#guarigioni
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dedoholistic · 7 months ago
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Dinamiche della Malattia e della Guarigione & Disease and Healing Dynamics –
Maria Teresa De Donato (Video by Serena Squanquerillo)
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pietroalviti · 8 months ago
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Le guarigioni nella Bibbia, da Giobbe a Gesù, presentazione 14 maggio, ore 18,30 Frosinone, Chiesa del Sacro Cuore
Il libro «Le guarigioni nella Bibbia – Da Giobbe a Gesù» mostra “che la Bibbia è sempre una risposta sapiente alle domande esistenziali dell’uomo e della donna. Comprendere questi interrogativi è una preziosa indicazione per essere “prossimo” a chi è malato. Di più: è una rivelazione, uno sguardo alternativo sulla realtà umana”, come si legge sul sito della Editrice Morcelliana. Scritto da Maria…
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giuseppepiredda · 1 year ago
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GUARIGIONE DEL PARALITICO DI NOME ENEA
GUARIGIONE DEL PARALITICO DI NOME ENEA L’Apostolo Pietro andava qua e là da tutti a trovare i santi, non rimase fermo sempre nella stessa casa, e quando arrivò a Lidda, trovò un uomo chiamato Enea, che era da otto anni paralitico, e gli disse: «Enea, Gesù Cristo ti sana; lèvati e rifatti il letto. Ed egli subito si levò» (Atti 9:34) Avvenne che molti del luogo lo videro e si convertirono al…
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pier-carlo-universe · 3 months ago
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Le Benedizioni dei Santi: La Storia di un Miracolo a BukharaIl racconto toccante di una nonna e del potere della fede nella guarigione del nipote
"Blessings of Saints" è un racconto scritto da Saodat Valiyeva che narra un'esperienza di fede e speranza, avvenuta nell'estate del 2024 a Bukhara, Uzbekistan
“Blessings of Saints” è un racconto scritto da Saodat Valiyeva che narra un’esperienza di fede e speranza, avvenuta nell’estate del 2024 a Bukhara, Uzbekistan. La storia si concentra sulla sofferenza della nonna, che vede il suo nipote di dieci anni, Rasuljon, con il volto segnato da macchie dolorose. Dopo aver consultato i medici e aver programmato un trattamento invasivo, la nonna decide di…
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elperegrinodedios · 2 months ago
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Sono entrato nel ventunesimo anno che faccio e percorro cammini in tutta Europa e che visito durante i miei viaggi con lo zaino in spalla tutte le mete dei pellegrinaggi del mondo. Ho scalato tante montagne, ho attraversato tante valli e ho percorso vari tratti di deserto ed ho costeggiato l'oceano da nord a sud, vissuto tante esperienze di gioia e di dolore, di amore e di sofferenza e ho ricevuto la considerazione dei Re, ma sofferto la fame del mendicante. L'abbondanza e carestia e malattie e guarigioni del corpo, dello spirito, del cuore e della mente. Ferite che non sanguinano più, si sono sanate. Ma seppure rimarginate han lasciato cicatrici indelebili, che ora contengono i preziosi e vividi ricordi, che sono parte della mia legenda personale che custodisco gelosamente.
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Sono umilmente ricco e sazio della pienezza dei miei cammini e di tutti i miei viaggi anche se nel mio cuore alberga e arde la speranza, di poterne effettuare ancora, per arricchire la conoscenza e la sapienza e per le innumerevoli testimonianze, di emozioni, di benedizioni, di amore, di vita.
lan ✍️
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perpassareiltempo · 1 month ago
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Amami come i pazzi folli d’amore, non con la saggezza antica di chi conserva inverni e guarigioni, ma come gli uragani che violentano la terra.
Guido Mazzolini
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susieporta · 1 month ago
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Sette di Spade
"Io sono qui per te"
Questa fase di profondo rilascio che stiamo vivendo ci racconta di quanto sia stato duro "interpretare ruoli e funzioni" che limitavano la nostra autentica spinta vitale.
I Patti Antichi, le Eredità Traumatiche, le Alleanze Familiari, ci legavano ad automatismi severi ed inflessibili. Non era possibile scollegarsi al sistema di interdipendenze.
