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Rinnovo delle elezioni RSU alla Syensqo di Spinetta Marengo: successo per la Uiltec di Alessandria
La Uiltec registra un incremento significativo dei voti e dei delegati, rafforzando la sua presenza in azienda
La Uiltec registra un incremento significativo dei voti e dei delegati, rafforzando la sua presenza in azienda Il 4 ottobre scorso si sono tenute le elezioni per il rinnovo delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) presso il sito Syensqo di Spinetta Marengo. L’evento ha segnato un importante successo per la Uiltec di Alessandria, che ha ottenuto un incremento del 32% dei voti rispetto alla…
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PRIMA PAGINA La Discussione di Oggi lunedì, 02 settembre 2024
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Profili di lavoro più ricercati on-line in Europa
Lavoro, boom di annunci sul web: dai manager agli operai, ecco i profili più richiesti. Secondo l’Osservatorio Cfmt e Università Bicocca il disallineamento delle competenze, il ricambio e la trasparenza nel 2023 hanno fatto aumentare le inserzioni a 1,4 milioni (da 1,3 nel 2022). A.A.A. cercasi. Operai, impiegati, quadri. E anche manager, le cui ricerche partono sempre più dal web che «è diventato un canale privilegiato per pubblicare gli annunci di lavoro, con il vantaggio di garantire una maggiore trasparenza. Un fattore questo che consente di fare avvicinare i candidati giusti, limitando il mismatch e migliorando la capacità di preselezionare l’offerta, che poi può proseguire attraverso i professionisti della ricerca e selezione», ci spiega il professor Mario Mezzanzanica che è direttore del Dipartimento di Statistica dell’Università Milano Bicocca e guida il Crisp, il Centro di ricerca interuniversitario sui servizi pubblici dell’ateneo. Nell’ambito dell’Osservatorio Online Job Vacancy del Centro di formazione management del terziario (Cfmt), il professore da anni porta avanti un progetto di ricerca sul collezionamento e l’analisi degli annunci di lavoro del privato pubblicati online. «Abbiamo costruito un sistema che raccoglie annunci di lavoro in 28 Paesi europei - dice il professore -. Dal 2019 ad oggi ne abbiamo monitorati 400 milioni, attraverso 600 portali selezionati da esperti in termini sia qualitativi che quantitativi, all’interno di un progetto promosso da Cedefop (Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale dell’Unione europea, ndr) ed Eurostat». LA DOMANDA DI MANAGER NEGLI ANNUNCI DI LAVORO ONLINE Confronto tra paesi europei per i dirigenti dei settori del terziario e del manifatturiero. Dati in %
Tutti
Terziario
Manifatturiero Fonte: Osservatorio online job vacancy di Cfmt e Università Bicocca La crescita degli annunci I dati dell’Osservatorio che qui anticipiamo dicono che complessivamente, in Italia, nel 2023 sono stati pubblicati 1,4 milioni di annunci di lavoro, classificati secondo lo standard Esco (European Skills, Competences, Qualifications and Occupations ossia la classificazione multilingue delle qualifiche, competenze, abilità e professioni in Europa). I datori di lavoro ne hanno pubblicati 100mila in più, visto che nel 2022 il loro numero arrivava a 1,3 milioni, sempre considerando solo il nostro Paese. Una prima considerazione che riguarda l’Italia è che la domanda è molto dinamica e questo è testimoniato dal fatto che gli annunci aumentano in maniera considerevole, per diverse ragioni. Mezzanzanica osserva che «la domanda cresce perché le aziende usano tutti gli strumenti per poter avere maggiore possibilità di incontrare l’offerta più adeguata alle loro esigenze, anche in considerazione del fatto che il turn over è un fattore strutturale, soprattutto per i giovani, ma anche per le figure più mature. Maggiore stabilità si ha nella fascia tra 35 e 50 anni, mentre nelle fasce prima e dopo il turn over nel mercato del lavoro attuale è molto elevato: questo traspare anche nell’aumento degli annunci». L’evoluzione del mercato Un tempo i giornali, quotidiani, ma anche settimanali, contenevano pagine e pagine di annunci di lavoro che, esclusi i top manager, riguardavano quasi tutti: dagli operai ai dirigenti. Per chi era alla ricerca di un’occupazione c’erano appuntamenti fissi, con le principali testate, dove sono nati veri e propri inserti dedicati, di un certo successo. Quel tempo ha cominciato a finire, nemmeno così lentamente, almeno 15 anni fa, quando gli annunci a poco a poco sono migrati sulla rete. La domanda per i manager Soffermandoci sui manager, crescono le inserzioni riferite a quelli del terziario, che rappresentano il 3% della domanda online: sono stati circa 38.400 nel 2022 e 40.700 nel 2023, in un anno c’è quindi