#guarigioni
Explore tagged Tumblr posts
Text
Dinamiche della Malattia e della Guarigione & Disease and Healing Dynamics –
Maria Teresa De Donato (Video by Serena Squanquerillo)
youtube
#maria teresa de donato#dinamiche della malattia e della guarigione#disease and healing dynamics#salute olistica#holistic health#healing#guarigioni#serena squanquerillo#Youtube
1 note
·
View note
Text
Le guarigioni nella Bibbia, da Giobbe a Gesù, presentazione 14 maggio, ore 18,30 Frosinone, Chiesa del Sacro Cuore
Il libro «Le guarigioni nella Bibbia – Da Giobbe a Gesù» mostra “che la Bibbia è sempre una risposta sapiente alle domande esistenziali dell’uomo e della donna. Comprendere questi interrogativi è una preziosa indicazione per essere “prossimo” a chi è malato. Di più: è una rivelazione, uno sguardo alternativo sulla realtà umana”, come si legge sul sito della Editrice Morcelliana. Scritto da Maria…
View On WordPress
0 notes
Text
GUARIGIONE DEL PARALITICO DI NOME ENEA
GUARIGIONE DEL PARALITICO DI NOME ENEA L’Apostolo Pietro andava qua e là da tutti a trovare i santi, non rimase fermo sempre nella stessa casa, e quando arrivò a Lidda, trovò un uomo chiamato Enea, che era da otto anni paralitico, e gli disse: «Enea, Gesù Cristo ti sana; lèvati e rifatti il letto. Ed egli subito si levò» (Atti 9:34) Avvenne che molti del luogo lo videro e si convertirono al…
View On WordPress
0 notes
Text
Le Benedizioni dei Santi: La Storia di un Miracolo a BukharaIl racconto toccante di una nonna e del potere della fede nella guarigione del nipote
"Blessings of Saints" è un racconto scritto da Saodat Valiyeva che narra un'esperienza di fede e speranza, avvenuta nell'estate del 2024 a Bukhara, Uzbekistan
“Blessings of Saints” è un racconto scritto da Saodat Valiyeva che narra un’esperienza di fede e speranza, avvenuta nell’estate del 2024 a Bukhara, Uzbekistan. La storia si concentra sulla sofferenza della nonna, che vede il suo nipote di dieci anni, Rasuljon, con il volto segnato da macchie dolorose. Dopo aver consultato i medici e aver programmato un trattamento invasivo, la nonna decide di…
#acqua curativa#Blessings of Saints#Bukhara#cultura uzbeka#esperienza di fede#Fede#fiducia in Dio#guarigione#guarigione dei bambini#guarigione naturale#guarigioni miracolose#Hazrat Abzal Baba#letteratura uzbeka#luogo sacro#Miracoli#miracolo#narrativa ispiratrice#narrativa uzbeka#narrazioni di speranza#opere di Saodat Valiyeva.#potere della fede#potere della preghiera#racconti di guarigione#Racconto#racconto spirituale#Santi#Saodat Valiyeva#scrittura autobiografica#Spiritualità#storie di fede
0 notes
Text
"PROTOCOLLO TIROIDEO"
Una bambina che da molto piccola inizia a prendersi cura della propria madre, con un processo che viene definito simbiosi inversa, avvia un vero e proprio “protocollo tiroideo” perché da subito avrà bisogno di molta tirossina per occuparsi di sé e della propria mamma, di afferrare ciò che può essere utile (aumento di funzione del lobo destro della tiroide) e scansare ciò che costituisce un pericolo (aumento del lobo sinistro).
In questo schema in cui lei sente di dover fare tutto da sola, di doversi far carico del mondo intero, finirà con lo scegliere un lavoro e un partner con cui ripetere questo schema.
Troverà una professione (come l’infermiera o l’insegnante) in cui spesso le viene richiesto qualcosa che va molto oltre i suoi limiti, e un uomo con problemi e pesi sulle spalle, se non addirittura malattie o dipendenze.
La sua tiroide la assisterà fino a che il limite imposto dal corpo glielo consentirà.
