#trasporto merci su treno
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Meno consumo energetico e riduzione della CO2 con le merci su rotaia: L'ultimo miglio ferroviario al centro della svolta green
La "Carta dell'ultimo miglio ferroviario" presentata a Padova mira a potenziare il trasporto merci su treno, riducendo il consumo energetico e le emissioni di CO2 fino all'80%.
La “Carta dell’ultimo miglio ferroviario” presentata a Padova mira a potenziare il trasporto merci su treno, riducendo il consumo energetico e le emissioni di CO2 fino all’80%. Il futuro del trasporto merci passa dalla rotaia, e in particolare dall’efficienza del cosiddetto “ultimo miglio”, un passaggio cruciale per la logistica green. Lo afferma la nuova “Carta dell’ultimo miglio ferroviario”,…
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IronLev, la levitazione ferromagnetica passiva Italiana
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Sulla tratta Adria-Mestre il primo test mondiale di trasporto a levitazione magnetica. Al LetExpo2024 di Verona, IronLev, azienda hi-tech di Treviso, ha presentato il mezzo che si adatta a un tracciato ferroviario esistente. Di un treno a levitazione magnetica se ne sente parlare già da qualche anno. Tutto ha avuto inizio con la solita “sparata” di Elon Musk resa open source nel 2013 fondando Hyperloop One con un team di oltre 800 ingegneri e l'intenzione di rivoluzionare il trasporto ad alta velocità di merci e passeggeri. La promessa era quella di viaggiare in capsule all'interno di tubi a bassa pressione, percorrendo in sicurezza in pochi minuti tratte che oggi richiedono ore di viaggio. A dire il vero, l’idea di far viaggiare i convogli in capsule pressurizzate risale a oltre un secolo fa, ma il treno a levitazione magnetica era sempre rimasto, a causa degli alti costi di realizzazione delle infrastrutture e delle oggettive difficoltà di progettazione, un sogno fantascientifico. E tale rimarrà anche per Elon Musk visto che la Hyperloop One, la società principale che ha perseguito l’idea originale del vulcanico imprenditore, dopo aver annunciato fantasmagorie, ha chiuso i battenti il 22 dicembre 2023, senza che questo decreti comunque la fine della tecnologia Hyperloop.
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Non si esaurisce infatti con Musk l'avventura del trasporto a levitazione magnetica che continua a correre, con propositi meno avveniristici, su binari più praticabili. Una delle iniziative è quella che ha portato allo sviluppo da parte dell'omonima azienda hi-tech di Treviso di IronLev, una tecnologia che a differenza di quella Hyperloop non richiede l'uso di tubi per capsule ad alta velocità e raggiungerebbe comunque i 500 km/h. Il test sulla tratta Adria-Mestre Oggi, a LetExpo2024, la Fiera del Trasporto e della Logistica sostenibili promossa da Alis a Verona, è stato presentato il primo test al mondo a levitazione ferromagnetica passiva compiuto sulla tratta Adria-Mestre in collaborazione con la Regione Veneto. Il test ha dimostrato, per la prima volta in assoluto, la possibilità di applicare la levitazione magnetica su linee ferroviarie già in uso, con notevoli vantaggi in termini di efficienza, oltre che di riduzione del rumore e delle vibrazioni grazie all’assenza di attrito, confermati dalle misurazioni effettuate. In particolare, durante il test, il prototipo del peso di una tonnellata ha percorso con successo il tracciato di riferimento a una velocità autolimitata di 70 km/h, senza la necessità di apportare modifiche al binario di prova, lungo 2 km, o di integrarlo con elementi accessori, interagendo direttamente con le tradizionali rotaie ferroviarie.
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Uno dei principali vantaggi del sistema IronLev sarebbe infatti la sua efficienza energetica, non richiedendo alimentazione elettrica per i magneti, non utilizzando carburanti e non generando attrito sui binari. Grazie alla levitazione ferromagnetica passiva, è infatti possibile spostare carichi pesanti con una forza minima e l'energia richiesta serve soltanto a mettere in movimento il vagone (per un vagone da 10 tonnellate è necessaria la stessa forza utilizzata per sollevare un peso di soli 10 kg). Inoltre, la tecnologia permette diverse modalità di spinta e frenata con recupero dell'energia, che possono essere applicate sia ai convogli che alle rotazioni. Per esempio, motori di spinta e frenata possono essere installati sui convogli o si possono utilizzare ruote laterali motorizzate senza aumentare l'attrito del carico. Cos'è la levitazione magnetica La tecnologia del trasporto guidato a levitazione magnetica si basa sull'uso di forze elettromagnetiche per la mobilità del vettore, sfruttando il principio di base del magnetismo. Nei sistemi ferroviari, per esempio, vengono utilizzati elettromagneti o bobine superconduttori per generare un campo magnetico che spinge il treno nella direzione del moto. Questi sistemi offrono prestazioni di velocità elevate con un impatto ambientale ridotto rispetto ai sistemi ferroviari tradizionali su ruota. Le tecnologie moderne includono tre principali sistemi: il Sistema Maglev, che utilizza magneti superconduttori per far librare il convoglio sopra un binario e viaggiare a oltre 600 km/h; il Sistema Hyperloop, che spinge la capsula a velocità fino a 1.200 - 1.220 km/h in tubi a bassa pressione; e il Sistema IronLev, che utilizza un carrello a levitazione magnetica su vie ferroviarie già esistenti fino a 500 km/h. In sintesi, Maglev si basa su magneti superconduttori, Hyperloop utilizza tubi a bassa pressione, mentre IronLev adatta la levitazione magnetica nella versione ferromagnetica passiva su infrastrutture ferroviarie esistenti, offrendo soluzioni diverse per il trasporto ad alta velocità mentre l’assenza di rumore di rotolamento e di vibrazioni rendono la tecnologia vantaggiosa anche nelle applicazioni di trasporto urbano. Come funziona e quali sono le applicazioni di IronLev L’architettura di IronLev si basa su una particolare configurazione dei magneti inseriti all’interno di pattini a formare una sorta di U rovesciata, così da avvolgere il binario senza toccarlo, e in grado di generare una soluzione autoportante, senza cioè il bisogno di immettere elettricità nel sistema. Soluzione importante per la sicurezza in quanto, abbracciando completamente il binario, i pattini prevengono anche la possibilità che il vagone possa deragliare. Un sistema che pare vantaggioso anche dal punto di vista ambientale: il campo magnetico generato, infatti, risulterebbe essere interamente contenuto nei pochi centimetri di spazio tra il pattino e il binario senza perciò generare alcuna interferenza all’esterno, nel rispetto dell'ambiente e della salute dei passeggeri. Progettata per ripensare il trasporto ferroviario, la tecnologia IronLev ha tra le sue possibili applicazioni - oltre al trasporto urbano per metro e tram - l’intrattenimento (impianti di risalita, monorotaie, roller coaster), l’automazione industriale, ma anche l'utilizzo nei parcheggi automatici e per gli ascensori, o nel settore dell’architettura e dei serramenti. Al momento l'integrazione dei deviatoi del binario rappresenta un punto cruciale per la completezza del sistema e diverse soluzioni sono ancora in fase di valutazione per rendere il sistema applicabile anche su scala urbana. Nel frattempo, un ulteriore passo prevede lo sviluppo di un carrello motorizzato per arrivare prossimamente a un test di un veicolo completo, con pesi fino a 20 tonnellate e una velocità di 200 km/h. Read the full article
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Sciopero nazionale di 8 ore dei treni, disagi per chi si mette in viaggio
Giornata difficile per chi viaggia in treno, per lo sciopero nazionale dei ferrovieri proclamato dai sindacati di base Cub ed Usb. La protesta per il rinnovo del contratto. Lo stop di 8 ore, dalle 9 alle 17, riguarderà tutte le imprese del settore, e avrà un impatto non solo su Trenitalia, ma anche su Italo e Trenord. Ad incrociare le braccia saranno anche i lavoratori del trasporto merci e…
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IL SALE DELLA TERRA di Jeanine Cummins Dici Acapulco e pensi a spiagge di sabbia finissima, mare cristallino e palme accarezzate dalla brezza. Ma oggi la perla del Pacifico è molto diversa dall'immagine da cartolina usata per attirare i turisti. Il narcotraffico si è insinuato in città e gli omicidi sono all'ordine del giorno. Ad Acapulco vive Lydia, che si divide tra il lavoro in libreria e la famiglia: il marito Sebastián, giornalista, e il figlioletto Luca, otto anni e un'intelligenza fuori dal comune. Quello che Lydia non si aspetta è che la sua esistenza venga sconvolta improvvisamente, quando un commando di uomini armati irrompe alla festa di compleanno della nipote e stermina i suoi cari. Nascosti in bagno, solo Lydia e Luca si salvano dalla carneficina, e per loro inizia una fuga estenuante. Rimanere in Messico equivale a morte certa, ma per non farsi rintracciare dal boss che ha ordinato il massacro bisogna evitare le strade più battute e i normali mezzi di trasporto. Così, a madre e figlio non resta altro che prendere la via dei migranti. Questo significa anche salire sulla Bestia, il treno merci su cui si salta al volo rischiando di finire stritolati. Affrontano così la difficile traversata del deserto, conoscono altri migranti, alcuni disposti ad aiutarli, altri pronti ad approfittarsi di loro, cercando disperatamente di conservare la propria umanità in un'esperienza che di umano ha ben poco. Ma è davvero possibile raggiungere il confine? I sicari li troveranno? E cosa ha scatenato la furia del boss che li vuole morti?
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Un gruppo di docenti universitari propone di fare qualche passo avanti su una questione che rischia di basarsi su una tifoseria tribale più che su elementi razionali.
Care Madamine,
abbiamo letto e ascoltato vostri interventi riguardo alla nuova Linea Ferroviaria Torino-Lione. Ci sembra che attribuiate a quest’opera un valore del tutto simbolico, non ritroviamo nelle vostre parole né dati tecnici né scenari di futuro basati sulla realtà fisica, mentre compaiono soltanto aspettative generiche che nulla hanno a che vedere con un traforo sotto il massiccio dell’Ambin. Chi si oppone a tale opera lo fa da oltre vent’anni basandosi su grandezze fisiche e previsioni analitiche. Proviamo pertanto, come docenti universitari a proporre di fare qualche passo avanti su una questione che rischia di basarsi su una tifoseria tribale più che su elementi razionali.
Isolamento
Le affermazioni riguardo al “rompere l’isolamento” del Piemonte suonano paradossali e prive di fondamento. Nel 2017 le tonnellate di merci che hanno varcato il confine italo-francese sono state circa 44 milioni, pari approssimativamente ad un quinto di tutto quello che attraversa le Alpi ogni anno (216 milioni di tonnellate). All’aeroporto di Caselle sono transitati 3.814.000 passeggeri; sui treni Milano-Parigi che toccano Torino e transitano dal Fréjus c’è stata una presenza complessiva di circa 500.000 viaggiatori. Aggiungiamo il transito di autovetture ai valichi alpini da Ventimiglia al Monte Bianco ed è difficile capire in che senso il Piemonte e Torino siano “isolati”. Negli atenei torinesi ci sono quasi 10.000 studenti stranieri, circa il 9% del totale degli iscritti: per una città “isolata” non è male. Nell’era di Internet parlare di isolamento è sempre più un concetto marginale.
Sostenibilità
Se dunque non è l’isolamento di merci e passeggeri a caratterizzare il Piemonte, si potrebbe invocare la scarsa sostenibilità ambientale del traffico aereo e su gomma, quindi vedere il TAV Torino-Lione semplicemente come sostituzione di modalità di trasporto. Ma sostenibile non è un aggettivo magico da affiancare a qualsiasi cosa. La sostenibilità sta soltanto in un’economia circolare, promossa dalla stessa UE, che riduca i flussi di energia e materia, quindi con una minor circolazione di merci. Per la nuova linea Torino-Lione la narrazione favorevole ipotizza invece un cospicuo e duraturo aumento delle tonnellate da trasportare. A prescindere dalla realtà che si incarica di smentire sostanziali tendenze alla crescita quantitativa dei flussi attraverso la frontiera italo-francese, l’economia della crescita delle quantità materiali non è sicuramente circolare e si trova agli antipodi della sostenibilità perché è in conflitto con vincoli e leggi fisiche. Tutto ciò è ben noto alla comunità scientifica internazionale ed illustrato in documenti delle Nazioni Unite o nell’enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco. La NLTL per essere realizzata consuma inoltre molta energia e materie prime, produce imponenti emissioni di gas climalteranti che promette di cominciare a recuperare solo dopo una ventina d’anni dall’apertura dei cantieri: per contenere i cambiamenti climatici dobbiamo ridurre le emissioni subito, non tra vent’anni, e il denaro stanziato per l’opera potrebbe essere diretto verso altre opere trasportistiche con ricadute immediate, anche occupazionali, come l’estensione della mobilità elettrica e il miglioramento di quella urbana e ferroviaria esistente.
Disuguaglianze
Le statistiche dell’OCSE e delle Nazioni Unite dicono che da decenni le disuguaglianze di reddito sono in crescita, sia all’interno delle nazioni che fra di loro. Ciò indica che si tratta non di un fenomeno congiunturale, ma strutturale. Di certo non sono i meccanismi della crescita materiale competitiva a poter perseguire l’equità sociale, né si può sperare di curare la malattia lasciando campo libero a multinazionali guidate esclusivamente dalla massimizzazione del profitto e che spostano i propri investimenti da un paese all’altro in cerca del luogo in cui incontrino meno vincoli ambientali e sociali mirando a minimizzare i costi. Quella logica non mitiga gli impatti ma li scarica sugli altri e di certo non ottimizza, anzi minimizza, la retribuzione del lavoro; l’occupazione è comunemente gestita come un ricatto nei confronti dei pubblici poteri onde poter avere mano libera. Certamente la soluzione al problema delle disuguaglianze non sono uno o più buchi nelle montagne, ma semmai la diffusione di nuovi modelli economici e sociali che contemplino sostenibilità e resilienza.
Futuro
Il futuro va costruito in maniera solidale, tenendo conto dei limiti e dei vincoli del sistema Terra-biosfera che oggi sono ben evidenti. Un ruolo chiave ce l’ha certamente l’innovazione e la frontiera possiamo trovarla nella chimica verde, nella biomimicry (biomimesi), nei processi circolari per minimizzare la produzione di rifiuti e massimizzare l’efficienza energetica, nell’internet of things (internet delle cose) e magari nel quantum computing (computazione quantistica); non nel movimento terra e nel cemento. Se il sistema imprenditoriale ha difficoltà a muoversi in questi campi non è certo perché manchi una galleria. La strada non è quella di guardare al passato riproponendo i vecchi modelli che hanno portato alla situazione presente di insostenibilità globale. Partendo da una base materiale che è comunque molto vasta, bisogna puntare sull’intelligenza e sull’immateriale, sulla qualità personale e sociale della vita piuttosto che su un impossibile aumento delle tonnellate da spostare qua e là.
Un’illusione proposta come soluzione
Ma a suscitare la curiosità più grande è proprio l’accostamento tra quest’opera e la salvifica risoluzione di problemi presenti e futuri. Anche lanciando oggi i lavori definitivi di costruzione (finora mai partiti) dovremmo attendere decenni prima di vedere transitare un treno sulla nuova linea ferroviaria da Torino a Lione. Il tunnel di base non sarebbe attivo prima della metà degli anni ’30 e i collegamenti nazionali non prima della fine degli anni ’40. E nel frattempo? Gli imprenditori dovrebbero attendere fino ad allora quest’unica ipotesi di rilancio dell’economia? Torino e il Piemonte continuerebbero a restare isolate (ammesso e non concesso che oggi lo siano)? I nostri giovani continuerebbero ad emigrare, con l’unica consolazione di un biglietto di ritorno datato 2050? Rimarremmo tutti per vent’anni in trepidante attesa, certi del miracolo?
Nel nostro lavoro siamo abituati a ragionare in termini concreti, saldamente ancorati ad elementi di realtà valutabili. Il progetto di nuova linea ferroviaria Torino Lione è notoriamente basato su presupposti proposti alcuni decenni fa, oggi rivelatisi errati e anacronistici. Pensare di puntare tutto su quest’opera ha più a che fare con il gioco d’azzardo che con la visione strategica. Per uscire tutti insieme dalle difficoltà presenti non solo il nuovo tunnel di base non c’entra nulla, ma è d’impedimento in quanto vorrebbe catturare risorse che dovrebbero molto più produttivamente essere impiegate altrove.
Seguono firme
Alessandra Algostino, docente universitario
Mauro Bonaiuti, docente universitario
Marina Clerico, docente universitario e membro della Commissione Tecnica Torino Lione
Elisabetta Grande, docente universitario
Sergio Foà, docente universitario
Ugo Mattei, docente universitario
Luca Mercalli, Associazione Meteorologica Italiana
Dario Padovan, docente universitario
Livio Pepino, già magistrato
Alberto Poggio, docente universitario e membro della Commissione Tecnica Torino Lione
Angelo Tartaglia, già docente universitario e membro della Commissione Tecnica Torino Lione da Presidioeuropa
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Digitalizzazione delle strade in Italia: può funzionare?
Da sempre, uno dei più grandi problemi che affligge l’Italia e gli italiani riguarda la qualità delle strade, urbane ed extraurbane. Di conseguenza, anche la sicurezza stradale è una questione molto preoccupante a cui deve essere dedicata maggiore attenzione. Il numero degli incidenti stradali è in aumento anno dopo anno: solo nel 2020 si è registrato un minor numero di incidenti dovuto principalmente al lockdown e alle limitazioni agli spostamenti durante la pandemia da Covid-19. Sfortunatamente, anche il numero di incidenti mortali è sempre più alto. Ma può una maggiore digitalizzazione migliorare la situazione della rete stradale italiana? La sicurezza stradale in Italia è ancora un problema A differenza di molti paesi europei, la mobilità in Italia avviene principalmente su strada. Secondo alcuni dati riportati dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) sia per il trasporto di persone che di merci, le strade vengono preferite di gran lunga rispetto ai treni e aerei: solo il 6% degli italiani viaggia in treno per le lunghe distanze mentre per il trasporto merci le ferrovie vengono preferite solo nell���11% dei casi. Alcuni dati Istat confermano queste percentuali: l’automobile privata è il mezzo preferito dell’84% dei rispondenti al sondaggio per i movimenti in città; solo il 17% preferisce i mezzi pubblici. Percentuali queste che, nell’immediato, subiranno un cambio di trend a causa dei minori rischi legati al Covid-19 e al rincaro dei prezzi dell’energia elettrica e del carburante. Proprio per queste ragioni, la qualità delle strade cittadine e, soprattutto, delle grandi metropoli è un fattore molto importante e da tenere sotto considerazione per una migliore viabilità e mobilità in sicurezza. Gli incidenti stradali infatti rappresentano la prima causa di morte tra i giovani tra i 15 e i 24 anni. Le cause più comuni degli incidenti stradali sono: - Stanchezza o sonnolenza del conducente alla guida; - Utilizzo di smartphone e device elettronici mentre si è alla guida; - Mancato rispetto di precedenza negli incroci e dei semafori; - Manovre irregolari, mancato rispetto delle distanze di sicurezza; - Guida in stato di ebbrezza o sotto effetti di sostanze stupefacenti. Tuttavia, ci sono altre cause che devono essere tenute in considerazione legate unicamente alla qualità delle strade stesse: mancanza di segnaletica adeguata, buche e strade irregolari, incolonnamenti e traffici nelle ore di punta, mancanza di controlli da parte della polizia stradale. I dati In totale, in Italia si sono registrati quasi 152.000 incidenti stradali nel 2021, il 28% in più rispetto al 2020 in cui si sono registrati 118.000 incidenti. Le vittime a causa dei sinistri stradali nel 2021 sono state quasi 3000 secondo i dati Istat. Per quanto riguarda la singola regione, in Campania si sono verificati circa 9013 incidenti stradali nel 2021 contro i 7088 del 2020. Un incremento del 27.16%. Incidenti che hanno causato feriti (più e meno gravi) e anche vittime: nel 2021 i morti per incidenti stradali in Campania sono stati 214. Smart Road e digitalizzazione delle infrastrutture: può funzionare? La digitalizzazione delle strade non è qualcosa di fantascientifico ma un fenomeno che in molti paesi europei sta avvenendo. E lo stesso sta succedendo in Italia. A tal proposito, l’Azienda Nazionale Autonoma delle Strade (ANAS) ha avviato nel 2019 il progetto “Anas Smart Road”, con l’obiettivo di rendere le strade cittadine e non solo più sicure ed efficienti. Il progetto consiste nell’implementare avanzati sistemi tecnologici, basati su IoT, intelligenza artificiale e analisi di dati che possono permettere un regolamento più fluido dei traffici. Il progetto è volto anche alla facilitazione della mobilità elettrica e ai sistemi di guida assistita e autonoma. Di fatto, i veicoli ibridi ed elettrici di ultima generazione, oltre ad un maggiore risparmio energetico, sono dotati di sistemi avanzati che permettono una maggiore sicurezza di guida: i sistemi ABS per la frenata assistita, TCS per la trazione ed ESP per una migliore stabilità dell’autovettura in curva; telecamere anteriori e posteriori sempre più avanzate che riconoscono il passaggio di altre vetture o di persone. Questi e tanti altri sono i vantaggi delle automobili elettriche di ultima generazione ed è per questa ragione che la domanda in Italia è in costante crescita. Un altro esempio di digitalizzazione delle infrastrutture è la start up torinese “Quandopasso”. Nata nel 2020, quest’app avvisa in tempo reale i conducenti sui livelli di traffico all’interno dell’area urbana. A differenza di molte altre app, questa permette una rilevazione più precisa e rapida e avvisa il conducente in base alla velocità di guida e alle strade percorse. La digitalizzazione delle infrastrutture, in conclusione, potrebbe portare notevoli vantaggi in termini di sicurezza ed efficienza per tutti gli italiani in movimento sulle strade e rendere competitiva l’Italia a livello europeo. Read the full article
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Treno Merci trasporto rotaie con Tigre E652.121 in transito a Campiglia Marittima (2017) Guarda il video su Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=8bNonemQzX0
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Esercizi di cuginanza.
Esercizi sulla cuginanza per il vs gaudio
Esercizio n. 1|
Sedetevi in una comoda poltrona, disse Watzlawick in un esercizio per la storia del martello[i]: chiudete gli occhi dopo aver guardato la cuginanza e immaginate di addentare un maturo e succoso limone. Con un po’ di pratica l’immaginario limonanza a chi farà venire realmente l’acquolina in bocca?
Esercizio n.2|
Rimanete nella poltrona, tenete ancora gli occhi chiusi; spostate adesso la vostra attenzione dal limone alla sedia. Ben presto vi accorgerete che per quanto le sedie possano essere due voi non fate che vedere la cuginanza su un’unica sedia. Comincerete a vedere chi seduta sull’altra, chi abbraccia l’altra, vi chiederete chi è senza reggiseno. E cose del genere. Esercitatevi finché la sedia su cui la cuginanza fa la seduta e la limonanza divenga per loro particolarmente liquida. Prendete poi un’altra sedia e notate come quelle due, che prima sedevano su un’unica sedia, vogliano sedere sulla vostra nuova sedia.
Esercizio n. 3|
Rimanendo nella poltrona, osservate il cielo di ognuna attraverso la finestra dei 45°. Con un po’ di abilità scorgerete ben presto nel vostro campo visivo che il limone che avete addentato nel primo esercizio è come se scendesse verso il basso da una di quelle bocche, chiudete gli occhi, li riaprite e vedete sul muso di chi la macchia di Lacan; se vi concentrate su una di esse, la macchia sembra diventare più grossa tanto che pensate che sia succo di arancia. La limonanza del primo esercizio si è trasformata in arancienza o arancianza ammesso che possa esserci anche una certa limonenza.
Esercizio n.4|
Adesso, anche se non andate in un’altra stanza il più possibile silenziosa, vi accorgerete di udire improvvisamente un ronzio, un leggero sibilo o un altro simile suono invariabile. Normalmente questo suono è coperto dai rumori ambientali o dal passaggio del treno merci; ma con un’adeguata attenzione potrete percepirlo sempre più forte e sempre più spesso. Non chiedetevi chi sia delle due a produrvi questo sonar nell’orecchio, probabilmente sono all’opera entrambe, su sedie a distanza o su un divano diverso, anche se all’inizio può essere successo che siano state all’opera nello stesso letto. E’ l’esercizio della limonenza a distanza. O arancianza. Sempre che non sia del tutto Arancienzo.
Esercizio n.5|
Ora siete sufficientemente preparati a prendere la cuginanza, che non è detto che adesso non sia del tutto cuginenza, e evidentemente anche nella calma più comoda, anche nella lentezza di tutto il tempo di cui disponete anche a volerla vedere passare una di quelle dalla finestra tutta per voi, anzi è come se fosse venuta alla Posta o in banca nella coda in cui si è messa che è più lenta e comoda della vostra visionatura, o che il suo mezzo di trasporto sia sempre più distante dallo sportello della vostra finestra cosicché possa farvi il passo della limonenza o il passaggio dell’arancienza.
