#secondoanno
Explore tagged Tumblr posts
mrpayneintheass · 3 years ago
Text
Ab: « Secondo voi perché siete stati smistati in serpeverde? Cos’è che abbiamo di tanto speciale da meritarci un posto nelle file del GRANDE SALAZAR. »
T: « la MacGillivray mi ha detto che forse non me lo merito nemmeno di stare nelle file del grande Salazar. » ... « forse è solo perché sono.. istintivo. e non credo che questa cosa le va molto a genio. »
Ag: « Il problema non è che sei istintivo, ma che hai un istinto un po’ di merda. »
« Destinati, dici? Non lo so, è che a me sembra a volte che tutti vadano d’accordo, tutti si capiscano e tutti siano felici. Poi entro nella nostra sala comune, ed è un quotidiano scansare proiettili e riflettere di luce verdognola. » ... « E mi piace. »
16 notes · View notes
megmacgillivray · 4 years ago
Text
Durante la mattinata di sabato 13 Marzo 2077 | Scale
Tumblr media
Un grande caos è esploso per i corridoi e per le scale più prossime al secondo piano durante la mattinata: pare che un cospicuo gruppo di studenti abbia organizzato niente meno che una partita al famoso nascondino, creando del momentaneo scalpore e qualche lamentela per il disordine lasciato tanto negli studenti nei paraggi che nei quadri e fantasmi di zona. Alcuni studenti del sesto anno giurano di aver sentito Pix, particolarmente colpito, dire nelle ore successive che non vedeva così tanto baccano dai tempi dei gemelli Weasley.
A partire da Sebastian McNamara che ha volato direttamente alla tana a cavallo della sua scopa rischiando di tagliare qualche testa ed arrivando fino alla presunta organizzatrice, Maegan MacGillivray, che è stata vista fare lo slittino per le scale mentre rincorreva, bloccata da catene, un improbabile trio formato da Wesley Hilliard, Cornelia Harris e Corine Flanagan, il gruppo di gioco era alquanto disomogeneo ed articolato. Particolarmente rilevante, anche se non ai fini della partita, è stata la presenza della prefetta Alyce Gray che, insieme al suo gatto, ha tenuto sotto controllo la situazione e lasciatosi sfuggire sotto le zampe due studentesse più piccole, Blythe Quinn e Liusaidh Campbell. Un grande duello, invece, pare essere avvenuto nei pressi della Sala Trofei, da cui sono usciti malconci Cecilia Ballentine e Dominic Murphy, ricorsi fino all’ultimo da Yara Lynch. La primissima giocatrice che ha salvato la pellaccia è invece stata Alexa Knox che, dopo essere sfuggita dalle grinfie di Cheryl Roberts al costo di qualche punto sul pannello dell’amicizia, ha raggiunto la tana solo per ritrovarsi con una mano incastrata dentro la porta dell’Ufficio dei Prefetti e dei Caposcuola. E se non si tratta di karma, si tratta dello zampino di Niall OGallagher e delle sue rune. Insieme al serpeverde, di guardia al secondo piano sono rimasti anche Bentley Jones e Tarquin MacTavish, alle prese con una sospetta scia di lumache gommose. C’è chi dice che anche Beatrice Perisher e Victoria White abbiano partecipato, anche se le due secondine si sono volatilizzate per tutto il tempo della sfida, riapparendo magicamente ai loro tavoli durante il pranzo. Fonti con amicizie ai piani bassi infine riportano che a Gisty, uno degli elfi delle Cucine, sia venuto quasi un infarto quando due studentesse, Priscilla Howard e Blythe Wharton, si sono scontrate nel tentativo di raggiungere la tana per prime, l’una come nascosta, l’altra come cercatore. In ultimo, ma non per importanza… pare che le grida di vendetta di Jonas Grayhare, imbozzolato ed incollato al pavimento dell’Aula di Incantesimi come lo spuntino di un’Acromantula, risuonino ancora oggi per i corridoi.
21 notes · View notes
nonchiamarmimacnamara · 4 years ago
Text
« ti credevo migliore di così. »
H: « oculus patefàcis »
M: « Ma porco Merlino impastoiato mangiato dai Vermicoli » ... « Cosa Gramo sta succedendo? » ... « Chi l`ha affatturato? » indica Nico, perchè questo, almeno l`ha capito. Una sottile rabbia comincia a ribollire urlando per salire in superficie.
D: È ovvio chi l’abbia affatturato, perché c’è solo una persona con la bacchetta sguainata « Nessuno » risponderebbe a Merrow, senza alzare lo sguardo perché gli occhi bruciano il doppio. « Non è niente. » Insomma poteva andare peggio... Continua a tenere lo sguardo basso e a poggiarli sull`avambraccio, nonostante il tremore dei muscoli senza forze dopo il digiuno.
C: Le domande della Grifondoro sono legittime ma la mettono lo stesso in difficoltà, distoglie leggermente lo sguardo e prova a mormorare « Stavamo provando a risolvere uno degli indovinelli » ed è ovvio che non sia quello il punto ma lei ci prova lo stesso, sfoderando pure un mezzo sorriso.
H: « un Tassorosso! » esclama tutta convinta, con un inconfondibile sicurezza a trapelare dalle sue parole, quasi stesse dicendo la verità assoluta « sai quello che se ne va in giro a fare trollincantesimi su tutti? » questo Tassorosso esiste davvero, tra l’altro « che poi più che un sortilegio » non si esime neanche dal correggerla tant’è spavalda « ha castato un incantesimo del primo anno.. » quale lo Spalancaocchi, com’è evidente da quelli arrossati e lucidi di Dominic « io ho provato a fermarlo » direbbe sventolando la bacchetta davanti a sé; ecco la vera cavalleria Serpeverde « ma sono stata lenta » concludendo la sua performance nello stringersi nelle spalle, pronunciando quelle parole con un filo di voce come se fosse realmente dispiaciuta.