stato un aumento del 6%. Se invece l’analisi si fa sui manager del settore manifatturiero allora in questo caso la quota di annunci rappresenta circa l’1% del totale e il loro numero è passato dai 17.900 del 2022 ai 17.300 del 2023, con una contrazione del 3% nell’arco di un anno. Considerando i diversi settori economici, i dirigenti dei servizi sanitari sono quelli cresciuti di più negli annunci di lavoro privati, così come quelli di settori come alberghiero, pubblicità e pubbliche relazioni, attività sportive, ricreative e culturali (con tassi di crescita che vanno dal 31 al 58%). La concentrazione a Nord ovest Prendendo gli annunci nel loro complesso, dal punto di vista territoriale, la domanda è concentrata prevalentemente nel Nord ovest a cui si riferisce il 46% delle domande, seguito dal Nord est (29%), dal Centro (16%) e da Sud e Isole (9%), con alcuni particolari scostamenti tra le varie figure professionali. Lo stesso andamento si osserva per la distribuzione degli annunci per i manager dell’industria manifatturiera. Un dato interessante è che nel 2023 la quota maggiore di dirigenti ricercati al Sud è per i servizi alberghieri e di ristorazione, mentre negli altri territori, soprattutto a Nord ovest, spiccano i servizi finanziari o le tecnologie delle informazioni e le telecomunicazioni, di poco superiori al 50%. Il confronto internazionale Nel confronto con gli altri paesi europei, in particolare Francia, Germania e Spagna, emergono delle similitudini ma anche differenze consistenti. «In generale tutti i Paesi hanno avuto tassi di crescita degli annunci di lavoro simili al nostro, ma gli ambiti sono diversi - afferma Mezzanzanica -. Spicca, per esempio, il caso dei dirigenti dei servizi sanitari privati che in Italia sono cresciuti del 61% in un anno, un dato che non stupisce se pensiamo al grande turn over che si sta verificando nella sanità, mentre in Germania sono diminuiti del 27%. Nel settore dell’educazione in Spagna gli annunci crescono del 56%, mentre in Germania del 29%. Nella ristorazione infine in Spagna la crescita è del 50%, in Germania del 44%, in Francia del 27%». Le skills richieste Entrando nel merito delle competenze che le imprese ricercano si distingue uno spaccato chiaramente spostato sulle soft skills. «Per i manager del terziario sono le competenze più rilevanti - osserva Mezzanzanica -. Tra queste troviamo come motivare gli altri, guidare e gestire le persone, governare le priorità, ma anche identificarsi con gli obiettivi dell’azienda e lavorare in team. Per ogni settore economico abbiamo identificato le skill prevalenti che emergono dagli annunci. Nelle attività professionali ci sono la capacità di gestire l’innovazione tecnologica e analizzare i rischi finanziari, nella sanità la skill più rilevante è mettere le persone al centro, così come acquisire competenze informatiche nella gestione dell’informazione e pensare proattivamente». L’obiettivo L’obiettivo principale dell’analisi «è esaminare l’evoluzione del mercato del lavoro per i manager del terziario – spiega il direttore del Cfmt, Nicola Spagnuolo -. Individuando ed evidenziando i trend e le competenze necessarie delineate negli annunci di lavoro, puntando a sensibilizzare sui cambiamenti in atto e a fornire supporto alle politiche di intervento, soprattutto in termini di formazione continua. Per progettare percorsi di formazione e crescita utili ai nostri dirigenti dobbiamo essere sempre consci di cosa chiede il mercato, quali competenze i manager devono allenare e di quali strumenti dobbiamo fornirli». Le competenze trasversali Approfondendo il tema delle skill trasversali quelle più importanti riguardano le relazioni con le persone. Sono state divise in quattro grandi macroaree, se stessi ossia le skill che riguardano la gestione del tempo, delle mansioni e della propria carriera, le persone che si dividono in due gruppi, ovvero le skill orientate all’obiettivo come la capacità di prendere decisioni e risolvere problemi e quelle orientate alle persone, come conoscere e aiutare a lavorare meglio i membri del proprio team. «Le relazioni con le persone sono centrali per alcuni ambiti, come accade, ad esempio, per i dirigenti nei servizi professionali (67%) e delle risorse umane (62%) - afferma Mezzanzanica -. Seguono le skill riguardanti la gestione si sé stessi, del proprio tempo e della propria carriera, in particolare per i dirigenti strategie e pianificazione (31%) e nello sviluppo e la gestione dei progetti (29%)». Read the full article
#annuncilavoro#Europa#eurostat#impiegati#industria#lavoroon-line#manager#manifatturioero#quadri#richiestedilavoro
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no fermi tutti diamogli un oro ADESSO????
