#guarigioni miracolose
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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Le Benedizioni dei Santi: La Storia di un Miracolo a BukharaIl racconto toccante di una nonna e del potere della fede nella guarigione del nipote
"Blessings of Saints" è un racconto scritto da Saodat Valiyeva che narra un'esperienza di fede e speranza, avvenuta nell'estate del 2024 a Bukhara, Uzbekistan
“Blessings of Saints” è un racconto scritto da Saodat Valiyeva che narra un’esperienza di fede e speranza, avvenuta nell’estate del 2024 a Bukhara, Uzbekistan. La storia si concentra sulla sofferenza della nonna, che vede il suo nipote di dieci anni, Rasuljon, con il volto segnato da macchie dolorose. Dopo aver consultato i medici e aver programmato un trattamento invasivo, la nonna decide di…
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diceriadelluntore · 1 year ago
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Animali Domestici
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In foto, San Rocco del Parmigianino, che sebbene sembri un quadro modernissimo è del 1527-1528.
Rocco è tra i santi più venerati del mondo cattolico: si narra che Roq nacque tra il 1345 e il 1350 a Montpellier, capoluogo della Linguadoca (Francia meridionale, a 10 km dalla costa del Mediterraneo, un posto incantevole). Secondo la pia devozione, il neonato nacque con una croce vermiglia impressa nel petto. Rimasto orfano, vendette tutti i suoi averi donandoli a favore dei poveri e si mise in pellegrinaggio verso Roma. Nel 1367, arrivato ad Acquapendente (provincia di Viterbo), si fermò per dare assistenza ai malati di peste in un ospedale e, narrano le cronache, cominciò ad operare guarigioni miracolose: per questo, e altri prodigi riguardanti le guarigioni, sin dal Concilio di Costanza, nel 1414, lo si invoca per la liberazione dall’epidemia di peste e si festeggia il 16 Agosto, giorno della sua morte (nel 1376 o 1379).
Nell'iconografia, porta il tabarro, il bastone del pellegrino e ha due caratteristiche: una piaga, di solito sulla coscia, a dimostrare la lotta contro il morbo pestifero, e il cane, che leggenda vuole fosse al suo fianco quando, ammalatosi mentre curava gli appestati, si ritirò in una grotta: per confortarlo gli leccava le piaghe e ogni giorno gli portava un po’ di pane, rubato alla tavola del padrone. Dopo qualche giorno, san Rocco si riprese e la peste lo abbandonò, mentre il cane rimase con lui per sempre.
In francese roquet indica sia il carlino, sia in generale un piccolo cagnolino, ma la tradizione vuole che il cane di San Rocco fosse un Epagneul breton
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Il suo culto è diffusissimo in tutto il Mediterraneo, e in ogni altra nazione dove l'emigrazione da questi paesi ha creato forti comunità all'estero.
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incamminoblog · 6 months ago
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don Lucio D'abbraccio"Abbiamo fede nel Signore?"
XIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno B)  (23/06/2024) Vangelo : Mc 5,21-43 Nell’odierna domenica, l’evangelista Marco ci presenta il racconto di due guarigioni miracolose che Gesù compie in favore di due donne: la figlia di uno dei capi della Sinagoga, di nome Giàiro, ed una donna che soffriva di emorragia. Sono due episodi in cui sono presenti due livelli di lettura; quello puramente fisico:…
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personal-reporter · 2 years ago
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Custodi di arte e fede: La Madonna di Beauraing
A Beauraing, piccola cittadina nel sud del Belgio, dal 29 novembre 1932 la Madonna apparve a  Fernande Voisin, di 15 anni, Andrée Degeimbre, 14 anni, sua sorella Gilberte di 9, Albert Voisin di 11 anni e sua sorella Gilberte, fino al 3 gennaio 1933. La sera del 29 novembre Albert si recò,  con Fernande, Andrée e Gilberte,  al convento delle Suore dove la sorella rimaneva abitualmente fino alle 18,30 per studiare. Dopo essere passati all’altezza della piccola grotta di Lourdes, vicino alla ferrovia che costeggia il giardino del convento, i ragazzi si diressero verso la porta dell’edificio e suonarono il campanello. Mentre i quattro attendevano che qualcuno venisse ad aprire, Albert si voltò verso il terrapieno della ferrovia e poco dopo gridò ai suoi compagni “Guardate! La Madonna cammina sul ponte”. Le ragazze, incredule, videro la figura luminosa di una donna vestita di bianco che avanzava, lentamente, con le mani giunte e sostenuta da una nuvola che le nascondeva i piedi. Quando la sorella di Albert, Gilberte, arrivò alla porta del convento subito notò la meravigliosa Signora vestita di bianco. I ragazzi all’inizio erano attratti dalla prodigiosa visione ma poi si fecero sopraffare dalla paura e fuggirono senza voltarsi indietro. Nei giorni seguenti i cinque si recarono ogni sera nel luogo dell’apparizione, accanto ad un albero di biancospino, per recitare il Rosario e ad attendere la venuta della Signora, accompagnati da una folla che di volta in volta divenne sempre più numerosa. Quando veniva chiesto loro di descrivere la Madonna, i ragazzi erano concordi nel dire che vestiva di bianco e teneva le mani giunte come se pregasse, con raggi di luce intorno alla testa. Il giorno dell’ultima apparizione 25.000-30.000 persone erano alla grotta  e la Madonna disse “Sono la Madre di Dio, la Regina del Cielo. Pregate sempre” e quindi scomparve. Al termine dell’apparizione, mentre quattro dei ragazzi vennero interrogati, Fernande rimase ancora in ginocchio, poi si sentì un tuono e apparve una palla di fuoco sul biancospino. Subito dopo la Vergine appare e iniziò a risplendere di una luce brillantissima, estese le braccia e i ragazzi poterono vedere un Cuore d’oro e poi disse “Addio” che segnò la fine definitiva delle apparizioni. Nel 1935 il Vescovo costituì una commissione di inchiesta per indagare gli eventi di Beauraing e il 2 febbraio 1943 il suo successore autorizzò la pubblica devozione alla Madonna. Dopo la seconda guerra mondiale, l’11 luglio 1949, furono ufficialmente riconosciute e dichiarate miracolose due delle numerose guarigioni che si erano verificate in quegli anni a Beauraing e fu emanato un documento nel quale il vescovo affermava senza riserve il  carattere reale e soprannaturale dei fatti di Beauraing  e che la Regina del Cielo  era realmente apparsa ai ragazzi di Beauraing. Il 18 maggio 1985  San Giovanni Paolo II si  recò a Beauraing, si inginocchiò davanti alla Vergine del Cuore d’oro e incontrò  Gilberte e Albert Voisin e Gilberte Degeimbre. Read the full article
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abr · 5 years ago
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Covid-19 - communication let me down, and I’m left here
Lombardia monopolizza ovviamente le attenzioni nazionali: ah ‘sta Milan che se la mena per l’efficienza ma de che. 
Occhi puntati iper reattivi su ogni insorgenza a Roma: basta s’impenni qui e casca il governo (come capitò financo a Mussolini, liquidato subito dopo il primo bombardamento della capitale); da Napoli quasi solo notizie di guarigioni miracolose, più sotto si riporta solo di blocchi e cerimonie nuziali. 
Quanto al Veneto, Regione al centro del mirino quando Vo’ Euganeo era contemporaneo del primo focolaio Codogno, essa compare in modo altalenante nella comunicazione: non si parli di tampone diffuso o altre pratiche “tedesche” - dire coreane sarebbe effettivamente troppo - che fortunatamente la stanno marginalizzando nella conta delle vittime (i casi di parziale successo sputtanano gli altri e soprattutto chi coordina: è la concezione buro-sindacale della meritocrazia). 
