#granella di nocciole
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Andare con gli uomini è come nutrirsi delle briciole di un piatto che complessivamente non piace, sperando che, almeno quelle, non siano troppo disgustose.
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Stamattina colazione con cioccolata calda, panna e cannella, muffin al cioccolato con granella di nocciole, perché ho le mestruazioni +l'influenza perciò ho bisogno di una dose extra di dolcezza e coccole 🥺
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Con granella di nocciole, o senza?
Facebook mi spara davanti i festeggiamenti per l'apertura dell'ennesimo franchisee del focacciaro fiorentino, e non posso fare a meno di accorgermi che la sede è praticamente di fronte alla facoltà che frequentavo, in un'altra epoca della mia vita.
Confronto quindi istintivamente i prezzi della focaccia limited edition di ottobre, pancetta, crema al tartufo, taleggio e granella di nocciole, chissà perchè bisogna ingolfarsi il palato con tutti questi sapori forti che si ammazzano a vicenda fino a produrre un melmoso umami persistente, ben 11 euro e so' finiti i soldi, quindi l'acqua la beviamo a canna dal rubinetto del cesso zozzo della facoltà (mi ricordo che c'ho anche scopato, qualche volta, in quel cesso; ma senza la focaccia limited edition sullo stomaco), con qualche ricordo confuso di come mangiavo, quando rimanevo per studiare o per qualche seminario pomeridiano (quelli in cui trovavi la tizia per scopare).
Mi ricordo cioè del salumaio che stava nel vicolo, ma giusto a 20 metri dal focacciaro fiorentino. Con quel negozio incasinato che sembrava solo una copertura per chissà che altro. Più o meno prendevo sempre gli stessi panini, anche perchè senza formaggi, che non mangio, la scelta era piuttosto limitata, e del resto così si faceva prima, e perlomeno in bocca ti restava il sapore del salume, bello nitido, che quando baciavi la tipa le facevi venire pure fame se non aveva ancora mangiato.
Il tizio non si sognava nemmeno di chiederti se lo volevi mollicato o smollicato, il panino, non eravamo mica in un video su tiktok e tenevamo fame e l'incombente pensiero degli esami, mica voglia di cazzeggiare.
Facevano 4000 lire, più o meno, 2 euro e qualche spicciolo, e lo stomaco taceva fino a mezzo pomeriggio.
Ma siamo diventati tutti ricchi, nel frattempo, grazie a quelle nostre lauree, non è vero?
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Crema di zucca con granella di frutta secca e speck
Per 2 persone hai bisogno di: un chilo di zucca, peso calcolato già senza buccia. Tieni conto che se compri quella con molti filamenti e la superbuccia, è meglio se ne acquisti almeno un chilo e mezzo; acqua calda; 100 grammi di speck tagliato a fettine sottili; 30 grammi di granella di nocciole; uno scalogno; 10 grammi d’olio + altri 10 da mettere sui piatti (5 a…
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82. Gusto di gelato preferito?
ciao! dipende un po' da che gelato (cono, confezionato ecc) ma il variegato all'amarena con la granella di nocciole è a mani basse quello che vince sempre 🍒
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Crumble di mele con granella di nocciole. Ricetta facile.