S: [...] « vero » è stato un Tassorosso « Heav ha cercato di aiutare Dominic » accennando a lui in modo distratto - senza guardarlo che chittese « però quello è scappato in bagno » eeeeh e che ci vuoi fare? Seguirlo? Nah. Lui fa un`alzatina di spalle e, già che ci siamo « è andata così, vero Nico? » ah ma sa pure il suo nome scusa? E lo guarda con un sorriso e un`occhiata un bel po` eloquente che a tratti potrebbe tradirlo - un bullo in tutto e per tutto, seh.
M: « Hazaar » comincia piano « Se c`è qualcosa che ho capito dei Serpeverde, è che non parlano mai, a meno che non abbiano qualcosa da guadagnarci. » sguardo penetrante a lei rivolto, prima che l`attenzione si sposti su Sebastian. Tace, e ciò non è affatto un bene, perchè l`espressione di pietra di quel volto affilato è quanto di più strano da vedere su una persona così tumultuosa:
guarda il Secondino che in quella pantomima le fa contrarre l`espressione in un disgusto puro e profondo « Ti credevo migliore di così. » glielo dice stretto, in un mormorio che è una lama
« Questa cosa che chi ha la bacchetta facile e se la prende con i più piccoli » occhiata ad Heaven, pungente « mi fa vomitare. » lo schifo che prova è ai massimi livelli, e non salva nessuno dei presenti « E tu » verso Gilmore adesso « Se li proteggi, sei peggiore di loro. Vi vantate d`essere Purosangue e poi non siete in grado di mantenere nemmeno un comportamento decente. Chi è superiore non ha bisogno di dimostrarlo con questi mezzucci. » capito, Miss Verde-Argento? « Fate quel ca**o che vi pare. » perché a lei sta tornando a ribollire la rabbia, ed è il caso che non esploda, ecco perchè punta le iridi sulla Harris, scuotendo il capo, in quella che è pura delusione. Per tutti, su tutti. Non aggiunge altro, che tanto sarà già un miracolo se anche solo uno di loro avrà capito quello che ha detto: acchiappa Ophelia in braccio e farebbe per aggirarli, senza nemmeno degnarli d`altre attenzioni, proseguendo.
S: Quell`espressione dura di lei se la incassa tutta, seppur lui risponda con una particolare indolenza che piano piano sta cominciando a tirare fuori.
Il tutto però crolla al dire di lei che beh, se da una parte accende qualcosa dall`altra il suo cuoricino va a stringersi sinceramente ferito « credi quel ca**o che vuoi Merrow » e l`espressione pare pure indurirsi, con gli occhi che mantengono lo sguardo andando ad assotigliarsi, la mascella si serra e le mani - ancora in quell`incrocio - ridotte a pugnetti.
C: Merrow sputa fuori quelle frasi con così tanto disgusto un groppo le si forma alla gola, così stretto che sembra quasi impedirle di respirare normalmente, lo sguardo viene abbassato e le braccia si stringono al petto in una chiara posizione di chiusura ma anche in questo caso non dice niente, nemmeno una sillaba. Anche se la mascella s’irrigidisce a quella menzione sull’essere Purosangue. [...] Un’occhiata ai Secondini « Andiamo? » che lì hanno già fatto fin troppi danni. L’umore non è dei migliori ma ha comunque voglia della loro compagnia.
H: L’arrivo di Merrow sarebbe la goccia che fa traboccare il vaso se non fosse che lei il vaso l’ha direttamente rotto. Ascolta il suo rimprovero mordendosi il labbro inferiore con forza, come se stesse soffocando una risata sul nascere, visto che gli angoli della bocca sono rivolti verso l’alto, le sopracciglia invece sono sollevate a mostrare, oltre che la sua arroganza, anche in queste circostanze, pure il suo scetticisimo riguardo ogni singola parola pronunciata da Merrow « non capisco di cosa tu stia parlando » inarcando le sopracciglia tanto da far spuntare tre rughette circolari sulla fronte, visibilmente confusa [...]
S: La lascerebbe proseguire ma niente, non si sa cosa sia a farlo esplodere ma lui ad una certa non pare riuscire a trattenersi, sempre che ci abbia mai provato. Le braccia vanno a mollare l`incrocio « che ca**o ne sai, del perché l`ha fatto? » passando gli occhietti dall`alto al basso
« tu arrivi, *giudichi* e te ne vai » calcando il "giudici". Ora è lui quello con l`espressione del "mi fai vomitare" « ti credevo migliore di così. » ecco, ricambiamo quella stessa affermazione.
E glielo dice quanto più schietto si possa, sincero in quello sputargli tutto ciò che al momento sta pensando e un po` troppo influenzato da quelle mille emozioni, il tono alto e l`espressione delusa.
19 notes · View notes
cherylroberts · 4 years ago
Text
Allora... Benvenuta nelle Cheers!
Tumblr media
[C] «Sabato sera hai detto che non ti dispiacerebbe far parte delle Cheerleader, o sbaglio? Se veramente ti interessa… Sarebbe carino lavorarci insieme! Che dici?»
[M] In realtà della questione Cheers se ne era dimenticata, perché non pensava fosse una proposta così seria. E infatti spalanca un po’ gli occhi e si mordicchia leggermente il labbro inferiore «uhm, sì. Ho detto così. Comunque sì, ci sto» e fa spallucce prendendo un altro biscotto senza grandi cerimonie «hai già delle idee?» 
