#nanoparticelle
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scienza-magia · 10 months ago
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Celle fotovoltaiche "quantum dots" ad alto rendimento
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Realizzate le celle solari a punti quantici più efficienti al mondo. Gli ingegneri dell’UNIST in Corea del Sud hanno creato celle solari “quantum dot” a base di perovskite in grado di convertire il 18,1% della luce in elettricità. Nuovo record mondiale per il fotovoltaico di ultima generazione Sono state ipotizzate per la prima volta nel 1989 ma prima di ottenere un’unità funzionale sono passati 11 anni, nonostante già nel 2001 fossero viste come la promessa del fotovoltaico di nuova generazione. Parliamo delle celle solari a punti quantici o “quantum dots” (QD), dispositivi che impiegano minuscole sfere di materiale semiconduttore di appena 2-10 miliardesimi di metro di diametro. L’ultimo grande progresso nel campo arriva dall’Istituto Nazionale di Scienza e Tecnologia di Ulsan (UNIST), in Corea del Sud. Qui un gruppo di ingegneri, guidati dal Professor Sung-Yeon Jang, ha segnato il record mondiale di efficienza per questa tecnologia. Un 18,1% già segnalato nel 2022 e oggi messo nero su bianco con un dettagliato studio su Nature Energy (testo in inglese). Cosa sono le celle solari a punti quantici?
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Campioni di punti quantici di grafene derivati dal carbone che brillano se esposti alla luce. Inoltre: i materiali sono prodotti da NETL. Original public domain image from Flickr Le celle solari a punti quantici impiegano come materiale fotovoltaico nanoparticelle semiconduttrici le cui dimensioni determinano le bande proibite. In altre parole variando la grandezza dei punti quantici è possibile sintonizzarli per rispondere a diverse lunghezze d’onda della luce. Più diventano piccoli, più la loro capacità di assorbimento luminoso si sposterà verso la luce blu, porzione visibile dello spettro ad alta energia. Ma i quantum dots possiedono anche un altro vantaggio: possono aumentare notevolmente l’efficienza di conversione della luce solare in energia – forse addirittura raddoppiandola in alcuni dispositivi – grazie alla loro capacità di generare più di una coppia elettrone-lacuna, o eccitone, per ogni fotone in arrivo. Le attuali celle solari producono solo un eccitone per fotone incidente, nei punti quantici invece si registra un effetto chiamato “generazione di eccitoni multipli” (MEG) che permette di estrarre più energia. Il NREL ha dimostrato che il fotovoltaico quantum dots sotto la luce solare concentrata potrebbe raggiungere efficienze di conversione massime teoriche doppie rispetto a quelle ottenibili dal solare convenzionale: fino al 66%, rispetto al 31% delle celle di prima e seconda generazione. Fotovoltaico QD, le sfide rimaste aperte Di contro si tratta di una tecnologia “nuova”, con pochi anni alle spalle, e i risultati pratici non riescono ancora a competere con quelli del silicio cristallino. Prima che i QD diventino tecnologicamente significativi, gli scienziati devono imparare come dividere gli eccitoni creati e raccogliere i portatori di carica risultanti con alta efficienza. Nonostante le celle solari a punti quantici debbano superare ancora diversi problemi prima di divenire appetibili per il commercio di massa, alcuni piccoli produttori si sono lanciati nell’impresa con prodotti di nicchia, come le finestre fotovoltaiche QD di UbiQD. Celle solari quantum dots in perovskite, efficienza al 18,1% Il lavoro sudcoreano spalanca le porte ad una nuova era di progressi affrontando una delle principali sfide tecniche nel campo. Le celle solari quantum dots offrono la maggiore efficienza teorica quando realizzate con materiali organici. Sfortunatamente tali materiali soffrono di difetti che le rendono meno stabili alla luce solare e agli stress ambientali. Per aggirare il problema, sono impiegati normalmente materiali inorganici, che però ne limitano la resa. Il team dell’UNIST ha realizzato i punti quantici con una perovskite organica e ha sviluppato un nuovo metodo per ancorarli al substrato posizionandoli molto vicini fra loro. Ciò ha aumentato l’efficienza fino al livello record del 18,1% e ha reso le nuove celle molto più stabili. Sottoposte a test hanno mantenuto la loro efficienza di conversione iniziale per 1.200 ore in condizioni normali e per 300 ore a una temperatura di 80°C. “La nostra tecnologia sviluppata ha raggiunto un’impressionante efficienza del 18,1% nelle celle solari QD”, ha affermato il professor Jang. “Questo straordinario risultato rappresenta la più alta efficienza tra le celle solari a punti quantici riconosciuta dal prestigioso National Renewable Energy Laboratory (NREL) negli Stati Uniti”. Read the full article
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anchesetuttinoino · 3 months ago
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NANOBOT INSTALLATI NEI VACCINI COVID -studio pubb 18.7.24
Un nuovo studio giapponese dimostra che i vaccini Pfizer e Moderna contengono entità “animate simili a vermi” non autorizzate, invisibili all’occhio umano, che nuotano, si muovono e si assemblano in strutture complesse, che causano coaguli all’interno del corpo. (Ciò che l’imbalsamatore Richard Hirschman ha trovato e denunciato nel film Died Suddenly).
