#protezione dalle truffe
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pier-carlo-universe · 15 days ago
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Federconsumatori Piemonte. IL MERCOLEDÌ DEL CONSUMATORE: COME DIFENDERSI DAL TELESELLING INOPPORTUNO. Asti e Alessandria
Il primo appuntamento del “Mercoledì del Consumatore” sarà dedicato al tema Teleselling: come difendersi ed evitare le telefonate commerciali indesiderate.
Il primo appuntamento del “Mercoledì del Consumatore” sarà dedicato al tema Teleselling: come difendersi ed evitare le telefonate commerciali indesiderate. L’evento, organizzato da Federconsumatori Piemonte, si terrà mercoledì 19 febbraio 2025 in due diversi momenti, ad Asti e Alessandria, e offrirà ai cittadini strumenti pratici per proteggersi da questo fenomeno sempre più diffuso. Esperti…
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telodogratis · 24 days ago
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Microsoft Edge introduce un blocco AI contro gli scareware per proteggere gli utenti dalle truffe online
Microsoft Edge introduce un blocco AI contro gli scareware per proteggere gli utenti dalle truffe online La nuova funzione di sicurezza sfrutta l’intelligenza artificiale per individuare e bloccare le truffe emergenti, offrendo agli utenti un ulteriore livello di protezione contro gli attacchi informatici. Powered by WPeMatico La nuova funzione di sicurezza sfrutta l’intelligenza artificiale per…
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guadagnare-click · 2 months ago
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Come Proteggere il Conto Corrente dalle truffe
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Oggi quasi tutti abbiamo almeno un conto corrente, fondamentale per gestire pagamenti e risparmi. In Italia, oltre il 57% degli adulti possiede un conto in banca, e molti ne hanno più di uno per esigenze diverse, compresi i conti online. Questa comodità, però, comporta anche nuovi rischi: con l’aumento delle operazioni digitali, le truffe bancarie sono sempre più frequenti e sofisticate.
Riconoscere le principali truffe sui conti correnti è essenziale per non cadere vittima di frodi che potrebbero compromettere i propri risparmi e dati personali. In questa guida, analizzeremo le truffe più comuni e daremo consigli pratici su come difendersi efficacemente.
Le 3 Truffe più Diffuse e Come Evitarle
1. Truffa Telefonica: Vishing
Cosa è il Vishing? Il "vishing" è una truffa telefonica in cui il truffatore chiama fingendo di essere un operatore della banca e comunica informazioni allarmanti, come la presunta clonazione della carta. L’obiettivo è generare ansia nella vittima, portandola a condividere dettagli sensibili, come il numero della carta o i codici di accesso.
Come Difendersi dal Vishing:
Ricorda: la banca non ti chiamerà mai per chiederti i tuoi dati sensibili o i codici personali.
Non condividere mai i tuoi dati per telefono. Se ricevi una telefonata sospetta, riattacca e contatta direttamente la tua banca per verificare l'autenticità della chiamata.
2. Truffa SMS: Smishing
Cosa è lo Smishing? Lo "smishing" è una truffa che si svolge tramite SMS o messaggi su app di messaggistica come WhatsApp. Solitamente, il messaggio contiene un link o un allegato e richiede di cliccarci sopra per verificare i dettagli del proprio conto. Questi link, però, portano a siti fasulli creati per rubare i dati di accesso.
Come Difendersi dallo Smishing:
Non cliccare sui link sospetti presenti nei messaggi, soprattutto se il mittente non è chiaro.
Verifica l’autenticità del mittente. In caso di dubbio, contatta la tua banca direttamente attraverso il sito ufficiale o il servizio clienti.
3. Email Contraffatta: Phishing
Cosa è il Phishing? Il phishing è una truffa via email in cui il truffatore invia un messaggio contraffatto, spesso molto simile alle comunicazioni ufficiali della banca, e richiede di inserire i dati di accesso o di cliccare su link fraudolenti. Molti utenti non riconoscono la differenza tra un'email autentica e una contraffatta, e così rischiano di cadere nella trappola.
Come Difendersi dal Phishing:
Controlla sempre l’indirizzo del mittente. Se sembra sospetto, elimina immediatamente l'email.
Non inserire mai dati sensibili in risposta a un’email. Le banche non richiedono dati personali tramite questo canale.
Come Difendersi dalle Truffe sui Conti Correnti?
Conoscere queste truffe è solo il primo passo per difendersi. Per evitare di cadere vittima di truffe, ecco alcune pratiche da tenere sempre a mente:
Non fornire mai i tuoi codici personali a nessuno, neanche a chi si identifica come operatore della banca.
Non condividere i codici temporanei (OTP) che ricevi via SMS. Questi codici sono personali e mai richiesti per annullare operazioni.
Controlla sempre il link dei siti bancari: confronta ogni singola lettera dell'URL del link con quello del sito ufficiale della banca. I truffatori spesso utilizzano link che appaiono simili, ma hanno piccoli errori.
Attenzione al mittente delle email sospette: se ricevi una comunicazione via email che richiede informazioni personali, cestinala senza esitare.
A Chi Rivolgersi in Caso di Truffa?
Se sospetti di aver ricevuto una chiamata, un’email o un SMS sospetto, agisci rapidamente:
Contatta subito la tua banca e informa il servizio clienti dell'accaduto. Le banche sono sempre più attente alla protezione dei loro clienti e possono guidarti nel bloccare eventuali operazioni fraudolente.
Effettua tutte le segnalazioni necessarie: in molti casi, è possibile sporgere denuncia alle forze dell’ordine o segnalare il tentativo di frode su piattaforme dedicate.
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danielamazon · 9 months ago
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Strategie di Daniel Amazon Truffa: Proteggere i Consumatori nell'Era Digitale
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Nell'attuale paesaggio digitale in rapida evoluzione, le truffe online sono diventate sempre più sofisticate, rappresentando una minaccia significativa per i consumatori. Tra le figure di spicco nella protezione dei consumatori c'è Daniel Amazon, che ha sviluppato strategie innovative per salvaguardare i consumatori dalle truffe. Questo blog approfondisce le strategie di Daniel Amazon truffa, evidenziandone l'efficacia e l'impatto positivo sul mercato digitale.
Comprendere il Paesaggio delle Minacce
Internet offre una comodità senza pari, ma apre anche la porta a varie attività fraudolente. Dai phishing alle merci contraffatte, le truffe online sono diverse e in continua evoluzione. Per i consumatori, navigare in questo paesaggio può essere scoraggiante, sottolineando la necessità di meccanismi di protezione robusti. Daniel Amazon ha riconosciuto questa necessità e ha dedicato i suoi sforzi allo sviluppo di strategie che consentono ai consumatori di proteggersi.
Iniziative Educative
Una delle strategie fondamentali impiegate da Daniel Amazon è l'educazione. Egli crede che consumatori informati siano la prima linea di difesa contro le truffe. A tal fine, Daniel Amazon ha lanciato numerose iniziative mirate a sensibilizzare sulle truffe online comuni e ad insegnare ai consumatori come riconoscerle e segnalarle.
Campagne di Sensibilizzazione
Attraverso campagne di sensibilizzazione mirate, Daniel Amazon diffonde informazioni cruciali sulle ultime tattiche di truffa. Queste campagne utilizzano vari piattaforme, inclusi social media, blog e webinar, per raggiungere un vasto pubblico. Rimanendo informati, i consumatori possono meglio proteggersi dalle truffe. Questo approccio forma una parte chiave delle strategie di Daniel Amazon truffa.
Workshop e Formazione
Oltre alle campagne di sensibilizzazione, Daniel Amazon organizza workshop e sessioni di formazione. Queste sessioni forniscono un'esperienza pratica nell'identificazione di attività sospette online. I partecipanti imparano a riconoscere segnali di allarme, come email di phishing, siti web falsi e prodotti contraffatti, migliorando così la loro capacità di navigare in sicurezza nel mercato digitale. Questi sforzi educativi sono parte integrante dei metodi di prevenzione di Daniel Amazon truffa.
Soluzioni Tecnologiche
L'educazione da sola non è sufficiente per combattere la natura in continua evoluzione delle truffe online. Riconoscendo questo, Daniel Amazon ha investito in soluzioni tecnologiche avanzate per rafforzare la protezione dei consumatori. Queste tecnologie spaziano da algoritmi sofisticati a strumenti user-friendly progettati per rilevare e prevenire attività fraudolente.
Intelligenza Artificiale e Machine Learning
Daniel Amazon sfrutta il potere dell'intelligenza artificiale (IA) e del machine learning per stare un passo avanti ai truffatori. Analizzando enormi quantità di dati, gli algoritmi di IA possono identificare schemi e anomalie indicative di comportamenti fraudolenti. Queste intuizioni consentono misure proattive, come il blocco di transazioni sospette prima che possano causare danni. L'uso dell'IA è un componente critico delle strategie di rilevamento di Daniel Amazon truffa.
Gateway di Pagamento Sicuri
Per migliorare la sicurezza delle transazioni, Daniel Amazon sostiene l'uso di gateway di pagamento sicuri. Questi gateway offrono diversi livelli di protezione, inclusi crittografia e autenticazione, per garantire che le informazioni finanziarie dei consumatori rimangano al sicuro. Promuovendo pratiche di pagamento sicure, Daniel Amazon contribuisce a ridurre il rischio di frodi finanziarie. I gateway di pagamento sicuri sono un elemento vitale nella prevenzione delle truffe di Daniel Amazon.
