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Il Museo Archivio Reale Mutua di Torino celebra il suo anniversario con un ricco calendario di eventi, più inclusività e formazione per le scuole
Torino, 20 marzo 2025 – Il Museo Archivio Reale Mutua conclude l’anno di celebrazione del suo decimo anniversario con una serie di eventi e iniziative che rafforzano il suo legame con la Città di Torino e con il pubblico, nel segno della cultura, dell’inclusività e della formazione. Un’occasione per valorizzare il patrimonio storico e culturale della Compagnia, promuovendo al tempo stesso la…
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Lettera aperta del personale accademico e amministrativo delle università di Gaza al mondo | il manifesto
4 mesi fa
PALESTINA. Cancellato lo spazio dell'istruzione palestinese. Uccisi 94 accademici, 4.327 studenti, 231 insegnanti. Il campus di Israa tramutato in centro di detenzione. E nelle accademie israeliane sospesi o espulsi i docenti che hanno chiesto il cessate il fuoco.
1 giugno 2024 — Aggiornato alle 10:59
APPELLI
Lettera aperta del personale accademico e amministrativo delle università di Gaza al mondo
Al-Azhar University a Gaza (Ap)
Al-Azhar University a Gaza - Ap
GAZA. Accademici palestinesi e personale delle università «per affermare la nostra esistenza, quella dei nostri colleghi e dei nostri studenti, e l'insistenza sul nostro futuro, di fronte a tutti gli attuali tentativi di cancellarci»
Pubblicato 4 ore fa
Edizione del 2 giugno 2024
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Ci siamo riuniti come accademici palestinesi e personale delle università di Gaza per affermare la nostra esistenza, quella dei nostri colleghi e dei nostri studenti, e l’insistenza sul nostro futuro, di fronte a tutti gli attuali tentativi di cancellarci.
Le forze di occupazione israeliane hanno demolito i nostri edifici, ma le nostre università continuano a vivere. Riaffermiamo la nostra determinazione collettiva a rimanere nella nostra terra e a riprendere l’insegnamento, lo studio e la ricerca a Gaza, nelle nostre università palestinesi al più presto.
Invitiamo i nostri amici e colleghi di tutto il mondo a resistere alla campagna di scolasticidio in corso nella Palestina occupata, a lavorare al nostro fianco nella ricostruzione delle nostre università demolite e a rifiutare tutti i piani che cercano di aggirare, cancellare o indebolire l’integrità delle nostre istituzioni accademiche. Il futuro dei nostri giovani a Gaza dipende da noi e dalla nostra capacità di rimanere nella nostra terra per continuare a servire le generazioni future del nostro popolo.
Lanciamo questo appello da sotto le bombe delle forze di occupazione nella Gaza occupata, nei campi profughi di Rafah e dai luoghi di un nuovo esilio temporaneo in Egitto e in altri paesi ospitanti. La diffondiamo mentre l’occupazione israeliana continua a condurre quotidianamente la sua campagna genocidaria contro il nostro popolo, nel tentativo di eliminare ogni aspetto della nostra vita collettiva e individuale.
Le nostre famiglie, i nostri colleghi e i nostri studenti sono stati assassinati, mentre noi siamo stati ancora una volta resi senza casa, rivivendo le esperienze dei nostri genitori e dei nostri nonni durante i massacri e le espulsioni di massa da parte delle forze armate sioniste nel 1947 e nel 1948.
Le nostre infrastrutture civili – università, scuole, ospedali, biblioteche, musei e centri culturali – costruite da generazioni del nostro popolo, sono diventate rovine a causa di questa Nakba deliberata in corso. La deliberata presa di mira delle nostre infrastrutture educative è un tentativo evidente di rendere Gaza inabitabile e di erodere il tessuto intellettuale e culturale della nostra società. Tuttavia, ci rifiutiamo di permettere che tali atti spengano la fiamma della conoscenza e della resilienza che arde in noi.
Gli alleati dell’occupazione israeliana negli Stati Uniti e nel Regno Unito stanno aprendo un altro fronte scolastico promuovendo presunti schemi di ricostruzione che cercano di eliminare la possibilità di una vita educativa palestinese indipendente a Gaza. Rifiutiamo tutti questi schemi e invitiamo i nostri colleghi a rifiutare qualsiasi complicità in essi. Esortiamo inoltre tutte le università e i colleghi di tutto il mondo a coordinare qualsiasi sforzo di aiuto accademico direttamente con le nostre università.
Esprimiamo il nostro più sentito apprezzamento alle istituzioni nazionali e internazionali che sono state solidali con noi, fornendo sostegno e assistenza in questi momenti difficili.
Sottolineiamo tuttavia l’importanza di coordinare questi sforzi per riaprire effettivamente le università palestinesi a Gaza.
Sottolineiamo l’urgente necessità di riaprire le istituzioni scolastiche di Gaza, non solo per sostenere gli studenti attuali, ma per garantire la resilienza e la sostenibilità a lungo termine del nostro sistema di istruzione superiore. L’istruzione non è solo un mezzo per impartire conoscenze; è un pilastro vitale della nostra esistenza e un faro di speranza per il popolo palestinese.
Di conseguenza, è essenziale formulare una strategia a lungo termine per riabilitare le infrastrutture e ricostruire le strutture delle università. Tuttavia, tali sforzi richiedono un tempo significativo e finanziamenti consistenti, mettendo a rischio la capacità delle istituzioni accademiche di sostenere le operazioni, con la potenziale perdita di personale, studenti e della capacità di operare nuovamente.
Considerate le circostanze attuali, occorre passare rapidamente all’insegnamento online per mitigare le interruzioni causate dalla distruzione delle infrastrutture fisiche. Questa transizione richiede un sostegno completo per coprire i costi operativi, compresi gli stipendi del personale accademico.
Le tasse studentesche, principale fonte di reddito per le università, sono crollate dall’inizio del genocidio. La mancanza di entrate ha lasciato il personale senza stipendio, spingendo molti a cercare opportunità esterne.
Oltre a colpire il sostentamento dei docenti e del personale universitario, questa tensione finanziaria causata dalla deliberata campagna di scolasticidio rappresenta una minaccia esistenziale per il futuro delle università stesse.
Pertanto, è necessario adottare misure urgenti per affrontare la crisi finanziaria che le istituzioni accademiche stanno affrontando, per garantire la loro stessa sopravvivenza. Chiediamo a tutte le parti interessate di coordinare immediatamente i loro sforzi a sostegno di questo obiettivo critico.
La ricostruzione delle istituzioni accademiche di Gaza non è solo una questione di istruzione; è una testimonianza della nostra resilienza, della nostra determinazione e del nostro incrollabile impegno a garantire un futuro alle generazioni a venire.
Il destino dell’istruzione superiore a Gaza appartiene alle università di Gaza, ai loro docenti, al personale e agli studenti e al popolo palestinese nel suo complesso. Apprezziamo gli sforzi dei popoli e dei cittadini di tutto il mondo per porre fine a questo genocidio in corso.
Invitiamo i nostri colleghi in patria e a livello internazionale a sostenere i nostri risoluti tentativi di difendere e preservare le nostre università per il bene del futuro del nostro popolo e della nostra capacità di rimanere nella nostra terra di Palestina a Gaza. Abbiamo costruito queste università partendo dalle tende. E dalle tende, con il sostegno dei nostri amici, le ricostruiremo ancora una volta.
(sotto il testo originale segue traduzione inglese e nomi firmatari)