Il dott. Young Mi Lee e il dott. Daniel Broudy dell'Università Cristiana di Okinawa hanno scoperto questi "componenti ingegnerizzati aggiuntivi non divulgati" isolando le fiale di vaccino inutilizzate per 3 settimane e poi esaminandole con un ingrandimento di 400X.
Lee e Broudy osservarono che quando la nanotecnologia veniva energizzata, creava “dischi, catene, spirali, tubi e strutture ad angolo retto”.
I ricercatori, che hanno pubblicato i loro risultati sull'International Journal of Vaccine Theory Practice and Research, ritengono che queste misteriose nanoparticelle siano responsabili dell'esplosione del "turbo cancro" e delle malattie autoimmuni in tutto il mondo.
Hanno anche concluso nello studio che sospettavano che questi componenti microscopici intelligenti facessero parte dell'“Internet dei corpi” pianificato da tempo e ben finanziato dall'élite, che è stato descritto come una sorta di “sistema nervoso centrale globale sintetico” che trasforma gli esseri umani in “robot magnetici bioibridi” controllabili.
Lo studio si conclude chiedendo un divieto globale di tutte le iniezioni di mRNA, finché questi nanobot non saranno studiati a lungo termine.
Conclusione dello studio
Una revisione dei libri governativi e della letteratura accademica in biotecnologia, nanotecnologia, scienza dei materiali e ingegneria elettronica combinata con studi di incubazione longitudinali rivelano prove convincenti di varie corruzioni fondamentali. Le piattaforme iniettabili di mRNA modificato - ampiamente note come "vaccini" - iniettate nei deltoidi di miliardi di esseri umani stanno evidentemente adulterando ciò che è già presente. Studi osservazionali e analisi comparative suggeriscono che contaminazioni intenzionali compaiono nelle fiale del "vaccino", nei campioni di sangue estratti da soggetti esposti al test ai “vaccini” e alla conseguente eliminazione dei prodotti biologici sintetici (Woodruff & Maerkl, 2016). Sia la morfologia che le caratteristiche comportamentali di questi fenomeni osservati suggeriscono che, lungi dall'essere puri (Finn, 2011 p. 138), questi iniettabili sono composti, fino ad ora, da componenti ingegnerizzati aggiuntivi non rivelati che rispondono a una gamma di forme di energia interne e ambientali, tutte le quali sono rintracciabili e descritti in tutta la letteratura accademica. Profonde deviazioni dal significato generalmente compreso dello slogan pubblicitario “vaccino” e dalla sua pretesa di “sicuro ed efficace” appaiono nelle osservazioni dei “prodotti biologici” al microscopio. Le morti in eccesso, l’incidenza del cancro “turbo” e varie malattie autoimmuni segnalate a livello globale dopo il lancio degli “iniettabili” mostrano una correlazione sospettosamente alta. Le perversioni che abbiamo descritto suggeriscono una chiara corrispondenza con l’infrastruttura di comunicazione che appare ora in costruzione nell’Internet of Bodies, ben finanziato e pianificato da tempo, l’IoB (Celik et al., 2022), una sorta di sistema nervoso centrale globale sintetico: il i cui dettagli sono ampiamente discussi e illustrati anche nel corpus accademico. I robot magnetici bioibridi, in particolare, rappresentano una preoccupazione significativa per i ricercatori che tentano di dare un senso alla reattività di questi “prodotti biologici” alle fonti di energia. Facciamo eco agli appelli di altri ricercatori impegnati in studi simili: fino a quando i componenti non saranno verificati e i loro effetti a lungo termine compresi, una necessità disprezzata dalle richieste di autorizzazione all'uso di emergenza, è necessaria un'immediata sospensione globale.
https://ijvtpr.com/index.php/IJVTPR/article/view/102/282
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fridagentileschi · 2 years ago
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ERA IL 2015…
E Bill Gates stava già disegnando un mondo in cui il popolo deve bere acqua ricavata dalla merda. La Terra è piena di acqua e basterebbe dissalarla per avere un’infinità di acqua! Questo invece vorrebbe ricavarla dalla merda. Non so se ci rendiamo conto: un pretesto per farci bere acqua con nanoparticelle di sostanze tossiche. G.Landi
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scogito · 2 years ago
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L'anticoagulante di Pfizer diventa una nuova "vacca da mungere" in un contesto di aumento mondiale di problemi di coagulazione del sangue
- Nel 2017 Pfizer ha acquistato Eliquis, un anticoagulante.
