#identità e appartenenza
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Maurizio Carucci Presenta "Non esiste un posto al mondo" ad Alessandria: Un Viaggio tra Natura e Anima
Il 9 novembre alla Ristorazione Sociale di Alessandria, Maurizio Carucci dialogherà con Pierluigi Pasino sul suo nuovo libro, un viaggio intimo e paesaggistico.
Il 9 novembre alla Ristorazione Sociale di Alessandria, Maurizio Carucci dialogherà con Pierluigi Pasino sul suo nuovo libro, un viaggio intimo e paesaggistico. Il 9 novembre, alle ore 18:30, Maurizio Carucci sarà ospite della Ristorazione Sociale di Alessandria per presentare il suo ultimo libro, Non esiste un posto al mondo, edito da HarperCollins. Conosciuto come cantautore e fondatore della…
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"Lo spettro dell'omofobia ormai è una psicosi collettiva.
Sono stato in prima linea a livello tanto pubblico quanto personale a combattere ogni forma di discriminazione delle inclinazioni sessuali fin dagli anni '90, e quel che sta avvenendo oggi ha a che fare con quella lotta quanto fornire armi ai nazisti ucraini ha a che fare con la pace: è soltanto una becera, stupida, offensiva, contraddittoria e oltretutto illogica strumentalizzazione.
Quel che si fa oggi, dai testi di scuola ai contenuti delle serie TV, è destrutturazione programmata di qualsiasi modello di riferimento identitario ad ogni livello concepibile. E non è solo del tutto controproducente riguardo all'evitare discriminazioni di ogni genere (di fatto le rende molto più socialmente accettabili, come abbiamo visto negli ultimi anni) ma è anche e soprattutto una operazione psicosociale assai pericolosa: senza un modello di riferimento non puoi né accettare né rifiutare, senza un "altro da te" non c'è nemmeno un "te". Questi non stanno difendendo identità di minoranza, stanno cancellando il concetto stesso di identità individuale.
(Stefano Re).
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In questa società tutto è possibile poiché si arriva a capire il senso delle cose sempre troppo tardi.
La gente non impara né dai propri errori, né da quelli della comunità.
Se oggi si destruttura l'identità delle persone è solo perché non c'è mai stata prima. Le persone hanno una falsa identità di massa, che non è la stessa cosa di quella individuale.
Cioè la gente non ha capito né ha imparato che doveva creare la propria identità, anche a costo di lasciare il branco di appartenenza.
Perciò la maggioranza oggi non ha un ego, oppure ce l'ha distorto.
Una società senza ego è una massa informe di manipolabili privi di buon senso e di criterio logico;
Una società con ego distorto annienta se stessa perché pensa solo al potere personale e non rispetta niente e nessuno.
#zombie#società#società malata#svegliatevi#sistema#aprite gli occhi#manipolazioni#dittatura#virus#propaganda#identità#falsa androginia#futuro#disfunzioni#distorsioni#responsabilità#discernimento#politica#schiavi#catene#cervelli spenti#citazioni#stefano re
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From Rome to Paris (andata e ritorno).
Marcello, per le strade romane in un febbraio del 1958.
Una stretta linea di fluido confine con la quale Marcello ha tessuto una storia di vita e arte, che ha attraversato i confini geografici e culturali, era la sua vita divisa tra Roma e Parigi. Non si trattava di una spontanea collocazione geografica, ma piuttosto di un percorso emotivo, che ha plasmato in qualche modo la sua identità, come uomo e come artista.
ROMA, cap 1.
Roma lo ha cullato. Ha assecondato tutti i sogni che portavano verso Cinecittà, è sempre stata la "casa madre" dove far ritorno non appena fosse stato possibile, permeando così, tra consuete abitudini e legami profondissimi, la sua esistenza. Sebbene fosse di origini ciociare, Marcello era riconosciuto come "il romano tranquillo", con ogni vizio e virtù del vero romano. A Roma respirava aria impregnata di bellezza, glamour, storia, arte, passione e tra le strade che celano i suoi ricordi e i vicoli pittoreschi, la sua predilezione per il cinema e per il teatro crescevano, e con lui, diventavano grandi. Qui Marcello, consolida le più importanti collaborazioni con i più rilevanti maestri del cinema italiano, pianta radici profondissime, legami inossidabili, costruisce quel rifugio sicuro, condiviso, chiamato casa.
Ma il suo mestiere lo porta lontano e lo fa sentire appartenente, europeo, cittadino, turista, uomo libero.
PARIGI, cap 1.
Per un "romano tranquillo" la fervente Metropolis creativa, la "ville de l' elegance", era fortemente attrattiva. Se Roma lo ha cullato e reso celebre, Parigi lo ha accolto, lo ha fatto innamorare, in tutti i sensi, dandogli opportuno spazio artistico, stimolando la sua sete di curiosità spontanea. Era per lui, la giusta collocazione dove cominciare, rimettersi in gioco, dove la sua immagine divistica era in qualche modo più ridimensionata ma non sottovalutata, dove nuove abitudini e meraviglie si fanno concrete. Parigi era un orizzonte allargato, che dilatava nel suo cuore quel confine di appartenenza. A Parigi Marcello, era il "docile ragazzo" con tutti i vizi e virtù di un comune italiano, che amava mescolarsi tra le strade del suo quartiere in rue de la Seine, e da buon italiano, prendere un caffè al mattino, nel suo solito bar, al suo solito tavolino, riservato amorevolmente per lui, dove ci sarebbe stato sempre spazio. Come Roma, Parigi ha custodito i suoi riti, le sue consuetudini, segreti, affetti, partenze e ritorni, arte e bellezza dal primo ciao, all'ultimo arrivederci.
#marcello mastroianni#attore#cinema italiano#biografia#best actor#my love#mastroianni marcello#mastroianni#best man#Spotify#telefonamitra20anni
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Da uomo, ho sempre bramato di possedere un qualcosa di simile anche io. Essere forti: è questo il prezzo? Sai cosa significa vivere senza provare nulla? Uomo, o donna che tu sia, vivere così non ha il benché minimo valore. Credimi, lo vivo sulla mia pelle. Se non si ha cura in tutto questo, di che cosa si deve aver cura, "donna"? Sarai la classica milanese che pensa alle cagate immani, al disco di Simba e alla borsetta che il papi o il ragazzo di turno le regala. Quanta pena che mi fai.
Questa gente non ha capito un cazzo della vita.
È vero, a volte essere sensibili fa male, non lo nego ma ha anche molti lati positivi.
Mi permette di cogliere le piccole cose belle della vita, di sorriderne e gioirne con la stessa forza con cui soffro per quelle brutte.
L'empatia, l'intelligenza emotiva, sono un valore aggiunto.
Ringrazio tutte le donne che nel corso della storia con la loro sensibilità hanno reso il mondo un posto migliore e chi lo fa tutt'oggi ogni singolo giorno.
Dove saremmo senza di loro?
Emozionatevi più che potete.
Vorrei ricordare a colei che ha scritto il messaggio precedente che l'apatia non è forza, non è la soluzione, è solo un meccanismo di difesa di chi ha troppa paura di soffrire.
