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Federconsumatori Piemonte. IL MERCOLEDÌ DEL CONSUMATORE: COME DIFENDERSI DAL TELESELLING INOPPORTUNO. Asti e Alessandria
Il primo appuntamento del “Mercoledì del Consumatore” sarà dedicato al tema Teleselling: come difendersi ed evitare le telefonate commerciali indesiderate.
Il primo appuntamento del “Mercoledì del Consumatore” sarà dedicato al tema Teleselling: come difendersi ed evitare le telefonate commerciali indesiderate. L’evento, organizzato da Federconsumatori Piemonte, si terrà mercoledì 19 febbraio 2025 in due diversi momenti, ad Asti e Alessandria, e offrirà ai cittadini strumenti pratici per proteggersi da questo fenomeno sempre più diffuso. Esperti…
#Alessandria today#autodifesa consumatori#Autorità delle Telecomunicazioni#Call center#chiamate indesiderate#come bloccare spam telefonico#come difendersi dal teleselling#consigli pratici consumatori#difesa consumatori#difesa da chiamate moleste#difesa utenti#diritti dei consumatori#esperienze consumatori#evento Alessandria#evento Asti#evento gratuito#Federconsumatori Piemonte#Garante della Privacy#Google News#guida tutela consumatori.#INCONTRI INFORMATIVI#italianewsmedia.com#legislazione teleselling#mercoledì del consumatore#normativa privacy#numero pubblico opposizione#Pier Carlo Lava#pratiche commerciali scorrette#Privacy#protezione dalle truffe
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pokémon GO è stato temporaneamente disponibile in Cina!
Pokémon GO è stato disponibile per un breve periodo di tempo a Cina cina continentale grazie ad un errore tecnico che ha tolto la blocco del paese durante 30 minuti. Il gioco era stato vietato in 2016 per motivi di sicurezza nazionale e di tutela dei consumatori. Guida completa a Pokémon GO: i migliori consigli e trucchi per il gioiello di Niantic Durante il bug, i giocatori hanno potuto…
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Come registrare un prodotto in Italia?
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In Italia, registrare un prodotto è un passo fondamentale per garantirne la sicurezza, la conformità alle normative e l'accesso ai servizi post-vendita. Che abbiate acquistato un nuovo gadget elettronico, un elettrodomestico o persino un veicolo, capire come registrare il vostro prodotto può farvi risparmiare tempo e problemi nel lungo periodo.
Perché la registrazione del prodotto è importante
La registrazione del prodotto non è solo una formalità, ma un mezzo per salvaguardare i vostri diritti di consumatori. Quando si registra un prodotto, non solo si rispettano i requisiti di legge, ma ci si assicura anche di poter usufruire di vari benefici e tutele.
Come registrare un prodotto in Italia
La registrazione di un prodotto in Italia comporta un processo semplice, ma è essenziale seguire i passaggi correttamente. Ecco una guida passo-passo che vi aiuterà a orientarvi:
1. Raccogliere le informazioni necessarie: Prima di iniziare, assicuratevi di avere tutti i dettagli necessari, compresi il numero di serie del prodotto, la data di acquisto e la prova di acquisto.
2. Visitate il sito web del produttore: Molti produttori mettono a disposizione portali online o moduli di registrazione sui loro siti web. Individuare la sezione appropriata per la registrazione del prodotto.
3. Compilare il modulo: Fornire informazioni accurate come richiesto nel modulo di registrazione. Ricontrollate i dettagli per assicurarvi che siano corretti.
4. Inviate i documenti di supporto: Alcuni prodotti possono richiedere il caricamento di una copia della ricevuta d'acquisto o della scheda di garanzia. Assicurarsi di allegare tutti i documenti richiesti.
5. Verifica della registrazione: Dopo aver inviato il modulo, potreste ricevere un'e-mail di conferma o un messaggio che indica che la registrazione è andata a buon fine.
Prodotti comuni da registrare
Sebbene non tutti i prodotti richiedano la registrazione, alcune categorie lo fanno di solito. Queste includono:
- Elettronica e gadget
- Elettrodomestici
- Veicoli e parti di automobile
- Dispositivi medici
- Apparecchiature di sicurezza
I vantaggi della registrazione del prodotto
La registrazione del prodotto offre diversi vantaggi, tra cui:
- Copertura della garanzia: La registrazione del prodotto assicura l'idoneità alle riparazioni o alle sostituzioni in garanzia.
- Accesso a richiami e aggiornamenti: I produttori spesso notificano agli utenti registrati i richiami dei prodotti o gli aggiornamenti del software:
- Tutela dei diritti dei consumatori: Registrando il vostro prodotto, potete far valere i vostri diritti in base alle leggi sulla tutela dei consumatori in Italia.
Capire le leggi italiane sui consumatori
In Italia, i consumatori sono protetti da una solida legislazione che delinea i loro diritti e doveri relativi ai beni acquistati. Queste leggi stabiliscono le responsabilità dei produttori e dei rivenditori, tra cui:
- Fornire informazioni accurate sul prodotto
- Offrire garanzie e assistenza post-vendita
- Rispettare le politiche di rimborso e sostituzione
Consigli per una registrazione del prodotto senza intoppi
Per snellire il processo di registrazione ed evitare potenziali problemi, considerare i seguenti consigli:
- Conservare tutte le ricevute e i documenti di acquisto in un luogo sicuro.
- Registrare il prodotto il prima possibile dopo l'acquisto.
- Rivolgersi all'assistenza clienti se si incontrano difficoltà durante la registrazione.
Sfide nella registrazione del prodotto
Nonostante gli sforzi per semplificare il processo, alcune sfide persistono, tra cui:
- Barriere linguistiche: Le barriere linguistiche: i non italofoni possono trovare difficile navigare nei moduli di registrazione o nei siti web in lingua italiana.
- Processi complessi: Alcune procedure di registrazione possono essere contorte, richiedendo agli utenti di compilare lunghi moduli o di fornire informazioni non necessarie.
- Sistemi obsoleti: Alcuni settori possono ancora affidarsi a metodi di registrazione tradizionali basati su carta, causando ritardi o errori nel processo.
Tendenze future nella registrazione dei prodotti
Guardando al futuro, il panorama della registrazione dei prodotti è destinato a evolversi, spinto dai progressi tecnologici e dal cambiamento delle preferenze dei consumatori. Alcune tendenze emergenti sono:
- Digitalizzazione: Un numero sempre maggiore di aziende sta passando a piattaforme di registrazione digitali, offrendo agli utenti un'esperienza comoda e senza interruzioni.
- Integrazione IoT: I dispositivi intelligenti e i prodotti abilitati all'IoT possono registrarsi automaticamente o richiedere agli utenti di completare il processo durante la configurazione:
Semplificazione: sono in corso sforzi per semplificare le procedure di registrazione, rendendole più facili da usare e accessibili ai consumatori di qualsiasi provenienza.
Conclusioni
La registrazione dei prodotti è un aspetto vitale della tutela dei diritti dei consumatori in Italia. Registrando i prodotti, non solo si garantisce la conformità ai requisiti di legge, ma si ottiene anche l'accesso a preziosi vantaggi e servizi di assistenza. Prendetevi il tempo necessario per registrare tempestivamente i vostri acquisti e godetevi la tranquillità di sapere che i vostri diritti di consumatore sono salvaguardati.