- Gli LNP (nanoparticelle lipidiche) delle loro iniezioni causano l'addensamento e la coagulazione del sangue.
- Eliquis è ora un farmaco top 5.
Link.
Fonte: Eventi avversi news - Telegram
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mezzopieno-news · 2 years ago
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LA TERAPIA UNIVERSALE CHE BLOCCA LE VARIANTI DEL COVID
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I ricercatori dell’Oregon State University sono riusciti a bloccare all’origine l’insinuarsi del Sars Cov2 nell’organismo umano grazie all’uso di una nuova nanotecnologia.
Il gruppo di scienziati ha dimostrato che stimolando la produzione di una specifica proteina che funge da catalizzatore per le reazioni biochimiche, si può impedire alle varianti del virus di attaccare le cellule e provocare malattie respiratorie. La scoperta del team del professor Gaurav Sahay si basa sull’utilizzo di nanoparticelle lipidiche (LNP) contenenti RNA messaggero con ha la funzione di gestire la produzione dell’enzima “esca” in grado di legarsi alle proteine spike del coronavirus. Gli scienziati hanno quindi progettato un mRNA sintetico in nanoparticelle al quale affidare un messaggio di risposta al virus, in grado di bloccarlo prima che attacchi le cellule del corpo.
Gli scienziati hanno inoltre scoperto che l’enzima codificato può dare risultati anche attraverso l’inalazione, stimolando così le cellule dei polmoni a difendersi. La scoperta, pubblicata sulla rivista scientifica Advanced Science, dimostra che l’RNA messaggero può rappresentare una terapia universale contro le diverse varianti del coronavirus, comprese quelle che ancora non si conoscono, affrontando in maniera efficace il problema dell’alto tasso di mutazione del virus.
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Fonte: Advanced Science
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stranotizie · 3 months ago
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L’aritmia cardiaca, un disturbo nei segnali elettrici del cuore che ne altera il ritmo, può mettere in pericolo la vita e richiede spesso interventi rapidi e precisi. Uno studio condotto in Svezia ha presentato una possibile rivoluzione nella sua gestione in situazioni di emergenza. I ricercatori hanno sviluppato una soluzione basata su nanoparticelle. Iniettata intorno al cuore, consente a uno stimolatore cardiaco temporaneo di auto-assemblarsi e correggere le irregolarità del battito, con l’ausilio di una fonte di alimentazione esterna. Questo approccio potrebbe trasformare le modalità di trattamento delle aritmie in ambienti difficili. Pensiamo ad esempio a zone di guerra o escursioni in montagna, dove i tradizionali dispositivi non sono facilmente accessibili Aritmia cardiaca: un disturbo diffuso e pericoloso  Aritmia: una soluzione a base di nanoparticelle consente a uno stimolatore cardiaco temporaneo di auto-assemblarsi e correggere le irregolarità del battito L’aritmia cardiaca si verifica quando il cuore batte troppo velocemente, lentamente o in modo irregolare a causa di anomalie nei segnali elettrici che regolano il suo ritmo. Questo disturbo può essere trattato con farmaci. Tuttavia, in molti casi è necessario l’uso di dispositivi elettrici come defibrillatori o pacemaker per ripristinare il ritmo corretto. Tali apparecchiature, tuttavia, richiedono l’intervento chirurgico per l’impianto e possono essere difficili da utilizzare in situazioni di emergenza. Ad esempio, in contesti di guerra, dove l’accesso a strutture sanitarie adeguate è limitato, o in luoghi remoti, come durante spedizioni scientifiche in regioni polari o esplorazioni di giungle, l’impianto e la manutenzione di tali dispositivi possono diventare particolarmente complessi. Allo stesso modo, in missioni di esplorazione spaziale, dove le risorse mediche sono estremamente limitate e l’ambiente è altamente sfidante, gestire un’aritmia può rappresentare una sfida significativa. Fortunatamente, è in arrivo una novità. La nuova scoperta: nanoparticelle e stimolatori cardiaci temporanei Un recente studio pubblicato su Nature Communications ha mostrato un approccio innovativo per affrontare questo problema. Un team di scienziati svedesi ha progettato uno stimolatore cardiaco temporaneo che può essere somministrato tramite un’iniezione di nanoparticelle direttamente attorno al cuore. Queste, sono così piccole da poter essere iniettate con un ago sottilissimo, creando una struttura conduttiva