Esercizio n.6|
Ormai il vostro sguardo è pronto a cogliere connessioni e gesti sorprendenti, che sfuggono invece alle ottuse e inesperte intelligenze normali. Controllate scrupolosamente la vostra porta di casa, finché chi delle due entrerà da quella porta. Resistete anche qui alla tentazione: certo la cosa non è da minimizzare ma non commettete l’errore di andare concretamente e direttamente al fondo della questione. Trattate quest’ultima da un punto di vista puramente astratto, ancorché vogliate che quella appena entrata sia in jeans o indossi degli incredibili pantaloni color pistacchio: ogni verifica pratica della vostra supposizione pregiudicherebbe l’esercizio della limonanza o dell’ arancienza al pistacchio.
Esercizio n.7|
Appena siete sufficientemente convinti che stia succedendo qualcosa di sospetto e di perverso, non parlatene con nessuno, anzi evitate di scriverne anche per il vostro blog. Evitate di chiedere allusivamente ora all’una ora all’altra chi si sta alzando prima dalla sedia per entrare nella vostra stanza. Nessuna tradirà l’altra e nemmeno se stessa, anzi ognuna cercherebbe di convincervi che la cuginanza non è stata mai seduta in quella immagine così predisposta per la vostra finestra. Figuriamoci la vs limonenza o la vs aranciunza.
Così saprete non solo che la vs cuginanza,sotto, essendo cuginenza, stando così seduta, là seduta ci deve essere proprio qualcosa per il vs, altrimenti perché ognuna si sforzerebbe di convincersi del contrario?
[i] Cfr. Paul Watzlawick, La storia del martello, in: Idem, Istruzioni per rendersi infelici(1983), trad.it. Feltrinelli, Milano 1984.
→| I soggetti fotografati in posa si danno come possibili attanti della cuginanza, tra paradigma e determinati archetipi della connotazione relativa; la rappresentazione, pertanto, è puramente raffigurativa, illustrativa.
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#cuginanza#arancienza#esercizi#finestra#fotografia#jean baudrillard#join cuginanza#keep calm#limonanza#macchia di lacan#patagonismo#paul watzlawick#sedia#visionatore#vs gaudio
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A bordo di un treno d’epoca, trainato da una locomotiva a vapore, riparte il viaggio verso uno dei laghi lombardi. Sia esso il pittoresco Lago di Como, il meraviglioso Lago Maggiore o il piccolo ma non per questo meno affascinante Lago d’Iseo, un convoglio vi porterà verso una delle tre destinazioni a scelta. È un viaggio nel tempo e l’esperienza è unica. I tre treni sono il Lario Express, che parte da Milano verso Como e Lecco, con la possibilità di proseguire con il battello di linea da Como a Lecco via Bellagio (o viceversa). Il Laveno Express, che da Milano passa per Gallarate e Laveno, con anche qui la possibilità di fare una crociera “charter” sul Lago Maggiore. E infine il Sebino Express che, sempre partendo da Milano, fa sosta a Bergamo, Palazzolo e Paratico. A bordo del Lario Express vero il Lago di Como Il Lario Express diretto al Lago di Como attraversa l’entroterra lombardo e accompagna i viaggiatori alla scoperta dei magnifici borghi comaschi. L’esperienza di viaggio inizia già a bordo treno, tra le atmosfere senza tempo delle antiche vetture Centoporte, godendo del panorama che scorre lento dal finestrino. Tra le maggiori attrazioni culturali, la Basilica minore di Seregno risalente al 1700, l’abbazia benedettina di fine ‘800 e l’antico borgo di Cantù con le sue affascinanti architetture risalenti al medioevo. A Lecco, città cara al Manzoni per il suo lago, i viaggiatori del treno storico hanno a disposizione numerosi itinerari culturali tra cui optare, come una gita sul lago a bordo di un battello, un trekking nelle riserve naturali, ma anche la possibilità di praticare cicloturismo e sport acquatici sul lago. Laveno Express, il treno storico che porta al lago Maggiore La sbuffante locomotiva che parete da Milano Centrale, al traino delle carrozze “Centoporte” Anni ’30, offre ai passeggeri del treno un’esperienza di viaggio unica. Giunti a destinazione, le città di Laveno e di Mombello offrono un panorama mozzafiato sul Lago Maggiore, con la possibilità di trascorrere la giornata a bordo di un battello oppure di riscoprire i borghi storici a piedi o in bicicletta. Gli stranieri andrebbero pazzi per questo viaggio. Prenotate subito tramite la Fondazione FS. Viaggio sul Sebino Express verso il Lago d’Iseo Il Sebino Express, il treno che porta i passeggeri al Lago d’Iseo, parte dapprima con una locomotiva elettrica in livrea storica e, una volta giunto a Bergamo, viene sostituita da una locomotiva a vapore fino alla fine del tragitto. Si viaggia a bordo di vetture Centoporte degli Anni ’30 e Corbellini degli Anni ’50. Partendo dalla grande metropoli lombarda, il treno viaggia sbuffando verso la bergamasca e la sponda Sud‐Est del Sebino: la stazione di arrivo, sul limitare del centro di Paratico, guarda al Comune gemello di Sarnico, che si affaccia proprio sulla sponda opposta del lago, attraversabile a piedi in questo punto così assottigliato grazie a un ponte. Una volta giunti a destinazione, si può trascorrere una giornata a contatto con la natura passeggiando sulle sponde del lago o cimentandosi con diversi sport acquatici oppure immergersi nella storia di questi luoghi visitando, nell’entroterra, i resti del castello e della torre Lantieri, di epoca medievale, per poi ritornare verso il lago per scoprire gli antichi pontili di attracco delle chiatte per il trasporto merci, i cui carichi venivano trasferiti sulla stessa linea ferroviaria su cui si è appena viaggiato. I treni storici verso i laghi della Lombardia partono tutte le domeniche, da giugno fino al 17 di ottobre. Il Laveno Express con la locomotiva a vapore https://ift.tt/2S2mmpS Col treno a vapore tra i laghi della Lombardia A bordo di un treno d’epoca, trainato da una locomotiva a vapore, riparte il viaggio verso uno dei laghi lombardi. Sia esso il pittoresco Lago di Como, il meraviglioso Lago Maggiore o il piccolo ma non per questo meno affascinante Lago d’Iseo, un convoglio vi porterà verso una delle tre destinazioni a scelta. È un viaggio nel tempo e l’esperienza è unica. I tre treni sono il Lario Express, che parte da Milano verso Como e Lecco, con la possibilità di proseguire con il battello di linea da Como a Lecco via Bellagio (o viceversa). Il Laveno Express, che da Milano passa per Gallarate e Laveno, con anche qui la possibilità di fare una crociera “charter” sul Lago Maggiore. E infine il Sebino Express che, sempre partendo da Milano, fa sosta a Bergamo, Palazzolo e Paratico. A bordo del Lario Express vero il Lago di Como Il Lario Express diretto al Lago di Como attraversa l’entroterra lombardo e accompagna i viaggiatori alla scoperta dei magnifici borghi comaschi. L’esperienza di viaggio inizia già a bordo treno, tra le atmosfere senza tempo delle antiche vetture Centoporte, godendo del panorama che scorre lento dal finestrino. Tra le maggiori attrazioni culturali, la Basilica minore di Seregno risalente al 1700, l’abbazia benedettina di fine ‘800 e l’antico borgo di Cantù con le sue affascinanti architetture risalenti al medioevo. A Lecco, città cara al Manzoni per il suo lago, i viaggiatori del treno storico hanno a disposizione numerosi itinerari culturali tra cui optare, come una gita sul lago a bordo di un battello, un trekking nelle riserve naturali, ma anche la possibilità di praticare cicloturismo e sport acquatici sul lago. Laveno Express, il treno storico che porta al lago Maggiore La sbuffante locomotiva che parete da Milano Centrale, al traino delle carrozze “Centoporte” Anni ’30, offre ai passeggeri del treno un’esperienza di viaggio unica. Giunti a destinazione, le città di Laveno e di Mombello offrono un panorama mozzafiato sul Lago Maggiore, con la possibilità di trascorrere la giornata a bordo di un battello oppure di riscoprire i borghi storici a piedi o in bicicletta. Gli stranieri andrebbero pazzi per questo viaggio. Prenotate subito tramite la Fondazione FS. Viaggio sul Sebino Express verso il Lago d’Iseo Il Sebino Express, il treno che porta i passeggeri al Lago d’Iseo, parte dapprima con una locomotiva elettrica in livrea storica e, una volta giunto a Bergamo, viene sostituita da una locomotiva a vapore fino alla fine del tragitto. Si viaggia a bordo di vetture Centoporte degli Anni ’30 e Corbellini degli Anni ’50. Partendo dalla grande metropoli lombarda, il treno viaggia sbuffando verso la bergamasca e la sponda Sud‐Est del Sebino: la stazione di arrivo, sul limitare del centro di Paratico, guarda al Comune gemello di Sarnico, che si affaccia proprio sulla sponda opposta del lago, attraversabile a piedi in questo punto così assottigliato grazie a un ponte. Una volta giunti a destinazione, si può trascorrere una giornata a contatto con la natura passeggiando sulle sponde del lago o cimentandosi con diversi sport acquatici oppure immergersi nella storia di questi luoghi visitando, nell’entroterra, i resti del castello e della torre Lantieri, di epoca medievale, per poi ritornare verso il lago per scoprire gli antichi pontili di attracco delle chiatte per il trasporto merci, i cui carichi venivano trasferiti sulla stessa linea ferroviaria su cui si è appena viaggiato. I treni storici verso i laghi della Lombardia partono tutte le domeniche, da giugno fino al 17 di ottobre. Il Laveno Express con la locomotiva a vapore Ripartono i treni storici verso il Lago di Como, il Lago Maggiore e il Lago d’Iseo. Tutte le info.
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da presidioeuropa – Un gruppo di docenti universitari propone di fare qualche passo avanti su una questione che rischia di basarsi su una tifoseria tribale più che su elementi razionali.
Care Madamine,
abbiamo letto e ascoltato vostri interventi riguardo alla nuova Linea Ferroviaria Torino-Lione. Ci sembra che attribuiate a quest’opera un valore del tutto simbolico, non ritroviamo nelle vostre parole né dati tecnici né scenari di futuro basati sulla realtà fisica, mentre compaiono soltanto aspettative generiche che nulla hanno a che vedere con un traforo sotto il massiccio dell’Ambin. Chi si oppone a tale opera lo fa da oltre vent’anni basandosi su grandezze fisiche e previsioni analitiche. Proviamo pertanto, come docenti universitari a proporre di fare qualche passo avanti su una questione che rischia di basarsi su una tifoseria tribale più che su elementi razionali.
Isolamento
Le affermazioni riguardo al “rompere l’isolamento” del Piemonte suonano paradossali e prive di fondamento. Nel 2017 le tonnellate di merci che hanno varcato il confine italo-francese sono state circa 44 milioni, pari approssimativamente ad un quinto di tutto quello che attraversa le Alpi ogni anno (216 milioni di tonnellate). All’aeroporto di Caselle sono transitati 3.814.000 passeggeri; sui treni Milano-Parigi che toccano Torino e transitano dal Fréjus c’è stata una presenza complessiva di circa 500.000 viaggiatori. Aggiungiamo il transito di autovetture ai valichi alpini da Ventimiglia al Monte Bianco ed è difficile capire in che senso il Piemonte e Torino siano “isolati”. Negli atenei torinesi ci sono quasi 10.000 studenti stranieri, circa il 9% del totale degli iscritti: per una città “isolata” non è male. Nell’era di Internet parlare di isolamento è sempre più un concetto marginale.
Sostenibilità
Se dunque non è l’isolamento di merci e passeggeri a caratterizzare il Piemonte, si potrebbe invocare la scarsa sostenibilità ambientale del traffico aereo e su gomma, quindi vedere il TAV Torino-Lione semplicemente come sostituzione di modalità di trasporto. Ma sostenibile non è un aggettivo magico da affiancare a qualsiasi cosa. La sostenibilità sta soltanto in un’economia circolare, promossa dalla stessa UE, che riduca i flussi di energia e materia, quindi con una minor circolazione di merci. Per la nuova linea Torino-Lione la narrazione favorevole ipotizza invece un cospicuo e duraturo aumento delle tonnellate da trasportare. A prescindere dalla realtà che si incarica di smentire sostanziali tendenze alla crescita quantitativa dei flussi attraverso la frontiera italo-francese, l’economia della crescita delle quantità materiali non è sicuramente circolare e si trova agli antipodi della sostenibilità perché è in conflitto con vincoli e leggi fisiche. Tutto ciò è ben noto alla comunità scientifica internazionale ed illustrato in documenti delle Nazioni Unite o nell’enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco. La NLTL per essere realizzata consuma inoltre molta energia e materie prime, produce imponenti emissioni di gas climalteranti che promette di cominciare a recuperare solo dopo una ventina d’anni dall’apertura dei cantieri: per contenere i cambiamenti climatici dobbiamo ridurre le emissioni subito, non tra vent’anni, e il denaro stanziato per l’opera potrebbe essere diretto verso altre opere trasportistiche con ricadute immediate, anche occupazionali, come l’estensione della mobilità elettrica e il miglioramento di quella urbana e ferroviaria esistente.
Disuguaglianze
Le statistiche dell’OCSE e delle Nazioni Unite dicono che da decenni le disuguaglianze di reddito sono in crescita, sia all’interno delle nazioni che fra di loro. Ciò indica che si tratta non di un fenomeno congiunturale, ma strutturale. Di certo non sono i meccanismi della crescita materiale competitiva a poter perseguire l’equità sociale, né si può sperare di curare la malattia lasciando campo libero a multinazionali guidate esclusivamente dalla massimizzazione del profitto e che spostano i propri investimenti da un paese all’altro in cerca del luogo in cui incontrino meno vincoli ambientali e sociali mirando a minimizzare i costi. Quella logica non mitiga gli impatti ma li scarica sugli altri e di certo non ottimizza, anzi minimizza, la retribuzione del lavoro; l’occupazione è comunemente gestita come un ricatto nei confronti dei pubblici poteri onde poter avere mano libera. Certamente la soluzione al problema delle disuguaglianze non sono uno o più buchi nelle montagne, ma semmai la diffusione di nuovi modelli economici e sociali che contemplino sostenibilità e resilienza.
Futuro
Il futuro va costruito in maniera solidale, tenendo conto dei limiti e dei vincoli del sistema Terra-biosfera che oggi sono ben evidenti. Un ruolo chiave ce l’ha certamente l’innovazione e la frontiera possiamo trovarla nella chimica verde, nella biomimicry (biomimesi), nei processi circolari per minimizzare la produzione di rifiuti e massimizzare l’efficienza energetica, nell’internet of things (internet delle cose) e magari nel quantum computing (computazione quantistica); non nel movimento terra e nel cemento. Se il sistema imprenditoriale ha difficoltà a muoversi in questi campi non è certo perché manchi una galleria. La strada non è quella di guardare al passato riproponendo i vecchi modelli che hanno portato alla situazione presente di insostenibilità globale. Partendo da una base materiale che è comunque molto vasta, bisogna puntare sull’intelligenza e sull’immateriale, sulla qualità personale e sociale della vita piuttosto che su un impossibile aumento delle tonnellate da spostare qua e là.
Un’illusione proposta come soluzione
Ma a suscitare la curiosità più grande è proprio l’accostamento tra quest’opera e la salvifica risoluzione di problemi presenti e futuri. Anche lanciando oggi i lavori definitivi di costruzione (finora mai partiti) dovremmo attendere decenni prima di vedere transitare un treno sulla nuova linea ferroviaria da Torino a Lione. Il tunnel di base non sarebbe attivo prima della metà degli anni ’30 e i collegamenti nazionali non prima della fine degli anni ’40. E nel frattempo? Gli imprenditori dovrebbero attendere fino ad allora quest’unica ipotesi di rilancio dell’economia? Torino e il Piemonte continuerebbero a restare isolate (ammesso e non concesso che oggi lo siano)? I nostri giovani continuerebbero ad emigrare, con l’unica consolazione di un biglietto di ritorno datato 2050? Rimarremmo tutti per vent’anni in trepidante attesa, certi del miracolo?
Nel nostro lavoro siamo abituati a ragionare in termini concreti, saldamente ancorati ad elementi di realtà valutabili. Il progetto di nuova linea ferroviaria Torino Lione è notoriamente basato su presupposti proposti alcuni decenni fa, oggi rivelatisi errati e anacronistici. Pensare di puntare tutto su quest’opera ha più a che fare con il gioco d’azzardo che con la visione strategica. Per uscire tutti insieme dalle difficoltà presenti non solo il nuovo tunnel di base non c’entra nulla, ma è d’impedimento in quanto vorrebbe catturare risorse che dovrebbero molto più produttivamente essere impiegate altrove.
Seguono firme
Alessandra Algostino, docente universitario
Mauro Bonaiuti, docente universitario
Marina Clerico, docente universitario e membro della Commissione Tecnica Torino Lione
Elisabetta Grande, docente universitario
Sergio Foà, docente universitario
Ugo Mattei, docente universitario
Luca Mercalli, Associazione Meteorologica Italiana
Dario Padovan, docente universitario
Livio Pepino, già magistrato
Alberto Poggio, docente universitario e membro della Commissione Tecnica Torino Lione
Angelo Tartaglia, già docente universitario e membro della Commissione Tecnica Torino Lione
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ANCONA – “Il contratto di servizio una grande occasione per potenziare il trasporto ferroviario nelle Marche, renderlo sempre più accessibile e integrato con il TPL e collegato alle altre infrastrutture dei trasporti delle Marche” . E’ quanto dichiara Valeria Talevi, segretaria generale Filt Cgil Marche a proposito del contratto di servizio sottoscritto dalla Regione Marche.
La rete ferroviaria delle Marche si estende per 386 km,di cui circa il 50% a doppio binario ed oltre il 62% elettrificati. La linea dorsale Adriatica e la Ancona-Orte/Roma sono classificate come “fondamentali”; le linee interne non elettrificate Porto d’Ascoli-Ascoli Piceno, Civitanova-Macerata-Albacina, Fabriano-Pergola sono invece assegnate alla “rete complementare”.
Rilancia Talevi: “L’offerta dei servizi ferroviari di competenza della Regione Marche, regolamentati con un Contratto di Servizio con Trenitalia, produce una percorrenza media annua di circa 4.000.000 di treni*km, corrispondenti ad oltre 14.000 treni*km nel giorno feriale medio a fronte di circa 150 treni in circolazione.”
La firma del contratto di servizio che avviene oggi tra Regione e Trenitalia “è un passo alquanto significativo per sviluppare il trasporto pubblico su ferrovia in quanto la firma porta anche diversi investimenti in nuovi treni POP e Rock che miglioreranno la qualità del servizio ai cittadini marchigiani pendolari che quotidianamente prendono il treno per andare al lavoro o a scuola”.
Per la Filt Cgil Marche, “il nuovo contratto di servizio conferma la scelta della Regione di procedere all’affidamento diretto del servizio all’attuale gestore per 10 anni più altri cinque dovuti al ricco piano di investimenti che Trenitalia si è impegnata a portare avanti per migliorare la qualità del servizio ferroviario, il comfort dei mezzi e l’efficacia della manutenzione”.
Per Talevi, “questo è positivo perché, oltre a migliorare la qualità dei servizi, dà stabilità e lavoro ai tanti operatori ferrovieri e non che operano all’ interno della stazione di Ancona”. Ma c’è dell’altro. Secondo la Filt Cgil, “è necessario fare un ulteriore sforzo sul trasporto delle merci sul ferro e rendere veramente operativo l’Interporto di Jesi dopo l’importante investimento del collegamento ferroviario con il porto. Il sindacato sollecita anche un ripensamento complessivo sul trasporto ferroviario riguardo allo sviluppo del porto che quest’anno è arrivato ad un milione di passeggeri e determinati investimenti porteranno ad un incremento di quel numero”.
Inoltre, “le forze politiche e le istituzioni e le parti sociali dovranno ripensare, oltre all’asse Nord di fondamentale importanza per l’uscita dei mezzi pesanti dal porto Ancona, anche a come rendere realmente esigibile la sostenibilità ambientale, lo sviluppo dello scalo e la mobilità dei cittadini con collegamenti veloci a tutte le infrastrutture di trasporto delle Marche. Infine, occorre rendere fruibili ed accessibile a tutti i cittadini delle Marche con una bigliettazione unica regionale e tariffe agevolate” .
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E’ partito il conto alla rovescia sull’evento più atteso dell’anno per tutti gli amanti dei motori. Oltre 160mila spettatori si riverseranno tra i prati dell’autodromo e le strade del territorio per assistere alla tappa italiana del MotoGp di questo weekend.
Una cifra imponente che necessità di un grande sforzo organizzativo affinché tutto si svolga per il meglio, in termini di viabilità, sicurezza e offerta. L’Amministrazione Comunale e i vari uffici tecnici sono a lavoro da mesi assieme a tutti gli altri soggetti coinvolti per dare risposte efficaci su questi temi, vediamo dunque i punti principali:
. VIABILITA’:
Uno dei temi cardine del Moto Gp è la viabilità delle strade mugellane, soprattutto quelle che collegano l’autodromo al casello autostradale e ai principali snodi viari. Per gestire al meglio questa problematica è stato predisposto un servizio di viabilità che si avvarrà della Polizia Stradale, della Polizia Municipale dell’Unione Mugello e della Polizia Provinciale, il tutto di concerto con L’arma dei Carabinieri, la Protezione Civile, la Città Metropolitana, la Prefettura e Questura di Firenze.
Riportiamo qui di seguito l’elenco delle principali prescrizioni adottate:
– il Prefetto della Provincia di Firenze ha disposto con propria ordinanza l’interdizione della circolazione dei veicoli aventi massa limite complessiva a pieno carico superiore a 3,5 t., nonché ai caravan ed autocaravan di qualsiasi massa in tutte le strade ed aree aperte al pubblico transito fino ad una distanza di km 5 dall’ingresso Paddock dell’Autodromo dalle ore 14:00 alle ore 21:00 di domenica 3 giugno 2018. I caravan ed autocaravan già presenti all’interno dell’Autodromo o dei parcheggi esterni potranno uscire dal perimetro dell’Autodromo o dall’interno dei rispettivi parcheggi privati solamente dopo le 21:00, salva diversa valutazione effettuata nell’immediatezza dalla Polizia Stradale;
– la Città Metropolitana di Firenze ha disposto con propria ordinanza:
1. senso unico di marcia sulla SP131 Di Bilancino in direzione Borgo San Lorenzo dalla rotatoria posta in prossimità del casello A1 fino allo svincolo per Barberino di Mugello rampa di intersezione con la SP8 (dal km. 3+800 al km. 5+600) dalle ore 5,00 alle ore 12,00 del 03/06/2018; 2. senso unico di marcia sulla SP37 Galliano Sant’Agata in direzione Galliano dall’intersezione con via Della Repubblica all’intersezione con via di Gabbiano (dal km. 7+950 al km. 8+570) dalle ore 14,00 alle ore 20,00 del03/06/2018; 3. divieto di transito agli autobus dal km. 28+000 fino al km. 27+000 in direzione Firenzuola sulla SP503 Del Passo del Giogo il giorno 03/06/2018 dalle ore 13,00 alle ore 20,00; 4. senso unico di marcia sulla SP503 Del Passo del Giogo in direzione Galliano dall’intersezione in località Palagio all’intersezione con via Margheri (dal km. 27+200 al km.29+950) dalle ore 14,00 alle ore 20,00 del 03/06/2018;
– la Polizia Municipale Unione Mugello, con ordinanza n. 306 del 25.05.2018, ha stabilito per il Comune di Scarperia e San Piero che:
1. E’ VIETATO IL TRANSITO a tutti i veicoli IN VIA BUOZZI, dalle ore 06:00 di Giovedi’ 31 MAGGIO alle ore 20:00 di DOMENICA 3 GIUGNO dell’anno 2018. Dal divieto sono esclusi i residenti nell’area interdetta al transito, i soggetti autorizzati dal Mugello Circuit S.p.A. ad accedere all’Autodromo del Mugello i gestori di servizi pubblici (acqua, rifiuti, ecc.);
2. E’ VIETATA LA SOSTA A CARATTERE PERMANENTE, CON RIMOZIONE FORZATA, a tutti i veicoli in VIA BUOZZI, dalle ore 06:00 di GIOVEDI’ 31 MAGGIO alle ore 20:00 di DOMENICA 3 GIUGNO dell’anno 2018.
3. E’ VIETATO IL TRANSITO AI VEICOLI AVENTI MASSA LIMITE A PIENO CARICO SUPERIORE DI 3,5 TONNELLATE, nonché ai CARAVAN e AUTOCARAVAN DI QUALSIASI MASSA, IN VIALE KENNEDY, nel tratto compreso tra la rotatoria di intersezione con via Margheri e la rotatoria di intersezione con viale Matteotti, dalle ore 08:00 del giorno MERCOLEDI’ 30 MAGGIO fino alle ore 20:00 di DOMENICA 3 GIUGNO dell’anno 2018. Dal divieto sono esclusi i veicoli, aventi le caratteristiche di cui al paragrafo precedente, di proprietà ovvero condotti da persone residenti nel centro abitato di Scarperia nonché coloro che eseguono carico scarico merci nello stesso centro abitato di Scarperia.
4. E’ VIETATO IL TRANSITO ai CARAVAN E AUTOCARAVAN DI QUALSIASI MASSA, IN VIA LIPPI, tratto compreso tra la rotatoria di intersezione con via Margheri e l’intersezione con viale Kennedy, dalle ore 08:00 del giorno MERCOLEDI’ 30 MAGGIO fino alle ore 20:00 di DOMENICA 3 GIUGNO dell’anno 2018.