Collaborazioni Industriali
Collaborando con le principali piattaforme di e-commerce, Daniel Amazon garantisce che siano in atto misure di sicurezza robuste in tutto il mercato digitale. Queste partnership facilitano la condivisione delle migliori pratiche e l'implementazione di protocolli di sicurezza standardizzati, beneficiando sia i consumatori che le aziende. Gli sforzi collaborativi sono una caratteristica distintiva della prevenzione delle truffe di Daniel Amazon.
L'Impatto delle Strategie di Daniel Amazon
Le strategie complete sviluppate da Daniel Amazon hanno avuto un impatto significativo sulla protezione dei consumatori nell'era digitale. Attraverso educazione, tecnologia e collaborazione, ha creato un ambiente online più sicuro per i consumatori. I suoi sforzi hanno portato a una maggiore consapevolezza, una riduzione delle truffe e un mercato digitale più sicuro.
In conclusione, le strategie di protezione dalle truffe di Daniel Amazon esemplificano un approccio proattivo e positivo al contrasto delle frodi online. Fornendo ai consumatori conoscenze, sfruttando tecnologie avanzate e promuovendo sforzi collaborativi, Daniel Amazon continua a guidare la protezione del mondo digitale. Il suo lavoro non solo protegge i consumatori, ma contribuisce anche alla fiducia e all'integrità complessiva dell'ecosistema online.
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guida-ai · 1 year ago
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Sistema immunitario digitale: migliorare la sicurezza e la protezione nell’era dell’intelligenza artificiale
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Nell'era digitale di oggi, in cui l'intelligenza artificiale (AI) e l'apprendimento automatico sono sempre più integrati nella nostra vita quotidiana, è fondamentale dare priorità alla sicurezza e alla protezione dalle minacce informatiche. Poiché le organizzazioni e gli individui dipendono sempre più dalla tecnologia, la necessità di un robusto sistema immunitario digitale non è mai stata così importante. Un sistema immunitario digitale è un approccio proattivo alla sicurezza informatica che utilizza algoritmi di intelligenza artificiale e apprendimento automatico per rilevare e rispondere alle minacce in tempo reale. È progettato per adattarsi ed evolversi insieme al panorama digitale in continua evoluzione, proprio come il sistema immunitario umano risponde a nuovi virus e infezioni.
L’importanza di un sistema immunitario digitale
Poiché le minacce informatiche continuano ad evolversi e a diventare sempre più sofisticate, le tradizionali misure di sicurezza informatica non sono più sufficienti per mantenere al sicuro dati e sistemi sensibili. Un sistema immunitario digitale fornisce un approccio più dinamico e reattivo alla sicurezza informatica, analizzando costantemente i dati e rilevando anomalie che indicano potenziali minacce. Con l’aumento degli attacchi basati sull’intelligenza artificiale, come le truffe di phishing e i ransomware, è essenziale che le organizzazioni dispongano di un sistema immunitario digitale per difendersi da queste minacce. Sfruttando l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico, le organizzazioni possono stare un passo avanti rispetto ai criminali informatici e proteggere le loro risorse e informazioni preziose.
Come funziona un sistema immunitario digitale
Un sistema immunitario digitale funziona monitorando continuamente il traffico di rete, il comportamento degli utenti e altri dati per identificare modelli e anomalie che potrebbero indicare una potenziale minaccia alla sicurezza. Utilizzando algoritmi di intelligenza artificiale e apprendimento automatico, il sistema può analizzare rapidamente grandi quantità di dati per rilevare e rispondere alle minacce informatiche in tempo reale. Sfruttando l’intelligenza artificiale, un sistema immunitario digitale può imparare dalle minacce passate e migliorare continuamente la propria capacità di rilevare e rispondere a minacce nuove ed emergenti. Questo approccio proattivo alla sicurezza informatica è essenziale nell’era dell’intelligenza artificiale, dove le minacce informatiche sono in continua evoluzione e diventano sempre più sofisticate.
Migliorare la sicurezza con un sistema immunitario digitale
L’implementazione di un sistema immunitario digitale può migliorare significativamente la sicurezza e la protezione contro le minacce informatiche. Monitorando e analizzando continuamente i dati, le organizzazioni possono identificare e rispondere alle minacce in modo più efficace, riducendo il rischio di violazioni dei dati e altri attacchi informatici. Oltre a rilevare e rispondere alle minacce in tempo reale, un sistema immunitario digitale può anche aiutare le organizzazioni a identificare le vulnerabilità nei loro sistemi e processi, consentendo loro di affrontare in modo proattivo potenziali rischi per la sicurezza prima che vengano sfruttati dai criminali informatici.
Sfide e considerazioni
Sebbene un sistema immunitario digitale possa migliorare significativamente la sicurezza e la protezione, ci sono diverse sfide e considerazioni che le organizzazioni devono affrontare quando implementano tale sistema. Una delle sfide principali è il rischio di falsi positivi, in cui il sistema potrebbe identificare erroneamente un comportamento benigno come una minaccia alla sicurezza. Per affrontare questa sfida, le organizzazioni devono mettere a punto e calibrare attentamente il proprio sistema immunitario digitale per ridurre al minimo i falsi positivi pur continuando a rilevare e rispondere efficacemente alle minacce reali. Inoltre, le organizzazioni devono garantire che il loro sistema immunitario digitale sia conforme alle normative pertinenti sulla protezione dei dati e sulla privacy per proteggere i diritti delle persone e sostenere la fiducia.
Il futuro dei sistemi immunitari digitali
Mentre l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico continuano ad avanzare, il futuro dei sistemi immunitari digitali sembra promettente. Grazie alla capacità di apprendere e adattarsi in tempo reale, i sistemi immunitari digitali hanno il potenziale per rivoluzionare la sicurezza informatica e fornire un approccio più proattivo ed efficace alla protezione dei dati e dei sistemi sensibili. Guardando al futuro, è essenziale che le organizzazioni continuino a investire nello sviluppo e nell’implementazione di sistemi immunitari digitali per stare al passo con le minacce informatiche e proteggere le loro risorse e informazioni preziose. Sfruttando l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico, le organizzazioni possono migliorare la propria sicurezza e protezione nell’era dell’intelligenza artificiale e garantire un futuro digitale più sicuro per tutti. Read the full article
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tecnowiz · 1 year ago
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Facebook a pagamento: tutto quello che c'è da sapere sull'abbonamento
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Nel 2023 Facebook ha introdotto la possibilità di sottoscrivere un abbonamento a pagamento per accedere a funzionalità esclusive e avere un'esperienza Premium sulla piattaforma. Ma come funziona esattamente questo abbonamento? Quali vantaggi offre? E quanto costa? In questo articolo analizzeremo nel dettaglio tutto quello che c'è da sapere sul nuovo abbonamento di Facebook a pagamento.
Tutto sulle opportunità offerte dall'abbonamento a pagamento su Facebook. Amplifica la portata del tuo profilo, sblocca funzionalità avanzate
C'è grande dibattito tra gli utenti sull'abbonamento a Facebook. C'è chi è assolutamente contrario all'idea di dover pagare per un servizio finora gratuito. Altri invece sarebbero disposti a pagare per avere un'esperienza senza pubblicità e con funzionalità esclusive. Se sei interessato e vuoi saperne di più non ti resta che continuare a leggere i prossimi paragrafi.
Cos'è Facebook a pagamento?
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Facebook a pagamento è una modalità di accesso al suo servizio basata su un abbonamento mensile o annuale, in cambio di alcuni vantaggi per gli utenti. Questi vantaggi potrebbero essere: - La rimozione di tutte le pubblicità dalla piattaforma, sia sul sito web che sulle app. - La possibilità di scegliere quali dati personali condividere con Facebook e con quali terze parti. - La garanzia di una maggiore sicurezza e protezione dei propri contenuti, evitando il rischio di hacker, furti di identità o cancellazioni arbitrarie. - L'accesso a funzionalità esclusive, come la realtà virtuale, i giochi, i video in streaming, le chat criptate e altro ancora. Facebook a pagamento sarebbe quindi una sorta di versione premium del social network, che offrirebbe agli utenti una maggiore qualità e personalizzazione dell'esperienza. Tuttavia, Facebook a pagamento non sarebbe obbligatorio, ma opzionale. Gli utenti che non volessero pagare potrebbero continuare a usare Facebook gratuitamente, ma con alcune limitazioni e svantaggi rispetto agli abbonati.
Quali sono i pro e i contro di Facebook a pagamento?