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I grandi marchi: Cornetto Algida
«Un cuore di panna» è la frase simbolo del Cornetto, storico gelato dell’Algida, grazie agli spot televisivi e le campagne pubblicitarie, ed è parte della spensieratezza, degli amori nati in spiaggia, oltre ad essere un compagno irrinunciabile dell’estate. Se molti credono che il Cornetto sia nato grazie ad un brevetto dell’Algida, in realtà la sua storia parte a Napoli, grazie all’intuizione della gelateria Spica di via Emanuele Gianturco, ma ha origini che risagono agli Stati Uniti. Infatti il cono gelato nacque a New York alla fine dell’Ottocento, grazie a un italiano, Italo Marchioni, che lo brevettò dopo avere iniziato ad usarlo per contenere i gelati già dal 1896, allo scopo di risolvere il fatto che i bicchieri che usava per servire i gelati si rompevano o non venivano restituiti. Già nel 1912 i coni vennero prodotti su scala industriale in Oregon grazie a Frederick Bruckmann, che inventò una macchina capace di arrotolarli meccanicamente e negli anni successivi gelato si diffuse in tutto il mondo, sostituendo gradualmente i bicchieri e le coppe, ma non poteva essere impiegato nella produzione di gelati su scala industriale, infatti la crema finiva per impregnarlo, fino a renderlo fradicio. Le ricerche per creare un cono adatto a contenere un gelato congelato durarono anni ma si rivelarono infruttuose fino al 1959, quando Spica decise di ricoprire l’interno del cono con uno strato di cioccolato, in modo che la cialda si mantenesse croccante riempita di gelato. Formato da un’amalgama di olio, zucchero e cioccolato, il guscio all’interno del cono faceva che il gelato non entrasse in contatto con la parte in wafer, lasciandola asciutta e croccante. Spica associò il suo cono ad un gelato alla crema di latte , con copertura al cacao magro e granella di mandorle e nocciole. La commercializzazione del Cornetto iniziò nel 1961 e restò una esclusiva del marchio di Napoli per 15 anni. Nel 1976 la Spica venne acquisita da Unilever, che aveva già rilevato l’Algida due anni prima. Il Cornetto fu lanciato su scala mondiale, ottenendo risultati immediati in termini commerciali. Dopo pochi anni il nuovo arrivato per soppiantò il Cremino, il gelato più famoso di casa Algida, come simbolo dell’estate. Negli anni l’Algida ha commercializzato diciotto varianti del Cornetto, ma il più amato dagli italiani resta quello con wafer, cioccolato e crema al latte nato a Napoli, in una gelateria della periferia Orientale. Read the full article
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Crêpes rosse con crema di radicchio e nocciole!❤️
Rosso passion per il giorno dell’ammore!❣️
🟢 𝚂𝙰𝙻𝚅𝙰
🎶 𝙲𝙰𝙽𝚃𝙰 &
🍳 𝙲𝚄𝙲𝙸𝙽𝙰!
#𝘳𝘪𝘤𝘦𝘵𝘵𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘥𝘪𝘦𝘤𝘪 𝘤𝘳ê𝘱𝘦𝘴:
👇 𝕀ℕ𝔾ℝ𝔼𝔻𝕀𝔼ℕ𝕋𝕀 👇
☺︎ 400ml di latte;
☺︎ 100 gr di barbabietola lessa;
☺︎ 120 gr di farina;
☺︎ 1 uovo;
☺︎ 20 gr di burro;
☺︎ Sale q.b.;
☺︎ 3 cespi di radicchio tardivo;
☺︎ Olio evo;
☺︎ Sale q.b.;
☺︎ Gorgonzola piccante;
☺︎ 2 spicchi di aglio;
☺︎ Nocciole;
👇 ℙℝ𝕆ℂ𝔼𝔻𝕀𝕄𝔼ℕ𝕋𝕆 👇
1. Frulliamo la barbabietola e creiamo la pastella per le crêpes unendo farina, uovo e burro fuso;
2. Mescoliamo bene e lasciamo riposare per 30 minuti circa;
3. Filtriamo con un colino l'impasto per renderlo omogeneo;
4. Mondiamo il radicchio, lo sfogliamo e lo mettiamo nella leccarda del forno, saliamo, oliano e cuociamo per 15/20 minuti a 200°;
5. Frulliamo il radicchio;
6. Cuociamo le crêpes nella padella antiaderente leggermente unta di burro;
7. Riempiamo le crêpes con la crema di radicchio e cubetti di gorgonzola;
8. In un padellino facciamo soffriggere l’aglio con le nocciole rotte a granella;
9. Prima di servire le crêpes cospargiamole con l’olio caldo e le nocciole, evitando di mettere l’aglio!
𝘙𝘪𝘤𝘦𝘵𝘵𝘢 𝘪𝘯 𝘭𝘦𝘨𝘨𝘦𝘳𝘦𝘻𝘻𝘢. 𝘋𝘢 𝘯𝘰𝘯 𝘤𝘰𝘯𝘧𝘰𝘯𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘤𝘰𝘯 𝘴𝘶𝘱𝘦𝘳𝘧𝘪𝘤𝘪𝘢𝘭𝘪𝘵𝘢̀.