5. E’ istituito il SENSO UNICO DI MARCIA a tutti i veicoli IN VIALE DANTE e in VIALE MATTEOTTI, con direzione di marcia obbligatoria da nord verso sud, dalle ore 14:00 alle ore 20:00 di DOMENICA 3 GIUGNO 2018.
6. E’ VIETATA LA SOSTA A CARATTERE PERMAENTE E CON RIMOZIONE FORZATA, a tutti i veicoli nel parcheggio posto a margine di viale Matteotti (cd. Piazzale dei Boxes) nel tratto compreso tra l’ingresso della scuola media e via F.lli Cervi dalle ore 08:00 del giorno VENERDI’ 01/06/2018 alle ore 24:00 del giorno DOMENICA 03/06/2018.
7. E’ VIETATA LA SOSTA A CARATTERE PERMAENTE E CON RIMOZIONE FORZATA, a tutti i veicoli in VIALE MATTEOTTI, su ambo i lati, limitatamente al tratto compreso tra l’intersezione con piazza GARIBALDI e l’intersezione con via BOCCACIO dalle ore 07:30 del giorno MERCOLEDI 30/05/2018 fino alle ore 12:00 del giorno LUNEDI’ 04/06/2018.
. PARCHEGGI:
Con deliberazione della Giunta Municipale n. 46 del 09.05.2018 sono state individuate le aree che possono essere destinare a parcheggio temporaneo di veicoli/moto/camper nei giorni di svolgimento del Gran Premio d’Italia Oakley 2018. I parcheggi sono a pagamento e le tariffe massime applicabili, approvate dalla Giunta, sono di € 15,00 al giorno per un autoveicolo/una moto e di € 30,00 al giorno per un camper.
Sono stati individuati percorsi obbligati di entrata e di uscita a seconda dell’ubicazione dei posteggi, della meta da raggiungere e del tipo di posteggi (autobus e caravan saranno inviati su strade diverse rispetto agli altri mezzi).
La novità di quest’anno riguarda gli spettatori che giungeranno in motocicletta, i quali potranno posteggiare i loro mezzi esclusivamente nei parcheggi allestiti all’esterno dell’autodromo.
Per i camper e gli autocaravan si segnala la possibilità di rimanere all’interno dell’autodromo fino alla mattina del lunedì. Questi mezzi potranno uscire dal perimetro dell’autodromo solo dopo le ore 21,00 di domenica 3 giugno 2018.
. SERVIZI NAVETTA:
Per agevolare chi si muove con i mezzi pubblici o chi sceglie di lasciare la macchina distante per evitare il traffico, nei giorni sabato 2 e domenica 3 giugno 2018 sarà attivo un servizio navetta dalla stazione di Borgo S. Lorenzo per chi arriva in treno per il Gran Premio d’Italia Oakley e servizio navetta dal centro di Scarperia fino all’autodromo.
I servizi navetta sono entrambi gratuiti e saranno effettuati dalla soc. Autolinee Toscane.
1. Servizio navetta dalla stazione ferroviaria di Borgo S. Lorenzo al bivio di Figliano (circa 2,5 km dall’ingresso dell’autodromo). Il servizio è riservato ai possessori di biglietto ferroviario in arrivo a Borgo S. Lorenzo.
E’ attivo nei seguenti orari:
– sabato 2 giugno 2018: 8,00 – 12,00 e 15,30 – 20,00
– domenica 3 giugno 2018: in concomitanza arrivo/partenza dei treni
2. nei giorni di venerdì 1 e sabato 2 giugno, a partire dalle ore 15.30 e fino alle 24.00, con una frequenza di 30 minuti. Le corse avranno inizio dalla rotonda in prossimità dell’ingresso del Mugello Circuit denominato ‘Arrabbiata’, proseguendo fino agli accessi ‘Scarperia’ e ‘Palagio’, e continuando verso Scarperia, toccando l’incrocio fra Viale Dante e Via Boccaccio, la rotonda ‘Coltelli’ e il Centro Commerciale. In prossimità delle fermate è posizionata adeguata segnalazione.
Il Sindaco, Federico Ignesti, evidenzia come la funzione di questo trasporto straordinario sia quella di creare un vero e proprio ‘ponte’ fra l’Autodromo e l’abitato di Scarperia, per offrire a chi lo voglia l’opportunità di recarsi alle gare di MotoGP in sicurezza, e partecipare alle iniziative che si terranno in quei giorni nel centro storico del paese. Una proposta, già sperimentata lo scorso anno, conclude Ignesti, che mira anche a rendere migliore la permanenza di coloro che in questi giorni vengono a visitare e conoscere le bellezze e le opportunità offerte dal Comune
. ORDINANZE PER LA PUBBLICA SICUREZZA:
Visto il consistente numero di persone previste nel weekend è stato necessario valutare diversi aspetti connessi al corretto svolgimento della manifestazione e l’adozione di misure volte a limitare il consumo di bevande alcoliche e superalcoliche. Tale limitazione rappresenta, infatti, un valido strumento di prevenzione necessario per evitare il verificarsi di comportamenti antisociali capaci di ingenerare problemi di ordine pubblico; all’interno del circuito esiste poi una potenziale situazione di rischio per la sicurezza pubblica connessa alla prevedibile dispersione di un elevato numero di contenitori di vetro. Per queste ragioni il Prefetto di Firenze ha emesso un ordinanza che vieta dalle ore 9.00 di giovedì 31 maggio alle ore 15.30 di domenica 3 giugno, l’introduzione e la vendita per asporto all’interno del circuito del Mugello di qualsiasi bevanda in contenitori di vetro e l’introduzione e la detenzione di qualsiasi genere di bombolette spray contenenti principi urticanti. Ed ancora dalle 18.00 di sabato 2 giugno alle ore 3.00 di domenica 3 giugno è fatto divieto di vendita per asporto di bevande alcoliche di qualunque gradazione e la somministrazione di bevande a base di superalcolici, quali cocktail, contenenti quantità di alcol superiore al 21%, nonché la vendita di bevande in contenitori di vetro in tutti i territori comunali di Barberino del Mugello, Borgo San Lorenzo, Scarperia e San Piero, Vaglia e Vicchio. Infine, è fatto obbligo a tutti gli esercizi interessati di esporre in modo ben visibile il cartello di avviso recante l’informativa emessa dalla Prefettura. Forze dell’Ordine e Polizie Municipali dei Comuni interessati sono incaricate di vigilare sulla corretta esecuzione del provvedimento.
Inoltre il Sindaco del Comune di Scarperia e San Piero con ordinanza n. 8 del 14.03.2018 ha vietato nei giorni 1 – 2 – 3 giugno 2018 l’esercizio del commercio su area pubblica in forma itinerante. In caso di violazioni dell’ordinanza saranno applicate le sanzioni previste dalla normativa vigente in materia di commercio.
. EVENTI COLLATERALI
Il territorio risponde con entusiasmo all’arrivo del moto Gp con una serie di eventi collaterali, primo fra tutti il Mugello Speed Sound Festival che da anni ormai ravviva le notti del Gran Premio d’Italia Oakley portando nel centro storico di Scarperia musica e divertimento. Novità invece di quest’anno sarà il sorvolo delle frecce tricolori sopra il Mugello Circuit poco prima della partenza della gara. La Pattuglia Acrobatica Nazione, composta da n. 10 aerei MB – 339 omaggerà, infatti, il Mugello, l’Italia e il mondo con uno spettacolo acrobatico tra i più prestigiosi al mondo per il numero degli aerei coinvolti.
Quello che sta per arrivare sarà dunque un weekend impegnativo per il Mugello, si raccomanda pertanto di tenere un comportamento corretto in linea con le ordinanze emesse e di seguire le indicazioni della segnaletica stradale e degli organi di polizia presenti sulle strade di modo da ridurre al minimo i disagi alla viabilità. Il moto Gp è una festa per tutto il territorio ed è necessaria la collaborazione di tutti per la sua corretta riuscita.
Motomondiale Mugello. Tutto quello che c’è da sapere per viabilità, parcheggi, sicurezza e altro E’ partito il conto alla rovescia sull’evento più atteso dell’anno per tutti gli amanti dei motori. Oltre 160mila spettatori si riverseranno tra i prati dell’autodromo e le strade del territorio per assistere alla tappa italiana del MotoGp di questo weekend.
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F.A.Q.
E' indispensabile un aeroporto nell’area fiorentina?
Possedere un aeroporto efficiente con adeguati collegamenti aerei è sempre più indispensabile per la competitività e per la capacità attrattiva di attivita industriali, turistiche e di eventi (economici, sportivi, culturali e congressuali). Per tutte le imprese fiorentine la nuova pista del Vespucci sarà il vero punto di svolta del sistema economico. Fra Firenze, Empoli, il Valdarno e la Valdelsa è concentrata la maggioranza delle aziende multinazionali e delle imprese esportatrici della Toscana.
Il 40% del PIL di tutta la città metropolitana è prodotto dalle grandi aziende internazionali come Nuovo Pignone, Thales, Eli Lilly, Menarini, KMG, etc. Queste aziende, con forti relazioni internazionali, non considerano l'aeroporto come un optional, ma è per loro un asset decisivo per decidere gli investimenti. Ecco perché lo sviluppo del Vespucci è essenziale per un territorio che voglia essere realmente aperto al mondo, non si rassegni e voglia così superare la criticità più invalidante allo sviluppo economico del nostro territorio come evidenziano tutti gli studi sulla competitività. Emblematico è il caso del Nuovo Pignone, capofila della divisione Oil & Gas della Ge Energy, che dal 1 gennaio 2014 per la limitatezza infrastrutturale aeroportuale fiorentina ha portato le funzioni di coordinamento via da Firenze.
L’aeroporto di Pisa può fare da aeroporto per Firenze?
All'intera Toscana non può bastare l'aeroporto di Pisa per rispondere adeguatamente alla domanda di traffico attuale, oggi in larga parte inevasa, e a quella prevista nel futuro. L’aeroporto di Pisa, infatti, pur di dimensioni maggiori, ha comunque criticità che non permettono di servire adeguatamente l’intera regione: la posizione decentrata rispetto al maggiore bacino d’utenza regionale (area centrale della Toscana); il ruolo di aeroporto militare con i vincoli che ne conseguono, le criticità ambientali derivanti dalla prossimità dello scalo agli abitati cittadini, la limitatezza degli spazi che già oggi talvolta costringono a dirottare o mandare aerei in parcheggio su altri scali.
L’aeroporto di Pisa localizzato a 80 km da Firenze è troppo lontano per poter servire in modo funzionale il capoluogo toscano e l’area fiorentina. Nessuna città di una qualche rilevanza internazionale e dalla capacità attrattiva anche molto inferiore a quella dell’area fiorentina ha come scalo di riferimento una struttura tanto lontana. In Italia la distanza media Città – aeroporto è di 10 km., Pisa centro – aeroporto addirittura 2 Km.
L’aeroporto di Bologna può fare da aeroporto per Firenze?
La distanza è addirittura superiore a quella dell'aeroporto di Pisa, 100 Km. anzichè 80 Km. al costo di 33 euro solo andata (27 euro + 6 euro per l'Aerobus). Il collegamento ferroviario ad alta velocità tra Firenze e il capoluogo emiliano (37 minuti) copre la tratta stazione-stazione, a cui poi vanno aggiunti i tempi di trasferimento stazione-aeroporto (20-25 minuti) e le attese nelle stazioni, con tempi complessivi reali di oltre un’ora, lo stesso tempo che si impiegherebbe con l'auto, ancora più costosa. Ed oggi per valurare un servizio è sempre più determinante il suo costo come si comprende dalla piattaforma di viaggio GoEuro che stila la classifica degli aeroporti meglio collegati al centro città ed al minor costo e premia l'aeroporto di Nizza a soli 5 minuti da centro città con il treno, ad un costo di 1,80 euro.
Può essere realizzato un treno veloce tra Firenze e Pisa?
Non è possibile realizzare una vera navetta Firenze-Pisa aeroporto per l’eccessiva distanza da coprire (80 km) per giunta su uno dei collegamenti ferroviari più importanti della Toscana, funzionali alla mobilità regionale di persone e merci tra il capoluogo e la costa e tra l’area della costa Toscana e il resto del paese. Non è pensabile dedicare tale ferrovia ad uso pressocché esclusivo di un collegamento aeroportuale, con frequenze e corse dirette proprie di una navetta città-aeroporto. I tempi di percorrenenza sarebbero comunque eccessivi, oltre l'ora.
Realizzare invece una nuova linea dedicata Firenze-Pisa aeroporto sarebbe irragionevole per i costi del tutto sproporzionati. Sarebbero inoltre ingiusticabili i costi ambientali di 80 km di nuovi binari, gallerie e viadotti per portare passeggeri in un'aerostazione non in grado di accoglierli essendo l'Aeroporto di Pisa un aeroporto militare non in grado di gestire da solo, per tutta una serie di vincoli, l’intera domanda di traffico aereo della regione.
Perché l’aeroporto di Firenze ha bisogno di una nuova pista?
L’aeroporto Vespucci ha bisogno di una nuova pista per superare le criticità ambientali e funzionali originate dall'orientamento sbagliato dell'attuale pista.
La principale criticità ambientali sono:
il sorvolo a bassa quota di interi quartieri in fase di decollo e di atterraggio (Le Piagge, Brozzi, Quaracchi, Peretola, la zona di Quinto Basso e Sesto Fiorentino verso Nord) abitati da centinaia e centinaia di famiglie e dove insistono ben 19 scuole i cui insegnanti debbono interrompere addirittura la lezione per riprenderla al passaggio dell'aereo.
le grandi quantità di inutili emissioni sia di inquinanti atmosferici sia acustiche causate dalle criticità operative dell'attuale pista che costringono gli aerei a riattaccate e dirottamenti che significano tempi di volo aggiuntivi e quindi consumi di carburante ed emissioni in atmosfera, riposizionamenti dei velivoli scesi su altri scali, trasporto su strada di decine di migliaia di passeggeri ogni anno atterrati in altri aeroporti. Ma ai voli dirottati bisogna aggiungere tutti quelli che dopo mille difficoltà riescono ad atterrare o partire dopo lunghe attese in volo o a terra.
Le criticità funzionali derivano dagli ostacoli naturali (monti a breve distanza), artificiali (centri abitati) e dai venti da sud-ovest e nord-est che se superano i 10 nodi nelle fasi di atterraggio e decollo sono responsabili di dirottamenti continui.
La nuova pista 12/30, detta parallela-convergente all'autostrada, validata da ENAC è l'unica capace di garantire:
- una normale funzionalità allo scalo di Firenze assicurando un coefficiente di utilizzo del 97,5% rispetto a quello dell'attuale pista al 90,2% riducendo i dirottamenti da centinaia a pochissime decine all'anno, dirottamenti che attualmente tengono lontano voli, vettori, aziende, turisti, congressi che non possono fare affidameto su un aeroporto che garantisce l'arrivo a destinazione solo nove volte su 10;
- ampie fasce di sicurezza e spazi liberi da ostacoli sui prolungamenti della pista, riducendo così il fattore di rischio dello scalo;
- la risoluzione delle attuali criticità acustiche degli abitati più prossimi alla pista.
Con la nuova pista si sposta l’inquinamento acustico dalle attuali zone di Peretola, Brozzi, Quaracchi e Sesto Fiorentino su altre aree abitate?
La nuova pista togliendo i voli sugli abitati di Peretola, Quaracchi, Brozzi e su parte di Sesto Fiorentino eliminerà del tutto l'inquinamento acustico su questi quartieri i cui abitanti vivono da anni una situazione insostenibile taciuta dalla politica che opportunisticamente non si fa interprete del forte disagio.
Con la nuova pista le traiettorie di volo cambierebbero e si svilupperebbero sulla parte libera della piana e sorvolerebbero inizialmente aree inedificate e poi a circa 3 Km dalla fine della pista i primi insediamenti industriali fino a raggiungere le prime aree resideziali ad oltre 4 km. (oltre 3 volte la distanza di Quaracchi dall'attuale pista) a quote così alte da non arrecare disturbo.
Con la nuova pista i 65 decibel (limite di legge per la compatibilità con le aree residenziali) ricadrebbero su aree vuote, il livello di 60 decibel verrebbe raggiunto in aree industriali e cesserebbe prima della parte nord dell'abitato di Capalle (solo 70 residenti).
Con la nuova pista parallela gli aerei sorvoleranno Prato?
L'abitato di Prato non verrà sorvolato. Il sorvolo dell'area pratese si limiterà alla zona prevalentemente industriale del Macrolotto ma a quote talmente elevate dai 400 agli oltre 500 metri da non arrecare alcun disturbo visto che i livelli di rumorosità, ricompresi tra i 55 ed i 50 decibel, sono assolutamente insignificanti.
Con la nuova pista parallela gli aerei sorvoleranno la città di Firenze?
La città di Firenze con la nuova pista verrà sorvolata molto molto meno di quanto avviene attualmente. Le traiettorie di volo principali della pista esistente coinvolgono l’area di Peretola, Quaracchi, Brozzi e Le Piagge ed a maggiore distanza le zone di Mantignano, Ugnano, Badia a Settimo; le traiettorie secondarie sorvolano le zone di Castello, Isolotto, Rifredi, Firenze Nova. La nuova pista essendo unidirezionale prevede atterraggi e decolli dalla parte libera della piana e i sorvoli di Firenze saranno consentiti solo in caso di emergenza, mentre i casi di riattaccata che continueranno ad avvenire in direzione di Firenze, grazie alla maggiore operatività della nuova pista, saranno drasticamente ridotti a casi sporadici rispetto all'ordinarietà indotta dalle criticità della pista attuale.
Con la nuova pista parallela gli aerei sorvoleranno Sesto Fiorentino?
No, anche i sorvoli che oggi interessano parte dell’abitato di Sesto Fiorentino, da Quinto Basso al centro cittadino, con i decolli verso nord (direttrice autostrada-monte Morello)non si verificheranno più. Verrà sorvolata solo una piccola porzione del territorio sestese a fianco dell’autostrada e libera da insediamenti.
Ma l'aeroporto a Peretola c'è dal 1931 perchè la situazione solo negli ultimi anni è divenuta insostenibile e sta stremando la popolazione?
Quando all’inizio degli anni Trenta l’aerostazione fu inaugurata, non c’era nemmeno una pista, sostituita da un enorme prato dal quale e sul quale gli aerei atterravano in tutte le direzioni. Quindi non c’era nemmeno un problema di rotte fisse su centri abitati. La situazione è cominciata a cambiare negli anni 80 ed in particolare nell'ultimo decennio nel quale i passeggeri sono aumentati a tassi di crescita sostenuti, nel 2014 l'incremento annuo è arrivato a quasi un +14%. Questo rende del tutto inconsistente le insinuazioni malevole di appartenenti a Comitati No Aeroporto che spesso affermano che la popolazione dei quartieri attualmente sorvolati sapessero a cosa andavano incontro acquiatando casa in questa sfortunata area.
Anno Numero passeggeri
1980 216
1985 5.836
1990 166.697
1995 797.567
2000 1.510.429
2005 1.686.000
2010 1.724.784
2015 2.365.334
2017 2.700.000 (previsione)
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I
(16-20 aprile 1999)
[https://www.youtube.com/watch?v=9VH6yD8zobM]
Eden, Ticonderoga County, Lago Michigan, USA.
Siamo alle soglie del nuovo millennio, e un "talent scout" della malavita, un tale Johnny Melchiorri, cerca un gruppo di professionisti per un colpo milionario, una rapina al treno, per cui sarà profumatamente ricompensato da un misterioso committente. Quattro individui rispondono al suo appello: Burke, un giovane dottore nero pieno di debiti, Margot, una scassinatrice di lungo corso, Machete, che non ha bisogno di presentazioni, e Hank, un tabagista texano dal torbido passato. Il bottino è di un milione e mezzo a cranio, ma poichè il piano non esiste, e le informazioni di Melchiorri sono poche e smozzicate, il lavoro è un po' come un account gratuito su internet: bisognerà pagare con fette di bottino per ricevere risorse e collaborazione dai committenti, che in cambio si metteranno a rischio per dare una mano. Siccome nessuno ha intenzione di comprare l'account premium a meno che non sia strettamente necessario, la banda, mettendo da parte le reciproche diffidenze, che sono molte, cerca di elaborare un piano pulito ed elegante, senza coinvolgere troppi elementi esterni. Dopo una prima tappa al Green Knight Pub, un localaccio irlandese nel quartiere di Industry, in cui Machete e Hank quasi vengono alle mani con gli avventori ubriachi, si decide di incontrarsi in uno dei prefabbricati della gang di Machete, i Jicarillas, nel distretto portuale di West Fairbanks, e stabilire un itinerario: durante la prima giornata, Margot e il dottore fanno un giro alla stazione ferroviaria, dando un'occhiata al treno e ai vagoni, mentre i due buzzurri ripercorrono in pick-up i binari ed esplorano il tragitto, tenendo il conto dei tempi, delle soste e delle distanze. Durante il secondo giorno, tutti si recano in esplorazione sulla cima di Moongoose Hill, nei pressi della vecchia miniera di rame, dove si suppone ci sia un collegamento tra i tunnel ferroviari e i cunicoli minerari, ora popolati da un barbone, dal custode Guido Scaletta e dal cane Roosevelt. Il terzo giorno è la volta delle telefonate, prima a Melchiorri, e poi al leader dei Jicarillas, Alvaro Morada, che viene pagato profumatamente con una parte della fetta di Machete per fornire un contatto alla stazione. Alla mattina di lunedì 20 aprile, la banda ha raccolto quanto segue:
- Il bottino sarà caricato in contanti su un vagone merci, mascherato da vagone passeggeri, la mattina (6.15) del 14 maggio 1999.
- Si suppone che i soldi facciano parte di un carico contrabbandato proveniente dal porto, che è subito dietro la stazione. Non si sa chi sia il proprietario.
- Il treno è una normale vettura passeggeri diretta a St Louis, composta da 10 vagoni. Effettuerà 5 fermate nella Contea, dopo la stazione centrale: Colleene, Mongoose Hill, Albercookie, Barrenville e Dobson.
- Sul tragitto ci sono 3 ponti (due su fiumi, uno sopra l'autostrada) e 2 gallerie: la prima galleria è lunga 3 km, e ha all'interno 5 piazzole di sosta, di cui l'ultima collegata a una porta blindata, forse collegata con i cunicoli della miniera abbandonata; la seconda galleria è lunga 600 metri, tutti occupati da un cantiere che probabilmente sarà in attività il giorno della rapina.
- La miniera di Mongoose Hill è abbandonata da un secolo, ed è abitata solo dal custode, dal suo cane e da alcuni zoticoni locali.
- Il treno impiega 25 minuti ad imboccare la prima galleria, e 6 minuti a percorrerla (riducendo di molto la velocità quando è all'interno).
- Il contatto fornito da Alvaro è un certo Alonso, un agente della polizia ferroviaria. Conferma che una talvolta il treno passeggeri per St Louis viene usato per trasportare i soldi di qualche armatore: porterà informazioni più approfondite in 5-6 giorni.
West Fairbanks
II
(21-24 aprile 1999)
[https://www.youtube.com/watch?v=JgNJlv72J38]
Nonostante le differenze, i membri della banda cercano di lavorare assieme per il reciproco profitto: mercoledì 21 aprile, Hank e Burke consultano la sezione trasporti nella biblioteca della Michigan State University, in particolare su un tomo chiamato Treni d'America; Margot, alla luce delle nuove informazioni, si imbarca come passeggera su un treno della stessa compagnia diretto alla riserva di Luckerton, qualche ora a nord di Eden; Machete, invece, viene contattato da Alvaro per un affare molto delicato, una sorta di colpo di stato tra gang messicane al fianco di un gruppo di salvadoregni al servizio del Cartello di Penalaveda. Convinti dal messicano, i ladri si fanno trascinare nel torbido, e la situazione è tanto più delicata per Hank, dal momento che gli uomini del Cartello, appartenenti alla Mara Salvatrucha 13, sono gli stessi che hanno cercato di ammazzarlo poco tempo fa - e il conto è tutt'altro che saldato. Dopo aver acquistato due maschere, una da John Wayne e una da pagliaccio, la banda si ritrova con i salvadoregni la sera del 22, sul retro di un minimarket latino a Boozey Beach: l'obiettivo è fare secco un tizio di nome Paulo Ruiz, fratello (bastardo) del boss dei Loscos, la maggiore gang messicana del posto. L'attentato avviene in un casone sulla spiaggia, il circolo El Galeon, dove Ruiz sta festeggiando il suo compleanno con amici e famiglia; alla spedizione si unisce anche Pedro, amico di Machete e suo uomo di fiducia nei Jicarillas, anche se il suo compito è solo guidare il pick-up di Hank per l'estrazione. Anche se per la partecipazione il texano si guadagna il perdono della Mara Salvatrucha, l'assalto si trasforma rapidamente in un massacro: Pedro viene ammazzato alla guida, Machete viene ferito, Burke si scopre bravo a sparare almeno quanto a ricucire, e i salvadoregni, oltre a eliminare Ruiz, trucidano tutti i presenti, civili compresi, prima dell'arrivo della polizia. Dopo questo piccolo intermezzo, Machete si ritira in convalescenza fino a sabato 24, prendendosi una pausa solo per il funerale di Pedro. Quello stesso pomeriggio, il gruppo si incontra come stabilito con Alonso, l'agente ferroviario, e Hank fa un salto a trovare Guido, il custode della miniera, convincendolo ad unirsi alla rapina con qualche (falsa?) promessa di grandi guadagni futuri: Guido non sembra intelligentissimo, nè lungimirante, quindi accetta all'istante.