E non sei affatto femminista mia cara, nel dire che la sensibilità è debolezza e permettere alle bambine di esprimersi è una colpa.
Se sei una di quelle che va per strada a protestare per i diritti delle donne, beh sappi che con quelle parole rafforzi l'ideologia patriarcale.
Impara a comprendere meglio e ad apprezzare il tuo genere di appartenenza, io sono orgogliosa di essere una donna, dovresti esserlo anche tu.
(Ps: grazie del contributo Mr sorriso, ti posso chiamare così? Anche se il tuo vero nome è uno di quelli che mi piacciono di più, non voglio rivelare la tua identità dato che mi scrivi in anonimo 😅
Vorrei parlarti di un sacco di cose a proposito di ciò che hai appena scritto ma forse è meglio di no...)
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Le singolarità qualunque non possono formare una societas perché non dispongono di alcuna identità da far valere, di alcun legame di appartenenza da far riconoscere. In ultima istanza, infatti, lo stato può riconoscere qualsiasi rivendicazione d'identità - perfino (la storia dei rapporti fra stato e terrorismo nel nostro tempo ne è l'eloquente conferma) quella di una identità statale al proprio interno; ma che delle singolarità facciano comunità senza rivendicare un'identità, che degli uomini co-appartengano senza una rappresentabile condizione di appartenenza (sia pure nella forma di un semplice presupposto) - ecco ciò che lo stato non può in alcun caso tollerare. Poiché lo stato, come ha mostrato Badiou, non si fonda sul legame sociale, di cui sarebbe espressione, ma sul suo scioglimento, che vieta. Per esso, rilevante non è mai la singolarità come tale, ma solo la sua inclusione in una identità qualunque (ma che il qualunque stesso sia ripreso senza una identità - questa è una minaccia con cui lo stato non è disposto a venire a patti).
La comunità che viene, G. Agamben, 2001
#giorgio agamben#la comunità che viene#philosophy#politics#identity#society#modernity#modern society#book quotes#reading#read in 2023#mailmiocuoredipietratremaancora
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Non c’è un’accezione amabile della patria, e se c’è è forse proprio quella che dovremmo temere di più. La terra dei padri, questo significa patria, è un concetto letterario le cui ambiguità è utile tenere ancora presenti, se non altro perché dimenticarle ci ha dato lezioni amare per tutto il ’900. La prima ambiguità è nelle parole stesse: la patria non è una terra, ma una percezione di appartenenza, un concetto astratto, tutto culturale, che si impara dentro alle relazioni sociali in cui si nasce e dentro alle quali, riconosciuti, ci si riconosce. In un mondo dove i rapporti di confine tra le terre sono cambiati mille volte e le culture si sono altrettanto intrecciate, dire “la mia patria” riferendosi a una terra significa creare di sé un falso logico, oltreché geologico.
La seconda ambiguità è in quel plurale monogenitoriale, quel categorico “padri” che solleva simbolicamente dalle loro tombe un’infinita schiera di vecchi maschi dal cipiglio accusatorio rivolto alla generazione presente. Le madri nella parola patria non ci sono, benché per definizione siano sempre certe, né generano appartenenza, nonostante ce ne sia una sola per ognuno di noi. Non possono esserci perché nell’idea del patriottismo è innestata la convinzione profonda che la donna sia natura e l’uomo cultura, cioè che la madre generi perché è il suo destino e l’uomo riconosca la sua generazione per volontà e autorità, riordinando col suo nome il caso biologico di cui la donna è portatrice.
È in quanto estensione del maschile genitoriale che la patria è divenuta fonte del diritto di identità, perché è il riconoscimento di paternità che per secoli ci ha resi figli legittimi, né è un caso che le rivoluzioni culturali post psicanalisi si definissero anche come “uccisioni dei padri”. Gli apolidi dentro questa cornice si portano inevitabilmente addosso l’aura del figlio bastardo, gli espatriati per volontà sono sempre traditori della patria e gli emigrati economici hanno il dovere morale di coltivare e manifestare a chi è rimasto a casa un desiderio di ritorno, pena il passare per rinnegati.
E se per una volta - solo una, giusto per vedere l’effetto che fa - provassimo a uscire dalla linea di significati creata dal concetto di patria? Averlo caro del resto non ha alcuna attualità; appartiene a un mondo dove il diritto di sopraffazione e la disuguaglianza sociale ed economica erano voci non solo agenti, ma indiscutibilmente cogenti: per metterle in crisi ci sono volute rivoluzioni di pensiero prima ancora che di piazza, e quelle rivoluzioni ci hanno lasciato in eredità il dovere di fare un atto creativo nei confronti di tutte le categorie che non bastano più a raccontare la complessità in cui siamo. E se proprio non è possibile uscire dalla percezione genitoriale dell’appartenenza collettiva - padre, ma anche l’ossimoro madre patria - potrebbe essere interessante cominciare a parlare di Matria.
[...]
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TORO
Ripropongo la mia descrizione del Toro con la metafora del bambino e allora rieccoci a descrivere il valore di questo segno paragonandolo a un essere umano che cresce.
Nel post sull' Ariete usavo il bimbo appena nato come metafora della spinta vitale e indifferenziata del segno.
Adesso immaginate che il bambino, finora pieno di energia, che scappava da tutte le parti, si arrampicava e rischiava di stare mezzo ciondoloni dalla finestra, sia cresciuto un po'.
Adesso il bambino sta a terra o seduto e gioca con gli oggetti perché è la fase di conoscenza delle cose che lo circondano. Non le rompe come un Ariete, vuole sentirle, toccarle, e sopratutto usa la bocca per conoscerle.
Il Toro rappresenta la presa di coscienza della materia, la vuol conoscere e usare per costruire qualcosa.
Non è più solo su tutto.
È uno nel tutto e riconosce il tutto come esterno ma che può toccare e conoscere.
Il bambino tocca gli oggetti e dice, se gli piace, "mio".
Il Toro comincia ad avere un concetto di proprietà, non è egoista, ancora no, ha solo forte il senso di appartenenza al mondo materiale e riconosce anche negli altri il concetto di proprietà.
Il bambino usa molto la bocca per conoscere oggetti e materiali.
Il Toro rappresenta la fase orale, ama mangiare, nutrirsi, è un gaudente.
Il bambino non sbatte le cose, le ordina o le mette una su l' altra.
Il Toro è un costruttore, un concreto che elabora la materia
Il bambino tocca molto, tutto.
Il Toro , lasciata la spinta muscolare fisica dell' Ariete comincia a usare i sensi, è un segno sensuale. Annusa, tocca, ascolta, osserva.
Il bambino comincia a rispettare le fasi giorno- notte.
Il Toro adora il pisolino, non s' ammazza fisicamente ma adora riposare e rilassarsi, mentre l' Ariete la prenderebbe come un' inutile perdita di tempo.
Il bambino in questa fase sa imporre un proprio desiderio, dice MIO, dice FAME o fa capir che ha sonno.
Il Toro è testardo e cocciuto ma sa sempre con chiarezza ciò che vuole e non sta tanto a fare discorsi di contorno. Schietto e sintetico.
Quindi dopo la spinta vitale di nascita FUOCO ecco un tempo di conoscenza e apprendimento TERRA che gli dà le fondamenta e le sicurezze per continuare a crescere.
