#oltre il danno pure la beffa
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abr · 7 months ago
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USARE IL BUROINCUBO PER PENALIZZARE, far trovar lungo, scoraggiare. Far capire che è il cittadino a dover rendere servizi ("corvée") ai "servitori dello Stato", non viceversa. Pagandoli pure, per aggiungere al danno la beffa.
Lo statalismo al massimo livello, oltre c'è solo ARBEIT MACHT FREI.
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jazzluca · 1 year ago
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BREAKDOWN ( Deluxe ) Generations LEGACY EVOLUTION
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Mestamente, siamo arrivati alla fine della raccolta dei nuovi Stunticon Legacy con questo BREAKDOWN, quinto e ultimo componente della più recente versione di Menasor, squadra partita quasi col botto ma che appunto trova la sua conclusione in questo modellino tutt'altro che soddisfacente.
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Infatti, se il remold di Dead End da Dragstrip era accettabile, vista la differenza delle due auto, molto meno è questo qua di B.D. da Wild Rider, dato che il veicolo rimane pigramente lo stesso, un'AUTO DA CORSA stile Ferrari 308, con solamente la parte superiore posteriore rifatta per somigliare specificatamente all'originale modello di Lamborghini Countach, e spostando quindi i fori delle armi per poterci piazzare un alettone rimovibile.
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Che poi sì, a guardar bene alla fine in generale quella Ferrari non si discosta TROPPO dalla Lambo, visto che anche qui abbiamo le parti laterali del cofano un po' rialzate rispetto a quella centrale, ma PERLOMENO potevano sprecarsi nelrifare i finestrini e metterci le stanghette tipiche della Countauch, giusto per rafforzare l'illusione, quantomeno!
Anzi, peggio, che sta cosa dei finestrini l'hanno corretta nella versione ricolorata del pack gifset di Menasor, quindi ci troviamo oltre il danno pure la beffa. -__-
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Ma sulla versione repack ci torno pure poi, e restando nella colorazione, il bianco principale è… troppo bianco, ad essere puntigliosi, laddove in realtà era un po' più sfumato nel beige, così come anche nelle versioni precedenti tipo il Combiner Wars.
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E fa davvero fa strano dover rimpiangere l'auto dell'omonimo CW, che nelle libertà estetiche che si prendeva alla fine ricordava di più l'iconica automobile che fu di Sideswipe. ^^'
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Ma se da un lato il Caimano Legacy è copiaincollato dal collega Squalo, da un altro invece si differenzia del tutto dal resto degli altri 3 compagni di squadra, dato che, come accennavo sopra, i fori posteriori per armi sono occupati dall'alettone, facendo svanire così la possibilità di armare l'auto con le due pistole del robot che ricordavano i cannoni bicanna dei G1… anche perchè la pistola è solo una, per lui!! ^^'
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Perlomeno, l'arma del robot trova posto nascosta sotto il cofano, ma, ancora, possibile che Breakdown in questa maniera sia la mosca bianca del team? Capisco il fatto di dover piazzare l'alettone, ma era tanto difficoltoso e dispendioso fare comunque due pistole, che si sistemavano nei suddetti fori, e poi riattaccarci sopra o dietro le armi l'alettone? -_-
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Passando alla TRASFORMAZIONE, è ovviamente quella uguale al Legacy Squalo, laddove il G1 Caimano ribaltava lateralmente all'indietro la parte posteriore dell'auto che diveniva le gambe, e ribaltava all'indietro il muso per rivelare la testa, mentre ruota le gambe e gira il bacino, mentre il muso del veicolo slitta appeso dietro la schiena e la testa esce aprendo il pannello del petto.
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Di primo acchito il ROBOT non sarebbe male, qui con un bel blu scuro su testa, pugni e gambe ed il petto argentato, ma poi ci ricordiamo del giocattolo e del settei, dove il primo aveva il muso dell'auto ribaltato e non slittato come Wildrider ( e sorvoliamo sul discorso che tale muso si divide in 3 inutili moduli.... ), e "passi" l'assenza delle ruote sulle spalle, vista purtroppo sempre nello Stunticon Ferrari, ma almeno le ruote sulle gambe potevano far finta di farle finire all'interno e non all'esterno delle stesse, avanti o dietro che fosse.
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Un'altra presa per i fondelli pare la colorazione dei piedi, stranamente bianca ma poi "corretta" in blu nella succitata versione del gifset di Menasor, anche se i piedi sono l'unico aggiornamento positivo rispetto a Wildrider, dato che ora presentano dei fori standard ( come praticamente tutti i Generations post WfC ) stranamente assenti nello Stunticon grigio.
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Ritorniamo pure sulle armi, con la sola pistola nera orfana dei dettagli metallizzati dei colleghi ma che, ehi!, può unirsi all'alettone diventando una sorta si strana ascia! ^^'''
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( Alettone che, visto che si stacca, in qualche maniera poteva ALMENO finire dietro la schiena come si vede nei settei del robot, ma no, non sia mai, figuriamoci…. ^^++ )
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Infine, come già detto sempre per Wildrider, la trasformazione in GAMBA DI MENASOR è abbastanza relativa, dato che si alza il muso e si appiccica dietro all'arto già formato dall'esoscheletro del gestalt formato dal rimorchio di Motormaster, con il solo appunto che ancor più che per Squalo, si fa fatica ad agganciarlo e sganciarlo dalle due spine principali, quindi bisogna pure fare attenzione. ^^''
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Eh niente, insomma, da prendere per finire la squadra degli Stunticon a livello collezionistico ma deludente come personaggio nell'ambito della stessa per le parecchie ragioni esposte finora… speriamo che ad Hasbro sia arrivato un sonoro feedback negativo e che per l'eventuale prossimo combiner facciano le cose a modo invece che farci concludere la raccolta dei componenti della squadra con l'amaro in bocca e pure quasi con un po' di rimpianto.