Silenzio quasi tombale, noto piuttosto, sul caso Emilia Romagna. Eppure a cercare e a contare bene, Bologna e tutta la Romagna Pesaro inclusa seguono a ruota Bergamo come contagio: “ Con 10.054 persone positive al tampone, l’Emilia Romagna è la seconda regione italiana per diffusione del Covid-19 in termini assoluti”: (IlSole24Ore, 26 marzo - https://www.infodata.ilsole24ore.com/2020/03/26/covid-19-la-situazione-dellepidemia-emilia-romagna/). 
Beh dài, in fondo è pur sempre la meglio amministrata delle Regioni - tra quelle di sinistra. Quanto agli amministratori, forse seguono con disciplinata l’ordinanza di partito: “periscopio abbassato, tutti in quarantena” in simpatia al povero Zingaretti. Su di loro nessun sarcasmo tra gli odiatori ben-pensanti, tipo “il contagio lo portano i manager (sic) lombardi, non i migranti” (cit.). Per costoro dev’esser come per Bibbiano: i numeri in fondo sono percezioni, nella realtà olografica dell’universo. 
(tocca dar ragione a Madonna, per una volta: il covid è una livella). 
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curiositasmundi · 5 years ago
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L’uomo che voleva vivere 120 anni
Non ci sono solo i terrapiattisti o i novax, signori: esiste molto di più. Venite a fare un giro con me nel mondo di Life120, creato dal giornalista (radiato dall’ordine per otto mesi) Adriano Panzironi. Sono stato un giorno intero – dalle dieci del mattino a mezzanotte inoltrata – alla convention più importante, la prima di queste dimensioni, per il popolo dei Panzironiani che si è tenuta al Palazzo dello Sport di Roma: lì ho sentito parlare medici che curano il tumore con la spremuta d’arancia e miracolose guarigioni spiegate con l’eliminazione di pasta/pane/pizza. Arrendiamoci: esiste un sapere altro, una scienza non ufficiale, una medicina carbonara (mi scuso con i lowcarbs per il termine non gradito) della quale Il signor Panzironi è profeta. Oltre che smerciatore di costosi integratori.
Via Natangelo
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paeseseratoscana · 5 years ago
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Guarigioni miracolose nelle opere dei grandi artisti degli Uffizi
Guarigioni miracolose nelle opere dei grandi artisti degli Uffizi
Una mostra da godere da casa, o da qualsiasi altra parte, con protagonisti quindici opere di grandi artisti, realizzate tra il Trecento e il Novecento. Unico il filo conduttore: l’intervento divino, il miracolo, la guarigione. La proposta è delle gallerie degli Uffizi ed è a portata di clic all’indirizzo www.uffizi.it/mostre-virtuali/guarigioni-miracolose. Artisti quali Pietro Lorenzetti,…
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3nding · 6 years ago
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Pensa se portando a Lourdes, Fatima o Medjugorje un contatore Geiger saltasse fuori che tutti questi luoghi sono altamente radioattivi e le guarigioni miracolose sono in realtà mutazioni che hanno avuto esiti positivi.
3nding
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forgottenbones · 6 years ago
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carisma s. m. [dal lat. eccles. charisma, gr. χάρισμα, der. di χάρις «grazia»] (pl. -i, ant. carìsmati). – 1. Nel linguaggio religioso, la grazia come dono elargito da Dio. In partic., nel linguaggio teologico cristiano il termine indica o la semplice grazia santificante infusa a tutti i credenti col battesimo (talora usato anche come sinon. di sacramento in genere) o, in senso stretto, un dono soprannaturale straordinario concesso a una persona a vantaggio della comunità (per es., il dono dell’infallibilità, la virtù profetica, la possibilità di operare guarigioni miracolose): possedere, esercitare un carisma. 2. Nelle scienze sociali, il termine, introdotto nel 1922 da M. Weber, e poi largamente diffusosi, indica il complesso delle facoltà e dei poteri straordinarî che una persona possiede e che le vengono riconosciuti all’interno di un gruppo religioso, culturale o economico, o nella società, consentendole l’assunzione di un ruolo direttivo. 3. estens. Capacità di esercitare, grazie a doti intellettuali o fascino personale, un forte ascendente sugli altri e di assumere la funzione di guida, di capo: il c. di un uomo politico; un attore dotato di grande c.; avere, non avere carisma.
(fonte)
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cristianesimocattolico · 3 years ago
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San Ranieri da Pisa
Nacque a Pisa, città di cui è patrono, da una famiglia di mercanti. Nonostante gli sforzi dei suoi genitori di dargli un’educazione cristiana, passò la sua prima giovinezza a gozzovigliare con gli amici, ignorando i richiami della famiglia…
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di Ermes Dovico (17 giugno 2022)
San Ranieri (c. 1115-1160) nacque a Pisa, città di cui è patrono, da una famiglia di mercanti. Nonostante gli sforzi dei suoi genitori di dargli un’educazione cristiana, passò la sua prima giovinezza a gozzovigliare con gli amici, ignorando i richiami della famiglia a vivere più sobriamente. Aveva una grande passione per il canto ed era abile a suonare la ghironda, uno strumento a corde di origine medievale. In questo periodo si macchiò forse di un grave delitto. Nella sua agiografia più nota, scritta cinque anni dopo la sua morte dall’amico e canonico Benincasa, che mantenne parte delle informazioni di una precedente Vita, si definisce più volte “homicida”. In ogni caso, è certo che all’improvviso iniziò a sentire il bisogno di servire Dio.
Decisivo si rivelò l’incontro con un nobile originario della Corsica, di nome Alberto Leccapecore, che aveva lasciato tutto dopo aver visto morire il fratello in uno scontro armato e si era ritirato a vivere in penitenza, da laico, nel monastero di San Vito. Dal momento del colloquio con Alberto, il giovane Ranieri iniziò una graduale ma inarrestabile conversione di vita, che lo portò ad abbracciare totalmente la volontà divina. Verso i vent’anni si recò in Oriente per ragioni di commercio e per circa quattro anni continuò a esercitare la professione di mercante, fino alla chiamata definitiva avvenuta in Terrasanta. Appena arrivò a Gerusalemme, volle andare alla cappella del Golgota, all’interno della Basilica del Santo Sepolcro. Qui fece l’atto di spogliarsi delle sue ricche vesti indossando l’abito del penitente, chiamato pilurica. Da quel giorno, era il Venerdì Santo del 1140, visse in completa povertà, donando ai bisognosi tutti i suoi averi. Intensificò le sue preghiere e le meditazioni sulla Passione di Gesù.
Visitò tutti i principali luoghi della vita terrena di Nostro Signore, come Betlemme, Nazareth, il Tabor, il Monte della Quarantena (dove Gesù venne tentato da Satana). Il suo luogo prediletto era il Santo Sepolcro, dove si fermava giorno e notte a pregare e contemplare il mistero del Risorto. Esercitava la sua volontà in continui digiuni, astenendosi normalmente dal cibo tutti i giorni della settimana a parte il giovedì e la domenica. Intorno al 1154 si decise a tornare a Pisa per condividere con i suoi concittadini la gioia dell’irruzione di Cristo nella sua vita. Dopo il ritorno in città, dove venne accolto in un monastero, si diffuse presto la sua fama da taumaturgo. Il santo operò diverse guarigioni miracolose con il dono dell’acqua benedetta ed è probabilmente per questo che Benincasa lo chiamò nella sua agiografia “Ranieri dall’Acqua”.
Per ispirazione divina si spostò poi al monastero di San Vito, dov’era iniziata la sua conversione grazie all’incontro con Alberto. Continuò a vivere da laico, in castità e obbedienza alla Chiesa. Si dedicò al contempo alla predicazione, che vedeva come parte integrante della sua missione da cristiano. Morì in fama di santità il 17 giugno 1160.