Mai pensare che un bimbo piccolo sia egoista nel dire MIO, mai dire "è di tutti" timorosi di vederlo crescere egoico, no, mentre dice MIO, in questa fase sta dicendo che lui sente di avere un peso, di valere e quindi di avere qualcosa di suo.
Percorso più differenziato.
Dicendo MIO sa di esistere individualmente.
L' Autostima ce la costruiamo dandoci un valore e non pensando di essere pecore indifferenziate.
Il Toro ha solitamente una concezione chiara di sé, come il bambino ancora piccolo capisce di avere una identità e una sua dimensione grazie al suo interagire con la natura e ciò che lo circonda.
Grandi lavoratori, spesso imprenditori, solidi e concreti, vanno al "dunque", non amano perdersi in questioni inutili, e quindi spesso sono categorici e testardi. Non amano fare chiacchiere inutili e credono nel proprio pensiero perché ne conoscono la validità.
Sensualissimi, e per questo anche molto sensibili all'arte e alle manifestazioni delle proprie emozioni.
— Cecilia Sicuteri
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Colore e Orgoglio: La Maglia dell'Eintracht Francoforte Come Simbolo di Appartenenza
1.Introduzione
La maglia dell'Eintracht Francoforte rappresenta molto più di un semplice indumento sportivo; è un autentico simbolo di appartenenza, orgoglio e tradizione. Per i tifosi, indossare la maglia bianca e nera significa essere parte di una comunità unita, legata da una storia ricca e affascinante. Sin dalla sua fondazione nel 1899, l'Eintracht ha costruito un'identità distintiva, e la sua maglia è diventata il veicolo attraverso il quale questa identità viene espressa e celebrata.
In questo articolo, esploreremo il significato culturale della maglia dell'Eintracht Francoforte, analizzando la sua evoluzione storica, il suo ruolo come simbolo di identità, le innovazioni nel design, e l'impatto che ha sulla vita quotidiana dei tifosi e sulla comunità locale. Attraverso questa analisi, diventa evidente come la maglia non sia solo un pezzo di stoffa, ma un potente simbolo che definisce la cultura di un intero club e dei suoi sostenitori.
2.Storia della Maglia
La storia della maglia Eintracht Frankfurt è un racconto che si intreccia con le vicende del club stesso, riflettendo le trasformazioni del calcio e della società nel corso degli anni. Fondato nel 1899, l’Eintracht ha visto l’evoluzione della sua maglia come un viaggio attraverso le epoche, marcando ogni fase con un design e colori distintivi.
Nei primi anni, la completini calcio era semplice e priva di fronzoli, ma già rappresentava l’orgoglio dei suoi giocatori e tifosi. I colori bianco e nero, scelti per la loro simbolicità di forza e unità, sono diventati rapidamente un marchio di fabbrica del club. Con il passare del tempo, questi colori hanno assunto un significato profondo, legandosi non solo ai successi sportivi, ma anche all’identità culturale di Francoforte.
Negli anni ’60 e ’70, l’Eintracht Francoforte ha iniziato a sperimentare con design più audaci, introducendo strisce e nuove varianti di colore. Questi cambiamenti riflettevano non solo le tendenze moda del periodo, ma anche l’innovazione nel calcio, con un crescente interesse per la personalizzazione e l’estetica delle divise. Durante questo periodo, la maglia divenne un simbolo di riconoscimento per i tifosi, che la indossavano con orgoglio sia dentro che fuori dallo stadio.
La vittoria in Coppa UEFA nel 1980 ha segnato un punto culminante nella storia della maglia, conferendole un’aura di prestigio. La maglia di quella stagione, caratterizzata da un design elegante e da un’attenzione ai dettagli, è rimasta nel cuore dei tifosi come un simbolo di trionfo e unità.
Con l’avvento del nuovo millennio, la maglia ha continuato a evolversi, con l’introduzione di materiali tecnologicamente avanzati e un design sempre più ricercato. I club calcistici hanno iniziato a riconoscere l’importanza del merchandising, e la maglia è diventata un prodotto ambito, non solo tra i tifosi, ma anche tra i collezionisti.
Negli ultimi anni, l’Eintracht Francoforte ha fatto della sostenibilità un tema centrale nella produzione delle sue maglie. Utilizzando materiali riciclati e processi ecologici, il club ha dimostrato un impegno verso un futuro responsabile, senza compromettere la qualità e il design distintivo della maglia.
In sintesi, la storia della maglia dell'Eintracht Francoforte è una testimonianza dell’evoluzione del club e della sua cultura. Ogni stagione porta con sé nuovi design e significati, ma il legame con la tradizione rimane forte, rendendo la maglia un'icona che continua a unire generazioni di tifosi.
3.La Maglia come Simbolo di Identità
La maglia dell'Eintracht Francoforte non è solo un semplice capo d'abbigliamento; è un potente simbolo di identità per i tifosi e per la comunità del club. Indossare la maglia bianca e nera significa molto di più che supportare una squadra; rappresenta un forte legame emotivo e culturale che unisce i membri della tifoseria.
Per i tifosi, la maglia è un segno di appartenenza. Quando i supporter indossano i colori del club, sentono di far parte di qualcosa di più grande di loro stessi. Questa identità collettiva si esprime in numerosi modi, dalle celebrazioni nei giorni di partita alle manifestazioni di sostegno in diverse occasioni. La maglia diventa un medium attraverso il quale i tifosi possono esprimere la loro passione e il loro orgoglio, creando un senso di comunità che trascende le differenze individuali.
Il valore simbolico della maglia è amplificato dalle storie personali di coloro che la indossano. Ogni dres rappresenta un legame unico con il club: un regalo di famiglia, un premio per un successo personale, o semplicemente un ricordo di momenti condivisi con amici e familiari. Queste esperienze trasformano la maglia in un tesoro emotivo, contribuendo a costruire un’identità condivisa che si nutre di ricordi e di esperienze collettive.
Inoltre, la maglia è spesso vista come un simbolo di resistenza e perseveranza. Nel corso della sua storia, l'Eintracht ha affrontato sfide e difficoltà, ma la fedeltà dei suoi tifosi è rimasta inalterata. Indossare la maglia durante i momenti difficili, come le sconfitte o le retrocessioni, è un atto di lealtà che evidenzia la determinazione dei supporter a sostenere il club in ogni circostanza. Questo legame duraturo con la maglia riflette una cultura di resilienza che è intrinseca nell'identità dell'Eintracht.
La maglia dell'Eintracht Francoforte funge anche da simbolo di orgoglio locale. In un contesto di globalizzazione e uniformità, essa rappresenta le radici e la storia di Francoforte. Durante le partite, gli stadi si riempiono di tifosi che indossano la maglia con orgoglio, creando un'atmosfera di unità e celebrazione che risuona in tutta la città. I colori del club diventano un segno di riconoscimento e di appartenenza che promuove un forte senso di comunità tra i cittadini.
In conclusione, la maglia dell'Eintracht Francoforte è un potente simbolo di identità che rappresenta l'appartenenza, la resilienza e l'orgoglio locale. Essa non è solo un semplice indumento, ma un elemento essenziale della cultura del club che continua a unire e ispirare i tifosi, rendendoli parte di una storia che va ben oltre il campo di gioco.
