#Economia di guerra
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pier-carlo-universe · 2 days ago
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Benvenuto a Marco Palombi nella redazione di Alessandria Today
Un autore di grande esperienza internazionale arricchisce la comunità di Alessandria Today.
Un autore di grande esperienza internazionale arricchisce la comunità di Alessandria Today. Un nuovo talento per Alessandria Today. La redazione di Alessandria Today è lieta di accogliere Marco Palombi, un autore e consulente strategico con un impressionante background accademico e professionale. Nato a Roma nel 1968, Marco porta con sé una vasta esperienza maturata in oltre 30 anni di lavoro…
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unita2org · 1 year ago
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LE PROSPETTIVE ECONOMICHE DELL'EUROPA SONO INCERTE
di Sergio Ferrari (Berna – Svizzera) Le prospettive per il 2024 non sono buone per la Germania, prima potenza europea e quarta al mondo dopo Stati Uniti, Cina e Giappone. Un anno di relativo letargo minaccia anche l’economia europea La locomotiva tedesca sta facendo meno progressi. Non è più il leader incontrastato di un tempo e desta preoccupazione nel vecchio Continente. Sebbene le previsioni…
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grafo2000 · 3 months ago
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DAL SECONDO GIORNO DEL MESE DI OTTOBRE A.D. 2024, L'ANTICRISTO ASSUME IL SUO POTERE SULL'UMANITÀ
MESSAGGIO DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO | Luz de Maria, Lunedì 30 Settembre 2024 Rivelazione del terzo segreto Amati figli del Mio Sacro Cuore, voi siete il Mio grande tesoro. HO PAGATO PER LA VITA DEI MIEI FIGLI E PER LA LORO REDENZIONE CON IL MIO SANGUE SULLA CROCE.  (Cfr. 1 Tim. 2,5-7; Ef. 1,7-8) MA È DOVERE DI TUTTI NON ANDARE CONTRO LA MIA LEGGE E FARSI MERITEVOLI DELLA VITA ETERNA. Una…
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marikabi · 1 year ago
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Caro Babbo Natale, war edition (cosa chiedevamo nel 2022)
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Carissimo.
Carissimo insomma...
Rieccomi. Sono la tua coscienza pessimista e critica, il tuo Grillo Parlante cinico e sconsolato, la tua jella annuale (ormai da decenni).
Con la mia tazzona di caffè, fedele compagna di scrivania, anche quest'anno ti rompo le scatole, scrivendoti una lettera aperta.
Buon Natale, caro Babbo Natale.
Ma che dico? Ma buon natale manco pe' gnente.
Ma lo vedi, lo vedi come stiamo combinati?
Tra tutti i guai (pandemia, guerra, Calenda in Ukraina, crisi energetica, disastri idrogeologici, vernice rossa delle casette del mercatino che cola sulla piazza), ci mancava l'ultima ciliegina: la beffa del Qatar che minaccia ritorsioni energetiche all'Europa perché l'Europa ha accusato l'emirato di aver corrotto alcuni europarlamentari.
Della favola di lupus et agnus (Do you remember, Santa? Hai studiato Fedro, spero, babbonata' ?) nun je fa 'nbaffo a 'sti qatarioti, come si dice nel nuovo politichese.
Imbrodati nella nostra convinzione di superiorità morale e civile ci siamo fatti incastrare malamente sui fondamentali del nostro europeo snobismo: le fonti energetiche. Già, anche noi ci siamo scordati di Fedro, evidentemente.
Eh no, non resisteremo per i trent'anni necessari a sviluppare lo sfruttamento industriale della fusione nucleare, una delle poche belle notizie del 2022. L'evento - sai - mi ha ricordato il film Ritorno al Futuro, quando Doc metteva la buccia di banana e la lattina ammaccata nel reattore nucleare miniaturizzato della DeLorean. Ah, quei bei tempi futuri. Ou sont les neiges de demain?
