#immutabile
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Incapace di dimenticare.
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Non si dimentica nella vita soprattutto chi hai amato davvero, ci si abitua solamente alla loro assenza; e ciò che la polvere del tempo ha lasciato di quei momenti, è realmente immutabile e fissa nel cuore!
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Alla Ricerca della Verità Interiore: Un Viaggio nel Cuore della Saggezza - Helena P. Blavatsky
Avete mai sentito la chiamata interiore, il desiderio di scoprire il significato più profondo della vita? Ebbene, ecco un invito a intraprendere un viaggio arcano, un percorso di autoconoscenza e illuminazione spirituale. Helena Blavatsky ci guida attraverso i sentieri della meditazione, della riflessione e della consapevolezza, invitandoci a purificare il nostro cuore e a distinguere tra ciò che…
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L'amore secondo Shakespeare: analisi del Sonetto 116 a cura di Cinzia Perrone. Recensione di Alessandria today
Un'esplorazione profonda dell'amore ideale attraverso le parole del Bardo, con l'interpretazione raffinata di Cinzia Perrone.
Un’esplorazione profonda dell’amore ideale attraverso le parole del Bardo, con l’interpretazione raffinata di Cinzia Perrone. Alessandria, 15 dicembre 2024 – Il Sonetto 116 di William Shakespeare rappresenta una delle più celebri e intense dichiarazioni sull’amore eterno e immutabile. In un articolo pubblicato su Alessandria Today, l’autrice Cinzia Perrone offre una lettura approfondita e…
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FEDELE E IMMUTABILE E' IL NOME DI DIO
FEDELE E IMMUTABILE E' IL NOME DI DIO
a cura di Fratellanza Bianca La strada verso di Me è come un fiume verso il mare. La strada verso di Me è come Fuoco a Fuoco. La via verso di Me è la diligenza e la fiducia. Chi è diligente con Me mi vedrà. Chi confida in Me mi conoscerà. Sono sempre fedele a chi confida: Fedele e Immutabile è il Mio nome. Ma voglio che tu sia diligente e lasci che la tua speranza sia Fuoco. Eleazar…

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Alcuni ti conoscono come la persona timida che parla poco. Altri ti vedono come la persona fastidiosa che non smette mai di parlare. Alcuni ti percepiscono fredda e scortese, mentre altri ti trovano premurosa e gentile. Per qualcuno sei simpatica, ma per qualcuno sei ridicola. Il punto è... che la persona che consideri te stessa, esiste solo per te. Ogni persona che incontri, di cui sei amica o con cui hai una relazione, oppure anche semplicemente con cui incroci lo sguardo per strada, crea una versione di te. E ci sono migliaia di versioni diverse di te nella mente delle persone. Siamo tutti buoni e tutti cattivi, potenziali demoni e santi... lascia andare. Hai a tua disposizione tutte le caratteristiche esistenti, sei tu che scegli quali illuminare e coltivare, che scegli chi essere. Non ti aggrappare all'immagine che hai di te stessa, creata da te o indotta dagli altri. Capisci che puoi cambiarla per come vuoi. Capisci che non esiste una te stessa immutabile, non c'è una verità assoluta... esisti soltanto in differenti pensieri. Per il resto sei parte dell'universo.
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E vi preghiamo, quello che succede ogni giorno non trovatelo naturale. Di nulla sia detto: – ‘È naturale’ – in questi tempi di sanguinoso smarrimento, ordinato disordine, pianificato arbitrio, disumana umanità, così che nulla valga come cosa immutabile.
- Bertolt Brecht
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Luna park

Lo odiavo. Non lo potevo soffrire. Mi tampinava. Mi mandava dei messaggi, peraltro molto discreti, in cui mi diceva: “sei bellissima, mi piaci da morire, vorrei poterti portare a cena fuori” e altre cose così. Proprio le parole che ogni donna adora sentire, quelle attenzioni che cerca. Per tutta la vita. Poi quell'atteggiamento spavaldo, quel sorriso beffardo, quel suo profumo invadente nelle mie narici. Come lo vedevo cercavo di evitarlo. Ma confesso che mi piaceva ricevere i suoi messaggi. Tantissimo.

