#naturalistico
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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Turismo, pilastro dell’economia dell’esperienza: la nuova frontiera del viaggio
Il turismo è sempre stato una componente essenziale dell’economia globale, ma negli ultimi decenni ha subito una trasformazione profonda.
Il turismo è sempre stato una componente essenziale dell’economia globale, ma negli ultimi decenni ha subito una trasformazione profonda. Come sottolineato dai responsabili di Vamonos-Vacanze.it, tour operator specializzato in viaggi di gruppo, «riconoscere al turismo il valore di industria è stata la più grande intuizione del secolo scorso». Oggi, però, il turismo evolve ancora, diventando…
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dropsofsciencenews · 4 months ago
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Episode 11 online!
🇮🇹 Italiano Ed eccoci qui con l'episodio 11 del nostro podcast di Drops of Science. Questa volta vi racconteremo degli straordinari denti dei varani di komodo, dell'origine degli zaffiri, di api schiaffeggiatrici e tanto altro. Vi unite al viaggio? Il podcast è gratuito e disponibile su tutte le piattaforme di ascolto streaming e in tre lingue.
🇪🇸 Español Y aquí estamos con el episodio 11 de nuestro podcast de Drops of Science. Esta vez les contaremos sobre los extraordinarios dientes de los dragones de komodo, el origen de los zafiros, abejas bofetadas y mucho más. ¿Te unes al viaje? El podcast es gratuito y está disponible en todas las plataformas de streaming y en tres idiomas.
🇬🇧 English And here we are with episode 11 of our Drops of Science podcast. This time, we will tell you about the extraordinary teeth of Komodo dragons, the origin of sapphires, slapping bees, and much more. Will you join the journey? The podcast is free and available on all streaming platforms and in three languages.
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storiearcheostorie · 4 months ago
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Etruschi, la Soprintendenza acquisisce l'area dov'era l'antico porto di Vulci: "Presto sarà scavata e valorizzata"
Etruschi, la Soprintendenza acquisisce l'area dov'era l'antico porto di Vulci: "Presto sarà scavata e valorizzata"
Redazione Si è concluso in questi giorni il procedimento di acquisizione di un ampio settore dell’area archeologica in località Murelle nel comune di Montalto di Castro (Viterbo), dove era collocato il porto della città etrusca di Vulci.  Iniziato circa 10 anni fa con l’esercizio della prelazione su una porzione di terreni soggetti a vincolo archeologico, l’iter burocratico amministrativo è…
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mezzopieno-news · 4 months ago
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LA SPAGNA CREA IL SUO PRIMO PARCO NAZIONALE MARINO
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La Spagna ha approvato la creazione del primo parco nazionale di natura esclusivamente marina nel Paese. Situato nel Mar de las Calmas, a sud dell’isola di El Hierro nelle Canarie, ha una superficie di oltre 24.000 ettari (pari all’estensione della città di Genova) e comprende un’area di alto valore naturalistico con una biodiversità unica al mondo.
La peculiarità di questa zona è la presenza di specie tropicali e subtropicali di acque profonde a breve distanza dalla costa, tra cui una delle più importanti comunità di zifi, cetacei di acque profonde, al mondo. Il nome Mar de las Calmas (Mare della Calma) deriva dalla sua posizione; una confluenza di circostanze oceanografiche che lo mantengono sempre calmo, a differenza di altri tratti di costa che circondano l’isola dove il mare è solitamente piuttosto agitato. La gestione della pesca professionale utilizzando arti artigianali tradizionali e altamente selettive svolte dalla popolazione di El Hierro, ha permesso di conservare le risorse e la biodiversità dell’area in modo unico. La proclamazione a parco nazionale è il riconoscimento di questo tipo di stile di vita e un sostegno alla ricerca scientifica.
Il nuovo parco includerà sistemi naturali associati alle emanazioni gassose sottomarine del vulcano Tagoro e proteggerà falesie e aree pelagiche di passaggio, riproduzione e presenza abituale di cetacei e grandi pesci migratori. La decisione della Spagna rientra nell’impegno che tutti i Paesi dell’Unione Europea hanno preso per garantire che almeno il 30 per cento dello spazio marino sia protetto entro il 2030.
