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#governo del cambiamento
falcemartello · 2 days
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Concordo al 100% che sia in atto un cambiamento climatico.
Dissento dal metodo di governo globale attuato tramite paura e senso di colpa del popolo-bue additato come unico responsabile del cambiamento di cui sopra.
Mario, tu che sei uomo di scienza apprezzerai.
Ti propongo una rivoluzione copernicana: passare dalla concezione di un solo uomo intelligente in un mondo di cretini, a quella di un cretino in un mondo di gente normale.
@Liuto_
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crazy-so-na-sega · 6 months
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10 MOTIVI PER CUI L'OMS VA FERMATA
1) L'OMS non serve A NULLA. Aveva un senso nel 1948 quando le informazioni sulle epidemie arrivavano con il telegrafo. Ora siamo in infodemia. Durante il covid l'OMS non ha fornito una singola informazione utile. Se non serve a quello evidentemente la sua reale funzione ora è un'altra.
2) L'OMS per pagare le sue ENORMI spese è in modo sostanziale pagata da privati. Tra essi i principali contributori sono la Bill Gates foundation, case farmaceutiche e associazioni pro diffusione vaccini, a loro volta pagate dai medesimi, come GAVI alliance.
3) A Maggio l'OMS cercherà di forzare tutti gli stati membri a firmare il cosiddetto "Trattato pandemico", una specie di MES DELLA MALATTIA, che garantirà ampi poteri all'organizzazione.
4) Se non riuscirà a compiere la forzatura del trattato pandemico, l'OMS tenterà di introdurre le stesse cessioni di sovranità via cambiamenti del "Regolamento Sanitario Internazionale", introdotto anni fa e già in vigore.
5) Un terzo del bilancio dell'OMS, oltre un miliardo di dollari, va negli stipendi del personale OMS sparso in sedi faraoniche in tutto il mondo. Lo stipendio MEDIO di chi lavora all'OMS, compresi i fattorini, è 120mila euro COMPLETAMENTE ESENTASSE.
6) Un altro terzo abbondante del bilancio OMS va in consulenze, strumento del tutto opaco per pagare a discrezione persone e organizzazioni in tutto il mondo.
7) La spesa in viaggi in giro per il mondo a carico dell'OMS è 160 milioni. I benefit futuri del personale sono un valore non desumibile dal bilancio, però la semplice oscillazione attuariale indica una cifra enorme.
8) La spesa TOTALE OMS per medicine e apparecchiature mediche in Africa è di soli 45 milioni. Tutta questa organizzazione enorme per una cifra minore del bilancio del comune di Urbino? Meno dei semplici costi di viaggio allocati a OMS Africa (53 milioni).
9) Il direttore OMS, l'Etiope di un partito comunista nazionalista, Tedros Ghebreyesus, mentre era ministro della sanità in Etiopia ha intessuto relazioni con la fondazione Bill Gates venendo nominato nel board di GAVI, the vaccine alliance, finanziatori complessivamente dell'OMS per quasi un miliardo.
10) L'Italia contribuisce in modo diretto e indiretto allo stipendificio OMS per circa 100 milioni l'anno.
Sarebbe il caso di smettere di pagare questi signori, magari allocando la cifra al nostro sistema sanitario nazionale. E' poco ma servirà sicuramente di più rispetto a quanto serve buttarli nella fornace OMS. Nel frattempo si deve ASSOLUTAMENTE non firmare il trattato pandemico e rifiutare ogni cambiamento al regolamento sanitario internazionale. Ho già provveduto insieme ad altri amici di maggioranza ad allertare il Governo per evitare il rischio di arrivare impreparati alla scadenza.
Fonti: Bilancio OMS:
https://who.int/publications/i/item/A76-17… Bozza testo trattato pandemico
https://apps.who.int/gb/inb/pdf_files/inb4/A_INB4_3-en.pdf… Alcune delle modifiche proposte al Regolamento Sanitario Internazionale
https://apps.who.int/gb/wgihr/pdf_files/wgihr1/WGIHR_Compilation-en.pdf… Un articolo ben scritto sui finanziatori OMS
https://ilbolive.unipd.it/it/news/chi-finanzia-lorganizzazione-mondiale-sanita… Un'intervista su OMS del celebre chirurgo Roy de Vita. Primario dell'Istituto dei tumori "Regina Elena" di Roma.
https://ilgiornale.it/news/politica/giusto-tagliare-i-finanziamenti-alloms-pi-utile-sostenere-i-2275818.html… Un'inchiesta di "Politico" sull'influenza di Bill Gates su OMS e risposta internazionale al covid.