—Al-Azhar University a Gaza -
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Epoca Fiorucci
a cura di Gillo Dorfles
Cecilia Alemani, Elisabetta Barisoni, Gabriella Belli, Gisella Borioli, Andrea Branzi, Maria Canella, Aldo Colonetti, Carlo D'Amario, Michele De Lucchi, Gillo Dorfles, Giusi Ferré, Floria Fiorucci, RoseLee Fiorucci, Italo Lupi, Giannino Malossi, Franco Marabelli, MAripol , Alessandro Mendini, Cristina Rossi, Oliviero Toscani, Ugo Volli
Editore Consorzio Museum Musei MUVE, Venezia 2018, 400 pagine, brossura, 22x28cm., ISBN 9788832026009
euro 45,00
email if you want to buy [email protected]
A Ca’ Pesaro, MUVE Venezia 2018/2019, un altro intrigante dialogo tra moda e cultura, questa volta grazie alla pirotecnica creatività di Elio Fiorucci, il celebre stilista milanese scomparso nel 2015, da molti definito il “paladino della moda democratica”. Fiorucci fu una personalità unica in questo campo, capace di rivoluzionare la moda e il mercato - quando alla fine degli anni sessanta portò a Milano lo spirito libero e trasgressivo della Swinging London - e di formare il gusto di almeno due generazioni di giovani.
Le sue idee innovative, le proposte sempre all’avanguardia rispetto agli input del pronto-moda, l’apertura ad altri mondi e culture, da cui traeva ispirazione, lo rendevano un fuoriclasse. Poi c’era la passione per l’arte e l’architettura contemporanea, che portò Fiorucci a circondarsi di architetti come Sottsass, Mendini, Branzi, De Lucchi - grandi innovatori al pari suo - o di artisti del calibro di Keith Haring, Jean-Michel Basquiat, Andy Warhol, ai quali non chiedeva “opere” ma contributi creativi per realizzare luoghi, narrazioni, eventi dove protagonisti erano la persona e i suoi desideri. Fiorucci è stato così il primo “stilista” a livello internazionale ad affidare ai più grandi architetti, grafici e designer la rappresentazione e la comunicazione dei suoi capi e accessori d’abbigliamento, intesi come estensione delle persone e della loro identità.
Il suo primo negozio in Galleria Passerella a Milano, disegnato da Amalia Del Ponte, è del 1967, e nel ’76 lo store coloratissimo sulla 59th Avenue di New York diventa un punto d’incontro di tanti giovani. Qui arrivano anche Andy Warhol, Truman Capote e una giovanissima Madonna che tiene il suo primo concerto nell’83 allo Studio 54 proprio per i quindici anni di attività di Fiorucci. L’anno seguente sarà Keith Haring, con i suoi graffiti, a firmare il restyling dello store milanese.
In catalogo testimonianze dirette di coloro che hanno collaborato con Elio Fiorucci e un intenso dialogo tra Gillo Dorfles e Aldo Colonetti.
01/02/25
#Fiorucci#exhibition catalogue#Ca'Pesaro Venezia 2018#Andy Warhol#Keith Haring#Gillo Dorfles#fashion books#fashionbooksmilano
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SALTANO LA FILA





Ci risiamo. Il Comune fa chiudere per 10 giorni un altro locale in centro perché “ritrovo abituale di persone già note alle forze dell’ordine”, come se il compito del gestore fosse quello di conoscere la fedina penale degli avventori. Un’altra saracinesca che si abbassa e un’altra esultanza per il vicesindaco Mezzacapo (ma non aveva promesso di rilanciare il centro? Ah già, solo per le attività gestite da italiani). A Forlì siamo già nel futuro, tra cani-robot che disattivano bombe, app che segnalano scritte sui muri, telecamere e droni contro chi si siede in piazza con una lattina di Premium-Cola, in centro c’è più “intelligenza” artificiale che negozi aperti. Intanto, un’altra persona resta senza lavoro. Sarà fortunata come i soldati di stanza in città? Me lo chiedo perché 6 alloggi delle case popolari sono stati appena assegnati all’esercito “per la promozione dei valori di legalità e il radicamento militare.” Il vicesindaco si esalta: “avere un vicino di casa nell’esercito dà sicurezza”, confermando con le sue parole non una sicurezza reale ma solo una percezione della stessa. Francesco Lasaponara, il consigliere comunale che invocò pubblicamente la morte per Covid ai reduci partigiani forlivesi, dice che i poveri militari sono “giovani provenienti da altre parti d’Italia, che si trovano in situazioni di difficoltà abitativa per il basso reddito e per la necessità di integrarsi in un territorio diverso da quello originario”. È la condizione di tutti gli stranieri, ma gli altri hanno un fucile e la toppa tricolore, perciò saltano la fila. Ah, per essere precisi, lo stipendio di un militare, nel 2021, era di 1300 euro al mese (più del mio), al quale vanno aggiunti sconti e agevolazioni per ogni cosa: mutuo, acquisto dell’auto, assicurazioni, trasporto pubblico (in alcune regioni è gratis, io sono pendolare e pago tutto), e poi l’ingresso a cinema, teatri, musei... senza contare buoni pasto e caffè offerti. Funziona così perché è più facile rubare ai poveri per dare tutto agli altri, e alla fine non si da più la casa a chi non ce l’ha, ma la si regala a chi sceglie, volontariamente, di essere addestrato e pagato per uccidere altre persone. Saluti.
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Nietzsche come educatore
La sua brama di sperimentare qualcosa per se stesso e di sentir crescere in sé un sistema coerente e vivo di esperienze proprie - tale brama viene stordita e come resa ebbra dal delizioso miraggio che sia possibile assommare in sé in pochi anni le esperienze più alte e ragguardevoli dei tempi antichi, e proprio dei tempi più grandi. È proprio lo stesso metodo folle che mena i nostri giovani artisti figurativi nei musei e nelle gallerie, invece che nel laboratorio di un maestro e soprattutto nell'unico laboratorio dell'unica maestra, la natura. Già, come se si potesse così, da frettolosi passeggiatori della storia, imitare il passato nelle sue abilità e nelle sue arti, nelle sue vere conquiste di vita! Già, come se la vita stessa non fosse un mestiere che deve essere imparato dalla base e di continuo, e che deve essere esercitato senza risparmio, se non vuol far sbocciare acciarponi e chiacchieroni! (Sull'utilità e il danno della storia per la vita)
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Marc Camille Chaimowicz
L’opera di Marc Camille Chaimowicz si distingue a prescindere dalla pratica artistica: da oltre cinquant’anni, questo artista coniuga la scultura, la performance, l’installazione, l’architettura, la pittura, il video, la fotografia e il design con le arti della moda, del tessuto e dell’arredamento. A partire dagli anni ’70, si dedica all’allestimento del suo appartamento londinese per farne un’opera in situ. Rivendica allora il privato come spazio di costruzione del sé, rispetto a un ambiente percepito come alienante. Simile a un’oasi sognata, questa dimensione fittizia viene di volta in volta rivelata nelle sue mostre, condivisa con lo spettatore. Paraventi, mobili da toeletta, vasi e console dai toni pastello, il cui repertorio formale evoca frutti, fiori e parti del corpo, rimandano a un tabù sociale, mentre le arti applicate e gli interni domestici sono considerati minori o femminili.
Offuscando i confini tra arte e design, sollevando questioni legate all’identità e al genere, Marc Camille Chaimowicz trasforma l’intimità in uno spazio politico.
Nato dopo la Seconda guerra mondiale da padre polacco e madre francese, Marc Camille Chaimowicz si trasferisce da bambino nel Regno Unito. Studia a Ealing, Camberwell e alla Slade School of Art di Londra. In una nuova epoca artistica che si preoccupa di avvicinare l’arte alla vita spesso mediante le performance, l’esistenza di Marc Camille Chaimowicz si trasforma in una specie di grande laboratorio. L’artista vive infatti negli spazi espositivi, arreda le hall degli alberghi, decorandole con i propri oggetti, in cui serve il tè agli ospiti con tanto di sottofondo musicale. Abbandona la performance allorché questa viene identificata come pratica ufficiale dell’arte, troppo poco sovversiva. Allora, tra il 1975 e il 1979, allestisce il proprio appartamento in Approach Road. Carta da parati, tende e video di sé in azione: tutto è immaginato, disegnato, progettato su misura per trasformare questi interni in un luogo propizio alle fantasticherie. A partire dagli anni ’80, oggetti e mobili prendono posto nei musei all’interno di scenografie quasi teatrali. Da allora, le centinaia di mostre su questo artista internazionale organizzate a Londra, New York e Basilea ‒ solo per citarne alcune ‒ propongono una successione di interni.
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La sua storia è quella che rivela con meno facilità e spiega, forse, perché lavora nelle rifrazioni. È nato nella Parigi del dopoguerra, da padre polacco e madre francese. Non hanno mai parlato della guerra. “Non ne parliamo. Non l'abbiamo mai fatto", dice, come se i suoi genitori fossero vivi e tutte le regole familiari fossero ancora in vigore. Suo padre, che aveva una laurea in matematica, ottenne un lavoro all'Institut Curie di Parigi e in seguito fu coinvolto nella prima elettronica. Quando Chaimowicz, che ha due sorelle più giovani, aveva circa 8 anni, la famiglia si trasferì nel Regno Unito. "Vedi, i miei genitori erano molto ingenui", spiega con il suo sorriso astulo. “Avevo sentito che il sistema educativo inglese era molto buono. Non avevano sentito parlare del sistema di classe”.
Chaimowicz, che non parlava inglese, arrivò nel dopoguerra quando il sistema educativo britannico a due livelli lasciò gli alunni meno accademici al freddo. Armato, a 16 anni, con pochissime qualifiche, andò all'Ealing Art College, poi alla bohémien Camberwell School of Art, e fece una laurea post-laurea in pittura alla famosa Slade School of Fine Art. Quando arrivò, aveva bruciato tutti i suoi dipinti. Rispettava teorici e artisti concettuali come Victor Burgin e Gustav Metzger, ma non riusciva a identificarsi con nessuno di loro. Simpatico per le correnti emergenti nel femminismo, ha trovato quel mondo dell'arte intellettuale molto maschile. "La mia mente era attratta dall'ideologia di sinistra", ricorda. "Ma la pratica di sinistra ha prodotto un'arte che non potevo godere. Mancava di piacere, colore e sensualità. Tutte le cose che contano per me”. A Slade, la premessa classica che devi soffrire per la tua arte era pervasiva, ma Chaimowicz non ne aveva niente. “Le persone che stavo guardando non sembravano aver sofferto fino a quel punto. Fragonard sembrava divertirsi. Ho pensato: voglio essere come Fragonard!” Dopo la laurea, Chaimowicz è stato premiato con uno spazio studio a East London da Acme, un programma senza scopo di lucro che collabora con le scuole d'arte di Londra per concedere agli artisti in erba un posto sovvenzionato per creare, e si è offerto volontario in uno studio di design di tessuti a Lione. Man mano che il suo interesse per le arti applicate si evolveva, è emerso anche il suo senso del lavoro come evoluzione della sua vita. Bonnard e Vuillard erano una luce guida. “È stato un periodo molto ricco in termini di pratica. Penserei: voglio un po' di carta da parati, ma non c'è niente che mi piaccia e non posso davvero permettermelo comunque. Forse potrei fare la mia carta da parati”, dice. “Stavo dando la priorità al mio stile di vita, nella misura in cui c'erano lamentele su di me alla sede centrale. Altri artisti stavano camminando lungo la strada vedendomi al piano terra del mio studio con tende floreali, bevendo il tè con gli amici e socializzando, e dicevano: 'Questo ragazzo non sta lavorando! È fraudolento, sta sprecando spazio prezioso!' ” Da quella stessa trasgressione, Chaimowicz ha costruito una carriera.
(via Close Watch | Frieze) + Via + Via
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Giornate d’autunno del Fai 2023