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Stiamo proprio messi male e chissene della vittoria dell'Argentina ai Mondiali. Alla fine, meglio non aver partecipato (anche se per demeriti sportivi, non per meriti etici, precisiamo) ad un mondiale da dimenticare.
Eh no, babbo boomer non ci provare: non è la stessa condizione della Davis in Cile.
La tristezza generale (su tutti quella di Macron, sfanculato pure da 'Mbappè) non viene rischiarata mica dalla gloria di Leo Messi (il quale gioca in una squadra francese di proprietà del Qatar, che garbuglio!). Ma davvero vi siete emozionati quando Messi ha dovuto alzare la coppa indossando l'abito da cerimonia tipico dell'emirato?
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Anyway.
Il 2022 è stato ancor di più l'anno del populismo. Come persone, come classi sociali e come nazioni, siamo stati ancora - statisticamente ed elettoralmente parlando - abbacinati da discorsi demagogici, pensieri magici, istanze grossolane ed iper-egoistiche.
D'altronde, come ben puoi immaginare anche tu - che sei il personaggio fantasy nato per dare una direzione, per quanto stagionale, ai desideri da centro commerciale - quando non c'è raziocinio o buonsenso ad aiutare le genti (in tempi di 'grossa crisi' guzzantiana) ci si butta sull'assurdo, sull'impossibile, sulle istanze intestinali, quelle grossier.
Un po' come già c'insegnavano (i pur politicamente antitetici) Gramsci e Croce, ovvero come ci raccontava la Serao (caro Klaus - in amicizia - hai letto Il ventre di Napoli, sì vero?): la magia premiante del gioco del lotto, ovverosia la speranza di un falsamente meritocratico riscatto per mano d i un misericordioso e giusto Destino (Dio, Babbonatale, Sorte, Fede, Provvidenza, fate Voi) quale oppio della miseria. Anche morale, non solo economica.
Oggi, più che nel lotto, intontiti dalla politica social, abbiamo deciso di riporre fiducia nello scostamento di bilancio statale, come se ci fosse una inesauribile fabbrica dei soldi; chiediamo una rigorosa e restringente regolamentazione dei porti, come se solo così si potesse mettere fine alle ondate migratorie; tifiamo per l'abolizione delle restrizioni anti-covid per debellare un morbo che non è ancora endemico. E abbiamo votato, sicuri di estrarre il terno vincente.
Ci potevamo ribellare agli evasori fiscali, alle tangenti, alla corruzione, al pizzo, all'usura. Potevamo scendere in piazza contro i tagli alla sanità, il lavoro precario, la violenza contro le donne, il caporalato, le morti sul lavoro (stagisti e studenti compresi), la mafia, gli extra-profitti delle aziende energetiche, un distorto mercato del lavoro. Invece abbiamo scelto di protestare contro i vaccini e la 'spietata' dittatura sanitaria, contro il MES, contro il POS ed il limite al contante, contro lo SPID e i rave parties. Abbiamo inneggiato al bonus fiscale per chi si sposava in chiesa e fatto la ola all'abolizione del reddito di cittadinanza per punire i fannulloni.
Babbonata', dillo agli Italiani tutti che qui, da noi, di lavoro proprio non ce n'è e quando si trova qualcosa, questo qualcosa è quasi sempre a nero, a chiamata, a voucher, a sfruttamento, sottopagato, sottodimensionato, precario, ricattato, mischiato alla NASPI, travestito da CIG fittizia (come è massicciamente accaduto durante il lockdown). Vale per gli operai, come per i ricercatori universitari, per gli âgée come per le giovani generazioni.
Ti vorrei chiedere, dunque, caro barbuto buonuomo, di dire la verità, ti prego, sull'economia. Almeno un anno, almeno per il prossimo: facci aprire gli occhi. Spiega a chiunque che le commissioni sulle transazioni elettroniche sono azzerata sotto i 5 euro e che per 20 euro si pagano solo 10 centesimi.