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boscodeglispiriti · 3 years ago
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Sono molto occupata in questi giorni e non sono presente qui come vorrei. Continuo a rimettere mano al mio Manuale Reiki che dono con le attivazioni, sto scrivendo articoli per il blog, aggiusto il corso in partenza martedì prossimo, ritaglio tempo per le call conoscitive mentre non smetto di svolgere servizi di medianità, contatti con gli Spiriti Guida, guarigioni sciamaniche, sedute Reiki e letture di Tarocchi. Ovviamente devo trovare anche il tempo per studiare, aggiornarmi, imparare nuove utili tecniche e portare avanti il mio cammino spirituale. Ed in tutto questo, non devo mai dimenticare di curare me stessa. Pensi che io possa farlo da sola? Decisamente no. Ringrazio gli Dèi per aver messo sul mio cammino persone davvero competenti, capaci di rimettere in sesto anche i miei pezzi, perché mettersi al servizio degli altri, comporta anche tanto lavoro su sé stessi per poter riuscire a portare cose belle alle anime che si avvicinano. Non c'è un magico dono che mi fa chiudere gli occhi e con semplicità portare risposte a tutte le domande del mondo, così come non basta uno schiocco di dita per compiere miracolose guarigioni. A volte, non ci si chiede come possa essere il dietro le quinte di chi fa questi tipi di lavori "invisibili", lavorare con le energie può essere faticoso ed alienante, richiede anche tanto riposo e recupero, sia a livello fisico che psichico. Quindi ringrazio tutte le meravigliose anime che si affidano a me, ogni giorno, che mi scelgono e tornano. Sono riconoscente del valore che sapete dare a tutto questo, comprendendo lo sforzo e la dedizione che c'è dietro 💚 So che anche diversi "addetti ai lavori" mi seguono e quindi oggi mando un pensiero di forza e sostegno a tutti voi che condividete parte del mio cammino ✨ ~Caterina #channeling #spiritiguida #spiritualhealer #guarigionespirituale #guarigionesciamanica #curaalternativa #olistico #operatriceolistica #cartomante #mediumship #registriakashici #reikimaster #camminospirituale #spiritualità #curaperlanima #anima #maestriascesi #guarigionedellanima #curaenergetica #reikihealing #operatoreolistico (presso Italia, Venezia) https://www.instagram.com/p/CdI2ey_ty-o/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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designme2011 · 4 years ago
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🌴 La festa di Materdomini ai tempi del Covid. 🌴 Lo sapevi che... Il Martedì Santo del 1598, il 17 marzo, una povera contadina, pregando davanti a un’edicola mariana, “vidde con sua gran maraviglia, e stupore, che scorreva dalla faccia di quella miracolosa figura in abbondanza il sudore”. A seguito anche di guarigioni ritenute miracolose si decise di costruire una chiesa la cui fabbrica fu probabilmente avviata a opera del copertinese Evangelio Profilo (1571-1655), excellens faber, ricostruttore della chiesa del Rosario in Copertino, autore della chiesa di Santa Maria degli Angeli del convento dei Cappuccini di Scorrano. Fu essa proseguita da Michele Profilo, di famiglia copertinese trasferitasi a Mesagne; l’impianto, a croce greca, ben visibile anche dall’esterno, sarebbe stato ultimato nel 1605. Va esso compreso in una rete di riferimenti che va dal 1573, considerato per la chiesa del Crocefisso di Brongo a Muro Leccese, al 1650 per Santa Maria dell’Abbondanza di Cursi, al 1670 per il San Vito di Lequile, al 1691 per il San Giovanni Battista di Lecce. La cupola maiolicata su tamburo, invece, sarebbe stata innalzata molto più tardi, a partire dal 1688. A tale scopo in quell’anno l’arcivescovo Francesco Ramirez (1689-97) costituì un’apposita confraternita, composta da contadini, detta degli Schiavi di Maria, che supervisionò i lavori e si prodigò per reperire i mezzi finanziari per la grande impresa. CONTINUA A LEGGERE NEI COMMENTI O SU FACEBOOK • • • #visitmesagne #visitmesagnecuordisalento #visiting #mesagne #ilovemesagne #cuordisalento #designme #minuzzerie #a2passidamesagne #cosafareamesagne #tradizionemesagnese #mesagnedavivere #festepatronali #folklore #lacittadellamore #lacittadelcuore #welcometomesagne #momentisenzafiltri #madeinmesagne #mesagneinlove #mesangeles #portiamomesagnenelmondo #mesagnedavedere #viveremesagne #mesagnemylove #mesagneview #mesagnemoremio #a2passinelmondo #mesagnea2passidalmare (presso Mesagne) https://www.instagram.com/p/CNh8QxKswAJ/?igshid=10cughhwyg0ok
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cerchiofirenze77 · 7 years ago
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La forza del pensiero
A proposito di disagi e forze negative, estraggo dal libro "Le Grandi Verità ricercate dall'uomo" del Cerchio Firenze 77, questa trattazione di Kempis che mi sembra esaustiva di tutta una serie di argomenti sul potere della mente e le varie influenze. E' lunga ma vale la pena di meditarla.
La taumaturgia e la forza del pensiero
In antico, quando gli uomini credevano alle favole, i re erano considerati semidei, possessori di qualità taumaturgiche. Non di rado, infatti, alla presenza dei re fra il popolo avvenivano guarigioni miracolose.
Ammessa l'esistenza di poteri taumaturgici nell'uomo, non è incredibile che qualche re ne fosse dotato. Semmai è incredibile che l'essere re implicasse essere taumaturgo: tanto incredibile quanto che l'essere taumaturgo implichi necessariamente essere re. Siccome le guarigioni avvenivano invece con tutti i re che si sono succeduti finché l'usanza è stata seguita, la logica fa concludere che quando i sovrani non erano dotati di poteri terapeutici le guarigioni avvenivano per l'altro meccanismo della taumaturgia: la fede. « Donna, la tua fede ti ha salvata» dice il Cristo alla donna guarita dall'emorragia, confermando così che talvolta è la fede ad operare il miracolo. Dico talvolta perché, talaltra, invece lo stesso Cristo sentenzia: « Sia fatto come tu chiedi» cioè è Lui l'operatore: il questuante è solo l'oggetto dei Suoi poteri.
L'errore che voi comunemente fate, studiando certi fatti paranormali, è quello di credere che un dato tipo di fenomeni abbia una sola spiegazione. Ho detto « paranormali» cioè quasi normali ma non ancora anormali. Ora, il concetto di normalità deriva da definizioni, misure oggettive?, o semplicemente da una statistica?, o da un metro individuale? Per quello che ci interessa non sapremo mai quando una guarigione è avvenuta ad opera di un medicamento o della fede nella medicina, pur restando essa una normale, usuale, naturale guarigione. Se poi per « paranormale « s'intende che cosa sta al di là  del mondo umano, allora paranormale non è la guarigione ma è la ragione per la quale il malato è guarito. E paranormale è anche la ragione per la quale il malato è morto. Ma non di questo parlerò, perciò vada per il "paranormale".
C'è uno strano meccanismo all'innesco dei poteri paranormali negli individui. «Datemi un leva, un punto di appoggio e solleverò il mondo» pare abbia affermato Archimede. Il punto di appoggio dei poteri paranormali è la convinzione che altri agisca al posto del vero attore.     Ecco un mistico ben visto dal Padreterno: le sue preghiere sono sempre ascoltate, le vostre no! Se volete andare sul sicuro, rivolgetevi a lui ed avrete la grazia. Ma non è tutto: lui stesso non ha alcun potere; è qualche divinità che fa il miracolo. E il bello è che lo fa davvero.
Chi è che muove mobili e suppellettili in una seduta spiritica? Gli spiriti. Il medium non c'entra. E chi è che piega chiavi e cucchiai e conferisce facoltà telepatiche? Gli extraterrestri. Chi invia messaggi da altri pianeti che ammoniscono l'uomo a non fare il birichino e a non rompere il delicatissimo equilibrio  delle sfere cosmiche? Sempre gli extraterrestri, e senza nemmeno pagare le spese postali!    
Non crediate di ravvisare in tutto  ciò un atteggiamento psicologico riconducibile alla megalomania. « Quale megalomania? - qualcuno può chiedere, - se chi agisce ne attribuisce il merito ad altri? «.
