#inganno e affanno
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iannozzigiuseppe · 3 years ago
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Dietro il sorriso di una donna
Dietro il sorriso di una donna
Dietro il sorriso di una donna ANTOLOGIA VOL. 247 Iannozzi Giuseppe Dancing è opera originale di Chatterly LA PARTE MIGLIORE DI DIO Quando avrò scoperto che cosa si nasconde dietro il sorrido di una donna, poco ma sicuro, che avrò messo a nudo la parte migliore di Dio. LIEVE Com’è lieve il tuo sorriso mentre mi porti alla gogna NEBBIA Con un anello di nebbia sposasti le mie illusioni SOLO…
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shinshun-chanson-show · 4 years ago
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@Quando ti sei innamorato 恋したとき
https://www.youtube.com/watch?v=vp2Pv0gjEdk
 今年のサンレモでオリエッタ・ベルティ(1943年生まれ)が歌った。彼女は大御所で、サンレモは1966年から今回で12回出場している。69年の「愛の詩」は上位ではなかったが大ヒットした。しかしこれは主にペアだったマッシモ・ラニエリの功績で、彼女単独のヒットを私はあまり知らない。
Orietta Berti sang it as Sanremo 2021.
She has attended it for 12 times.
“Quando l'amore diventa poesia” sang in 1969 became a great hit, but it was mainly because of Massimo Ranieri.
 この歌は典型的な70年代のカンツォーネで、バースとサビがはっきり分かれており、メロディも歌詞も古典的だ。歌い方もそうで、熟年ファンは喜んだことだろう。結果は12位だった。それより今回の彼女は話題が多く、まず外出禁止を無視したためパトカー3台に終われた。共演者の名前を何度も間違えた。そしてオートチューンを使うことを批判した、等々。
This song is a typical canzone in 70s, melody, lyrics and way of singing, too.
It took 12th.
This time she occurred many scandals; she went out ignoring “No going out”, and was chased by three patrol cars. She mistook some of the singers, and criticized to use auto-tune.
 歌詞と意味
La senti e già lo sai che brucia dentro
Come una fiamma ormai ti lascia il segno
Quando mi guardi tu so quello che vorrei.
 あなたは感じている 自分の中で燃えていると もうわかっている
炎のように あなたに痕跡を残す
あなたを見れば 私は自分のほしいものがわかる
Come una musica mi scorri dentro,
Un fiume in piena ormai fino allo schianto,
Pericoloso sei ma è quello che vorrei.
 音楽のようにあなたは私の中を流れる
あふれるまでいっぱいになる川
あなたは危険だけれどそれが私の望み
Sembrava tanto eppure non ho niente
Se non ti ho accanto tutto è apparente,
Un’onda senza il mare, un cielo senza stelle,
Solo il mio pianto mi resta senza te.
 たくさんのように見えたけれど私には何もない
あなたがそばにいないなら すべては明らか
海のない波 星のない空
あなたがいなくなって私の嘆きだけが残る
Quando ti sei innamorato, perduto
Da allora niente è cambiato.
Quando mi hai detto “ti amo”, confuso
Dicesti non vado lontano, io resto con te.
 あなたが恋に落ちた時 失恋した
それから何も変わっていない
私が「あなたを愛している」と言った時 困っていた
あなたは言った「遠くには行かない 君といっしょにいる」
Ancora non lo sa ma nel mio mondo
Esiste solo lui che mi sta accanto
E mi perdonerà se non mi sveglierò
 彼はまだ知らない でも私の世界には
彼だけが私のそばにいる
私が起きなくても許してくれるだろう
Da questo sogno che non è stato inganno
Senza più orgoglio, senza più affanno
Ci abbandoniamo al mondo senza nessun rimpianto
Non vado a fondo se sono insieme a te.
 この嘘ではない夢から(さめなくても)
プライドもなく トラブルもなく
私たちは後悔せず世界に身を投げる
あなたといっしょなら底までは落ちない
 La senti e già lo sai che brucia dentro
L’amore che mi dai è quello che vorrei.
