#granella
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Risotto al radicchio con scorza di limone e granella di pistacchi aromatizzato all'aceto di mele
Il risotto al radicchio con scorza di limone e granella di pistacchi aromatizzato all'aceto di mele è adatto come Primo piatto.
#MyeuAppuntiVegetariani#MyeuVegetarianNotes#PrimoPiatto#Risotto#Radicchio#Scorza#Limone#Granella#Pistacchio#Aromatizzare#Aceto#Mele
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Andare con gli uomini è come nutrirsi delle briciole di un piatto che complessivamente non piace, sperando che, almeno quelle, non siano troppo disgustose.
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https://www.pirandelloweb.com/la-casa-del-granella-analisi-della-novella-di-luigi-pirandello/
Il mio ultimo articolo di commento pubblicato sul sito Pirandelloweb
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Had a fun blacklighting session last night with the amateur entomologist group, here are a few of my observation pics In order: - A cute, lichen-looking Epinotia I wasn't able to ID to species - Ligyrus (formerly Tomerus) relictus, one of the only dynastinae (rhinoceros beetles) found where I live - Catocala sp., photo wasn't great unfortunately so I'm not sure which out of 2 possible species it is - Habrosyne scripta, fairly common but a beautiful drepanid that's always fun to see - Cisseps fulvicollis, smaller lookalike of the virginia ctenucha - Ischnura verticalis - very common species but I don't often see odonates at light traps - Tropisternus lateralis, a hydrophilid, this species in particular looks a lot like some dytiscids to me but the clubbed antennae are a surefire giveaway for hydrophilidae - Corixidae sp. - Parapoynx badiusalis, good example of how cute crambids are - A really cute ichneumonid, but probably not identifiable from photo - Argyresthia calliphanes - pay attention to micromoths! So many of them are absolutely stunning - Nemapogon sp. (maybe granella?) - Ennomos magnaria - Elophila icciusalis - Cerastipsocus venosus - new species for me, their common name is "tree cattle" and the clusters they form on trees get called herds. Felt really big for a psocodean The area had a lot of habitat variety, with multiple light traps being set near a wetland, forested areas (mainly yellow birch with some other hardwoods, and conifers- mostly balsam fir) and a sandpit. I have a lot more but I also have specimens to get around to pinning so I won't spend too long on posts haha, here's some uncropped photos of the sheets though
#my photo#entomology#insects#bugblr#uv trap#moths#lepidoptera#beetles#coleoptera#odonata#damselfly#hemiptera#corixidae#psocoptera#barklouse#nature photography
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Sempre ansieme
Quando l'ansia prende il sopravvento l'unica cosa che riesco a fare è sparire, diventare una goccia di umano in un fiume di umani. Perdere ogni riferimento della persona che sono quando c'è luce, non esisto, la folla è la carne, sono uno di quei pesciolini che si fa forza insieme a mille altri pesciolini in un banco di miei simili indifferenti. Non voglio essere notato, il che è strano dato che ho dedicato la mia intera esistenza all'essere notato ma quando l'ansia sale e si mette al timone a comandare vince la corrente e andiamo dove capita. Sono finito ad una mostra di arte transmediale contemporanea e stavo messo così male che ho pure capito le opere. Cioè ho parlato con l'artista e gli ho posto delle domande e lui ha detto "Hai proprio compreso il mio lavoro non serve che io ti risponda" e io ho pensato che cazzo di paraculo dai, siamo tutti bravi a fare così. Però davvero i suoi video strani di esseri tridimensionali generati al computer mi hanno fatto sentire meglio. Ne avevo bisogno. I bar attorno alla galleria d'arte erano pieni di altri pesciolini e nessuno mi ha degnato di una parola se non l'artista che probabilmente sperava di vendermi una sua opera. L'ansia mi ha fatto fare un altro paio di migliaia di passi inaspettati e i piedi iniziano a fare male. Qualche settimana