Un uomo che rappresenti se stesso, che agisca in proprio, per quanto grande voglia apparire non riuscirà mai a sembrarlo come chi dice di rappresentare una Divinità, uno Spirito che tutto sente e vede, o una legione di esseri divinizzati da una scienza ed una tecnica giunte a tutto potere perché a tutto sapere. Ma la megalomania non c'entra, o almeno c'entra, solo nella malafede; negli altri casi, il meccanismo di transfert della paternità dell'azione è un catalizzatore insuperato, e voi non avete idea di quante volte l' uomo se ne serva inconsapevolmente nella vita di tutti i giorni.
Gli incantesimi della psiche
La leva psicologica non esiste solo per chi ha poteri paranormali e soprattutto non ha solamente effetti attivi ma li ha anche passivi, autolesivi: ed  ecco i perseguitati dalla sfortuna, le vittime del maleficio, gli appuntaspilli del Padreterno.
E' come una sorta di reazione a catena. Basta una serie di fortuite circostanze e il poveretto si convince d'essere vittima di una persecuzione, e diventa il persecutore inconscio, ma non perciò meno spietato, di se stesso. Se poi per ventura possiede dei poteri paranormali, allora gli effetti si moltiplicano anche sul piano concreto e la sua convinzione diventa convinzione anche degli altri. E non crediate che per rompere l'incantesimo basti svelare il meccanismo, così come io adesso ve l'ho svelato; giammai! Talvolta una sorta di masochismo lega la vittima al suo ipotetico « possessore «; talaltra la malattia, o la sfortuna, o la possessione, diventano comodi alibi per la propria incapacità o la propria pigrizia; per non parlare poi della solidarietà che le vittime ricevono, almeno a parole, da parte dell'altrui considerazione. Solidarietà che è sempre gradita e alla quale è difficile rinunciare.
Per questi motivi, ed altri, chi ha abbracciato una spiegazione vittimistica della propria esistenza difficilmente vi rinunzia. La psiche umana è un apparato estremamente proteiforme ed è assai difficile smuoverla dall'indirizzo che ha preso; più difficile che indirizzarla.    
Ci pensino i propugnatori della libera educazione dei fanciulli. E' giusto non creare complessi ai giovani, ma è anche giusto insegnare l'autodisciplina, perché controllarsi significa spostare la propria attenzione anche al di fuori della sola propria persona, rivolgere il proprio interesse anche ai diritti e alla vita degli altri. Se questo sia o non sia giusto, non importa che lo dica il mistico o il moralista, basta il sociologo. O la società umana è un assembramento di individui che ha lo scopo di far prevalere il più forte, il più dotato sugli altri, così come avviene per certi animali che vivono in gruppi; ma allora, chi si assume il comando sia capace e soprattutto abbia senso della responsabilità; oppure la vita nella società ha lo scopo di dare al singolo la coscienza dell'unità nella pluralità, in funzione della collettività.    
Questo è il vero scopo, ed è talmente evidente e attuale, nel presente momento, questa sorta di iniziazione generale e generalizzata, che anche gli insegnamenti etico-spirituali, che una volta venivano dati da poche Guide per molti uomini, ora affioreranno nell'intimo di ognuno. E vi assicuro che quella che possiamo chiamare l'unitarietà della dottrina non ne soffrirà più, di quanto non ne abbia sofferto in passato quando, pur essendo poche le fonti, moltissime e disparatissime erano le interpretazioni.
E' il momento in cui il protagonista della storia è il singolo, con la sua propria consapevolezza. Non per nulla in questa direzione, a questo scopo mirano le nostre comunicazioni. Miriamo, fra l'altro, a darvi quella autonomia di giudizio e di comportamento propria di chi ha le idee chiare: chiarezza di idee che viene anche, se non soprattutto, dalla conoscenza. Chi conosce, sa, fra l'altro, che non si sfida impunemente la sentita riprovazione di molti se non si è adeguatamente corazzati. Naturalmente non parlo degli ostracismi che vengono fatti a danno di chi non gode la simpatia dei più: parlo di quegli effetti che potremmo definire "magici".
Le forme-pensiero collettive
Vedere quell'uomo? Di lui si direbbe che è il ritratto della serenità. Sì, la sua vita è quella di un gaudente; lui non conosce le sofferenze del cilicio e della penitenza, forse perché ha capito che Dio non va temuto e che non serve genuflettersi per sembrare degli agnelli quando, nell'intimo, si è belve fameliche. Con la sua mania di dire la verità  e ciò che pensa, si è beccato la scomunica. Ma a lui la scomunica non fa paura. Lui sa che Dio non è al servizio degli interessi degli uomini avidi e che la « scomunica non sale al cielo» come sentenzia un vecchio proverbio sulla fauna equina.
Si può comandare al sole di splendere solo su certi e lasciare all'oscurità altri?  
Ma che accade? Il sorriso di sicurezza del « nostro « si smorza: i suoi affari incontrano difficoltà impreviste, incidenti gli accadono, rovesci di fortuna. Veramente si direbbe che il Padreterno volesse sculacciarlo! Ma fermiamoci qui, fermiamoci cioè prima che la leva psicologica entri in azione ed il poveretto decreti o la sua rovina o il suo rientro in seno a  Madre Chiesa.  
Se si esclude il meccanismo della leva psicologica, capace di innescare poteri paranormali in chi li possiede e di provocare effetti psicocinetici punitivi, che cosa è stato che ha fatto troncare il sorriso di sicurezza dello scomunicato?, che ha aperto la prima falla attraverso la quale nel suo animo si è insinuato il dubbio? Fortuite circostanze avverse? Certo, possono essere casuali  coincidenze. Ma può essere stato qualcos'altro: possono essere stati gli effetti della catena di pensieri creata dalla opinione pubblica contraria.      
Ripeto: non si sfida impunemente la sentita riprovazione di molti se non si è adeguatamente protetti. La condanna da parte dell'opinione pubblica, che si mantenga sostenuta nel tempo, è fatale per il condannato. Ripeto: non parlo delle forme-pensiero inconsciamente emesse dai condannatoti. Le psicopatie a cui sono soggetti coloro che si diversificano dai modelli della società nella quale vivono, e che per la loro diversità sono condannati, non traggono origine unicamente dalle difficoltà di inserimento nell'ambiente sociale, ma traggono origine anche dalle forme-pensiero ostili che li avvolgono e che, negli elementi sensibili, provocano profonde depressioni.
Le proiezioni della volontà
Il pensiero è qualcosa: è un canale di manifestazione, di attività del pensatore così come lo è l'azione nel piano fisico. E come l'azione nel piano fisico può portare o non portare i voluti effetti in dipendenza di molti fattori - non ultimi fra i quali quelli karmici - così è del pensiero. In ogni caso, indirizzare dei pensieri intenzionali nei riguardi dei propri simili non è mai un atto che cada nel vuoto.        
Spero che quello che vi dico vi stimoli ad aiutare i vostri simili almeno con il pensiero e non insegni, invece, ad abbreviare la fine di un ricco nababbo a chi ne sia l'erede universale.      
Disilludo subito chi intendesse servirsi della forza del pensiero per questo fine. Il desiderio passionale annulla la proiezione della volontà; così come temere che  una cosa accada, o desiderare che non accada, ne facilita l'accadere.
Perciò il nostro impaziente erede, con i suoi desideri e pensieri intenzionalmente mortiferi, otterrebbe lo scopo di allungare la vita del suo generoso testatore: effetto opposto a quello desiderato.
Queste cose vi dico perché siate consapevoli di quello  che ognuno di voi può scatenare, provocare. Perciò, abbiate senso di responsabilità; non siate canali di pensieri grevi, apportatori di risentimento, ma siate creature che, anche senza volerlo, esaltano le doti migliori di chi le avvicina; che con l'esempio della loro vita sono modello di riferimento per chi preferisce le azioni alle professioni di fede; che pur possedendo doti meravigliose non le ostentano e preferiscono l'anonimato alla gratificante popolarità.
