#macrofagi
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Il ruolo del testosterone nella biologia del cervello: implicazioni per la demenza di Alzheimer e gli interventi terapeutici
Gli ormoni androgeni, in particolare il testosterone, giocano un ruolo significativo in vari aspetti della salute neurologica, inclusa la neuroprotezione e la neurodegenerazione. Analizziamo ciascuno di questi aspetti in dettaglio. Ruolo del Testosterone nella Neuroprotezione Il testosterone è stato associato a effetti neuroprotettivi in diverse condizioni. Gli studi indicano che il testosterone…
#allopregnenolone#androstenedione#beta-amiloide#citochine#declino cognitivo#deidro-epiandrosterone#demenza senile#fattore di rischio#insulino-resistenza#macrofagi#Malattia di Alzheimer#neurochimica#neuroinfiammazione#sistema immunitario#stress ossidativo#testosterone
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Obesità e infiammazione: è ora di mettere in discussione il recettore del mannosio
Obesità e infiammazione: è ora di mettere in discussione il recettore del mannosio
Ciao a tutti, sono Jasmine Nour e frequento il terzo anno del dottorato in Scienze Farmacologiche Biomolecolari, Sperimentali e Cliniche dell’Università degli Studi di Milano. Così come ho raccontato in un post precedente, le linee di ricerca del Laboratorio di Lipoproteine, Immunità e Aterosclerosi, di cui faccio parte, hanno l’obiettivo di studiare il ruolo del sistema immunitario nello…
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Doc buon pomeriggio, ho fatto ago aspirato per un nodulo alla tiroide
Mi puoi aiutare a capire il referto in modo sintetico?
CAMPIONE INVIATO
tiroide - prelievo agoaspirato ecoguidato nodulo lobo dx
tiroide - esame citologico su agoaspirato ecoguidato
citologia - esame citologico
NOTIZIE CLINICHE:
Nodulo iso-ipoecogeno, a contorni netti, Ø mm 20, del lobo tiroideo dx.
REFERTO
MICROSCOPIA
Il quadro microscopico, moderatamente cellulare, mostra un fondo ematico e numerosi gruppi di macrofagi colloidofagici come da gozzo. Si osservano rari gruppi coesivi di elementi oncocitari con citoplasma granulare ossidilo, nucleolo incostante, talora prominente. Quadro da valutare anche in base ai dati clinici e strumentali, di lesione ossifila categoria indeterminata a minor rischio sec.Siapec*.
Categoria diagnostica: TIR3A (Indeterminate lesion, lower risk) sec. SIAPEC-AIOM-AME-AACE
Italian consensus for the classification and reporting of thyroid cytology. (J Endocrinol Invest Jun;37(6):593-9)
Commento: utile approfondimento con l'analisi dello stato mutazionale dei geni BRAF, NRAS, HRAS e KRAS da eseguirsi su prelievo dedicato*.
*Nota bene: l'analisi citologica e' parte integrante di una valutazione multidisciplinare comprendente l'esame clinico e strumentale (ecografico e/o scintigrafico etc.) ed in caso di discordanza con le altre valutazioni deve essere valutata la prosecuzione dell'iter diagnostico con altre modalità, eventualmente anche di prelievo (Diagn Cytopathol 2000; 22:126-130).
Grazie in anticipo.
(dalle analisi il tsh, ft3 e ft4 nella norma, anticorpi nella norma)
Immagino (anzi, ESIGO) che poi dovrai far vedere tale referto all'endocrinlogo che ti sta seguendo ma lunedì lo manderai via whatsapp anche al tuo medico... non perché ci siano delle cose brutte ma perché è così che funziona.
In parole povere il nodulo su cui è stato fatto l'agoaspirato presenta una CITOLOGIA INDETERMINATA cioè ci sono cellule che fanno il loro lavoro mescolate a cellule che invece potenzialmente potrebbero dare dei problemi.
Si usa l'agettivo INDETERMINATO perché il solo agoaspirato non basta a completare il quadro diagnostico (e infatti viene detto anche nel referto) e sebbene la classificazione TIR3A - Neoformazione follicolare a basso rischio di malignità - indichi un BASSO RISCHIO di tumore, consigliano di approfondire la predisposizione genetica a tale potenziale tumore.