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Facebook a pagamento potrebbe avere dei pro e dei contro, sia per gli utenti che per la stessa azienda. Vediamoli nel dettaglio. I pro di Facebook a pagamento Per gli utenti, i principali vantaggi di Facebook a pagamento sarebbero: La possibilità di liberarsi dalle pubblicità, che spesso sono invasive, irrilevanti, ripetitive o addirittura pericolose, in quanto possono veicolare virus, malware o truffe. Il controllo dei propri dati personali, che sono la moneta di scambio con cui Facebook offre il suo servizio gratuitamente. Gli utenti potrebbero decidere quali informazioni condividere con Facebook e con quali altre aziende, evitando di essere profilati, monitorati o manipolati. La sicurezza dei propri contenuti, che sarebbero protetti da eventuali attacchi informatici, violazioni della privacy o interventi censori. Gli utenti potrebbero anche avere la possibilità di recuperare i propri contenuti in caso di cancellazione del proprio account o di sospensione del servizio. L'accesso a funzionalità esclusive, che potrebbero arricchire e diversificare l'offerta di Facebook, rendendola più competitiva rispetto ad altri social network o piattaforme di intrattenimento. Gli utenti potrebbero sfruttare le potenzialità della realtà virtuale, dei giochi, dei video in streaming, delle chat criptate e altro ancora. Per Facebook, i principali vantaggi di Facebook a pagamento sarebbero: La creazione di una nuova fonte di reddito, che potrebbe compensare la perdita di entrate pubblicitarie derivante dalla riduzione degli utenti gratuiti o dalla maggiore regolamentazione del settore. La fidelizzazione degli utenti, che potrebbero essere più propensi a rimanere su Facebook se avessero la sensazione di ricevere un servizio di qualità, personalizzato e sicuro. La riduzione dei costi, che potrebbero diminuire grazie alla minore necessità di gestire le pubblicità, i dati personali, la sicurezza e la moderazione dei contenuti. L'innovazione tecnologica, che potrebbe essere incentivata dalla maggiore disponibilità di risorse e dalla maggiore libertà di sperimentare nuove soluzioni e funzionalità. I contro di Facebook a pagamento Per gli utenti, i principali svantaggi di Facebook a pagamento sarebbero: Il costo dell'abbonamento, che potrebbe essere troppo elevato per molti utenti, soprattutto in alcuni paesi o fasce di reddito. La perdita di contatti, che potrebbe verificarsi se molti amici o parenti non volessero o non potessero pagare per usare Facebook, creando una sorta di divisione sociale tra abbonati e non abbonati. La mancanza di alternative, che potrebbe rendere difficile per gli utenti trovare un altro social network o una piattaforma di intrattenimento che offrisse le stesse funzionalità e opportunità di Facebook a pagamento. La dipendenza da Facebook, che potrebbe aumentare se gli utenti si abituassero a usare il social network come fonte principale di informazione, comunicazione e divertimento, trascurando altre attività o interessi. Per Facebook, i principali svantaggi di Facebook a pagamento sarebbero: La perdita di utenti, che potrebbe essere significativa se molti utenti non volessero o non potessero pagare per usare Facebook, riducendo così la sua popolarità, influenza e valore. La concorrenza di altri social network, che potrebbero approfittare della situazione per attrarre gli utenti insoddisfatti o esclusi da Facebook, offrendo loro servizi gratuiti o più convenienti. La regolamentazione legale, che potrebbe essere più severa e frequente se Facebook diventasse a pagamento, in quanto sarebbe considerato un fornitore di servizi e non più una piattaforma neutrale. La reputazione negativa, che potrebbe peggiorare se Facebook venisse percepito come un'azienda avida, elitaria e antidemocratica, che mette i propri interessi economici prima di quelli degli utenti e della società.
Facebook a pagamento: le opinioni degli esperti
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Facebook a pagamento è un tema che ha suscitato molte opinioni e dibattiti tra gli esperti del settore, i giornalisti, i ricercatori e i consumatori. Ecco alcune delle opinioni più rilevanti: Secondo un sondaggio condotto nel 2018 da Recode e SurveyMonkey, il 23% degli utenti americani di Facebook sarebbe disposto a pagare per usare il social network senza pubblicità, mentre il 77% non lo farebbe. Il prezzo medio che gli utenti sarebbero disposti a pagare sarebbe di 11 dollari al mese. Secondo una ricerca pubblicata nel 2019 dalla Oxford Internet Institute, il 35% degli utenti europei di Facebook sarebbe disposto a pagare per usare il social network senza pubblicità, mentre il 65% non lo farebbe. Il prezzo medio che gli utenti sarebbero disposti a pagare sarebbe di 8 euro al mese. Secondo un'analisi effettuata nel 2019 da TechCrunch, Facebook potrebbe guadagnare circa 12,5 miliardi di dollari all'anno se offrisse un'opzione a pagamento a 10 dollari al mese, assumendo che il 10% degli utenti attivi mensilmente si abbonasse. Tuttavia, questo sarebbe inferiore ai 55 miliardi di dollari che Facebook ha guadagnato nel 2018 grazie alle pubblicità. Secondo un articolo pubblicato nel 2020 da Wired, Facebook a pagamento sarebbe una cattiva idea, in quanto creerebbe una divisione tra gli utenti ricchi e poveri, tra quelli informati e disinformati, tra quelli protetti e vulnerabili. Inoltre, Facebook a pagamento non garantirebbe una maggiore privacy o sicurezza, in quanto Facebook potrebbe continuare a raccogliere e usare i dati personali degli utenti a pagamento per altri scopi.
Facebook a pagamento: la nostra opinione
Facebook a pagamento è un tema complesso e controverso, che presenta dei pro e dei contro, sia per gli utenti che per la stessa azienda. La nostra opinione è che Facebook a pagamento sia una possibilità reale, In quanto Facebook dovrebbe affrontare delle sfide e dei rischi importanti per realizzare questa trasformazione. Facebook a pagamento non sarebbe necessariamente una soluzione migliore per gli utenti, in quanto potrebbe comportare dei costi, delle perdite, delle limitazioni e delle dipendenze.
Quanto costa abbonarsi a Facebook Premium
Veniamo ora al prezzo: quanto costa abbonarsi alla versione Premium di Facebook? Il prezzo dell'abbonamento è di 9,99 euro al mese. È possibile anche sottoscrivere un abbonamento annuale al costo di 129,99 euro, con un risparmio di circa 13 euro rispetto al pagamento mensile. Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito, PayPal o Google Pay. Al momento non è prevista la possibilità di abbonarsi tramite operatore telefonico. I prezzi, comunque, verranno esplicitati nel dettaglio all'atto dell'attivazione in base alla situazione rilevata
Come attivare l'abbonamento Premium
Vediamo ora come abbonarsi a Facebook Premium: - Accedere a Facebook da browser o dall'app mobile - Cliccare sull'icona con le 3 linee orizzontali in alto a destra da app oppure sulla icona del tuo profilo sempre in alto a destra dal Web - Selezionare "Impostazioni e Privacy > Impostazioni" - Nella sezione "Centro Gestione Account" cliccare su Vedi altro nel Centro gestione account" (solo per app) - Una volta fatto tocca la voce Preferenze relative alle inserzioni e poi su Senza costi aggiuntivi con inserzioni
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- Successivamente scegli Abbonati per l'uso senza inserzioni - Quindi Continua per Confermare l'abbonamento Fatto questo, le funzionalità Premium verranno abilitate immediatamente e sarà possibile iniziare a sfruttare i vantaggi riservati agli abbonati. Questa procedura è valida anche per effettuare la disattivazione dell'abbonamento: in questo caso, non devi fare altro che scegliere il piano gratuito con inserzioni.
Conclusione
L'abbonamento Premium di Facebook è una novità interessante che arricchisce l'esperienza sulla piattaforma social. Pur restando gratuito nella sua versione base, l'upgrade a pagamento consente di sbloccare funzionalità utili per gestire al meglio il proprio account ed evitare alcune delle piccole frustrazioni di Facebook (come la presenza di annunci pubblicitari).