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-Bio ufficiale codice QR: https://legacy.transformers.com/code/nwwyZhbN
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formulapookie · 5 months ago
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esatto nel calcio poi no oso pensarci
no legalmente non si è potuto fare nulla, perché sono riusciti a beccare un suo momento "di calo" mentre un altro ragazzo stava iniziando a fare bene nella sua categoria si peso (ma nemmeno lontanamente bravo quanto il primo) e l'hanno scartato (mossa sbagliatissima perché questo secondo ragazzo ha fatto 1 gara buona e poi bom)
il primo poi ha subito un infortunio abbastanza brutto al ginocchio e alla testa, quindi ha abbandonato, oltre il danno pure la beffa. Da parte della Nazionale manco un post di addio o che.
e tutti, tutti quanti sapevamo che lui fosse gaye che l'avevano mandato via per quello.
Però poi non mandano via uno che letteralmente ha fatto irruzione nella stanza di due ragazze della Nazionale (tra l'altro conoscenti mie) e si è sparato una s*ga davanti a loro e la giustificazione della Nazionale alla non reazione è stata "eh ma non avremmo nessuno con cui sostituirlo, poi lo sapete lui è fatto così che volete farci"
CHE VOLETE FARCI? VOGLIO TAGLIARGLI IL CAZZO ECCO COSA VOGLIO FARCI
io quando lo vedo in giro ho PAURA perché questo io non so cosa potrebbe fare. Il problema? fa parte del corpo sportivo della polizia quindi anche denunciando nessuno si calcolerebbe la questione e la lascerebbero morire
poi da quel che ho capito, ma di questo non sono sicura, aveva fatto avances a una ragazzina di 14/15 anni (lui ne ha 32)
che società di merda porca puttana
No ma aleix e jorge martin che si fanno tattoo uguale alla festa di anniversario di matrimonio per aleix e laura???? Questa cosa dei tattoo puramente platonici tra motogp riders e i loro bestie sta sfuggendo di mano
aspetto solo Pecco e Manu (il ragazzo del suo fanclub)
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ross-nekochan · 2 years ago
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Ci prendiamo mai responsabilità delle emozioni degli altri? No, mai.
A volte capita che si venga a creare un contatto non per nostra volontà, ma per volontà altrui. Un like, un commento, due like, due commenti. Poi, un messaggio. Magari inviato per noia, perché non sapevi che cazzo fare e allora perché no. Oppure un messaggio così, senza pretese. Ma ci pensiamo mai a cosa possiamo scatenare con le nostre interazioni dall'altra parte? Mai. Riteniamo giusto sentirci responsabili delle nostre azioni, ma nel momento in cui si interagisce con l'altro, parte della responsabilità cade inesorabilmente. Ho già scritto di questa cosa e ora che è risuccessa, ma non a me, gli stessi pensieri ricominciano a girarmi nel cervello.
Se io subisco una interazione e poi va a finire che do più importanza a questo legame di quello che gli dà chi lo ha iniziato per prima, la "colpa" di questa eccessiva importanza su chi ricade? Ovviamente su chi l'interazione la subisce. La colpa è di chi ha dato troppa importanza al tutto perché ha cominciato a voler creare un castello quando l'altro voleva solo briciole. Però, cazzo, se TU non avessi mai avuto nemmeno la più piccola interazione con me, se in quel cazzo di momento di noia, ti fossi messo a fare altro, IO non avrei avuto nemmeno la sabbia per costruire il castello.
Ma, giustamente, chi comincia l'interazione può mai immaginare che nell'altro possa succedere tutta una tempesta emotiva, quando pensava semplicemente a come fare per non annoiarsi? No, non lo può immaginare. E allora diventa inevitabile: la colpa è di chi ci crede troppo, perché non doveva crederci.
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deathshallbenomore · 2 years ago
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haha remember when in middle school i’d be repeatedly bullied for my physical appearance and at some point my religious education prof intervened? yeah the incredibly hilarious part is that she intervened to recommend me a good beautician
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moonyvali · 3 years ago
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Leggere determinati commenti fa letteralmente accapponare la pelle, ma non meraviglia come e perché solo in questo paese si sia potuto arrivare a questo livello di bassezza e di incostituzionalità. Mentre il resto del mondo manifestava e continua a farlo compatto e unito per difendere i diritti di tutti, qui leggiamo sempre la stessa storia: divisioni, astio, invidia, menefreghismo assoluto e, in certi casi, anche squallide forme di malato sadismo di persone che godono a veder sottratte le libertà ad alcuni e tutto perché, pensando con la propria testa e avanzando legittimamente dei dubbi, decidendo del proprio corpo, hanno deciso di non sottoporsi ad un trattamento peraltro non obbligatorio, ma che pezzo per pezzo lo hanno fatto diventare con il ricatto e la coercizione. Siamo stati testimoni per mesi del fatto che questo vaccino non si sia dimostrato la panacea del virus che tanto hanno decantato tra salotti e talk show televisivi (non entriamo nel merito di tutti gli effetti avversi che nessuno, nessuno, né giornali né televisione si sono badati bene di farne accuratamente mai menzione) e alla luce di questo ancora frotte di pecoroni hanno ancora l'ardire di difendere con forza le porcate di un governo totalitarista e indifendibile, anziché rinsavire e incazzarsi una buona volta, dimostrando finalmente un briciolo di solidarietà con chi difendeva non solo i propri diritti, ma anche quelli di chi gli inveiva contro. Oltre al danno la beffa, anzi l'ennesima umiliazione, con un reintegro sul posto di lavoro, previo pagamento di ulteriori pizzi (tamponi) ma demansionati, come ennesimo schiaffo alla dignità della persona che non ha piegato la testa e questo non è tutto, già, perché gli stessi che ora si indignano perché il docente reintegrato ora "arrubberà" lo stipendio, non hanno sollevato la minima esecrazione per quei medici e infermieri sospesi che presto saranno sostituiti da altri di un altro paese, dove l'adesione vaccinale rasenta il 35%, quindi con ogni probabilità non vaccinati. Ma per favore, non date retta a me o alla vostra capacità di pensiero critico, sempre che ne abbiate mai avuto uno, continuate pure ad inveire con tutta la cattiveria e l'astio represso di cui siete capaci contro il vostro fratello e la vostra sorella italiani.
