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pier-carlo-universe · 2 days ago
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Benvenuto a Marco Palombi nella redazione di Alessandria Today
Un autore di grande esperienza internazionale arricchisce la comunità di Alessandria Today.
Un autore di grande esperienza internazionale arricchisce la comunità di Alessandria Today. Un nuovo talento per Alessandria Today. La redazione di Alessandria Today è lieta di accogliere Marco Palombi, un autore e consulente strategico con un impressionante background accademico e professionale. Nato a Roma nel 1968, Marco porta con sé una vasta esperienza maturata in oltre 30 anni di lavoro…
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oraultima · 26 days ago
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ORA ULTIMA: Crypto al bivio: l'imminente voto sugli emendamenti riscriverà il futuro delle criptovalute in Italia. VISITA IMMEDIATAMENTE IL SITO 👉 ORA ULTIMA 👈 LEGGI SUBITO L'ARTICOLO COMPLETO ➡️ https://lnkd.in/eKNmKc8j
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lamilanomagazine · 2 months ago
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"Piano Lombardia", ambiente ed edifici ALER: 12,5 milioni di euro per 260 impianti fotovoltaici Grazie a un investimento di 12, 5 milioni di euro del 'Piano Lombardia', Regione ha installato, negli ultimi tre anni, 260 nuovi impianti fotovoltaici sugli edifici di edilizia residenziale pubblica. E' questo il quadro tracciato dall'assessore all'Ambiente e Clima di Regione Lombardia, Giorgio Maione, in merito agli investimenti realizzati sui servizi abitativi pubblici.... 🔴 Leggi articolo completo su La Milano ➡️ Read the full article
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scienza-magia · 3 months ago
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In Europa le grandi aziende non pagano le tasse
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Paradisi fiscali in Europa: le multinazionali sfruttano cinque Stati nella top ten. Svizzera, Olanda, Jersey, Irlanda e Lussemburgo sono al vertice mondiale delle giurisdizioni che favoriscono gli abusi sulle tasse delle corporation. I punti chiave Cinque dei primi dieci paradisi fiscali più utilizzati dalle multinazionali per pagare meno imposte sono in Europa. Svizzera, Olanda, Jersey, Irlanda e Lussemburgo sono nella top ten mondiale delle giurisdizioni che favoriscono gli abusi fiscali delle grandi corporation. Rispetto al 2021 la situazione dell’Europa è peggiorata con l’ingresso dell’Irlanda tra i primi dieci paradisi fiscali globali. In testa alla classifica mondiale ci sono ancora una volta tre territori d’oltremare del Regno Unito: Isole vergini britanniche al primo posto, Isole Cayman al secondo e Bermuda al terzo. Seguono la Svizzera (in quarta posizione), Singapore (quinto), Hong Kong (sesto), Olanda (in settima posizione), Jersey in ottava, Irlanda al nono posto (new entry tra le top ten) e Lussemburgo al decimo. L’Italia compare alla 29ma posizione della classifica – che comprende in tutto 70 paesi -, preceduta da Panama e seguita da Curaçao. Ci sono molte conferme e qualche novità nel nuovo Corporate tax haven index compilato dall’organizzazione non governativa Tax justice network, che da anni scandaglia i paradisi fiscali di tutto il mondo e ne monitora gli effetti sull’economia. Secondo gli esperti dell’organizzazione, due terzi degli abusi fiscali che vengono realizzati ogni anno nel mondo sono commessi da multinazionali che trasferiscono i loro profitti all’estero. Il rimanente terzo delle violazioni è causato da individui che nascondono le loro finanze offshore. I primi tre nella lista Un dato che colpisce nello studio di Tax justice network è che nei primi dieci paesi della classifica transita il 44,6% degli investimenti esteri diretti effettuati dalle multinazionali nei 70 Stati monitorati. Una percentuale altissima. Quasi metà degli investimenti delle grandi passa dai primi dieci paradisi fiscali della terra. I ricercatori di Tax justice network stimano che quasi la metà degli investimenti esteri diretti effettuati ogni anno siano “investimenti fantasma”. Si tratta di fondi che non entrano concretamente nell’economia degli Stati. Una tattica per spostare i finanziamenti e pagare meno tasse. Tax justice network ha calcolato che le 70 giurisdizioni considerate nel Corporate Tax Haven Index rappresentano l’86,67% di tutti gli investimenti diretti esteri globali. Gli Stati Uniti hanno la quota più grande con il 13,5%, seguiti dai Paesi Bassi con il 9,6% e dal Lussemburgo con il 7,6%. Le Isole vergini britanniche, le Cayman e le Bermuda restano la minaccia più grande per le casse pubbliche degli altri Stati. I tre paradisi fiscali britannici al vertice del Corporate Tax Haven Index hanno ottenuto i peggiori punteggi possibili (100 su 100) in tutti i 18 indicatori utilizzati per valutare le leggi dei singoli paesi. Le Isole vergini britanniche e le Cayman attualmente non impongono imposte sulle imprese mentre le Bermuda prevedono una versione leggera dell’imposta sul reddito che si applica solo alle società che fanno parte di un gruppo multinazionale con almeno 750 milioni di euro di fatturato consolidato. Le tre giurisdizioni non impongono nemmeno la ritenuta alla fonte sui dividendi in uscita, non hanno regole anti-abuso fiscale e non richiedono la presentazione e la pubblicazione dei conti aziendali. Queste sono solo alcune delle pratiche che contribuiscono ai punteggi estremi di queste tre giurisdizioni sugli indicatori dell’indice. La rete britannica di paradisi fiscali è responsabile di un terzo dei rischi di abuso fiscale delle imprese, ma – nonostante questo – è stata classificata come “non dannosa” dall’Ocse. Gli esperti di Tax justice network stimano che globalmente gli Stati perdano 84 miliardi di dollari all’anno in imposte sulle società a causa delle multinazionali che utilizzano il Regno Unito e i suoi paradisi fiscali per pagare meno tasse. Questa perdita annuale sale a 169 miliardi di dollari se si includono gli ammanchi derivanti da individui benestanti che usano il Regno Unito e i suoi paradisi. L’Unione europea I paesi dell’Unione europea sono responsabili anch’essi di un terzo degli abusi fiscali delle imprese mentre per i paesi africani la percentuale si ferma al 4% e per i paesi latinoamericani al 3%. Molti Stati della Ue hanno apportato miglioramenti alle norme sulle royalties e sulle commissioni per i servizi intercompany, rendendo più difficile per le multinazionali sfruttare questi pagamenti per versare meno tasse. Tra i miglioramenti più significativi la ricerca di Tax justice network segnala quelli di Belgio, Danimarca, Italia e Portogallo. Al contrario, i paesi che sono saliti in classifica hanno tendenzialmente indebolito le loro leggi contro queste particolari tecniche di abuso fiscale aziendale. Alcuni dei peggioramenti più decisi sono stati osservati in Brasile, Polonia e Messico. Le royalty e le commissioni di servizio sono tipologie di reddito chiave utilizzate dai gruppi multinazionali per pianificare le proprie uscite fiscali. Gli utili derivanti dalla vendita di beni e servizi a terzi o dall’estrazione di risorse naturali sono solitamente difficili da trasferire: compaiono nei libri contabili della società del gruppo che svolge l’attività. Facendo pagare a queste società (e dedurre dalle tasse) ingenti quantità di royalty e commissioni di servizio verso altre consociate in giurisdizioni a bassa tassazione, la multinazionale trasforma i profitti ad alta tassazione in profitti a bassa tassazione. Questa pratica può essere limitata solo imponendo limiti all’uso di detrazioni intra-gruppo per royalty e servizi. Ma sono pochi i paesi che le impongono efficacemente, notano gli esperti di Tax justice network. I miglioramenti registrati in Belgio, Danimarca, Italia e Portogallo sono stati però vanificati da importanti scappatoie trovate nelle norme della direttiva anti-elusione fiscale della Ue sulle società controllate estere. La più importante è una scappatoia che richiede agli Stati di esentare una società multinazionale dalle norme se può dimostrare che i suoi accordi commerciali non sono accordi “totalmente artificiali” creati per pagare meno tasse. Ma la direttiva non fornisce indicazioni su come valutare cosa è artificiale e cosa non lo è, consentendo alle multinazionali di utilizzare gli stessi metodi che hanno usato per decenni. Il caso-Irlanda In generale, i paesi Ue con più eccezioni nell’attuazione delle norme sulle società controllate estere tendono a ottenere una posizione più elevata nell’indice rispetto ai paesi con meno eccezioni. Non è un caso che l’Irlanda si sia classificata al 9° posto nell’indice, entrando per la prima volta tra le prime 10 posizioni. L’ascesa dell’Irlanda è dovuta in gran parte alla mancanza di cambiamenti nelle sue leggi anti-abuso fiscale, che l’hanno portata a rimanere indietro rispetto agli altri paesi dell’indice. All’inizio di settembre la Corte di giustizia dell’Unione europea, ha condannato Apple a pagare 13 miliardi di euro (più interessi) di tasse non versate all’Irlanda dal 2003 al 2013, anni in cui aveva beneficiato di un regime fiscale agevolato. Così, mentre l’Irlanda continua ad avere alcuni dei punteggi peggiori nei diversi indicatori dell’indice tra i paesi Ue (a pari merito con Cipro), la maggior parte degli altri componenti della Ue ha visto migliorare i propri punteggi. Secondo un rapporto del Tax Justice Network del 2023, nei prossimi 10 anni a livello globale gli Stati perderanno 4,8 trilioni di dollari a causa dei paradisi fiscali. Che restano una minaccia, nonostante tutti i tentativi di depotenziarli. Read the full article
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easybalkans · 5 months ago
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Navigare nel panorama imprenditoriale della Romania: consigli per gli imprenditori stranieri
La Romania, situata al crocevia dell’Europa centrale e orientale, è diventata una destinazione sempre più attraente per gli imprenditori stranieri. Con la sua posizione strategica, l’economia in crescita e l’appartenenza all’Unione Europea, la Romania offre numerose opportunità per coloro che desiderano stabilire una presenza nella regione. Tuttavia, orientarsi nel panorama imprenditoriale di un nuovo paese può essere impegnativo. Questa guida fornisce suggerimenti essenziali per aprire Società in Romania e operando con successo all’estero.