4.Design e Innovazione
Il design della maglia dell'Eintracht Francoforte ha sempre rappresentato un equilibrio tra tradizione e innovazione. Ogni nuova stagione porta con sé aggiornamenti e reinterpretazioni che riflettono le tendenze contemporanee, mantenendo però intatto il legame con la storia del club. Questo processo di evoluzione del design non è solo estetico, ma coinvolge anche un forte impegno verso l'innovazione tecnologica.
Tradizionalmente, le maglie dell'Eintracht si caratterizzano per il loro classico schema bianco e nero, ma nel corso degli anni, i designer hanno sperimentato con forme, grafiche e dettagli che rendono ogni versione unica. Le strisce, i pattern e le variazioni di colore hanno aggiunto un tocco di freschezza e creatività, mantenendo sempre al centro l'identità del club. Questi cambiamenti non solo attraggono nuovi tifosi, ma rinnovano anche l'interesse tra quelli storici, creando un dialogo continuo tra passato e presente.
Dal punto di vista tecnologico, l'Eintracht Francoforte ha abbracciato l'innovazione per migliorare le prestazioni sul campo. Le maglie sono realizzate con materiali avanzati che garantiscono leggerezza, traspirabilità e comfort, contribuendo al benessere dei giocatori durante le partite. Questa attenzione alla funzionalità si riflette anche nella progettazione delle maglie, che spesso incorporano tecnologie anti-umidità e di regolazione della temperatura, permettendo agli atleti di esprimere al meglio il proprio potenziale.
Inoltre, la sostenibilità è diventata una componente cruciale del design moderno. Negli ultimi anni, l’Eintracht ha fatto passi significativi verso pratiche di produzione più responsabili, utilizzando materiali riciclati e processi a basso impatto ambientale. Questa scelta non solo riflette un impegno verso la salvaguardia del pianeta, ma risuona profondamente con una generazione di tifosi sempre più consapevoli e attenti all’ambiente. La maglia, quindi, diventa un simbolo non solo di identità sportiva, ma anche di responsabilità sociale.
L'Eintracht Francoforte, attraverso il suo design innovativo, riesce a rimanere al passo con i tempi, senza mai dimenticare le proprie radici. Le collaborazioni con designer e artisti locali hanno portato a creazioni uniche che celebrano non solo il club, ma anche la cultura di Francoforte. Questi progetti speciali, spesso in edizione limitata, rappresentano un modo per connettere il club con la comunità, trasformando la maglia in un vero e proprio oggetto di culto.
In sintesi, il design e l'innovazione della maglia dell'Eintracht Francoforte sono testimoni di un club che sa adattarsi ai cambiamenti, pur mantenendo salde le proprie tradizioni. Ogni maglia non è solo un pezzo di stoffa, ma un manifesto della cultura del club, unendo funzionalità, estetica e impegno verso un futuro sostenibile. Questo approccio fa sì che la maglia non solo rappresenti i colori e l’identità dell’Eintracht, ma diventi anche un simbolo di innovazione nel mondo del calcio.
5.La Maglia nel Quotidiano
La maglia dell'Eintracht Francoforte trascende il confine del campo da calcio, diventando un elemento integrante della vita quotidiana dei suoi tifosi. Indossare la maglia non è limitato solo ai giorni di partita; è un'affermazione di identità e appartenenza che si manifesta in diverse situazioni sociali, contribuendo a creare un legame profondo tra il club e la comunità.
Per molti tifosi, la maglia è parte integrante del loro guardaroba. Viene indossata con orgoglio non solo durante le partite, ma anche in contesti informali come incontri tra amici, eventi sociali e persino al lavoro. Questo fenomeno trasforma la maglia in un simbolo di riconoscimento che permette ai tifosi di esprimere la propria passione in ogni momento della giornata. La visibilità della maglia nell'ambiente urbano serve a consolidare l'identità del club e a rafforzare i legami tra i membri della tifoseria.
Inoltre, le maglie dell'Eintracht Francoforte sono spesso utilizzate come strumenti di socializzazione. Tifosi di tutte le età si uniscono in occasione di eventi speciali, come raduni o feste di comunità, dove la maglia diventa un segno di unione e di amicizia. Questi incontri non solo celebrano l'appartenenza al club, ma offrono anche un'opportunità per instaurare relazioni interpersonali e costruire una rete di sostegno reciproco tra i tifosi.
La maglia trova spazio anche in iniziative di beneficenza e progetti sociali. L'Eintracht Francoforte ha collaborato con diverse organizzazioni per promuovere campagne di sensibilizzazione e raccolte fondi, dove la maglia diventa un simbolo di impegno verso cause più ampie. Indossarla in queste circostanze sottolinea l'importanza del club non solo come entità sportiva, ma anche come attore sociale attivo nella comunità.
In ambito familiare, la maglia viene spesso tramandata di generazione in generazione. Per molti, possedere la maglia dell'Eintracht non è solo un acquisto, ma un rito che rappresenta la continuità di una tradizione familiare. I genitori che vestono i propri figli con la maglia del club non solo instillano un senso di appartenenza, ma creano ricordi duraturi legati al tifo e agli eventi sportivi.
Infine, la maglia dell'Eintracht Francoforte è diventata un oggetto di culto nel panorama della moda sportiva. La sua estetica distintiva ha attirato l'attenzione di designer e influencer, portando a collaborazioni che hanno elevato la maglia a un simbolo di stile urbano. Questo trend ha reso la maglia non solo un simbolo di tifo, ma anche un accessorio di moda, amplificando la sua presenza nella cultura pop.
In sintesi, la maglia dell'Eintracht Francoforte occupa un ruolo centrale nella vita quotidiana dei suoi tifosi. Non è solo un simbolo di appartenenza a un club, ma diventa un mezzo di socializzazione, un veicolo di tradizioni familiari e un emblema di impegno sociale. La sua influenza si estende oltre il campo di gioco, riflettendo la profondità della cultura del club e il forte legame con la comunità.
6.Impatto sulla Comunità
La maglia dell'Eintracht Francoforte ha un impatto significativo non solo sul campo, ma anche all'interno della comunità locale. Essa funge da catalizzatore per la coesione sociale, unendo i tifosi e creando un senso di appartenenza che va oltre il semplice tifo. Questo legame profondo si manifesta in vari modi, riflettendo l'importanza del club nella vita quotidiana della città.
In primo luogo, la maglia rappresenta un simbolo di orgoglio locale. Indossarla è un'affermazione di identità che risuona nel cuore di Francoforte. I tifosi, indossando i colori bianco e nero, esprimono la loro connessione con la città e le sue tradizioni. Questo orgoglio si traduce in un forte sostegno al club, creando un'atmosfera di unità e collaborazione tra i cittadini.
Inoltre, l'Eintracht Francoforte è attivamente coinvolta in iniziative comunitarie che mirano a migliorare la vita dei residenti. Attraverso programmi di responsabilità sociale, il club utilizza la sua visibilità e influenza per affrontare questioni importanti come l'inclusione sociale, l'educazione e il sostegno ai giovani. La maglia diventa così un simbolo di questo impegno, rappresentando un ponte tra il club e la comunità.
