#introspezione e scoperta
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Dimmi di te – Un viaggio tra introspezione e scoperta nel nuovo romanzo di Chiara Gamberale. Recensione di Alessandria today
Chiara Gamberale esplora le relazioni, l’identità e il bisogno di connessione attraverso un dialogo intimo e profondo.
Chiara Gamberale esplora le relazioni, l’identità e il bisogno di connessione attraverso un dialogo intimo e profondo. Recensione:“Dimmi di te” di Chiara Gamberale è un romanzo che affronta le complessità delle relazioni umane, il bisogno di essere ascoltati e la ricerca di una vera connessione. La trama si concentra su un dialogo continuo tra il narratore e la voce interiore di una protagonista…
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Al giorno d’oggi le relazioni,i rapporti non vanno avanti e non si evolvono perché si resta in superficie.
Non esiste più quella voglia di scoperta,di introspezione per una persona.
Ci vuole stima reciproca,ascolto assertivo,comunicazione sana ed educativa,attenzione e cura ai minimi dettagli.
Ci vuole rispetto.
Le relazioni sane si creano,non piovono dal cielo.
Prima bisogna lavorare parecchio su se stessi,curare le ferite interiori,accettare i propri difetti,avere un’autostima degna della nostra persona e sentirsi come esseri completi che non hanno bisogno di essere colmati da persone esterne.
Quando si arriva a capire che l’essere umano è già completo da se e che non ha bisogno di un altro essere umano per sopravvivere,la vita inizia a diventare a colori.
Tutto arriva ad avere senso.
La ruota gira per il verso giusto.
Basta solo cambiare prospettiva.
-🧿🪽
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Francesco Chiavazzo - Il romanzo “Utopia - Zero Money”
Un viaggio introspettivo fra l’oscurità e l’incanto della città
Lo scrittore Francesco Chiavazzo pubblica il suo romanzo in self “Utopia - Zero Money”, disponibile per l’acquisto dal 12 gennaio 2024. La storia è ambientata nella città di Utopia, dove il protagonista Leonardo trova un vero e proprio rifugio. Nonostante il cielo riesca a mantenere i segreti di chiunque lo fissi, ad un certo punto, il passato torna a bussare alla porta di Leonardo e l’incanto della città svanisce, mostrando una tela intricata fra il tempo scorso, il presente e il futuro. Leonardo diventa un viaggiatore intrappolato tra mondi, che si ritrova a fronteggiare il proprio destino fra le ombre minacciose della città. Quando l’uomo trova riparo nella grotta dietro la cascata, con il fuoco come unico compagno, decide di scoprire qualche dettaglio in più sul suo passato e cerca di mettere ordine a tutti quei frammenti confusi.
Il destino ha in serbo per lui un incontro magico: seduto attorno al fuoco, Leonardo arriva alla consapevolezza che la vita è come un falò, dove ogni scintilla rappresenta un momento irripetibile, una scelta fatta, un'emozione vissuta. Tuttavia, ogni fiamma si dissolve nel buio, portando con sé una parte di sé stessa. La realizzazione fa nascere in lui l'urgente necessità di fare i conti con il suo passato, di abbracciare le sfide e lasciare andare ciò che è destinato a perdersi, decide di coltivare quella fiamma, e trovare un senso al caos che lo circonda.
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In “Utopia” il lettore è invitato a seguire il viaggio di Leonardo attraverso mondi incantati e introspezione, dove il fuoco diventa un catalizzatore per la rinascita e la scoperta di un significato più profondo nella trama intricata della sua esistenza.
Facebook: https://www.facebook.com/profile.php?id=61556031460287&locale=it_IT
Instagram: https://www.instagram.com/utopia_zero_money/
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I videogiochi che ci fanno viaggiare, tra avventura, introspezione e scoperta
#wireditalia #afnewsinfo – http://www.afnews.info segnala: Non solo attraverso mondi lontani e fantastici, ma anche dentro noi stessi, offrendo esperienze che spaziano dall’esplorazione epica alla riflessione profonda … Leggi il resto su: Read More Wired Italia
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Alla scoperta del Bon Gesù do Monte
Immagina un'alba dorata che si spande su una città incastonata tra le colline, i primi raggi di sole che illuminano un santuario bianco e imponente, il suono delle campane che si diffonde nell'aria fresca del mattino. Questo è il Bon Gesù do Monte, un'esperienza che ti porta indietro nel tempo, un luogo dove la fede e la bellezza si fondono in un'unica, intensa emozione.
Un pellegrinaggio spirituale
L'ascesa al santuario è un percorso di scoperta. Iniziando dalla base del monte, ti immergi in un'atmosfera di pace e spiritualità. Il sentiero, fiancheggiato da statue e cappelle che illustrano la Passione di Cristo, è un cammino di riflessione e introspezione. Ogni passo ti porta più vicino al santuario, un vero e proprio capolavoro architettonico in stile barocco. La scalinata, con i suoi 116 gradini, è un simbolo di sacrificio e di cammino verso la redenzione. La vista che si gode dalla cima è mozzafiato, la città di Braga si distende ai tuoi piedi come un tappeto verde, punteggiata da edifici storici e moderni.
Un viaggio nella storia Il Bon Gesù do Monte è una vera e propria porta sul passato. La sua costruzione, iniziata nel XVII secolo, ha visto l'alternarsi di diverse influenze artistiche, dando vita ad un'architettura maestosa e ricca di dettagli. Il santuario, dedicato a Gesù Nazareno, è un capolavoro di arte sacra, con altari in legno scolpito, affreschi che raccontano la vita di Cristo e un'aura di mistero che cattura l'anima. La cappella del Santo Sepolcro è un luogo di particolare fascino, con la sua atmosfera cupa e suggestiva.
Il monte del miracolo La storia del Bon Gesù do Monte è intrisa di leggende e miracoli. Si racconta che, durante l'epidemia di peste del XVI secolo, un miracolo salvò la città di Braga dalla morte. Il santuario divenne un luogo di pellegrinaggio, una speranza per le persone afflitte e un punto di riferimento per la fede. Ancora oggi, molti fedeli si recano al Bon Gesù per trovare conforto e speranza, per chiedere la grazia di un miracolo o per ringraziare per la protezione divina.
Conclusione Il Bon Gesù do Monte è un luogo unico, un'esperienza che ti cattura l'anima. La sua bellezza architettonica, la sua storia ricca di fascino e la sua aura di spiritualità ti accompagnano in un viaggio indimenticabile. Lasciati trasportare dalla storia, immergiti nella bellezza del luogo, e riscopri il potere della fede in questo santuario che si erge maestoso sulle colline di Braga. Read the full article
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Il viaggio della vita spesso rispecchia il processo di forgiatura del ferro in acciaio. Noi, come esseri umani, entriamo in questo mondo pieno di imperfezioni, vulnerabilità e insicurezze.Come il ferro grezzo, portiamo il peso dei nostri difetti e limiti, che a volte possono farci sentire deboli. Alcuni di questi difetti hanno le loro radici nella nostra prima infanzia, altri più tardi, e altri sono un mistero...Nel crogiolo della vita, affrontiamo prove e tribolazioni, sfide e difficoltà che agiscono come fuochi che forgiano.Queste esperienze temprano il nostro carattere, sradicando gradualmente le nostre impurità e rafforzandoci.È in questi momenti di lotta e avversità che impariamo ad adattarci, perseverare e superare i nostri limiti.
Proprio come un fabbro martella e modella con cura il ferro, la vita ci modella attraverso le scelte che facciamo, le lezioni che impariamo e le esperienze che sopportiamo.La trasformazione dal ferro all'acciaio non è istantanea, né è esente da momenti di dolore e disagio.Ma proprio come una Katana deve sopportare il calore intenso e la pressione per diventare un'arma letale, anche noi dobbiamo affrontare i nostri demoni interiori e affrontare le nostre paure a testa alta.È in questi momenti di scoperta di sé e di introspezione che possiamo trovare la nostra vera forza e il nostro scopo.