Tutto chiedeva salvezza. Tutto voleva essere guarito e integrato.
Da bambini non avremmo potuto sottrarci in alcun modo al "massacro". Nemmeno se avessimo "visto prima". Nemmeno se ci fossimo impegnati con sangue e sudore a risolvere.
Eravamo "piccoli". Con addosso pesi troppo grandi.
Ma oggi non lo siamo più. Non siamo più "indifesi".
Possiamo aiutarci a guarire.
Con dedizione, pazienza e azione partecipata.
Il Tempo è una variabile fondamentale nelle guarigioni umane. Variabile alla quale non ci si può sottrarre.
Il Corpo necessita di uno spazio di ricomposizione della Ferita. Va assecondato, incoraggiato ad adempiere il suo Destino, riconosciuto nella sua infinita saggezza risolutiva.
Il Corpo sa. Parla, si esprime, sente.
Rimane "bambino" per sempre.
Non viene intaccato dalle nostre nefandezze.
I suoi ancestrali automatismi di guarigione sono impressi da sempre nella nostra struttura base. Si ereditano. Tanto quanto i traumi.
Se posso ammalarmi, allora posso anche guarire.
Se posso far entrare così in profondità le emozioni, posso altrettanto lasciarle andare con la stessa intensità sensoriale e psichica.
Le dipendenze, le malattie del corpo e della mente, i comportamenti disfunzionali, sono "risposte adattive".
Sono soluzioni che non abbiamo "inventato noi". Preesistevano alla nostra incarnazione.
Sono "difese di sopravvivenza apprese". Sono state vitali per difenderci quando tutto era "troppo" e "troppo sbagliato".
Ma allo stesso modo in cui noi "non siamo il nostro trauma", così noi "non siamo la nostra compensazione", noi non siamo il nostro comportamento adattivo, noi non siamo la nostra disabilità.
Il Corpo non compensa. Non è il suo compito. Il Corpo vorrebbe risolvere.
Se non trova strada aperta per la guarigione, sviluppa sistemi adattivi. Il suo compito è mantenerci in Vita.
Se fossimo consapevoli e partecipassimo alla meravigliosa esperienza della guarigione emotiva e fisica, se ci concedessimo di esplorare e ripristinare lo "schema originale" di funzionamento, ne saremmo spaventati.
Troppa bellezza. Troppo potere. Troppa responsabilità. Troppa Luce.
Non potremmo più accettare situazioni di compromesso, mancanze di rispetto, relazioni squilibrate, ruoli di salvatori o di vittime, invisibilità, impotenza, umiliazione, povertà.
Non potremmo più attribuire colpe all'esterno. Al carnefice di turno. All'aguzzino che abbiamo assoldato noi per confermare il nostro tanto affezionato ruolo di "martirio".
Dovremmo "risplendere".
E smetterla di rubare energia all'Altro, di incolparlo della nostra "non scelta".
Siamo noi che abbiamo aderito al ruolo. Siamo noi che ancora oggi lo "foraggiamo" di Energia. E noi dobbiamo portarlo a chiusura.
Non è l'Altro che "deve cambiare". Siamo noi che non ci sentiamo più confortevoli nelle dinamiche di disfunzione dell'Antica eredità traumatica e vogliamo rinascere a noi stessi.
Perciò noi dobbiamo muoverci nella Direzione che sentiamo accendersi dentro.
Non chiediamo all'Altro di facilitarci la strada, di benedirci, di assecondare la nostra trasformazione o la nostra "partenza".
Chiediamo a noi stessi di essere i più fervidi sostenitori del nostro straordinario processo di trasmutazione.
L'Altro non vuole, non può, non riesce a cambiare?
Va ascoltato, compreso. Ma non "preso in carico".
Se dobbiamo spostarci, spostiamoci da dove non c'è più nulla da dire o da fare. Non restiamo complici di un sistema che non cambia, che non si riconosce alcuna responsabilità, che non vuole o non può crescere.
C'è tanta gente che sta tanto tanto male intorno a noi.
Spesso non se ne accorge nemmeno. Non si problematizza.