Le iniziative di beneficenza, come le raccolte fondi e le campagne di sensibilizzazione, sono spesso associate alla maglia. Tifosi e giocatori partecipano insieme a eventi che non solo raccolgono fondi, ma promuovono anche valori come la solidarietà e l'unità. Queste azioni dimostrano come il club e i suoi supporter possano lavorare insieme per creare un impatto positivo nella comunità.
Inoltre, la maglia funge da strumento di integrazione. L'Eintracht Francoforte è conosciuto per la sua apertura e inclusività, accogliendo tifosi di tutte le origini e culture. La maglia diventa un simbolo di questa diversità, creando un ambiente in cui tutti si sentono benvenuti. Gli eventi in cui i tifosi si riuniscono per indossare la maglia, come i giorni di partita, diventano occasioni per celebrare l'unità nella diversità.
Infine, l'Eintracht Francoforte utilizza la sua piattaforma per affrontare temi sociali rilevanti, come il razzismo e la discriminazione. Attraverso campagne e iniziative di sensibilizzazione, il club incoraggia i tifosi a combattere contro l'intolleranza, facendo della maglia un simbolo di lotta per l'uguaglianza e il rispetto reciproco. Questo messaggio di inclusione e giustizia sociale risuona fortemente all'interno della comunità, rafforzando ulteriormente il legame tra il club e i suoi sostenitori.
In conclusione, l'impatto della maglia dell'Eintracht Francoforte sulla comunità è profondo e multifaccettato. Essa non solo rappresenta l'identità e l'orgoglio dei tifosi, ma serve anche come strumento di coesione sociale, integrazione e responsabilità. La maglia diventa quindi un simbolo di speranza e cambiamento, dimostrando che il calcio può essere una forza potente per il bene comune.
7.Conclusione
In conclusione, la maglia dell'Eintracht Francoforte è molto più di un semplice indumento sportivo; è un simbolo che incarna l'identità, la storia e la cultura di un club profondamente radicato nella sua comunità. Attraverso il suo design distintivo e le innovazioni tecnologiche, la maglia riesce a coniugare tradizione e modernità, riflettendo le aspirazioni e i valori di un'intera tifoseria.
La maglia, indossata con orgoglio dai tifosi, si fa portavoce di un sentimento di appartenenza che supera il confine del campo di gioco. Essa si integra nella vita quotidiana, diventando un elemento di socializzazione e un segno di unità tra i sostenitori. Inoltre, l'impatto positivo che la maglia ha sulla comunità è innegabile: attraverso iniziative di responsabilità sociale e campagne di sensibilizzazione, il club dimostra il suo impegno a favore del bene comune, utilizzando la propria visibilità per affrontare questioni cruciali.
L'Eintracht Francoforte, attraverso la sua maglia, riesce a promuovere valori fondamentali come l'inclusione, la solidarietà e il rispetto. Questi principi non solo rafforzano il legame tra il club e i suoi tifosi, ma contribuiscono anche a creare una comunità più coesa e resiliente.
In un'epoca in cui il calcio e le sue tradizioni sono spesso messi alla prova, la maglia dell'Eintracht rappresenta un faro di autenticità e passione. Essa continua a ispirare e unire generazioni di tifosi, trasformandosi in un emblema di speranza e cambiamento. Con ogni partita, ogni gol e ogni celebrazione, la maglia dell'Eintracht Francoforte si riconferma come un'icona culturale, riflettendo la storia e le aspirazioni di un club che guarda al futuro con determinazione.
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Il benessere, il calcio, il tifoso: una storia di amori e conflitti, chi vincerà?
Il Tifoso Moderno e la Salute Psicofisica: Una Relazione Complessa Il calcio è uno sport che appassiona milioni di persone in tutto il mondo, ma il suo impatto sulla salute psicofisica dei tifosi è un argomento ancora poco esplorato. Come può un semplice gioco influenzare la nostra mente e il nostro corpo? La risposta è più complessa di quanto si possa immaginare. L'esperienza sociale e identitaria del tifo Il tifo calcistico non è solo un hobby, ma un'esperienza sociale e identitaria che può avere un impatto significativo sulla nostra salute psicofisica. Quando siamo parte di una comunità di tifosi, ci sentiamo parte di qualcosa di più grande di noi stessi. Condividiamo emozioni, esperienze e valori con gli altri, il che può creare un senso di appartenenza e di identità. Il rovescio della medaglia: lo stress del tifoso Tuttavia, la vita del tifoso non è solo piena di gioia e connessioni. La frustrazione e lo stress possono essere alti quando la squadra perde, e lo stress prolungato può avere effetti negativi sulla nostra salute fisica e mentale. Ma come possiamo gestire lo stress e mantenere un equilibrio emotivo? L'equilibrio emotivo del tifoso La chiave per un equilibrio emotivo è trovare un modo per gestire le emozioni negative e positive. Possiamo imparare a riconoscere i segnali di stress e a prendere misure per ridurlo. Possiamo anche imparare a godere delle vittorie senza deprimerci troppo per le sconfitte. Conclusione: il calcio come parte di un'esperienza di vita Il calcio non è solo un gioco, ma una parte della nostra vita. Il suo impatto sulla nostra salute psicofisica dipende da come lo viviamo e lo integriamo nella nostra vita. Possiamo imparare a godere del calcio senza lasciarci consumare dalle emozioni negative. Possiamo imparare a trovare un equilibrio emotivo e a mantenere una salute psicofisica positiva. Fonti Fredrickson, B. L. (2001). The Broaden-and-Build Theory of Positive Emotions. American Psychologist. Block, M. L., & Grundlingh, L. (2019). The Role of Sports in Social Cohesion and Psychological Well-being. Social Science & Medicine. Fancourt, D., & Steptoe, A. (2019). Social Relationships and Health: A Review. Journal of Health Psychology. Wann, D. L., & Weaver, A. J. (2009). Understanding the Impact of Sports Fanship on Psychological Well-being. Journal of Sports Sciences. Read the full article
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Ciao Métissagers e un augurio per un splendido Settembre a tutti voi!
Vi presento la copia zero di “Educare l’identità culturale - Una Guida per crescere consapevoli delle proprie culture e tradizioni”, da oggi disponibile online.
L'emozione di vedere pubblicato un libro che racchiude la propria esperienza professionale è un misto di orgoglio, sollievo e speranza. Orgoglio per aver trasformato il proprio percorso e le proprie conoscenze in qualcosa di tangibile, condivisibile con un pubblico più ampio; sollievo per aver finalmente completato un progetto che ha richiesto impegno e dedizione; e speranza, perché il desiderio è che il libro possa raggiungere ovunque ci sia interesse, bisogno o curiosità di conoscere mondi diversi. È un invito a esplorare nuove prospettive, a entrare in contatto con storie lontane dalla propria esperienza quotidiana, e a trovare modi nuovi per interagire e crescere attraverso il dialogo con l'altro.