Maestro Ikki
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India e violenze ai bambini ...a centinaia, migliaia
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India e violenze ai bambini ...a centinaia, migliaia
In India, il dicastero per lo Sviluppo della Condizione delle Donne e dell’Infanzia WCD, ha ordinato la chiusura di 539 strutture di accoglienza per bambini in difficoltà in India su indicazione della responsabile, Maneka Gandhi. La causa di questa decisione nasce dal sospetto che molti dei bambini ospiti delle case sono stati vittime di abusi. Per questo motivo i centri (377 in Maharastra, 78 in Andra Pradesh e 32 nel nuovo stato di Telangana) sono stati chiusi e i minori sono stati trasferiti in altre strutture.
La decisione finale è arrivata dopo quanto riscontrato a seguito delle indagini e della scoperta di ripetuti abusi sessuali ai danni di bambini e bambine in alcuni centri di accoglienza a Muzaffarpur, in Bihar, e a Deoria, in Uttar Pradesh. Una scoperta cui erano seguiti, a luglio scorso, controlli più approfonditi ordinati dal governo. In quell’occasione, il ministro Maneka Gandhi aveva dato mandato ai governi di tutti gli stati indiani di “ispezionare subito in tutto il paese ogni casa per la cura dei bambini”. L’indagine ha riguardato circa 9.000 istituzioni del paese per bambini abbandonati, resi orfani o soccorsi. Parlando al The Indian Express, Maneka Gandhi ha dichiarato: “Ho chiesto alla Commissione Nazionale per la Protezione dei Diritti dell’Infanzia (NCPCR) di garantire che l’audit sociale sia completato per tutte le istituzioni i prossimi sessanta giorni”.
Il caso è emerso a seguito della modifica del modello di verifica sociale precedentemente approvato dal Centro alla Corte Suprema (nell’ottobre 2015): una verifica che prevedeva solo controlli formali e strutturali e che non era in grado di scoprire gli abusi sessuali di cui erano stati vittime i minori accolti nei centri. Con la decisione del maggio 2017, il Comitato di Vigilanza aveva rilevato questa mancanza e aveva affermato che dovevano essere condotti ogni anno audit sociali e “non solo a scopo di introspezione, ma anche circa la trasparenza e la responsabilità nell’attuazione effettiva della legge JJ (Giustizia minorile) …”. A titolo di esempio, in quell’occasione, era stato riportato il caso di una casa di accoglienza nel Bihar, che aveva continuato a funzionare nonostante la licenza fosse stata revocata per irregolarità l’anno precedente.
Le conseguenze non si sono fatte attendere: dopo le verifiche avviate la scorsa estate, nelle scorse settimane la Commissione per la Protezione dei Diritti dell’Infanzia ha ordinato la chiusura di oltre cinquecento istituti! Il ministro ha spiegato che la gran parte delle strutture che sono state chiuse perché non offrivano gli standard richiesti e molte non rispondevano alle norme e alcune non erano neppure registrate.
Quello che si è verificato in India non è una novità: è solo l’ennesimo caso di violenza sui minori. Secondo le statistiche, quello degli abusi sessuali sui minori continua ad essere una piaga mai rimarginata della società. Solo negli USA, secondo le statistiche, si verifica un caso di violenza sessuale ogni 98 secondi (considerando solo vittime sopra i 12 anni). Secondo le ricerche condotte da David Finkelhor, direttore del Crimes Against Children Research Center, una ragazza su 5 e un ragazzo su 20 sono stati vittime di abusi sessuali (in un solo anno il 16% degli adolescenti americani tra 14 e 17 anni ha subito tali violenze, il 28% di tutti gli adolescenti tra 14 e 17 in tutti gli USA). In Europa la situazione non è molto migliore: nel Regno Unito un bambino su venti è stato vittima di abusi sessuali (Radford, L. Child abuse and neglect in the UK today), ma il loro numero reale potrebbe essere molto maggiore dato che un bambino su tre vittima di abusi non lo ha mai detto a nessuno. E per i bambini disabili il rischio di essere vittime di abusi è statisticamente maggiore.
In Italia, da un’indagine condotta qualche anno fa su una quarantina di Comuni (dei quali, però, solo 31 hanno risposto al questionario), è emerso che su 758.932 casi di adolescenti esaminati, ben 7.464 erano stati affidati ai servizi assistenziali perché maltrattati o vittime di violenza (ma i casi di violenza sessuale erano solo il 6,7% del totale degli assistiti, le altre erano “altre” forme di “violenza”), 1 minore su 6 fra quelli assistiti dai servizi sociali dei comuni italiani.
Quella delle violenze sessuali sui minori era e (in barba a tutte le promesse fatte) rimane una piaga.
#abusi sessuali#Commissione per la Protezione dei Diritti dell’Infanzia#India#Maneka Gandhi#violenze ai bambini#vittime di abusi
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SHISEIDO - GINZA - Eau de Parfum - Novità 2021 -
There’s always a come back. There’s a path already walked but never known in full. It’s up to us, women, the mindfulness of belonging to becoming, challenge present to grasp future with both hands.
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Gli sterminati territori della femminilità ed un luogo simbolo per riassumerne l’infinita bellezza. Passa da Ginza, quartiere epitome di Tokyo, crocevia di tradizione e modernità in equilibrio tra Oriente ed Occidente, luogo d’elezione di Shiseido, l’ispirazione per un nuovo racconto olfattivo. Shiseido affida alla sua nuova fragranza - Ginza - il sottile compito di comunicare i contrasti della femminilità, esprimerne l’essenza nelle sfumature plurime della personalità, manifestare senza reticenze energia e vitalità, liberare il ‘ki’ trasformandolo in un alleato di potere. Quanto straordinariamente armoniche siamo noi donne nel gestire i nostri contrasti! Forza e sensibilità, determinazione e dolcezza, passione e saggezza! La forza è qui, nella consapevolezza di possederli e renderli unici. Così è Ginza, jus al femminile, creatura liberata dal talento compositivo di Karine Dubreuil e Maïa Lernout (Takasago), per donne di fiori e legni, un bouquet sublime di grazia e sensualità, carico di significato, magnolia (perseveranza e dignità), fresia (introspezione e mistero), gelsomino (magnetismo e potere), orchidea (passione ed eleganza), circondato dalla nobile profondità dei legni, sandalo (connessione interiore), hinoki (spiritualità), patchouli (radici dell'anima). Una carismatica raffinatezza emerge dal sillage, a testimoniare l’unicità espressiva di chi la indossa.
Nell’esclusivo flacone design, Constance Guisset, condensa forza e leggerezza. Come un monolite il tappo nero affonda nel liquido rosato, alla scoperta di un tesoro oltre la superficie.
Creata da Karine Dubreuil e Maïa Lernout.
Eau de Parfum 30, 50, 90 ml. Nelle profumerie concessionarie.
instagram.com/igbeautycove
©thebeautycove
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Utopia
È buffo il fatto che per conoscermi ci ho messo anni, ma nonostante questo tenti comunque di raccontarmi in qualche riga. È questo che mi piace della natura umana, il fatto di non arrendersi, concetto che secondo me rende bene l'idea nella parola inglese "strength".
Se fossimo esseri totalmente ed esclusivamente razionali descriversi scrivendo per qualche minuto o ore, o anche giorni, nel tentativo di affidare ad un foglio (virtuale o di carta che sia) il nostro autoritratto, sarebbe utopico. Utopia. Il non luogo. Una delle parole che utilizzerei per descrivere la mia persona. Per me l'utopia ha lo stesso significato che ha per Platone : non qualcosa di irraggiungibile, ma qualcosa verso cui tendere.