E poi quell'aria spavalda, esagerata, sopra le righe: da guascone. Mi guardava sempre un po’ di traverso, come a farmi capire: "sarai mia. Tu non mi scappi, sai?" Dio se mi faceva incazzare! In genere il copione si ripete sempre uguale. Immutabile forse da secoli e io non sono sfuggita di certo: improvvisamente il blocco totale delle comunicazioni. Già da una settimana il mio telefono non riceveva più suoi messaggi. Ero un po’ sollevata ma anche un pizzico strana dentro, per questo suo mancarmi, come rumore di sottofondo della mia vita. Avevo una insoddisfazione di base. Lo cercavo con lo sguardo, al lavoro e facevo in modo di passargli vicino.

Spesso. Lui gelido fingeva di non vedermi proprio. Che cazzo di rabbia! Infine ieri dopo una decina di giorni di totale buio l'ho rivisto in piazza: era in atteggiamento decisamente affettuoso con quella sciacquetta, una poco di buono che gli sbava dietro da mesi. La conosco, quella puttanella. E so quanti ne accontenta. Ci sta riuscendo anche con lui la cagnetta, finalmente. Ma allora io gli devo parlare, lo devo avvisare subito… è urgente. Devo riavere i suoi pensieri tutti per me. Confesso che mi manca. Porca puttana… Si: mi sono scoperta improvvisamente gelosa di lui, interessata.

E ammetto a denti stretti che mi piace. Non so come fare. Forse lo amo già. Inaspettate ingombranti montagne russe del cuore improvvisamente si materializzano. Anche nella vita di una donna bellissima e corteggiata praticamente da tutti. Frecce arrivano e trafiggono i ventricoli. Sangue fuoriesce a fiotti. Assieme a un doloroso bisogno di quella determinata persona. L'amore non conosce ostacoli o pregiudizi. Arriva quando arriva e ti allaga l'anima di desiderio, sofferenza e gioia.

Quindi, il flusso di messaggi da ieri sera ha improvvisamente preso a invertirsi e lei scrivendogli, ogni dieci o quindici minuti e macerandosi dentro, nell'esprimersi ha iniziato a seguire la curva esponenziale del suo desiderio.
ciao: ma non mi scrivi? Come stai? forse non ti piaccio più? Non sono abbastanza bella per te?
ma… non è che magari hai finalmente trovato un'altra donna da amare? Mi dicevi che eri pazzo di me…
guarda che un invito a cena da te l'accetterei molto volentieri. Ti devo parlare urgentemente… E magari dopocena… chissà! :)
sai, ti stavo pensando… Molto… Dai: rispondimi, ti prego…
posso confessarti una cosa? Mi manchi un po’ e… forse mi piaci, addirittura. Magari non avrei dovuto dirla, questa cosa… Non sta bene…
perché non mi rispondi? Ma che t'ho fatto? Vuoi proprio che mi umili, che te lo dica? Bene allora: ti desidero, ti voglio. Ti amo. Ecco! Va bene?
adesso sono nuda nel letto e mi tocco pensandoti. Ti vorrei addosso e dentro. Ti mando un bacio pieno di torbida passione.
dai: incontriamoci quando vuoi, dove vuoi. Saprò farti godere da impazzire, vedrai. Scoprirai che sono solo io sono quella che fa per te.
te lo dico chiaramente: voglio succhiartelo, farti venire nella mia bocca. Poi mi girerò e potrai fare ciò che vuoi del mio culo e della mia fica. Le mie tette reclamano la tua bocca. Ti scongiuro rispondimi, chiamami… Amamiii…..
daiiiii...
ehi... ciao! Scusami cara, ma ho cambiato il telefono e sto recuperando tutto man mano. Ah, ah: sapevo che alla fine ti avrei avuto, scemotta! Sai che ti adoro. Mercoledì sera sei libera?
si, siiii! Sarò bellissima per te. Alle otto al chiosco dei giornali in piazza, va bene?
otto in punto. Un bacio alla tua passerina. Guarda che da te voglio tutto. E non mi piace indossare il preservativo. Prendi precauzioni, donna. :)
che scemo sei! Ti aspetterò. Ti voglio anche io. Tanto… Non ti deluderò, amore mio. Ciao.
Già pregusto il sapore della tua fica. Ciao.