La guida, frutto di 14 anni di intense e profonde ricerche sul tema della pluriculturalità e del mondo dell’interculturalità, rappresenta un’opera complessa e ricca di significato. È stato realizzato attraverso un'analisi meticolosa di esperienze vissute, studi teorici, interviste e raccolte di testimonianze da persone di culture diverse. Il processo di ricerca ha incluso l'osservazione sul campo, la partecipazione a progetti interculturali e la collaborazione con esperti e comunità da tutto il mondo. Questi 14 anni di lavoro hanno permesso di esplorare come le identità culturali si intrecciano e si influenzano reciprocamente in contesti sociali, educativi e professionali.
Il libro non solo documenta queste dinamiche, ma le analizza per evidenziare l'importanza dell'interculturalità nella costruzione di società più inclusive e rispettose delle diversità. La sua incidenza sulla vita di moltissime persone "Mixed" — ovvero con un background culturale misto — è stata profonda. Ha offerto a queste persone uno specchio in cui riconoscere la propria identità complessa e ha fornito strumenti per navigare le sfide quotidiane di appartenenza e riconoscimento culturale. Inoltre, ha ispirato dialoghi, riflessioni e politiche volte a valorizzare le differenze culturali come una risorsa piuttosto che come un ostacolo.
Educare l’identità culturale significa aiutare le persone a riconoscere, comprendere e valorizzare le proprie radici culturali e quelle degli altri, promuovendo una consapevolezza critica e una capacità di dialogo interculturale.
Significa fornire strumenti per esplorare e comprendere come le culture — intese come un insieme di valori, credenze, comportamenti, tradizioni, lingue e pratiche — influenzino l'identità personale e collettiva.
Significa promuovere la capacità di comunicare e interagire in modo efficace con persone di diverse culture. Questo implica sviluppare competenze di ascolto attivo, empatia, apertura mentale e la capacità di negoziare significati e valori differenti.
Significa insegnare a esaminare criticamente le proprie convinzioni e quelle della propria cultura, così come quelle degli altri, al fine di promuovere un pensiero autonomo, flessibile e aperto al cambiamento.
Significa anche promuovere l’inclusione, l’uguaglianza e la giustizia sociale, incoraggiando azioni che riducano le disparità culturali e sostengano il diritto di ogni individuo a essere rispettato nella sua unicità.
Significa includere l’insegnamento del rispetto per le altre culture, sfidando stereotipi, pregiudizi e discriminazioni. Significa imparare ad apprezzare la diversità culturale come una fonte di arricchimento e di crescita personale e sociale.
Educare l’identità culturale è un processo che mira a formare persone consapevoli delle proprie radici e aperte al mondo, capaci di interagire con empatia e rispetto, contribuendo alla costruzione di comunità più inclusive e coese. La guida rappresenta un ponte che collega le esperienze interculturali, aprendo nuove vie di comprensione, accettazione e interazione tra mondi apparentemente lontani ma profondamente interconnessi.
L’ho concepito con grande passione e rispetto della mia esperienza personale e di quella di centinaia di Mentee che in tutti questi anni mi hanno dato fiducia ed hanno creduto che un futuro migliore, da qualche parte, esiste già.
Vorrei spendere due parole sulla copertina che tanto ha sollevato interrogativi e perplessità.
L’illustrazione è opera del bravissimo artista @Nicola Grotto, che ringrazio di vero cuore per aver colto ciò che voglio trasmettere e per la pazienza nel tradurre ogni particolare (colori inclusi) nel riferimento destinato. Sono rappresentati i miei tre ragazzi, Mixed (Quadroon a dirla precisamente), nella loro espressività naturale in temi particolarmente scomodi.
Mi è stato fatto più di un appunto sulla bimba con espressione di sorpresa nella copertina. Letteralmente è stato osservato che la sua mimica è inquietante ed il fatto di averlo messo in primo piano, rende le persone poco confortevoli.
Vorrei spiegarvi che tutto ciò che faccio, dico e condivido nella mia vita ha sempre un senso ben preciso. Senso, ovviamente per me, investita di libertà d’espressione come tutti i folli, visionari e outsiders audaci. Ma quel senso cerco di condividerlo e farlo interagire con il senso degli altri, nella speranza di imparare sempre qualcosa di nuovo e di trasmettere, a mi volta, qualche cos’altro. Quindi ringrazio quanti hanno espresso la loro opinione dandomi l’opportunità di spiegare il mio punto di vista.
L’espressione di quella bimba (il cui nome è Madison), con occhi sgranati e bocca aperta di stupore e incredulità, rappresenta un mix di sensazioni ed emozioni a affermazioni razziste, discriminatorie e vessatorie: lo stupore, il disagio e il fastidio che si prova dinnanzi a situazioni plateali di pregiudizi e disparità.
La sua espressività rappresenta una reazione spontanea e genuina di shock e incomprensione di fronte a parole o comportamenti che percepisce come ingiusti, crudeli o profondamente sbagliati. Rappresenta l’innocenza e la purezza data dalla loro visione del mondo, ancora priva di preconcetti negativi. Mostra come, agli occhi di un bambino, le affermazioni razziste o discriminatorie siano estranee e prive di senso. Racconta una forte empatia e sensibilità indicando che è profondamente toccata dalle parole offensive, anche se non direttamente rivolte a lei. Questa empatia può nascere dalla comprensione istintiva che tali affermazioni feriscono altre persone. Vuole simboleggiare, infine, rifiuto innato e immediato oltre il rifiuto di concetti negativi quali odio, ostilità o intolleranza, comunicando una volontà inconscia di prendere le distanze da idee e concetti che percepisce come ingiusti o moralmente sbagliati.
Insomma, non trovo nulla di inquietante se non uno stupore può essere particolarmente potente perché mostra quanto i pregiudizi siano estranei alla mente di un bambino, sottolineando che odio e discriminazione non sono istintivi, ma appresi.
Se lo leggerete, vi chiedo di lasciare una vostra riflessione e/o commento su quanto avete compreso.
“Educare l’identità culturale - Una Guida per crescere consapevoli delle proprie culture e tradizioni” di Luisa Casagrande
Pagine: 346
Lingua: Italiano
ISBN: 979-8336328721
AMAZON STORE: https://amzn.eu/d/hcrLjoP
Wizzy!
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Abbigliamento Personalizzato: La Tua Identità, Il Nostro Design
Nel mondo competitivo di oggi, l'immagine di un'azienda è cruciale. L'abbigliamento personalizzato è uno strumento potente per rafforzare l'identità del tuo brand, migliorare la visibilità e creare un senso di coesione tra i membri del team. Se stai cercando soluzioni di alta qualità per l’abbigliamento personalizzato, il sito di Safety & Promo rappresenta una risorsa essenziale per soddisfare tutte le tue esigenze.
Perché Scegliere Abbigliamento Personalizzato?
L’abbigliamento personalizzato va oltre la semplice estetica. Esso contribuisce a creare un'immagine professionale e coerente, migliorando la riconoscibilità del marchio e promuovendo un senso di appartenenza tra i dipendenti. I capi personalizzati possono essere utilizzati per eventi aziendali, uniformi di lavoro, o come omaggi promozionali. Ogni capo, dal polo alle giacche, può essere arricchito con loghi, slogan o design specifici che rappresentano al meglio la tua azienda.
