#identità e appartenenza
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pier-carlo-universe · 27 days ago
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Maurizio Carucci Presenta "Non esiste un posto al mondo" ad Alessandria: Un Viaggio tra Natura e Anima
Il 9 novembre alla Ristorazione Sociale di Alessandria, Maurizio Carucci dialogherà con Pierluigi Pasino sul suo nuovo libro, un viaggio intimo e paesaggistico.
Il 9 novembre alla Ristorazione Sociale di Alessandria, Maurizio Carucci dialogherà con Pierluigi Pasino sul suo nuovo libro, un viaggio intimo e paesaggistico. Il 9 novembre, alle ore 18:30, Maurizio Carucci sarà ospite della Ristorazione Sociale di Alessandria per presentare il suo ultimo libro, Non esiste un posto al mondo, edito da HarperCollins. Conosciuto come cantautore e fondatore della…
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scogito · 2 years ago
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"Lo spettro dell'omofobia ormai è una psicosi collettiva.
Sono stato in prima linea a livello tanto pubblico quanto personale a combattere ogni forma di discriminazione delle inclinazioni sessuali fin dagli anni '90, e quel che sta avvenendo oggi ha a che fare con quella lotta quanto fornire armi ai nazisti ucraini ha a che fare con la pace: è soltanto una becera, stupida, offensiva, contraddittoria e oltretutto illogica strumentalizzazione.
Quel che si fa oggi, dai testi di scuola ai contenuti delle serie TV, è destrutturazione programmata di qualsiasi modello di riferimento identitario ad ogni livello concepibile. E non è solo del tutto controproducente riguardo all'evitare discriminazioni di ogni genere (di fatto le rende molto più socialmente accettabili, come abbiamo visto negli ultimi anni) ma è anche e soprattutto una operazione psicosociale assai pericolosa: senza un modello di riferimento non puoi né accettare né rifiutare, senza un "altro da te" non c'è nemmeno un "te". Questi non stanno difendendo identità di minoranza, stanno cancellando il concetto stesso di identità individuale.
(Stefano Re).
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In questa società tutto è possibile poiché si arriva a capire il senso delle cose sempre troppo tardi.
La gente non impara né dai propri errori, né da quelli della comunità.
Se oggi si destruttura l'identità delle persone è solo perché non c'è mai stata prima. Le persone hanno una falsa identità di massa, che non è la stessa cosa di quella individuale.
Cioè la gente non ha capito né ha imparato che doveva creare la propria identità, anche a costo di lasciare il branco di appartenenza.
Perciò la maggioranza oggi non ha un ego, oppure ce l'ha distorto.
Una società senza ego è una massa informe di manipolabili privi di buon senso e di criterio logico;
Una società con ego distorto annienta se stessa perché pensa solo al potere personale e non rispetta niente e nessuno.
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telefonamitra20anni · 8 months ago
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From Rome to Paris (andata e ritorno).
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Marcello, per le strade romane in un febbraio del 1958.
Una stretta linea di fluido confine con la quale Marcello ha tessuto una storia di vita e arte, che ha attraversato i confini geografici e culturali, era la sua vita divisa tra Roma e Parigi. Non si trattava di una spontanea collocazione geografica, ma piuttosto di un percorso emotivo, che ha plasmato in qualche modo la sua identità, come uomo e come artista.
ROMA, cap 1.
Roma lo ha cullato. Ha assecondato tutti i sogni che portavano verso Cinecittà, è sempre stata la "casa madre" dove far ritorno non appena fosse stato possibile, permeando così, tra consuete abitudini e legami profondissimi, la sua esistenza. Sebbene fosse di origini ciociare, Marcello era riconosciuto come "il romano tranquillo", con ogni vizio e virtù del vero romano. A Roma respirava aria impregnata di bellezza, glamour, storia, arte, passione e tra le strade che celano i suoi ricordi e i vicoli pittoreschi, la sua predilezione per il cinema e per il teatro crescevano, e con lui, diventavano grandi. Qui Marcello, consolida le più importanti collaborazioni con i più rilevanti maestri del cinema italiano, pianta radici profondissime, legami inossidabili, costruisce quel rifugio sicuro, condiviso, chiamato casa.
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Ma il suo mestiere lo porta lontano e lo fa sentire appartenente, europeo, cittadino, turista, uomo libero.
PARIGI, cap 1.
Per un "romano tranquillo" la fervente Metropolis creativa, la "ville de l' elegance", era fortemente attrattiva. Se Roma lo ha cullato e reso celebre, Parigi lo ha accolto, lo ha fatto innamorare, in tutti i sensi, dandogli opportuno spazio artistico, stimolando la sua sete di curiosità spontanea. Era per lui, la giusta collocazione dove cominciare, rimettersi in gioco, dove la sua immagine divistica era in qualche modo più ridimensionata ma non sottovalutata, dove nuove abitudini e meraviglie si fanno concrete. Parigi era un orizzonte allargato, che dilatava nel suo cuore quel confine di appartenenza. A Parigi Marcello, era il "docile ragazzo" con tutti i vizi e virtù di un comune italiano, che amava mescolarsi tra le strade del suo quartiere in rue de la Seine, e da buon italiano, prendere un caffè al mattino, nel suo solito bar, al suo solito tavolino, riservato amorevolmente per lui, dove ci sarebbe stato sempre spazio. Come Roma, Parigi ha custodito i suoi riti, le sue consuetudini, segreti, affetti, partenze e ritorni, arte e bellezza dal primo ciao, all'ultimo arrivederci.
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innamoratadellenuvole · 8 months ago
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Da uomo, ho sempre bramato di possedere un qualcosa di simile anche io. Essere forti: è questo il prezzo? Sai cosa significa vivere senza provare nulla? Uomo, o donna che tu sia, vivere così non ha il benché minimo valore. Credimi, lo vivo sulla mia pelle. Se non si ha cura in tutto questo, di che cosa si deve aver cura, "donna"? Sarai la classica milanese che pensa alle cagate immani, al disco di Simba e alla borsetta che il papi o il ragazzo di turno le regala. Quanta pena che mi fai.
Questa gente non ha capito un cazzo della vita.
È vero, a volte essere sensibili fa male, non lo nego ma ha anche molti lati positivi.
Mi permette di cogliere le piccole cose belle della vita, di sorriderne e gioirne con la stessa forza con cui soffro per quelle brutte.
L'empatia, l'intelligenza emotiva, sono un valore aggiunto.
Ringrazio tutte le donne che nel corso della storia con la loro sensibilità hanno reso il mondo un posto migliore e chi lo fa tutt'oggi ogni singolo giorno.
Dove saremmo senza di loro?
Emozionatevi più che potete.
Vorrei ricordare a colei che ha scritto il messaggio precedente che l'apatia non è forza, non è la soluzione, è solo un meccanismo di difesa di chi ha troppa paura di soffrire.
E non sei affatto femminista mia cara, nel dire che la sensibilità è debolezza e permettere alle bambine di esprimersi è una colpa.
Se sei una di quelle che va per strada a protestare per i diritti delle donne, beh sappi che con quelle parole rafforzi l'ideologia patriarcale.
