#italiani all’estero
Explore tagged Tumblr posts
pier-carlo-universe · 13 days ago
Text
Quanti Italiani Vivono all’Estero nel 2024?. Una Presenza Globale: La Distribuzione degli Italiani nei Diversi Continenti. A cura di Alessandria today
Nel 2024, il numero di italiani residenti all’estero raggiunge cifre significative, confermando una tendenza consolidata negli ultimi decenni.
Nel 2024, il numero di italiani residenti all’estero raggiunge cifre significative, confermando una tendenza consolidata negli ultimi decenni. Gli italiani continuano a cercare opportunità e nuove esperienze fuori dai confini nazionali, stabilendosi in vari Paesi e continenti. Ecco come si distribuiscono gli italiani nel mondo secondo i dati aggiornati del 2024: Europa: 3.246.958…
0 notes
colonna-durruti · 4 months ago
Text
ASCANIO CELESTINI
FASCISTI contro ITALIANI
Bologna 2 agosto 1980
Il nuovo fascismo è il risultato di una sconfitta.
Ha le radici nel 25 luglio del ’43 con l’arresto di Mussolini e la fine del fascismo di governo col suo mito dell’impero. Il nuovo fascismo comincia a ristrutturarsi attorno al sentimento di vendetta e rivalsa dopo l’8 settembre aggrappandosi in maniera ancor più solida al nazismo tedesco e combatte per due anni una guerra contro l’Italia e gli italiani. Lo spiega Junio Valerio Borghese in una famosa intervista: «Combattere contro gli italiani non mi ha imbarazzato affatto». Siamo nel 1975 quando è già scappato all’estero dopo aver tentato il colpo di Stato dell’8 dicembre 1970. Per lui e per i suoi sodali della Decima Mas… quella che piace al “camerata” Vannacci, insomma…Per quei fascisti «Non era una guerra territoriale, era una guerra ideologica». In nome di quelle che definisce civiltà occidentale e mondo orientale, ribadisce che ancora «oggi combatto contro gli italiani» perché tra gli italiani ci sono i comunisti «che sono nemici e che se potessimo sterminarli io sarei molto contento».
Il fascismo di Salò è soprattutto questo: vendetta, rivalsa e anticomunismo. Un’ideologia che non solo ce li presenta orgogliosi dei crimini che hanno commesso, ma li vede anche pronti a commetterli di nuovo. A combattere con orgoglio “contro gli italiani”.
Giorgio Almirante lo dice chiaramente: «Sono stato fascista insieme con molti italiani fino alla fine con Mussolini e se le stesse circostanze potessero riprodursi io farei certamente le stesse cose».
Nel congresso del ’56 il fascista repubblichino fondatore del MSI conia una definizione chiara per i nuovi camerati della Repubblica quando parla di una strana contraddizione, ovvero: «L’equivoco, cari camerati, è uno e si chiama essere fascisti in democrazia».
Sempre Almirante, emblema del fascismo che è pronto a togliersi giacca e cravatta per tornare a indossare la camicia nera, si dichiara rispetto alla dittatura dei colonnelli in Grecia.
Per lui i «veri patrioti greci» sono i fascisti. E dichiara: «Noi siamo virilmente pronti alla realtà, senza ipocrisie. Qualora soluzioni anche di forza ci salvassero dal comunismo… ben vengano le soluzioni di forza».
Nel frattempo sono cominciate le stragi. Il fascismo ha una presenza ben articolata nel panorama della politica italiana: il partito dei fascisti in democrazia ha un piede nei governi (comuni, provincie, regioni oltre che in Parlamento); l’eversione di destra passa in scioltezza dallo spontaneismo di Mambro, Fioravanti e Ciavardini all’organizzazione di golpe e di stragi; cresce l’alleanza con la delinquenza di basso livello e con la criminalità che gestisce i grandi traffici e si relaziona col potere; si prepara alla colonizzazione dei mezzi di informazione e dei partiti politici per coinvolgere una classe dirigente presentabile e che non sia sfacciatamente amante dell’olio di ricino. E con questo ultimo passaggio siamo arrivati a quel magnifico documento trovato nel 1981 che descrive la strategia della loggia massonica P2. Ovvero il manifesto per una trasformazione democratica del paese dove «L’aggettivo democratico sta a significare che sono esclusi dal presente piano ogni movente od intenzione anche occulta di rovesciamento del sistema».