Non è un tumore ma in particolari condizioni potrebbe diventarlo.
Alcuni consigliano l'asportazione con studio approfondito del nodulo (con questo si avrebbe la certezza) ma solo il 20% di questa neoformazioni risultano poi veramente a rischio e l'80% assolutamente innocue.
Sarà il tuo endocrinologo a indirizzarti verso la giusta prosecuzione dell'iter.
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CORDYCEPS e benessere
Uno dei principali vantaggi associati all’assunzione di Cordyceps è il suo effetto potenziatore di energia e resistenza. Questo fungo è noto per migliorare la capacità del corpo di utilizzare l’ossigeno in modo più efficiente. Ciò significa che i tessuti ricevono una maggiore quantità di ossigeno, migliorando così l��efficienza del sistema respiratorio. Grazie a questa capacità, il Cordyceps può favorire l’aumento dei livelli di energia e resistenza, aiutando ad affrontare attività fisiche più intense e prolungate. Questo rende il Cordyceps un’opzione popolare tra gli atleti e gli appassionati di fitness.
Oltre a essere un potenziatore di energia, il Cordyceps supporta anche il sistema immunitario. Questo fungo contiene polisaccaridi e altre molecole bioattive che possono stimolare e modulare la risposta immunitaria del corpo. Favorisce la produzione di cellule immunitarie come i linfociti e i macrofagi, che sono fondamentali per la difesa del corpo contro patogeni e malattie. Con un sistema immunitario più forte e reattivo, è possibile affrontare meglio le minacce esterne e mantenersi sani.
Un’altra caratteristica importante del Cordyceps è la presenza di antiossidanti. Gli antiossidanti sono molecole che proteggono le cellule dai danni causati dai radicali liberi. I radicali liberi sono prodotti durante il normale metabolismo del corpo, ma un eccesso di questi può causare stress ossidativo e danneggiare le cellule, contribuendo all’invecchiamento precoce e allo sviluppo di malattie croniche. Gli antiossidanti nel Cordyceps aiutano a neutralizzare i radicali liberi e a ridurre lo stress ossidativo, preservando la salute cellulare e promuovendo un invecchiamento sano.
Il Cordyceps è anche noto per il suo supporto alla fertilità sia maschile che femminile per la sua capacità di regolarizzazione del sistema ormonale e favorendo un ambiente riproduttivo sano. Inoltre aumenta la libido sia negli uomini che nelle donne di circa il 30%.
#cordyceps#benessere#Salute
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Distrofia Duchenne, via italiana per riparare e rigenerare i muscoli
(Adnkronos) - Dalla ricerca italiana una nuova strategia per favorire la riparazione e la rigenerazione dei muscoli nei malati di distrofia di Duchenne. La scoperta, pubblicata su 'Nature Nanotechnology', porta la firma di un team di scienziati milanesi. Gli autori hanno sviluppato un metodo innovativo per veicolare in modo mirato nei tessuti muscolari distrofici microvescicole (esosomi) ingegnerizzate, con proprietà antinfiammatorie. La ricerca è coordinata da Chiara Villa e Yvan Torrente del Laboratorio di cellule staminali, Centro Dino Ferrari, del Dipartimento di Fisiopatologia medico-chirurgica e Trapianti dell'università Statale di Milano e dell'Unità di Neurologia del Policlinico cittadino, in collaborazione con i gruppi di Angelo Monguzzi (Dipartimento di Scienza dei materiali dell'università di Milano-Bicocca) e di Domenico Aquino (Dipartimento di Neuroradiologia dell'Irccs Istituto neurologico Carlo Besta di Milano). Distrofia di Duchenne: le parole degli scienziati "La risoluzione dell'infiammazione nel contesto delle distrofie muscolari è una delle sfide più ardue che ricercatori e clinici cercano di risolvere", spiega Villa. Gli scienziati hanno trovato un modo per 'indirizzare' esosomi ingegnerizzati ad azione antinfiammatoria nei muscoli malati: utilizzando come vettore dei nanotubi ferromagnetici, questi esosomi possono migrare in maniera specifica nei muscoli danneggiati dalla