Impara a comprendere meglio e ad apprezzare il tuo genere di appartenenza, io sono orgogliosa di essere una donna, dovresti esserlo anche tu.
(Ps: grazie del contributo Mr sorriso, ti posso chiamare così? Anche se il tuo vero nome è uno di quelli che mi piacciono di più, non voglio rivelare la tua identità dato che mi scrivi in anonimo 😅
Vorrei parlarti di un sacco di cose a proposito di ciò che hai appena scritto ma forse è meglio di no...)
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Le singolarità qualunque non possono formare una societas perché non dispongono di alcuna identità da far valere, di alcun legame di appartenenza da far riconoscere. In ultima istanza, infatti, lo stato può riconoscere qualsiasi rivendicazione d'identità - perfino (la storia dei rapporti fra stato e terrorismo nel nostro tempo ne è l'eloquente conferma) quella di una identità statale al proprio interno; ma che delle singolarità facciano comunità senza rivendicare un'identità, che degli uomini co-appartengano senza una rappresentabile condizione di appartenenza (sia pure nella forma di un semplice presupposto) - ecco ciò che lo stato non può in alcun caso tollerare. Poiché lo stato, come ha mostrato Badiou, non si fonda sul legame sociale, di cui sarebbe espressione, ma sul suo scioglimento, che vieta. Per esso, rilevante non è mai la singolarità come tale, ma solo la sua inclusione in una identità qualunque (ma che il qualunque stesso sia ripreso senza una identità - questa è una minaccia con cui lo stato non è disposto a venire a patti).
La comunità che viene, G. Agamben, 2001
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curiositasmundi · 1 year ago
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Non c’è un’accezione amabile della patria, e se c’è è forse proprio quella che dovremmo temere di più. La terra dei padri, questo significa patria, è un concetto letterario le cui ambiguità è utile tenere ancora presenti, se non altro perché dimenticarle ci ha dato lezioni amare per tutto il ’900. La prima ambiguità è nelle parole stesse: la patria non è una terra, ma una percezione di appartenenza, un concetto astratto, tutto culturale, che si impara dentro alle relazioni sociali in cui si nasce e dentro alle quali, riconosciuti, ci si riconosce. In un mondo dove i rapporti di confine tra le terre sono cambiati mille volte e le culture si sono altrettanto intrecciate, dire “la mia patria” riferendosi a una terra significa creare di sé un falso logico, oltreché geologico.
La seconda ambiguità è in quel plurale monogenitoriale, quel categorico “padri” che solleva simbolicamente dalle loro tombe un’infinita schiera di vecchi maschi dal cipiglio accusatorio rivolto alla generazione presente. Le madri nella parola patria non ci sono, benché per definizione siano sempre certe, né generano appartenenza, nonostante ce ne sia una sola per ognuno di noi. Non possono esserci perché nell’idea del patriottismo è innestata la convinzione profonda che la donna sia natura e l’uomo cultura, cioè che la madre generi perché è il suo destino e l’uomo riconosca la sua generazione per volontà e autorità, riordinando col suo nome il caso biologico di cui la donna è portatrice.
È in quanto estensione del maschile genitoriale che la patria è divenuta fonte del diritto di identità, perché è il riconoscimento di paternità che per secoli ci ha resi figli legittimi, né è un caso che le rivoluzioni culturali post psicanalisi si definissero anche come “uccisioni dei padri”. Gli apolidi dentro questa cornice si portano inevitabilmente addosso l’aura del figlio bastardo, gli espatriati per volontà sono sempre traditori della patria e gli emigrati economici hanno il dovere morale di coltivare e manifestare a chi è rimasto a casa un desiderio di ritorno, pena il passare per rinnegati.
E se per una volta - solo una, giusto per vedere l’effetto che fa - provassimo a uscire dalla linea di significati creata dal concetto di patria? Averlo caro del resto non ha alcuna attualità; appartiene a un mondo dove il diritto di sopraffazione e la disuguaglianza sociale ed economica erano voci non solo agenti, ma indiscutibilmente cogenti: per metterle in crisi ci sono volute rivoluzioni di pensiero prima ancora che di piazza, e quelle rivoluzioni ci hanno lasciato in eredità il dovere di fare un atto creativo nei confronti di tutte le categorie che non bastano più a raccontare la complessità in cui siamo. E se proprio non è possibile uscire dalla percezione genitoriale dell’appartenenza collettiva - padre, ma anche l’ossimoro madre patria - potrebbe essere interessante cominciare a parlare di Matria.
[...]
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dvlcinea · 2 years ago
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TORO
Ripropongo la mia descrizione del Toro con la metafora del bambino e allora rieccoci a descrivere il valore di questo segno paragonandolo a un essere umano che cresce.
Nel post sull' Ariete usavo il bimbo appena nato come metafora della spinta vitale e indifferenziata del segno.
Adesso immaginate che il bambino, finora pieno di energia, che scappava da tutte le parti, si arrampicava e rischiava di stare mezzo ciondoloni dalla finestra, sia cresciuto un po'.
Adesso il bambino sta a terra o seduto e gioca con gli oggetti perché è la fase di conoscenza delle cose che lo circondano. Non le rompe come un Ariete, vuole sentirle, toccarle, e sopratutto usa la bocca per conoscerle.
Il Toro rappresenta la presa di coscienza della materia, la vuol conoscere e usare per costruire qualcosa.
Non è più solo su tutto.
È uno nel tutto e riconosce il tutto come esterno ma che può toccare e conoscere.
Il bambino tocca gli oggetti e dice, se gli piace, "mio".
Il Toro comincia ad avere un concetto di proprietà, non è egoista, ancora no, ha solo forte il senso di appartenenza al mondo materiale e riconosce anche negli altri il concetto di proprietà.
Il bambino usa molto la bocca per conoscere oggetti e materiali.
Il Toro rappresenta la fase orale, ama mangiare, nutrirsi, è un gaudente.
Il bambino non sbatte le cose, le ordina o le mette una su l' altra.
Il Toro è un costruttore, un concreto che elabora la materia
Il bambino tocca molto, tutto.
Il Toro , lasciata la spinta muscolare fisica dell' Ariete comincia a usare i sensi, è un segno sensuale. Annusa, tocca, ascolta, osserva.
Il bambino comincia a rispettare le fasi giorno- notte.
Il Toro adora il pisolino, non s' ammazza fisicamente ma adora riposare e rilassarsi, mentre l' Ariete la prenderebbe come un' inutile perdita di tempo.
Il bambino in questa fase sa imporre un proprio desiderio, dice MIO, dice FAME o fa capir che ha sonno.
Il Toro è testardo e cocciuto ma sa sempre con chiarezza ciò che vuole e non sta tanto a fare discorsi di contorno. Schietto e sintetico.
Quindi dopo la spinta vitale di nascita FUOCO ecco un tempo di conoscenza e apprendimento TERRA che gli dà le fondamenta e le sicurezze per continuare a crescere.
Mai pensare che un bimbo piccolo sia egoista nel dire MIO, mai dire "è di tutti" timorosi di vederlo crescere egoico, no, mentre dice MIO, in questa fase sta dicendo che lui sente di avere un peso, di valere e quindi di avere qualcosa di suo.
