#logistica ferroviaria
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Ballast ferroviario: la struttura portante invisibile delle ferrovie
Scopriamo il ruolo fondamentale del ballast ferroviario e le sue caratteristiche essenziali
Scopriamo il ruolo fondamentale del ballast ferroviario e le sue caratteristiche essenziali Il ballast ferroviario è un elemento essenziale delle infrastrutture ferroviarie, sebbene spesso rimanga inosservato dai passeggeri. Questo materiale, composto da pietre frantumate e posizionato tra le traverse e lungo i binari, svolge una funzione cruciale nel garantire la stabilità e la sicurezza delle…
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Wärtsilä Italia, firmato al Mimit l'Accordo di Programma: salvaguardati Polo industriale e livelli occupazionali
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È stato firmato a Palazzo Piacentini, sede del Ministero delle Imprese, l'Accordo di Programma che dà il via al trasferimento delle attività del sito di Bagnoli della Rosandra a Msc, società italo-svizzera leader nel settore della logistica e prima compagnia di trasporto marittimo al mondo. Presenti alla firma, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso e il sottosegretario con delega alle crisi industriali, Fausta Bergamotto, il presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, i rappresentanti del Ministero del Lavoro, di Wärtsilä e di Msc, del comune San Dorligo della Valle, di Confindustria Alto Adriatico, delle organizzazioni sindacali nazionali, dell’autorità portuale e referenti di Rete Ferroviaria Italiana. Con la firma del documento Msc si impegna formalmente - tramite la neocostituita società Innoway Trieste, che vede come soci paritetici il Gruppo Msc e Innofreight - alla riconversione dello stabilimento e alla attuazione del piano industriale nei prossimi mesi con un investimento da circa 100 milioni di euro nell'impianto. Il rilancio e la reindustrializzazione del sito prevede l'avvio della produzione di vagoni ferroviari altamente tecnologici per il trasporto merci assorbendo tutti i 261 lavoratori in esubero da Wärtsilä. Un’operazione che permetterà ulteriori ricadute positive sull’occupazione anche in riferimento alla situazione delle imprese dell’indotto. Dal punto di vista produttivo, l'obiettivo è quello di arrivare a realizzare 1000 vetture l’anno entro massimo 36 mesi e occupare oltre 300 persone. La multinazionale finlandese, dal canto suo, si impegnerà comunque a garantire i livelli occupazionali nelle sedi italiane in cui operano 700 lavoratori. "Si conclude così nel migliore dei modi una crisi durata oltre due anni, attraverso il concorso corale di tutti gli attori: un successo del sistema Italia", ha dichiarato il ministro Urso. "Abbiamo salvaguardato i posti di lavoro e avviato a riconversione un sito industriale che era destinato a chiudere con l'intervento di un player internazionale pronto a sviluppare un progetto duraturo per il territorio ad alto contenuto tecnologico. Per questo la vertenza Wärtsilä sarà un esempio anche per altre crisi aziendali che il Mimit sta portando a soluzione positiva. Con la partecipazione di tutti è stato possibile portare a termine l'Accordo di Programma in soli 4 mesi, che ridisegnerà una parte significativa delle aree portuali e retroportuali di Trieste", ha aggiunto il ministro". Il Sottosegretario Fausta Bergamotto ha evidenziato come "con la sottoscrizione dell’accordo di programma abbiamo dato il via al percorso di reindustrializzazione del sito di Wärtsilä Trieste. Una crisi iniziata due anni fa che si chiude con la salvaguardia di tutti i posti di lavoro e con una prospettiva di importanza strategica per la Nazione". “La firma di questo accordo di programma scongiura una delle peggiori crisi occupazionali che la Regione ha dovuto affrontare e conferma la strategicità del territorio nel contesto produttivo italiano ed europeo aprendo la strada a nuove opportunità di sviluppo e crescita economica” ha sottolineato il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga. “Nell’arco degli ultimi due anni la Regione è sempre stata al fianco dei lavoratori ha messo in campo tutte le risorse a propria disposizione ma è importante sottolineare che quello raggiunto oggi è un risultato ottenuto grazie alla stretta e fattiva collaborazione tra tutti i soggetti, pubblici e privati, intervenuti dal momento dell’annuncio della decisione di Wärtsilä Italia di concentrare la produzione in Finlandia, cessando l'attività produttiva nel sito di Bagnoli della Rosandra”, ha aggiunto il Governatore. “Desidero quindi ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a sventare una crisi che ha messo a rischio centinaia di posti lavoro, a partire dal Gruppo Msc (Medlog Holding Italia e InnoWay Trieste), dal Governo e dai ministeri coinvolti, che hanno dimostrato grande attenzione a questa vicenda, senza dimenticare l’importante ruolo svolto dalle associazioni di categoria, dalle sigle sindacali e dagli enti coinvolti”. Il Gruppo MSC e Innofreight, soci paritetici della newco Innoway Trieste, hanno dichiarato: "Siamo davvero soddisfatti di aver siglato l'accordo odierno che ci permetterà di procedere ora speditamente con la riconversione dello stabilimento per realizzare un nuovo polo industriale innovativo e all'avanguardia in Europa, in grado di produrre, a regime, almeno 1.000 vagoni ferroviari all’anno. Un risultato che premia il grande lavoro di squadra e l'impegno di tutte le parti in campo. Un accordo che non si sarebbe mai potuto raggiungere senza il contributo delle parti sociali, del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, della Regione Friuli-Venezia Giulia, di Confindustria Alto Adriatico e di tutti gli attori istituzionali coinvolti che ringraziamo per l'impegno e la preziosa collaborazione", ha proseguito la società. Poi concludono: "Un ringraziamento speciale ai lavoratori che sono stati fondamentali per il successo del nostro progetto. Nei prossimi mesi inizieranno le procedure per lo smantellamento delle strutture presenti nel sito e l’allestimento dei nuovi macchinari necessari per le linee produttive, procedendo poi per fasi progressive. L'obiettivo è quello di realizzare entro il 2025 i prototipi dei primi carri ferroviari destinati ad ottenere tutte le certificazioni per poi avviare subito la produzione di serie e lo sviluppo di tutte le innovazioni successive. Parallelamente, saranno realizzati programmi di formazione per i dipendenti con un progressivo incremento dell’attività produttiva che si prevede raggiungerà il pieno regime nel 2027". “La firma dell’Accordo di Programma è un risultato importante e non scontato, raggiunto grazie alla collaborazione di tutti, amministrazione pubblica, organizzazioni sindacali e soggetti privati", ha dichiarato Michele Cafagna, Amministratore Delegato di Wärtsilä Italia. "Una tappa che vuole essere un punto di partenza per la crescita e lo sviluppo dell’area di Trieste che vedrà tutti protagonisti. Per Wärtsilä , Trieste e l'Italia rimarranno sedi importanti per le attività di ricerca e sviluppo, vendita, sourcing, services, project management e formazione.” Read the full article
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Chivasso, riaperta la storica passerella pedonale della stazione
E’ stata riaperta questa mattina la storica passerella pedonale della stazione ferroviaria di Chivasso, completamente rinnovata. Al taglio del nastro il sindaco Claudio Castello e Daniele Mari, responsabile della Direzione Infrastrutture del Piemonte per Rfi. La nuova opera che sovrasta la linea ferroviaria Torino-Milano riveste una notevole importanza logistica per la città, permettendo un…
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Un nuovo duo per la sicurezza delle reti stradali e ferroviarie
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Reti stradali: l’Italia sarà il primo Paese in Europa ad avere un sistema integrato di monitoraggio del rischio delle infrastrutture critiche, grazie a un accordo tra ENEA, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS). È quanto prevede il protocollo di intesa firmato oggi dal direttore generale per Digitalizzazione, Sistemi Informativi e Statistici del MIMS, Mario Nobile, dal presidente dell’ENEA, Gilberto Dialuce e dal presidente dell’INGV, Carlo Doglioni. Reti stradali: obiettivi del nuovo duo L’obiettivo è di mettere in campo le tecnologie più avanzate per rafforzare la sicurezza di strade e ferrovie del nostro Paese e garantire la continuità delle infrastrutture nazionali e dei servizi di trasporto, mobilità e logistica in caso di incendi e di eventi naturali estremi, come terremoti e inondazioni, in linea con il programma internazionale EISAC.it (European Infrastructure Simulation and Analysis Centre), che ENEA e INGV stanno implementando nel nostro Paese. Nell’ambito dell’accordo con il MIMS, ENEA e INGV lavoreranno a stretto contatto con ANAS e RFI e con gli operatori privati in regime di concessione, per migliorare il livello di conoscenza e di controllo delle opere pubbliche e delle reti stradali e ferroviarie e costituire un patrimonio unico di informazioni che saranno messe a disposizione dei gestori delle infrastrutture per prevenire incidenti