Se non teniamo conto di questa storia
non capiamo le motivazioni del neofascismo.
L’ideologia nefasta che accompagna la storia dell’Europa.
Che non si presenta sempre a petto nudo in mezzo al grano coi baffetti e il saluto col braccetto dritto, ma anche in giacca e cravatta, in tailleur e tacchi alti.
L’ideologia che colpisce i diritti in Parlamento, ma non disdegna l’uso della violenza esplicita, la strategia della tensione e del terrore come il 2 agosto del 1980 a Bologna.
_____________
47 notes · View notes
tergestin · 9 months ago
Text
È gravissimo che Zelensky abbia detto ai giornali italiani che sta preparando una lista di italiani a cui bisognerebbe chiudere la bocca, magari assassinandoli quando si muovono all’estero, come ha fatto con la figlia di Dugin. Queste minacce nei confronti del nostro Paese sono una linea rossa che Zelensky non avrebbe dovuto superare. Avendola superata, Zelensky è diventato ufficialmente un nemico del popolo italiano e una minaccia per la nostra Repubblica e per le nostre libertà. Soltanto certi politici corrotti possono lodare queste minacce di Zelensky anziché censurarle.
Zelensky è sempre più odiato e disprezzato dal popolo italiano.
Difendiamo le nostre libertà da questo piccolo dittatore corrotto che minaccia gli italiani.
Alessandro Orsini
62 notes · View notes
abr · 1 year ago
Text
NO NON CI PAGHERANNO LE PENSIONI - il basso livello dei redditi medi degli stranieri (13.000€ anno) comporta che non versano imposte e non contribuiscono al sostegno della fiscalità generale.
Inoltre, avendo tipicamente nuclei familiari numerosi (con la possibilità di autocertificare i figli che vivono all’estero, circostanza molto difficile da verificare), ciò consente detrazioni fiscali e la percezione di assegni familiari, l’accesso prioritario rispetto agli italiani a molte integrazioni al reddito, quali i contributi all’affitto, gli alloggi popolari, gli asili nido.
Il che significa una differenza tra quanto versano e quanto usufruiscono per titoli di sanità e di altri servizi e assistenze, con uscite di circa 16 miliardi a carico del bilancio pubblico (...). Da ciò si evince quanto sia falsa e infondata la tesi che “gli immigrati ci pagano le pensioni”, semmai sono un onere rilevante.
Tra l’altro, gli immigrati si avvalgono del diritto di inviare nei loro Paesi di provenienza parte dei guadagni: sono circa 5 miliardi l’anno che non vengono spesi nel territorio italiano e nella sua economia. (...) Inoltre, l’immigrato che fa ritorno nel proprio Paese (...) chiede i trasferimenti dei contributi versati in tale Stato. (...)
Tutte le nazioni del mondo, circa l’ingresso degli immigrati, pretendono il possesso preventivo di un contratto di lavoro: ad esempio Regno Unito, Canada, Usa, Australia (...). Si può aderire online e partecipare a un’intervista o a un colloquio da remoto in videoconferenza. Anche l’Italia ha simili liste quantificate in quote. Come mai coloro che giungono sui barconi, tutti dotati di cellulare, invece di farsi traghettare dalle Ong non accedono alle liste del Ministero Interno e si mettono in contatto con i datori di lavoro, per un colloquio online? Non hanno i requisiti? Allora non possono entrare.
Evidentemente (...) ci sono interessi per favorire l’ingresso illegale di migranti, (...) un sistema di fondi e contributi che arricchiscono organizzazioni e soggetti coinvolti nel miliardario affare della cosiddetta accoglienza (il famoso "business più lucroso del traffico di droga", cit. un protagonista della prima ora, Buzzi)
Solo in Italia si consente l’ingresso di stranieri che non sono in grado di mantenersi ed entrano senza alcun reddito o patrimonio. (...)
