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pier-carlo-universe · 15 days ago
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Data Center: Deidda e Amich (FdI) in visita ai Data Center di Engineering a Pont Saint Martin
Pont Saint Martin, 27 gennaio 2025 - Il Presidente della Commissione IX (Trasporti, Poste e Telecomunicazioni), on. Salvatore Deidda, e l’on. Enzo Amich, membro della medesima commissione, hanno visitato i data center di Engineering a Pont Saint Martin, n
Pont Saint Martin, 27 gennaio 2025 – Il Presidente della Commissione IX (Trasporti, Poste e Telecomunicazioni), on. Salvatore Deidda, e l’on. Enzo Amich, membro della medesima commissione, hanno visitato i data center di Engineering a Pont Saint Martin, nel quadro dell’esame di alcuni progetti di legge attinenti a questa materia. Con loro il Vice Presidente della Regione Val d’Aosta Luigi…
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freedominthedarkmp3 · 5 months ago
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scene incredibili burocrazia italiana for the rescue
Quando ti dico che il tizio del centro per l'impiego ha visto il mio cv, ha visto il contratto di tirocinio che stavo per firmare, ha sospirato e detto "certo che potevano almeno farti un contratto di lavoro vero"
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pietroleopoldo · 2 years ago
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Con una delle ragazze che sto aiutando con la tesi stiamo lavorando ad un capitolo sul quadro legislativo del tema e devo dire che è molto in character che io non sapessi che CM sta per Circolare Ministeriale o che DPR sta per Decreto del Presidente della Repubblica ma sapessi che RD sta per Regio Decreto
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anguilla83 · 17 days ago
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Tabella governativa degli "stupefacenti":
#droghe
https://www.salute.gov.it/portale/medicinaliStupefacenti/dettaglioContenutiMedicinaliStupefacenti.jsp?lingua=italiano&id=3729&area=sostanzeStupefacenti&menu=vuoto&tab=1
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italianiaberlino · 19 days ago
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§ 175: un secolo di criminalizzazione dell'omosessualità in Germania
Il Paragraph1 175 del codice penale tedesco, noto come § 175 StGB, è stato uno dei simboli più duraturi della persecuzione legale dell’omosessualità in Germania. Introdotto nel 1871, questo articolo ha criminalizzato i rapporti sessuali tra uomini per oltre un secolo, fino alla sua completa abrogazione nel 1994. Origini e sviluppo storico Il § 175 venne adottato nel 1871, all’indomani…
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automaticcupcakemoon · 7 months ago
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🌿 Olio di CBD in Italia: Normative e Prospettive Future 🌿 Hai domande sulla legalità dell’olio di CBD in Italia? Abbiamo tutte le risposte nel nostro nuovo articolo! Scopri le normative aggiornate e cosa riserva il futuro per il CBD in Italia. 📚✨ 🔗 Leggi l’articolo completo #CBD #Legislazione #Italia #Benessere #Salute
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sauolasa · 2 years ago
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Il governo olandese cade per la legislazione sui migranti
Il premier Rutte passa la mano, fra le misure che gli sono costate il posto quella sul ricongiungimento familiare dei richiedenti asilo
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benzinazero · 2 years ago
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Autovelox in Italia: una costosa forma di segnaletica
Immagine da Zutobi, una scuola guida online per l’apprendimento della teoria Secondo un’indagine fatta da Zutobi – una scuola guida online attiva negli Usa, Gran Bretagna, Svezia, Australia, Francia e Germania – l’Italia ha il record europeo di autovelox installati (8.073), seguita dalla Gran Bretagna che ne ha circa la metà. Se questo numero è corretto, vengono spontanee due considerazioni,…
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fatticurare · 3 months ago
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Le intenzioni di Raimo sono sempre state chiare. Qui è quando Valditara si era appena insediato. Vi pare una critica politica?
Io ho due ipotesi:
1) Raimo fa davvero quello che ha scritto e lo ha pure ribadito in diverse interviste televisive, e quindi è potenzialmente pericoloso e inidoneo all'insegnamento.