Fino ad oggi, senza una comprensione logica e bio-logica, abbiamo ragionato in termini di disfunzione e di malattia.
Con questo livello in più, osserviamo che la soluzione non può essere solo farmacologica o psicologica.
È necessario prima invertire quella simbiosi inversa e riportare quella bambina, e oggi quella donna, entro i confini del suo ruolo di figlia ed, eventualmente, partner, lavoratrice, mamma.
Abbiamo potuto vedere molte guarigioni spontanee da sintomi relativi alla tiroide, solo alleggerendo il carico personale e modificando il proprio atteggiamento di salvataggio collettivo.
Gabriele Policardo
9 notes
·
View notes
Text
Iniziano ad accadere le cose giuste quando affidi al tuo coraggio l'entusiasmo di lasciare andare via chi non vibra più nella tua frequenza e chi non frequenta più le tue vibrazioni le guarigioni non iniziano mai accarezzando una ferita, iniziano quando trovi il motivo del graffio, lo squarcio si sana quando cogli l'insegnamento dietro l'impatto, il “perché” è il primo disinfettante il “come”, solo una garza iniziano ad accadere i miracoli quando smetti di educare i tuoi sguardi alla tragedia e ti giri dall'altra parte del dramma, i miracoli esistono sempre dopo il terrore vivono al di là del guaio, non possono accadere se non li prevedi dritto negli occhi quando ti parlano inizia a mostrarsi il tuo cammino quando ti accorgi che l'universo ti suggerisce la vita, che un inciampo nel buio vuol dire cambia strada che un paesaggio senza anima vuol dire non fermarti, che un autunno incastrato nel respiro vuol dire vai a fiorire altrove e che un tramonto che protegge cuore e amici, vuol dire resta ancora.
-Gio Evan-
22 notes
·
View notes
Text
La testardaggine ...
di voler incontrare la luce
nel buio... sè anche il
dolore ti morde i muscoli
davvero vuoi piegare
la sua brutalità...
è
l'abbondanza di sentirsi come
in un-a fiaba
la fatina del lago che trama
trama divine superlative
guarigioni...
misaki
5 notes
·
View notes
Text
Ora, fratelli, non voglio che siate nell'ignoranza riguardo ai doni spirituali.
(1 Co. 12:1)
No quiero, hermanos, que ignorèis acerca de los dones espirituales.
=📖=
Or vi sono diversità di doni, ma non vi è che un medesimo Spirito. Vi sono anche diversità di ministeri ma non v'è che un medesimo Signore. Ora a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per l'utilità comune. (1 Co. 12:4-5-7)
I doni dello Spirito sono: conoscenza, sapienza, fede, guarigioni e profezia, discernimento, lingue, interpretazione delle lingue.
=======
Ma il frutto dello Spirito è: amore, gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo. (Ga. 5:22)
=======
I doni, è Dio che per mezzo dello Spirito Santo li destina ad ognuno di noi secondo le capacità e i requisiti di ciascuno. Il frutto dello Spirito invece è quello che noi riusciamo a dare e manifestare a tutti gli altri, a chi ci contorna, al prossimo. Si, l'amore e la fede, stanno sia tra i doni, che tra i frutti. Il Signore li dona a noi e noi a tutti gli altri. Sono i requisiti più importanti per il cristiano. E senza amore e senza fede, non si può piacere a Dio. ✍️
"Quand'anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non ho amore, divento un bronzo risonante o uno squillante cembalo".
1 Co. 13:1
"Or la fede è certezza di cose che si sperano, la dimostrazione di cose che non si vedono"
Eb. 11:1
11 notes
·
View notes
Text
Guarigioni
Essere qui è come fare un salto nel 2014.
Ho pensato a diverse piattaforme su cui avrei potuto scrivere e postare ma questa mi è sempre stata la più congeniale.
Dovrei parlare di questa ultima decade, portatrice di sconvolgimenti, caos e problemi di vario tipo ed entità ma in realtà non sento il bisogno di condividere, è stato già abbastanza doverlo vivere.