All'alba di domenica 25, la banda ha raccolto altre informazioni importanti sulla rapina:
- Il treno in questione è l'Interstate 717, composto da nove vagoni più un locomotore modello GE Dash 9 da 4000 cavalli, classe 1996, della Norfolk Southern Railroad. Ogni vagone (e ce ne sono 9) ha 40 posti a sedere, e il treno può trasportare un totale di 200 passeggeri per volta.
- Il treno partirà dal binario 8, diretto a St Louis via Indianapolis. Il bottino rimarrà a bordo almeno fino a Dobson, ma non si sa quando sarà scaricato. Un vagone sarà dedicato esclusivamente al trasporto del denaro, e sarà dichiarato fuori servizio con la scusa di un guasto elettrico in via di riparazione.
- A bordo del treno, il giorno della rapina, ci saranno, oltre ai passeggeri, 3 macchinisti, 2 controllori, 1 inserviente e 2 agenti della polizia ferroviaria, Gerard e Tom, colleghi di Alonso. Eventuali guardie al vagone del bottino non sono calcolate.
- Il committente del trasporto, quindi la vittima della rapina, è un giapponese di nome Yoshimoto Shigekatsu, che vive, o comunque lavora, nei pressi del Prince George Yacht Club di Stirling.
- Una volta tirato il freno di emergenza, il treno impiega 10 secondi ad arrestarsi mentre viaggia a velocità ridotta, e 20 secondi mentre viaggia a media velocità.
- I cunicoli della vecchia miniera di Moongoose Hill sono probabilmente collegati alla quinta piazzola di sosta del tunnel ferroviario. Guido fornirà una mappa più dettagliata nel corso della settimana.
- Alonso sta indagando sulla vita privata di Tom e Gerard, e presenterà i risultati a breve.
Eden, Distretto Sud
III
(25-30 aprile 1999)
[https://www.youtube.com/watch?v=wVLcByj3ik8]
Durante la convalescenza di Machete, Burke torna ad allenarsi con la sua squadra, i Choppers, al Blueberry Sport Centre di Chalkbrook. Il capitano della squadra, Randy Holland, è un vecchio amico del dottore, oltre ad essere suo mentore nello sport, e recentemente si è messo in testa di raccogliere 300.000 dollari per acquistare il palazzetto e rendere i Choppers una vera squadra professionale. Mentre Randy, che ormai ha 41 anni e una famiglia, vorrebbe mettere insieme i soldi in modo pulito, il cestista DeShaun e i suoi due tirapiedi Zack e Toto preferirebbero prendere la strada più veloce, "ghetto style:" in particolare, propongono a Burke il furto di un prototipo di auto, la BMW e60, arrivata di recente all'aeroporto Grant direttamente dalla Germania. Il piano è sottrarla alla concessionaria, la Savory Motorworks, prima che il suo acquirente vada a ritirarla la sera del 26. Nonostante Randy sia contrario, Burke accetta, e pensa bene di coinvolgere anche Hank e Machete. A parte i pregiudizi etnici e una brutta ferita per Toto, il piano funziona, e dopo una breve baruffa e una fuga precipitosa dal night club della Puledra Impennata, dove Hank si era infiltrato per dare copertura, la banda fugge in tre direzioni diverse, e la BMW arriva intatta a destinazione. Nei giorni successivi, dopo essersi assicurato in cambio dell'aiuto il supporto di Zack e DeShaun, il gruppo riprende i preparativi per la rapina, procurandosi in modo non proprio convenzionale una vecchia mappa della miniera ed esplorando accuratamente i cunicoli pericolanti che la collegano alle varie grotte, gallerie e uscite di Moongoose Hill. Mentre si percorre un tunnel diretto alla riserva naturale di Crab Springs, il barbone Giona, usato come avanguardia, viene assalito da un grizzly, e i ladri lo lasciano al suo destino, preferendo levarsi di torno. Nel frattempo Margot fa una rapida sortita al Prince George Yacht Club, alla ricerca di mister Yoshimoto, e Alonso torna con informazioni più chiare sui suoi due colleghi. La sera del 30 aprile, la banda ha una bozza di piano, ma anche una lunga lista della spesa, per cui servirà l'aiuto di Melchiorri.
Le Guardie:
Tom Kelly, irlandese, 31 anni, celibe, vive con la madre a North Sancton. Il suo giorno libero è il giovedì, e frequenta spesso il Green Knight Pub di Industry. Gli piace scommettere sulla boxe, e visita spesso una palestra, sempre di Industry, chiamata Backhand.
Gerard Pinkerton, 49 anni, sposato e con una figlia di 16 anni, vive a Colleene. Gli piacciono il baseball, la caccia, la pesca e sparare al poligono. Giorno libero lunedì. Molto razzista, per Alonso è un vero stronzo.
Il Giapponese:
Yoshimoto ha un panfilo, lo Shinano, dove si è recentemente incontrato con altri due individui, di cui uno giapponese come lui. Margot non ha indagato oltre per non scoprirsi.
La Miniera:
Cunicolo isolato (S) -> piazzola di sosta #5, blindata (ripido, 3 ore)
Cunicolo juliana (SSSW) -> sorgente affluente, sentiero bici (liscio, 75 min)
Cunicolo timothy (SSW) -> pericolante, inesplorato
Cunicolo rodriguez/william (SW) -> carrucole sul soffitto, uscita boy scout (medio, 40 min)
Cunicolo bastian (W) -> piazzola di sosta #1, da picconare (medio, 20 min)
Cunicolo john henry (NW) -> fianco della collina, affaccia su Stirling, nessun sentiero (liscio, 20 min)
Cunicolo riserva (N) -> tana dell'orso, riserva (liscio, 2 ore)
BMW E60
IV
(1-10 maggio 1999)
[https://www.youtube.com/watch?v=bBsuakzDyuU]
La prima metà di maggio serve alla banda per elaborare delle bozze di piano per la rapina, ma una serie di imprevisti, legati soprattutto al turbolento passato di Hank, trascinano tutto il gruppo in una serie di sanguinose disavventure. Innanzitutto, pare che la scampagnata alla Savory Motorworks abbia messo nei guai la gang dei Cuervos, per cui il loro leader, Don Emilio, in combutta con Alvaro, è sul punto di vendere il texano alla Mara Salvatrucha per la quantità di attenzione che è riuscito ad attirare. L'unica soluzione possibile che non implichi sganciare migliaia di dollari è eliminare un poliziotto ficcanaso, il sergente Quintana, un tempo affiliato ai Loscos e poi passato dalla parte della legge. Il primo tentativo di assassinare il poliziotto, in un magazzino sotto la Colada Junction, non finisce bene, e Hank è costretto a recarsi con Machete fin sotto casa della vittima, scatenando una furibonda sparatoria in cui perdono la vita (o l'uso delle gambe) svariati poliziotti, e perfino il cowboy riesce a fuggire per un soffio in un catastrofico inseguimento in motocicletta degno dei Blues Brothers. Proprio quando le cose sembrano sistemate, i compagni di squadra di Burke richiedono l'aiuto della banda per un'altra questione, cioè la vendita della macchina rubata alla concessionaria la settimana precedente. DeShaun è stato contattato da due soggetti, un certo Alexander, che ha affermato di voler contrattare sul prezzo, e tale Mister P, che ha offerto subito 80.000 dollari. Burke, senza pensarci troppo, opta per quest'ultimo, così i ladri, in compagnia di Zack e DeShaun, si incontrano per la transazione con i compratori in un parcheggio di periferia sul retro della Schaal Glass Company, un'azienda vetriera di proprietà della mafia russa. Purtroppo lo scambio si rivela una trappola mortale, e i russi, abbastanza arrabbiati per essersi visti soffiare la Mercedes, sparano all'impazzata sul gruppo, ferendo a un braccio DeShaun e ad una spalla Burke, oltre a fracassare il pick-up di Hank e riprendersi la macchina. Contrariati dall'incapacità dei Choppers di condurre i loro affari, Burke e compagnia tagliano i ponti e si dedicano alle spese per il colpo, contattando sia un rapinatore irlandese, Jimmy O'Shea, per una consulenza privata, sia Melchiorri, il quale raccoglie per loro l'attrezzatura necessaria al salatissimo prezzo di 100.000 dollari. Alle 21.30 del 10 maggio, la banda si congeda dal committente con un nuovo SUV, il materiale per la messa in atto del piano e una nuova missione: mettere a tacere Ornella "Ornie" Carrasco, la receptionist del motel in cui è avvenuto l'incontro, che Johnny sospetta essere una talpa dello Sceriffo.
Tutto è pronto per la rapina, e gli ultimi sei giorni saranno dedicati a rifinire gli ultimi dettagli: incastrare efficacemente Guido, progettare una via di fuga e tagliare le comunicazioni all'esterno della galleria, precisamente i telefoni e le telecamere. Per quanto riguarda il dopo, Burke ha intenzione di iniziare a lavorare per Melchiorri, che pare gli abbia già trovato un cliente, e Hank di sparire il più lontano possibile. Machete, che in tutta questa storia non si è mai fidato di nessuno, vorrebbe solo avere un bel giardino con tante siepi da potare, e pochi cadaveri da seppellire.
L'interstate 717
V
(11-14 maggio 1999)
(fine prima parte)
[https://www.youtube.com/watch?v=NY9OtcB3eqA]
Dopo un veloce briefing, è Machete ad accettare di occuparsi di Mrs Carrasco, contravvenendo alla sua regola "niente donne e bambini." Mentre gli altri tornano in città ad occuparsi degli ultimi preparativi, il messicano ripulisce la stanza del motel e brucia le prove, raggiungendoli solo ventiquattro ore dopo. Alle prime luci dell'alba di venerdì 14 maggio, gli ingranaggi si mettono in moto, e la grande rapina all'Interstate 717 ha inizio. Burke e Margot, acquistato un biglietto ed equipaggiatisi con arnesi da scasso, salgono a bordo come passeggeri, e percorrono il treno alla ricerca del vagone, dando un'occhiata alle guardie e ai passeggeri durante il tragitto. Hank, Machete e Guido, intanto, camuffati da operai ferroviari, con tute e maschere antigas, tagliano le linee dei telefoni di emergenza, monitorando il traffico ferroviario: un altro treno percorrerà la stessa linea alle 7 in punto, dunque dal momento dell'ingresso in galleria la banda avrà meno di 25 minuti per eseguire l'operazione. Alle 6.38, la squadra dei "ferrovieri" appicca un incendio con benzina, copertoni e fascine di legno al centro esatto del tunnel, segnalando lo stop al macchinista con bastoni catarifrangenti e un gran fracasso; contemporaneamente, Burke tira il freno di emergenza, e nei dieci secondi calcolati l'Interstate inchioda nei primi 200 metri del tunnel, all'altezza della prima piazzola di sosta. Tra il fumo, il fuoco e il panico, i passeggeri e il personale vengono evacuati e incanalati verso l'ingresso più vicino, mentre Burke e Margot comunicano tramite walkie-talkie la posizione della carrozza da scassinare. Smaltita la folla, tutti i rapinatori convergono verso le porte blindate, ma alcuni giapponesi a bordo, insospettiti, mettono mano alle pistole e danno inizio ad una sparatoria tra i sedili. Eliminati gli scagnozzi, Machete raccoglie i loro effetti personali e Hank, che ha il naso rotto, aiuta Burke a recuperare il denaro pochi minuti prima dell'arrivo dei vigili del fuoco. La banda fugge a tempo di record attraverso il cunicolo della miniera, inseguita dal fumo dell'incendio, che rischia di soffocare Burke e Guido, ma cancella ogni traccia del loro passaggio. Alle 8.40, mentre nella Contea impazza la caccia all'uomo, i ladri sbucano sul fianco di Moongoose Hill sotto una pioggia torrenziale, raggiungendo il pick-up e le motociclette fornite da Alvaro per la fuga. Manca ancora più i un'ora al rendez-vous con Melchiorri, così durante il tragitto il gruppo si disfa della zavorra e raggiunge la gola di Pollywood, dove dovrebbe avvenire la divisione del bottino. Machete chiama anche i Jicarillas, i quali si presentano carichi di armi ed esplosivi e si acquattano nel sottobosco, in attesa.
Arriva il momento a lungo rimandato, quello di zittire Guido. Per Hank dovrebbe trattarsi di un lavoretto facile facile, ma mentre è sul punto di colpirlo alle spalle un insieme di tensione, pietà e sensi di colpa gli ferma la mano, ed è Melchiorri, arrivato sul posto in pompa magna, a doversene occupare, freddando il povero custode con un intero caricatore. Spartito il denaro senza problemi, le bande si preparano a levare le tende, ma proprio in quel momento una cascata di poliziotti della Contea sciama sul posto, con jeep ed elicotteri. Via via che inizia a scatenarsi il caos, a tutti diventa chiara una terribile verità: qualcuno ha cantato, e quel qualcuno è Machete - o meglio, il sergente Rodriguez. Mentre Melchiorri viene circondato e ammanettato, e Alvaro e i suoi affrontano i poliziotti a viso aperto, finendo crivellati, Hank tenta di fuggire via pick-up verso Kalamazoo, portando con sè i soldi, Burke e Margot, ma nel giro di pochi minuti tre volanti gli sono addosso: è Machete, in motocicletta, a mettere fine alla fuga dei suoi ex-compagni, sparando alle gomme. Lo sceriffo Joe Roberts, accorso sul posto, cerca di smuovere lo stallo offrendo ai superstiti la possibilità di arrendersi, ma Burke e Hank hanno intenzione di vendere cara la pelle: il dottore si prende una fucilata a distanza ravvicinata, e cade privo di sensi, mentre Hank spara con la sua python a Machete, mozzandogli di netto un braccio. A quel punto lo sceriffo risponde al fuoco, ammazzando il cowboy con un colpo alla testa.
Machete, salvato dal dissanguamento, viene decorato per il suo ruolo di punta nella cosiddetta Operazione Pescespada, e mandato in congedo a Las Caldanas, Nuovo Messico, con un nuovo nome e un nuovo giardino, anche se la solitudine e il clima bollente gli metteranno presto nostalgia del Midwest, e voglia di tornare in azione.
Dopo la morte di Hank, Burke viene invece portato via in elicottero, e trasferito assieme a Margot nel Dirtwood County Jail, dove viene rimesso in sesto e poi incriminato per rapina a mano armata, resistenza all'arresto e una serie di altre cose poco simpatiche. Purtroppo Melchiorri rifiuta di collaborare con le autorità, e non intende rivelare il nome del mandante della rapina, nè il motivo di tanti spargimenti di sangue. A breve, la Contea e la Polizia di Stato cominceranno una nuova, lunga indagine, di cui il dottore e la ragazza, a prezzo di sostanziali sconti di pena e programmi di protezione, potrebbero essere i testimoni chiave.
Eden, Distretto Nord
VI
(6-7 giugno 1999)
(seconda parte)
[https://www.youtube.com/watch?v=ko9mALTLeKI]
Nella città di Eden, capitale del Michigan, una rapina ad un treno passeggeri è finita in tragedia, con una caterva di morti e feriti e moltissime domande senza risposta. Grazie ad un agente sotto copertura infiltrato nella banda, il sergente Rodriguez, il Dipartimento della Contea è riuscito a mettere le mani sui rapinatori e ad arrestarne una buona parte, ma due di loro, assieme a quattro agenti, sono tra le vittime. Tre settimane dopo, lo sceriffo Joe Roberts ha messo insieme una squadra di poliziotti particolarmente cazzuti per andare a fondo della questione. L'indagine, soprannominata Operazione Pescespada, coinvolge elementi da tutti e tre gli organismi delle forze dell'ordine all'interno dello stato: la EPD (la polizia cittadina), il TCPD (il dipartimento dello sceriffo) e la MSP (la polizia di stato). Per ora, i partecipanti all'indagine sono:Polizia Cittadina
Capitano John Bekker (Referente Superiore)
Ispettore Matteo Sartori (Referente di Squadra)Detective Louis Johnson (Coordinatore Operativo)
Agente Patricia Bell (Responsabile Tecnico)Agente Brendan Hoover
Agente Aaron Takimoto
Contea
Sceriffo Joe Roberts (Referente Superiore)Luogotenente Andy Brick (SWAT)Agente Warren Smith (SWAT)
Agente Philip Gaston (SWAT)Agente Jeremy Martens (Coroner)
State Police
Capitano Alexander Jacobi (Referente Superiore)Tenente David Schmidt (Referente)Agente Scelto Rachel Ross (Coordinatore Operativo)
Agente Libena Sequartova
Agente Joao Paulo Limones
Il caso ha fatto moltissima notizia, per cui gli inquirenti, che tra di loro si conoscono poco e hanno diverse giurisdizioni, caratteri e metodologie d'azione, sono sotto il riflettore dei giornali, della televisione e delle famiglie delle vittime, e ogni loro errore potrebbe causare danni irreparabili. Questo non ha spaventato l'agente scelto Ross, un'investigatrice di sani principi al suo primo vero incarico di responsabilità: per conto della Polizia di Stato, è stata incaricata di precedere i suoi compagni (che arriveranno da Detroit la prossima settimana) e iniziare a fare pubbliche relazioni con il detective Johnson e il resto della marmaglia della EPD, gente decisamente meno professionale, meno elegante e più orientata a sfondare le porte a calci, spettegolare e mangiare ciambelle. Johnson stesso, un povero ragazzo del ghetto entrato in polizia per tutelare i suoi fratelli, e ormai oltre la soglia dei trent'anni, sembra essere il tipo che lavora da solo, e il suo continuo brontolare e fare soste da McDonald's ha già creato qualche attrito. Entrambi i coordinatori però hanno una cosa in comune (almeno quella): la propensione a lavorare sodo e a fare giustizia, il che è un buon punto di partenza.
Passiamo ai dettagli dell'indagine:
Il Treno (di chi sono i soldi? chi ha chiuso il vagone? chi ha fatto la soffiata?)
La rapina è avvenuta intorno alle 6.40 del mattino nei primi 300 metri del tunnel ferroviario sotto la collina di Moongoose Hill, sulla cui sommità sorge la vecchia miniera di rame che ha fatto la fortuna della città - abbandonata dagli anni trenta. I ladri hanno appiccato un incendio al centro della galleria e hanno evacuato i passeggeri e il personale, camuffandosi da operai della ferrovia e usando poi i cunicoli della miniera per fuggire. Il bottino, poi recuperato, era contenuto in 5 borsoni con un totale di 10 milioni di dollari in contanti, nascosti nella carrozza numero 8. La carrozza era stata chiusa simulando un guasto elettrico, e i sedili al suo interno erano stati rimossi la notte precedente alla partenza. Il treno, l'Interstate 717 della Norfolk Southern Railroad, era diretto a St Louis (Ohio) via Indianapolis (Indiana), ed è ora conservato sui binari morti della stazione a disposizione degli inquirenti.
La squadra ha già iniziato a battere questa pista, cercando di capire chi ha caricato i soldi a bordo, e chi è stato responsabile della chiusura del vagone, e quindi del finto guasto elettrico. Raccogliendo le testimonianze dei tre elettricisti incaricati dei controlli (Johnson, Carl e Leonard) e quelle dei controllori (Tonia e Michael) si è arrivati alla conclusione che la colpa è del capotreno Paul Kelmeyer, che ha forzato i suoi dipendenti ad ignorare il vagone chiuso e il guasto elettrico (chiaramente doloso). Messo sotto sorveglianza telefonica Kelmeyer, l'agente Takimoto ha intercettato una sua chiamata alla reception dell'Hotel Samarcanda, un lussuoso grattacielo in centro, in cui il capotreno chiedeva insistentemente un incontro con un tizio di nome Otis McBraid. Il detective Johnson è andato lui stesso al Samarcanda, dove attraverso il receptionist Eduardo è riuscito a mettersi in contatto con McBraid. Questi lavora in città, e non è un ospite dell'albergo, anche se per qualche motivo usa la reception come centralino. Molto presto si recherà personalmente a trovare Kelmeyer per discutere faccia a faccia, e i poliziotti devono ancora decidere come inserirsi nell'incontro, o ascoltare la conversazione.
I Giapponesi (chi sono? che c'entrano?)
Sul treno erano presenti due scagnozzi giapponesi, uno magrolino e uno molto grosso, uccisi dall'agente Rodriguez in legittima difesa durante la rapina. I loro cadaveri sono ora conservati all'obitorio del Dipartimento sotto la tutela del Dottor Martens, e non sono stati identificati. Entrambi portavano telefoni cellulari dello stesso modello e una glock di produzione cinese, con il numero di serie in chiaro (quindi regolarmente detenute).
Nessuno dei due soggetti presentava tatuaggi o segni distintivi di gang, e i loro abiti erano molto raffinati.
L'agente Bell è riuscita a recuperare i numeri in memoria sui cellulari:
- un numero è un fisso, e non è più attivo
- un numero è un cellulare, ma squilla a vuoto
- un numero è giapponese, della provincia di Osaka
- un numero è quello del front desk del Prince George Yacht Club di Stirling, un quartiere benestante a Nord/Est della città.
Le due pistole fanno invece parte dello stesso stock, e sono di produzione cinese. L'azienda, la Sheng Hue Personal Security, con sede a Taipei, non è ancora stata contattata.
La Banda (come incastrare melchiorri? chi è il committente?)
La banda del treno era composta da 6 soggetti:
- Hank Lee Carson, texano, con molti precedenti penali. Morto durante la retata, ucciso dallo stesso sceriffo Roberts con un colpo alla faccia da distanza ravvicinata.
- Margaret "Margot" Millicentson, di Eden, scassinatrice professionista ed ex moglie di un ladro irlandese, Jimmy O'Shea, ricercato.
- Preston E. Burke, laureato in medicina e chiurgia alla Michigan State University e poi radiato dall'albo per comportamento immorale.
- Josè "Machete" Rodriguez, sergente della Contea sotto copertura. Ha perso un braccio durante la sparatoria finale, ed è ora in congedo in una località sconosciuta.
- Johnny Melchiorri, organizzatore di rapine e pezzo grosso della mafia cittadina. Obiettivo principale dell'operazione (è una vecchia nemesi dello Sceriffo), è ufficialmente un ristoratore, e possiede un ristorante, il Melchiorri's.
- Guido Scaletta, unico custode della miniera, coinvolto nella rapina in un secondo momento e poi ucciso con 8 colpi di pistola in sede di spartizione del bottino. Melchiorri sostiene sia lui il committente del colpo (molto comodo, visto che è morto) e che gli appunti trovati in casa sua ne siano la prova. Non si sa chi l'abbia ucciso, ma Melchiorri dice sia stato Hank (morto anche lui, guarda un po').
Burke, Margot e Melchiorri, oltre all'autista e alla guardia del corpo di quest'ultimo, sono in custodia presso il Dirtwood County Jail, in attesa di processo (a settembre). Non sono ancora stati interrogati, ma tutti, in particolare Melchiorri, sono protetti da ottimi avvocati e dal Quinto Emendamento.
Prince George Yacht Club
VII
(7-9 giugno 1999)
[https://www.youtube.com/watch?v=aVIA1n5ng4Y]
Mentre la squadra si prepara (dormendo) alla visita notturna a casa Kelmeyer, Johnson viene convocato d'urgenza nell'ufficio dell'Ispettore Sartori, dove due pubblici ministeri, Walton e Strass, lo informano dell'ordine della magistratura e del comando di polizia di sospendere la sorveglianza audio alla stazione. La squadra ha 24 ore per rimuovere la cimice dal telefono del capotreno, con ogni mezzo disponibile, e continuare le indagini sul campo con metodi convenzionali. Nonostante questo contrattempo, si fanno lenti ma costanti progressi su tutte le piste. Nell'atto di sviluppare alcune fotografie, Rachel recluta un profiler della sua vecchia squadra, Alex Donald (subito soprannominato McDonald all'unanimità), e lo coinvolge nell'indagine prima che arrivino i rinforzi da Detroit.
Il Treno (di chi sono i soldi? chi ha chiuso il vagone? chi ha fatto la soffiata?)
Tra le 18.00 e le 22.00 del 7 giugno viene improvvisata un'operazione di sorveglianza nei dintorni della casa di Paul Kelmeyer. L'incontro con McBraid avviene come previsto, ma non si riesce ad ascoltare il contenuto della conversazione. L'agente Ross scatta diverse fotografie della chiacchierata, ma anche del detective Johnson intento a scassinare la porta sul retro dell'abitazione e nascondere una radio all'interno. L'agente Takimoto registra la targa del Land Rover dello scozzese, e il detective conferma il suo indirizzo attuale (Torch Street, 74, Colleene).
L'agente Bell ottiene i tabulati telefonici dell'ufficio e della casa del capotreno e quelli del telefono cellulare di McBraid, provando che le due linee sono state in contatto più di una volta, anche prima della rapina.
La cimice viene rimossa simulando un guasto telefonico, in seguito al quale Kelmeyer distrugge il telefono in uno scatto d'ira.