A volte non può.
A volte invece non vuole. Troppa fatica affrontare. Troppo dolore dentro. Troppa paura di frantumarsi.
Spesso è la stessa struttura psichica ed emotiva ad impedire a priori di vedere o di sentire la disfunzione e il blocco emotivo.
Il male dei nostri Tempi sono i "disturbi di personalità" e le "patologie psichiatriche".
Essi rappresentano, a livello endemico e diffuso, la cristallizzazione pressoché definitiva di schemi di auto-distruttività, di violenza, di abuso etero o auto-inflitto.
Nell'individuo malato è il "corpus emotivo e psichico" che non ce la fa più a reggere l'eredità traumatica ed il carico ad essa conseguente.
Non si può fare nulla.
E' tardi.
Esistono professionisti per questo.
Impariamo a riconoscere, sentire ed ammettere ciò che "non può essere cambiato" e distinguerlo da ciò che invece ha una reale possibilità e volontà di trasformazione.
E' sano prenderne coscienza. E' giusto. Anche se fa male.
Non possiamo soccombere alla resa dell'Altro. Non possiamo sostituirci al suo dolore, alla sua scelta di "non vivere", all'impotenza, alla rabbia.
Possiamo solo operare scelte di salute per noi stessi.
Lavorare sul nostro prezioso sistema emozionale. Prendercene carico. E allontanarci da ciò che lo ferisce e lo annienta.
Questo è ciò che ci dobbiamo.
Dobbiamo ripetere al nostro Corpo sensibile e sensitivo innumerevoli volte al giorno: "Io sono qui per te".
Noi ci siamo per noi stessi.
Ora sì. Siamo presenti.
Non stiamo andando via. Non scappiamo più. Non ci nascondiamo dietro ai ruoli antichi. Non ci abbandoniamo.
Siamo qui. Fermi. Composti e risoluti. Amorevoli.
Pronti ad abbracciarci. Pronti a incoraggiare i nostri passi.
Pronti a trasmutare nel nuovo "schema".
Oggi ripetiamo più volte a noi stessi con amore e risolutezza: "Io sono qui per te. E non andrò più via".
Mirtilla Esmeralda
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ambrenoir · 8 months ago
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"PROTOCOLLO TIROIDEO"
Una bambina che da molto piccola inizia a prendersi cura della propria madre, con un processo che viene definito simbiosi inversa, avvia un vero e proprio “protocollo tiroideo” perché da subito avrà bisogno di molta tirossina per occuparsi di sé e della propria mamma, di afferrare ciò che può essere utile (aumento di funzione del lobo destro della tiroide) e scansare ciò che costituisce un pericolo (aumento del lobo sinistro).
In questo schema in cui lei sente di dover fare tutto da sola, di doversi far carico del mondo intero, finirà con lo scegliere un lavoro e un partner con cui ripetere questo schema.
Troverà una professione (come l’infermiera o l’insegnante) in cui spesso le viene richiesto qualcosa che va molto oltre i suoi limiti, e un uomo con problemi e pesi sulle spalle, se non addirittura malattie o dipendenze.
La sua tiroide la assisterà fino a che il limite imposto dal corpo glielo consentirà.
Fino ad oggi, senza una comprensione logica e bio-logica, abbiamo ragionato in termini di disfunzione e di malattia.
Con questo livello in più, osserviamo che la soluzione non può essere solo farmacologica o psicologica.
È necessario prima invertire quella simbiosi inversa e riportare quella bambina, e oggi quella donna, entro i confini del suo ruolo di figlia ed, eventualmente, partner, lavoratrice, mamma.
Abbiamo potuto vedere molte guarigioni spontanee da sintomi relativi alla tiroide, solo alleggerendo il carico personale e modificando il proprio atteggiamento di salvataggio collettivo.