 あなたは感じている 自分の中で燃えていると もうわかっている
あなたのくれる愛こそ私のほしいもの
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camera32 · 5 years ago
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Chinai il capo,
sentivo scorrere lungo la schiena,
nei respiri della pioggia
Un desiderio appagato.
un manto di ghiaccio,
brividi di un peccato,
che macchia l'anima,
che ti frantuma le ossa.
E poi silenzio.
Miraggi di un sole,
un velo di luce
tra le nuvole nere,
il vento della speranza
nell'agonia dell'inverno.
Sento la sua voce:
"Cullami ancora un po'.
Amami o Uccidimi!"
Lei giace,
capelli biondi.
Una vita sporca di terra e addio.
Un sorriso accennato,
su un viso addormentato.
La condanna di un amore malato;
l'amavo e l'ho uccisa.
Un contratto con l'inferno,
firmato con inganno
in paradiso.
Il suo corpo,
il mio affanno,
una mano assassina,
il suo profumo,
un sospiro
e infine la morte.
Un paradiso di riscatto
nel fuoco del perdono.
Ho abbracciato la mia follia
e con il cemento sulle spalle
ho costruito un castello.
Lei principessa,
io un demone innamorato.
lostbeth.
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strawberry8fields · 5 years ago
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“Magro, senza febbre, né freddo né caldo, con gli occhi vuoti, il giovane si solleva senza camicia di sotto ai piumini, mi s’attacca al collo, mi sussurra all'orecchio: ‘Dottore, lasciami morire’. Mi guardo intorno, nessuno ha udito; i genitori stanno lì protesi, e aspettano il mio responso; la sorella ha portato una sedia per la mia borsa e frugo fra i miei strumenti; il giovane dal letto, non smette di allungar le mani verso di me per ricordarmi la sua preghiera; afferro una pinzetta, la esamino alla luce della candela e la depongo di nuovo […]
Ed ora ho trovato: si. il ragazzo è malato. Sul fianco destro, verso l’anca è aperta una ferita grande come il palmo di una mano; di color rosa, in diverse gradazioni, scura in fondo, più chiara verso gli orli, leggermente granulosa, col sangue raggrumato a chiazze, aperta come la bocca d’una miniera. Vista da lontano è così. Ma da vicino appare ancor più grave. E come guardarla senza ansar lievemente? […] Povero ragazzo, nessuno ti può aiutare. Ho scoperto la tua orrenda ferita; questo fiore nel tuo fianco ti farà morire  […]
«Mi salverai?» Mormora singhiozzando il fanciullo, abbagliato dalla vita che è nella sua ferita.”
Franz Kafka, Un medico di campagna, 1919
Il dentro ferito
“La disperazione ignora di essere disperazione.”
Buio profondo. Il tempo del mio cuore è grigio, il cielo ovattato dalle nuvole e dai fitti pensieri. Piove sempre: non traspare neanche un minuscolo brandello di cielo. Ascolto i rumori notturni. Sono raggomitolata a terra con lo sguardo perso. Mi sento desolata e fragile stanotte. Rinchiusa sempre più rigidamente nella mia interiorità. Una triste solitudine e un’angoscia lacerante sembrano essersi impossessate di me. Non riesco a tollerare questa atmosfera opprimente. Da quella sera, mi sono progressivamente trasformata in una versione incompleta di me, separata dal mondo, in un fantasma con sentimenti annullati e pensieri in pausa. Non mi riconosco, sto scomparendo. Al posto della mia anima, c’è un vuoto spettrale che viene progressivamente invaso dai mostri che mi corrodono dall'interno. Il dolore ha lasciato una traccia così profonda dentro me. Non sono più io. Di me conservo solo l’involucro. Sono una casa abitata da estranei. Sono una creatura aerea: impossibile vedermi o toccarmi. Non posso essere definita, classificata, non assomiglio a niente di compiuto, non più.
«Nel frattempo, che ne è delle tue ferite?»