L'occulto e i fantasmi della mente
Fortunatamente, mettere a disposizione dell'umanità un mezzo di cui gli uomini si possono servire per i loro fini non rende responsabili del danno che, con quel mezzo, si può procurare: la  responsabilità è tutta di chi lo usa male.    
Questo vale non solo per le scoperte scientifiche ma anche per le ideologie. Chiaramente il discorso cambia per le ideologie che in sé contengono propositi di aggressione e di violenza; ma quando una concezione filosofica, una fede religiosa, pur improntate ai buoni rapporti fra gli uomini, diventano invece motivo di divisione, di fanatismo, di odio, non può essere fatto carico di tutto ciò a chi quelle filosofie e quelle religioni ha inventate.
Invero questo è molto confortante per noi che, manifestandoci con un mezzo paranormale, indubbiamente abbiamo contribuito a  rafforzare quanto meno la credenza in quel mondo, anche se ciò non era e non è il nostro scopo. Tuttavia, anche se non abbiamo nessuna responsabilità per quello che in nome del paranormale l'uomo riesce a estorcere, ci sentiamo il dovere non solo di mettere in guardia gli ingenui contro i    disonesti, che in fondo si trovano in ogni campo dell'attività umana, ma proprio contro certe credenze superstiziose che sopravvivono come parassiti della scienza occulta e di cui si servono i disonesti per portare a termine le loro frodi.  
Se esiste la possibilità di ricevere messaggi intelligenti da una dimensione sconosciuta, se si producono fenomeni che sembrano contraddire le leggi conosciute della materia e confermare l'esistenza di un mondo ultramateriale, ciò non vuol dire che sia vero tutto quel mondo  di tenebra e di paura, di malocchi, di incubi, di streghe e di fantasmi tanto caro agli amanti del brivido, agli sfaticati, a quelli che cercano un pretesto per star male e far star male per qualche loro ragione psicologica.
La mente: arma a doppio taglio
La mente dell'uomo è uno strumento meraviglioso ma, proprio per questo, capace di assecondare in modo genialmente perfido le nascoste, inconfessate intenzioni e aspirazioni di creature deboli e squilibrate.    
Una volta, parlando dei fantasmi della mente, ebbi occasione di dire che solo il dieci per cento del dolore provato dall'uomo è dovuto al corpo fisico: il resto è conseguenza dei fantasmi creati dalla mente. Ebbene, ad essere precisi, anche quel dieci per cento dovrebbe essere suddiviso fra le malattie non volute e quelle volute dall'uomo e quindi procurate dalla sua mente.  
François Broussais afferma di avere constatato che, durante le epidemie di colera, erano più soggetti ad essere contagiati coloro che avevano paura di ammalarsi di coloro che si sentivano immunizzati; e più recentemente ha avuto la prova che perfino infermità causate da fatti traumatici, quali ad esempio cadute, hanno sovente all'origine una mancanza di reazione istintiva muscolare con cui l'organismo normalmente ne riesce a uscire indenne da percosse per cadute e incidenti. A tacere poi delle malattie organiche,  nelle quali gioca il venir meno delle difese naturali per effetto di una inconscia volontà di ammalarsi.
Non vi deve sembrare incredibile tutto ciò. Analizzatevi: quante volte vi sentire stanchi, di cattivo umore, depressi, senza che vi sia una ragione oggettiva; quante volte attribuite la causa della vostra scontentezza a situazioni che possono anche essere di fatica, non piacevoli, ma che obbiettivamente non sono così drammatiche da causare un annientamento quale lo provate. Rendetevi conto che, molto spesso, c'è quasi un bisogno di soffrire; molto spesso si vuol soffrire per soddisfare una necessità psicologica. Non sto dicendo una cosa nuova: sto solo affermando che questa sorta di masochismo è più diffusa di quanto si creda, anche se non raggiunge livelli evidentemente patologici.      
Le ragioni possono essere molte, dalla ricerca di espansione per un senso di colpa alla volontà di mettersi in evidenza, al bisogno di colmare un  vuoto interiore, e via dicendo. Ripeto: la mente dell'uomo è uno strumento meraviglioso, ma che, se non saputo dominare, può diventare un raffinatissimo strumento di tortura o condurlo in una dimensione che non stento a definire da incubo, sia per l'angoscia che fa provare, sia perché ben poco ha di oggettivo e tanto di fantasioso sogno.      
La mente dell'uomo è il vero  mondo dei fantasmi, delle possessioni, del terrore e della magia nera.
Ossessioni e possessioni
Lo stesso contributo che abbiamo dato a far credere in una dimensione ultramateriale lo vogliamo dare a distruggere la convinzione che in questa dimensione vi siano spiriti e diavoli pronti a impossessarsi di voi al minimo comando di chicchessia e possedervi per la vostra rovina.    
Certo, nel cosiddetto " aldilà " ci sono anche entità di esseri che non sono stinchi di santo, ma sono nella loro dimensione e non possono interferire nella vita degli uomini.
Il male che può venirvi non vi viene dagli spiriti e neppure dai diavoli; può solo venirvi dagli uomini e, a ben guardare, solo da voi stessi.    
Sì, l'ho già detto un'altra volta, ma torna utile ripeterlo: nessuno può, soffrire senza ragione del male che gli viene da un suo simile, né può avere tanta libertà  da sacrificare un suo simile se il suo simile non debba essere sacrificato. E se si deve subire un dolore ad opera di qualcuno è perché quel dolore lo si doveva patire a pareggio di quello che, in precedenza, in un tempo non raggiungibile dalla memoria, abbiamo fatto soffrire. Perciò quel qualcuno è solo lo strumento del male che facemmo, in ultima analisi, solo a noi stessi.
Una domanda che viene fatta a chi crede nel mondo degli spiriti, come lo chiamate, è se sia possibile che l'uomo sia posseduto da un fantasma. La risposta è affermativa: un fantasma, ma della sua mente! Nessun altro può possederlo in forma ossessiva.
Per la totalità dei casi di persone che si dicono preda di spiriti, gli spiriti non c'entrano affatto; c'entrano invece le creazioni della loro mente che assurgono a manifestazioni isteriche. Anche quando si hanno manifestazioni paranormali, quali spostamenti di oggetti, pronuncia di lingue sconosciute al posseduto, odori nauseabondi, eccetera, è solo vero che il posseduto ha facoltà paranormali che mette in opera nello psicodramma di ossesso che sta vivendo; niente altro! Lo spirito che lo possiede è creato dalla sua mente per una di quelle ragioni che fanno ammalare altri e che, in fondo, in un senso o nell'altro, muovono, fanno agire tutta l'umanità.
L'esorcismo è solamente un mezzo attraverso al quale, talvolta, il posseduto si convince che chi lo possiede viene scacciato, e quindi guarisce. Raggiungere una tale convinzione dipende da molti fattori, ma tutti riguardano sempre il riscontro psichico del posseduto, ed ogni caso è un caso singolare.
Il mercato delle fatture
E le malie, il malocchio, le fatture?, cioè la possibilità che avrebbero alcuni di farvi soffrire a distanza usando poteri occulti? E' una possibilità di gran lunga minore di quella che avrebbero usando un'arma o giocando sulla vostra debolezza psicologica. Teoricamente è possibile che chi è dotato di un potere paranormale, come per esempio una forte capacità ipnotica, riesca a farvi star male e, facendo leva poi sulla vostra autosuggestionabilità, farvi ammalare veramente.