(G)li altri Paesi (...) intendono attrarre immigrati che vogliono scambiare lavoro in cambio di una retribuzione, non una immigrazione finalizzata allo sfruttamento dello Stato sociale (...). Senza questa clausola di salvaguardia il Paese si sta trasformando in una sorta di bancomat al servizio delle popolazioni mondiali bisognose, rendendo insostenibile la spesa pubblica, il welfare e l’equilibrio dei conti pubblici. 
da https://opinione.it/politica/2023/09/28/elena-vigliano_migranti-pensioni-welfare-contribuenti-reddito/
34 notes · View notes
l-incantatrice · 1 year ago
Text
Un mio conoscente manda regolarmente un po’ di soldi a una sua amica in difficoltà e così fanno anche altri amici di questa tipa. Lei è nata in Brasile ma i suoi nonni erano italiani. Conosce 5 lingue,ha lavorato tanti anni all’estero,soprattutto come hostess,poi quando l’età non glielo ha più permesso,è venuta in Italia cercando di ottenere la cittadinanza. Vive in una casa popolare da cui ha già ha avuto lo sfratto perché non paga l’affitto e si arrabatta con qualche lavoretto di traduzione. In un post su Facebook ha scritto che lei ha vissuto come la cicala della fiaba,perciò quelli che hanno vissuto come la laboriosa formica,dovrebbe aiutarla economicamente visto che è in difficoltà. Io ho detto a questo mio conoscente che ci sono lavori che la signora potrebbe fare,pur essendo clandestina,come fare la donna delle pulizie o la babysitter o la badante,lavori oggi piuttosto richiesti. Lui mi ha risposto che lei non li ritiene alla sua altezza. Eh certo perché alcuni impieghi sono poco dignitosi,invece chiedere soldi agli amici per mantenersi senza lavorare è molto dignitoso
25 notes · View notes
vividiste · 6 months ago
Text
R I P😪🥀
Franco Di Mare vittima delle guerre e dell'uranio impoverito
Nell'esprimere il cordoglio di Pace Terra Dignità sentiamo il dovere di ricordare che Franco Di Mare è una vittima di guerra. Ci ha lasciato in un libro la sua testimonianza. Da inviato di guerra ha respirato la fibra di amianto sprigionata dalle polveri degli edifici distrutti durante i bombardamenti o il pulviscolo prodotto dai proiettili all’uranio impoverito.
Franco Di Mare è uno dei tanti civili e militari che sono morti e che stanno morendo a causa delle conseguenze dell'uso di proiettili con uranio impoverito nelle guerre degli ultimi decenni. Come noi pacifisti abbiamo sempre denunciato l’uso del metallo pesante da parte di Stati Uniti, Regno Unito e Nato - in trent’anni di guerre illegali - ma definite “umanitarie” - ha causato una strage silenziosa e prolungata in tutti i territori bombardati con queste armi. Dai Balcani, all’Iraq passando per l’Afghanistan le patologie tumorali sono aumentate a dismisura come conseguenza diretta dell’esposizione all’uranio impoverito rilasciato dalle munizioni. In Italia, ad ammalarsi gravemente e a morire per l’esposizione al metallo pesante sono gli stessi soldati dell’esercito usati come carne da cannone nelle missioni di “pace” all’estero e a cui ancora oggi il ministero della Difesa, nonostante oltre trecento cause risarcitorie perse, continua a negare verità e giustizia. Al momento parliamo di più di 8000 militari italiani ammalati e di 563 deceduti a causa dell’uranio impoverito.
La Nato, chiamata in causa dall’Alta Corte di Belgrado per le conseguenze devastanti dei bombardamenti all’uranio impoverito effettuati nel 1999, ha risposto al tribunale esigendo l’immunità. La Nato non solo ha rivendicato l’immunità per un ecocidio e per ciò che si configura come un crimine di guerra ma ha intimato al governo serbo di intervenire presso l’Alta Corte di Belgrado per chiudere ogni procedimento a suo carico. Questa è la democrazia di cui si millanta l’”esportazione”.
Dal 2019 anche la Russia ha deciso di dotarsi di questo tipo di armi giustificandosi col fatto che non sono state vietate da nessuna convenzione internazionale e soprattutto sono impiegate da tempo dalla NATO.
La Gran Bretagna ha rifornito l’Ucraina di proiettili all’uranio impoverito e si stanno avvelenando l’aria, i terreni e i polmoni di tante nuove vittime. Anche Israele ha in dotazione ordigni all’uranio impoverito.
Porteremo nel Parlamento europeo la lotta per la messa al bando definitiva di queste armi, per la verità e giustizia per le vittime civili e militari dell’uranio impoverito e per il cessate il fuoco in Ucraina e a Gaza.