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CHRISTIAN MARCHESINI CONFERMATO PRESIDENTE CONSORZIO VINI VALPOLICELLA
VINO: CHRISTIAN MARCHESINI CONFERMATO PRESIDENTE CONSORZIO VINI VALPOLICELLA MARCHESINI: SOSTENIBILITÀ, EVOLUZIONE MERCATI E CONSUMATORI E MODIFICA STATUTO TRA PRIORITÀ AGENDA NUOVO MANDATO (Sant’Ambrogio di Valpolicella, 30 maggio 2023). Il nuovo Consiglio di amministrazione del Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella ha confermato all’unanimità Christian Marchesini alla guida dell’ente…
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NAPOLI: GUIDA 'PIZZERIE D'ITALIA' DEL GAMBERO ROSSO', TORNA IL RICCO MATRIMONIO DI SAPORI TRA LA PIZZA E I VINI FALANGHINA DEL SANNIO
Dopo la lunga pausa imposta dall'emergenza Covid-19 tornano le importanti iniziative promozionali messe in campo dal Sannio Consorzio Tutela Vini. Tra queste spicca la partnership con la guida di Gambero Rosso dedicata alle migliori 'Pizzerie d'Italia'. Una stretta collaborazione che va avanti da cinque anni per promuovere il perfetto matrimonio di sapori tra uno dei simboli gastronomici dell’italianità nel mondo e i vini Falanghina del Sannio, la denominazione di origine più importante della terra sannita.
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Nella giornata di domani (lunedì 11 ottobre), nell'accogliente scenario del Palacongressi della Mostra d'Oltremare di Napoli (ingresso Via Terracina, 197), saranno svelate le migliori pizzerie della Penisola, che saranno protagoniste di due diversi momenti accompagnati dai calici di vini Falanghina prodotti dalle aziende aderenti al Consorzio. In mattinata, alle ore 11.30, si svolgerà la cerimonia di premiazione e la consegna dei diplomi ai pizzaioli premiati nell'edizione 2022 dell’importante lavoro editoriale di Gambero Rosso. Si tratta di uno dei più autorevoli giudizi sul mondo della pizza, preparazione di gusto e di antica tradizione diventata patrimonio nazionale, che da piatto povero si è ritagliato un ruolo di primo piano nel panorama della cucina d’autore. La guida seleziona i migliori locali del settore dividendoli in quattro categorie di pizza: napoletana, italiana, a degustazione e al taglio e assegnando punteggi (il massimo per salire sul podio è la menzione dei 'Tre Spicchi' e delle 'Tre Rotelle') valutando quattro parametri di base di una pizza di qualità: lievitazione, farine, materie prime, cottura. Ai premiati sarà consegnato un diploma e la targa appositamente fatta stampare dal Consorzio Sannio, rievocante il matrimonio Pizza&Falanghina del Sannio Dop, campagna di comunicazione che va avanti dalla primavera del 2015. A premiare i pizzaioli che giungeranno da ogni angolo d'Italia saranno: il presidente del Consorzio Sannio, Libero Rillo; il direttore generale del Gruppo Gambero Rosso, Luigi Salerno; il direttore editoriale delle edizioni Gambero Rosso, Laura Mantovano.
Al termine della premiazione si farà spazio alla degustazione, con il momento 'Spicchi d'Autore'. Protagoniste saranno le preparazioni dei migliori pizzaioli d'Italia, in abbinamento ai calici Falanghina del Sannio Dop Spumante. Il variegato mondo delle bollicine sannite prodotte da uve falanghina, Metodo Martinotti ma anche Metodo Classico, si offre come compagno ideale per un vero e proprio "matrimonio d'amore" con le infinite proposte sfornate dal pianeta pizza: abbinamento ideale capace di suggerire ai pizzaioli una maggiore attenzione alla scelta delle materie prime, dal punto di vista della varietà ma anche per quanto concerne l'aspetto qualitativo. In questo modo il "matrimonio di sapori" riesce anche a stimolare i consumatori ad un consumo più consapevole, a prestare maggiore attenzione nei confronti di ciò che mangiano e di quello che bevono.
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«Il Sannio Consorzio Tutela Vini - dichiara il presidente Libero Rillo - ancora una volta sposa l'iniziativa editoriale dedicata alle ‘Pizzerie d’Italia’. Una collaborazione che si protrae da più anni e che segue il solco tracciato nel 2015, quando il Consorzio diede il via al progetto ‘Pizza&Falanghina – Insieme con gusto’ con l’obiettivo di promuovere il matrimonio tra la pizza e la Falanghina del Sannio. Nel corso di questi anni abbiamo dato vita ad un interessante percorso promozionale, con le etichette prodotte da uve falanghina diventate compagne ideali a tavola del prodotto gastronomico che maggiormente identifica la Campania. Dalla collaborazione con il Gambero Rosso è nata anche l'iniziativa 'Pizza&Falanghina Tour' , il cui obiettivo è sempre quello di divulgare la cultura del buon vino e della buona avola. Il tour, giunto alla sua terza edizione, propone degli appuntamenti in alcune delle migliori pizzerie italiane, per esaltare questo abbinamento. Come si vede, si tratta di un investimento importante e sul lungo periodo, con cui intendiamo superare le resistenze dei più tradizionalisti, che mai ordinerebbero vino in pizzeria. La nostra Falanghina del Sannio Dop, nelle sue diverse espressioni, offre vini versatili, capaci di accompagnare diverse tipologie di pizza, dalle tradizionali a quelle gourmet, fino ad arrivare all’abbinamento delle pizze dolci con i nostri passiti. Ed il riscontro - continua Rillo - è particolarmente positivo, perché grazie a queste iniziative riusciamo a farci conoscere e a far conoscere i nostri vini ad una variegata platea di consumatori. Operando in questo modo, promuovendo il vino attraverso l'abbinamento con la pizza e con tutta la cultura che intorno ad essa ruota, possiamo dire di avere risultati già visibili, anche se i benefici importanti si coglieranno sul lungo periodo, continuando a portare avanti queste iniziative».
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Like Fishes in the Net (XVII puntata)
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Fèisbuk è innanzitutto un investimento emozionale per gli utenti. Non lo è più per Mark Elliot Zuckerberg, ricchissimo CEO già alla veneranda età di 27 anni. O per lo meno, lo è nella misura in cui sta vivendo l’emozione di essere stra-ricco.
Le nostre emozioni – che postiamo gratis -- si trasformano in moneta sonante (pare 100 dollaroni a cranio, il che moltiplicato per in miliardo e duecento milioni di utenti, fa…) perché una volta depositate nella nostra Bacheca non ci appartengono più. E non solo perché diventano pubbliche, ma perché sono pubblicate. La differenza è importante.
Un’emozione è pubblica anche se la svelo al bar tra amici, o se la condivido al pranzo del matrimonio di mio cugino o su di un palco ad una convènscion.
Un’emozione è pubblicata quando – una volta registrata – si può recuperare e riutilizzare. Come gli articoli dei giornali, i testi letterari, le canzoni su iTunes. Con la differenza importante che sulle nostre emozioni non c’è il copyright.
Facebook (l’azienda), inoltre, ha deciso che tutto ciò che non è esplicitamente vietato, è permesso, ovverosia, i settaggi delle impostazioni su ciò che deve rimanere in-pubblicato sono per default liberi da restrizioni. In questo modo, Facebook (sempre l’Azienda) ha il database più ricco e profondo di ogni altra nazione.