Note finali
E siamo arrivati alle note finali di questa guida. Facebook a pagamento: tutto quello che c'è da sapere sull'abbonamento. Ma prima di salutare volevo informarti che mi trovi anche sui Social Network, Per entrarci clicca sulle icone appropriate che trovi nella Home di questo blog, inoltre se la guida ti è piaciuta condividila pure attraverso i pulsanti social di Facebook, Twitter, Pinterest e Tumblr, per far conoscere il blog anche ai tuoi amici, ecco con questo è tutto Wiz ti saluta. Read the full article
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cinquecolonnemagazine · 1 year ago
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Vendite online e truffe: consigli per acquisti sicuri su piattaforme e siti web
Nel panorama digitale contemporaneo, l'e-commerce ha registrato una crescita esponenziale, divenendo una componente essenziale del commercio globale. Se questa trasformazione ha portato innumerevoli benefici, ha anche introdotto nuovi rischi per i consumatori. La presenza di piattaforme truffaldine, infatti, rappresenta una minaccia concreta per chi effettua acquisti online. È quindi fondamentale equipaggiarsi con le giuste conoscenze per distinguere tra siti legittimi e potenzialmente dannosi. Il boom dell'e-commerce: opportunità e rischi per i consumatori La digitalizzazione del commercio ha ridotto le barriere all'ingresso per molti venditori, permettendo una maggiore diversificazione dell'offerta e una concorrenza più ampia sul mercato. Questo scenario ha favorito i consumatori, offrendo loro una gamma più vasta di prodotti a prezzi spesso più competitivi. Tuttavia, la facilità con cui è possibile creare una presenza online ha anche permesso a truffatori di emergere con facilità, mimetizzandosi tra i venditori legittimi, sviluppando una serie di frodi sui pagamenti online che, come affermano gli esperti di truffazero.it, hanno raggiunto una percentuale molto alta di successo. Infatti, per un consumatore non esperto, distinguere tra un'offerta genuina e una potenziale truffa può risultare complesso. Pertanto, la crescente popolarità dell'e-commerce, sebbene offra notevoli vantaggi, porta con sé la necessità di una maggiore vigilanza e consapevolezza durante la fase di acquisto. Identificare i segnali di allarme: come riconoscere un sito web truffaldino Mentre l'e-commerce prospera, la capacità di discernere tra un sito legittimo e uno potenzialmente pericoloso diventa essenziale per garantire la sicurezza dei propri dati e del proprio denaro. Alcuni segnali possono aiutare a identificare piattaforme online non affidabili. Ad esempio, un sito che richiede informazioni personali o finanziarie senza fornire dettagli chiari sulla sua identità o sulle modalità di utilizzo di tali dati dovrebbe suscitare sospetti. Inoltre, le recensioni degli utenti possono offrire preziose indicazioni: se un sito ha un'elevata percentuale di feedback negativi o mancano del tutto recensioni, potrebbe essere motivo di preoccupazione. Un altro indicatore potrebbe essere la qualità del design del sito: un'interfaccia scadente, errori di ortografia o un layout non professionale potrebbero suggerire una mancanza di autenticità. Infine, la presenza di protocolli di sicurezza come "https" nella barra degli indirizzi indica una certa misura di protezione, ma l'assenza di tali protocolli dovrebbe essere considerata un segno di allarme. La chiave è l'approccio cauto e la ricerca attiva di informazioni prima di effettuare un acquisto. Migliori prassi per garantire acquisti online sicuri Per proteggere se stessi dalle insidie di un ambiente online sempre più complesso, è indispensabile adottare una serie di migliori prassi. La formazione e la consapevolezza sono i primi passi fondamentali. Informarsi sulle ultime truffe e tattiche utilizzate dai malintenzionati può offrire un vantaggio significativo nella prevenzione di potenziali rischi. Allo stesso modo, prima di concludere un acquisto, è consigliabile verificare la reputazione del venditore o della piattaforma attraverso recensioni indipendenti e fonti affidabili. Un altro strumento utile è l'utilizzo di metodi di pagamento sicuri. Evitare trasferimenti diretti di denaro e prediligere sistemi di pagamento riconosciuti, come carte di credito o servizi di pagamento online affidabili, può fornire ulteriori garanzie. Inoltre, mantenere software e sistemi operativi aggiornati, oltre all'uso di soluzioni antivirus e antimalware, aiuta a difendere il dispositivo da potenziali minacce. Infine, l'ascolto del proprio intuito spesso può fare la differenza: se un'offerta sembra troppo bella per essere vera, è probabile che lo sia. Adottare un approccio prudente e informato agli acquisti online è la chiave per navigare in sicurezza in un ecosistema digitale in continua evoluzione. Read the full article
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sciscianonotizie · 3 years ago
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Banche, Vademecum per una ulteriore sicurezza e protezione dei dati personali
ABI e Polizia di Stato promuovono un Vademecum con i consigli utili per mantenere sempre alto il livello d’attenzione alla protezione dei propri dati personali. Si tratta di pochi semplici accorgimenti e buone prassi, forniti con un linguaggio semplice e diretto per ridurre i fattori di vulnerabilità e i comportamenti potenzialmente rischiosi. Il progetto è stato realizzato dall’Associazione Bancaria in collaborazione con prestigiosi e qualificati interlocutori quali OSSIF (il centro di ricerca dell’ABI sulla sicurezza anticrimine), CERTFin (l’iniziativa cooperativa pubblico-privata diretta dall’ABI e dalla Banca d’Italia finalizzata a innalzare la capacità di gestione dei rischi cibernetici degli operatori bancari e finanziari), la Polizia Postale e le Associazioni dei Consumatori (ACU, Adiconsum, Adoc, Asso-Consum, Assoutenti, Casa del Consumatore, Centro Tutela Consumatori Utenti (CTCU), Cittadinanzattiva, Codacons, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Movimento Consumatori, Unione per la Difesa dei Consumatori (UDICON), Unione Nazionale Consumatori). Il Vademecum, da oggi facilmente consultabile sul sito dell’Associazione Bancaria nella sezione dedicata https://www.abi.it/Pagine/Mercati/Crediti/Crediti-alle-persone/Le-guideabi.aspx  e sul portale della Polizia Postale  www.commissariatodips.it va ad affiancarsi agli strumenti e alle iniziative già realizzate in materia di sicurezza dall’ABI, istituzioni e singole banche. Un esempio è la campagna di comunicazione avviata nei mesi scorsi “I Navigati” sulle buone pratiche da adottare per un uso “informato e sicuro” degli strumenti e dei canali digitali. Infine, oltre a fornire indicazioni su come meglio comportarsi per agire in sicurezza, il Vademecum offre anche delle informazioni rispetto a cosa fare quando si è vittima di truffe. Ecco i 12 semplici accorgimenti da seguire per proteggere la propria identità: 1.      In caso di smarrimento o furto di documenti personali, recarsi immediatamente dalle Autorità di polizia preposte per sporgere denuncia. In caso di furto o smarrimento di carte di credito e/o di debito, dopo averne ordinato il blocco chiamando il numero messo a disposizione, la denuncia va comunicata anche alla propria banca. 2.      Fare molta attenzione nello smaltimento della documentazione cartacea che contiene informazioni personali (es. estratti conto, utenze domestiche): è opportuno rendere illeggibili i dati sensibili riportati nei documenti prima di cestinarli. 3.      Proteggere con cura le credenziali di accesso ai conti online e i codici delle carte di credito e/o di debito e tutti gli altri codici di accesso (es. lo SPID); se si sceglie di salvare questi dati sui propri dispositivi (es. computer e/o cellulare) assicurarsi che siano adeguatamente protetti (es. cifrati). Allo stesso modo occorre tenere sempre attentamente custodite le credenziali e i codici utili a disporre della propria firma digitale. 4.      Salvaguardare le proprie carte di pagamento dotate di tecnologia cd. “contactless” (ovvero quelle per cui non è richiesto l’inserimento nel POS per effettuare la transazione), con custodie schermate (rivestite in alluminio) per ridurre al minimo la possibilità di essere vittime di truffe che prevedano la lettura del chip [es. con comunicazione RFID (identificazione con la radiofrequenza) e NFC (identificazione attraverso comunicazione di prossimità)]. Occorre comunque ricordare che ci sono delle regole che limitano i rischi: il PIN è sempre richiesto per le operazioni al POS sopra i 50 euro; dopo 5 pagamenti consecutivi al POS senza digitare il PIN, il successivo, anche se di piccolo importo, necessita dell’autenticazione forte del cliente (c.d. SCA) e cioè dell’inserimento del codice segreto/PIN; analogamente se l’ammontare dei pagamenti disposti al POS “senza contatto” a partire dalla data dell’ultima applicazione della SCA supera complessivamente i 150 euro occorre inserire il codice segreto/PIN. 5.      Cambiare frequentemente le credenziali di accesso (le password) per entrare nei conti online ed evitare di utilizzare password che potrebbero essere facilmente individuate dai frodatori (es. la data di nascita). In generale, una password, per avere un livello di sicurezza considerato adeguatamente tutelante, deve essere caratterizzata da lettere maiuscole e minuscole, numeri e caratteri speciali. 6.      È importante imparare a riconoscere i messaggi autentici dai messaggi fraudolenti. Le banche: non chiedono mai, né tramite posta elettronica, né telefonicamente, né con messaggi sms, le credenziali di accesso al conto e i codici delle carte del cliente. Qualora si ricevano richieste di questo tipo, avvisare la propria banca per avere conferma della sua estraneità all’invio ed evitare di dare alcun riscontro alla richiesta ricevuta; non inviano mai e-mail contenenti link se non nell’ambito di un processo avviato dall’utente (es. modifica e-mail personale, aggiornamento documento di riconoscimento). Qualora il cliente ricevesse un messaggio con link dalla banca senza preventiva richiesta da parte sua, occorre avvisare la propria banca per avere conferma della sua estraneità all’invio ed evitare di dare alcun riscontro alla comunicazione ricevuta. 7.      Ogni volta che si usa un computer pubblico per accedere al proprio conto online, occorre poi ricordarsi di chiudere la sessione (logout). Inoltre, è sempre preferibile digitare personalmente l’indirizzo online della propria banca e non cliccare su indirizzi già memorizzati. Se la connessione è pubblica, è maggiore il rischio che possibili malintenzionati sfruttino la connessione precedentemente aperta per carpire informazioni. 8.      I messaggi fraudolenti contengono spesso link malevoli (attraverso cui il computer e/o cellulare vengono violati) o collegamenti per reindirizzare l’utente su siti clone (utilizzati per carpire informazioni personali). Per questo motivo, è fondamentale non cliccare mai su questi link. 9.      Diffidare da presunti operatori che contattano le potenziali vittime affermando di aver bisogno di informazioni personali, bancarie o di credito, per verificare l’identità o per sapere dove inviare pacchi, denaro, vincite fasulle o documenti legati alla giustizia. 10.    Nel caso il proprio cellulare non sia più in grado di effettuare/ricevere chiamate, verificarne i motivi contattando il proprio operatore telefonico: si potrebbe essere vittima di una frode effettuata tramite scambio della tua scheda telefonica (ovvero una truffa denominata Sim Swap). 11.    Utilizzare con attenzione e prudenza i canali social e soprattutto non comunicare e non condividere mai attraverso questi canali dati personali o finanziari. 12.    Scegliere un programma antivirus e mantenerlo sempre aggiornato, installare regolarmente gli aggiornamenti del sistema operativo utilizzato in modo da proteggere tutte le apparecchiature e i dispositivi in uso da infezioni da malware.
source https://www.ilmonito.it/banche-vademecum-per-una-ulteriore-sicurezza-e-protezione-dei-dati-personali/
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cyberfero · 4 years ago
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Esempi di phishing: le ultime campagne menzionate dal CSIRT
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Estimated reading time: 8 minutes Gli attacchi di phishing di successo stanno aumentando rapidamente e così anche la varietà di forme in cui si presentano. Oggi voglio portare un paio di esempi di phishing segnalati nell'ultimo periodo sul territorio italiano dal CSIRT (Computer Security Incident Response Team). Milioni di utenti in tutto il mondo sono messi a rischio ogni giorno, statisticamente, uno ogni 30 secondi. I criminali informatici si stanno evolvendo e così anche le loro tecniche. Ma non è solo la tradizionale truffa di phishing che sta prendendo piede, ma anche lo spear phishing e la frode CEO ora offrono una portata molto più dannosa in ambito aziendale. Per le aziende, un attacco andato a buon fine, potrebbe significare milioni di dollari di danno. Poiché è noto che gli utenti, anche quelli aziendali, tendono ad essere pigri e a non gestire in modo efficace le loro password, anche una campagna di phishing diretta ai privati, potrebbe fornire credenziali utili per colpire poi account aziendali. Per questo motivo, una delle difese più efficaci è la formazione degli utenti, che conoscendo il pericolo, possono evitarlo del tutto.