Mi trovavo in mezzo ad una palude melmosa, dalla quale non riuscivo ad uscire in nessun modo. Come Artax, sprofondavo sempre più nella mia tristezza e nello sconforto, aggrappandomi a tutto, a qualsiasi cosa, pur di non affondare.
Poi è successo qualcosa da qualche mese a questa parte. Come sempre mi è successo, lei mi ha salvata: l'Amicizia.
Ho ricominciato a sperare, a riconnettermi con me stessa, con chi sono e con quello che porto nella vita delle persone. Ho ricominciato a sentire che valevo davvero qualcosa. Che potevo tornare a respirare, a camminare, a ridere. Addirittura ad arrampicare, addirittura ad emozionarmi.
C'è stato anche un incontro inaspettato col passato, un passato mai davvero passato, un passato piuttosto presente direi, ma decisamente sbiadito. E' bastato mi sfiorasse per ritrovare i miei colori. Un po' casualmente, un po' perché mi sono fatta scaldare da questo frammento di luce. Le sensazioni erano belle e quando è così non lo si può ignorare. Mi sono lasciata contaminare da quello che sentivo, senza paura e senza voler controllare nulla e beh, ha funzionato. Ora anche l'ultimo pezzo è al suo posto, mi sento ancora frastornata ma è bello essere vulnerabili, aperte al mondo, di nuovo ricettive.
Su Twitter ho trovato una frase dell'oroscopo che diceva:
"You are slowly getting back to yourself, Capricorn."
Sì mio caro oroscopo, proprio così.
2 notes
·
View notes
Text
Animali Domestici
In foto, San Rocco del Parmigianino, che sebbene sembri un quadro modernissimo è del 1527-1528.
Rocco è tra i santi più venerati del mondo cattolico: si narra che Roq nacque tra il 1345 e il 1350 a Montpellier, capoluogo della Linguadoca (Francia meridionale, a 10 km dalla costa del Mediterraneo, un posto incantevole). Secondo la pia devozione, il neonato nacque con una croce vermiglia impressa nel petto. Rimasto orfano, vendette tutti i suoi averi donandoli a favore dei poveri e si mise in pellegrinaggio verso Roma. Nel 1367, arrivato ad Acquapendente (provincia di Viterbo), si fermò per dare assistenza ai malati di peste in un ospedale e, narrano le cronache, cominciò ad operare guarigioni miracolose: per questo, e altri prodigi riguardanti le guarigioni, sin dal Concilio di Costanza, nel 1414, lo si invoca per la liberazione dall’epidemia di peste e si festeggia il 16 Agosto, giorno della sua morte (nel 1376 o 1379).
Nell'iconografia, porta il tabarro, il bastone del pellegrino e ha due caratteristiche: una piaga, di solito sulla coscia, a dimostrare la lotta contro il morbo pestifero, e il cane, che leggenda vuole fosse al suo fianco quando, ammalatosi mentre curava gli appestati, si ritirò in una grotta: per confortarlo gli leccava le piaghe e ogni giorno gli portava un po’ di pane, rubato alla tavola del padrone. Dopo qualche giorno, san Rocco si riprese e la peste lo abbandonò, mentre il cane rimase con lui per sempre.
In francese roquet indica sia il carlino, sia in generale un piccolo cagnolino, ma la tradizione vuole che il cane di San Rocco fosse un Epagneul breton
Il suo culto è diffusissimo in tutto il Mediterraneo, e in ogni altra nazione dove l'emigrazione da questi paesi ha creato forti comunità all'estero.
19 notes
·
View notes
Text
Tra cadute, convalescenze / guarigioni passo la vita. / Ci vuole paura per vivere, / e non il coraggio che porta fuori strada / e fa desiderare altri mondi.
Cesare Viviani
28 notes
·
View notes
Text
Se vuoi cambiare il mondo, ama un uomo, amalo sinceramente. Scegli l'unico che possiede l'anima che chiama la tua, chiaramente. Colui che ti vede. Colui che ha abbastanza coraggio di avere paura. Ricevi la sua mano e guidalo dolcemente dentro il tuo sangue, perché possa sentire il tuo calore addosso e trovare pace. Guarda dentro i suoi occhi, in profondità, e osserva quello che lì dorme o veglia.. timido o pieno di aspettative.
