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PRIMA PAGINA Eco Di Bergamo di Oggi domenica, 06 ottobre 2024
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Vomero, via Luca Giordano: storica panificio temporaneamente chiuso per lavori in corso
Una dei pochi negozi storici ancora attivi nel quartiere collinare Via Luca Giordano: il panificio Vomero, via Luca Giordano: stamani ha suscitato curiosità la saracinesca abbassata di uno storico panificio, una delle poche attività del genere, sopravvissute alla scomparsa delle botteghe storiche del quartiere collinare. Dalle notizie attinte sul posto sarebbero in corso dei lavori all’interno…
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ARCHEOLOGIA / Pompei, riemerge il panificio-prigione: schiavi e asini insieme a macinare il grano [FOTO, VIDEO]
#ARCHEOLOGIA #SCAVI / #Pompei, riemerge il panificio-prigione: schiavi e asini insieme a macinare il grano [FOTO, VIDEO] Il ritrovamento nella Regio IX: nel pavimento intagli per coordinare il movimento di asini e operai schiavizzati.
Pompei – Un panificio-prigione, dove persone ridotte in schiavitù e asini erano rinchiusi e sfruttati per macinare il grano necessario a produrre il pane. Un ambiente angusto e senza affaccio esterno, con piccole finestre con grate in ferro per il passaggio della luce. E nel pavimento intagli per coordinare il movimento degli animali, costretti a girare per ore con occhi bendati. L’impianto è…
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Panificio Mario | Francesco Lastrucci | WSJ
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Pompei Affresco con decorazioni a tappezzeria dal cubicolo del panificio Regio IX
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DOPO 60 ANNI CEDE IL SUO SUPERMERCATO GRATIS PER NON FARLO MORIRE
L’ottantenne Antonio Conti, storico commerciante di Rigutino una frazione in provincia di Arezzo, dopo aver chiuso per motivi d’età il suo supermercato, ha deciso di cederlo gratuitamente a chiunque abbia voglia di portarlo avanti, per non farlo morire.
Dopo una vita passata a servire le persone della sua frazione, l’uomo ha appeso un cartello davanti alla sua rivendita con la scritta “Cedesi negozio arredato in comodato d’uso (gratuito)”. Il suo legame con l’attività arriva da quando appena ventenne iniziò a lavorare nel negozio di famiglia, prendendo il posto dei genitori che avevano aperto nel 1936. La piccola bottega è diventata supermercato, l’unico del paese, e oggi “Vedere le serrande chiuse mi dispiace moltissimo … pensare a quanto l’ho tenuto aperto io…” racconta l’anziano commerciante.
Intanto a Rigutino gli altri commercianti cercano di sopperire alla chiusura del supermercato e il macellaio è diventato anche panificio e la tabaccaia si è messa a vendere abiti. “Magari riaprisse, qui è un paese con tanti anziani, dove si va a fare la spesa?” commentano i cittadini speranzosi.
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Fonte: Arezzo24; Prima Firenze
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Panificio il basilico
Tegnap egy kis szénhidráttal indítottuk a napot, kellett a futás-úszás előtt.
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L'altro giorno è successa una cosa davvero brutta che pensavo proprio che fosse finito il mio mondo come lo conosco e di dover cambiare tutto, di nuovo, ancora una volta
E sono uscita perché altrimenti avrei architettato il modo perfetto per abbandonare questo mondo, che è un pensiero che mi viene spesso da sempre come quella muffa in quelle stanze delle case vecchie che non importa quando tu possa pulirla e passare la candeggina, lei rispunta e l'odore lo senti sempre.
Dicevo, sono uscita con G e siamo stati in un silenzio incredibile e c'erano in giro le pompe per portare via l'acqua dopo l'alluvione. Si sentiva ovunque il rumore dei loro motori, incredibile, avvolgente, era il suono del dolore quando senti di non farcela più
Poi in realtà non era successo niente e allora abbiamo fatto una pausa a un panificio e ci è piaciuto tanto forse, siamo sempre noi qualsiasi cosa accada.
Io vorrei cambiare, vorrei essere migliore, ma forse questo è il mio meglio per ora e non posso essere perfetta.