attorno al cuore che aiuta a regolare il battito cardiaco. «Abbiamo sviluppato uno stimolatore cardiaco iniettabile per situazioni di emergenza, che consiste in una siringa carica di una soluzione di nanoparticelle». A spiegarlo, Roger Olsson, professore di biologia chimica e terapeutica dell’Università di Lund e professore di chimica medicinale all’Università di Göteborg. Queste nanoparticelle formano un polimero conduttivo che si integra con il tessuto cardiaco, facilitando la registrazione dell’ECG e la correzione delle aritmie. Come funziona il sistema? Una volta iniettata, la soluzione di nanoparticelle si trasforma in una struttura conduttiva che può stimolare il cuore utilizzando segnali elettrici. «Se colleghi un telefono cellulare al sito di iniezione vicino al cuore, puoi stimolare temporaneamente il ritmo del cuore per un massimo di cinque giorni». A precisarlo, Umut Aydemir, primo autore dello studio. L’alimentazione per lo stimolatore viene fornita tramite un dispositivo portatile, come un cellulare, che può trasferire cariche elettriche al polimero attraverso un cavo collegato alla pelle. Implicazioni e futuri sviluppi «Questo approccio ha il vantaggio di essere “minimamente invasivo”». Ad osservarlo, Martin Hjort, ricercatore associato in biologia chimica e terapeutica dell’Università di Lund. «Inoltre, lo stimolatore cardiaco si degrada spontaneamente e viene escreto dal corpo dopo il trattamento, quindi non deve essere rimosso chirurgicamente». Il principio delle 3R Finora, il sistema è stato testato su modelli animali, tra cui pesci zebra ed embrioni di pollo, seguendo il principio delle 3R (Ridurre, Raffinare, Sostituire), cioè un insieme di linee guida etiche per l’utilizzo degli animali nella ricerca scientifica. Nello specifico, “Ridurre” si riferisce alla necessità di ridurre al minimo il numero di animali utilizzati negli esperimenti. “Raffinare” implica migliorare le tecniche sperimentali per minimizzare il dolore e la sofferenza degli animali coinvolti. Infine, “Sostituire” significa trovare alternative agli esperimenti sugli animali, come modelli in vitro o simulazioni al computer, quando possibile. Questi principi mirano a garantire che la ricerca scientifica sia condotta in modo etico e responsabile, rispettando il benessere animale per minimizzare l’uso di mammiferi.  Con i risultati positivi ottenuti, i ricercatori ora mirano a testare questa tecnologia su animali più grandi, come i maiali, per prepararsi alla fase clinica umana. Fonti Aydemir, U., et al. “Assemblaggio in situ di uno stimolatore cardiaco iniettabile,” Nature Communications (2024). Olsson, R., e Hjort, M. “Nanoparticelle e stimolatori cardiaci temporanei: Nuove frontiere nella cardiologia d’emergenza.” Nature Communications (2024). Navigazione articoli Fonte
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cinquecolonnemagazine · 11 months ago
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Allo studio sensori 'spray' per diagnosi precoce cancro polmoni
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(Adnkronos) - Uno 'spray' per innescare un processo che potrebbe portare a rilevare precocemente il tumore ai polmoni. E' la strategia a cui lavora un team di ricercatori del Mit (Massachusetts Institute of Technology): nanosensori inalabili, che possono essere erogati da un inalatore o da un nebulizzatore. Se queste particelle intelligenti incontrano proteine ​​legate al tumore, producono un segnale che si accumula nelle urine, dove può essere rilevato con un semplice test, di quelli eseguiti con una striscia di carta reattiva.  Sensori Spray, una nuova tecnologia sviluppata al Mit L'approccio, basato su una nuova tecnologia sviluppata al Mit, potrebbe potenzialmente sostituire o integrare l'attuale gold standard per la diagnosi del cancro del polmone, cioè la tomografia computerizzata (Tc) a basso dosaggio, prospettano gli esperti presentando i risultati del loro lavoro pubblicati sulla rivista 'Science Advances'. Missione: rendere la diagnosi facile come l'uso di uno spray. Ciò potrebbe avere un impatto particolarmente significativo nei Paesi a basso e medio reddito che non hanno un'ampia disponibilità di macchinari per le Tac, riflettono. "In tutto il mondo, il cancro diventerà sempre più diffuso nei Paesi a basso e medio reddito. L'epidemiologia di quello ai polmoni è legata all'inquinamento e al fumo, quindi sappiamo che questi sono ambienti in cui l'accessibilità a questo tipo di