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corallorosso · 3 years ago
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È il 25’ del primo tempo di Cisonese-San Michele Salsa, match di Prima Categoria veneta. Questo ragazzo qui, Ousseynou Diedhiou, calciatore del San Michele, si è appena rivolto all’arbitro per chiedere delucidazioni quando dagli spalti qualcuno si alza e grida: “Stai zitto, neg*one.” La reazione dei compagni è (giustamente) immediata. Ed è qui che al razzismo si unisce la vergogna. Prima Marco Russo si rivolge al “tifoso” (nonché, si scoprirà in seguito, padre dell’attaccante della Cisonese) dandogli semplicemente dell’ignorante. Risultato? Espulso. A quel punto il capitano del San Michele decide di ritirare la sua squadra dal campo. Un gesto forte, contro il razzismo, da applausi. Sapete come è andata a finire? Partita sospesa e sconfitta 3-0 a tavolino per Diedhiou e compagni per “abbandono del campo”. Oltre al danno, la beffa, insomma. Ma a cosa serve continuare a parlare di razzismo negli stadi ogni lunedì mattina, a chiedere azioni e reazioni durissime se poi, quando una squadra di Prima categoria si ribella al razzismo, viene bastonata in questo modo? Solidarietà totale a Diedhiou per quello che ha subìto. Applausi a tutto il San Michele per il gesto e il coraggio. Per il resto solo rabbia e miseria. Qualcuno chieda scusa a questi ragazzi, e li ringrazi pure. L. Tosa
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aitan · 3 years ago
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Vada come vada
sia come sia
mi pare un inganno
la vita
per la media borghesia.
Ti danno un lavoro,
ti danno una casa,
una macchina
ti danno
e tu subito
ti danni
per il lavoro
e loro,
oltre al danno,
la beffa ti fanno:
ché presto
pure
per la macchina,
il telefono e la casa
ti struggi
ti danni
e t’affanni.
[...]
(Quando
non crepi
prematuramente
nell’espletamento
delle tue funzioni.
Cosa vieppiù
frequente
se lavori
in Italia.)
[...]
perché si può essere schiavi
anche del tanto e del troppo,
come chi si trova
senza briglie
in groppa
a un cavallo
al galoppo
e non sa
come scendere
a calpestare
terra.
____________
Da "Considerazioni di un uomo qualunque rubate su un autobus di linea e rimaneggiate in forma di poesia"
Qui, se vi va, potete leggerne la versione integrale pubblicata ieri sul mio blog:
https://aitanblog.wordpress.com/considerazioni-di-un-uomo-qualunque/
Oppure Quo potete leggere la prima versione (più brutta e più breve) dell’8 8bre 2008:
https://aitanblog.wordpress.com/2008/10/08/
Infine, Qua potete leggere altro, ma sempre di vita, morte e lavoro si tratta:
https://aitanblog.wordpress.com/in-memoria-di-abd-elsalam-ahmed-eldanf-crepato-sotto-un-camion/
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tarditardi · 4 years ago
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Michele Piagno (barman, Enoteca Vecchia Pretura - Codroipo UD): "Un libro che racconti la magia di notte e cocktail, oggi che tutto è fermo"
A metà gennaio 2021, AllaDiscoteca.com, un sito che per fortuna non dà spazio solo a dj & perditempo assortiti, fece quattro chiacchiere con Michele Piagno, barman attivo a ivello internazionale. Con la sua famiglia gestisce poi l'enoteca Vecchia Pretura di Codroipo, una cittadina di 15.000 situata in provincia di Udine. Tutta l'intervista è disponibile qui:  bit.ly/PiagnoAllaDisco1
"La nostra situazione, come ristoratori, è tragica", disse allora Piagno. "La politica è riuscita nell'impresa di dividere gli italiani creando una guerra tra poveri. Leggere sui social commenti terribili su noi 'ristoratori untori che fanno solo nero da decenni' fa male. Oltre che dimenticati dallo stato, che ci ha dato ristori gravemente insufficienti, siamo odiati da troppi.".
E oggi? Com'è la situazione due mesi dopo? Oggi che le vaccinazioni sono iniziate e si intravede la luce in fondo al tunnel dalla pandemia, le autorità riescono almeno a comunicare i cambi di colore delle diverse regioni con tempestività?
"Purtroppo non è cambiato niente", racconta sconsolato Piagno. Ci sentiamo alle 10 di un mercoledì di inizio marzo 2021 e il suo locale è aperto, sia pure con le consuete restrizioni. "Però non molliamo. Stiamo facendo il carico dei frigoriferi, rifornendo il magazzino, ricaricando le  spine della birra. E stiamo preparando per il fine settimana la linea dei piatti, ovvero arrosto, spezzatino, etc", continua Piagno, che è riuscito a trasformare il suo locale serale in un bar / ristorante per pranzi di lavoro.
Ma che succede due giorni dopo, ovvero venerdì 10 marzo alle 14, senza ? Il Friuli entra in zona arancione e i ristoranti possono solo fare asporto e delivery. E così Piagno e tanti suoi colleghi buttano via lavoro e soldi.
"E' difficile non lasciarsi andare alla disperazione, perché ci vorrebbe solo un po' di organizzazione a rendere la vita meno impossibile di così ai ristoratori. Persone a me vicine hanno speso molto denaro per rinnovare attività in montagna, certe che la stagione sciistica sarebbe partita, sia pure con tante limitazioni. Bastava comunicare con anticipo le decisioni prese per subire solo il danno, non anche la beffa".
Le restrizioni tra l'altro sembrano riguardare solo scuola, socialità dei giovani e locali. Supermercati e vita lavorativa scorrono ormai 'normalmente', senza che si ipotizzino soluzioni drastiche anche per questi luoghi...
"In un piccolo paese come Codroipo, è certo che i supermercati siano l'unico luogo un po' affollato. Eppure quasi nessuno rinuncia a frequentarli. Credo sia colpa anche dei media se per troppi camminare per strada, con mascherina e a distanza, oppure prendere un caffè al bar sia ormai sinonimo di rischio assoluto".
Com'è oggi la situazione per chi gestisce un locale e di chi lavora nel settore?
"C'è un esercito di persone a casa, che non lavora ormai da un anno. La nostra filiera, quella del 'fuori casa' è fatta da tante attività diverse: bar diurni, enoteche serali, discoteche, luoghi di ritrovo di vario tipo. Chi lavorava di notte e di sera e non è riuscito a cambiare quasi tutto del suo lavoro, oggi è in difficoltà assoluta. Ma non tutti possono farlo. Chiunque, dai dj ai posteggiatori passando per noi barman, dovrebbe invece avere la stessa dignità sociale di chi fa il notaio, il bidello, il medico o l'infermiere. Allargando il discorso anche a chi lavorava in fiere, hotel, cinema e spettacolo in generale, in troppi si sono dimenticati di noi. Non solo lo stato".
