#maturazione
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La sua psiche non aveva retto alla prova del diventare adulti, era così evidente da sembrare meraviglioso.
Giulia Caminito, Il male che non c'è
#il male che non c'è#giulia caminito#psiche#adulto#diventare#diventare adulti#crescere#mai adulti#maturazione
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"Settembre Nero" di Sandro Veronesi: La Fioritura dell’Innocenza tra Musica e Dolore. Recensione di Alessandria today
Un romanzo di formazione ambientato nella Versilia del 1972, tra scoperta e tragedia, raccontato attraverso gli occhi di un ragazzo e la potenza evocativa delle parole
Un romanzo di formazione ambientato nella Versilia del 1972, tra scoperta e tragedia, raccontato attraverso gli occhi di un ragazzo e la potenza evocativa delle parole In “Settembre Nero”, Sandro Veronesi ci porta nella Versilia del 1972 per raccontare l’estate che cambia per sempre la vita del giovane Gigio Bellandi, dodicenne alle prese con il passaggio dall’infanzia all’adolescenza. In questo…
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e dai giuseppe tagliamola corta questa lezione che voglio andare a mangiare
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Chapters: 1/31 Fandom: Men's Football RPF Rating: Explicit Warnings: No Archive Warnings Apply Relationships: Theo Hernandez/Daniel Maldini, Brahim Díaz/Sandro Tonali, Sandro Tonali & Theo Hernandez Characters: Theo Hernandez, Simon Kjær, Zlatan Ibrahimović, Alexis Saelemaekers, Daniel Maldini, Sandro Tonali, Brahim Díaz, Olivier Giroud, Rafael Leão, Paolo Maldini, Ante Rebić, Rade Krunić Additional Tags: Feels, Fun, Hot, friends - Freeform, Family, prent one, parent two, Drama, Comedy, Maturation, Personal Growth, Romance, Insecurities, Love Series: Part 7 of Milan On Fire Summary:
"Anche se a volte più che seguire una corrente impetuosa, sembra lui stesso quella corrente. Fortissima ed inafferrabile. È difficile avere una relazione con uno così." Theo è sicuro di quel che prova per Daniel, ma è Daniel ad essere così insicuro di sé stesso da rovinare tutto e proprio perché tiene molto a Theo, si rende conto d'aver bisogno di cambiare qualcosa per crescere e maturare. Nel frattempo Sandro è tragicamente consapevole di essere innamorato di Theo.
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E niente ragazzi questi pomodori qui si chiamano "Rosamunda" io mi ero fatto il viaggio mentale che il tipo che li aveva selezionati aveva un amore finito male con una donna con questo nome o cose di questo genere, e invece si chiamano Rosamunda perché quando arrivano a maturazione non sono rossi ma rosa.... comunque, sono i pomodori più buoni del globo terracqueo come dice la Meloni.
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«Nella mano che si tende verso il frutto, verso la rosa, verso il ceppo che all’improvviso s’infiamma, ebbene, il gesto di tendersi, di attirare, di attizzare è strettamente solidale con la maturazione del frutto, con la bellezza del fiore, con la vampata del ceppo. Ma quando, nel movimento di tendersi, di attirare, di attizzare, la mano è ancora lontana dall’oggetto, se dal frutto, dal fiore o dal ceppo esce una mano che si tende incontro alla vostra, e se in quel momento la vostra mano si fissa nella pienezza chiusa del frutto o in quella aperta del fiore o nell’esplosione di una mano che brucia, ecco allora che si produce l’amore».
(Jacques Lacan, Il seminario. Libro VIII, Il transfert 1960-1961, Einaudi, Torino, 1991, p. 59).
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Sto provando delle strane sensazioni in questo periodo della mia vita. Un cambio repentino in quello che è stato il mio ciclo vitale fino a oggi. Ora provo la chiara consapevolezza di ciò che non ho fatto quando avrei potuto farlo. Non più credere di essere ancora in tempo, no, ma la percezione di aver perso il tempo giusto. Io, che ho sempre mostrato meno "danni" di quelli che avevo, sembro aver accelerato per portare in parità anima, corpo e anni di vita trascorsi.
Tutto quello che penso ha una connotazione ben precisa nel tempo, i miei frutti cresciuti e in fase di maturazione, mettono a nudo le mie radici datate. Scoprendo le fragilità che il tempo ti presenta come conto, alla fine di tutto, da pagare come pegno.
I fatti del passato, le persone che ne hanno fatto parte, si annebbiano come quando si tratta di personaggi che non sono più presenti in questa vita. Ma i significati e il senso di azioni, situazioni e parole sembrano mantenere colori, seppur un po' sbiaditi come quelli di Pompei, restano evidenti e più chiari. Comprensibili. Che sia la famosa età della consapevolezza. O della mestizia?
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La malizia della salsa di pomodoro che tenta sempre il pane.