2) Raimo è un mitomane che si diverte a spararle grosse e non riesce a contenersi, anche in classe.
In entrambi i casi a mio avviso e per sgombrare ogni dubbio Raimo potrebbe sottoporsi ad un approfondimento mediante visita collegiale, come previsto dalla legislazione scolastica e come accade a tanti altri suoi colleghi insegnanti ogni anno. Quando un insegnante manifesta segnali di potenziale pericolosità e poco equilibrio, è prassi sottoporlo a visita psico-attitudinale.
Il parere degli specialisti potrebbe aiutare a comprendere meglio.
Ma immagino che in un caso simile Fratoianni e compagni griderebbero all'aggressione fascista, mentre le "truppe scelte pronte ad assediare" di Raimo sarebbero solo frutto della sua immaginazione.
Rossano Sasso
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anchesetuttinoino · 5 months ago
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🇬🇧 STARMER BLOCCA LA LEGGE SULLA LIBERTÀ D'ESPRESSIONE NEI COLLEGE
Come annunciato dal ministro dell’Educazione del nuovo governo laburista del Regno Unito, Bridget Phillipson, la legge per la protezione della libertà di espressione nei college, l’Higher Education (Freedom of Speech) Act approvato dal precedente governo conservatore, la cui entrata in vigore era prevista per il 1° agosto, è stata sospesa in attesa che il governo valuti l’opportunità di abrogarla. Esultano i sindacati degli studenti, particolarmente attivi nel “deplatforming” dei relatori sgraditi al pensiero woke, le facoltà universitarie che avrebbero potuto essere portate in tribunale e multate se non avessero difeso la libertà di parola di studenti, docenti e conferenzieri, alcune associazioni ebraiche convinte che la legge approvata dai tories avrebbe consentito ai negazionisti dell’Olocausto di diffondere fra gli studenti le loro teorie; protestano indignati i docenti che negli ultimi anni hanno vissuto l’incubo di essere emarginati all’interno delle università di appartenenza per le loro motivate posizioni controcorrente, gli esponenti del Partito Conservatore che avevano promosso la legislazione e alcune delle più importanti testate giornalistiche britanniche, come il Daily Telegraph, il Times e il Daily Mail. (Fonte: Tempi)
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pier-carlo-universe · 8 days ago
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Foglie fresche di Khat: origine, effetti e pericoli di una droga stimolante. Di Alessandria today
Una pianta tradizionale dell’Africa Orientale con effetti simili alle anfetamine: tutto quello che c’è da sapere sul khat
Una pianta tradizionale dell’Africa Orientale con effetti simili alle anfetamine: tutto quello che c’è da sapere sul khat Le foglie fresche di khat (Catha edulis) sono una sostanza vegetale utilizzata da secoli in alcune parti del mondo per le loro proprietà stimolanti ed euforizzanti. Sebbene il consumo sia una pratica culturale diffusa in diverse aree del Corno d’Africa e della Penisola…
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mezzopieno-news · 7 days ago
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IL NUMERO DELLE TIGRI È RADDOPPIATO IN INDIA NEGLI ULTIMI 10 ANNI
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L’India ha raddoppiato la popolazione di tigri in poco più di un decennio, realizzando un approccio che protegge questi grandi felini dal bracconaggio e dalla perdita di habitat, riducendo i conflitti tra uomo e fauna selvatica e aumentando gli standard di vita delle comunità vicine alle aree in cui vivono le tigri.
Il numero di tigri è cresciuto da una stima di 1.706 tigri nel 2010 a circa 3.682 nel 2022, secondo le stime della National Tiger Conservation Authority, rendendo l’India la patria di circa il 75% della popolazione mondiale di tigri. Le tigri sono in aumento grazie soprattutto grazie al coinvolgimento delle comunità che vivono nelle aree popolate da questi grandi felini. “La credenza comune è che la densità umana impedisca un aumento delle popolazioni di tigri”, ha affermato Yadvendradev Jhala, ricercatore presso l’Accademia nazionale indiana delle scienze di Bangalore. “Quello che la ricerca dimostra è che non è la densità umana, ma l’atteggiamento delle persone, a contare di più”. Una legislazione rigorosa sulla protezione della fauna selvatica è la spina dorsale della conservazione delle tigri in India, ha affermato Jhala.