fa ero dentro al tubo della risonanza magnetica e io odio fare la risonanza magnetica perché penso sempre che troveranno qualcosa di nuovo nel mio cervello e che non saranno i resti di altrettante lampadine frantumate al suolo in un cimitero di idee geniali mancate, ma qualcosa di grave. O di nuovo. Odio le novità, basta una novità e vado in ansia. Mentre ero nel tubo e con gli occhi fissavo le mie dita e le facevo giocare ho pensato che se esiste una vita dopo la morte ecco, io spero non sia così. Spero che morire non voglia dire rendersi conto di essere in uno spazio piccolissimo e incapace di muoversi. Immagino di venire seppellito e di sentire ancora quello che accade attorno a me, qualcuno piange, qualcun altro mi rinfaccia i soldi che gli devo, poi prendono i chiodi, fissano la bara, mi calano nella fossa e poco alla volta, infarinatura di terra dopo infarinatura, resto lì, mente e anima attive, nel buio del nulla, finché i vermi non decidono di ricondizionarmi e immettermi nel mercato del concime. Nel bus ascoltavo i discorsi degli altri e immaginavo chi sarebbe andato a casa con chi, ho formato coppie casuali solo per non costringerli alla solitudine nelle mura domestiche. Ho pensato al male che ti ho fatto. In stanza mi aspetta la larva umanoide informe come sempre, questa volta però ha parlato, ha emesso un suono simile a un lamento, "Allora?" ha detto e una colata di bava gli è scesa dalla bocca priva di labbra. Ha aperto un locale a luci rosse sotto casa, qua a Vienna la prostituzione è legale, ha un nome impronunciabile e mi sono chiesto se posso fare come quando vado a mangiare il gelato ma non posso chiedere più di una pallina (due palline qua sfiorano i cinque euro) "Che mi puoi fare assaggiare cannella e granella di zolfo?" stessa cosa con le lavoratrici del locale a luci rosse "Posso assaggiare quella che sembra avere meno autostima?". Io non ho esperienza di locali a luci rosse, solo una volta ho assistito a uno spogliarello e mi sono addormentato davanti alla povera addetta ai lavori di smantellamento lingerie. Ero molto ubriaco, non era colpa sua. Sarei curioso di entrare e chiedere come funziona, è tipo prendere o lasciare o uno può scegliere? Ecco io sceglierei di finire annullato anche lì, perché l'ansia vince sempre e voglio diventare carta da parati, una di quelle figure appena abbozzate negli sfondi dei quadri impressionisti che non capisci se è un albero o un palo della luce o un uomo pieno di ansia.
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Mimì si avvicinò e si sdraiò accanto a Gegè che sul letto stava facendo scorrere i Reel di Istagram gustandosi la leggera brezza dell’aria condizionata. Lo guardò e le venne un lampo di malizia negli occhi e sorridendo incominciò. “Gegè che fai?” “Sto guardando Istagrammi” Lei fece il broncio “Ecco, non mi guardi più Una volta mi dicevi che mi desideravi più di un cannolo” Mimì, capendo che lei era partita all’attacco e che doveva rispondere nel modo giusto lasciò il cellulare e guardandola le disse, con tutta la dolcezza che poteva avere di dopo pranzo rispose “cori miu accussì iè” Lei si avvicinò e sfregando il suo corpo contro quello peloso e accaldato di lui chiese con voce mielata “e picchì Gegè? Picchì?” Lui cercò di inventare sul momento “perché se vedo un cannolo desidero solo la sua ricotta dolce, delicata, traslucida per lo zucchero che contiene, la sua granella di pistacchi, o la buccia d’arancia candita che c’è sulla sua parte iniziale. Mi viene subito la voglia di immergerci la lingua, di falla scivolare su quella nuvola di piacere, di morderla per divorarla e assaporare il paradiso che riassume. Poi desidero la croccantezza della sua buccia che fa da controcanto alla ricotta, la sua delicata forza, il suo dorso coperto di zucchero al velo. Ma mangiati due o tre cannoli poi la voglia mi passa. Con te invece non passa mai. – si avvicinò e la strinse pensando che magari ne sarebbe venuto fuori qualcosa – io leccherei la tua pelle bianca come la crema di cannoli ma più dolce all’infinito, ti morderei pezzettino a pezzettino, ti divorerei