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Fonte: Gobierno de España; foto di Magic K
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fashionbooksmilano · 11 months ago
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Ceramiche Persiane IX-XIV Secolo - Michail
a cura di Giovanni Curatola
Michail, Ancient & Islamic Pottery, Milano 1993, 103 pagine, 23x23cm,
euro 45,00
email if you want to buy [email protected]
Mostra Milano Michail c/o Galleria Garzanti Via Spiga 30
Cento emozioni nella preziosa ed elegante collezione di ceramiche antiche ideata e realizzata da Louise Michail e la figlia Narghes Sorgato, frutto di un’appassionata e competente ricerca di anni. Piccoli capolavori dell’arte fittile prodotti in Persia tra il IX e il XIV secolo. Rare ceramiche da Nishapur, con decorazioni a macchie, a stampo, epigrafiche, spesso recanti interessanti ornamentazioni a tema naturalistico, realizzate con la tecnica a lustro metallico sotto invetriatura. Uno scroscio di genialità ed estro proveniente dalle steppe centro-asiatiche, ricca di soluzioni tecniche sofisticate, frutto di sperimentazioni continue e originali. Cerchi immaginifici, monocromatici o in vivaci bicromie, per questi preziosi reperti medievali, ognuno dei quali ci racconta una storia, talvolta ci reca attraverso i secoli un messaggio a contenuto beneaugurale capace di emozionare come se fosse stato scritto ai giorni nostri.
02/01/24
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diceriadelluntore · 1 year ago
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Uccellini
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Questi tre stupendi disegni sono tratti da un libro che è uno dei pilastri dell'ornitologia moderna: Birds Of America, pubblicato tra il 1827 e il 1838 da John James Audubon. Figlio di un ufficiale della marina francese, nacque a Saint Domingue, la colonia francese caraibica che diventerà Haiti, nel 1785. Quando ritornò in Francia, studiò presso la bottega del grande pittore David. Quando ci furono le primo costrizioni napoleoniche, nel 1803, tramite il padre ufficiale ebbe un passaporto e si trasferì negli Stati Uniti. Qui si sposò, ebbe dei figli e vivendo in una casa in campagna iniziò a ritrarre la fauna ornitologica del Massachusetts, ma piano piano ampliò le ricerche finendo per completare, in vari anni, la sua opera, che comprende 435 stampe di specie di uccelli del Nord America, 35 delle quali sono le uniche testimonianze di specie ormai estinte. Il libro è considerato uno dei capolavori del settore, nonché il primo Atlante Naturalistico in senso proprio. Tra l'altro molte specie di uccelli sono a lui dedicate in quanto fu il primo a descriverne le caratteristiche e a ritrarne i lineamenti.
Tra queste, una delle più famose è la berta di Audubon, che è questa:
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Nome scientifico Puffinus lherminieri, e deve il suo nome al fatto che René Primevère Lesson, celebre naturalista francese, ne classificò la natura di specie unica dai disegni di Audubon.
Orbene, la Società Statunitense di ornitologia (American Ornithologists' Union) ha al proprio interno un Comitato per la nomenclatura delle specie ornitologiche (American Classification Committee) che ha preso questa decisione, dopo una lunga discussione interna: eliminare nella classificazione delle specie ornitologiche tutti i riferimenti a persone o figure storiche del passato: oltre alla berta di Audobon, rischiano la ghiandaia di Steller, dal nome del botanico, zoologo, medico ed esploratore tedesco attivo in Russia, considerato un pioniere della storia naturale dell'Alaska, il colibrì di Anna, chiamato in onore di Anna Massena, Duchessa di Rivoli, vari tipi di orioli e decine e decine di altre specie. Questo, secondo le parole della presidentessa della Società Coleen Handel perchè "C'è potere in un nome, e alcuni nomi di uccelli inglesi hanno legami con il passato che continuano ad essere non inclusivi e offensivi oggi (...) Abbiamo bisogno di un processo scientifico molto più inclusivo e coinvolgente che concentri l’attenzione sulle caratteristiche uniche e sulla bellezza degli uccelli stessi. Tutti coloro che amano e che si prendono cura degli uccelli dovrebbero poter goderne e studiarli liberamente, e gli uccelli hanno bisogno del nostro aiuto ora più che mai". Aggiunge poi che le tassonomie ottocentesche erano misogine e razziste e che "Come scienziati, lavoriamo per eliminare i pregiudizi nella scienza".