Anche quest’anno tornano le Giornate FAI d’Autunno, previste per sabato 14 e domenica 15 ottobre 2023. L’evento, che da dodici anni promuove il patrimonio culturale e paesaggistico nel paese, sarà promosso dai Gruppi Fai giovani, oltre che da tutti i volontari della Rete Territoriale della Fondazione tra Palazzi storici, ville, chiese, castelli, e ancora esempi di archeologia industriale, musei, collezioni d’arte, aree archeologiche, biblioteche, laboratori artigiani e siti produttivi, oltre ad itinerari nei borghi e percorsi in aree naturalistiche, parchi urbani, orti botanici e giardini storici. Fra i luoghi aperti a Torino c’è anche il Castello di Masino, che domina la vasta piana del Canavese, dove dal Belvedere si può vedere un paesaggio suggestivo ancora oggi intatto e i visitatori potranno visitare l’interno del castello e il parco Settecentesco. Da vedere è anche lo chalet Mollino, che prende il nome dall’architetto Carlo Mollino e si trova nel comune di Sauze d'Oulx, in località Lago Nero. Poco lontano da Milano, a Binasco, c’è il Museo della Macchina per Caffè (Mumac) che racconta le varie fasi di sviluppo di questo oggetto che si incontra in qualsiasi bar. Chi invece preferisce restare in città può visitare la sede storica della Banca Cesare Ponti, in Piazza del Duomo: rimasta quasi intatta dal 1881 e sorge dove un tempo i Milanesi altolocati erano soliti ritrovarsi, cioè il Coperto dei Figini. La storia ha attraversato anche il Teatro Verdi, che nasce agli inizi del Novecento come sede di una corale esterna del Teatro alla Scala, nel dopoguerra diventa sala da ballo e in seguito d’incisione, finché negli anni Settanta viene restituita alla vocazione teatrale e musicale dall’Arci. Nel 1975 il Teatro del Buratto subentra nella gestione, facendo del Verdi sede delle proprie produzioni e luogo significativo del teatro a Milano. Molti i luoghi aperti anche a Bologna, come il Santuario del Corpus Domini, uno dei luoghi più cari alla storia devozionale della città, e il Quadrone, un’Oasi di Protezione della Fauna selvatica istituita nel 1985, mentre a Medicina c’è il magazzino ed essiccatoio del riso della Tenuta Vallona, edificato per garantire la miglior resa delle vaste coltivazioni a risaia introdotte nella tenuta e così lenire la disoccupazione della mano d'opera locale. A Roma per la prima volta il Consiglio Superiore della Magistratura apre le porte della sua sede ai cittadini ed al pubblico, per vedere dove si riunisce in plenaria e visitare lo studio del Presidente della Repubblica. Fra gli altri luoghi visitabili c’è l’Oratorio dei Filippini, che sorge accanto alla Chiesa Nuova, che nel XIX secolo diventa tribunale, per poi essere sede dell’Archivio Storico Capitolino nel 1922, con la prestigiosa Biblioteca Vallicelliana e l'Istituto Storico Italiano per il Medioevo. Palermo apre la principale sede locale della Rai, che ha un ruolo centrale nell'ambito dell'informazione, infatti la sua costruzione in viale Strasburgo è stata sollecitata a più riprese anche dal presidente della Repubblica Pertini e dall'allora Presidente della Regione Piersanti Mattarella, ed è stata decisa già negli anni Ottanta dal consiglio d'amministrazione presieduto da Sergio Zavoli. Fra gli altri luoghi c’è il Complesso Monumentale di San Giovanni degli Eremiti, che ricade nell'antico territorio del Transkemonia, che comprendeva l'abitato posto al di là del torrente Kemonia o Fiume del Maltempo, così denominato a causa delle piene rovinose, durante l'inverno. Read the full article
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Il talento dei giovani
Torna il Premio Nazionale Ezio De Felice che premia il talento dei giovani per i musei. Lectio Magistralis di Massimo Osanna Nel Teatro di Palazzo Donn’Anna sabato 7 dicembre alle ore 18 torna il Premio Nazionale Ezio De Felice, il prestigioso riconoscimento dedicato ai giovani talenti negli studi di museologia e museografia. Ospite d’eccezione della manifestazione sarà Massimo Osanna,…
#Fondazione Ezio De Felice#lectio magistralis#Massimo Osanna#Palazzo Donn’Anna#Premio Nazionale Ezio De Felice#tesi di laurea
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Esther Mahlangu

Icona pop, esposta in tutto il mondo, senza una sua opera una collezione d’arte africana è ritenuta incompleta, questa è Esther Mahlangu, artista sudafricana.
Dipinge vivaci opere geometriche basate sui tradizionali disegni della nazione Ndebele, di cui è eminente ambasciatrice culturale.
Spirito innovativo e dirompente, è riuscita a creare un ponte tra il mondo dell’arte tradizionale e quello contemporaneo, collaborando con celebrità, marchi globali, musei e istituti culturali.
Nata a Middelburg, l’11 novembre 1936, ha iniziato a dipingere a dieci anni, seguendo gli insegnamenti della madre e della nonna che, nella tradizione Ndebele, si tramandano, solo tra donne, un particolare tipo di tecnica pittorica solitamente riservata alla decorazione delle case in occasioni speciali come il passaggio all’età adulta.
Disegni caratterizzati da forme geometriche ripetute, limitate da un sottile bordo nero in contrasto con lo sfondo bianco. Simmetrie di linee e figure in cui i colori sono assolutamente predominanti. Partendo dalla tradizione, si è spinta oltre, reinventato questa tecnica su piattaforme più contemporanee come tele, sculture, ceramiche, automobili e addirittura aerei.
Ha collaborato con artisti come Andy Warhol, David Hockney e Frank Stella.
Le sue astrazioni hanno attirato l’attenzione internazionale, nel 1989, dopo la sua partecipazione a “Magiciens de la Terre” mostra collettiva al Centre Pompidou di Parigi, dove ha dipinto una replica della sua casa di fronte al pubblico intervenuto.
Due anni dopo, è stata la prima artista africana a ricevere l’incarico di dipingere una BMW Art Car.
Nel 1997 questo tipo di disegni è stato riportato anche sulle code degli aerei dalla British Airways e, dieci anni dopo, sulla nuova Fiat 500 in occasione della mostra “Why Africa?” a Torino.
Ha anche collaborato con diversi prestigiosi marchi come la Rolls-Royce.
Le sue opere sono nelle collezioni di celebrità come John Legend, Oprah Winfrey, Trevor Noah e Swizz Beatz.
Predominante nel suo lavoro è la tensione tra locale e globale, tra l’ancoraggio e il distacco. Attinge a piene mani la tradizione visiva locale che vuole rappresentare nel mondo per preservare la sua patria e cultura.
Ha fondato e dirige una scuola in cui insegna la sua tecnica pittorica e di creazione di gioielli, a giovani donne.
Un lavoro pionieristico e coraggioso, nato in un contesto di grandi difficoltà politiche e sociali, in cui propone con orgoglio un’arte legata alla rivendicazione etnica.
Nella sua lunga carriera, Esther Mahlangu ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui tre dottorati onorari e la nomina di Ufficiale dell’Ordine delle Lettere e delle Arti dal governo francese.
Nel febbraio 2024 è stata inaugurata la mostra “Then I Knew I Was Good at Painting: Esther Mahlangu, A Retrospective” presso la Iziko South African National Gallery.
Una vita spesa per l’arte come rivendicazione culturale.