Però, mi voglio allargare. Ti chiedo un investimento per il futuro, non solo di elargire utili informazioni e nozioni economico-finanziarie, che con la nostra memoria di pesce rosso durano l'espace d'un matin.
Ti ricordi, Babbonatale, quello che scrisse Isaac Asimov agli inizi degli Anni '80? «Una vena di anti-intellettualismo si è insinuata nei gangli vitali della nostra politica e cultura, alimentata dalla falsa nozione che democrazia significhi "la mia ignoranza vale quanto la tua conoscenza"».
Ecco, quell'insinuazione oggi è il mainstream ('uno vale uno') ed è per questo che oso chiederti di dare maggiori e migliori strumenti cognitivi alle persone: falle leggere di più ("Il fascismo si cura leggendo", scrisse Miguel de Unamuno), aiutale a smascherare rapidamente bufale e fattoidi, cialtronerie e imbonimenti.
Rinforza il sistema scolastico ("La mafia sarà vinta da un esercito di maestre elementari, sentenziò Gesualdo Bufalino), fai capire ai genitori che prima del tablet ai bambini vanno dati e letti libri, sennò verranno schiavizzati dal primo e schiferanno i secondi, alimentando, tra gli altri, anche il mito populista dell'uguaglianza nell'ignoranza, ahimè blandito e rinforzato dai social.
Ed infine, un mio desiderio personale: introduci massicciamente la fisica quantistica nei programmi scolastici. Come tanti, nonché per irreparabili mie ferite famigliari, ricado spesso nel terrore di non poter rivedere più i miei più profondi affetti. Pure Stephen Hawking (un serio laico, l'astrofisico teorico dei buchi neri) diceva che «L'universo è poca roba di per sé, se non fosse per le persone che ami». I legami sono tutto e la meccanica quantistica - con il multiverso, con Dirac (a proposito dei legami indissolubili), con l'entanglement, con la relatività del tempo e dello spazio, con l'incompletezza di Goedel - di sicuro ci darebbe più speranze che non un dio (uno qualunque), un Verbo, un mito o un rito.
Sostituiamo l'ora di religione con l'ora di Meccanica quantistica, insomma.
Come puoi leggere, quest'anno ribatto sulla buona istruzione e sull'investimento culturale, beni immateriali (ancorché fin troppo labili nelle popolazioni, le quali hanno memorie cortissime) che devono essere gratuiti e diffusi, come una eterna endemia buona.
Per il resto, proprio come scriveva Cesare Pavese, c'è una vita da vivere ci sono delle biciclette da inforcare, marciapiedi da passeggiare e tramonti da godere.
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(Qui è Gallipoli)
P.S.: Bene, anche per quest'anno la letterina è andata ed il caffè è pure finito. Non cambia niente, lo so, ma cambiare le persone non sarà mai affar tuo, che sei un feticcio consumistico, né pietto mio (come direbbe il Direttore Staglianò). Ma almeno, anche quest'anno, te ne ho cantate quattro. Cià.
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silviaaquilini · 2 years ago
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angelap3 · 9 months ago
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“A Roma, dopo la guerra, facevo il contabile in una casa cinematografica: la Rank Film. Non ero riuscito a inserirmi nell’industria edilizia e una cugina m’aveva trovato quel posto alla Rank. Qui lavoravo, o fingevo di lavorare, con cinque donne: in una stanza tappezzata con i ritratti di attori come James Mason, Patricia Neal, Margaret Lockwood, Phyllis Calvert. Forse influenzato da ciò, lasciavo che le cinque donne sgobbassero per me e passavo le giornate leggendo ad alta voce libri di poesie. Leggevo bene. Un giorno, la signora della stanza accanto mi disse:
«Ho un cognato che recita all’università, vuole che gli parli di lei?». «Magari, risposi». Guadagnavo 28mila lire al mese che se ne andavano in medicine per mio padre ammalato. Mai un cinematografo, mai uno svago, tutt’al più un po’ di biliardo. Mi iscrissi all’università, facoltà di Economia e commercio, per frequentare l’Accademia d’arte drammatica. Mi piacque. Recitai due anni mentre gli amici del quartiere mi prendevano in giro: «Ecché, se’ diventato frocio?».