[C]  «Allora benvenuta nelle Cheers!» Esclama con un piccolo applauso, entusiasta di aver incontrato qualcun altro da torment- da coinvolgere nelle sue pazze idee. «Sophia mi ha detto che avrei potuto parlare con O’Connor e fare qualcosa per la squadra. Ma da sola non è che potessi fare molto, per questo… Ben, per questo mi sto allenando con i Tassorosso.» Si schiarisce la voce, prima di scostarsi dal viso una ciocca bionda. «Ma adesso siamo in due!» Wow, miss entusiasmo sa far apparire il due come un numero esorbitante. «Siamo sempre poche, è vero, ma… se mettessimo un annuncio in bacheca? Insomma, l’anno scorso nessuno si è filato le cheers, neanche per sbaglio, ma quest’anno ci sono un sacco di primini! E visto che tu sei una di loro… Potresti farci un po’ di pubblicità!» Esclama, annuendo sicura delle sue parole. «Insomma, se sei interessata mettiamo questo annuncio e reclutiamo gente. Poi parliamo col prof e vediamo se l’anno prossimo possiamo riaprire il club. Che poi sarebbe perfetto, perché a quanto mi ricordo si può partecipare dal secondo anno in su.» e reclutando primini, con l’età sarebbe perfetto. «Come ti pare? Ci stai?»
[M] Gli occhi blu sono tutti per Cheryl e il suo discorsetto pieno di entusiasmo. Non dice niente fino a che non le chiede che ne pensa «per me va bene» dice con molta semplicità «ma metto subito in chiaro alcune cose» aia «io sono antipatica la mattina, cioè che tipo non parlo molto e se parlo dico cose cattive» e qua lo sguardo è abbastanza serio «e so che ci sono degli allenamenti mattutini… quindi penso sia giusto che tu lo sappia» e che venga a svegliarla visto che dorme come un sasso fino all’ultimo, ma questo ancora non glielo dice, tanto si parla del prossimo anno.
Tumblr media
[C] «Vabbè, per ora non è un problema la cosa della mattina, potrei venirti a svegliarti io!» Con tanto di biscotti per addolcirla. «Per la cosa delle cattiverie…» E che ne sa lei «Boh penso basti stare zitta.» O no? Lei poi è quasi sempre allegra e gentile, quindi questi problemi non se li pone proprio.
[M] «Ma quindi iniziamo già da quest’anno io e te anche la mattina?» l’incubo della mattina. Scusala Cheryl è che è un pensiero fisso. Poi prende di nuovo la tazza in mano e fa un lungo sorso senza abbassare lo sguardo da quello della secondina. 
[C] Ed è proprio quell’okay a spingere la secondina a tendere la mano verso la concasata, come a sigillare quell’accordo. Perché si, ormai ci sono dentro in due, e Cheryl mica l’avrebbe lasciata lì, senza andare a tempestarla di domande e proposte. Ma non sarebbe stato terribile, alla fine mica l’aveva costretta a partecipare. «Allora possiamo più o meno dire che il club c’è!» Le dice, esaltata. «Spero che la nostra collaborazione vada avanti fino… Fino al mio settimo anno.» Che ottimista, oh. «E poi se riusciamo a battere la squadra dovremmo essere i migliori, assolutamente. A loro piace chiamarci Corvosecchia? E gli dimostreremo che i Corvonero riescono perfettamente in tutto.» Lancia uno sguardo d’intesa alla ragazza, ma dura solo qualche istante, prima che torni a prendere la sua aria innocente. «La mattina? Ma credo non sia il caso. Visto che a te non piace svegliarti presto, ci alleneremo di pomeriggio.» Le dice, risoluta. Alla fine, mica è quello il problema.
[M] Maegan afferra la mano dell’altro senza pensarci tanto e dice «okay» con un sorriso furbetto sul volto. Ridacchia davanti all’entusiasmo di Cheryl, si vede che è nata per fare la Cheer. «ti pentirai di aver scelto me da portarti avanti fino al settimo anno!» e lo dice ironica ovviamente, perché la bimba egocentrica com’è pensa di essere la migliore scelta che si possa fare. Storce un po’ il naso quando sente il termine Corvosecchia, perché lei NON è una corvosecchia e sta anche pensando di tatuarsela in fronte questa frase. «beh ovvio che poi si vince» insomma scontato «non possiamo farci battere poi da Emile» e lo dice convinta ma divertita. Lo sguardo d’intesa che le lancia Cheryl la fa sorridere e la fa sentire a suo agio. «MENOMALE!» e qui usa un tono di voce decisamente più alto ed è visibilmente soddisfatta del non allenamento al mattino. Sarà un problema della Maegan del futuro. Ottimo. Finisce il tè rimanente nella tazza, si alza e guarda Cheryl «Allora ci aggiorniamo per il cartello» prende la scatola con i biscotti «e grazie!» per i biscotti? Per le cheers? Per tutti e due? Non è dato sapersi.
11 notes · View notes
wesleyino · 4 years ago
Photo
Tumblr media Tumblr media Tumblr media
12 notes · View notes
itslexkno-w-x · 4 years ago
Text
𝙸𝙸 𝚊𝚗𝚗𝚘 - "𝘏𝘰 𝘗𝘢𝘶𝘳𝘢 𝘋𝘪 𝘝𝘰𝘭𝘢𝘳𝘦"
Alli: «Lex abbiamo bisogno che tu entri in squadra…» proverebbe a poggiare due mani sulle spalle, questa volta con grazia, provandole a rifilare uno sguardo magnetico «Volare non è la tua specialità…ma hai preso E no? E poi sei la persona più combattiva che io conosca» ora comincerebbe a scuoterle leggermente le spalle se la secondina lo lascerebbe fare «Non puoi dirmi di no!»