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Un Viaggio nella Storia e nella Cultura di Coimbra

Coimbra, antica capitale del Portogallo, è una città che affascina con il suo richiamo storico e culturale. Il suo legame con l'istruzione e la conoscenza è testimoniato dall'Università di Coimbra, una delle più antiche università d'Europa. Fondata nel 1290, l'università ha formato generazioni di studenti e ha contribuito notevolmente alla cultura e alla scienza portoghese. Questa rinomata istituzione ha reso Coimbra un centro di apprendimento e innovazione, attirando studenti e studiosi da tutto il mondo.

Camminando per le strade di Coimbra, i visitatori possono notare l'influenza dell'università in ogni angolo. Cafè, librerie e spazi pubblici sono animati da discussioni accademiche e da eventi culturali. La città è un luogo dove l'arte e la storia si intrecciano, con monumenti storici e musei che raccontano la ricca eredità di Coimbra. Insomma, Coimbra non è solo una città storica, ma un vero e proprio crocevia di idee e cultura.
Il Monastero di Santa Cruz

Il Monastero di Santa Cruz, situato nel cuore di Coimbra, è una delle gemme storiche più incantevoli del Portogallo. Fondato nel 1131 da monaci cistercensi, questo monastero ha servito non solo come luogo di culto, ma anche come centro culturale e educativo. Oggi, il Monastero di Santa Cruz è riconosciuto come un importante sito patrimoniale e attira visitatori da tutto il mondo. Questo blog post esplorerà la storia, l'architettura e l'importanza del monastero, offrendo uno sguardo più approfondito sulla sua eredità.

Coimbra, una delle città più antiche del Portogallo, è sede di numerosi monumenti storici, ma il Monastero di Santa Cruz si distingue per la sua bellezza architettonica e il suo significato culturale. Iniziamo a scoprire la storia di questo meraviglioso luogo, che ha visto passare secoli di vita spirituale, culturale e intellettuale. Il monastero ha avuto un ruolo cruciale nello sviluppo della città e continua a influenzare le generazioni future. I primi anni e la fondazione

Il Monastero di Santa Cruz fu fondato nel 1131 dai monaci cistercensi, in un periodo critico per la storia portoghese. All'epoca, il Portogallo stava ancora definendo la propria identità nazionale e religiosa. I monaci cistercensi, noti per la loro vita austera e per il lavoro agricolo, contribuirono notevolmente allo sviluppo della regione, introducendo nuove tecniche agricole e pratiche di gestione del suolo. Questa innovazione non solo migliorò l'economia locale, ma creò anche un legame profondo con la comunità circostante.

Fino al XVII secolo, il monastero divenne un centro di formazione per giovani religiosi, e la sua biblioteca raccolse numerosi testi preziosi. Durante il regno di San Ferdinando, il monastero si affermò come un’importante istituzione educativa, contribuendo alla crescita culturale di Coimbra. Questo periodo d'oro ha lasciato un'impronta duratura non solo sul monastero, ma anche sull’intera città. Ristrutturazioni e pacchetti architettonici

Nel corso dei secoli, il Monastero di Santa Cruz subì varie ristrutturazioni e ampliamenti, riflettendo i diversi stili architettonici e le influenze artistiche del momento. La transizione dal romanico al gotico si può osservare attraverso le magnifiche facciate e gli interni meravigliosamente decorati. Oggi, i visitatori possono ammirare le intricate decorazioni, i dettagli scolpiti e le imponenti colonne che caratterizzano il monastero. Un momento significativo nella storia architettonica del monastero si verificò nel XVII secolo, quando venne completata la ristrutturazione barocca. Questa trasformazione portò a interni splendidamente decorati, arricchiti da affreschi e stucchi. I diversi stili architettonici che si intrecciano nel monastero raccontano una storia di evoluzione che riflette non solo le tendenze artistiche del tempo, ma anche la resilienza della comunità religiosa.
L'architettura e le meraviglie visive
L'architettura del Monastero di Santa Cruz è un esempio preminente di come diversi stili possono coesistere in armonia. L’ingresso principale, con la sua facciata romanica, accoglie i visitatori con la sua imponenza. Le porte in legno massiccio e i dettagli decorativi incisi sono solo alcune delle caratteristiche che richiamano attenzione. Man mano che si entra, il chiostro offre un rifugio tranquillo, circondato da colonne eleganti e archi che incorniciano giardini ben curati. Inoltre, la chiesa del monastero è un vero gioiello. Il suo altare maggiore, riccamente decorato, è un esempio perfetto dell'arte barocca portoghese. Le opere d'arte all'interno della chiesa evidenziano la devozione dei monaci e il ricco patrimonio religioso di Coimbra. Ogni angolo del monastero racconta una storia, trasmettendo un senso di pace e contemplazione che affascina i visitatori.

Un patrimonio culturale Oltre alla bellezza architettonica, il Monastero di Santa Cruz custodisce una vasta collezione di opere d'arte e manufatti storici. La biblioteca monastica, rinomata per la sua collezione di manoscritti e libri antichi, è un tesoro per studiosi e appassionati di storia. Questa biblioteca rappresenta un pilastro fondamentale della comunità intellettuale di Coimbra, riflettendo l'importanza del sapere e della cultura nel corso dei secoli.

L'importanza del monastero va oltre l'aspetto religioso e culturale; esso racchiude il patrimonio collettivo della città di Coimbra. Ogni anno, il monastero ospita eventi culturali, mostre e concerti, dimostrando come passato e presente possano convivere in armonia. I visitatori non solo possono esplorare la storia del monastero, ma anche partecipare a una serie di attività che promuovono l'arte e la cultura locale.
L'Università di Coimbra: la Cappella di São Miguel e la Biblioteca Joanina

L'Università di Coimbra, fondata nel 1290, è una delle istituzioni accademiche più antiche e prestigiose del mondo. Situata nella storica città di Coimbra, in Portogallo, questa università non è solo un luogo di apprendimento, ma anche una testimonianza vivente della ricca storia culturale del paese. Ogni anno, migliaia di studenti e visitatori si recano a Coimbra per esplorare il suo campus, ricco di eleganti architetture, straordinarie biblioteche e importanti luoghi di culto.

In questo contesto, la Cappella di São Miguel e la Biblioteca Joanina spiccano come due gemme straordinarie. La Cappella di São Miguel, situata all'interno dell'Università, rappresenta una fusione di arte e spiritualità, mentre la Biblioteca Joanina, un autentico scrigno di conoscenza, è uno dei luoghi più iconici della vita accademica del Portogallo.

La Cappella di São Miguel: un faro di spiritualità e arte
La Cappella di São Miguel è una delle aree più significative dell'Università di Coimbra. Costruita nel XVIII secolo, questa cappella è dedicata a San Michele, l'arcangelo noto per la sua protezione e guida. La sua architettura barocca cattura immediatamente l'attenzione dei visitatori. L'interno è riccamente decorato con affreschi e opere d'arte che riflettono l'importanza religiosa e culturale del luogo.

Inizialmente, la cappella serviva come luogo di culto per gli studenti e il personale dell'università. Attraverso i secoli, ha mantenuto la sua funzione religiosa, divenendo anche un importante luogo di celebrazione degli eventi accademici. La sua bellezza architettonica e i dettagli artistici la rendono un punto di riferimento non solo per gli studenti ma anche per i turisti che desiderano approfondire la storia culturale di Coimbra.

Un luogo di celebrazione e rituale La Cappella di São Miguel non è solo un luogo di bellezza, ma anche uno spazio vivo di rituali e celebrazioni. Ogni anno, gli studenti dell'Università di Coimbra partecipano a diverse cerimonie religiose all'interno della cappella. Durante l'iniziazione e altre celebrazioni importanti, la cappella diventa un centro di socializzazione e spiritualità, unendo gli studenti in un'esperienza condivisa di fede e tradizione.

Inoltre, la cappella ospita concerti e altri eventi culturali, attirando artisti e musicisti da tutto il Portogallo. Questa vivacità contribuisce a creare un'atmosfera dinamica, in cui la storia e la modernità si intrecciano, rendendo la cappella un luogo di grande significato sia per gli studenti che per i visitatori.
La Biblioteca Joanina: un tesoro di conoscenza
La Biblioteca Joanina, costruita nel XVIII secolo, è uno dei tesori più preziosi dell'Università di Coimbra. Questa biblioteca non è solo un luogo di studio, ma è anche un capolavoro architettonico che affascina i visitatori con il suo design barocco. Il grande atrio, con soffitti decorati e scaffali in legno pregiato, trasmette un senso di grandezza e sacralità. Oltre ad essere una biblioteca, è un'opera d'arte a tutti gli effetti.