Guarda dentro i suoi occhi e leggi la sua storia, le sue guerre e pazzie, quelle che i suoi fantasmi hanno combattuto, in altri posti e altri tempi.
Osserva i suoi dolori, le sue lotte, le sue sofferenze e le sue colpe; senza giudicare, e poi... lascia andare tutto. Senti dentro di lui e sappi che quello che cerca è un riparo sicuro dentro di te. Farlo sciogliere nel tuo sguardo fermo. E sappi che non hai bisogno di rispecchiare la sua rabbia, perché nel grembo tuo giace la dolce e profonda magia che sa guarire le vecchie ferite. Se vuoi cambiare il mondo, ama un uomo. Amalo davvero.
Siediti davanti a lui, con dignità e femminilità, nel respiro della tua vulnerabilità, nella giocosità della tua innocenza infantile, nella profondità della morte. Sii un invito luminoso di dolce devozione che si apre alla sua virilità. Perché possa venire da te e nuotare nel grembo della terra, insieme, con consapevolezza.
E quando si ritirerà nella sua tana... e lo farà... allora raccogli intorno a te le tue antenate e fatti abbracciare dalla loro saggezza.
Ascolta i loro bisbigli rassicuranti, tranquillizzando il cuore della bimba spaventata che è in te. Stai tranquilla e attendi il suo ritorno.
Siedi e suonagli la melodia della memoria, perché lui possa trovare pace un altra volta. Se vuoi cambiare il mondo, ama un uomo. Amalo tutto. Non suscitare il bimbo che è in lui con malizia e astuzia, seduzione e inganno, solo per attirarlo in una rete di potere, caos e odio.
Non c'è niente di femminile in questo.. è solo vendetta... è solo veleno. Non dà nessun potere a una donna. Mostrargli che sei capace di tenerlo... ora... Tienilo e guidalo dentro di te, nelle tue profondità. Non lo punire per le sue ferite, quelle che non coincidono con le tue aspettative. Se vuoi cambiare il mondo, ama un uomo. Amalo senza difesa. Amalo abbastanza da essere nuda e libera. Amalo abbastanza da aprirgli corpo e anima.
Sii abbastanza coraggiosa per essere fragile.
Fargli bere i fiori inebrianti del tuo essere. Fargli sapere che ti può tenere e proteggere. Lasciati andare nelle sue braccia e fidati di lui, perché lui ti possa accogliere. E anche se sei stata fatta cadere da altri in passato, insegnagli la dedizione, dandoti a lui.
Se vuoi cambiare il mondo, ama un uomo.
Incoraggialo, nutrilo, ascoltalo, tienilo, permettigli, guariscilo....
E tu sarai nutrita, sostenuta e protetta dalle sue braccia e dai suoi pensieri. Se vuoi amare un uomo, ama te stessa!
Sii grata per tutte le esperienze e le guarigioni e quando starai davanti a lui, trova in lui il seme per tutto quello che verrà.
Lauren Wilce
6 notes
·
View notes
Text
Se Dio vuole, può guarire ogni malattia e cacciare ogni spirito immondo!