Percorso più differenziato.
Dicendo MIO sa di esistere individualmente.
L' Autostima ce la costruiamo dandoci un valore e non pensando di essere pecore indifferenziate.
Il Toro ha solitamente una concezione chiara di sé, come il bambino ancora piccolo capisce di avere una identità e una sua dimensione grazie al suo interagire con la natura e ciò che lo circonda.
Grandi lavoratori, spesso imprenditori, solidi e concreti, vanno al "dunque", non amano perdersi in questioni inutili, e quindi spesso sono categorici e testardi. Non amano fare chiacchiere inutili e credono nel proprio pensiero perché ne conoscono la validità.
Sensualissimi, e per questo anche molto sensibili all'arte e alle manifestazioni delle proprie emozioni.
— Cecilia Sicuteri
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magliacal · 4 days ago
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Tradizione Celeste: Come la Maglia del City Racconta la Storia del Club
1. Introduzione
La maglia del Manchester City non è soltanto un indumento sportivo, ma un simbolo di appartenenza, identità e passione. Dai primi passi del club nel calcio inglese alle vette raggiunte negli ultimi decenni, la maglia celeste ha sempre rappresentato qualcosa di più profondo: un legame indissolubile tra la squadra e i suoi tifosi.
Il colore celeste, che contraddistingue il club, non è solo un elemento estetico, ma un segno di riconoscimento immediato, capace di evocare ricordi, emozioni e una storia ricca di successi, sfide e rinascite. Indossare la maglia del City significa celebrare una tradizione che abbraccia generazioni e condividere una fede che supera i confini geografici.
In questo articolo esploreremo il percorso storico e simbolico della maglia del Manchester City, analizzandone l’evoluzione, l’identità culturale e il ruolo centrale nella costruzione di una comunità fedele e appassionata. Attraverso un’analisi del design, delle innovazioni tecnologiche e delle storie che essa rappresenta, scopriremo come la maglia celeste sia diventata un emblema di fedeltà per tifosi e giocatori.
2. Storia e Evoluzione della Maglia
La maglia del Manchester City, con il suo caratteristico celeste, ha una lunga storia che rispecchia le vicende del club, dalle sue umili origini alle glorie moderne. Il percorso della maglia è strettamente legato all’evoluzione del club, testimoniando non solo i cambiamenti nel design, ma anche le trasformazioni sociali e sportive che hanno caratterizzato il calcio inglese nel corso dei decenni.
Le origini (1894-1920)
Il Manchester City, nato nel 1880 come St. Mark's, cambiò nome in Manchester City nel 1894. In questi primi anni, le maglie erano abbastanza semplici, con il blu scuro o il bianco a dominare. Tuttavia, fu a partire dal 1892 che la squadra adottò il celeste come colore distintivo, un elemento che sarebbe divenuto sinonimo della sua identità. Durante i primi decenni del 1900, il City cominciò a consolidarsi come uno dei club più riconosciuti in Inghilterra, e la maglia celeste iniziò ad essere vista come il simbolo di una squadra in crescita.
L’era dei successi (1920-1960)
Negli anni '20 e '30, la maglia subì qualche piccola variazione, con l’introduzione di dettagli come il colletto e i bordi delle maniche. La squadra vinse il campionato nel 1937, con il celeste che divenne il simbolo di una nuova era di successi. Tuttavia, il vero punto di svolta arrivò dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando il Manchester City cominciò a dominare nel calcio inglese, culminando nella conquista della FA Cup nel 1956 e del campionato nel 1968. Durante questo periodo, la maglia si distinse per l’utilizzo di un design più snodato, con il colletto a polo che divenne un must per molti club dell’epoca.
Gli anni di transizione (1970-1990)
Gli anni ’70 e ’80 furono caratterizzati da un rapido cambiamento nelle tendenze del design delle maglie, con l’introduzione di materiali sintetici che rendevano le divise più leggere e comode. Il Manchester City, purtroppo, attraversò un periodo difficile sul piano sportivo, e la maglia, pur mantenendo il celeste come colore principale, rifletteva una fase di incertezze per il club. Durante questo periodo, l’aspetto della maglia divenne più minimalista, spesso senza troppi fronzoli, con l’introduzione di loghi stilizzati e sponsor che iniziarono a comparire per la prima volta.
Il ritorno alla gloria e il design moderno (1990-oggi)
Il Manchester City ha vissuto una rinascita a partire dal 1999, quando è stato acquisito dal magnate della petrolchimica Sheikh Mansour. Con l’inizio del nuovo millennio, il club ha intrapreso una serie di investimenti che lo hanno portato a diventare uno dei club di punta in Europa. La maglia ha subito una notevole evoluzione, combinando design moderni con innovazioni tecnologiche.
Negli ultimi anni, il club ha collaborato con brand come Nike e Puma per creare maglie che non solo celebrano la tradizione, ma che sono anche all’avanguardia in termini di comfort e prestazioni. I modelli recenti sono caratterizzati da materiali leggeri e traspiranti, ma anche da dettagli stilistici che richiamano le glorie passate, come il colletto a V o il logo del club stilizzato. Il blu celeste è rimasto il colore predominante, ma sono stati introdotti anche accenti di blu più scuro, come il blu navy, per creare un contrasto più elegante e moderno.
L’evoluzione della maglia Manchester City non riguarda solo l’aspetto estetico, ma anche il suo significato profondo. Oggi, indossare la maglia celeste non è solo una questione di appartenenza a una squadra, ma un modo per sentirsi parte di una storia che ha attraversato decenni di cambiamenti, lotte e successi. La maglia rappresenta il legame forte tra il club e la sua città, simbolo di una passione che non conosce confini.
3. Simbolismo e Identità
La completini calcio non è solo un elemento visivo, ma un vero e proprio simbolo che incarna l’identità del club e il legame con la città di Manchester. Ogni dettaglio del design, dal colore celeste al logo del club, racconta una storia di appartenenza, valori e tradizioni.
Il Celeste: un Colore di Riconoscimento
Il colore celeste è il tratto distintivo del Manchester City, immediatamente riconoscibile dai tifosi di tutto il mondo. Questo colore rappresenta serenità, lealtà e freschezza, valori che si riflettono nello spirito del club. Non è solo una scelta estetica, ma un richiamo all’orgoglio cittadino e alla comunità che il club rappresenta. La tonalità unica del celeste del City è diventata un emblema di continuità e fedeltà, un segno di riconoscimento che unisce i tifosi sotto un’unica bandiera.
Lo Stemma: Cuore della Maglia
Al centro della maglia si trova lo stemma del Manchester City, un elemento che ha subito diverse evoluzioni nel corso degli anni, ma che ha sempre mantenuto un forte legame con la città. L’attuale logo, introdotto nel 2016, riprende elementi iconici di Manchester, come la nave simbolo del commercio e le rose rosse del Lancashire. Questo design riflette l’orgoglio cittadino e sottolinea il legame profondo tra il club e il territorio.