Safety & Promo: Il Partner Ideale
Il sito web di Safety & Promo è il punto di riferimento ideale per l’abbigliamento personalizzato. Offriamo una vasta gamma di opzioni che spaziano da t-shirt e felpe a giacche e pantaloni, tutti personalizzabili secondo le tue esigenze. Visita Safety & Promo per esplorare le numerose possibilità di personalizzazione e scegliere i capi che meglio rappresentano il tuo brand.
Servizi Offerti
Sul sito di Safety & Promo, potrai trovare numerosi servizi dedicati all’abbigliamento personalizzato:
Design su Misura: Offriamo servizi di design per aiutarti a creare il look perfetto per il tuo abbigliamento. Il nostro team di esperti lavorerà a stretto contatto con te per garantire che il design finale rispecchi completamente la tua visione.
Qualità e Comfort: I materiali utilizzati sono di alta qualità, assicurando non solo un aspetto elegante ma anche un comfort duraturo. I capi sono progettati per resistere all'usura quotidiana, mantenendo un aspetto professionale anche dopo numerosi lavaggi.
Tempi di Consegna: Safety & Promo garantisce tempi di consegna rapidi, così potrai avere i tuoi capi personalizzati in tempo per eventi, fiere o campagne pubblicitarie.
Assistenza Clienti: Il nostro servizio clienti è sempre disponibile per rispondere a qualsiasi domanda e fornire supporto durante tutto il processo di acquisto e personalizzazione.
Conclusione
Investire in abbigliamento personalizzato è una strategia efficace per rafforzare l'immagine della tua azienda e migliorare la coesione del team. Con Safety & Promo, hai accesso a un’ampia selezione di capi personalizzabili e servizi di alta qualità. Non perdere l'opportunità di creare abbigliamento che non solo valorizza il tuo brand, ma che rappresenta anche un investimento nel morale e nell’immagine della tua squadra.
Per scoprire tutte le opzioni disponibili e iniziare a progettare il tuo abbigliamento personalizzato, visita il sito web di Safety & Promo all'indirizzo. Inizia oggi a costruire un’identità visiva forte e professionale per la tua azienda!
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Molte cose, negli ultimi tempi, ci hanno fatto arrabbiare. Cerchiamo di riassumere un po', con l'aiuto di Wikipedia, quel marasma di notizie online, alcune fin troppo datate.
Jk Rowling si dichiara ed è considerata politicamente a sinistra, ma alcune sue opinioni non sembrano seguire la stessa linea di pensiero. Per esempio, non è d'accordo con il boicottaggio culturale di Israele, considerandolo sbagliato a prescindere, inoltre poco efficace per gli scopi che si prefigge.
Nel 2019, la ricercatrice britannica Maya Forsater dichiarò: "il sesso biologico è un dato oggettivo e un trans non è una vera donna". Non è chiaro se lo fece in privato, in pubblico, in una platea online, in una chat aziendale oppure nel suo profilo facebook. Ognuna di queste possibilità comporta responsabilità diverse e, per quanto ci possa apparire ingiusto, se lo avesse affermato nel suo profilo avrebbe avuto ragione. Perché nel profilo personale mettiamo quello che vogliamo.
Ad ogni modo, la Forsater venne licenziata perché accusata di fare discriminazioni.
Intento' causa contro il suo capo e perse.
Jk Rowling espresse sostegno e solidarietà per lei.
Chiesto un appello, il giudice diede ragione alla Forsater e ritenne che fu lei ad essere stata licenziata per motivi discriminatori. La verità giudiziaria è sempre diversa dalla realtà quotidiana e qui si sta tentando di far passare una manifestazione di ignoranza per diritto di opinione.
Joanne afferma che la ricercatrice stia subendo ostracismo per aver dichiarato che "il sesso è reale". Il che è falso. Perché la faccenda riguarda il genere, non il sesso di appartenenza. Se noi li usiamo come sinonimi, sesso e genere, torniamo agli anni settanta, dando per scontato che le bambine debbano giocare con la bambola e le pentoline, mentre ai maschietti spettano i soldatini e i robot spaziali. E che qualunque infrazione di questo comportamento (che è un costrutto sociale, non genetico) comporta la diagnosi di malattia mentale. Un bambino che piange e che non si difende dai bulli, apparirà come una femminuccia. Una bambina che ama arrampicarsi e che esprime le proprie idee, sarà considerata invadente o iperattiva.
La stessa Jk Rowling, secondo questo modo di pensare, andrebbe considerata una donna viriloide, per aver scelto una professione "maschile" e per l'aggressività e l'ostinazione con cui diffonde le proprie idee.
<Cancellare il concetto di sesso - spiega la Rowling - significa non dare la possibilità a molti di discutere delle proprie vite.>
Peccato che nessuno voglia cancellare un bel niente e che sia lei a confondere un termine con un altro.
Ciò che probabilmente l'autrice non ha capito, è che il concetto di identità è cambiato nella Storia e che non siamo più definiti dall'esterno, ma siamo chiamati ad autodeterminarci. Così come io non devo (e non voglio) considerarmi cattolica, solo perché vivo nel paese dove risiede il Vaticano, allo stesso modo un individuo può decidere se vuole essere considerato maschio o femmina. La propria immagine, come ci presentiamo in pubblico, è un problema individuale: possiamo anche non capirlo, è legittimo. Non per questo siamo autorizzati a fare pressioni sulla vita di persone estranee.
Le parole di Jk Rowling hanno anche avuto l'effetto di negare rifugio ed assistenza a persone trans vittime di abusi, paventando il pericolo che siano esse a mettere a rischio le donne, perché ovviamente non esiste una casa protetta destinata ai soli transessuali.
Questa tendenza a considerare le rivendicazioni trans come un vezzo, un capriccio del momento, una fissazione, può portare a conseguenze tragiche se viene normalizzata dalla società.
Poco tempo fa, Stephen King - appassionato della sua serie di gialli - fece vivaci dichiarazioni contro le sue posizioni transfobiche. Jk Rowling tolse il follow al celebre scrittore horror.
Solo in questi giorni si apre uno spiraglio per una riconciliazione pubblica, poiché Stephen ha espresso il desiderio di leggere un nuovo libro giallo. "Sta arrivando", ha risposto laconicamente Joanne.
La riconciliazione è vicina?
Come anche la saga di Harry ci ha insegnato, quello che si dice in pubblico e quello che si esprime in privato non sono necessariamente la stessa cosa.
👇
Disegno: fan art su Severus Snape donna (e incinta).
Questo articolo, senza il disegno, si puo' leggere anche alla sezione Mentions del sito Facebook di Jk Rowling. 😅 Almeno finche' non lo cancellano.
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[Ragazzo solo][Lorenzo Giacinti]
"Ragazzo solo" di Lorenzo Giacinti narra la storia di Pier, un giovane inerme che scopre di essere incinto. L'autore, con una scrittura cinematografica, esplora temi come famiglia, identità e amore in un contesto di abbandono e appartenenza.