Sono una ragazza nata 17 primavere fa che ha da subito imparato ad amare i libri, a sognare e a vivere perseverando nella "curiosità di Ulisse". La mia utopia è fatta di scomparti nascosti, numerosi e in continuo crescere. La mia utopia è quel portagioielli che tutte le nonne possiedono, in cui ogni cassettino è adibito a un piccolo frammento di preziosità, che custodisce i ricordi. Lo scomparto più grande è il canto. Credo che siano le corde vocali a rendermi me stessa, a permettermi di stare bene. Ho iniziato cantando a squarciagola davanti allo zecchino d'oro facendo finta di essere una di loro. Ho continuato con le recite di natale: sempre in prima fila, petto in fuori, spalle rilassate, mani congiunte dietro la schiena e ginocchia che molleggiavano seguendo il ritmo della canzone. E ora sono qui. Con un canale youtube di poche persone affezionate (per il momento) e un microfono da registrazione nuovo di zecca, che ancora fatico a realizzare. E per questo tendo verso l'utopia di diventare un giorno una di quelle persone che vivono sui palchi, girando il mondo, conoscendo e emozionando persone.
Subito al lato c'è un altro scomparto in cui ho riposto tutta la mia determinazione, forza di volontà e tenacia nello studio che un giorno mi porteranno ad avverare un sogno che tanti vivono come standard: entrare in un'università e studiare all'interno di una comunità vera e propria, in cui si condivide l'amore per la sapienza. E da qui arriviamo alla filosofia. L'ho scoperta ufficialmente in terzo liceo finendo per innamoramene a tal punto da chiedermi "come ho fatto fino ad ora a vivere senza?". Tra le cose che mi piacciono del mondo, insieme alla musica, c'è la possibilità di dialogare con gli antichi e camminare in punta di piedi nelle loro menti, sfiorando i loro pensieri fino a renderli parte del mio processo di introspezione e formulazione di un pensiero. L'amore per la filosofia credo sia semrpe stato presente in me, forse quiescente fra le pagine dei libri che amavo (e amo) divorare. Questo è, penso, ciò che abita la mia anima.
I miei occhi però, dai tratti profondamente arabi, osservano tutti i giorni ingiustizie, violenza e odio verso gli altri. I miei occhi sono di un marrone intenso, ma se fossero di un colore più chiaro probabilmente si tingerebbero del colore della pece da cui il mondo si è lasciato avvolgere. Sto per aprire un altro scomparto, che non avevo notato prima. L'utopia del voler essere parte attiva del processo di liberazione, di disobbedienza civile - come direbbe Throeau - dalle "manette forgiate dalla mente" (William Blake) che ci hanno imposto. Parole come razzismo, femminicidio, omofobia non esistono nel mio vocabolario. Fanno parte di un vocabolario senza parole dove regna sovrana la violenza e l'odio.
In questo mondo di equazioni, in cui si tende a semplificare sempre quel denominatore mettendolo in comune, il significato di comune si avvicina sempre di più al significato di semplificazione. Che è quindi perdita di una parte di autenticità. Le mie idee sono ciò che mi caratterizzano e lasciare che un'equazione le semplifchi per rendere addizionabili i suoi termini non fa per me. Crescendo sto imparando a vedere il mondo per cio che è. Probabilmente Peter Pan aveva ragione a non voler crescere, perché il mondo ti svela il suo lato più crudele ad ogni soffio sulle candeline. Ma forse lo faccio anche per Peter Pan. Non resto a guardare, non mi limito a sapere dell'esistenza di queste ingiustizie e in cuor mio a sapere che tutto questo odio è sbagliato. Non mi basta. Perciò cerco costantemente, affannosamente, in maniera persistente quasi petulante, di agire (almeno nel mio piccolo) . Il black lives matter è un movimento che mi ha segnata nel profondo. Ha scoperchiato agli occhi di tutti la verità su quanto l'uomo cieco possa essere crudele. Ma proprio questo è il problema. La cecità. Che a lungo andare renderà "l'orbo il re" (E. Da Rotterdam).
Credo che, in quanto giovane (e in quanto umana oserei dire) io abbia il dovere di assicurare ai bambini che oggi vivono spensierati, di poter continuare a farlo, seppur crescendo, in un mondo in cui regna l'amore.
Qualcuno di voi forse si starà chiedendo cosa significa il nome del mio blog e per quanto io ami il dubbio come fonte di produzione intellettiva, voglio dare una risposta. Il cuore carillon, l'ossimoro perfetto di un cuore, che per definizione brucia sempre senza spegnersi mai, e un carillon che suona finché ha forza, finché qualcuno poi non alimenti di nuovo il suo girare.
Giunta a questo punto mi rendo conto che descrivermi non è affatto facile, ma la mia tenacia non mi lascia smettere di far picchiettare le mie dita su questa tastiera esausta per la sua capacità di tirar fuori infinite parole, infiniti concetti. E io sono come questa tastiera. Perciò vorrei aggiungere che nei miei occhi ci sono screzi luminosi. Il Bernini li ha lasciati insinuare fra la mia iride e la mia pupilla, quel giorno d'estate che decisi di andare a visitare la Galleria Borghese di Roma. Posso dirvi che questa città eterna in cui abito mi ha regalato la capacità di provare ancora stupore. Il Colosseo con la sua bellezza monumentale mi stupisce ogni volta, come fosse la prima. Posso dirvi inoltre che i miei capelli sono lunghi, ricci e forti perché mai un paio di forbici li hanno sfiorati. Probabilmente il mio tratto distintivo. E infine posso dirvi che nel mio cuore, anche se scosso dalle intemperie della vita, persiste ancora quella scintilla che mantiene vivo l'amore. A grandi linee "cuore" , a piccoli tratti "carillon", nell'insieme "il mio autoritratto" .
; cuorecarillon
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Maurizio Carucci Presenta "Non esiste un posto al mondo" ad Alessandria: Un Viaggio tra Natura e Anima
Il 9 novembre alla Ristorazione Sociale di Alessandria, Maurizio Carucci dialogherà con Pierluigi Pasino sul suo nuovo libro, un viaggio intimo e paesaggistico.