Ma quanti sono gli ipnotizzatori capaci di agire senza contatto diretto col soggetto?, e, fra questi, quanti si votano ad una simile attività? E forse quei disonesti mercanti che si dicono capaci, a pagamento, di procurare avversa fortuna a chi odiate, possono accendere in sé una specie di carica di odio verso chi neppure  conoscono tale da esteriorizzare, qualche rara volta, la propria volontà e produrre qualche effetto concreto? Che buchino pure bambole di stoffa e simulacri di cera! L'unico effetto certo che riescono a produrre è fare un buco nel portafoglio dei loro ingenui clienti. Anzi, c'è un altro effetto certo, ed è quello che ricadrà su loro, su  chi fa magia nera; è un effetto che colpisce anche quando non si ha nessuna capacità perché basta l'intenzione a scatenarlo, ed è il vero contraccolpo.    
Quando qualcuno vi dice: e Tu sei vittima di una fattura che posso annullare, se mi paghi» e voi ci credete, datemi ascolto: spendete quel denaro andando dallo psichiatra. E non mi portate a riprova il fatto che vi sentite male, che la vostra vita sociale, il vostro lavoro non vanno come vorreste: domandate in giro a quante sono le persone soddisfatte della loro salute e della loro vita e vi renderete conto che, se la ragione fosse quella, ci sarebbero più fatture che uomini. Inoltre, esteriorizzare la propria volontà quando questa facoltà non è data dall'evoluzione, e quando lo si fa per danneggiare, conduce irrimediabilmente alla pazzia. Perciò l'umanità sarebbe un manicomio assai più di quanto lo sia.
L'antidoto per ogni superstizione
Datemi ascolto: statevene tranquilli, non temete il mondo occulto; se mai, abbiate paura della vostra mente. Lì sono i fantasmi che vi perseguitano, lì le maledizioni che non vi danno pace, lì le pozioni che vi fanno  cadere ammalati.  
E come fare a non cadere in una simile autosuggestione? Innanzitutto non credendovi e, meglio, convincendosi di essere inattaccabili.  
Il punto più debole e più vulnerabile della vostra persona è la parte psichica. Uno psicologo capace può manovrarvi come vuole ed operare una vera fascinazione. Queste sono le fatture che dovete temere! Non fate opera di autosuggestione a danno di voi stessi ma, semmai, per caricarvi di ottimismo e di convinzione di riuscire.  
Per tutti ci  sono dei periodi nella vita in cui vi sono più problemi di quelli che si prospettano in altri, ma questo non significa che qualcuno vi ha lanciato una maledizione. Quando vivete periodi faticosi, siete tesi e mettete in relazione i fatti che vi preoccupano con qualche circostanza che, secondo la superstizione, reca avversa fortuna; ora, non è che i venerdì 17 o i gatti neri che vi attraversano la strada non ci siano anche quando la vostra vita si svolge più serenamente ma è che allora non ci fate caso; mentre, quando soffrite automaticamente siete tesi a ricercare la causa della vostra sofferenza e siete portati a identificarla anche nelle spiegazioni più assurde, se non ne trovate altre più credibili.
L'importanza dell'intima convinzione
Ancora ribadisco l'importanza dell'intima convinzione nella riuscita della vostra attività; e l'intima convinzione è tanto più determinante quanto più siete impegnati ai limiti delle vostre possibilità. Un atleta impegnato a superare un record, se non crede alla sua possibilità di farlo non lo farà mai. Quando attraversate dei periodi difficili, le vostre possibilità diminuiscono molto ed è come se agiste a livello di superamento di record; perciò può accadere che non riusciate anche nelle cose che normalmente fate senza pensare. Tale è la spiegazione della sfortuna che sembra perseguitarvi.  
Siate ottimisti e fiduciosi; tanto, le cose che debbono necessariamente accadervi nessuno può ��stornarvele, e quelle che ricadono nella probabilità che invece possano essere evitate è più facile che le evitiate con l'ottimismo che con la paura.      
Datemi ascolto: bruciate la convinzione nella potenza dei maghi, streghe e fatture, onnipotenti solo nel regno dell'ombra, del sogno e della fantasia. Abbiate fiducia in voi stessi.
Nessuno può darvi ciò che non riuscite ad avere, a fare vostro. Liberatevi dalla superstizione!  
Il mondo dell'occulto, la dimensione ultramateriale non esiste per soffocare l'uomo ancor più, ma per fargli superare i limiti del mondo materiale, per aprirgli nuovi spazi e nuove possibilità.
Aiutateci a suonare quelle campane che, all'alba, coi loro rintocchi, fugano i fantasmi della notte e sprofondano nel nulla, quali inesistenti realtà, incubi e paure, retaggio di tormentati sogni.
KEMPIS
(Fotografia di Daniel Greenwood)
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fondazioneterradotranto · 4 years ago
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La Madonna di Pasano (Sava) e le sue miracolose guarigioni
Pasano, icona della Madonna prima del restauro degli anni ’90
La leggenda del “preti stroppiu” e altre storie di guarigioni di infermi nella tradizione della devozione alla Madonna di Pasano (Sava)
di Gianfranco Mele
  “Ecco quel preti stroppiu:crazia ca li dumanda,
sanu ca lu rimanda e allecru, alla sua città!”
  Questi, i versi recitati intorno al 1978 dalla anziana Giovanna Marino di Sava, all’epoca 91enne. Furono raccolti in occasione di una intervista condotta dagli associati al Gruppo Culturale Salentino di Sava, che si occupava di raccogliere informazioni intorno a tradizioni e storia del territorio, e apparvero in una pubblicazione ciclostilata.[1] Le “Note” del Gruppo Culturale Salentino, che venivano redatte e stampate a cadenza irregolare, venivano distribuite ad associati, amici e simpatizzanti. Questi ciclostilati erano composti di 25-30 pagine l’uno, e furono concepiti e distribuiti tra il 1977 e il 1979: non avevano numerazione e data.
  Il frontespizio dei ciclostilati del Gruppo Culturale Salentino di Sava
  I versi di cui sopra, tramandati oralmente di generazione in generazione, si riferiscono ad un “miracolo” operato dalla Madonna di Pasano nei confronti di un sacerdote del leccese; altri particolari di questa leggenda, li racconta Gaetano Pichierri in un articolo intitolato “La devozione alla Vergine di Pasano attraverso la lettura di due documenti del secolo scorso”. La storia è ripresa, nel caso del Pichierri, da una pubblicazione di anonimo del 1897, intitolata ���I miracoli di Maria SS. Di Pasano”, stampata dalla tipografia D’Errico di Manduria.[2]
Non è chiara la datazione del presunto miracolo, ma secondo le ricostruzioni di Gaetano Pichierri è riferito al 1660 circa.[3]
Questa, la leggenda così come il Pichierri la riporta traendola direttamente dall’anonimo ottocentesco:
“Un sacerdote leccese, da gran tempo infermo e pieno di piaghe, menava amaramente i suoi giorni di vita. Quando in vision gli comparve adorna di folgoranti stelle una Nobile Signora che era appunto Maria Vergine di Pasano: lo sveglia, lo anima, lo incoraggia a farsi condurre al suo Tempio. Egli, pieno di gioia, si dispone con rassegnato spirito alla tanto desiata partenza. Lo adagiano su un legno, e giunti alla Cappella di Pasano, si prostra al privilegiato altare ove riacquista la salute. Rendendo infine grazie, mosso dal Divino Spirito Santo ne offrì due messe, facendo lieto ritorno alla patria sua, di cui restarono ammirati dal miracolo ottenuto”.[4]
In altro manoscritto ottocentesco, attribuito in parte all’ Arciprete Luigi Spagnolo, si legge:
“In uno dei paesi di là da Lecce si trovava da più anni in letto un sacerdote stroppio di mani, e di piedi, a cui comparendo la Beatissima Vergine di Pasano disse, che venisse a visitare la sua cappella di Pasano, che guarirebbe. Fattosi condurre il sacerdote ed inginocchiato avanti la sua Immagine, dopo aver pianto dirottamente ebbe la grazia, e celebrò messa nel suo altare, che tanto non avea potuto vedere” [5]
Di questa leggenda esisteva una rappresentazione pittorica, oggi purtroppo non più visibile.[6] Difatti, nel libello anonimo del 1897 vi è la descrizione di un grande quadro che si trovava “sul sommo della porta di entrata” della chiesa di Pasano, e che, a detta dell’autore dello scritto
“rappresenta due miracoli della Vergine di Pasano, l’uno, a destra di chi guarda, è quello di un uomo gettato in un pozzo; l’altro a sinistra, di un sacerdote del Capo”.[7]
La Madonna di Pasano come protettrice e guaritrice degli infermi ha una lunga tradizione miracolistica, documentata, tra l’altro, dai numerosi ex voto che sino alla fine dell’ Ottocento venivano posti ai lati dell’ altare maggiore, e consistevano nella riproduzione di particolari anatomici.[8] Di questa caratteristica, ci offre un quadro ancora il Pichierri, traendola dall’autore ottocentesco:
“La devozione a quella sacra immagine non era sentita solamente da parte degli abitanti del nostro paese, ma anche dei paesi circonvicini e di altri pure più lontani. Cosicchè le pareti del Santuario erano piene di ex voto per grazie ricevute. Ecco, a proposito, quanto si legge nell’elenco dell’autore anonimo: “A destra e a sinistra dell’ Altare Maggiore, una gran quantità di mani, di busti, teste, piedi di votivi tutti di cera vi sono appesi.”[9]
Degli ex voto anatomici di Pasano è scomparsa traccia, ma in alcuni testi di storia locale è fotografato e descritto un dipinto ex-voto dedicato alla Madonna di Pasano nella seconda metà dell’ Ottocento,[10] che rappresenta una savese, Maria Pesare “Romita” (= eremita, nella accezione di custode e abitante dell’eremo di Pasano) guarita dalla Madonna. Nell’ iscrizione si legge:
“Miracolo […] fatto a Maria Pesare Romita di questa Cappella, soffriva una spina ventosa a l’intero braccio per lo spazio di anni 24 …”.