Questo è l'apice di un processo ideologico, comunemente definito cancel culture, che da alcuni anni ha preso piede in maniera devastante nel mondo culturale, e anche accademico, anglosassone. Caso emblematico fu la decisione della casa editrice di Amanda Gorman, la giovane poetessa che declamò i suoi versi alla cerimonia di insediamento del presidente Biden. Il suo libro, The Hill We Climb, su precise direttive della casa editrice americana, non fu tradotto in Spagna da Victor Obiols, ritenuto inadatto dall’editore americano in quanto uomo, non nero, non attivista. Ma casi analoghi sono avvenuti in altri paesi sulle generalità dei traduttori e traduttrici.
È l'apoteosi di un assunto, che ormai impera nella nostra società contemporanea (direi per colpa dell'assuefazione al loro pensiero dominante): non importa mai cosa e come dici le cose, le sostieni o le fai, ma solo chi le dice, chi le sostiene e chi le fa. Oggi Chiara Valerio ha scritto: "Non discutiamo più, rispondiamo a sondaggi e a incitamenti di una curva, il cui principio e la fine è la riduzione a macchietta dell'altro e della sua posizione che si suppone parimenti basata su sondaggio e tifo (...) Indossare una casacca è, mi pare, la fine della cultura intesa come esercizio dell'altro che abbiamo sempre praticato" (la Repubblica, Zerocalcare, Lucca e il ruba bandiera, pag. 37 del giornale del 3/11/2023).
L'esempio di Audubon è calzante poichè la decisione di cancellare il suo nome per la berta si deve al fatto che, come molti uomini del suo tempo, aveva degli schiavi, e aveva posizioni che oggi definiremmo "contraddittorie" sullo schiavismo. Tipico del sistema della Cancel Culture è di fare il più classico degli errori: prendere solo il pezzo di Storia che ci interessa, relazionarlo al nostro modo attuale di pensare, e condannare l'altro che, nella maggior parte dei casi, non può manco difendersi essendo morto da centinaia di anni. Tra l'altro in nome di Audubon fu fondata nel 1905 la National Audubon Society che è ancora oggi negli USA una delle più grandi e battagliere associazioni per la salvaguardia della Natura.
Quello che mi chiedo è che effetto avrà sulla berta, sul suo habitat, sulle politiche in favore della sua conservazione, studio e ricerca, il fatto di non chiamarsi più di Audubon. E se qualcuno ha mai avuto difficoltà a studiarla, a proteggerla perchè il suo nome era dedicato ad un uomo unanimemente considerato come uno dei padri della ornitologia mondiale (cosa che non viene smentita nel comunicato della Società di ornitologia americana).
Victor Obiols disse dopo che gli fu impedito di tradurre la Gorman:"Se non posso tradurre una poetessa perché donna, giovane e afroamericana nel mio medesimo secolo, non posso neanche tradurre Omero giacché non sono un greco dell’ottavo secolo a.C. E nemmeno Shakespeare non essendo un inglese del 16esimo secolo".
Gli proporrei di tradurre un libro di ornitologia. Possibilmente non scritto negli Stati Uniti.