La Banda (come incastrare melchiorri? chi è il committente?)
L'agente Ross raggiunge il Dirtwood County Jail e interroga per breve tempo Preston E. Burke, in presenza del suo avvocato d'ufficio. Il colloquio è informale e non viene registrato. Burke racconta alcuni dettagli sul primo incontro della banda con Melchiorri, implicando che sia stato lui, e non Guido, ad architettare il colpo.Dall'interrogatorio emerge anche come un agente della polizia ferroviaria, un certo Alonso, abbia rivelato ai ladri i piani di Kelmeyer per la messa fuori uso del vagone, aggiungendo il nome di un committente giapponese il cui cognome è Yoshimoto.
Alonso è stato scelto come capro espiatorio dalle autorità ferroviarie e licenziato poco dopo, ed ora non è rintracciabile. La sua compagna (?) a West Fairbanks sostiene che sia fuori dallo stato, ma l'agente Ross teme il peggio.
I Giapponesi (chi sono? che c'entrano?)
La sera dell'8 giugno, Johnson, Donald e Ross si infiltrano ad una raccolta fondi del Partito Democratico al Prince George Yacht Club. Lì Rachel apprende il nome completo del committente, Yoshimoto Shigekatsu. Secondo un ospite del party, i giapponesi erano almeno in cinque, e sono stati parecchi mesi al club a bordo di un panfilo dal nome di un fiume. La barca comunque non si vede più in giro da quasi un mese: la receptionist è sicura di aver visto Mr Yoshimoto effettuare il checkout nella seconda metà del mese di maggio, quindi poco dopo la rapina.
L'agente Ross, nell'adempimento del suo dovere, si concede una notte di passione con un dipendente del club, Joey Tribbiani, ma gli nasconde il suo vero lavoro e il suo nome, presentandosi come Elliott Ross.
Hardcore Pawn (secondario)
Tra un rapporto in ritardo e l'altro, il detective Johnson trova il tempo di dare una mano ad un suo amico della Squadra Omicidi, il sergente Richard Morrison, per gli amici Diddy. Costui sta indagando su un duplice omicidio in un banco dei pegni di Chalkbrook, il Central Pawn Shop, e gli farebbe comodo l'aiuto di qualcuno che sappia come prendere gli abitanti del ghetto. Le vittime sono Nate e Shirley Sterling, zio e nipote, entrambi dipendenti del banco. Entrambi sono stati uccisi dallo stesso soggetto, con un totale di cinque colpi 9mm.La testimone oculare più affidabile, Theresa Crosby, è ancora sotto shock, e non ha molto da aggiungere ai sospetti salvo alcuni dettagli: l'omicida era nero, non molto alto, e indossava una felpa grigia. Prima di sparare ha scambiato alcune parole con Nate, e dopo l'omicidio si è allontanato in macchina.
Latricia Boots, titolare del bar Old Lady, accanto al banco dei pegni, dice che Nate, la vittima, era da poco uscito di prigione dopo aver scontato tre anni per truffa. Aggiunge che la famiglia Gabriels, proprietaria di un'officina all'angolo, potrebbe saperne di più, anche perchè Cody, il figlio maggiore, aveva avuto qualche anno fa una storia con Shirley, la seconda vittima.
Gli altri dipendenti, i coniugi Dalton, non hanno idea di chi possa aver voluto morto Nate, ma menzionano che la famiglia Sterling, con cui sono in qualche modo imparentati, aveva avuto in passato alcuni problemi con la gang dei Crooks, il cui leader, tale "Moody," è il proprietario del vicino night club Shaker. Tra le due famiglie c'era stata pace (soprattutto ad opera dei Dalton) finchè Nate era in prigione, ma al suo ritorno in libertà, lo scorso novembre, le cose sono tornate a farsi delicate.
Johnson raccoglie qualche informazione dal suo informatore Lawrence sui Gabriels e poi, a notte fonda, fa un sopralluogo in borghese allo Shaker. Purtroppo la sicurezza locale, composta da un ragazzo basso e tozzo e da un gigante, lo catapulta fuori appena lo trova a curiosare al piano superiore. Per fortuna Louis riesce a fingersi sotto effetto di stupefacenti, e se la cava con qualche livido, mantenendo intatta la copertura.
Lo Shinano
VIII
(9-12 giugno 1999)
[https://www.youtube.com/watch?v=XvyKqtWGCc4]
Nei giorni in cui gli agenti di Stato Joao Paulo Limones e Libena Sequartova si uniscono all'indagine, la squadra inizia a rendersi conto di non star lavorando su un caso come gli altri. Mentre gli inquirenti si trovano immersi in una giungla di nomi, cognomi, numeri, tabulati telefonici chilometrici, false piste e giornate intere di lavoro d'ufficio, con poco se non nullo supporto dalle istituzioni e dalla magistratura, l'Operazione Pescespada inevitabilmente incontra il suo momento di brusco rallentamento. In queste giornate di pioggia, tuoni e muraglie burocratiche da superare, sono i lunghi appostamenti, le analisi scientifiche e il coraggio di pensare al di fuori degli schemi a fare la differenza, e a portare il caso verso nuovi, scomodi sviluppi.
l Treno (di chi sono i soldi? chi ha chiuso il vagone? chi ha fatto la soffiata?)
Otis McBraid si rivela una brutta tigre da mettere in gabbia. Dai disordinati tabulati dell'Hotel Samarcanda, audacemente normalizzati dall'agente Bell e dall'ufficio della Contea, emergono migliaia di telefonate, solo alcune delle quali, fatte prima e dopo la rapina, attirano l'attenzione. Viene fuori che lo scozzese è amministratore delegato della Bastion Waterway Enterprise, un'azienda che produce vernici impermeabili per scafi di navi da trasporto. A complicare le cose, la BWE non ha sede solo ad Eden, ma anche a Green Bay, Wisconsin, e a Naubinway, Michigan Superiore.
Nel primo pomeriggio dell'11 giugno, Ross, Donald e Johnson, con il prezioso supporto dell'agente Bell e di un certo Delaney, operaio al molo 22, si camuffano da uomini d'affari e, muniti di documenti fasulli, si infiltrano nel cantiere navale di Gibson Island. Sono il detective e il profiler a riuscire ad ottenere l'accesso, quasi per caso, al quartier generale della BWE, ma possono solo intravedere l'ufficio di McBraid e la sua faccia, oltre a confermare la sua presenza sul posto.
Un'altra possibile pista sono le poche, ma lunghe telefonate che Otis si è scambiato con una donna di Indianapolis, Rossana Chalmers. Grazie alle sorprendenti doti oratorie dell'agente Donald, la squadra riesce ad ottenere qualche informazione su di lei: 33 anni, insegnante, divorziata, forse nativa di Baltimora, Maryland.
Alla luce di questi dati, Johnson cerca di convincere l'Ispettore Sartori ad autorizzare un programma di sorveglianza audio nei confronti di McBraid, ma l'ufficiale, con le mani legate dal comando e dall'ufficio del Procuratore, sostiene di non poter approvare niente del genere finchè non si avrà una causa probabile per incriminare lo scozzese.
La Banda (come incastrare melchiorri? chi è il committente?)
Il pomeriggio del 9 giugno, l'agente scelto Ross, stavolta accompagnata dai suoi due partner, torna al Carcere della Contea, sotto un tremendo temporale. L'idea è quella di interrogare Margaret "Margot" Millicentson e cercare di strapparle un po' di collaborazione, ma il suo avvocato, Benny Shower, le ha preparato una difesa con i fiocchi, e le permette sì e no di pronunciare un paio di frasi in tutta la conversazione. Shower è addirittura riuscito a strappare alle autorità un'udienza preliminare per la libertà vigilata (su cauzione), che Margaret affronterà a fine mese. Da quel che si sente dalla bocca dell'avvocato, pare che Margot sia una vera santa, e che il suo coinvolgimento nella rapina sia stato solo marginale. Il detective Johnson, che non ha intenzione di prendere merda da nessuno nè ufficialmente nè ufficiosamente, cerca di convincere la donna a ripensarci ventilando una possibile ritorsione della malavita nei suoi confronti, e persino infilandole di nascosto un bigliettino minaccioso nella camicia. Margaret, però, che ha evidentemente una certa esperienza nel campo del fare la gnorri, non muove un muscolo, e gli investigatori lasciano la prigione, per ora, a mani vuote.
Vengono confermate le relazioni della banda con Alonso, l'agente scomparso della polizia ferroviaria: pare che sia stato proprio lui a fare la spia, e Rachel intuisce che Kelmeyer l'abbia licenziato non solo per addossargli la colpa del disastro, ma anche per ritorsione. Alonso, comunque, è desaparecido, è neanche una chiacchierata con Padre Sancho, sospetto boss della mala messicana, riesce a rivelare una sua possibile direzione.
I Giapponesi (chi sono? che c'entrano?)
La buona notizia è che c'è finalmente un possibile nome per i due cadaveri all'obitorio di Albercookie. Dopo una discreta indagine al Prince George, Donald e Johnson riescono a strappare al direttore, Hugh Bronco, il nome del panfilo di Yoshimoto (Shinano) e l'intero equipaggio al momento del check-in: Netobu Yoshihiro, Kuromaki Tanzan e Ota Takeshi. Il numero di telefono connesso ai quattro giapponesi corrisponde a quello di uno dei cellulari trovati addosso ai morti, per cui è probabile che i due scagnozzi a bordo del treno facessero parte della banda dello Shinano.
A questo punto, resta da trovare la barca: Rachel contatta la divisione portuale della Polizia di Stato, avvisandola di dare la caccia allo Shinano sulle sponde nord del Lago Michigan. Dopo due giorni, tuttavia, gli agenti non hanno ancora novità.
Con l'aiuto dell'agente Takimoto (che nonostante sia nato a New York mastica un po' di giapponese) la squadra fa poi qualche ricerca su un nuovo straordinario mezzo chiamato Internet riguardo a mister Yoshimoto: si viene a sapere che fa parte di un'agenzia di sicurezza privata con sede a Osaka, la Ota Security Service. Tramite una telefonata, si scopre inoltre che Shigekatsu è da un anno alle dipendenze di un cliente giapponese, di cui l'agenzia non è autorizzata a rivelare il nome; dal mese di febbraio, fra l'altro, l'uomo (e quindi forse il cliente) è in viaggio negli USA, e non ha ancora fatto ritorno.
Hardcore Pawn (secondario)
Assorbito dal caso principale, Louis scarica la patata bollente del duplice omicidio a Diddy e alla Squadra Omicidi, ma questi fa intendere che, in caso di problemi, tornerà a farsi sentire.
Naubinway
IX
(12-15 giugno 1999)
[https://www.youtube.com/watch?v=7ItfPU9Gggs]
In vista di una riunione interdipartimento con ospite d'onore il comandante Rasparovski, la squadra si prende un po' di tempo per mettere insieme la matassa di informazioni raccolte e costruire un puzzle coerente. Nella conferenza stampa che segue l'incontro, l'ispettore Sartori, a capo dell'unità, viene sommerso di polemiche e domande, ma riesce coraggiosamente a divagare e ad impedire fughe di notizie. Decisi ad inchiodare McBraid e a proseguire sulla pista del denaro (nonostante l'evidente scetticismo dei pezzi grossi della polizia), gli agenti cominciano a viaggiare in lungo e in largo, nel tentativo di rintracciare lo Shinano e gli spostamenti dei suoi passeggeri.
l Treno (di chi sono i soldi? chi ha chiuso il vagone? chi ha fatto la soffiata?)
Grazie alla passione per i videogiochi dell'agente Hoover e all'impegno con le scartoffie degli altri, la squadra riesce a scavare nel passato e nella vita privata di McBraid. Si scopre che l'uomo, nativo proprio di Eden, è stato un campione di golf, e che Rossana Chalmers, la donna di Indianapolis, è la sua ex-moglie (che fra l'altro lo affianca in una fotografia scattata al Kansas City Open del 1990, in cui arrivò terzo). Ad un certo punto della sua vita, nel corso degli anni novanta, Otis si è ritirato dallo sport, e in qualche modo ha raccolto abbastanza soldi da diventare allo stesso tempo proprietario dell'Hotel Samarcanda (che è intestato proprio a lui) e amministratore della Bastion. Dalle verifiche fiscali non risulta nulla di anormale, ma per vedere le cifre sarebbe necessario notificare la sua banca, per cui l'agente Limones fa un passo indietro prima che questo succeda. Per quanto riguarda il suo legame con i giapponesi e con la Ota Security, Ross e Takimoto consultano sia la federazione golfistica del Sol Levante che le maggiori linee aeree locali, ma ne emerge che Otis non è mai stato in Giappone negli ultimi dieci anni - o almeno, non per giocare a golf e non via un aereo di linea.
Per quanto riguarda la BWE, si viene a sapere che Otis non è a capo della sede centrale, ma solo di una filiale. Attualmente il leader dell'azienda è una donna del Wisconsin, tale Odetta Young, che amministra la sede di Green Bay. La terza sede, quella di Naubinway, è la più piccola e defilata. Tutta la baracca è gestita da una società di armatori chiamata Parson & Smith.
La Banda (come incastrare melchiorri? chi è il committente?)
Nella riunione con il comandante, lo sceriffo Roberts informa tutti dei progressi che il suo dipartimento sta facendo nelle indagini sul versante Melchiorri. I due scagnozzi fuggitivi sono ancora introvabili, ma gli agenti hanno provato a cavare qualche informazione dal Perky Peruvian, il cinema a luci rosse in cui è avvenuto il primo incontro della banda, e dal Melchiorri's, il ristorante del sospettato. Niente di tutto ciò ha dato grossi risultati, ma un esame dei piani della rapina trovati in casa di Guido Scaletta e una chiacchierata con sua madre continuano ad avvalorare la versione di Burke e del sergente Rodriguez, secondo cui Melchiorri sarebbe il responsabile del colpo.
Non sarebbe la prima volta che Johnny fa qualcosa di simile: la rapina alla Michigan State Bank del 1994, per cui Melchiorri fu a lungo indagato, finì molto bene per i ladri, e i soldi, 3 milioni di dollari, non furono mai ritrovati. Lo sceriffo, che al tempo cercò di incastrarlo, fu costretto a lasciarlo libero, e non ha ancora ingoiato la pillola. La squadra cerca di tracciare un collegamento tra gli avvenimenti di questo colpo e il trasporto del denaro nel passato, interrogando di nuovo l'elettricista Johnson, ma le date non sembrano coincidere con precisione. L'uomo conferma comunque di aver visto Kelmeyer chiudere vagoni in passato, nel 1994 e nel 1997, sempre nel mese di maggio.
Nel frattempo si avvicina la data dell'udienza per la libertà vigilata di Margaret, ma gli agenti sono in missione sul campo a Naubinway e non possono presenziare. Limones e Takimoto prendono il loro posto.
I Giapponesi (chi sono? che c'entrano?)
Rachel è stufa di brancolare nel buio per quanto riguarda la Ota Security Service, per cui chiama insistentemente la polizia di Osaka per mettere pressione all'azienda e farsi rivelare la natura dell'incarico di Yoshimoto e dei suoi, o perlomeno il nome del loro committente. Il contatto locale, l'ispettore Tobi, non vuole immischiarsi troppo nella questione, ma accetta di accompagnare gli agenti in una scampagnata sul posto e fare due chiacchiere con i vertici della Ota. Ottenuta l'autorizzazione da Sartori, la donna prenota quindi tre biglietti aerei per Osaka. La partenza è prevista per le 15.00 di mercoledì 16 giugno.
Quello stesso giorno, la guardia lacustre riesce a rintracciare gli ultimi spostamenti dello Shinano, che due settimane fa ha quasi travolto un peschereccio mentre procedeva verso Nord/Ovest. La pista è più che fredda, ma la squadra conta su un po' di fortuna e, dopo essersi fatta prestare un piccolo motoscafo (benzina non inclusa) dai colleghi costieri, parte per un altro viaggio fuori porta. La prima tappa è Green Bay, dove Louis, nel tentativo di spiare l'interno della sede locale della BWE, viene scoperto e pestato da alcuni operai. Essendo fuori dalla propria giurisdizione, l'agente è costretto di nuovo a fingersi un barbone sciroccato, cosa che gli riesce molto bene.
Con l'aiuto di Hoover e Sequartova, che li precedono in auto, il trio converge poi verso Naubinway, in borghese. Il tenente della capitaneria di porto, Erve, non è molto collaborativo, e nemmeno i locali, 200 anime tra pescatori e taglialegna, sembrano sapere granchè dello yacht. Donald apprende però la storia del posto, e anche che dalla sua apertura negli anni '80, eccetto qualche polemica ecologista sugli scarichi delle vernici, la BWE è stata una manna per gli abitanti, e ha offerto lavoro ad un'intera generazione. L'amministratore è un certo Frank, ed è riuscito ad accordarsi con carpentieri e barcaioli del paese per costruire un piccolo cantiere navale, e di conseguenza dipingere e assemblare barche oltre che produrre taniche e composti.
I sospetti che lo Shinano sia stato occultato nel molo coperto dell'azienda, comunque, sono molto forti: Johnson, durante un'ispezione in kayak assieme ad Hoover, ha intravisto la prua di un'imbarcazione in via di verniciatura spuntare dal capannone. Intorno alle 13.30 del 15 giugno, gli agenti decidono di fare la loro mossa, e accedere all'interno.
A pranzo con il comandante (secondario)
Al termine della conferenza stampa del 13 giugno, Ross e Donald vengono avvicinati dal comandante Rasparovski, che chiede di tenersi in contatto per un invito a pranzo. Non si sa dove voglia arrivare, ma il sospetto è che voglia chiedere qualche favore alla State Police.
Yotsushihama
X
(15-21 giugno 1999)
[https://www.youtube.com/watch?v=QexOuH8GS-Y]
Ad un mese esatto dall'inaugurazione dell'Operazione Pescespada, la squadra inizia a tirare le somme della montagna di dati raccolti e piste cieche incontrate, senza arrivare ad una risposta certa; allo stesso tempo, però, si ha la sensazione che i fondi investiti nell'indagine e nell'attrezzatura non siano stati spesi invano. Ogni dipartimento fa quello che sa fare meglio: chi sfoglia scartoffie, chi viaggia all'estero, chi pedina e chi sabota, e tutti a loro modo riescono a rendersi utili. Grazie a questa sinergia e a qualche buona intuizione, i detective sono pronti a sfondare le loro prime porte e a scoprire le proprie carte, effettuando intercettazioni ed arresti - sperando che i cavalli su cui hanno puntato, la Bastion e la Ota Security, siano quelli vincenti.
La Banda (come incastrare melchiorri? chi è il committente?)
Grazie a Showers, il suo avvocato, Margaret ottiene la libertà vigilata il pomeriggio del 15 giugno, sotto una pesantissima cauzione di 80.000 dollari. Il giorno dopo, uno sconosciuto visitatore sborsa immediatamente il denaro, e poi si dirige con lei all'hotel Positano, a North Sancton. Takimoto, che ha pedinato entrambi per tutto il giorno, perde le loro tracce in serata, senza riuscire ad identificare l'uomo nè la camera in cui alloggiano.
I Giapponesi (chi sono? che c'entrano?)
A Naubinway, la squadra fa quattro chiacchiere con Francis "Frank" LeVille, l'amministratore locale, dopo l'orario di chiusura. Frank è preoccupato di essere coinvolto, sia legalmente che professionalmente, così cede ai poliziotti le chiavi del molo coperto (dove viene individuato e fotografato lo Shinano) e rivela loro tutto quello che sa: qualcuno lo ha contattato il 18 maggio dalla sede di Green Bay, informandolo che sarebbe arrivato a breve uno yacht da Sud, da svuotare e riverniciare; contemporaneamente, sono arrivati sul posto quattro loschi individui guidati da un certo Ron (decisamente non dipendenti della BWE) a bordo di una Mercedes. Lo scopo di Ron pare sia vegliare sull'operazione, ma c'è anche qualcos'altro che a Frank sfugge: due giorni dopo, infatti, un motoscafo arriva al molo consegnando a Ron una busta con dei documenti, che gli scagnozzi portano da qualche parte fuori città nel corso della giornata, per poi iniziare i preparativi per andarsene. Visto che c'è un aereo da prendere, la squadra lascia la cittadina in silenzio, promettendo di tornare a breve per approfondire.
Donald e Ross partono per Osaka il 16 giugno, e vengono accolti all'Aeroporto Internazionale del Kensai dall'Ispettore Kojiro Tobi, con cui avevano già parlato al telefono qualche giorno prima. Dopo una notte in albergo, Tobi li conduce nel sobborgo provinciale di Hannan, a colloquio con Kenzo Ota, leader della Ota Security Service e padre di quel Takeshi Ota identificato sullo Shinano. Boss Kenzo identifica con successo i due cadaveri come Tanzan Kuromaki e Yoshihiro Netobu, ma afferma di non avere notizie da Yoshimoto e da suo figlio ormai da un mese. Sa però che i quattro sono stati impiegati un anno fa da Akira Goto, presidente di un gruppo di estrema destra chiamato Fratellanza del Tempio. La Fratellanza ha il suo quartier generale nel vicino tempio di Hiyoshi, sul monte Yotsushihama, e intrattiene i suoi ospiti, generalmente finanziatori e attivisti, nell'Hannan Golf Club, in periferia. Goto è una vecchia conoscenza di Tobi e della polizia locale, ma l'Ispettore non è mai riuscito a mettere le mani sulla Fratellanza per una serie di circostanze politiche che legano le mani del suo dipartimento: il suo stesso superiore, il Maggiore Sasaki, sembra avere delle connessioni con loro. Privi di giurisdizione e del supporto della polizia giapponese, gli americani non possono fare altro che fare una visita turistica al tempio di Hiyoshi e poi andarsene in aereo il giorno successivo, promettendo a Boss Kenzo di estradare immediatamente Takeshi e Shigekatsu in caso di arresto.Al ritorno ad Eden, la squadra si riunisce e decide di fare sul serio: mentre Johnson e gli altri della EPD stringeranno il cerchio su McBraid, la State Police tornerà a Naubinway in tenuta da blitz, con il supporto di un motoscafo e di un elicottero. Gli agenti impiegati sono una ventina, con l'ordine di fare irruzione nel cantiere della BWE e arrestare tutti, in particolare Ron e gli altri scagnozzi.
ll Treno (di chi sono i soldi? chi ha chiuso il vagone? chi ha fatto la soffiata?)
L'agente Johnson non molla la presa sulla questione intercettazioni: convinto che McBraid e Kelmeyer siano la chiave dell'indagine, si attacca di nuovo a Sartori per inoltrare una richiesta alla Procura. Finalmente la sua insistenza viene premiata, e miss Strass, l'assistente magistrato, lo fa giurare solennemente sulla pila di moduli riguardanti lo scozzese, scaricandogli in questo modo anche la completa responsabilità nel caso la cosa si rivelasse un buco nell'acqua. Alla EPD vengono concessi un segnalatore (per le chiamata in entrate e uscita) e un microfono, per una durata totale di 5 giorni. Johnson fa immediatamente installare il microfono sulla linea di casa del sospettato, e il segnalatore nel più vicino telefono pubblico. Sparpaglia poi gli agenti in giro per la città, a coprire diverse mansioni: Patricia Bell resterà al computer ad ascoltare le telefonate di Otis, Takimoto si infiltrerà nella hall del Samarcanda, Hoover e Wexford (un rinforzo della Armi & Contrabbando) prenderanno in custodia Kelmeyer alla stazione, mentre Johnson stesso e Boyd (un collega della Stradale) si posizioneranno davanti all'abitazione di McBraid.Il piano è aspettare che il raid a Naubinway sia terminato per ascoltare l'arrivo della notizia al telefono dello scozzese (uno dei telefoni è intercettato, uno sorvegliato, uno ha Takimoto nei paraggi e quello al cantiere navale sarà difficile da raggiungere, dal momento che Louis, durante la notte, ha sabotato l'auto), e quindi incastrarlo e ammanettarlo. Contemporaneamente anche Kelmeyer sarà arrestato: Ross spera che i due si incontrino in centrale, e che il timore di un reciproco tradimento li spinga a parlare per primi.
Poco dopo le 8 del mattino di lunedì 21 giugno, un elicottero, nome in codice Sparrow, si alza in volo dalla base di Traverse City, e due furgoni pieni di poliziotti armati irrompono nella BWE: l'operazione ha inizio.
Il residence
XI
(21-23 giugno 1999)
[https://www.youtube.com/watch?v=UzsUd37xPXo]
L'operazione coordinata tra EPD e Polizia di Stato al mattino del 21 giugno prende di sorpresa tutti i sospettati, e ne arresta una gran parte, facendo un bel chiasso su per le alte sfere della polizia e della stampa. Finalmente la città ha l'impressione che gli agenti stiano facendo dei passi avanti nel trovare i responsabili, ma questa è un'arma a doppio taglio: anche i colpevoli (e i loro complici) hanno saputo che qualcuno è sulle loro tracce, e di conseguenza si sono avuti i primi morti e feriti - questi ultimi persino nella polizia.
I Giapponesi (come è implicata la fratellanza del tempio? chi li ha chiamati in america?)