Il 9 novembre alla Ristorazione Sociale di Alessandria, Maurizio Carucci dialogherà con Pierluigi Pasino sul suo nuovo libro, un viaggio intimo e paesaggistico. Il 9 novembre, alle ore 18:30, Maurizio Carucci sarà ospite della Ristorazione Sociale di Alessandria per presentare il suo ultimo libro, Non esiste un posto al mondo, edito da HarperCollins. Conosciuto come cantautore e fondatore della…
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(1/3) Ti dirò una cosa un po' brutta, che probabilmente non condividerai, ma tanto... Secondo me uno dei problemi più grossi della trilogia è il casting di Adam Driver. È di un livello troppo alto rispetto agli altri. Ruba ogni scena in cui è presente, oscura del tutto il partner di scena e anche se ha 15 minuti di screentime, agli spettatori sembra siano il triplo. Con tutto il rispetto, la recitazione nei film di Star Wars è sempre stata molto mediocre se non atroce in certi momenti
tanto è vero che ho sempre preferito guardare i film in italiano tranne che per le parti con Adam Driver. Perdonami ma Daisy Ridley e John Boyega sono tutt'altro che bravi, lei soprattutto in certi momenti è NOPE. Ci sono alcune scene in cui è stata brava, ed erano quasi tutte scene con Adam, in cui lui comunque deve fare buona parte del lavoro che eleva la performance di lei. Questo si riflette su quello che gli spettatori percepiscono durante il film. Rey diventa interessante quando ècon Ben. Finn e Rose e Poe passano in secondo piano rispetto al resto. Se togli di mezzo shippers e anti e parli con qualche spettatore casuale, nessuno ti dirà che va a vedere TROS per vedere la fine che fanno Finn e Rey. Il personaggio che catalizza l'attenzione è Kylo. Le shippers sopravvalutano troppo gli altri personaggi, gli anti ne fanno la questione di stato che non è. Il problema di fondo è che non costava nulla scrivere meglio anche gli altri, e magari prendere attori più bravi.(cioè alla fine il problema è che il personaggio maschio bianco etero è stato decisamente curato molto di più per ovvie ragioni, a partire dal casting e dal fatto che lo hanno scritto come il legacy character. Questo è un problema storico dell'industria alla fine, niente di nuovo. Ci sarebbe da fare una bella discussione su questo, ma gli anti preferiscono attaccare gente che semplicemente reagisce alla narrativa sullo schermo per quattro like su Twitter)
Sono d’accordo in parte. Se ti dicessi che la differenza di recitazione tra Adam e gli altri non si nota, mentirei spudoratamente. Però trovo che il livello di recitazione complessivo sia sì più basso rispetto a quello di Adam, ma molto più alto rispetto rispetto alla trilogia originale e ai prequel (la prima ha ancora tutta una serie di stereotipi recitativi molto cringe tipici dell’epoca, oltre ad utilizzare attori inesperti e non proprio brillanti—a parte l’immenso Guinness—e dialoghi moooolto elementari; i secondi al contrario “stridono” un sacco con gli standard recitativi/narrativi in voga in quel periodo, suonano forzatamente anacronistici, sembrano d’altri tempi, come un vecchio peplum teletrasportato nei primi anni 2000, il che è in parte sicuramente intenzionale, ma forse in parte accidentale). E parlo non solo di recitazione ma in generale di qualità narrativa (dialoghi, introspezione dei personaggi, script, etc)
Daisy secondo me è ancora inesperta ma è migliorata molto. E’ chiaro che da’ il massimo con chi non solo la innalza al suo livello recitativo ma le offre anche la possibilità di tirare fuori un po’ di profondità, di conflitto interiore; infatti l’ho trovata convincente non solo nelle scene con Adam ma anche in alcune di quelle con Mark, ed è assolutamente bestiale quando si incazza. Il problema principale che hanno sia lei che John imho è che a volte la loro recitazione è un po’ affettata—fanno un sacco di “facce”—come se la loro preoccupazione principale fosse rendere i loro personaggi inequivocabilmente simpatici a un pubblico fatto per lo più di bambini, e credo che in questo la regia e la sceneggiatura abbiano diverse colpe. Sia Finn che Rey spesso vengono usati come comic relief o in momenti spudoratamente “cute”, che stridono parecchio con il fatto che entrambi i personaggi, in realtà, hanno un background estremamente traumatico e quindi dovrebbero avere una gravitas ben maggiore (d’altra parte… sono i “buoni” e il target ideale è junior, quindi ci sta, almeno in parte).
Adam sta su un altro pianeta, chiaramente. E sì, si mangia la scena in un boccone, ovunque e comunque, pure se neanche si sforza. Ma è proprio il personaggio di Kylo che sta su un altro livello, è chiaramente IL perno narrativo dell’intera trilogia—gli altri, secondo me, a cominciare da Rey… sono costruiti INTORNO a lui. (tipo, mi volete dire che il fatto che Rey è una scavenger non ha nulla a che fare con il simbolismo del *ricostruire i pezzi di una legacy / di un’anima spezzata*?). Il punto è, ha veramente senso criticare la disparità di peso narrativo, quando l’intera storia nasce e si sviluppa intorno alla tragedia della caduta di Ben Solo? Se fosse stato diversamente avremmo avuto una trilogia sulla falsariga di Rogue One, con un cast collettivo fatto di personaggi fuori legacy. Il problema degli anti e di tutto questo discourse è che si rifiutano di ammettere che A MONTE la trilogia è basata su Kylo Ren, e di conseguenza attaccano i singoli registi come Rian Johnson, o il fandom, sostenendo che a Kylo sia stata attribuita un’importanza superiore a quella che avrebbe avuto secondo i piani originali—quando l’ha sempre avuta, fin da quando la trilogia era un abbozzo fatto di idee sparse e vaghe concept art.
Poi sì, possiamo criticare come dici tu la tendenza di Hollywood di creare storie sempre e solo attorno ai maschi bianchi, ma in questo caso dovremmo partire da George Lucas e Luke Skywalker. O possiamo fare dietrologie sul perché sia stato deciso che Kylo Ren dovesse essere un ragazzo bianco e non una ragazza, e che dovesse essere figlio di Han e Leia e non di Luke, il quale avrebbe in teoria potuto avere un figlio di colore. Ma NON ha senso criticare il fatto che la trilogia si basa sulla caduta e successiva redenzione di un legacy character, anziché sulle vicende edificanti di un eroe/eroina cinnamon roll e senza macchia come vorrebbero gli antis. A ciò aggiungo che, SECONDO ME, c’è una ragione ben precisa per cui Kylo dovesse essere un maschio, e che i suoi genitori dovessero essere Han e Leia piuttosto che Luke/personaggio random introdotto appositamente o riciclato dall’EU, se le letture di Rian Johnson su Robert Bly e l’interesse di George Lucas per gli archetipi edipici e i rapporti madre/figlio e padre/figlio significano qualcosa.
Il problema di fondo è che non costava nulla scrivere meglio anche gli altri
Ecco, questo sicuramente. Su Finn ad esempio si poteva fare un lavoro diverso, e approfondire il suo passato di stormtrooper rendendolo cruciale per la sua evoluzione. Di certo in TFA è più facile leggere Finn come parte di un'ideale triade narrativa (Rey/Finn/Kylo, i tre personaggi che iniziano il loro viaggio indossando una maschera e poi affrontano delle sfide che li mettono su un percorso di scoperta di loro stessi e delle loro potenzialità, a differenza di Poe che è just there, bla bla) mentre TLJ lo sposta in un subplot che lo separa nettamente dalla dinamica Rey/Kylo (e tuttavia, possiamo davvero dire che è stato marginalizzato, quando sono stati creati non uno ma ben due personaggi ex novo, Rose e DJ, per accompagnarlo in questo subplot e creargli dei conflitti da superare?). C’è anche da dire che nel momento in cui scegli un attore di colore per interpretare il ruolo del deuteragonista (e secondo me, Finn è esattamente quello), devi essere estremamente consapevole di quello che stai facendo e delle opportunità a tua disposizione di rompere gli stereotipi, perché il rischio di scadere nel trope stantio e strausato in Hollywood del personaggio di colore “amico dell’eroe bianco” è alto. D’altra parte, da Star Wars non mi aspetto una rottura frontale con le convenzioni narrative, per quanto sorpassate possano essere, al massimo una rielaborazione delle stesse.
TLDR a me, sinceramente, il casting sta bene. Su tutti quello di Adam, che nobilita l’intera trilogia. Le critiche le capisco anche, ma pretendo onestà intellettuale da parte di chi critica, e tale onestà intellettuale non può prescindere dall’ammettere/accettare il fatto che Kylo Ren sia il fulcro della storia ED E’ ANCHE GIUSTO CHE LO SIA, considerati i temi portanti del franchise.
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Storie di vino, storie di vita - Il mio nuovo articolo è live su lifeonthetopfloor e guida alla scoperta delle cantine Il Botolo attraverso un viaggio ai confini tra gusto e introspezione 🍇🍃✨di più al link in bio! @ilbotolo_winery ♥️ • • • #lifeonthetopfloor #love #wine #discover #happy #discover #beauty #italy #photooftheday #create #instagood #vino #chardonnay #cortese #ilbotolo (presso Nizza Monferrato) https://www.instagram.com/p/B0bYtZnlGum/?igshid=1x03cvh3k7smt
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youtube
La nobiltà delle parole..
La capacità di dare forma alle parole
sta nella bellezza e nella profondità
di essere anima, pelle scoperta,
senza veli ed ombre...