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Io vorrei capire come è possibile che il mio comune non ha idea di quante abitazioni ci siano nella mia città.
Ma un censimento lo avrete fatto in cinquant'anni no?
Bah
#bella#è proprio il mio sogno andare a contare i citofoni#sempre grazie impiegati inutili del comune#per alleggerirmi il lavoro MAI
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Gazprombank Svizzera: quattro impiegati condannati per il conto corrente del violoncellista Roldugin
Il sospetto era su due conti aperti nel 2014 e gestiti dalla banca fino al 2016 - quando cioè la Russia aveva già annesso la Crimea - con 50 milioni di franchi svizzeri depositati a nome del violoncellista Sergei Roldugin, ma che in realtà provenivano dall'establishement russo
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Va com'erano felici gli impiegati pubblici. Una grande festa. Stipendi che arrivano, si fa la pizza...
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Fila in posta. 10 persone prima di me. L'app diceva solo 4, quindi non ho portato niente da leggere.
Idiota.
Tocca osservare la fauna locale. C'è un gonzo che mi guarda il culo. È al cellulare: una bestemmia e due parolacce ogni tre parole. Due vecchie qui a fianco inorridiscono. Mi siedo anch'io, così il gonzo smette di guardare.
Discorsi degli impiegati:
"Tutto bene? Eh, finché ci si vede vuol dire che va bene..."
"Che caldo... Però danno temporali nel pomeriggio."
Un uomo rinuncia alla fila e se ne va incazzato. Un altro, con un pacco in mano, inizia a dire "Che posto di merda, che posto di merda!"
Io, qui seduta, sento la vita scorrere nelle vene. Bum bum pulsa il cuore tra le gambe. Jeans aderenti. Sento il giro vita stringersi e le tette espandersi. Te lo ricordi il capezzolo risvegliarsi davanti ai quadri? Ricordi? Ricordo, ricordo. I capelli mi crescono come edera in cerca di un appiglio. Morsi sulle spalle. Non mi bastano i ricordi. Voglio fare l'amore davanti a un Caravaggio. Dita invisibili tra questi capelli d'edera. Mani. Carezze. Sento tutto.
Tocca a me. Ora tocca a me.
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La storia della Musica!!!!
Tre giorni di pace e musica. Tre giorni che hanno fatto la storia. Si celebra oggi il 51esimo anniversario del più grande evento di libertà, umanità e lotta pacifica: il Festival di Woodstock. Più che un concerto un pellegrinaggio, una fiera di arte e musica, una comunità, un modo di vivere che ha cambiato per sempre il concetto di libertà. Sul palco, a Bethel (una piccola città rurale nello stato di New York) si sono alternati per tre giornate alcuni tra i più grandi musicisti della storia. Musicisti che provenivano da influenze, scuole musicali e storie differenti ma che avevano in comune ciò che più contava in quei favolosi anni ’60: la controcultura.