Comprendere il mercato
Prima di immergerci nel processo di aprire Società in Romania, è fondamentale condurre ricerche di mercato approfondite. Comprendere il comportamento dei consumatori locali, le tendenze del settore e il panorama competitivo ti fornirà una solida base. I settori chiave in crescita in Romania includono IT, produzione, agricoltura ed energia. Identificare opportunità in queste aree può aiutarti a personalizzare la tua strategia aziendale.
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Struttura giuridica e registrazione
Quando aprire Società in Romania, scegliere la giusta struttura giuridica è fondamentale. I tipi più comuni sono:
Società a Responsabilità Limitata (SRL): Ideale per le piccole e medie imprese. Offre protezione a responsabilità limitata ai suoi azionisti.
Società per azioni (SA): adatta per le imprese più grandi con requisiti di capitale più elevati. Consente l'emissione di azioni ed è soggetto a normative più rigorose.
Filiali e uffici di rappresentanza: utili per le aziende straniere che desiderano stabilire una presenza senza creare un'entità legale separata.
Il processo di registrazione prevede diverse fasi, tra cui la prenotazione del nome della società, la redazione dello statuto e la registrazione presso il Registro delle Imprese. Coinvolgere un consulente legale locale può semplificare questo processo e garantire il rispetto delle leggi rumene.
Navigare nella tassazione
Il regime fiscale della Romania è relativamente favorevole, con un'aliquota fissa dell'imposta sulle società pari al 16%. Tuttavia, comprendere le sfumature del sistema fiscale è essenziale per evitare eventuali trappole. Le tasse chiave includono:
Imposta sul reddito delle società: riscossa al 16% sugli utili.
Imposta sul valore aggiunto (IVA): l'aliquota standard è del 19%, con aliquote ridotte per beni e servizi specifici.
Contributi di previdenza sociale: sia i datori di lavoro che i dipendenti contribuiscono al sistema di previdenza sociale.
Lavorare con un consulente fiscale locale può aiutarti a superare queste complessità e a ottimizzare la tua strategia fiscale.
Diritto dell'occupazione e del lavoro
Assumere i talenti giusti è fondamentale per il successo della tua azienda. La Romania vanta una forza lavoro altamente istruita, in particolare nei settori dell’informatica e dell’ingegneria. Quando aprire Società in Romania, è importante comprendere le leggi locali sul lavoro, che regolano i contratti di lavoro, l'orario di lavoro e i benefici per i dipendenti. I punti chiave da considerare includono:
Contratti di lavoro: devono essere in forma scritta e rispettare le leggi sul lavoro rumene.
Orario di lavoro: la settimana lavorativa standard è di 40 ore, con straordinari compensati di conseguenza.
Benefici per i dipendenti: includono l'assicurazione sanitaria, i contributi previdenziali e le ferie retribuite.
Coinvolgere un consulente delle risorse umane può aiutarti a orientarti tra queste normative e creare una forza lavoro motivata e conforme.
Sfruttare incentivi e supporto
La Romania offre vari incentivi per attrarre investimenti esteri, tra cui sovvenzioni, incentivi fiscali e programmi di sostegno. Gli incentivi chiave includono:
Regimi di aiuti di Stato: sostegno finanziario a grandi progetti di investimento in settori specifici.
Incentivi per la ricerca e sviluppo (R&S): detrazioni fiscali e contributi per attività di ricerca e sviluppo.
Fondi UE: accesso ai finanziamenti attraverso vari programmi dell’Unione Europea volti a promuovere lo sviluppo regionale e l’innovazione.
Esplorare queste opportunità può fornire un prezioso supporto finanziario e migliorare la competitività della tua azienda.
Costruire relazioni locali
Stabilire una forte rete di partner locali, fornitori e clienti è fondamentale per il successo in qualsiasi mercato estero. In Romania, le relazioni commerciali svolgono spesso un ruolo significativo. Prendi in considerazione l'idea di unirti ad associazioni imprenditoriali locali, partecipare a eventi di settore e collaborare con la Camera di commercio rumena per creare connessioni preziose.
Considerazioni culturali
Comprendere e rispettare la cultura locale può avere un impatto significativo sul successo della tua azienda. La cultura imprenditoriale rumena valorizza le relazioni personali, la fiducia e la comunicazione diretta. Costruire rapporti con le parti interessate locali e adattare le pratiche aziendali per allinearle alle usanze locali può favorire interazioni positive e partnership a lungo termine.
Conclusione
Apertura di una società all'estero, soprattutto in un mercato dinamico come quello rumeno, richiede un'attenta pianificazione e un approccio strategico. Comprendendo il mercato locale, affrontando i requisiti legali e fiscali e costruendo solide relazioni, gli imprenditori stranieri possono sbloccare il vasto potenziale offerto dalla Romania. Con il giusto supporto e le giuste informazioni, la tua impresa in Romania può prosperare, contribuendo alla crescita dell'economia del paese e al successo globale della tua azienda.
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mariageier · 1 year ago
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Ottieni Il Massimo Dalla Tua Visita A Pfaffenhofen Una Guida A Steuern
Steuern Pfaffenhofen, una bellissima città della Germania, offre una vasta gamma di attrazioni e condizionamenti per il divertimento dei chiamanti. Che tu sia un occupante originale o un turista, esplorare il contenuto di steuern (prelievi) a Pfaffenhofen può essere sia istruttivo che utile. In questa composizione, ti daremo preziose percettività su come sfruttare al meglio la tua visita a Pfaffenhofen, concentrandoci sulla zona di steuern. Immergiamoci!
Comprensione del sistema fiscale a Pfaffenhofen
Steuern Pfaffenhofen, come qualsiasi altra città in Germania, segue un sistema di lavoro ben strutturato. È essenziale acquisire una comprensione introduttiva delle normative sui doveri per navigare in modo efficace nella geografia finanziaria. Che tu sia un residente o un imprenditore, conoscere i diversi tipi di imposte, come l'imposta sul reddito, l'imposta sul valore aggiunto (IVA) e l'imposta sulla proprietà, può aiutarti a pianificare meglio le tue finanze. Acquisisci familiarità con le aliquote dei dazi, le scadenze e la documentazione necessarie per garantire la conformità ed evitare sanzioni.