distrofia muscolare di Duchenne (Dmd) tramite l'applicazione di un campo magnetico esterno dopo un'iniezione sistemica. "Siamo riusciti a controllare la biodistribuzione e il targeting degli esosomi in vivo al fine di ridurre la condizione infiammatoria dei muscoli colpiti dalla Dmd", sottolinea Villa. Le analisi quantitative a livello muscolare hanno mostrato che i macrofagi, un tipo di globuli bianchi, dominano l'assorbimento degli esosomi iniettati, promuovendo la rigenerazione muscolare e migliorando la performance dei muscoli in un modello murino di distrofia Duchenne. "I nostri risultati - commenta Torrente - forniscono nuove intuizioni per lo sviluppo di terapie basate su microvescicole naturali e sintetiche al fine di trattare diverse forme di malattie muscolari. In generale, evidenziano la formulazione di efficaci nanovettori funzionali mirati a ottimizzare la biodistribuzione delle microvescicole". Una nota UniMi Questa scoperta, si legge in una nota UniMi, rappresenta anche "un significativo passo avanti nel campo della medicina rigenerativa e delle terapie innovative per malattie muscolari. Il controllo preciso della biodistribuzione degli esosomi apre" infatti "nuove possibilità per il trattamento non solo della distrofia muscolare di Duchenne, ma anche di altre patologie muscolari caratterizzate da infiammazione cronica e degenerazione tessutale. La combinazione di nanotubi ferromagnetici ed esosomi ingegnerizzati potrebbe rivoluzionare l'approccio terapeutico, offrendo speranze concrete per pazienti e famiglie affetti da queste malattie debilitanti". [email protected] (Web Info) Foto di PublicDomainPictures da Pixabay Read the full article
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LA LEZIONE CRUDISTA DELLE TRIBÙ PRIMITIVE E DEGLI ANIMALI
Tribù primitive e animali selvatici, soffrono raramente di malattie degenerative, per via della loro dieta ricca di cibi crudi.
Gli studi, prima di Virchow e poi di Kouchakoff, mostrano l’evidenza di una LEUCOCITOSI DIGESTIVA dove il numero delle cellule dei globuli bianchi, aumenta dopo un pasto di cibi cotti e lavorati.
Kouchakoff osservò che, mentre il cibo crudo non induceva leucocitosi digestive, o aumento dei globuli bianchi dopo i pasti, quello cotto e particolarmente il cibo cotto carneo, causava un rapido aumento dei livelli leucocitari nel sangue.
In pratica, quando le molecole di cibo non completamente digerito vengono assorbite, l’organismo le identifica come antigeni estranei.
Il sistema immunitario attiva infatti i leucociti macrofagi per digerire queste molecole.
Assumendo che la dieta media sia prevalentemente a base di cibi cotti, coloro che consumano cibi poveri di enzimi, sono più soggetti a impoverimento delle proprie riserve enzimatiche interne‼️
Dal momento che tali riserve diminuiscono pure con l’aumento dell’età, i cibi a rischio, tipo pane, pizza, pasta e simili, consumati dalle persone giovani, vengono tollerati e non danno troppi problemi,
mentre se consumati dagli anziani, possono causare malattie a carico del sangue, come ostruzione intestinale o costipazione, ulcere intestinali, gonfiori e artriti, conseguenti a digestione incompleta e fermentazioni nel tratto gastrointestinale, con rilascio di tossine che finiscono nel flusso sanguigno, andando poi a depositarsi nelle articolazioni e nei tessuti molli.
È inconfutabile che le affezioni croniche si accompagnino sempre ad un tasso enzimatico diminuito, particolarmente a livello di sangue, feci, urine e tessuti.
Nelle crisi fisiologiche, più la malattia avanza e più il contenuto enzimatico del corpo, ossia le riserve, si abbassa.
Esiste una correlazione ben definita tra la quantità di enzimi che un soggetto possiede e l’ammontare di energia di cui può disporre.
Il dr Howell afferma che gli enzimi sono una vera pietra di paragone della vitalità.
Ciò che noi chiamiamo energia, forza vitale, potenza nervosa, può essere inteso come sinonimo di attività enzimatica.