Se Dio vuole, può guarire ogni malattia e cacciare ogni spirito immondo! Nel Vangelo di Marco stanno scritte due opere potenti che Gesù ha compiuto, delle quali voglio parlarvi in questo breve scritto; la prima riguarda la guarigione di un lebbroso, la seconda racconta com’è stato cacciato uno spirito immondo. 1) La guarigione di un lebbroso «E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro…
View On WordPress
0 notes
Text
L’ing. Lakhovsky sosteneva che la vita nasce dalla radiazione, è trattenuta dalla radiazione ed è soppressa dal disequilibrio oscillatorio. Se la cellula è costretta a vibrare ad una frequenza diversa da quella naturale, si danneggia e per guarirla occorre sottoporla ad una radiazione avente una frequenza tale da fornirgli l’energia necessaria per riportarla allo stato di salute naturale. Se per Pasteur era necessario uccidere i microbi, per Lakhovsky era sufficiente ripristinare l’oscillazione ovvero l’energia cellulare naturale mediante l’impiego di radiazioni aventi frequenze adeguate. Mosso da queste considerazioni, ideò alcuni dispositivi energetici costituiti da anelli aperti di rame e argento isolati e di dimensioni variabili in modo da ottenere bracciali, collane e cinture. Tali dispositivi erano veri e propri circuiti oscillanti aperti in grado di riequilibrare lo stato energetico delle cellule e di guarirle. Dal 1924 impiegò i suoi circuiti oscillanti nella battaglia contro il cancro, presso l’ospedale della Salpetriére a Parigi. Inizialmente condusse i suoi esperimenti su gerani affetti da tumore ottenendo le prime guarigioni e successivamente, spinto dal primario del reparto di oncologia, su malati terminali di cancro ricoverati presso l’ospedale, ottenendo la guarigione straordinaria di soggetti ritenuti dai medici incurabili.
----
In parole povere, energia e frequenze.
Oggi si chiama Radiestesia. In futuro li chiameranno Med Bed. Se si arriverà a costruire un altro Sistema sarà praticamente un cosciente processo di autoguarigione.
Queste cose le hanno sempre sapute, perculate e nascoste.
E continuano ancora.
#citazioni#energia#studi#verità#consapevolezza#lavoro su di sé#zombie#società malata#sistema#mateix#salute#malati cronici#scienza#società#svegliatevi#aprite gli occhi#manipolazioni#dittatura#virus#schiavi#catene#bugie#diavoli#med med#lakhovsky#medicina#guarigioni
17 notes
·
View notes
Text
“Quando sto davanti a te alla fine del giorno, tu dovresti vedere le mie cicatrici e sapere che io ho avuto le mie ferite e anche le mie guarigioni.”
Rabindranath Tagore
Molte volte ho cercato di aprirmi, di mostrare le mie ferite, cercando di raccontarne la trama, mostrando la loro profondità, sperando che chi le osservava non ci gettasse sopra del sale o peggio, ci sputasse dentro.
A volte queste ferite sono diventate cicatrici e il raccontarle si è rivelato più semplice.
Ma altre volte, chi ci ha passato le dita sopra, non le ha percepite perché per fare questo occorre molta delicatezza, molta sensibilità.
Non abbiate fretta di guarire le vostre ferite.
Abbiate la pazienza e il coraggio di sedervi e osservare chi siete ora e da dove siete arrivati.
È da lì che ha inizio il cambiamento.
È da lì che ha inizio la nostra storia.
Dott. Stefano Manera
10 notes
·
View notes
Text
ogni anno lo rifaccio. caparbia e senza paura sbircio (verbo da autolesione del nuovo millennio) la sua persona per saperne gli andamenti, le guarigioni i peggioramenti. nessuna sorpresa nello scoprirla ancora più magra, poi all'ospedale, poi meno scheletrica ma comunque di quel trasparente ideale. come un fuscello, un airone, una linea verticale. il mio voyeurismo è da peccato capitale, perchè non un accenno di dispiacere mi ha afferrata, ma la più malsana invidia terrena: quanto vorrei stare lì anche io. col corpo e colla mente, nel dolore e nel sacrificio maniacale nel nome della perfezione, e del farsi male. quanto vorrei la pulizia del pensiero a digiuno, il corpo sottile. l'autocontrollo. essere magra. io volevo solo essere magra. anche essere malata l'ho voluto, poi ho sbagliato: quella prima volta ho vomitato. la voragine non si è mai più richiusa, mi tiene legata a sè, in un pantano di fango, dove mi dimeno tra un farmaco e l'altro, a volte un tè verde come nostalgico vezzo pro ana, ma tutte le altre: un pasto pieno di rabbia che mi riempie non meno che fino alle tempie. non magra nè ottusa. io mi dispiaccio molto. nel senso che non mi piaccio affatto. ci riproverei, se solo..
3 notes
·
View notes