Dipinto ex voto (seconda metà dell’Ottocento) dedicato alla Madonna di Pasano
  Nel manoscritto dello Spagnolo si raccontano diversi “miracoli” operati dalla Vergine di Pasano, tra cui quello, più noto, dello “schiavo”[11], quello di un uomo scampato a una lapidazione per intercessione della Madonna,[12] e quello di un giovane che, in punto di morte, fu portato dal suo genitore in Pasano e là miracolato:
“ … un divotissimo padre, vedendo boccheggiante il suo amatissimo figlio, tutto vivezza di fiducia verso la Vergine prende in braccio il moribondo suo pegno, parte improvviso, lo conduce in Pasano, su dell’altare lo sdraia; e dove col morto suo figliuol tutti si aspettavano vederlo ritornare, è ammirato con istupore di tutti, venire il suo fanciullo appiè seguito, ed accompagnato”.[13]
La Madonna di Pasano è ritenuta specialista nel guarire molti malanni e infermità, e anche nell’intervenire prodigiosamente nei confronti di calamità naturali[14]:
“Le apoplasie, le asme, le febbri, gli spasimi, le cecità, le stroppiature, e tutta quella serie di mali, che per il peccato del nostro progenitore inonda il gran mondo; i terremoti, le inondazioni, la mancanza d’acqua, l’insetti divoratori, i rettili velenosi, i fulmini, le saette, l’archibuggiate, o al tatto di qualcun de’ suoi voti, che pendono dalle sacre pareti alla gran Donna dedicati, o all’unzioni degl’ ogli delle sue lampade, o al religioso esercizio, o per l’usanza di mandare alla sua Cappella tredici verginelle, o alla sola interna invocazione del suo Sacro Santo Nome, retrocedono, e fuggono, e spariscono”.[15]
Frontespizio del manoscritto dello Spagnolo
  Note
[1] Giuseppe Lomartire, Pasano ieri e oggi – vicende varie del Casale e del Santuario, in: Note del Gruppo Culturale Salentino di Sava, ciclostilato in pr., s.d.
[2]   Anonimo, Dei miracoli e dei prodigi operati dalla Vergine SS. Di Pasano (opuscolo dedicato a Monsignor M.T. Gargiulo Vescovo di Oria), Manduria, 1897, pag. 13. Ho ripreso questa citazione di seconda mano, dal testo di Gaetano Pichierri, La devozione alla Vergine di Pasano attraverso la lettura di due documenti del secolo scorso, in: Vincenza Musardo Talò (a cura di), Gaetano Pichierri, Omaggio a Sava, Del Grifo Ed., Lecce, 1994, pp. 206-209 (trattasi di raccolta postuma di articoli e saggi di G. Pichierri)
[3]   Gaetano Pichierri, La devozione alla Vergine di Pasano, op. cit., pag. 206
[4]   Ibidem
[5]   Luigi Spagnolo, Manoscritto “Orazione Panegirica in lode della Prodigiosissima Vergine Maria sotto il Titolo di Pasano, Primaria e Speciale Protettrice della Terra di Sava”, s.d.. Il documento contiene in calce al frontespizio la scritta aggiunta “”Recitata da mio zio arciprete don Luigi Spagnolo di anni 18 essendo accolito nel seminario di Oria“, e in allegato 3 fogli contenenti la storia di Pasano e dei “miracoli” attribuiti alla Madonna, con citazioni e trascrizioni di passi di Domenico Antonio Spagnolo (Arciprete in Sava dal 1686 al 1722), Alessandro Maria Calefati (Vescovo della Diocesi di Oria dal 1781 al 1793, anno della sua morte), Luigi Spagnolo (Arciprete in Sava dal 1800 al 1828), Pasquale Cantoro Melle (che, da una annotazione dell’autore – nipote del Luigi Spagnolo, sappiamo morto nel 1790). Il manoscritto è conservato ad Oria nella Biblioteca De Leo ed è là censito con “data stimata: 1801-1900”.
[6]   v. anche Gianfranco Mele, Tra storia e leggenda: l’uomo gettato nel pozzo e lapidato nei pressi di Pasano (Sava), in La Voce di Maruggio, sito web, 23 febbraio 2020 https://www.lavocedimaruggio.it/wp/tra-storia-e-leggenda-luomo-gettato-nel-pozzo-e-lapidato-nei-pressi-di-pasano-sava.html
[7]   Tratto da Gaetano Pichierri, op. cit., pag. 206
[8]   Gianfranco Mele, L’antica tradizione degli ex voto a Pasano, in La Voce di Maruggio, sito web, 23 gennaio 2020 https://www.lavocedimaruggio.it/wp/l-antica-tradizione-degli-ex-voto-a-pasano.html#:~:text=Molte%20volte%20gli%20ex%20voto,(votum%20feci%20gratiam%20accepi).
[9]   Gaetano Pichierri, op. cit., pag. 206
[10] Mario Annoscia, Il Santuario della Madonna di Pasano presso Sava, Del Grifo Ed., Lecce, 1996, pag. 56
[11] Gianfranco Mele, La vera e triste storia dello schiavo di Pasano, in La Voce di Maruggio, sito web, 6 agosto 2019 https://www.lavocedimaruggio.it/wp/la-vera-e-triste-storia-dello-schiavo-di-pasano-nessun-miracolo-ma-un-accadimento-di-ordinaria-amministrazione-edulcorato-dalla-diplomazia-ecclesiastica.html
[12] Gianfranco Mele, Tra storia e leggenda: l’uomo gettato nel pozzo e lapidato nei pressi di Pasano (Sava), op. cit.
[13] Luigi Spagnolo, op. cit.
[14] Gianfranco Mele, Il terremoto del 20 febbraio 1743 nell’interpretazione popolare e religiosa, e in un antico canto dialettale savese, Fondazione Terra d’Otranto, sito web, 20 febbraio 2020 https://www.fondazioneterradotranto.it/2020/02/20/il-terremoto-del-20-febbraio-1743-nellinterpretazione-popolare-e-religiosa-e-in-un-antico-canto-dialettale-savese/
[15] Luigi Spagnolo, op. cit.