e danni da usura. Le parole dei protagonisti Il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, ha espresso soddisfazione per la sottoscrizione del protocollo di intesa. “Innovazione e digitalizzazione sono valide alleate per creare un sistema infrastrutturale che sia sempre più sicuro”, afferma il Ministro. “In questo caso parliamo non solo di infrastrutture tradizionali, ma di una vera e propria info-struttura che permetterà, anche attraverso i dati – aggiunge il Ministro – di proseguire sulla strada della resilienza, non solo rispetto agli eventi naturali estremi, ma anche nell’ottica della mitigazione e adattamento al cambiamento climatico, su cui il Ministero ha posto una grande attenzione negli ultimi mesi”. “Quest’accordo consentirà di rafforzare ulteriormente le collaborazioni in corso tra i soggetti firmatari del protocollo in un ambito di azione strategico, ad iniziare dal sistema trasporti, a supporto della transizione energetica. ENEA già sviluppa modelli e sistemi di analisi e monitoraggio delle infrastrutture critiche (elettricità, acqua e gas, mobilità stradale e ferroviaria, telecomunicazioni), nonché sistemi e strumenti per la protezione da eventi naturali per la gestione delle emergenze e l’analisi del rischio. Svolge, inoltre, l’analisi delle dipendenze infrastrutture-territorio e tra le infrastrutture stesse, sviluppando sistemi di supporto alle decisioni, modelli di simulazione di eventi avversi, di propagazione di guasti e relative contromisure efficaci per ridurne l’impatto e la gestione efficiente delle crisi” sottolinea il Presidente di ENEA, Gilberto Dialuce. “L’INGV ha nel suo mandato istituzionale quello di assistere il Governo nel monitorare i rischi naturali, in particolare quelli sismici, vulcanici e da maremoto. La quantificazione della pericolosità naturale nelle aree dove sono collocate infrastrutture critiche e la sorveglianza h24 di queste zone aiuterà a valutare tutte le azioni che con ENEA e MIMS potranno essere adottate nell’interesse della sicurezza pubblica” ribadisce il Presidente dell’INGV, Carlo Doglioni. L'intesa Tra i punti più rilevanti del protocollo d’intesa, è previsto il supporto alla gestione e all’utilizzo dell’Anagrafe Nazionale delle Opere Pubbliche (AINOP), attraverso lo sviluppo di modelli digitali interattivi delle infrastrutture, corredati da dati sismici, idraulici, idrogeologici e meteorologici. L’Anagrafe sarà al centro del nuovo sistema di gestione della scurezza sia come ‘destinatario’ delle informazioni che verranno acquisite sulle opere, sia come ‘fornitore’ di dati per il supporto alle attività di monitoraggio e di previsione operativa del rischio. In questo contesto, l’ENEA renderà disponibile la piattaforma di supporto alle decisioni CIPCast, uno strumento tecnologico avanzato in grado di fornire previsioni di rischio ‘integrate’, connettendo le informazioni relative alle infrastrutture per la mobilità e i trasporti con quelle di reti elettriche e telecomunicazioni. “Sarà questo il primo caso in Europa in cui vi sarà uno strumento integrato a livello nazionale in grado di monitorare il rischio di tutte le Infrastrutture critiche del Paese. Quello delle infrastrutture è un sistema ormai totalmente interconnesso per cui è diventato necessario predisporre misure di 'protezione sistemica' e non più 'verticali'. Esattamente quello che si vuole iniziare a predisporre per il Paese, iniziando dal sistema della mobilità”, afferma il Professor Fabio Pistella, che avrà il compito di coordinare le attività di ENEA e INGV per l’attuazione del Protocollo e per la realizzazione del programma EISAC.it. Read the full article
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@grupoandreluizdiretor
https://www.ohub.com.br/empresa/brashortlifelog-ferroviaria-logistica-cabotagem-embarcaaao-belo-horizonte-mg-436763
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Ci sono alcuni dati che sulla Stampa, Repubblica e Corriere della Sera, non si leggono mai.
Anzi il “giornalone unico” (ottima definizione di Marco Travaglio) in questi giorni si distingue proprio come cassa di risonanza delle iniziative del fronte SI TAV, e per critiche insulse e pretestuose contro la Giunta Appendino accusata di “decrescita felice” (Molinari sulla Stampa), dimenticando la “crescita infelice” del duo Chiamparino-Fassino che han lasciato a Torino il debito pro capite più alto d’Italia, (cioè fino a 3.500 euro per ogni torinese e che ancora oggi si avvicina complessivamente ai 3 miliardi di €.); debito che è la causa del taglio dei servizi e del peggioramento della qualità della vita nella Città Metropolitana.