Lex: La piccola Knox rimane per un momento pietrificata, mentre il compagno le poggia le mani sulle spalle e inizia ad elencarle i motivi per i quali dovrebbe accettare. «No!» esclama «no, no e no» col gramo che non può dire di no! Scuote un po` le spalle cercando di scrollarsi le mani di Allister da dosso «ho già paura di andare su una scopa senza distrazioni!» spiega «figurati se voglio andarci con altre tredici persone in campo e palle che volano da un punto all`altro!» e bolidi che volano, soprattutto «avrò anche preso E, ma ti ricordo che tremavo!» continua a lamentarsi «e poi volare per poco non è mica come una partita!» non la finisce più di cercare motivi per continuare a dire «no», e non lo farà se non verrà interrotta
Alli: La tempesta di “no” non lo scompone minimamente, sembrerebbe che il suo cervello stia schivando Matrixmode i “no” che arrivano. Certo lo stesso cervello che non sarà decisamente e propriamente sano da aver pensato una cosa del genere «Si si si…lo so che mi dirai si» L’entusiasmo è vibrante nel terzino – comincia a correre in tondo per la sala comune, salta in piedi sopra le poltrone «LEXXXX ENTRA IN SQUADRAAA» urlando molestamente. Quando la scarica di adrenalina sembrerebbe aver mollato il biondo, tornerebbe sotto alla secondina con i soliti modi pacati e gentili «Allora che ruolo vorresti fare?»
Lex: «No, non ti dirò di si, Allister!» esclama, alzando leggermente il tono di voce, ma il terzino sta già girovagando festoso per la sala comune come se fosse già arrivata una risposta affermativa. «SMETTILA!» esclama alzandosi in piedi di scatto per raggiungerlo alla poltrona sulla quale si è elevato, tentando di strattonarlo per un braccio per tirarlo giù «torna a sederti» dice a bassa voce per evitare di destare ancora attenzione «non ho neanche una scopa, Allister» spiega mentre torna verso la poltrona a sedersi, per affondarvici a braccia incrociate, sbuffando «come faccio? E poi cadrei di sicuro nei primi minuti di partita. Mettici le vertigini, mettici l`ansia e.. puf!» mimando con la manina una discesa ripida «ruolo?» domanda, quasi spazientita «NON-CI-VOGLIO-ENTRARE» 
Alli: «Pensa quando tutta la casata inneggerà alle tue gesta invece…pensa questa celebrità» ma di cosa esattamente? «la scopa te la fai prestare, te la fai mandare…non è un problema»  poi assume un’aria solenne, le braccia conserte «e poi avresti sempre il tuo cavaliere pronto a difenderti» dai i danni verso cui stesso lui ti sta portando.
Lex: «La celebrità?» sbotta «io penso alle prese in giro! Nessuno si dimentica del platano, pensa se dovessi fare una figuraccia durante una partita!» A questo punto sbuffa, scioglie lentamente le braccia che prima erano incrociate appoggiandole sui braccioli della poltrona. Guarda fisso il compagno negli occhi, con sguardo quasi rassegnato, e domanda con tono serio «è proprio, proprio necessario?»
Alli: Un ghignetto compare sul visino di Allister che si increspa in una smorfia di difficile interpretazione – è contento per aver fatto breccia o c’è altro? Si avvicina lentamente alla compagna, provandola ad avvolgere in un abbraccia rapido, difficile da sfuggire, ma allo stesso tempo estremamente delicato « Si è necessario…ma non perché non c’è più nessuno…ci sarebbe una fila di secondini a cui chiedere, ma io non conosco nessuno combattivo come te» nel caso in cui Alexa si sia lasciata abbracciare, al termine del discorso si staccherebbe dalla “presa” allontanandosi di qualche centimetro, per piazzargli uno sguardo profondo e denudante, un movimento rapido del capo proverebbe poi a stampargli rapido un bacino sulla guancia, che si sposta verso il labbro, lasciando il dubbio di quanto sia voluta e quanto casuale. Si staccherebbe definitivamente dalla compagna, andandosi a buttare di peso su una poltrona poco distante, senza proferire verso, con un’espressione apparentemente soddisfatta sul volto,
Lex: Non oppone resistenza per quell`abbraccio e, sicura che gli occhi del compagno in quel momento non possano vederla, si lascia scappare un sorrisino «credi più in me di quanto lo faccia io stessa» gli sussurra, mentre si sta allontanando, ricambiando il suo sguardo con un po` di timore, ma ormai quasi del tutto convinta. Chiude gli occhietti come fa spesso mentre il terzino gli si avvicina alla guancia, ma la sensazione del tocco di quel bacio le arriva sul labbro, alchè spalanca gli occhi, arrossendo di colpo «quello..» sta per domandare, ma scuote la testa: dopotutto i suoi occhi erano chiusi, magari si è soltanto impressionata «o-okay, ci provo» dice finalmente «verrò alle selezioni» alleluia, no?
Tumblr media
2 notes · View notes
dorothymacgillivray · 4 years ago
Text
Tumblr media
«Ti ho portato una cosa» le propina a tradimento. Non la guarda, non più, degnando di attenzione solamente lo zaino rattoppato che riposa lì vicino, aprendone la zip e frugandoci all`interno. «Non mi stai simpaticissima, eh» la trasparenza prima di tutto, come ben sappiamo «Poi devo ancora capire se mi piaci o meno, però ho detto che ti devo educare e dobbiamo fondare insieme questa band» altre motivazioni, piazzate una ad una senza un vero senso logico «Quindi» suspense di rito, anche perché qualunque cosa stesse cercando sembra averla scovata. Ora si acquieta ed estrae una sorta di busta lucida, sottile e di forma quadrata che, ben presto, si presenta come il fodero di un vinile. «Interpretalo come un voto infa- Infrr-» spallucce tattiche e occhiolino da leccacu-ore «boh, una tregua.» Due passetti ed è già pronto a porgerle quella tacita promessa, in modo che la neo-tredicenne possa accettarlo. «È un regalo, ovviamente.»
