#impalpabile
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«Che cos'è un ricordo?
Niente, non puoi vederlo,
non puoi toccarlo,
eppure è così grande
da non poterlo distruggere»
(Alessandra Massimini)
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PRIMA PAGINA La Ragione di Oggi venerdì, 04 ottobre 2024
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LEGGIADRO RITO
Parole ammorbidite sulle labbra stondano l’effigie di pelle mossa dall’elargizione d’un flautato appiglio. E’ leggiadro rito l’inezia d’amore soffusa sull’apice d’un’odissea di piacere. Su sottigliezza d’un afflato impalpabile leccato d’un lieve mugolio induce a melato nirvana occhieggiante l’universo. @Silvia De Angelis
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La più antica droga pesante l'hanno chiamata: 𝚙𝚛𝚎𝚖𝚞𝚛𝚊, anche detta 𝚊𝚝𝚝𝚎𝚗𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎 e 𝚐𝚎𝚗𝚝𝚒𝚕𝚎𝚣𝚣𝚊
Molti ne sono dipendenti senza saperlo, probabilmente assunta per la prima volta attraverso una persona cara, forse addirittura un genitore, anche se qualsiasi essere vivente può rivelarsi uno spacciatore in incognito
Purtroppo, essendo merce rara ed impalpabile, molti cercano dei surrogati materiali che possono essere sia molto costosi che deleteri
Se avete uno spacciatore di attenzioni a portata di mano, stringetela forte quella mano e ricambiate con tutto il bene possibile
𝙳𝙵
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(...) quando sediamo vicini, insieme, scivoliamo l’uno nell’altra, ci fondiamo con frasi e parole. Il confine tra noi sfuma, è avvolto nella nebbia. Siamo impalpabile territorio.
Virginia Woolf
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Quando si ha il mare dentro, che va e viene nei tuoi pensieri, con le sue onde e i suoi ricordi, un mare che ti mostra il suo cuore attraverso un’acqua cristallina, allora non hai più bisogno di niente, perché il mare è come l’amore: ti riempie, ti esalta, domina i tuoi pensieri e le tue voglie, ti dona sogni, ignora i confini. Rende gli uomini il nulla che sono, di fronte al sole o al vento, alle giravolte della terra, da quando è nato il tempo, nel nulla dell’universo. Allora, quando hai il mare di dentro, niente ti può far più paura, perché conosci il brillare della luna di notte, ed il dolore diventa come schiuma leggera, che si perde tra la sabbia della tua storia. Così i mostri delle tenebre, gli avari di sorrisi, i traditori dell’amore che hai donato, i crudeli pupari del mondo, si rivelano per quello che sono e comprendi, quanto è giusto e quanto è inutile. Quanto ha un peso e quanto è solo impalpabile nebbia che disorienta, angoscia e nasconde. Per questo, sentendo il mare cantare nell’anima, come un seme portato dal vento, leggero navighi verso il domani.
When you have the sea inside, that comes and goes in your thoughts, with its waves and its memories, a sea that shows you its heart through crystalline water, then you no longer need anything, because the sea is like love: it fills you, exalts you, dominates your thoughts and your desires, gives you dreams, ignores borders. It makes men the nothingness they are, in front of the sun or the wind, in front of the twists of the earth, since time was born, in the nothingness of the universe. Then, when you have the sea inside, nothing can scare you anymore, because you know the shining of the moon at night, and the pain becomes like light foam, that gets lost in the sand of your history. So the monsters of darkness, the misers of smiles, the traitors of the love you gave, the cruel puppeteers of the world, reveal themselves for what they are and you understand, how right it is and how useless it is. How much it has weight and how much is just impalpable fog that disorients, anguishes and hides. For this, feeling the sea sing in the soul, like a seed carried by the wind, lightly you sail towards tomorrow.
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Robin MacKintosh for Vogue Italia July/August 1988 ''Chiffon, Tulle, Organza, Gazar, Impalpabile Leggerezza.. '' Editor-in-Chief First Francesca Sozzani Photographer Steven Meisel Makeup Artist Laura Mercier Hair Stylist Oribe
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Che buffonata la vita: questa misteriosa combinazione di logica impietosa per un futile scopo. Tutto quello che ci si può aspettare, è una qualche conoscenza di se stessi - che viene troppo tardi - e un mucchio di inestinguibili rimpianti. Ho lottato con la morte. È il combattimento meno eccitante che si possa immaginare. Si svolge in un grigiore impalpabile, con niente sotto i piedi, niente intorno, senza testimoni, senza clamore, senza gloria, senza il gran desiderio di vincere, senza il gran timore della sconfitta, in una insalubre atmosfera di tiepido scetticismo, senza una ferma convinzione nel proprio diritto, e meno ancora in quello dell'avversario. Se è questa la forma suprema della saggezza, allora la vita è un enigma più grande di quanto alcuni di noi pensano che sia. Ero a un passo dalla mia ultima occasione di pronunciare una parola, e ho scoperto con umiliazione che probabilmente non avevo niente da dire.
Joseph Conrad - Cuore di tenebra
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Il tuo odore non lo conosco, nulla
so della tua pelle,eppure mi vesti
la mente e abiti in ogni mio
pensiero.
