#piccola e media editoria
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Editori della domenica: Abeditore.
Tappa fissa al Salone del Libro, quest’anno possibilmente al primo giorno perché il loro stand viene giustamente preso d’assalto e al lunedì rischiate di trovarlo vuoto, Abeditore ha da sempre un catalogo interessante e di tutto rispetto legato al fantastico, al horror con spruzzi di gotico e di weird. L’anno scorso ho acquistato da loro quattro titoli: due potete trovarli qui, mentre i restanti…
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Esce oggi!
Da oggi disponibile in libreria e online La mitologia spiegata ai truzzi di Paola Guagliumi, per Mimesis Edizioni.
Qui se vuoi acquistare dal sito di Mimesis:
https://www.mimesisedizioni.it/libro/9788857593647
Per chi è a Roma, il libro sarà presentato all’interno della Fiera della piccola e media editoria Più Libri Più Liberi, l’8 dicembre alle ore 19, Sala Giove.
https://plpl.it/event/storie-antiche-parole-nuove-il-mito-narrato-ai-truzzi/
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Leonardo Caffo, il filosofo sotto processo per maltrattamenti all'ex compagna rinuncia a "Più libri più liberi" dopo le polemiche - Open
La coppia valerio-caffo mi commuove... soprattutto caffo quando fa la vittima predestinata, il caffo espiatorio: se sarò ritenuto colpevole pagherò io e non gli altri, se sarò ritenuto innocente, pagherò solo io.
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Scrittore per caso
Perché si diventa scrittori? Perché si anela a pubblicare?
In un'Italia - in cui diffusa è l’iperbole secondo la quale ci siano più scrittori che lettori - si registra una smania grafomane, rectius: tastieromane.
C'è più gente che vuole dire qualcosa di quanta ce ne sia che abbia genuinamente qualcosa da dire. Ci s'inventa scrittori, quando non si ha la possibilità di sfoggiare la propria vanità in un talk show, oppure quando non si è influencer? Ci si sogna scrittori perché abbiamo tutti qualche velleità e questa è a buon mercato?
Tralascio tutta la nota questione sull'Editoria che pubblica la qualunque e a qualunque titolo, mentre alcuni intellettuali s'interrogano, per quanto timidamente, sullo scadimento qualitativo delle proposte editoriali. Qualcun altro svela che le vendite medie dei libri sono ridicole e che addirittura con meno di 1500 copie vendute si entra pure in Top 10 di categoria.
In generale, le grandi case editrici pubblicano nomi già forti, soprattutto per notorietà mass mediale (TV, YouTube, star system, showbiz). Le piccole pubblicano ad occhi chiusi per puntellare i bilanci annuali.
Se un islandese mediamente legge dieci libri all'anno, più del 60% degli Italiani non ha letto neanche un libro a stampa nel 2022 (fonte: ISTAT). Sic stantibus data, perché si scrive e si pubblica così tanto?
Ma vi è di più. Fioriscono a decine i corsi per aspiranti scrittori. Si aprono laboratori di scrittura creativa. Si tengono seminari per futuri romanzieri anelanti un ISBN, tipo "Come pubblicare un romanzo (e vivere felici lo stesso)" pubblicizzato sui social. Suppongo che il relatore come pure gli eventuali partecipanti siano già ben consapevoli che 'essere pubblicati' non è sinonimo di 'avere successo' e/o di ‘scrivere bene’, ed è per questo che il titolo chiosa sul vivere felici lo stesso.
Corollario a tali seminari, sono blog, podcast nonché altri seminari ed altri libri sui metodi per ignorare la frustrazione da insuccesso editoriale, spronando ad insistere, insistere, insistere nello scrivere e nel cercare editori. Si alimenta così la fola per la quale saremmo tutti degli sfortunati Hemingway non riconosciuti - umanità, quell’ingrata! - e si moltiplica l’editoria minuscola e a pagamento, oltre a consolidarsi la schiera delle attività inutili: trainer e motivatori di scrittori.