Del resto le linee editoriali SI TAV che rimandano ai Gruppi Finanziari che controllano l’economia del Paese e l’informazione, non lasciano margini di autonomia ai giornalisti, sempre più fedeli alla linea della formazione più che dell’informazione.
Primo: i dati sui flussi del traffico sono sempre stati gonfiati a dismisura per creare nell’opinione pubblica l’idea della necessità di una nuova linea ad Alta Velocità tra Torino e Lyon.
Nel 1991 Confindustria affermava che nel 1997 l’attuale linea, che nel corso degli anni è stata ammodernata come l’attuale tunnel del Frejus e su cui da tempo passano i TGV e i carri Modalhor per il trasporto dei camion, sarebbe stata satura.
Dopo 27 anni da quella analisi l’attuale linea ferroviaria risulta utilizzata al 32 % della sua potenzialità e il traffico passeggeri con meta Lyon è risibile e non giustifica certo l’Opera.
Secondo: in Francia come in Spagna le merci non viaggiano sulle linee ad Alta Velocità ma su quelle ordinarie che in Spagna come in Portogallo sono a scartamento ridotto: altro che arrivare Lisbona!
Terzo: la Francia (Sncf ha un debito di 50 miliardi in particolare proprio per la costosa gestione delle linee ad Alta Velocità) ha rimandato al 2038, e dopo la verifica dei flussi di traffico, la decisione se progettare oppure no la tratta ad Alta Velocità Modane-Chambery.
Quindi in sostanza oggi non si sta più parlando della Torino Lyon ma solo di un tunnel di base, lungo 52 KM, scollegato dall’Alta Velocità sia in Francia che in Italia e di conseguenza l’Opera dovrebbe essere chiamata linea ad Alta Velocità Susa-Saint Jean de Maurienne (cittadina francese 30 Km ad ovest di Modane).
Inoltre per convincere la Francia, da sempre tiepida rispetto a questo progetto, l’Italia si è “generosamente” accollata il 57,9% per cento della spesa per il tunnel di base e la Francia solo il 42,1% anche se ben 45 km del tunnel sono in territorio francese e solo 12 km in territorio italiano!
Un tunnel davvero inutile (se non per chi lo vuole costruire… con soldi pubblici) mentre, rispetto all’inquinamento atmosferico di Torino e della cintura metropolitana, sarebbe ben più indispensabile sviluppare una maggiore e migliore rete di trasporto pubblico e con almeno altre due linee di metropolitana, anche per decongestionare il soffocante anello della tangenziale che registra più di 400.000 passaggi giornalieri e che ha una gran quota di responsabilità sull’inquinamento atmosferico.
C’è anche un’altra questione, ancora sottovalutata nei suoi effetti dirompenti sul sistema trasportistico italiano, che dimostra come la Torino Lyon sia ormai fuori tempo massimo rispetto all’evoluzione del trasporto delle merci: le due statali valsusine, così come altre direttrici di traffico, sono sempre più percorse, sette giorni su sette, da decine di camioncini con targa polacca o rumena con una capacità di carico compresa tra i 15/18 quintali che guadagnano quote di traffico a danno dei TIR ed anche del trasporto ferroviario che, in Italia, manca di una logistica efficiente.
E’ un modello di trasporto, su scala internazionale, che risponde alle nuove e ormai consolidate esigenze produttive delle aziende, che hanno abolito o comunque ridotto il deposito nei magazzini e che hanno quindi necessità di un continuo e flessibile rifornimento ad hoc (che il trasporto ferroviario non può garantire) dei pezzi o materiali per le necessità produttive, e anche per il rifornimento delle attività commerciali di media o grande dimensione.
E c’è un altro motivo dietro l’irreversibile affermazione di questo modello di trasporto: i bassi costi per le retribuzioni degli autisti calcolate su parametri dei Paesi dell’Est, pernottamento degli stessi sul mezzo e pasti consumati lungo la strada, la non percorrenza delle autostrade a pagamento, la possibilità di circolare nei giorni festivi quando sono invece fermi i mezzi più pesanti, il non uso del cronotaghigrafo e quindi, a discapito della sicurezza, la possibilità di guidare anche 14/18 ore giornaliere.