Quindi, se non ci preoccupiamo di andare a cambiare le impostazioni, ogni nostra informazione è accessibile. Non solo a potenziali stalker (meno male che non ci chiamiamo Charlize, Cameron o Anna Oxa) ma anche a tutte le tentacolari società di marketing che hanno fatto e faranno la fortuna economica di Mark Elliot di cui sopra, utilizzando le nostre emozioni per tarare le pubblicità ed offrire prodotti sempre più personalizzati alle nicchie di utenza.
Più postiamo notizie sulle nostre emozioni e più lievita il conto in banca del ventisettenne lentigginoso, il quale ha tutto l’interesse di far aumentare la quantità di utenti e di post.
Come abbiamo letto sul TIME, fèisbuk non è un fine, ma un mezzo per veicolare, come se fosse un immenso sistema nervoso collettivo che trasmette le sensazioni del mondo. È uno strumento creato per permettere alle persone per fare ciò che amano di più: comunicare. Tutti comunicano, tutto comunica: dall’albero che cade nella foresta disabitata agli ormoni nei vasi linfatici.
Uno degli sviluppi della piattaforma per rendere ancora più semplice la condivisione di sensazioni ed emozioni è aumentarne la fruibilità sugli smartphone, quegli ibridi tra cellulari e microcomputer, ormai indispensabili appendici della nostra vita. Tant’è che Foursquare (letteralmente: Quattro Cantoni) è nato proprio per taggarci nei luoghi dove ci troviamo al fine di offrirci in tempo reale tutte le opportunità commerciali dei dintorni. Idem l’applicazione built-in “Places”.
I momenti in cui fèisbuk ci ha meravigliato con le sue possibilità di avere tutto sotto controllo (piissima illusione) o di poterci connettere immediatamente con i nostri amici sono quei potenti collanti che lo hanno reso pressoché indispensabile. Non avere fèisbuk a portata di click ci rende ansiosi come aver perso uno dei nostri sensi, come avere un potente raffreddore.
Il think tank di Mark il Rosso ha poi ideato quello che è il passaporto per i siti del mondo: non più login legati alla nostra e-mail, bensì al nostro account “F”. Et voilà, appare pure la nostra fotina ogni qualvolta apriamo un sito della piattaforma “FacebookConnect”. A seconda di ciò che leggiamo o scegliamo su questi siti, ecco che una pubblicità correlata apparirà in pop-up. Una manna anche per i motori di ricerca che hanno aperto una piattaforma all-purpose, come Google (Gmail, GoogleDocs) o Yahoo! . Nel 2010 si sono contati 2 milioni di siti integrati con fèisbuk e nell’ultimo anno si è avanzati al ritmo di 10.000 siti al giorno.
La preoccupazione degli utenti, però, non dovrebbe appuntarsi su questa incredibile invasione della privacy, anche perché nessuno di coloro che sta su fèisbuk se ne importa davvero più di tanto se si continua a postare roba del tipo “Ho mal di pancia. Devono essere state tutte quelle cozze di ieri sera.” Diciamo meglio che le persone vorrebbero avere la possibilità di controllare ciò che viene pubblicato.
E qui casca l’asino! Le operazioni per arrivare a controllare ciò che è visibile sono estremamente complicate ed inoltre quelli di Palo Alto aggiungono diavolerie quasi ogni trimestre. Mi chiedo come la maggior parte della fascia emergente sul social network, quella degli over 60 (che è poi la stessa più appetibile dai mercati, poiché più numerosa e ancora danarosa, in questi tempi di denatalità, crisi, disoccupazione e precariato giovanile), possa controllare le impostazioni cervellotiche sulla privacy di fèisbuk. Esiste, però, anche una App sull’iPhone che ci guida passo passo nel settaggio delle impostazioni sulla privacy di fèisbuk. L’unico problema è che è in inglese e che ogni tanto si deve ripetere la procedura perché a Palo Alto cambiano le impostazioni con frequenza (mica fessi). Secondo voi, GDPR (che ci ha fracassato i maroni, con banner e valanghe di email, con le quali abbiamo capito che la colpa è nostra se ci rubano i dati) ha sistemato le cose? Io penso di no.
Prendere per esempio quella ragazza tedesca che aveva postato un invito alla sua festa di compleanno. Si era dimenticata di settare le impostazioni dell’evento come ‘privato’ e così l’invito ha raggiunto circa 15 mila persone di cui mille e 600 si sono presentate a casa sua e per farle sgomberare è intervenuta la Polizia, fermandone qualcuna, sedando pure qualche rissa e spegnendo un paio di piccoli incendi. Molte ragazze in sandali si sono tagliate i piedi sui cocci si bottiglie rotte. La casa di Thessa (questo il suo nome) è stata transennata. Insomma, un disastro.
In linea di massima, sarebbe opportuno limitare le informazioni personali (età, preferenze, link), evitare di usare le applicazioni che vengono direttamente da fèisbuk (Farmville, Baci, Abbracci, MafiaWars, Poker, etc), non accettare l’amicizia di assoluti sconosciuti, non usare per fèisbuk la stessa password dell’e-mail, del conto in banca o di PayPal. Inoltre, sarebbe utile bloccare la chat, limitare la ricerca pubblica ed impedire che gli amici ti inondino di applicazioni cretine e di inviti ad eventi cui non parteciperai mai e poi mai, e loro lo sanno pure, ma ti invitano lo stesso, porca polenta!
La regola aurea che dovrebbe guidarci sarebbe la seguente: “Facebook (l’azienda) è un business e l’unica cosa che cerca è di fare soldi con le nostre informazioni”.
Abbiamo trovato interessante nella sua semplicità, una lettera che già nel 2010 un Senatore del Minnesota – tale Al Franken – ha inviato ai capi di Facebook (l’Azienda) chiedendo loro di adottare migliori politiche di tutela della privacy, in quanto gli inserzionisti pubblicitari (pagando, of course) possono ottenere da Palo Alto informazioni del tipo e-mail, numero di telefono, data di nascita o reddito presunto, semplicemente basandosi sui dati inseriti nelle impostazioni del profilo, ricavandone – con qualche arguzia anche i dati di una carta di credito da clonare. Il pericolo maggiore, però, è quello che corrono i minori, superficiali sulle regole, e ghiotto boccone pubblicitario (e non solo) per le Aziende.
Non ci è sembrata terrorizzante la nota del Senatore, ma circostanziata e piena di buon senso. Per quanto ivi spiegato, però, un certo timore ci è occorso e siamo andate a nascondere ogni dato (data e luogo di nascita, luogo di residenza, e-mail, preferenze sessuali e politiche) che potesse essere in qualche modo usato o incrociato per capire come spremerci meglio come consumatori. O raggirarci addirittura. In una lettera di presentazione agli inserzionisti (svelata dal TIME ma anche il WallStreetJournal ha dedicato una lunga serie di articoli) si legge: “Facebook vi da l’opportunità unica di scovare le persone nei momenti particolari della loro vita, quando sono più sensibili a mostrare interesse nei vostri prodotti o servizi. È uno strumento potentissimo per gli affari, voi riuscirete ad acquisire nuovi clienti nel momento in cui iniziano o finiscono gli studi, si fidanzano, si sposano o si mettono su famiglia, in quei momenti, cioè, in cui sono più predisposti ad avere bisogno dei vostri prodotti. Riuscirete ad identificare esattamente i vostri potenziali consumatori attraverso coordinate demografiche e geografiche ed avere un mirino di precisione attraverso la sezione ‘Interessi e preferenze.’ “ Insomma, ogni click su ‘mi piace’, su post, commenti, foto o pagine, regala un’informazione preziosa alle aziende che acquistano da Facebook possibilità di accedere al data base più grande del mondo. Più chiaro di così.