tecnologia potrebbe avere un grande impatto", afferma Sangeeta Bhatia, autrice senior dello studio (che ha come autori principali Qian Zhong ed Edward Tan). Bhatia ha trascorso gli ultimi dieci anni sviluppando nanosensori da utilizzare nella diagnosi del cancro e di altre malattie e, in questo studio, lei e i suoi colleghi hanno esplorato la possibilità di utilizzarli come alternativa più accessibile allo screening Tc per il cancro ai polmoni. Questi sensori sono costituiti da nanoparticelle polimeriche rivestite con una sorta di 'codice a barre' del Dna, che viene staccato dalla particella quando il sensore incontra enzimi chiamati proteasi, che sono spesso iperattivi nei tumori. Questi codici a barre alla fine si accumulano nelle urine e vengono eliminati dall'organismo. Le versioni precedenti dei sensori, che miravano ad altri siti tumorali come il fegato e le ovaie, erano progettate per essere somministrate per via endovenosa. Per la diagnosi del cancro al polmone, i ricercatori hanno voluto creare una versione che potesse essere inalata, elemento che potrebbe facilitarne l'implementazione in contesti con risorse inferiori. Due formulazioni "Quando abbiamo sviluppato questa tecnologia, il nostro obiettivo" era "anche di abbassare la soglia di accessibilità, in un modo che si spera possa migliorare la disparità e l'iniquità delle risorse nella diagnosi precoce del cancro ai polmoni", osserva Zhong. Sono state così create due formulazioni: una soluzione che può essere aerosolizzata e somministrata con un nebulizzatore, e una polvere secca che può essere somministrata utilizzando un inalatore.  Una volta che le particelle raggiungono i polmoni, vengono assorbite nei tessuti, dove incontrano le proteasi eventualmente presenti. Le cellule umane possono esprimere centinaia di proteasi diverse e alcune di esse sono iperattive nei tumori. Queste proteasi cancerose scindono i codici a barre dai sensori, consentendo loro di circolare nel flusso sanguigno fino a quando non vengono escreti nelle urine. Nelle versioni precedenti di questa tecnologia i ricercatori utilizzavano la spettrometria di massa per analizzare il campione di urina. Nella nuova versione hanno creato un test a flusso laterale, che consente di rilevare i codici a barre utilizzando una semplice striscia reattiva di carta progettata per rilevare fino a 4 diversi codici a barre del Dna, ciascuno dei quali indica la presenza di una proteasi diversa. Sensori per una diagnosi accurata "L'idea era di poter mettere il campione direttamente sulla carta e leggerlo in 20 minuti", dice Bhatia.  I ricercatori hanno testato il loro sistema diagnostico su topi geneticamente modificati per sviluppare tumori polmonari simili a quelli osservati nell'uomo. I sensori sono stati somministrati 7,5 settimane dopo che i tumori avevano iniziato a formarsi, un momento temporale che sarebbe probabilmente correlato allo stadio 1 o 2 del cancro negli esseri umani. La combinazione dei 4 che avrebbero potuto fornire risultati diagnostici accurati è stata testata scoprendo che poteva rilevare con precisione tumori polmonari allo stadio iniziale. Per l'uso nell'uomo è possibile siano necessari più sensori per una diagnosi accurata, ma potrebbe essere ottenuto utilizzando più strisce di carta reattiva, dicono i ricercatori che ora intendono analizzare campioni di biopsia umana per vedere se i pannelli di sensori che stanno usando funzionerebbero. A lungo termine, sperano di eseguire studi clinici su pazienti. "L'idea sarebbe quella di ricevere una risposta sulla necessità o meno di un test di follow-up, e potremmo inserire nel sistema i pazienti che presentano lesioni precoci in modo che possano ricevere un intervento chirurgico curativo o farmaci salvavita", conclude Bhatia.  [email protected] (Web Info) Read the full article
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valeriozannoni · 11 months ago
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netmassimo · 1 year ago
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Un articolo pubblicato sulla rivista "The Astrophysical Journal Letters" riporta uno studio dell'esopianeta WASP-17 b che include la rilevazione di quarzo nell'atmosfera di questo gioviano caldo. Un team di ricercatori ha usato il telescopio spaziale James Webb per rilevare i sottili effetti dei cristalli di quarzo, nanoparticelle disperse nell'atmosfera caldissima di WASP-17 b, che ha ricevuto il nome ufficiale Ditsö̀ all'inizio del 2020.