Cerco assistenza professionale
Navigare tra le complicazioni del sistema dei doveri può essere invitante, soprattutto se è necessario acquisire maggiore familiarità con le leggi sui doveri di Steuern Pfaffenhofen.
● Cercare l'assistenza professionale di un buon steuerberater (consigliere di dovere) può alleggerire il carico e assicurarti di ottenere il massimo dalle tue aperture finanziarie.
● Un consulente fiscale può fornire preziose informazioni sull'ottimizzazione dei dazi, le detrazioni e l'immunità, aiutandoti a massimizzare i tuoi risparmi rispettando la legge. Inoltre, possono guidarti attraverso la presentazione diretta e puntuale delle tue dichiarazioni di dovere.
● Uno dei principali vantaggi di lavorare con un consulente fiscale è l'ottimizzazione dei dazi. Possono aiutarti a identificare modi legittimi per ridurre al minimo la tua responsabilità fiscale sfruttando le detrazioni, le esenzioni e i crediti disponibili.
● Analizzando la tua situazione finanziaria e comprendendo le complessità del codice fiscale, possono escogitare strategie che massimizzino i tuoi risparmi garantendo nel contempo il rispetto della legge.
Inoltre, il consulente fiscale Steuern Pfaffenhofen può fornire consulenza sulla pianificazione dei turni e aiutarvi a prendere decisioni informate in merito a investimenti, strutture aziendali e altre questioni finanziarie. Possono valutare le implicazioni fiscali di varie opzioni, permettendoti di fare scelte in linea con i tuoi obiettivi e ottimizzare la tua posizione finanziaria.
Conclusione
Visitare Pfaffenhofen offre un'opportunità unica per esplorare il mondo di steuern e ottenere preziose informazioni sul sistema fiscale tedesco. Comprendendo le normative fiscali, richiedendo assistenza professionale e rimanendo informati sugli ultimi aggiornamenti, puoi sfruttare al meglio la tua visita a Pfaffenhofen. Ricorda, le tasse svolgono un ruolo fondamentale in particolari finanze aziendali ed essere ben informati può aiutarti a ottimizzare la tua situazione finanziaria. Che tu sia un occupante o un visitatore, istruirti su Steuern può contribuire al tuo successo fiscale a lungo termine.
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a-tarassia · 2 years ago
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Facciamo finta che ci sia un paese in piena campagna elettorale per imminenti elezioni governative e facciamo finta che in questo paese ci sia un partito blu che come programma si sia ispirato alle leggi fasciste del 1920 e in quanto a libertà dell’individuo e in quanto ad economia e in quanto ad investimenti e welfare e in quanto a politica estera ed interna e facciamo che questo partito sia guidato da una donna e che sia il favorito alla vittoria. Chiaramente una fantasia. Adesso facciamo che la leader di questo partito stia facendo una campagna di molto populista, utilizzando argomenti che toccano alla pancia dei più deboli e vulnerabili, argomenti che puntano il dito contro un nemico anziché stimolare la crescita personale di cittadini istruiti e coscienti che possano, con cognizione di causa, discernere tra la merda e il cioccolato.
Adesso facciamo che uno degli argomenti di punta sia la regolamentazione del rapporto tra due individui dello stesso sesso, come se potesse essere utile ai fini politici di una nazione che sta per entrare nel pieno di una tremenda recessione, ma stiamo parlando di una situazione di fantasia, quindi bare with me.
Adesso facciamo che questa persona, donna, madre, cristiana, che proselita contro razze, sesso, classe e religione decida che non si può e non si deve concedere il diritto di adozione alle coppie omosessuali e ne faccia bandiera e baluardo della sua propaganda politica che condurrà alla vittoria e lo motivi dicendo che il bambino, sfortunato già di suo, non merita di essere già orfano poi anche figlio di coppia non tradizionale, tragedia e sciagura, nel mondo della mia fantasia mi è sembrato lo motivasse con il fatto che lei sa bene che si può vivere in una famiglia non tradizionale perchè lei stessa è cresciuta in una famiglia monogenitoriale, sa cosa vuole dire non avere un padre e una madre.
In questo scenario della mia fantasia infatti lei che è cresciuta monogenitore è venuta fuori piena di merda e quindi forse nel mondo della mia fantasia lei c’ha pure ragione che fa male la famiglia anormale.
Però nel mondo della mia fantasia, il suo elettorato se è il suo elettorato perchè da loro votanti essa è apprezzata allora se per lei la famiglia monogenitoriale, quindi fuori dalla norma, ha funzionato allora perchè non dovrebbe funzionare anche per i bambini sfortunati come lei? 
Nella campagna elettorale della mia fantasia sono entrata in un loop.
Non fatemi partire con l’altro argomento di fantasia che le ho attribuito, quello sugli obesi che hanno la devianza perchè anche la leader è stata obesa e lo è stato anche la madre di fantasia e allora poi mi si incarta il cervello e mi chiedo pensa se tutto ciò fosse vero pensa come dovrebbero essere lobotomizzati quelli che le vanno dietro.
O disperati.
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corallorosso · 3 years ago
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SACRO DENARO La Città del Vaticano è il più piccolo stato del mondo si estende su 44 ettari di terreno. Ha 911 residenti di cui 532 cittadini. Non produce beni e la sua economia (con i suoi profitti) si basa sugli investimenti, mobili e immobili, sul patrimonio esistente, le rendite e sulle rimesse delle diocesi sparse nel mondo; sono 4.649 riunite in 110 Conferenze Episcopali. Si tratta di una monarchia assoluta elettiva (ma ovviamente di diritto divino). Ha un’organizzazione piramidale e non democratica, a cui fa capo il Papa. La Santa Sede amministra i suoi beni e le sue società in tutto il mondo. I suoi beni immobili (beni ecclesiastici) situati in altri stati godono in numerose nazioni, tra le quali l’Italia, di regimiprivilegiati ed in alcuni casi di extraterritorialità che consentono l’esonero da imposizione di tasse. Per questi regimi speciali, che valgono anche in temi di commerci, di contratti e di donazioni nonché per l’opacità della sua finanza, Città del Vaticano è stata annoverata dal London Daily Telegraph nella top ten dei paradisi fiscali off shore. Il motivo fondamentale per cui è considerato un paradiso fiscale è che la banca vaticana non è sottoposta alle leggi internazionali sul controllo delle entità finanziarie e delle correlate raccomandazioni di organismi internazionali come l’OECD (OCSE). Di fatto, l’ Istituto per le Opere di Religione (IOR) non è una banca con accesso diretto al sistema finanziario internazionale, ma si appoggia ad altre entità. Ciò permette una flessibilità e discrezione che costituisce di fatto il Vaticano come il paradiso fiscale per eccellenza. Lo IOR non ha nessun ufficio o sportello ed è l’unica banca a non avere uffici aperti al pubblico. Negli ambienti vaticani circolava la voce che quando Giovanni Paolo II dopo lo scandalo del Banco Ambrosiano richiese la lista dei correntisti dello I.O.R. ,ebbe come risposta dal consiglio dei cardinali la frase “spiacenti santità, ma la riservatezza dei clienti è sacra”. Democrazia Atea
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ma-come-mai · 3 years ago
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I MILIARDARI GRAZIE AL COVID. CONTRO CHI HA MONOPOLIZZATO IL MONDO
L’aziendalizzazione della scuola e le morti sul lavoro, la sanità pubblica e la gestione della pandemia, sono due temi che comunicano tra loro in quanto entrambi hanno radici nella dittatura culturale e politica dei grandi (e meno grandi) capitali, che plasmano una società a loro immagine e somiglianza e ricattano i lavoratori e gli studenti “concedendo” liquidità per fare funzionare i servizi pubblici (o investire sull’occupazione, o sui vaccini) solo a patto che questi abbiano una struttura AZIENDALE, ovvero una struttura che fa guadagnare, nel breve periodo, chi ha già questi capitali e non la comunità nel suo complesso e con obiettivi collettivamente scelti.