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thegianpieromennitipolis · 1 year ago
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Da: SGUARDI SULL'ARTE LIBRO QUINTO - di Gianpiero Menniti
L'INAFFERRABILE E L'ACCADENTE
L'accadere conserva una suggestione: l'esserci mentre l'evento "cade" trascinando con sé ogni presenza di persone e cose racchiusa in un confine fisico. Ai fini della rappresentazione dell'accaduto, nulla è più falso. La possibile descrizione è un'impressione che non può cogliere l'attimo: lo deve interpretare. Necessità. Come tale, lascia sullo sfondo ogni anelito verso l'istante. Così, la fotografia, forte della sua presunta imperturbabilità, affermò la rottura della barriera millenaria fin dal suo apparire, nella quarta decade del XIX secolo: l'istante è realizzabile. Ma il suo effetto espressivo sconta la tecnica e trascolora, ancora una volta, fino all'interpretazione. Non è più vivida di un ritratto o di un paesaggio pittorico le cui potenzialità di dettaglio sono addirittura maggiori. Eppure, la suggestione permane: l'imperfezione visiva non riduce l'affermazione di possesso dell'attimo sottratto per sempre all'accadere. Un fantasma salvato dalla caduta. Niente più che un fantasma, tanto quanto l'immagine dipinta. Fantasma della luce e fantasma della mente: simulacri che rincorrono il tempo risalendo almeno all'effigie della tradizione romana (prima etrusca ma certamente ancora più antica), le maschere funerarie, le "imagines maiorum" degli antenati, il rapporto diretto con la figura dei defunti. Anche in quei casi, si assiste alla prevalenza della tecnica nella ricerca di un effetto naturalistico. Più impressionante poichè agevolato dalla fissità di un corpo ormai spento: dunque, sottratto all'accadere, fuori dai limiti temporali dell'istante. No. L'istante, in quanto tale, rimane un inafferrabile. Oppure, ha avuto ragione Emanuele Severino a intenderne la condizione di "eterno" che solo in apparenza scorre perdendosi nel "nulla". In questo verso, la fotografia o il calco di cera evocano l'errore millenario contestato dal nostro massimo filosofo contemporaneo, trasfigurando lo sguardo dell'osservatore in malinconico silenzio. Ma il ritratto dipinto, anche il "ritratto" di un luogo, colti attraverso la lente dell'impressione, accendono un dialogo, improvviso, senza dubbio incerto, forse inaspettato. Il suo esito finale non è scontato: l'accadere non ha più la necessità dell'istante. In definitiva, il dipinto può essere l'unico "accadente" che ci è dato cogliere.
- William Merritt Chase (1849 – 1916): “Woman in White” (dettaglio), 1902, Indianapolis Museum of Art - Alfred Stieglitz (1864 - 1946): "A Snapshot, Paris", 1911 - Maschera mortuaria di Napoleone di Antommarchi, Musée de l'Armée, Parigi
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gregor-samsung · 1 year ago
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“ Un amico sacerdote mi domandò pochi giorni or sono le mie impressioni sul Concilio Ecumenico. Senza esitare gli dissi che ne avevo una: molto ferma. E cioè che i RR.PP. [Reverendi Padri] che s'eran radunati per decidere tante riforme mi parevano aver avuto poca fiducia nella loro Casa. Ora guardando storicamente le cose, la Chiesa cattolica ha passato momenti assai più brutti del presente, ed anzi mi pare che non sia stata tanto in cima alle speranze umane, alla stima degli avversari, al rispetto dei dissidenti, come oggi, e direi anzi come da quando perse il Potere Temporale; sicché non dispero che un giorno o l'altro verrà un Papa che raccomanderà preghiere di ringraziamento a Dio per quella fortunatissima data del XX Settembre. « Come, come?... », disse il mio amico e sacerdote. Proprio così, gli risposi; basta che si ricordi che cos'era la Chiesa verso il Mille, e che cos'era nel secolo XVI, e che cos'era poco prima e poco dopo la Rivoluzione francese. Nel Medio Evo spesso ridotta a feudo dei baroni che dominavano i colli intorno a Roma, nel Cinquecento corrotta nella Curia, nel Papato, e quasi prossima a diventare (se il sogno di Machiavelli si fosse trasformato in realtà) il dominio ereditario della Casa dei Borgia, e nel Settecento boccheggiante per mancanza di fede nel clero superiore ed in quello inferiore pronto a spergiurare (con venticinquemila preti apostati in Francia). Rilegga il Gregorovius (il mio amico è un uomo dotto) e guardi la descrizione dei costumi ecclesiastici nelle Memorie del Casanova. E si ricordi che soltanto da poco tempo è stato proibito dal Pontefice che un cardinale si faccia interprete in conclave dei desideri del suo principe e ponga quindi un veto alla elezione di un suo collega che a quel principe non piaccia... La Chiesa oggi è libera: ossia potente.