Tutto rimane esattamente uguale all'esterno, sembra tutto perfettamente in ordine.  Tutto è al solito posto nella mia stanza, tutto sembra familiare: i libri sulle mensole, il piumone a righe, i peluche, le cuffie. Qualcosa vacilla. Il caos è interno. Gli sconvolgimenti emotivi non si vedono. Sono le ferite interne riaperte  a sanguinare copiosamente. È un soffrire invisibile, impalpabile ma terribilmente reale. Contrariamente da quanto si può vedere, il dolore gonfia, s’ingrossa e vive in fondo, dove si è insediato. Mi afferra ripetutamente senza preavviso. La sensazione di essere sua prigioniera è intollerabile. Inganno il tempo con la voce piena di silenzi e lo sguardo distratto. Provo ad andare avanti, provo a dirigermi verso il chiarore della luce ma sono sempre più impacciata. Mi affanno a trovare una via d’uscita, notte dopo notte. Mi trascino. Arranco. Alla fine, cedo esausta.
«Non riesci a dormire, vero?»
C’è una sofferenza in me legata a momenti precisi e concreti. È un travaglio instancabile che non conosce pause né riposo. Rivivo dolorosamente i ricordi. Sono destinata a fare i conti tutte le notti con questa dura e inevitabile realtà e con le difficoltà che solleva: non sono in grado di aggirarla né di ignorarla. I ricordi dolorosi sono sempre i più invasivi: ridestano sensazioni avvertite sulla pelle e angosce ardenti e inarrestabili. Sono loro a farmi compagnia quando è buio e non è certo una compagnia piacevole o desiderabile. Mi tornano alla mente anche i dettagli di quella sera orrenda che credevo di aver dimenticato, tornano ad emergere dai luoghi sperduti, dai quartieri abbandonati e in rovina della mente. Guardo con terrore quelle lunghe e frastagliate sequenze che si rimescolano fino a formarne una completa, ne seguo ogni movimento con lo sguardo. Mi fa male vederle scorrere. Sono la causa della mia drammatica fragilità, del mio essere ineluttabilmente vulnerabile. Rimango penosamente interdetta. Vorrei che tutte le immagini svanissero, che venissero magicamente cancellate dalla mia memoria, invece di tornare alla carica. La memoria è straordinariamente elastica: si restringe e si allarga, si conserva ma può anche trasformarsi, mi dico. Sarei felice se riuscissi a dimenticare tutti i ricordi legati a quella sera sgradevole e invece sono smarrita in una terra ignota che temo. Mi serve un lasciapassare, un passaggio sicuro. Non c’è una scappatoia possibile.
«Salvami!», dico abbassando gli occhi.
Sono un’anima ferita e lacerata in cerca di aiuto. Vorrei che qualcuno corresse a salvarmi. Vorrei trovare conforto. Vorrei ritrovare la pace della mente.
Io e i miei intensi e irrealizzabili desideri.
La vita è fatta di prigioni e di liberazioni, penso. 
Non mi resta che questo raggio di speranza.
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coletomss · 5 years ago
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Aspettami
Mi piacerebbe avere qualcuno
che mi sappia aspettare,
che quando mi lascia sotto casa non va via finché non salgo,
che ascoltasse i miei problemi anziché sentirli e basta.
Vorrei qualcuno che mi chiede 'come stai?'
e poi vuole saperlo davvero,
capisci che intendo?
Roba che se stai male ti soffia sul cuore
e con un paio di carezze ti toglie via i graffi,
i macigni che pesano,
le mancanze abissali.
Ecco, mi piacerebbe avere qualcuno
che sia in grado di apprezzare me,
le mie lune storte
e tutte le giornataccie che mi rendono assillante,
che quando pensa al suo bene, si ricordi anche del mio,
come se la sua felicità dipendesse dal mio sorriso, ecco.
Voglio un punto di riferimento, okay?
un faro che illumini i miei periodi bui
e pieni di incertezze,
qualcuno che sia in grado di sostenermi,
di salvarmi anche se con tanto affanno,
di amarmi senza inganno.
Voglio l'introvabile,
chiedo troppo?