Impalpabile..indecente.🔥
Mia meraviglia..🐺
(Dal web)
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Giorno dopo giorno
Ieri sera ho preparato il porta pillole settimanale a mia madre.
Mentre inserivo le varie compresse contandole sottovoce per sicurezza, come quando da bambino contavo per essere sicuro di aver diviso equamente i biscotti con mio fratello, i miei pensieri hanno preso forme.
È davvero incredibile come da semplici gesti quotidiani, piccoli accadimenti che si possono incontrare durante la giornata, i miei pensieri prendano forma.
Senza forzatura, anzi non riesco a fermarli. Dirompenti.
Così mi sono ritrovato a leggere i giorni scritti sui vari comparti del porta pillole settimanale, sul passare dei giorni. Uno dopo l'altro, sembrano lenti e a volte uguali, eppure sommandoli alla fine sono una vita.
Il passare dei giorni, che trasforma le nostre esistenze in varie presenze o mancanze. Dovremmo avere tutti un porta qualcosa settimanale. Dove trovare giorno dopo giorno un sorriso, un abbraccio, una soddisfazione, un cuore che batte per noi e tanto altro.
Io stesso sono stato un amore in un lunedì, trovato nello scomparto di quel giorno da una persona. Poi giorno dopo giorno mi sono ritrovato a essere un pezzetto di relazione strappato. Non più da ricucire. Mentre io avevo ago e filo per provarci.
Nel mio porta qualcosa settimanale posso trovarci le chiacchiere notturne. Le decisioni mai prese e le scuse per cui, forse, ne è valsa la pena resistere. Ma il tempo passa e temo che i rimpianti occuperanno più spazio nel mio porta qualcosa.
Nel mio porta qualcosa troverò le parole che non ho mai detto, ma anche quelle che avrei voluto sentire.
I ciuffi degli animali che ho amato, che mi hanno lasciato comunque degli insegnamenti. Si anche loro.
Nel mio porta qualcosa ci sono le pillole di saggezza che ho letto, le compresse di amore che ho vissuto e le pastiglie dei pasticci che ho combinato.
Giorno dopo giorno, una passo dietro l'altro, mi sembrano spesso uguali e lenti. Mi fermo e mi giro, solo in quel momento mi accorgo di aver camminato per anni. Il tempo, così impalpabile spesso si maschera di noia, fregandoti. Passando veloce.
Vorrei prendere dal mio porta qualcosa settimanale un desiderio, assumerlo per via orale. Magari baciando. E tornare a sognare con il cuore vivo.
Apro spesso gli scomparti dove ci sono i sorrisi dei miei figli. Sono le medicine dell'anima migliori che io conosca. Potenti, senza controindicazioni o effetti collaterali. Bisogna solo stare attento a non assuefarmi, un giorno potrebbero allontanarsi e di sicuro mi mancherebbero come l'aria che respiro.
Vorrei mettere nel mio porta qualcosa chi dico io. Assumerla regolarmente, per essere felice.
Ma alla fine, giorno dopo giorno, sono arrivato fino qui con il mio porta qualcosa pieno di cose belle, ricordi amari e rimpianti mai dimenticati.
Ora devo ricontare le pastiglie e le compresse di mia madre, non vorrei aver sbagliato a contarle. Quando sogno da sveglio perdo il contatto con la realtà.
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(N)on siamo più in un mondo normale, e il tradizionale dibattito scientifico è surriscaldato da propagande globalizzate finalizzate a ingenerare conformismi di massa: è stravero, per esempio, che non c'è alcun unanimismo attorno al cambiamento climatico e soprattutto sul ruolo e sull'influenza dell'uomo, ma ogni obiezione viene chiamata negazionismo o peggio «criminalità da imprigionare» (The Guardian, 2006) con la pretesa di un consenso totalizzante che adotta linguaggi sempre più biblici e sempre meno laici, tantomeno scientifici.
Così certi studi, anche seri, non vengono letti ma vengono comunque giudicati: in caso contrario si scoprirebbe che il dibattito in corso riguarda il vero contributo del carico umano di CO2 su un riscaldamento comunque in atto (...). Ma alle masse (soprattutto internettiane) le basi interessano poco, non sanno neppure che il riscaldamento del Pianeta va e viene da milioni di anni anche se la megalomania dell'uomo, ora, l'ha convinto di poterlo interamente causare, o di poterlo addirittura fermare. (...)
Riassumere il contenuto delle ricerche in poche righe sarebbe un torto imperdonabile, nel libro (di Nicola Porro: La grande bugia verde, Liberilibri, 18 euro) ci si sofferma infatti sui complicati modelli previsionali sul clima la cui precisione viene confutata, ci si interroga appunto sulla variabile umana, sulla sopravvalutazione della CO2, sulla mancanza di una precisa correlazione coi disastri naturali e il loro presunto aumento (uragani, alluvioni, incendi) e naturalmente sui ghiacci che si stanno sciogliendo, il livello marino che cala invece di salire e le città costiere che dovrebbero sparire, l'influenza di vulcani, placche, eruzioni e terremoti e altri fenomeni che certo l'uomo non può determinare.