Si passava dal rock psichedelico di Jimi Hendrix (che, pur di essere l’ultimo a esibirsi, salì sul palco alle 9 di lunedì mattina per un concerto di due ore, culminato nella provocatoria versione distorta dell’inno nazionale statunitense) e dei Grateful Dead ai suoni latini dei Santana (che regalarono un memorabile set, impreziosito dallo storico assolo di batteria del più giovane musicista in scena: Michael Shrieve) passando per il rock britannico di Joe Cocker (che regalò in scaletta le splendide cover di Just Like a Woman di Dylan e With a Little Help from my Friends dei Beatles) e degli Who all’apice della loro carriera (celebre l’invasione di palco dell’attivista Habbie Hoffman, durante il loro concerto, quasi quanto il lungo assolo di Pete Townshend durante My Generation, con lancio di chitarra finale).
C’era poi il folk, con una splendida Joan Baez su tutti, che suonò nonostante fosse al sesto mese di gravidanza, genere tipicamente statunitense che si alternava a suoni più esotici e orientali, come il sitar di Ravi Shankar. Impossibile dimenticare infine l’intensa performance della regina del soul Janis Joplin, la doppia esibizione (acustica ed elettrica) di Crosby, Stills, Nash e del “fantasma” di Neil Young, che rifiutò di farsi riprendere dalle telecamere e il divertente show dei Creedence Clearwater Revival.
1969, il ‘Moon day’ in musica..
Concerti che rimarranno nella memoria di chiunque ami la musica come simbolo di cambiamento, pace e libertà. D’impatto i presenti come pesanti furono le assenze di John Lennon, che si rifiutò di esibirsi per il mancato invito di Yoko Ono, Bob Dylan, padrone di casa (lui che all’epoca viveva proprio a Woodstock) assente per la malattia del figlio, i Rolling Stones, ancora scossi per la morte di Brian Jones e i Doors, alle prese con una serie infinita di problemi legali.
Il vero protagonista dell’evento fu però il pubblico, la “vera star” secondo l’organizzatore Michael Lang, eterogeneo quasi quanto i generi musicali. Da tutta America arrivarono studenti liceali e universitari, hippie, veterani del Vietnam, filosofi, operai e impiegati. Nessuna differenziazione di razza, etnia o colore della pelle: tutti uniti dalla voglia di stare insieme in libertà con il fango a livellare ogni diversità e i capelli lunghi come simbolo di ribellione. Un sogno che oggi sembra lontano anni luce, nelle ideologie come nell'organizzazione.
Da quel 1969 si è provato a più riprese a riproporre Woodstock, con scarsi risultati culminati nell'annullamento del concerto in programma per questo cinquantesimo anniversario, organizzato proprio da Lang e non andato in porto tra una defezione e l’altra, forse perché indigesto ai grandi organizzatori di eventi musicali mondiali. Forse, a conti fatti, meglio così: quell'atmosfera irripetibile era frutto di una spontaneità organizzativa di altri tempi, una magia fuori da ogni schema il cui risultato sensazionale, iconico e significativo fu chiaro solo anni dopo anche agli stessi partecipanti.
Vanni Paleari
PhWoodstock, 1969
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Di talenti non previsti
Alla soglia dei sessant'anni (li compio l'anno prossimo) ho rilevato in me un talento del quale nemmeno immaginavo l'esistenza. Mi barcameno con una certa disinvoltura fra le pieghe del mondo burocratico. Se mi si dice di procurarmi una certa carta, io lo faccio. E magari a quella ne aggiungo altre che potrebbero servire. In più, ho imparato a scansionare i documenti in formato pdf. Non so bene come vengano trattati gli impiegati dell'universo burocratico. Ma ho scoperto che molti di essi sono assai gentili. E si sorprendono quando li ringrazio per la loro cortesia e la loro professionalità. È che i miei un minimo sindacale di educazione sono riusciti a impartirmela. Senza ricorrere alla frusta, oltretutto. Buonanotte a tutti.
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Dopo l'alluvione del 2023, a disposizione di Figliuolo 2,9 mld.
Ne sono stati spesi 1,53 mld.
I soldi a disposizione della Regione, 580 mln, sono stati spesi tutti.
Mancano all'appello 1,2 mld dell'Ue e 4,5 Mld fermi al Ministero dell'Ambiente.
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Nota del Generalissimo Vannacci:
O Rainews è un covo di Komunisti, oppure il governo e il suo commissario hanno trattenuto qualche miliardo.
Miliardi che se impiegati, magari avrebbero contribuito a contenere i danni nel 2024.
Ma, come bene ha spiegato il sottosegretario che fa rima con cazzo, per avere i soldi, l'Emilia Romagna deve virare al nero.