Si cambia nuovamente discorso e a quella rivelazione inclina lateralmente il capo. Prima semplicemente perplessa, senza fare domande. Poi più il Grifondoro continua quel preambolo, e più diventa confusa. Ma proprio tanto. Lo segue infatti con le iridi grigio tempesta scovare dentro quello zainetto pieno zeppo di toppe, lasciando spazio all’immaginazione e a chissà quale aspettativa. Il suo compleanno è ormai passato da giorni, che si tratti realmente di un regalo? Ancora silenziosa e con l’intento di studiarlo, lo lascia fare finchè non vede quell’oggetto quadrato e sottile tra le sue mani. Un po’ come prima, attende ancora seduta, ma non più rilassata. E’ composta per essersi fatta più attenta. «Voto infrangibile.» Insomma, è pur sempre Corvonero e tra i suoi compiti c`è quello di correggere dove si può. E anche dove non si può. Solo quando decide la signorina, finalmente si alza dalla postazione trovandosi esattamente dinanzi il Grifondoro che le porge quella strana cosa. Prima ancora di commentarla, allunga una mano per prenderla e poi la lascia scivolare in entrambe. «Aerosmith.» Legge la scritta al centro quasi in un sussurro, come se si fosse ritrovata con un fossile o un amuleto indecifrabile. Lo sguardo anche sull’immagine di copertina della presumibilmente band babbana che logicamente non si muove, ma per appurarne il contenuto da inesperta cerca con le dita l’apertura laterale. Così, con estrema delicatezza, tenta di sfilarne appena il contenuto. E poi lo sguardo è tutto per Hektor, decisamente più rilassato. «È bello.» Un lieve, ma proprio accennato, sorriso sincero che le increspa le labbra sottili.
Tumblr media
«Quello che è» sul voto infrangibile e il suo parallelismo colto non riuscito «Qui invece» fa un altro passo, per poter tamburellare giusto un indice inanellato sulla copertina della custodia «Ti farai un’idea più chiara di che cosa intendo quando parlo di Rock.» Sogghigna, riacquistando il solito temperamento leggero e dispettoso. Intanto gironzola un poco in giro, riappriopriandosi nuovamente della chitarra quando gli passa per la testa l’idea di rimettersi a sedere. «Beh, intanto vuoi sentire dell’altro? Abbiamo ancora un po’ di tempo.»
«Mi stai palesemente trattando come un’apprendista.» Perché forse lo sei, Dorothy, ma non lo vuoi ancora ammettere. E questa è la volta definitivamente del «Grazie, comunque. Non me lo aspettavo.» Ammette sinceramente e continuando a studiare i profili dei cantanti in copertina. «E tregua sia.» Conferma con un singolare sguardo d’intesa. «Sai, sarebbe stato più preoccupante il contrario.» E qui si riferisce al fatto di non stargli totalmente a genio, che non è una novità, ma apprezza l’onestà che alla fine non è da tutti. Infine annuisce ritornando ad un lieve entusiasmo, quindi fa lo stesso e si mette seduta col vinile poggiato sulle cosce. «Tutto quello che vuoi.»
#auladimusica #hektor #regalo #secondoanno
12 notes · View notes
ursulazampieron · 6 years ago
Photo
Tumblr media
Giornata impegnativa, ricca di emozioni, la mia #primapartita da #ex . Sono felice di aver visto i miei vecchi compagni e felice di aver nuovi compagni Si il calcio ci riempie di amici #grazie alla #mamma del mio #compagno di nuove avventure per le belle foto. #goalkeeper #goalkeeperforever #albignasego #esordienti #2006 #secondoanno #calcio #campionatoelite https://www.instagram.com/p/BqS7nyPhLb_O5iiU359i-fo2uKNksO0tUsfgoc0/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=13pe9jcpbpgvu
0 notes
dominicdarragh · 4 years ago
Text
"Non è lei che mi piace"
Tumblr media
(Dormitorio Maschile, 2/03)
M: [...] «Ah sai, ho incontrato la tua amica, quella di Corvonero, non tanto tempo fa. Mi piace.» così, cioè ti dà il suo benestare Nico, se lo vuoi.
N: Andrebbe solo a rinforzare un poco la stretta sul suo corpo, quasi a volerla rincuorare o proteggere da nemmeno lui sa cosa. Almeno finché non si irrigidisce, sia nel corpo che nel tono di voce, quando realizza che Merrow ha parlato con Maegan. «Ah?» ci prova a fare il vago, ma non ce la fa. «A chi non piacerebbe Maegan? È una forte.» Ma è il caso di entrare nell’argomento un passo alla volta. «Hai visto che ha fatto l’articolo sull’Eco ultimamente?»
M: Ha parlato con Maegan si, e quella strana sensazione che avverte da parte di Nico, la fa scostare per poterlo osservare bene in quegli occhietti verdi «Si. Ha chiesto a me per l`articolo su San Valentino.» ah si? Ma cosa?
N: La stringe un po’ più forte tra le braccia, reagendo in quel modo strano e ovviamente travisato da Merrow quando si va a parlare di Maegan. «A me invece non ha chiesto niente.» Maledetta. E lo va proprio a sbuffare, evidentemente offeso dal fatto che la sua amiketta non chieda di lui per i suoi articoli. Comincia a rassicurarsi sul fatto che l’amica non si sia fatta sfuggire nulla di compromettente; ma poi arriva il gramo. Come sempre
M: «Guarda che se ti piace dovresti dirglielo.» così, a bruciapelo «E` una forte, no?» che abbia colto qualcosa tra i due? Detto questo quindi s`alzerebbe appena a mollargli un piccolo bacino a stampo sulla fronte, se concesso, e poi si volterebbe per dargli la schiena sul fianco opposto «Buona notte.» ah, così? Si.