C’è, però, un risvolto positivo sulla privacy zoppicante di fèisbuk: le indagini di polizia. Funziona benissimo per scovare i delinquenti (che ora usano chat e skype, meno vulnerabili di una SIM telefonica. Tant’è che anche il nostro premier di dispiace di aver dovuto rinunciare al cellulare). La funzione ‘Places’ combinata con GoogleEarth te li localizza come un videogame. Niente appostamenti, niente travestimenti: “Volante Facebook a Volante Twitter, Volante Twitter rispondete!”
Non solo, ma fèisbuk non è poi ritenuto così virtuale come piazza, perché due tizi agli arresti domiciliari (in provincia di Catania) sono stati incriminati di evasione (seppur virtuale) perché da fèisbuk lanciavano invettive contro le Forze dell’Ordine e mantenevano contatti con i loro sodali di delinquenza. Insomma, la vita su fèisbuk è reale, lo sono anche i reati puniti con la galera (vera, mica virtuale).
Poi, c’è stata quella storia in cui il Comune di Bordighera (capito? Bordighera, in Liguria) è stato sciolto per infiltrazioni mafiose. Pare che gli inquirenti avessero – tra l’altro – scoperto che il Sindaco aveva tra gli amici alcuni ‘ndranghetisti di calibro. Voglio capire i teen agers, che accettano quasi chiunque, ma ad un Sindaco di una cittadina del nord gli viene qualche attimo di riflessione se uno che si chiama – che ne so – Cetto Laqualunque gli chiede l’amicizia. O no?
La privacy non esiste più. Anche perché a noi tutti (mica solo ai poliziotti, agli investigatori o agli avvocati divorzisti) piace da matti ‘guardonare’ nelle vite di chiunque e più è facile reperire fatti e notizie più la tecnologia s’ingegna nel diventare ficcanaso.
Una delle ultime trovate del team di Palo Alto (sono prolifici in ambito di diavolerie, quelli) è il riconoscimento automatico dei volti sulle foto postate. Non è l’atto di taggare qualcuno (che è volontario, ma ci si può tranquillamente s-taggare), bensì è la capacità della tecnologia di leggere le foto e -- meglio dell’effebiai -- identificare gli immortalati. Facebook (l’Azienda) proclama che questa è una gran comodità, ma puzza di violazione della privacy. Il fatto è che a Palo Alto si sono intestarditi a tenere abilitate le opzioni di pubblicizzazione delle info per default, mentre sarebbe più corretto tenerle disabilitate e lasciare agli utenti la scelta di ciò che vogliono o non vogliono condividere. Non possiamo farci nulla, il nostro mondo è cambiato ed occorre ripensare alla nozione di privacy. Siamo un po’ tutti diventati come i VIP, costretti loro malgrado a ritrovarsi sui giornali per la loro inevitabile notorietà. Solo che loro -- oltre a ricavarci gloria ed onori -- ne hanno fatto un mestiere peraltro redditizio. Ma noi comuni mortali?
Una voce controcorrente ci è sembrata quella dello stra-famoso sociologo Zygmunt Bauman. Il vate della modernità e della società liquida ci dice che i social media hanno capovolto il concetto di difesa dei diritti individuali fondamentali per l’autonomia dei singoli. “Quello che ci spaventa al giorno d’oggi non è tanto la possibilità del tradimento o della violazione della privacy, quanto il suo opposto, cioè la prospettiva che tutte le vie d’uscita posano venire bloccate. L’area della privacy si trasforma in una specie di carcere”, dove nessuno vuole sentire di noi e della nostra storia, in una condanna al silenzio mediatico. Una vera e propria ‘morte sociale’ attende tutti i resistenti all’entrata nel cyber-mondo.
A proposito di morte. Il TIME ha riportato la storia di due ragazze australiane intrappolate in una tempesta, le quali invece di chiamare la polizia o la protezione civile, hanno postato il loro stato di emergenza su fèisbuk. Sono state rintracciate e salvate. Di converso, abbiamo letto di quel disastro aereo in Patagonia, nel maggio 2011. Il reporter ci informava afflitto che gli inutili soccorsi (tutti morti) sono stati oltremodo complicati in quanto la zona era senza copertura cellulare. Questi episodi indicano due cose fondamentali: a) ormai le giovani generazioni fanno più affidamento ai canali comunicativi offerti dai social media e b) fèisbuk e le comunicazioni cellulari (quando esistono, ma in Patagonia no, evidentemente) funzionano più dei canali tradizionali anche in casi di emergenza.
Vabbe’, ma che ce ne importa, alla fin fine, di queste pippe sulla pràivasi. Quasi quasi vado a vedere le foto del matrimonio che ha postato il cugino della sorella di mio cognato e fare la conoscenza degli invitati. In automatico.
(Capitoli da un best seller ormai introvabile)
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Controlli della Guardia di Finanza nel Sud Pontino: controlli anche nel porto di Formia
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Guardia di Finanza Nell’ambito dell’intensificazione e potenziamento dell’attività di controllo del territorio disposta dal Comando Provinciale di Latina, in concomitanza con l’avvio della stagione estiva, le Fiamme Gialle del territorio pontino hanno attuato dei specifici piani d’intervento finalizzati alla prevenzione e repressione dello spaccio e al traffico di sostanze stupefacenti nonché dell’abusivismo commerciale e della contraffazione. I controlli dei Finanzieri nel sud-pontino si sono concentrati maggiormente presso gli hub portuali di Formia e Gaeta e presso le stazioni ferroviarie, con l’impiego delle unità specializzate del Gruppo di Formia e hanno consentito l’individuazione di 11 soggetti trovati in possesso di sostanze stupefacenti, tutti maggiorenni, segnalati alle competenti Prefetture per uso personale. Grazie al fiuto delle unità cinofile del Corpo, sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro complessivamente circa venticinque grammi di sostanza stupefacente tra Hashish e Marijuana. Non è sfuggita al controllo dei militari in servizio presso il Porto turistico di Formia una coppia di turisti in partenza per l’isola di Ponza, trovati in possesso di circa quindici grammi di cocaina. Gli stessi sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Cassino per detenzione di sostanze ai fini di spaccio. Con specifico riguardo al contrasto dell’abusivismo commerciale nel settore dei trasporti, sono stati altresì effettuati controlli nei confronti di numerose licenze NCC presenti in questo periodo presso le stazioni ferroviarie e i porti della zona in esito ai quali sono stati individuati soggetti alla guida di veicoli adibiti a noleggio con conducente, sprovvisti dei prescritti requisiti e delle abilitazioni per lo svolgimento dell’attività, con conseguente sanzione e fermo amministrativo dei mezzi. Non sono mancati anche gli interventi in materia di contraffazione e sicurezza prodotti. È, infatti, di oltre 10.000 prodotti, tra capi d’abbigliamento e accessori, contraffatti tutti sprovvisti delle necessarie indicazioni di sicurezza, il risultato di una serie di interventi frutto di un monitoraggio di siti internet e canali di vendite online di prodotti di alta moda venduti a prezzi “fuori mercato”. L’analisi della rete di e-commerce ha consentito di rintracciare diversi punti vendita operanti sul territorio, in taluni casi di grandi dimensioni, che in spregio alla normativa di settore e alle regole sulla concorrenza, detenevano per la vendita numerosi articoli riportanti noti marchi contraffatti. Le operazioni fin qui svolte, hanno portato, oltre al sequestro del materiale contraffatto, anche alla segnalazione di 7 persone alla Procura della Repubblica di Latina e alla locale Camera di Commercio per i reati di contraffazione di marchi e brevetti (art. 473 c.p.), di introduzione illegale nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi (art. 474 c.p.). e di ricettazione (art. 648 c.p.). L’attività svolta testimonia l’avvio dell’intensificazione dei servizi della Guardia di Finanza pontina, nell’ottica del rafforzamento del controllo economico del territorio di tutta la provincia in considerazione dell’incremento della popolazione presente, per garantire alla cittadinanza ed ai turisti che giungono presso le località costiere ed insulari, un’estate il più sicura possibile anche dal punto di vista commerciale a tutela degli operatori commerciali onesti, danneggiati dalle forme di illegalità economica, e consumatori, ignari acquirenti di prodotti contraffatti, spesso anche pericolosi per la salute delle persone. Read the full article