Forse vorrei, potrei, fare foto a quello che faccio, usare la macchina digitale compatta di G. Forse, forse potrebbe aiutarmi a vedere meglio ciò che faccio, aggiungere qualcosa di concreto, di reale, a quello che è solo pensiero
È che ieri mi sono sentita una pezza inutile e poi la sera no, sono successe cose belle e mi sono sentita valida un po' (ma sono uscita proprio dai miei limiti, mi sono sforzata tanto)
Poi va be' ho visto per caso Elio Germano, quello è stato davvero bello e sono stata davvero felice (mi immagino lui che supplica per interpretare berlinguer mi fa molto ridere, secondo me ci tiene tanto)
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Mentre continuano le ricerche della quinta vittima nel cantiere Esselunga, Dario Salvetti spiega a cosa servono gli appalti: «a disumanizzare, renderci irriconoscibili tra di noi»
Nel cantiere nell’ex Panificio Militare, a Firenze, si mettono in sicurezza le travi di cemento crollate, dal peso di tonnellate, e si cerca ancora il quinto cadavere dentro il cantiere di via Mariti a Firenze, il marocchino Bouzekri Rachimi, 56 anni, l’ultimo disperso, giorno e notte, oltre 48 ore dopo il cedimento strutturale nella costruzione del supermercato Esselunga in un’area già demaniale che gli abitanti avrebbero desiderato adibita a tutt’altro. I vigili del fuoco agiscono con le gru – ne è arrivata una terza- fanno alzare un drone, operano con le Usar (dalla definizione inglese Urban Search and Rescue traducibile in “ricerca e soccorso in ambiente urbano” e definisce l’insieme delle pratiche utilizzate per le operazioni di ricerca e soccorso di persone sepolte da macerie in caso di crolli di edifici e strutture, esplosioni o di eventi sismici), rimuovono il cemento crollato, avanti così finché sarà necessario.
L’Ansa parla di inchiesta per omicidio plurimo colposo, ne magnifica l’approccio multidisciplinare, dagli aspetti tecnici alle condizioni dei lavoratori. In queste ore l’inchiesta starebbe prendendo forma con la distribuzione delle deleghe alla polizia giudiziaria. Viene fatto il censimento delle decine di ditte nel groviglio di subappalti che riportano al vertice della Aep di Pavia, l’impresa capofila, la stessa responsabile di un cantiere gemello, a Genova, nel quartiere di San Benigno teatro di incidenti avvenuti lo scorso anno. Aep, Attività Edilizie Pavesi, lavora per conto di La Villata Spa, immobiliare partecipata al 100% da Esselunga, presieduta – grazie ai buoni rapporti con Marina Sylvia Caprotti, la figlia del fondatore di Esselunga – dall’ex ministro Angelino Alfano. Esselunga ha acquisito l’intera società pochi mesi fa acquistando il 32,5% che era posseduto da Unicredit al prezzo di 435 milioni. Ex delfino di Silvio Berlusconi, Alfano è stato ministro della Giustizia nel governo Berlusconi IV e ministro dell’Interno dei governi Letta e Renzi.
Ma è davvero colposo un delitto che avviene nell’intrico di subappalti, contratti e lavoro nero? Ne scrive Dario Salvetti, del collettivo di fabbrica dei lavoratori ex Gkn, che è anche Rsu della Fiom:
Gli appalti sono una montagna di merda
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Il primo incontro di Basil e Jennifer
Basil racconta- Era il primo giorno di primavera un sabato se non erro, ero andato da solo al parco, ma ad un tratto, sentii uno strano suono. Mi misi a correre, volevo sapere chi era a farlo, ma ahimè caddi in una buca profonda. Per fortuna non mi feci nulla, ma ero solo e spaventato. Iniziavo a perdere le speranze, ma tutto d'un tratto...
JENNIFER- Ehi là? C'è qualcuno la giù?
BASIL- Sì, ti prego aiutami.
JENNIFER- Aspetta, guardo se riesco a trovare qualcosa per tirarti fuori. Ecco afferra questo bastoncino...l'hai preso?
BASIL- Sì!
JENNIFER- Perfetto. Ora cerca di arrampicarti.
BASIL- Sono quasi arrivato.
JENNIFER- Non riesco più a tenerla. Afferra la mia mano.
Basil dà la mano a Jennifer e riesce a salvarsi
JENNIFER- Ti sei fatto male?