✌️🍀 #aforismiyellow
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euridicefattadisguardi · 6 years ago
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Carneficine in pensieri miei
Dal Vesuvio attendiamo l’ottusa lava.
Inchino al cospetto dell’unico Dio mio in marmo;
Mi sfiora il perdono del disfiorato inganno,
Erutta il cuore incrinandosi nel magma dei ricci fili di stelle spente.
Affanno nell’aria della tua aria,
Ad ogni passo spezzo il compromesso.
Tu mi vedevi dove ti vedi
rifiuto di acqua santa sporca.
Richiedono eutanasie le rigide tempie,
Pulsa la risposta e scoppia:
ricevo la tua bocca,
Anelito mi incurva
la schiena è esorcismo,
dal bacio ricavo distanasia eppure vivo:
Ascoltami,
Negli occhi rifletto due cornee di mito.
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aforismiyellow · 5 years ago
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Mi piacerebbe avere qualcuno che mi sappia aspettare, che quando mi lascia sotto casa non va via finché non salgo, che ascoltasse i miei problemi anziché sentirli e basta. Vorrei qualcuno che mi chiede 'come stai?' e poi vuole saperlo davvero, capisci che intendo? Roba che se stai male ti soffia sul cuore e con un paio di carezze ti toglie via i graffi, i macigni che pesano, le mancanze abissali. Ecco, mi piacerebbe avere qualcuno che sia in grado di apprezzare me, le mie lune storte e tutte le giornatacce che mi rendono assillante, che quando pensa al suo bene, si ricordi anche del mio, come se la sua felicità dipendesse dal mio sorriso, ecco. Voglio un punto di riferimento, okay? un faro che illumini i miei periodi bui e pieni di incertezze, qualcuno che sia in grado di sostenermi, di salvarmi anche se con tanto affanno, di amarmi senza inganno. Voglio trovare l'introvabile e renderlo trovabile, chiedo troppo? ✌️🍀 #aforismiyellow (presso Roma, Italia) https://www.instagram.com/p/B4nq9nrqF44/?igshid=1xw7js3bbxzun
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giovanna86barrili-blog · 6 years ago
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Tres augurio mannos t'hapo a dare: Su primu Po una vida chen'e affannos Su secundu Pro amistade chen'e ingannos E s'urtimu Pro nois bidere a chent'annos ❤ A centu e prusu oh Bá Ti amo❤ BUON COMPLEANNO #ierioggidomani #photooftheday #papy #papà #babbo #compleanno #birthday #happybirthday #youandme #weandfamily #family #loveyou (presso Bari Sardo) https://www.instagram.com/p/BxwWwhKHsWx/?igshid=almwhahinoa2
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tempi-dispari · 6 years ago
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Programma e promozioni del Teatro Vascello
Il Teatro Vascello di Roma presenta la promozione 10 euro a persona e accompagnatori, basta la conferma indicando la promo ai numeri 065898031 – 065881021 [email protected][email protected]
oppure acquistalo on line con il codice L6UGQUWRUF
Teatro Vascello Via Giacinto Carini 78 Monteverde Roma
dal 19 al 24 marzo 2019 dal martedì al sabato h 21 – domenica h 18 prosa LA BISBETICA DOMATA
da William Shakespeare traduzione e adattamento Angela Demattè regia Andrea Chiodi con Tindaro Granata, Angelo Di Genio, Christian La Rosa, Igor Horvat, Rocco Schira Massimiliano Zampetti, Walter Rizzuto, Ugo Fiore scene Matteo Patrucco, costumi Ilaria Ariemme musiche originali Zeno Gabaglio, disegno luci Marco Grisa
Tindaro Granata è stato tra i finalisti al Premio Ubu 2018
LuganoInScena, Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano, in coproduzione con LAC Lugano Arte e Cultura
La bisbetica domata, o “addomesticata” come si tradurrebbe alla lettera, è una delle prime commedie di Shakespeare, la più contorta forse, la più discussa. Una commedia che suo malgrado ci fa ridere perché piena di atrocità e di strani rapporti, dove l’amore non è amore ma interesse, dove la finzione è uno dei primi ingredienti già dopo due pagine di testo; insomma una sfida complessa che ci ha portato a scegliere il gioco elisabettiano del travestimento, perché in fondo i rapporti sono così falsati, così poco naturali che solo una stranezza quasi animalesca poteva rendere bene l’idea di cuori “selvatici”, appunto da addomesticare. Ma siamo certi che sia solo il cuore di Caterina, la bisbetica, a dover essere domato?