Ramon Gomez de la Serna
L'ultima mia giornata di lavorazione del pomodoro è stata il 18 Ottobre. La prima il 18 Giugno. Il clima quest'anno è stato così diverso dal solito che a parità di messa a dimora nel terreno alcune varietà sono arrivate pronte a maturazione 40 giorni prima rispetto al '23 (in serra, per via della mitezza di marzo e della primavera subito esuberante nelle temperature); le raccolte migliori sono molto in anticipo (giugno - prima decade di luglio) e molto tardive (settembre - ottobre), soprattutto in pieno campo. Nei periodi storicamente migliori, luglio, agosto e primi di settembre, quest'anno c'è stata così poca escursione termica tra giorno notte che le bacche erano meno colorate del solito, meno rosse.
Oggi si apre a Baku, in Azerbaijan, la Cop29, la conferenza delle Nazioni Unite sul clima. Arriva a pochi giorni dalla vittoria di Trump alle Presidenziali USA, il quale nel suo programma elettorale ha dichiarato di portare gli Stati Uniti fuori dall'accordo sul clima raggiunto in un'altra Cop, a Parigi, e dallo studio del Consorzio Copernicus, ente indipendente che raccoglie dati climatici mondiali, che ha affermato che il 2024 sarà il primo anno nella storia dell'umanità a superare la soglia critica del grado e mezzo in più in media, limite considerato finale per la salvaguardia dell'ambiente terrestre.
I cambiamenti del clima sono impossibili solo per chi fa finta di non vederli. Per chi è pronto a mostrare le foto della nebbia, quelle rare volte che si presenta, a dimostrare che non è vero che è sempre più rara.
Oppure sono un nostalgico di salsa di pomodoro e pane, chissà!
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"Quando l'amore vi fa cenno,
seguitelo,
benché le sue strade siano aspre e scoscese.
E quando le sue ali vi avvolgono,
abbandonatevi a lui,
benché la spada che nasconde tra le penne possa ferirvi.
E quando vi parla, credetegli,
anche se la sua voce può mandare in frantumi i vostri sogni
come il vento del nord lascia spoglio il giardino.
Perché come l'amore vi incorona, così vi crocifigge.
E come per voi è maturazione, così è anche potatura."
(Il profeta”, di Kahlil Gibran)
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In questo momento, con il fresco e le piogge leggere, l’arancio vive un momento prezioso della sua stagione. Le gocce d’acqua che si depositano sulle foglie e sui frutti non sono solo un dettaglio estetico: rappresentano una ricarica naturale per l’intero albero. La pioggia irriga il terreno in profondità, consentendo alle radici di assorbire acqua preziosa, mentre il fresco rallenta i processi di stress della pianta, permettendole di concentrare le sue energie sulla maturazione dei frutti.
In queste condizioni, l’arancio riesce a sviluppare frutti più succosi e aromatici, poiché il clima fresco favorisce un migliore bilanciamento tra zuccheri e acidità. È un momento in cui il frutto “respira” la natura, arricchendosi di dolcezza e carattere. La pioggia, inoltre, contribuisce a lavare via eventuali impurità dalle foglie, migliorando la salute generale dell’albero.
Il fresco e l’umidità non fanno altro che esaltare la bellezza e la forza degli aranci, rendendoli non solo più resistenti ma anche capaci di offrire quei frutti brillanti e pieni di gusto che tanto amiamo. Un equilibrio perfetto tra terra, cielo e natura.
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Mio padre mi ha insegnato tutto quello che un uomo non dovrebbe essere.
Mia madre mi ha insegnato tutto quello che una donna non dovrebbe fare a se stessa, specialmente dentro la relazione con un uomo.
Osservare i propri genitori come pesci in un acquario, cioè con distacco e oggettività, è fondamentale per capire cosa porti del loro schifo dentro di te.
Questo vale anche nel caso in cui grazie a loro hai assorbito valori autentici e benessere.
Trattandosi comunque di un compito evolutivo, è la parte negativa quella che deve essere trasmutata, perciò va prima di tutto vista, e soltanto dopo puoi scegliere cosa fare di te stesso.
Quando vedi la loro eredità potresti passare diversi anni di guerra interiore e di fallimenti personali. È un processo di maturazione essenziale, che ti porta al punto di rilascio.
Da lì devi ricostruire te stesso.
Di solito coi padri inefficienti è mancata anche una guida, per cui il processo implica spesso il trovare il tuo percorso senza avere la minima idea del come e del dove.
A riguardo sappi prima di tutto che se sei messo lì è perché hai le risorse per farlo, oppure è tuo compito spezzare la catena e trovarle.
Non è facile, non è semplice, ma è per questo che quelli prima di te si sono arresi, e che oggi gli altri pagano le conseguenze anche a causa loro.