N: «…» rimane in un silenzio sorpreso e interdetto, quasi avesse bisogno di qualche momento per metabolizzare le parole di lei. Si prende il bacino sulla fronte esattamente in quello stato, modalità wtf, tornando in sé nel momento stesso in cui MERROW va a dargli le spalle. «Potrei» comincia ad ammettere; e poi nel silenzio più totale andrebbe a tentare di cingere il corpo della Grifona con il braccio destro. «Ma non è lei che mi piace.»
7 notes · View notes
trasonnoeveglia-blog · 6 years ago
Photo
Tumblr media
Un altro anno è iniziato, esperienze belle e brutte si incroceranno, ma tu non perdere mai la voglia di sorridere e di imparare, sono certa che con costanza raggiungerai tutti i tuoi obiettivi. 💛💛💛 #solocosebelle #bebemia #tiamo #scuolaelementare #secondoanno #inizio. https://www.instagram.com/p/Bn1pburhyDJ/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1m8h1t1kj4h6z
0 notes
asfaltica · 7 years ago
Photo
Tumblr media
#laboratorioteatrale #secondoanno #19maggio2018 #otto #8 #roadtoshow
1 note · View note
mrpayneintheass · 3 years ago
Text
T: « ma noi siamo proprio come barche invece! » « e io credo di sentirmi una barca che non funziona sempre come deve, ché è stata fatta male– tipo quando non si sta attenti, si fa i matti o si piange vicino alle barche in costruzione e poi loro escono con le zuffe sbagliate. che sembrano a posto ma poi SBEM, TI FANNO AFFONDARE QUANDO MENO TE LO ASPETTI. » « ultimamente ho l’idea strana di essere una barca fallata. » « c’è un buon sessanta percento di possibilità che quel che sto per fare è sbagliato e non va bene mai a nessuno. »
A: «Ma è normale che tu ti senta così.. credo» «Non è che sei tu una barca fatta male, è che sei una persona fatta bene» «e le persone fatte bene sentono anche queste sensazioni, a volte. » « In questo periodo se la sono presa tutti con te, e tu adesso ti senti sbagliato. Ma non sei sbagliato, hai solo fatto un errore.»
6 notes · View notes
megmacgillivray · 4 years ago
Text
i primi a saperlo
Tumblr media
W: Gli occhi poi scivolano subito sulla figura seduta di Maegan che, almeno, gli fa abbozzare subito un sorriso spontaneo. Ma questo sorriso viene presto rimpiazzato da un`espressione fintamente arrabbiata, mentre va a puntare puro un dito contro la povera Corvonero. « Io sono ancora arrabbiato con te »
M:  «Sono io che dovrei essere arrabbiata»
T:  «Come mai tutto st`odio, oggi?»
W: « Perché lei è una corvolagna e ti ha chiesto a te per l`incantesimo! » risponde al bro sollevando le sopracciglia quasi a voler rimarcare il torto subito.
T: «Si vede che voleva provare un po` di saggezza grifondoro» sorride allargando le braccia, palesemente ironico dato che Godric non brillava sicuro in sapienza «Che poi» schiocca la lingua contro il palato appiccicaticcio «Non mi avete ancora detto di che bolide di incantesimo state parlando» fa notare a entrambi
M:  «in realtà non so esattamente che incantesimo voglio imparare» ah «ma mi devo vendicare di una serpe maledetta che mi ha dato fuoco» oh no «cioè... non voglio battermi proprio con lei direttamente, perchè lei è una codarda e disarma alle spalle senza nessuna ragione» true story, e le labbra le si serrano un pochino a quel ricordo molto poco piacevole «Però... beh, almeno la prossima volta saprei come rispondere se dovesse darmi fastidio» e ora gli occhietti blu passano da uno all`altro, prima di dire ancora «Vorrei imparare un incantesimo che le faccia qualcosa a livello fisico... cioè lei è fissatissima con la pelle, le cremine, i capelli e quelle cose lì, e vorrei imparare qualcosa come la fattura dei foruncoli – ma non quella, quella la so fare già. Però capito? Il genere è quello» e ora tocca a loro pescare l`incanto adatto alla piccoletta.
T: Dunque la osserva, in attesa di capirne di più, ma man mano che la ascolta la sua espressione perde il sorriso che lo caratterizza in favore di rughe d`apprensione in mezzo alla fronte «Oh» alterna l`attenzione tra Maegan e Wesley, quasi non fosse certo di aver udito bene «... aspe`, ma quindi sei stata aggredita? Da chiii?» tremendamente serio nel dirlo, tanto da ricercare lo sguardo della Corvonero con una certa urgenza «A chi devo schiantare il c*lo?» e lui si direbbe già pronto a menare le bacchette, a giudicare da come solleva i gomiti dal divano per assumere una posa eretta, insolitamente determinata.
W: man mano che ascolta la storia, le sopracciglia cominciano a corruggarsi nel mostrare un certo nervosismo. Si scambia un`occhiata con il bro prima di mettersi un po` più dritto con la schiena. « Scusa ma in che senso ti ha dato fuoco? » domanda perché spera di aver capito male. « Ma è matta? » probabilmente sì. « Chi è sta str- » amorevole ragazza. Ed anche se lui non è un Grifondoro, a Maegan ci tiene e sta cosa mica gli va giù.
M: il nome richiesto viene fatto con tanto di tono schifatino «Heaven Hazaar». Ironia della sorte, la Serpeverde in questione piuttosto che un angelo (come suggerito dal nome stesso) è l`incarnazione di Satana dato che le ha dato proprio fuoco e quindi va a spiegare meglio a Wes «nel senso che mi ha dato fuoco al maglione e se non ci fossero state le docce sarei morta» melodrammatica as always
T: Lo sguardo che stavolta si rabbuia quando è Maegan a fare la melodrammatica «Beh, fortuna che non lo sei, ecco» niente presagi di morte, questa volta il suo ottimismo è a dir poco categorico «E mo` a `sta tizia gliela facciamo pagare»
W: « Sì ma te stai bene? » perché prima di pensare ad un piano si preoccupa.