Un modello di “trasporto selvaggio” che aggrava la situazione trasportistica in un Paese in cui, in assenza di un Piano Nazionale dei Trasporti, le infrastrutture e in particolare le Grandi Opere non vengono programmate nell’interesse del Bene Pubblico ma vengono decise dagli interessi di chi le vuole costruire con soldi pubblici per averne poi la gestione privata.
Di tutto questo non si parla ma si progetta una marcia SI TAV: 40.000 per la Stampa e 100.000 per Repubblica……
Per cosa? Per un tratto di 52 km in galleria che ovviamente non può essere percorso a velocità elevata e slegato, sia ad est che ad ovest, dalla rete ad alta velocità !
Evidentemente l’onestà intellettuale è scomparsa e prevalgono solo gli interessi finanziari dei Poteri Forti che già hanno in mano il debito di Torino.
I problemi di sviluppo e occupazione del nord ovest sono ben altri e rimandano al grave ridimensionamento del settore metalmeccanico e manifatturiero, penalizzato dalle continue delocalizzazioni.
L’eventuale marcia SI TAV è anche un pessimo richiamo alla storia di Torino e della FIAT, dimenticando che proprio con quella marcia e la sconfitta della lotta operaia, complice un sindacato ambiguo ed incerto, iniziò, in assenza di un’opposizione operaia e sociale, il percorso che ci ha portato all’oggi dove la FIAT non ha più il centro produttivo a Torino ma negli USA, le autovetture sono principalmente costruite all’estero, FCA paga le tasse in Inghilterra ed ha la sede legale in Olanda e il nuovo manager Manley concluderà, con minori problemi d’immagine di Marchionne, l’operazione di rendere sempre più periferico il comparto auto italiano a cui, malgrado i forti utili (divisi tra gli azionisti) rimangono da anni e in particolare a Mirafiori cassa integrazione (a carico dell’INPS), contratti di solidarietà e nessun concreto progetto produttivo.
In tutto questo divenire Chiamparino giocava a scopone con Marchionne e tranquillizava gli operai e Fassino, nel referendum FIAT del gennaio 2011, invitava a votare SI sulle proposte aziendali e sui sacrifici dei lavoratori ….in cambio di investimenti che poi non ci sono stati.
I due sono stati scavalcati persino da Cesare Romiti, ex uomo forte di Agnelli che, in una recente intervista al Corriere della Sera sulla nomina di Michael Manley, coglie la realtà del progressivo allontanamento dall’Italia del comparto automobilistico e la prossima scomparsa del marchio FIAT, e soprattutto coglie l’involuzione del passaggio da un’industria produttiva a una prevalenza della speculazione finanziaria “…mi dispiace constatare che gli interessi degli azionisti vengano sempre anteposti a quelli del Paese..”.
Tesi confermata dalla recente vendita della Magneti Marelli (l’azienda di componentistica di FCA) alla nipponica Calsonic Kansey ora di proprietà del fondo Usa Kkr, che sicuramente più che agli investimenti produttivi guarderà ai dividendi degli azionisti.
E questa operazione finanziaria già garantisce agli azionisti un dividendo straordinario di 2 miliardi di euro ma ai 10.000 operai del gruppo e a quelli del relativo indotto regala l’incertezza del futuro.
Chiamparino minaccia il Referendum…strana proposta da parte di un esponente del PD, partito che nulla ha fatto per rendere esecutiva la volontà espressa dagli Italiani nel Referendum del 2011 contro la gestione privata dell’acqua (95% dei votanti favorevoli per l’acqua bene comune).
Conta di avere il pieno appoggio mediatico del Giornalone Unico (Corriere della Sera La Stampa e Repubblica) e dei poteri forti della Città, alcuni dei quali, come già detto, hanno in mano il debito di Torino, in gran parte dovuto ai costi delle Olimpiadi del 2006, e che è la causa della difficoltà finanziaria e amministrativa del Capoluogo.
Questa è la realtà con cui Torino deve confrontarsi per trovare le giuste soluzioni di un positivo sviluppo, mentre è inutile e controproducente inseguire le sirene di una linea ferroviaria che, eventualmente, promette solo il trasporto di merci prodotte altrove per andare altrove: non sono i “corridoi di traffico” che possono produrre i posti di lavoro di cui ha necessità il nord ovest e in particolare la Città Metropolitana.
G.V.