A cosa stai lavorando in questo periodo, oltre a gestire il tuo locale?
"Sto preparando, ovviamente, qualcosa di buono da bere, se possibile di notte o almeno di sera con gli amici. Non posso ancora svelare nulla, ma sarà qualcosa che è legato a doppio filo con la mia terra, il Friuli. E poi ho iniziato a scrivere il mio secondo libro dopo "El Señor Mojito". In quel libro, come dice il sottotitolo, ho dato cinquantuno ricette e alcuni segreti su un cocktail speciale. Questo nuovo volume, ancora senza titolo, proverà invece a raccontare tutta la magia delle notti italiane, dagli anni '70 ad oggi. Ci saranno, ancora 51 cocktail che in qualche modo rappresentano un periodo irripetibile, pieno di divertimento, amori e momenti splendidi.
Nel tuo nuovo libro, ci saranno solo ricette di cocktail?
"Assolutamente no. Non voglio poi fare un sorta di Bignami dei cocktail più importanti della storia... Sarà invece proprio una sorta di cronaca divertente, confusa e divertita di tante notti. Accanto ai cocktail ci saranno anche 51 interviste, fatte tutte a nottambuli doc: dj, gestori di locali, artisti, musicisti, mie colleghi barman, giornalisti, PR, imprenditori. Perché la notte accoglie tutti, anche chi il giorno dopo si alzerà alle 6 per andare in cantiere o ad aprire la sua azienda. Capisco che scrivere oggi, con il coprifuoco, un libro dedicato alla magia della notte possa essere considerata un'impresa folle. Proprio per questo sento di doverla fare. Perché notte  socialità, oltre che far divertire, servono eccome. Anche a chi di giorno fa un lavoro d'ufficio. Le migliori idee della mia vita le ho avute di notte, davanti ad un drink e di notte ho conosciuto molte delle persone più importanti della mia vita".
https://michelepiagno.it/ https://www.facebook.com/vecchiapertura
NB: ogni diffusione di questa intervista è benvenuta, se possibile citando la fonte www.alladiscoteca.com
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nonchiamarmimacnamara · 4 years ago
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Un bimbo tanto delicato da fare tre giorni di vacanza al mese per dei banalissimi raffreddori o mal di pancia.
Durante la lezione di Pozioni del II anno di lunedì mattina alcuni studenti sono rimasti vittima del morso di alcuni Doxy, in modo particolare Alexa Knox è stata morsa da tre Doxy; due morsi invece sono stati ricevuti da Heaven Hazaar, Lain Taylor e Kenneth Taylor. Un morso solo ha colpito invece la secondina Cheryl Roberts e Sunny Clarke. Subito dopo i morsi Cisco ha dato loro l’antidoto e portati in infemeria a passare il resto della mattinata per stare in osservazione. Da dopo pranzo riprenderanno le abituali lezioni, saltando quelle del mattino. Gli altri studenti hanno concluso la lezione con un bel mal di testa forte, che va regredendo durante la mattinata fino a scomparire dopo l’ora di pranzo. Quello a riprendersi prima dal mal di testa è Sebastian MacNamara, che già a metà mattinata sta meglio di tutti gli altri. 
H: Non appena le sarà possibile scorgerne la figura, Sebastian sarà accolto calorosamente dai suoi occhi giudicanti che lo squadrano dall’alto verso il basso e « io sto per morire » che insomma è davvero palese dalle sue lamentele e l’aspetto tutt’altro che moribondo « e tu ci metti così tanto! » ciao anche a te, comunque.
S: « oh, non rompere il gramo » perché in ogni caso lui il mal di testa lo ha avuto più forte, e seppur stia passando in modo più rapido rispetto agli altri - grazie al suo essere un bimbo speciale - Heaven potrebbe farglielo ritornare da un momento all`altro « abbiamo fatto Erbologia, noi » glielo ricorda, e dal tono è chiaro lo stia rinfacciando.  Le guarda il viso e poi scorre il corpo, ricadendo con lo sguardo sulle coperte di lino « come stai, mh? » che da parte sua non è una domanda poi così scontata, quindi apprezza.
H: « che avete fatto di tremendo? » dove tremendo è la parola chiave che si premura di sottolineare anche nel modo in cui le esce dalle labbra « sono così contenta di non essermi dovuta sporcare le mani almeno oggi » non si può di certo dire che l’infermeria non abbia i suoi lati positivi, anche se sono meno di quelli che vorrebbe   « ma lo sai che ci lasciano andare all’una » lo dice semi-sbalordita, con lo sguardo andrebbe a fare una panoramica della stanza, per quel che riesce a vedere dalla sua postazione, in cerca dei suoi altri compagni di sventure « ed io che pensavo di saltarmi storia! » oltre al danno, pure la beffa.  Alza gli occhi al cielo per un brevissimo istante in risposta istintiva a quella domanda « sto bene » sentenzia un po’ seccata « mi fa male giusto un po’ la testa » ma poi lo guarda di nuovo, dall’alto verso il basso, pure meglio di prima adesso che le sta più vicino « tu com’è che stai così bene? » curiosa di sicuro, ma quello sulle sue labbra è un sorrisetto di sollievo « A VOI HANNO DATO LA ROBA BUONA! » senza preoccuparsi minimamente di alzare il tono di voce nonostante il mal di testa che tutti i presenti condividono. E chissà di che roba parla poi.