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Non popolo arabo, non popolo balcanico, non popolo antico ma nazione vivente, ma nazione europea: e cosa sei? Terra di infanti, affamati, corrotti, governanti impiegati di agrari, prefetti codini, avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi, funzionari liberali carogne come gli zii bigotti, una caserma, un seminario, una spiaggia libera, un casino! Milioni di piccoli borghesi come milioni di porci pascolano sospingendosi sotto gli illesi palazzotti, tra case coloniali scrostate ormai come chiese. Proprio perché tu sei esistita, ora non esisti, proprio perché fosti cosciente, sei incosciente. E solo perché sei cattolica, non puoi pensare che il tuo male è tutto male: colpa di ogni male. Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo. Pier Paolo Pasolini - Alla mia Nazione
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ho sei impiegati della rai nel mio seminterrato lasciate stare mimmo e verranno liberati indenni
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Oggi ho avuto la mia prima riunione con il mio team leader. Ha detto che questa cosa si fa/farà più o meno una volta ogni 1-2 mesi per fissare degli obiettivi e cercare di raggiungerli.
Qualche giorno dopo l'assunzione, il direttore chiede una assemblea d'urgenza al dipartimento dei visti (ossia il mio), e vengo a sapere che, secondo il sistema di ranking di soddisfazione degli impiegati, il mio è quello messo peggio: tutti quanti danno valutazioni negative e, giustamente, il direttore voleva capire il perché per cercare di migliorare la situazione. Tra le varie motivazioni, ovviamente, c'era lo stipendio basso (e io ero là a pensare: ngul e io prima pigliavo pure meno...).
Col team leader invece vengo a sapere che io sono stata assunta praticamente per fare in modo che i miei colleghi non facciano/facciano meno straordinari, dato che i mesi passati i dati mostravano che il mio team ha fatto sulle 20h di straordinario al mese.
Plus: qualche giorno fa arriva una mail in cui ci fanno sapere che la sede giapponese della mia azienda è quella che utilizza meno ferie in tutta l'Asia. Infatti, complessivamente vengono usate solo il 60% delle ferie totali Vs altri paesi che ne usano dal'80 al 100% (mi pare tipo Singapore?).
In tutto questo in 3 settimane ho capito che praticamente mi hanno assunta e messo in questo team perché stavano proprio con le pezze a culo di personale e questi o impazzivano o impazzivano. Molto molto bello. :))))
#vi ricorda qualche dinamica di qualche paese in particolare?#e perché proprio l'Italia?#quando leggo i post sullo straordinario e sul senso di colpa nel prendere le ferie in Italia io RIDO#non sapete proprio di cosa state parlando#ma ve lo dico col cuore in mano proprio#my life in tokyo#lavoro#jamm chi cazz#io sarò la salvatrice del team migliorando le statistiche facendo 0 straordinari e prendendo tutte le ferie retribuite#fuck the guilt
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Formiche e morte
Anche delle epidemie e di tutte le nostre infermità la formica è totalmente all’oscuro. Noi non percepiamo quando è morta, tanto è facile per lei resuscitare. Miss Field ha fatto, al riguardo, esperimenti piuttosto crudeli, ma illuminanti. Di sette formiche che aveva tenuto sott’acqua per una settimana, quattro sono tornate in vita. Altre, le ha messe a digiuno e non ha dato loro nulla, tranne un po’ d’acqua su una spugna sterilizzata. In simili condizioni nove esemplari di Formica subsericea hanno resistito da settanta a centosei giorni. Fra gli innumerevoli insetti impiegati come cavie si sono avuti comunque solo tre casi di cannibalismo; e dopo 20, 35, 62 e 70 giorni di digiuno, non poche formiche già mezzo morte di fame sono ancora riuscite a porgere una goccia di miele alle loro compagne, la cui situazione risultava chiaramente disperata. Le formiche patiscono soltanto il freddo. Di freddo però non muoiono: cadono invece in una sorta di rigor mortis, che ha un suo ritorno pratico, perché così possono attendere tranquille che risplenda nuovamente il sole.