Non nego, tuttavia, che esistano davvero perle nascoste nella piccola e media editoria, che mai conosceranno vasti pubblici, vuoi per carenza di risorse nel marketing, vuoi perché l'autore è territoriale, vuoi perché le grandi case editrici non perdono tempo a fare scouting, vuoi perché - è spesso così, credetemi – mancano al pur bravo autore gli agganci giusti.
Nonostante l'insuccesso, l'invenduto e tutto il tempo sprecato a fare presentazioni (ci ritorno fra qualche rigo), la gente scrive, scrive più di quanto essa stessa legga.
Personalmente, sono convinta che se si leggesse di più, avremmo meno scrittori, o quanto meno più qualità dei testi, dalla sintassi all'accuratezza di fonti e riferimenti, in narrativa e in saggistica. Se si leggesse di più, gli aspiranti scrittori capirebbero pure - nel confronto - che non sono poi quei novelli Manzoni, o nascosti Baricco che in pectore s’immaginano, e magari potrebbero pure desistere dall'inutile intento.
Se si leggesse di più, voglio aggiungere, avremmo anche giornalisti migliori, meno sgrammaticati e più attendibili. Tuttavia, spesso ci s'improvvisa giornalisti come ci s'improvvisa scrittori: voler a tutti i costi dire qualcosa, talvolta pure sfidando il ridicolo.
(Diciamocela fino in fondo: di giornalisti che raccolgono vere notizie e fanno inchiesta ce ne sono sempre meno, laddove il giornalismo dovrebbe essere solo inchiesta e ricerca. Una crescente parte di noi iscritti all’Ordine, ed io sono in prima fila, rimesta notizie già date agghindandole con sofismi ed opinioni personali - un esempio da manuale sono le Inchieste da fermo di un sopravvalutato Federico Rampini - spesso chiamando altri giornalisti a raccolta per rimestare meglio, quando non butta lì vere e proprie fesserie. Ho raccolto una delle tante sboronate – riportata dall’effervescente youtuber Gio’ Pizzi – raccontate durante i giorni delle colonne dei trattori agricoli in protesta. Trattasi di un episodio che sembrerebbe un peccatuccio veniale se non mascherasse invece perniciosa propaganda. Mario Sechi – direttore di una testata, manco un quidem de populo – ha proclamato [nella trasmissione Otto e mezzo, tra i più patinati consessi di giornalisti che rimestano solo opinioni, null’altro che opinioni] che l’agroalimentare in Italia vale 500 miliardi di euro, pari al 16% dell’intero PIL nazionale, mentre in realtà il valore reale del settore è di 74 miliardi pari al 3,5%. Se i dati sparati da Sechi fossero veri, il PIL italiano sarebbe di 3100 miliardi - e non di 2100 miliardi, com’è realmente - e l’Italia sarebbe un Paese agricolo fondato sui caciocavalli ed il lievito madre, laddove invece siamo molto più bravi, noti e richiesti per la raffinatezza e l’ingegno delle nostre tecnologie e non per il pistacchio di Bronte. Il teatrino di Sechi era strumentale a fomentare politicamente lo sdegno contro l’Unione europea che vessa gli eroici e sottovalutati agricoltori elettori e bla bla bla. Il mio rispetto agli agricoltori, il mio disprezzo agli imbonitori. E vogliamo sottacere il caso in cui il direttore di RAINews – Petrecca – ha oscurato le dichiarazioni del Procuratore di Napoli – Gratteri – sui politici che sniffano strisce di ‘bianca’?)
Torniamo alle smanie letterarie. Chi pubblica un libro vuole anche presentarlo, o forse vuole soprattutto presentarlo, e ciò è ancor più valido in proporzione inversa alla notorietà. Diventa più appagante per la vanità personale avere una platea - ancorché minima – che sta lì a vederti ed ascoltarti, che non le cifre delle vendite dei volumi. Presentare libri non incide sulle vendite, ma coccola e nutre l’orgoglio personale.