Maurizio Acerbo, Pace Terra Dignità
#paceterradignita
#uranioimpoverito #FrancoDiMare
Tumblr media
Fonte fb
8 notes · View notes
curiositasmundi · 6 months ago
Text
Sono solo l’8,7% della popolazione, una percentuale destinata a ridursi ulteriormente. Ma ciò che sono, diventeranno e faranno sarà decisivo per il futuro non solo demografico dell’Italia. Sono i 5. 144.171 bambine/i e adolescenti tra gli 11 e i 19 anni, italiane/i e straniere/i, i cui pensieri, desideri, senso di appartenenza, l’Istat ha indagato nella sua ultima indagine, appunto, su bambini e ragazzi. Il primo dato che emerge è che sarebbero ancora meno se tra loro non ci fosse un 9,7% di stranieri e se, tra chi ha la cittadinanza italiana, non ci fosse un 6% che ha la doppia cittadinanza, quindi ha una provenienza. Una ennesima conferma di quanto i fenomeni migratori, non solo siano un fatto strutturale cui non si può rispondere sempre e solo in modo emergenziale, ma anche contribuiscano a rallentare il processo di invecchiamento della popolazione e a prometterle un futuro. Per quanto riguarda il futuro demografico, la stragrande maggioranza (75%) dei giovanissimi, anche se significativamente di più tra gli italiani che tra gli stranieri e lievemente di più tra i ragazzi che tra le ragazze, pensa di formare una coppia e quasi il 70%, di nuovo più i ragazzi delle ragazze, desidera avere figli, possibilmente più di uno e possibilmente prima dei trent’anni.
Si tratta di desideri espressi da persone in una fascia di età giovane molto ampia, diversamente lontana dall’età in cui quei desideri possono realizzarsi. Tuttavia segnalano che i ricorrenti lamenti sulla perdita di attrattività della famiglia e della genitorialità per le giovani generazioni sono per lo meno esagerati e che sarebbe invece opportuno togliere gli ostacoli che spesso impediscono a quei desideri di essere realizzati una volta raggiunta l’età adulta. Ostacoli di cui molti giovanissimi/e vedono costellato il proprio futuro in generale, visto che uno su tre, più tra le ragazze che tra i ragazzi e tra i più grandi che tra i più piccoli, tra gli italiani che tra gli stranieri, lo teme. E un 34% da grande vorrebbe vivere, lavorare, farsi una famiglia all’estero, una percentuale che supera il 38% tra gli stranieri. Un terzo dei giovanissimi/e, quindi, non vede il proprio futuro in Italia. Quanto agli stranieri, la stragrande maggioranza di chi vuole lasciare l’Italia non desidera recarsi nel paese d’origine dei genitori, ma, come e più degli italiani, andare in un paese più accogliente, che offra maggiori opportunità. Un segnale inequivoco di come la disattenzione, la mancanza di investimenti nelle giovani generazioni, su cui invece vengono scaricati tutti i costi delle decisioni prese a favore delle generazioni più vecchie (si pensi solo all’enorme debito pubblico), stia producendo nei più giovani non tanto il gusto dell’avventura e della sfida del futuro, quanto disaffezione e sfiducia per l’Italia come paese cui consegnare il proprio futuro. Anche perché è un paese che non riesce a scardinare il peso dell’origine sociale non solo sulle chances di vita effettiva dei singoli, ma sulle stesse aspettative.
[...]
6 notes · View notes
fridagentileschi · 1 year ago
Text
Tumblr media
Ho sentito un bambino di 5 anni annunciare “che l’anno prossimo, come tutti gli italiani all’estero”, non voterà.
Bambine delle elementari invece hanno visto “lei che bacia lui che bacia lei che bacia me”.
Altre bambine si annoiano ma sono contente quando lui fa “la disco paradise”.
Poi ci sono quelli che salutano con le mani, con i piedi e con il c*lo. Ciao ciao!
Per non parlare di quei bambini che stanno sotto la scritta al neon di un seksy shop.
Questi bambini, che vediamo ovunque, nei parchi, in spiaggia, davanti alle scuole (a volte dentro le scuole, quando fanno le recite di fine anno) sono tanto carini quando cantano e fanno tanta tenerezza. Ma capiscono quello che dicono? Qualcuno si è posto il problema delle parole che vengono messe in bocca a dei bambini piccoli? O di spiegargliele?
Quando io ero piccola esistevano le canzoni per i bambini, lo Zecchino d’oro, Mariele Ventre che con la sua delicatezza e dolcezza ha fatto crescere e cantare generazioni di bambini, c’era Cristina D’Avena, c’erano le canzoni per i piccoli.
I ragazzi ascoltavano musica diversa.