Il recupero della tigre (Panthera tigris) in India, la regione più popolata al mondo, offre un’opportunità distinta per valutare i fattori socio-ecologici del recupero della megafauna. L’area occupata dalle tigri è aumentata del 30% negli ultimi due decenni, portando le tigri ad occupare persistentemente aree protette prive di esseri umani e ricche di prede ma anche habitat prossimali connessi condivisi con circa 60 milioni di persone.
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Fonte: Science; foto di Flickr
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falcemartello · 1 year ago
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Cara vecchia auto CIAO!
Una dozzina di stati si sono uniti alla California e a molti paesi nell’approvare una legislazione per vietare la vendita di auto convenzionali e spingere tutti verso i veicoli elettrici (EV), molti entro il decennio. Allo stesso modo, con un gioco di prestigio normativo, l’Environmental Protection Agency degli Stati Uniti ha proposto norme sulle emissioni che imporrebbero effettivamente alle case automobilistiche di vendere principalmente veicoli elettrici. E, naturalmente, il mal chiamato Inflation Reduction Act, alias Green New Deal, riversa sussidi in tutto l’ecosistema dei veicoli elettrici.
La corsa a sovvenzionare e rendere obbligatori i veicoli elettrici è animata da una presunzione fatale: il presupposto che ridurranno radicalmente le emissioni di CO2. Questo presupposto è un’ortodossia radicata non solo tra gli esperti ambientalisti e gli amministratori dello stato regolatore, ma anche tra i critici dei veicoli elettrici, che contestano una transizione forzata principalmente sulla base della perdita di libertà, dei costi e delle distorsioni del mercato.
(Continua)
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anguilla83 · 1 month ago
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Classificazione di Nutt sui danni da droghe, un buono studio con alcune criticità.
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abr · 8 months ago
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Gli europei hanno fatto della transizione ecologica uno dei pilastri della propria politica economica e della loro stessa identità politica. La Commissione uscente ha stabilito target di decarbonizzazione e installazione delle fonti rinnovabili sempre più ambiziosi. Gli Stati membri stanno cercando di perseguirli con i due strumenti più vecchi del mondo: gli obblighi e i sussidi, cioè, in una parola, la politica industriale statalista in tutta la sua potenza.
Siamo sicuri che sia la via migliore? La risposta è no e la conferma arriva dal Texas.
Alla fine di quest’anno, secondo quanto racconta un dettagliato articolo del Financial Times, nel corso del 2024 il Texas avrà installato più pannelli fotovoltaici (rapportati alla popolazione) non solo di qualunque altro Stato Usa, ma addirittura di qualunque Paese al mondo. Anche in termini di incidenza sulla generazione di energia elettrica, il fotovoltaico texano a marzo ha scavalcato il carbone e superato altre realtà, come la California, che spesso vengono enfatizzate come esempi da seguire. Non colpisce solo il livello raggiunto dalle rinnovabili, ma anche la rapidità con cui esse si sono imposte, sostanzialmente negli ultimi quattro o cinque anni.
Eppure, il Texas non è certo un luogo ospitale per i seguaci di Greta: non ha una legislazione particolarmente favorevole per le rinnovabili, non ha incentivi generosi e tanto meno ha obblighi paragonabili ai nostri. Sono invece due gli ingredienti del successo texano, e si trovano esattamente dalla parte opposta rispetto a quella verso cui si guarda quando si dibatte di questi temi.
Il primo ingrediente è la libertà economica: in Texas le rinnovabili non godono di privilegi, ma tutte le imprese possono contare su un sistema di regole pensato per valorizzarne il contributo, non per mettere loro i bastoni tra le ruote. In Texas non ci sono i lunghi iter burocratici che, in California come in Italia, soffocano le rinnovabili assieme alle altre imprese. Quindi, il punto non è disegnare corsie preferenziali per le tecnologie alla moda, ma costruire un quadro normativo affidabile e aperto per tutti. Non è distribuire il Nimby ai nemici e le agevolazioni agli amici, ma creare un ecosistema a misura d’impresa. Il secondo ingrediente è che i pannelli fotovoltaici sono diventati sempre più competitivi, anche rispetto alle fonti energetiche tradizionali.