Design e Dettagli che Raccontano una Storia
Ogni maglia del Manchester City porta con sé dettagli che raccontano la storia del club. Spesso, le maglie presentano richiami alle vittorie memorabili, come la conquista della Premier League o le imprese in campo internazionale. Inoltre, le divise celebrative e speciali, come quelle per gli anniversari o per eventi particolari, sono pensate per onorare il passato e ispirare il futuro.
La Maglia come Simbolo di Appartenenza
Indossare la maglia celeste significa far parte di una comunità globale di tifosi, uniti dall’amore per il club. Per i giocatori, la maglia rappresenta il privilegio e la responsabilità di portare in campo i sogni di milioni di sostenitori. Per i tifosi, invece, è un simbolo di appartenenza e dedizione, un modo per esprimere la propria identità e il proprio legame con il Manchester City.
Un Ponte tra Tradizione e Innovazione
Nonostante i cambiamenti stilistici e tecnologici, la maglia del Manchester City è rimasta fedele ai suoi principi fondamentali, riuscendo a combinare tradizione e modernità. Il simbolismo della maglia evolve con il tempo, adattandosi alle nuove generazioni di tifosi, ma senza mai perdere la sua essenza.
In definitiva, la maglia del Manchester City è molto più di un capo d’abbigliamento sportivo: è un potente strumento di narrazione e un emblema di identità collettiva. Attraverso il suo celeste iconico, lo stemma e i dettagli curati, la maglia racconta la storia di una squadra e di una città, unendo passato, presente e futuro in un unico simbolo di passione e fedeltà.
4. Passione e Fedeltà dei Tifosi
La maglia del Manchester City non è solo un simbolo del club, ma un catalizzatore di emozioni e una testimonianza visiva della passione dei tifosi. Per i supporter, indossare il celeste significa celebrare una connessione profonda con la squadra, fatta di dedizione, amore e lealtà incondizionata.
Una Fede Che Va Oltre i Risultati
I tifosi del Manchester City sono conosciuti per la loro straordinaria fedeltà, anche nei periodi più difficili della storia del club. Prima dell'era di successi moderni, quando la squadra attraversava momenti di difficoltà sportive e retrocessioni, i supporter hanno continuato a riempire gli spalti, dimostrando un attaccamento che va oltre il successo sul campo. La maglia, in questi momenti, è diventata un simbolo di resilienza e di speranza, un modo per dire: "Noi siamo qui, qualunque cosa accada."
La Maglia come Legame Generazionale
Per molti tifosi, la maglia del City rappresenta un legame che attraversa le generazioni. Nonni, genitori e figli condividono storie, emozioni e ricordi legati alle maglie del passato, creando un’eredità che si tramanda di padre in figlio. Ogni maglia porta con sé un pezzo di storia personale: un gol memorabile, una finale indimenticabile, o semplicemente il ricordo di un pomeriggio allo stadio con la famiglia.
I Tifosi come Protagonisti
La passione dei tifosi non si limita allo stadio. In ogni angolo del mondo, i supporter del Manchester City indossano la maglia con orgoglio, trasformandola in un simbolo di appartenenza globale. I club di tifosi ufficiali e le community online creano un senso di unione e condivisione che va oltre i confini geografici. Che sia al Etihad Stadium o in un pub di Bangkok, la maglia celeste unisce le persone sotto un’unica bandiera.
Le Iniziative per i Tifosi
Il Manchester City ha riconosciuto il ruolo centrale dei tifosi nella propria storia, creando iniziative per coinvolgerli attivamente. Dalla possibilità di personalizzare le maglie con i nomi e i numeri preferiti, alla creazione di design speciali che celebrano eventi storici del club, il rapporto tra squadra e tifosi è sempre più stretto. Eventi come le "giornate del tifoso" e i tour dello stadio permettono ai supporter di vivere esperienze uniche, rafforzando il loro legame con la squadra.
Passione e Maglia: Un Circolo Virtuoso
La passione dei tifosi non si limita a sostenere la squadra durante le partite; essa influenza direttamente il design e il significato della maglia stessa. Le aziende produttrici, insieme al club, lavorano per creare divise che rispecchino le aspettative e i valori dei supporter. Questo dialogo continuo fa sì che ogni nuova maglia sia non solo un prodotto sportivo, ma un omaggio a chi la indossa con orgoglio.
Conclusione
Per i tifosi del Manchester City, la maglia celeste non è solo un simbolo di fedeltà, ma un’estensione della loro identità. Indossarla significa rappresentare la squadra, la città e una comunità globale di appassionati. È un atto di amore e devozione, un modo per dire al mondo: "Sono parte di qualcosa di speciale." La maglia del City, con il suo celeste inconfondibile, è il cuore pulsante di una passione che continua a crescere, stagione dopo stagione.
5. Innovazione e Tradizione
La maglia del Manchester City rappresenta un perfetto equilibrio tra innovazione e tradizione, un connubio che riflette l’essenza del club. Mentre onora il suo passato glorioso, la divisa si evolve costantemente per rimanere al passo con le tecnologie moderne e le aspettative del calcio contemporaneo.
Un Legame con il Passato
Il design della maglia del Manchester City non ha mai perso di vista la sua eredità. Il colore celeste, elemento distintivo fin dalle origini, rimane un punto fermo che collega il presente al passato. Inoltre, gli elementi grafici e i dettagli inseriti nelle divise spesso richiamano momenti storici del club, come le vittorie nelle competizioni nazionali e internazionali o le celebrazioni di anniversari significativi.
Tecnologie di Ultima Generazione
La maglia del Manchester City è sinonimo di innovazione tecnologica. Le divise sono progettate con materiali avanzati per migliorare la performance dei giocatori. Tessuti leggeri, traspiranti e sostenibili consentono agli atleti di muoversi con maggiore agilità e di rimanere freschi anche nelle condizioni più difficili. La tecnologia Dri-FIT di Nike, per esempio, è una delle innovazioni chiave adottate per garantire comfort e prestazioni ottimali.
L’Influenza della Moda e del Design Moderno
Negli ultimi anni, la maglia del City è diventata anche un’icona di stile. Le collaborazioni con designer e l’attenzione ai dettagli hanno reso le divise non solo adatte al campo da gioco, ma anche alla moda urbana. Le terze maglie e le edizioni speciali presentano spesso colori e motivi audaci, rendendole oggetti di culto per i collezionisti e gli appassionati di streetwear.
Sostenibilità: Un Impegno per il Futuro
Un aspetto cruciale dell’innovazione è la sostenibilità. Il Manchester City, in collaborazione con Nike, si impegna a utilizzare materiali riciclati per la produzione delle maglie, riducendo l’impatto ambientale. Questa scelta non solo rispecchia un’attenzione crescente verso le questioni ambientali, ma rafforza anche l’immagine del club come leader etico e innovativo nel mondo dello sport.
Il Perfetto Equilibrio tra Innovazione e Tradizione
Ogni nuova maglia del Manchester City cerca di bilanciare tradizione e modernità. Se da un lato elementi classici come il celeste e lo stemma rimangono inalterati, dall’altro l’introduzione di tecnologie innovative e design contemporanei testimoniano la volontà del club di guardare al futuro. Questa combinazione rende la maglia non solo un simbolo sportivo, ma anche un elemento che rappresenta i valori di progresso e rispetto per le radici.
