#leggiadro rito
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silviadeangelis · 2 years ago
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LEGGIADRO RITO
Parole ammorbidite sulle labbra stondano l’effigie di pelle mossa dall’elargizione d’un flautato appiglio. E’ leggiadro rito l’inezia d’amore soffusa sull’apice d’un’odissea di piacere. Su sottigliezza d’un afflato impalpabile leccato d’un lieve mugolio induce a melato nirvana occhieggiante l’universo. @Silvia De Angelis
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dinamiche-del-cuore · 2 years ago
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alfredomedici · 4 years ago
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PAGINA 54
Il giorno dopo Arturo apprese che i funerali si sarebbero tenuti il pomeriggio.
Cazzo! Il pomeriggio avrebbe giocato il Foggia per una partita di recupero infrasettimanale. Avrebbe giocato con la capolista e da circa quattro partite la squadra non mostrava le meraviglie di inizio campionato.
Ma c'erano i funerali.
Una fede sincera per il Foggia si contrapponeva al rito più umano che esisteva.
Aveva pensato di portare con sé una radiolina nascosta nella giacca e il filo dell'auricolare occultato dietro l'orecchio e ficcato nel meato acustico e poi coperto da cotone idrofilo come da sofferente di otite.
Non era una brutta idea.
Gianni meritava la presenza di chi lo aveva amato. E chissà se quelli della classe sarebbero venuti. Certo tanti erano emigrati a offrire le loro doti professionali altrove. In particolare al nord. Giuseppe, l'architetto da politburo sovietico, da Roma non si sarebbe mosso.
Chissà chi ci sarebbe stato.
Passò la mattina a diventare sofferente di otite acuta.
Nel pomeriggio si ritrovò davanti alla chiesa dell' Immacolata.
La guardò con distacco da straniero: era una bella chiesa, moderna e poderosa.
Almeno le fedi hanno questo pregio: hanno il senso della bellezza e del sacro. Come la cattedrale medioevale, come la moderna Immacolata, come lo stadio Zaccheria.
Entrò in chiesa e si accomodò accanto ad Albert che salutò con un cenno discreto.
La partita iniziò con l'inizio della messa funebre.
Albert cominciò a perlustrare la gente.
I funerali erano comunque il rito preferito da lui.
La gente diventava sommessa ed educata. L' aria di mesto contegno era per Arturo ciò che solo la morte poteva restituire agli umani: quel decoro che i matrimoni o i battesimi non avevano.
La casciara degli sposalizi lo accasciavano.
Con la felicità che spesso gli sembrava falsa e più vicina alla frenesia dello sballo.
I funerali no. Erano cosa seria. Era l'unica certezza che gli umani avevano: la morte.
Spiò tra i primi banchi per vedere la moglie e i figli e i parenti più vicini al defunto, per valutare chi soffrisse di più.
La classifica della sofferenza funebre la vinse la figlia.
La moglie, inespressiva, era ingiudicabile. Probabilmente Gianni, ai suoi occhi e al suo cuore, era già morto in vita molti anni prima e adesso doveva vivere solo una certificazione notarile di vedovanza accertata.
Mentre il prete raccontava i pregi di Gianni che non aveva mai visto prima di allora ma che pareva addolorato per la dipartita dell'ospite nella bara, dalla radiolina giunse la notizia di un goal subito dal Foggia che fece emettere un gemito ad Arturo che favorì una carezza alla mano da parte di una vecchia compagna di scuola che partecipava così al dolore del caro vecchio amico.
La funzione fini con l'intervallo della partita.
E dopo aver dato le condoglianze alla famiglia, insieme con Albert si avviò verso l'uscita.
L organo suonava qualcosa di solenne quando si scontrò con Ines.
La prima cosa che l'ex-consorte gli chiese cosa avesse all'orecchio.
《Otite》fu la repentina risposta di Arturo.
《Finalmente hai imparato a curarti, dottore. Non sei più così leggiadro da fregartene della salute?》
In quel momento, al 5° minuto del secondo tempo, la sua squadra pareggiava su calcio di punizione.
Un sorriso apparve sulla bocca di Arturo e gli occhi gli cominciarono a far faville.
Ines lo guardò esterrefatta e incuriosita. Sospettò che Arturo avesse ancora emozioni d'amore per lei.
Ebbe un momento di tenerezza e felicità subito insabbiate.
《Ok, torno in studio. Mi dispiace per Gianni. Lo ricordavo giorni fa con la segretaria con affetto e divertimento》
Ines era essenziale e sincera nel suo dolorino.
Arturo imbalsamato e confuso dalla partita la salutò e salutò con strette di mano tutti gli astanti convinti, dallo sguardo perso dell'amico, della sofferenza del dottore il quale si giustificava dicendo a tutti:《 È un'otite acuta 》
Il funerale finì 1 a 1. E giocando fuori casa era comunque un buon risultato.
Albert lo prese sottobraccio e gli offrì un caffè per ristorarlo da questa giornata fatta di morte, amicizia antica e dolore.
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pier-carlo-universe · 2 years ago
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Poesia: LEGGIADRO RITO, Silvia De Angelis
LEGGIADRO RITO Parole ammorbidite sulle labbra stondano l’effigie di pelle mossa dall’elargizione d’un flautato appiglio E’ leggiadro rito l’inezia d’amore soffusa sull’apice d’un’odissea di piacere Su sottigliezza d’un afflato impalpabile leccato d’un lieve mugolio induce a melato nirvana occhieggiante l’universo Silvia De Angelis https://quandolamentesisveste.wordpress.com/
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silviadeangelis · 4 years ago
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