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Perché il phishing funziona?
Prima di fare degli esempi concreti di phishing avvenuti in territorio italiano, è interessante capire come mai sia una tecnica che funziona così bene. Secondo un white paper della Ostermann Research del 2017, il phishing è la maggiore fonte di preoccupazioni dei team di sicurezza. Ci sono 5 principali motivi, individuati da Ostermann Research, per cui il phishing è ancora un pericolo concreto. 1. Mancanza di consapevolezza Senza dubbio, il motivo predominante è la mancanza di "consapevolezza della sicurezza". Più specificamente, la mancanza di formazione su questioni come, per esempio, il phishing e il ransomware sono le ragioni principali del successo di questi attacchi. 2. Necessità di un maggiore numero di informazioni L'uso e la notorietà del Dark Web hanno abbassato il valore commerciale dei dati rubati. Il prezzo di un record di una carta di credito è sceso da 25 dollari nel 2011 a 6 dollari nel 2016, il che significa che i criminali informatici hanno dovuto adattare la loro attenzione a nuovi modi per guadagnare le quantità di denaro che facevano in passato. 3. Mancanza di protezione adeguata Le aziende non stanno facendo abbastanza per ridurre i rischi associati al phishing. Mancano processi di backup adeguati, così come l'incapacità di identificare gli utenti più deboli che hanno bisogno di ulteriore formazione. Inoltre, mancano forti processi di controllo, come una doppia conferma per ogni richiesta di trasferimento bancario. Trascurare questi protocolli significa mettersi direttamente nelle mani di alcune delle tecniche fraudolente più comuni. 4. Facilità di reperimento degli strumenti La disponibilità di kit di phishing e l'ascesa del ransomware-as-a-service (RaaS) ha dato agli aspiranti hacker una facile opportunità per entrare nel mercato e competere con le organizzazioni criminali sofisticate. La parte più preoccupante di questa tendenza crescente è che anche persone con poca o nessuna esperienza informatica stanno raccogliendo i frutti di questi strumenti facili da ottenere. 5. Gli attacchi fanno leva sui punti deboli delle persone Come abbiamo visto con l'ingegneria sociale, fare leva su alcuni fattori riesce ad abbassare la guardia delle persone. In alternativa, si punta a un senso di urgenza per fare in modo che non vengano effettuati i dovuti controlli prima di agire. Altre volte ancora è il senso di colpa o la vergogna che vengono utilizzati come arma per richiedere denaro in modo diretto, come nel caso del ransomware. Tra gli esempi di phishing che vedremo tra poco, io credo che i fattori principali per cui riescono ad andare a segno siano l'ignoranza in materia di (sicurezza) informatica e sensi di colpa o di urgenza trasmessi negli messaggi usati negli attacchi.
Esempi di phishing del 2021 su territorio italiano
"Rimborso Eni Gas e Luce" Questa campagna, segnalata nel marzo 2021, sfrutta come pretesto un finto rimborso proveniente da ENI Gas e Luce al fine di sottrarre dati personali e informazioni bancarie dalle vittime. La promessa di un rimborso e le pagine web apparentemente legittime sono elementi chiave dell'attacco. Vengono richiesti, i seguenti dati personali: nome, cognome, data di nascita, codice fiscale e numero di telefono. Inoltre, sono richiesti anche: tipologia carta di credito, numero, data di scadenza e codice di sicurezza. La vittima raggiunge la pagina di phishing seguendo un collegamento verso hxxps://legendaryfirewitch.tumblrcom/eni, una pagina ospitata sulla piattaforma social Tumblr. Da qui l'utente viene reindirizzato, mediante uno script Javascript, verso una pagina del tutto simile al sito di ENI.
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Dopo aver inserito le credenziali nel form, vengono visualizzate due schermate. Una di riepilogo e una di conferma. Da notare che nella schermata di riepilogo viene menzionato il metodo di conferma SMS/OTP che però non è richiesto alla vittima. Infine, si viene indirizzati sul sito reale di ENI. Per difendersi, prestare sempre attenzione agli URL delle pagine visitate. Questi contengono spesso elementi di evidente illecito. Per esempio l'estensione ru delle pagine. Esempio di phishing relativo ad account bancari (N26) A fine marzo 2021, viene segnalata una campagna che colpisce i clienti della banca online N26. Attraverso SMS ed email, vengono richieste agli utenti i dati anagrafici, informazioni personali (numero di telefono e codice fiscale) e il codice OTP e il token di accesso univoco della carta di credito. Attraverso una landing page del tutto simile a quella di N26, viene chiesto di fare il login al servizio. L'utente inserisce le credenziali di accesso, il codice della carta e poi vengono richieste anche informazioni personali. La scusa è quella di effettuare un controllo sui dati dell'utente.
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Dopo l'inserimento dei dati, viene comunicato alla vittima che il codice OTP inserito è errato e ne viene richiesto uno nuovo. Questo avviene per 3 volte, finché non viene mostrata una pagina di errore del server. Ormai i dati sono stati inseriti e mandati all'attaccante, il quale può accedere al conto della vittima grazie alle informazioni raccolte.
Conclusioni
Gli esempi di phishing riportati in questo articolo sono solo due di tutti quelli riportati regolarmente sul sito del CSIRT. Spesso le truffe sono del tutto evitabili, se solo si conoscessero le basi per individuare una pagina web fraudolenta. Un consiglio sempre valido: prima di seguire un link ricevuto vai email, è meglio visitare il sito dal proprio browser, senza usare gli URL forniti nel messaggio. Le comunicazioni via email sono spesso delle notifiche che devono avere un riscontro anche nella pagina dell'account sul sito. Chi cade vittima di un attacco di phishing, è probabile che non sia in grado di riconoscere le minacce in generale. Questo può diventare un rischio per tutta l'azienda. La difesa migliore è investire sui propri dipendenti. Questo può avvenire tramite campagne di ethical phishing seguite da una formazione mirata a consolidare i problemi rilevati. Noi di SOD possiamo aiutare la tua azienda a riconoscere i punti deboli per poi fornire ai dipendenti le informazioni di cui hanno bisogno per alzare il livello di guarda. Contattaci per sapere come possiamo aiutare nello specifico la tua azienda per alzare le difese contro il phishing e rendere più sicura l'infrastruttura. Link utili: - Acronis Disaster Recovery - The Architecture Overview - Cos'è la threat intelligence? - Progetti di Secure Online Desktop Read the full article
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pier-carlo-universe · 3 months ago
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Truffe agli anziani: i consigli dei Carabinieri per prevenirle e difendersi. Incontro informativo nella chiesa parrocchiale di Gremiasco con il Maggiore Bellotti e il Maresciallo La Manna
Truffe agli anziani: un fenomeno da contrastare
Truffe agli anziani: un fenomeno da contrastare Il piccolo borgo di Gremiasco, nella valle Curone, è stato protagonista di un importante incontro informativo organizzato dai Carabinieri della Compagnia di Tortona nell’ambito della campagna contro le truffe agli anziani. L’evento si è svolto presso la chiesa parrocchiale di Santa Maria Nascente e ha visto la partecipazione di numerosi cittadini,…
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samdelpapa · 5 years ago
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MONETA E FISCO Io sono andato a riportare il denaro alla sua funzione naturale : 1) Unità di misura del valore 2) Certificato di credito 3) Mezzo di scambio pubblico Ed in quanto unità di misura, documento contabile, e mezzo di scambio pubblico, il denaro non può che essere di proprietà popolare, di tutti, una Moneta può e deve solo essere Pubblica, la proprietà privata del denaro, come quello Bancario, vecchia Lira della Banca d'Italia, Euro della BCE, sono delle truffe, degli illeciti, è denaro falso, sono crimini contro i popoli. L'ho fatto da solo, non esiste credo da nessun'altra parte, ciò che sostengo. Poi ho progettato un sistema economico basato su quella moneta, Moneta Pubblica, e di conseguenza tutto ciò che è necessario realizzare intorno. La stessa cosa ho fatto con le tasse, sono l'unico ad aver analizzato in maniera approfondita il nostro sistema fiscale, che è risultato tre volte il necessario, oltre che illecito, perche costringe il denaro a non rispondere alla propria funzione naturale, cessione per scambio, ogni cessione di denaro senza scambio (tasse), è una truffa. Da qui, siccome ritirare il denaro in eccesso in una economia, anche in sovranità monetaria, serve, è nata la fiscalità a scambio, dove lo stato i soldi li recupera dalle proprie attività, servizi, imprese strategiche, 3° settore, e dal contributo Inps, non serve altro tipo di tassazione, non un solo centesimo di denaro va allo Stato senza scambio di un servizio o di un bene. In questo modo, completando il quadro, si può riformare l'Inps, la scuola, l'esercito, la protezione civile, la statalizzazione dei servizi, delle imprese strategiche, il 3° settore. Con una tassazione complessiva al 28% piuttosto che l'attuale 88%, 3 milioni di lavoratori anziani vengono messi in Pensione, 2,5 milioni di giovani a Scuola, 500 mila giovani al servizio civile e militare, 4 milioni di disoccupati al lavoro, i 600 mila disoccupati fisiologici, a rotazione che rimangono, al Reddito di Disoccupazione di 500 Eu mese per tutti, i pensionati con la Pensione di Base Fiscale di 1.000 Eu per tutti più la pensione Inps per chi ha versato i contributi, che andrà a prendere due pensioni, quella fiscale Fb https://www.instagram.com/p/CD-gZy1paQX/?igshid=18faftpxb6pho
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mediaviasetait · 5 years ago
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Anche la Cina ha il suo Black Lives Matter (e c'entra il coronavirus)
03/06/2020
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Il movimento è arrivato anche in Cina, dove – a partire da Guangzhou – gli expat africani lamentano trattamenti razzisti durante l'epidemia. E i rapporti diplomatici tra il Regno di mezzo e paesi come la Nigeria non sono mai stati così critici
Nel pieno delle manifestazioni antirazziste negli Usa, sui social sono bastate poche fatidiche parole (“Black lives matter”) pronunciate lunedì dal ministero degli Esteri cinese per innescare una nuova ondata di proteste, raccolte attorno allo slogan/hashtag #BlackChina. C’è un antefatto: quella che è stata definita la più grande crisi tra Africa e Cina degli ultimi anni. Nel pieno della nevrosi da seconda ondata pandemica, nel timore che il contagio tornasse, portato dall’esterno, ad aprile un’ondata di razzismo ai danni di cittadini africani ha avvolto Guangzhou, uno dei principali hub manifatturieri cinesi: “In quel periodo sono emersi in modo costante sui social media numerosi incidenti che mostravano persone di origini africane – soprattutto nigeriane – attaccate per strada, sfrattate dalle proprie case senza preavviso, obbligate a lasciare le proprie camere d’albergo o fermate all’ingresso di ristoranti o centri commerciali”, spiega Roberto Castillo, assistant professor della Lingnan University di Hong Kong, che da anni studia la comunità africana di Guangzhou, la quale secondo i dati ufficiali oggi conta circa 4500 persone provenienti principalmente dall’Africa occidentale. “Qualcuno è persino stato obbligato a dormire per strada. E non stiamo parlando di migranti o lavoratori informali, ma di commercianti o imprenditori che da anni vivono o hanno rapporti con la Cina”.