BASIL- No, sto bene. Grazie, per avermi salvato.
JENNIFER- Oh figurati. Si può sapere come ci sei finito in quella buca?
BASIL- Ho sentito uno strano suono e volevo scoprire da dove proveniva e allora ho corso e il resto lo sai, ma forse me lo sono sognato.
JENNIFER- Ma anch'io l'ho sentito.
BASIL- Davvero?!
JENNIFER- Sì! Che ne dici se lo cercassimo insieme?
BASIL- Chi? Noi due?
JENNIFER- Certo. Su andiamo.
Jennifer prende la mano di Basil. Il misterioso suono li conduce davanti ad un cespuglio
BASIL- Dev'essere qui...dietro. Al mio 3 andiamo, 1-2-...3.
I due topini oltrepassano il cespuglio e...vedono un cagnolino
BASIL e JENNIFER- Ma è un cucciolo.
BASIL- Di razza basset hound. Dev'essersi smarrito.
JENNIFER- Oh poverino. (Si avvicina al cucciolo) Ciao piccolino. Non devi aver paura, siamo qui per aiutarti. Non è così?
BASIL-Sì certo, ma prima di tutto analizziamo bene la situazione. Questo cucciolo porta un collare quindi appartiene dicerto a qualcuno. Non si è smarrito da molto, sta mattina pioveva molto e il suo pelo è troppo asciutto e pulito.
JENNIFER- (Accarezza il pelo del cane) Sì è vero, il suo pelo è bello asciutto e morbido. Secondo me questo cucciolo è venuto qui da solo.
BASIL- Cosa te lo fa pensare?
JENNIFER- È troppo piccolo per portarlo a passeggio ed è anche rischioso se incontra dei cani adulti. Io ipotizzo che sia scappato o da una casa o forse (si guarda attorno)...ma certo, il negozio di animali è qui vicino al parco. Qualcosa lo deve aver spaventato e istintivamente ha cercato un luogo tranquillo dove rifugiarsi.
BASIL- (Stupito) Sì...credo che tu abbia perfettamente ragione. La domanda è cosa l'ha spaventato?
Basil guarda attentamente il cucciolo e...
BASIL- A-ah, ma certo.
JENNIFER- Cosa?
BASIL- Guarda il suo collare. Non noti niente?
JENNIFER- Il cinturino del collare non è infilato nel fodero.
BASIL-Esattamente. Ora ti dico com'è andata secondo me. Un cliente è entrato nel negozio di animali e ha scelto questo cucciolo e il negoziante stava per mettergli il collare, ma il negoziante non riusciva a metterglielo perché non stava fermo, e come hai detto tu il cagnolino spaventato è scappato ed è corso fin qui.
JENNIFER- Sì, non può che essere andata così.
BASIL- Per fortuna ha il collare con la piastrina quindi possiamo rintracciare il suo proprietario e sapremo anche il suo nome.
JENNIFER- Giusto e appena lo sappiamo lo accompagniamo a casa.
BASIL- (Si avvicina al cucciolo che inizia ad annusarlo) È più facile dirlo che farlo.
JENNIFER- Buono piccolino. Cerca di stare fermo. (Gli accarezza il muso dolcemente)
Basil finalmente riesce a leggere
BASIL-Si chiama Ugo.
JENNIFER- Ugo? Oh è un bellissimo nome.
BASIL-Il suo indirizzo è...ma tu guarda che fortuna. Vive sopra casa mia.
JENNIFER- Perché dove abita?
BASIL- Baker Street numero 219, il suo padrone è il mio vicino di casa.
JENNIFER-Conosco Baker Street è lì che c'è il miglior panificio.
BASIL- Già.
JENNIFER-Hai sentito Ugo, si va a casa.
Ugo abbaglia felice
JENNIFER-Ma...come facciamo...non è addestrato.
BASIL-Tsk tsk, si dia il caso che io ho la soluzione proprio in tasca. Ugo essendo un basset hound è un cane da caccia quindi ha un eccellente fiuto e sarà proprio quello a guidarlo. Con questo (estrae un panino) panino che proviene dal panificio di Baker Street, basterà che Ugo lo annusi e...ah
Ugo mangia il panino
BASIL-Addio merenda. (Severo) Ma bravo, l'unica pista che avevi l'hai fatta sparire.