E questo dipende principalmente dalla concorrenza internazionale e dal basso costo del fotovoltaico cinese. Se c’è quindi una vera minaccia che rischia di mettere a repentaglio il modello texano, quella deriva dai dazi pretesi dal presidente più ambientalista di sempre, Joe Biden, e dai requisiti di “local content”. Se le rinnovabili prosperano in Texas è perché, in quel contesto, convengono davvero. Ma senza istituzioni favorevoli alla libera impresa, esse sarebbero al centro di quella stessa rincorsa tra sussidi e regolamentazione che le sta mettendo in difficoltà altrove, come in California (e in molti Paesi europei): It’s the economic freedom, stupid.
ambientalismo ignorante passé bovino, non (solo) per le scuregge al metano, vs. sostenibilità quella vera, quella che non ha bisogno di aiutini, via https://opinione.it/economia/2024/05/29/istituto-bruno-leoni-texas-usa-pannelli-fotovoltaici-california-biden/
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curiositasmundi · 6 months ago
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Il governo italiano sta per introdurre una nuova regolamentazione che equiparerà la cannabis light alla cannabis tradizionale. Questo cambiamento è stato inserito in un emendamento al ddl Sicurezza, recentemente approvato dalle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera. È stata ritirata, invece, la proposta della Lega per vietare l’immagine della pianta di canapa per fini pubblicitari.
La lotta del governo alla cannabis light sta assumendo proporzioni grottesche
L'esecutivo ha presentato nuove proposte per una stretta sul settore, che comprendono anche un divieto alle immagini che raffigurano la canapa
La legislazione italiana attuale, che risale al 2016, consente la coltivazione di canapa per scopi industriali, purché il contenuto di Thc – la sostanza psicoattiva della presente nella pianta – non superi lo 0,2%. La nuova normativa, invece, proibisce il commercio, la lavorazione e l'esportazione di foglie, infiorescenze, resine e di tutti i prodotti contenenti sostanze derivate dalla pianta di canapa. Ciò colpirà diversi ambiti, dalla cosmesi all'erboristeria, dagli integratori alimentari al florovivaismo. I negozi specializzati nella vendita di prodotti a base di cannabis light, sorti come funghi negli ultimi anni, sarebbero costretti a chiudere. Inoltre, le tabaccherie, che attualmente offrono alcuni di questi prodotti, non potrebbero più includerli nel loro assortimento.
L'impatto economico di questa decisione sarà significativo perché si tratta di un mercato in piena espansione in Italia. Attualmente, circa 800 aziende coltivano cannabis light nel nostro paese e 1.500 si occupano della sua trasformazione, generando un fatturato annuo di circa 500 milioni di euro e coinvolgendo circa 11.000 posti di lavoro. Secondo Davide Fortin, ricercatore all’Università Sorbona di Parigi e collaboratore di MPG Consulting (Marijuana Policy Group di Denver) il mercato della cannabis light in Italia nel 2021 era valutato circa 44 milioni di euro all’anno e sarebbe potuto crescere fino a 400-500 milioni con una regolamentazione adeguata, inserendosi in un mercato europeo potenziale di 36 miliardi di euro. Il prodotto coltivato in Italia, è infatti molto richiesto anche all'estero, con esportazioni verso Germania, Belgio, Olanda e Francia.Le reazioni della politica sono state in generale molto critiche. Cristiano Fini, presidente di Cia-Agricoltori Italiani, ha definito la decisione come una "grave sconfitta per la libera impresa". Anche Riccardo Magi, segretario di Più Europa, ha duramente criticato la misura su X: “Il governo Meloni ha appena ucciso il settore della cannabis light nel nostro paese", "in preda alla furia ideologica [il governo], cancella una filiera tutta italiana 11mila posti di lavoro. E pensano anche di aver fatto la lotta alla droga”.
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