Gli adulti altra ancora.
Oggi invece gli adulti ascoltano Cristina D’Avena e i bambini Achille Lauro.
E soprattutto si sta restringendo sempre di più lo spazio in cui è permesso essere bambini, perché si è subito ragazzi.
Che poi, questi poveri bambini, hanno tutta la vita per essere “grandi”, e solo pochi anni per essere piccoli.
È così terribile lasciare ai nostri figli la possibilità di godersi il breve tempo dell’infanzia, della fantasia, dei sogni, o abbiamo fretta di trasformarli il prima possibile in consumatori?
Web
11 notes · View notes
cutulisci · 6 months ago
Text
https://che-fare.com/almanacco/societa/leggere-il-calo-delle-nascite/
Quest’anno più del solito, il tradizionale comunicato dell’Istat sugli indicatori demografici ha generato un fervore di attenzione e di commenti. Nulla che non fosse già prevedibile – e ampiamente previsto – da chi è del mestiere, ma sono ormai diventati molto visibili gli sviluppi di quelle che erano tendenze di lungo corso, ben consolidate, principalmente sul crollo delle nascite.
Eppure, con 58 milioni e 990.000 persone residenti al 1° gennaio di quest’anno, la popolazione italiana – in riduzione costante dal 2014, quando aveva toccato il massimo di 60,3 milioni di persone residenti – sembrerebbe aver inaspettatamente arrestato il suo declino.
Ogni anno ci veniva annunciata la scomparsa, dal territorio italiano, di una popolazione equivalente a quella di una città medio-grande: nel 2023 la diminuzione si è limitata invece a 7.000 abitanti, un numero molto contenuto, e che potrebbe rassicurare chi teme il declino demografico.
Il bilancio fra nascite (379.000) e morti (661.000) continua a essere pesantemente negativo: meno 281.000 persone. Ma quello fra nuovi e nuove residenti arrivate dall’estero (+ 416.000, fra cui molte persone dall’Ucraina) e le cancellazioni anagrafiche di chi ha trasferito la residenza all’estero (- 142.000, soprattutto giovani donne e uomini italiani) è stato ampiamente positivo (+ 274.000), arrivando quasi a compensare la diminuzione avvenuta per fattori naturali.
Oltre che sul numero delle persone residenti, l’immigrazione ha esercitato un effetto positivo sulla struttura per età, portando a un complessivo ringiovanimento della popolazione: il guadagno in termini di bambini, bambine, persone giovani e adulte straniere fino a 44 anni è di oltre 277.000 unità.
Oggi, donne e uomini stranieri costituiscono il 9% della popolazione residente. Non si riflette mai abbastanza su quanto potrebbe essere utile, oltre che giusto, fare in modo che queste persone entrino a pieno titolo in una collettività di cui già fanno parte solo per lavorare.
4 notes · View notes
anchesetuttinoino · 4 months ago
Text
Il 31 luglio 1954 Achille Compagnoni e Lino Lacedelli, nella spedizione guidata da Ardito Desio, furono i primi due uomini nella storia a vincere la vetta del K2. Rendiamo omaggio a chi compì questa grande impresa, nel 70º anniversario, con le parole di Dino Buzzati (estratte da Il Corriere della Sera, 4/8/1954):
“[…] Meravigliosa estasi non fatta di appagate ambizioni personali, di celebrità raggiunta, di sfrenato amore di se stessi, ma che veniva dalla coscienza di aver compiuto una gesta in sé splendida e nobile, di avere bene meritato della patria. Per loro una rarissima felicità che le parole non possono descrivere, ma anche per noi tutti. Italiani, una vera e grande gioia. Ce n’è motivo in abbondanza. Ricordiamoci di certe esplosioni di esultanza collettiva perché uno dei nostri era arrivato primo al Tour o perché la squadra azzurra aveva vinto una importante partita all’estero. Non che si voglia disprezzare queste cose, ma al confronto che cosa meriterebbero oggi gli uomini di Desio? Era, dopo la caduta dell’Everest, la più superba e ardua rocca che restasse da conquistare.”
Onore a loro, dell’Italia vanto e gloria.