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Darsena Europa, più vicino il finanziamento per opere ferroviarie
Darsena Europa, più vicino il finanziamento per opere ferroviarie
Trasporti, Potenti (Lega): Darsena Europa sarà collegata con le linee dei corridoi di transito. Livorno 4 marzo 2022 “Più vicino il finanziamento per il completamento dell’opera ferroviaria del c.d. raccordo “Raccordo”. Con questa realizzazione si concretizzerà il collegamento diretto tra la futura piattaforma logistica di Livorno – più nota come Darsena Europa – ed attigue infrastrutture, con il…
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Meno consumo energetico e riduzione della CO2 con le merci su rotaia: L'ultimo miglio ferroviario al centro della svolta green
La "Carta dell'ultimo miglio ferroviario" presentata a Padova mira a potenziare il trasporto merci su treno, riducendo il consumo energetico e le emissioni di CO2 fino all'80%.
La “Carta dell’ultimo miglio ferroviario” presentata a Padova mira a potenziare il trasporto merci su treno, riducendo il consumo energetico e le emissioni di CO2 fino all’80%. Il futuro del trasporto merci passa dalla rotaia, e in particolare dall’efficienza del cosiddetto “ultimo miglio”, un passaggio cruciale per la logistica green. Lo afferma la nuova “Carta dell’ultimo miglio ferroviario”,…
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Il sottosegretario di Stato Deborah Bergamini in visita istituzionale a Palazzo Comunale
Livorno, 25 giugno 2021 Si è parlato di Recovery Plan, zona logistica semplificata, Tirrenica, lotto zero, area di crisi complessa e alta capacità ferroviaria, nell’incontro che la vicesindaco Libera Camici, con parte della Giunta e il Vicepresidente della Provincia, ha avuto questa mattina a Palazzo Comunale con il Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento Deborah…
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LOGISTICA
Aumentare sempre di più la compressione spazio-temporale, si occupa di razionalizzare il coordinamento, migliorando le reti di comunicazione.
Incremento velocità del traffico+ miglioramento delle reti di comunicazione (stradale, ferroviaria) + rivoluzione della tecnologia dei trasporti (navi, aerei) +rivoluzione delle tele comunicazioni e informatica + scomposizione verticale ( si dice di un processo produttivo che un’impresa, multinazionale o meno, scompone e delocalizza in diversi paesi in ciascuno dei quali sviluppa una fiera produttiva) = nascita della logistica come settore specializzato nella gestione e coordinamento delle fasi del trasporto di un prodotto dalla sua produzione alla sua distribuzione.
Logistica razionalizza il trasporto merci per ridurne i costi attraverso:
Adozione del container come misura standard di trasporto merci utilizzabile dall’aereo e soprattutto la nave al camion velocizzando l’operazione di scarico-carico;
Sviluppo di un sistema di trasporto multimodale: lo spostamento della merce è reso più fluido integrando più mezzi di trasporto;
Sviluppo di imprese specializzate nella logistica e dotate di magazzini, confezionamento e imballaggio, comunicazione coi e tra i clienti;
Sviluppo di piattaforme logistiche: aree verso cui convergono reti di trasporto diverse e che trattano le merci ricevendole, immagazzinandole e smistandole.
La logistica permette in un regime neo-liberale, di non dover controllare il container di numerosi controlli a ogni dogana, invece possono avvenire solo all’arrivo, diminuendo costi e tempo di smistamento.
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Rischio chiusura biglietteria stazione ferroviaria di San Severo, l’on. Giuliano (M5S) interpella Trenitalia
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“Preservare i servizi offerti dalla biglietteria della stazione di San Severo, garantendo gli attuali livelli occupazionali e assicurare servizi efficienti agli utenti attraverso interventi di ammodernamento e di potenziamento della logistica, della sicurezza e dell’intermodalità dell’infrastruttura dell’Alto Tavoliere”.
Così l’onorevole Carla Giuliano (M5S) illustra i principi che sono alla base delle richieste avanzate dalla parlamentare sanseverese ai vertici di Trenitalia e di Ferrovie dello Stato nel corso delle interlocuzioni intensificatesi questa estate in concomitanza con la diffusione della notizia della paventata chiusura della biglietteria della stazione ferroviaria di San Severo.
“Il mantenimento del servizio di biglietteria e delle unità lavorative è solo uno degli aspetti della questione.