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Net neutrality: che cos'è e perché è importante 16 DICEMBRE 2017 |IN APPROFONDIMENTI. Stampa 355 In questi giorni si sta parlando molto della fine della net neutrality. Un breve approfondimento per capire perché ci riguarda. Net neutrality: che cos'è e perché è importante Che cos'è la Net neutrality? E' uno dei principi fondamentali su cui fino ad oggi si è basato il funzionamento di internet. La definizione che a noi sembra più adeguata è quella che descrive il principio per cui una rete informativa pubblica deve garantire un trattamento uguale a ogni tipo di contenuto che viene veicolato attraverso internet, senza discriminare alcuni flussi di dati rispetto ad altri. Nel pratico, le compagnie che forniscono servizi di telecomunicazione devono sottostare a questi tre principi: - Non si possono discriminare contenuti di qualsiasi tipo, entro le norme di legge, bloccando siti, app, o trasmissioni. - Non si può rallentare la trasmissione dei pacchetti in base alla natura del loro contenuto, nei limiti di ciò che è considerato legale. - Non si possono fornire delle linee di accesso più rapide a compagnie e consumatori che pagano dei servizi premium, a discapito di linee più lente per chi non li acquista. Cosa è successo? Il 14 Dicembre 2017 la neutralità della rete è morta, almeno negli Stati Uniti. Con il voto di giovedi, infatti, la commissione direttiva della FCC (Federal Communications Commission) ha votato con una maggioranza di 3 a 2 per abolire le norme precedentemente sostenute dall'amministrazione Obama e dai grandi gruppi tecnologici della Silicon valley. Ciononostante la questione non è ancora giunta al termine, infatti già pochi minuti dopo la decisione della commissione, diversi politici hanno annunciato che porteranno avanti un'azione legale appoggiata da più Stati per ritirare questa decisione. Inoltre gli attivisti a difesa della Net neutrality hanno messo in piedi proteste che, probabilmente, proseguiranno per molte settimane. Per il momento a vincere è l'industria delle telecomunicazioni che sulla regolamentazione di internet (naturalmente a suo favore) è sempre stata in prima fila. Quali saranno le conseguenze?. Per fare un esempio, le compagnie come Fastweb, Telecom, o Tim potrebbero offrire un contratto base che include navigazione di base ed e-mail, diciamo a 15 euro al mese, per poi inserire dei pacchetti a pagamento con servizi aggiuntivi. Cinque euro per lo streaming video (Youtube, Netflix), altri cinque per la musica in streaming e così via. Da oggi dunque gli Internet Service Provider (ISP) avranno piena libertà di gestire le proprie offerte proponendo pacchetti diversi che discriminano il tipo di dati trasferiti. Il problema diventa ancora più contorto se si considera che spesso, in particolare in Italia, un ISP è anche un fornitore di contenuti. Ad esempio nel nostro paese TIM ha TIM Vision, Fastweb sponsorizza l'uso di Sky, Vodafone ha il suo servizio di film e serie TV. Immaginiamo un ipotetico futuro in cui Telecom si accorda con Google per far sì che l’accesso a Youtube sia superveloce, mentre l’accesso a Vimeo, concorrente di Youtube, sia rallentato. Oppure immaginiamo che Fastweb decida di rallentare la trasmissione dei contenuti di una compagnia "rivale", ad esempio Netflix, ai suoi clienti, e che Netflix per continuare a fornire un servizio adeguato e non perdere i clienti che accedono ad internet attraverso Fastweb sia costretto a pagare una tariffa aggiuntiva per una maggior velocità di streaming. Secondo voi il prezzo dell'abbonamento a Netflix rimarrà lo stesso? Immaginiamo i nostri provider (quelli che hanno deciso che devono fatturarci 13 mensilità annue) alla prese con questa "libertà". Sicuramente la utilizzeranno per farsi concorrenza a tutto vantaggio dei consumatori, giusto? Come fanno sempre, no? Senza contare i tanti siti senza padrini né pubblicità come il nostro. Saranno ancora accessibili? Se sì come? Per il momento negli Stati Uniti le compagnie di telecomunicazione hanno assicurato ai consumatori che internet non cambierà da oggi a domani. Questo processo di cambiamento sarà lento e verrà portato avanti a piccoli passi. Che cosa succede in Europa? Nel 2016 l’Unione Europea ha pubblicato alcune linee guida per il rispetto e la tutela della Net Neutrality. I vari paesi membri vi hanno aderito più o meno esplicitamente, anche se negli ultimi anni diversi operatori hanno immesso sul mercato alcune offerte in chiaro contrasto con queste norme. Ad esempio l'opportunità di utilizzare alcune app senza consumare i vari GB di traffico inclusi nel proprio piano tariffario. È evidente come abbonamenti di questo tipo favoriscano la fruizione delle app incluse nell'offerta a discapito di quelle concorrenti. La tolleranza verso queste situazioni da parte delle istituzioni e degli enti incaricati di sorvegliare il rispetto dei principi di neutralità ci danno la misura del rischio di un futuro adattamento a questa politica anche da parte dell’Unione Europea. Internet come l'abbiamo conosciuta fin ora presto potrebbe cambiare in una versione ancora più succube e influenzata dai meccanismi del capitalismo di quanto non sia già oggi. La neutralità della rete, come il diritto ad accedervi, è un tema politico, è la premessa per una rete libera e fruibile a tutti, e per noi utenti è importante una battaglia in sua difesa, ma è altrettanto importante pensare a questo tema in maniera radicale. Sappiamo bene che oggi i flussi di informazioni sono già, spesso influenzati da governi e grandi corporation, ma Internet rimane – per ora – un luogo di dimensioni globali in cui abbiamo libero accesso alle idee e alle informazioni. Un luogo del pensiero, di contrapposizioni, contrasti, allineamenti e, a volte, anche di gattini. Un posto rivoluzionario nel suo continuo far convivere il bianco e il nero ad un click di distanza. Dentro questa enorme, "virtuale", inconsueta libertà non è facile percepire quali sono i nostri diritti e dobbiamo stare attenti a quali scegliamo di difendere. Questa Internet non è la migliore possibile: è possibile immaginare e combattere per una versione realmente libera e decentralizzata, quindi meno ricattabile dai governi e delle grandi aziende del web?