Poi Luchino Visconti mi vide, per caso, e mi mandò a chiamare: gli serviva un giovane e pensava di scritturarmi. Dissi: «Quanto?». Rispose: «2.500 al giorno». «75mila al mese, Gesù!». Lasciai subito la Rank e per mesi non confessai nulla a mia madre: ogni mattina continuavo a uscire alle otto e a dire che andavo in ufficio. Mi ci volle coraggio per confessare la verità. Lei la prese bene ma sussurrò: «Figlio mio, durerà?». Lo ripete ancora: «Figlio mio, stacci attento. Con tutti i camerieri che hai, con quel che costa la vita. Un buon impiego sarebbe stato meglio». È convinta che, se fossi entrato alle Ferrovie dello Stato, ora sarei capostazione e avrei i biglietti gratis per la famiglia.
Io ho avuto tanta fortuna, solo fortuna. La fortuna che a Visconti servisse un giovanotto rozzo come me. La fortuna che la sua compagnia fosse la più importante e allineasse attori come Ruggero Ruggeri, Paolo Stoppa, Rina Morelli, Vittorio Gassman. La fortuna che Gassman se ne andasse e io prendessi il suo posto. La fortuna che mi offrissero il cinema, infine, grazie a questo nasino che detesto. Ma il successo di un attore non è quasi mai legato a ragioni nobili e serie. A me si addice la battuta che c’è in un film di Federico Fellini: «Ho troppe qualità per essere un dilettante e non ne ho abbastanza per essere un professionista»."
Marcello Mastroianni
Marcello in 8½ di Fellini
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ilpianistasultetto · 6 months ago
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Nel nostro Paese, come in tutta Europa, ogni tipo di politica green e' stata bocciata. Alle elezioni europee, chi parlava di clima e ambiente e' stato bocciato sonoramente. Per molti: "una casta benestante, i soliti radical-chic da salotto che vogliono imporrere regole a tutto il popolo. Auto elettriche? Nemmeno a parlarne. Riduzioni di allevamenti intensivi o di coltivazioni? Roba buona per la fantascienza. Economia circolare? Brrrrr.. Decrescita? Una parolaccia. Case green? Ma vaff...... Addirittura e' troppo anche una piccola tassa sulla plastica. I cittadini italiani (ed europei) sono stati chiari: seguitare a fare quello che si e' fatto negli ultimi 50anni e anche di piu', senza briglie e senza lacci. Chi tocca fili diversi, muore. Quello che non capisco e' vedere quelle stesse persone cosi contrarie ad ogni cambiamento, strapparsi le vesti o imprecare quando le proprie auto vengono martellate da grandine grossa come pesche o portate a valle da acque spaventose o quando l'acqua di qualche temporale arriva al primo piano delle loro case o quando i loro raccolti vengono dimezzati dalla siccita'. Chi preferisce affidarsi al fatalismo, almeno metta pala e stivaloni dietro la porta di casa e stia sempre pronta alla guerra con la natura (e, possibilmente, a sostenerne i danni).
@ilpianistasultetto
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falcemartello · 10 months ago
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Il progetto mi pare di solare evidenza: austerità ambientale ed economia di guerra in accoppiata, per promuovere povertà di massa nella UE e presentarla ai sudditi come buona, giusta, ma soprattutto inevitabile (in quanto tale non dovuta a volontà politica).
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fatticurare · 7 months ago
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Roba da matti.