Il nodo ferroviario di San Severo riveste infatti un ruolo fondamentale in considerazione dell’ampio bacino di utenza e della vastità del territorio da esso servito, rappresentando un punto di riferimento imprescindibile per il turismo religioso e per quello stagionale diretto sul Gargano oltre che per il traffico locale dei pendolari e per il traffico ferroviario nazionale, essendo la nostra città il punto di collegamento dei territori dell’alto tavoliere e del subappenino con la direttrice adriatica.
Considerata la strategicità di San Severo come “porta del Gargano e del subappenino Dauno” snodo della “dorsale Adriatica” e punto di raccordo del trasporto ferro/gomma, è importante che la stazione sia sicura, prevedendo anche l’installazione di un sistema di video sorveglianza ma anche logisticamente confortevole e fruibile da tutti i cittadini, attraverso l’installazione di ascensori/montascale che possano consentire l’agevole raggiungimento dei binari anche agli utenti disabili e alle persone con ridotta mobilità.
Occorre un’opera di ammodernamento e di valorizzazione della stazione ferroviaria di San Severo anche sul fronte dell’offerta di collegamenti attraverso maggiori transiti e soste dei treni a lunga percorrenza e più collegamenti regionali diretti con il barese”, afferma la Giuliano.
“Ho formulato precise richieste a Trenitalia per valorizzare al massimo il nodo ferroviario di San Severo. E mi attendo, in tempi brevi, risposte altrettanto concrete per un territorio che in passato è stato troppo spesso penalizzato. Occorre una inversione di tendenza che miri a disincentivare l’uso dei mezzi privati per gli spostamenti e che punti a potenziare il trasporto pubblico in tutta la Capitanata rendendo sempre più efficiente e fruibile il trasporto ferroviario anche nell’ottica dello sviluppo di una mobilità integrata ed ecosostenibile”, conclude la parlamentare del M5S di Capitanata.
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UTILITA’ E FUTILITA’
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Le utilità del titolo sono le strisce pedonali rosse che non vengono colorate a caso, ma sono importanti perchè il colore (siamo a Villach, in Austria) rappresenta una zona rispetto ad un’altra, e la foto è stata scattata nei pressi delle stazioni, quella ferroviaria e quella degli autobus, quindi all’interno di una zona a “metà” tra un intenso traffico pubblico-privato e il passaggio dei pedoni, ragion per cui gli autisti e gli automobilisti sono tenuti a una massima prudenza e a dare assoluta precedenza ai pedoni, fermandosi comunque.
La seconda immagine illustra uno dei tanti esempi di cassette e box di sicurezza che sono presenti in moltissime stazioni dell’Europa occidentale: con pochi euro e per un tempo limitato ma sufficiente a poter espletare qualsiasi impegno si abbia, si possono custodire i propri bagagli e i beni personali in questi mini-box, che assicurano una certa tranquillità ai proprietari che almeno possono girare liberamente e senza impacci per la città.
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E che dire poi dell’OBB, che non è solo la compagnia statale ferroviaria austriaca, ma garantisce pure degli ottimi collegamenti autostradali tra l’Austria e i confinanti Paesi (Italia, Slovenia, Germania e Slovacchia) che non sono sufficientemente serviti dalle varie ferrovie? In questo caso, dovendo “EETT” andare a Mestre, sono esposti gli orari tra Venezia/Mestre e Klagenfurt con il passaggio da Villach.
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Sono autobus comodi, a due piani, e l’immagine sopra è relativa al secondo piano che dà la possibilità di poter godere di una piacevole vista “panoramica”...
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Si tratta, come avrete capito, della tappa che da Steindorf am Ossiacher ha portato a Bergamo attraverso la lunga sosta di Villach con un treno regionale, e da qui a Mestre in bus.
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Il viaggio ha toccato tutto il Friuli Venezia Giulia per una fermata prevista a Udine (nella foto un attraversamento pedonale di fronte alla stazione dei treni) prima di giungere a Mestre,
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dove un comodo treno delle ferrovie svizzere ha portato a Brescia.
Comodo? Sì, ma caotico! Aldilà dell’alta frequenza legata al periodo estivo, qui non si è registrata la tipica puntualità ed efficienza “svizzere”: soprattutto per la parte logistica legata ai posti da occupare, in quanto la numerazione sui treni elvetici non segue un ordine logico e naturale, ma osserva un “ordine sparso”, anzi in questo caso -purtroppo non documentato- un disordine che disorienta i viaggiatori che così non hanno riferimento precisi; a tal proposito “EETT” ha cambiato per ben tre volte il posto proprio a causa di una numerazione decisamente incomprensibile.