3 notes · View notes
pier-carlo-universe · 1 month ago
Text
La perdita dei talenti italiani: un impatto economico da 134 miliardi di euro
Il fenomeno dell'emigrazione giovanile continua a crescere, con gravi ripercussioni economiche e sociali
Il fenomeno dell’emigrazione giovanile continua a crescere, con gravi ripercussioni economiche e sociali La migrazione dei giovani talenti italiani verso l’estero rappresenta una sfida significativa per il Paese, con costi economici e sociali sempre più evidenti. Secondo il recente rapporto “I giovani e la scelta di trasferirsi all’estero” della Fondazione Nord Est, il costo della cosiddetta…
0 notes
personal-reporter · 6 months ago
Text
Elezioni Europee 2024
Le elezioni dei 76 membri del Parlamento europeo, o eurodeputati,  per l’Italia si svolgeranno sabato 8 e domenica 9 giugno, mentre si voterà il 7 e l’8 giugno per gli italiani all’Estero. Il diritto di voto potrà essere esercitato dai cittadini con almeno 18 anni di età, mentre per candidarsi l’età minima è di 25 anni. Continue reading Elezioni Europee 2024
Tumblr media
View On WordPress
2 notes · View notes
gregor-samsung · 1 year ago
Text
Tumblr media
“ Notte senza luna, quella del 27 luglio 1929. Notte finalmente arrivata, sognata, preparata. Il motoscafo si avvicina a luci spente al punto convenuto. In febbrile attesa sugli scogli, tre uomini con i fagotti di vestiti sotto braccio scrutano le tenebre mentre a un centinaio di metri, nella piazzetta sul mare, siedono a un tavolino del caffè il capo della colonia, un maresciallo, l’ex pretore. C’è uno spazio utile di pochi minuti prima che la ronda si accorga che in tre non hanno fatto rientro a casa. Nitti è il primo a scivolare in acqua al segnale convenuto, Lussu e Rosselli tornano indietro convinti che l’appuntamento sia saltato per l’ennesima volta. Paolo Fabbri, prezioso collaboratore, corre verso il paese per riacchiapparli. Riattraversano insieme l’abitato in maniera fortunosa (nel cortile di una delle loro case è in corso una lite per dei polli, in piazza si mangiano granite al bar), Lussu è travestito da vecchio pescatore ma Rosselli rischia di farsi riconoscere. Di nuovo sugli scogli, al buio, poi giù in mare, a tentoni. Rosselli: «Bum bum: nella calda notte di luglio si odono rumori sordi, come di martellate provenienti dal fondo marino. Un’ombra nera si profila, là a ottanta metri verso il porto». «Il mare era calmissimo. Ad un tratto, appena percettibile, il palpito di un motore», racconterà Lussu. Salgono a bordo con una scala di corda, aiutati da Nitti e Dolci, mentre il motoscafo scivola, pericolosamente alla deriva, verso il molo. L’equipaggio è al completo, zuppo ma trionfante. Oxilia dà gas. A terra li sentono tutti, compreso Ferruccio Parri che dall’inizio ha scelto di rimanere con la famiglia, compreso Fabbri che ha il compito di distrarre e trattenere le guardie. È un attimo, i motori rombano, un balzo e via. Nessun allarme a terra, gli sbirri pensano si tratti di un mezzo dei loro. E comunque sarebbero imprendibili: corrono come pazzi nella notte verso la Tunisia, verso la libertà. Al buio, sulle onde. Non è facile, oggi, immaginare quanto si dovesse conoscere, in quel periodo, delle cose che accadevano. Nell’Italia fascista no stampa libera, no comunicazioni non autorizzate. Redazioni dei giornali tutte sotto controllo a partire dai direttori, tutti fascisti; censura e autocensura; milioni di occhi e orecchie pronti a delazioni e un popolo intero disposto a volenteroso controllo sugli altri. La notizia della fuga, agli italiani, viene data solo il 10 agosto. Gli evasi che, passando dalla Tunisia, sbarcano a Marsiglia e poi partono per Parigi in treno trovano ad attenderli Salvemini, che ha organizzato per loro una specie di tournée tra direttori di giornali internazionali e salotti della cultura (Lussu lo chiama scherzosamente il loro «impresario»). Hanno capito che è importantissimo raccontare, spiegare all’estero di cosa si parla quando si parla di fascismo. Sentirlo dalla viva voce di chi è riuscito a beffare il regime è fondamentale, è un controcanto necessario, e i tre sono degli ottimi oratori, asciutti, ironici, appassionati. Rilasciano interviste che escono a Londra, Parigi, negli Stati Uniti, in Argentina, Svezia, Svizzera, e incrinano fortemente l’immagine internazionale del regime, contrastano la propaganda serrata e potente di Mussolini. “
Silvia Ballestra, La Sibilla. Vita di Joyce Lussu, Laterza (collana I Robinson / Letture), 2022¹; pp. 41-42.