Una conseguenza di questo assetto è che, durante il COVID-19, la ricchezza miliardaria ha visto il suo più grande aumento di sempre e ora ha raggiunto il livello più alto di sempre. La tendenza è allarmante. La ricchezza dei miliardari è cresciuta di più dall'inizio della pandemia che negli ultimi 14 anni. EPPURE, con la diffusione del COVID-19, le banche centrali hanno iniettato 16 trilioni di dollari nell'economia globale, con l'obiettivo di mantenerla a galla. Gran parte di questo stimolo è andato ai mercati finanziari e da lì al patrimonio netto dei miliardari. Di conseguenza, i miliardari hanno visto la loro ricchezza aumentare di 5 trilioni di dollari, passando da 8,6 trilioni di dollari a 13,8 trilioni di dollari SOLO da marzo 2021 (dati Oxfam), poiché l'intervento del governo ha fatto salire i prezzi delle azioni. Le istituzioni “pubbliche” sono evidentemente tali solo formalmente. Sia l'attuale ricchezza delle persone estremamente ricche che il ritmo con cui stanno accumulando ricchezza sono senza precedenti nella storia umana. Negli Stati Uniti, la concentrazione di ricchezza ai massimi livelli ora supera il picco dell'età dell'oro della fine del XIX secolo, con pochi segni di cedimento. Nell'ultimo anno abbiamo visto miliardari viaggiare nello spazio, in un momento di povertà e sofferenza in aumento senza precedenti sul pianeta Terra. Elon Musk, l'uomo più ricco del mondo, ha ricevuto miliardi di dollari in sussidi governativi, violando le leggi sul lavoro e minando gli sforzi di organizzazione degli operai. Nel 2018 non ha pagato alcuna imposta federale sul reddito. Il signor Musk, che ha pagato una "aliquota fiscale" del 3,27% tra il 2014 e il 2018, ha criticato una proposta di tassa per miliardari nel 2021, sostenendo che il suo "piano è usare i soldi per portare l'umanità su Marte e preservare la luce della coscienza".
In India, la ricchezza del miliardario Gautam Adani si è moltiplicata di otto volte durante la pandemia e ha beneficiato in modo significativo dei combustibili fossili, un settore in cui sta aumentando la sua impronta (pensiamo al carovita energetico di questi mesi). Come riportato dal Financial Times, Adani ha fatto uso di legami statali ed è diventato il più grande operatore portuale del Paese e il suo più grande produttore di energia termica da carbone. Esercita il controllo del mercato sulla trasmissione di energia, sulla distribuzione del gas e sugli aeroporti ora privatizzati, tutti un tempo considerati beni pubblici. Le fortune di giganti della tecnologia come Google e Facebook sono aumentate in modo esponenziale, ma anche altri settori sono andati bene. In particolare, la pandemia ha arricchito le aziende e creato nuovi miliardari farmaceutici come il CEO di Moderna, Stéphane Bancel, nonché Uğur Şahin e Özlem Türeci, CEO e Chief Medical Officer (CMO) di BioNTech. BioNTech ha collaborato con Pfizer e ha ottenuto profitti da record sul suo vaccino COVID-19. Con il supporto degli investimenti pubblici tedeschi, BioNTech ha sviluppato un vaccino COVID-19 di successo, ma meno dell'1% delle persone nei paesi a basso reddito può accedervi.
Un mondo barbaro in cui chi è già ricco ricatta con i propri mezzi di produzione il resto della popolazione, offrendo beni e servizi solo se incrementano i loro profitti e solo nella maniera che conviene ai loro bilanci aziendali, spesso in contrasto con le esigenze organiche della società (pensiamo al costo dell’energia, che è alla base dello sviluppo collettivo e industriale di tutti, o ai vaccini non proteici, meno efficienti ma più facili e veloci da produrre – al contrario di come ha fatto Cuba).
La morale di tutto questo? Solo UNIVERSALIZZANDO LE LOTTE ci sarà una chance di sopravvivenza per la classe lavoratrice di tutto il pianeta. Le origini dei problemi sono uguali e si devono affrontare marciando uniti.
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flaviopanatotruffa · 4 years ago
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Alzi la mano chi non fa compere online, che siano quei fantastici stivaletti che il vostro negozio di fiducia proprio non si decide a farvi avere o l’ultimo romanzo del vostro scrittore preferito. Tutti, o quasi, ci siamo trovati almeno una volta di fronte allo schermo del pc a creare liste dei desideri. C’è chi invece proprio non riesce a fidarsi. Non vuole lasciare i propri dati o affidarsi ai pagamenti online, chi non trova affidabili le spedizioni, ma anche poco umana la vendita in rete. Poi c’è chi invece compra di tutto, ogni giorno, tramite il proprio smartphone: vestiti, scarpe, oggetti d’arredamento e prodotti di bellezza. La crescita dell’eCommerce B2c in Italia aumenta sempre di più, anche se siamo ancora indietro rispetto agli altri Paesi europei. Nemmeno a dirlo, i settori in cui è più in espansione sono l’abbigliamento, seguito dal Beauty e l’Arredamento. LEGGI ANCHE: I consumatori italiani non si fidano dei chatbot (dice un sondaggio) Cosa e come acquistano gli italiani? Il valore degli acquisti online sfiora, quest’anno, i 31,6 miliardi di euro, +15% rispetto al 2018. I risultati sono stati forniti dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm. L’abbigliamento online, in particolare, raggiunge un tasso di penetrazione del 9%, confermandosi come uno dei settori più forti. Nel nostro paese, i consumatori digitali hanno un’età compresa tra i 35 e i 44 anni, seguiti dai 25-34 anni e dai 45-54 anni. Inoltre, gli uomini sono quelli che acquistano di più. Alessandro Perego, Direttore Scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, sottolinea: Dopo vent’anni dalla prima ricerca pubblicata dall’Osservatorio, l’eCommerce è indubbiamente diventato un fenomeno di assoluta rilevanza: un canale prioritario di relazione con i clienti attraverso lo sviluppo di servizi ad hoc e ingenti investimenti in infrastrutture logistiche, informatiche e di rete. Ma cosa e come comprano gli italiani? È interessante osservare che in molti settori, in particolare quello dell’abbigliamento, il mobile sia diventato nel 2018 il primo canale di generazione della domanda eCommerce B2c, con un progressivo declino degli acquisti via desktop a vantaggio di quelli in app. Pensate a Zalando, la società di eCommerce specializzata nella vendita online di scarpe, vestiti e accessori. È uno dei marketplace più cliccati e amati dai consumatori, ha anche condotto una ricerca sugli acquisti degli italiani su un campione di 1000 persone. Emerge che il 93% compra non solo per sé stesso, ma anche per chi non ama lo shopping online. La maggior parte di loro ha provato a convincere queste persone a fare acquisti tramite pc o smartphone e il 72% afferma di esserci addirittura riuscito. Gli italiani preferiscono ritagliarsi del tempo libero per acquistare con calma, senza ansie o distrazioni. Il 64% acquista comodamente da casa. Gli uomini sono più decisi nell’acquisto, mentre le donne sono più riflessive, e impiegano anche qualche giorno. Durante i periodi di saldi e promozioni però, diventiamo tutti più impulsivi, comprando anche cose di cui potremmo fare tranquillamente a meno. Osservando i dati forniti da Zalando, abbiamo l’ennesima conferma che sempre più persone effettuano acquisti dal proprio smartphone: sui nostri telefoni scarichiamo infatti dalle 2 alle 5 app di shopping. LEGGI ANCHE: Digital e Fashion Market: a che punto siamo? Perché sempre più persone acquistano online? L’anno scorso abbiamo assistito a un calo delle vendite nei negozi, soprattutto nell’ambito dell’abbigliamento, e ciò è stato ampliamente confermato anche dal fallimento e ridimensionamento di molti brand importanti. Ma allora come mai chiudono i negozi e si fa sempre più shopping seduti comodamente dalla poltrona di casa? Acquistare un maglione soffice di lana mentre fuori piove e si sorseggia una tazza di cioccolata calda è sicuramente più rilassante e appagante rispetto ad infilarsi un piumino, un cappello e una sciarpa e uscire di casa, sotto la pioggia. Dover affrontare il traffico, le urla dei bambini nel centro commerciale e muoversi tra altre anime disperate che gironzolano tra i negozi, non fa venir molta voglia di fare shopping. Ma non è solo questo il punto. In rete c’è tutto ciò che ci serve, e non parliamo solo dei prodotti. Non dobbiamo assolutamente sottovalutare il potere che hanno i social su di noi. Quante volte scrollando la home di Instagram, ci siamo innamorati almeno 10 volte al giorno di qualche cappottino color cammello, o dell’ennesimo chiodo in pelle, convincendoci che sarebbe l’acquisto della vita? Soprattutto su questo social, il settore che ne sta traendo parecchio vantaggio, è quello del Beauty, dove le influencer di tutto il mondo condividono con gli utenti tutti i loro segreti di Skin Care e Make Up. LEGGI ANCHE: Il fenomeno delle skin care addicted: ecco chi sono e cosa vogliono dalla cosmetica Le App ci fanno comprare e ci ispirano Se prima la pubblicità in tv e sulle riviste di moda ci induceva a comprare, adesso ci basta prendere il cellulare, fare un giro sulla nostra shopper app del cuore, e farci guidare in base ai nostri precedenti acquisti. Non solo possiamo trovare tutto quello di cui necessitiamo, ma su ogni articolo abbiamo una descrizione dettagliata e soprattutto, possiamo trovare delle riflessioni di chi ha già acquistato quel prodotto. Ci saremo anche abbonati allo shopping online, ma siamo sempre e comunque un po’ restii a fidarci di chi un accessorio lo vende, e leggere opinioni di chi l’ha provato, ci rassicura.