Conclusione
La capacità del Manchester City di integrare innovazione e tradizione nella sua maglia è uno dei motivi principali per cui questa rimane un simbolo amato dai tifosi e rispettato dagli avversari. Ogni dettaglio della divisa racconta una storia: una storia che guarda al futuro senza dimenticare il passato, celebrando ciò che rende unico il Manchester City. Con ogni nuova stagione, la maglia celeste continua a scrivere il suo capitolo nella storia del calcio, restando fedele alla sua eredità e al tempo stesso abbracciando il cambiamento.
6. Il Futuro della Maglia Celeste
La maglia del Manchester City, con il suo iconico celeste, rappresenta una tradizione consolidata e una fonte d’ispirazione per il futuro. Mentre il calcio continua a evolversi, la maglia del City si prepara ad affrontare nuove sfide e a sfruttare le opportunità offerte dalle innovazioni tecnologiche, culturali e ambientali.
Sostenibilità al Centro
Nel futuro della maglia celeste, la sostenibilità avrà un ruolo centrale. Il club, in collaborazione con i suoi partner, sta lavorando per creare divise ancora più eco-friendly. L’obiettivo è ridurre ulteriormente l’impatto ambientale attraverso l’utilizzo di materiali riciclati e tecnologie di produzione a basso consumo energetico. È plausibile immaginare maglie interamente biodegradabili o prodotte con materiali innovativi che riducano al minimo gli sprechi.
Tecnologie Indossabili
Il calcio del futuro vedrà una maggiore integrazione di tecnologie indossabili, e la maglia del Manchester City non farà eccezione. Sensori incorporati nei tessuti potrebbero monitorare le prestazioni dei giocatori in tempo reale, fornendo dati su velocità, battito cardiaco e livello di stanchezza. Questi progressi non solo miglioreranno le prestazioni in campo, ma offriranno anche ai tifosi un’esperienza più interattiva attraverso app e piattaforme digitali.
Design Personalizzabile
Un altro aspetto del futuro della maglia celeste sarà la crescente personalizzazione. I tifosi potrebbero avere la possibilità di creare versioni uniche delle maglie, scegliendo colori, dettagli e simboli personali, pur mantenendo gli elementi distintivi del club. Questo approccio non solo aumenterà l’interesse dei fan, ma rafforzerà anche il senso di appartenenza alla squadra.
Integrazione della Realtà Aumentata (AR)
La realtà aumentata potrebbe giocare un ruolo significativo nella promozione e nell’esperienza legata alla maglia. Attraverso l’uso di dispositivi mobili, i tifosi potrebbero scansionare la maglia per accedere a contenuti esclusivi, come storie sul club, replay di partite storiche o messaggi personalizzati dei giocatori. Questa innovazione potrebbe trasformare la maglia in un portale interattivo per immergersi nel mondo del Manchester City.
Espansione Globale e Inclusività
Con il Manchester City che rafforza la sua presenza globale, il futuro della maglia celeste sarà anche un riflesso di questa espansione. Design che celebrano culture diverse o edizioni speciali dedicate a comunità specifiche potrebbero diventare più frequenti. Inoltre, il club potrebbe concentrarsi su una maggiore inclusività, offrendo una gamma più ampia di taglie, stili e versioni adatte a tutte le fasce di età e generi.
Rafforzare il Legame con i Tifosi
Il futuro della maglia celeste non riguarderà solo il prodotto fisico, ma anche il modo in cui essa rappresenta il rapporto tra club e tifosi. Il Manchester City potrebbe introdurre nuove iniziative per coinvolgere i fan nel processo di design o per rendere la maglia un simbolo ancora più forte di unità e identità.
Conclusione
Il futuro della maglia del Manchester City promette di essere entusiasmante e ricco di innovazioni. Tra sostenibilità, tecnologia, personalizzazione e un maggiore coinvolgimento dei tifosi, la maglia celeste continuerà a rappresentare non solo una squadra, ma una comunità globale di appassionati. Restando fedele alle sue radici, ma aperta al cambiamento, la maglia del City è pronta a scrivere nuovi capitoli nella sua storia, mantenendo intatta la passione che la contraddistingue.
7. Conclusione
La maglia celeste del Manchester City non è solo un capo d’abbigliamento sportivo: è un simbolo di storia, identità e passione. Attraverso il suo design, la sua evoluzione e il suo significato, rappresenta un punto d’incontro tra tradizione e innovazione, tra il legame con le radici del club e lo sguardo rivolto al futuro.
Dai primi giorni in cui il celeste è diventato sinonimo della squadra, fino alle moderne tecnologie che rendono le divise uniche e performanti, la maglia ha accompagnato il club e i suoi tifosi in un viaggio ricco di successi, emozioni e sfide. Ogni dettaglio della maglia racconta una storia: una narrazione di resilienza, crescita e una fedeltà incrollabile verso i colori del Manchester City.
Per i tifosi, indossare la maglia del City è un atto di appartenenza, un modo per dichiarare la propria passione e per sentirsi parte di una comunità globale. È un simbolo che unisce persone di diverse generazioni e culture, tutte accomunate dall’amore per la squadra.
Guardando al futuro, la maglia celeste continuerà a evolversi, integrando nuove tecnologie, abbracciando la sostenibilità e celebrando l’identità del club. Tuttavia, il suo significato essenziale rimarrà invariato: sarà sempre un emblema di fedeltà, un simbolo di orgoglio e una fonte di ispirazione per chiunque abbia il cuore tinto di celeste.
In un mondo in costante cambiamento, la maglia del Manchester City rimane una certezza: una connessione viva tra passato, presente e futuro, capace di accendere la passione di milioni di tifosi in tutto il mondo. Indossarla significa credere, lottare e sognare insieme a una squadra che ha reso il celeste un colore di vittoria e di speranza.
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mtonino · 14 days ago
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30° MedFilm Festival - concorso cortometraggi
The Smell of Fresh Paint (2024) Nada Petrovic - Emma si ribella ad una situazione familiare difficile, è ossessionata dall'idea di tornare nella vecchia casa di famiglia. Un toccante racconto di formazione nel quale i dettagli e la loro memoria sono strumenti per la costruzione di identità e appartenenza
Mango (2024) Randa Ali - Nel caldo afoso di Il Cairo Nadia è costretta a ripercorrere un passato doloroso per comprendere l'abbandono del padre. Attraverso una storia intima e personale la regista egiziana affronta il tema della gentrificazione in modo intelligente e poetico.
An Orange From Jaffa (2024) Mohammed Almughanni - L'incontro tra due uomini che per motivi diversi devono attraversare un checkpoint israeliano per uscire dalla Palestina. In pochi minuti il corto affronta l'assurdità della guerra e allo stesso tempo l'assurdità delle condizioni di vita quotidiana di un Paese ostaggio. Free Palestine
I corti sono disponibili per gli abbonati MyMovies One nei giorni del festival
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thebeautycove · 17 days ago
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FLORIS LONDON - GOLDEN AMBER - Eau de Parfum - Novità 2024 -
Don’t know exactly what magic is, but I do know that always starts when you don’t wanna leave. From places, from thoughts, from people. That goes for Golden Amber. A magic calm embrace.