Valdo Vaccaro
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libro: i noduli linfoidi aggregati, o placche di peyer, sono ammassi di tessuto linfoide costituiti per la maggior parte da linfociti T e B frammisti a macrofagi ecc ecc che si trovano nell’ileo dove si estendono fino alla tonaca sottomucosa ecc ecc
sbobine: “le palle viola che vediamo nel vetrino”
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Il Sietema Immunitario: L’arma più potente contro il Cancro
https://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__corpo-anticancro-codignola-maio.php?pn=5335
Il Corpo si difende dal cancro attraverso il sistema immunitarioIl Sistema immunitario è l'arma più potente che possiede l'organismo per difendersi da Batteri, Virus e cellule tumorali. Le cellule tumorali che si formano nel corso della vita vengono normalmente distrutte dalle cellule immunitarie. Le cellule immunitarie attaccano e distruggono "senza pietà" tutto ciò che estraneo al corpo. Alcune cellule cancerose però riescono ad acquistrare la capacità di addormentare Il sistema immunitario attraverso la produzione di sostanze immunosoppressori. Le cellule tumorali più aggressive riescono addirittura a corrompere le cellule immunitarie, trasformandoli da soldati nemici in soldati amici del cancro, proteggendolo e nutrendolo con fattori di crescita e nutrienti. Se le cellule immunitarie addormentate e corrotte, venissero risvegliate da stimolanti immunitari, questi ucciderebbero le cellule tumorali in ochi angolo dell'organismo, portando a guarigione il malato. La Medicina oncologica che si basa sul risveglio ed attivazione del sistema immunitario prende il nome di Immunoterapia, e si basa su varie tecniche descritte nel testo.Qualche nozione tecnica in più sui Tumori che addomentano il sistema immunitario.I Tumori addormentano il sistema immunitario attraverso la produzione di diverse sostanze: Acido Itaconico (immunosoppressore dei macrofagi), Metiltioadenosina (MTA), prodotto dai tumori durante la biosintesi delle poliammine spermidina e spermina e ipusinazione di eIF5A; Nagalasi enzima che degrada il gC-Maf, una proteina attivante i macrofagi derivante dalla protena che trasporta la vitamina D nel plasma. Queste sostanze trasformano i Macrofagi anticancro M1 in macrofagi protettori del cancro M2. Interferire con la produzione di questi immunosoppressori, potrebbe stimolare le difese immunitarie naturali a trasfrmare i macrofagi M2 in macrofagi anticancro M1 e portare a remissione della malattia.
https://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__corpo-anticancro-codignola-maio.php?pn=5335
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Bungo Stray Dogs - 1° Season
Bungo stray dogs, chiamato così perchè "Va bene disseminare l'ending di indizi circa i personaggi principali, ma noi abbiamo voluto esagerare", oppure "Complessi d'inferiorità ne abbiamo?" parevano titoli troppo lunghi. Era da un pò che volevo guardare quest'anime, dai disegni mi era piaciuto fin da subito ed i personaggi erano affascinanti, quanto meno quello che avevo visto più spesso, mi ispirava un certo non so che. Non avevo mai indagato seriamente sulla trama per evitare spoiler, per cui mi sono avventurata nella visione della prima stagione ad occhi chiusi. Studio d'animazione BONES, uno studio di cui avevo visto alcuni precedenti lavori, come No. 6, Noragami e Ouran High Host Club, ma che ha portato anche lavori come Fullmetal Alchemist e Soul Eater, insieme a molti altri. Devo dire però che qui ho trovato un lavoro un pò più particolareggiato e preciso, certamente più di quello che si ritrovava in Soul Eater; non solo: è stata aggiunta una dose abbastanza forte di inquietudine, come gli occhi spiritati dei personaggi ed i primi piani distorti dei visi, una cosa che mi ha fatto pensare immediatamente a Kakegurui, chissà forse quest'ultimo si è ispirato a Bungo, essendogli successivo.