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scienza-magia · 6 months ago
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Dall'Univaq una cura per l'osteoporosi autosomica
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Brevettato all'Aquila farmaco contro malattia rara delle ossa. Dall'Università è stato dato in licenza a un'azienda britannica e ora è in attesa del via libera per la sperimentazione clinica negli Stati Uniti. È nato in Italia, dove è stato brevettato all'Università dell'Aquila, e ora il primo farmaco contro la malattia rara che rende le ossa compatte come marmo e nello stesso tempo fragilissime è in attesa del via libera per la sperimentazione clinica negli Stati Uniti. «Il progetto è cominciato oltre 15 anni fa, grazie ai finanziamenti di Telethon, della Commissione europea e del ministero dell'Università e della Ricerca, ma solo in un secondo momento ci siamo concentrati su come sfruttare le conoscenze di base che fino ad allora avevamo raccolto sull'osteoporosi autosomica dominante per trovare una cura contro questa malattia rara», ha detto all'agenzia giornalistica Ansa la coordinatrice della ricerca, Anna Maria Teti, del dipartimento di Scienze cliniche applicate e biotecnologiche dell'Università dell'Aquila.
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Il brevetto riguarda «piccoli Rna, detti siRNA, che regolano la formazione delle proteine da parte di Rna messaggeri: la loro funzione è riconoscere parti di Rna messaggero inducendone la degradazione, in modo che le proteine non si formino», spiega la ricercatrice. «Nel nostro organismo - aggiunge - un sistema fisiologico garantisce l'eliminazione del tessuto osseo vecchio e danneggiato e lo sostituisce con tessuto osso nuovo, rinnovando lo scheletro fino a dieci volte nel corso della vita». Nel caso della malattia delle ossa di marmo, invece, questo meccanismo non funziona regolarmente perché le cellule che eliminano l'osso vecchio non sono attive. Di conseguenza le ossa perdono la struttura cava all'interno, fondamentale per il regolare sviluppo sia del midollo osseo, ricco delle staminali che garantiscono la rigenerazione di sangue e ossa, sia delle connessioni nervose che l'attraversano. Si manifestano così seri problemi che riguardano la comparsa di fratture ricorrenti e di disturbi ematologici e neurologici. Quando l'osteopetrosi si manifesta in forma grave è spesso curabile con il trapianto di midollo osseo. Ci sono invece forme meno gravi, ma non curabili, nelle quali solo una copia del gene malato è mutata e domina su quella normale, inducendo la malattia. «Abbiamo pensato che progettando un siRna che degradi l'Rna messaggero mutato e lasci intatto quello normale, il paziente avrebbe prevalentemente proteine normali», dice Teti. Sono state così sperimentati molti siRNA fino a trovarne uno che «ha funzionato bene sia nelle cellule sia negli animali». Si tratta però di molecole che si degradano rapidamente e che per essere veicolate nell'organismo devono essere protette. I ricercatori italiani si sono perciò rivolti a un'azienda britannica, la SiSaf, specializzata nella produzione di nanoparticelle. «Ne abbiamo selezionata una che funziona bene sul modello animale della malattia, il brevetto è stato dato loro in licenza e - dice Teti - abbiamo cominciato a considerare la possibilità dello studio clinico». La domanda sarà presentata all'ente americano per la sorveglianza sui farmaci, la Food and Drug Administration, perché negli Stati Uniti c'è un grande gruppo di pazienti affetti da questa forma di osteopetrosi. «Il percorso per la sperimentazione clinica è ancora lungo, ma - conclude la ricercatrice - la cosa interessante che è questa tecnologia si può applicare ad altre malattie con caratteristiche genetiche simili». Read the full article
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veritanascoste · 1 year ago
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🔴💣GUARIRE L'AUTISMO È POSSIBILE, METALLI PESANTI E MERCURIO NELL'ORGANISMO, MA LE AUTORITÀ LO NASCONDONO
🔥In questi anni ho avuto la fortuna di ricevere delle bellissime email da mamme e papà di bambini guariti dall'autismo. Ciascuno di loro mi ha indicato tempi di recupero molto diversi ma il bambino è tornato a godere di una vita del tutto normale.
🔺️Questo contenuto è per voi e per tutti i genitori di bambini colpiti da autismo, affinché si capisca che percorsi di guarigione esistono da decenni ma le autorità come il CDC negano.