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pettirosso1959 · 22 days
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DICI GERMANIA E SAI COSA TROVI: LE IMPRESE SULL'ORLO DEL COLLASSO PER IL COSTO DELL'ENERGIA E SEMPRE MINORE FIDUCIA NELL'OPERATO DEI GOVERNI A SFONDO VERDE.
L'attuale governo socialista-verde ha pasticciato così tanto le cose, e ora non ha idea di come procedere ulteriormente.
"Le sfide sono complesse e non si intravede un rapido miglioramento", commenta ancora Blackout News. "In sintesi, è chiaro che l'economia tedesca è attualmente in una grave crisi".
Molti fattori stanno contribuendo al sentiment pessimistico delle imprese. In primo luogo ci sono gli alti costi dell'energia, che sono tra i più alti al mondo, grazie al tentativo fallito della Germania di passare alle energie verdi.
Inoltre, la massiccia regolamentazione del paese è ostile alla libera impresa. A questo si aggiunge l'escalation della guerra in Ucraina, che sta pesando ulteriormente.
Un altro fattore deprimente: l'ondata incontrollata di rifugiati provenienti da paesi afflitti dal terrorismo e dalla guerra, che ha portato a un rapido aumento di crimini violenti come quello a cui si è assistito di recente a Solingen. I cittadini temono per la loro sicurezza e hanno perso fiducia nella capacità e nella volontà del governo di proteggerli.
Non solo la fiducia delle imprese sta crollando, ma anche la fiducia nel governo. Purtroppo, il vero cambiamento rimarrà sfuggente per il prossimo futuro.
La Germania è impantanata nel pessimismo e nella paura, con poche speranze in vista..
Nonostante tutte le precedenti rosee promesse di una fiorente economia verde da parte del governo socialista-verde guidato da Olaf Scholz e Robert Habeck – e quelle fatte dal precedente governo guidato dalla CDU Merkel, il sentimento tra le aziende tedesche continua a erodersi gravemente.
"L'attuale crisi economica è particolarmente evidente nel nuovo calo dell'indice Ifo sul clima imprenditoriale, che ha lasciato perplessi molti esperti economici. Una cosa è certa: l'economia è in grave crisi", riporta Blackout News. E: "nessuno può dire esattamente fino a che punto cadrà l'economia tedesca".
NB: nella fotografia una "ecologica" centrale a carbone che alimenta la rete in Germania. Le energie alternative stanno clamorosamente fallendo ogni obiettivo, così come la Fisica indica da sempre, ed è solo il carbone, dopo la chiusura dei reattori nucleari, a permettere di accendere le luci in Germania, ma non impedisce lo schizzare oltre i 40 €/MWh il costo dell'energia elettrica.
Fernando Arnò.
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scogito · 8 months
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"Negli ultimi 35 anni, l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) delle Nazioni Unite ci ha avvertito che le emissioni derivanti dalla combustione di combustibili fossili, principalmente anidride carbonica (CO2), stanno causando un pericoloso riscaldamento globale. Questo mito è ciecamente accettato, anche da molti dei miei colleghi scienziati che non sanno praticamente nulla del clima. Come scienziato, il mio scopo qui è quello di aiutare a smascherare questa favola.
La storia del riscaldamento globale non è una fantasia benigna. Sta danneggiando seriamente le economie occidentali. Nel gennaio 2021, la Casa Bianca ha ridicolmente dichiarato che “il cambiamento climatico è la più grave minaccia esistenziale per l’umanità”. Da lì, l’America è passata dall’indipendenza energetica alla dipendenza energetica. Un’altra conseguenza è stata la comparsa di numerose aziende il cui obiettivo è quello di “sequestrare CO2” e “sequestrare carbonio” dalla nostra atmosfera. Tuttavia, questa cosiddetta “soluzione” è scientificamente impossibile. La vita sulla Terra si basa sul carbonio! La CO2 è cibo per le piante, non un inquinante!
Generazioni hanno subito il lavaggio del cervello per decenni per credere a questa immaginaria “crisi climatica”, dall’asilo all’università, e nei media mainstream e nei social media. I giovani insegnanti indottrinati si sentono a proprio agio nell’insegnare questa disinformazione agli studenti. Gli scienziati del clima disonesti si sentono giustificati a diffondere disinformazione perché hanno bisogno del sostegno del governo per gli stipendi e la ricerca..."