Ma andiamo alla storia: un ragazzino di nome Atsushi vaga affamato e disperato sulla riva di un fiume, ripensando al malo modo in cui è stato cacciato dall'orfanotrofio in cui stava (ed il pensiero corre a The Promised Neverland) perchè è un buono a nulla (motivi belli per essere cacciati dagli orfanotrofi e dove trovarli). Decide quindi di derubare la prima persona che vedrà, ed in ordine vede: un motorazzo che corre a millemila miglia all'ora, una truppa militare che stava facendo esercitazione giusto giusto in quella strada, ed un tizio mezzo affogato nel fiume. Bene così Atsushi. Ma il nostro Atsushino si dimostra subito più gentile che delinquente e salva il tizio mezzo affogato, che si rivela essere Dazai, membro di un'agenzia particolare ed appassionato di suicidi (?). Dopo che Dazai non ringrazia il ragazzo per non averlo fatto affogare, arriva un altro tizio, collega di Dazai, che spingendo gli occhiali sul naso e stringendo un libretto in mano sgrida quest'ultimo perchè gli sta facendo perdere tempo prezioso. I due portano Atsushi a mangiare perchè il brontolio dello stomaco del ragazzo sovrastava la conversazione e durante il pasto viene fuori che i due uomini stanno indagando sul caso di una tigre pericolosa avvistata nei paraggi, ed Atsushi rivela che ha sentito spesso lo sguardo della tigre su di se mentre vagava la notte per le strade. E dopotutto la tigre è stata avvistata in tutti i luoghi dove ha vagato il ragazzo. Mmh, ma davvero? chissà chi è la tigre (scherzo, l'abbiamo capito tutti a questo punto).
Ed insomma la notte seguente Atsushi e Dazai si appostano in un magazzino per intercettare questa tigre, viene fuori che la tigre è Atsushi, che si trasforma quando viene colpito dalla luce lunare (anche se poi si trasformerà ogni volta che vuole pure in pieno giorno) e che anche Dazai ha un potere, cioè quello di neutralizzare tutti i poteri degli altri. Comodo eh? Quando il ragazzo tornato normale si sveglia trova Dazai che col suo sorriso più affascinante gli chiede di unirsi all'Agenzia investigativa armata, un'agenzia che lavora in concomitanza con le forze dell'ordine ma che ha una marcia in più perchè i suoi componenti hanno poteri sovrannaturali.
Questo insomma il primo episodio, nel corso della serie conosceremo gli altri membri dell'agenzia, e devo dire che i clichè ci sono tutti: Dazai il cretino che appena vede una ragazza (Sanji sei tu?) corre a chiederle di suicidarsi insieme a lui, ma che appena c'è da combattere nascondetevi tutti (no aspetta sei Urahara?), Kunikida l'ossessionato con l'ordine e la quadratura dei piani con tanto di occhiali che risplendono (Rei?), Kenji il rozzo campagnolo tanto ingenuo da non capire quando gli dicono bugie ma dotato di una forza sovrumana (Finnian?), la dottoressa Yosano, bella e sadica, mi ha ricordato i macrofagi di Hataraku no Saibo, Ranpo il tizio per nulla modesto che è un genio nel risolvere i casi ma che non sa manco prendere il treno, Tanizaki, esplorato molto poco devo dire, che ha una relazione con la sorella Naomi tanto strana quanto inquietante, ed infine il nostro Atsushi, un pò stupido e sfortunato ma sempre pronto a salvare gli altri a costo della vita, come d'altronde tutti i protagonisti di questo tipo di anime.
Di certo non è un anime pessimo, ma neanche spettacolare, più che altro per i clichè sopra descritti e perchè non sempre i dialoghi si riescono a seguire limpidamente, sono a mio parere in alcuni frangenti troppo arzigogolati, ed un grosso clichè che ho trovato è che almeno in 3 o 4 situazioni era facilissimo intuire il colpevole del caso perchè era sempre il meno sospetto o l'unico personaggio esterno interpellato rispetto ai membri dell'Agenzia. Inoltre ho trovato ridondante l'atteggiamento di Atsushi, almeno una volta ad episodio si lamentava di non essere all'altezza, di non farcela, di non essere adatto e un buono a nulla e un fallito, ed almeno una dozzina di volte si è rivisto il momento in cui i tizi dell'orfanotrofio gli ripetevano che se fosse morto sarebbe stato meglio. Penso che abbia sorpassato Eren in quanto a lagne, ed è dire tanto. Ah e poi facciamo invidia a The Promised Neverland, che il 30% dei personaggi sono orfani trattati malissimo senza amore nè affetto, almeno quei bambini destinati al macello un pò di finto amore lo ricevevano da piccoli. Per non parlare del fatto che il mondo creato ce l'abbia con Atsushi solo perchè qualcuno ha messo una taglia enorme sulla sua testa, chissà forse per mettersi un bel tappeto a forma di tigre davanti al caminetto, e sia Akutagawa, cattivone vestito da Dracula con un complesso d'inferiorità grosso quanto un transatlantico, che Lucy, un'altra cattivella che si fa vedere solo a fine stagione tanto per rovinarci quel poco di affetto rimasto per Anna dai capelli rossi, gli chiedono incessantemente "PeRcHè Tu Sì E iO nO??" mentre quel poveretto, che di certo non ha avuto per niente vita facile come credono loro, non ha idea di che cosa vogliano dalla sua vita.