State leggendo un libello di una giornalista-scrittrice (eh già, sono a pieno titolo nel vituperato novero dello stesso oggetto dei miei strali) che presenta per hobby molti libri altrui. Mi piace presentare solo libri altrui, non i miei, avendo compreso appieno le ragioni di Groucho Marx quando affermò di non voler mai far parte di un club che accettasse tra i suoi soci uno come sé stesso. D’altronde, cantava Vecchioni, o uno vive per le cose che dice o non vive più, ed è per questo che non presento più i miei libri, per coerenza.
Tuttavia, mi piace presentare quelli degli altri, in quanto tale attività mi offre uno spaccato psico-antropologico, nel combinato disposto ‘autore-contenuti-platea'. L'unico sopravvissuto insuperabile merito della psicanalisi è di essere il miglior strumento per valutare i libri (ed i film), sia nello stile, che nei contenuti (mi riferisco alla narrativa – con netta esclusione di quella per bambini e ragazzi, davvero di ottimo livello in Italia - e alla saggistica da diporto, non a quella accademica e scientifica).
Mi piace presentare libri altrui perché posso spaziare con gli argomenti, attingendo a tutto ciò che ho letto nella mia vita per fare collegamenti, operare agganci, suscitare evocazioni, rimproverare errori. Mi piace anche leggere ed analizzare per benino i libri che presento, perché imparo a scrivere meglio, a fare debunking, nonché a ridimensionare eventuali borie dell’autore, oltre a cercare di fare le domande giuste.
Mi piace pure scoprire i motivi per cui si diventa scrittori.
Così, durante questa mia attività collaterale (nonché assolutamente gratuita) ho scoperto un motivo in più, la spinta per la quale l’Autore che sto per introdurre è diventato scrittore: parlare ai propri figli.
Mauro Del Mauro - di professione informatico (di alto livello), irpino (della notoria enclave autonoma di San Barbato) trapiantato in provincia di Milano, padre di due post-adolescenti - ha scritto numerosi testi per raccontare ai suoi figli il suo pensiero e la sua storia, razionalizzando la sua rabbia politica e i suoi rancori, ricordando le sue origini e la sua gioventù, acquietando i suoi tormenti ed i suoi dolori famigliari.
Non ha mai pensato di scrivere per un pubblico diverso da sua figlia e suo figlio; non gli è mai importato avere una platea più vasta. Ha scritto a loro e per loro, invece che annoiarli con les neiges d’antan, affinché potessero scegliere di conoscere e non subire la conoscenza delle sue storie di vita.
Così, rimanendo un po’ spiazzato quando – per caso – qualcuno gli ha chiesto per la prima volta in assoluto di presentare i suoi testi, Mauro mi ha chiamato a correità per un’inaspettata scorribanda nei cunicoli della sua robusta anarchia di pensiero, attraverso alcuni libri che più di altri (tra i suoi molteplici scritti) si collegano tra loro per sviluppo socio-storico-politico. Il Nostro, da intransigente e veemente kantiano per etica e morale, col tempo, diviene osservatore disincantato, più preso dai colori della campagna irpina (è originario di San Barbato, non dimentichiamolo mai) che dall’insistenza delle giovanili smanie di cambiare il mondo, denunciandone alcune aberranti storture, attraverso la satira, l’irriverenza o la semplice cronaca.
Mauro – per inciso, mio compagno di liceo - è diventato Scrittore per caso (ma anche un po’ per necessità) ed è questo il titolo dell’incontro di domenica 7 aprile, dalle 17, organizzato dalla Pro Loco Mons Militum presso la biblioteca “Franco Basile”, in Piazza Umberto I a Montemiletto, un’occasione per riconsiderare storia, cronaca, politica e Irpinia da una prospettiva sui generis.