Una ultima parte del libro, più inevitabilmente politica, cerca di vagliare quanto siano effettivamente green le politiche green e l'impatto del climatismo ideologico sull'economia. Ergo i problemi e i tempi della transizione energetica, quanto ci sia di «rinnovabile» nelle tecnologie verdi, l'ironica e spesso impalpabile differenza tra transizioni energetiche e transazioni finanziarie.
Non stiamo ad anticipare, ripetiamo, le conclusioni talvolta relativistiche o talora assertive del libro: anche in ossequio allo spirito liberale implicito nella sua prima riga, a pagina 11: «Usate questo libro per farvi delle domande».
F.Facci via https://www.ilgiornale.it/news/politica/verit-sulle-balle-dellambientalismo-2330266.html
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La prima
Questa città ha una specie di bellezza impalpabile. Lo vedo mentre esco dalla stazione, con quei grandi alberi che mi guardano da sopra, mi sembra persino dalla stratosfera, e sembrano far parte di un altro mondo, lontano e profondamente alieno, che ci guarda e si specchia nei nostri occhi ma non ha niente a che fare con noi.
Ma è così con tutto, penso mentre chiudo e riapro gli occhi dopo due secondi. Un uomo ha il biglietto del treno che vorrei prendere io, qualcuno abita su un balcone che sembra il mio ma non lo è, e per questo lo voglio. Una coppia condivide un abbraccio eterno, fermo nelle pieghe dello spaziotempo, che mi sembra insieme velocissimo e senza fine (nota dell’autore: io i miei abbracci li ho sempre cronometrati, sempre, e ti ricordo che vince chi si stacca per primo).
Ancora loro, ancora loro: facce aliene che ci guardano dalla stratosfera e si specchiano nei nostri occhi.
Seduto in un vagone al centro del pianeta ne provo a parlare al mio compagno di posto. Ascolta compagno di posto, gli faccio guardandolo nei polsi, ma che ne pensi di tutta questa cosa, della bellezza inafferrabile dello sfondo su cui viviamo? Riesci a farci i conti? Perché io sogno di piangere ogni notte, e ogni notte non conta niente.
Mi guarda per un solo secondo, si dimentica di me e io di lui.
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L’amore non si compra (...), ma si compra un sogno, merce impalpabile che si spaccia sotto molte forme.
Marguerite Yourcenar, "Moneta del sogno"
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Penso a volte che noi siamo come il vento che trascorre impalpabile. O come i sogni di chi dorme.
Cesare Pavese - Dialoghi con Leucò
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Sono stufo di chi giustifica i pestaggi della polizia dicendo: "Eh, è stata violata la legge, non c'era altro modo".
Quanto è inconsistente questa argomentazione, in una scala da uno a "perché Sanremo è Sanremo?".
Del resto dicono anche "la legge è legge" e passano la vita ad affermare altre cose di analogo tenore, come "perché sì", "perché te lo dico io", "è così e basta".
Sono stanco di tutto ciò.
Non hai rispettato la legge? Ti meriti tutto.
È così che la pensano.
Spesso la lamentata violazione è impalpabile o addirittura inesistente, ma il punto è un altro.
Troppa gente pensa che si possa fare qualsiasi cosa a chi non ha rispettato la legge, come se l'atto di disubbidienza comportasse l'automatica perdita dello status di creatura vivente che percepisce il dolore, come se la tua infrazione ti trasformasse in un portaombrelli da gettare in discarica.
Ma idolatrare la legge come se fosse una sorta di divinità ancestrale conduce all'accettazione acritica di qualsiasi ingiustizia codificata dall'autorità. Conduce all'abominio dei CPR per gli immigrati clandestini. Ci porta nel baratro di giustificazioni sempre più simili a "obbedivamo solo a degli ordini".
Io non riesco più ad ascoltare i discorsi infarciti di spietato legalismo. Proprio non ce la faccio e questo mi fa pensare di essere lontano dall'imperturbabile serenità del saggio. Forse dipende anche delle mie idee anarchiche. So solo che non ho voglia di iscrivermi a un corso di yoga per imparare a sopportare tutto ciò. Per me le persone sono più importanti di qualsiasi legge. Molti progressi sociali li dobbiamo a chi ha deciso di non rigare dritto di fronte a regole ingiuste o disumane. [L'Ideota]
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Sono calma,in questo giorno assolato. Piena di interrogativi, e perplessità. Ma non ho la certezza di quello che farò. Alcuni punti negativi mi bloccano, forse negatività che mi porto dentro che ripetutamente tornano dal mio inconscio e mi frenano. Alle volte mi sento zavorra.”, altre spirito libero. Vorrei sentirmi leggera, impalpabile, ma penso che in questa vita sia difficile. Alla mia età bisogna accettare il tempo che sta passando, e realizzare altre opzioni, modi di essere. Mi viene spesso in mente che potrei non vivere per lungo tempo e godermi il resto della vita che mi rimane con i miei affetti. Accolgo con gioia il sole che splende ogni mattina. E vivo il presente!
Donatella Pardini ©
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