RDA
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Pensate che il passato, solo perché è già stato, sia compiuto e immutabile? Ah no, il suo abito è fatto di taffetà cangiante, e ogni volta che ci voltiamo a guardarlo lo vediamo con colori diversi.
MILAN KUNDERA

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ho la costante sensazione che le cose nuove e belle non ci saranno più per me, come se la vita si fosse assetata in un binario che non può cambiare. Quello che vivo oggi sarà identico a quello che vivrò domani, identico e immutabile; non ci saranno nuove esperienze o nuove persone da conoscere e sono terrorizzata all'idea di avere ragione, che tale sensazione si avveri.
#frasi#frasi belle#frasi d'amore#frasi tumblr#frasi tristi#citazioni#amore#frasi divertenti#citazione d'amore#frasi tristezza
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Di cose precarie
Poche cose nell'universo mi disturbano quanto il sentirmi precario, provvisorio. Eppure sto cominciando a capire - meglio tardi che mai - che devo accettare la precarietà di certe situazioni, perché destinate a non raggiungere mai uno stadio definitivo, oltre che immutabile. Pensavo soprattutto alla mia "biblioteca" (termine improprio, ma lo utilizzo per mera comodità), che cambierà in continuazione, senza poter mai divenire stabile. Io come lettore cambio e mi evolvo. Quindi nei prossimi anni dovrò sicuramente favorire un ricambio dei volumi, poiché alcuni di essi non susciteranno più il mio interesse. Ecco, questo lo sto accettando. E dovrò farlo anche con molte altre cose.
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La Legge degli opposti suggerisce come funziona l’evoluzione umana su questo Sistema e risponde alla comune riflessione: “se non cambi la tua energia non può cambiare la tua realtà".
Se la comprendi, puoi mutare paradigma in 3 minuti.
Alcuni esempi di come opera:
vuoi gioia e vieni attaccato da sofferenze; vuoi raggiungere, ti allontanano sempre l’arrivo; vuoi denaro, arrivano blocchi e carenze finanziarie; vuoi amore, ti becchi una serie di tradimenti, paure e abbandoni; vuoi andare oltre, ricevi spinte, sfide e catene; vuoi rispetto, quasi nessuno vede la tua influenza; vuoi stare in pace, ti trovi circondato da conflitti o accuse varie…
È un andazzo che ti sarà familiare.
Questa legge ti insegna che quando chiedi qualcosa, ricevi le indicazioni per arrivare a quella cosa. NON ti viene dato il pacco regalo, ti viene mostrata la strada per meritarlo.
È un concetto che viene espresso molto bene nel film Un’impresa da Dio, che peraltro rimanda tantissimo all'Arcano "La Casa Dio" dei Tarocchi, che esprime l'idea di crollo come opportunità!
“Gli opposti” non sono altro che guide. Paradossi di smistamento e di selezione di cui ti devi occupare.
Quindi più stai nella carenza materiale (bisogno, frustrazione, conflitto), più quando chiedi soluzioni inizi a vivere peggioramenti proprio in quello che vorresti cambiare.
All’universo della tua rabbia, del tuo vittimismo, dei tuoi blocchi, delle tue “sfortune” non frega niente, perché sono aspetti che stanno soltanto nel Sistema materico (testa, corpo, società). L’energia non ha questo linguaggio e non conosce problemi.
Questi stati di insoddisfazione vogliono farti capire dove devi cambiare energia, se li interpreti come sfighe, preghiere inascoltate, karma immutabile ecc, non puoi trovare nessuna chiave risolutiva e nemmeno sei in grado di cambiare davvero il tuo strato di mondo.
Non si tratta di volere tanto tanto tanto qualcosa, perché più desideri più entri in carenza e in attaccamento. Si tratta di incarnare lo stato energetico della cosa che vuoi.
Cioè essere allineato in convinzioni, cuore e Spirito al sistema energetico di quello che vuoi.
Comprendi la funzione: quando chiedi all’Universo un aiuto, lui risponderà amplificando l’energia che crea il problema che vuoi risolvere. Quell’energia è roba tua, lo era prima e lo è dopo, fino a quando non muti essa non muta, verrà espansa e messa davanti ai tuoi occhi. Anche con brutalità.
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Per me, la follia era un regno opposto a quello della realtà, dominato da una luce implacabile, senza ombre, accecante. Era un’immensità senza limiti, desolata e squallida; un paese minerale, lunare, gelido come le steppe del nord. In questo paese tutto è immutabile, esanime e cristallizzato. Gli oggetti sono sparsi qua e là come cubi geometrici abbandonati o quinte di teatro private del loro scopo. Le persone si agitano in modo bizzarro facendo gesti, movimenti inutili; sono fantasmi che vagano in quella landa senza confini, sfiniti da una luce senza misericordia.
Io ero sperduta là dentro, isolata, fredda, nuda sotto la luce e senza scopo. Un muro metallico mi separava da tutto e da tutti. In tanta desolazione ero presa da uno sgomento indicibile ma nessuno mi porgeva il suo aiuto; ero insopportabilmente sola, la mia solitudine era totale.
Questo era il mondo della follia e la luce era la percezione dell’irrealtà. Follia significava essere perennemente nell’irrealtà più completa. Chiamavo la follia paese della Luce per l’illuminazione astrale, fredda, abbagliante e per lo stato di tensione estrema in cui si trovava ogni cosa, me compresa. Era come se una corrente elettrica di straordinaria potenza attraversasse tutte le cose e le tendesse all’estremo, fino a farle esplodere.
Marguerite A. Sechehaye, Diario di una schizofrenica
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Pensate che il passato, solo perché è già stato, sia compiuto e immutabile?
Ah no, il suo abito è fatto di taffetà cangiante, e ogni volta che ci voltiamo a guardarlo lo vediamo con colori diversi.
- Milan Kundera, La vita è altrove
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AMORE IMMUTABILE
a cura di Ottava di Bingen “Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l’altro si allontana. Oh no! Amore è un faro, sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai. Amore non muta in poche ore o settimane, ma, impavido, resiste al giorno estremo del giudizio…” Shakespeare AMORE IMMUTABILE