𝘌̀ 𝘱𝘳𝘦𝘻𝘪𝘰𝘴𝘢, 𝘮𝘢𝘯𝘦𝘨𝘨𝘪𝘢𝘳𝘦 𝘤𝘰𝘯 𝘤𝘶𝘳𝘢 🤗
_________😉❤️👩🍳💋________
#elisacuorecucinaechiacchiere #elisaccc #popolofelice #leggerezza #buonumore #racconti #risate #ricette #crêpes #barbabietola #gorgonzola #radicchio #rosso #amore #sanvalentino #innamorati #festadegliinnamorati #cucinaitaliana #food #foodblog #foodblogger #foodlover #cucina #passione
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BISCOTTI CON AVENA DATTERI E MELA
PER L’IMPASTO: 250 gr di mela a dadini 100 gr di mela tagliata in piccoli pezzi 50 ml di succo di limone circa 8-10 cucchiai di acqua 100 gr di fiocchi di avena 160 gr di farina di avena integrale 50 gr di zucchero di cocco o di canna 100 gr di datteri a pezzetti 50 gr di granella di nocciole 65 gr di olio di mais 1 bustina di vaniglia naturale 2 cucchiaini di lievito per…
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Merenda o colazione super veloce
1 vasetto di yogurt greco (io ho usato quello di Zmail 0% grassi senza lattosio )
1 cucchiaino di cocco grattugiato (a piacere)
40 gr cioccolato fondente
Granella di nocciole
Versare lo yogurt nella ciotola e aggiungere il cocco e livellare il composto . Sciogliere il cioccolato a bagnomaria oppure in microonde e porlo sopra il nostro yogurt , cospargere di nocciole e metterlo in frigo per 1h / 1h e mezza .
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Stavo cercando idee per il laboratorio di cucina che farò con i bambini iscritti ai laboratori creativi della mia Cooperativa. Volevo fare qualcosa di sfizioso e diverso dal solito e splulciando qua e là mi sono imbattuta in una ricetta di Giallo Zafferano e Pianeta Mamma: il sushi dolce, una ricetta davvero interessante! L'idea di vedere i bambini alle prese con uramaki e nigiri m'incuriosiva molto. Come potete capire sono un' amante del sushi :) Ingredienti per 6 persone Per il riso Riso vialone nano 200 gr Latte fresco intero 600 ml Zucchero semolato 90 gr Limoni la scorza di mezzo Arance la scorza di mezza Vaniglia 1 bacca Sale 1 pizzico Per il ripieno l'interno degli uramaki e guarnizione dei nigiri Frutta di stagione Nocciole granella 30 gr Pistacchi granella 30 gr Liquirizia 4 rotelle A differenza della ricetta originale che prevedeva, mango, fragole e melone, ho preferito, dato che siamo nella stagione invernale, utilizzare per lo più frutta di stagione, più reperibile, succosa ed economica. Preparazione Per cominciare si inizia dal risolatte: scaldate il latte in una casseruola a fuoco medio con i semi di una bacca di vaniglia, la scorza di mezza arancia e quella di mezzo limone. Versate all'interno anche lo zucchero semolato e il sale. Mescolate per far amalgamare tutti i sapori e sciogliere lo zucchero. Portate il latte quasi a bollore, poi aggiungete il riso e cuocete sempre a fuoco dolce mescolando di tanto in tanto. Lasciate sul fuoco per 30 minuti e se dovesse asciugarsi troppo aggiungete altro latte caldo. Alla fine della preparazione il risolatte dovrà avere una consistenza piuttosto cremosa. Quando il riso sarà cotto, eliminate le scorze degli agrumi con una pinza da cucina e trasferitelo in una teglia rettangolare per farlo raffreddare completamente. Intanto i vostri bimbi potranno dedicarsi alla frutta, so che il fatto di consegnargli un coltello in mano è una cosa che vi spaventa parecchio, ma se gli date fiducia ed un coltello adatto a loro vedrete che faranno un buon lavoro; questo c'è lo confermano anche le scuole montessoriane, nelle quali i bambini maneggiano quotidianamente coltelli per cibarsi da soli. Ora potete comporre il vostro sushi dolce: per ricreare gli uramaki, con un cucchiaio stendete un po' di risolatte su un tappetino di bambù, rivestito con della pellicola (se non avete il tappetino, basterà il solo foglio di pellicola). Ricordate sempre di bagnarvi le mani prima di preparare il sushi così sarà più facile maneggiare il riso ed evitare che si attacchi. Pressate con le dita al centro per creare