+ Link articolo: CO2 base della vita
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vintagebiker43 · 2 days
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La strumentalità politica del ministro Musumeci e del viceministro Bignami è evidente, soprattutto da chi qui non si è mai visto. E stavolta è degenerata nello sciacallaggio. Lo stato di emergenza è il minimo sindacale e il Commissario da Roma un errore madornale. La mia intervista a La Stampa a firma di Francesca Schianchi
«Gli ha già risposto la presidente Priolo: quei soldi li abbiamo ricevuti nel corso di 14 anni, non dieci, 40 milioni l’anno. E l’85 per cento di quelle risorse sono già rendicontate, il resto è impegnato in opere in corso. Musumeci poteva rivolgersi al ministro dell’Ambiente, e chiedergli anche se l’Emilia-Romagna è tra le regioni virtuose o meno. E poteva fargli anche un’altra domanda».
«Quanto ha speso la Regione Sicilia, quando Musumeci era presidente? Così, per fare un dibattito pubblico. È una polemica indecente, aperta nel corso di un’emergenza da chi qui, dopo il maggio 2023, non si è più fatto vedere».
«Dopo l’alluvione di maggio 2023 è venuto una volta e poi non si è più visto né sentito. La premier Meloni è venuta due volte e aveva preso un impegno importante, che purtroppo non ha mantenuto».
«Aveva promesso il rimborso del 100 per cento dei danni a famiglie e imprese. A fronte di una stima di quasi quattro miliardi, ad oggi hanno liquidato 12milioni. Mi auguro rimedi».
«Tutte le risorse sono state programmate e impegnate. Quanto ai flussi finanziari, chi amministra dovrebbe sapere che le liquidazioni avvengono a valle. Ma è incredibile che il governo, dopo aver scelto di accentrare tutta la gestione a Roma, se la prenda con gli amministratori locali. Dopo di ché, moltissimi interventi di messa insicurezza sono stati completati: se gli sfollati sono 1250 e non 45mila come l’anno scorso, è perché la maggior parte delle infrastrutture ha retto».
«Guardi che a chiedere che fossi nominato commissario furono anche i sindaci di centrodestra e tutte le parti sociali della regione. Perché le cose vanno gestite sul territorio a tempo pieno, come abbiamo dimostrato dopo il sisma del 2012. E, a differenza di questa destra, prima Errani e poi io abbiamo collaborato con tutti i governi, senza distinzione di colore politico».
«Ho detto da subito che una gestione commissariale da Roma era un errore madornale. Ma questo non toglie la mia stima per Figliuolo, che da servitore dello Stato ha fatto alle condizioni date».
«Al pari di altre, in particolare del Nord. Eravamo una terra tra le più povere del Paese nel dopoguerra, oggi siamo una delle regioni con aspettativa e qualità della vita più alte in Europa, grazie anche a tanti distretti manifatturieri e tante infrastrutture. È vero che in Italia e in Emilia-Romagna si è consumato troppo suolo: per questo abbiamo approvato una legge regionale che punta alla rigenerazione urbana e al saldo zero del consumo di suolo, la più restrittiva del Paese. Ne servirebbe una nazionale in materia: se Bignami se ne occupasse, gliene renderemmo merito».
«A me radical chic non lo ha mai detto nessuno. Però, a differenza di Bignami, io non ignoro e non nego il cambiamento climatico. La differenza è tutta qui: questa destra attacca la scienza e scarica sempre la responsabilità su altri».
«Ho apprezzato che la premier abbia chiamato la presidente Priolo e stanziato subito 20milionidi euro. Che venga dichiarato lo stato di emergenza, però, è il minimo sindacale in casi come questo».
«Musumeci e Bignami hanno fatto una conferenza stampa per attaccare Regioni e comuni mentre erano in corso i soccorsi. Sapendo di essere in difficoltà, si sono giocati il tutto per tutto. Ci provarono l’anno scorso, ci riprovano ora, mentre è proprio in situazioni come questa che le istituzioni dovrebbero pensare solo a collaborare».
«Per come l’ha posta il ministro Musumeci, è un alibi per non investire sulla prevenzione. Il compito dello Stato è fare difesa del suolo, non sponsorizzare le assicurazioni. Poi si può discutere di tutto, ma intanto le assicurazioni paghino quando c’è da pagare e le famiglie più fragili non siano tagliate fuori».
«Niente di nuovo: da mesi questa maggioranza è divisa su molte questioni».