10 notes · View notes
pettirosso1959 · 2 years ago
Text
Tumblr media
La sede della Olivetti a Cupertino in California, quello che dell’Italia non si racconta…
Vale la pena di ricordare che la Olivetti aprì una sede a Cupertino nel 1972, quando Jobs era ancora un fricchettone impiegato in Atari e Wozniak pianificava il resto della sua vita in HP. Mi piace ricordare questi dettagli non tanto per spacconeria campanilistica, quanto per dare l’idea dell’enorme vantaggio che l’azienda di Ivrea sugli americani (in Europa non c’era partita, Olivetti negli anni ‘80 fu primo produttore di Pc e terzo al mondo, creando i primi portatili con processori micro) che arrivano dopo su certe “visioni”, grazie a noi italiani, che non siamo solo pizza e mandolino come una certa vulgata mediatica ha descritto il Paese ed i suoi abitanti negli ultimi 30 anni.
Ai giovani va spiegato cosa fosse la Olivetti, chi fosse Faggin (inventò il touch…) e che contributo diede il nostro Paese alla rivoluzione informatica (la NASA copiò un calcolatore, un elaboratore italiano, per mandare l’Apollo sulla Luna…in tempi in cui il termine computer non lo utilizzava nessuno…” elaboravano” le macchine a quel tempo, per utilizzare l’italiano…). Paradossale a scuola tutto questo non sia nei programmi…
In Europa nessuno può vantare ciò che fece la Olivetti, industria gioiello che fu ridimensionata a partire dal 1992, ovvero da quando partì la svendita degli ori di famiglia. Un Italia troppo forte economicamente non andava bene a certe latitudini.
Va riscoperta la storia industriale del Paese, perché, come sosteneva Enrico Mattei, gli italiani devono esportare tecnologia ed idee e non braccia, insomma all’estero non si va per fare gli straccioni.
L’italiano medio è all’oscuro della vera natura dell’Italia post 1945, va posto rimedio. Marco Pugliese.
16 notes · View notes
fabiochampioraro · 1 year ago
Text
“la Juventus ha sempre gente di tutta italia allo stadio, ma anche fuori alla fine hai sempre mezzo stadio perché quando segni mezzo stadio esulta. Anche all’estero non ci sono solo i tifosi che seguono la squadra, ma anche italiani espatriati che vengono a fare il tifo”
5 notes · View notes
scenariopubblico · 9 months ago
Text
BE INTERNATIONAL together
Martedì 5 marzo è iniziata a Scenario Pubblico la settimana dedicata a Be International un progetto «selezionato per la seconda volta tra i vincitori della quarta edizione del bando Boarding Pass Plus del MIC che incentiva l’internazionalizzazione delle carriere dei giovani artisti e dei giovani organizzatori italiani attraverso un percorso di formazione e di esperienze da sviluppare all’estero e in Italia».
Capofila del progetto è la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano relazionata a partner nazionali (Bolzano Danza, Festival Ipercorpo, COORPI, Festival Prospettiva Danza, Scenario Pubblico) e internazionali (Festival KoresponDance, Nu Dance Festival, Art Republic, Chrysanthi Badeka, Machol Shalem, Quinzena de Dança, Centre de vidéo-danse de Bourgogne).
Il workshop intensivo svolto a Catania fino a domenica 10 marzo è stato dedicato alla video danza ed è stato tenuto da Chrysanthi Badeka, partner internazionale di Be International, nonché danzatrice, coreografa e video maker ateniese.
Attraversiamo brevemente in questo diario il "succo" di ogni giorno - con punti, immagini, citazioni - consapevoli che l'essenza di questa esperienza sia (giustamente) impossibile da trasmettere nella sua globalità.
Tumblr media
Il primo incontro si è svolto martedì pomeriggio, durante il quale tutti i partecipanti si sono presentati attraverso la condivisione di un lavoro performativo in video, sia proprio che di altri autori.