La mia speranza per le altre due stagioni che spero di vedere presto è che la qualità si intensifichi a livello di trama ed intrecci, ci sta che la prima stagione sia un pò di premessa e presentazione per cui non giudichiamo troppo. Ho poi goduto veramente tanto nelle scene comiche, erano sempre un lieto stacco e mai troppo abbondanti, nonchè perfettamente incastrate nei dialoghi. Insomma promosso come prodotto, lo consiglio a chi ha voglia di un pò d'azione alla tokyo ghoul (visto che si parla del sovrannaturale) ma che ha anche nostalgia di commedia alla Ouran High Host Club, e le musiche, molte integrate con il sax, rendono un pò noir l'atmosfera in certi punti. Bene così! Ah, un consiglio prezioso, non guardate l'ending se non volete capire la relazione Dazai/Akutagawa al secondo episodio! XD -sand-
Sono su Instagram! ---> @sand_nerd
#bungo stray dogs#bungou stray dogs#anime#shonen#supernatural#action#mistery#dazai#nakamura atsushi#kunikida doppo#bungou stray dogs yosano#bsd#bsd dazai#ita#commentone#lol#bones studio
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Le difese: il mistero della salute
Le difese dell’organismo
Le difese del nostro organismo sono quelle che ci permettono di vivere in un sistema aperto, dove ci sono scambi tra l’ambiente interno (il nostro corpo) e quello esterno (la natura).
“Il maggior mistero della medicina non è la malattia, ma la salute“.
Lo star bene è la prova migliore di questa affermazione.
Ogni giorno il nostro corpo è invaso da miliardi di germi e…
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#anticorpi#antitossine#batteri#cicatrici#difese#fibrinogeno#gammaglobulina#infiammazione#leucociti#linfa#macrofagi#organismo#sistema linfatico#tossine#vaccino#virus
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Macrofagi
I macrofagi sono cellule del sistema immunitario. Essi svolgono un ruolo molto importante nelle risposte immunitarie naturali e specifiche.
La loro funzione principale è la fagocitosi cioè la capacità di inglobare nel loro citoplasma particelle estranee, compresi i microrganismi e di distruggerle.
Secernono inoltre citochine ad attività proinfiammatoria. Cioè quelle sostanze che comunicano alle altre celle del sistema immunitario di attivarsi perché c'è un'infiammazione. Collaborano anche con i linfociti attivandoli.
Nascono nel midollo ossea e passano poi nel sangue. Dal sangue migrano nei tessuti e maturando si trasformano in macrofagi. Quindi i monociti e i macrofagi tissutali rappresentano due stadi di uno stesso stipite cellulare.
Fermenti lattici: quando e come servono
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Le proteasi della matrice extracellulare nei distrurbi neuropsichiatrici: sono causa o concorrono alla patologia?
Lo stress psicosociale è un fattore importante per lo sviluppo del disturbo depressivo maggiore e del disturbo da stress post-traumatico (PTSD) ed è stato dimostrato che ha effetti profondi sul corpo, compresi il sistema immunitario e il cervello. Nel cervello, i neuroni e le cellule non neuronali sono separati dallo spazio extracellulare che contiene il liquido interstiziale e la matrice…
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#collagenasi#depressione#disturbi psichici#disturbo dell&039;umore#infiammazione#macrofagi#matrice extracellulare#metalloproteasi#microglìa#neuropsichiatrici#sistema immunitario
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Hai ig?