https://www.flaviopanato.eu/
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paoloxl · 6 years ago
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Un gruppo di docenti universitari propone di fare qualche passo avanti su una questione che rischia di basarsi su una tifoseria tribale più che su elementi razionali.
Care Madamine,
abbiamo letto e ascoltato vostri interventi riguardo alla nuova Linea Ferroviaria Torino-Lione. Ci sembra che attribuiate a quest’opera un valore del tutto simbolico, non ritroviamo nelle vostre parole né dati tecnici né scenari di futuro basati sulla realtà fisica, mentre compaiono soltanto aspettative generiche che nulla hanno a che vedere con un traforo sotto il massiccio dell’Ambin. Chi si oppone a tale opera lo fa da oltre vent’anni basandosi su grandezze fisiche e previsioni analitiche. Proviamo pertanto, come docenti universitari a proporre di fare qualche passo avanti su una questione che rischia di basarsi su una tifoseria tribale più che su elementi razionali.
Isolamento
Le affermazioni riguardo al “rompere l’isolamento” del Piemonte suonano paradossali e prive di fondamento. Nel 2017 le tonnellate di merci che hanno varcato il confine italo-francese sono state circa 44 milioni, pari approssimativamente ad un quinto di tutto quello che attraversa le Alpi ogni anno (216 milioni di tonnellate). All’aeroporto di Caselle sono transitati 3.814.000 passeggeri; sui treni Milano-Parigi che toccano Torino e transitano dal Fréjus c’è stata una presenza complessiva di circa 500.000 viaggiatori. Aggiungiamo il transito di autovetture ai valichi alpini da Ventimiglia al Monte Bianco ed è difficile capire in che senso il Piemonte e Torino siano “isolati”. Negli atenei torinesi ci sono quasi 10.000 studenti stranieri, circa il 9% del totale degli iscritti: per una città “isolata” non è male. Nell’era di Internet parlare di isolamento è sempre più un concetto marginale.
Sostenibilità
Se dunque non è l’isolamento di merci e passeggeri a caratterizzare il Piemonte, si potrebbe invocare la scarsa sostenibilità ambientale del traffico aereo e su gomma, quindi vedere il TAV Torino-Lione semplicemente come sostituzione di modalità di trasporto. Ma sostenibile non è un aggettivo magico da affiancare a qualsiasi cosa. La sostenibilità sta soltanto in un’economia circolare, promossa dalla stessa UE, che riduca i flussi di energia e materia, quindi con una minor circolazione di merci. Per la nuova linea Torino-Lione la narrazione favorevole ipotizza invece un cospicuo e duraturo aumento delle tonnellate da trasportare. A prescindere dalla realtà che si incarica di smentire sostanziali tendenze alla crescita quantitativa dei flussi attraverso la frontiera italo-francese, l’economia della crescita delle quantità materiali non è sicuramente circolare e si trova agli antipodi della sostenibilità perché è in conflitto con vincoli e leggi fisiche. Tutto ciò è ben noto alla comunità scientifica internazionale ed illustrato in documenti delle Nazioni Unite o nell’enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco. La NLTL per essere realizzata consuma inoltre molta energia e materie prime, produce imponenti emissioni di gas climalteranti che promette di cominciare a recuperare solo dopo una ventina d’anni dall’apertura dei cantieri: per contenere i cambiamenti climatici dobbiamo ridurre le emissioni subito, non tra vent’anni, e il denaro stanziato per l’opera potrebbe essere diretto verso altre opere trasportistiche con ricadute immediate, anche occupazionali, come l’estensione della mobilità elettrica e il miglioramento di quella urbana e ferroviaria esistente.
Disuguaglianze
Le statistiche dell’OCSE e delle Nazioni Unite dicono che da decenni le disuguaglianze di reddito sono in crescita, sia all’interno delle nazioni che fra di loro. Ciò indica che si tratta non di un fenomeno congiunturale, ma strutturale. Di certo non sono i meccanismi della crescita materiale competitiva a poter perseguire l’equità sociale, né si può sperare di curare la malattia lasciando campo libero a multinazionali guidate esclusivamente dalla massimizzazione del profitto e che spostano i propri investimenti da un paese all’altro in cerca del luogo in cui incontrino meno vincoli ambientali e sociali mirando a minimizzare i costi. Quella logica non mitiga gli impatti ma li scarica sugli altri e di certo non ottimizza, anzi minimizza, la retribuzione del lavoro; l’occupazione è comunemente gestita come un ricatto nei confronti dei pubblici poteri onde poter avere mano libera. Certamente la soluzione al problema delle disuguaglianze non sono uno o più buchi nelle montagne, ma semmai la diffusione di nuovi modelli economici e sociali che contemplino sostenibilità e resilienza.
Futuro
Il futuro va costruito in maniera solidale, tenendo conto dei limiti e dei vincoli del sistema Terra-biosfera che oggi sono ben evidenti. Un ruolo chiave ce l’ha certamente l’innovazione e la frontiera possiamo trovarla nella chimica verde, nella biomimicry (biomimesi), nei processi circolari per minimizzare la produzione di rifiuti e massimizzare l’efficienza energetica, nell’internet of things (internet delle cose) e magari nel quantum computing (computazione quantistica); non nel movimento terra e nel cemento. Se il sistema imprenditoriale ha difficoltà a muoversi in questi campi non è certo perché manchi una galleria. La strada non è quella di guardare al passato riproponendo i vecchi modelli che hanno portato alla situazione presente di insostenibilità globale. Partendo da una base materiale che è comunque molto vasta, bisogna puntare sull’intelligenza e sull’immateriale, sulla qualità personale e sociale della vita piuttosto che su un impossibile aumento delle tonnellate da spostare qua e là.
Un’illusione proposta come soluzione
Ma a suscitare la curiosità più grande è proprio l’accostamento tra quest’opera e la salvifica risoluzione di problemi presenti e futuri. Anche lanciando oggi i lavori definitivi di costruzione (finora mai partiti) dovremmo attendere decenni prima di vedere transitare un treno sulla nuova linea ferroviaria da Torino a Lione. Il tunnel di base non sarebbe attivo prima della metà degli anni ’30 e i collegamenti nazionali non prima della fine degli anni ’40. E nel frattempo? Gli imprenditori dovrebbero attendere fino ad allora quest’unica ipotesi di rilancio dell’economia? Torino e il Piemonte continuerebbero a restare isolate (ammesso e non concesso che oggi lo siano)? I nostri giovani continuerebbero ad emigrare, con l’unica consolazione di un biglietto di ritorno datato 2050? Rimarremmo tutti per vent’anni in trepidante attesa, certi del miracolo?
