spirituali. Alcuni gruppi religiosi vedono nelle sue quartine delle premonizioni divine utilizzandole come parte delle loro credenze e pratiche spirituali. Ad esempio alcuni gruppi cristiani tradizionalisti hanno interpretato le sue profezie come previsioni della fine dei tempi e del ritorno di Cristo. Infine i movimenti spirituali moderni come il New Age hanno adottato le profezie di Nostradamus considerandole fonti di saggezza e di guida spirituale tanto che le sue visioni sono state spesso utilizzate per esplorare i concetti di energia cosmica ed evoluzione spirituale. Prof. Giovanni Pellegrino Read the full article
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cerentari · 2 months ago
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Andare di Malaka Badr
Il brano che segue è tratto da questo volume dedicato a sette giovani poeti egiziani contemporanei. Un giorno me ne scapperò a bordo Di una di quelle navi infinitamente piccole Che costruisco con i biglietti di autobus Che poi ogni volta butto Nel buio della mia borsa Una volta che le mie scarpe Hanno toccato la strada. . Queste navi Che distribuisco ai miei amici Sono il mio caro modo…
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