Dalle visioni video Chrysanthi ha esordito presentando la dance on screen come
un linguaggio diverso, peculiare, che non ha a che fare con la documentazione e dunque la "semplice" ripresa di un evento performativo.
mercoledì. La prima giornata si è aperta con un esercizio dei corpi nello spazio. L'obiettivo è stato quello di immaginare di essere ad una festa all'interno della quale gli occhi di ognuno dovevano concentrarsi per diventare come le ottiche di una camera. Dal lavoro è scaturita una scaletta dei movimenti degli occhi-camera per ognuno diversa. Divisi in coppie, director - camera operator, ognuno ha poi realizzato il proprio long shot (piano sequenza) immaginato con strumenti amatoriali.
dentro la grammatica. Chrysanthi ha guidato il gruppo in un percorso analitico del linguaggio filmico specifico della danza dove esistono la VIDEO DANCE o SCREEN DANCE o DANCE FOR CAMERA - ovvero un prodotto audiovisivo breve - e il DANCE FILM - cioè un prodotto audiovisivo più lungo e articolato. In entrambi i casi il corpo umano e il corpo della camera dialogano tra loro - come nella contact improvisation - collaborando per la trasmissione di una storia. Quindi, la scelta della location, insieme a ogni sua possibile angolatura, risulta importante poiché sarà la camera a guidare lo sguardo degli spettatori, un po' come è accaduto durante l'esercizio del "party", in cui ciascuno decideva attentamente dove indirizzare il proprio sguardo. Da esso vengono a svilupparsi una storia e una drammaturgia:
parole -> inquadrature frase -> scena paragrafo -> sequenza capitolo -> macro-sequenza libro -> film
Tumblr media Tumblr media
Come guardo? Cosa? A che altezza? Da quale angolatura? A quale distanza?
Prima di creare sono molto importanti le prove corpo-camera affinché possa essere deciso un movement script consapevole. Si ritorna allora alla location che, oltre ad essere scelta, deve essere visitata, studiata e vissuta più possibile per poi essere ri-mappata in studio. Dallo script dei movimenti (corpo - corpo camera) emergeranno o dovranno essere decisi tutti gli altri elementi da sviluppare: scene, costumi, musica e tutti gli altri aspetti della post-produzione.
longline synopsis script storyboard decoupage
Per poter comunicare bene con quel linguaggio tecnico Chrysanthi ha mostrato due lavori di video danza grazie al quale è stato possibile consolidare la terminologia della grammatica filmica in inglese e, allo stesso tempo, provare a estrapolare longline e synopsis da due opere a posteriori. Fare questi esercizi è servito a tutte e tutti a capire di più anche del proprio sguardo, tappa necessaria per chi vuole sviluppare propri progetti autoriali.
Tumblr media
giovedì. Dopo aver assistito alla performance Body Teaches della CZD Chrysanthi ha guidato le riprese del party del giorno prima stavolta con il gimbal. Ognuno ha ripreso la propria festa e dopo sono stati proiettati tutti i video: un esercizio dello sguardo attivo. Alla fine della giornata, ognuno ha presentato la propria idea di progetto, con la lettura della logline e della sinossi. Insieme poi, si è presa la decisione su quale idea realizzare.
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Il progetto che ha convinto tuttə è stato quello di Alessandra Indolfi, director, quindi, del corto realizzato.
TRE GIORNI INTENSI NEL WORKSHOP INTENSIVO.
venerdì. E' stato svolto tutto il lavoro di pre-produzione: lavoro coreografico in studio insieme alla director e al camera operator scelta dei costumi scelte del suono composizione dei soli divisi in tre gruppi con rispettivi director, cinematographer e assistenti sopralluogo a villa Bellini.
Tumblr media Tumblr media Tumblr media
sabato. giornata di riprese
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
domenica. editing e presentazione del lavoro.
Tumblr media Tumblr media
a sinistra Lucia Carolina De Rienzo (COORPI) a destra Chrysanthi Badeka.
IL PROGETTO UNTIED HANDS
Torna sovente e prendimi, palpito amato, allora torna e prendimi, che si ridesta viva la memoria del corpo, e antiche brame trascorrono nel sangue, allora che le labbra ricordano, e le carni, e nelle mani un senso tattile raccende. Torna sovente e prendimi, la notte, allora le labbra ricordano, e le carni... (Torna di Konstantinos P. Cavafis)
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
creato da Alessandra Indolfi Carmine Dipace Eros Brancaleon Mariangela Di Santo Melania Caggegi Roberta Indolfi Siria Cacco Sofia Bordieri Veronica Messinese Vanessa Lisi
Special thanks to Chrysanthi Badeka, Mara Serina, Lucia Carolina De Rienzo.
2 notes · View notes