Sta nella volontà e nel coraggio
di essere se stessi e fare introspezione.
Luli ❤️
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Esce il 7 ottobre “La paura va via da sé se i pensieri brillano”, il nuovo album di Nada
Esce il 7 ottobre “La paura va via da sé se i pensieri brillano”, il nuovo album di Nada. Esce venerdì 7 ottobre “La Paura va via da sé se i pensieri brillano” il nuovo atteso album di NADA, che viene pubblicato a tre anni dal precedente disco di inediti “È un momento difficile tesoro”. Dieci brani, profondi ed essenziali, interamente scritti e composti da Nada e che descrivono la continua evoluzione stilistica di quest’artista senza compromessi e senza tempo. Nada affronta i sentimenti che infuocano la sua anima, con un lavoro di introspezione continuo, ma è anche sferzante nella sua indignazione per un mondo sempre più indifferente e disumano. Gioia, inquietudine, amore, paura; lo Ying e Yang che alberga in tutti noi, messo a nudo e offerto in un rito laico di condivisione. È riconoscibile, autentica, con testi immediati e senza abbellimenti, che vanno al cuore, all’essenziale. È rock nell’anima, nell’attitudine, nel suo essere controcorrente, da sempre e per sempre. E lo è nel suono, che anche in questo nuovo capitolo della sua discografia Nada ha affidato alle mani e ai cursori di John Parish, che nell’album non solo produce ma suona quasi tutti gli strumenti. Il produttore inglese, già noto per le sue collaborazioni con PJ Harvey, Eels, Giant Sand, Tracy Chapman, è perfettamente in sintonia con l’artista e così come per i precedenti “È un momento difficile tesoro” (2019) e “Tutto l’amore che mi manca” (2004), riuscendo a trasporre le visioni musicali di Nada in arrangiamenti perfetti nel calzare i suoi testi ipnotici. Dal disco sono stati estratti due singoli e video: “In mezzo al Mare”, uscito nel maggio scorso, e “Chi non ha”, rilasciato il 30 settembre. NADA - BIOGRAFIA NADA, al secolo Nada Malanima, esordisce appena quindicenne al Festival di Sanremo nel 1969 con "MA CHE FREDDO FA"; il brano diventa un successo italiano e internazionale ma è nel ’71 che con “Il CUORE E’ UNO ZINGARO" vince il Festival. Già in quegli anni, però, si definisce la sua personalità artistica “eterodossa” rispetto ai canoni classici della musica pop. Dall'incontro con Piero Ciampi, livornese come lei, personaggio tra i più geniali e ignorati della musica italiana, nel 1973 nasce "HO SCOPERTO CHE ESISTO ANCH’IO" un album di brani scritti per Nada dallo stesso Ciampi, a cui fa seguito "1930: IL DOMATORE DELLE SCIMMIE", frutto della collaborazione con la “Reale accademia di Musica", uno dei gruppi d'avanguardia del panorama musicale di quegli anni. Nel 1976 esce "NADA", album che contiene quattro brani scritti per lei da Paolo Conte oltre a nuove composizioni di Ciampi. Negli anni successivi arrivano altri successi: “PASTICCIO UNIVERSALE”, “DOLCE PIU’ DOLCE”, “DIMMI CHE MI AMI” e “TI STRINGERO’”. Contemporaneamente si affianca alla musica l’interesse per la recitazione: Nada viene scoperta da Sandro Bolchi che le affida la parte di Dora Manfredi nel “Puccini” televisivo e sempre per la televisione è nel cast dell'operetta “L'acqua cheta”. Arriva anche il teatro che la vede prima protagonista al fianco di Giulio Bosetti, attore che Nada considera il suo maestro, nel “Diario di Anna Frank” e “Pigmalione”; ancora con Dario Fo nell'"Opera dello sghignazzo" tratta dall'“Opera da tre soldi” di Brecht, e infine con Marco Messeri in “Amore e vapore”. Agli inizi degli anni '80 Nada è saldamente in testa alle classifiche con l'album "Smalto" e con il singolo "AMORE DISPERATO" con cui nel 1983 vince il Festivalbar, Azzurro e Vota la voce. Con il disco del 1984 "NOI NON CRESCEREMO MAI " e del 1985 “BACI ROSSI”, Nada si avvicina ai suoni elettronici e nel 1987 torna a Sanremo con una canzone di cui è anche autrice "BOLERO". Nel 1992 esce l’album “L’ANIME NERE" e nel 1994 nasce il progetto NADA TRIO, il trio acustico con Fausto Mesolella e Ferruccio Spinetti (Avion Travel) ottiene grande apprezzamento e diversi riconoscimenti, tra cui il Premio Tenco. Un lungo tour porta i loro concerti in club e teatri italiani ed Europei e l’entusiasmante esperienza live viene fissata in un CD dal titolo "Nada Trio". Del 1999 è l’album "DOVE SEI SEI", interamente scritto, musica e testi, da Nada, prodotto da Mauro Pagani, che contiene la canzone "GUARDAMI NEGLI OCCHI" con cui Nada partecipa nuovamente al Festival di Sanremo di quell'anno. Da quell'esibizione rimarrà fortemente colpito Adriano Celentano che inviterà Nada a cantare in duetto con lui "IL FIGLIO DEL DOLORE" che entrerà a far parte del suo album. Nel 2001 registra “L’AMORE E’ FORTISSIMO E IL CORPO NO" prodotto da Pasquale Minieri e Fausto Mesolella, che contiene il brano "GESU’" dal quale prenderà spunto Citto Maselli per realizzare un toccante video con le durissime immagini del G8 di Genova. Il successivo "TUTTO L’AMORE CHE MI MANCA" (2004) vede coinvolto alla produzione il musicista inglese John Parish, già a fianco in molti album di PJ.Harvey; il disco sarà pluripremiato come migliore album indipendente, migliori testi e musiche al Mei dello stesso anno. A "TUTTO L’AMORE CHE MI MANCA " ha collaborato anche Cesare Basile, un musicista "scomodo" per il quale Nada aveva cantato "SENZA SONNO", inclusa nel disco di Basile. Parallelamente Nada esordisce come scrittrice con "LE MIE MADRI" per Fazi editore (2003) e vince il premio "Alghero donna" nella sezione poesia. Segue un lungo tour (2004 e 2005) ispirato al libro e un cd live dal titolo "L'APERTURA”; sul palco Nada è accompagnata da Massimo Zamboni (chitarrista e mente dei CCCP e CSI). Nel 2007 esce "LUNA IN PIENA" da cui trae il brano omonimo con cui torna al Teatro Ariston e con cui vince il premio PIVI e Future Film come miglior video dell'anno. A Ottobre 2008 sempre Fazi editore pubblica il suo nuovo libro, il romanzo autobiografico, "Il MIO CUORE UMANO" da cui la regista Costanza Quatriglio ha tratto un film documentario per RAI3, prodotto da Bibi Film, presentato con grande successo al Festival del Cinema di Locarno 2009. A “Il mio cuore umano” Nada si è anche liberamente ispirata per la realizzazione di un monologo teatrale dal titolo “MUSICAROMANZO” di cui ha scritto il testo e composto la colonna sonora. Tra Ferrara e i leggendari Abbey Road Studios di Londra, dopo una collaborazione con gli ZEN CIRCUS per il loro “Vuoti a perdere”, nel 2011 Nada registra “VAMP” prodotto insieme a Manuele “Max Stirner” Fusaroli, produttore punto di riferimento tra le band italiane indipendenti. Nel 2012 è edito da Bompiani il suo nuovo libro, il romanzo “LA GRANDE CASA” che si aggiudica il premio “Scrittore Toscano 2013”, il