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freedomtripitaly · 5 years ago
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Il pittore tedesco Gerhard Richter ha definito l’arte come la forma più alta di speranza, un’affermazione che a pensarci, oggi è più attuale che mai, e che offre diversi spunti di riflessione. Abbiamo visto infatti come, la più nobile delle discipline umane, non si è fermata, neanche durante il difficile e complesso periodo vissuto dell’emergenza da Coronavirus. Proprio nel momento in cui tutti, ci siamo ritrovati distanti gli uni dagli altri, l’arte e la cultura si sono trasformate in un ponte di condivisione, comunicazione e discussione, dove persone e istituzioni hanno potuto dialogare e confrontarsi attraverso tour virtuali, visite guidate online ai musei, video, web conference e molti altri progetti. E gli Uffizi, uno dei musei più importanti al mondo che ospita alcune delle più belle opere d’arte del Rinascimento, si è ispirato proprio a questo momento per proporre una mostra inedita e incredibile. Il potere curativo e salvifico della grande arte: questo è il tema centrale della nuova mostra virtuale proposta dalle Gallerie degli Uffizi e visitabile gratuitamente sul sito ufficiale. “Guarigioni miracolose. Malattia e intervento divino. L’arte interpreta il miracolo in opere dal Tre al Novecento” è il titolo dell’ipervisione, realizzata dall’Istituzione, con il coordinamento di Patrizia Naldini. Sono quindici le opere scelte tra quelle delle collezioni del Museo e non solo, realizzate da grandi maestri come Beato Angelico, Sandro Botticelli e Rembrandt. Ad aprire il percorso è una scena del miracolo della Beata Umiltà, appartenente al polittico degli Uffizi dipinto da Pietro Lorenzetti intorno al 1335, dove è raffigurato il risanamento della gamba di un monaco che ne aveva rifiutato l’amputazione. Il gesto sembra prefigurare quello analogo dei due Santi medici Cosma e Damiano nello scomparto di predella della pala di San Marco, ora nell’omonimo museo fiorentino, una delle prove più alte della pittura dal Beato Angelico, anch’essa inclusa nella mostra virtuale. I santi medici, scelti come simbolici protettori spirituali dei signori di Firenze, compaiono ancora in una delle opere più belle del giovane Botticelli, la pala di Sant’Ambrogio, esposta nella galleria delle Statue e delle Pitture, lì dove si trova anche la celebre Primavera. Il viaggio, alla scoperta del potere della grande arte, si conclude con Giovanni Colacicchi, che nel 1943, nel pieno della seconda guerra mondiale, raffigura, con grande originalità, un San Sebastiano inedito, caratterizzato da un corpo bellissimo e perfetto, per affermare l’intangibilità della bellezza dello spirito. A spiegare l’incipit, ma anche l’essenza stessa della mostra virtuale, ci pensano le parole di Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi: “Ciò che vogliamo raccontare con ‘Guarigioni miracolose’ è la vittoria della speranza sulla sofferenza, sul male, sulla malattia, lanciando un messaggio forte di sostegno alle tante persone che ancora sono in pericolo e a quelle che hanno passato momenti terribili durante la pandemia. L’esperienza della malattia fa parte della condizione umana e la guarigione ci ricorda i molti motivi per cui vale la pena vivere: è il miracolo inspiegabile che ci riempie di speranza e ci ricorda che dobbiamo essere grati per tutto quello che l’esistenza ci riserva”. https://ift.tt/3febc76 Gli Uffizi portano in rete il potere curativo della grande arte Il pittore tedesco Gerhard Richter ha definito l’arte come la forma più alta di speranza, un’affermazione che a pensarci, oggi è più attuale che mai, e che offre diversi spunti di riflessione. Abbiamo visto infatti come, la più nobile delle discipline umane, non si è fermata, neanche durante il difficile e complesso periodo vissuto dell’emergenza da Coronavirus. Proprio nel momento in cui tutti, ci siamo ritrovati distanti gli uni dagli altri, l’arte e la cultura si sono trasformate in un ponte di condivisione, comunicazione e discussione, dove persone e istituzioni hanno potuto dialogare e confrontarsi attraverso tour virtuali, visite guidate online ai musei, video, web conference e molti altri progetti. E gli Uffizi, uno dei musei più importanti al mondo che ospita alcune delle più belle opere d’arte del Rinascimento, si è ispirato proprio a questo momento per proporre una mostra inedita e incredibile. Il potere curativo e salvifico della grande arte: questo è il tema centrale della nuova mostra virtuale proposta dalle Gallerie degli Uffizi e visitabile gratuitamente sul sito ufficiale. “Guarigioni miracolose. Malattia e intervento divino. L’arte interpreta il miracolo in opere dal Tre al Novecento” è il titolo dell’ipervisione, realizzata dall’Istituzione, con il coordinamento di Patrizia Naldini. Sono quindici le opere scelte tra quelle delle collezioni del Museo e non solo, realizzate da grandi maestri come Beato Angelico, Sandro Botticelli e Rembrandt. Ad aprire il percorso è una scena del miracolo della Beata Umiltà, appartenente al polittico degli Uffizi dipinto da Pietro Lorenzetti intorno al 1335, dove è raffigurato il risanamento della gamba di un monaco che ne aveva rifiutato l’amputazione. Il gesto sembra prefigurare quello analogo dei due Santi medici Cosma e Damiano nello scomparto di predella della pala di San Marco, ora nell’omonimo museo fiorentino, una delle prove più alte della pittura dal Beato Angelico, anch’essa inclusa nella mostra virtuale. I santi medici, scelti come simbolici protettori spirituali dei signori di Firenze, compaiono ancora in una delle opere più belle del giovane Botticelli, la pala di Sant’Ambrogio, esposta nella galleria delle Statue e delle Pitture, lì dove si trova anche la celebre Primavera. Il viaggio, alla scoperta del potere della grande arte, si conclude con Giovanni Colacicchi, che nel 1943, nel pieno della seconda guerra mondiale, raffigura, con grande originalità, un San Sebastiano inedito, caratterizzato da un corpo bellissimo e perfetto, per affermare l’intangibilità della bellezza dello spirito. A spiegare l’incipit, ma anche l’essenza stessa della mostra virtuale, ci pensano le parole di Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi: “Ciò che vogliamo raccontare con ‘Guarigioni miracolose’ è la vittoria della speranza sulla sofferenza, sul male, sulla malattia, lanciando un messaggio forte di sostegno alle tante persone che ancora sono in pericolo e a quelle che hanno passato momenti terribili durante la pandemia. L’esperienza della malattia fa parte della condizione umana e la guarigione ci ricorda i molti motivi per cui vale la pena vivere: è il miracolo inspiegabile che ci riempie di speranza e ci ricorda che dobbiamo essere grati per tutto quello che l’esistenza ci riserva”. L’arte salverà il mondo: una mostra virtuale, messa in rete dalle Gallerie degli Uffizi, ci spiega come. La visione è spettacolare.
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#INVOCAZIONIAITREARCANGELI (Festa: 29 Settembre) Glorioso Arcangelo Michele, principe delle milizie celesti, difen­dici contro tutti i nostri nemici visibili e invisibili e non permettere mai che cadiamo sotto la loro crudele tirannia. San Gabriele Ar­cangelo, tu che giustamente sei chiamato la forza di Dio, poiché sei stato scelto per annunciare a Maria il mistero in cui l'Onnipo­tente doveva manifestare meravigliosamente la forza del suo brac­cio, facci conoscere i tesori racchiusi nella persona del Figlio di Dio, e sii nostro messaggero presso la sua Santa Madre! San Raf­faele Arcangelo, guida caritatevole dei viaggiatori, tu che, con la potenza divina, operi miracolose guarigioni, degnati di guidarci nel corso dei nostro pellegrinaggio terreno e suggeriscici i veri rimedi che possono guarire le nostre anime e i nostri corpi. Amen. ************************************ https://www.instagram.com/p/B2--ydaHH5b/?igshid=1u9t5227jf8nv
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