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curiositasmundi · 2 months
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Il governo italiano sta per introdurre una nuova regolamentazione che equiparerà la cannabis light alla cannabis tradizionale. Questo cambiamento è stato inserito in un emendamento al ddl Sicurezza, recentemente approvato dalle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera. È stata ritirata, invece, la proposta della Lega per vietare l’immagine della pianta di canapa per fini pubblicitari.
La lotta del governo alla cannabis light sta assumendo proporzioni grottesche
L'esecutivo ha presentato nuove proposte per una stretta sul settore, che comprendono anche un divieto alle immagini che raffigurano la canapa
La legislazione italiana attuale, che risale al 2016, consente la coltivazione di canapa per scopi industriali, purché il contenuto di Thc – la sostanza psicoattiva della presente nella pianta – non superi lo 0,2%. La nuova normativa, invece, proibisce il commercio, la lavorazione e l'esportazione di foglie, infiorescenze, resine e di tutti i prodotti contenenti sostanze derivate dalla pianta di canapa. Ciò colpirà diversi ambiti, dalla cosmesi all'erboristeria, dagli integratori alimentari al florovivaismo. I negozi specializzati nella vendita di prodotti a base di cannabis light, sorti come funghi negli ultimi anni, sarebbero costretti a chiudere. Inoltre, le tabaccherie, che attualmente offrono alcuni di questi prodotti, non potrebbero più includerli nel loro assortimento.
L'impatto economico di questa decisione sarà significativo perché si tratta di un mercato in piena espansione in Italia. Attualmente, circa 800 aziende coltivano cannabis light nel nostro paese e 1.500 si occupano della sua trasformazione, generando un fatturato annuo di circa 500 milioni di euro e coinvolgendo circa 11.000 posti di lavoro. Secondo Davide Fortin, ricercatore all’Università Sorbona di Parigi e collaboratore di MPG Consulting (Marijuana Policy Group di Denver) il mercato della cannabis light in Italia nel 2021 era valutato circa 44 milioni di euro all’anno e sarebbe potuto crescere fino a 400-500 milioni con una regolamentazione adeguata, inserendosi in un mercato europeo potenziale di 36 miliardi di euro. Il prodotto coltivato in Italia, è infatti molto richiesto anche all'estero, con esportazioni verso Germania, Belgio, Olanda e Francia.Le reazioni della politica sono state in generale molto critiche. Cristiano Fini, presidente di Cia-Agricoltori Italiani, ha definito la decisione come una "grave sconfitta per la libera impresa". Anche Riccardo Magi, segretario di Più Europa, ha duramente criticato la misura su X: “Il governo Meloni ha appena ucciso il settore della cannabis light nel nostro paese", "in preda alla furia ideologica [il governo], cancella una filiera tutta italiana 11mila posti di lavoro. E pensano anche di aver fatto la lotta alla droga”.
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mezzopieno-news · 1 year
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I MATTONI FATTI CON LE ALGHE: DA PROBLEMA A OPPORTUNITÀ
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Le alghe depositate sulle spiagge sono un problema che colpisce i litorali di tutto il mondo e che oltre ad inquinare le coste, provoca un forte impatto ambientale con la produzione di metano derivante dalla loro decomposizione. Un giardiniere messicano, Omar Vázquez Sanchez ha pensato di usare le alghe che invadevano la spiaggia del suo paese Puerto Morelos, per costruire la sua casa, compattando le alghe in mattoni e inventando un nuovo materiale da costruzione ecologico e molto flessibile e resistente.
La sua è diventata un’invenzione brevettata e con il nome di Sargablock ha velocemente conquistato il mercato fino ad essere inserita dalle Nazioni Unite nella lista delle soluzioni più ecologiche per ridurre l’impatto dell’edilizia nel cambiamento climatico. Il governo messicano gli ha commissionato decine di case costruite con le alghe e Vázquez ha avviato un’attività che fabbrica abitazioni per la popolazione a basso reddito e opportunità di lavoro per centinaia di persone, a partire da un problema. Decine di giovani oggi raccolgono il sargasso dalle spiagge per portarlo nelle fabbriche dove si costruiscono i blocchi e altrettanti lavorano come muratori.
Una casa edificata con i mattoni di alghe costa circa l’equivalente di 8.000 euro e può durare fino a 120 anni; le autorità di Malesia, Porto Rico, Repubblica Dominicana, Barbados, Belize e anche degli Stati Uniti stanno costruendo edifici simili per sfruttare il sargasso. “Una notte ha piovuto a dirotto ma i miei blocchi sono sopravvissuti… è stato allora che ho capito di avercela fatta” racconta Vázquez
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Fonte: Sargablock
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eleonorabuffon · 11 months
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Quali sono le principali barriere al cambiamento?