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Sto per immergermi in qualcosa che non conosco, qualcosa che mi fa paura. Non è il dolore a spaventarmi – quello l’ho già incontrato – ma il cambiamento, il perdere il controllo. Questa cura sarà un viaggio, e probabilmente sarà più difficile di quanto riesca ora a immaginare. Probabilmente mi porterà via più di quanto sia pronta a lasciare andare: la forza, le certezze, i piccoli dettagli che ancora mi fanno sentire me stessa. Forse, probabilmente, perderò i capelli, forse la pazienza, forse persino la fiducia nei miei limiti. Ma in fondo, chi sono io senza ciò che sto per perdere? Questa è la domanda che mi tormenta. Probabilmente, lungo il cammino, dovrò lasciarmi alle spalle un’immagine di me a cui sono ancora legata. Non si tratta solo del corpo, ma di tutto ciò che il corpo rappresenta: un guscio che mi protegge, un punto fermo che riconosco nello specchio. Probabilmente, quel guscio si spezzerà. Eppure, c’è qualcosa di paradossalmente affascinante in tutto questo. Forse è proprio il viaggio nell’incertezza che insegna chi siamo davvero. Quando perdiamo ciò che credevamo immutabile, rimaniamo soli con ciò che non possiamo togliere, con l’essenza di noi stessi. Probabilmente, sarà proprio in quel momento, quando tutto sembrerà crollare, che scoprirò chi sono davvero. Non sono pronta, ma chi lo è mai? Nessuno ci insegna a vivere nel cambiamento, nella trasformazione. Cresciamo cercando certezze, costruendo equilibri, e poi, improvvisamente, la vita li strappa via. Mi chiedo se ci sia una lezione in tutto questo, o se sia solo caos. Forse è una prova, forse è solo una coincidenza. Probabilmente non troverò una risposta, ma forse la domanda stessa sarà sufficiente per andare avanti. Mi aspetto giorni difficili, momenti in cui mi sembrerà di non riconoscermi più. Probabilmente mi sentirò sola, anche in mezzo agli altri, perché certe lotte si combattono in silenzio, dentro di noi. Ma forse, in quella solitudine, ci sarà spazio per ascoltare parti di me che ho sempre ignorato. Forse scoprirò una forza che non sapevo di avere, o forse imparerò che essere fragile non è una colpa. Questo viaggio mi cambierà, lo so. Non so se sarò più forte o più debole, ma so che non sarò più la stessa. Forse il dolore mi renderà più umana, più vera. O forse, mi lascerà solo cicatrici. Ma le cicatrici non sono solo segni di ciò che è stato: sono la prova che siamo sopravvissuti. E così, mi preparo ad affrontare l’ignoto. Probabilmente cadrò, probabilmente mi spezzerò. Ma forse, in quei frammenti, troverò una luce che non avevo mai visto prima. Forse, in mezzo alla paura, c’è una possibilità che non so ancora immaginare.
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