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Torna Più libri tutto l’anno, primo appuntamento giovedì 11 gennaio alle ore 18.30 alla Biblioteca Goffredo Mameli in Via del Pigneto, 22 a ROMA, con la scrittrice Nadia Terranova nella tappa Trebisonda, città turca visitata da Marco Polo nel suo viaggio di ritorno verso Venezia e all’epoca capitale dell’omonimo impero creato dai bizantini a seguito della quarta crociata. L'incontro sarà trasmesso in diretta streaming sui canali Facebook e Youtube di Biblioteche di Roma. La misura del mondo sarà il tema anche di Più libri tutto l’anno 2024. Il programma sarà suddiviso in tappe, in collaborazione con Biblioteche di Roma, le cui sedi diventeranno luoghi dell’immaginario oltreché depositarie della cultura. Incontri in cui scrittrici e scrittori racconteranno il loro rapporto col viaggio e con la geografia. Con nomi che evocano mondi interi e luoghi geografici che, nonostante non evochino proprio niente, sono essi stessi mondi più vasti e più larghi di quanto si possa immaginare. Più libri tutto l’anno è ciclo di anticipazioni e avvicinamento alla fiera nato nel 2023 per dare voce alla piccola e media editoria e grazie a cui il pubblico della fiera ha l’occasione di ritrovarsi fuori dai confini della Nuvola, stringendo un patto sempre più forte con la città di Roma, le sue istituzioni e gli spazi di produzione culturale Giovedì 11 gennaio alle ore 18.30 alla Biblioteca Goffredo Mameli in Via del Pigneto, 22 a Roma
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Rai Libri, incontro con Augias tra i più seguiti a Più Libri
Successo di Rai Libri a Più Libri più Liberi, la fiera della piccola e media editoria, dal 6 al 10 dicembre alla Nuvola dell’Eur a Roma. Tra le presentazioni più seguite quella di Corrado Augias che ha avuto una standing ovation per il suo ‘Paolo. L’uomo che inventò il cristianesimo’ in cui ha ricostruito la vita pubblica e religiosa dell’Apostolo delle genti e l’anteprima del fan book della…
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Roma: visita del Vice Capo della Polizia Gambacurta alla fiera "Più libri più liberi".
Roma: visita del Vice Capo della Polizia Gambacurta alla fiera "Più libri più liberi". Nello stand della Polizia di Stato alla Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria "Più libri più liberi" che si è conclusa ieri, visita del Vice Capo della Polizia per l'attività di coordinamento Prefetto Stefano Gambacurta che si è intrattenuto con gli esperti della polizia scientifica, della polizia postale e delle comunicazioni e della polizia stradale che in questi giorni sono stati a disposizione dei visitatori per rispondere ai quesiti dei più curiosi e a far conoscere la loro attività. Ospite fisso un poliziotto "a quattro zampe" di nome Fester con la sua conduttrice. Protagonista dell'ultima giornata anche il campione di nuoto artistico delle Fiamme Oro Giorgio Minisini, autore del libro Il maschio. Come inseguire i sogni senza perdere se stessi, in cui l'atleta racconta la sua storia, il suo percorso e il suo ruolo da pioniere in una disciplina fino a poco tempo fa prettamente femminile. Inclusione e solidarietà sono l'obiettivo di tutte le pubblicazioni istituzionali esposte allo stand: l'intero ricavato viene infatti devoluto al Piano Marco Valerio del Fondo assistenza per il personale della Polizia di Stato che sostiene le famiglie dei poliziotti con figli affetti da gravi malattie degenerative.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Il Sogno Americano alla Nuvola di Roma
Tanto pubblico dal 6 a oggi ha preso in assalto la Nuvola di Roma dove era in programma l’appuntamento più Libri e più libri, annuale appuntamento organizzato dall’Associazione degli Editori e riservato alla piccola e media editoria. Nello stand di Libritalia il libro scritto dall’antropologo Pino Cinquegrana e dal giornalista Nicola Pirone, giunto alla terza ristampa, ha suscitato molto…