Attualmente le aziende si trovano in un ambiente complesso e dinamico, che può essere visto anche come un Mondo V.U.C.A.. Di conseguenza, la vita aziendale quotidiana è sempre più caratterizzata dal cambiamento. In questo contesto, la Gestione del Cambiamento è diventato un compito costante ed ha acquisito sempre più importanza.
Come ci ricorda...
J.P. Kotter, i principali ostacoli sono:
Non creare un senso di urgenza
Non creare una coalizione di governo che remi nella stessa direzione
Mancanza di una visione
Inefficacia nel comunicare la meta del cambiamento
Non rimuovere gli ostacoli alla nuova visione
Non creare piccoli successi a breve termine
Dichiarare troppo presto il successo del progetto di cambiamento
Non incorporare il cambiamento nella cultura aziendale
In generale, un processo di cambiamento è quindi efficace se è chiaro il punto di arrivo, se ci si dota delle giuste competenze e risorse, se vi è un piano d'azione e un adeguato sistema di incentivi.
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abr · 1 year
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“Il Governo sta procedendo a spallate alla demolizione della Rai“. Così ha detto Elly Schlein. Con involontaria tragicomicità le ha fatto eco (...) Marco Furfaro, uno dei membri della nuova Segreteria del Pd. Rispondendo a (chi) aveva osato affermare che “la lottizzazione c’è sempre stata” e che “affermare che l’uscita dell’Annunziata dalla Rai sia un vulnus alla democrazia, è un dibattito demenziale…”, Furfaro ha sentenziato: “Non è che perché fino ad ora si sia fatto sempre schifo, ci sia un alibi per continuare a fare schifo”. Dunque, uno dei nuovi alfieri della Segreteria Schlein ha affermato di fatto che la sinistra (...) ha fatto sempre schifo, occupando la quasi totalità delle posizioni disponibili (...).
L’area dem, a conti fatti, mantiene nove poltrone (...), aggiungiamoci le tre assegnate al M5s (...) e avremo ben dodici poltrone affidate all’area di Centrosinistra, contro le quindici assegnate oggi all’area di Centrodestra, fra le quali contiamo l'Ad di RaiCom (...) che proveniva dall’area dem-renziana.
Resta il fatto (...) che i più ricchi centri potere che distribuiscono appalti milionari come Rai Fiction e Rai Cinema restano in mano alla sinistra, come anche Rai Kids e Rai Cultura: (...) una parte fondamentale delle attività di un servizio pubblico (...). Settori in cui ci sarebbe un enorme bisogno di cambiamento, con l’abbandono dell’imperante pensiero unico relativista e della cultura woke da cui sono pervasi.
L’impressione è quindi che, a dispetto degli allarmi della Schlein, non ci sia stata alcuna spallata (...). Davvero stridenti in questo contesto le dimissioni di Lucia Annunziata, cui era stato confermato il programma, “perché non ci sono le condizioni”. Davvero triste epilogo di carriera per un’affermata professionista, alla ricerca di un martirio del tutto ingiustificato. (...)
A.Contri, un ex che sa di che verminaio sinistro si sta parlando, via https://www.ilsussidiario.net/news/rai-politica-le-poltrone-che-contano-in-mano-alla-sinistra-che-grida-allo-scandalo/2543541/
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generalevannacci · 8 months
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(...) Il piano, ha dichiarato la presidente del Consiglio, "può contare su una dotazione iniziale di oltre 5,5 miliardi di euro tra crediti, operazioni a dono e garanzie, dei quali circa 3 miliardi verranno destinati dal Fondo italiano per il clima, e circa due miliardi e mezzo dalle risorse della cooperazione allo sviluppo" (...)
Si pone il problema di come rifinanziare eventualmente il fondo che, ricordiamo, è nato per rispettare gli accordi sul clima presi a livello internazionale. Su questo punto in passato l’Italia non ha sempre rispettato la parola data (...)
L’unico provvedimento concreto che il governo Meloni ha preso finora sul “Piano Mattei” è stato il decreto-legge presentato in Parlamento lo scorso novembre e convertito in legge il 10 gennaio. Il decreto è composto da 11 articoli, ma non contiene i progetti che saranno finanziati dal piano né le risorse che saranno usate (...).
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Piano Mattei = utilizza progetti ENI già esistenti + prendi le risorse per il cambiamento climatico tanto sei un negazionista + organizza pranzi per gli amici venuti dall'Africa + altra propaganda e fumo negli occhi a fini elettorali.