La Chiesa, continuai, oggi è più numerosa, più universale, più rispettata; il clero molto più onesto; la resistenza che ha offerto nei Paesi oltre cortina alle persecuzioni ed in Asia ed Africa è molto più notevole (anche se vi siano casi di disobbedienza o apostasia) di quella offerta durante la Riforma o la Rivoluzione francese. Lo so che c'è meno gente che va in chiesa di prima; ho letto molte inchieste di riviste o di giornali e del clero minore stesso che mostrano che nell'Italia del Nord non va alla Messa che il quindici o venti per cento della popolazione delle parrocchie, e nell'Italia del Sud si tocca appena il cinquanta o sessanta per cento, e per di più non sono giovani uomini, ma ragazzi, o donne, o vecchi; e che i parroci non posson esser troppo esigenti nella fede di chi fa battezzare i figli, o di chi si sposa, o di chi muore, se no dovrebbero escluderne molti dai sacramenti. È vero anche che le vocazioni diventano sempre più scarse. Però se più scarse, sono più serie, e nulla di male se si vedranno meno contadini nei seminari, che ci andavan principalmente per sottrarsi alla vita della vanga. E, le ondate di miscredenza sono meno pericolose delle raffiche di separazione, come al tempo della Riforma protestante. “
Giuseppe Prezzolini, Cristo e/o Machiavelli. Assaggi sopra il pessimismo cristiano di sant'Agostino e il pessimismo naturalistico di Machiavelli, introduzione di Quirino Principe, Rusconi Editore, 1971¹; pp. 132-134.
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comfortablebody · 6 months ago
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Museo naturalistico e archeologico e Museo Palladio di Vicenza
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valentina-lauricella · 1 year ago
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Tumblr è ufficialmente il mio blocco di appunti; questi sono i commenti che ho trovato sotto un video di frasi leopardiane, presumibilmente ad opera di un utente che ritiene di studiare e di pensare: una mente che mi diverte; una delle tante, sia lode a Dio.
"Il piacere (essendo decrescente nel corso dell'esistenza a seguito del progredire colpevole del sonno nella veglia) è sempre o passato (un ricordo) o futuro (una speranza), e non è mai presente."
"L'uomo è infelice perché incontentabile (non rinuncia a priori a partire dall'adolescenza alla cultura degli affetti carnali)."
INCONTENTABILE - spiegazione. L'uomo nasce felice (Genesi 2.8) e vive la felicità come normale non avendo la comparazione col mal di vita, ovvero la nevrosi di massa se non peggio, ragione per cui incautamente scivola nella cultura degli affetti carnali, anche perché in fase iniziale l'affettività stiracchia la felicità e l'individuo cade nell'errore che l'affettività sia il massimo del bene (benessere), ma ben presto la stessa risucchia la sonnolenza nella veglia e l'individuo:
1) Passa dalla Felicità
2) All'Infelicità successiva.
L'AFFETTIVITA' COSI' COME L'INNAMORAMENTO (Genesi 2.17) sono ingannevoli. L'innamoramento nello specifico è il dono del Diavolo (del Sentimento dell'Amicizia).
"Se sei felice non gridarlo troppo, la tristezza ha il sonno leggero". (Giacomo Leopardi)
Esiste la vera felicità in automatico promossa dalla veglia emersa nel lobo frontale del fanciullo in assenza di sonno (Genesi 2.8). Esiste poi la serenità di chi persegue l'amore indistinto, che la persona inconsapevole scambia per felicità (Giacomo Leopardi). Infine esiste la tristezza di chi insegue la felicità, che una volta persa perseguendo la cultura affettiva, è irrecuperabile.