Inoltre, la Biblioteca Joanina ospita una vasta collezione di libri antichi e manoscritti rari, molti dei quali risalgono al periodo della fondazione dell'Università. Non sorprende che qui si trovi una delle più importanti raccolte di testi del Portogallo, un patrimonio inestimabile per gli studiosi e gli appassionati di storia.

Un centro di studio e ricerca La Biblioteca Joanina non è solo un luogo dove si conservano libri; è anche un attivo centro di studio e ricerca. Gli studenti e i ricercatori possono accedere a questo spazio per approfondire le loro ricerche, perstudiare libri rari e per interagire con esperti di vari settori. Le numerose iniziative promosse dalla biblioteca, tra cui conferenze, mostre e laboratori, hanno reso questo spazio un punto di riferimento per la cultura e l'istruzione a Coimbra.

In un'epoca in cui la digitalizzazione sta cambiando il modo in cui accediamo alla conoscenza, la Biblioteca Joanina si impegna a mantenere viva la tradizione del libro stampato. La bellezza dei suoi volumi antichi e la loro rara fragranza attirano ogni anno numerosi visitatori, desiderosi di immergersi in un'atmosfera di scoperta e meraviglia. Read the full article
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Ultime Notizie Roma: Cronaca, Attualità e Eventi nella Capitale
Tutte le ULTIME NOTIZIE Roma: economia, politica, elezioni, lavoro e impresa, problemi con i migranti. Sul quotidiano Roma-24 si parla degli avvenimenti più attuali online.
Benvenuti su Romanotizia.it, il punto di riferimento per tutte le notizie Roma, dove troverete le ultime notizie Roma, aggiornamenti in tempo reale su eventi, cronaca e molto altro ancora. La nostra missione è fornire una copertura completa e accurata su ciò che accade nella capitale, offrendo ai nostri lettori informazioni utili e dettagliate.
Cronaca Roma
La cronaca di Roma è sempre ricca di eventi e avvenimenti che catturano l'attenzione di residenti e visitatori. Nelle ultime settimane, la città è stata teatro di vari episodi significativi. Dall'arresto di una banda specializzata in furti in appartamento alla scoperta di un giro di droga nel quartiere di San Basilio, le forze dell'ordine sono costantemente impegnate per garantire la sicurezza dei cittadini.
Un recente episodio di cronaca nera ha visto un clamoroso inseguimento nel quartiere di Tor Bella Monaca, dove la polizia ha intercettato e arrestato un noto latitante. Le indagini continuano per svelare i legami del malvivente con altre organizzazioni criminali attive sul territorio romano.
Attualità e Politica
Roma è anche il cuore pulsante della politica italiana. Gli ultimi sviluppi vedono la giunta capitolina impegnata in una serie di riforme volte a migliorare la vivibilità della città. Tra i principali temi in discussione ci sono la gestione dei rifiuti, il miglioramento della rete dei trasporti pubblici e l'implementazione di nuovi spazi verdi.
Un recente dibattito ha riguardato la proposta di introdurre una zona a traffico limitato (ZTL) notturna per combattere l'inquinamento e ridurre il traffico nel centro storico. La misura, ancora in fase di valutazione, ha suscitato diverse reazioni tra cittadini e commercianti.
Eventi Culturali e Spettacoli
Roma, con la sua ricca storia e cultura, offre un calendario fitto di eventi e spettacoli. Le prossime settimane vedranno l'apertura della tanto attesa mostra su Caravaggio ai Musei Capitolini, un evento imperdibile per gli amanti dell'arte. Inoltre, il Teatro dell'Opera di Roma presenterà una nuova produzione de "La Traviata", con la partecipazione di artisti di fama internazionale.
Non mancano poi le iniziative per i più giovani. La Festa del Cinema di Roma tornerà ad ottobre con una selezione di film e documentari provenienti da tutto il mondo. Un'occasione unica per gli appassionati di cinema di vivere da vicino il glamour del tappeto rosso e di partecipare a incontri con registi e attori.
Notizie di Servizio e Utilità
Per chi vive o lavora a Roma, le notizie di servizio sono fondamentali per affrontare la quotidianità nella capitale. Gli ultimi aggiornamenti riguardano il piano straordinario di manutenzione delle strade, con lavori programmati in varie zone della città per migliorare la viabilità e la sicurezza stradale.
Importanti novità anche per i pendolari: è stata annunciata l'apertura di nuove stazioni della metropolitana Linea C, che collegheranno il centro con le periferie esterne, rendendo gli spostamenti più rapidi ed efficienti.
Sport
Il calcio rimane uno degli argomenti più seguiti dai romani. Le squadre della capitale, AS Roma e SS Lazio, sono pronte a dare battaglia nella nuova stagione calcistica. I tifosi seguono con passione le vicende dei loro beniamini, sperando in una stagione ricca di successi e soddisfazioni.
Non solo calcio, però. Roma è anche sede di importanti eventi sportivi internazionali, come la Maratona di Roma e il torneo di tennis degli Internazionali BNL d'Italia, che attirano ogni anno migliaia di atleti e appassionati.Per rimanere sempre aggiornati su tutte le notizie Roma, visitate Romanotizia.it. Qui troverete le ULTIME NOTIZIE Roma e le notizie di cronaca Roma più rilevanti, insieme a un'ampia gamma di contenuti che coprono tutti gli aspetti della vita nella Città Eterna.
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Tokyo
Iniziamo dicendo che la lingua ufficiale è il giapponese.
Si trova 15 ore e 40 minuti da noi ed è 7 ore in avanti nel fuso orario.
Cosa dire per rappresentarlo meglio?
Tokyo, la vivace capitale del Giappone, è una città che cattura l’immaginazione con la sua affascinante fusione di tradizione e modernità. Qui, templi storici coesistono armoniosamente con i grattacieli illuminati dai neon. E sebbene si possa pensare che Tokyo sia una città estremamente costosa, la realtà è che i suoi costi non sono molto diversi da quelli delle principali città italiane.

Cosa vedere a Tokyo? Dei consigli?
1)Asakusa e Tempio Senso-Ji
2)Shinjuku
3)Parco di Ueno
4)Shibuya
5)Roppongi
6)Palazzo imperiale
7)Tokyo Skytree
8)Tokyo Tower
9) Odaiba
1 Asakusa e Tempio Senso-Ji
Rispetto ai quartieri moderni, Asakusa presenta un fascino antico, memoria dei tempi in cui Tokyo era nota con il nome di Edo.
Nel cuore del quartiere, e principale motivo di visita del rione stesso, si trova il famoso Tempio Sensoji, considerato la più antica struttura di Tokyo, nonché il principale luogo sacro buddista afferente alla setta Tendai.
Superato l'imponente ingresso, per arrivare al tempio si deve percorrere la via dei negozi, la cosiddetta Nakamise Dori, dove acquistare souvenir e specialità locali. Sempre a tema shopping, in questo quartiere è divertente un giro in Kappabashi Dori, la via dove si concentrano più di 100 negozi che vendono utensili da cucina.

2 Shinjuku
Il quartiere più rappresentativo di Tokyo. Il quartiere che non dorme mai, dove costantemente si viene storditi e abbagliati da musica e luci al neon, e dove si trova qualunque cosa. E' anche il quartiere migliore dove cercare alloggio, sia perché è ben collegato a tutte le altre zone di Tokyo, sia perché la sera non c'è pericolo di annoiarsi!
La zona di Shinjuku dove si concentrano vita notturna e divertimento è Kabuki-cho. Un insegna rossa ne identifica l'ingresso. Qui trovate qualsiasi tipo di locale, anche se vi è una elevata concentrazione di sale da gioco, Pachinko, e i vari locali di "prostitute" (servizio non consentito per gli stranieri). Pare che nel quartiere sia forte l'ingerenza della Yakuza, la mafia giapponese, ma non ci sono particolari pericoli.


3 Parco di Ueno
Il polmone verde di Tokyo, si trova nel cuore dell'omonimo quartiere. Un tempo faceva parte del Tempio Kaneiji, il quale però venne distrutto a fine 800. Oggi, all'interno del parco, si possono ammirare ancora alcuni resti.
Qui è possibile fare attività a contatto con la natura e gli animali, ma anche ammirare piccoli templi e visitare musei al suo interno. Si contano circa 8.000 alberi e al centro vi è un'isola che ospita il santuario dedicato a Benzaiten, dea della fortuna. Il parco e le sue attrazioni attirano oltre dieci milioni di visitatori l'anno, rendendolo il parco cittadino più popolare del Giappone.