Nel nostro lavoro siamo abituati a ragionare in termini concreti, saldamente ancorati ad elementi di realtà valutabili. Il progetto di nuova linea ferroviaria Torino Lione è notoriamente basato su presupposti proposti alcuni decenni fa, oggi rivelatisi errati e anacronistici. Pensare di puntare tutto su quest’opera ha più a che fare con il gioco d’azzardo che con la visione strategica. Per uscire tutti insieme dalle difficoltà presenti non solo il nuovo tunnel di base non c’entra nulla, ma è d’impedimento in quanto vorrebbe catturare risorse che dovrebbero molto più produttivamente essere impiegate altrove.
Seguono firme
Alessandra Algostino, docente universitario
Mauro Bonaiuti, docente universitario
Marina Clerico, docente universitario e membro della Commissione Tecnica Torino Lione
Elisabetta Grande, docente universitario
Sergio Foà, docente universitario
Ugo Mattei, docente universitario
Luca Mercalli, Associazione Meteorologica Italiana
Dario Padovan, docente universitario
Livio Pepino, già magistrato
Alberto Poggio, docente universitario e membro della Commissione Tecnica Torino Lione
Angelo Tartaglia, già docente universitario e membro della Commissione Tecnica Torino Lione da Presidioeuropa
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grifo80 · 2 years ago
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📰 Leggi l’intervista realizzata da Money.it a Giuseppe Conte, Presidente del MoVimento 5 Stelle. Qui il testo integrale 👇 In pensione a 63 anni con la parte contributiva, riconoscimento alle mamme di un’uscita anticipata dal lavoro in base ai figli, taglio delle bollette, estensione per 5 anni del superbonus e rimborsi immediati del cashback fiscale. Ma anche: crediti d’imposta per le aziende che riducono l’orario di lavoro e un rafforzamento del Reddito di cittadinanza. Sono queste le proposte economiche lanciate in vista delle elezioni politiche dal presidente del MoVimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, intervistato da Money.it. Per Conte bisogna guardare “alle urgenze del Paese”, mentre “la fantomatica agenda Draghi” rischia di portare al “boicottaggio” di misure come il Superbonus. Quanto alle coperture, necessarie per finanziare il programma, il presidente del M5S cita il Pnrr, una “vera tassazione sugli extra-profitti” e i “10 miliardi spesi in meno del previsto” per Quota 100, da reinvestire “sui nostri ragazzi”, prevedendo una pensione di garanzia e il riscatto gratuito della laurea. Infine l’obiettivo per quel 2050 contenuto nel simbolo: approvvigionamento al 100% da fonti rinnovabili. ❓Qual è il primo intervento, quello che ritiene prioritario, che inserirebbe nella prossima Legge di Bilancio? «Guarderemmo alle urgenze del Paese, in un autunno che si preannuncia drammatico: subito una vera tassazione degli extra-profitti delle società energetiche per recuperare 9 miliardi di mancato gettito e tagliare le bollette agli italiani. Poi spazio ad un fisco più leggero e digitale, lavoro stabile e investimenti a costo zero nella transizione ecologica, grazie alla stabilizzazione del Superbonus, degli altri bonus edilizi e della cedibilità dei crediti d’imposta». ❓Oltre al salario minimo, puntereste a rafforzare il taglio del cuneo fiscale del governo Draghi? E se sì, a favore solo dei lavoratori o anche delle imprese? «Siamo stati tra i primi a chiedere un taglio incisivo del cuneo fiscale, sia dal lato dei lavoratori sia da quello delle imprese. Lo abbiamo scritto chiaramente nel nostro programma e la pensiamo come misura complementare all’introduzio (presso Rome, Italy) https://www.instagram.com/p/Chuu1DTMojQ/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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oraultima · 27 days ago
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criptoanalisi · 3 years ago
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Come iniziare a fare Trading di Criptovalute
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Cosa significa fare Trading di Criptovalute
Fare trading di Criptovalute significa speculare sulle differenze di prezzo delle Criptovalute sfruttando quindi sia movimenti di prezzo rialzisti che quelli ribassisti. La modalità di trading oggi più diffusa è il Trading CFD, cioè Contratti per Differenza, che consente di speculare sull'aumento o sul calo dei prezzi di uno strumento finanziario in rapida evoluzione. A differenza dell'acquisto tradizionale di Criptovalute (come avviene sugli Exchange), con il Trading CFD non acquisti direttamente l'asset ma punti sul fatto che il prezzo di un Asset aumenti o diminuisca. Ad esempio, se pensi che il prezzo del Bitcoin aumenterà nel tempo, con il trading CFD aprirai una posizione di acquisto per richiuderla quando il prezzo sarà effettivamente aumentato. La differenza di prezzo tra quando hai aperto la posizione e quando l'hai chiusa sarà il tuo profitto. Il trading CFD presenta numerosi vantaggi rispetto alle altre forme di investimento come: - L'utilizzo della leva finanziaria - La possibilità di vendere allo scoperto - Costi e commissioni bassi - Spread ristretti Con il Trading CFD infatti è possibile guadagnare sia quando il prezzo di una Criptovaluta sale che quando scende utilizzano anche la leva finanziaria, cioè la possibilità di investire importi più elevati rispetto a quelli realmente versati. Inoltre, scegliendo eToro come Broker potrai negoziare Criptovalute a Zero commissioni e con gli Spread più bassi del mercato. Prova Gratis eToro Registrati gratis per provare la piattaforma di trading con un conto demo da 100.000 Dollari
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Le Migliori Criptovalute su cui fare trading
Il grande vantaggio del mercato delle Criptovalute è che presenta elevati livelli di volatilità. Abbiamo una situazione di volatilità di mercato quando il prezzo di un Asset tende a variare di molto nell'arco di una giornata e questa caratteristica ci offre numerose opportunità di guadagno. Infatti nel mercato delle Criptovalute è comune vedere monete il cui prezzo varia anche fino al 20% in breve tempo. Vediamo adesso quali sono le migliori Criptovalute su cui fare trading online.
Le migliori strategie di trading per iniziare
Le strategie di trading sono un insieme di regole che determinano la nostra attività di compravendita di criptovalute. Consistono in un piano di azione che guida a 360° la nostra operatività e regolano i momenti in cui è possibile entrare a mercato o uscire da esso chiudendo le posizioni aperte. Una strategia di trading completa include al suo interno indicazioni in merito a: - Quali Criptovalute fare trading - I segnali di ingresso e di uscita - Quali indicatori utilizzare - Cosa determina la dimensione del trade - Come reagire in caso di perdita Per trovare la strategia di trading più adatta a te, sia a livello economico che psicologico, dovrai testarne diverse e fare pratica senza rischi utilizzando un conto demo gratuito come quello offerto da eToro (sito ufficiale). Prova gratis la Piattaforma eToro Registrati gratis per provare la piattaforma di trading con un conto demo da 100.000 Dollari Day Trading Il Day Trading è la strategia di trading più utilizzata e anche la preferita dai principianti. Consiste nell’apertura e chiusura delle posizioni di trading all’interno della stessa giornata per guadagnare dalle oscillazioni giornaliere degli Assets. Il mercato delle criptovalute si appresta particolarmente a questa strategia visto che l’alta volatilità giornaliera consente tante opportunità di trading rispetto ad altri mercati. La piattaforma eToro consente di fare trading sulle Criptovalute per 24 ore al giorno e per 365 giorni all’anno, senza alcuna interruzione. I Day Trader utilizzano la Price Action e l’analisi tecnica per individuare i migliori livelli di prezzo. e’ quindi necessario conoscere quali i più importanti pattern di prezzo e soprattutto l’analisi Candlestick, utilissima per capire cosa sta succedendo al prezzo in un determinato momento. Il Day Trading Criptovalute rientra tra le strategie di trading a breve termine. Per questo motivo, se vuoi fare Day Trading devi mettere in conto che ti servirà parecchio tempo per analizzare i mercati e stare di fronte al PC per monitorare le tue posizioni. Swing Trading Lo swing trading è una strategia più a lungo termine e comporta il mantenimento delle posizioni anche per diversi giorni, a volte anche settimane. Questa strategia mira a sfruttare i trend di medio periodo o i ritracciamenti del trend primario, tralasciando i movimenti di breve termine tipici del Day Trading. Anche in questo caso i pattern grafici, l’analisi tecnica e l’analisi Candlestick sono fondamentali per individuare i livelli di ingresso a mercato. Nonostante nello Swing Trading l’operatività viene considerevolmente ridotta, questa strategia richiede meno impegno sia fisico che psicologico. Infatti, dopo aver aperto la tua posizione non sarà necessario passare ore di fronte al PC, ma basterà controllarne l’andamento un paio di volte al giorno. Trend Following Il trend following, chiamato anche Position Trading, è una strategia a lungo termine che comporta il mantenimento delle posizioni anche per diversi mesi, a volte anche anni. L’obiettivo dei Trend Follower è quello di sfruttare gli ampi movimenti direzionali come i trend primari e mantenere la posizione aperta fino ad un chiaro segnale di inversione del trend. A differenza delle strategie di trading che abbiamo visto finora, il Trend Following utilizza principalmente l’analisi fondamentale, cioè l’insieme di notizie macroeconomiche capaci di influenzare i prezzi. E’ una strategia che si rivela particolarmente adatta a quelle Criptovalute ormai consolidate come Bitcoin, Ethereum, Cardano etc…. e è la strategia perfetta per chi vuole investire il proprio capitale senza essere vincolato a continue analisi di mercato. Il Trend Follower infatti individua il trend e stabilisce in anticipo quale è il potenziale livello di prezzo che la Cripto potrà raggiungere e si comporterà di conseguenza.