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"Provò funestamente precoce la sensibilità della natura. Anticipò di quattro o cinque anni l'età dello sviluppo! Indi, com'egli mi confessò poi, tutti i mali fisici della sua vita. Vero fenomeno! La stessa natura, concedendo troppo o precorrendo il tempo, uccide o fa miseri". (Carlo Leopardi)
"...difficile stabilire di chi sia la responsabilità della rovina psicofisica del ragazzo prodigioso, perché questi non fa che prendere alla lettera e condurre alle estreme conseguenze ciò che il padre sostanzialmente vuole, la costruzione di sé come "testa", come spirito incorporeo e sostanza angelica: lo studio sarà la penitenza, gioiosamente accettata, con la quale il senso di colpa verrà rintuzzato, gli istinti precocemente attivi cacciati in profondo..." (Dal mirabile, a tratti pruriginoso ma esatto studio di Elio Gioanola, di cui trovate uno stralcio qui ⬇)
L'amicissimo Antonio Ranieri descrive Leopardi come "di testa grande" e nomina spesso, con una sorta di invidiosa libido, il suo "cervello". Riferisce egli che il Leopardi - dovendosi spogliare per un bagno - vedendo l'espressione esterrefatta di lui davanti al suo torace contorto, dicesse con soave ironia: "Che vuoi, la natura...mi ha succhiato tutto il cervello". Questa frase è ripresa successivamente dal Ranieri in senso biologico-naturalistico, nell'affermazione che "la spugna del cervello" aveva succhiato in lui la quasi totalità di fluidi e risorse vitali, lasciandone troppo pochi per la sussistenza del corpo.
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Frequentemente il Ranieri sente il bisogno di rappresentarsi l'amico come "un angelo", iper-razionale, asessuato. Insiste e giura sulla sua "verginità". Non gli concede la deviazione di un amore passionale, definendo come deliri "indegni di cotanto uomo" i soliloqui che a Giacomo strappava di bocca l'amore per Fanny Targioni-Tozzetti. Nella descrizione della sua morte, lo chiama "quella Grande Anima", senza implicazioni religiose, ma come iterato omaggio alla sua "incorporeità". Infatti, per lettera riferisce al padre di Giacomo che suo figlio se n'è dipartito con tutti i conforti religiosi, ma pubblicamente dichiara, a favore dei pochi, ma valenti intellettuali che stimavano Giacomo come ateo, che tale era rimasto fino all'ultimo passo.
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Probabilmente le donne che amò lo considerarono, come dichiarò secondo la propria personale esperienza la contessa Teresa Carniani-Malvezzi, unicamente nella sua essenza di poeta, di spirito, e non come uomo; non contemplavano la possibilità che lui amasse come tutti gli altri. "Signor conte, voi fate per celia"; "Signor conte, forse non vi sentite bene," disse ella vedendo che lui le s'inginocchiava innanzi, dichiarandole il proprio amore. Pensando a quel momento dico, parafrasando il Cardarelli:
"Inconsumata passò
tanta gioia".
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electram1 · 2 years ago
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Sei la persona che è stata ufficialmente designata per scrivere il "MESSAGGIO nella bottiglia", non quello classico del naufrago sull'isola deserta, bensì quello concepito dall'essere umano e diretto agli altri abitanti del sistema solare.
Devi spiegare cos'è la Terra e com'è l'uomo, ciò che veramente noi siamo, perché dovrebbero venire a trovarci o non piuttosto evitarci come la peste.
Un discorso fiume, o anche poche, significative parole. Come ritieni più opportuno. Grazie a nome del pianeta.