4 Shibuya
Conosciuto per il famosissimo incrocio, il più trafficato del mondo, che ne è divenuto il suo simbolo, Shibuya è il quartiere dei giovani e delle nuove tendenze. Con la sua anima vivace a qualunque ora del giorno, è un quartiere ideale in cui fare shopping e divertirsi, alla scoperta di negozi e locali strani e curiosi, bar, karaoke, pub, discoteche e pachinko (gioco d'azzardo giapponese). Nella notte i vicoli acquistano un fascino unico grazie ai neon e alle insegne dei vari negozi. Ed ogni volta che il semaforo del famoso incrocio diventa verde, una marea di persone si riversa in strada rendendo l'atmosfera ancora più suggestiva.
Appena fuori dalla stazione, nella piazzetta, c'è un'altra attrattiva famosa, la statua del cane Hachiko. Lo riconoscerete da lontano perché di solito c'è la fila di gente che vuole scatare un selfie davanti alla statua.



5 Rappongi
E' una zona di Tokyo estremamente multi-culturale, sede di varie ambasciate e pertanto frequentata da expat, ma soprattutto è uno dei quartieri più animati la notte, caratterizzato da un'atmosfera vibrante a causa dei tantissimi locali e ristoranti qui presenti.
Si tratta di un'area riqualificata, ricca di hotel di lusso, uffici, commerciali e molto altro ancora. Inoltre, grazie alla presenza di alcuni musei dell'arte, il quartiere sta diventando sempre più anche un importante centro culturale. Fra i grattacieli simbolo del quartiere troviamo la Mori Tower, che accoglie gli uffici di grandi brand internazionali come Goldmann Sachs, Lehaman Brothers, TV Asahi e Yahoo, e tanti altri.


6 Palazzo imperiale
Si tratta della residenza ufficiale principale dell'Imperatore giapponese. Il palazzo è inserito all'interno di un piccolo parco ed è localizzato vicino alla stazione della città.
Il complesso ospita diverse strutture, tra cui il palazzo Kyūden, residenza privata della Famiglia Imperiale, queste però non sono aperte al pubblico e non possono essere visitate.. Gli East Gardens, i giardini circostanti, sono invece aperti al pubblico. Sviluppati su un'area di 210.000 mq, in passato ospitavano le costruzioni di difesa del castello Edo; sono ancora presenti le mura, il fossato ed i cancelli di ingresso oltre alle fondamenta dell'antica torre del castello. Sono molto belli da visitare in primavera durante l'hanami (la fioritura dei ciliegi). Possibilità di noleggiare una piccola barca per navigare nelle acque del fossato.


7 Tokyo Skytree
Una delle attrazioni principali del quartiere Sumida è il Tokyo Sky Tree, l'edificio più alto del Giappone. Si tratta di una torre per telecomunicazioni e panoramica, molto amata dai turisti perchè regala una vista a 360° su Tokyo.
Con i suoi 634 m è, attualmente, anche la seconda struttura più alta al mondo, dopo il Burj Khalifa di Dubai. Prendete il Tembo Shuttle, l'ascensore panoramico più veloce del Giappone, è raggiungete l'osservatorio al Floor 350, a 340 m d'altezza.

8 Tokyo Tower
Utilizzata per le telecomunicazioni, e dal design che ricorda la famosa Tour Eiffel parigina, questa torre è il simbolo di Tokyo. Dalla terrazza in cima alla torre si gode di una straordinaria vista panoramica a 360° sulla città. Particolarmente consigliata la visita serale, soprattutto verso il tramonto. Consigliato il biglietto online per evitare code all'ingresso.
Al suo interno si trovano il FootTown, un negozio di quattro piani situato alla base, e due piattaforme di osservazione, la prima posizionata all'altezza di 150 metri e la seconda a 250 metri. Nelle sue vicinanze, il quartiere di Roppongi, all'interno del quale si trova Roppongi Hills, una sorta di mini-città all'interno di Tokyo.


9 Odaiba
Isola artificiale che si trova nella zona della baia di Tokyo, è stata realizzata durante la bolla speculativa del Giappone. Qui tutto è stato costruito per essere piacevole e innovativo ed infatti si tratta della zona perfetta per rilassarsi e divertirsi. Il quartiere nasce verso la fine del periodo Edo (1868) sotto il shogunato Tokugawa e prevedeva la costruzione di 11 piccole isole. Di queste ne vennero costruite solo 6.
Le attività principali da praticare qui sono lo shopping, camminare per le varie zone, ammirare la splendida vista (soprattutto al tramonto) del Rainbow Bridge, elemento principe dello sky-line di Tokyo. Per una visione panoramica e generica, e molto rilassante, si può partecipare ad una delle tante crociere.


Cosa mangiare di tradizionale?
Yakitori
Takoyaki
Soba
Tempura
Sushi
Okonomiyaki
Fugu (Pesce Palla)
Tonkatsu
Ramen
Unagi (anguilla)
Yaki soba










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Vivere a Mantova: gli incentivi per i giovani
Vivere a Mantova può diventare particolarmente conveniente per i giovani. Grazie a due progetti varati dal Comune, d'ora in poi sarà più facile restare, o addirittura trasferirsi, nella città dei Gonzaga. Le misure vogliono infatti contrastare, tra l'altro, il fenomeno dello spopolamento che negli ultimi tempi aveva raggiunto livelli allarmanti. Vivere a Mantova: l'iniziativa del Comune "Benvenuti a Mantova" ed è il primo dei due progetti approvati dal Comune. E' rivolto a single e famiglie che vogliono stabilire la loro residenza nella città o che già vivono in città e che alloggeranno in affitto in uno degli alloggi siti in città e disponibili sul libero mercato o appartenenti alla rete del Servizio Abitativo Sociale. Possono presentare la domanda: - cittadini italiani - cittadini comunitari - cittadini extracomunitari con regolare permesso di soggiorno I requisiti per presentare la domanda sono: - ISEE tra i 14.000 e i 40.000 euro - percepire un reddito che sia da lavoro o da pensione alla presentazione della domanda - avere a proprio nome un contratto di locazione attivo a partire da una data successiva alla pubblicazione del bando con un canone mensile dai 350 euro in su Chi soddisfa questi requisiti potrà ambire a un contributo per l'affitto di 150 euro al mese per la durata di 12 mesi. Possono fare domanda, inoltre, i giovani under 36 che decidono di trasferirsi a Mantova o che vi abitino già in un altro alloggio. La misura, infatti, è destinata a coloro che vogliono lasciare la casa dei genitori e iniziare una vita a sé. Per loro, la soglia minima dell'ISEE valida per presentare la domanda scende a 9.500 euro mentre quella massima resta a 40.000. Il contributo al loro riservato ammonta sempre a 150 euro mensili ma la durata dell'erogazione sale a 24 mesi. I termini per presentare la domanda sono aperti da ieri: basta collegarsi al sito del Comune di Mantova, scaricare la relativa domanda e presentarla all'ufficio preposto. Le domande saranno considerate in base alla data di ricezione e accettate fino alla disponibilità dei fondi. Gli alloggi sociali a Mantova Il secondo bando indetto dal Comune porta il nome "Abitare Borgochiesanuova". Coloro che hanno un reddito da lavoro e un ISEE familiare compreso tra i 14.000 e i 40.000 euro, possono fare richiesta di un alloggio tra i 67 nuovi appartamenti di proprietà comunale siti nel quartiere di Borgo Chiesanuova. I termini per presentare la richiesta, aperti ieri, scadranno il 28 giugno 2024 mentre l'assegnazione avverrà tra settembre e dicembre. La città dei Gonzaga Sita a pochi passi dal Lago di Garda e dalle città di Verona, Brescia e Modena, patria dello scrittore Publio Virgilio Marone, Mantova fu presumibilmente fondata dagli Umbri. Fu poi abitata dagli Etruschi, dai Celti e dai Romani. Dall'anno 1000 la città fu dominata dai Canossa che furono sostituiti alla fine del 1200 dalla potente famiglia dei Bonacolsi. Nel 1328 iniziò invece la dominazione dei Gonzaga che durerà fino al 1707. Nei quattro secoli di dominazione dei Gonzaga, la città di Mantova divenne molto importante e uno dei massimi centri d'arte in Europa. Non a caso, in quanto museo urbano diffuso, è l'unica città presente sulla piattaforma Google Arts & Culture con più di 1.000 opere digitalizzate, 40 mostre virtuali allestite in 8 differenti musei virtuali. Negli ultimi anni, la città stava vivendo una situazione di continuo e costante spopolamento. Le misure del Comune stanno cercando di invertire la rotta. In copertina foto di Paola Rangognini da Pixabay Read the full article
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Riflessioni sulle donne