Social Trading Criptovalute
Uno dei migliori modi per iniziare a guadagnare con le Criptovalute è il Social Trading. Grazie a questo metodo di investimento potrai confrontarti con Trader professionisti e seguire le loro strategie di trading. Il Social Trading è stato introdotto per la prima volta dal Broker eToro che ha permesso a trader principianti e professionisti di incontrarsi e discutere insieme di strategie, analisi e posizioni di trading. I professionisti del trading da seguire vengono chiamati Top Trader e per diventare tali devono dimostrare di essere realmente competenti e di essere in grado di generare guadagni con il trading online. Solo dopo un’attenta selezione e statistiche positive un trader può diventare Top Trader di eToro ed essere seguito dagli altri utenti. Il Top Trader guadagna da parte di eToro una quota anche in base al numero di utenti che lo seguono. Questo innesca un meccanismo tale in cui il Top Trader guadagna ulteriormente se viene seguito da tante persone e quest’ultime lo seguiranno solo ed esclusivamente se le farà guadagnare. Come iniziare a fare Social Trading su eToro Dopo aver selezionato il Top Trader che vuoi seguire, ti basterà accedere alla sua pagina personale, per vedere tutte le sue statistiche e l’attuale andamento del suo portafoglio di investimento, e cliccare sul pulsante Copia.
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Da questa schermata puoi vedere che il Trader italiano Massimo Tolazzi concentra i propri investimenti sul mercato azionario e sulle Criptovalute.
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Prova Gratis il Social Trading Registrati gratis per provare la piattaforma di trading con un conto demo da 100.000 Dollari Cliccando sul pulsante Copia, potrai quindi scegliere il capitale da dedicare a questo Trader. Da questo momento in poi, ogni operazione aperta o chiusa dal Top Trader verrà copiata automaticamente da eToro nel tuo portafogli di investimento.
Migliori Criptovalute su cui fare Trading
Qui sotto trovi la lista delle migliori Criptovalute su cui fare trading. La lista viene aggiornata periodicamente e si basa sulle opinioni e analisi di professionisti e Top Trader. Inoltre tutte le criptovalute in questa lista sono presenti su eToro quindi potrai iniziare subito a fare trading. Vedi la lista completa Read the full article
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cirifletto · 5 years ago
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3 Cose Che Rendono Migliore Ogni Relazione
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I rapporti tendono a spegnersi perciò hanno bisogno di essere ravvivate continuamente. Ecco 3 consigli per migliorare una relazione ogni giorno. Ammetto che, per chi ha occhi per vedere, l'esperienza insegna tutti i giorni fondamentali lezioni su come condurre, e poi migliorare una relazione nel migliore dei modi.
Conoscete il detto 'Se non lavori al tuo matrimonio, stai lavorando al tuo divorzio'. E' effettivamente così e lo impariamo, o abbiamo imparato, sulla nostra pelle, ogni istante del giorno.
All'inizio di una relazione ti senti come inesperto, un viaggiatore nel deserto che si disseta al pozzo dell'affetto che giunge dal rapporto. Poi, dopo pochi anni dopo, una semplice richiesta di portare fuori la spazzatura si scontra con un rifiuto, addirittura definitivo. Cominciamo a sentirci sotto attacco. Il lavoro ci sfianca, le finanze ci prosciugano mentalmente. E poi.... e poi ci sono i figli. Le stelle lucenti della nostra vita ma anche portatori sani di lezioni di musica, borse di calcio e compiti di catechismo. Insomma, frenesia, velocità e poca tranquillità. Se incontrarsi resta una magia, è non perdersi la vera favola.Massimo Gramellini Tutto questo squilibrio lascia poco tempo per incontrarsi, una volta al giorno, magari, attorno al tavolo da pranzo per chiacchierare con calma. E, tanto meno, risulta improbabile godersi una serata serena di giochi in famiglia. Perciò, non aspettiamo di svegliarci sorpresi di trovare uno sconosciuto che dorme accanto a noi ogni notte - qualcuno che non riconosciamo nemmeno più. Non aspettiamo di ritrovarci a dormire da soli, chiedendoci come siamo arrivati ​​a questo punto.
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Ovviamente non puoi cambiare il passato, ma puoi scrivere un nuovo finale per la tua storia, iniziando proprio ora. Quindi, per superare queste zone difficili e uscirne più forte di prima, ecco 3 cose fondamentali per migliorare una relazione:
1 - COMPATIBILITA'
La verità è che un giorno ti sei innamorato della persona che hai davanti. Cosa c'era in lei, o in lui, che ti attirava? Ancora più importante, dai un'occhiata a te stesso! Sei ancora la persona che non potrebbe immaginare la vita senza di lei, o lui? Cosa è cambiato lungo questo percorso? Essere compatibili è fondamentale perché una relazione funzioni. Ma bisogna tener presente anche il fattore tempo, perché tu o lui/lei potreste cambiare nelle varie fasi della vita e, di conseguenza, la compatibilità e la chimica tra voi possono cambiare. Perciò, prenditi cura di te stesso e riprendi il controllo della tua vita, in aree chiave, che ti rendono migliore (aspetto fisico, stile di vita, carattere, sistema di valori, professione, obiettivi e divertimento). Possono bastare pochi accorgimenti per ritrovare interesse ed attrazione che sono generate dalla compatibilità. Ricrea queste connessioni e innamorati di nuovo!
2 - COMUNICAZIONE
Quante volte hai sentito di qualcuno annientato dal divorzio? Come è stato possibile non vedere i problemi tra loro mentre vivevano sotto lo stesso tetto? Come sono potuti arrivare a questo punto? La risposta è una mancanza di comunicazione. Cambiamo negli anni. Cresciamo, insieme o separatamente. Invece di perdere il contatto, amiamoci apertamente e incoraggiamoci l'un l'altro, aiutandoci a vicenda a migliorare il rapporto. Le relazioni di coppia vanno coltivate, con la stessa pazienza con cui si cura un bonsai, e la comunicazione deve essere vissuta come una sana pratica quotidiana, e non come la possibile causa scatenante di litigi e rotture. LEGGI ANCHE... L’Efficacia Di Una Comunicazione Espressa Al Positivo
3 - IMPEGNO
Una coppia, all'inizio del percorso, stabilisce insieme di togliere dalle possibilità future la parola divorzio. E' un impegno, un modo di focalizzare gli sforzi verso qualcosa di positivo, di vitale, di gratificante come la riuscita. Semplicemente il fallire non è un'opzione. E, nel corso degli anni, questo impegno iniziale li aiuta a trovare soluzioni ai problemi, e non conclusioni. Condividere la tua vita con un'altra persona significa compromesso e sacrificio. Però, vissuti e attuati con gioia, così da portare un grande ritorno sugli investimenti, per costruire le basi di una famiglia stabile ed impegnata. Una vita in coppia armonica e concorde non si copia né si incolla, ma si costruisce con pazienza, perseveranza e, soprattutto, con reciproca comprensione e tolleranza.Jean-Paul Malfatti        Difficile? Sì. Basta iniziare da piccoli passi, piccoli gesti, piccole parole. Un complimento a tuo marito, un bacio inaspettato a tua moglie, una piccola sorpresa, un inusuale invito a cena per due, cose così. Le due parole più potenti del mondo sono "Io sono", e il modo in cui finisci quella frase, inquadrerà la direzione del tuo percorso. Ciao da Tommaso! Vieni a visitarci sulla nostra pagina Facebook e Metti il tuo MiPiace! Read the full article
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giancarlonicoli · 5 years ago
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30 OTT 2019 10:50
“L'ITALIA SI REGGE SUI NONNI E I PARASCHIAVI” - NELL’INTERVISTA A “PANORAMA”, LUCA RICOLFI LANCIA L’ALLARME SULL’ITALIA: “SE NON SI FA NULLA, LA STAGNAZIONE DIVENTERÀ DECRESCITA. PRIMA O POI I SOLDI FINIRANNO. SI SONO CONCENTRATE E STRATIFICATE VARIE CONDIZIONI CHE DISINCENTIVANO IL LAVORO - E' PROBABILE CHE AUMENTERANNO L'INVIDIA SOCIALE E LA FRUSTRAZIONE, CON IL LORO CORREDO: ESPANSIONE DEL MERCATO DEGLI STUPEFACENTI E DEL GIOCO D' AZZARDO, MOLTIPLICAZIONE DEI COMPORTAMENTI AGGRESSIVI E..."