Teatro Vascello Spettacolo adatto per TUTTA LA FAMIGLIA, Via Giacinto Carini 78 Monteverde Roma info 065898031 – 065881021, [email protected][email protected]
prezzi 10 euro per tutti. Abbonamento Family 40 euro 5 spettacoli cumulabili.
Card regalo 48 euro cumulabili 6 ingressi
dal 23 marzo al 14 aprile 2019 sabato h 17 – domenica h 15 (Teatro ragazzi) ecco le repliche nel dettaglio
23 marzo h 17 – 24 marzo h 15
30 marzo h 17 – 31 marzo h 15 – 6 aprile h 17 – 7 aprile h 15
13 aprile h 17 – 14 aprile h 15
La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello/Associazione Nomen Omen KIRIKÙ un eroe piccolo piccolo
Adattamento teatrale e regia di Danilo Zuliani Con Alessandra Maccotta, Aron Tewelde, Valeria Wandja, Jesus Issa Seck, Yonas Aregay Kidane, Francesca Piersante Musica dal vivo: Gbai Ange Patrick Creatore marionetta: William Ercolano Monteiro Coreografie: Rossana Longo Scenografie e costumi: Anthony Rosa fascia d’età consigliata per tutti – pubblico delle famiglie
Dall’Africa a Roma, un racconto che arriva dritto al cuore
auspicando la fratellanza tra i popoli e un senso di giustizia che vada oltre il colore della pelle.
Storia narrata dal protagonista (in versione umana e marionetta) ai piccoli spettatori attraverso teatro d’attore e di figura e accompagnata da musica dal vivo. Basato su un racconto folkloristico dell’Africa occidentale, racconta di un bambino che combatte e libera il suo villaggio da una strega, la perfida Karabà. Quest’ultima si appropria di uomini, ricchezze e risorse indispensabili come l’acqua.
Per ogni spettacolo si organizzano feste di compleanno presso il teatro abbinate agli spettacoli per i bambini, info ai numeri del teatro vascello. Per contattarci>>> Cristina D’Aquanno ufficio promozione 3405319449 (cellulare) Teatro Vascello 06 5881021 – 06 5898031
Promozione 10 euro a persona e accompagnatori conferma indicando la promo ai numeri 065898031 – 065881021 [email protected]
oppure acquistalo on line con il codice L6UGQUWRUF
Teatro Vascello Via Giacinto Carini 78 Monteverde Roma
dal 27 al 31 marzo 2019 dal martedì al sabato h 21 – domenica h 18 (teatro) La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello Roma ABITARE LA BATTAGLIA (CONSEGUENZE DEL MACBETH) regia Pierpaolo Sepe
con Federico Antonello, Marco Celli, Paolo Faroni, Noemi Francesca, Biagio Musella Vincenzo Paolicelli, Alessandro Ienz collaboratrice alla drammaturgia Elettra Capuano movimenti di scena Valia La Rocca costumi Clelia Catalano
Gli attori sulla scena verranno chiamati a un forte dispendio fisico, a un affanno del corpo teso a sottolineare che, pur sapendo che la vita si risolve in un passaggio fugace, l’uomo si opera per segnare il suo tempo, per incidere il suo nome da qualche parte: da qui l’ambizione, il desiderio di immortalità che il potere sembra concedere, la sete di avere di più di quel che si ha nell’illusione che questo migliori l’esito della recita oscura. Tutto questo affanno e desiderio si incarna nelle streghe, che raccontano la parte profonda di questo moto interiore e che, nello spettacolo, si moltiplicano in più Macbeth e Lady Macbeth per ricordare che nessuno è esente da questa pulsione e che tutti possiamo diventare o l’uno o l’altra. La moltiplicazione coinvolge quindi anche il pubblico: così come tutti gli attori possono tramutarsi in questi alfieri del male, così lo spettatore è costretto, dalle streghe, a chiedersi: “E Io? Non abito forse anche io la battaglia?”