Riflessioni e pensieri sulle donne Riflessioni sulle donne. Per l'aumentato benessere medio l'uomo e la donna si vanno orientando verso una morfologia utilitaria. Nelle classi giovani circolano già i modelli che verranno prodotti in larga serie nel futuro; uomini agili, sicuri, di buon affidamento e di basso consumo; donne di media statura, di facile manutenzione e dalle prestazioni standard. Lievi differenze nelle rifiniture. La natura fa ancora pochi esemplari di uomini e donne lusso, destinati allo spettacolo e al consumo collettivo d'informazione, alla pubblicità, ai rotocalchi. Ennio Flaiano Nell'arte di trattare le donne, un testo di diciassette capitoli, Schopenhauer svilisce la figura femminile in ogni suo aspetto. Non è necessario essere una femminista incallita per appurare che L’Arte di trattare le donne di Schopenhauer sia un saggio filosofico misogino, maschilista e, a tratti, delirante. Esiste una certa convinzione nell’immaginario di Schopenhauer che relega la donna a mero essere inferiore; lui stesso, nel corso del saggio, la definisce “secondo sesso”: subordinata all’uomo, capace di grandi cose solo quando genera una nuova prole. Ma anche nelle opere speculative di Schopenhauer non mancano inequivocabili e sarcastiche considerazioni misogine. Nel capitolo “Sulle donne” di Parerga e Paralipomena, si legge inoltre: "Le donne sono il sexus sequior, sesso inferiore in ogni senso, fatto per stare in disparte e sullo sfondo". Sono "puerili, futili e di vista corta. In una parola, restano per tutta la vita dei grandi fanciulli". Tuttavia nel 1851, la pubblicazione di Parerga e Paralipomena gli assicura una fama inattesa, clamorosa quanto tardiva, che sembra risarcirlo del disinteresse dei contemporanei per il suo capolavoro Il Mondo come volontà e come rappresentazione. Accade così che quando Elisabet Ney viene a trovarlo a casa, quasi quotidianamente, per scolpire il suo busto in bronzo, Schopenhauer attraverso questa figura femminile si avvicina platonicamente al gentil sesso e mitiga di molto la sua misoginia tanto che arriva persino a confidare a Malwida von Meysenbug, futura protettrice di Nietzsche, la sua nuova concezione a riguardo: "Non ho ancora detto la mia ultima parola sulle donne: credo che, se una donna riesce a sottrarsi alla massa, e quindi a sollevarsi al di sopra di essa, è destinata a crescere continuamente, molto più di un uomo". Carl William Brown Non è per caso che il sangue mestruale che le donne si trovano ad avere senza averlo richiesto ha spesso la funzione di dire di fronte a tutti che le donne non hanno che ciò che si meritano, che sono vittime senza innocenza. Al limite, nel linguaggio del corpo e nei suoi fantasmi si realizza totalmente il travaglio ideologico, perché soltanto a vedere il proprio sangue mestruale una donna dovrebbe perdere il diritto di parola o accettare muta tutte le oppressioni economiche, politiche e ideologiche che subisce. Bisogna dunque avanzare l’idea che non è la sessualità che si aggira come un fantasma nella società, ma è piuttosto la società che, come un fantasma, agisce sulla sessualità, sul corpo. M. Godelier Con il grande dispiacere dei galleristi, dei direttori di musei, e di tutti gli artisti in generale, ho sempre preferito il bel viso di una donna, per i più arrapati potrebbe andare bene anche il fondoschiena, a tutte quelle inutili, noiose e per di più anche presuntuose rappresentazioni e realizzazioni create ed organizzate solo ed esclusivamente per cercare di raccogliere un po' di denaro! A volte ad essere un semplice naturalista ci si guadagna in tempo, in soldi, in divertimento ed in più è anche possibile risparmiarsi delle barbose rotture di scatole. Carl William Brown

Brigitte Bardot Ogni donna ha un bel corpo, bello perché è il brillante risultato di milioni di anni d’evoluzione. E ricco di stupefacenti adattamenti e impercettibili perfezionamenti che lo rendono il più rimarcabile tra gli organismi del pianeta. Nonostante ciò, in momenti e in luoghi diversi, le società umane hanno cercato di imporsi sulla natura, modificando e adornando il corpo femminile in migliaia di modi diversi. Alcune di queste elaborazioni culturali erano gradevoli, altre dolorose, ma tutte tendevano a rendere la femmina umana ancora più bella. Desmond Morris Le donne che al giorno d'oggi indossano pellicce sono idiote. Animali selvatici sono allevati in piccole gabbie dove impazziscono perché non possono più condurre una vita naturale. Sono imprigionati in allevamenti lager. I visoni vengono uccisi col gas, le volpi con l'elettrocuzione… tutta quest'industria è crudele, barbara e assolutamente inutile... Tutti questi animali sono messi in gabbia, non vedono né il sole né l'erba, e lasciano questo inferno solo per andare al macello. Per me l'allevamento intensivo è un segno di degenerazione umana. Se uno riesce a trovarlo accettabile, allora noi umani abbiamo perso ogni valore morale. Brigitte Bardot Gli uomini e le donne non hanno seguito il cammino evolutivo nello stesso modo. Entrambi hanno percorso un bel tratto lungo il sentiero degli «adulti-bambini», ma sono avanzati a velocità lievemente diverse in alcuni tratti: gli uomini sono un po’ più infantili nel loro comportamento, le donne nella loro anatomia. Desmond Morris All’età di trent’anni, gli uomini sono quindici volte più soggetti agli incidenti delle donne. Questo perché l’elemento di rischio ha una presenza ben diversa nel gioco degli uomini che in quello delle donne. Anche se questa caratteristica fa facilmente, finire gli uomini nei guai, era preziosa nei tempi passati quando, per poter aver successo nella caccia, gli uomini dovevano essere pronti ad affrontare situazioni rischiose. Le donne primitive, invece, erano troppo preziose perché potessero correre dei rischi cacciando, mentre i maschi della tribù erano spendibili, e quindi hanno fatto del pericolo la loro professione. Se qualcuno di loro fosse morto, non ci sarebbero state conseguenze sul tasso di natalità di una piccola tribù, ma se fossero morte delle donne, allora quel tasso sarebbe calato drasticamente. Va ricordato che, in epoca primitiva, c’erano così pochi esseri umani vivi sul pianeta che un alto tasso di nascite era fondamentale. Desmond Morris Di tutte le creature dotate di anima e di mente nessuna è più sventurata di noi donne. Prima di tutto dobbiamo comprarci a caro prezzo uno sposo che poi diventerà il padrone del nostro corpo, e questo tra i mali è il peggiore. Così corriamo un gravissimo pericolo: il marito sarà buono o cattivo? L’uomo quando ne ha abbastanza di starsene in casa, non ha che da uscirne, per dar sollievo alla sua noia in compagnia di amici e coetanei, ma noi siamo costrette a fissare lo sguardo su una sola persona. Euripide Se si spiegasse alle ragazze che le mestruazioni non sono una maledizione, ma un ‘amichevole messaggio’, che le rassicura circa il funzionamento dei propri organi interni, che le rende potenzialmente in grado di diventare madri, forse cesserebbero i crampi e anche l’impressione di subire una "maledizione". E. Fromm-Reichmann/V.K. Gunsy Poche donne hanno il senso innato della giustizia; a moltissime manca addirittura qualsiasi comprensione per la presenza in altri di tale senso... quando non appaia loro decisamente ridicolo; e questo accade molto più spesso di quanto vogliano ammettere. Arthur Schnitzler

Riflessioni e pensieri sul gentil sesso Io delle donne mi innamoro sempre di più, vorrei baciarle tutte, con amore, nelle loro pieghe di grasso, nelle loro rughe sudate, nei loro culi disfatti, nelle fiche rovinate, negli occhi allucinati, nelle bocche sgangherate, dappertutto dove viene offesa e lapidata, per il trionfo del cazzo padrone. D. Maraini Ogni donna ricca dovrebbe sposare un uomo povero ed ogni uomo povero una donna ricca; almeno in questo modo i matrimoni riuscirebbero ad essere un buon mezzo (viatico) per la ridistribuzione dei redditi. Purtroppo invece, la crudele realtà troppo spesso ci impone il contrario. Carl William Brown Nessuna lotta può concludersi vittoriosamente se le donne non vi partecipano al fianco degli uomini. Al mondo ci sono due poteri: quello della spada e quello della penna. Ma in realtà ce n’è un terzo, più forte di entrambi, ed è quello delle donne. Malala Yousafzai C'era un tizio che diceva molto saggiamente, se uno è giovane a sposarsi deve aspettare un po' più in là, se invece uno è un po' più in là con gli anni non dovrebbe sposarsi più. Ma io in fondo in fondo per ottenere un po' più di serenità dovrei trovare una donna che condivida i miei ideali, che condivida i miei interessi, che condivida il mio lavoro, che condivida la mia casa, che condivida il mio letto e che, per aiutarmi nella mia lotta contro la stupidità, condivida i suoi soldi. Carl William Brown La tendenza di parecchie donne a dilapidare il denaro esprime una ostilità nei confronti del marito, al quale vengono in tal modo tolti i suoi ‘mezzi’; si tratta dunque (...) di una manifestazione del complesso di evirazione femminile nel senso della vendetta nei riguardi del maschio. K. Abraham Ci sono donne le quali in virtù del fatto che non fanno all’amore, ritengono di poter fare tutto quanto il loro comodo; esse si trincerano fieramente e costantemente dietro la loro posticcia onestà (pruderie), guardando tutti dall’alto in basso e pretendendo che tutte le più belle qualità che posseggono le altre siano niente comparate al loro miserabile onore, di cui nessuno si cura. Molière Entro questo sistema di valori (patriarcali e competitivi) la scelta, per la donna, è d’identificarsi o con l’immagine della Madre (santa, vergine, procreatrice, massaia, mamma) priva di vagina, o con l’immagine della Prostituta (sgualdrina che si vende, seduttrice, vamp, oca giuliva) con vagina. La sua scelta crea un conflitto che dà luogo ad atteggiamenti fluttuanti. Il ruolo della donna in quanto tale sarà di oscillare fra questi due modelli statici. Le Torchon Brûle No, la donna non è un nostro fratello; con la pigrizia ne abbiamo fatto una creatura diversa da noi, sconosciuta, che ha per unica arma il proprio sesso; e ciò significa non solo la guerra perpetua, ma anche una cattiva guerra - ci adora e ci odia, ma non è una leale compagna, un essere che forma legione con spirito di corpo, frammassoneria - con le diffidenze di un piccolo eterno schiavo. J. Laforgue Come in certe specie animali, le femmine praticano l'ibernazione. Per quattro mesi spariscono, non si vedono più. Ai primi raggi del sole di marzo, come si fossero passate parola o avessero ricevuto un ordine di mobilitazione, spuntano a decine per le strade, in abiti leggeri e tacchi alti. Allora ricomincia la vita. Bertrand Morane