⚡Perché lo negano? Perché la gestione degli autistici comporta enormi guadagni per le multinazionali farmaceutiche e per il segmento specializzato della sanità privata. Altro motivo per il quale lo celano è perché si innescherebbe un percorso che li costringerebbe ad ammettere in via definitiva la correlazione con i vaccini.
♥️Chiedo ai genitori di bambini autistici di portare qui le loro testimonianze, so che ci siete e potete ridare speranza a genitori che vorrebbero che i propri figli guarissero. So che ci siete.
▪️Approfondimenti a seguito, visionali.
⚠️VACCINI E AUTISMO, L'ESPERTO PRO-VACCINI DEL GOVERNO RITTATTA "PROVOCANO AUTISMO"
⚠️I VACCINI SONO LA CAUSA DI TUTTE LE PATOLOGIE. I BAMBINI CHE NON VENGONO VACCINATI NON SVILUPPANO ALCUNA MALATTIA DA ADULTI, ECCO GLI STUDI
⚠️VAXXED, IL FILM. L'AUTISMO È CAUSATO DAI VACCINI
⚠️AUTISMO A 2 ANNI E MEZZO DOPO IL VACCINO TRIVALENTE. LA STORIA DI FRANCO ANTONELLO, PAPÀ DI ANDREA
⚠️241% DI AUMENTO DELL'AUTISMO NEI BAMBINI, 1 SU 18 NEGLI U.S.A. OGGI È AUTISTICO
⚠️IL DRAMMA DELL'AUTISMO CAUSATO DAI VACCINI
⚠️JIM CAREY CONTRO I VACCINI CAUSA DI AUTISMO NEI BIMBI
➡️ t.me/ugofuoco/1924
⚠️NANOPARTICELLE NEI VACCINI PROVOCANO AUTISMO E ALTRE GRAVI PATOLOGIE
✅CONDIVIDIAMO OVUNQUE
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crazy-so-na-sega · 1 year ago
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L’informazione è potere, ma la controinformazione è consenso parte 2
Spesso capita la stessa cosa con quasi tutti i canali della cosiddetta controinformazione, altrimenti non si spiegherebbe perchè più si va avanti, e più le persone si sentono confuse. Dietro a questi portali, account social, gruppi Telegram e via discorrendo, troviamo personaggi che in qualche modo, hanno degli interessi… diciamo particolari. Pensiamo alla divisione Pro – Vax/No – Vax. I primi, nella media, sostengono la Nato, l’Ucraina e l’Unione Europea, mentre i secondi sostengono Trump, la Russia e naturalmente i BRICS. Entrambe le parti ignorano che ci sono fatti e prove incontrovertibili che dimostrano che a dirigere l’orchestra sono sempre i soliti burattinai. Il problema è che se si cerca di evidenziare questo lato della storia e i relativi fatti, scatta la censura, l’insulto, l’aggressione, la massa reagisce con violenza, specie chiamando in causa il capobranco di turno che è tenuto a rassicurare i loro animi perchè lui è la guida. Quindi, si evince un approccio fideistico e mai critico alle cose. Arthur Conan Doyle non parlava a caso quando diceva che: “Siamo abituati a che le persone disprezzino ciò che non comprendono.” Uno studente che ripete una poesia a memoria senza prima farne la prosa per capirne il significato, imparerà a ripetere un qualcosa a pappagallo, ma non svilupperà mai delle capacità critiche, cognitive e di comprensione. La cultura non è nozione, ma spirito critico. A furia di demandare a terze parti la spiegazione e l’approfondimento di eventi e di fenomeni, molte persone si sono deresponsabilizzate e piuttosto che rimboccarsi le maniche e scavare, preferiscono avere il leader di turno che gli faccia trovare la pappa pronta, senza domandarsi se questa possa essere avvelenata oppure no. Quindi, ci si sente risvegliati, quando si ha ancora bisogno del leader che dica agli altri cosa fare, cosa pensare, o semplicemente per dare risposte.
Chi ha cooptato tutto questo assenso/dissenso (i famosi iniziati di cui parla Ronzoni) in una direzione o nell’altra lo ha fatto con cognizione di causa. La concezione dualistica del potere è il cuore pulsante del Divide et Impera, per questo i signori dei potentati sovrannazionali, nel corso degli anni, hanno ottimizzato le strategie per ottenere il consenso, costruendolo dal basso verso l’alto e non il contrario. Infatti, l’informazione nel senso più ampio del termine, proviene dal Mainstream, ossia dall’alto; la controinformazione deriva dai social, dai canali Telegram e YouTube, portali dedicati e molto altro, quindi, dal basso, ossia da dove si può essere più vicini alla massa. La prima è il potere, la seconda è il consenso, il quale è sempre in mano agli stessi burattinai che manipolano la prima; entrambe sono dirette da un’unica mano. Una volta veniva sponsorizzato il leader di turno, lo si pompava con una propaganda forsennata, mentre oggi basta che una persona con un minimo di seguito a suo carico, divulghi un video, una foto di chiunque esaltandone le gesta, che subito arriva il plauso del pubblico, anche se il messaggio contenuto all’interno del materiale proposto viene sistematicamente distorto da colui/coloro che lo propagandano.