Assolutamente sì!
Riesco ad agglutinare e opsonizzare un sacco di patogeni e pure - apri bene le orecchie - un migliaio di citotossine! Inoltre attivo il sistema del complemento che insieme a macrofagi, neutrofili e le cellule natural killer mi permette di far fronte a qualsiasi minaccia esterna! Pensa che quando attivo la proteolisi intracellulare mediata dagli anticorpi con la citotossicità anticorpo-dipendente cellulo-mediata posso persino dirigere virioni selezionati al proteasoma nel citosol! Considera che sono ben il 75% delle immunoglobuline total...
Ah, ok... scusa... stavi chiedendo di Instagram... :(
No.
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Una vita schizofrenica
Sono proprio come i batteri.
La mia professoressa di microbiologia, a quanto pare, adora questo termine - che io detesto. A quanto pare, questa vita “schizofrenica” si profila da un lato terribile, in ambiente extracellulare, dove le condizioni sono sfavorevoli ed estremamente variabili, dall’altro, in ambiente intrecellulare, invece, i batteri sono protetti dai macrofagi, che non possono entrare, e la situazione è molto più stabile. In un certo senso, quando eravamo insieme, mi sentivo come un batterio intracellulare. So che non è il massimo in effetti come paragone, ma ora sono immersa in questo mondo microbico e non posso farci niente. Mi sentivo cullata dai tuoi sorrisi, e le tue carezze, la notte, mi facevano da ninna nanna. Fare l’amore con te è stato, dalla prima all’ultima volta, una vera e propria sorpresa, una scoperta. Di te, di me, di noi. E questo ��noi” che si era costruito e che si prospettava davanti ai miei occhi era sempre più delineato, e quello che fino a poco prima, da lontano, sembrava un abbozzo di una statua, da vicino si presentava come un “non finito” di Michelangelo. Una meraviglia che univa novità a semplicità, armonia e, con tutti i suoi difetti, perfezione. In effetti, non avrei potuto immaginare - neanche nelle mie prospettive più rosee di adolescente - uno scenario migliore. Ogni momento con te era magico, sussurrarti nell’orecchio a galleria borghese, vederti nel tuo ambiente, ammirare le fotografie, i monumenti, sentirti arrivare, a volte, dietro di me, e prendermi per la vita, - come fossi - tua. I tratti accennati di quello che saremmo potute essere in quel momento erano davanti a me, potevo toccarli con un dito, e ogni tanto mi capitava di volerlo fare, per provare a me stessa di non star sognando - non si sa mai, ormai il dolore mi ha reso scettica come San Tommaso.
Con te, si è allontanata anche la prospettiva, e il mio sguardo, impotente, si trova ora a guardare un abbozzo di argilla, e poi di cera, così fragile che poco calore in più potrebbe distruggerlo completamente, e mi chiedo quanto ancora riuscirò a pensare con angoscia e dolore a quanto tempo, energia e sofferenza ci vorrà per arrivare a rivedere la nostra statua perfetta, indistruttibile. Quanto lavoro servirà, quanta fatica, per riportare tutto a com’era prima, quando eri qui. Forse, contraddicendo quello che dissi all’uscita di Galleria Borghese, siamo noi delle statue di Canova, noi due, il nostro amore. Così puro all’esterno, così semplice, così naturalmente meraviglioso, sembra quasi sia nato così, senza alcuno sforzo, se ne sta lì, e sempre lì si troverà. Eppure, amore, quanto sudore e lacrime sono tenuti nascosti agli occhi prima dell’una, poi dell’altra, quanto dolore.
Ora invece, in questo spazio extracellulare, lontana dal nucleo e in balia degli eventi, mi chiedo cosa significhi tutto ciò per me, quanto ancora dovrò lottare e quanto ancora soffrire, per tornare nel tuo letto di citoplasma.