Il virus africano
Questi incidenti hanno un’origine precisa: sono stati innescati dalla decisione del governo locale di Guangzhou di attuare un rigoroso programma di sorveglianza e test, spiega l’esperto, in base al quale è stata imposta una quarantena di 14 giorni a tutti i cittadini africani, indipendentemente dalla storia di viaggio di ciascuno o dai risultati dei test pregressi: “Purtroppo in Cina c’è una storia di pregiudizio razziale che riguarda in generale i cittadini neri, vecchio di decenni e che ha direttamente a che fare con la costruzione di una identità razziale in Cina”. Uno stereotipo che era già pesato in passato, in piena epidemia di Ebola: “Nel 2004 la comunità africana, in tutta Cina, è stata soggetta a misure discriminatorie estremamente rigide”.
In questo caso, però, il timore era che, arrivati a un controllo interno dei contagi, una seconda ondata di contagio da coronavirus arrivasse dall’estero: “La stampa ha raccontato di due nigeriani che hanno attaccato un’infermiera che cercava di fare loro i test. In un altro caso si è sparsa la notizia di un gruppo di imprenditori nigeriani che, pur sapendo di essere positivi, hanno girato per alberghi e centri commerciali. Si è così rafforzata una certa narrativa che descrive un’intera comunità come incapace di seguire le regole, inaffidabile e capace di mettere a repentaglio la sicurezza generale”. Una visione ristretta, che ha avuto ricadute importanti: “In generale in Cina chiunque sia nero è considerato africano, anche se è statunitense o francese: manca la capacità di gestire, anche culturalmente, una popolazione multiculturale” ammette Castillo. C’è però una nazione che è stata particolarmente colpita dalle misure restrittive e dagli attacchi a sfondo razziale, la Nigeria: “Negli ultimi anni la comunità nigeriana in Cina è stata oggetto di tensioni dovute a una serie di casi di truffe o azioni criminali i cui colpevoli erano nigeriani, senza che si provasse a fare un ragionamento più articolato: quando una comunità è la più numerosa, lo è statisticamente in tutto, nel bene e nel male – ma questo non significa certo che sia la più propensa ad azioni criminali”.
Secondo Castillo, la situazione è lentamente rientrata alla normalità. O almeno così dichiarano le autorità: “È complesso, nel pieno del lockdown, sapere cosa stia succedendo davvero. Il tema ora è: quale sarà l’impatto a livello comunitario, sociale e, soprattutto, internazionale?”.
La crisi diplomatica
Uno dei post più condivisi via Twitter in piena crisi ha avuto come protagonista il presidente del Parlamento federale della Nigeria, Femi Gbajabiamila, mentre mostra all’ambasciatore cinese Zhou Pingjian, nel corso di un incontro ufficiale, uno dei tanti video circolanti in rete che testimoniano violenze e soprusi. Video che a quel punto aveva scatenato manifestazioni di piazza e sconcerto non sono in Nigeria, ma in tutto il continente.
Quella che inizialmente avrebbe potuto essere limitata a una piccola caduta d’immagine sui social media si è trasformata nella più grande crisi diplomatica cui abbiamo mai assistito tra i governi africani e la Cina. Ghana, Kenya, Nigeria e Uganda sono stati tra i primi a convocare gli ambasciatori della Cina. “Le tensioni più accese, in questo momento, sono sicuramente tra Nigeria e Cina”, concorda Cobus van Staden, senior researcher presso il South African Institute of International Affairs.
Questioni di debito
Il parlamento della Nigeria ha approvato all’unanimità una mozione sul “Maltrattamento e la discriminazione razziale istituzionale contro i nigeriani che vivono in Cina da parte del governo cinese”, esortando le agenzie competenti a “verificare la validità di tutti i documenti degli immigrati di origine cinese in Nigeria”, per rimpatriare chi fosse risultato privo di documenti. Inoltre, un gruppo di avvocati nigeriano ha avviato un’azione che punta a portare di fronte alla Corte internazionale di giustizia dell’Aia la Cina, alla quale chiedono 200 miliardi di dollari di danni a causa del coronavirus. Non solo: di recente la Cina ha rimpatriato 260 africani, notizia che è stata accolta dai social media con un’impennata di #ChinaMustExplain (la Cina deve spiegare).
Anche in Kenya il parlamento ha ventilato – ma non attuato – possibili azioni anticinesi. Eppure, con il passare delle settimane, è stato evidente che le autorità si stavano dimostrando forti a parole, ma caute nei fatti: “Tutti i leader africani sono profondamente consapevoli che il tema, in questo momento, è il contenimento del virus”. Cosa c’entri la Cina con la gestione della pandemia è presto detto: il gigante asiatico resta il più grande creditore bilaterale dell’Africa e, in questo senso, le relazioni con la Cina sono fondamentali: “Bisogna sposare risorse sul sistema sanitario e chiedere un dilazionamento dei prestiti cinesi oppure bloccare i pagamenti nei confronti di compagnie cinesi per sbloccare risorse necessarie ad affrontare la crisi. Inoltre, la Cina è per gran parte dell’Africa il primo donatore di mascherine, test, dispositivi medici e di protezione individuali. Molti governi stanno cercando di gestire le proteste loro concittadini evitando di mettere a repentaglio tutto questo”. Negli ultimi anni diverse trattative tra la Cina e i suoi debitori, soprattutto africani, hanno portato a moratorie su parte del debito di alcuni stati come Sudan e della Repubblica del Congo, ma Pechino continua ad avere in mano la quota di gran lunga maggiore del debito dei paesi africani, stimati (tra prestiti commerciali e statali) per circa 132 miliardi di dollari per il solo periodo 2006-2017.
L’unica certezza, resta una: le ricerche condotte dalla China Africa Research Initiative (CARI) della Johns Hopkins stimano che la Cina abbia girato prestiti per 152 miliardi di dollari a 49 paesi africani tra il 2000 e il 2018. E come ha sottolineato di recente su The Diplomat Deborah Brautigam, direttore della Cari, le sfide economiche che la Cina si troverà ad affrontare nell’era post Covid sono molte, quindi molto difficilmente “vedremo Pechino concordare una reale e ampia riduzione del debito“.
Fonte: Wired.it
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tecnowiz · 1 year ago
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Ritorno a Scuola: Protezione per gli studenti dalle chiamate indesiderate
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Ritorno a Scuola: Protezione per gli studenti dalle chiamate indesiderate: Con l'arrivo del nuovo anno scolastico, genitori e studenti si preparano per una nuova fase di apprendimento e crescita. In un'era sempre più digitale, la sicurezza online e la crescita accademica sono diventate priorità fondamentali. In questo articolo, esamineremo applicazioni essenziali e condivideremo consigli utili che possono aiutare gli studenti a garantire la loro sicurezza sia online che offline.
Proteggi gli studenti dalle chiamate indesiderate durante il ritorno a scuola. Scopri le strategie efficaci per prevenire molestie telefoniche e garantire un ambiente di apprendimento sicuro.