Il caso del ragazzo madre: la storia di un uomo incinto al centro del nuovo romanzo di Lorenzo Giacinti Titolo: Ragazzo soloScritto da: Lorenzo GiacintiEdito da: Edizioni RevolverAnno: 2024Pagine: 192ISBN: 9791281466029 La trama di Ragazzo solo di Lorenzo Giacinti Pier si annulla ogni notte: si ubriaca e si cala di tutto al Blackout, insieme ai ragazzi del quartiere, e al mattino è uno zombie…
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Stadio Diego Armando Maradona: tempio del calcio azzurro
Lo Stadio Diego Armando Maradona, situato nel quartiere Fuorigrotta di Napoli, è molto più di un semplice impianto sportivo. È un vero e proprio simbolo della città, un luogo intriso di storia, passione e tifo. Intitolato nel 2020 alla leggenda del calcio Diego Armando Maradona, che ha vestito la maglia azzurra dal 1984 al 1991, lo stadio rappresenta il cuore pulsante del Napoli Calcio e un punto di riferimento per i tifosi di tutto il mondo. Dalle origini al Maradona: la storia dello stadio Inaugurato nel 1959 come Stadio del Sole, l'impianto ha subito una profonda ristrutturazione in vista dei Mondiali di Italia '90, assumendo l'attuale fisionomia. Nel 2020, a seguito della scomparsa di Maradona, il Comune di Napoli ha deciso di dedicargli lo stadio, rendendolo un monumento permanente alla sua memoria e al suo immenso contributo al calcio partenopeo. Un'architettura imponente e un'atmosfera unica Con una capienza di circa 60.000 posti, lo Stadio Diego Armando Maradona si distingue per la sua architettura imponente e l'atmosfera elettrizzante che si respira al suo interno. La struttura ellittica, caratterizzata da tre anelli sovrapposti, offre una visuale eccellente del campo da gioco da ogni settore. L'inconfondibile cornice azzurra delle gradinate, gremita di tifosi appassionati, crea un'atmosfera unica che rende ogni partita un'esperienza indimenticabile. Un palcoscenico per grandi eventi Oltre ad essere la casa del Napoli Calcio, lo Stadio Diego Armando Maradona ha ospitato negli anni numerosi eventi di grande rilevanza, tra cui partite della Nazionale italiana e concerti di artisti di fama internazionale. La sua capienza e la sua struttura moderna lo rendono un palcoscenico ideale per eventi di grande portata, capaci di attrarre un pubblico numeroso e appassionato. Un simbolo di identità e di riscatto Lo Stadio Diego Armando Maradona rappresenta per Napoli molto più di un semplice luogo di sport. È un simbolo di identità, di appartenenza e di riscatto. Le sue mura hanno visto trionfi e sconfitte, gioie e dolori, ma hanno sempre rappresentato un punto di riferimento per la città e la sua gente. Il legame tra lo stadio e i tifosi è profondo ed anche indissolubile, alimentato da una passione viscerale che va oltre il calcio stesso. Un futuro da protagonista Guardando al futuro, lo Stadio Diego Armando Maradona si prepara ad assumere un ruolo ancora più centrale nel panorama calcistico italiano ed europeo. L'ambizione della società SSC Napoli è quella di rendere lo stadio un vero e proprio centro nevralgico del calcio, capace di attrarre investimenti e di offrire ai tifosi un'esperienza sempre più coinvolgente e all'avanguardia. Con la sua storia gloriosa, la sua atmosfera unica e il suo legame profondo con la città, lo Stadio Diego Armando Maradona è destinato a rimanere per sempre un simbolo di Napoli e del calcio italiano. Un luogo dove passione, tifo e tradizione si incontrano per dare vita soprattutto a momenti indimenticabili. Foto di Andrea Cipriano su Unsplash Read the full article
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European Writers' Festival, il 18 e 19 maggio alla British Library
Di Pietro Nigro Si tiene il 18 e 19 maggio 2024 alla British Library di Londra l'evento European Writers' Festival intitolato Transformation. L'italia è presente Igiaba Scego. European Writers' Festival, il 18 e 19 maggio alla British Library di Londra Apre i battenti il 18 e 19 maggio 2024 alla British Library di Londra European Writers' Festival, il Festival degli Scrittori Europei organizzato da Eunic in collaborazione tra gli altri con Istituto Italiano di Cultura di Londra. La manifestazione sarà preceduta da una festa di lancio venerdì sera 17 maggio, e prevede due giorni di panel e spettacoli che riuniranno 30 autori di ogni Paese d'Europa dall'Austria all'Ucraina per discutere della letteratura e delle idee che definiscono i nostri paesi e l'Europa oggi. Il festival di quest'anno presenta come ospite speciale l'autore ucraino Andrey Kurkov e gli autori premiati Laurent de Sutter (Belgio), Joanna Elmy (Bulgaria), Igiaba Scego (Italia), Nora Ikstena (Lettonia), Afonso Cruz (Portogallo) e molti altri. Trenta scrittori affermati ed emergenti dunque che risponderanno al tema di quest'anno, Trasformazione, perché il cambiamento, e alle sfide dei rapidi e furiosi cambiamenti nella società, nella politica, nel clima, nell'identità, nella tecnologia, nella scienza, nelle arti, nella salute, nella lingua, nell'umorismo e nei diritti umani, sconvolge le nostre vite. Mentre in Europa siamo ancora una volta scossi nel profondo dalla guerra e dalla divisione, European Writers' Festival spera di dimostrare che la comunità, il dibattito, l’intrattenimento e la narrazione possono unirci nel creare speranza e trasformazione positiva. Organizzato dall'Istituto nazionale di cultura dell'Unione europea (EUNIC) di Londra, in collaborazione con la Rete letteraria europea e la British Library, e co-organizzato con la delegazione dell'Unione europea nel Regno Unito e l'Ufficio di collegamento del Parlamento europeo in UK, il secondo Festival degli scrittori europei è ancora una volta curato dall'ex giornalista della BBC Rosie Goldsmith, direttrice dell'European Literature Network e caporedattore delle riviste Riveter. Al Festival per l'Italia ci sarà Igiaba Scego, L'ospite italiana Igiaba Scego prenderà parte al panel dedicato a Cambiamento e Conflitto, che si terrà sabato 18 maggio alle 16.15: i nostri scrittori del festival provengono da tutto il mondo. Qual è l’impatto della guerra, dei conflitti e degli sfollamenti sul modo in cui vivono, pensano e scrivono? In che modo il conflitto e la geografia influenzano il loro senso di appartenenza e identità? Riusciranno mai a dimenticare traumi e perdite oppure l'ombra della guerra e del conflitto è sempre presente, sempre parte del loro processo creativo? Con Pajtim Statovci (Finlandia), Igiaba Scego (Italia) e Iryna Shuvalova (Ucraina). Altri scrittori che partecipano al Festival sono Dean Atta (Cipro), Selcuk Altan (Turchia), Anne Berest (Francia), Christos Chomenidis (Grecia), Emma Dabiri (Irlanda), Joanna Elmy (Bulgaria), Ioana Parvulescu (Romania), Margo Rejmer (Polonia), Iryna Shuvalova (Ucraina) e molti altri. L'ospite speciale Andrey Kurkov converserà con Luke Harding di The Guardian. La lista completa degli autori a questo link. Maggiori informazioni e biglietti a questo link. ... Continua a leggere su
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