per portare te in paradiso…." Gli occhioni neri lo guardarono felici lanciando fiamme di sensuale passione. “Mimì , mi hai fatto venire voglia…” “Veni ca – fece lui con ormai il testosterone che traboccava dagli occhi e dalle labbra – veni chi ti pottu in paradisu” E fece scivolare la sua mano tra le soffici cosce di lei “Ma chi fai … - fece lei stupita da quanto stava facendo - femmati, ma chi capisti ? nun fari u bastasi!!” “Ma non ti è venuta voglia?” “si ma voglia di cannolo, chi capisti? Dai suggiti, vai alla pasticceria Torrevecchia e comprami due cannoli: me ne hai fatto venire una voglia. Dai gioia, fammi cuntenta, pottami in paradisu..” “Ma …. A st’ura?” “Dai gioia in dieci minuti si dà” “Ma cu stu cauddu?” “Ma tanto a machina ha l’aria cundizionata! Dai amuri! Nun mi voi fari cuntenta?” E lo spinse fuori dal letto. Gegè prese la maglietta rassegnato e si avviò. Alla porta la sentì ciabattare che gli correva dietro “Gegè, Gegè – lo chiamava e, una volta raggiuntolo lo baciò con passione – Ti vogghiu beni” Gli disse con dolcezza. Lui la guardò e pensò che era bellissima finché lei non aggiunse “gli compri un Babà a mamma che la ricotta le fa acidità” Tirò un sospiro rassegnato e chinò la testa. Quando uscì per strada l’insegna della farmacia segnava quaranta gradi all’ombra.
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Con queste veneziane alla crema la parola d'ordine di oggi è morbidezza!
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Le veneziane alla crema sono uno dei dolci da colazione più classici che esistano: morbida pasta brioche sormontata da una gustosa o profumata crema pasticciera. Oggi le prepariamo insieme seguendo passo passo la mia ricetta. Buona visione e buon appetito!
INGREDIENTI PER 8 VENEZIANE:
PER LA BRIOCHE: 300 g di farina Manitoba 6 g di lievito di birra secco (o 12 g di lievito di birra fresco) 2 uova medie 50 g di latte 50 g di burro 1 cucchiaino di miele La scorza di un limone 1 pizzico di sale PER LA CREMA PASTICCIERA 250 g di latte intero 60 g di zucchero 20 g di amido di riso 2 tuorli d'uovo 1/2 bacca di vaniglia Scorza di limone Un po' di latte per spennellare Granella di zucchero per decorare
#food#cibo#italian food#ricette#youtube#foodporn#foodphotography#cucina#pasta#foodie#bake#baking#dessert#recipe#cake#bread#Youtube
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La Luisona.
Al bar Sport non si mangia quasi mai. C'è una bacheca con delle paste, ma è puramente coreografica. Sono paste ornamentali, spesso veri e propri pezzi d'artigianato. Sono lì da anni, tanto che i clienti abituali, ormai, le conoscono una per una. Entrando dicono: «La meringa è un po' sciupata oggi. Sarà il caldo». Oppure: «E' ora di dar la polvere ai krapfen». Solo, qualche volta, il cliente occasionale osa avvicinarsi al sacrario. Una volta, ad esempio, entrò un rappresentante di Milano. Aprì la bacheca e si mise in bocca una pastona bianca e nera, con sopra una spruzzata di quella bellissima granella in duralluminio che sola contraddistingue la pasta veramente cattiva. Subito nel bar si sparse la voce: «Hanno mangiato la Luisona!». La Luisona era la decana delle paste, e si trovava nella bacheca dal 1959. Guardando il colore della sua crema i vecchi riuscivano a trarre le previsioni del tempo. La sua scomparsa fu un colpo durissimo per tutti. Il rappresentante fu invitato a uscire nel generale disprezzo. Nessuno lo toccò, perché il suo gesto malvagio conteneva già in sé la più tremenda delle punizioni. Infatti fu trovato appena un'ora dopo, nella toilette di un autogrill di Modena, in preda ad atroci dolori. La Luisona si era vendicata. La particolarità di queste paste è infatti la non facile digeribilità. Quando la pasta viene ingerita, per prima cosa la granella buca l'esofago. Poi, quando la pasta arriva al fegato, questo la analizza e rinuncia, spostandosi di un colpo a sinistra e lasciandola passare. La pasta, ancora intera, percorre l'intestino e cade a terra intatta dopo pochi secondi. Se il barista non ha visto niente, potete anche rimetterla nella bacheca e andarvene.