Gabriele Policardo
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fuoridalcloro · 1 year ago
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Iniziano ad accadere le cose giuste quando affidi al tuo coraggio l'entusiasmo di lasciare andare via chi non vibra più nella tua frequenza e chi non frequenta più le tue vibrazioni le guarigioni non iniziano mai accarezzando una ferita, iniziano quando trovi il motivo del graffio, lo squarcio si sana quando cogli l'insegnamento dietro l'impatto, il “perché” è il primo disinfettante il “come”, solo una garza iniziano ad accadere i miracoli quando smetti di educare i tuoi sguardi alla tragedia e ti giri dall'altra parte del dramma, i miracoli esistono sempre dopo il terrore vivono al di là del guaio, non possono accadere se non li prevedi dritto negli occhi quando ti parlano inizia a mostrarsi il tuo cammino quando ti accorgi che l'universo ti suggerisce la vita, che un inciampo nel buio vuol dire cambia strada che un paesaggio senza anima vuol dire non fermarti, che un autunno incastrato nel respiro vuol dire vai a fiorire altrove e che un tramonto che protegge cuore e amici, vuol dire resta ancora.
-Gio Evan-
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canesenzafissadimora · 3 months ago
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La testardaggine ...
di voler incontrare la luce
nel buio... sè anche il
dolore ti morde i muscoli
davvero vuoi piegare
la sua brutalità...
è
l'abbondanza di sentirsi come
in un-a fiaba
la fatina del lago che trama
trama divine superlative
guarigioni...
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misaki
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diceriadelluntore · 1 year ago
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Animali Domestici
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In foto, San Rocco del Parmigianino, che sebbene sembri un quadro modernissimo è del 1527-1528.
Rocco è tra i santi più venerati del mondo cattolico: si narra che Roq nacque tra il 1345 e il 1350 a Montpellier, capoluogo della Linguadoca (Francia meridionale, a 10 km dalla costa del Mediterraneo, un posto incantevole). Secondo la pia devozione, il neonato nacque con una croce vermiglia impressa nel petto. Rimasto orfano, vendette tutti i suoi averi donandoli a favore dei poveri e si mise in pellegrinaggio verso Roma. Nel 1367, arrivato ad Acquapendente (provincia di Viterbo), si fermò per dare assistenza ai malati di peste in un ospedale e, narrano le cronache, cominciò ad operare guarigioni miracolose: per questo, e altri prodigi riguardanti le guarigioni, sin dal Concilio di Costanza, nel 1414, lo si invoca per la liberazione dall’epidemia di peste e si festeggia il 16 Agosto, giorno della sua morte (nel 1376 o 1379).
Nell'iconografia, porta il tabarro, il bastone del pellegrino e ha due caratteristiche: una piaga, di solito sulla coscia, a dimostrare la lotta contro il morbo pestifero, e il cane, che leggenda vuole fosse al suo fianco quando, ammalatosi mentre curava gli appestati, si ritirò in una grotta: per confortarlo gli leccava le piaghe e ogni giorno gli portava un po’ di pane, rubato alla tavola del padrone. Dopo qualche giorno, san Rocco si riprese e la peste lo abbandonò, mentre il cane rimase con lui per sempre.
In francese roquet indica sia il carlino, sia in generale un piccolo cagnolino, ma la tradizione vuole che il cane di San Rocco fosse un Epagneul breton
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Il suo culto è diffusissimo in tutto il Mediterraneo, e in ogni altra nazione dove l'emigrazione da questi paesi ha creato forti comunità all'estero.
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schatzi23 · 1 year ago
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Se vuoi cambiare il mondo, ama un uomo, amalo sinceramente. Scegli l'unico che possiede l'anima che chiama la tua, chiaramente. Colui che ti vede. Colui che ha abbastanza coraggio di avere paura. Ricevi la sua mano e guidalo dolcemente dentro il tuo sangue, perché possa sentire il tuo calore addosso e trovare pace. Guarda dentro i suoi occhi, in profondità, e osserva quello che lì dorme o veglia.. timido o pieno di aspettative.
Guarda dentro i suoi occhi e leggi la sua storia, le sue guerre e pazzie, quelle che i suoi fantasmi hanno combattuto, in altri posti e altri tempi.