Promozione 10 euro a persona e accompagnatori conferma indicando la promo ai numeri 065898031 – 065881021 [email protected]
oppure acquistalo on line con il codice L6UGQUWRUF
dal 2 al 7 aprile 2019 dal martedì al sabato h 21 – domenica h 18 (teatro) IL PIACERE DELL’ONESTÀ di Luigi Pirandello
regia Alessandro Averone con Alessandro Averone, Alessia Giangiuliani, Laura Mazzi, Marco Quaglia Gabriele Sabatini, Mauro Santopietro scene Alberto Favretto, costumi Marzia Paparini
Teatro Metastasio di Prato
Angelo Baldovino, malvisto dalla società in cui vive a causa del suo passato costellato di imbrogli dovuti al vizio del gioco, su invito di un vecchio compagno di scuola, accetta di unirsi in matrimonio ad Agata, una giovane donna che aspetta un bambino da un nobile ammogliato, il marchese Fabio Colli. Un matrimonio, insomma, che deve creare l’apparenza della rispettabilità ed evitare lo scandalo. Baldovino, con questa scelta, vuole farsi vendetta contro la società che “nega ogni credito alla mia firma”, cercando di apparire onesto all’interno di una lucida finzione in un mondo che non rende affatto facile esserlo. L’apparenza di onestà che gli viene richiesta spinge via via Angelo a comportarsi in modo spietatamente sincero mentre tutti gli altri attorno a lui faranno sempre più difficoltà a restare ‘in parte’. Solo la giovane Agata ne coglie il senso profondo, nutrendo per Baldovino una specie d’amore. Così quello che è nato come un inganno sociale si trasforma nell’unione vera di due esseri.
Abbonamento Free Classic € 90,00: 10 spettacoli a scelta programmazione prosa, musica e danza Abbonamento Love € 80,00: 4 spettacoli in coppia, a scelta programmazione prosa, musica e danza Abbonamento Family € 40,00: programmazione Vascello dei Piccoli 5 ingressi cumulabili per adulti e bambini
Card regalo del Teatro Vascello da € 48: 4 ingressi prosa, musica, danza o 6 ingressi vascello dei piccoli
Come raggiungerci con mezzi privati: Parcheggio per automobili lungo Via delle Mura Gianicolensi, a circa 100 metri dal Teatro. Parcheggi a pagamento vicini al Teatro Vascello: Via Giacinto Carini, 43, Roma; Via Maurizio Quadrio, 22, 00152 Roma, Via R. Giovagnoli, 20,00152 Roma Con mezzi pubblici : autobus 75 ferma davanti al teatro Vascello che si può prendere da stazione Termini, Colosseo, Piramide, oppure: 44, 710, 870, 871. Treno Metropolitano : da Ostiense fermata Stazione Quattro Venti a due passi dal Teatro Vascello. Oppure fermata della metro Cipro e Treno Metropolitano fino a Stazione Quattro Venti a due passi dal Teatro Vascello. SOSTIENI LA CULTURA VIENI AL TEATRO VASCELLO
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scrambledmotheggs · 7 years ago
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Entomology will save your soul
Noi eravamo belli e non lo sapevamo ma gli insetti son poeti e lo sanno giù nel prato o nell’acqua dello stagno millepiedi e farfalle senza inganno
Noi eravamo brevi e non lo sapevamo ma gli insetti son profeti e lo sanno hanno occhi ipovedenti ma antenne da veggenti decifrarli prende tempo porta affanno
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iannozzigiuseppe · 11 years ago
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L'inganno e l'affanno. Poesie di Iannozzi Giuseppe e segnalazione "La lebbra" (Il Foglio letterario)
L’inganno e l’affanno
di Iannozzi Giuseppe
Chatterly e gattino
Valeria Chatterly Rosenkreutz
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