Stefano Benni
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Stamattina colazione con cioccolata calda, panna e cannella, muffin al cioccolato con granella di nocciole, perché ho le mestruazioni +l'influenza perciò ho bisogno di una dose extra di dolcezza e coccole 🥺
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Cosa vorresti da mangiare?
Ci vorrebbe un bel gelato, di quelli fatti bene.
Nutella e pistacchio, ma senza granella che poi mi tocca passare tutto il pomeriggio a scastrarla dai denti .
Tu di cosa avresti voglia invece?
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ciao è l'una e venti di notte e sto solo pensando alla pizza che mangerò giovedì a pranzo con fior di latte burrata scamorza porri mortadella e granella di pistacchi passo e chiudo
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Con granella di nocciole, o senza?
Facebook mi spara davanti i festeggiamenti per l'apertura dell'ennesimo franchisee del focacciaro fiorentino, e non posso fare a meno di accorgermi che la sede è praticamente di fronte alla facoltà che frequentavo, in un'altra epoca della mia vita.
Confronto quindi istintivamente i prezzi della focaccia limited edition di ottobre, pancetta, crema al tartufo, taleggio e granella di nocciole, chissà perchè bisogna ingolfarsi il palato con tutti questi sapori forti che si ammazzano a vicenda fino a produrre un melmoso umami persistente, ben 11 euro e so' finiti i soldi, quindi l'acqua la beviamo a canna dal rubinetto del cesso zozzo della facoltà (mi ricordo che c'ho anche scopato, qualche volta, in quel cesso; ma senza la focaccia limited edition sullo stomaco), con qualche ricordo confuso di come mangiavo, quando rimanevo per studiare o per qualche seminario pomeridiano (quelli in cui trovavi la tizia per scopare).
Mi ricordo cioè del salumaio che stava nel vicolo, ma giusto a 20 metri dal focacciaro fiorentino. Con quel negozio incasinato che sembrava solo una copertura per chissà che altro. Più o meno prendevo sempre gli stessi panini, anche perchè senza formaggi, che non mangio, la scelta era piuttosto limitata, e del resto così si faceva prima, e perlomeno in bocca ti restava il sapore del salume, bello nitido, che quando baciavi la tipa le facevi venire pure fame se non aveva ancora mangiato.
Il tizio non si sognava nemmeno di chiederti se lo volevi mollicato o smollicato, il panino, non eravamo mica in un video su tiktok e tenevamo fame e l'incombente pensiero degli esami, mica voglia di cazzeggiare.
Facevano 4000 lire, più o meno, 2 euro e qualche spicciolo, e lo stomaco taceva fino a mezzo pomeriggio.
Ma siamo diventati tutti ricchi, nel frattempo, grazie a quelle nostre lauree, non è vero?
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12/08/2023
Colazione: indovinate un po'... sempre la stessaaaa
Pranzo: pesca + prosciutto crudo + arachidi (sono tornate le noccioline raga)
Merenda: gallette di mais con formaggio spalmabile
Cena: insalata con avocado, philadelphia, sfilacci di cavallo e granella di pistacchio
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Iced coffee
Per lo sciroppo: una tazzina scarsa di latte di mandorla (in alternativa: mezza tazzina latte vaccino senza lattosio), tre cucchiaini di zucchero, un cucchiaino di aroma di mandorla amara. (Si ottiene, di fatto, un’orzata fatta in casa. In alternativa: sciroppo d’orzata del supermercato più vicino). Se proprio volete esagerare, aggiungete allo sciroppo una piccola grattugiata di noce moscata. Ghiaccio a cubetti fino al riempimento dello shaker (io uso una borraccia termica d’acciaio da 50 cl). Preparate il caffè in una moka per 3/4 persone. Versate nello shaker prima lo sciroppo e poi il caffè bollente. Infine, a corroborare, un filo d’acqua gassata per un’extra frizzantezza (uhuh! *°.•*.°). Se volete davvero strafare, inserite anche un rametto di rosmarino prima di chiudere bene. Agitate energicamente per un paio di minuti, versate il caffè freddo in un bicchiere di vetro filtrandolo con un colino a maglie larghe (i residui di ghiaccio e l’eventuale rosmarino non devono passare; la schiuma invece, sì), servite subito. Non arricchite con panna fresca appena montata, non spolverate con cannella (o cacao magro) e granella di amaretti la panna che non avete messo, non decorate (una bella schiuma compatta color nocciolina™ è tutta la guarnizione di cui avete bisogno), non aggiungete zucchero; e soprattutto, non date retta alla gente sul web che vi dice cosa fare e cosa non fare. Siate liberi, non fatevi fottere dal vezzo di aprire troppe parentesi (mi raccomando), infine ricordatevi che avete davanti a voi non un dilemma, bensì un semplicissimo bicchiere di caffè freddo. Tagliate corto, brindate con un commensale che non c’è (taac), dunque bevete prima che la schiuma svanisca. E buon pomeriggio.