Elias Canetti
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Quel garofano rosso infilato nell’occhiello
Nel maggio del 1945, quando nel mondo intero, nelle strade e nelle piazze di tutte le città liberate, si festeggiava la fine della guerra e si esultava per la Liberazione, ho vissuto i momenti più tragici e dolorosi della mia adolescenza. Avevo 14 anni.
Una cappa di terrore e di angoscia era calata sulla mia italianissima città e sulla sua italianissima gente. Ho visto colonne di finanzieri, carabinieri, soldati di tutte le armi, uomini e donne, transitare laceri, sporchi, affamati e assetati, avviati verso chissà quale destino. Erano scortati da soldataglia rozza e ignorante, con la stella rossa sul berretto e armata fino ai denti che sbraitava urlando in una lingua che non conoscevo, ma sapevo essere slava. Erano le avanguardie dell’esercito di Tito che, a marce forzate, avevano raggiunto Fiume combattendo. Tito aveva spinto le sue truppe a occupare il più presto possibile quanto più territorio italiano possibile, in quanto le sue mire espansionistiche ipotizzavano il confine tra l’Italia e la sua Jugoslavia, sull’Isonzo. Voleva Trieste, Udine, Gorizia e tutta quella parte di Venezia Giulia che lui definiva impropriamente “Slavia veneta”.
Ho saputo di “giudici popolari” semi-analfabeti che decidevano, a guerra finita, della vita e della morte di persone il cui unico delitto, molto spesso, era solo quello d’essere italiani. Condannati da tribunali del popolo costituiti in fretta e furia e composti da gente qualsiasi, purché di provata fede comunista.
I primi giorni dopo l’occupazione della mia città (il 2 maggio del 1945) con le liste di proscrizione già preparate, iniziava il calvario degli italiani. Arresti, deportazioni, infoibamenti. Anche nella mia famiglia si piange uno scomparso, prelevato la mattina del 4 maggio da casa e di cui non si è saputo più nulla. Probabilmente, come tanti altri infelici, avrà vissuto gli ultimi istanti della sua vita soffocato dall’angoscia sull’orlo di una foiba.
La guerra era finita, ma vivevamo ancora nella ristrettezza e nel terrore: parlare, lamentarsi era pericoloso, criticare il regime poteva costare la vita o la deportazione. Essere italiano era una colpa e molti, anche da me conosciuti, amici di mio padre, vicini di casa, ex questurini, impiegati pubblici, professionisti, insegnanti, vigili urbani, dipendenti comunali ecc., erano considerati èlite e quindi fascisti e nemici del popolo.
Il 1.mo maggio del 1948 mio padre decise di scendere al bar sotto casa, per trascorrere qualche momento di svago. Fu avvicinato da un individuo, palesemente ubriaco e conosciuto da tutti come uno sbandato, che gli infilò un garofano rosso nell’occhiello. Mio padre (che non volle mai iscriversi al partito fascista) non gradì il gesto di quell’individuo che fino a pochi giorni prima aveva scondinzolato dietro ai tedeschi, raccattando i loro avanzi e facendo il buffone, qual’era. Si tolse, quasi di nascosto il garofano e lo appoggiò sul tavolo. Questo gesto gli costò una denuncia e un mese di lavori forzati (denominati “lavoro rieducativo”) che scontò nel carcere cittadino, segando legna da ardere in coppia con un altro detenuto, muniti di un segaccio da boscaiolo di grandi dimensioni per dieci ore al giorno. Seppe dopo, da un vicino di casa, ufficiale della milizia popolare in quanto studente di scuola superiore, che il tribunale lo aveva accusato di “scarsa simpatia per il partito”. Se l’accusa fosse stata “nemico del popolo” avrebbe corso il rischio di finire in una foiba.
A settembre riaprirono le scuole. Avevo finito in modo fortunoso la terza d’avviamento commerciale e non potevo continuare la scuola in lingua croata. L’autorità cittadina escogit��, per noi italiani, una forma insolita: al mattino a scuola, al pomeriggio in fabbrica a lavorare. Fui mandato al Siluruficio Witheead, (vanto della mia città e del mio paese) al reparto meccanici, aggiustaggio, revisione motori, fonderia e torneria. Alla fine dell’anno 1947/48, non ebbi documento ufficiale. Solo un libro il cui retro di copertina riportava una semplice dichiarazione di frequenza.
Nevio Milinovich, esule da Fiume
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