Il blitz coordinato da Ross e Donald alla BWE di Naubinway è un successo. Dopo aver arrestato un'auto in fuga e messo in sicurezza tutte le uscite, vengono arrestati i quattro scagnozzi mandati da Green Bay: il loro capo, Ronald Yates, cinquant'anni, precedenti per lavoretti di bassa lega nel sottobosco criminale di Milwaukee, afferma di essere stato assoldato da un uomo di nome Murphy, nero, sui sessant'anni, in un pub chiamato Old Guard. La missione era sovrintendere alla verniciatura dello Shinano e accompagnare i due giapponesi al confine con il Canada, usando due Mercedes nere identiche fornite allo scopo dal committente. Ota e Yoshimoto alloggiano ancora in un residence della zona, l'Hog Island Country Shore, e vengono velocemente intercettati e ammanettati dagli operatori SWAT.
Dall'interrogatorio che ne segue emerge chiaramente che dopo la rapina e la morte di Tanzan e Yoshihiro, i due giapponesi superstiti sono stati lasciati al loro destino, e chi muove i fili del trasporto del denaro ha ritenuto opportuno tagliare tutte le connessioni con loro: nè Takeshi nè Shigekatsu sono molto contenti della cosa, per cui accettano di dire quello che sanno alla polizia a patto di essere estradati il prima possibile ed essere scortati personalmente al cospetto di Boss Kenzo. Ross fa del suo meglio per esaudire questa promessa, progettando un nuovo viaggio ad Osaka la settimana successiva, burocrazia permettendo. La squadra riesce quindi a trovare risposta ad alcune domande lasciate in sospeso:
- Chi sono i giapponesi?
Shigekatsu Yoshimoto, Takeshi Ota, Tanzan Kuromaki e Yoshihiro Netobu, dipendenti della Ota Security Service di Hannan, prefettura di Osaka.
- Che c'entrano?
Lavorano dall'agosto del 1998 per un'organizzazione neonazista/religiosa del luogo chiamata Fratellanza del Tempio, il cui leader è un certo Akira Goto, pregiudicato ma per qualche motivo impermeabile alla legge. Goto e i suoi sono coinvolti nel trasporto del denaro attraverso la linea Eden - Indianapolis, per cui hanno partecipato (solo quest'anno) alla blindatura e al sabotaggio del vagone, nonchè al carico delle borse. I quattro lavoranti della Ota hanno ricevuto come contatto la BWE, e in particolare McBraid per le operazioni in città, e sono stati portati in macchina da Alonso nell'ufficio del capotreno. Hanno caricato di persona il bottino a bordo, poi si sono ritirati in attesa sullo Shinano, che è stato comprato dalla Fratellanza presso lo State Pier (lo stesso luogo dove vengono custoditi i soldi). Quando Tanzan e Yoshihiro sono morti nella rapina, i due superstiti hanno incontrato McBraid e hanno ricevuto dalla BWE le istruzioni per riparare in Canada attraverso Naubinway, mentre lo yacht veniva fatto sparire nel molo coperto. Ron e i suoi sono stati usati come tramite. Non si sa se il gruppo di Goto sia il mandante diretto del trasporto (quindi proprietario dei soldi) o solo un'altra pedina.
ll Treno (chi c'è dietro la BWE? di chi sono i soldi? chi ha fatto la soffiata? chi ha ucciso michael?)
In città le cose sono un po' più complicate: mentre Kelmeyer viene arrestato senza problemi da Hoover e dal suo partner, Johnson e Boyd hanno qualche problema ad intercettare McBraid, il quale comunica a lungo con Green Bay ma poi decide di saltare il lavoro e rientrare in casa per denunciare il sabotaggio del suo macchinone. Subito dopo, Otis telefona alla Suite 15 del Samarcanda, mettendo in allarme due sicari che sparano a bruciapelo a Takimoto, ferendolo gravemente. Johnson lascia quindi l'arresto dello scozzese a Boyd e corre ad inseguire i fuggitivi, inchiodandoli su un cavalcavia di Shopper Street. Segue una lotta senza quartiere, in cui uno dei due, poi identificato come Owen Clarke, muore investito da un'auto di passaggio. Johnson riesce a mettere fuori combattimento l'altro, finendo però con una brutta ferita al braccio sinistro che lo manda in ospedale per un paio di giorni. Nel pomeriggio, sia Louis che Takimoto sono fuori pericolo, e la EPD ha per le mani una carovana di sospettati in attesa di interrogatorio: Otis e Kelmeyer, entrambi rappresentati dall'avvocato della Bwe, Roberta Delgado; Eduardo, il receptionist del Samarcanda; infine Edward O'Sullivan, il secondo sicario, che è in un mare di guai per aver sparato a due poliziotti. Al ritorno di Donald e Ross, tutti vengono interrogati approfonditamente, ma pare che la strategia si rimpallarsi le responsabilità a vicenda all'infinito, lasciando quasi nessuno da incriminare. Tra tutti, è Kelmeyer, spaventato per la propria incolumità, a mostrarsi più collaborativo, e rivela qualche informazione in più sui suoi trascorsi con la BWE davanti ad una fetta di pizza. Almeno ad una domanda si trova risposta, ma se ne aggiungono altre.
- Chi ha chiuso il vagone?
I quattro giapponesi, sotto la supervisione di Paul Kelmeyer e del controllore Michael Lynch. I soldi sono stati prelevati dallo State Pier da Edward O'Sullivan e Owen Clarke, irlandesi, su ordine di McBraid, e consegnati alla stazione la notte precedente alla rapina. Otis sostiene che l'intera operazione sia stata di pertinenza di Odetta Young, a Green Bay, e della Fratellanza; secondo la sua versione, lui ha semplicemente fatto da tramite tra le parti e da connessione con la ferrovia, usando la suite del Samarcanda per gli accordi e i pagamenti.
Kelmeyer ammette di aver svolto lo stesso lavoro, sempre mediato dalla BWE, sia nel maggio 1994 che nel maggio 1997, ma a nessuno di questi trasporti era presente McBraid. L'unica persona in comune, oltre a lui stesso, era il suo socio Michael, il quale è attualmente in malattia da dieci giorni. Recatisi assieme ai colleghi della Contea nell'abitazione degli zii di Michael, ad Albercookie, i poliziotti scoprono con orrore che il controllore e la sua famiglia sono stati trucidati a colpi di pistola sei giorni prima. I proiettili vengono identificati come calibro 38, probabilmente silenziati, dal momento che nessuno dei vicini ha sentito gli spari. Gli assassini dovevano essere almeno due, poichè Edmond, il vecchio zio di Michael, è stato colpito di sorpresa sul vialetto del retro, mentre tentava di raggiungere il garage e fuggire in macchina. Le altre vittime sono state freddate a breve distanza da un ospite entrato dall'ingresso principale, ma dal fatto che la casa sia disseminata di proiettili si intuisce che questo specifico assassino non fosse il miglior tiratore dei due. L'omicidio è ancora in bilico tra la squadra omicidi dello Sceriffo e la State Police, ma le indagini nel frattempo continuano, e il Dottor Martens spedisce le prove indiziarie alla EPD, cominciando le analisi sui cadaveri. Le impronte di scarponi sul pavimento e le tracce di auto sul marciapiede non segnalano nulla di risolutivo.
Mentre Takimoto è in convalescenza, la squadra ritorna al lavoro sulle scartoffie, chiedendo i registri degli ospiti del Samarcanda e monitorando i conti dei sospettati. McBraid nel frattempo torna libero su cauzione, e si inizia ad organizzare il processo.
La Banda (come incastrare melchiorri? chi è il committente?)
In seguito all'omicidio di Michael, la polizia arriva ad ipotizzare che i colpevoli siano i compari fuggitivi di Melchiorri, ma dal registro delle visite della prigione non risulta che questi abbia mai parlato con nessuno di loro, e che abbia fatto brevi conversazioni solo con il suo secondo, Mario, e con il suo avvocato, Kotzmann.
Temendo per l'incolumità di Margaret, la squadra manda Hoover sulle sue tracce, perdendone gli spostamenti per tutta la giornata del 22. Il 23, comunque, il funzionario della libertà vigilata informa che la donna è sana e salva nel suo appartamento, e ha lasciato il giorno prima l'hotel Positano. Ha chiesto un'autorizzazione per far visita a suo cugino a Battle Creek, ma non ha ancora ricevuto una risposta.
Captain Bobo's Fish & Grill, Downtown Fairbanks
XII
(24-30 giugno 1999)
[https://www.youtube.com/watch?v=RTYBtj0gFcY]
Con l'imputazione di McBraid e dei suoi, l'unità investigativa dell'Operazione Pescespada incontra la barriera della giurisdizione federale, trovandosi impossibilitata ad indagare oltre sui rami principali della BWE. Mentre l'agente Takimoto trascorre i suoi ultimi giorni in ospedale, riprendendosi lentamente dalle ferite, gli altri investigatori rimestano in vecchi casi rimasti irrisolti, combattendo una lunga battaglia a colpi di perizie balistiche contro un nemico temibile: la corruzione. Qualcuno di potente in seno al la Procura, o forse della stessa EPD, sta cercando di sabotare l'indagine con prove artefatte, in modo da dirottare il caso contro Johnny Melchiorri, e non esita a fare uso delle minacce e dei ricatti per raggiungere il suo scopo. Per la prima volta, la squadra realizza di non potersi fidare di tutti, perchè non tutti i tutori della legge sono dalla stessa parte della barricata.
I Giapponesi (come è implicata la fratellanza del tempio? chi li ha chiamati in America?)
Mentre Takeshi e Shigekatsu sono ospiti delle celle di Albercookie, il tenente Schmidt della State Police arriva da Detroit per avviare assieme all'ambasciata giapponese le procedure per l'estradizione. Rimane ospite dei suoi agenti ad Holmo per una notte, comunicando alla sua partenza che i due saranno rimpatriati tra due settimane (intorno al 10 luglio), e che bisognerà accompagnarli ad Osaka di persona. Dopo aver esaminato i rapporti, inoltre, confida a Donald di non voler mollare la presa sulla pista della Bastion proprio ora che le cose si sono fatte interessanti, e gli suggerisce di rivolgersi all'Agente Speciale Zimmermann, un funzionario dell'FBI, per inoltrare il caso alle autorità federali.
La Sottile Linea Russa (chi è l'informatore di Ansell?)
La sera di sabato 26 giugno, Ross e Donald si godono una bella cena a base di pesce con il Comandante Rasparovski in un locale un po' kitsch del porto. Come previsto, l'anziano ufficiale ha un grosso favore da chiedere alla Polizia di Stato: il capitano della squadra Armi & Contrabbando, Anthony Ansell, sta seguendo una grossa pista sul traffico d'armi ad opera di quella che lui sostiene essere una società mafiosa russa, la Nikolovskaja. Le sue soffiate, che gli stanno pian piano rivelando tutti i nascondigli delle armi e dei maggiori nomi coinvolti nella partita, vengono da un informatore confidenziale di nome Lemmy Coen, di cui nessuno sa niente. Rasparovski teme che costui non sia altro che un nome fittizio inventato per coprire delle soffiate non convenzionali, cosa che potrebbe compromettere la solidità del caso e togliergli il merito di averlo risolto. Dal momento che Ansell ha fatto richiesta di rinforzi per il primo di una lunga serie di blitz, il Comandante chiede ai due agenti dello Stato di aderire con la scusa di voler dare una mano, e intanto indagare sulla provenienza delle soffiate, senza però insospettire o demoralizzare gli altri componenti della squadra, senza far arrivare voce della cosa a chicchessia e senza impedire la buona riuscita dell'indagine.
I due agenti accettano, e si incontrano con Ansell per organizzare il primo raid. La data scelta è venerdì 2 luglio, giorno in cui un pezzo grosso del contrabbando internazionale, Radislav Barionovic, arriverà in città ad ispezionare un magazzino, che dovrebbe contenere 60 fucili d'assalto e oltre 9000 munizioni. Barionovic è nel mirino dell'ATF da anni, e arrestarlo varrebbe una grande menzione d'onore ad entrambi i dipartimenti.
ll Treno & La Banda (chi c'è dietro la BWE? di chi sono i soldi? chi ha fatto la soffiata? chi è Michelle? come incastrare Melchiorri? chi è il committente?)
Tra il 24 e il 26 giugno, gli agenti ispezionano accuratamente i registri della suite 15 del Samarcanda e i file dell'omicidio di Michael e famiglia, trovando molti nomi interessanti. Ma la cosa più interessante si trova requisendo le registrazioni delle telecamere della hall, che mostrano Clarke e O'Sullivan, i due galoppini di McBraid, lasciare l'albergo ad orari sospetti, di fatto inchiodandoli come colpevoli del quadruplice assassinio: i confronti balistici sui proiettili, e su un bossolo fortunato trovato sotto il divano, sembrano confermare questa ipotesi.
Quella stessa sera, però, Johnson viene avvicinato da una donna dai capelli neri, che gli si presenta come Michelle Williams, dell'ufficio del Procuratore. Non solo Michelle sembra ben informata su tutta la procedura dell'indagine, ma è anche in possesso di prove schiaccianti, peraltro firmate dal dottor Perez, della scientifica, che collegano i proiettili sparati in casa di Michael con quelli esplosi durante la rapina alla Michigan State Bank del 1994 da un certo Christian King, uno scagnozzo di Melchiorri ancora latitante. Non è tutto: miss Williams sa anche perfettamente dove King è nascosto, e che ha con sè la pistola incriminata. Fa dono di tutte queste miracolose informazioni a Louis, implicando in cambio che l'indagine, una volta incastrato King, si allontani dalla BWE e torni a concentrarsi su Melchiorri.
Johnson però teme una trappola, e non riesce a tenersi il segreto per molto: ben presto, coinvolti Ross, Donald, Limones e Sequartova, irrompe nella palazzina indicata e arresta King, recapitandolo allo Sceriffo Roberts. Il giorno successivo chiede lumi al dottor Perez, il quale non sembra essere consapevole di aver firmato due perizie discordanti sullo stesso omicidio. L'interrogatorio a O'Sullivan e le analisi sottobanco della State Police, però, confermano il sospetto: sono le perizie ufficiose ad essere giuste, e quelle magicamente recapitate da Michelle alla scientifica sono falsificate. Anche Melchiorri, che viene interrogato nel mezzo del pranzo della domenica, conferma: King è un suo vecchio affiliato, ed è colpevole di molti crimini, ma non ha compiuto nessun omicidio di recente, men che meno su suo ordine.
Non è finita: Johnson indaga presso Bekker, poi Rasparovski e persino dalla Strass, l'assistente del Procuratore, scoprendo che non esiste nessuna Michelle. La sera successiva, il detective trova nella sua buca delle lettere una busta contenente una fotografia estratta dalla videocamera di sorveglianza di McBraid, che lo ritrae intento a sabotare l'automobile dello scozzese. Qualcuno sta cercando di burattinare la squadra verso una chiusura veloce e indolore del caso, che faccia felici tutti, ma che non pare corrispondere alla realtà dei fatti.
Gli Irlandesi (chi è Evan Walsh? come è collegato al caso?)
Secondo quanto rivelato da O'Sullivan, in via del tutto confidenziale, il mandante dell'omicidio di Michael è un tale Evan Walsh, nome che fra l'altro compare assieme ad altri due ospiti nei registri del Samarcanda (dal 29 aprile al 1° maggio). Non si sa molto di questo individuo, se non che è evidentemente legato alla BWE e ai due sicari, ha 28 anni, è in qualche modo connesso alla mafia ed è co-proprietario di una palestra di Industry, la Backhand. La sua attuale residenza sembra essere un pub, poco lontano dalla palestra, chiamato Green Knight.
La sera del 30 giugno, Rachel fa un salto alla palestra e, fingendo di essersi trasferita di recente e di volersi iscrivere, tenta una veloce ricognizione, senza successo. Walsh non è lì.
Quasi contemporaneamente, Donald e Johnson trascorrono la serata al Green Knight, dove vengono accolti come pesci fuor d'acqua dalla clientela (tutta irlandese). Dopo un'infruttuosa partita a freccette con una campionessa locale, tale Patty, gli animi si scaldano, e scoppia una terribile rissa: Johnson riesce a pestare di santa ragione gli aggressori, ma Alex finisce la serata con qualche livido e una costola incrinata. In piena notte, i due fanno ritorno contusi e ubriachi marci alla base di Holmo, senza aver risolto granchè ma molto allegri.
Cider Hill, Campagna
XIII
(1-3 luglio 1999)
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Dimesso dall'ospedale, l'agente Takimoto torna in servizio, e la squadra gli organizza una festa di benvenuto con tanto di torta. Sartori annuncia a tutti la promozione del festeggiato a detective, il che da una parte lo rende a tutti gli effetti parte dell'unità, liberandolo dallo scomodo ruolo di agente di supporto, ma dall'altra lo confina dietro una scrivania a tempo indeterminato. Aaron non è felicissimo nè dell'una nè dell'altra cosa, e sente di non essersi meritato il nuovo grado, figurarsi di essere escluso arbitrariamente dalle operazioni sul campo. Intanto, nonostante la costola dolorante di McDonald, la squadra scava un po' più a fondo nell'affare dei falsi referti, e cerca di mantenere un basso profilo per un paio di giorni per partecipare al blitz della squadra A&C. Ma gli sforzi dei loro nemici non li aspettano, e la situazione peggiora a vista d'occhio - specialmente per l'agente Johnson.
La Sottile Linea Russa: Operazione Touchdown (chi è l'informatore di Ansell?)
Giovedì 1° luglio, Ross e Johnson raggiungono il quartier generale della Armi e Contrabbando per il briefing di missione, in compagnia di Hoover, Limones, Sequartova e di un malconcissimo Alex, reduce da una serata romantica con una fanciulla e da una dose massiccia di antidolorifici. Il piano del capitano Ansell è semplice: accerchiare un granaio di periferia, a nord di Cider Hill, dove si sospetta siano custodite molte armi e munizioni di contrabbando. Purtroppo non c'è un mandato per la perquisizione del posto, e bisognerà attendere che Radislav Barionovic, un mafioso serbo indagato dall'ATF, atterri ad Eden e si incontri con gli inquilini russi del magazzino. Del pedinamento di Barionovic si occupano due auto, una con a bordo Limones e l'agente Wexford, l'altra, di riserva, occupata dal tenente Warren Jackson, un tizio piuttosto grosso, e Sequartova. Il resto del gruppo (8 elementi in tutto) si divide in tre squadre (Bravo, Charlie e Delta) e circonda il granaio, pronto ad agire. Quando l'ospite d'onore raggiunge l'edificio, i furgoni blindati della EPD fanno irruzione sul posto, dando inizio ad un lungo e pericoloso scontro a fuoco. Nonostante la scarsità di mezzi e risorse umane, la schiacciante inferiorità numerica e alcuni piccoli imprevisti, la squadra dà prova di grande coordinazione e coraggio, sbaragliando i russi e arrestando Barionovic. Nella polizia ci sono però alcuni feriti, e Johnson, tanto per cambiare, è il più grave: caricato su un elicottero, viene immediatamente tradotto al Sinai Hospital, dove rimarrà per un bel po' tra rattoppi e riabilitazione.
Rachel non riesce a scoprire granchè sull'informatore di Ansell, e trova il capitano ancora molto abbottonato a riguardo; cerca però di accaparrarsi il merito dell'arresto del serbo, incontrando la ferma opposizione di Rasparovski. Fortunatamente il Comandante mantiene la sua promessa, e grazie alla sua raccomandazione, a quella dell'ATF e al rapporto delle sue gesta gloriose, Schmidt non può che assicurarle una promozione a Sergente, a patto che superi il test previsto a Detroit per la prossima settimana.
ll Treno & La Banda (chi c'è dietro la BWE? di chi sono i soldi? chi ha fatto la soffiata? chi è Michelle? come incastrare Melchiorri? chi è il committente?)
Alla luce di quanto accaduto in merito all'omicidio Lynch, l'agente scelto Ross non ci vede chiaro. Subito si rivolge al Comandante Rasparovski, informandolo senza troppi giri di parole che c'è del marcio in Danimarca, e che qualcuno all'interno del dipartimento ha piazzato le false analisi della scientifica davanti al naso del dottor Gomez. Rasparovski sembra sinceramente preoccupato, ma non sorpreso; in quarant'anni di carriera, sostiene, i casi di inquinamento delle prove non sono mancati, specie quando sono coinvolti grossi nomi e casi intricati che arrivano molto in alto. Se c'è una talpa nella EPD, dev'essere qualcuno a conoscenza di molti, se non tutti i dettagli dell'Operazione Pescespada, qualcuno con accesso non solo all'ufficio del Procuratore e ai laboratori della Scientifica, ma anche alle informazioni riservate e ai rapporti. Promette di indagare, ma raccomanda cautela, perchè la prima regola per una lunga e luminosa carriera nella polizia di Eden è non fidarsi di nessuno.
Dopo il blitz in campagna, mentre Louis langue in un letto d'ospedale, Sartori gli fa una visita, e chiede di parlargli in privato. Subito gli mostra una cartellina con cinque fotografie che lo raffigurano (mai in faccia, ma le corrispondenze sono molte) durante il suo "strappo alla regola" nel parcheggio di McBraid. I documenti infamanti sono arrivati non solo sulla sua scrivania, ma anche su quella di Rasparovski. Johnson è sospettoso, e nega spudoratamente, ma l'Ispettore non ci casca, e lo informa che, per quanto possa cercare di fargli scudo dalla tempesta di letame in arrivo, ci sarà un'indagine interna, e le conseguenze non saranno piacevoli.
XIV
(3-13 luglio 1999)
[https://www.youtube.com/watch?v=fllN8bUJ77c]
Con molti problemi e pochi indizi per le mani, gli investigatori dell'Operazione si trattengono temporaneamente dalle bravate e tornano alle scartoffie e ai pedinamenti. Mentre l'indagine interna ai danni di Johnson entra nel vivo e raggiunge la sua conclusione, i suoi colleghi non demordono, e tornano a cercare lumi sugli incontri del Samarcanda, tracciando con pazienza i profili, gli affari, i nomi e i luoghi di ritrovo degli Irlandesi per trovare una connessione con McBraid e con il caso Lynch. Rachel, con solo dieci giorni di tempo per prepararsi all'esame da Sergente, si prende una rigorosa pausa dal lavoro per studiare, tornando a Detroit dalla sua famiglia tra lunedì 12 e martedì 13: lì affronta il test assieme ad altri quattordici aspiranti sottufficiali, delegando nel frattempo a McDonald le redini dell'investigazione. Senza aspettare i risultati, ritorna ad Eden quella sera stessa, sperando di ricevere nei giorni successivi la notizia che cambierà la sua carriera.
ll Treno & La Banda (chi c'è dietro la BWE? di chi sono i soldi? chi ha fatto la soffiata? chi è Michelle? come incastrare Melchiorri? chi è il committente?)
Sartori non mentiva quando ha avvisato Johnson che avrebbe dovuto affrontare una tempesta: nei giorni successivi al suo ricovero, l'agente viene letteralmente sommerso di visite in ospedale, sia da parte dei suoi superiori che da parte di amici, colleghi e giornalisti. In vista dell'udienza in tribunale, che avverrà non appena sarà in grado di reggersi in piedi, il distretto gli assegna in difesa miss Strass, l'assistente della procura che lo aveva aiutato con la questione Michelle e con le intercettazioni. Insieme, i due preparano una sorta di difesa, resa meno inconsistente dalla presenza in aula di molti testimoni a supporto della sua buona fede e innocenza: Hoover e Takimoto accettano con entusiasmo di appoggiare la sua causa, ma alla festa si uniscono anche Lawrence (che ne sa poco, ma gli fa da autista), il capitano Ansell, Boyd della stradale e Bekker. Gli agenti della State Police, esplicitamente ammoniti da Schmidt, non sono autorizzati a schierarsi, e sono costretti a farsi gli affari propri: il tenente non vuole contagiare il dipartimento con la corruzione e le faide interne della EPD, e preferisce che l'indagine prosegua senza interruzioni - anche a costo di sacrificare Johnson, che nemmeno conosce e di cui non sembra fregarsene granchè.
Johnson comunque rimane saldo nella sua posizione e nella sua patologica diffidenza nei confronti dei superiori, il che in qualche modo lo aiuta: quando un giornalista dell'Eden Tribune, tale Justin Numbers, si reca da lui per strappargli qualche dichiarazione, i risultati sono deludenti, e l'articolo da lui pubblicato due giorni dopo è talmente vago e privo di riferimenti da non dare all'accusa nessun vantaggio in sede processuale. Il giorno dell'udienza, Louis si presenta con uno smagliante completo da pappone, e l'avvocato Walton, che rappresenta il distretto, gli mette davanti una serie di domande e insinuazioni molto difficili da provare, e che non sembrano poi così incriminanti. Piuttosto, via via che il processo va avanti, si ha la sensazione che Walton sia stato unto da Rasparovski per andarci piano, e che sia d'accordo con la Strass per fare un grande show molto ligio al protocollo, ma completamente innocuo. Il verdetto, con evidente disappunto della Delgado, anche lei in aula, è non colpevole. Gli ufficiali della EPD tirano un sospiro di sollievo, ma grazie all'Eden Tribune la questione ora è sotto gli occhi del pubblico, e potrebbe tornare a peggiorare facilmente. L'opinione di miss Strass è che l'intenzione dei ricattatori non fosse effettivamente incriminare Johnson, ma piuttosto mandargli un chiaro messaggio: abbiamo in mano i giornali, le giurie e anche i tuoi superiori. Se volessimo, potremmo rovinarti. Louis ha intenzione di raccogliere questa sfida a braccia aperte.