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Pesce alla messinese
La felicità è nella semplicità. In tanti ti diranno il contrario e inneggeranno con una dialettica baroccheggiante al superfluo e all’inutile. Ma tu non credergli e vivi dei tuoi sogni e con poco soddisfa i tuoi bisogni. Ad esempio se hai dei filetti di branzino o di orata, basta cucinarli in modo semplice per gustarne la bontà, il sapore marino, la delicatezza creatasi negli abissi. Se non vuoi mangiarli semplicemente arrosto o in bianco, basta che prepari un misto di pan grattato e di formaggio. Già qui un piccolo segreto perché per unire nel gusto e nella preparazione questi due elementi ne occorre un preziosissimo terzo che è l’olio. L’olio evita che la mollica diventi troppo arida e secca e permette al formaggio di esaltare il proprio gusto. Aggiungi a questo impasto i capperi tagliati fini e il prezzemolo tritato. Mi meraviglio sempre del prezzemolo, che ha una chimica che può diventare cattiva, ma che nelle pietanze semplici non solo porta il suo profumo ma con il suo amaro esalta le altre erbe e le carni delicate. Cospargi i filetti con questo impasto e coprili per bene. Se vuoi personalizzare l’impasto puoi aggiungere del peperoncino tritato anche se il cuore del piatto è il gusto semplice del pesce avvolto nel velluto dell’impasto. Una nota troppo forte o una dominante piccantezza potrebbero squilibrarlo. A questo punto occorre qualcosa che aiuti agli umori del pesce a non far inaridire superficialmente l’impasto di copertura. Per questo si aggiungono fette di pomodoro. Io ho scelto di mettere pochi ciliegini di Pachino, sedotto dalla loro dolcezza e delicatezza. Bisogna cuocere fin quando l’impasto di mollica e degli altri ingredienti non imbrunisce, assumendo la colorazione del pane appena tostato. Si potrebbe servire spolverando il tutto con granella di pistacchio, ma sembrerebbe un violentare la delicatezza del tutto seguendo la recente moda di aggiungere ovunque pistacchio a scapito della sottile leggerezza e personalità del buon pesce. Da mangiare accompagnando il tutto con un vino bianco, fermo, tipo Chardonay, Pinot, Viognier o il mio amato Grillo.
Happiness is in simplicity. Many will tell you otherwise and will praise the superfluous and the useless with a baroque dialectic. But don't believe them and live your dreams and satisfy your needs with little. For example, if you have fillets of sea bass or sea bream, just cook them in a simple way to enjoy their goodness, the marine flavor, the delicacy created in the abyss. If you don't want to eat them simply roasted or plain, just prepare a mixture of breadcrumbs and cheese. Here's a little secret because to combine these two elements in taste and preparation you need a very precious third, which is olive oil. The oil prevents the crumb from becoming too dry and arid and allows the cheese to enhance its flavor. Add the finely chopped capers and chopped parsley to this mixture. I am always amazed by parsley, which has a chemistry that can become bad, but in simple dishes it not only brings its scent but with its bitterness enhances the other herbs and delicate meats. Sprinkle the fillets with this mixture and cover them well. If you want to customize the mixture you can add chopped chili pepper even if the heart of the dish is the simple taste of the fish wrapped in the velvet of the mixture. A note that is too strong or a dominant spiciness could unbalance it. At this point you need something that helps the humors of the fish not to dry out the surface of the covering mixture. For this reason, slices of tomato are added. I chose to add a few Pachino cherry tomatoes, seduced by their sweetness and delicacy. You have to cook until the mixture of breadcrumbs and other ingredients browns, taking on the color of freshly toasted bread. You could serve it by sprinkling it all with chopped pistachios, but it would seem like violating the delicacy of the whole thing, following the recent trend of adding pistachios everywhere at the expense of the subtle lightness and personality of good fish. Eat it all with a white, still wine, such as Chardonnay, Pinot, Viognier or my beloved Grillo.