Osserva i suoi dolori, le sue lotte, le sue sofferenze e le sue colpe; senza giudicare, e poi... lascia andare tutto. Senti dentro di lui e sappi che quello che cerca è un riparo sicuro dentro di te. Farlo sciogliere nel tuo sguardo fermo. E sappi che non hai bisogno di rispecchiare la sua rabbia, perché nel grembo tuo giace la dolce e profonda magia che sa guarire le vecchie ferite. Se vuoi cambiare il mondo, ama un uomo. Amalo davvero.
Siediti davanti a lui, con dignità e femminilità, nel respiro della tua vulnerabilità, nella giocosità della tua innocenza infantile, nella profondità della morte. Sii un invito luminoso di dolce devozione che si apre alla sua virilità. Perché possa venire da te e nuotare nel grembo della terra, insieme, con consapevolezza.
E quando si ritirerà nella sua tana... e lo farà... allora raccogli intorno a te le tue antenate e fatti abbracciare dalla loro saggezza.
Ascolta i loro bisbigli rassicuranti, tranquillizzando il cuore della bimba spaventata che è in te. Stai tranquilla e attendi il suo ritorno.
Siedi e suonagli la melodia della memoria, perché lui possa trovare pace un altra volta. Se vuoi cambiare il mondo, ama un uomo. Amalo tutto. Non suscitare il bimbo che è in lui con malizia e astuzia, seduzione e inganno, solo per attirarlo in una rete di potere, caos e odio.
Non c'è niente di femminile in questo.. è solo vendetta... è solo veleno. Non dà nessun potere a una donna. Mostrargli che sei capace di tenerlo... ora... Tienilo e guidalo dentro di te, nelle tue profondità. Non lo punire per le sue ferite, quelle che non coincidono con le tue aspettative. Se vuoi cambiare il mondo, ama un uomo. Amalo senza difesa. Amalo abbastanza da essere nuda e libera. Amalo abbastanza da aprirgli corpo e anima.
Sii abbastanza coraggiosa per essere fragile.
Fargli bere i fiori inebrianti del tuo essere. Fargli sapere che ti può tenere e proteggere. Lasciati andare nelle sue braccia e fidati di lui, perché lui ti possa accogliere. E anche se sei stata fatta cadere da altri in passato, insegnagli la dedizione, dandoti a lui.
Se vuoi cambiare il mondo, ama un uomo.
Incoraggialo, nutrilo, ascoltalo, tienilo, permettigli, guariscilo....
E tu sarai nutrita, sostenuta e protetta dalle sue braccia e dai suoi pensieri. Se vuoi amare un uomo, ama te stessa!
Sii grata per tutte le esperienze e le guarigioni e quando starai davanti a lui, trova in lui il seme per tutto quello che verrà.
Lauren Wilce
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giuseppepiredda · 13 days ago
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Riflessioni sulla risurrezione di Lazzaro
Riflessioni sulla risurrezione di Lazzaro Tra le tante opere potenti e gloriose che il nostro Signore Gesù Cristo ha compiuto, vi è pure questa, la risurrezione di Lazzaro, dopo quattro giorni che questi era morto, fu fatto tornare in vita. Ecco alcuni passi che riguardano la risurrezione di Lazzaro: «Marta dunque disse a Gesù: Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto; e…
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frammentidiluce · 6 months ago
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Guarigioni
Essere qui è come fare un salto nel 2014.
Ho pensato a diverse piattaforme su cui avrei potuto scrivere e postare ma questa mi è sempre stata la più congeniale.
Dovrei parlare di questa ultima decade, portatrice di sconvolgimenti, caos e problemi di vario tipo ed entità ma in realtà non sento il bisogno di condividere, è stato già abbastanza doverlo vivere.
Mi trovavo in mezzo ad una palude melmosa, dalla quale non riuscivo ad uscire in nessun modo. Come Artax, sprofondavo sempre più nella mia tristezza e nello sconforto, aggrappandomi a tutto, a qualsiasi cosa, pur di non affondare.
Poi è successo qualcosa da qualche mese a questa parte. Come sempre mi è successo, lei mi ha salvata: l'Amicizia.
Ho ricominciato a sperare, a riconnettermi con me stessa, con chi sono e con quello che porto nella vita delle persone. Ho ricominciato a sentire che valevo davvero qualcosa. Che potevo tornare a respirare, a camminare, a ridere. Addirittura ad arrampicare, addirittura ad emozionarmi.