Niente da eccepire invece sulla puntualità e pure sulla comodità, e qui siamo su standard certamente alti, anche se per una volta si ha la sensazione che pure oltrAlpe ci sia qualcosa da rivedere!
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Padova, Vicenza, Verona e Peschiera sono le fermate prima dell’arrivo a Brescia: immagini non ve ne sono perchè queste tratte sono familiari a “EETT” che invita i visitatori del blog a consulare altri articoli precedenti e altre galleri fotografiche.
E a proposito di eccellenza, pure la stazione di Brescia si dimostra finalmente al passo delle più moderne stazioni euroOccidentali con ascensori funzionanti, solo i treni (ma non c’è da scoprirlo ora...) lasciano sempre a desiderare...
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L’Hogwarts Express
Sappiamo dai primi resoconti storici, e dalle prove delle prime xilografie e incisioni, gli studenti di Hogwarts arrivavano a scuola in qualsiasi modo che catturasse la loro fantasia. Alcuni cavalcavano manici di scopa (un'impresa difficile quando si trasportavano bauli e animali domestici); altri requisirono carri incantati e, più tardi, carrozze; alcuni tentarono di Materializzarsi (spesso con effetti disastrosi, poiché il castello e i terreni sono sempre stati protetti con incantesimi anti-apparizione), altri cavalcarono una varietà di creature magiche.
Nonostante gli incidenti causati da questi vari mezzi di trasporto magico, per non parlare degli avvistamenti annuali Babbani di un gran numero di maghi aviotrasportati che viaggiavano verso nord, era responsabilità dei genitori portare i propri figli a scuola, fino all'imposizione del Statuto Internazionale di Segretezza nel 1692. A questo punto divenne urgente trovare un metodo più discreto per trasportare centinaia di maghi da tutta la Gran Bretagna alla loro scuola segreta nelle Highlands scozzesi. Le passaporta furono quindi disposte nei punti di raccolta in tutta la Gran Bretagna. La logistica ha causato problemi sin dall'inizio. Fino a un terzo degli studenti non riuscirebbe ad arrivare ogni anno, per aver perso la propria fascia oraria o non riuscire a trovare l'oggetto incantato discreto che li trasporterebbe alla loro scuola. C'era anche il fatto sfortunato che molti bambini erano (e sono) "malati di passaporta", e l'ala dell'ospedale era spesso piena fino a scoppiare per i primi giorni di ogni anno, mentre gli studenti suscettibili superavano le loro isteriche e nausea. Pur ammettendo che le Passaporta non erano una soluzione ideale al problema del trasporto scolastico, il Ministero della Magia non è riuscito a trovare un'alternativa accettabile. Un ritorno al viaggio non regolamentato del passato era impossibile, e tuttavia un percorso più sicuro per la scuola (ad esempio, consentendo un camino che potrebbe essere ufficialmente entrato dalla polvere di Floo) è stato fortemente contrastato dai presidi successivi, che non desideravano la sicurezza del castello da violare. Una soluzione audace e controversa al problema spinoso è stata infine suggerita dal ministro della Magia Ottaline Gambol, che è stato molto incuriosito dalle invenzioni Babbane e ha visto il potenziale nei treni. La provenienza esatta dell'Espresso di Hogwarts non è mai stata dimostrata in modo definitivo, anche se è un dato di fatto che ci sono documenti segreti presso il Ministero della Magia che descrivono in dettaglio un'operazione di massa che coinvolge centosessantasette incantesimi della memoria e il più grande incantesimo di occultamento di massa mai eseguito in Gran Bretagna. La mattina dopo questi presunti crimini, una scintillante locomotiva a vapore scarlatta e carrozze sbalordirono gli abitanti del villaggio di Hogsmeade (che non si erano neppure resi conto di avere una stazione ferroviaria), mentre diversi lavoratori delle ferrovie Babbani a Crewe trascorsero il resto dell'anno alle prese con il sensazione di disagio di aver smarrito qualcosa di importante. L'Hogwarts Express ha subito diverse modifiche magiche prima che il Ministero lo approvasse per l'uso scolastico. Molte famiglie purosangue erano indignate all'idea che i loro figli usassero il trasporto Babbano, che sostenevano fosse pericoloso, insalubre e umiliante; tuttavia, poiché il Ministero ha decretato che gli studenti o andassero in treno o non frequentassero la scuola, le obiezioni furono rapidamente messe a tacere.
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