M: La preoccupazione dei due comunque la fa sorridere flebilmente, un po` grata da tutto quell`affetto e le iridi chiare sono fisse in quelle di Wesley quando va semplicemente ad annuire quando le chiede se sta bene.
(...)
T: «MacGilly, io se vuoi t`insegno tutti gli incantesimi che ti va, eh» cerca lo sguardo di Wesley, certo di parlare anche per lui «Però, se `sta tizia ti dà di nuovo grami, ce lo fai sapere?» tenta di farsi promettere, incrociando le braccia al petto.
W: . Poi però torna un attimino serio quando il bro fa ancora il bravo cavaliere, annuendo pienamente d`accordo con le sue parole. « Ormai è sulla nostra lista nera » afferma convintissimo, dedicando comunque all`altra uno sguardo un po` più serio e apprensivo.
M: I cambi di toni fanno assumere anche alla corvetta un faccino serio, e davanti a tutta quel senso di protezione dei due nei suoi confronti va ad annuire vigorosamente. Alla prossima volta che rischia di morire, saranno i primi a saperlo.
21 notes · View notes
nonchiamarmimacnamara · 4 years ago
Text
« ancora qua? »
Tumblr media
H: [...] « ma non voglio mi tratti come fai con tutti gli altri » andandosi a stringere nelle spalle, mostrando una cosa tutta nuova per lei: insicurezza « perché fai così? » e punterebbe gli occhioni sgranati in quelli altrui, alla ricerca di una giustificazione che possa al tempo stesso rassicurarla di essere ancora speciale. Per lui, per lo meno.
S: « io... » cosa? Niente, visto che la voce gli si spezza a metà in quel non saper minimamente gestire le emozioni durante la Piena « t-tuu... » ma ancora una volta gli tocca deglutire senza troppi risultati, visto che gli occhi man mano diventano più lucidi e come scivola una lacrima sulla guancia lui va a scostarla velocemente con un gesto brusco che quasi sembra voglia menarsi da solo, mentre il respiro diventa più veloce e irregolare « vaffanc*lo » sussurrato seppur sia chiaro che non venga rivolto ad Heaven ma piuttosto a sé stesso, a quella che lui vede come una debolezza, alle lacrime che vogliono uscire, quel nodo in gola, le emozioni ma soprattutto alla sua maledizione - della quale, per giunta, non riesce nemmeno a parlare. E a questo punto prende a muoversi, avvicinandosi ad un lavandino, i bottoni della camicia che vengono slacciati rivelando la canottiera che ha lì sotto, mentre una mano va a prendere un po` d`acqua, la schiena piegata e mentre la sinistra si regge al lavandino la destra butta in malo modo acqua sul suo viso, facendola finire un po` dappertutto.
H: Si scosta dalla porta solo per avvicinarsi a lui, di un passo al massimo, nel momento in cui quella lacrima gli riga la guancia, ma la mano altrui è più veloce di qualunque altra cosa avrebbe potuto fare lei. Nulla, probabilmente. Accoglie in silenzio anche quell’imprecazione, mentre le iridi chiare non lo lasciano neanche un secondo quando, letteralmente, scappa. E se Sebastian è rivolto verso il lavandino, lei si ferma appena dietro di lui, poggiando semplicemente la fronte sulla sua schiena piegata « calmati » un sussurro timido che probabilmente il Mannaro coglierà ugualmente, nonostante l’acqua che scorre dal rubinetto « non c’è bisogno di fare così » che, oltre a palesare la sua ignoranza in materia, vorrebbe anche essere una sorta di rassicurazione « abbiamo delle palline » babbanissime, ew « da lanciare alla Knox » espirando un accenno di divertimento al sol pensiero 
« va tutto bene » adesso, contro la sua schiena, poggerebbe la guancia ed una mano, col palmo aperto. Non è un abbraccio. È una carezza. Avrà dei deficit evidenti nel farlo, ma vorrebbe solo infondergli un minimo di tranquillità. 
S: Chinato sul rubinetto, la mano sinistra che mantiene la presa sullla ceramica mentre la destra va a prendere l`acqua e buttarsela contro il viso, sugli occhi ancora aperti e vigili, sulle guance ancora più calde di prima, sulla fronte contro la quale spiaccica la mano facendola finire nei capelli, passandosi le dita lì come se ciò potesse in qualche modo fargli da sollievo. E` ben concentrato su quei gesti che nemmeno se ne accorge dei passi che compie Heaven, avvicinandosi a lui; non che faccia nulla per scostarsi da quel tocco, spegne l`acqua ma non per questo solleva il capo, rimanendo chinato su questo. E pure se lei esprime ignoranza lui non va nemmeno a dibattere o sembrare contrariato, continua ad ignorarla provando solo tanta vergogna. Accenna un sorriso a quel tentare di consolarlo, un sorriso però ripieno di tanta tanta tristezza e una sorta di imbarazzo. E come un cucciolo ferito viene accarezzato, e lui va a sollevarsi lentamente dopo un momento più o meno lungo, girandosi verso Heaven senza andare a spezzare la vicinanza. Occhi e guance arrossate e il viso tutto bagnato. Sembra tipo uno scappato di casa, lì con la camicia aperta ma finalmente ha preso un po` di coraggio 
« tu non sei come tutti gli altri »
H: Si solleva a sua volta quando lui si gira, piegando appena il viso in modo da poterlo guardare fisso negli occhi e dare anche modo a lui di cogliere quel naturale sorriso in cui le sue labbra vanno a piegarsi, in un moto dettato puramente dall’impulso, come reazione del tutto incontrollata a quella sua frase.