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Elba Book Festival 2023
L’edizione 2023 di Elba Book Festival ha lo scopo di spronare gli editori indipendenti a confrontarsi sul futuro dei libri e tracciare nuove rotte mentali. Da martedì 18 a venerdì 21 luglio, tra vicoli e piazzette, il borgo di Rio nell’Elba ospiterà il momento di confronto estivo della piccola e media editoria italiana e il tema di quest’anno sarà Mappe. Le mappe sono di varie tipologie, ma spiegano, uniscono, concorrono a creare una comunità e sono una ventina gli editori che hanno sposato la visione dell’iniziativa toscana, come Odoya, La Vita Felice, Exòrma, Marcos y Marcos e Wom. Ogni sera i laboratori ElbaKids si prenderanno cura dei più piccoli, grazie alla dedizione del Sistema Museale dell’Arcipelago Toscano, focalizzandosi sul concetto di orientamento, specialmente del singolo nei confronti di una società complessa e diversificata. Sia Elba Book sia I fumi della fornace, a Valle Cascia dal 24 al 27 agosto si sono costituiti nei loro territori, rendendosi condivisibili nell’approccio e nell’ascolto del genius loci di appartenenza. Il gemellaggio tra i due festival si concretizzerà durante la kermesse elbana, attraverso una performance poetica di rifondazione semantica di un luogo, a partire dal libro La specie storta, e curata da Giorgiomaria Cornelio, Lucamatteo Rossi e Valentina Compagnucci. Entrambe le realtà sono rivolte ai fantasmi dei rispettivi paesaggi per colmare un’identità industriale perduta e rimediare a diversi dissesti ambientali dove, se il versante orientale dell’Elba ha subito l’abbandono delle miniere ferrose, la provincia di Macerata ha la dismissione dell’imponente fornace di mattoni. Il programma di Elba Book verrà inaugurato martedì 18 luglio alle 18:30 nella terrazza mozzafiato del Barcocaio con la cerimonia di assegnazione del premio Lorenzo Claris Appiani, nato con l’Università per Stranieri di Siena per celebrare la memoria del giovane avvocato ucciso nel Palazzo di Giustizia di Milano e il legame con la sua terra d’origine. L’obiettivo è dare luce alle figure quasi invisibili di traduttori e traduttrici, attori insostituibili nel delicato processo di mediazione linguistica e antropologica. Quest’anno la vincitrice sarà Francesca Lazzarato con la traduzione del romanzo argentino Le cugine di Aurora Valentini e la menzione d’onore andrà a Valerio Nardoni per la traduzione di La voce a te dovuta di Pedro Salinas. Inoltre entra nel vivo la terza edizione del Premio Demetra, riconoscimento dedicato ad autori e editori indipendenti che mettono al centro delle loro opere le tematiche ambientali, concepito da Elba Book Festival e da Comieco – Consorzio per il recupero e il riciclo degli imballaggi a base cellulosica. La giuria ha selezionato 12 finalisti dopo aver vagliato 53 opere che, sommate a quelle candidate nelle due edizioni precedenti, portano a 150 i titoli presentati in rassegna in tre anni. I vincitori di ciascuna categoria verranno premiati nel corso della cerimonia di chiusura del 21 luglio, alle 18:30, sempre nella terrazza del Barcocaio ed è previsto un premio speciale della giuria, consistente in un’opera dell’artista Elena Marengoni. Lo staff di Elba Book, sostenuto dal Consorzio Comieco, riconoscerà pubblicamente al fotografo Hans Georg Berger un encomio per il recupero dell’Eremo di Santa Caterina d’Alessandria, orto botanico di origine medievale nell’arcipelago toscano. Grazie all’associazione fondata dal filantropo tedesco nei primi anni Ottanta, dopo l’incontro con l’intellettuale parigino Hervé Guibert, che lo scelse come luogo ideale per la genesi delle sue opere, l’Eremo è diventato un centro culturale deputato all’incontro tra arte e scienza. Situato sul monte Serra e in cima a una periferie depauperata dal sistema capitalista del proprio passato prossimo, quello minerario, l’Eremo ha mantenuto le fondamenta più remote, quelle legate a un passato religioso e valoriale, rimanendo ancora oggi meta di pellegrinaggi e cammini spirituali. Read the full article