JENNIFER- Oh povero Ugo (lo accarezza dolcemente) sei affamato vero?
BASIL-(Offeso) Povero Ugo?! Questa è bella, mi dici come facciamo adesso?
JENNIFER- Non c'è bisogno di disperarsi. Guarda cos'ho nella tasca.
Basil guarda e vede un panino
JENNIFER-Ugo, guarda cos'ho qui.
Ugo inizia a scodinzolare
JENNIFER-Ah- Ah prima di mangiarlo devi annusarlo e devi seguire la pista e quando arriveremo a destinazione potrai mangiarlo. Intesi? (lo fissa negli occhi seria).
Ugo-Wof.
JENNIFER-Bravo. Ora tocca a te (consegna a Basil il panino).
BASIL-Bene, Ugo voglio che tu annusi questo panino (Ugo annusa il panino).
Hai sentito il suo profumo?
Ugo annuisce
BASIL- Bravo. Ci puoi dare un passaggio?
Ugo si abbassa e i topini salgono sopra
BASIL-Grazie.
JENNIFER-Grazie Ugo.
BASIL-Bene, Ugo andiamo!
Ugo conduce i topini proprio davanti al panificio di Baker Street
BASIL-Ce l'ha fatta. Bravissimo Ugo.
JENNIFER- Sapevo che ci saresti riuscito. Ecco il panino, te lo sei meritato.
Ugo mangia il panino e i topini scendono
BASIL- Seguici Ugo, la tua casa è quella lì.
Entrano nella casa attraverso lo sportellino dove entrano di solito i cani e i gatti
JENNIFER-Guarda com'è felice.
BASIL- Già. Certo che un cane così sarebbe bello addestrarlo.
JENNIFER-Sì dopotutto si è affezionato a noi. Tu che ne pensi Ugo?
Ugo- Wof.
JENNIFER-Credo che sia un sì.
BASIL-Lo penso anch'io.
JENNIFER- Noi tre siamo una bella squadra.
BASIL-Sì è vero.
JENNIFER- (Vede Ugo nella cesta) Oh guardalo...com'è carino.
BASIL-Sta arrivando qualcuno, presto nascondiamoci.
Jennifer piccola- Ciao Ugo.
Basil piccolo-Domani veniamo a trovarti.
Voce umana di un signore- Mi dispiace figliolo, abbiamo fatto il possibile e poi ci sono altri cuccioli in quel negozio di animali puoi sceglierne un altro.
Voce umana di un ragazzino- (Amareggiato) No, lui era perfetto è stato lui a scegliermi, tutta colpa di quello collare e adesso il mio Ugo sarà tutto solo.
Ugo- Wof, Wof.
Ragazzino- Ugo? (Vede il cagnolino corrergli incontro) Ugo!
Il ragazzino lo abbraccia in lacrime e Ugo gli fa le feste
Ragazzino- Oh Ugo, sei tornato da me. Ti prometto che non ti perderò più. Papà, hai visto è tornato.
Padre- Incredibile.
Ragazzino- Mamma, mamma Ugo è tornato.
Voce umana di una signora- Sì e di sicuro sarà affamato gli preparo subito qualcosa.
I due topini guardano la scena felici e soddisfatti
BASIL-Missione compiuta.
JENNIFER-Il nostro Ugo finalmente ha ritrovato il suo padrone.
BASIL-Sì e poi è in buone mani, il piccolo Sherlock è un ragazzino buono, aveva bisogno di un amico. Andiamo.
Basil e Jennifer escono dalla casa
BASIL- Aiutare gli altri che soddisfazione.
JENNIFER-Sì, è una sensazione meravigliosa.
BASIL e JENNIFER-È come se fossi stato(a) un(a) detective.
Sì guardano stupiti
JENNIFER- Vuoi diventare un detective?
BASIL- Sì è il mio sogno.
JENNIFER-Anche il mio.
BASIL-Davvero?
JENNIFER-Sì, ma...(triste) non sarà facile realizzarlo, (seria) ma ce la metterò tutta.
BASIL-Beh...secondo me la stoffa ce l'hai.
JENNIFER- Dici davvero?
BASIL-Certo.
JENNIFER-Grazie.