« Lo so » risponde di rimando, ritrovando quella sua sicurezza che, per qualche minuto, ha vacillato. Il suo tono, però, non è supponente, quanto più una mera conferma delle parole altrui. Come a dirgli che, se lo sa, è solo perché lui le ha dato modo di capirlo. Anche oggi. « Neanche tu lo sei » nonostante tutti i problemi che pensi di avere, diciamo.
13 notes · View notes
cherylroberts · 4 years ago
Text
Come vuoi, Cherry
Tumblr media
[C] Un lieve gridolino schiude le labbra della ragazzina che, nonostante si stia mantenendo al passamano, scivola a causa del repentino spostamento, finendo gambe all’aria su un gradino sicuramente non morbido come il materasso del suo letto.
[W] « Ma come hai fatto a cadere scusa? » e la domanda è quasi ironica mentre cerca di affievolire un po` le risate scuotendo la testa.
[C] Le risatine del ragazzo per la sua caduta non le sono certo sfuggite. E quella piccoletta bionda di certo non dimentica le cose. Il tassorosso si becca una di quelle occhiatacce che urlano “Vuoi morire, Hillard?” Però lei non si chiama Dorothy MacGillivray, quindi Wesley si ritroverebbe solamente con un debole e del tutto amichevole schiaffetto sul braccio, sebbene le sopracciglia dorate siano aggrottate così tanto da farla sembrare quasi carina. «Pff. Sai com’è, non so quando potrebbero spostarsi... Queste...» Ma tace, limitandosi a scuotere il capo. «Come ti chiami?» Gli chiede poi, guardandolo apertamente in viso.
[W] « Uhhh » fa pure finta di mettersi paura, soprattutto quando lei gli dà quello schiaffetto che però aumenta il suo sorriso. « Sì ma c`hai un equilibrio che fa schifo eh, fattelo dire » « Wesley » risponde a quella sua ultima domanda con un sorriso « Te come ti chiami? »
[C] «Guarda che non ho un equilibrio che fa schifo, eh! Semplicemente non ero preparata. Avrei voluto vedere te su quelle scale. Si.» Annuisce con aria grave, stavolta senza infierire sul corpo del povero Wesley, che di certo non si trova lì per sorbirsi la frustrazione di una biondina alla quale sono stati sconvolti i piani. «Cheryl, mi chiamo Cheryl.» Alza lo sguardo verso di lui, rivolgendogli un mezzo sorriso. «Anche se mi sa che non ti ricorderai di me per il mio nome.»
[W] « Io non sono caduto » lo dice tranquillo alzando le sopracciglia, anche se in realtà non è detto. « Cherry » e le storpia il nome apposta, sorridendo. « Ti si addice di più visto quanto sei diventata rossa prima »
[C] «Carino.» Il soprannome, chiaro. «Ma ciò non ti mette in condizione di chiamarmi così quando vuoi.»
[W] « Come vuoi » alza pure le mani salvo poi mettere su un`espressione colpevole « Cherry » e infatti, come volevasi dimostrare, più gli dici cosa non deve fare e più la fa.
[C]  «E va bene. Allora io ti chiamerò φουντούκι.» E pronuncia quel soprannome, che suona come “fountoúki”.
[W] « Come? » perché ovviamente non ha capito come l`ha chiamato. « Che nome è? » di una cosa sembra sicuro, non gli sembra la loro lingua comune.
[C] «Vuol dire nocciola. È greco. Però è una cosa bella. Nel senso, a me le nocciole piacciono.»
10 notes · View notes
wesleyino · 4 years ago
Text
Tredici anni e 160 centimetri di piccole spalle e gambe mingherline. Ha il tipico fisico di uno che preferisce starsene sdraiato a guardare il cielo piuttosto che ammazzarsi dietro agli allenamenti di Quidditch. Del resto, preferisce dedicare le sue cure a quell'ammasso di capelli ondulati e neri come la pece che, di tanto in tanto, si toglie da davanti al viso con uno sbuffo divertito. Gli occhi grandi sono del colore del cielo - quello nuvoloso e plumbeo, però - e avvolti da un'infinità di ciglia. Le labbra sottili sono quasi sempre piegate in un sorrisetto spensierato o socchiuse per curiosità o sorpresa. Sono più le volte in cui se ne va in giro con il cravattino slacciato o il mantello sporco di fango. L'ordine non è nelle sue corde.
Quasi sempre in ritardo e con la testa fra le nuvole. E' distratto a livelli che rasentano il ridicolo, totalmente inconsapevole di ciò che succede intorno a lui. Just living his best life, spensierato ed incapace di starsene con le mani in mano - a meno che questo non comporti dover svolgere attività fisica, quella ancora non gli va giù. Come non gli vanno giù compiti e libri, a meno che non siano d'avventura. Preferisce di gran lunga passare il suo tempo all'aria aperta, fra una storia inventata nella sua testa e qualche incantesimo appariscente. Innocuo finché non portato all'esasperazione. 
Chi riesce a catturare la sua attenzione e a farlo evadere da mondi che sono solo suoi, troverà anche una personalità quantomeno simpatica e divertente con cui avere a che fare.
La sua cerchia più ristretta conta esattamente due persone: da una parte Tris - il bro con cui condivide un cervello e tutte le sue avventure - e dall'altra Charlie - l'unica ragazza a cui dedica i sorrisi più sinceri - il tutto a chiudersi in un golden trio dei poveri ma pur sempre favolosissimo. Fra i compagni di classe Sebastian è ormai un amico con cui si diverte a scherzare, Chloe non è tanto male anche se femmina e Niall resta sempre quello nuovo, anche se ormai fa parte della gang. Il suo incubo peggiore, nonché molliccio, resta la sola ed unica regina delle femmine cattive: Octavia. Si spera che non debba aggiungersi anche Mister Bellatrix.
4 notes · View notes