L’Unione Europea non fa altro che parlare di “preparazione alla Terza guerra mondiale”, “nuova industria militare”, “economia di guerra”, “leva obbligatoria”, “scudo atomico della Francia”. L'Unione Europea non fa altro che parlare di “invio di truppe Nato in Ucraina” e di “colpire il territorio russo con le armi più avanzate della Nato”. L'Unione Europea non fa altro che parlare di “sconfiggere la Russia sul campo” e “rovesciare Putin”. L'Unione Europea non fa altro che dire che “la Nato non conosce linee rosse e si espande ovunque voglia”. L'Unione Europea non fa altro che dire che "i pacifisti sono esseri immondi e immorali". L'Unione Europea non fa altro che dire che "la Nato ha assorbito anche Svezia e Finlandia e oggi è più potente che mai". però il Corriere della Sera ci spiega che la Russia è un Paese “intriso di ideologia imperialista”. Roba da matti.
(Orsini)
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anchesetuttinoino · 7 months ago
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Quanto ha perso l’Italia con l’euro in 20 anni
* studio del Centro per la politica europea (Cep)
Il rapporto “Vent’anni di euro: vincitori e perdenti” rivela quali Paesi hanno visto le proprie casse e le tasche dei cittadini riempirsi grazie alla moneta unica e quali, al contrario, sono sprofondati. Lo studio ha stimato il PIL pro capite che ogni Paese avrebbe avuto senza l’Euro. L’Italia, con una perdita totale di 4.325 miliardi di PIL bruciati, si piazza all’ultimo posto per crescita economica nella zona euro. Nessuno peggio di noi.
Gli esperti del Cep sono categorici: “In nessun altro Paese l’Euro ha portato a perdite così elevate di prosperità come in Italia”. Il PIL pro capite italiano è rimasto stagnante dall’introduzione dell’Euro, con una perdita pro capite di 73.605 euro dal 1999 al 2017.
Al contrario, la Germania ha guadagnato in totale 1.893 miliardi di euro, ovvero 23.116 euro per abitante nello stesso periodo. Dietro la Germania troviamo i Paesi Bassi, e, ironia della sorte, perfino la Grecia ha subito perdite minori rispetto all’Italia. Questo dato è emblematico e ci fa riflettere su quanto l’introduzione dell’Euro abbia avuto effetti devastanti sulla nostra economia.
Fonte
Grazie Mortadella. (Eppure l'illustre statista ancora appare qui e là nei talk show bisbigliando e sibilando le sue solite cazzate).
Ma questo è ancora nulla: tra 20 anni un altro accurato studio ci dirà quanto abbiam perso facendo i reggicoda degli USA, in una guerra SOLO a loro vantaggio, grazie agli accordi presi con loro dall'illuminatissimo europarlamento.
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pettirosso1959 · 4 months ago
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DICI GERMANIA E SAI COSA TROVI: LE IMPRESE SULL'ORLO DEL COLLASSO PER IL COSTO DELL'ENERGIA E SEMPRE MINORE FIDUCIA NELL'OPERATO DEI GOVERNI A SFONDO VERDE.
L'attuale governo socialista-verde ha pasticciato così tanto le cose, e ora non ha idea di come procedere ulteriormente.
"Le sfide sono complesse e non si intravede un rapido miglioramento", commenta ancora Blackout News. "In sintesi, è chiaro che l'economia tedesca è attualmente in una grave crisi".
Molti fattori stanno contribuendo al sentiment pessimistico delle imprese. In primo luogo ci sono gli alti costi dell'energia, che sono tra i più alti al mondo, grazie al tentativo fallito della Germania di passare alle energie verdi.
Inoltre, la massiccia regolamentazione del paese è ostile alla libera impresa. A questo si aggiunge l'escalation della guerra in Ucraina, che sta pesando ulteriormente.