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Cellule Natural killer T nuova cura per il tumore al colon-retto
Ricerca italiana. Funzionano le “cellule killer” che bucano le difese del cancro. Il San Raffaele di Milano: possiamo utilizzare quelle di un qualsiasi donatore per trattare qualunque paziente. Aperta la strada per una piattaforma universale nell’immunoterapia cellulare dei tumori. C’è una nuova, potente, e sempre più raffinata arma nell’arsenale contro il cancro. Il nome è tutto un programma, cellule “Natural killer T” (Nkt): si tratta di una popolazione di linfociti, un particolare tipo di globuli bianchi, rivelatisi efficaci, in modelli preclinici, come ��piattaforma cellulare universale da armare contro i tumori». In sostanza, i ricercatori del laboratorio di Immunologia sperimentale dell’Ospedale San Raffaele di Milano, che hanno appena pubblicato i risultati dello studio sulla rivista Science Immunology, sono riusciti a centrare due obiettivi. Da un lato, le Nkt scatenano la reazione immunitaria contro la malattia colpendo il cancro nella sua corazza, cioè quel microambiente tumorale che inibiva i tentativi del nostro organismo di opporsi ai tumori. Dall’altro lato, grazie a sofisticate tecniche di ingegneria genetica, questi linfociti colpiscono selettivamente le cellule tumorali in modo sempre più efficace.
Il metodo messo a punto dai ricercatori milanesi, guidati da Paolo Dellabona e Giulia Casorati – gli stessi che negli anni ’90 contribuirono alla scoperta delle cellule Nkt – dà risposte importanti sia nei tumori del sangue sia in quelli solidi. Ciò che rende universali le funzioni di queste cellule, spiegano gli scienziati del San Raffaele, è il fatto che «il loro recettore per l’antigene (Tcr) e la molecola “Cd1d” sono identiche in tutti gli individui». Tradotto: «Grazie a queste caratteristiche – dicono Dellabona e Casorati – le cellule Nkt prelevate da un qualsiasi donatore possono essere utilizzate per trattare qualunque paziente e questo fa sì che esse rappresentino una piattaforma cellulare applicabile in modo universale nell’immunoterapia cellulare del cancro». Gli speciali linfociti sono dunque capaci di infiltrarsi nel microambiente tumorale e di eliminare alcune cellule del sangue, chiamate macrofagi, responsabili dell’immunosoppressione e quindi alleate del cancro. «Il meccanismo d’azione delle Nkt – evidenzia l’ospedale – è considerato di particolare interesse per la cura del cancro, poiché l’immunosoppressione che si genera a livello del microambiente tumorale è uno dei principali ostacoli all’efficacia delle terapie antitumorali». Questa azione, unita alla nuova capacità di uccidere in modo selettivo le cellule neoplastiche, ha portato al «controllo particolarmente efficace della progressione neoplastica in modelli sperimentali». Una volta prelevate da un donatore e trasferite, osserva Gloria Delfanti, prima autrice dello studio che è stato oggetto del suo dottorato di ricerca all’Università Vita-Salute San Raffaele, «queste cellule hanno la caratteristica di non aggredire i tessuti normali del ricevente, a differenza degli altri linfociti T. È un enorme vantaggio perché permetterebbe di ottenere da pochi donatori sani una banca di cellule Nkt che, una volta espanse e modificate geneticamente in laboratorio con recettori antitumorali, possono essere successivamente trasferite ad ogni paziente il cui tumore esprima il determinato antigene bersaglio». Lo studio, sostenuto dalla Fondazione Airc, è servito anche a dimostrare, in modelli sperimentali, la possibilità di combinare la terapia cellulare con l’utilizzo di nano-tecnologie che stimolano le Nkt per contrastare meglio i tumori più aggressivi e metastatici. Risultati «estremamente incoraggianti» su questo fronte arrivano anche dagli Usa soprattutto nella cura sperimentale di tumori solidi pediatrici e di linfomi dell’adulto. Il prossimo passo, concludono i ricercatori, sarà «l’applicazione clinica». Read the full article
#antigeneTcr#celluleNkt#FondazioneAirc#linfociti#linfocitit#linfomi#metastasi#molecolaCd1d#NaturalkillerT#tumori
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Abusi
Non è più tempo di istanti reattivi inconcludenti Laceri, i pensieri si sottomettono, fagocitati da un tempo che perseguita Troppe volte inglobati da voraci macrofagi – che non fanno differenza- e poi la lisi; veri e propri abusi dell’Io Resta la sottrazione avida compulsiva; nessuno dovrebbe cibarsi senza distinguere !
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