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ROMA: IL VENETO PRESENTE ALLA FIERA DEL LIBRO DELLA CAPITALE
ROMA: IL VENETO PRESENTE ALLA FIERA DEL LIBRO DELLA CAPITALE
La Regione del Veneto e l’Associazione Editori Veneti in collaborazione partecipano alla Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria a Roma dal 7 all’11 dicembre 2022, presso il Roma Convention Center La Nuvola. Il tema dell’edizione 2002 della Fiera è “Perdersi e ritrovarsi” tratto dal manifesto del fumettista, illustratore, regista e sceneggiatore bresciano Lorenzo Mattotti. Un ricco…
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«Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2022», ecco i vincitori
«Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2022», ecco chi sono i vincitori. #premiostregaragazziragazze2022 #premiostregra #plpl2022 #lanuvola
Sono Lisa Lundmark, Nadia Terranova, Mara Cerri e Francesco D’Adamo i vincitori della settima edizione del Premio Strega Ragazze e Ragazzi. La cerimonia di proclamazione e consegna dei premi ai vincitori, offerti da Strega Alberti Benevento, si è svolta oggi pomeriggio, 7 dicembre 2022, nell’ambito di Più Libri Più Liberi, Fiera della Piccola e Media Editoria. Lisa Lundmark con Jenny lo squalo,…
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Sapete quanti libri di autori stranieri vengono pubblicati ogni anno in Italia? Non solo narrativa e letteratura per l’infanzia. Parliamo di saggi, ricerche, testi scolastici, manuali. Se non ne avete idea, siete in buona compagnia. Sappiamo però che nel 2020, ultimo dato disponibile, i nostri editori hanno comprato 9.127 titoli all’estero. L’Italia è uno dei paesi più «aperti» alla cultura del mondo. Tutto questo grazie a un piccolo, agguerrito e sfruttato esercito di traduttori. Che non è un mestiere che si improvvisa, ma in compenso viene affidato a volte con una certa leggerezza. Le stupidaggini da traduzioni dilettantesche formano una biblioteca a parte.
Dei traduttori professionisti sappiamo che sono circa 1500, guadagnano una miseria, in media 15.000-18.000 euro l’anno e l’85 per cento di loro sono donne. Ma professionalità alta e stipendi bassi, se parliamo di genere femminile, non stupisce nessuno. Ora i traduttori si sono stancati. Strade-Sindacato dei traduttori editoriali, insieme ad Autori di Immagini, Associazione Italiana Traduttori e Interpreti, Associazione Nazionale Italiana Traduttori e Interpreti e Associazione Italiana Scrittori Ragazzi, ha inviato una lettera ai componenti delle commissioni Cultura e Lavoro di Camera e Senato, e relativi ministri, con un appello per migliorare le condizioni in cui operano.
Le loro sono richieste pazzesche: «Compensi adeguati e proporzionati, partecipazione ai proventi, trasparenza sulle copie vendute e istituzione di un fondo di 5 milioni di euro finalizzato al sostegno dei traduttori e del libro». Il documento verrà presentato il 9 dicembre a Roma alla Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria «Più Libri più liberi». Dove una gran parte dei libri li potremo leggere grazie al loro lavoro, essenziale ma non proprio strapagato. E se tutti gli editori (pochi lo fanno) mettessero il nome del traduttore sulle copertine? Tanto per cominciare.