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Non so di preciso cosa sia la magia, ma so che inizia sempre quando non te ne vuoi più andare. Dai luoghi, dai pensieri, dalle persone.
Magia del luogo e identità olfattiva. Floris London immagina di immortalare, tra gli accordi della sua nuova creazione, lo spettacolare scenario del lago di Garda, la pacifica armonia del crepuscolo tinto d’oro, cornice impeccabile per Golden Amber, essenza che emana un’eleganza senza tempo, di ineccepibile raffinatezza.
Nel segno magistrale del brand si staglia lo sguardo contemplativo del profumiere Maison Nicola Pozzani, eccolo cogliere l’ispirazione tra le meraviglie della sua terra, indugiare sul morbido paesaggio lacustre, catturare la piena sensazione di calma e tranquillità che il Benaco trasmette.
Un benessere condiviso da illustri clienti Floris, Winston Churchill, Laurence Olivier e Vivien Leigh che amavano trascorrere qui le loro vacanze in un’atmosfera di rilassante serenità.
Eleganza e vitalità, calore e freschezza in perfetto equilibrio, espressi attraverso una palette aromatica che è uno splendido gemellaggio tra tonalità briose balsamiche mediterranee ed un emblematico romanticismo floreale inglese d’altri tempi.
Apertura ricca di accenti vegetali fruttati esperidati come riflessi sullo specchio d’acqua. Bergamotto, cassis e fico galleggiano sospinti da uno zefiro lieve a sfiorare un nostalgico accordo con rosa, fiore di mandorlo, neroli, geranio come a voler raccontare la vegetazione protagonista, cingere gioiosamente le sponde. Nella luce dorata del tramonto scoprire infine la profondità dell’orizzonte, una rassicurante amorevolezza ambrata con tonka, patchouli e sandalo assale i sensi, come patto di appartenenza perenne e, da lì, non voler andare più in nessun altro posto.
Creata da Nicola Pozzani.
Eau de Parfum 10, 100 ml. Online qui
©thebeautycove   @igbeautycove
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pier-carlo-universe · 8 days ago
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"La Strangera" di Marta Aidala: il viaggio intimo di una donna alla ricerca di sé. Recensione di Alessandria today
Una narrazione poetica tra montagne, identità e libertà
Una narrazione poetica tra montagne, identità e libertà. “La Strangera” di Marta Aidala, pubblicato il 27 agosto 2024, è un romanzo che esplora con rara intensità il tema dell’identità e del desiderio di appartenenza, ambientandolo in uno scenario naturale imponente e metaforico. La protagonista, Beatrice, compie una scelta radicale: lasciare Torino e trasferirsi tra le montagne per ritrovare sé…
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mydenisv · 3 months ago
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Il benessere, il calcio, il tifoso: una storia di amori e conflitti, chi vincerà?
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Il Tifoso Moderno e la Salute Psicofisica: Una Relazione Complessa Il calcio è uno sport che appassiona milioni di persone in tutto il mondo, ma il suo impatto sulla salute psicofisica dei tifosi è un argomento ancora poco esplorato. Come può un semplice gioco influenzare la nostra mente e il nostro corpo? La risposta è più complessa di quanto si possa immaginare. L'esperienza sociale e identitaria del tifo Il tifo calcistico non è solo un hobby, ma un'esperienza sociale e identitaria che può avere un impatto significativo sulla nostra salute psicofisica. Quando siamo parte di una comunità di tifosi, ci sentiamo parte di qualcosa di più grande di noi stessi. Condividiamo emozioni, esperienze e valori con gli altri, il che può creare un senso di appartenenza e di identità. Il rovescio della medaglia: lo stress del tifoso Tuttavia, la vita del tifoso non è solo piena di gioia e connessioni. La frustrazione e lo stress possono essere alti quando la squadra perde, e lo stress prolungato può avere effetti negativi sulla nostra salute fisica e mentale. Ma come possiamo gestire lo stress e mantenere un equilibrio emotivo? L'equilibrio emotivo del tifoso La chiave per un equilibrio emotivo è trovare un modo per gestire le emozioni negative e positive. Possiamo imparare a riconoscere i segnali di stress e a prendere misure per ridurlo. Possiamo anche imparare a godere delle vittorie senza deprimerci troppo per le sconfitte. Conclusione: il calcio come parte di un'esperienza di vita Il calcio non è solo un gioco, ma una parte della nostra vita. Il suo impatto sulla nostra salute psicofisica dipende da come lo viviamo e lo integriamo nella nostra vita. Possiamo imparare a godere del calcio senza lasciarci consumare dalle emozioni negative. Possiamo imparare a trovare un equilibrio emotivo e a mantenere una salute psicofisica positiva. Fonti Fredrickson, B. L. (2001). The Broaden-and-Build Theory of Positive Emotions. American Psychologist. Block, M. L., & Grundlingh, L. (2019). The Role of Sports in Social Cohesion and Psychological Well-being. Social Science & Medicine. Fancourt, D., & Steptoe, A. (2019). Social Relationships and Health: A Review. Journal of Health Psychology. Wann, D. L., & Weaver, A. J. (2009). Understanding the Impact of Sports Fanship on Psychological Well-being. Journal of Sports Sciences. Read the full article
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metissagesanguemisto · 3 months ago
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Ciao Métissagers e un augurio per un splendido Settembre a tutti voi!
Vi presento la copia zero di “Educare l’identità culturale - Una Guida per crescere consapevoli delle proprie culture e tradizioni”, da oggi disponibile online.
L'emozione di vedere pubblicato un libro che racchiude la propria esperienza professionale è un misto di orgoglio, sollievo e speranza. Orgoglio per aver trasformato il proprio percorso e le proprie conoscenze in qualcosa di tangibile, condivisibile con un pubblico più ampio; sollievo per aver finalmente completato un progetto che ha richiesto impegno e dedizione; e speranza, perché il desiderio è che il libro possa raggiungere ovunque ci sia interesse, bisogno o curiosità di conoscere mondi diversi. È un invito a esplorare nuove prospettive, a entrare in contatto con storie lontane dalla propria esperienza quotidiana, e a trovare modi nuovi per interagire e crescere attraverso il dialogo con l'altro.
La guida, frutto di 14 anni di intense e profonde ricerche sul tema della pluriculturalità e del mondo dell’interculturalità, rappresenta un’opera complessa e ricca di significato. È stato realizzato attraverso un'analisi meticolosa di esperienze vissute, studi teorici, interviste e raccolte di testimonianze da persone di culture diverse. Il processo di ricerca ha incluso l'osservazione sul campo, la partecipazione a progetti interculturali e la collaborazione con esperti e comunità da tutto il mondo. Questi 14 anni di lavoro hanno permesso di esplorare come le identità culturali si intrecciano e si influenzano reciprocamente in contesti sociali, educativi e professionali.