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Tabulè di verdure e pesce!🤩
Vi consiglio vivamente di farlo per sentire quant’è buono e per capire come cucinano gli Chef…quelli veri come il mio amico @anthonygenovesechef che ringrazio per questa fantastica ricetta!🔝
🟢 𝚂𝙰𝙻𝚅𝙰
🎶 𝙲𝙰𝙽𝚃𝙰 &
🍳 𝙲𝚄𝙲𝙸𝙽𝙰!
#𝘳𝘪𝘤𝘦𝘵𝘵𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘲𝘶𝘢𝘵𝘵𝘳𝘰 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘦 (𝘯𝘰𝘪 𝘦𝘳𝘢𝘷𝘢𝘮𝘰 𝘪𝘯 𝘵𝘳𝘦 𝘮𝘢 𝘤𝘪 𝘴𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘴𝘵𝘳𝘢𝘧𝘰𝘨𝘢𝘵𝘪😋😋):
👇 𝕀ℕ𝔾ℝ𝔼𝔻𝕀𝔼ℕ𝕋𝕀 👇
☺︎ 300 gr di cous cous;
☺︎ 300 gr di filetto di merluzzo;
☺︎ 400 gr di cozze pulite;
☺︎ 1 cetriolo;
☺︎ 1 zucchina;
☺︎ 200 gr di pomodorini;
☺︎ 200 gr di pisellini;
☺︎ 1 limone;
☺︎ Menta;
☺︎ Basilico;
☺︎ Prezzemolo;
☺︎ Pepe in grani;
☺︎ 1 spicchio di aglio;
☺︎ Olio evo;
☺︎ 40 gr di pistacchi;
☺︎ 40 gr di mandorle;
👇 ℙℝ𝕆ℂ𝔼𝔻𝕀𝕄𝔼ℕ𝕋𝕆 👇
1. Mettiamo in una padella olio evo, aglio, prezzemolo, basilico, pepe in grani, una striscia di scorza di limone e le cozze; chiudiamo con il coperchio e lasciamo aprire le cozze;
2. Apriamo i pomodorini, togliamo i semi che teniamo in una ciotola, e li facciamo a cubetti piccolissimi;
3. Facciamo a cubetti piccolissimi anche cetrioli e zucchine e mettiamo tutto in una ciotola;
4. Aperte le cozze, le scoliamo dal loro liquido e le lasciamo raffreddare;
5. Nella padella mettiamo i pisellini previamente sbollentati con un filo di olio e sale per 2 minuti;
6. Li togliamo e li aggiungiamo alle altre verdure;
7. Nella stessa padella rimettiamo il liquido delle cozze con un filo di olio e una spruzzata di limone, quando è caldo mettiamo a cuocere il nostro filetto di merluzzo;
8. Una volta cotto con l’acqua delle cozze, cuociamo il cous cous piano piano fino a idratazione, aggiungiamo un altro pò di limone, basilico, menta e prezzemolo;
9. Aggiungiamo il pesce fatto a piccoli pezzi e le cozze senza guscio;
10. Infine la granella di pistacchi e mandorle;
𝘙𝘪𝘤𝘦𝘵𝘵𝘢 𝘪𝘯 𝘭𝘦𝘨𝘨𝘦𝘳𝘦𝘻𝘻𝘢. 𝘋𝘢 𝘯𝘰𝘯 𝘤𝘰𝘯𝘧𝘰𝘯𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘤𝘰𝘯 𝘴𝘶𝘱𝘦𝘳𝘧𝘪𝘤𝘪𝘢𝘭𝘪𝘵𝘢̀.