Noi umani, siamo considerati al vertice di una piramide, dal punto di vista evolutivo. Siamo il genere Homo e per la precisione homo sapiens sapiens. Ma forse tanto sapiens non siamo. Caro extraterreste, se venissi a trovarci, troveresti un pianeta meraviglioso, pensa siamo denominati il pianeta azzurro. Noi umani siamo molto accoglienti e ti faremmo fare un bel tour per farti ammirare dove "abitiamo" e tu probabilmente rimarresti entusiasta. Ovviamente non ci soffermeremmo solo dal punto di vista naturalistico ma ti faremmo ammirare tutto ciò che per millenni abbiamo realizzato nell’ambito delle arti: vedi la Musica, la Pittura, la Scultura. Peccato che non possa presentarti personaggi considerati geni come Michelangelo, Leonardo Da Vinci, Chopin, Mozart, oppure famosissimi scienziati quali Einstein, Darwin, Mendel, famosi poeti come Leopardi, Ungaretti, Manzoni. Se fossimo negli anni 60 come non portarti al raduno storico del festival di woodstock e pensa che, nello stesso periodo, siamo arrivati sulla Luna, il nostro satellite. Ora devo dirti che dopo averti fatto fare questo tour, nel tempo e nello spazio, ti accorgeresti che la terra, la nostra casa, la stiamo maltrattando e non ce ne prendiamo cura come dovremmo realmente, pertanto ti consiglio di non affrontare questo viaggio intergalattico, anzi, e se per caso qui la situazione dovesse farsi insostenibile mi ospiteresti da te?
p.s. ma voi avete l' ossigeno? A risposta negativa non se ne fa nulla e noi Sapiens, che tanto Sapiens non siamo, dovremmo iniziare ad usare quella cosa che si chiama "cervello" che tanto poco usiamo!
ciaooooooooo ^^
Antonella
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danielebelloli · 2 years ago
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Crescita = Benessere?
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Trovo curioso che, da un punto di vista naturalistico, la crescita smisurata sia considerata parassitica o cancerogena. 
Buffo no?
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rideretremando · 2 years ago
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È chiaro qual è il problema della mia attenzione spaccata dai social, un problema che in questa fase di detox si sta soltanto spostando dallo schermo dell’iPhone ai libri: l’impossibilità di abbracciare la concentrazione, la necessità bulimica di stimoli esterni, costanti, come una luce strobo che picchia senza sosta dentro al cervello. (...) Una prova di quanto sia profonda questa schiavitù è l’urgenza di fotografare un manufatto artistico, un panorama o uno scorcio naturalistico quando ce lo si trova davanti. La sensibilità e lo stupore si sono messe al servizio dei like, e ci viene ormai automatico tradurre il valore estetico e sentimentale di una visione – un quadro di Carlo Carrà, le cascate della Marmora, la Scala dei Turchi ad Agrigento – nei possibili like che potrebbe prendersi la bellezza. La creatività lavora per l’algoritmo.
Davide Coppo
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vvvounds · 2 years ago
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che fai in uni?
sto campeggiata x terra come un profugo insieme alle mie amikette perché abbiamo 4 ore buche!! stamattina ho fatto storyboard e dopo ho tre ore di acquerello naturalistico zzz zzzzz
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lamilanomagazine · 6 days ago
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Sicilia: Festa dell'albero, la Regione dona 5300 alberi di olivo alle scuole siciliane. Anche quest'anno la Regione Siciliana, per la Giornata nazionale degli alberi, organizza il prossimo 21 novembre la Festa dell'albero, un evento pensato per valorizzare il patrimonio boschivo e naturalistico regionale e avvicinare le giovani generazioni all'ambiente.... 🔴 Leggi articolo completo su La Milano ➡️ Read the full article
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viunews · 6 days ago
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Festa dell’albero, Regione dona 5300 alberelli di olivo alle scuole siciliane
Festa dell’albero, Regione dona 5300 alberelli di olivo alle scuole siciliane.
La Regione Siciliana rinnova anche quest’anno il suo impegno per la Giornata nazionale degli alberi, organizzando il 21 novembre la Festa dell’albero. Questo evento è dedicato a valorizzare il patrimonio boschivo e naturalistico della regione, avvicinando le giovani generazioni all’ambiente. L’assessorato dell’Agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea è promotore…
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