S:  [...] Un piccolo sbuffo al dire di lei riguardo al non sporcarsi le mani e sì, anche qua si può intravedere un po` di rancore, ma sta lei a capire se semplicemente vorrebbe essere al suo posto oppure gli manchi la presenza di lei a lezione. E mentre lei si lamenta che uscirà alle una lui pare sollevato, l`espressione che si fa un po` più rilassata. Occhi al cielo « e cos`altro eh? » non ti basta saltare una mattinata??? Che detto da lui che salta circa tre giorni di lezione al mese fa un po` ridere, però mica si è mai messo nei panni altrui; quello malaticcio (?) è lui, non potete rubargli il posto!! E sì, seppur Heaven possa notare che ha ancora un poco di pallore la testa fa molto meno male - o comunque, in confronto agli altri compagni non può lamentarsi « perché » pollice alzato « non mi sono fatto mordere. E due » indice che si aggiunge « sono stato più furbo di voi e ne ho respirato meno » come se alla fine della lezione non avesse la testa che stava scoppiando « e non urlare » la richiama severamente, accompagnando le parole di lei quando alza il tono della voce, andando a massaggiarsi leggermente la tempia e scuotendo il capo.
H: Non le basta la mattinata? No. « Beh scusa, vorrei vedere te se fossi stato punto da quei cosi schifosini e terribili » ed il disgusto con cui li ricorda è palese sia nelle sue parole che nell’espressione « salteresti almeno una settimana! » che poi lei Sebastian è così che lo vede: delicato. Tanto delicato da fare tre giorni di vacanza al mese per dei banalissimi raffreddori o mal di pancia. [...]
S: E finge bene la sua finta salute cagionevole (più o meno), facendo roteare gli occhi « pft. » chiaramente sarcastico, perché dopotutto lui vuole proprio farla passare così: un bimbo delicato. Però intanto lui è quello più sano lì, mentre tutti gli altri compagni accusano forti mal di testa. Un piccolo indizio che, forse, non sia poi così debole come si potrebbe dire (e come vuole far passare).
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jazzluca · 6 months ago
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MEGATRON ( Voyager ) Studio Series GAMER EDITION 04
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Continuiamo a farci del male, dato che l'attesa sottolinea dei Gamer Edition per Studio Series si sta rivelando costantemente deludente modellino dopo modellino, ed oggi tocca al buon MEGATRON, ed anche lui purtroppo deve confrontarsi con il giocattolo originale uscito 14 anni fa cercando di tener stretta un po' di dignità ( anzi, più che la sua, quella di chi l'ha progettato… ^^' )
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Partiamo dal CARRARMATO CYBERTRONIANO, o forse sarebbe meglio dire cannone cingolato, o neanche, cannone hovercraft, dato che la bocca di fuoco non è posta su una torretta rotante e nel gioco i cingoli si ritraevano sotto diventando propulsori per una più scattante modalità stile hovercraft, come praticamente quasi tutti i veicoli terrestri di War for Cybertron, in effetti.
Il bello del Deluxe del 2010 era che tali cingoli retraibili c'erano eccome, con un surplus di giocabilità niente male, cosa che invece non avviene nel Voyager Studio Series, che anche per un discorso di "fedeltà" si ritrova i cingoli già stilizzati come dei reattori, e la beffa oltre al danno avviene che poi per la trasformazione quelli posteriori si ripiegherebbero pure, mentre quelli anteriori idem ma spezzandosi a metà!
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Ora, capisco magari forse il NON voler replicare per forza quanto visto nel giocattolo precedente, ma che un Deluxe abbia questa feature ed il modello VOYAGER più grande NO, obiettivamente fa ridere i polli, scusate!!
MA va detto che effettivamente la forma del tank Deluxe era parecchio abbozzata, laddove almeno lo SS ci mette una pezza dandogli un design effettivamente simile al veicolo del gioco, una sorta di esagono allungato, con il modulo frontale "artigliato" più grande e confluente nella carrozzeria, laddove nel deluxe era piccolo ed accennato ( poi vedremo il perchè ).
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D'altro canto il cannone anteriormente è sì fedele al concept design, dall'altro risulta un po' rialzato e non "fuso" all'interno del tank come invece dava l'idea il Generations del 2010, così come è assente la parte finale a mo' di stantuffo. Sopra però c'è un foro cui si può alloggiare un'altra arma o ancor meglio l'altro accessorio, la mazza chiodata del robot, che nel tank non c'entra una … mazza ( :D ) ma come già l'ascia di Optimus almeno non se ne sta in giro e con molta fantasia la si fa passare per un'eccentrica ulteriore bocca di fuoco.
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Insomma, il tank non sarebbe male dato che ha una forma definita e fedele, e passi un po' il cannone rialzato, ma i cingoli così non sono il massimo a vedersi, ed il veicolo sembra un po' vuoto sotto, e visto COME finiranno i cingoli nel robot, ripeto, tanto valeva farli un po' pieni e ripiegabili!
La TRASFORMAZIONE del Deluxe originale era semplice ma efficace, con le parti laterali posteriori che si ribaltavano diventando le gambe, quelle anteriori si allargavano diventano le spalle mentre i cingoli si chiudevano fra loro formano gli avambracci ( previo aver tirato fuori le due parti delle mani ), ed infine la testa usciva dal torso con il pannello del petto che slittava dal bacino e quello della schiena che si ripiegava dal sedere. Ah, e ovviamente l'enorme cannone sparante si toglieva dal tank per primo e si sistemava a piacere in uno o l'altro avambraccio.
Quella di questo Voyager almeno è un po' più ricavata, con la parte anteriore del cannone che si toglie, mentre il resto diviene il braccio destro, slitta in giù non prima di aver divelto le parti laterali del tank all'indietro e ripiegandole a metà per farle divenire le gambe, facendo uscire i piedi e ripiegando i cingoli come accennato sopra. Tornando alla parte superiore del bot in via di formazione, il grande rostro frontale ruota e si ripiega divenendo la schiena, mentre il braccio sinistro ripiegato davanti al torso slitta a sinistra, col suo rostro farlocco e più piccolo sulla spalla, laddove nel Deluxe era quello effettivo ma a scapito poi dell'estetica del tank. Infine anche qui il pannello del petto slitta verso l'alto, mentre i pugni si dispiegano dagli avambracci aprendo gli appositi pannelli, e si posiziona il cannone a fusione nel braccio destro.
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Il ROBOT Deluxe di 14 anni fa non era magari un super gioiellino come il suo rivale Optimus ma si difendeva benissimo ed era gradevole, con gli unici "difetti", se si possono definir tali, nelle mani semi aperte e quindi non impugnabili armi ed il cannone un attimino enorme e non fedelissimo: il nostro Voyager ora a somiglianza ci prende pure lui, questo è innegabile, ma già come il collega Prime GE 03 non è altissimo per la sua classe. Almeno è alto quanto Optimus, e ok, ma quest'ultimo risulta più massiccio, e non solo alla vista, pesando 50 g in più del capo Decepticon.