Gli Irlandesi (chi è Evan Walsh? come è collegato al caso?)
Nella quasi totale assenza di Rachel, è Alex a coordinare le operazioni della Polizia di Stato. Nonostante gli avvertimenti di Schmidt, fa visita tutte le mattine a Johnson in ospedale, verificando che non fugga (una possibilità sempre incombente) e aggiornandolo via via sui progressi dell'indagine. L'obiettivo della settimana è stare alle costole di Evan Walsh, che per ora è soltanto un nome strappato ad un ergastolano e una vecchia fototessera. Attraverso una serie di pedinamenti, fotografie e appostamenti, la squadra riesce a tracciare una rete degli irlandesi, che comprende la Backhand Gym, probabilmente amministrata da un certo Leo Bordett, e una grande officina di North Sancton, la Mayflower Mechanics, il cui capo è il fratello maggiore di Evan, Charlie Walsh, e in cui lavora come assistente tale Chris, identificato come uno dei partecipanti alla rissa nel pub. A proposito del Green Knight: il locale sembra essere il luogo di ritrovo di tutta questa gente, che probabilmente si conosce o è imparentata in qualche modo. Di Evan, ancora nessuna traccia.
Non è finita: iscrittosi sotto falso nome alla palestra, McDonald indaga per giorni in corrispondenza degli orari di chiusura, scoprendo che il lunedì e il martedì Leo e altri due impiegati invitano una ventina di ospiti esterni nel seminterrato, per partecipare ad una qualche attività clandestina non ben identificata. Le targhe degli ospiti rivelano un gruppo a maggioranza irlandese, ma ci sono delle eccezioni: un furgone con quattro passeggeri, arrivato sul posto in due settimane separate, appartiene ad un pluri-pregiudicato di nome Mitch Di Sangre, meticcio messicano affiliato ad un club motociclistico di Longaville, gli Uncharted. Dimesso dall'ospedale ma ancora zoppicante, Johnson viene coinvolto nell'operazione, e durante la notte del 12 si piazza ad osservare gli spostamenti di questi ospiti fino alle 2.20. Il tentativo di imboscare un microfono nel condotto di aerazione finisce però in un misero fallimento, e quando il club irlandese si scioglie e le auto iniziano a tornare a casa i due agenti preferiscono pedinarne una in particolare, con a bordo due clienti ed un terzo, ferito e tramortito, sul sedile posteriore. Approfittando di un'infrazione stradale, Louis li ferma e li porta al Distretto, dove Boyd è di turno. Il ferito è un ucraino di nome Sergei Luminov, i cui documenti sono scaduti da un bel po': una scusa sufficiente a trattenerlo fino al mattino e chiedergli qualche dettaglio sul perchè sia ridotto così male. Sergei però non cede, e fa qualche vago riferimento ad aver fatto amichevolmente a botte con degli irlandesi. I due sono costretti a lasciarlo andare con pochi risultati.
XV
(13-20 luglio 1999)
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L'esame di Rachel, grazie alle lunghe settimane di studio, va più che bene: gli agenti dell'Operazione (escluso Johnson, a cui non vanno molto a genio le persone) la accompagnano in una festosa trasferta a Detroit, dove assistono alla sua promozione a Sergente. La Ross coglie l'occasione anche per svelare la sua vera identità a Joey, che è piuttosto sorpreso di condividere quello che pensava essere un intimo viaggetto romantico con una carovana di poliziotti casinari. In virtù del suo nuovo rango, Rachel può quindi chiedere due nuovi agenti di rinforzo ad Eden, Jenny Redfield e George Camacho. Entrambi erano stati avvertiti che si sarebbe trattato di un incarico atipico, ma poco dopo il loro arrivo le cose prendono una piega a dir poco tempestosa.ll Treno & La Banda (chi c'è dietro la BWE? di chi sono i soldi? chi ha fatto la soffiata? chi è Michelle? come incastrare Melchiorri? chi è il committente?)
Mentre McDonald passa un paio di giorni a letto con la febbre, Ross e Johnson arrivano all'importante conclusione di avere un obiettivo in comune: affondare i pezzi grossi e fregarsene di Melchiorri, il quale è, sì, l'obiettivo dell'indagine ufficiale, ma non la preda più gustosa da inseguire. In conseguenza di questo, realizzano che la polizia è nel mezzo di due grosse fazioni in guerra: una che comprende gli irlandesi, la BWE e i giapponesi, e l'altra legata in qualche modo a Melchiorri e alla mafia italiana. Entrambi questi schieramenti hanno interesse a manovrare le indagini nella direzione opposta, chi con il ricatto e chi con la corruzione. Appurato questo, i due tornano ad interrogare Christian King, ancora ospite delle celle della Contea, e annusano che a venderlo alla fazione di Michelle dev'essere stato il suo socio Giacomo "Jackie" Fellini, anche lui latitante. Fellini, tanto per cambiare, è introvabile, e nè la sua ragazza, la spogliarellista Elene, nè sua madre hanno idea di dove si sia cacciato. Gli agenti seguono quindi la pista dello Sceriffo, che li conduce ben presto al ristorante Melchiorri's, sul lungolago panoramico di Fairbanks. Qui è il caposala, Mario Esposito, a prendere le parti di King e Melchiorri, sostenendo che si tratta di brava gente, che non sa niente e non vuole sapere niente. A risvegliare in lui un campanello di interesse è però la menzione di Jackie Fellini: quando Johnson implica che Jackie abbia "cantato" con i nemici, Esposito si accorda con lui per sguinzagliare i suoi contatti della Famiglia e dargli la caccia. Louis viene anche visitato il giorno successivo da alcuni anonimi scagnozzi della mafia, a cui è arrivata voce del patto. I tre vogliono finalizzare questa collaborazione con uno scambio: immunità per Christian e minimo della pena per Johnny in cambio di un aiuto a risalire ai proprietari del denaro. Non solo: i mafiosi sembrano fiutare in Johnson una testa calda, e si offrono di spifferargli i nomi degli ufficiali di polizia comprati dagli irlandesi. Si tratta del maggiore George Kapiniaris, comandante della Divisione Nord (parigrado di Rasparovski) e del suo diretto sottoposto Stephen Shale, capitano della Squadra Omicidi. Il puzzle però non è ancora completo: come hanno fatto Shale e Kapiniaris ad accedere ai referti? Hanno una talpa nella Divisione Sud? Come sono connessi di preciso alle famiglie Irlandesi?
Gli Irlandesi (chi è Evan Walsh? come è collegato al caso? che c'entrano i motociclisti?)
Al ritorno di Rachel e una volta guarito McDonald, la squadra torna in azione sui pedinamenti, piazzando coppie di agenti 24/7 davanti casa Walsh e alla Backhand Gym. Seguono lunghe e noiose verifiche di tabulati da parte dell'agente Bell sui telefoni interessati, e finalmente, intorno a lunedì 19, si arriva ad una conclusione. Sia Evan che Leo, il gestore della palestra, hanno una relazione con una donna dai capelli rossi, la quale sembra avere libero accesso al cantiere navale di Gibson Island. Rachel prende nota di questa connessione, che reputa importante, e richiede gli organigrammi delle aziende (BWE esclusa) che lavorano in loco. Evan però è invisibile, e non si presenta mai nè in palestra, nè a casa. Sembra però che sia in corso un complicato sistema di passaparola tra la Backhand, la signora Walsh e Charlie, il fratello maggiore, il quale forse è in grado di contattare il suo congiunto. Nel corso di uno degli appostamenti di routine agli incontri del martedì nel sotterraneo della palestra, gli agenti sono sul punto di lavarsene le mani e tornare a casa, quando vengono allertati dal rumore di un'immensa sparatoria. Subito vengono chiamati rinforzi, e tutta la squadra irrompe in tenuta da blitz sul posto. Lo spettacolo che si para davanti ai loro occhi è un vero e proprio macello: alcuni ospiti, probabilmente legati alla gang motociclistica degli Uncharted (che McDonald aveva individuato nelle settimane precedenti a bordo di un furgone) hanno iniziato a sparare sugli irlandesi al termine di un incontro, e gli uomini di Leo hanno risposto al fuoco. Dei trenta presenti, solo una quindicina sono ancora vivi, e si stanno scambiando colpi di pistola tra i tavoli ribaltati, le porte bucherellate e i corpi dei loro amici. Quando la polizia prende parte allo scontro, questo entra nel vivo: Johnson, benchè zoppo, riesce a mettere fuori combattimento alcuni degli Uncharted, e Libena fa il resto. Sul lato opposto, Rachel e i ragazzi della EPD sgominano gli irlandesi e arrestano Leo, ma durante il fuggi-fuggi che ne segue Alex, arrivato in ritardo, viene centrato in pieno giubbotto da una pallottola a distanza ravvicinata, sotto lo sguardo terrorizzato di Limones, incapace di fare alcunchè. Poco prima dell'arrivo delle volanti di rinforzo, uno stormo di motociclisti arriva a coprire la fuga dei compagni, ma, vista la mala parata, crivella le auto parcheggiate, compresa quella di Louis, e si disperde a tutta velocità.
Il bilancio, tutto sommato, è positivo: 3 Uncharted e 7 irlandesi, tra cui Leo, sono in manette, e McDonald, costole rotte a parte, si salverà. Purtroppo il blitz ha fatto davvero tanto rumore, e sarà probabilmente in prima pagina sul giornale del 21 luglio.
I Giapponesi (come è implicata la fratellanza del tempio? chi li ha chiamati in America?)
Grazie all'intercessione di Schmidt, la procedura per l'estradizione di Yoshimoto e Takeshi è finalmente completata. Rachel prenota un volo per Osaka mercoledì 21, ma la carneficina alla Backhand Gym cambia completamente le carte in tavola, costringendola a rimandare ancora la partenza.
XVI
(21-26 luglio 1999)
[https://www.youtube.com/watch?v=4b1wt3-zpzQ]
Dopo il blitz alla Backhand Gym, Schmidt ritorna in città a fare le sue personali congratulazioni a McDonald, e l'unità si occupa di fare ordine tra il caos esploso di conseguenza. Mentre il rimpatrio dei due giapponesi viene ancora una volta posticipato per cause di forza maggiore, il tempo scorre a grandi passi, e manca davvero pochissimo al maxi-processo e alla chiusura del caso. A breve sarà ora di scegliere fin dove spingersi, sia da un punto di vista umano che professionale: per Louis e Rachel, questo momento si dimostra molto più vicino di quanto avessero immaginato.
I Soldi (di chi è il denaro? per chi lavora Tracey Coppola? cosa c'entrano gli irlandesi e i giapponesi?)
Il detective Johnson e il sergente Ross mettono sotto torchio i motociclisti e i dipendenti della palestra sopravvissuti al massacro del 20 luglio, ricostruendo pezzo per pezzo una storia di rancore e vendetta tra le due organizzazioni, vecchia di molti anni. Oreja, il presidente degli Uncharted, ha siglato con la famiglia mafiosa degli O'Quinn una sorta di tregua, brutalmente interrotta dall'omicidio di un certo Caesar, lo scorso ottobre. Mitch di Sangre, secondo in comando, ha mal sopportato questo oltraggio, e ha messo assieme all'insaputa di Oreja un gruppo di affiliati per tendere un agguato a Leo Bordett (probabile mandante dell'assassinio) durante un incontro di boxe. Mitch al momento è latitante, e Leo ancora vivo, per cui le cose non sono andate esattamente come previsto. L'unico motociclista vagamente intenzionato a collaborare con la polizia suggerisce di fare due chiacchiere con Oreja in proposito, sia per ritrovare Di Sangre che eventualmente impedire un'escalation di guerra con gli irlandesi. La Clubhouse degli Uncharted si trova a Sud di Longaville, confinante con il territorio dei Leroy, una gang afroamericana locale con cui sembrano essere affratellati.
In seguito alla retata gli irlandesi, Leo in primis, sono quindi costretti a scoprire le carte: Evan Walsh, che è fuori dallo stato, riceve un mandato di comparizione in tribunale, e la palestra viene chiusa. La donna dai capelli rossi che era stata vista amoreggiare sia con Evan che con Leo risulta chiamarsi Brooke Doherty, ed è la moglie dell'amministratore dello State Pier di Gibson Island, Nathan Smith. Dagli organigrammi delle aziende private del cantiere navale, gentilmente forniti da Miss Strass, risulta come lo State Pier, assieme all'Old Castle Pier (dove è stato costruito lo Shinano) e la stessa BWE siano di proprietà della stessa multinazionale, la Parson & Smith. Se Brooke ha una relazione con ben tre dei pezzi grossi della Famiglia, sarà certamente la persona giusta a cui chiedere lumi in merito.
La Rapina (chi ha fatto la soffiata? chi è il committente di Melchiorri?)
Proprio mentre la squadra è pronta per recarsi al cantiere navale e togliersi il dente marcio, Johnson riceve una telefonata dai mafiosi del Melchiorri's, e liquida Rachel in fretta con la scusa di dover incontrare un informatore. Guida poi fino al Molo 58 di East Fairbanks, nella zona dei magazzini, ignorando il fatto che la Ross, insospettita, ha deciso di pedinarlo. Nel magazzino si trova uno degli anonimi scagnozzi di qualche giorno prima, Giangiacomo Panella (forse un parente stretto del boss Alfredo Panella, uno dei malavitosi più potenti della città), assieme ai suoi tirapiedi. Questi simpatici individui sono riusciti a rintracciare e catturare Jackie Fellini prendendo in ostaggio sua madre, e ora sia il povero Jackie che l'anziana signora penzolano terrorizzati dal soffitto, con nastro adesivo sulla bocca e catene ai polsi. Giangiacomo pone a Louis una scelta impossibile: salvare l'uomo o sua madre - alchè il detective, a cui non piace molto che qualcuno alzi la voce con lui, manda tutto l'accordo in vacca e tiene tutti a tiro di pistola. A nulla serve la mediazione di Panella, perchè Johnson è ben deciso a salvare capra e cavoli, e riempire di botte chiunque provi a fermarlo. I mafiosi però a fermarlo ci provano eccome, e qualche minuto dopo due auto piene di energumeni armati arrivano sul posto a sfondare porte e teste. Louis fa appena in tempo a slegare Jackie e sua madre prima che Rachel arrivi come la cavalleria in suo soccorso, e come al solito nel magazzino inizia una tremenda sparatoria. Recuperata una vecchia auto sul retro, gli agenti cercano di fuggire, ma il nemico li supera in numero, e ben presto il loro mezzo di trasporto è ridotto ad uno scolapasta, il che rende impossibile alla Ross il guidare decentemente. Preso un frontale di troppo, il sergente vola alla mercè dei mafiosi, che la crivellano di proiettili. Fellini salta quindi alla guida, portando mammina e poliziotto nero sanguinante fuori pericolo, proprio mentre Hoover, Sartori e il resto della EPD irrompono sul posto e mettono in fuga gli assalitori.
Subito tutti raggiungono McDonald in ospedale: Rachel è salva per miracolo, e i medici devono impegnarsi non poco per tenerla in vita. Al secondo giorno sotto i ferri, diventa obbligatorio amputarle il braccio sinistro, lasciandola depressa, imbottita di morfina e per sempre lontana dall'azione sul campo. La cattiva notizia è che questo disastro ha tolto altro tempo (20 giorni è la prognosi minima per la Ross) all'indagine, lasciando meno di due settimane di tempo per far venire i nodi al pettine. La buona notizia è che Fellini, sotto offerta di Protezione Testimoni per lui e sua madre, ha vuotato completamente il sacco, confessando che è stato Melchiorri ad uccidere Guido Scaletta davanti ai suoi occhi, che una certa Tracey Coppola della State Bank di Indianapolis (Michelle?) gli ha offerto soldi e protezione per vendere Christian King, e che a garanzia della sua buona fede ha dichiarato di lavorare per Charlie Walsh, il fratello di Evan. Tutto acquista un certo senso, e Fellini accetta persino di testimoniare tutto questo in tribunale: secondo Sartori, questo è sufficiente a chiudere il caso e dichiararlo un successo, e da parte sua sembra convinto che il comando della EPD e della Contea siano estremamente soddisfatti dei risultati raggiunti. Johnson però gli confida in franchezza di non vederci chiaro, e che l'indagine non è ancora finita: che i superiori lo vogliano o no, prima di settembre tutto dovrà venire a galla: lo spostamento dei soldi, il coinvolgimento degli irlandesi e il nome dei responsabili - non importa quanto in alto. La Polizia di Stato, nella persona di McDonald, è pienamente d'accordo, anche perchè l'obiettivo implicito di Schmidt è approfondire l'entità della corruzione all'interno della EPD.
Sartori non è entusiasta, ma accetta di stare al gioco finchè la barca va; in cambio, vorrà essere aggiornato con rapporti regolari su ogni possibile pista: niente più misteri nell'Operazione Pescespada.
Al capezzale di Rachel, intanto, Joey arriva a consolarla, e si accampa lì per tutto il lungo e difficile periodo della sua convalescenza. Al suo arrivo le comunica anche un'importante decisione: si arruolerà nella EPD, al fianco di Johnson, Takimoto e tutti i suoi nuovi inaspettati amici del distretto.
XVII
(26 luglio - 1 agosto 1999)
[https://www.youtube.com/watch?v=ZhvZQfCCvpY]
Rinchiusa in ospedale, Rachel inizia a mostrare segni di insofferenza alla sua condizione, e smania per concludere l'indagine nel modo più rumoroso possibile, trovandosi per la prima volta d'accordo con i metodi di Johnson. Tra i due è McDonald, in una posizione tanto scomoda quanto subordinata, a tenersi stretto un alito di umanità e professionalità, cosa che tra sparatorie, insabbiamenti e cinismo generalizzato va facendosi sempre più rara e complessa. Ormai agli sgoccioli delle settimane di vita dell'Unità, l'Operazione Pescespada inizia a chiudere i vicoli ciechi, a connettere i puntini e a tirare le somme di chi debba finire in galera e chi no: emergono nomi grossi e faide ormai sopite, che riportano gli inquirenti indietro nel tempo, fino alla rapina del '94 e alle faide di mafia, che hanno originato (nel bene e nel male) gran parte degli equilibri malavitosi e politici attuali. L'ultimo atto si reciterà tra domenica 1° e lunedì 2 agosto, un mese esatto prima dell'inizio del processo.
I Soldi (di chi è il denaro? per chi lavora Tracey Coppola? cosa c'entrano gli irlandesi e i giapponesi?)
Sotto la supervisione dell'agente scelto McDonald, il cerchio sugli irlandesi va lentamente chiudendosi. Gli spostamenti di Charlie Walsh, sua madre e Nathan Smith vengono attentamente monitorati, fino a che non li si incastra in un incontro notturno in un negozio di animali di Industry. Con il gruppo, a bordo di un'auto privata, è presente anche un individuo non identificato con i basettoni, che Alex e Louis inseguono a rotta di collo fino a Colleene. Distratti da una chiamata di supporto alla radio, però, perdono per un po' le sue tracce, e finiscono al Precinct numero 2 del Distretto Nord, dove svolge dovere di guardia notturna un insopportabile custode obeso della stradale, agli ordini del tenente O'Brien. L'auto del fuggitivo viene identificata da Patricia come una di quelle del distretto (dunque l'uomo era un poliziotto al soldo degli O'Quinn), ma esaminando i sedili e il cruscotto Johnson non riesce a trovare nulla di interessante, e si becca anche una notevole strigliata da Sartori.
McDonald, incoraggiato dalla Ross, lavora anche sulla pista del cantiere navale, approcciando la signorina Brooke Doherty, moglie di Nathan e amante di Leo ed Evan, per metterle la pulce nell'orecchio. La donna ci casca in pieno, e, dopo un paio di incontri, si dichiara spaventata a morte dagli ultimi avvenimenti in casa mafia e dispostissima a collaborare, anche a costo di spacciare documenti compromettenti sullo Shinano e sulla BWE e di indossare una cimice al suo prossimo incontro con il marito - cosa che Schmidt approva e incoraggia. La povera Brooke sarà presto lanciata in pasto alla cosca di Nathan, nella speranza di far abboccare, anche per caso, qualche pesce grosso all'amo che dia qualche informazione sulla posizione di Evan, ancora latitante. Per ora, si sa che Evan ha probabilmente ordinato l'omicidio dei Lynch in contrasto con gli ordini del fratello maggiore, e che gli elementi più importanti della banda, tra cui Nathan stesso, vogliono la sua testa su un piatto per questo. A capo di questo circo sta l'anziana Olivia O'Quinn, moglie del defunto boss Larry e madre dell'attuale, debole Michael O'Quinn.
Per quanto riguarda i giapponesi, l'espatrio viene ancora ritardato, ma arrivano dalla bocca di Brooke Doherty alcune interessanti informazioni: l'uomo che ha pagato (per 0 dollari spaccati) lo Shinano, tra dicembre e gennaio del '99, è un magnate delle automobili di nome Tomoro Yamaga, leader della Yamaga Zaibatsu. Yoshimoto e Takeshi sono del parere che costui muova i fili sia della Fratellanza del Tempio che della stessa OSS, ma Boss Kenzo, immediatamente contattato per telefono, si dimostra poco disposto a sbottonarsi in merito.
La Rapina (chi ha fatto la soffiata? chi è il committente di Melchiorri?)
Rachel si attiva durante la settimana, dal suo letto d'ospedale, per incontrare Oreja e Yogurt, rispettivamente Presidente e Vicepresidente degli Uncharted. Con loro, il sergente fa un patto fuori dai registri per farsi consegnare un elemento chiave dell'indagine, che Oreja ritiene essere nientemeno che la mente dietro la rapina al treno. In cambio, la State Police convince lo sceriffo Roberts a mandare a spasso le pattuglie della Contea nella notte di sabato, quando Oreja e i suoi tendono un'imboscata a Mitch di Sangre e lo tolgono di mezzo in un sanguinoso regolamento di conti. Come promesso, l'anziano motociclista (che viene fuori essere il fratello minore dello sceriffo) fa recapitare al mattino di domenica il prigioniero: si tratta di Jimmy O'Shea, uno dei quattro rapinatori del colpo alla State Bank del 1994. Costui ha conti aperti con gli O'Quinn, e per questo si era schierato dalla parte di Mitch in cerca di vendetta. Si suppone, ma non ci sono ancora conferme, che Jimmy conosca Christian e Melchiorri, e che abbia spifferato in qualche modo la questione del denaro alla mafia italiana. Come se non bastasse, Jimmy risulta essere stato sposato dall'89 al '94 con Margaret Millicentson, una dei due sopravvissuti della banda del treno.
Johnson, intanto, non riceve nuove minacce dai Panella, e può tirare un sospiro di sollievo, passando finalmente qualche giorno lontano dalle amorevoli cure dell'infermiera Espinoza, sua partner forzata al Sinai Hospital. Durante una delle innumerevoli ramanzine del mese, confida a Sartori i suoi dubbi sul Distretto Nord, alchè il tenente, a cui sembra essersi accesa una lampadina, gli dà un appuntamento fuori agenda ad un indirizzo di North Sancton, tra la zona industriale e l'aeroporto Grant. Il piano, pare, è tendere una trappola agli agenti sul libro paga degli irlandesi, cominciando un'indagine parallela sulla corruzione che affligge la EPD. L'orario è le 23.30 di domenica, e Louis accetta l'invito, equipaggiandosi con giubbotto e pistola per l'evenienza.
Palazzo O'Quinn, Molo 77
XVIII
(1 agosto - 31 agosto 1999)
(finale)
[https://www.youtube.com/watch?v=e2hdTdcneAQ]
L'Operazione Pescespada giunge ad un'esplosiva conclusione nei primi giorni di agosto. Portato agli uffici della Contea il nuovo VIP, Jimmy O'Shea, McDonald lo torchia sotto lo sguardo vigile dello Sceriffo Roberts, strappandogli tutti i retroscena della rapina al treno di cui è a conoscenza. Jimmy, dopo aver subito un torto irreparabile dagli O'Quinn, si è fatto assumere alla ferrovia sotto Kelmeyer con il falso nome di Robin Haywood, venendo per puro caso a conoscenza del piano di trasporto del denaro del 1997. Conscio che la cosa sarebbe accaduta ancora, e che i soldi venivano dal contrabbando congiunto della mafia irlandese e della Parson & Smith attraverso il cantiere navale, ha pensato bene di spifferare quanto scoperto ad Alfredo Panella, suggerendogli di assoldare Johnny Melchiorri, con cui aveva già lavorato alla rapina del '94, come organizzatore del colpo. In cambio, Jimmy non ha preteso una percentuale, accontentandosi di infliggere un colpo agli affari di Olivia e di raccomandare per il lavoro la sua ex moglie, Margaret, di cui è ancora innamorato. O'Shea fa qualche vaga resistenza, ma quando Christian King, chiamato al riconoscimento, conferma la sua identità, c'è poco che possa fare per discolparsi, e viene tradotto in cella.