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turuin · 2 years
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Questo governo non si è ancora formato e siamo qui già a gridare all'apocalisse; eppure, come dicevo nel mio post precedente, di merda di vario colore ne abbiamo vista, negli ultimi trent'anni. Quello che non dovreste lasciare che accada è essere impauriti. Se un governo di estrema destra (che ancora deve essere costituito, quindi vedremo come, quanto, quando e cosa) vi spaventa, ci sono tutta una serie di cose bellissime che potete fare finché dura, quali:
fate attivismo. Reale, scendete in strada, contattate le associazioni, occupatevi dei più deboli e delle categorie che questo genere di governo vorrà ignorare.
non tacete, esprimete le vostre idee con chiarezza e imparate a non trattare gli avversari come bersagli da insulti facili e immaturi (quali quelli sull'aspetto fisico, sulla provenienza etc.) Criticateli sui programmi che non hanno o sulla visione del mondo retrograda, che basta a farli crollare come niente.
non smettete di fare informazione sana, verificata, consapevole, rispettosa delle fonti, sia quando vi conviene che -soprattutto!- quando non vi conviene.
educate i minori. E anche quelli che non lo sono e che vi dovessero ascoltare, anche solo per un minuto: il seme del cambiamento è piccolo e lento a maturare, ma non è impossibile che lo faccia.
sfidate il governo sui fatti, anche su quelli che non vi riguardano direttamente; così imparate anche a mettervi nei panni degli altri.
infine, e cosa più importante: ricordate che non bisogna mai cedere di un millimetro. Se davvero un domani doveste essere testimoni di bullismo, intimidazioni, abusi di potere da parte di fascistelli convinti che il sole non possa più bruciarli, non cedete di un millimetro e dimostrate loro che la civiltà, quella che a loro manca, li scioglie come neve al sole se applicata correttamente.
E insomma, peraltro, state tranquilli che non dura. Non dura niente nel paese del cappuccino e cornetto. Figurarsi la Meloni.
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falcemartello · 9 months
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Gli europei si stanno ribellando contro Net Zero
Negli ultimi dieci anni circa, i politici tradizionali di tutta Europa hanno smesso di promettere di migliorare il tenore di vita dei loro elettori.
Invece, si sono vantati dei loro piani per limitarlo.
Hanno esaltato le virtù di un costo della vita più elevato, della deindustrializzazione e delle restrizioni alle libertà personali.
E si aspettavano che la maggior parte delle persone non se ne sarebbe preoccupata o forse addirittura se ne sarebbe accorta, perché tutto ciò doveva essere fatto in nome del "salvataggio del pianeta" dal cambiamento climatico.
Ma nel 2023, quel consenso dell’élite verde si è schiantato sulla Terra.
La crescente rabbia pubblica nei confronti di Net Zero ha iniziato a scuotere un'élite politica compiacente. In effetti, l’opposizione al greenismo è oggi uno dei principali motori del populismo europeo.
Ha portato la gente in strada, con le proteste degli agricoltori nei Paesi Bassi e Irlanda e, più recentemente, Germania. E ha ispirato una serie di rivolte alle urne.
A novembre, Geert Wilders, attaccabrighe dell'estrema destra e scettico sul clima, ha ottenuto una vittoria elettorale shock, sconfiggendo il suo rivale più vicino, Frans Timmermans, l'architetto e il volto delle politiche climatiche dell'UE.
In Germania, una disputa sulle pompe di calore ha recentemente minacciato di far cadere il governo, di cui il Partito dei Verdi è uno dei partner minori della coalizione.
La “legge sul riscaldamento” proposta dalla Germania avrebbe vietato l’installazione di nuove caldaie a gasolio e gas.
Inoltre, questo costo doveva essere imposto a una nazione che si sta già riprendendo da una grave crisi energetica, dove le bollette delle famiglie sono tra le più alte d'Europa e dove industrie critiche stanno chiudendo a causa degli esorbitanti costi energetici.
Più o meno nello stesso periodo, dall'altra parte della Manica, il presidente francese Emmanuel Macron ha chiesto una "pausa" nelle nuove norme ambientali.
Aveva già imparato a sue spese che il pubblico non sopporterà politiche ambientali rigorose.
Nel 2018 e nel 2019, un'eco-tassa sul carburante ha scatenato proteste gilets jaunes durate un anno la ribellione pubblica più significativa avvenuta in Francia dal maggio ’68.