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Megatron, viste anche le proporzioni della testina piccina, semplicemente doveva essere ben più alto / grosso, insomma, venendo così sminuito dalla possanza del rivale Autobot. E se proprio sti 50 g non si riusciva a recuperarli nel corpo, magari li si poteva mettere nel cannone, che è proprio al limite per piccolezza: non dico di fare 'na cosa enorme e sproporzionata come il Deluxe originale, dato che comunque per il tank ha la misura giusta, ma boh, farlo con un pezzo retrattile, per dire, dato che latita di dettagli nella parte posteriore?
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Vabbè, a parte ciò, si diceva, il robot non è male, come scultura e dettagli, anche se pare preso di peso da un disegno concept che non direttamente dal CAD del videogioco: non ha nessun vuoto fastidioso alla vista, ma dietro la schiena ci sta il rostro frontale reale del tank e quindi anche qui viene omesso il dettagli della schiena col simbolo di fazione scolpito, come già per Optimus SS GE.
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Niene rotazione dei polsi, ma almeno i pugni scompaiono grazie a dei pannelli, dai, ma se almeno abbiamo la rotazione del bacino, rispetto al predecessore, dall'altra c'è un signor difettone con dei perni inutili che bloccano l'articolazione delle ginocchia a 45°!! "Volendo" lo si toglie via limando, ho letto in giro, ed il modello riacquista la possibilità di piegare degnamente le ginocchia, ma, SERIAMENTE, che cavolo di errorrone non è, scusate? ^^'' A sto punto potevano metterci in allegata una lima direttamente!!
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A proposito di accessori, oltre al succitato cannone il nostro Megatron ha l'arma bianca che usa nel videogioco, ovvero una mazza ferrata con punte viola ed impugnatura removibile e spina laterale aggiuntiva: bella grande, non c'è che dire, ma un po' banalotta se confrontata con l'ascia del rivale Optimus… magari il viola un po' più in dissolvenza come per l'arancione delle lame dell'ascia di Op, almeno, per dirne una.
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Anche il cannone, poi è un unico pezzo di plastica, come dicevo su, e pure tutto nero senza un minimo di qualche colpo di colorazione… ah, quasi dimenticavo, ovviamente anche lui ha il braccio destro rimovibile per sistemarci l'arma, ma notoriamente non gli serve dato che il cannone a fusione fa già parte del suo braccio, e sistemarlo così non è il massimo a vedersi, ma almeno può ospitare le armi dei colleghi SS GE; PER FORTUNA comunque che non gli serve togliersi l'avambraccio per usare l'arma, dato che pure per lui non si saprebbe dove appendere il pezzo di arto, con il solo Optimus finora ad avere la caratteristica di non lasciarlo in giro…
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Infine, tornando sul robot, esteticamente non ha vuoti ed altro, ma ha gli avanzi dei cingoli ripiegati alla buona ai lati delle gambe, e quindi, a sto punto, potevano renderli anche un po' più grandi e ripiegabili nel carrarmato, piuttosto che non questa via di mezzo ne' carne ne' pesce.
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Insomma, un altro possibile bel modello ma non pienamente tale, realizzato quasi col freno a mano tirato che si va a perdere in difettini qua e là che ne offuscano le potenzialità, ed il brutto purtroppo è che finora questa pare essere una prerogativa dei vari Gamer Edition, rendendo la sottolinea in generale una signora delusione. Che dire se non, ingoiamo sto rospo e speriamo che la qualità di questi novelli WfC si risollevi nei prossimi modellini, almeno.
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friabile · 4 years ago
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stasera mamma cucina la pizza ed io dovrei essere al settimo cielo e invece sono qua che mi logoro per le calorie ed è una cosa che odio, letteralmente; il cibo per me è sempre stato un piacere e quando scoprivo che a cena si sarebbe mangiato qualcosa di più goloso ero sempre felice, mi metteva proprio di buon'umore e la giornata scorreva più piacevole, tutto ciò prima della dieta. adesso invece oltre al danno pure la beffa, non riesco nemmeno più a godermi queste piccole sorprese. mi sono talmente focalizzata sullo sgarro il fine settimana durante la dieta che adesso non riesco più a scrollarmi di dosso questa cosa, infatti quando mamma mi ha detto "stasera cucino la pizza con ale", io le ho subito detto "ma stasera che è mercoledì?" e lei giustamente mi ha chiesto se c'è un giorno per fare la pizza. adesso studio, più tardi vado a scuola guida, nel frattempo ale e mamma cucinano la pizza, ritorno a casa alle sette e mezza e mangio. dovrei essere contenta. non riesco ad esserlo
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abr · 5 years ago
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Il danno e pure la beffa: il gioielliere di Nicolosi che aveva ucciso due ladri che avevano assaltato il suo negozio minacciando di uccidere la moglie, è stato condannato a 13 anni di carcere dalla Corte d'assise di Catania. Il 18 febbraio del 2008 Guido Gianni, 57 anni, per difendere sua moglie e la sua attività, ha impugnato l'arma e ha fatto fuoco uccidendo due banditi e ferendone un terzo. (...) Il pm aveva chiesto una condanna a 17 anni mentre la difesa ha chiesto l'assoluzione per legittima difesa. I giudici oltre alla condanna hanno anche previsto un risarcimento alle parti civili, i familiari dei due ladri uccisi. Secondo l'accusa, il gioielliere avrebbe prima ingaggiato una colluttazione con i banditi ferendoli.Poi avrebbe esploso i colpi di pistola mentre i ladri erano in fuga  (...).
https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/scandalo-condanna-13-anni-gioielliere-che-aveva-ucciso-221494.htm
Una vergogna. 
Il risarcimento poi  a che titolo, infortunio sul lavoro? 
Se tanto mi dà tanto e uno che osa difendersi - ed elimare un problema sociale -  si becca 13 anni di galera (dopo 11 anni di processo !!!!), che si meriterebbero i Capintesta e i Funzionari di uno Stato non in grado di difenderlo ma che reclamano “il monopolio della violenza”?  Non basterebbe una esecuzione a colpi di cannone stile coreadelnord.  