Inizia a piovere
JENNIFER-Sarà meglio che corra a casa prima che il tempo peggiori.
BASIL- Se vuoi ti accompagno.
JENNIFER-Ma no, sei a un passo da casa.
BASIL-Tu mi hai salvato, è il minimo che possa fare, prendo l'ombrello e arrivo.
Basil accompagna Jennifer e arrivano davanti ad una villa
BASIL- (Stupito) Abiti in questa mega villa?
JENNIFER- Sì. Grazie per aver accompagnata, sei stato molto gentile.
BASIL- Di niente.
JENNIFER- Magari...possiamo trovarci al parco.
BASIL- Sì sarà il nostro punto d'incontro e poi andiamo da Ugo.
JENNIFER- Perfetto. Ehi aspetta come ti chiami?
BASIL- Basil.
JENNIFER- Io sono Jennifer, ma tu puoi chiamarmi Jenny. Siamo amici?
Jennifer allunga la mano e Basil gliela stringe
BASIL- Amici.
Basil racconta- E così nacque la nostra amicizia.
è una pagina del mio libro (Ugo è praticamente Toby,ma essendo italiana io uso i nomi che gli abbiamo dato noi)
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Ok i supermercati, ma l'odore di pane quando entri in un panificio!?
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PANIFICIO And PIZZA AL SUOLO
Photo: Ugo Valentini
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Breve storia.
Al signor Mario si rompe il telecomando della tv e scende al negozio sotto casa per comprarne uno nuovo. Il negoziante puzzone però non accetta il pos.
E allora lui indignato lascia la merce sul banco e se ne va. D’altronde al signor Mario fottesega che quello c’ha la tassazione al 45%, le bollette da pagare, l’affitto del locale, le commissioni bancarie.
È un evasore e deve fallire, punto e basta. Tornato a casa e compra il telecomando su Amazon, che quelli sono onesti e si fanno pagare cashless. Starà un giorno senza televisione ma sticazzi. Vuoi mettere perdere una comoda sera spaparanzato sul divano a guardare Lilli Gruber a confronto della lotta contro l’evasione fiscale?
Passa un anno. È quasi sera e il signor Mario, assiduo lettore di Repubblica, è seduto sul cesso a leggere il giornale. C’è scritto che Amazon ha pagato 700 milioni di euro di tasse a fronte di 9 miliardi di ricavi. Più o meno l’8%. E un dubbio atroce lo assale.
Ma proprio nel momento in cui l’illuminazione del momento Fantozzi mentre legge i libri del compagno Folagra sta per redimerlo per sempre zzzzzz clap! Si fulmina la lampadina del bagno. Buio pesto.
Cerca tentoni la carta igienica ma la sua mano non incontra nessun rotolo di morbidezza.
Pare sia finita. Allora il signor Mario tutto sporco e trafelato scende di casa per comprare il necessario dal piccolo negozio sotto casa.
D’altronde è un’emergenza e non si può andar troppo per il sottile. Le questioni di principio possono aspettare.
Con suo sommo sgomento, però, scopre che il piccolo esercente ha chiuso i battenti per sempre.
Come hanno fatto la merceria, l’alimentari, il fruttivendolo, la macelleria, il panificio eccetera eccetera. Abbandonando il quartiere al suo destino di dormitorio senz’anima.
Certo ci sarebbero sempre il minimarket pakistano e il bazar cinese, ma le recensioni online dicono che le lampadine Made in China consumano quanto un Boeing 747, emettono più radiazioni di una Tac e rischiano pure di esploderti in testa.
E la carta igienica è talmente chimica che la pelle ti diventa color verde palude e ruvida come carta vetrata grana 40. Allora apre l’app di Amazon per fare l’ordine, tanto il corriere arriva al più tardi domani pomeriggio. Per stasera si arrangerà.
E invece no. Il colosso dell’e-commerce ha fagocitato tutta concorrenza e pertanto non consegna più in 24 ore.
Adesso fa un po’ come gli pare e consegna in 7 giorni lavorativi. Morale. Il signor Mario passa un’intera settimana a cacare a lume di candela e pulirsi il culo col suo giornale preferito. Chissà.
Magari riflettere in penombra lo aiuterà a capire il problema vero dove sta.
Fine.
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