un piccolo solco, dove potrete posizionare i bastoncini di frutta che avete preparato. Arrotolate il bambù, per richiudere il rotolo su se stesso, facendo una leggera pressione per far prendere la forma. Quindi srotolate il bambù e avrete ottenuto il rotolo di uramaki. Bagnate la lama di un coltello con poca acqua e dividete l'uramaki a metà. Passate metà uramaki nella granella di nocciole e l'altra metà in quella di pistacchio; quindi tagliate ciascun rotolo in 3- 4 parti. Se il vostro bambino fosse allergico alla nocciola o al pistacchio potete lasciare l'uramaki bianco, sarà buono comunque! Per ricreare i nigiri, invece, prendete una piccola porzione di risolatte alla volta e mettetelo nel palmo della mano per creare una piccola polpettina ovale leggermente appiattita. Poggiateci sopra una fettina di frutta e il gioco è fatto! Vi auguro una buona merenda! Fatemi sapere :)
#Angolocreativo#bimbi#cucinare#genitori#Giochibambini#giochidigruppo#nigiri#risolatte#sushiallafrutta#sushidolce#uramaki
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#kiwifruit#sunflower seeds#yogurt#breakfast#healthy eating#health#health & fitness#semi di girasole#bacche di goji#granella di nocciole#hazelnut#colazione
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Diario alimentare del tempo di coronavirus
Trentesimo giorno di reclusione.
Vedo un po’ annebbiata la pasta che si sta ripassando in padella. Cominciano a scarseggiare le verdure, si recupera tutto anche gli scarti. Per oggi un cespo di radicchio rosso raggrinzito è finito per due cose, per le penne con i peperoni e la granella di nocciole e noci. Tutto tagliato a filetti cotti per pochi minuti in padella con olio extravergine di oliva.…
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#diario alimentare del tempo di Coronavirus#penne con radicchio rosso peperoni e granella di nocciole e noci#radicchio rosso#trentesimo giorno di reclusione
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Buongiorno!🥳 Oggi sarà una giornata molto intensa, faremo la morfologica e quindi siamo molto emozionati 🤩! Nel weekend aggiorno il blog ma nel frattempo ho visto che nei supermercati è già comparsa l'UVA FRAGOLA quindi ho pensato di fare colazione con voi 😜 con questa TORTA morbida e zuccherina 💪 . Vi lascio gli ingredienti : 300 g di farina 00 160 g di zucchero 1 pizzico di sale 16 g di lievito per dolci 150 ml di olio di semi 2 uova 250 g di yogurt bianco o yogurt greco 0 % grassi 200 g di uva fragola Per decorazione: 50 g di uva fragola 50 g di granella di nocciole . Vi aspetto nel blog per la ricetta completa e nelle stories per la #videoricetta Link alla ricetta 👉 nella BIO del mio profilo Instagram @juls_cooking_with_julia . Nel profilo Instagram e nel mio canale YouTube trovate anche la videoricetta 🎥 . Buona giornata 💛 . . . . . . . . .#cookingwithjulia #cookingwithjuliaitaly #cakelover #dolciinforno #cakedecorating #healthybreakfast #cookingvideo #cake #torta #breakfast #cooking #buonacolazione #dolcifattiincasa #dessertforbreakfast #cakesofinstagram #cakes #uvafragola #bakelover #bakingtime (at Roma, Italia / Rome, Italy) https://www.instagram.com/p/Ciep1wktmDN/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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🍦✨ Mermaid Emily IceCreams ✨🍦
#4 Maxibon Waffle Dark Berry ltd edition
Facciamo un applauso al primo gelato non stecco a ricevere una recensione! 👏🏻
Ultimamente la Nestlè si sta dando alla pazza gioia ideando non si sa quante varianti del conosciutissimo Maxibon. Quest'estate ha fatto uscire una coppia di gemelli: i Maxibon Waffle in versione Dark Berry e Blonde Caramel. Si tratta di una versione più piccola del gelato classico e che vede la parte del biscotto a forma di waffle. Io ho optato per provare la versione Dark Berry che è composta di: gelato alla panna con pezzi di purea di frutti rossi e copertura al cacao, pezzi di mirtilli e granella di nocciole.