La classe politica deve riconoscere che gli elettori non vogliono pagare bollette energetiche più alte, pagare una cifra esorbitante per l’uso della propria auto o installare pompe di calore costose e inaffidabili invece delle affidabili caldaie a gas.
Come hanno dimostrato le rivolte dello scorso anno, nessun discorso sul “salvare il pianeta” potrà cambiare la situazione. L’opinione pubblica non si lascerà ingannare dai tentativi di etichettare l’austerità come “verde”.
Nel 2024, abbiamo bisogno di una nuova politica che metta gli standard di vita delle persone al centro. L’abbandono di Net Zero sarebbe il punto di partenza perfetto.
(da un art. di Fraser Myers – Spiked)
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arcobalengo · 1 year
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6AGOSTO 2021 - il Governo guidato da Mario Draghi introduce il greenpass: presentato come strumento per tutelare la salute pubblica, diventa il lasciapassare per vivere in società, che trasforma diritti fondamentali in concessioni.
Distratti, gli italiani accettano. Non sanno cosa li aspetta: una società basata su divisione, discriminazione, menzogna, emergenzialismo, controllo.
Che ora si tenta di mantenere col pretesto del Cambiamento Climatico
COVID19, dal #docufilm 👉 https://www.laverita.info/covid-dodici-mesi-pensiero-critico-2659409209.html
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vaerjs · 1 year
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instagram
Luglio è stato un mese bollente, e non perché sono successe cose meravigliose (anche) ma soprattutto per le temperature da ebollizione che si sono toccate in Italia e in Sicilia. Il cambiamento climatico fa sempre più paura e mentre c’è chi al governo, seduto su una bella poltrona di velluto, continua a parlare di allarmismo eccessivo, nella vita reale, nell’Italia reale, le persone muoiono. Muoiono di alluvione, muoiono di incendi, muoiono di caldo, muoiono di lavoro sottopagato e senza diritti.
In questa pagina provo a condividere i miei ideali, i miei pensieri, le mie preoccupazioni attraverso l’arte, attraverso disegnini che sono nati per sfogarmi dai pensieri bui che mi hanno affollato la mente.
In questo luglio così caldo, così drammatico, così ingiusto, io sono grata e consapevole del mio privilegio di avere una casa. Grata di aver accesso all’aria condizionata nelle ore più calde. Grata di avere a disposizione acqua per dissetarmi. Grata perché nella mia zona i blackout non sono stati importanti.
#vaerjs #monthlyspread
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precisazioni · 1 year
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ieri ho registrato il secondo set della serie podcast che ho iniziato a curare per una webradio; il concept è di unire ambient, drone, field recordings e quindi diciamo musica meditativa, sperimentale con speeches e talk sul cambiamento climatico. per questo set ho usato scienziati che parlano a dei ted talk più un discorso alla cop23
io non ho non ho alcuna notorietà e gli ascolti sono esigui, ma sono felice del progetto che ho avviato; anzitutto a livello formativo: è stato utile cercare e ascoltare dei discorsi sul cambiamento climatico che, oltre ad avere una buona qualità audio e una buona cadenza verbale la persona che parla, mi stanno dando diversi spunti e nozioni
uno degli scienziati spiega che a continuare così, nel 2300 l'aumento delle temperature su scala globale sarà di dodici gradi; i posti che attualmente si aggirano sui venti gradi raggiungeranno temperature di ottanta gradi. è qualcosa di cui da tempo ho sentore: si parla di aumento delle temperature senza mai precisare gli scenari, in un'ansia che non riporta dei numeri concreti che però esistono
tralasciando chi si impegna ad avere consapevolezza sul tema, quanto è efficace la comunicazione sul cambiamento climatico? cosa arriva 'alle masse'? io penso poco; arriva una paura generica che, in mancanza di dati, è vista come allarmismo e terrorismo psicologico; la comunicazione sul pericolo è limitata all'orso polare dimagrito, senza una effettiva comprensione di cosa accadrà a non agire
forse i fatti di questi giorni daranno una scossa, ma a peggiorare le cose c'è una comunicazione del governo e dei giornali di destra a dir poco imbarazzante, spesso da infami. trovo sconfortante come la destra stia avanzando in tutta europa, e lo faccia con proposte al limite con il negazionismo. mi abbatte e mi mette tristezza
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ilfascinodelvago · 1 year
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Zanotelli: «Serve un unico, forte movimento per la pace e l’ambiente»
«Siamo sull’orlo di due abissi: l’inverno nucleare, basta un incidente e ci siamo, e l’estate incandescente per la crisi climatica. Serve un unico forte movimento per la pace e l’ambiente»: così il missionario comboniano Alex Zanotelli fotografa l’attuale momento storico.