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Anticipiamo ampi stralci dell’intervista pubblicata da Panorama in edicola da oggi con il professor Luca Ricolfi, sociologo e docente di Analisi dei dati all’università di Torino, presidente e responsabile scientifico della Fondazione David Hume. Ricolfi ha appena pubblicato il libro La società signorile di massa (La nave di Teseo, 272 pagine, 18 euro).
Estratto dell’articolo di Maurizio Caverzan per “Panorama” pubblicato da “la Verità”
Le caratteristiche della società signorile di massa sono la maggioranza di non occupati sugli occupati, la ricchezza diffusa, la stagnazione economica. Come possono coesistere tre variabili così alternative?
«Una società può accedere a consumi, nonostante l'economia non cresca e i suoi cittadini lavorino poco, grazie a quattro meccanismi fondamentali: il ricorso alla ricchezza accumulata dalle generazioni precedenti, l'aumento del debito pubblico, la riduzione del risparmio e degli investimenti a favore del consumo, il ricorso a quella che nel libro chiamo l'infrastruttura paraschiavistica».
Che cos' è l'infrastruttura paraschiavistica?
«È un insieme di segmenti della società italiana, costituiti in misura notevole ma non esclusiva da immigrati, che assicurano servizi, legali e illegali, a basso costo. Nel libro li definisco a uno a uno, giungendo a una stima di 3-4 milioni di soggetti».
L'Italia è l' unica società signorile di massa al mondo. Perché dobbiamo preoccuparci?
«Perché non può durare. Se non si fa nulla, la stagnazione di oggi è destinata a trasformarsi in decrescita. E, con la decrescita, i soldi finiranno». [...]
Perché proprio l'Italia detiene il primato dei Neet, giovani che non studiano, non lavorano e non frequentano corsi di formazione, battendo anche la Grecia, il Paese che più si avvicina alla nostra situazione?
«Domanda difficile, perché le ragioni sono tante. In Italia si sono concentrate e stratificate varie condizioni che disincentivano il lavoro. Vorrei ricordarne quattro: la cultura cattolica, meno incline al lavoro di quella protestante; una ricchezza accumulata molto ingente, specie in proporzione al reddito; le scelte assistenziali delle classi dirigenti, che hanno assuefatto vaste porzioni del Paese a vivere di rendita e di sussidi; la scuola e l' università, che rilasciano certificati ingannevoli, creando nei giovani aspettative irrealistiche. [...]».
Perché il mondo della scuola ha abbassato le sue ambizioni mentre il mondo del lavoro le ha mantenute?
«È semplice. Se una scuola, per malinteso senso di benevolenza verso gli studenti, certifica competenze che non ci sono, la scuola stessa non subisce alcun contraccolpo. Mentre se un' impresa, per analogo senso di benevolenza verso gli aspiranti a un lavoro, assume personale impreparato, l'impresa stessa va gambe all' aria».
Com'è stato possibile che la politica abbia lasciato scivolare così in basso il sistema scolastico?
«La spiegazione è ancora più elementare: la severità toglie voti, l'indulgenza li porta. Inoltre c'è anche una ragione ideologica: abbiamo pensato che per aiutare i deboli si dovesse abbassare il livello culturale dell' istruzione: così più ragazzi sarebbero arrivati a un titolo. Peccato che ci arrivino senza una buona preparazione, e quindi siamo da capo: abbiamo ulteriormente indebolito i deboli, invece di rafforzarli perché avessero, attraverso la scuola, le stesse opportunità dei più fortunati».
Siamo un popolo che vive troppo di rendite?
«Certo, se - seguendo i classici - con il termine rendite indichiamo tutto ciò che non è né salario né profitto. Ma non si tratta solo del fatto che, nel bilancio di una famiglia, hanno un peso spropositato le pensioni di vecchiaia, i sussidi, gli interessi, le vincite - o le perdite - al gioco, quattro voci che da sole coprono circa metà del consumo totale. L' altra anomalia è il flusso successorio, ovvero l'immissione continua nel circuito economico di ricchezza che piove dal cielo, in quanto qualcuno, per lo più anziano, muore e trasmette un' eredità. Difficile indicare una cifra esatta, ma si può tranquillamente affermare che il flusso successorio annuale vale almeno cinque leggi finanziarie».
La società a somma zero comporta che alla crescita mia corrisponda la decrescita tua. La prospettiva è un forte aumento della conflittualità sociale? Si espanderanno fenomeni come quello dei gilet gialli in Francia?
«Dipende dal governo. Ci sono mosse che possono incendiare il Paese, per esempio imporre il Pos a tutti i venditori di beni e servizi, compresi i banchetti del mercato. Ma, a mio parere, nessun governo le attuerà, perché tutti gli esecutivi - anche quelli che venerano le tasse - sanno perfettamente che, con le aliquote attuali, almeno 70-80 miliardi di evasione sono fisiologici. Io ritengo assai più probabile uno scenario in cui aumentano l' invidia sociale e la frustrazione, con il loro corredo: espansione del mercato degli stupefacenti e del gioco d' azzardo, moltiplicazione dei comportamenti aggressivi e/o autolesionistici. [...]».
Quanto la filosofia della decrescita felice fa da cornice ideologica a questa cultura del disimpegno e alla facoltatività del lavoro?
«Poco, direi, perché la maggior parte delle persone preferisce rimuovere dalla coscienza la prospettiva del declino. La decrescita felice è l'ideologia dei super-ricchi, come la moglie di Bill Gates, che vuole pagare più tasse: chi ha tantissimi soldi sa perfettamente che nulla scalfirà mai il proprio tenore di vita, mentre chi è benestante ma non straricco teme, giustamente, un abbassamento del tenore di vita». [...]
Dopo i gravi errori di questa estate e nella prospettiva di un governo giallorosso che, salvo gravi tracolli alle Regionali, durerà fino all' elezione del prossimo capo dello Stato, la stella di Salvini è destinata a offuscarsi lentamente?
«Secondo me sì, perché Salvini è adatto a guidare un partito, ma non ha la maturità per guidare un governo. Molto del destino di Salvini, comunque, dipenderà dalla traiettoria di Giorgia Meloni, che a mio parere è di gran lunga il miglior leader di cui disponga il centrodestra».
[...]In chiusura lei prospetta il pericolo della «argentinizzazione lenta» dell' Italia. Che cos' è concretamente? E come scongiurarla?
«L'argentinizzazione è un declino sufficientemente lento da non suscitare reazioni apprezzabili nei declinanti. Sul piano economico, si può evitare solo facendo ripartire la produttività, ferma da vent'anni. Ma per fare questo ci vorrebbe una classe dirigente decente che - prima ancora di abbassare le tasse - smantellasse la burocrazia e la selva delle leggi e dei regolamenti. In breve: mission impossible».
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