Il libro non solo documenta queste dinamiche, ma le analizza per evidenziare l'importanza dell'interculturalità nella costruzione di società più inclusive e rispettose delle diversità. La sua incidenza sulla vita di moltissime persone "Mixed" — ovvero con un background culturale misto — è stata profonda. Ha offerto a queste persone uno specchio in cui riconoscere la propria identità complessa e ha fornito strumenti per navigare le sfide quotidiane di appartenenza e riconoscimento culturale. Inoltre, ha ispirato dialoghi, riflessioni e politiche volte a valorizzare le differenze culturali come una risorsa piuttosto che come un ostacolo.
Educare l’identità culturale significa aiutare le persone a riconoscere, comprendere e valorizzare le proprie radici culturali e quelle degli altri, promuovendo una consapevolezza critica e una capacità di dialogo interculturale.
Significa fornire strumenti per esplorare e comprendere come le culture — intese come un insieme di valori, credenze, comportamenti, tradizioni, lingue e pratiche — influenzino l'identità personale e collettiva.
Significa promuovere la capacità di comunicare e interagire in modo efficace con persone di diverse culture. Questo implica sviluppare competenze di ascolto attivo, empatia, apertura mentale e la capacità di negoziare significati e valori differenti.
Significa insegnare a esaminare criticamente le proprie convinzioni e quelle della propria cultura, così come quelle degli altri, al fine di promuovere un pensiero autonomo, flessibile e aperto al cambiamento.
Significa anche promuovere l’inclusione, l’uguaglianza e la giustizia sociale, incoraggiando azioni che riducano le disparità culturali e sostengano il diritto di ogni individuo a essere rispettato nella sua unicità.
Significa includere l’insegnamento del rispetto per le altre culture, sfidando stereotipi, pregiudizi e discriminazioni. Significa imparare ad apprezzare la diversità culturale come una fonte di arricchimento e di crescita personale e sociale.
Educare l’identità culturale è un processo che mira a formare persone consapevoli delle proprie radici e aperte al mondo, capaci di interagire con empatia e rispetto, contribuendo alla costruzione di comunità più inclusive e coese. La guida rappresenta un ponte che collega le esperienze interculturali, aprendo nuove vie di comprensione, accettazione e interazione tra mondi apparentemente lontani ma profondamente interconnessi.
L’ho concepito con grande passione e rispetto della mia esperienza personale e di quella di centinaia di Mentee che in tutti questi anni mi hanno dato fiducia ed hanno creduto che un futuro migliore, da qualche parte, esiste già.
Vorrei spendere due parole sulla copertina che tanto ha sollevato interrogativi e perplessità.
L’illustrazione è opera del bravissimo artista @Nicola Grotto, che ringrazio di vero cuore per aver colto ciò che voglio trasmettere e per la pazienza nel tradurre ogni particolare (colori inclusi) nel riferimento destinato. Sono rappresentati i miei tre ragazzi, Mixed (Quadroon a dirla precisamente), nella loro espressività naturale in temi particolarmente scomodi.
Mi è stato fatto più di un appunto sulla bimba con espressione di sorpresa nella copertina. Letteralmente è stato osservato che la sua mimica è inquietante ed il fatto di averlo messo in primo piano, rende le persone poco confortevoli.
Vorrei spiegarvi che tutto ciò che faccio, dico e condivido nella mia vita ha sempre un senso ben preciso. Senso, ovviamente per me, investita di libertà d’espressione come tutti i folli, visionari e outsiders audaci. Ma quel senso cerco di condividerlo e farlo interagire con il senso degli altri, nella speranza di imparare sempre qualcosa di nuovo e di trasmettere, a mi volta, qualche cos’altro. Quindi ringrazio quanti hanno espresso la loro opinione dandomi l’opportunità di spiegare il mio punto di vista.
L’espressione di quella bimba (il cui nome è Madison), con occhi sgranati e bocca aperta di stupore e incredulità, rappresenta un mix di sensazioni ed emozioni a affermazioni razziste, discriminatorie e vessatorie: lo stupore, il disagio e il fastidio che si prova dinnanzi a situazioni plateali di pregiudizi e disparità.
La sua espressività rappresenta una reazione spontanea e genuina di shock e incomprensione di fronte a parole o comportamenti che percepisce come ingiusti, crudeli o profondamente sbagliati. Rappresenta l’innocenza e la purezza data dalla loro visione del mondo, ancora priva di preconcetti negativi. Mostra come, agli occhi di un bambino, le affermazioni razziste o discriminatorie siano estranee e prive di senso. Racconta una forte empatia e sensibilità indicando che è profondamente toccata dalle parole offensive, anche se non direttamente rivolte a lei. Questa empatia può nascere dalla comprensione istintiva che tali affermazioni feriscono altre persone. Vuole simboleggiare, infine, rifiuto innato e immediato oltre il rifiuto di concetti negativi quali odio, ostilità o intolleranza, comunicando una volontà inconscia di prendere le distanze da idee e concetti che percepisce come ingiusti o moralmente sbagliati.
Insomma, non trovo nulla di inquietante se non uno stupore può essere particolarmente potente perché mostra quanto i pregiudizi siano estranei alla mente di un bambino, sottolineando che odio e discriminazione non sono istintivi, ma appresi.
Se lo leggerete, vi chiedo di lasciare una vostra riflessione e/o commento su quanto avete compreso.
“Educare l’identità culturale - Una Guida per crescere consapevoli delle proprie culture e tradizioni” di Luisa Casagrande
Pagine: 346
Lingua: Italiano
ISBN: 979-8336328721
AMAZON STORE: https://amzn.eu/d/hcrLjoP
Wizzy!
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safetyandpromo · 3 months ago
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Abbigliamento Personalizzato: La Tua Identità, Il Nostro Design
Nel mondo competitivo di oggi, l'immagine di un'azienda è cruciale. L'abbigliamento personalizzato è uno strumento potente per rafforzare l'identità del tuo brand, migliorare la visibilità e creare un senso di coesione tra i membri del team. Se stai cercando soluzioni di alta qualità per l’abbigliamento personalizzato, il sito di Safety & Promo rappresenta una risorsa essenziale per soddisfare tutte le tue esigenze.
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Perché Scegliere Abbigliamento Personalizzato?
L’abbigliamento personalizzato va oltre la semplice estetica. Esso contribuisce a creare un'immagine professionale e coerente, migliorando la riconoscibilità del marchio e promuovendo un senso di appartenenza tra i dipendenti. I capi personalizzati possono essere utilizzati per eventi aziendali, uniformi di lavoro, o come omaggi promozionali. Ogni capo, dal polo alle giacche, può essere arricchito con loghi, slogan o design specifici che rappresentano al meglio la tua azienda.
Safety & Promo: Il Partner Ideale
Il sito web di Safety & Promo è il punto di riferimento ideale per l’abbigliamento personalizzato. Offriamo una vasta gamma di opzioni che spaziano da t-shirt e felpe a giacche e pantaloni, tutti personalizzabili secondo le tue esigenze. Visita Safety & Promo per esplorare le numerose possibilità di personalizzazione e scegliere i capi che meglio rappresentano il tuo brand.