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Scegliere una società di consulenza professionale per la registrazione dei marchi per proteggere il proprio marchio
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La consulenza per la registrazione dei marchi è un servizio specializzato che offre una guida e un'assistenza competente a persone ed organizzazioni che desiderano registrare un marchio o un logo. Questi consulenti guidano i loro clienti attraverso l'impegnativo processo di registrare un brand. Compilando e depositando i documenti necessari, indagano anche con attenzione per verificare che il marchio non sia attualmente in uso. L'obiettivo finale è quello di garantire che il marchio sia legalmente protetto e d’impedirne l'uso non autorizzato da parte di altri.
Perché la registrazione del marchio è così importante?
Proteggere un marchio registrato è diventato essenziale per le aziende che vogliono sviluppare la propria identità e mantenere un vantaggio competitivo nell'odierno ambiente commerciale. La registrazione di un marchio è uno dei modi migliori per proteggerlo. I motivi per I quali il brand registrato è fondamentale per un'azienda sono i seguenti.
1. Protezione legale e diritti esclusivi
Oltre a offrire protezione legale, la registrazione del brand conferisce al titolare il diritto esclusivo di utilizzare il brand registrato in relazione ai prodotti o ai servizi che rappresenta. Serve come barriera contro l'uso non autorizzato o la violazione, consentendo alle aziende d’intraprendere azioni legali contro individui che cercano di trarre profitto dalla reputazione del loro brand.
2. Riconoscimento e reputazione del brand
Un brand ufficialmente riconosciuto migliora l'identificazione della provenienza imprenditoriale e favorisce una reputazione favorevole sul mercato. I clienti associano il brand registrato alla qualità e all'affidabilità, il che può portare a un aumento della fiducia e della fedeltà dei consumatori. Registrando un brand, le imprese possono impedire ai rivali d’utilizzare brand identici che potrebbero trarre in inganno i clienti, proteggendo la loro reputazione e la loro quota di mercato.
3. Vantaggio competitivo e unicità del mercato
La registrazione del brand consente alle imprese di distinguersi sul mercato. Sviluppa una proposta di vendita distintiva differenziando i propri prodotti o servizi da quelli dei rivali. Con il registrare un brand, s’ottiene un'identità unica; un brand registrato può attirare i clienti, dando un vantaggio competitivo rispetto ad altre aziende che non sono adeguatamente protette dal diritto d’esclusiva, protegge da violazioni e contraffazioni
4. Protezione contro la contraffazione e l'infrazione
La registrazione di un brand può impedire ad altre aziende d’utilizzare un nome o un emblema simile per i vostri prodotti, impedendo così la violazione del brand e la contraffazione. Se qualcuno utilizza un brand che un'altra azienda ha già registrato, può essere ritenuto responsabile di violazione del brand e soggetto a ripercussioni legali e danni economici.
5. Aumenta la credibilità dell'azienda
La registrazione di un brand può aumentare la reputazione di un'azienda, dimostrando la sua dedizione alla tutela della proprietà intellettuale. Inoltre, può mostrare ai potenziali partner ed investitori che un'azienda è impegnata seriamente con il proprio brand ed è pronta a investire nel suo futuro.
Perché scegliere una consulenza professionale per la registrazione del brand?
La registrazione di un brand è un passo essenziale che non dovrebbe essere dimenticato quando si tratta di salvaguardare il proprio brand. Si consiglia vivamente di rivolgersi a un consulente competente in materia per registrare un brand, poiché la procedura di registrazione di un brand può essere difficile e richiedere molto tempo.
L'esperienza e la comprensione di un consulente specializzato nella registrazione dei brand vi aiuterà in ogni fase del processo. Conoscono le normative e possono garantire che la vostra domanda di brand sia ben preparata, riducendo le possibilità di rifiuto o di ritardo. Può anche effettuare ricerche dettagliate per ridurre la possibilità di futuri conflitti o difficoltà di violazione.
Un consulente affidabile è sempre aggiornato sulle leggi e sulle regole più recenti in materia di brand. Si tiene al corrente di tutte le modifiche che potrebbero avere un impatto sulla procedura di registrazione, assicurando che la vostra domanda sia conforme agli standard legali più attuali. In questo modo si risparmia il tempo e la fatica di dover indagare e comprendere autonomamente questi complessi requisiti.
Anche le pratiche e le comunicazioni con l'ufficio marchi possono essere gestite per vostro conto da un consulente qualificato per la registrazione dei brand. Di conseguenza, avrete più tempo da dedicare ad altri aspetti cruciali della vostra azienda.
Conclusione
Per proteggere e riconoscere legalmente un brand, i servizi di consulenza per la registrazione dei brand sono essenziali. Per garantire i diritti di proprietà intellettuale e gettare le basi per un brand registrato di successo, le aziende che si rivolgono a un professionista possono affrontare efficacemente l'impegnativo processo di registrazione del brand.
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Legge sul Dopo di noi: la Guida del Consiglio nazionale del notariato, 18 maggio 2017
Legge sul Dopo di noi: la Guida del Consiglio nazionale del notariato, 18 maggio 2017
Il documento è stato realizzato dal Consiglio Nazionale del Notariato con 13 Associazioni dei Consumatori. L’obiettivo è quello di spiegare in maniera semplice gli strumenti messi a disposizione dal legislatore a tutela delle fragilità sociali, a partire dalla recente legge sul Dopo di noi, all’amministratore di sostegno, all’inabilitazione e interdizione nonché alla sostituzione fedecommissaria.
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SAN BENEDETTO – Ultima iniziativa dell’anno 2019 per l’U.S. Acli Marche che ha organizzato l’iniziativa “Salute in cammino San Benedetto”.
La manifestazione rientra nel progetto “Acqua sana vita sana” ed è stata organizzata da un partenariato formato da Associazione Villaggio Planetario, U.S. Acli Marche ed U.S. Acli provinciale, nell’ambito del progetto “Sport Senza età” sostenuto dall’Asur Marche, dalla Fondazione Carisap e dalla Susan G. Komen Onlus.
“Acqua sana vita sana” si inserisce fra le 60 iniziative promosse a sostegno della risorsa acqua: Coop Alleanza 3.0 (era presente il componente del consiglio di zona Edward Alfonsi) ha deciso di sostenere l’ambiente con iniziative di associazioni locali impegnate per la tutela di mari e fiumi, la lotta all’inquinamento, l’educazione verso le scuole e le famiglie. L’attività è finanziata grazie a “1 x tutti e 4 x te”: l’1% del valore degli acquisti dei prodotti Coop, in questo caso i prodotti della linea viviverde, permette a soci e consumatori di sostenere queste iniziative ambientali sui territori in cui la cooperativa opera.
Sono stati tanti i cittadini che hanno partecipato alla visita al Museo Ittico “Augusto Capriotti” ed al Museo d’arte sul mare, due strutture davvero interessanti illustrate dalla guida turistica Valeria Nicu.