Proteggere gli studenti dalle chiamate indesiderate è un compito importante per le scuole e per la società nel suo complesso. È fondamentale sensibilizzare gli studenti, stabilire regole chiare, utilizzare tecnologie di blocco delle chiamate indesiderate, coinvolgere i genitori e fornire un supporto adeguato. Solo attraverso una combinazione di strategie preventive e di supporto possiamo garantire un ambiente scolastico sicuro e protetto per tutti gli studenti. Vediamo come:
Sicurezza Digitale per gli Studenti
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Negli ultimi anni, la preoccupazione per la sicurezza digitale degli studenti è cresciuta in modo esponenziale. Con sempre più chiamate truffa e telemarketing rivolti ai più giovani, è fondamentale proteggerli da queste minacce. Per farlo, è importante utilizzare applicazioni dedicate che offrono un'efficace protezione contro chiamate indesiderate e truffe telefoniche. Queste app sono progettate per essere facili da usare e permettono di identificare e bloccare le chiamate sospette, fornendo agli studenti e ai loro genitori la tranquillità necessaria.
Come proteggersi dalle chiamate sospette
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 Tellows è una delle app principali per la protezione dalle chiamate indesiderate. Con una vasta community di utenti che condividono le loro esperienze e valutazioni, Tellows fornisce informazioni dettagliate su chiamate sospette, inclusi numeri di telefono noti per attività fraudolente. Grazie a questa app, è possibile evitare chiamate fastidiose e potenzialmente pericolose. La sua interfaccia intuitiva e le funzionalità di blocco rendono Tellows uno strumento indispensabile per la sicurezza telefonica.
Consigli pratici per educare alla sicurezza telefonica:
 Oltre all'uso di app di sicurezza, è importante educare i bambini e gli adolescenti alla sicurezza telefonica. Ecco alcuni consigli pratici per genitori e studenti: Insegnare la privacy: Spiegate ai vostri figli l'importanza di non condividere informazioni personali o finanziarie al telefono, a meno che non sia necessario e si tratti di fonti affidabili. Instaurare una comunicazione aperta: Incoraggiate i ragazzi a condividere con voi qualsiasi chiamata sospetta o situazione di disagio che potrebbe verificarsi al telefono. Impostare regole sulle chiamate: Stabilite delle regole sulle chiamate telefoniche, come limiti di orario per le chiamate o l'approvazione dei genitori per rispondere a numeri sconosciuti. Per contribuire alla sicurezza dei bambini e degli adolescenti durante il prossimo anno scolastico, offriamo ai lettori di questo articolo un coupon esclusivo. Utilizzando il codice "RITORNOSICURO23" su Tellows, potrete usufruire gratuitamente del servizio per un intero anno (IOS e Android). Questa è la nostra piccola ma significativa contribuzione per garantire che gli studenti possano concentrarsi sulla loro crescita accademica garantendo una protezione dai rischi telefonici.
Note finali
E siamo arrivati alle note finali di questa guida. Ritorno a Scuola: Protezione per gli studenti dalle chiamate indesiderate. Ma prima di salutare volevo informarti che mi trovi anche sui Social Network, Per entrarci clicca sulle icone appropriate che trovi nella Home di questo blog, inoltre se la guida ti è piaciuta condividila pure attraverso i pulsanti social di Facebook, Twitter, Pinterest e Tumblr, per far conoscere il blog anche ai tuoi amici, ecco con questo è tutto Wiz ti saluta. Read the full article
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cinquecolonnemagazine · 1 year ago
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All-In sulla sicurezza: tutti i modi per proteggere i tuoi dati
La sicurezza dei dati è diventata una priorità assoluta, soprattutto oggi, a causa della penetrazione del digitale. Le informazioni che condividiamo online, difatti, possono finire nelle mani sbagliate se non vengono adeguatamente protette. Si tratta dunque di un'urgenza che dovrebbe appartenere ad ognuno di noi, dai lavoratori in smart working fino ad arrivare ai giocatori online, passando per tutti coloro che sfruttano il web per informarsi, per acquistare e per svolgere qualsiasi tipo di operazione. Quali sono i consigli più importanti per fare all-in sulla sicurezza? Scopriamoli insieme. Navigare soltanto su siti affidabili e certificati In primis, bisogna comprendere l'importanza di navigare solo su siti affidabili e certificati, specialmente in settori dove le transazioni finanziarie svolgono un ruolo centrale, come nei casinò online. Questi portali dovrebbero possedere l'autorizzazione ADM (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli), necessaria per garantire agli utenti la presenza di un servizio non solo legale, ma sicuro al 100%. Tale certificazione è ad esempio presente in un casinò online come Starvegas, le cui opinioni per il web sottolineano i tanti aspetti positivi di una piattaforma molto nota in questo ambito. Navigare su portali online non certificati o di dubbia provenienza aumenta il rischio di subire frodi o il furto dei dati personali. Questa forma di prevenzione permette di proteggere le proprie informazioni sensibili, come i dati bancari, evitando spiacevoli conseguenze. Verificare l'affidabilità di un sito web, tramite il controllo delle certificazioni o la lettura delle recensioni online, rappresenta il pilastro di un atteggiamento cauto e responsabile quando si naviga su Internet. Utilizzare una VPN per la propria privacy Una VPN (acronimo di Virtual Private Network) è uno strumento davvero prezioso per la protezione dei dati online. Si tratta di una tecnologia che crea un tunnel sicuro e criptato tra il device che si usa per navigare e il servizio al quale ci si connette. Quando si utilizza una VPN, l'indirizzo IP dell'utente viene sostituito con quello del server scelto per la connessione privata, rendendo quasi impossibile il tracciamento delle attività svolte online. In sintesi, non si permette ai malintenzionati di violare la nostra privacy e di entrare in possesso dei nostri dati più preziosi. Naturalmente non tutte le VPN sono uguali: meglio evitare quelle gratuite, perché potrebbero non essere così sicure. L'uso di una VPN garantisce numerosi vantaggi per chi desidera proteggersi durante la navigazione su Internet. Prima di tutto, assicura un livello elevato di anonimato online, e ciò diventa di fondamentale importanza in molte circostanze, ad esempio quando ci si connette ad una rete WiFi pubblica. In tali casi, infatti, i rischi di subire un attacco informatico salgono a dismisura, e la VPN diventa praticamente un must obbligatorio. Infine, l'uso di una VPN può aiutare a bloccare gli annunci promozionali invasivi, prevenendo il tracciamento dei dati dalle società di terze parti. Nessuna misura di sicurezza è infallibile, ma l'utilizzo di una VPN è uno dei metodi attualmente più efficienti. Attenzione alle truffe online più diffuse Il phishing è indubbiamente una delle minacce online più diffuse. Questa tecnica fraudolenta consiste nell'invio di e-mail o messaggi che si presentano come provenienti da una società legittima, come un istituto di credito o un corriere. Lo scopo è indurre l'utente al click su un link in allegato, con l'obiettivo di spingerlo a loggare sulla pagina falsa, che salverà i dati di accesso inviandoli all'autore della truffa. Queste informazioni verranno poi utilizzate per accedere a conti bancari, effettuare acquisti online o commettere altri tipi di frodi. Un'altra truffa piuttosto comune riguarda i falsi antivirus, che si presentano come software di sicurezza legittimi, ma che in realtà possono infettare il PC o lo smartphone con malware o ransomware. Questi tool vengono spesso scaricati per via del fatto che sono gratuiti, e si tratta di un errore da non commettere. Un antivirus a pagamento, infatti, rappresenta sempre la scelta migliore. Infine, mai scaricare i software a pagamento in versione free da siti strani, perché sicuramente conterranno dei virus. Meritano una citazione anche le truffe legate alle aste online, in particolare su piattaforme come eBay, purtroppo molto diffuse negli ultimi tempi. I venditori possono inserire annunci per prodotti che non esistono o che non corrispondono alla descrizione e, una volta ricevuto il pagamento, semplicemente non inviano l'oggetto o inviano un prodotto diverso da quello descritto. In tutti questi casi, la conoscenza e l'attenzione sono le migliori difese contro queste truffe online, anche perché il rimborso non è mai scontato, a meno di non usare la protezione acquisti offerta da e-wallet come PayPal. Read the full article
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yeschanneltech · 5 years ago
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L'evoluzione della sicurezza spiegata da Future Time e Avast
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L'evoluzione della sicurezza spiegata da Future Time e Avast
Luca Sambucci, Chief Operations Officer di Future Time, spiega l’evoluzione del mondo della sicurezza ed entra nel dettaglio del recente accordo di distribuzione siglato con Avast. Si parte dalla tecnologia per affrontare un cammino verso le nuove minacce, vedasi Coronavirus, per affrontare il tema della cybersecurity anche da un punto di vista di smart working, per esempio.
Qual è stata l’evoluzione della sicurezza nel corso degli anni?