Abbiamo i sostenitori di Trump che hanno “dimenticato” che costui è stato l’uomo che ha approvato ed avviato la vaccinazione di massa negli USA. Perchè non ricordare l’ordine esecutivo n. 13887 del 19 settembre 2019 emanato da Trump, pochi mesi prima della comparsa del “Covid”, il quale stabiliva e finanziava la ricerca di nuovi vaccini con metodologie diverse da quelle conosciute, per rispondere rapidamente in caso di nuove pandemie? E perchè non ricordare che Fauci rispose che le nuove tecnologie sarebbero state a DNA, mRNA, particelle simili a virus, vaccini basati su vettori e nanoparticelle auto assemblanti? A tal proposito, i seguaci di QAnon, hanno saputo ben indorare la pillola al riguardo, ma le persone hanno memoria corta. Sempre questi signori, sono soliti trovare giustificazioni fantascientifiche dietro al fatto che il Segretario al Commercio degli Stati Uniti durante l’ amministrazione Trump, “casualmente”, era Wilbur Ross, direttore del board della Rothschild INC. la più grande società di liquidazione del mondo, per non parlare della designazione di Trump a Presidente dal Council on Foreign Relations, o della sua appartenenza ad alcune delle più potenti organizzazioni sioniste del mondo che propagandano la “causa” di Israele in Palestina (vedasi Trump ZOA – YouTube e l’articolo qui sul blog, intitolato “La famiglia Trump, i Rockefeller, i Rothschild e Donald, l’operativo dell’Agenda sostenuto da QAnon”. A tal proposito si suggerisce ancora la lettura del testo di Curzio Nitoglia, intitolato “I Lubavich e i potenti del mondo).
Provate a far notare questi aspetti, e le migliori sceneggiature hollywoodiane per giustificare certe cose vi verranno vendute come verità assoluta. Se non accettate o se vorrete prendervi del tempo per approfondire e farvi una vostra idea, sarete giudicati pessimisti e incapaci di capire. Il pubblico è stato ben fidelizzato, e svolge il ruolo di cane da guardia per colui che lo ha indottrinato, il quale si è accaparrato la sua fiducia con l’inganno.
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fashionluxuryinfo · 1 year ago
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Un cristallo per manipolare la luce
Un gruppo di ricerca del Cnr-Isasi, in collaborazione con il Lawrence National Laboratory di Berkeley (California), ha realizzato un microdispositivo in grado di creare “vortici di luce”: potrà essere sfruttato per applicazioni nelle telecomunicazioni ottiche e quantistiche, nella crittografia e nella manipolazione di nanoparticelle. I risultati dello studio sono pubblicati su Advanced Optical Materials
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pneusnews · 2 years ago
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Arexons lancia la gamma Car Care PRO: la forza degli elementi naturali al servizio della cura dell’auto
Arexons, azienda italiana da quasi 100 anni leader nei prodotti per il fai da te, la cura e la manutenzione dell’auto e l’industria, amplia la propria offerta per la cura dell’auto e introduce la nuova linea Car Care PRO, composta da prodotti sviluppati con tecnologia alle nanoparticelle di ceramica, che grazie alla loro potenza sono in grado di far tornare come nuovi gli interni e gli esterni…
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raucci · 5 years ago
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Secondo una ricerca canadese, “le nanoparticelle di smog causano cancro al cervello”
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medicomunicare · 2 years ago
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Derivati dell'ossido nitrico contro i tumori: nonostante le sfide, l'intento della ricerca è NO-stop
Derivati dell’ossido nitrico contro i tumori: nonostante le sfide, l’intento della ricerca è NO-stop
Molti tumori della prostata inizialmente rispondono alle terapie anti-ormonali ma, nel tempo, possono sviluppare resistenza. I ricercatori hanno cercato alternative terapeutiche, comprese le immunoterapie, ma con risultati contrastanti. Un potenziale bersaglio è il recettore CSF1, che svolge un ruolo importante nella scelta di quali macrofagi popolano il microambiente tumorale. Il recettore CSF1…
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