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ross-nekochan · 3 years ago
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L'altra volta parlavo con la best friend e quando mi ha ricordato che l'anno scorso andavamo fuori ai giardini della Reggia anche solo per chiacchierare e mangiare un gelato, mi si sono bagnati gli occhi.
L'estate è una stagione bastarda per me: vorrei fare cose che non sono da me, ma devo necessariamente ottemperare agli impegni presi quando ero in me.
Due anni fa, anche se non mi era pesato perché almeno ricevevo lo stipendio, ho lavorato tutto il tempo e non feci nemmeno una cazzo di vacanza. L'anno scorso solo qualche giorno in costiera e il resto a studiare. Quest'anno oltre il danno pure la beffa: a lavorare e lontano da casa mia, senza poter mangiare le cose mie, senza poter visitare i luoghi miei.
Ho l'illusione di avere una vita più soddisfacente giù a casa mia, ma la verità è che io non ho una vita da nessuna parte io sia.
Tra poco compio gli anni e, di nuovo, sento di non aver vissuto ma di essermi trascinata. Come si fa a sentire di godere del frutto della vita?
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destinazionialternative · 6 years ago
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Storie di un’ordinaria Sanità sempre più insana
Avrei potuto iniziare questo post con un titolo del tipo “nei meandri oscuri della Sanità pugliese” o ancora “quando la deficienza umana rasenta il ridicolo”, ma poi ho optato per un incipit più incisivo, rasente quasi il sarcasmo, al fine di denunciare un accaduto al limite del surreale.
La Regione Puglia sono anni che stanzia fondi per le non autosufficienze e in particolare, per quanto concerne le patologie altamente invalidanti come le neurodegenerative (SMA, SLA, SM, Distrofie,...), dal 2012 ha indetto un contributo economico denominato “assegno di cura” rivolto a tutti coloro i quali necessitano di un’assistenza continuativa. Inizialmente tale contributo era rivolto a malati di SLA e SMA e, a seconda delle necessità, vi erano vari livelli di sussistenza: si partiva da un contributo minimo di 600€ mensili per raggiungere i 1300€ a seconda appunto della gravità non socioeconomica del nucleo familiare, ma di non autosufficienza del paziente stesso.
Premessa fatta, passiamo ai fatti veri e propri. Considerando che la sottoscritta non è in grado di compiere alcuna attività in autonomia che si tratti di vestimi, lavarmi, andare in bagno, di bere un bicchiere d’acqua o anche solo grattarmi un orecchio, necessito sempre dell’aiuto di qualcun altro; nel 2013 decisi dunque fosse giunto il momento di rimboccarmi le maniche e trovare un qualche aiuto economico, per iniziare ad essere se non altro indipendente sotto alcuni punti di vista e non gravare sempre sulle spalle dei miei genitori.
Ausili extra tariffario, integratori, sedute di fisioterapia extra, linfodrenaggi, visite mediche fuori regione, sono tutte spese a carico del contribuente, che in un qualche modo deve reinventarsi mago per imparare a gestire tutto con meticolosità e attenzione per non sforare dal budget.
In poche parole un disabile deve avere la fortuna di nascere in una famiglia facoltosa, altrimenti non ha diritto a vivere una vita il più dignitosa possibile o in alternativa, oltre a reinventarsi mago, deve imparare a leggere bandi e leggi e soprattutto, ad affilare ben bene gli artigli perché un suo diritto sancito dalla legge venga garantito.
Chi mi conosce oramai da tempo, sa che non piego la testa facilmente e soprattutto che se una cosa non va come deve andare, son cavoli amari. Un metro e quarantacinque scarsi per 33 kg eppure la mia voce non è affatto flebile se la calma mi abbandona per lasciar spazio alla rabbia; insomma vi auguro tutto fuorché farmi incazzare, che è quello che è successo un anno fa praticamente.
Dopo 4 anni in cui ho beneficiato dell’assegno di cura, esattamente da marzo 2013 a luglio 2017, nel 2018 al momento della nuova rivalutazione sono stata tagliata fuori perché ��non sussistevano gli estremi”.
Ebbene sì, una che dalla prima valutazione risalente al 2013 ha perso il completo utilizzo del braccio sinistro e parziale del destro, ha riportato una disfagia moderata per i solidi, un aggravamento del quadro respiratorio e dulcis in fundo ha stretto amicizia con il cateterismo ad intermittenza di cui ne fa uso dalle 4 alle 6 volte al giorno, non aveva più diritto a quel contributo mensile solo perché una neurologa non conosceva la differenza fra la SMA e la SM. Già, di sua spontanea volontà, senza informarmi minimamente, decise fosse giusto utilizzare per valutarmi una scala difforme e assolutamente non adatta alla sottoscritta.
Come si dice però in questi casi, oltre al danno pure la beffa e mai fidarsi dei vicini di casa i quali prima o poi andranno a spifferare tutto.
Credendo di avere a che fare con una realtà se non altro onesta intellettualmente, decisi di andarmi a ribellare direttamente con la Direzione Generale della ASL la quale mi assicurò che una volta chiusa la graduatoria sarei stata rivalutata da una commissione esterna alla vicenda. Pensate che questo sia avvenuto? Assolutamente no, visto che il Dirigente scaricò la patata bollente nuovamente alla stessa ASL di mia appartenenza la quale ovviamente non ammise l’errore costringendoci a mettere di mezzo un legale. In tutto questo trambusto e via vai, mi feci persino fare un certificato medico dal mio neurologo di fiducia che oramai mi conosce da più di 20 anni, ma non fu accettato lì per lì con l’accusa d’essere un certificato di comodo per di più proveniente da una struttura accreditata.
Ovviamente, un neurologo si mette a dichiarare il falso di fronte ad un caso come il mio, perché certamente pensano che siano tutti come loro...va’ meglio che non mi esprimo!