Per informazioni sulle prossime iniziative dell’U.S. Acli si può contattare il numero 3442229927 oppure il sito www.usaclimarche.com oppure la pagina facebook Unione Sportiva Acli Marche,
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Eni gas e luce incontra i Rappresentanti nazionali delle Associazioni dei Consumatori
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Si è tenuto anche quest’anno l’incontro annuale fra Eni gas e luce e i Rappresentanti nazionali delle Associazioni del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti (CNCU). L’incontro è stato l’occasione per fare il punto sulle attività di collaborazione fra le Associazioni e l’azienda. Oltre ai consueti temi trattati, quest’anno, le parti si sono confrontate sulle esigenze dei consumatori in questa fase di transizione caratterizzata dagli effetti della pandemia e dalla prossima fine del mercato di tutela dell’energia. Nel corso dell’ultimo anno, l’azienda ha proseguito nell’attuazione di iniziative caratterizzate dalla centralità del cliente: il 2020 è stato in particolare l’anno in cui è stata data ancor più forza all’ascolto dei bisogni dei consumatori, dal primo contatto telefonico o presso il negozio fisico fino alle fasi successive del reclamo e della conciliazione. L’attenzione al consumatore si è inoltre concretizzata con iniziative volte a prevenire e sanzionare comportamenti scorretti nella fase di contrattualizzazione dei clienti, fornendo una linea dedicata per le segnalazioni e diffondendo utili consigli per difendersi contro le frodi tipiche del mercato energetico attraverso la campagna di comunicazione Spotlight – Facciamo luce sull’energia. Oggetto del confronto anche le recenti novità che hanno portato Eni gas e luce a diventare Società Benefit, assumendo l’impegno statutario, verso i propri azionisti, di bilanciare gli interessi di questi ultimi, del pubblico e di tutti gli stakeholder. Infine, ampia attenzione è stata data al tema del Superbonus e degli interventi di efficienza energetica realizzati grazie a CappottoMio, il servizio di Eni gas e luce per la riqualificazione energetica degli edifici, le proposte per la ricarica elettrica dei veicoli e l’installazione di impianti fotovoltaici effettuati attraverso la società controllata Evolvere. Eni gas e luce crede infatti fortemente nella centralità del cliente, principio che ancor di più adesso guida le scelte dell’azienda, e, per questo motivo, la stretta collaborazione con le Associazioni dei Consumatori si conferma un elemento imprescindibile di questa strategia. Read the full article
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Nella sala convegni dell’Azienda Agricola Sperimentale Regionale Improsta è partito il corso di per Operatori di Fattorie Didattiche prov. di Salerno
di Stanislao Scognamiglio
EBOLI (SA) – Nella sala convegni dell’Azienda Agricola Sperimentale Regionale Improsta, alla SS 18 – Tirrenia Inferiore mercoledì 6 novembre è stato ufficialmente dato inizio al corso di formazione e di aggiornamento destinato agli Operatori di Fattorie Didattiche della Provincia di Salerno.
L’acquisizione di specifiche «… competenze tecnico-professionali e trasversali necessarie allo sviluppo delle attività informative e didattiche in favore del mondo scolastico» e del consumatore in genere, rappresenta il cardine principe delle finalità del corso.
La partecipazione alle specifiche attività formative e di aggiornamento, indette dall’Assessorato regionale all’Agricoltura, consente agli operatori di acquisire quelle competenze tecnico-professionali e pedagogiche, basate sulle metodologie dell’imparare facendo, finalizzate a migliorare la qualità dei servizi erogati dalle Fattorie Didattiche.
In tale ottica, nel suo messaggio indirizzato agli Operatori, l’onorevole Nicola Caputo, consigliere del presidente della Regione Campania agli Affari Europei e Internazionali e alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Caccia e Pesca, ha sottolineato che «… in Campania l’agricoltura svolge un ruolo fondamentale: le 140mila aziende del settore primario assicurano, infatti, prodotti salubri e di elevata qualità, considerati veri e propri pilastri delta Dieta Mediterranea, concorrendo alla tutela del territorio e della biodiversità e offrendo importanti servizi alla collettività.
La multifunzionalità dell’agricoltura trova una testimonianza concreta e positiva nelle Fattorie Didattiche iscritte nell’Albo Regionale, attraverso i cui servizi educativo-culturali la Regione Campania persegue l’ambizioso obiettivo di riavvicinare le città e il mondo rurale, nonché consolidare il legame tra i consumatori, in particolare delle giovani generazioni e il sistema produttivo del settore primario».
Alla giornata inaugurale del corso di formazione e aggiornamento, oltre ai Dirigenti delle Istituzioni e degli Enti, coinvolti nella organizzazione e nella realizzazione dello stesso, hanno preso parte i relatori incaricati di trattare gli argomenti inerenti alla loro competenza.
I lavori introdotti dal dottor agronomo Giuseppe Gorga, sono stati preceduti dai saluti di rito, porti ai presenti da:
Luca Sgroia, presidente Consorzio per la Ricerca Applicata in Agricoltura (CRAA) – Azienda Agricola Sperimentale Regionale Improsta
Nicola Caputo, consigliere del presidente della Regione Campania agli Affari Europei e Internazionali e alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Caccia e Pesca
Giorgio Galiero, direttore sanitario dell’Istituto Zooprofillatico Sperimentale del Mezzogiorno di Filippo Diasco, direttore generale della Direzione Generale per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali della Giunta Regionale della Campania
Giuseppe Gorga, dirigente del Servizio Territoriale Provinciale Salerno della Direzione Generale per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali della Giunta Regionale della Campania.
Dopo i rituali saluti, è stata data l’apertura dei lavori con l’esposizione delle due prime relazioni.
Pertanto, sono intervenuti i funzionari della Direzione Generale per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali della Giunta Regionale della Campania:
l’agronomo Antonio Tallarico – Unità Operativa Dirigenziale 06 – Fattorie Didattiche in Campania. Finalità, azioni e strumenti di comunicazione. Azioni promozionali regionale.
la dottoressa Elena De Santis – Unità Operativa Dirigenziale 14 – Professionalità e ruolo dei del’operatore didattico. I punti cardini della gestione dei gruppi in fase di visita.
A dare un loro fattivo contributo, inoltre sonno intervenuti:
la professoressa Daniela Palma, dirigente scolastico dell’Istituto di Istruzione Superiore “Enzo Ferrari” di Battipaglia – L’interazione sinergica tra le Istituzioni nell’attuazione del progetto Alternanza Scuola – Lavoro;
l’agronomo Luciano Tonetti, funzionario del Consorzio per la Ricerca Applicata in Agricoltura, referente della Gestione dell’Azienda – L’Azienda Agricola Sperimentale Regionale Improsta: storia, scopi, struttura, organizzazione, Fattoria Didattica …
Data la parola agli operatori, hanno fornito il loro contribuito al dibattito i referenti delle Fattorie Didattiche accreditate all’Albo regionale: Antonio Stoia (Agriturismo Costiera Amalfitana, Tramonti); Vincenzo Merola (Isca delle Donne, Centola – Palinuro); Raffaella Marmo (Erbanito, San Rufo).
Tra i convenuti, rilevante al presenza della chef Giovanna Voria (Agriturismo Corbella, Cicerale) «… rappresentante della cucina cilentana nel mondo … considerata una vera e propria ambasciatrice della Dieta Mediterranea».
Terminati i lavori in aula, autorità, relatori, discenti, ospiti e personale dell’Azienda ospitante hanno potuto fruire di una degustazione di piatti tipici della cucina salernitana a base di prodotti dell’agroalimentare del territorio, ottimamente preparati dagli Allievi di cucina e diligentemente serviti dagli Allievi di sala, studenti all’IPSAAR Enzo Ferrari di Battipaglia, coordinati dalla sapiente guida dei rispettivi docenti.