Premio “Pavoncella 2013” per la narrativa ed il “Premio Fiesole 2013”. L’estate 2013 Nada è nuovamente in tour accompagnata dai Criminal Jokers con Motta, Pellegrini e Nativi. Nell’autunno registra con Enrico Gabrielli il nuovo album di inediti “OCCUPO POCO SPAZIO”, nella cinquina del Premio Tenco. Come già in precedenza, oltre alla musica prosegue l’attività in teatro con la “Commedia drammatica senza musica” in forma di monologo/soliloquio dal titolo “SCOMPAGINE”, scritto e interpretato da Nada. Il 2016 si inaugura con l’uscita del disco “L’AMORE DEVI SEGUIRLO” da cui il singolo “LA CANZONE DELL’AMORE” per il quale Nada, prima nella storia dei video, crea un piano sequenza di quattro minuti ripreso col suo telefonino sulle strade della Maremma. In primavera la casa editrice ATLANTIDE dà alle stampe il suo quarto libro: “LEONIDA”. Improvvisamente, nell’autunno 2016 Nada è prima nelle classifiche rock su iTunes e nei Viral di Spotify con “SENZA UN PERCHE’” brano contenuto nell’album “Tutto l’amore che mi manca”, utilizzato da Paolo Sorrentino nel suo film TV “The Young Pope”, un successo mondiale distribuito in più di centoquaranta paesi. Nel gennaio 2017 Nada entra in studio con Fausto Mesolella e Ferruccio Spinetti per registrare il secondo volume del NADA TRIO. Il disco è uscito del marzo 2017 per la Warner Music. Anche il mondo della moda rivolge la sua attenzione alla musica di Nada e la hit simbolo degli anni Ottanta “AMORE DISPERATO” diventa la colonna sonora del nuovo spot Gucci per la campagna mondiale 2017. Così come anche il mondo del cinema si è avvalso spesso delle canzoni di Nada: Jeeg Robot, Mio fratello è figlio unico, La finestra di fronte, Raw, I Villeggianti, e tanti altri. Nel marzo 2018 Nada registra la voce narrante di “UNTITLED” (Viaggio senza fine) lo stupefacente docu-film di Michael Glawogger e Monica Willi. Nel luglio 2018 la sua canzone “Ballata Triste”, vincitrice del premio AMNESTY INTERNATIONAL 2017, apre l’album "VOCI PER LA LIBERTÀ " vincitore della TARGA TENCO 2018 per il miglior album collettivo a progetto. Nei mesi a seguire si dedica alla registrazione del suo nuovo lavoro al Playpen studio di Bristol affidando nuovamente la produzione a John Parish. Il 18 gennaio 2019 esce, per Woodworm Label / distr. Artist First, “È un momento difficile, tesoro” il nuovo album di inediti. Il disco è stato anticipato dal video e singolo “Dove sono i tuoi occhi”, seguito dalla title track “È un momento difficile, tesoro” e dal terzo estratto “Macchine viaggianti”. A ottobre 2019 esce, per le edizioni Atlantide, il libro “MATERIALE DOMESTICO - un’autobiografia 2019-1969” e nel mese di novembre il disco “MATERIALE DOMESTICO”, con 24 brani - di cui 4 inediti - in versioni mai ascoltate prima. Dal suo libro “Il mio Cuore Umano” è stato liberamente tratto il film per la tv “La Bambina che non voleva cantare”, per la regia di Costanza Quatriglio, trasmesso nel marzo 2021 da Rai 1. Il 7 ottobre esce “La paura va via da sé se i pensieri brillano”, il nuovo album. Il disco è stato anticipato il 5 maggio 2022 dal primo singolo, “In mezzo al mare”. DATE DEL TOUR: 21 OTTOBRE - GENOVA - LILITH FESTIVAL 22 OTTOBRE – RAVENNA - BRONSON 09 NOVEMBRE – ROMA - MONK 25 NOVEMBRE – LIVORNO -THE CAGE 03 DICEMBRE - SETTIMO TORINESE (TO) - COMBO CLUB / SUONERIA 16 DICEMBRE – BOLOGNA - LOCOMOTIV 14 GENNAIO 2023 - MILANO - ARCI BELLEZZA ... Read the full article
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Luoghi energetici: BIASCA - un percorso d'introspezione tra natura e luo...
Vi è mai capitato di trovarvi in un luogo, magari al cospetto di una cascata e di un grande albero, in un bosco oppure sulla cima di una montagna ed essere pervasi da un'improvvisa sensazione di armonia, di benessere e di pace? Probabilmente vi trovavate in un luogo energetico. Oggi andiamo con voi alla scoperta dei luoghi energetici appena sopra Biasca (Ticino, Svizzera), in particolare della chiesa dei santi Pietro e Paolo e della zona di Santa Petronilla. Seguiteci in questo percorso di introspezione tra natura e luoghi sacri! 🏞️🧘⛪
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TOP TEN DEI MIEI ROMANCE CONTEMPORANEI PREFERITI
Nuova top ten, stavolta riguardante i miei romance contemporanei preferiti. Da notare che si tratta di romance puri, perciò ho eliminato dalla lista tutto ciò che poteva essere considerato un ibrido, e che in realtà io preferisco. Infatti di solito amo leggere romanzi rosa contemporanei un po’ gialli, un po’ thriller, un po’ paranormal, un po’ chick lit ecc... ma per questa lista li ho esclusi poiché in fondo ve ne parlo già spesso nel mio blog e anche per restringere notevolmente il campo, altrimenti rischiava di diventare infinita. Perciò se noterete che mancano autrici famose come Nora Roberts o Jayne Ann Krents, questo è il motivo, di loro io leggo romanzi rosa suspance più che altro.
Naturalmente tenete come sempre conto che questa lista è frutto del mio gusto personale e che è del tutto soggettiva, ma magari potrà tornarvi utile per scoprire nuovi libri, di cui si parla troppo poco.
1. Il gioco della seduzione (It had to be you) di Susan Elizabeth Philips
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Trama: Quando gli opposti non solo si attraggono, ma diventano inseparabili… Chicago non è pronta per l’affascinante e capricciosa Phoebe Somerville, ma quando il padre le consegna le redini della squadra di football della famiglia, tutti, lei compresa, dovranno ricredersi. Nessuno pensa che Phoebe riuscirà a risollevare le sorti della squadra, né tantomeno a far capitolare Dan Calebow, il fascinoso allenatore… Ma si sa che spesso la prima impressione è quella che inganna. Lavorando fianco a fianco, i due comprenderanno che gli opposti si attraggono irresistibilmente. E che forse vale la pena cogliere le sorprese che l’amore ci riserva, anche se non si è pronti a riceverle
La mia opinione: Bellissimo! Tutta la serie Chicago Stars è stupenda, ma questo che è il primo volume e il secondo, Heaven Texas, sono i miei preferiti. Questo vince anche su quest’ultimo perché adoro veramente Phoebe la protagonista, che non è affatto ciò che sembra. La sua immagine di mangiauomini, i suoi abiti succinti, tutto è una montatura per nascondere le sue insicurezze. Ma tutti i personaggi sono veramente interessanti e simpatici, senza svelarvi troppo vi accenno solo alla presenza di una sorellastra da accudire, un cagnolino adorabile, una rude squadra al cuore d’oro, un cugino cattivo, un pazzoide padre di un ex giocatore, scene esilaranti, scene tenere...non manca veramente nulla a questo libro. Il suo pregio più grande oltre ad una grande ironia e leggerezza credo sia la complessità di ogni personaggio.