Un altro fattore deprimente: l'ondata incontrollata di rifugiati provenienti da paesi afflitti dal terrorismo e dalla guerra, che ha portato a un rapido aumento di crimini violenti come quello a cui si è assistito di recente a Solingen. I cittadini temono per la loro sicurezza e hanno perso fiducia nella capacità e nella volontà del governo di proteggerli.
Non solo la fiducia delle imprese sta crollando, ma anche la fiducia nel governo. Purtroppo, il vero cambiamento rimarrà sfuggente per il prossimo futuro.
La Germania è impantanata nel pessimismo e nella paura, con poche speranze in vista..
Nonostante tutte le precedenti rosee promesse di una fiorente economia verde da parte del governo socialista-verde guidato da Olaf Scholz e Robert Habeck – e quelle fatte dal precedente governo guidato dalla CDU Merkel, il sentimento tra le aziende tedesche continua a erodersi gravemente.
"L'attuale crisi economica è particolarmente evidente nel nuovo calo dell'indice Ifo sul clima imprenditoriale, che ha lasciato perplessi molti esperti economici. Una cosa è certa: l'economia è in grave crisi", riporta Blackout News. E: "nessuno può dire esattamente fino a che punto cadrà l'economia tedesca".
NB: nella fotografia una "ecologica" centrale a carbone che alimenta la rete in Germania. Le energie alternative stanno clamorosamente fallendo ogni obiettivo, così come la Fisica indica da sempre, ed è solo il carbone, dopo la chiusura dei reattori nucleari, a permettere di accendere le luci in Germania, ma non impedisce lo schizzare oltre i 40 €/MWh il costo dell'energia elettrica.
Fernando Arnò.
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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Donald Trump annuncia nuovi dazi: impatto sui rapporti commerciali globali
Tariffe del 25% su Messico e Canada e del 10% sulla Cina: una mossa che rivoluziona il commercio internazionale
Tariffe del 25% su Messico e Canada e del 10% sulla Cina: una mossa che rivoluziona il commercio internazionale Il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, ha recentemente annunciato dazi del 25% su tutti i prodotti importati da Messico e Canada e un ulteriore 10% sui beni provenienti dalla Cina. Queste tariffe, che colpiscono i tre principali partner commerciali degli Stati Uniti,…
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unita2org · 4 months ago
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LA CRISI STRUTTURALE DEL MASSOCAPITALISMO VUOLE LA GUERRA MONDIALE
di Redazione Carissimi lettori e compagne/i stiamo giungendo, grazie al sistema massonico-capitalistico internazionale al momento dello scontro mondiale tra sfruttatori e sfruttati che non accettano più di esserlo. Nazioni che rappresentano 7 miliardi di persone che stanno dicendo basta alle politiche aggressive sia economiche che militari di quella parte del mondo, l’Occidente imperialista, che…
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grafo2000 · 4 months ago
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MISCREDENTI, QUANTA SOFFERENZA SI ABBATTERÀ SU DI VOI!
MESSAGGIO DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO | Luz de Maria, Lunedì 16 Settembre 2024 amati figli, vi Benedico e vi amo con eterno amore. Amatissimi Figli: DALLA MIA CASA TUTTO VI È GIÀ STATO PREDETTO. È LA CONSAPEVOLEZZA UMANA CHE ORA DEVE AGIRE, IL FUTURO SU CUI VI ABBIAMO COSÌ TANTO ALLERTATI DIPENDE DA QUESTO… AVETE TRASCURATO L’OBBEDIENZA.CHE È UN GRANDE INSEGNAMENTO. Figli, vi siete arresi…
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ballata · 1 month ago
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Varsavia vive in termini di “guerra per procura” la battaglia contro Mosca. Il fine è dissanguare la Russia con armi occidentali, truppe ucraine ed economia europea. Nemmeno gli Usa hanno una strategia di contenimento così attiva. Per la Polonia conta mostrarsi come gendarme atlantico e danneggiare la Russia. I fantasmi della storia ritornano: cambiano i governi, ma resta il principio che rende la russofobia un motore della politica estera polacca. Non è solo l’ostilità a Putin a spingere Varsavia, ma una presa d’atto chiara: nella memoria storica collettiva dei polacchi, il timore di un’espansione russa verso i propri confini evoca un incubo che si è manifestato più volte nel passato. Questo scenario ha segnato 2 momenti cruciali della storia del Paese: alla fine del 700, con le spartizioni della Polonia e nel 39 quando l’invasione sovietica dopo l’aggressione tedesca contribuì a cancellare la sua sovranità. La Polonia ha storicamente collegato i periodi di maggiore stabilità geopolitica a quelli in cui in Europa si trovava di fronte una Russia debole e oggi ritiene che un eventuale fallimento di Putin in Ucraina potrebbe ricreare condizioni favorevoli di equilibrio per la propria sicurezza.