Servizi Offerti
Sul sito di Safety & Promo, potrai trovare numerosi servizi dedicati all’abbigliamento personalizzato:
Design su Misura: Offriamo servizi di design per aiutarti a creare il look perfetto per il tuo abbigliamento. Il nostro team di esperti lavorerà a stretto contatto con te per garantire che il design finale rispecchi completamente la tua visione.
Qualità e Comfort: I materiali utilizzati sono di alta qualità, assicurando non solo un aspetto elegante ma anche un comfort duraturo. I capi sono progettati per resistere all'usura quotidiana, mantenendo un aspetto professionale anche dopo numerosi lavaggi.
Tempi di Consegna: Safety & Promo garantisce tempi di consegna rapidi, così potrai avere i tuoi capi personalizzati in tempo per eventi, fiere o campagne pubblicitarie.
Assistenza Clienti: Il nostro servizio clienti è sempre disponibile per rispondere a qualsiasi domanda e fornire supporto durante tutto il processo di acquisto e personalizzazione.
Conclusione
Investire in abbigliamento personalizzato è una strategia efficace per rafforzare l'immagine della tua azienda e migliorare la coesione del team. Con Safety & Promo, hai accesso a un’ampia selezione di capi personalizzabili e servizi di alta qualità. Non perdere l'opportunità di creare abbigliamento che non solo valorizza il tuo brand, ma che rappresenta anche un investimento nel morale e nell’immagine della tua squadra.
Per scoprire tutte le opzioni disponibili e iniziare a progettare il tuo abbigliamento personalizzato, visita il sito web di Safety & Promo all'indirizzo. Inizia oggi a costruire un’identità visiva forte e professionale per la tua azienda!
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kinoko69saradasblog · 5 months ago
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Molte cose, negli ultimi tempi, ci hanno fatto arrabbiare. Cerchiamo di riassumere un po', con l'aiuto di Wikipedia, quel marasma di notizie online, alcune fin troppo datate.
Jk Rowling si dichiara ed è considerata politicamente a sinistra, ma alcune sue opinioni non sembrano seguire la stessa linea di pensiero. Per esempio, non è d'accordo con il boicottaggio culturale di Israele, considerandolo sbagliato a prescindere, inoltre poco efficace per gli scopi che si prefigge.
Nel 2019, la ricercatrice britannica Maya Forsater dichiarò: "il sesso biologico è un dato oggettivo e un trans non è una vera donna". Non è chiaro se lo fece in privato, in pubblico, in una platea online, in una chat aziendale oppure nel suo profilo facebook. Ognuna di queste possibilità comporta responsabilità diverse e, per quanto ci possa apparire ingiusto, se lo avesse affermato nel suo profilo avrebbe avuto ragione. Perché nel profilo personale mettiamo quello che vogliamo.
Ad ogni modo, la Forsater venne licenziata perché accusata di fare discriminazioni.
Intento' causa contro il suo capo e perse.
Jk Rowling espresse sostegno e solidarietà per lei.
Chiesto un appello, il giudice diede ragione alla Forsater e ritenne che fu lei ad essere stata licenziata per motivi discriminatori. La verità giudiziaria è sempre diversa dalla realtà quotidiana e qui si sta tentando di far passare una manifestazione di ignoranza per diritto di opinione.
Joanne afferma che la ricercatrice stia subendo ostracismo per aver dichiarato che "il sesso è reale". Il che è falso. Perché la faccenda riguarda il genere, non il sesso di appartenenza. Se noi li usiamo come sinonimi, sesso e genere, torniamo agli anni settanta, dando per scontato che le bambine debbano giocare con la bambola e le pentoline, mentre ai maschietti spettano i soldatini e i robot spaziali. E che qualunque infrazione di questo comportamento (che è un costrutto sociale, non genetico) comporta la diagnosi di malattia mentale. Un bambino che piange e che non si difende dai bulli, apparirà come una femminuccia. Una bambina che ama arrampicarsi e che esprime le proprie idee, sarà considerata invadente o iperattiva.
La stessa Jk Rowling, secondo questo modo di pensare, andrebbe considerata una donna viriloide, per aver scelto una professione "maschile" e per l'aggressività e l'ostinazione con cui diffonde le proprie idee.
<Cancellare il concetto di sesso - spiega la Rowling - significa non dare la possibilità a molti di discutere delle proprie vite.>
Peccato che nessuno voglia cancellare un bel niente e che sia lei a confondere un termine con un altro.
Ciò che probabilmente l'autrice non ha capito, è che il concetto di identità è cambiato nella Storia e che non siamo più definiti dall'esterno, ma siamo chiamati ad autodeterminarci. Così come io non devo (e non voglio) considerarmi cattolica, solo perché vivo nel paese dove risiede il Vaticano, allo stesso modo un individuo può decidere se vuole essere considerato maschio o femmina. La propria immagine, come ci presentiamo in pubblico, è un problema individuale: possiamo anche non capirlo, è legittimo. Non per questo siamo autorizzati a fare pressioni sulla vita di persone estranee.
Le parole di Jk Rowling hanno anche avuto l'effetto di negare rifugio ed assistenza a persone trans vittime di abusi, paventando il pericolo che siano esse a mettere a rischio le donne, perché ovviamente non esiste una casa protetta destinata ai soli transessuali.
Questa tendenza a considerare le rivendicazioni trans come un vezzo, un capriccio del momento, una fissazione, può portare a conseguenze tragiche se viene normalizzata dalla società.
Poco tempo fa, Stephen King - appassionato della sua serie di gialli - fece vivaci dichiarazioni contro le sue posizioni transfobiche. Jk Rowling tolse il follow al celebre scrittore horror.
Solo in questi giorni si apre uno spiraglio per una riconciliazione pubblica, poiché Stephen ha espresso il desiderio di leggere un nuovo libro giallo. "Sta arrivando", ha risposto laconicamente Joanne.
La riconciliazione è vicina?
Come anche la saga di Harry ci ha insegnato, quello che si dice in pubblico e quello che si esprime in privato non sono necessariamente la stessa cosa.
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Disegno: fan art su Severus Snape donna (e incinta).
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Questo articolo, senza il disegno, si puo' leggere anche alla sezione Mentions del sito Facebook di Jk Rowling. 😅 Almeno finche' non lo cancellano.
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queerographies · 6 months ago
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[Ragazzo solo][Lorenzo Giacinti]
"Ragazzo solo" di Lorenzo Giacinti narra la storia di Pier, un giovane inerme che scopre di essere incinto. L'autore, con una scrittura cinematografica, esplora temi come famiglia, identità e amore in un contesto di abbandono e appartenenza.
Il caso del ragazzo madre: la storia di un uomo incinto al centro del nuovo romanzo di Lorenzo Giacinti Titolo: Ragazzo soloScritto da: Lorenzo GiacintiEdito da: Edizioni RevolverAnno: 2024Pagine: 192ISBN: 9791281466029 La trama di Ragazzo solo di Lorenzo Giacinti Pier si annulla ogni notte: si ubriaca e si cala di tutto al Blackout, insieme ai ragazzi del quartiere, e al mattino è uno zombie…
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