2. Sunshine and Shadow (inedito in italiano) di Laura London (alias Sharon e Tom Curtis)
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Trama: Alan Wilde, ex bambino prodigio di Hollywood ed ex piccolo genio, è oggi un affermato regista horror dotato di una grande capacità di visione, un magnifico musicista e un uomo dotato di grande carisma e fascino. Eppure anche se dovrebbe sentirsi realizzato si sente in realtà vuoto. Diverso dalle persone che lo circondano, svuotato di ogni gioia di vivere e troppo disincantato col mondo che lo circonda. Il denaro, le donne che lo inseguono, tutto gli è ormai insopportabile e gli sembra inutile. Crede di non aver più nulla per cui vivere, di essere una pessima persona troppo cinica e pessimista per stare bene al mondo, finché, per caso, sul set del suo nuovo film che sta girando vicino a una riserva Amish non incontra una giovane vedova Amish, Susan Peachey che riesce a stupirlo. Susan è bella ma non sa di esserlo, ha un grande carisma ma lo ignora, in casa non possiede neppure uno specchio, è, innocente, eppure saggia in modi che Alan non riesce pienamente a comprendere, ma soprattutto ha una visione del mondo e della vita che è magica e sorprendente. Vede il bello e il buono in ogni cosa, ogni cosa è un dono di Dio, qualcosa di magico, e ha un carattere solare e spiritoso che riesce a far diventare un gioco qualsiasi cosa. Inutile dire che Alan è pazzamente attratto da lei, ma al tempo stesso combatte quest’attrazione, poiché sa che non può avere un futuro, che Susan ne soffrirà quando lui finirà di girare e dovrà andarsene, poiché lei non è certo una donna di mondo che può prendersi liberamente un amante, anzi se venisse scoperta dalla sua comunità rischia l’espulsione che significherebbe non vedere più la sua famiglia che lei ama. Eppure non riesce ad impedirsi di stare con lei e quando riesce a convincerla a prendere parte al film inizia per lui il periodo più felice della sua vita
La mia opinione: Stupendo. Il personaggio di Alan all’inizio non è di facile comprensione, il lettore vede tutto attraverso il suo cinismo e perciò lo ritiene veramente un personaggio negativo. E’ solo con la comparsa di Susan, il cui punto di vista si alterna a quello di Alan che il lettore acquista una visione più oggettiva della realtà e intuisce il vero carattere di Alan. Quando poi si aggiungono i punti di vista dell’assistente di Alan e del fratello di Susan il libro assume nuova luce e diventa ancora più bello facendoci approfondire ancora di più le complesse personalità dei personaggi. Inoltre questo libro non è solo una bella e toccante storia d’amore, che grazie al cielo nonostante le premesse finisce bene, è anche un affascinante viaggio dietro la macchina da presa di un registra, su un tipico set di Hollywood, sulla vita degli attori, sulla vita di una comunità Hamish e su cosa significhi realmente il termine famiglia. Non è un libro semplicemente romantico, è al tempo stesso lirico, poiché sia Susan che soprattutto Alan sono anime molto artistiche. E’ un libro che consiglio, ma con l’avvertimento che è uno di quei libri che fanno riflettere, non semplicemente un riempitivo piacevole per passare qualche ora.
3. All’improvviso a New York di Melissa Hill
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Trama: Darcy Archer lavora in una piccola libreria indipendente di Manhattan. È una sognatrice: non è disposta ad accontentarsi e a trentatré anni aspetta l'arrivo del Vero Amore, quello che abita nei suoi adorati romanzi. Un giorno di dicembre, sfrecciando in bicicletta per le strade innevate della città, travolge un uomo che le sbuca davanti all'improvviso. Quando Aidan Harris viene portato via dai paramedici, sul marciapiede rimangono il suo cane e un pacco misterioso. In preda ai sensi di colpa, Darcy fa di tutto per ricongiungere il cane, un adorabile husky di nome Bailey, al suo padrone e quando scopre che nell'incidente Aidan ha perso la memoria, le cose si complicano. Inizia così l'indagine di Darcy che, decisa ad aiutarlo a ritrovare la sua identità, si lascia trascinare da Bailey attraverso una New York natalizia, vibrante di luci e colori, fino a un lussuoso appartamento nell'Upper West Side. Qui raccoglie indizi preziosi sulla vita dello sconosciuto, che sembra fatta di viaggi esotici, sport estremi e bellissime donne, e trova la stanza dei suoi sogni: una biblioteca privata colma di preziosissime prime edizioni. Mettendo insieme le tessere del puzzle, la sua vivida immaginazione costruisce un ritratto di Aidan incredibilmente somigliante al suo uomo ideale. Ma le sue fantasie corrispondono alla realtà? E cosa succede quando la realtà è ben diversa da quanto sembra?
La mia opinione: La cosa che mi piace di più di questo libro è senza dubbio l’amore per i libri che lo permea più che la storia d’amore che contiene. Ma anche la trama è carina, e non così prevedibile come potrebbe sembrare. Molto dolce e adatto al Natale.
4. Love overdue di Pamela Morsi (inedito in italiano)
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Trama: Doroty è una giovane bibliotecaria che crede nell’apparire come si vuole essere, perciò si veste e cerca di comportarsi come una bibliotecaria, con completi grigi, occhiali calcati sul naso…ma c’è molto di più in lei. Un’infanzia con dei genitori poco affettuosi morti troppo presto l’ha lasciata isolata dal mondo, ma dietro il muro che si costruita intorno nasconde una fiamma vivissima che chiede solo di essere vista e riconosciuta per tornare a brillare come ha già fatto una volta otto anni prima, quando per il suo ventunesimo compleanno si è regalata una serata di pazzia e con abiti sexy e un atteggiamento provocante ha rimorchiato un completo sconosciuto a cui non ha mai chiesto neppure il nome. Poi un giorno arriva la chiamata da parte del comitato bibliotecario di una piccola cittadina del Kansas: la vogliono assumere! Piena di gioia Dorothy si dirige nel paesino pronta ad iniziare la sua nuova vita e incontra dopo otto anni quello sconosciuto, ma lui non la riconosce. Scott è segnato da un doloroso divorzio e nonostante sia attraente è insicuro con le donne, in certi casi. Inoltre non capisce perché sua madre stia cercando di farlo uscire con la nuova bibliotecaria del paese dal momento che questa sembra trovarlo antipatico, anche se somiglia in alcuni tratti alla ragazza con cui anni prima passò una notte di passione mai dimenticata.
La mia opinione: Nonostante la trama sia semplice i personaggi sono così, così…reali e vivi e ben approfonditi e i comprimari rendono il tutto ancora più perfetto, inoltre non c’è solo amore c’è anche molta introspezione e amore per i libri e ironia e malinconia e bè, per me è un piccolo capolavoro! Purtroppo è inedito in italiano, in alternativa nella nostra lingua potrei consigliarvi di provare la serie Bride quartet di Nora Roberts composta dai libri: La sposa in bianco, Letto di rose, Il sapore della felicità e Un amore per sempre.
5. My Sunshine di Catherine Anderson (Inedito in italiano)
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Trama: Cinque anni fa, la vita di Laura Townsend è stata quasi distrutta quando un trauma cranico ha compromesso la sua capacità di parlare e l'ha costretta ad abbandonare una brillante carriera. Nonostante le sue difficoltà, non ha mai perso il suo spirito vivace o il suo carattere solare. Ora ha un nuovo fantastico lavoro in una clinica per animali e un nuovo capo affascinante che le riempie il cuore di desiderio. Ma il veterinario Isaiah Coulter merita una donna integra, non ciò che ne resta, o almeno questo è ciò che pensa Laura. Lui ha delle idee molto diverse.
La mia opinione: avrei potuto scegliere qualsiasi libro della Anderson, perché in realtà i suoi romanzi sono tutti belli e in molti lei utilizza il genere rosa anche per raccontare la disabilità con un tocco veramente leggero e delicato.