C'è stato anche un incontro inaspettato col passato, un passato mai davvero passato, un passato piuttosto presente direi, ma decisamente sbiadito. E' bastato mi sfiorasse per ritrovare i miei colori. Un po' casualmente, un po' perché mi sono fatta scaldare da questo frammento di luce. Le sensazioni erano belle e quando è così non lo si può ignorare. Mi sono lasciata contaminare da quello che sentivo, senza paura e senza voler controllare nulla e beh, ha funzionato. Ora anche l'ultimo pezzo è al suo posto, mi sento ancora frastornata ma è bello essere vulnerabili, aperte al mondo, di nuovo ricettive.
Su Twitter ho trovato una frase dell'oroscopo che diceva:
"You are slowly getting back to yourself, Capricorn."
Sì mio caro oroscopo, proprio così.
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elperegrinodedios · 1 year ago
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Ora, fratelli, non voglio che siate nell'ignoranza riguardo ai doni spirituali.
(1 Co. 12:1)
No quiero, hermanos, que ignorèis acerca de los dones espirituales.
=📖=
Or vi sono diversità di doni, ma non vi è che un medesimo Spirito. Vi sono anche diversità di ministeri ma non v'è che un medesimo Signore. Ora a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per l'utilità comune. (1 Co. 12:4-5-7)
I doni dello Spirito sono: conoscenza, sapienza, fede, guarigioni e profezia, discernimento, lingue, interpretazione delle lingue.
=======
Ma il frutto dello Spirito è: amore, gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo. (Ga. 5:22)
=======
I doni, è Dio che per mezzo dello Spirito Santo li destina ad ognuno di noi secondo le capacità e i requisiti di ciascuno. Il frutto dello Spirito invece è quello che noi riusciamo a dare e manifestare a tutti gli altri, a chi ci contorna, al prossimo. Si, l'amore e la fede, stanno sia tra i doni, che tra i frutti. Il Signore li dona a noi e noi a tutti gli altri. Sono i requisiti più importanti per il cristiano. E senza amore e senza fede, non si può piacere a Dio. ✍️
"Quand'anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non ho amore, divento un bronzo risonante o uno squillante cembalo".
1 Co. 13:1
"Or la fede è certezza di cose che si sperano, la dimostrazione di cose che non si vedono"
Eb. 11:1
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scogito · 2 years ago
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L’ing. Lakhovsky sosteneva che la vita nasce dalla radiazione, è trattenuta dalla radiazione ed è soppressa dal disequilibrio oscillatorio. Se la cellula è costretta a vibrare ad una frequenza diversa da quella naturale, si danneggia e per guarirla occorre sottoporla ad una radiazione avente una frequenza tale da fornirgli l’energia necessaria per riportarla allo stato di salute naturale. Se per Pasteur era necessario uccidere i microbi, per Lakhovsky era sufficiente ripristinare l’oscillazione ovvero l’energia cellulare naturale mediante l’impiego di radiazioni aventi frequenze adeguate. Mosso da queste considerazioni, ideò alcuni dispositivi energetici costituiti da anelli aperti di rame e argento isolati e di dimensioni variabili in modo da ottenere bracciali, collane e cinture. Tali dispositivi erano veri e propri circuiti oscillanti aperti in grado di riequilibrare lo stato energetico delle cellule e di guarirle. Dal 1924 impiegò i suoi circuiti oscillanti nella battaglia contro il cancro, presso l’ospedale della Salpetriére a Parigi. Inizialmente condusse i suoi esperimenti su gerani affetti da tumore ottenendo le prime guarigioni e successivamente, spinto dal primario del reparto di oncologia, su malati terminali di cancro ricoverati presso l’ospedale, ottenendo la guarigione straordinaria di soggetti ritenuti dai medici incurabili.
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In parole povere, energia e frequenze.
Oggi si chiama Radiestesia. In futuro li chiameranno Med Bed. Se si arriverà a costruire un altro Sistema sarà praticamente un cosciente processo di autoguarigione.
Queste cose le hanno sempre sapute, perculate e nascoste.
E continuano ancora.
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