Alle attività corsuali, partecipano sessanta operatori, iscritti in rappresentanza di Aziende Agricole e/o Agrituristiche, Aziende di trasformazione dei prodotti agricoli campani, Musei dell’arte e della Civiltà Contadina.
Le lezioni frontali del corso di base e di approfondimento, della durata complessiva di 50 ore, saranno tenute da esperti di settore, presso l’Azienda Agricola Sperimentale Regionale Improsta.
Al fine di dare continuità alle azioni promosse e realizzate dall’Assessorato Regionale all’Agricoltura della Campania in sinergia con l’Ufficio Scolastico Territoriale e con gli Istituti Scolastici, alle lezioni del corso possono accedere anche i docenti delle scuole, di ogni ordine e grado, della provincia di Salerno.
Questo il calendario dei successivi appuntamenti formativi:
Corso
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Corso per operatori di Fattorie Didattiche Nella sala convegni dell’Azienda Agricola Sperimentale Regionale Improsta è partito il corso di per Operatori di Fattorie Didattiche prov.
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Francesca Chaouqui, la donna che ha smutandato il Vaticano, risponde al ‘nostro’ Mengoli: la comunicazione non la fanno le amanti, ma i professionisti
Francesca Immacolata Chaouqui (nella foto di Jurek Kralkowski) risponde, secondo la sua competenza, all’articolo pubblicato su ‘Pangea’, “Il dramma delle imprese italiane? Che a fare ‘comunicazione’ è l’amante del direttore generale”, scritto dal nostro affabile collaboratore, Michele Mengoli. Francesca Chaouqui è la “bomba sexy che imbarazza il Vaticano”, per ricalcare uno dei tantissimi articoli – questo è quello di Fabio Marchese Ragona per ‘Panorama’ – che le sono stati dedicati. “Giovanna d’Arco armata di smartphone” – parole sue, in una recente intervista – Francesca Chaouqui, in Vaticano dal 2013, su nomina di Papa Francesco, è stata la tramite tra Monsignor Balda e i giornalisti – Gianluigi Nuzzi e Emiliano Fittipaldi – che con le loro inchieste hanno fatto tremare San Pietro. Lei, Francesca, di fatto, ha smutandato il Vaticano, mostrandone orrori e corruzioni. L’informazione andò in brodo, mescolando gli ingredienti della cospirazione, del segreto divino, del vizio sotto la sottana di San Pietro. Francesca ha raccontato la sua storia in “Nel nome di Pietro. Ricchezze, affari, intrighi e scandali. Dalle carte segrete della commissione del papa” (Sperling & Kupfer, 2017).
Caro Michele Mengoli,
a mio avviso sbaglia quando, con un’evidente provocazione, sostiene che in molte aziende italiane a fare comunicazione è l’amante del presidente o del direttore generale o, peggio, il figlio scansafatiche. Nelle aziende serie ci sono fior di professionisti che si occupano della comunicazione, gente con esperienza pluriennale e con studi eccellenti alle spalle. Poi ci saranno anche le situazioni che lei descrive, ma non certo nelle grandi aziende. Forse ad alcuni imprenditori riesce ancora difficile comprendere che la comunicazione è un elemento cruciale per il successo del business e magari pensano che quella “filiera” di cui parla nel suo articolo si possa in realtà ridurre a quattro sciocchezze da scrivere o a un paio di immagini che anche un figlio smanettone possa elaborare. Non è così, non lo era ieri e non lo è oggi nell’era dei social. E questo le aziende leader di settore lo sanno molto bene e sono state le prime a innovare i propri reparti comunicazione.
Per la mia esperienza di comunicatrice – ho lavorato in realtà prestigiose come lo studio Orrick, Enrst &Young e la commissione pontificia COSEA e oggi sono CEO di Viewpointstrategy, un’agenzia di comunicazione e pubbliche relazioni – posso dire che mettere alla guida di un settore importante come quello della comunicazione un incompetente è dannosissimo, non solo in termini di mancati risultati, ma anche per quelle situazioni di “crisi” (vedi Apple) a cui lei stesso fa riferimento. Oggi i consumatori sono attenti e informati e, quando un’azienda si trova a dover fronteggiare un momento difficile perché un suo prodotto è al centro di polemiche, ci vuole alla guida di quel settore una persona preparata e competente che possa dare le risposte giuste, tranquillizzare il mercato e recuperare la fiducia dei clienti. Una cattiva comunicazione mette a rischio la credibilità di un’azienda e questo, tradotto in termini economici, significa fallimento. Sono d’accordo con lei sulle straordinarie possibilità che oggi offrono i social network: con un investimento contenuto e affidando la gestione del proprio profilo online a professionisti esperti un’azienda, piccola o grande che sia, può ottenere ottimi risultati economici, rapidi e misurabili. Analogo discorso vale anche per l’immagine pubblica di politici o personaggi noti. È per questo che la mia agenzia di recente ha rafforzato lo staff, assumendo anche un Digital Strategist, e si prepara alla campagna elettorale sul modello americano: uso strategico dei social e ascolto delle opinioni della rete attraverso strumenti di Big Data Analysis. È così che si fa buona comunicazione oggi: aggiornandosi in continuazione, affidandosi ad esperti e ascoltando il più possibile i consumatori.
Francesca Immacolata Chaouqui
Francesca Immacolata Chaouqui ha 35 anni, è sposata ed è madre di Pietro. Laureatasi in Giurisprudenza all’Università La Sapienza di Roma, entra nel mondo della comunicazione lavorando per la Ernst & Young e per lo studio Orrick. Nel 2013 Papa Francesco la chiama a far parte della COSEA, la Commissione di studio e indirizzo sull’organizzazione delle strutture economiche e amministrative della Santa Sede: è il primo commissario donna e under 35 ammesso in un’istituzione così prestigiosa in Vaticano. Nel 2015 viene coinvolta nello scandalo Vatileaks per la divulgazione di documenti riservati della Santa Sede. A febbraio 2017 pubblica il libro Nel nome di Pietro, edito da Sperling & Kupfer, per far luce sulla sua vicenda e sulle correnti che all’interno della Chiesa ostacolano il tentativo di trasparenza di Bergoglio. Nello stesso anno fonda Viewpointstrategy, la sua agenzia di comunicazione e pubbliche relazioni che, in appena un anno, conquista clienti di prestigio e raggiunge obiettivi importanti quali l’organizzazione del Premio Internazionale Apoxiomeno e di diverse iniziative di solidarietà riguardanti il mondo della disabilità e la tutela dei diritti dei detenuti.
L'articolo Francesca Chaouqui, la donna che ha smutandato il Vaticano, risponde al ‘nostro’ Mengoli: la comunicazione non la fanno le amanti, ma i professionisti proviene da Pangea.
from pangea.news http://ift.tt/2mCxmGF
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#Dopodinoi - Guida per il Cittadino sugli strumenti a tutela delle fragilità sociali
#Dopodinoi – Guida per il Cittadino sugli strumenti a tutela delle fragilità sociali
E’ stata presentata ieri la 14^ Guida per il Cittadino dedicata a “Dopo di noi, amministratore di sostegno, gli strumenti per sostenere le fragilità sociali”, realizzata dal Consiglio Nazionale del Notariato con 13 Associazioni dei Consumatori (Adiconsum, Adoc, Adusbef, Altroconsumo, Assoutenti, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori,…
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