6. Ti prego dimmi di sì (Law man) di Kristen Ashley
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Trama: Mara viene da una famiglia problematica, ma a fatica e a costo di grandi sacrifici è riuscita a crearsi una vita più che decente: ha un buon lavoro, dei buoni amici, un appartamento tutto suo, e un vicino bellissimo, nonché poliziotto. L’unica cosa che le manca è l’autostima e il coraggio di abbordarlo. Sì perché Mara nella sua testa attribuisce un punteggio a ogni persona, da uno a dieci. Dove i nove e numeri maggiori di nove sono superfighi, belli, hanno tutto ecc, i sette e gli otto sono nella media e lei si considera un due o un tre a causa delle sue origini e della sua famiglia. E il povero poliziotto Mitch dovrà faticare sette camicie per farle capire il suo valore e che a lui interessa e non poco. Per fortuna due bambini gli daranno una mano nell’impresa.
La mia opinione: In realtà di Kristen Ashley adoro anche The Will, e Raid, ma visto che Law man è stato pubblicato anche in italiano e lo adoro altrettanto, ho deciso di mettere lui in lista. Mitch è meraviglioso. E anche la trama mi piace molto con la lotta per la custodia dei bambini e il mistero legato ai materassi. Certo è una storia molto dolce che magari manca dell’adrenalina presente in altri romanzi della Ashley, ma a me tutti questi buoni sentimenti e tutta questa bontà piacciono.
7. Insieme coi lupi di Nicholas Evans
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Trama: A Hope, selvaggia cittadina del Montana, sono tornati i lupi: fanno strage di animali, si avvicinano ai bambini. La gente ha paura ed è pronta a ucciderli. In questo clima di tensione, arriva da New York una biologa specialista di lupi: Helen, una ragazza insicura e assillata dalla vita, che ha l’incarico di proteggere gli animali da coloro che vorrebbero distruggerli. Con lei, sulle tracce del branco, c’è un diciottenne timido e sensibile, Luke, che ha imparato a “”parlare”” con i lupi.
La mia opinione: Questo libro mi è piaciuto più di L’uomo che sussurrava ai cavalli, perchè l’ho trovato più attuale. I due protagonisti Helen e Luke sono pieni di paure timori e insicurezze ma insieme riescono a superarli. Si tocca inoltre il tema della differenza d’età fra una donna e un uomo, quando è la donna ad essere più grande. E i lupi sono uno dei protagonisti in quanto lo scrittore racconta brevi brani anche dal loro punto di vista. Un libro interessante ricco di tematiche e piacevole da leggere oltre che profondo. Abbiamo conflitti tra padre e figlio, uomini e animali, e la forza della Natura che vince contro tutti, così come l'amore. La vita è cambiamento e lottare contro di esso non porta mai a nulla di buono.
8. The Australian di Lesley Young (inedito in italiano)
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Trama: Charlie non ha avuto una vita facile nonostante abbia un'intelligenza fuori dal comune, infatti ha dovuto prendersi cura della madre drogata fino alla sua improvvisa morte per overdose. Alla deriva dopo questa perdita, e incapace di affrontare i propri sentimenti, poiché totalmente incapace di relazionarsi con gli altri emotivamente, quasi come una persona autistica, prende la prima decisione impulsiva della sua vita: trasferirsi in Australia, dove è ambientato il film preferito da sua madre. Qui tenta di farsi una nuova vita e cercando lavoro si ritrova a colloquio con Jace Knight proprietario di diversi alberghi e in cerca di un'assistente personale. Cosa fareste se un'aspirante impiegata vi dicesse con perfetto candore e serietà del tutto all'improvviso durante un colloquio di lavoro che non ha certo sfiorato l'argomento che non crede che il coito tra datore di lavoro e impiegato sia opportuno o appropriato? Vi arrabbiereste? Bè Jace decide invece di assumere Charlie e da lì il caos ha inizio…
La mia opinione: il libro ha qualche difetto a livello di trama, ma dal momento che si regge sulla protagonista femminile e lei funziona, anche il libro funziona. Lei ha un cervello fuori dal comune, è super intelligente, ma totalmente incapace di rapporti sociali normali. Tipo Sheldon di Big Bang theory, non sa mentire, non sa decifrare i sentimenti delle altre persone, non sopporta i discorsi inutili, insomma la sua mente funziona in modo strano e perciò rende interessante la storia semplicemente facendola vedere al lettore attraverso i suoi occhi. Alcune scene sono da scompisciarsi dal ridere, sul serio! Questo libro unisce temi seri e pesanti, ad una giusta ironia, divertimento e anche azione. Purtroppo è inedito in italiano ma se volete nella nostra lingua è disponibile un romanzo con una protagonista con problemi simili, si tratta di La matematica dell’amore di Helen Hoang.
9. Just one of the guys di Kristan Higgins (inedito in italiano)
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Trama: Chastity ha quattro fratelli e le spalle ampie come loro, ama gli sport, il football e pratica il canotaggio. Per tutta la vita è stata trattata con un ragazzo anche se da sempre è innamorata di Trevor, un amico di famiglia. Ormai però gli anni passano e vuole farsi una famiglia, perciò deve trovare un ragazzo, anche se nessuno raggiungerà mai le altezze di Trevor nel suo cuore….
La mia opinione: Il libro è carinissimo. Specie le scene dove è presente il cane di Chastity, Buttercup. Da morir dal ridere la parte dove Buttercup, in calore, fugge di casa con addosso un paio di boxer e..ma non aggiungo altro. La trama è più articolata di ciò che vi ho detto, compare un chirurgo molto attraente, una madre in fase di divorzio, nuore in crisi con i mariti e tanto altro. Ma il nocciolo di tutto è la connessione tra Chastity e Trevor, che per molti versi mi ha ricordato il rapporto tra Anna e Marco, i protagonisti del mio romanzo Imprinting love. Insomma, questo libro non poteva non piacermi. Purtroppo è inedito in italiano ma molti altri della Higgins sono stati pubblicati anche nel nostro paese e in alternativa vi consiglio anche i libri di Susan Donovan, che io trovo molto simili come tematiche e stile.
10. Un sentimento pericoloso (Flirting with danger) di Suzanne Enoch
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Trama: Samantha Jellicoe è una ladra e ne è orgogliosa. Amante delle cose belle, non esita a procurarsele rubando ai ricchi le loro opere d’arte. Tutto cambia, però, la notte in cui tenta un furto in una villa a Palm Beach: l’esplosione di una bomba uccide una guardia e lei finisce per salvare la vita del padrone di casa, il playboy miliardario Richard Addison. Samantha è una ladra, è vero, ma se qualcuno pensa di farla passare per un’assassina si sbaglia di grosso. E se Richard è abituato a essere assediato dalle donne, quella che ha trovato in casa sua non sembra affatto interessata a lui. Però è vivo solo grazie a lei, l’unica a potergli dare le risposte che cerca. Così, fra gli intrighi del mondo dorato di Palm Beach, la seducente Samantha e l’affascinante Richard seguiranno gli indizi per scoprire anche il mistero di ciò che li unisce.
La mia opinione: Libro molto frizzante, con situazioni divertenti, ma anche sentimento. Un alettura leggera e piacevole. La ladra e il milionario, già sulla carta sono un'accoppiata vincente, non trovate anche voi?
MENZIONE:
Fuori lista perchè si tratta di un romanzo breve voglio anche segnalarvi un libro in via di estinzione, praticamente sconosciuto:
Prepotente è il desiderio (Lightning that lingers) di Laura London (alias di Sharon e Tom Curtis)
Trama: Philip Brooks di giorno è un serio biologo che alleva gufi in casa e si adopera per mantenere e trasformare in riserva i terreni di famiglia; di notte, per sbarcare il lunario, è diventato la principale attrazione del Cougar Club dove, nel riflesso fumoso di un riflettore, ipnotizza centinaia di donne eseguendo un eccitante strep-tease al ritmo cadenzato di una musica sensuale. Quando conoscerà una timida libraria però la sua vita subirà una svolta…
La mia opinione: Stupendo. Un libro bellissimo e dolcissimo, non lasciatevi ingannare dalla trama, la storia è veramente dolce come la protagonista. Peccato solo sia molto breve.
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