Ora in quell’Ucraina parte integrante delle “terre di sangue” dove si combatté una parte decisiva della 2ww la Polonia vede l’anticamera del suo destino. Mano a mano che la Russia avanza sul campo di battaglia i timori e gli obiettivi geopolitici di breve termine si saldano nella coscienza collettiva polacca, alimentando un atteggiamento che è tutto fuorché improntato alla prudenza. Contribuendo a surriscaldare pericolosamente il gelido inverno esteuropeo.
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abr · 8 months ago
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La fibrillazione della NATO è dovuta a una constatazione: tutte le storie raccontate all’inizio sulla ineluttabilità della vittoria di Kiev, sostenuta dall’Occidente, si sono rivelate delle panzane. Ora la Russia sta spingendo lungo tutto il fronte, occupando altri territori. L’ipotesi di un collasso dell’esercito ucraino è tutt’altro che peregrina.
Le penetrazioni della Russia sono sempre nell’ordine di qualche chilometro: questa non è una guerra di manovra ma di economia delle forze. La Russia ha logorato l’esercito ucraino a volte anche ritirandosi temporaneamente. (...) Non c’è la possibilità che si prendano tutta l’Ucraina: nella peggiore delle ipotesi potrebbero prendere tutto il territorio sulla riva sinistra del Dnepr. (Non credo che Mosca voglia arrivare a) Kherson e Odessa.
La NATO reagisce come aveva giurato che non sarebbe mai stato necessario e cioè minacciando il suo intervento diretto. C’è uno sforzo a livello politico in tutti i Paesi (...) per preparare le nostre opinioni pubbliche a un intervento in difesa di altri, che fino a qualche tempo fa non avrebbero accettato neanche per difendere sé stesse.
(...) I russi potrebbero risolvere la situazione prima che l’Occidente si decida a mettersi in mezzo. E allora il problema si risolverà da solo. Se i tempi della guerra fossero più lunghi, invece, le cose potrebbero cambiare. (C)’è la grande incognita delle elezioni USA. Per Biden presentarsi con una guerra persa in Ucraina e una che non viene digerita dall’opinione pubblica come quella in Palestina, sarebbe imbarazzante. Siamo in una situazione pericolosissima: le nostre opinioni pubbliche vengono condizionate giorno per giorno con quello che viene detto nei telegiornali e nei programmi tv.
Marco Bertolini, generale già comandante del COI e della Brigata Folgore, via https://www.ilsussidiario.net/news/scenario-ucraina-i-russi-hanno-due-opzioni-ci-sono-le-premesse-per-una-guerra-nel-baltico-e-la-nato/2700695/?utm_source=newsshowcase&utm_medium=gnews&utm_campaign=CDAqEAgAKgcICjDMoYALMP2hjAMwksmmAg&utm_content=rundown
Biden è un matto convinto di esser il nuovo Roosevelt, pluri-rieletto per via della guerra mondiale. Basta aspettare: con Trump questo conflittino periferico contro un cacicco orientale in difesa di una lavanderia, si chiude in tre settimane.
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