La copertura è uno scalino (forse anche due) sotto rispetto quelle viste fin'ora: abbastanza sottile, nessun "crack", ma comunque di buon gusto. Sono molto felice della decisione di usare del cioccolato fondente perché arriviamo poi a un gelato abbastanza dolce ma, in particolare, a un biscotto molto zuccherino. In aiuto ad attenuare la dolcezza anche i pezzetti ai frutti rossi nel gelato che danno una nota acidula. Il risultato alla fine è un buon contrasto. Ammetto che sono rimasta un pochinoino delusa dal fatto che il biscotto non sia effettivamente un waffle. Ma, riflettendo, se fosse stato un waffle eheh mi ci sarei voluta a mangiarlo con un minimo di decenza. Quindi alla fine forse meglio così, idea carina.
Sono contenta di aver scelto questo tra i due perché gioca su un equilibrio abbastanza riuscito che penso proprio l'altro non abbia, risultando troppo dolce. Che dire, è un buon gelato a cui stavo per dare un voto troppo alto reduce dalle illusioni che mi dà la Magnum. Ma forse se lo merita anche visto che almeno questi non mi hanno illusa? Magnum mannaggia a te mi hai fatta proprio arrabbiare.
Voto: 🍦🍦🍦(+🍦)/5
#mermaid emily icecreams#maxibon#dark berry#nessun crack#nel senso che non scrocchia#non nel senso che mi lamento che non ci sia droga nel gelato
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MOSTARDA DI MOSTO E LE FORMELLE DI MAIOLICA O LEGNO IN CUI FARLA RAFFREDDARE
Mia zia Nunziatina era una delle poche ad avere le formelle in cui far raffreddare la mostarda di mosto in modo che una folto fredda la mostarda aveva la forma di oggetti o di santi. La mostarda della zia era densa, ricoperta di un velo di zucchero e con un moderato contenuto di granella di mandorle. La nonna invece faceva quantità industriali di mostarda aiutata dalle mie zie. Tutti i nipoti dovevamo schiacciare le mandorle e le nocciole che la zia Vecchia tostata ricoprendo con essa i piatti in cui la nonna versava la mostarda. La preparazione della mostarda era semplice ed iniziava quando arrivava il mosto nuovo e veniva versato nella botte del nonno. In quel momento era nello stesso tempo magico e il diabolico perchè dalla botte uscivano i vapori di zolfo con cui era stata disinfettata la botte,; poco dopo arrivava la nonna con delle bottiglie e un imbuto per avere la sua parte di mosto. La nonna faceva poi bollire le bottiglie per fermare la fermentazione. Quando a fine settembre l’estate era finita e lo scirocco portava le prime piogge autunnali, la nonna incominciava a far bollire il mosto con lo zucchero e l’amido e preparava la mostarda. Non so dire se era più buona la mostarda della zia o quella della nonna, so che mangiarla entrambi era un piacere intenso ed ogni volta diverso. Erano dolcissime e la granella le rendeva ancor più buone mentre la canalla con cui erano cosparse ne esaltavano il gusto; avevano anche un sapore acidulo del mosto giovane o quello aromatico del vino senza alcool. Era un altro dei doni che l’uva ci dava grazie a quel magico chimismo che donava al vino profumo e vita.
My aunt Nunziatina was one of the few who had the tiles in which to cool the must mustard so that a thick cold mustard had the shape of objects or saints. Aunt's mustard was thick, coated with a veil of sugar and with a moderate content of chopped almonds. My grandmother, on the other hand, made industrial quantities of mustard with the help of my aunts. All the nephews had to crush the almonds and hazelnuts that the old aunt roasted, covering with it the dishes in which the grandmother poured the mustard. The preparation of the mustard was simple and began when the new must arrived and was poured into the grandfather's barrel. At that moment it was at the same time magical and diabolical because the sulfur vapors with which the barrel had been disinfected came out of the barrel; shortly afterwards the grandmother arrived with bottles and a funnel to have her share of must. The grandmother then boiled the bottles to stop the fermentation. When at the end of September the summer was over and the sirocco brought the first autumn rains, the grandmother began to boil the must with sugar and starch and prepared the mustard. I don't know if my aunt's or grandmother's mustard was better, I know that eating it both was an intense pleasure and different every time. They were very sweet and the grain made them even tastier while the canalla with which they were sprinkled enhanced their taste; they also had a sour taste of young must or the aromatic one of alcohol-free wine. It was another of the gifts that grapes gave us thanks to that magical chemistry that gave wine perfume and life.
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