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"Odor di mosto" di Silvia De Angelis: una poesia che evoca sensazioni di trasformazione e voluttà. Recensione di Alessandria today
Il profumo della vendemmia come metafora del cambiamento interiore
Il profumo della vendemmia come metafora del cambiamento interiore In “Odor di mosto”, Silvia De Angelis ci trasporta in un’atmosfera crepuscolare, dove il profumo del mosto diventa il simbolo di una trasformazione interiore. Attraverso un linguaggio evocativo e ricco di immagini, l’autrice esplora il potere dei sensi e delle emozioni, mostrando come un momento fugace possa cambiare il modo di…
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Gio Ponti
Fulvio Irace
Motta Architettura, 24OreMotta Milano 2009, 120 pagine, 19,8x26,5cm, ISBN 978-88-6166-087-3
euro 37,00
email if you want to buy [email protected]
Gio Ponti morì a Milano il 16 settembre 1979 in una casa che aveva costruito nel 1957 come pubblico autoritratto. Aveva 88 anni: nonostante la sua vista si fosse ormai ridotta a una sfocata visione, non aveva mai smesso di lavorare. La sua biografia professionale attraversa quasi per intero tutto il XX secolo con un'interrotta vitalità: dopo gli esordi neoclassici e le prove d'art director per la produzione ceramica Richard Ginori, prenderà avvio una fase progettuale caratterizzata da grandi progetti, come il primo palazzo Montecatini (1935-1938) a Milano, l'Istituto di matematica alla Città Universitaria di Roma (1933-1935), il palazzo della Facoltà di Lettere di Padova, il Liviano, (1934-1938), il piano urbanistico per Addis Abeba, in Etiopia (1936), la sede EIAR, oggi RAI, di Milano (1939). Diversamente da tanti altri protagonisti della scena italiana tra le due guerre, gli anni della ripresa offriranno a Ponti straordinarie occasioni di riformulare la sua architettura, portando a maturazione quei concetti di leggerezza, di trasparenza e di sottigliezza che sono oggi tra i motivi della sua notorietà.
20/12/23
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A Sbindlòn
A penzoloni, che pende, appeso al soffitto o ad altre appendici, come un salame, un prosciutto o la borsa dei maroni (quaion) e relativo pene (usel).
Più sbrigativamente "a sbindèl".
[AAA Attenzione: il testo seguente non è adatto per mangiatori d'erba]
Termini che riportano al passato, quando il maiale (porz o ninèn) veniva acquistato da piccolino, allevato e cresciuto in casa (si fa per dire) e definitivamente trasformato in garage.
Il suino veniva accudito teneramente durante l'anno e con l'arrivo dell'inverno mio padre o mio zio, non ricordo bene chi, gli sparava una palla di piombo sul e nel cranio, in modo da rendere la sua dipartita la più rapida possibile.
Che fosse indolore non sono pronto a scommettere, ma sempre meglio quel cilindro di metallo color bronzo, dei coltellacci usati nei decenni precedenti gli anni settanta.
Una volta resa l'anima al cielo dei suini, l'animale veniva trasformato in tante belle robine commestibili, alcune immediatamente, altre con la dovuta pazienza.
Direttamente sul bancone di legno su cui era adagiato per essere trasformato, si poteva assaggiare la coppa di testa appena fatta, ancora calda e fumante.
I ciccioli venivano schiacciati in una morsa di legno e lì restavano a spurgare il grasso (sunzon) per giorni, dopodiché venivano fatti rinsecchire.
Si doveva attendere un po' invece per la salsiccia (suzezza), i salami e i prosciutti (parsött), di spalla e di coscia.
Solo la salsiccia matta si poteva mangiare nei giorni successivi senza attenderne la maturazione.
Era fatta con le interiora del porco, unite a una piccola parte di carne buona, il tutto irrorato da robuste dosi di aglio, pepe, sale e se ricordo bene anche di vino, oltre ad aromi vari.
Insomma, una squisitezza per stomaci forti.
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ARRIVA IL PRIMO IMPIANTO ALGOVOLTAICO IN ITALIA
A Portici, in provincia di Napoli, è nato il primo impianto algovoltaico in Italia, un sistema integrato in grado di produrre energia elettrica fotovoltaica e microalghe.
Le alghe crescono in una soluzione acquosa che scorre all’interno di fotobioreattori, tubi trasparenti collocati sotto ai moduli fotovoltaici collegati tra loro in una serpentina in cui circola il fluido in maniera costante. Grazie alla fotosintesi innescata dall’energia solare, le microalghe crescono all’interno della soluzione, assorbendo l’anidride carbonica e riproducendosi, fino a quando non raggiungono uno stato di maturazione tale da poter essere raccolte. Il loro impiego poi è utile per l’uso farmaceutico, cosmetico e alimentare.
L’impianto installato presso il Centro Ricerche ENEA, consente una produzione annua di una potenza di 7 kWp e circa 30 chilogrammi di alghe per ogni modulo della superficie di 40 mq. “I vantaggi dell’approccio adottato sono molteplici. Innanzitutto, le alghe consentono di sfruttare l’energia proveniente dal sole meglio delle colture tradizionali poiché hanno una maggiore efficienza fotosintetica. Inoltre, hanno elevato valore ambientale in quanto consumano anidride carbonica trasformandola in biomassa tramite fotosintesi e rilasciando ossigeno puro in atmosfera. Non ultimi gli aspetti pratici, come il fatto che la soluzione tecnologica sviluppata ben si presta anche a interventi di ‘retrofit’ di impianti fotovoltaici esistenti” spiega Carmine Cancro, ricercatore del laboratorio ENEA di Smart grid e reti energetiche presso il Centro Ricerche di Portici.
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Fonte: Ente nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile; foto di Laker
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