Pensieri, riflessioni ed idee sulla donna Dicono che la donna nel mondo del lavoro è ancora discriminata e tuttora meno occupata. Io comunque guardandomi in giro osservo che tra i lavoratori ve ne sono molti del gentil sesso, per esempio le suore , le infermiere, e ancora le domestiche, le insegnanti, le ricercatrici, le commesse, le impiegate di banca, le cassiere dei supermercati, le parrucchiere, le maestre d'asilo, le massaggiatrici, le prostitute, le managers, le consulenti, le ballerine, le ragazze immagine, quelle che si dedicano alla politica e così via. Carl William Brown Allo stesso modo che la natura ha armato il leone di artigli e denti, l'elefante e il cinghiale di zanne, il toro di corna e la seppia dell'inchiostro che intorbida l'acqua, così ha dotato la donna dell'arte di fingere per proteggersi e difendersi e tutta la forza, che ha dato all'uomo sotto forma di robustezza e di ragione, è stata conferita dalla natura alla donna sotto forma della suddetta qualità. Arthur Schopenhauer Le donne possono, certamente, essere colte, ma non sono fatte per le scienze più elevate, per la filosofia e per certe produzioni dell'arte, che esigono un universale. Le donne possono avere delle trovate, gusto, delicatezza, ma non hanno l'ideale. Se le donne stanno a capo del governo, lo Stato è in pericolo. G.W. F. Hegel La cosa migliore per i nostri uomini e le nostre donne sarebbe di avere un’unica educazione, crescere insieme i propri figli ed assumersi una comune responsabilità come custode dei propri concittadini. Le donne dovrebbero, di fatto, nei limiti del possibile, prender parte a tutte le occupazioni degli uomini, in tempo di pace come in tempo di guerra (...) Non vi è nulla di nocivo per la femminilità in questa naturale cooperazione tra i sessi. Platone Truth is beauty and beauty is truth. Con il poeta Keats mi sto sempre più convincendo che l'estetica coincida con l'etica. (Anche Wittgenstein e Ayer erano dello stesso parere.) Del resto avere una bella donna, piuttosto che una brutta, o una bella e grossa macchina, invece che una piccola e sfigata, non sarebbe forse un vantaggio anche etico, oltre che economico. Già, perché come ci ricorda B. Russel, il famoso filosofo, l'etica coincide perfettamente con l'economia. Carl William Brown Anche la più repressa delle donne ha una vita segreta, con pensieri segreti e sentimenti segreti che sono lussureggianti e selvaggi, ovvero naturali. Anche la più prigioniera delle donne custodisce il posto dell'io selvaggio, perché intuitivamente sa che un giorno ci sarà una feritoia, un'apertura, una possibilità, e vi si butterà per fuggire. Clarissa Pinkola Estés Eva, per un senso, indica il derivato. Il derivato non è mai perfetto come l’originale. Tuttavia la differenza qui è puramente quantitativa Questa derivazione della donna spiega anche in che senso essa è più debole dell’uomo, come è stato ammesso in tutti i tempi da pascià e cavalieri. Peraltro, la differenza non è di tal natura da menomare l’essenziale eguaglianza tra l’uomo e la donna: si esprime dicendo che l’angoscia è più riflessa in Eva che in Adamo, e la ragione di ciò è che la donna, più dell’uomo, appartiene al sensibile. Søren Aabye Kierkegaard Quando le donne sono onorate gli dei si rallegrano; quando non lo sono, i riti religiosi non giovano. Dove le donne sono offese, la famiglia perisce; dove esse non soffrono, la famiglia gioisce. Le case che una donna maledice perché non vi è stata onorata, periscono come per incantesimo. Libro di Manu, testo indiano Tutte le discussioni sullo stato delle donne, sul carattere, il temperamento delle donne, sulla sottomissione e l’emancipazione delle donne, fanno perdere di vista il fatto fondamentale, e cioè che le parti dei due sessi sono concepite secondo la trama culturale che sta alla base dei rapporti umani e che il bambino che cresce è modellato altrettanto inesorabilmente come la bambina secondo un canone particolare e ben definito. M. Mead Dato il carattere fondamentalmente patriarcale della società, che in fondo non è cambiata, la donna è ancora in condizioni di svantaggio. Non solo quando deve lavorare per vivere è costretta ad adattarsi a forme di vita modellate da uomini e per gli uomini; ma la sua eredità storica, la sua educazione specifica imposta da una società da secoli mascolina, l’irrazionale preferenza data all’uomo in molte carriere e il clima culturale in generale, creano per le donne un sovrappiù di problemi e rendono la loro esistenza psicologicamente difficile. Per queste e per altre ragioni, le donne hanno un enorme interesse alla inviolabilità del matrimonio. M. Horkheimer

Massime e pensieri sulle donne Mi fanno ridere adesso queste donne emancipate, queste donne che vogliono rendersi indipendenti e credono di attirarsi la simpatia e l’ammirazione degli uomini L’uomo è la cosa più importante della nostra vita! L’uomo è tutto quel che ti dico, e qualche volta è peggio ancora, molto peggio. Ma la nostra felicità, il nostro successo dipendono da lui. Una donna senza un uomo è un campo secco, Dio ne liberi. F. Cialente Una donna è derisa se piange di vero cuore il marito morto, ma biasimata altamente se, per qualunque grave ragione o necessità, comparisce in pubblico, o smette il bruno, un giorno prima dell’uso. È assioma trito, ma non perfetto, che il mondo si contenta dell’apparenza. Aggiungasi per farlo compiuto, che il mondo non si contenta mai, e spesso non si cura, e spesso è intollerantissimo della sostanza. Quell'antico si studiava più d’esser uomo da bene che di parere; ma il mondo ordina di parere uomo da bene, e di non essere. Giacomo Leopardi Nei miti pre-ellenici la natura femminile ha qualcosa di terrificante e ci appare come una potenza oscura e vendicatrice Le tradizioni più antiche associano l’idea di femminilità con un principio di barbarie e di violenza. Nèmesi, la vendetta, è una divinità femminile. Le orrende e spietate Erinni incarnano un principio femminile. Storicamente l’elemento femminile fu profondamente radicato nelle regioni della natura e del sangue, nella sfera cupa delle potenze terrestri che non ammettono violazione alcuna al loro dominio. R. Cantoni È evidente che l’esigenza femminile di essere amata e di avere una sola relazione sessuale costante dipende prevalentemente dal fatto che la cultura in cui vive non le offre alcuna sicurezza se non in una cosiddetta relazione amorosa permanente. essere oggetto d’amore non è semplicemente un elemento naturale nella vita di una donna come di un uomo; per lei è diventata inevitabilmente una professione. Per ottenere questa sicurezza vive con l’obbligo di rendere il proprio corpo sessualmente seducente e la propria personalità attraente A questo punto è evidente che il presunto narcisismo femminile e la maggiore esigenza d’amore possano scaturire interamente dalla necessità economica. C. Thompson Non credo ai diavoli, tanto più che per esplicito riconoscimento della loro guida io non sono una parte valida del contratto, primo perché non ho un’anima, secondo perché in fatto di stupidità anche all’inferno ne sanno meno di me! Stupidità, sia ben chiaro, intesa in modo globale e non alla maniera di qualche strano e stitico scrittore. Ma veniamo invece al culto della dea madre, mito del quale nutro una certa fascinazione e al quale dedicherò nientemeno che un intero sito. Read the full article
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