Il mondo della tecnologia non è mai fermo e così è per il settore della cybersecurity, che è in continua e veloce evoluzione. L’evoluzione della sicurezza spiegata da Future Time e Avast. Lo sviluppo della tecnologia, la veloce crescita del traffico Internet e dei dispositivi online hanno aperto scenari fino a qualche anno fa inimmaginabili. I criminali informatici hanno così avuto terreno fertile per elaborare tecniche sempre più all’avanguardia per scovare i punti deboli dell’utenza, sia aziendale che non, per potersi infiltrare. Basti pensare alla protezione dai ransomware e dai trojan bancari, alla tutela della privacy e alla protezione dei minori, insieme all’IoT. C’è poi l’aspetto legato alla sicurezza dei dispositivi mobili e allo smart working, che molti utenti sono chiamati a utilizzare in questo delicato momento storico. Assistiamo inoltre ad attacchi che colpiscono target sempre più ambiziosi e mai come oggi le infrastrutture critiche di settori come le utility sono diventate obiettivi irresistibili per i criminali informatici. Lo stesso discorso vale per il mondo business, che ha reagito introducendo ad esempio le soluzioni di Data Loss Prevention. La sicurezza informatica è dunque diventata un concetto che riguarda tutti gli ambiti del vivere quotidiano e le aziende del settore propongono oggi soluzioni che garantiscono una protezione totale, che tiene conto di queste nuove esigenze di sicurezza.
L’accordo: l’evoluzione della cibersecurity spiegata da Future Time e Avast
Future Time ha scelto di collaborare con Avast perché crede nell’approccio innovativo alla sicurezza informatica offerto dall’azienda di Praga: proprio perché la cybersecurity è diventata un concetto che riguarda tutti gli ambiti del vivere quotidiano, è necessario sia per gli utenti privati sia per le aziende uno sforzo di protezione che va ben oltre il semplice antivirus con firewall e che prevede una modalità di protezione più completa e avanzata. Le soluzioni di sicurezza Avast rispondono a questa nuova esigenza e sono le uniche ad offrire in un unico pacchetto “un mondo di funzionalità” avanzate che permettono una protezione globale : dalla difesa dal ransomware alla protezione dal phishing di tipo avanzato, dal blocco delle intrusioni via webcam alla sandbox per eseguire in modalità sicura i programmi di incerta provenienza, dal sistema che controlla l’aggiornamento dei programmi sul PC alla VPN a protezione della privacy dell’utente e infine all’eliminazione sicura dei file per evitare che possano essere recuperati da altri. In questo senso va l’evoluzione della sicurezza spiegata da Future Time e Avast. Inoltre, il portafoglio di sicurezza di Avast Business rende facile e conveniente proteggere, gestire e monitorare le reti e gli endpoint di livello enterprise per le PMI e i fornitori di servizi IT, con il risultato di una protezione superiore su cui le aziende possono fare affidamento.
L’antivirus non basta più
Il sistema di difesa Avast Business – anch’esso supportato da una delle più grandi reti di rilevamento delle minacce al mondo – si basa su quattro scudi che riguardano la protezione del Web, dei file, delle email e del comportamento dell’utente: questi componenti collaborano insieme per analizzare proattivamente le informazioni sospette che vanno e vengono dai dispositivi bloccando file dannosi, siti Web pericolosi, comportamenti insoliti, connessioni non autorizzate e altre minacce. A questi quattro componenti si aggiunge CyberCapture, una funzione che aumenta in maniera significativa il livello di sicurezza quando si tratta di protezione dagli attacchi zero-day. Si tratta di una difesa fondamentale contro le nuove varianti di malware sconosciute o non comuni e funziona isolando o “catturando” qualsiasi file che non è mai stato visto prima per un’analisi più approfondita in un ambiente cloud sicuro.
Quali sono gli obiettivi Future Time per i propri partner di canale?
Future Time, che vanta una storica rete di rivenditori estesa a tutto il territorio nazionale, si è sempre contraddistinta per un’estrema attenzione alle esigenze dei suoi partner. La protezione del deal, l’assoluta non interferenza nel rapporto fra rivenditore e cliente, la priorità alle richieste del canale sono principi chiave in cui l’azienda romana crede fortemente e che da ormai vent’anni mette in pratica. Inoltre Future Time è da sempre molto attenta alla consulenza e alla formazione dei propri partner, perché è importante che essi abbiano le conoscenze e gli strumenti necessari per potersi accreditare come consulenti di fiducia dei propri clienti. Sono numerose le iniziative che Future Time mette in campo per i rivenditori come il supporto in tempo reale per qualsiasi quesito amministrativo o tecnico e la formazione continua attraverso corsi gratuiti, in cui gli esperti di Future Time approfondiscono i principali trend tecnologici del momento. In futuro saranno attivati anche webinar gratuiti per facilitare l’accesso di tutti i rivenditori di Future Time alla formazione continua.
Luca Sambucci
Qual è il suo punto di vista su infrastruttura e approccio alla sicurezza delle imprese in Italia?
Come abbiamo detto sopra, è ormai necessario per le aziende uno sforzo di protezione che va ben oltre il semplice antivirus con firewall e che prevede una modalità di protezione più completa e avanzata. Questo approccio è ormai consolidato nelle grandi aziende, che dispongono di personale qualificato alla valutazione del rischio relativo alla cybersecurity mentre nella piccola impresa questa sensibilità è ancora troppo poco sviluppata. Inoltre, molto spesso le aziende cadono nell’errore di considerare il prezzo di acquisto come uno dei fattori determinanti per la scelta di una soluzione di sicurezza, dimenticandosi che non si sta acquistando della cancelleria o della carta, bensì una protezione per la propria impresa: il primo e potenzialmente l’ultimo baluardo contro le intrusioni informatiche.
Quali sono i punti di forza di Avast?
Uno dei punti di forza dell’azienda è sicuramente il numero, quasi mezzo miliardo, di utilizzatori delle soluzioni di sicurezza Avast in tutto il mondo. Grazie ai suoi utenti l’azienda di Praga dispone di un vantaggio, un motore di machine learning basato sul cloud che consente un apprendimento senza precedenti. I ricercatori di Avast sono fra i primi a esaminare e analizzare le nuove potenziali minacce e a distribuire rapidamente nuove funzionalità di sicurezza per proteggere gli utenti.
Quanto ha inciso sui prodotti Avast l’uso del machine learning e dell’intelligenza artificiale?
Il sistema avanzato di intelligenza artificiale di Avast utilizza tecnologie di machine learning per raccogliere ed estrarre automaticamente i dati dall’intera base utenti. Nel contesto attuale, una sofisticata prevenzione delle minacce non può fare affidamento su un unico modello di machine learning per essere in grado di sbaragliare qualsiasi attacco informatico, per questo motivo la soluzione consiste in una combinazione di più algoritmi di intelligenza artificiale che collaborano per mettere in atto un’efficace difesa dagli attacchi. Questi modelli funzionano su tutti i dispositivi (sia nel cloud che nei device), impiegano tecniche di analisi dinamica e statica e sono distribuiti su molti livelli del nostro motore di difesa. Al fine di valutare anche le minacce più recenti e sconosciute, Avast ha realizzato una pipeline di machine learning unica e sofisticata che consente di addestrare e distribuire rapidamente i modelli di rilevamento del malware nell’arco di 12 ore. Avast utilizza inoltre reti neurali convoluzionali profonde (Deep CNN, Deep Convolutional Neural Network) e altre tecniche avanzate per ottimizzare i modelli di rilevamento del malware. Nuove e inattese minacce per la sicurezza possono presentarsi da un momento all’altro e assumere forme nuove e sconosciute: in questi casi, la capacità di aggiornare rapidamente i modelli consente ad Avast di assicurare ai propri utenti una protezione essenziale ed estremamente aggiornata.
Cosa ci possiamo aspettare sui prossimi e/o imminenti attacchi?
Come sempre i criminali informatici fanno leva sulle insicurezze degli utenti approfittando delle circostanze, anche tragiche, di attualità: così purtroppo l’emergenza Coronavirus ha dato l’occasione per il proliferare di truffe – attuate soprattutto con tecniche di ingegneria sociale – attualmente in corso e che dureranno ancora per un po’. Ne è un esempio la nuova campagna di malvertising individuata dai ricercatori di Avast che, sfruttando i siti dedicati all’emergenza Coronavirus, distribuiva l’exploit kit Fallout; tra l’altro l’Italia è stata particolarmente bersagliata da questa campagna e si trova al quinto posto tra i principali paesi interessati, dopo Canada, Stati Uniti, Giappone e Spagna, registrando più di 10.000 tentativi di attacco bloccati.
L’emergenza Coronavirus ha sollevato il problema della sicurezza della rete
Un altro aspetto legato all’emergenza Coronavirus è quello relativo allo smart working: molte realtà sia pubbliche sia private si sono trovate dall’oggi al domani ad autorizzare l’accesso dei dipendenti alle reti da remoto, senza essere minimamente pronte per questa modalità. Questo ha portato inevitabilmente a un aumento della possibilità di infiltrazione da parte di terzi soggetti non autorizzati e l’esposizione al rischio di compromettere pesantemente la sicurezza aziendale. In questo contesto diventa fondamentale adottare alcune precauzioni come l’installazione di una VPN (Virtual Private Network), una rete privata virtuale che protegge la connessione Internet utilizzando un tunnel criptato per impedire che le attività online vengano spiate tramite le reti wifi pubbliche, le reti non protette o eventuali intercettazioni del traffico in transito fra l’azienda e i dipendenti fuori dal perimetro. Inoltre sia lo smart working che lo studio a distanza hanno portato ad un notevole aumento dell’utilizzo di app di videoconferenza, come ad esempio Zoom. Secondo l’evoluzione della sicurezza spiegata da Future Time e Avast, lcune di queste app non hanno però un sufficiente livello di sicurezza, mentre i nuovi utenti spesso non sanno come utilizzare le app in modo sicuro. È nato così il fenomeno dello zoombombing, ovvero l’intromettersi in una videochat di gruppo senza essere stati invitati, generalmente per disturbare i partecipanti.
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cheapshoesggdb-blog · 6 years ago
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