Dopo tutto questo trambusto, siccome la Sanità pugliese è nota per le sue decisioni assurde, hanno deciso che fosse cosa buona e giusta costringere ogni anno il beneficiario dell’assegno di cura a ripresentare la domanda e così a ottobre 2018, incentivata dall’avvocato, ho ripresentato la domanda. Qui arriva il bello però: armata fino ai denti di rabbia e cazzimma - come direbbe il Mister -, in sede di presentazione della domanda sul portale online, scrissi un’email ai referenti della Regione direttamente, per avere delucidazioni in merito ai certificati medici consentiti al fine di accedere al beneficio e come volevasi dimostrare, mi risposero che qualsiasi certificazione rilasciata da un medico specialista sarebbe stata accettata, anche da una Struttura Sanitaria Convenzionata. Ebbene sì, si stavano sputtanando da soli dimostrando nero su bianco la loro incoerenza e assoluta ignoranza in materia.
Così, sicura di essere in una botte di ferro o quasi, allegai il tutto in sede di domanda senza farmi alcun problema. Però, siccome le lungaggini burocratiche si sanno essere infinite, dal 30 ottobre solo venerdì scorso ho avuto la conferma, dopo una visita domiciliare di una assistente sociale e di un’infermiera, dopo aver consegnato nuovamente dei documenti ai primi di marzo, di essere stata ammessa al beneficio di “assegno di cura”.
Già, a quanto pare nel 2018 sono stata graziata dalla SMA che per un anno se n’è andata a farsi un giretto concedendomi 12 mesi di respiro 🙄🤦🏻‍♀️.
Pensate però che tutto questo strazio sia finito e che da venerdì abbia riavuto fra le mani il contributo che mi spettava? Assolutamente no, mi sono dovuta nuovamente imbattere con la deficienza umana bella e buona, ritrovandomi davanti una collaboratrice la cui logica se ne sarà andata in vacanza a vita però. Dopo averci litigato al telefono venerdì mattina pretendendo lei di voler parlare con un adulto responsabile della mia domanda - certo perché essendo io disabile automaticamente dovrei avere un tutore 🙄🤦🏻‍♀️ -, mi ha obbligata ieri a presentarmi di persona alle 15 in punto presso un ufficio a 20 km da casa mia.
Quindi in fretta e furia ieri pomeriggio, nonostante tutti i problemi con mio fratello il quale da un mese sta a casa nostra allettato, mio padre ed io ci siamo preparati e precipitati presso questo ufficio per ritrovarci ad aspettare la collaboratrice per ben 2 ore al fine di consegnarle altri documenti che avrei potuto inviarglieli molto più semplicemente tramite PEC. A quanto pare però è chiedere troppo ad una che scambia un conto corrente per un libretto postale - già altre liti ieri pomeriggio -, e credendo che un disabile sia automaticamente incapace di intendere e volere.
Penso però che mi ricorderà per un bel po’ la tipa visto la magrissima figura che le ho fatto fare 😌.
Morale della favola: ora che tutte le carte sono state finalmente consegnate (spero), mi tocca aspettare un altro mese per avere fra le mani i soldini che mi spettano, giusto in tempo per pagare un bell’ausilio che la ASL non vuole passarmi...già perché farsi una doccia è un optional per una che si ritrova in un corpicino mignon e che navigherebbe in una classica sedia doccia per adulti 🤷🏻‍♀️.
Ah dimenticavo che in tutto questo il legale, scoprendo l’evoluzione del caso, ha esordito dicendo: “giuro che avrei pensato tutto, tranne la loro ammissione così a mani basse d’essere dei completi incompetenti e deficienti”.
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lanimadellamosca · 5 years ago
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Il lato oscuro delle parole
Ieri ne ho imparata un’altra: campeggiava in edicola sulla prima pagina di Riforma, mi ci è caduto l’occhio senza volere, e ne è rimasto offeso. Questa è l’immagine che ne ho scaricato dal relativo sito, vediamo se rimane offeso anche il vostro.
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Sinodalità… È questa per me nuova parola che mi è balzata con prepotenza all’occhio. Suppongo voglia dire tutto ciò che riguarda l’essere sinodo, l’essere assemblea; un po’ come genitorialità mi sembra voglia dire tutto ciò che riguarda l’essere genitori. Ma cos’è mai l’essere sinodo? Intuisco al volo cosa sia l’essere genitori, ma mi è del tutto oscuro cosa sia l’essere sinodo, a meno che non si voglia farcire il concetto con tutta la prosopopea del quanto è bello essere assemblea (dei credenti, nel caso).
La parola mi sa di déjà-vu, il sessantotto se vogliamo è stato il trionfo del quanto è bello essere assemblea, della sinodalità dei non credenti, appunto. Ma non mi ricordo che all’epoca ne abbiamo coniato una nuova parola, mentre ricordo benissimo che siamo stati in grado di coniarne una dispregiativa, assemblearismo, quando il gioco è cominciato a diventare insopportabile (diciamocelo pure.., alla lunga diventa insopportabile, se vogliamo per colpa dei soliti guastafeste…). Alla stregua, non vorrei essere cattivo profeta, ma credo sia da prevedere, quanto meno in linea teorica, che alla sinodalità possa succedere il sinodalismo, cioè la sinodalità nell’epoca in cui essa diventa insopportabile.
In ogni caso, mettere una parola così sotto la testata di un giornale mi sembra più che arrischiato: sinodalità, ammesso che abbia dignità di essere, potrebbe al massimo stare nell’equivalente della vecchia terza pagina, quella che un tempo i quotidiani dedicavano alla cultura.
Ma lo ammetto.., in fatto di lingua sono piuttosto conservatore. Avevo messo un avviso nel mio ufficio, e lo facevo osservare con rigore: “Ufficio descannerizzato. Chi vi accede è pregato di coniugare il verbo scandire.” Era una mia fissazione: gli inglesi hanno derivato la parola scanner dal latino scandere, che in italiano è diventato scandire, quindi la parola l’abbiamo inventata noi, e non vedo perché dobbiamo creare un neologismo da una parola che gli inglesi hanno preso da noi. Allora: passi per scanner, che è sostantivo che effettivamente ci manca; ma l’azione che compie uno scanner è la scansione, ed il verbo relativo è scandire. Punto.
So che ormai queste storie fanno pena, ed io con loro; ma cosa si può pretendere da un settantenne? Di certo non che approvi cose come questo volantino promozionale delle Poste. Guardate, leggete, o quanto meno provateci, e ditemi se non è orrore allo stato puro.
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Notate alla fine: “Infiniti modi per comunicare”... Oltre al danno, la beffa.
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