Festeggiamo la Repubblica, che vieta la guerra come mezzo di offesa ma anche di risoluzione delle controversie, con una parata militare.
È assurdo e l’ho sempre detto in questi anni. Ma cos’ha a che fare la parata militare con la festa della Repubblica italiana? Una repubblica che è bastata sull’articolo 11, che ripudia la guerra, mentre invece siamo in guerra da tutte le parti. Una contraddizione totale.
Il conflitto in Ucraina va avanti da più di un anno, si riaccende l’ex Jugoslavia. In Italia non c’è un vero dibattito.
C’è una narrativa in questo paese in cui incredibilmente la parola pace è scomparsa. La guerra in Ucraina ha riarmato l’Europa, quello che sta avvenendo fa paura. Secondo il rapporto Sipri, nel 2022 la spesa militare degli stati dell’Europa centrale e occidentale è stata di 345 miliardi di dollari, per la prima volta ha superato quella del 1989. A questo ha contribuito anche l’imposizione dettata dalla Nato di impiegare il 2% del Pil in armamenti. Il presidente Usa Biden ha detto «voglio che la guerra in Ucraina continui per indebolire la Russia per poi fronteggiare la Cina» e questo sta infiammando tutto l’Indopacifico. Gli Usa hanno dato i sottomarini atomici all’Australia e hanno chiesto alle Filippine di installare altre 5 basi militari. Si sta armando fino ai denti il Giappone, che ha una costituzione pacifista. Si sta armando anche la Germania, che pure ha una costituzione pacifista, mettendo sul piatto 100 miliardi. Una Germania che si arma è pericolosa per l’Europa. Giochiamo tutti col fuoco.
Il parlamento Ue ha approvato il progetto di legge Asap a sostegno della produzione di munizioni anche con i fondi del Pnrr.
Una cosa di una gravità estrema. Quei fondi dovevano servire per scuola, sanità, creare possibilità di vita. Invece si potranno dirottare verso l’industria bellica, ci sono già 500 milioni di euro preventivati, una bestemmia. Mi preoccupa come il Pd sta votando: il Partito democratico e la sinistra devono svoltare su questi temi. Non è concepibile barcamenarsi tra visioni opposte.
La giustificazione del provvedimento sono gli arsenali vuoti. Stiamo ristrutturando l’industria europea verso il settore militare?
Siamo dentro un’economia di guerra, del resto basta vedere quante porte girevoli ci sono nel governo verso Leonardo, uno dei maggiori player della sicurezza. Papa Francesco ha detto «siamo già dentro la Terza guerra mondiale». E Gutierrez, il segretario Onu, afferma che stiamo andando «a occhi aperti» verso una nuova guerra mondiale.
Nel 2024 ci sono le elezioni europee che potrebbero segnare un cambio radicale verso destra.
Nel mio libro Lettera alla tribù bianca racconto come il suprematismo sta invadendo il mondo: Bolsonaro, Trump, i paesi europei come Polonia e Ungheria. Se in Spagna vincesse Vox rischiamo che l’ultradestra travolga le stesse istituzioni Ue. Dobbiamo dire «gente, vogliamo davvero andare verso il disastro totale?». Non solo l’olocausto nucleare ma anche l’estate incandescente. Spese militari, guerre, voli di aerei da combattimento stanno pesando sull’ecosistema tanto quanto lo stile di vita del 10% più ricco del mondo. Il pianeta non sopporta più la presenza dell’homo sapiens, divenuto demens.
Industria di guerra, cambiamento climatico provocheranno nuovi movimenti migratori a cui l’Europa risponde chiudendo i confini.
I migranti superano già i 100 milioni, immaginiamo cosa succederà quando il calore crescerà nella zona saheliana. La gente scapperà e vale lo stesso per i conflitti. Fuggono da guerre che facciamo noi, da cambiamenti climatici che provochiamo noi nel nord del mondo. L’Africa nel prossimo secolo potrebbe raggiungere oltre 2 miliardi di persone ma chi ci potrà vivere se si va avanti in questo modo? Ai nostri politici interessa il profitto, se arriva dagli armamenti non importa. Questi sono gli ultimi dati di spesa in Italia: 4 miliardi e 200 milioni destinati all’esercito per 200 carrarmati; alla marina 12 miliardi per la terza portaerei e il raddoppio della flotta; all’aeronautica 8 miliardi e 700 milioni per F35 e Eurofighter Typhoon. È follia.
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