𝘌̀ 𝘱𝘳𝘦𝘻𝘪𝘰𝘴𝘢, 𝘮𝘢𝘯𝘦𝘨𝘨𝘪𝘢𝘳𝘦 𝘤𝘰𝘯 𝘤𝘶𝘳𝘢 🤗
_________😉❤️👩🍳💋________
#elisacuorecucinaechiacchiere #elisaccc #popolofelice #leggerezza #buonumore #racconti #risate #ricette #cucinaitaliana #tabulè #couscous #verdure #cozze #merluzzo #anthonygenovesechef #chef #chefstellato #food #foodblog #foodblogger #foodlover #cucina #passione
.....
Eu traduzo para as #pessoasfelizes! 😂:
Tabule de legumes e peixe
para quem gosta de mim...salada de cuscuz com legumes e peixe!😉
🟢 𝚂𝙰𝙻𝚅𝙰𝚁
🎶 𝙲𝙰𝙽𝚃𝙰𝚁 &
🍳 𝙲𝙾𝚉𝙸𝙽𝙷𝙾𝚄!
#𝘳𝘦𝘤𝘦𝘪𝘵𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘢 𝘲𝘶𝘢𝘵𝘳𝘰 𝘱𝘦𝘴𝘴𝘰𝘢𝘴 (é𝘳𝘢𝘮𝘰𝘴 𝘵𝘳ê𝘴 𝘮𝘢𝘴 𝘯𝘰𝘴 𝘦𝘮𝘱𝘢𝘯𝘵𝘶𝘳𝘳𝘢𝘮𝘰𝘴 😋😋):
👇 𝕀ℕ𝔾ℝ𝔼𝔻𝕀𝔼ℕ𝕋𝔼𝕊 👇
☺︎ 300 gr de cuscuz;
☺︎ 300 gr de filé de bacalhau;
☺︎ 400 gr de mexilhões limpos;
☺︎ 1 pepino;
☺︎ 1 abobrinha;
☺︎ 200 gr de tomate cereja;
☺︎ 1 limão;
☺︎ Menta;
☺︎ Manjericão;
☺︎ Salsa;
☺︎ Pimenta em grão;
☺︎ 1 dente de alho;
☺︎ Óleo Evo;
☺︎ 40 gr de pistache;
☺︎ 40 gr de amêndoas;
👇 𝕄𝔼́𝕋𝕆𝔻𝕆 👇
1. Numa panela coloque o azeite virgem extra, os alhos, a salsa, o manjericão, os grãos de pimenta, uma tira de raspas de limão e os mexilhões; feche com a tampa e deixe abrir os mexilhões;
2. Abra os tomates cereja, retire as sementes que guardamos em uma tigela e corte-os em cubos bem pequenos;
3. Corte os pepinos e as abobrinhas em cubos bem pequenos e coloque tudo em uma tigela;
4. Abra os mexilhões, escorra-os do líquido e deixe-os arrefecer;
5. Colocar as ervilhas previamente escaldadas no tacho com um fio de azeite e sal durante 2 minutos;
6. Retiramos e juntamos aos outros vegetais;
7. Na mesma panela, coloque o líquido dos mexilhões de volta com um fio de azeite e um pouco de limão espremido, quando estiver quente, cozinhe nosso filé de bacalhau;
8. Depois de cozido com a água do mexilhão, cozinhe o cuscuz lentamente até hidratar, acrescente mais um pouco de limão, manjericão, hortelã e salsinha;
9. Adicione o peixe cortado em pedaços pequenos e os mexilhões sem casca;
10. Por fim os pistácios e as amêndoas picados;
...e vamos comer e perceber como cozinham os Chefs…os verdadeiros!
𝘙𝘦𝘤𝘦𝘪𝘵𝘢 𝘤𝘰𝘮 𝘭𝘦𝘷𝘦𝘻𝘢. 𝘕ã𝘰 𝘤𝘰𝘯𝘧𝘶𝘯𝘥𝘪𝘳 𝘤𝘰𝘮 𝘴𝘶𝘱𝘦𝘳𝘧𝘪𝘤𝘪𝘢𝘭𝘪𝘥𝘢𝘥𝘦.
É 𝘱𝘳𝘦𝘤𝘪𝘰𝘴𝘰, 𝘮𝘢𝘯𝘶𝘴𝘦𝘪𝘦 𝘤𝘰𝘮 𝘤𝘶𝘪𝘥𝘢𝘥𝘰 🤗
_________😉❤️👩🍳💋________
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