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Il Comune di Vietri sul mare ed Edizioni Graus insieme alla Fiera del libro a Roma dal 7 all'11 dicembre
Una sinergia culturale, da tempo in campo, vedrà protagonisti il comune di Vietri sul mare e la casa editrice Graus Edizioni, alla Fiera del libro a Roma in programma dal 7 all’11 dicembre 2022. “Più libri più liberi”, questo il nome della Fiera nazionale dedicata alla piccola e media editoria, promossa e organizzata dall’Associazione Italiana Editori, si terrà al ” Roma Convention Center – La…
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Cosa vorrei fare: andare a vedere la mostra di Klimt a Palazzo Braschi, andare alla fiera della media e piccola editoria alla Nuvola;
Cosa farò: studiare tutto il giorno per l'esame di martedì prossimo, maledirmi nelle pause per aver preso la decisione autolesionista di ricominciare a studiare con un lavoro full time.
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Si svolgerà sabato 9 dicembre 2023 alle ore 15.30 presso la Sala Vega alla Nuvola dell’Eur a Roma, nell’ambito di “Più Libri più Liberi” (6-10 dicembre 2023) - la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria - l’incontro “Incubi e Paura: scrivere il perturbante” , nel corso del quale verrà presentato il libro di Giorgia Tribuiani Scrivere il perturbante (Dino Audino editore, 2023). Con l’autrice interverranno Luca Briasco, Giovanna Guidoni e Giulio Mozzi. «L’abitudine, la fiducia che abbiamo imparato a nutrire nei confronti delle leggi del mondo, ci permette di abitare quest’ultimo con una certa dose di tranquillità: il tipo di paura che affronteremo in questo manuale in cui ci rendiamo conto che il nostro mondo è fallito» (Giorgia Tribuiani, Scrivere il perturbante. Modelli, tecniche, strategie, Dino Audino editore, Roma, 2023). Bambole che prendono vita, distorsioni temporali, case dotate di un’anima, corpi che non si riflettono negli specchi: come raccontare il brivido che proviamo quando, scrutando fra le pieghe della realtà, scopriamo che ciò che ci era familiare assume un volto inquietante e terrorizzante? La narrativa perturbante fa leva sulle paure più ataviche ed esistenziali di ognuno di noi e mette in discussione la visione del mondo che abitiamo. Giorgia Tribuiani, affermata scrittrice di questo topos letterario, nel manuale parte dalle teorizzazioni di Sigmund Freud e dalle principali caratteristiche del perturbante, per affrontarle in chiave narrativa: l’invenzione dell’incipit, la costruzione dei luoghi e delle scene, i meccanismi di svelamento, l’affidabilità o meno del narratore. Quindi la “soglia”, la “crepa” nelle leggi di natura e il labile confine fra reale e fantastico. Ad una prima parte teorica, corredata di esempi e modelli, segue una di stampo laboratoriale, in cui autori come E.T.A. Hoffmann, Edgar Allan Poe, H.P. Lovecraft, David Lynch e Roman Polanski diventano compagni di un percorso privilegiato per creare testi che lascino il pubblico con il fiato sospeso. Scrivere il perturbante è il primo di tre titoli dedicati alla costruzione dei generi fantastici e del mistero. Giorgia Tribuiani dirige con Giulio Mozzi la Bottega di narrazione, scuola di scrittura creativa per la quale ha ideato e conduce annualmente il “Laboratorio del mistero” dedicato alla narrativa perturbante e fantastica. È autrice dei romanzi Guasti (Voland, 2018), Blu (Fazi Editore, 2021) e Padri (Fazi Editore, 2022) e dei racconti lunghi Binari (Hopefulmonster, 2022 - collana Pennisole, diretta da Dario Voltolini) e Superstar (Tetra, 2022). Scrivere il perturbante. Modelli, tecniche, strategie di Giorgia Tribuiani, pubblicato da Dino Audino editore (Roma) nella collana “Manuali” e disponibile in libreria e online da giugno 2023, verrà presentato alla Nuvola dell’Eur nel corso di “Più Libri più Liberi” sabato 9 dicembre 2023.
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