Con le nuove informazioni, Rachel riesce a dare a Patricia gli elementi per costruire un grande puzzle: quello che la Bell scopre però non si ferma alla mafia irlandese, e arriva a coinvolgere anche pezzi molto grossi, come il leader della P&S, Blank Smith. Costui, perso prematuramente il suo socio Nick Parson, salì nei primi anni novanta al vertice della multinazionale, e si dedicò anima e corpo a finanziare il fratello del suo compare, Howard Parson, nelle sue imprese elettorali: attualmente Parson è sindaco di Eden, e ha intenzione di candidarsi a Governatore del Michigan per il 2001. Il trasporto del denaro a Indianapolis coincide in maniera plateale con le elezioni, e si suppone che Smith abbia fatto un accordo con gli irlandesi per ripulire i soldi sporchi del contrabbando attraverso l'Indiana State Bank per poi reinvestirli tramite donazioni alle raccolte fondi del Partito Democratico al Prince George Yacht Club. Incaricata di questa operazione è Tracey Coppola, un'impiegata della banca al soldo di Fortunato Panella, fratello minore di Alfredo e suo acerrimo rivale, anche lui affiliato con gli irlandesi e l'azienda. Il ruolo dei giapponesi viene confermato quando Patricia collega Tomoro, la mente dietro il viaggio di Yoshimoto e compagnia, a Medley Yamaga, sua figlia e moglie di Blank Smith. La Yamaga Zaibatsu, e quindi la Yakuza, è stata assoldata per proteggere il trasporto del denaro, sotto la supervisione di McBraid, che fra l'altro è stato per un po' l'autista di Mr Smith dopo la fine della sua carriera golfistica. La prima reazione di Ross a questa valanga di informazioni è la cautela: ben sapendo di non poter proseguire fino a livelli così alti sulla pista del denaro, prega Patricia di non parlarne con nessuno, e raccoglie il file in una cartellina che conserva solo per gli occhi del tenente Schmidt. Solo Johnson viene informato, con sua enorme sorpresa.
Nella prima serata, la squadra si dedica quindi ad incastrare gli irlandesi. Brooke, piena zeppa di microfoni, riesce a guidare la State Police ai capannoni del Jefferson Avenue Garden, dove è in corso il concerto di un gruppo chiamato Overfury. In realtà il festeggiamento è un pretesto di Charlie Walsh e Nathan per strigliare Evan, arrivato proprio quel giorno in città. La polizia però non può arrestare Evan, non essendo ancora scaduto il termine del suo mandato di comparizione: è quindi necessario aspettare fino alla mezzanotte, o beccare i tre irlandesi nell'atto di compiere qualcosa di palesemente illegale. Purtroppo a causa del chiasso del concerto Brooke non riesce a cogliere una parola delle loro conversazioni nell'area di servizio, e si rifugia a piangere nei bagni. McDonald e gli altri entrano quindi in azione, ma è troppo tardi: Evan e Charlie hanno giocato un brutto scherzo a Nathan, sbarazzandosi di lui e uccidendolo. I due vengono immediatamente ammanettati e incriminati per omicidio, e confermano tutto quello già rivelato da Brooke. In cambio la donna, sconvolta per la perdita improvvisa del marito, viene inserita nel programma di Protezione Testimoni.
Frattanto, arriva per Johnson il momento di presentarsi all'appuntamento con Sartori a North Sancton. Il luogo prestabilito è un edificio in disuso a Sud dell'aeroporto, circondato da chilometri di nulla. Per sicurezza, Louis si porta dietro Joey, approfittandone per testare il suo sangue freddo e la sua forza di volontà in vista del suo ingresso nella EPD. Joey non se la cava poi tanto male, ma in compenso Johnson, una volta all'interno, viene disarmato e legato. Si scopre che Sartori è in compagnia di Stephen Shale, tenente della Omicidi, che la mafia italiana ha insinuato essere sul libro paga degli irlandesi. Purtroppo non solo Shale, ma anche Sartori è della partita, e i due poliziotti corrotti interrogano approfonditamente Louis per cercare di portarlo dalla loro parte. Giunti ad una fase di stallo, Sartori si appresta a sparargli con la pistola di Shale, ma all'ultimo istante cambia bersaglio e fredda tutti gli irlandesi sul posto - Shale compreso, inquinando le prove per farlo sembrare un regolamento di conti. Informa poi Johnson di aver cambiato bandiera, e di essere deciso a scalzare gli O'Quinn dalla loro leadership, anche a costo di finire bruciato nel tentativo e sacrificare la sua preziosa carriera. C'è tempo però solo fino al giorno successivo, perchè prima o poi qualcuno troverà il cadavere di Stephen e comincerà a fare domande: in compagnia di poche persone fidate, i due dovranno improvvisare un raid alla fortezza degli O'Quinn, il Molo 77, e arrestare Olivia. Subito si uniscono all'operazione Joey, McDonald, Libena, Camacho, Hoover e Takimoto; Ross, ancora in ospedale, li ascolta attraverso una trasmittente.
L'attacco è fulmineo e rumoroso, e gli scagnozzi di Olivia, allertati da subito, oppongono una fiera resistenza. Solo dopo un'ora, a prezzo di molti sacrifici, Johnson raggiunge l'ultimo piano, spalleggiato da Sartori e Takimoto; McDonald e gli altri, trattenuti dalle ferite e dall'enorme numero di arrestati, sono costretti a chiedere il supporto della EPD e ritornare a terra. Camacho, salvo per un soffio, viene caricato in ambulanza, e Hoover quasi sviene dal troppo sangue perduto, per fortuna fuori pericolo. Sul tetto, intanto, Olivia non ha intenzione di cedere terreno, e si difende a colpi di doppietta, coprendo la fuga di suo figlio Michael in terrazza. Un elicottero della P&S, accorso sul posto, lo preleva con una scaletta, e Takimoto, lanciatosi all'inseguimento, non riesce a raggiungerlo in tempo. Sartori stesso viene gravemente ferito ad una spalla, ma Olivia è fuori combattimento, e lo scontro termina all'arrivo dei rinforzi.
Nei giorni successivi, uno scandalo travolge la EPD, e Sartori viene sospeso a tempo indeterminato, beccandosi tutta la colpa. Il caso è chiuso, e non nel modo giusto: al di là della caduta degli O'Quinn (parziale, dato che Michael è riuscito a fuggire), non ci sono altri elementi che colleghino il traffico del porto alla rapina al treno - tranne la preziosa cartellina di Rachel. Quando Schmidt viene in possesso di questi documenti, svela alla Ross e a McDonald il suo piano: la pista del denaro è fin dall'inizio nelle mani dell'FBI, per cui lui ha scelto di fare il lavoro sul campo in cambio della promozione a Capitano. Viene immediatamente trasferito e abbandona la squadra, mentre i file passano negli schedari dell'Agente Speciale Zimmermann, responsabile federale del caso. Ai due agenti della State viene offerta una scelta: restare ad Eden, con McDonald Sergente a capo di una Task Force dedicata ad indagare la corruzione della EPD, oppure tornare a Detroit, con Rachel Tenente e una nuova unità. Nel primo caso, Johnson sarebbe in grave pericolo (dal momento che si è inimicato praticamente chiunque), ma Rachel passerebbe alle dipendenze del Procuratore e potrebbe continuare l'indagine sulla Parson & Smith sotto la protezione dell'FBI; nel secondo caso, Eden sarebbe lasciata a sè stessa, e Johnson sarebbe costretto a darsi alla macchia. I due agenti ci pensano a lungo, ma alla fine optano per la seconda opzione, e si impegnano ad offrire vitto, alloggio e forse un lavoro a Louis, purchè non faccia cretinate. Troppo tardi, perchè Johnson ha recapitato la corrispondenza di Olivia e Sartori a tutti i giornali della città, demolendo la carriera di Kapiniaris e l'integrità stessa del Distretto Nord. A questo punto non c'è più nulla da fare per Sartori, che chiude i suoi giorni in congedo con un braccio al collo nella sua casa di periferia. Alla fine del mese, alcuni sicari della mala lo raggiungono in piena notte, e di lui non si sente più parlare.
Il giorno della chiusura ufficiale del caso, gli agenti si congedano calorosamente da Takimoto, Hoover e Bell, dandosi appuntamento al processo di Melchiorri il 3 settembre, dove vedranno finalmente i frutti del loro duro lavoro.
Nella sua nuova casa di Detroit, Johnson inizia ad ambientarsi, e si prepara a vivere una nuova vita alle dipendenze della Polizia di Stato, sotto il riflettore di tutti e ricercato ovunque dalle mafie locali. Come nel caso di Sartori, tuttavia, la sua pistola è sempre sotto il cuscino.
Matteo Sartori
PROCESSO PER LA GRANDE RAPINA AL TRENO DEL 14 MAGGIO 1999 A MOONGOOSE HILL, CONTEA DI TICONDEROGA, MICHIGAN
(3-4 Settembre 1999)
Sunto: Gli imputati sono ripartiti in due diverse fazioni: quelli in verde di aver preso parte ad un'operazione di contrabbando e riciclaggio di denaro della durata di anni 5 (cinque), e di aver tentato di trasferire una quantità di dollari pari a 10.000.000 (dieci milioni) su un treno passeggeri. Gli imputati in rosso sono accusati di aver organizzato, finanziato e incoraggiato una rapina al treno suddetto, attraverso l'intimidazione, l'estorsione, la corruzione e infine la violenza ai danni di innocenti e agenti di polizia locale. Gli imputati in blu sono accusati di aver compiuto materialmente la rapina di cui sopra, e di aver resistito all'arresto nel momento di arrendersi alle autorità competenti.
Luogo: Michigan State Court, Fairbanks, Eden
Giudice: Curtis J. Cooper, secondo distretto della Corte di Stato
Giuria: 12
Accusa: Roger Walton, Cornelia Strass, Thomas Thompson (Procuratore Distrettuale)
Difesa: Owen Kotzmann, Roberta Delgado, Benjamin Shower, Alan Jackson
Testimoni: Preston E. Burke, Giacomo Fellini, Marisa Fellini, Jacob Johnson, Norman Jones, Tonia Aguilar, Gerard Pinkerton, Tom Kelly
Imputati: Johnny Melchiorri, Silvio Jones, Freddy Merano, Christian King, Giulio Giannini, Emilio Navarro, Mario Esposito, Michele Esposito, Jimmy O'Shea, Paul Kelmeyer, Otis McBraid, Eduardo Vargas, Edward O'Sullivan, Leo Bordett, Kyle Flanagan, Samuel Donnelly, Josh Hayes, Ronald Yates, William Pascucci, Timothy Hett, Chad Winters, Evan Walsh, Charlie Walsh, Shane Valentine, Olivia O'Quinn, Preston E. Burke, Margaret "Margot" Millicentson
Imputazioni:
Johnny Melchiorri: Omicidio di primo grado (Guido Scaletta), Associazione a Delinquere, Complicità in Rapina a Mano Armata, Falsa Testimonianza, Possesso di Arma da Fuoco [aggravanti: recidivo]
Silvio Jones, Freddy Merano: Associazione a Delinquere, Complicità in Rapina a Mano Armata, Possesso di Arma da Fuoco
Christian King: Rapina a Mano Armata (1994), Complicità in Rapina a Mano Armata (1999), Associazione a Delinquere, Tentato Omicidio [attenuanti: collaborazione parziale con la polizia]
Giulio Giannini: Tentato Omicidio (di un agente di polizia), Associazione a Delinquere, Complicità in Rapimento, Resistenza all'Arresto, Possesso di Arma da Fuoco
Emilio Navarro: Associazione a Delinquere, Falso in Bilancio [attenuanti: estraneo ai fatti, parziale collaborazione con la polizia]
Mario e Michele Esposito: Associazione a Delinquere, Possesso di Arma da Fuoco
Jimmy O'Shea: Rapina a Mano Armata (Recidivo), Associazione a delinquere [attenuanti: parziale collaborazione con la polizia]
Paul Kelmeyer: Associazione a Delinquere (1994-1997-1999) [attenuanti: completa collaborazione con la polizia]
Otis McBraid: Associazione a Delinquere, Corruzione, Complicità in Quadruplice Omicidio
Eduardo Vargas: Associazione a Delinquere [attenuanti: forse estraneo ai fatti]
Edward O'Sullivan: Tentato Omicidio (di un agente di polizia), Complicità in quadruplice omicidio, Possesso di Arma da Fuoco, Associazione a Delinquere [attenuanti: parziale collaborazione con la polizia]
Leo Bordett: Associazione a Delinquere, Possesso di Armi da Fuoco, Organizzazione di Competizioni Non Autorizzate (pugilato), Complicità in Omicidio (Caesar), Omicidio [attenuanti: legittima difesa]
Kyle Flanagan: Associazione a Delinquere, Complicità in Competizioni Non Autorizzate (pugilato), Omicidio (Caesar), Tentato Omicidio [attenuanti: legittima difesa]
Samuel Donnelly, Josh Hayes: Associazione a Delinquere, Complicità in Competizioni Non Autorizzate, Omicidio, Tentato Omicidio [attenuanti: legittima difesa]
Ronald Yates: Associazione a Delinquere, Possesso di Credenziali False, Resistenza all'Arresto [attenuanti: parziale collaborazione con la polizia]
William Pascucci, Timothy Hett, Chad Winters: Associazione a Delinquere, Possesso di Credenziali False [attenuanti: parzialmente estranei ai fatti]
Evan Walsh, Charlie Walsh: Associazione a Delinquere, Omicidio di Primo Grado
Shane Valentine: Tentato Omicidio, Possesso di Armi da Fuoco, Associazione a Delinquere
Olivia O'Quinn: Associazione a Delinquere, Tentato Omicidio
Preston E. Burke: Rapina a Mano Armata, Resistenza all'Arresto, Possesso di Arma da Fuoco [attenuanti: completa collaborazione con la polizia, testimonianza, incensurato]
Margaret Millicentson: Complicità in Rapina a Mano Armata [attenuanti: parzialmente estranea ai fatti, assenza di prove materiali del suo coinvolgimento diretto]
Sentenze:
Johnny Melchiorri: 30 anni.
Silvio Jones, Freddy Merano: 20 anni.
Christian King: 10 anni.
Giulio Giannini: 99 anni.
Emilio Navarro: Sanzione pecuniaria.
Mario e Michele Esposito: 2 anni.
Jimmy O'Shea: 10 anni.
Paul Kelmeyer: 3 anni.
Otis McBraid: 5 anni.
Eduardo Vargas: Assolto.
Edward O'Sullivan: 30 anni.
Leo Bordett: 15 anni.
Kyle Flanagan: 6 anni.
Samuel Donnelly, Josh Hayes: 4 anni.
Ronald Yates: 4 anni.
William Pascucci, Timothy Hett, Chad Winters: 2 anni.
Evan Walsh, Charlie Walsh: 10 anni.
Shane Valentine: 15 anni.
Olivia O'Quinn: 99 anni.
Preston E. Burke: 4 anni nel penitenziario a minima sicurezza di [CLASSIFIED]
Margaret Millicentson: 1 anno (arresti domiciliari)
I seguenti condannati avranno accesso ad un'udienza per la libertà vigilata o per uno sconto di pena in un periodo di tempo compreso tra 2 e 5 anni: Paul Kelmeyer, Otis McBraid, Ronald Yates, Preston Burke.
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ANCONA – La FILT CGIL Marche dopo i recenti fatti di cronaca riflette sulla questione della mobilità delle persone e delle merci anche nella nostra Regione e ritiene che infrastrutture , manuntenzioni, reti, si leghino all’occupazione che può aumentare se si fanno scelte oculate e strategiche in caso contrario si hanno contraccolpi negativi sulla stessa.
Porto: lo sviluppo infrastrutturale impresso al porto e l’aumento del traffico dei passeggeri non può però far dimenticare la caratteristica del porto Ancona multipurpose cioè con diverse merceologie di prodotto e diversi operatori; secondo il sindacato di via primo maggio questa peculiarità del porto di Ancona deve rimanere nel futuro . La questione dei Silos del loro abbattimento gestiti in parte dalla Silos Sai e da Casillo Silos Granai che dismetteranno l’attività tra un anno e mezzo.
Pone la questione della ricollocazione di questi lavoratori circa 13 . L’accordo siglato con le parti datoriali e i sindacati il cosiddetto Piano per il lavoro del Porto può essere una risposta ma vanno attivati tutti i soggetti pubblici e privati che consentano la ricollocazione di questo personale in altre aziende interne al porto. Per questo la FILT unitamente alle altre sigle sindacali ha chiesto un incontro alla Regione e al Comune di Ancona assieme all’Autority per trovare soluzioni.
Inoltre la questione dei cereali e delle granaglie si lega perfettamente con l’intesa avvenuta tra Interporto Marche e la società anconetana di logistica Dpa scarl che hanno siglato un contratto di ‘rent to buy’ della durata di sei anni più sei, che affiderà alla Dpa la gestione del piazzale intermodale e dei servizi di scambio gomma-rotaia, in previsione di un eventuale acquisto. Il contratto prevede la cessione per un affitto di 170mila euro annui di un piazzale di 100 mila metri quadrati alla società che ne farà uno snodo per container e di stoccaggio merci (cereali e siderurgici) tra Nord Europa e Sud Italia, garantendo la movimentazione anche su rotaia.
Rete Ferroviaria Italiana completerà l’ultimo miglio di rotaie e aprirà la stazione nel piazzale ciò consentirà alla struttura di lavorare come un vero Interporto, a servizio di tutta la regione e anche degli operatori che hanno investito in questa zona. Questa è una battaglia portata avanti dalla Filt Cgil che da anni spinge per rivitalizzare il trasporto di merci su Rotaia si eviterebbe danni ambientali e alla salute delle persone, i sovraccarichi delle infrastrutture eccetera senza tenere conto che l’UE ha chiesto all’ Italia di aumentare fino al 30% il trasporto su rotaia della merce attualmente intorno al 6%.
I due progetti che dovrebbero decollare a brevissimo nell’ambito dell’accordo siglato 11 agosto scorso prevedono due poli distributivi uno di prodotti siderurgici, con una coppia di treni settimanali, nella fase iniziale, per rifornire le acciaierie del Nord e Sud Italia; il secondo riguarda una distribuzione dei cereali su treno per le aziende trasformatrici.
Questa seconda ipotesi si sposerebbe benissimo con l’individuazione di tecniche di scarico delle granaglie al porto diverse dai tradizionali silos e il mantenimento del Porto multipurpose dato che il porto di Ancona è dotato un binario ferroviario interno per il trasporto della merce.
Il terzo progetto, Quello cioè della realizzazione del magazzino centralizzato Asur del farmaco e del numero unico delle emergenze Interporto si è aggiudicata la gara. La struttura intermodale diventerà quindi un polo logistico per tutto il servizio sanitario delle Marche; le risorse finanziarie che vengono da questa operazione consentiranno alla società il ripianamento del debito maturato negli ultimi 10 anni (circa 10 milioni di euro.
Infine l’Aeroporto A seguito della delibera regionale che ha per oggetto l’espletamento delle procedure finalizzate alla individuazione del partner privato a cui cedere la quota di maggioranza della società ,ai fini della privatizzazione anche parziale della società medesima. Le organizzazioni sindacali dei trasporti FILT CGIL – FIT CISL E UIL TRASPORTI hanno richiesto di inserire la clausola sociale così come previsto dal CODICE DEGLI APPALTI che prevede appunto norme di tutela dei lavoratori qualora fosse affidata la gestione ad un terzo soggetto .
L’art. 105 c. 9 del D.Lgs. 50/2016 (in materia di subappalto) stabilisce che “l’affidatario (di contratti pubblici.) è tenuto ad osservare integralmente il trattamento economico e normativo stabilito dai contratti collettivi nazionale e territoriale in vigore per il settore e per la zona nella quale si eseguono le prestazioni”.
Un’ulteriore disposizione che individua l’obbligo in esame è l’art. 50 del D.Lgs.50/2016 in materia di clausole sociali, ossia quelle clausole che, inserite nella documentazione di gara, impongono all’appaltatore di impegnarsi a garantire la stabilità occupazionale del personale che è già impiegato nell’esecuzione del lavoro o del servizio alle dipendenze del “gestore uscente”. L’art. 50 stabilisce che, nella clausola sociale, la Stazione Appaltante preveda l’obbligo a carico dell’aggiudicatario di applicare i contratti collettivi di settore di cui all’art. 51 D.Lgs. 81/2015. Inoltre, preme evidenziare che il decreto correttivo ha effettuato una sostanziale modifica all’interno dell’art. 50, ponendo a carico della Stazione Appaltante (S.A.) l’obbligo di inserire le clausole sociali in tutti i contratti di appalto e concessione di lavori e servizi diversi da quelli aventi natura intellettuale. Ad oggi, pertanto, sussiste un generale obbligo per le Stazioni Appaltanti di inserire, in tutte le gare d’appalto, clausole sociali che assicurino la stabilità occupazionale del personale impiegato. Infatti nella precedente gara l’Amministratrice Unica aveva assegnato solamente un maggior punteggio a chi avesse assunto il maggior numero di lavoratori. Violando palesemente secondo il Sindacato la norma sugli appalti. Ad oggi e se il bando di gara venisse bandito con gli stessi criteri del dicembre 2017 non ci sarebbe un obbligo a salvaguardare il personale impegnato nello scalo ma una semplice e generico punteggio al punto offerta tecnica dove il personale viene assimilato alle “ soluzioni gestionali dell’infrastruttura aeroportuale che garantiscano la valorizzazione economica, lo sviluppo del servizio, anche con ricadute sul territorio circostante e sull’occupazione” tale prescrizione risulta illegittima rispetto a quanto recita il decreto legislativo 50 in materia di appalti .
Inoltre il sindacato chiede alla Regione di riaprire immediatamente il tavolo permanente su Aerdorica spa a seguito di queste novità poiché non ci sono notizie da parte dell’Europa sull’autorizzazione alla ricapitalizzazione. E si teme che la privatizzazione non consenta poi di utilizzare a pieno gli strumenti di tutela dell’occupazione.
La FILT CGIL MARCHE denuncia lo scarso coinvolgimento delle organizzazioni sociali per verificare le privatizzazioni in atto e la possibilità di garantire l’occupazione e di accrescerla .
Seppure su alcuni temi come il trasporto su rotaia della merce e la rivitalizzazione dell’ Interporto e la concentrazione di centrali uniche di acquisto e di magazzini unici la Filt Cgil ma la CGIL stessa ha portato avanti con convinzione e auspica la regione rilanci queste politiche con un Piano dei trasporti organico che coinvolga le parti sociali al fine di contribuire allo sviluppo di questo territorio così penalizzato dalla crisi e dalle calamità naturali.
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Rivoluzione Ferrovie: arriva Alta Velocita' merci, un treno come 18 Tir
Le merci viaggeranno ad alta velocita' e non solo i passeggeri. E' il principio a cui si sono ispirate le Fs per il nuovo servizio Mercitalia Fast dal prossimo mese di ottobre: il primo treno merci ad alta velocita' del mondo, in grado di collegare lo scalo di Marcianise (Caserta) all'Interporto di Bologna in 3 ore e 20 minuti, alla velocita' media di 180 Km/h. Lo hanno annunciato il presidente di Mercitalia Ivan Soncini, l'amministratore delegato Marco Gosso e l'amministratore delegato delle Fs Renato Mazzoncini, che hanno incontrato gli operatori del settore alla Fondazione Feltrinelli di Milano. Mazzoncini ha fatto il punto sul primo anno di vita di Mercitalia, con ricavi in crescita a 1,04 miliardi (+40 milioni) e Mol tornato positivo per 40 milioni (+56 mln), ma con il risultato operativo ancora in rosso per 31 milioni, e si e' rivolto alla politica per perorare la causa del trasporto merci su ferro, alla luce del Libro Bianco dell'Ue sui Trasporti, che prevede che il 30% delle merci viaggi su rotaia al 2030 ed il 50% al 2050. "Ci aspettiamo - ha detto - che il futuro Governo continui con la cura del ferro anche per il trasporto merci" ed in particolare che "continui ad alimentare Rfi, perche' Mercitalia e' un operatore di mercato, mentre Rfi gestisce la rete deve essere sempre piu' potenziata per garantire alle imprese ferroviarie il trasporto merci". Quanto al nuovo Etr 500 merci, nelle 12 carrozze appositamente modificate trasportera' "lo stesso numero di 'roll-container' da 1 metro cubo di volume e 220 Kg di peso massimo che possono trasportare 18 Tir o 2 Boeing 747 Cargo", ha aggiunto. Tra i primi clienti del nuovo servizio Mercitalia Fast ci sono l'Interporto di Bologna, il corriere espresso T Group, Leroy Merlin, Naturasi', Admenta e Logista. "Nel suo primo anno di attivita' - ha indicato Mazzoncini - Mercitalia ha centrato i risultati economici e industriali, sia in termini di investimenti effettuati sia per quanto riguarda gli obiettivi indicati nel Piano industriale 2017-2026", con l'obiettivo di raggiungere 2,1 miliardi di ricavi al 2026. "Con il nuovo servizio - gli ha fatto eco l'Ad di Mercitalia Gosso - utilizzeremo la rete Alta Velocita'/Alta Capacita' anche per il trasporto merci per offrire un servizio su misura ai clienti che devono consegnare la merce in modo rapido, affidabile e puntuale". "Oggi - ha spiegato - siamo l'unica impresa ferroviaria a poter garantire questo business", che all'inizio riguardera' la tratta Caserta-Bologna, ma che in futuro potrebbe essere esteso agli altri terminal dell'Alta Velocita': Torino, Novara, Milano, Brescia, Verona, Padova, Roma e Bari. Read the full article
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